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MENSILE • ANNO 5 • N.47
gennaio 2013
> Personaggi
ANDY
SUMMERS
JODIE
FOSTER
SANTIAGO
CALATRAVA
> Profili
KATE
WINSLET
QUENTIN
TARANTINO
> The Mix
DAVID
BOWIE
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Mr. hugh
jackman
X non più X
Stile >
Out of
the box
Food >
Street Food
in Rome
Travel >
Alto Adige
London
calling
Hotel&
Resorts
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TESTATINA
INFLY MAGAZINE gennaio 2013

INFLY MAGAZINE gennaio 2013
CHI VOLA ALITALIA, NOLEGGIA MAGGIORE.
E TRASFORMA IN MIGLIA ANCHE IL VIAGGIO IN AUTO.
N. 47 / Gennaio 2013
Culture
38 Wow, che mito!
Il settimanale Topolino compie ottant’anni
di vita e celebra la festa con tre generazioni
di lettori in una mostra a Milano.
44 Santiago Calatrava
La scrittrice Francesca Mazzucato narra il
suo personale progetto legato all’ingegnere
spagnolo che fa sognare con le sue architetture.
50 Buccellati
viaggio nell’azienda
L’eccellenza dei preziosi della dinastia
Buccellati raccontata in immagini che
documentano una storia dell’alta gioielleria
italiana.
32 HUGH
JACKMAN
COLUMN
10 FRANCESCA MAZZUCATO
Cose che si possono
fare...
È diventato ormai fisso l’appuntamento
con la blogger Francesca Mazzucato,
“scrittrice erotic-chic”, traduttrice,
direttore editoriale di Errant Editions
Small Digital Publisher.
12 CORINNA BAIOCCO
Ode allo ‘street food’
La viaggiatrice compulsiva che ha
trasformato la propria passione in
lavoro. Eterna pendolare tra Roma e NY,
scrive libri e conduce un programma tv.
PROFILE
20 Carolina Kostner
La ‘Regina dei Ghiacci’ è stata
incoronata per la settima volta
campionessa italiana assoluta e la sua
semplicità conquista il grande pubblico.
20 Kate Winslet
La straordinaria attrice inglese si è
sposata per la terza volta. Nozze in gran
segreto con l’erede della Virgin.
22 Paolo Villaggio
Ha compiuto 80 anni e la sua verve è
immutabile. Ironia e saggezza di un
grande attore.
Personaggi
40 Valerio Massimo
Manfredi
“Il mio nome è Nessuno” è l’ultima fatica
del prolifico scrittore archeologo che in
aprile promette l’uscita del secondo volume
dedicato a Odisseo.
42 Andy Summers
L’epopea dei Police narrata attraverso un
film documentario scritto dal chitarrista
che alterna la penna al plettro.
Travel
58 Alto Adige a misura di
famiglia
Sugli sci coi più piccoli per una settimana
bianca all’insegna del divertimento e del
relax in un paesaggio incantevole.
62 London calling
Il fascino di Londra non perde lo smalto e
la capitale UK conquista per le comodità e
la qualità del tempo libero.
68 Hotel & Resort
L’anima di un Riad
Maggiore è l’unica società di autonoleggio partner del Programma MilleMiglia
Alitalia. Grazie a questa esclusiva collaborazione tutta italiana, chi vola Alitalia
potrà continuare ad accumulare miglia anche alla guida, viaggiando in tutto il
mondo con i nostri comodi servizi di mobilità integrata a tariffe dedicate.
E per chi si iscrive al Maggiore Club, subito 900 miglia di bonus extra.
FRAMED
18 Tod’s Italian Portraits
Lo stile italiano intramontabile, i tratti
distintivi che ci caratterizzano.
22 QUENTIN TARANTINO
Firma un nuovo spaghetti western dove
originalità e citazioni vanno a braccetto
per stupire il pubblico.
Totem
84 James Bond
Un volume dedicato all’agente segreto per
eccellenza.
Scopri tutti i dettagli su maggiore.it o alitalia.com
Worldwide Partners

TESTATINA
N. 47 / Gennaio 2013
79
framed
italian
portraits
NEWS
14 Notizie dal mondo
per essere sempre
informati sulle ultime
novità di prodotti musthave,
tendenze e nuove
STYLE
72 THE EDIT
AUTOMOTIVE
74 Range Rover
regina di cuori
DESIGN
76 Design
in post
communist
Europe
URBAN OUTFITTERS
77 Shopping
con il mostro
FOOD
78 Roma,
la ‘street’
si fa ‘food’
BRIGHT GREEN
79 Buone
notizie per il
2013.
MUSICA
80 Il ritorno
del Duca
Bianco
LIBRI&EBOOK
81 Le migliori uscite e
un focus su “Guardami”
di Jennifer Egan.
THUMBTACK
82 I migliori eventi di
gennaio: Polo on Show
a St. Moritz, la Festa
del fuoco a Novoli, Arte
Fiera.

TESTATINA
Direttore Responsabile
Armando Siri
Direttore Editoriale
Roberto Rossi Gandolfi
r.rossigandolfi@neroeditore.it
Redazione Ingrid Magnoni
Graphic Design
rossella valenti
Redattore Capo
Arianna Lisa Bruna Pinton
Art Direction
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Fashion Coordinator
ETTORE SPINELLI
Hanno collaborato a questo numero:
Anselmo Bianconi, Russ Bowling,
Julianna Brion, , Carolyn Davis,Dezo
Hoffman, Giorgia Jolie, Dominique
Kuroyanagi, Davide Lanzilao,
Jorge Lascar,
Shu Latif, Daniel
Marcoccia, Lucio Mazzi, Francesca
Mazzucato, Patrick Post, Duncan
Rawlinson, Valentine Revillon,
Valentina Roda, Silvia Rossi, Gareth
Scourfield, David Titlow, James
Veysey, Matteo Weber.
Concessionaria di pubblicità
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La pubblicazione Infly è edita in Italia da Nero Editore e ADM
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In copertina: High Jackman fotografato da Fabio Lovino/contrasto
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rielaborata con l’uso di sistemi elettronici senza l’autorizzazione dell’editore. Testi, fotografie e disegni:
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commerciali, o per l’inoltro di altri prodotti editoriali a scopo di saggio, ai sensi del D. Lgs 196/2003.
CONTRIBUTORS
Corinna BAIOCCO
Romana, classe 1973, divide da sempre
la sua vita fra l’Italia e gli Stati Uniti.
Collabora come story editor ad una
casa di produzione cinematografica
di Los Angeles ed è co-autrice
di una trasmissione televisiva sul
lifestyle italiano in onda sul canale
NYC-life. Viaggiatrice compulsiva,
reporter, foodie, mamma curiosa
e appassionata lettrice, ha fondato
la Lighthouse Publisher, progetto
ambizioso che si occupa di editoria
digitale e scrittura creativa con una
piccola e graziosa sede, guardacaso,
a NYC, dove trascorre molti mesi
l’anno. Nel frattempo ha scritto un
libro, un documentario e un manuale
sui piaceri dello street food.
Francesca Mazzucato
Scrittrice, traduttrice, direttore
editoriale di Errant Editions Small
Digital Publisher. Laureata in lettere,
master a Lussemburgo e narratrice di
intimità, è stata efinita dall’Espresso e
da Il Sole24ore la più nota “scrittrice
erotic-chic” italiana. Tra le sue opere,
il romanzo “Lo Svizzero. Ispirato a una
storia vera” (2011, Giraldi editore) e gli
e-book “Hotel Gregory. Zurigo, interno
notte” (2011) e “Trafittura.” (2012),
oltre a molti racconti, saggi brevi e
interventi contenuti in antologie.
Daniel C. Marcoccia
Nasce il 21 febbraio 1967 ad Argenteuil
nella periferia nord di Parigi. A 11 anni
scopre AC/DC e Kiss e da allora non
ha mai smesso di ascoltare musica
rock, passione a cui affianca quella
per le automobili. Nel 1998 lancia Rock
Sound, rivista rock che seguirà per
dodici anni. È stato anche direttore di
Groove e Rockstar e per breve tempo
caporedattore dell’edizione italiana di
Intersection. Ha lanciato quest’anno
una nuova rivista online chiamata
RockNow. www.rocknow.it
Dominique KUROYANAGI
Fondatrice della pubblicazione NO
MAD, una collana di guide in inglese
che propone ai viaggiatori una visione
pungente dello sviluppo in atto nella
città attraverso le aree creative del
design, dell’arte, dell’architettura,
della moda. www.nomadpaper.com
Fabio LOVINO Romano, quarantenne,
sagittario… fotografo, inizia
giovanissimo a fotografare.
La passione diventerà presto un
lavoro, che lo porterà a seguire
jazzisti e rockstar in giro per il mondo,
prima come tour photographer, e poi
realizzando le copertine di molti dischi
in Italia e all’estero. Solo in ordine
di tempo, gli ultimi album di Mark
Knopfler e Morrissey in Inghilterra,
Elisa, Caparezza, Subsonica, Marina
Rei, Alex Britti, Cammariere, in Italia.
Colleziona nel portfolio personale
artisti italiani ed internazionali come
Robert De Niro ed Al Pacino, Benicio del
Toro, Terry Gilliam, Martin Scorsese,
Isabelle Huppert, David Cronemberg,
David Lynch, Bertolucci, Morante,
Castellitto… www.fabiolovino.it
Petra Conti & Eris Nezha: primi ballerini del Teatro alla Scala

TESTATINA
Cose che si
possono fare...
Ci sono gesti senza
storia, atti senza gloria
e intensità e ce ne
sono altri preziosi, che
rischiano di sparire
nella disattenzione. Io
qualcosa so, e qualcosa
imparo ogni giorno,
mi piace l’idea di
condividerlo con voi.
So che devo leggere tutti i giorni. La
lettura è un atto necessario ed è uno
dei piaceri inestimabili. Con la lettura
si aprono mondi, con la lettura si
permette al pensiero di schiudersi,
di allontanarsi dalle catene del
pregiudizio. La lettura è passione
pura, studio, impegno, entusiasmo.
Leggere rende liberi, pensate di
dedicare alla lettura un tempo carico di urgenza, un
tempo pulsante, come se si trattasse di respirare, fatelo,
nei mesi che verranno, quando i giorni passeranno fra
le vostre dita, come sabbia fine, carichi di promesse e
di lusinghe, fallaci, e magnifici, aggiungeteci le storie.
La scrittura a volte è un grido, altre è un sussurro.
La scrittura è un bacio sulla fronte, una parola nel
momento perfetto, la scrittura è una dichiarazione
d’amore alla vita, agli eventi, all’infinitamente piccolo
e al grande.
So che devo scrivere tutti i giorni, so che non devo
pensare a chi legge, non devo pensare a niente se
non a quello che è un compito preciso, farlo. Narrare,
condurre attraverso specifici percorsi, va fatto con
metodo e con determinazione. Qualsiasi sia il vostro
lavoro, tenete un diario o un blog. Lungo o breve,
composto di piccoli racconti, di frammenti, di tracce
sparse raccolte in uno scrigno. Ne capirete il senso,
dopo.
C
M
Y
CM
MY
CY
CMY
K
Il nuovo anno: propositi. Fate delle liste, liste di cose
belle e inutili da desiderare, liste di atti piccolissimi, di
gesti a cui normalmente non prestiamo attenzione.
Conservatele, tenetele da parte. Scegliete un oggetto
che abbia un significato, non ditelo a nessuno.
Abbiamo nelle nostre mani e fra le nostre dita una
capacità di rendere magiche le cose, e, spesso, non ce
ne rendiamo conto.
Innamoratevi. Se non lo siete, scegliete qualcuno e
create un amore a distanza, un amore improbabile,
un amore di glassa e di panna, un amore di sguardi e
di fughe, un amore verissimo e intangibile, un amore
clandestino e nascosto.
Così sarà un anno bellissimo e appassionato, fortunato,
leggero e carico di promesse.
http://pinterest.com/fmazzucato/

TESTATINA Ode allo
“street
food”
I viaggi alla scoperta
di cibi e vini e sfizi sono
al centro di ogni fantasia
nomade contemporanea.
E non importa che si
parta per partecipare
a elegantissimi corsi di
cucina nelle masserie
pugliesi o per assaggiare
cibi coraggiosi lungo
le strade di Antigua in
Guatemala.
E ancor meno conta
che ci si senta foodie,
gastrofighetti o
schizzinosi abitudinari.
Il mondo è una tavola
apparecchiata, e noi,
tutti, gli invitati
Corinna Bajocco
luoghi nelle guide turistiche,
e tu sai che quelli sono i luoghi
dove potresti portare i tuoi genitori
a cena. Come la stragrande
maggioranza dei viaggiatori, anche
Cisono
io amo sedere a tavole raffinate ed
assaggiare nuove opere d’arte culinarie. Nuove tecniche.
Ingredienti inusuali.
E poi ci sono altri luoghi, quelli dove le persone ci vanno
a mangiare per davvero, tutti i giorni. Mercati, furgoncini
o carrelli all’angolo della strada, lunghi tavoli scamuffi
e condivisi di improbabili dimore. Tanto buoni quanto
nascosti dal radar. Sono quelli i luoghi che riassumono
bene la città e che non potrebbero esistere da nessuna
altra parte se non lì dove esattamente sono. Mi vengono
in mente Hong Kong, l’Anza Borrego, Gonnosfanadiga,
Jabiru e Tijuana. E le amicizie nate cercando di
sopravvivere all’esplosione piccante di un taco sulla
spiaggia di Tulum.
Naturalmente questi pasti di strada sono decisamente
economici, ma per me sceglierli prescinde da questo
dettaglio. Lo street food declina perfettamente l’anima
di un posto, dipinge la connotazione etnica di un popolo.
E poi, molto semplicemente, è il modo migliore per fare
amicizie e scoperte. Nulla come un convivio inaspettato
riempie di emozioni la valigia di un viaggiatore.
E se pure la condivisione già non fosse una ragione
sufficiente per magiare cibo di strada, ci si mette anche
la curiosità per la naturalezza spontanea di certe
preparazioni, espressione di un intero caleidoscopio di
variabili culturali autoctone. Si può improvvisare un
piatto complicato di curry con carne , uova e mille spezie
in pochi minuti, utilizzando la maestria senza fronzoli con
cui gli stessi cibi vengono preparati a casa, e associazioni
di sapore diverse e infinite, fosse anche per un dettaglio
che ridisegna però l’effetto di insieme. Ecco, quando
questa magia si sprigiona da un wok in Asia, non posso
fare a meno di pensare di nuovo a dove tutto ha avuto
inizio per me. Al mio viaggio. Alla magia del tajine nel sud
del mio Mediterraneo e ai segreti custoditi fra i profumi di
curcuma e cannella impressi in una pentola di terracotta.

TESTATINA
News
INFLY MAGAZINE gennaio 2013
Design nitido
e provocatorio
B&O PLAY di Bang & Olufsen annuncia il
lancio di BeoPlay A9. L’ultimo straordinario
impianto audio vanta un design originale e
potente e la flessibilità di posizionamento
senza precedenti consente di integrarlo
facilmente agli arredi. Una potenza pura
e raffinata stupisce per l’audio che farà
riscoprire suoni incredibili: la musica wireless
non ha mai raggiunto questi livelli di nitidezza
e qualità. BeoPlay A9 comprende una vasta
gamma di componenti dedicati
dal design provocatorio per
creare una soluzione audio
completa sia facile da
ascoltare sia da usare
come complemento
di arredamento.
hugh
hefner
si è sposato
Ottimo sound
‘in’ & ‘on’ ear
Tre modelli per le cuffie
Marshall “over ear”: Major
Black/White, Major FX Black/
White e Major Pitch Black.
Esteticamente ineccepibili,
materiali e finiture impeccabili
garantiscono l’ascolto
eccellente. Perfette in
ambito domestico e, grazie
alla struttura pieghevole,
adatte anche a chi viaggia.
Compatibili con iPod, iPad,
iPhone e con la maggior
parte dei telefoni cellulari,
sono dotate di microfono e
telecomando per il controllo
remoto della musica e delle
telefonate.
Icone
a colori
Alcune cose sono nate per essere a
colori. Sonic Editions lancia una nuova
collezione a colori, curata da The
Impossible Cool. Questa volta il celebre
rivenditore online specializzato in immagini
fotografiche in edizione limitata a prezzi
accessibili, ha collaborato con Sean
Sullivan per creare una collezione unica di
scatti alternativi iconici. La nuova serie è
caratterizzata da dieci immagini del calibro
di Jimy Hendrix, Marilyn Monroe, David
Bowie, John Lennon ed Enzo Ferrari, tutte
provenienti da archivi storici. I prezzi delle
stampe professionali (tutte numerate e con
certificato di autenticità) partono da 45
sterline. soniceditions.com
malville
apre a roma
Brand new apre il primo monomarca
nella capitale a pochi passi dalla
splendida cornice di piazza di
Spagna e Trinità dei Monti. Il primo
dicembre 2012, nella prestigiosa
via della Croce 7, a pochi passi dalla
rinomata via del Babuino, cuore
pulsante del lusso capitolino, il brand
di moda uomo Marville ha inaugurato
il primo store monomarca a Roma. Il
volto della campagna pubblicitaria è
quello di Daniel Nilsson, bellissimo
modello svedese divenuto volto noto
grazie al suo recente ingresso nel cast
della trasmissione televisiva di Canale
5 “Avanti un altro”, condotta da Paolo
Bonolis.
Ce l’ha fatta il magnate
americano 86enne a sposare
la bella bionda 26enne.
Solo qualche mese fa lei lo
aveva lasciato a pochi giorni
dal matrimonio e dopo la
riconciliazione via twitter il 31
dicembre 2012 sono convolati
a nozze nella Playboy Mansion
a Los Angeles in una cerimonia
con pochi intimi. Dopo un
matrimonio annullato nel 2011,
con tanto di figuraccia, solo
qualche mese fa Crystal Harris
ci aveva ripensato ed era
tornata tra le braccia di Hugh.
Ex playmate, oggi imprenditrice
di boutique di lingerie sexy,
dopo avergli spezzato
letteralmente il cuore ha deciso
di dare una seconda chance
al loro rapporto, con un nuovo
anello di fidanzamento al dito.

TESTATINA
News
INFLY MAGAZINE gennaio 2013
CAMOuflage
GOES RALLY
RACING
CAMO sta per “camouflage”, il brand
sartoriale biellese dal gusto vintage
nato nel 2007. Stefano Ughetti, ideatore
della “CAMO factory”, in ogni
nuova collezione riesce a stupire
ed emozionare ideando una storia
originale celata nei tessuti. E non si
è smentito nella prossima collezione,
la “CAMO Rally Collection F/W13”,
che sarà presentata al Pitti Immagine
Uomo 83, ispirata al rutilante
mondo del rally, alle iconiche Lancia
Stratos e Lancia Delta Integrale
HF16V e in particolare al “Rally Della
Lana” il celebre circuito automobilistico
di Biella che negli anni ’30 era
in voga come oggi quello di Montecarlo.
In particolare Ughetti ha
scelto i colori della Martini e Alitalia,
gli sponsor della competizione: blu,
azzurro, rosso e verde.
The
bmw book
La perfetta sintesi tra tecnologia
e design ha fatto di BMW uno dei
marchi più influenti al mondo.
Un volume fotografico, edito da te-
Neues, ne ripercorre la storia
e lo sviluppo unico.
The BMW Book, teNeues Verlag
2012, 304pp., 98 Euro.
Ph. © BMW Group Historisches Archiv
350 ANNI DI BLUE JEANS
I FILM PIù VISTI DEL 2012
Forse per colpa della crisi ma il pubblico
sceglie vedere pellicole che fanno parte
di una saga. Paura di rischiare con una
novità Secondo blogosfere.it ecco la
lista dei 10 film più visti nel mondo nel
2012. The Avengers: la pellicola della
Marvel fa il botto planetario e incassa
1,511,757,910 dollari. Il cavaliere Oscuro
- Il ritorno: il terzo della trilogia di
Nolan dedicato a Batman porta a casa
1,081,041,287 dollari. Skyfall: il capitolo
della rinascita dopo la caduta di James
Bond ha raccolto 974,272,000. L’era
glaciale 4 ha totalizzato 875,056,752
dollari. Breaking Dawn parte 2: i vampiri e
lupi mannari adolescenti, giunti al termine
della loro esistenza cinematografica, non
sfondano ma guadagnano 794,806,000.
La sorpresa The Amazing Spider-Man
conferma l’attenzione del pubblico per le
saghe di supereroi: 752,216,557 dollari.
Infine Madagascar 3, cartoon della
Dreamworks, inassa 742,110,251 dollari.
Leica dà scandalo
La casa tedesca fa debuttare la sua prima fotocamera
della serie M dotata di Live View e funzionalità
video ed è la prima con sensore Cmos. Anche la
più conservatrice fra le aziende produttrici di
macchine fotografiche ha voltato pagina piegandosi
alle funzionalità “user-friendly” del mondo reflex e
mirrorless. Tutto si gioca sul nuovo Cmos full-frame
da 35 millimetri, un sensore con 23,7 megapixel di
risoluzione, sensibilità fino a 6400 ISO equivalenti,
raffica da 3 frame al secondo. L’innovazione più
rilevante riguarda le funzionalità video: un innesto
che consentirà a tutti i fortunati possessori della
nuova Leica M di registrare filmati in HD a 25fps.
La nuova Leica M arriverà sul mercato nel 2013 a un
prezzo di 6200 euro; chi volesse spendere qualcosa
in meno potrà ripiegare sulla più economica Leica
M-E , versione evoluta della M9, proposta a un
prezzo di 4800 euro.
Fino al 10 marzo 2013 al
Centraal Museum di Utrecht,
in Olanda, è in corso “Blue
Jeans”, la mostra dedicata
al denim, raccontato sia nel
suo aspetto più creativo sia
dal punto di vista storico. La
mostra è curata da Pierre
Morisset, head designer
di G-Star. Un viaggio nel
jeans tra dipinti, foto e capi
d’archivio che parte nel 1600,
quando era la tela robusta
degli abiti da lavoro, per
arrivare al XX secolo come
protagonista sia di abiti d’alta
moda sia di una vera e propria
rivoluzione del costume.
Un excursus che prende
vita tra le creazioni di Yves
Saint Laurent, Chanel e Jean
Paul Gaultier, della Maison
Martin Margiela e Marithé +
François Girbaud e Levi’s. La
mostra presenta capi iconici
di G-Star tra cui le Flywoods,
G-Star Elwood, la collezione
di design Jean Prouvé by
G-Star RAW for Vitra, RAW
Nettle Denim e la RAW Tailor
Atelier, che arriverà il 19
gennaio 2013 nello showroom
G-Star a Roma dopo essere
stata a Berlino, Londra, Parigi,
Milano, Anversa, Tokyo,
Barcellona e Hong Kong.

TESTATINA
framed
INFLY MAGAZINE gennaio 2013
stile
italiano
Salotti, giardini, studi e scorci
cittadini fanno da sfondo ai ritratti
di raffinati gentlmen italiani con
cui Tod’s ha voluto celebrare il connubio
tra eleganza e qualità di cui il brand si
fa interprete da oltre un secolo e che ha
dettato il successo del Made in Italy a
livello internazionale.
«In una fase in cui l’Italia appare un
Paese perlomeno di “cattivo umore” -
scrive la curatrice Donatella Sartorio
- questo volume rappresenta il ritratto
in positivo di personaggi e luoghi
probabilmente mai stati così belli,
diversi e convincenti come ora».
Il fotografo Giovanni Gastel, il pittore
Pietro Ruffo, l’industrial designer Carlo
Borromeo, i fratelli Alberto e Tancredi
Alemagna, il winemaker Gelasio
Gaetani d’Aragona Lovatelli, Lucio
Bonaccorsi dei Principi di Reburdone,
i ragazzi della onlus No Brain Group e
molti altri: uomini che hanno intrapreso
percorsi professionali differenti, spesso
amici tra loro e sempre espressione
di un’eccellenza che è allo stesso
tempo estetica ed etica, tradizione e
contemporaneità. Ingrid Magnoni
Tod’s Italian Portraits
A cura di Donatella
Sartorio, fotografie
di Lorenzo Bringheli.
2012, Skira,
148 pp., 59 euro

TESTATINA
profile
Regina
dei ghiacci
Carolina Kostner a livelli altissimi,
è per la settima volta campionessa
italiana assoluta.
Ai Campionati
italiani 2013 di
dicembre all’Agorà
di Milano,
Carolina ha dominato la
gara conquistando il suo
settimo titolo assoluto, con
un punteggio complessivo
eccezionale: 213.69.
Lei è l’atleta più amata dai
bambini e dalle famiglie
italiane ed è inoltre la
campionessa donna più
popolare. Con il suo volto
pulito, la sua grazia, il suo
talento, gli occhi dolci
e quelle gambe che non
finiscono più, Carolina
piace ai grandi e ai piccini,
conquistando anche chi
sa nulla di pattinaggio sul
ghiaccio.
Nata e cresciuta in Alto
Adige, a Ortisei, località che
apre a orizzonti lontani.
Questioni linguistiche,
storiche, di vicinanza
al confine: nella sua Val
Gardena si parla il ladino,
l’italiano e il tedesco. Lei
aggiunge una perfetta
conoscenza dell’inglese e
del francese. Ma non basta:
da quando
aveva 14 anni, complice
il crollo per frana del
palasport di Ortisei dove
era solita pattinare, vive
in Baviera, a Oberstdorf,
località culla dello sport
tedesco, dove si allena con il
coach Micheal Huth.
La sua famiglia è tutta di
sportivi: mamma Patrizia
negli anni ‘70 è stata
tra le cinque migliori
pattinatrici d’Italia, papà
Erwin ha giocato 212 volte
nella Nazionale di hockey
ghiaccio, disputando
un’Olimpiade e una decina
di Mondiali. Ora è uno tra i
migliori allenatori.
E Carolina è perfetta per
diventare un’icona dello
show business. Dopo il
grande successo di audience
ottenuto dallo spettacolo
Opera on Ice andato in onda
su Canale5 il pomeriggio di
Natale, è in vendita in tutte
le edicole d’Italia il DVD
omonimo. Già fissata anche
la data dell’edizione 2013:
i campioni del pattinaggio
sul ghiaccio mondiale
torneranno a esibirsi
all’Arena di Verona il 28
settembre. Attraverso il
portale di ticketone (www.
ticketone.it) si possono
acquistare i biglietti di
Opera on Ice 2013 in
offerta promozionale fino
al 15 gennaio 2013... da
non perdere per tutti gli
appassionati di pattinaggio
e musica.
Ph. J. Barry Mittan
INTERNET
SECURITY
www.kaspersky.it

TESTATINA
profile
Il terzo sì
di Kate
80 anni
di comica
saggezza
Il 30 dicembre 1932
nasceva a Genova Paolo
Villaggio, uno dei maestri
indiscussi della comicità
italiana.
Il
terzo matrimonio
di Kate Winslet
si è svolto nel
massimo segreto.
La cerimonia, tenutasi i
primi di dicembre a New
York, ha visto partecipi
pochi amici intimi, tra
cui Leonardo Di Caprio
che ha accompagnato la
sposa all’altare, e i due
figli dell’attrice premio
Oscar.
La Winslet ci riprova con
il 34enne Ned Rocknroll,
nipote del magnate della
Virgin, Richard Branson.
Insieme da circa un
anno, i due si erano
fidanzati ufficialmente
la scorsa estate. Già
sposata (quando aveva
appena sedici anni!) con
l’attore Jim Threapleton,
padre della figlia Mia,
oggi dodicenne e con
il regista di American
Beauty Sam Mendes, da
cui ha avuto un secondo
figlio, Joe, di 9 anni. I due
si erano lasciati nel 2010.
Secondo matrimonio,
invece, per Ned (il
cui vero nome è
Abel Smith), sposato
con Eliza Cowdray,
figlia di un visconte
multimilionario. Di
recente, la coppia
di neosposi aveva
acquistato una casa
del XV secolo nel West
Sussex, in Inghilterra.
Neppure i genitori
degli sposi erano
presenti alla cerimonia.
Il padre di Ned ha
dichiarato: “Niente
ormai potrebbe
sorprendermi di loro
due”.
Kate non ama i
pettegolezzi e preferisce
che sia la sua carriera a
parlare per lei. È stata
la più giovane attrice
in assoluto (a soli 22
anni) ad aver ricevuto
due candidature
all’Oscar e le successive
candidature le hanno
permesso di mantenere
e riconfermare questo
record: è diventata
così la persona più
giovane ad aver ricevuto
rispettivamente tre,
quattro, cinque e sei
candidature.
«Visto che hanno commosso tanto i 60
anni compiuti recentemente da Roberto
Benigni, penso che i miei 80 possano
essere presi in considerazione come prova
di resistenza». È un fiume in piena, l’attore
e scrittore che a novembre ha ricevuto il
Premio Gogol a Villa Medici e da novembre
è in teatro con “La Corazzata Potemkin è
una cagata pazzesca”.
«Sono sorpreso di essere ancora in piena
attività e ciò dipende soprattutto dal fatto
che le cose, per noi anziani, oggi sono molto
migliorate. Ai primi del ‘900 gli ottantenni
erano tutti morti, oggi non ci abbattono
neanche a cannonate.»
Sprizza energia e della morte non ha paura:
«Neanche per sogno! L’unica cosa che mi
dispiace è che non credo nell’aldilà... Ma
non ho paura di morire. Anche Fellini non
aveva paura della morte, perché sapeva
che i suoi film sarebbero rimasti. Comincio
però a preoccuparmi per i premi, mi fanno
un po’ paura, perché ti danno veramente
la misura del fatto che sei vecchio.»
Ottant’anni sono un traguardo, una lunga
strada già percorsa. «Correggerei alcuni
aspetti poco coraggiosi della mia vita.
Sono sempre stato un po’ vigliacco con i
pugili, con i fascisti... mancanza di coraggio
fisico, che mi umiliava.»
E la circostanza che vorrebbe rivivere: «Una
notte d’estate, senza luna e piena di lucciole.
Colei che sarebbe diventata mia moglie
aveva 15 anni e io provavo un’attrazione
fisica incredibile per lei. Raccolsi un bel
po’ di lucciole, le misi in un bicchiere e, con
questa lanterna, illuminai il suo bel volto.
Vorrei chiudere in una boccetta ancora
quella luce, quel volto e soprattutto l’odore
di mia moglie quindicenne e il profumo del
mare che oggi non si sente più».
Nell’immagine, Kate Winslet in “Carnage” di Roman Polanski (2011), film che le frutta una candidadura ai Golden Globe.

TESTATINA
profile
PAROLA DI…
DJANGO
Tributo a Franco Nero, Ennio Morricone
e Corbucci con il nuovo spaghetti western
firmato Quentin Tarantino.
o
nesto; con ogni
probabilità
l’aggettivo che
meglio incarna
la nuova fatica di Tarantino,
Django Unchained è proprio
questo. Un ritratto, inedito
e senza peli sulla lingua,
di una schiavitù mai vista
prima al cinema. Crudo,
senza sconti, insomma
un film alla Tarantino che
mescola vari elementi: una
storia d’amore, di riscatto, di
amicizia e di violenza, intriso
di inquadrature che attingono
a piene mani dai numi tutelari
del cineasta statunitense:
Ennio Morricone e Sergio
Corbucci su tutti. «Dieci anni
fa stavo scrivendo, e mi si è
presentato Django, il sesto
schiavo in catene in una fila
di sette, poi piano piano si è
rivelato come uno schiavo
che riusciva a liberarsi, per
diventare un cacciatore
di taglie e imbarcarsi in
una romantica e violenta
avventura alla ricerca della
moglie».
Django, personaggio già
interpretato da Franco Nero,
è sinonimo di spaghetti
western...
«Ho sempre sognato di fare
un film western e mi ero
ripromesso che se fosse
accaduto sarebbe stato alla
Sergio Corbucci e alla Sergio
Leone, maestri assoluti del
genere. Credo che i temi e
l’ambientazione del vecchio
west siano ideali per definire
il bene e il male, i buoni e i
cattivi».
Come ovvio, questa
pellicola trasuda Italia
ad ogni fotogramma:
Morricone, Elisa, Franco
Nero, i riferimenti a Leone e
Corbucci...
«Sono un amante del cinema
italiano di una volta, la qualità
che aveva e il modo in cui
quei registi erano capaci
di prendere un genere e
di trasformarlo in un’altra
cosa, a modo loro, erano
straordinarie. Ho inserito
tecnica ed estetica proprie
degli spaghetti western
in ogni mio film. Pulp
Fiction l’ho sempre definito
un moderno rock’n roll
spaghetti western. Kill Bill
due è zeppo di riferimenti,
anche la scena di apertura di
Inglorious Bastards è quella
di un film western. Senza
parlare della musica, quella
di Morricone, che ho usato
per oltre un decennio e che
ora ho finalmente utilizzato
nel contesto per cui era stata
pensata».
Chi è Tarantino quando non
dirige
«Non saprei come definirmi,
ma la mia vita è un costante
studio dell’arte del cinema,
come se ne dovessi diventare
un professore, mi procura
gioia farlo. Guardo, leggo,
mi informo, analizzo,
sperimento: è uno studio che
non finisce mai e credo che
quando morirò sarà il giorno
in cui mi sarò finalmente
laureato».
Un filo rosso che unisce i
suoi film
«Forse, un tratto comune dei
miei personaggi, è che spesso
recitano una parte nella parte.
C’è sempre qualcuno che finge
di essere un altro».
Va ancora, camuffato, alla
prima del film per vedere di
nascosto l’effetto che fa
«Ad ogni mio film. Il giorno
che esordisce, mi metto un
berretto in testa e giro per
i cinema di Los Angeles,
diverse zone, diversi cinema.
Mi metto nelle ultime file e mi
godo il frutto del mio lavoro:
le reazioni del pubblico».

TESTATINA
VISUAL c.v.
INFLY MAGAZINE gennaio 2013
(2)
(1)
gennaio, durante
la cerimonia ufficiale
dei Golden Globe al
Il13
Beverly Hilton Hotel di
Beverly Hills, Jodie Foster ha
ricevuto - a soli cinquant’anni
- il premio Cecil B. deMille alla
carriera. Ha commosso il suo
discorso: «Questo premio va
alla mia ex partner in amore
ma anche alla mia leale sorella
d’anima di una vita». Cydney
Bernard è stata sua partner
per vent’anni e assieme hanno
avuto due figli.Ex bambina
Due ragazzi
e un leone (1)
(Napoleon and
Samantha), di Bernard
McEveety - 1972
Il film segna il debutto
cinematografico di
Jodie Foster, al fianco
Brindisi alla
carriera
A soli 50 anni,
Jodie Foster
ritira il premio
Cecil B. deMille
(3)
di Michael Douglas.
L’anno successivo torna
sul grande schermo con
Tom Sawyer, un altro
film per famiglie firmato,
come il precedente, Walt
Disney.
Taxi driver (2),
di Martin Scorsese -
1976
La Foster torna a
lavorare con Scorsese, al
fianco di Robert De Niro,
nei panni della prostituta
minorenne Iris. Per
questa interpretazione
riceve la prima
candidatura all’Oscar
come Miglior attrice non
protagonista e vince un
Bafta.
(10)
Piccoli Gangsters
(Bugsy Malone), di Alan
Parker – 1976
Per contratto con la
Disney, Jodie Foster
continua a recitare in
film per famiglie. Oltre
a questa commedia
musicale, nello stesso
anno è protagonista
di Tutto accadde un
venerdì e Quella strana
ragazza che abita in
fondo al viale.
Casotto (3),
di Sergio Citti - 1977
Parentesi italiana in una
commedia di costume
girata in gran parte
all’interno di una cabina
balneare. Nel cast
prodigio, approdata a soli tre
anni nel mondo dello spettacolo
per volere della madre, la Foster
inizia la sua lunga e fortunata
carriera con alcuni spot
pubblicitari - tra cui quello della
crema Coppertone, per cui ruba
la parte al fratello Buddy - ma è
grazie a un contratto con la Walt
Disney Company che approda
definitivamente al cinema.
Il grande salto professionale è
da attribuire all’interpretazione
della baby prostituta Iris in Taxi
Driver di Martin Scorsese, che
le vale la prima candidatura
all’Oscar e un BAFTA come
Miglior attrice non protagonista.
Da allora sono due gli Oscar,
entrambi prima del trentesimo
anno di età - per Sotto accusa
e Il silenzio degli innocenti - e
una quarantina i film in cui ha
recitato come protagonista,
ultimo dei quali Carnage, di
Roman Polanski, nel 2011.
Nel 1990 ha fondato la propria
casa di produzione Egg Pictures
e l’anno successivo ha esordito
dietro alla macchina da presa in
Il mio piccolo genio.
«Jodie è una donna poliedrica,
che ha raggiunto un successo
indiscutibile e che continuerà
a farlo» - ha dichiarato il
presidente della Hollywood
Foreign Press Association
Aida Takla O’Reilly. «La sua
ambizione, la sua esuberanza
e la sua grazia hanno aperto la
strada a molti attori esordienti.
È senza dubbio unica nel suo
genere».
Ingrid Magnoni
(4)
anche Gigi Proietti, Ugo
Tognazzi, Paolo Stoppa,
Mariangela Melato e
Michele Placido.
Hotel New
Hampshire (4)
(The Hotel New
Hampshire), di Tony
Richardson - 1984
Drammi e avventure
tragicomiche della
famiglia Berry, che deve
gestire un albergo e si
trova ad affrontare non
poche difficoltà. Un anno
dopo questa pellicola,
la Foster si laurea con
lode a Yale e rompe il
contratto con la Disney
per iniziare una carriera
più matura.
Il sangue degli
altri (Le sang des
autres), di Claude
Chabrol – 1984
Un film ispirato
all’omonimo romanzo
di Simone de Beauvoir
del ‘45 e ambientato
durante gli anni della
guerra. Jodie Foster
interpreta Hélène,
che si concede a un
industriale tedesco per
salvare l’uomo di cui è
innamorata.
Dentro la Grande
Mela (5) (Five Corners),
di Tony Bill - 1987
Nuovo ruolo da
protagonista in una
pellicola che la vede
recitare al fianco di Tim
Robbins e John Turturro.
A pochi mesi di distanza
è sul grande schermo
con Siesta di Mary
Lambert e Il sentiero
dei ricordi di Steven
Kampmann.
Il silenzio
degli innocenti (6)
(The silence of the
lambs), di Jonathan
Demme – 1991
Dopo il rifiuto da parte di
Michelle Pfeiffer, ottiene
la parte dell’agente
dell’FBI Clarice Starling,
che le vale il secondo
Oscar come Miglior
attrice protagonista e
vari altri riconoscimenti,
tra cui un Golden Globe
e un BAFTA.
Il mio piccolo genio
(7) (Little Man Tate), di
(7)
(5)
(6)
Jodie Foster - 1991
Il film segna il debutto
alla regia della Foster,
che compare anche
come co-protagonista
con il ruolo di Dede Tate,
madre di un bambino di
sette anni dal quoziente
intellettivo sopra la
media. Torna dietro alla
macchina da presa con
A casa per le vacanze,
del ‘95, di cui è anche
produttrice.
Ombre e nebbia
(Shadows and fog),
di Woody Allen - 1991
Jodie Foster, che
nel 1990 ha fondato
la propria casa di
produzione Egg Pictures
richiestissima, è ormai
un’attrice richiestissima.
Insieme a lei, in questo
film di Woody Allen: Mia
Farrow, John Malkovich
e Madonna.
Sommersby, di Jon
Amiel - 1993
Insieme a Rochard Gere,
recita nel remake de Il
ritorno di Martin Guerre,
film francese dell’82.
(8)
Nell,
di Michael Apted - 1994
Primo film prodotto
dalla Egg Pictures, da
lei fondata nel ‘90. Il
film vale a Jodie Foster
la quarta candidatura
all’Oscar e una
candidatura al Golden
Globe come Miglior
attrice drammatica.
Contact (8), di Robert
Zemeckis – 1997
Jodie Foster è la
dottoressa Ellie
Arroway, addetta alle
trasmissioni radio di
una grande antenna,
che cerca forme di vita
extraterrestre nel cosmo
e viene a contatto con
gli alieni.
Anna and the King,
di Andy Tennant – 1999
La Foster torna al
cinema dopo la pausa
dovuta alla nascita del
primo figlio Charles
Foster nel 1998.
Panic Room (9),
di David Fincher - 2002
Dopo aver rifiutato il
ruolo di Clarice Starling
in Hannibal (andato
poi a Julianne Moore),
recita in un thriller
costruito in gran parte
in una stanza blindata
dell’Upper West Side di
Manhattan. Nel 2005
torno con un nuovo
thriller claustrofobico dal
(9)
titolo Flightplan. Mistero
in volo.
Inside Man,
di Spike Lee - 2006
Diretta per la prima volta
dal regista statunitense,
che con questa pellicola
ha segnato il suo record
di incassi e vince il
premio alla regia dei
Black Move Awards.
Il buio nell’anima
(The brave one), di Neil
Jordan, 2007
La parte di Erica Bain,
che si trasforma in
giustiziera dopo la
morte del fidanzato,
fa guadagnare a
Jodie Foster la sesta
candidatura ai Golden
Globe. Jodie Foster è
inoltre la produttrice del
film.
Alla ricerca
dell’isola di Nim
(Nim’s island), di Jennifer
Flackett e Mark Levin –
2008
Jodie Foster torna
alle origini, con un film
per famiglie tratto
dall’omonimo romanzo
per ragazzi di Wendy
Orr.
Mr. Beaver (The
Beaver), di Jodie Foster
- 2011
La Foster, che firma
anche la regia del
film, recita al fianco
di Mel Gibson, già suo
partner in Maverick.. il
film racconta di Walter
Black, che sceglie di
comunicare attraverso
un castoro di peluche.
Carnage (10), di
Roman Polanski - 2011
Presentato alla 68^
Mostra del Cinema di
Venezia, il film vede la
Foster in un’intensa
interpretazione di
Penelope Longstreet,
madre di un ragazzino
colpito da un coetaneo
durante una lite al parco
e protagonista di una
lunga discussione con i
genitori dell’aggressore.

TESTATINA
INFLY MAGAZINE gennaio 2013
The edit
Cambio
(di) stagione
Fotografia Matteo Weber
A cura di Valentina Roda
Pantaloni Canali
Scarpe Moreschi
Profumo
Cor Sine Labe Doli
Pochette FEFE
Calze Gallo
Occhiali
Fendi By Marchon
Camicia
Daniele Alessandrini

Pantaloni PT
Scarpe Canali
Calze Gallo
Cardigan e Polo
Banana Republic
Assistente stile: Matilde Angelucci

TESTATINA
coverstory
INFLY MAGAZINE gennaio 2013
X
Non
Più
X
Sexy, elegante, dinamico,
Hugh Jackman si è dimostrato oggi
un purosangue della quinta arte.
Testo Ariele Conti Fotografia Fabio Lovino/contrasto
Perfetto in ruoli d’azione
come il Logan -
Wolverine di X-Men
e l’hacker di Swordfish che
cerca di fermare l’agente
segreto John Travolta, ma
anche seducente in personaggi
improbabili (il nobile che
attraverso una porta spazio
temporale arriva dalla New
York del IXX secolo a quella
della nostra contemporaneità)
come in Kate & Leopold. E la
prova della maturità artistica è
quella che ha dato nel musical
di Cameron Mackintosh, dove
interpreta Jean Valjean dei
Miserables, interpretazione
per cui la Film Academy gli
ha conferito la nomination
all’Oscar e ha vinto il Golden
Globe come miglior attore
di commedia: «Non avevo
programmato di ascoltare dal
vivo l’annuncio ufficiale delle
nomination, ma quando ero
andato al lavoro in macchina
questa mattina, l’autista era
sintonizzato proprio su un
programma che stava per dare
la notizia. È stato qualcosa di
estremamente eccitante ma
anche un po’ surreale. Questo
è un anno di splendidi premi,
che è stato caratterizzato da
una lista eclettica di storie;
storie diverse e raccontate da
registi davvero talentuosi e
coraggiosi, ed è un onore per
me essere nominato insieme
ad altri grandi nomi nella
categoria del Miglior attore.
Essendo stato già ospite della
cerimonia di premiazione, ho
già avuto modo di vedere molti
aspetti della serata degli Oscar,
ma essere uno dei candidati a
vincere la statuetta è qualcosa
che non avrei mai neanche
sognato come possibilità.»

TESTATINA
coverstory
INFLY MAGAZINE gennaio 2013
La sua carriera a Hollywood
sembra divisa equamente
tra il cinema d’azione come
Swordfish e X-Men e quello
romantico con commedie
come Someone like you e
Kate & Leopold. C’è un genere
verso cui nutre una maggiore
preferenza
«Recitare è un tipo di ginnastica.
Mi interessa fare passi lunghi
e salti vertiginosi da un punto
all’altro. Non sono attaccato
a un genere, ma all’idea di
sorprendere il pubblico. Amo
sia la commedia romantica
sia il cinema d’azione e ce ne
sono ancora molti altri che ho
intenzione di sperimentare.»
Qual è il senso più intimo del
verbo: “recitare”
«Non ho mai pensato alla
recitazione come a una strada
verso la ricchezza e la notorietà.
Non mi ha mai interessato
diventare una star, quanto
piuttosto andare a comprendere
fino in fondo chi fossi tramite
tanti personaggi diversi.
Recitare ti trasforma un po’ in
un bambino, dal punto di vista
più ingenuo. Fino a quando
avevo ventitré anni, non ho mai
pensato che un giorno sarei
diventato un attore che indossa
delle maschere. Solo quando
sono arrivato davanti a dei
registi ho capito come gestire
gli strati di personalità acquisita
che ci identificano globalmente
come persone. Questa
consapevolezza di se stessi è
l’unica cosa che ti permette
poi di raccontare la condizione
umana e farti comprendere
che tipo di maschera vai a
indossare. Il piacere di recitare
e la bellezza stanno nell’idea di
avere raggiunto il senso del ruolo
che si sta interpretando. A quel
punto recitare ci fa comprendere
l’innocenza di noi stessi.»
È vero che è stato scartato al
provino per le riprese di Lord of
the Rings
«La verità Ho fatto il provino e
non mi hanno preso...»
Lei si considera un sex symbol
«Lasciamo perdere: sono
sposato, ho un bambino piccolo e
- soprattutto - la mia vita privata
è assolutamente normale e poco
interessante.»
Meglio il Coniglio o Valjean
Meglio la commedia o il
dramma
«C’è qualcosa da amare sia nella
commedia sia nel dramma.
Sarebbe bello riuscire a vederla
così anche nella vita: esiste
sempre una dolcezza che va oltre
la situazione del momento.»
Viriamo sul filosofico.
«In effetti… Da vent’anni
frequento la School of Practical
Philosophy, a New York: vado a
lezione una volta la settimana.»
E come ne è stato influenzato
«L’insegnamento ruota attorno
al conoscere meglio se stessi. E
allo “svegliarsi”. Prima compivo
tanti gesti automaticamente.
Che so: guidavo e, quando
arrivavo, non ricordavo il
percorso. L’obiettivo è essere
davvero presenti. Per questo
medito due volte al giorno.»
Per caso è utile pure per gestire
il matrimonio Lei è sposato da
16 anni, una rarità a Hollywood.
«Io e mia moglie (l’attrice
Deborra- Lee Furness, ndr)
frequentiamo assieme la classe.
Ogni settimana ci dà uno spunto
per discutere - a livello profondo
- di qualsiasi cosa: dall’essere
genitori al lavoro, agli amici.
In natura tutto si muove e un
impegno così ci aiuta a crescere
insieme, invece che ognuno per
la propria strada.»
È questo il segreto dell’unione
felice
«Gran parte - in realtà - sta nel
prendere a bordo la persona
giusta. Se si sbaglia, a volte è
irreparabile. Di solito sono
insicuro, però incontrando mia
moglie sono stato benedetto da
una certezza che andava oltre
Una notte mia figlia
piangeva a dirotto.
Mi sono precipitato
in camera sua. C’era
la bambinaia e le ho
fatto il terzo grado.
Lei mi guardava
sconcertata dalla
vita in giù. Ero
completamente
nudo.
me stesso. Mai provata quella
sensazione Lo sai e basta. Non
hai valutato i pro e i contro, lo
senti. Ecco. A Deb non è accaduto
lo stesso: dopo un po’ ha tentato
di rompere. Le dissi: ‘Sono più
giovane di te, sono all’inizio della
carriera… Sei spaventata, vinci
questa paura’.»
Sua moglie ha detto che in
camera da letto la fa vestire
come gli agenti di borsa: le
paiono sexy.
«Ah ah ah! Quando siamo usciti
la prima volta - non c’eravamo
ancora messi insieme - le ho
chiesto: ‘Chi sposerai’ e lei: ‘Una
specie di broker che in realtà
vorrebbe fare l’architetto…’ A
volte, se andiamo a cena fuori,
indosso abiti formali, lei lo trova
eccitante, è una sua fantasia.»
Wolverine è tra i mutanti
più amati della Marvel, al
punto che più o meno tutti
e quattro i film sugli X-men
ruotano attorno a lui. È questa
una scelta fatta a priori o si
deve alla presenza di Hugh
Jackman
«Non c’è attore al mondo che
non sia contento di avere più
spazio in un film, questo è certo.
Nell’universo degli X-men,
che ha a che vedere con grandi

TESTATINA
coverstory
Hugh Jackman è in corsa come miglior attore ai British Academy Film Awards per l’interpretazione di Jean Valejan ne I Miserabili.
temi quali la fratellanza e la
diversità, il mio personaggio è
sempre stato molto popolare, ma
devo dire che quando abbiamo
mostrato in anteprima Gambit
(Taylor Kitsch), c’è stata larga
approvazione tra il pubblico e
forse (scherza, ndr) un piccolo
moto di gelosia da parte mia.
Wolverine è un mutante
ma è anche un outsider, per
questo nella visione di Bryan
Singer è stato facile farne un
protagonista. Il personaggio ha
grande spazio nei fumetti, io
non c’entro nulla: quando si è
deciso di fare il film io non ero
ancora stato contattato. Ma c’era
ancora tanto mistero attorno a
lui, tante cose ancora da sapere
e questo ha giustificato un film
interamente su di lui. Gavin
ha ragione quando dice che se
vuoi capire un personaggio devi
capirne le origini.»
Perché ha chiamato la sua
organizzazione non profit
Laughing Man, l’uomo che
ride C’è poco da ridere, in
questo momento storico.
«La risata è espressione di
libertà. Non importa di che
sesso sei, a che razza appartieni:
siamo tutti connessi attraverso
la risata. Voglio credere che la
felicità sia uno stato naturale e,
se per qualcuno non è possibile,
dobbiamo creare le condizioni
affinché lo diventi.»
Cosa la tiene sveglio
«Poche cose, sono uno che
dorme della grossa (ride). A volte
sono preoccupato per i miei figli.
Li amo così tanto… Il maschio è
l’artista, creativo (ha chiamato
il cane Dalì!). Mia figlia è come
mia moglie: dovunque andiamo,
si fa amici in un minuto. Sono
bambini sereni: sanno di essere
stati adottati, li abbiamo messi
al corrente di tutto perché non
provino mai imbarazzo.»
Le piacerebbe lavorare in
Italia
«Lavorerei volentieri in Italia,
magari con il mio amico Gabriele
Muccino. E poi mia moglie
parla italiano, farebbe molto
bene anche al mio matrimonio.
Con Gabriele abbiamo fatto il
pilota di uno show che è crollato
miseramente dopo qualche
episodio, non certo per colpa
sua. In ogni caso, come dice mia
moglie, se si deve fallire meglio
farlo alla grande. Quello che non
capisco è perché Gabriele chiami
sempre questo Will Smith...ma
chi è»
Gli sguardi delle donne la
mettono mai a disagio
«Dipende. Una notte mi sono
svegliato di soprassalto: mia
figlia piangeva a dirotto. Mi
sono precipitato in camera sua,
l’ho presa in braccio. C’era la
bambinaia. Le ho chiesto: ‘È
molto che piange’ E le ho fatto il
terzo grado. Sono andato avanti
un pezzo. Poi mi sono accorto
che mi guardava sconcertata
dalla vita in giù. Ho abbassato
gli occhi: ero completamente
nudo.»

TESTATINA
culture
INFLY MAGAZINE gennaio 2013
Wow, che mito!
Topolino si mette in mostra con Storie di una storia
per celebrare la sua straordinaria e irripetibile
‘vita editoriale’ iniziata 80 anni fa.
Tutti almeno una volta
abbiamo sfogliato le pagine
di Topolino, il settimanale
che ha accompagnato intere
generazioni e che ancora oggi vanta
lettori appassionati dei suoi fantastici
personaggi. Per ripercorrere la storia
del giornalino più amato dai bambini
italiani c’è tempo fino al 20 gennaio con la
mostra allestita a WOW Spazio Fumetto
- Museo del Fumetto, dell’Illustrazione e
dell’Immagine animata di Milano.
Realizzata da The Walt Disney Company
Italia in collaborazione con la Fondazione
Franco Fossati, l’esposizione si rivolge a
tutti, toccando le corde dell’emozione. Il
percorso espositivo illustra come Topolino
si sia evoluto insieme ai suoi lettori,
componendo sotto gli occhi dei visitatori
una lunga e avvincente storia che ha
ancora da raccontare tante avventure dei
topi e dei paperi più famosi del mondo.
Era il Natale del 1932 quando nelle
edicole italiane comparve per la prima
volta Topolino, stampato dall’editore
fiorentino Giuseppe
Nerbini. Arrivato
oggi al numero 2973,
Topolino è uno di
quei miti in grado di
vivere cambiamenti
epocali senza temere
la concorrenza
di nuove forme di intrattenimento,
continuando ad avere successo grazie
al cuore del giornale, le storie a fumetti,
permeate dalla “magia Disney”.
«Nel selezionare preziosi giornali e
documenti storici conservati negli
archivi della nostra Fondazione,
abbiamo ripercorso la grande storia di
un’esperienza editoriale unica al mondo,
che vede eccellere e far amare i nostri
autori in tutto il mondo,» ha dichiarato
Luigi Bona, direttore di WOW Spazio
Fumetto. «Pur rimanendo saldo nella
tradizione, Topolino, che costituisce un
successo editoriale con pochi uguali, è un
giornale in continua evoluzione, sempre
al passo con i tempi, talvolta addirittura
in grado di anticiparli, grazie alle capacità
della grande scuola italiana del fumetto
Disney,» ha dichiarato Mauro Lepore,
Head of Publishing The Walt Disney
Company Italia.
«Topolino è ormai patrimonio comune
di almeno tre generazioni,» ha dichiarato
Valentina De Poli, direttore di Topolino.
«Come direttore sono particolarmente
fortunata perché posso guardare con
ammirazione al passato, mantenere vivo
il rapporto quotidiano con i giovani lettori
di oggi e lanciare uno sguardo al futuro del
giornale.».
Storie di una storia
Le nove sezioni, ognuna dedicata a un
decennio dal 1930 al 2010, ripercorrono
cronologicamente le tappe più
significative del settimanale. Sono esposte
curiosità dell’epoca, approfondimenti sui
personaggi e le tavole della storia a fumetti
più significativa di quel decennio, a partire
da Topolino giornalista, del 1935. Nella
suggestiva galleria delle storie trovano
spazio, fra le altre, L’inferno di Topolino
(del 1949; la prima di una lunga serie di
Grandi Parodie in chiave disneyana),
Paperinik il diabolico vendicatore del
1969, che segna il debutto del supereroe
alter ego mascherato di Paperino,
Topolino e Minni in “Casablanca”,
omaggio di Giorgio Cavazzano a un
capolavoro della cinematografia mondiale,
Topolino e il fiume del tempo del 1998,
fino all’anticipazione di alcune tavole della
storia inedita Topolino e gli esploratori del
domani, dedicata proprio agli 80 anni del
settimanale.
Sono inoltre esposte vere e proprie
chicche provenienti dagli archivi della
Fondazione Franco Fossati, quali per
esempio alcuni numeri degli anni ‘40
in cui appaiono lettere degli allora
giovanissimi Gina Lollobrigida e Romano
Scarpa, o i numeri 472 e 473 che nel ‘41
segnarono il passaggio dalle nuvolette,
vietate dalla propaganda fascista, alle
didascalie. Per non parlare della mitica
Numero Uno di Zio Paperone o della
galleria dei grandi gadget seriali, dal
Topowalkie che fece segnare la tiratura
record di oltre
1.100.000 copie all’orologio ecologico,
dall’Astroquack al Multicottero.
Non mancano pezzi assolutamente
introvabili, come il primo numero del
1932, edito nel grande formato, il primo
numero pubblicato da Mondadori (1935)
e il primo numero pubblicato con il
classico formato albetto in uso ancora
oggi, senza dimenticare i numeri in cui
la testata si trasformò in “Topo Lino” per
scavalcare problemi di diritti d’autore
(1932- 1933) e perfino i menabò originali
creati in redazione negli anni ‘40. Gli
appassionati troveranno anche l’originale
del “Supplemento al Giornale Topolino”,
pubblicato nel 1933 in un maxiformato
di oltre mezzo metro d’altezza, mentre i
lettori degli anni ‘60 potranno rivedere i
gadget, i diplomi e i distintivi del Club di
Topolino. Insomma, un lungo viaggio che
terrà uniti nonni, genitori e figli all’insegna
dei ricordi e di Topolino!

TESTATINA
personaggi
INFLY MAGAZINE gennaio 2013
il mio nome
è nessuno
Ulisse: l’uomo dal multiforme ingegno, il mito che solca
i mari, l’eroe più formidabile e moderno di sempre.
Sopra: “Odysseus” di Gustav Schwab. Accanto: Romare Bearden, “Home to Ithaca”, 1977. “Romare Bearden:
A Black Odyssey” è in mostra alla Reynolda House (Salem, NC), fino al 13 Gennaio. reynoldahouse.org
«m
i manca la sposa, le sue
braccia così bianche
e morbide. Mi manca
il suo seno tiepido e
gli occhi neri, neri, neri. Mi manca
mio figlio, il mio ragazzo… Mi manca
la mia dea - Athena - con gli occhi
verdi, le labbra perfette che non hanno
mai dato un bacio, né a dio, né a un
mortale.»
Parole di affetto con cui Ulisse esprime
la stretta vicinanza sentimentale alla
moglie Penelope, al figlio Telemaco
e ad Athena, sua dea protettrice, nel
romanzo “Il mio nome è Nessuno.
Il Giuramento” (pp. 352, euro 19,
Mondadori) di Valerio Massimo
Manfredi. Frasi che fanno scoprire
una dimensione umana e
amorevole dell’eroe scaltro,
bravo a mentire che “pensa
prima di agire” e usa la
lingua con tale acume, da
essere più tagliente di una
spada.
«Questo è il primo di due
volumi e racconta la storia di
Odysseo - spiega l’archeologo
e scrittore Manfredi - dalla
sua nascita a Itaca, alla fine
della guerra di Troia. Nel secondo
volume, che uscirà in primavera, si
parlerà del suo viaggio avventuroso
che lo riporterà in patria.»
Nel libro Ulisse parla in prima
persona, raccontandosi con tutta
l’umanità e il coraggio che lo hanno
reso, lungo ventisette secoli, più
immortale di un dio. La figura
di Odysseo ha infatti avuto lo
straordinario destino di ‘reincarnarsi’
infinite volte: i più grandi poeti lo
hanno cantato nel corso dei secoli.
In questo romanzo, attingendo
all’immensa messe di miti che lo
vedono protagonista, Manfredi porta
alla luce episodi e personaggi che non
si conoscevano, e mostra come accanto
al protagonista fluisca gran
parte dell’epos greco: Alcesti,
le fatiche di Herakles, i sette
contro Tebe, gli Argonauti,
oltre ai due poemi di Omero.
Lo scrittore sa raccontare
l’indicibilità della profonda
angoscia che porta ogni
impresa di aggressività ad
annegare in un mare di
lacrime. E il dolore impone
sempre un tacito rispetto.
Per questo Ulisse sembra essere alla
continua ricerca di valori perduti, in
un approfondimento della complessa
natura umana, ponendosi in una
dimensione molto differente da quella
espressa dai drammaturghi greci, da
Dante, Shakespeare, Pascoli e Joyce.
Ne derivano la vastità dei temi
descritti che nel romanzo diventano
un grafico dei sentimenti che Manfredi
affronta nella narrazione con un
andamento disinvolto, una familiarità
colloquiale, con parole che giungono
al lettore quasi trasformate in
suggestioni musicali.
È una scrittura che dà voce soprattutto
alle emozioni.
E dalle esperienze dell’eroe, non
solo omerico, lo scrittore ha saputo
estrapolare una lezione di vita valida
per tutti, tanto che Ulisse è ritenuto
“paradigma dell’umanità”. A.P.
L’autore: Valerio
Massimo Manfredi
Archeologo e scrittore
italiano, dopo la laurea
in lettere classiche
all'Università di Bologna
è subito entrato nel
mondo dell'archeologia,
specializzandosi in
topografia del mondo
antico all'Università
Cattolica del Sacro
Cuore di Milano.
Ha insegnato in Cattolica
dal 1980 al '86 per
poi iniziare proseguire
la carriera accademica
prima all'Università di
Venezia (1987) e poi
presso la Loyola University
of Chicago, l'Ecole
Pratique des Hautes
Etudes della Sorbona
di Parigi e la Bocconi di
Milano.
Tra gli anni ‘70 e ‘80 ha
progettato e condotto le
spedizioni Anabasi per
la ricostruzione sul
campo dell'itinerario
della ritirata dei Diecimila,
ma sono numerose
le sue partecipazioni a
campagne di scavo.
Ha scritto romanzi
di grande successo,
tradotti in tutto il
mondo per un totale di
circa dodici milioni di
copie vendute a livello
internazionale. È autore
anche di soggetti e
sceneggiature per il
cinema e la televisione.
La sua trilogia Alexandros
è stata acquistata
da Universal Pictures
per una produzione
cinematografica e Dino
De Laurentiis ha realizzato
L'Ultima legione
con Ben Kingsley, Colin
Firth, Aishwarya Rai,
Thomas Sangster, regia
di Doug Lefler.
Da “L’Ultima legione” è stato tratto il film omonimo con Colin Firth e Aishwarya Rai Bachchan diretto da Loug Lefler

TESTATINA
personaggi
INFLY MAGAZINE gennaio 2013
Andy Summers: un resoconto
accorato e lucido dell’epopea
dei Police, senza troppi veli
né retoriche.
Dal
plettro
al film
L’
unico grande dilemma di
Andy Summers, nel momento
in cui ha dovuto iniziare a
trasformare il suo volume
autobiografico One train later. Il mio
viaggio in musica. Prima, durante e
dopo i Police in un film documentario,
è stato il criterio da applicare in fase
di stesura della sceneggiatura. Non
sarebbe stato possibile inserire tutti
i contenuti del volume in due ore di
pellicola: «Non puoi inserire tutto,
è impossibile. Ci abbiamo anche
provato, ma stava diventando una
roba pesantissima. Anche per questo
motivo, il processo è stato così lungo
che non so più nemmeno se sono
affezionato al progetto o no», dice
ridendo il chitarrista. Dopo anni
passati a vagliare tutto il materiale,
il risultato finale, dal titolo Can’t
Stand Losing You, è quantomeno
sorprendente.
Cosa ti ha indotto a passare dal
plettro al computer per raccontare la
storia del tuo percorso con i Police
«Vanità ma non solo. Da appassionato
di libri ho sempre amato, oltre che
leggere, scrivere. L’idea di scrivere
un libro intero mi è parsa una specie
di sfida estetica, qualcosa in cui mi
sarebbe piaciuto cimentarmi. Nel
2007 avevo iniziato a scrivere un altro
libro contenente tutte le foto scattate
quando suonavo con i Police: in
sostanza avevo fotografato ogni attimo
trascorso con la band. Dal primo
all’ultimo giorno.»
In fase di progettazione del film hai
fissato regole per i registi
«Per ciò che riguarda il film, come per
il libro, non ci domo state limitazioni
di alcun tipo. Credo avessi in mente
che il film doveva essere un po’ come
una sorta di pugno, e raccontare la
verità su tutte le difficoltà affrontate,
anche gli aspetti negativi di ogni
situazione, perché solo la verità
rende una storia avvincente. Nel
film ho mantenuto sempre questa
impostazione.»
Dopo la pubblicazione del volume
pensò di rimettere insieme la band.
Gli altri due membri risposero subito
positivamente
«La verità è che Sting mi sorprese.
Tre giorni dopo la pubblicazione del
libro lo aveva già letto, gli era piaciuto.
Cosi come a Stewart Copeland. Se
passiamo poi al film credo che la
difficoltà maggiore fosse quella che
anche agli altri piacesse l’idea di
realizzarlo. Cogliendomi di sorpresa,
una mattina ho ricevuto la mail di
Stewart che mi comunicava di aver
visto il film. Qualcuno gliene aveva
procurato una copia. In realtà avrei
dovuto mostrarglielo io. Stewart mi
diede subito la sua approvazione. Per
Sting invece le cose sono state più
complicate. Ha spedito il film alla sua
manager ed è stata lei a dare la sua
autorizzazione.»
Sia nel libro sia nel film è
stato onesto anche riguardo al
vostro rapporto con le sostanze
stupefacenti…
«In realtà nel libro non c’è veramente
tutto. Parlo dell’uso di droga e cose del
genere. Ma ho omesso di descrivere
situazioni in cui eravamo strafatti.
Confesso che sia accaduto, ma non
voglio sfruttare l’eco che potrebbe dare
il raccontare situazioni del genere.
Alcuni dei volumi di personaggi rock
invece ci sguazzano. Ad esempio
l’autobiografia di Keith Richards, che
ho trovato orribile.»
Cosa cambieresti del film, potendo
farlo
«La vanità mi spingerebbe a inserire
più scene di quando suono la chitarra,
ma non era e non sarebbe possibile
perché la pellicola diventerebbe fin
troppo letterale. Sarebbe un po’ come
fotografare le pagine di un libro e
non si può, trattandosi di un medium
diverso. Credo che come editor,
Andy Grieve abbia fatto un lavoro
eccezionale.»
La tua biografia è uscita
originariamente due anni prima
della vostra reunion. Pensi che
l’effetto del film vi porterà a lavorare
nuovamente assieme
«Al termine dell’ultimo tour ci siamo
detti: ‘mai più’. Ma io sono convinto
che nella vita non si possa mai dire
mai. Quel tour è stato uno dei migliori
di sempre, sia dal punto di vista
artistico, per la nostra maturità e dal
punto di vista della costruzione dello
show. Ma tutto è avvenuto prima
della recessione. Oggi non credo che
la gente troverebbe facilmente i soldi
per venire a uno show. Non credo che
sarebbe cosi semplice riempire degli
stadi insomma. Forse allora faremmo
il tour più breve. Ripensandoci non
credo che potremmo esprimerci
nuovamente a quel livello. Siamo stati
grandi, sbaragliando ogni genere di
concorrenza. E nessuno dei tre ama
ripetersi a livelli inferiori. Penso solo
che non dovremo riformarci senza
materiale nuovo.»
Qualche rimpianto della vita con i
Police
«Da un certo punto di vista è stato
bello fare uscire il film. E non penso
vi sia rimasto altro che possiamo fare
per raccontare quella storia. Siamo
entrati nella Rock Hall of Fame e
siamo stati protagonisti di un tour
di riunificazione. Che altro ci resta
da fare Morire forse Beh, di sicuro
moriremo… non penso ci resti molto
altro da fare…» ridacchia.

TESTATINA
culture
INFLY MAGAZINE gennaio 2013
PERCORSO
INTORNO ALL’OPERA
DELL’ARCHITETTO
SANTIAGO
CALATRAVA
di Francesca Mazzucato
Calatrava è un protagonista
assoluto del nostro tempo,
affascinante, controverso,
magnetico. I suoi progetti
maestosi e sorprendenti traggono
suggerimenti dalla natura e ispirazione
dal funzionamento del corpo umano.
L’architetto è un maestro della forma,
che plasma in una precisa poetica del
movimento. Lavoro su di lui da molto
tempo e mi sono chiesta più volte
quale percorso, quale direzione, quale
geografia costruire intorno a un’analisi
dell’opera complessa di un artista,
architetto e ingeniere come lui.
La risposta è ancora aperta e il lavoro,
un work in progress affascinante.
Il progetto su di lui lo sto portando
avanti da più di un anno, si snoda in
vari affluenti, comprende un testo
introduttivo uscito anche in forma
cartacea che è stato esposto alla
Buchmesse di Francoforte nel 2012,
un eBook che sta ottenendo notevoli
riscontri, un nuovo testo in fase di
lavorazione che uscirà in digitale e solo
in edizione limitata e molto speciale in
formato cartaceo, un due video, molti
articoli, un board dedicato su Pinterest,
un sito inteso come un vero e proprio
tributo.
Il secondo testo uscirà a breve, e
lo annuncio qui, in anteprima per
i lettori di Infly, seguirà un saggio
esclusivamente dedicato ai ponti scritto
da me e da Paul Hessel che lavora
esclusivamente sui ponti dell’architetto
da molto tempo. Abbiamo preso
contatti per valutare la possibilità di
un’intervista, e, se ci sarà, nel corso
dell’anno, come è probabile, uscirà
all’interno del testo, ma sarà anticipata
da Infly, è una precisa promessa per i
lettori. Per il momento, con piacere
proseguo il percorso per concludere
il secondo tassello di questo progetto
elaborato e importante che io, insieme a
Errant Editions, a case editrici che sono
state nostre partner in questo percorso,
insieme a compagni di viaggio, a
quotidiani e siti internet , a magazine,
stiamo realizzando cura e attenzione.
La cosa che ha sorpreso tutti è stata il
grande interesse dei lettori e il fascino
che le immense strutture inondate di
luce, i ponti e le stazioni dell’architetto
Calatrava esercitano sui lettori.
Lavoro molto. Trascorro le notti su libri
e su foto delle opere principali con le
quali l’architetto ha profondamente

TESTATINA
culture
INFLY MAGAZINE gennaio 2013
inciso sullo spazio urbano di varie città,
creando strutture immaginifiche e
potenti, lasciando segni indelebili e, a
mio parere, di una bellezza senza pari.
Dedico il mio tempo a questo lavoro
con slancio, mi confronto quasi
quotidianamente con Paul, prendo
contatti, avvicino, insieme a Paul, le
persone che hanno avuto modo di
seguire la realizzazione di alcune delle
opere principali da vicino. Mettiamo
insieme ogni cosa, ed è un lavoro
appassionato e intenso, il tempo scorre
rapido e arriva facilmente mattina
mentre sono immersa nella stesura, o
catturata da un video, un’immagine,
o mentre sto leggendo un testo,
un’intervista, un link in inglese o in
tedesco.
In un secolo dominato dalla
specializzazione e dalla
frammentazione, Santiago Calatrava
è uno dei pochi architetti che possono
ancora definirsi universali. Tutto
quello che crea, i suoi numerosi
edifici, i progetti di ingegneria, le sue
sculture e gli arredi, tutto si combina
per creare una poetica della forma e
del movimento. Calatrava trasgredisce
le distinzioni usuali fra arte, scienza e
tecnologia, tra riflessione e azione, tra
memoria e creazione, fra matematica
e meraviglia, imponendo una visione
culturale, ipercontemporanea e nello
stesso tempo strettamente collegata al
corpo, alle emozioni. Prendo appunti
continuamente, li confronto con Paul,
li spargo, in taccuini, in quaderni.
Ultimamente, riflettevo su questa frase
che ha cominciato ad ossessionarmi
“...nelle forme del corpo e nelle forme
architettoniche c’è una simile voluttà,
coinvolgente, affascinante, necessaria
“...nelle forme del
corpo e nelle forme
architettoniche c’.
una simile voluttà,
coinvolgente,
affascinante,
necessaria da capire,
da definire, da
collocare.”
da capire, da definire, da collocare.”
È emersa per caso. L’ho appuntata al
volo su uno dei miei spazi in un social
network, era l’esito di una notte di
lavoro, l’esito di un recente viaggio
e di molte visioni e considerazioni.
L’architettura di Calatrava si pone
al servizio dell’uomo nell’ambiente,
perché è al corpo umano che
costantemente si richiama. È una
questione di forme e, davanti a una
stazione, all’imponenza di un edificio
disegnato da Calatrava, l’eccitazione
quasi ipnotica è impossibile da
nascondere. Su quella voluttà di
proporzioni o (s)proporzioni che riesce
a farsi magnetismo indimenticabile, sia
su un corpo sia in uno spazio urbano si
gioca una scommessa che io un tempo
ritenevo fosse possibile raccontando
una geografia narrativa individuale,
raccontando romanzi. Invece, è la
grande epica di questo visionario, che
voglio e sento di poter raccontare con
lo spirito e lo sguardo dello scrittore,
del “flaneur”, che attraversa lo spazio
urbano passeggiando e lasciandosi
stupire da quello che vede. Quello
che ho iniziato a compiere, attorno
all’opera di Santiago Calatrava, alla sua
idea di architettura, al suo rapporto
con la forma, il movimento, il corpo
umano e le strutture, è senza dubbio
una lunga esplorazione, un viaggio
esistenziale e culturale, inesauribile,
fragile, importante (forse cruciale) e
per questo eccitante e difficile. Palpita,
questo progetto, reclama tempo e
assenza di distrazioni, so quanto
dovrò dare e dedicare, in termini di
concentrazione, studio, allenamento
alla visione. Un viaggio che richiede
una totale apertura al suo plasmarsi,
al suo modificarsi man mano, richiede
ritmo, sguardo preciso a dettagli che, a
volte, giocano a nascondino, originalità
d’impostazione, me ne accorgo subito,
mentre si delinea, poi slitta cambia e
ritorna, mi preoccupa per i rischi di
caduta o di errore, ma si tratta di un
progetto magmatico, e la tentazione è
travolgente, impossibile resistere, è un
biglietto già fatto, un destino già scritto.
Mi domando da che cosa lasciarmi
Il Palau de les Arts Reina Sofìa a Valencia (Spagna).
L’edificio, alto più di 75 metri, occupa una superficie
di 40mila metri.
catturare perché rappresenti il giusto
incipit, il modo migliore per iniziare il
tributo all’uomo e all’artista Calatrava.
Penso alle combinazioni complesse di
condotti e strutture che sono i ponti,
progettati per superare gli smottamenti
e le fratture della superficie terrestre e
penso alle fratture umane di chi scrive
e che rischia, di chi porta con se tracce
di passato, penso alla complessità
di ogni progetto quando comincia a
diventare importante, quando ogni cosa
che incroci e che incontri ti riporta, in
qualche modo, all’architetto e alla sua
storia, quando cominci, tu che lo vuoi,
a pensare che possa incidere, influire,
infiltrare, quando sai che è importante
per te che lo intraprendi e intanto lo
senti, mentre si delinea adagio con
una forma- non -forma carica di luce:
il magma serve, incoraggia. Ci sono
ammirazione, quasi reverenza , e
c’è timore nell’approccio, potrebbe
sovrastarmi, ma non lo permetto,
lascio scivolare la cautela e consento
alla mia tenacia, allo studio, al mio
passaggio repentino fra le strutture e
la visione, fra le associazioni mentali,
il ricordo, il corpo umano, lo spazio,
la pelle, le metafore, le letture delle
cose scritte da lui e su di lui, consento
a questi elementi di prendermi per
mano, hanno la massima libertà. e
da tale libertà mi lascio trasportare.
Possono guidarmi, lo fanno. Niente è
inciampo, tutto è occasione. Io seguo
e registro appunti. Divento, ancora
una volta, Krapp, il personaggio di
Beckett che registrava nastri. Santiago
Calatrava ha progettato il ponte
dedicato a Beckett e io inizio il viaggio
intorno alla sua opera registrando
ogni cosa, anche i minimi slittamenti
come quel tragico personaggio che
aveva UN progetto e caparbiamente
non si dedicava ad altro. Spesso mi
sono sentita Krapp. Ritorno ad esserlo.
Memorizzo sussulti: il viaggio è onirico,
e la parola “onirico” tornerà insieme al
volo, insieme a un richiamo costante
a danzatori e funamboli. Calatrava è,
nel suo campo così simile a Philippe
Petit, il funambolo che, con su una fune
o un cavo d’acciaio teso con estrema
precisione ha cercato di avvicinarsi
sempre di più al cielo, cimentandosi
con coraggio e senza limiti in imprese
mai tentate prima come la passeggiata
tra le due torri di Notre Dame de Paris,
la traversata sulle cascate del Niagara,
oppure la camminata di 800 metri su
di una corda tesa - in diagonale e in
pendenza - sino al secondo piano della
Tour Eiffel, o ancora la traversata dalla
sommità di una delle Twin Towers
all’altra. Il viaggio è concreto (libri
da leggere, video, articoli, fotografie,
link, giornali), e questa concretezza

TESTATINA
culture
INFLY MAGAZINE gennaio 2013
Banca popolare
di Vicenza
a new york
mi permette di pianificare viaggi,
di avere una forma, una struttura
necessaria entro la quale muovermi.
Posso tentare di trovare le parole e le
tracce introduttive per questo sogno.
So che posso farcela, anch’io sul filo.
Fogli sparsi, annotazioni a matita sui
libri e sottolineature su testi digitali,
un taccuino dedicato, destinato ad
aumentare di volume. Senza limiti,
passeggio, mi sposto come deve fare
un osservatore dei cambiamenti,
uno spettatore del contemporaneo,
un redattore di varianti, come deve
fare chi vuole capire le mutazioni,
non allontanarsene. C’è curiosità
e stupore nel mio approccio. Non
mancherà mai tutto questo, come
non manca mai quando torno in una
città che amo o ne visito una nuova e
colgo gli impercettibili cambiamenti,
gli slittamenti, le distonie, le novità.
Il mio approccio è fisico e carnale,
viscerale, emotivo, il coinvolgimento
parte dalla percezione del mio corpo
nello spazio urbano, parte da emozioni
di varia natura, e anche da narrazioni,
ispirate ai lavori di Calatrava (ogni
ponte una storia, ogni stazione un
crocevia, un riconoscimento). Non
credo che sia fuorviante paragonare
al rapporto con una città, questo
“percorso” intorno all’opera del
grande architetto. Io potevo e volevo
La Biblioteca della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Zurigo
arrivarci solo così. Quindi, si può
dire che quella che state leggendo.
sia una scrittura che avviene con le
valige aperte, destinate a contenere
gli strumenti indispensabili:macchina
fotografica, taccuino, computer. Nella
borsa che porto sulle spalle, invece,
avrò il taccuino con le pagine bianche
dove ho già raccontato una serie di
emozioni impensabili, disarticolate e
sorprendenti, parole come ali di cigno,
parole di luce per catturare un sussulto,
una commozione improvvisa provata
sostando nella stazione Stadelhofen
di Zurigo, uno dei luoghi emblematici
della “poetica del movimento”
dell’architetto. E lì sono ritornata più
volte, ma mi sono anche spostata.
Ho appuntato altre osservazioni. I
progetti di Calatrava si muovono su
tre livelli. In primo luogo, risolvono
problemi, offrendo le soluzioni
migliori,.
Superando i confini che separano arte,
architettura e ingegneria, Calatrava
amplia la comprensione degli ambienti
artificiali e crea nuovi sistemi per
migliorare le città, il paesaggio, la
comunità. Il suo successo dipende
in gran parte dall’integrazione di
diversi talenti, dal pensare in termini
universali senza smettere mai di essere
creativo.
“Sui ponti, il discorso toccherà una
maestria e una capacità innovativa che
non si sono mai viste prima”
Mi anticipa Paul Hessel
“Metafore spericolate, un lavoro
“onirico” come hanno detto”
“Esatto, e molto altro”.
Procediamo quindi, consapevoli
che ciascun progetto di Calatrava
è un dialogo tra la tradizione della
frammentazione del pensiero e le
abitudini e i pregiudizi ereditati dai
conflitti e dalla storia
Ufficio di rappresentanza di New York
La spiccata propensione all’internazionalizzazione
delle imprese italiane, in
particolare delle piccole medie imprese,
ha portato il Gruppo Banca Popolare di
Vicenza a dedicare grande attenzione
all’attività bancaria all’estero sviluppando
una presenza significativa nelle regioni
con più alto tasso di sviluppo. La Struttura
Estero di Banca Popolare di Vicenza è in
grado di offrire alle aziende un valido supporto
nell’operatività con l’estero e un’efficace
attività di assistenza e consulenza
garantita da partner certificati e affidabili.
La presenza diretta all’estero del Gruppo
Banca Popolare di Vicenza è garantita da
cinque Uffici di Rappresentanza a Hong
Kong, Shanghai, New Delhi, New York e la
società di consulenza Popolare di Vicenza
Assessoria e Consultoria a San Paolo del
Brasile. L’Istituto ha inoltre partecipazioni
finanziarie in sette istituzioni creditizie
ubicate nell’Europa centro-orientale, e
precisamente in Slovenia, Croazia, Repubblica
Ceca, Slovacchia, Ungheria, Bosnia
Erzegovina e Romania; mentre, nei
Paesi dove non ha una presenza diretta,
ha siglato Accordi di Cooperazione con
le principali banche estere, per un totale
di 51 accordi firmati con istituiti stranieri
ubicati in 29 diversi paesi.
Dal 2011 la Banca Popolare di Vicenza è
presente a New York, capitale mondiale
della finanza, per fornire assistenza alla
propria clientela ed essere punto di riferimento
per le imprese italiane che intendono
operare in un mercato di straordinaria
importanza per l’export.
L’Ufficio di Rappresentanza di New York,
sotto la guida di Gianni Sellers, manager
di rilevante esperienza nel settore bancario
e finanziario newyorkese, offre assistenza
e consulenza mirata, per affrontare
con successo e sicurezza il grande mercato
nordamericano. Attraverso una rete di
operatori e professionisti operanti sulla
piazza di New York, l’Ufficio di Rappresentanza
garantisce assistenza legale e fiscale,
ricerche di opportunità commercia-
Sede dell’Ufficio di Rappresentanza di New York

TESTATINA
LE GIORNATE DELL’ENERGIA 2013
Fabriano - 18, 19 e 20 aprile 2013
www.legiornatedellenergia.it
Sede di Banca Popolare di Roma in Piazza Venezia
li e potenziali clienti, presentazione alle
banche locali della clientela che ha necessità
di servizi bancari e finanziari in loco,
organizzazione d’incontri, assistenza
nelle ricerche di mercato e risoluzione di
problematiche di tipo logistico e bancario.
L’area di competenza dell’Ufficio di New
York comprende il mercato degli Stati
Uniti, il più grande del mondo per l’export
italiano, con una popolazione di 311 milioni
di abitanti e un prodotto interno lordo
di 15.100 miliardi di dollari. La grandezza
del mercato americano è ulteriormente
testimoniata dal fatto che il solo stato
della California, con un PIL di 2.000 miliardi
di dollari, si colloca al nono posto
delle potenze economiche mondiali (dopo
l’Italia), pur non essendo una nazione indipendente.
Dopo una grave crisi economica registrata
fra il 2007 e il 2009, l’economia USA
sta registrando una buona ripresa. Per il
2012 la crescita del PIL è prevista al 2,1%
rispetto all’1,7% nel 2011. Si prevede che
la crescita economica prosegua a ritmi
moderati nel 2013, con un PIL previsto al
2,4%, grazie al graduale recupero della domanda
interna. L’indice statunitense ISM
dei responsabili degli acquisti del settore
manifatturiero si è risollevato dello 0,2%
al 51,7% ad ottobre 2012 – il secondo mese
consecutivo di crescita del settore manifatturiero
dopo la contrazione di agosto. Il
mercato immobiliare americano continua
a mostrare i segnali di ripresa. Le vendite
di case nuove sono salite del 5,7% mese su
mese a settembre, toccando il livello più
alto in oltre due anni.
Sono anche da segnalare le vendite al
dettaglio, che sono robuste, ed il clima di
fiducia dei consumatori che è migliorato
notevolmente nonostante la perdurante
debolezza del mercato del lavoro.
Il mercato statunitense rappresenta sempre
un importante punto di riferimento
per le imprese italiane: nel 2011 l’Italia
ha esportato merci negli Stati Uniti per
un valore di € 22,86 miliardi, in aumento
del 12,4% rispetto ad € 20,32 miliardi registrati
nel 2010.
Tra i paesi destinatari dell’export italiano,
gli Stati Uniti sono terzi, dopo Germania e
Francia, e primi al di fuori dell’Unione Europea,
con una quota sul totale dell’export
italiano pari al 6,1%. I settori privilegiati
dell’esportazione verso gli Stati Uniti restano
la meccanica, che continua a essere
il settore di maggiore rilevanza, la moda
ed accessori, l’agroalimentare, in particolare
i vini, chimica e derivati del petrolio,
farmaceutica, casa e arredo, ottica ed
elettromedicale. Tutte le voci indicate
presentano andamenti positivi rispetto al
2011.
In riferimento all’importanza del mercato
americano, l’Ufficio di Rappresentanza di
New York, punta ad essere un baricentro
degli affari tra le imprese italiane ed il mercato
locale, luogo d’incontro per la nostra
clientela a cui offrire la nostra la nostra
gamma completa di servizi. A sostegno
delle imprese interessate a investire negli
Stati Uniti, il nostro Istituto ha siglato un
accordo di cooperazione con JPMorgan
Chase, uno dei più importanti gruppi bancari
americani, per consentire alla propria
clientela di avere una corsia preferenziale
nel perfezionamento di operazioni bancarie
e commerciali nel mercato americano.
JPMorgan Chase ha una rete di 5.300 Filiali
negli USA e, grazie all’accordo con la
nostra banca, siamo in grado di assistere
capillarmente le nostre imprese clienti,
che necessitano di servizi bancari e finanziari
negli Stati Uniti, in ogni zona geografica
di questo grande Paese.
La sede di Banca Popolare di Vicenza a
New York si pone dunque a completa disposizione
della propria clientela, per accompagnarla
nelle iniziative commerciali
e d’ investimento nel più importante mercato
del mondo.
tocca con mano il futuro dell’energia
cogli nuove opportunità di business
Confindustria Ancona presenta “Le Giornate dell’Energia 2013”,
live-expo innovativa arricchita da workshop con dimostrazioni
real time delle nuove tecnologie e matching con imprenditori
internazionali
Con il patrocinio di Grazie a
Con il contributo di
CONFINDUSTRIA ENERGIA ADRIATICA
stand eventi congressi showroom
Area Sviluppo del Territorio Tel. 071.29048250 sviluppo@confindustria.an.it
Organizzazione a cura di So.Ge.S.I. S.r.l.

TESTATINA
culture
INFLY MAGAZINE gennaio 2013
LORDS
OF THE RINGS
Buccellati: secoli di storia costellati da successi e innovazione,
sempre con uno sguardo rivolto alla tradizione.
Testo di Azrael Ross
Ph. Stefano Campoantico.
Dal volume “Life and the meanings of jewel” edito da Fiera di Vicenza, 2012.
caro Mario, ti mando un
cimelio di guerra che ritrovo
«Mio
tra le altre reliquie: uno dei
miei messaggi aerei, lanciato dalla mia
prua che fendeva le nuvole e sfidava gli
scoppi. Buona Pasqua.»
Nel 1924 Gabriele D’annunzio, cliente
affezionato, scriveva a Mario Buccellati,
fondatore della storica maison di gioielli.
La Mario Buccellati nasce dunque
nel 1919 nel cuore di Milano, all’ombra
del Teatro alla Scala, in largo Santa
Margherita. Da qui passano tutti i più
bei nomi della cultura, dello spettacolo
e della nobiltà: Orson Welles, Luchino
Visconti, Maria Callas tra i tanti.
Clienti, amici e semplici ammiratori,
nessuno sfugge al fascino dell’unicità
di Buccellati. Dall’ape degli anni ‘30
con corpo in perla e ali tempestate di
diamanti, zampe e antenne in oro, alla
parure carré degli anni ‘70, ai broccati
d’oro in smeraldi e intarsi di brillanti
degli Anni Ottanta. Nel 1965 il fondatore
del gruppo muore e gli eredi iniziano
due percorsi separati comunque sotto lo
stesso storico cognome. La riunificazione
è arrivata al capolinea di un lungo
percorso durato oltre 40 anni, che ha
visto i due rami della famiglia Buccellati
operare sul mercato della gioielleria
d’alta gamma come concorrenti.
E i membri della famiglia lo hanno fatto
riunendosi sotto i valori fondanti che
avevano guidato la vita professionale
del nonno Mario fin dalla nascita della
società nel 1919, ovvero tradizione,
talento, eccellenza artigianale, creatività
e materiali di altissima qualità. «Il
gruppo Buccellati – spiega Gianmaria
Buccellati – a seguito della dipartita di
mio padre Mario nel 1965, si era diviso
in diverse aziende che facevano capo
ad altrettanti membri della famiglia.
In questo periodo, però, dopo anni
di perseverante lavoro, quasi l’intero
gruppo si è riunificato sotto il marchio
“Buccellati” e può, con maggiore
forza, affrontare i mercati nazionali e
internazionali e affermare la grande
fama che ha nel mondo intero come uno
dei marchi più prestigiosi del made in
Italy.»
Al punto che il marchio finisce per
conquistare ilsecondo posto nella
classifica mondiale 2011 del Luxury
Institute di New York per la gioielleria di
lusso. Tradizione, talento ed eccellenza
artigianale. Con il passare dei decenni e il
materializzarsi delle nuove generazioni
però la filosofia creativa della maison
non è affatto mutata: creatività e
materiali di altissima qualità sono i

TESTATINA
culture
INFLY MAGAZINE gennaio 2013
Broche Dragon
in oro bianco e giallo,
diamanti bianchi e gialli,
rubini e perle barocche
valori che da sempre rappresentano
l’essenza di Buccellati; il gruppo che per
oltre un secolo, ha saputo mantenere
viva la propria identità stilistica,
salvaguardando tradizioni orafe uniche
nel panorama dell’alta gioielleria.
La raggiunta fusione tra i vari rami
della famiglia rappresenta il desiderio
dell’Azienda a intraprendere un percorso
di trasformazione che le permetterà di
affrontare le sfide imposte dal mercato
globale.
Il nuovo asset del gruppo è cosi
presieduto da Gianmaria Buccellati,
seconda generazione della famiglia,
mentre la struttura manageriale è
composta dalla terza generazione.
Oggi, come un tempo, Buccellati
firma parure uniche di alta gioielleria,
gioielleria, orologeria e argenteria.
In casa Buccellati l’alta gioielleria
rappresenta ancora oggi il 50% del
business, mentre le collezioni di gioielli
e quella degli argenti coprono fette pari
al 20% ciascuna; in coda l’orologeria
con il 10%. «Tra gli obiettivi della
Buccellati - aggiunge Gianmaria - il
desiderio di arrivare nel giro di 3, 4
anni, a raddoppiare il fatturato. Il 2010
si è chiuso a quota 26,8 milioni di euro
(con una Ebitda del 3.6%), ma già a fine
settembre 2011 il turnover era cresciuto
del 12% per arrivare, a fine anno, la una
crescita che si dovrebbe attestare al 30%
(portando l’Ebitda al 5.5/6%).»
La maestria tecnica
Pizzi in oro, cascate di gemme e i
magici riflessi dei metalli preziosi sono
il risultato di più di duecento anni di
creatività artistica che affermano lo
stile senza tempo e il talento unico di
Gianmaria Buccellati.
Gianmaria Buccellati attinge alla
storia antica e moderna e le sue radici
hanno una ricca tradizione storica,
sebbene siano intrise di modernità. La
lavorazione utilizzata per i gioielli di
Gianmaria
Buccellati trae ispirazione dai
finissimi pizzi di Venezia, di Bruges e
Valenciennes, oltre che dal
Rinascimento, dal Barocco e dal Rococò.
Gli artigiani fedeli ai disegni originali
di Gianmaria e Andrea, traforano a
mano sottili lastre d’oro sulle quali è
stato tracciato il disegno dei pizzi. Poi,
con pazienza e grande abilità, lavorano
il metallo traforandolo con strumenti
in tutto e per tutto uguali a quelli usati
nel Rinascimento, fino a raggiungere il
minuzioso e intricato disegno desiderato.
Le tecniche usate in antichità sono
perfettamente replicate da esperti
artigiani, che hanno appreso le
La Parure Regina:
469 brillanti brown ct. 25,69,
27 rubini ct. 214,95. Per gli
orecchini, 78 brillanti brown
ct. 4,18, 2 rubini tondi ct.
4,70, 2 rubini goccia ct. 17,08
tecniche orafe del Rinascimento. L’uso
dell’incisione rimane un altro elemento
tipico delle creazioni in oro e argento
di Gianmaria Buccellati. In particolare,
l’oro lavorato con questa tecnica cattura
la luce e la riflette offrendo a ogni pezzo
un respiro luminoso che ne esalta le
caratteristiche, che viene principalmente
utilizzata per i bordi dei gioielli ed è
apprezzata soprattutto con l’uso di una
lente di ingrandimento.
I capolavori di casa Buccellati:
La PARURE REGINA
Se è vero che tradizione non è coltivare
la cenere, ma adorare il fuoco, questa
parure è insieme esempio perfetto e il
risultato più evidente che Gianmaria
Buccellati ha fatto di questo motto una
regola. Il design, il gusto e il concetto
stesso della sua creazione affondano
le radici nella tradizione orafa di
Casa Buccellati, ma si spingono verso
nuovi confini creativi, ricercando la
contemporaneità.
Le parole di Gianmaria Buccellati
spiegano chiaramente l’ispirazione
immediata e travolgente che ha spinto
a questa magnifica parure: «Quando mi
fu offerta questa collezione di gocce di
rubini, così importanti per dimensioni
e colore, non ho potuto resistere alla
tentazione di acquistarli perché subito,
alla prima vista, mi avevano colpito
e suggerito la possibilità di creare
un oggetto straordinario, in cui però
dovevano primeggiare quei rubini
così straordinari, valorizzandoli nella
loro interezza. Fu così che, dopo pochi
schizzi, nacque la Collana della Regina,
leggera e importante nello stesso tempo
e per la quale non ho volutamente
utilizzato brillanti bianchi, proprio
perché desideravo che non sovrastassero
con la loro vivacità l’aspetto magico
dei rubini, ma, essendo colorati, che
ne mettessero ancor più in risalto
l’incantevole e seducente colorazione.»
La voglia di dar vita alle gemme, esaltarle
nella loro forma e nel loro colore,
combinarle in perfetta armonia è il fuoco
che alimenta l’ispirazione di Gianmaria
Buccellati, la cui spinta creativa sempre
più emoziona, entusiasma ed appassiona.

TRAVEL
INFLY MAGAZINE gennaio 2013
Profumo di neve
in Alto Adige con la
famiglia sugli sci.
Londra è perfetta
per un meeting…
da cui fuggire a
caccia di emozioni.
Ph. André Zehetbauer

TESTATINA
travel Family
INFLY MAGAZINE gennaio 2013
Alto
Adige
a misura
di famiglia
Bambini felici significa
adulti rilassati e una vacanza
più bella per tutti. In Alto
Adige sono molte le strutture
che pensano alla famiglia,
cercando di offrire i migliori
servizi.
è la stagione più
magica dell’anno, soprattutto
per i bambini, che rimangono
L’inverno
incantati ammirando il candore
della neve, le montagne imbiancate, le
distese dei laghi ghiacciati.
In Alto Adige asili sulla neve, piste e
aree riservate solo a loro, parchi giochi,
scuole sci e snowboard per imparare a
sciare fin da piccoli, sono solo alcune
delle proposte per il tempo libero
rivolte ai bambini. Anche alberghi e
appartamenti stupiscono per la loro
attenzione verso i piccoli con menù
ridotti, servizio baby-sitter e aree gioco
sicure riservate esclusivamente a loro.
Non dimentichiamoci degli adulti
però: mentre i bambini si divertono
per esempio in piscina e sugli scivoli,
i genitori possono tranquillamente
rilassarsi in uno dei tanti e lussuosi
centri benessere, per un vacanza pensata
davvero per tutti.
Aree sciistiche per famiglie
I comprensori sciistici dell’Alto Adige,
con le loro ampie piste, i parchi gioco
sulla neve per bambini, le scuole di sci e
le affidabili strutture dedicate a loro sono
particolarmente adatte per le vacanze
in famiglia. Alta Badia vanta tre parchi
gioco per bambini sulla neve. Questa
località è perfetta per i piccoli ospiti. Tutti
gli hotel sono adatti alle famiglie, vi sono
piste anche per principianti e le proposte
di scuole di sci e asili sulla neve sono
davvero interessanti.

TESTATINA
travel Family
INFLY MAGAZINE gennaio 2013
Plan de Corones ha confortevoli
cabinovie, due grandi parchi per
bambini, dolci colline e lunghe piste
fanno del comprensorio sciistico di
Plan de Corones uno dei centri più
all’avanguardia tra tutte le nuove
proposte provenienti dal mondo dello
sci. Particolarmente adatti alle famiglie
sono i paesi di San Vigilio e Valdaora.
In tutte le località della Val Gardena
si trovano parchi gioco per bambini e
strutture attrezzate per famiglie.
La strada principale passa in tutti i paesi.
L’unico paese completamente senza auto
è S. Ulrich. Tre parchi gioco per bambini
anche in Alta Pusteria.
Le piste sono adatte ai bambini per la
poca pendenza e per le protezioni ai lati.
Le scuole di sci sono molto valide e vi
è sempre una persona a controllare la
salita e la discesa dagli impianti.
Le possibilità di divertimento sono
molte: una fra tutte, la piscina
dell’Acquafun, adatta a grandi e piccini
grazie all’ampio centro benessere.
A Merano 2000/ Val d’Ultimo vi sono
tre parchi gioco sulla neve per bambini.
La città è tranquilla, le strutture sono
adatte alle famiglie; negli asili sulla
neve e nelle scuole di sci i bambini sono
seguiti con molta attenzione.
Due parchi gioco sulla neve per bambini
a Catinaccio/Latemar. Le discese sono
abbastanza dolci e negli spazi riservati a
loro i bambini sono accuditi con molte
cure. Questa località è particolarmente
adatta per le famiglie che vogliono
trascorrere le loro vacanze il più vicino
possibile alle piste.
La Valle Senales è tranquilla, senza
traffico e con piste ottime. Il luogo ideale
per vacanze in famiglia.
Vipiteno/ Valle Isarco: qui la strada
porta fino a Grenzen, dove le piste di
media difficoltà sono praticabili anche
dai bambini.
Le Valli di Tures e Aurina hanno due
mini ski-club. Per le famiglie la Valle
Aurina è una zona sciistica perfetta. Non
solo per la facilità delle piste ma anche
perché i bambini fino ai 9 anni sciano
gratis.
Hotel per famiglie
Durante le vacanze vogliamo spendere
più tempo con i nostri cari e gli
alberghi per famiglia in Alto Adige
sono esattamente il posto giusto per
farlo, perché perfettamente preparati
per le esigenze di grandi e piccini. Dal
menu per bambini alle ludoteche,
dall’animazione alle attività per tutta la
famiglia. Oltre a numerosi alberghi si
possono trovare anche appartamenti,
residence e altre tipologie di alloggio,
che attribuiscono grande importanza
al benessere delle famiglie e offrono
speciali pacchetti turistici e servizi
adeguati. La selezione di alloggi per
famiglia in Alto Adige è al seguente sito:
www.alto-adige.com/alloggi/altoadige/
tema/famiglia
Sopra: Val di Fassa, cuoco
con piatto di polenta.
Nella pagina accanto,
una veduta di Madonna
di Campiglio e un piatto
tipico della tradizione
culinaria del Trentino
Alto Adige: i Canederli in
brodo. Sotto, la celebre
Mummia del Similaun al
Museo archeologico
Tutte le immagini, courtesy
Trentino Marketing S.p.A.
Musei per famiglie
L’Alto Adige offre panorami e luoghi
stupendi da visitare all’aria aperta. Le
Dolomiti sono da sole uno spettacolo
davvero entusiasmate. Per tutti i piccoli
ospiti che amano la storia, lo studio e
scoprire sempre cose nuove vi sono anche
molti musei che sapranno colmare ogni
loro richiesta di sapere.
In Alto Adige la famiglia è importante,
per questo le sono riservate offerte
speciali, sconti e agevolazioni.
Per entrare al Museo Archeologico
dell’Alto Adige, si può acquistare la carta
famiglia che con 16 euro permette di
entrare al museo con tutta la famiglia. Nel
prezzo sono compresi un massimo di due
adulti. Il Museo Archeologico dell’Alto
Adige racconta la storia locale dal periodo
Paleolitico al tardo Medioevo, passando
per il ritrovamento di Ötzi, l’uomo
venuto dai ghiacci, scoperto nel 1991 nel
ghiacciaio della Val Senales, proprio in
Alto Adige. Il museo spesso organizza
attività nelle varie località Altoatesine
come per esempio laboratori manuali per
la costruzione di antichi utensili.
Per chi vuole un compleanno alternativo,
i bambini dagli 8 agli 11 anni possono
festeggiare al museo con un gioco
avvincente sulle orme di un antico
passato.
Per maggiori informazioni e prenotazioni:
tel. 0471-320120.
Una iniziativa speciale del Museo di
Scienze Naturali dell’Alto Adige di
Bolzano è: “una notte al museo”, per
bambini dai 7 ai 10 anni.
I bambini trascorreranno un’intera
notte al museo sulle tracce di animali e
minerali. Per poi addormentarsi ai piedi
del grande acquario marino al suono di
una “favola della buona notte”. Il mattino
dopo, colazione per tutti in attesa dei
genitori.
Prenotazione presso il Museo di Scienze
Naturali: tel. 0471-412975 (mar. - ven. ore
9–15). Ingresso: 20 euro a bambino.

TESTATINA
travel Business
INFLY MAGAZINE gennaio 2013
London
calling
La capitale del Regno Unito è al tempo stesso tradizionale e
alternativa, storica e nostalgica, ideale per gli affari e veloce.
Testo di Valentine Revillon. Tutte le immagini © Taschen
Londra è davvero un villaggio
globale: hub finanziario di
prim’ordine, melting pot
multiculturale di 7.560.000
persone. Coi suoi 30mila negozi, oltre
6mila ristoranti, 5mila pub e bar, e un
elenco enciclopedico di attrazioni del
patrimonio culturale, è certamente un
agglomerato urbano in cui, dopo gli affari,
bisogna mettere da parte un po’ di serietà
e organizzare il tempo libero. La città è
sorta lungo il Tamigi; la City di Londra
(a nord-est del fiume) ospita la maggior
parte delle imprese finanziarie. Il West
End (a ovest della città) e i Docklands
(ad est) sono anch’essi importanti
quartieri commerciali. Tuttavia, le
imprese si trovano in tutto il centro di
Londra. Belgravia, Trafalgar Square, la
zona di Grosvenor Square e Kensington
(‘Embassy Row’) sono anche sede di
ambasciate della maggior parte dei paesi
e delle alte commissioni internazionali.
I trasporti
Londra è servita da più aeroporti tra cui
uno dei più attivi centri internazionali del
mondo, i cinque terminal di Heathrow,
dove frequenti treni espressi collegano
con Londra Paddington per 32 euro.
Da Gatwick, il treno Gatwick Express è
il più veloce collegamento ferroviario
con il centro, impiegando 30 minuti
al costo di 29 sterline per arrivare alla
Victoria Station. Dal più piccolo Stansted
a nord della città, il più rapido accesso è
il treno Stansted Express, che per circa
29 sterline in circa 45 minuti raggiunge
la stazione di Liverpool Street. Per
le principali destinazioni europee e
britanniche, London City Airport vicino
a Canary Wharf nell’East End, è servito
dalla Docklands Light Railway; con treni
ogni 8 a 15 minuti, sarete in banca in 22
minuti. I taxi possono essere presi da
tutti i principali punti nevralgici (circa
50 sterline da Heathrow; si possono
effettuare prenotazioni tramite call
center (0844 800 66 77), il web o l’app
iPhone.
Business F.A.Q.
Qual è la cosa più importante che i
viaggiatori d’affari devono portare
a Londra La voglia di avventura
naturalmente. Londra è una delle città
più eccitanti al mondo e vi è molto da
vedere e da esplorare. Se i business
traveller hanno solo poche ore da
dedicare al tempo libero, ecco cosa non
si può perdere: al primo posto è South
Banklungo il Tamigi, proprio nel cuore
di Londra. È un quartiere relativamente
compatto, che presenta mostre d’arte
e concerti, un acquario, un museo del
cinema e, naturalmente, il London Eye,
la ruota panoramica che raggiunge i 135
metri di altezza.
Chi non vuole rinunciare a un po’ di
esercizio all’aria aperta
La migliore scelta è Hyde Park: è l’ideale

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travel Business
INFLY MAGAZINE gennaio 2013
INFLY MAGAZINE gennaio 2013
© John Hinde Ltd/John Hinde Collection
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travel Business
TESTATINA
INFLY MAGAZINE gennaio 2013
Hesperia
Lanzarote,
Puerto
Calero
L’hotel Hesperia Lanzarote
è situato sull’isola più
orientale dell’arcipelago
delle Canarie e offre agli
ospiti una pausa tropicale
dallo stress della vita
quotidiana.
sorge sul
lungomare,
vicino al
L’hotel
porticciolo
esclusivo di Puerto
Calero, a Lanzarote. Gli
ambienti accoglienti
sono arricchiti da una
vasta gamma di servizi
e accessori, ideati per
rendere speciale ogni
vostro momento.
Questo luogo regala viste
panoramiche mozzafiato:
dall’ingresso nella
lobby, dove si è accolti
con un drink omaggio,
fino alla camera. Una
terrazza privata, bagni
spaziosi e TV satellitare
creano un’oasi di lusso
che avvolgerà per tutto
il vostro soggiorno. Il
personale professionale
è lieto di offrire tutta
l’assistenza necessaria
per far avventurare
alla scoperta dell’isola.
Oppure, ci si può fermare
in hotel per un romantico
tuffo al chiaro di luna, un
cocktail al Piano Bar o un
pasto delizioso a base di
pesce al La Caleta.
Questo grande complesso
offre ai visitatori tutti
i servizi di un hotel
di lusso e accoglie gli
amici a 4 zampe. Questa
proprietà dagli alti
standard qualitativi
offre vari servizi, tra
cui giardino, palestra,
centro benessere con
sauna e bagno turco, tre
piscine all’aperto, campi
da tennis, ping-pong e
squash e pista da bowling.
Tra gli altri servizi vi sono
auditorium, sette sale
per riunioni e conferenze
completamente attrezzate
che possono ospitare fino
a 225 persone, Internet
point, pianobar e tre
ristoranti.
Piscine L’Hesperia
Lanzarote offre quattro
splendide piscine,
tra cui una riservata
esclusivamente ai
bambini. Due piscine
sono riscaldata
(stagionalmente).
Sport-In Per gli ospiti più
attivi, le nostre offerte
“Sport-In” completano
perfettamente il vostro
soggiorno a Lanzarote.
Questo ampio catalogo
di attività propone
molte offerte a tutti i
nostri ospiti più attivi,
dalle famiglie in cerca di
divertimento agli atleti
che vogliono mantenersi
in forma. Le attività sono
disponibili sia in hotel che
nei dintorni e includono:
personal trainer, palestra,
immersioni, agopuntura,
pilates, yoga, massaggi,
canoa, golf, zumba,
bicicletta, fisioterapia,
percorsi a piedi e molto
altro.
InfoUrb. Cortijo
Viejo (Puerto
Calero). 35570 Yaiza.
Lanzarote (Spagna)
Prenotazioni:
T +39 848 390 227
hesperia-lanzarote.com
Le immagini di questo servizio sono tratte da “London. Portrait of a City” di Reuel Golden. Taschen, 2012.
Hardcover, 25 x 34 cm, 552 pagine, euro 49,99. Sopra© Ted Polemus/PYMCA
per i viaggiatori d’affari che desiderano
correre all’alba o concedersi una
rilassante passeggiata serale. Lo storico
parco è caratterizzato da monumenti,
giardini e il Serpentine, il lago creato nel
1700.
Know-how aziendale
Ecco i migliori consigli per ottenere il
massimo dal proprio viaggio d’affari a
Londra:
1: Nel Regno Unito esistono regole
fisse per tutto. Gli inglesi sono molto
time-oriented e possono diventare
ansiosi rispetto a scadenze e risultati. La
puntualità è fondamentale. I business
traveller farebbero bene a confermare gli
appuntamenti una volta giunti in città,
in modo da avere un po’ di anticipo per
arrivare puntuali.
2: Vestirsi in modo serio ed elegante
è ancora molto importante sia per gli
uomini sia per le donne - i completi
risultano ancora appropriati per la
maggior parte degli incontri d’affari.
Mentre le donne non sono così limitate
nei colori e negli stili, gli uomini
dovrebbero puntare ad abiti scuri nei toni
del nero, blu o grigio.
3: Salutare in modo semplice. Una stretta
di mano è il saluto standard per uomini e
donne sia in occasioni lavorative sia per
visite personali.
Free time, i 5 musei più unusual
1. Dennis Severs House non è un museo,
ma un vero e proprio salto nel passato. Al
numero 18 di Folgate Street, è una casa
in stile Georgiano: la particolarità sta nel
fatto che sembra davvero che qualcuno
ci viva ancora. Le candele illuminano
le stanze, il fuoco arde nel camino e i
profumi dei cibi e del tabacco invadono
gli ambienti.
2. Old Operating Theatre Museum. Nel
sottotetto della St Thomas Church, il
Museo della Vecchia Sala Operatoria
è tra i luoghi storici più affascinanti di
Londra. Sedie disposte a semicerchio si
affacciano sulla più antica sala operatoria
d’Inghilterra (risale al 1822), mentre
la Soffitta delle Erbe era il laboratorio
usato dal farmacista dell’ospedale
per conservare e preparare le erbe da
utilizzare nei medicamenti. Vi è anche
un’affascinante collezione di strumenti
che rivelano le orribili pratiche mediche
in uso…
3. Geffrye Museum a Kingsland Road
in Shoreditch nell’East End. Il Museo
ripropone le ambientazioni delle case
inglesi della borghesia dall’antichità
ai giorni nostri. È l’ideale per chi ama
l’antiquariato e l’arredamento in
genere e per chi desidera farsi un’idea
sull’evoluzione del design inglese dal
1600 a oggi.
4. Pollock’s Toy Museum. Per chi ama i
giocattoli e crede che possano prendere
vita, questa è una tappa obbligata. Qui
marionette, bambole, pupazzi e ogni
sorta di antichi giocattoli della collezione
del famoso burattinaio Pollock ricreano
un mondo incantato.
5. Twinings Museum. All’ora del
tè, niente di meglio che un giro nel
paradiso di questa tradizioneBritish.
Dopo aver attraversato il negozio della
Twinings, con ogni tipo di tè, confezione
e assortimento, si arriva al piccolo
museo, dove esplorare le tecniche di
preparazione e scoprire la storia di uno
dei più famosi produttori inglesi di tè.

TESTATINA
travel Hotel&Resorts
INFLY MAGAZINE gennaio 2013
L’anima
di un Riad,
lo spirito
di un hotel
Con Les Jardins de la Medina
la Medina di Marrakech
svela i propri segreti ai
visitatori più esigenti.
dietro al nome Les Jardins de
la Medina si cela una storia di
autentico riad di Marrakech, case
segrete che accoglievano i loro nobili
proprietari nella tranquillità, lontano
dal tumulto, ispirati all’arte di vivere
andaluso.
Trasformato oggi in un elegante hotel,
la proprietà ha mantenuto la pace dolce
che incanta i suoi ospiti. L’architettura
originale è stato conservata; intorno a un
magnifico giardino di 3mila metri quadri
sono disposte 36 camere e suite, sparse
tra le palme e jacaranda, arancio amaro e
altre piante lussureggianti.
Intorno al grande giardino sono allestite
diverse aree di tranquillità. Il salone Al
Menzah, annidato sotto un pergolato,
stimola la meditazione o lo svago
intellettuale: una biblioteca, quotidiani,
giochi da tavolo, e senza esitazioni, offre
la più bella vista sul giardino. Al centro vi
è la grande piscina, riscaldata in inverno
e perfetta d’estate, con il solarium, dove
prendere il sole con vista mozzafiato sulla
catena montuosa dell’Atlante.
D’inverno il Salon è l’ideale per gustare
una bevanda davanti a un bel fuoco, o
allenando il gioco di gambe attraverso le
varie opzioni della console WII...
Una situazione ideale
È uno dei migliori “hotel boutique”
della città imperiale. A soli 10 minuti

travel Hotel&Resorts
TESTATINA
INFLY MAGAZINE gennaio 2013
dall’aeroporto e dalla stazione ferroviaria,
base ideale per itinerari escursionistici
(montagna o golf ), la sua posizione
permette in particolare di scoprire a piedi
o in auto le attrazioni principali della città.
Infine, la sua posizione nel quartiere della
Kasbah, con ampie strade, consente il
servizio in auto o minibus fino alla porta
dell’hotel.
Il fruscio del vento tra le palme
L’hotel dispone di 36 camere e suite con
diverse categorie di giardini, balconi,
cortili, sunrooms, caminetti, viste o
vedute di ampi giardini. Lontane da
prodotti standardizzati tipici degli
hotel internazionali, sono tutte diverse
e uniche, progettate e arredate in un
costante equilibrio tra tradizione e
modernità.
Le camere da letto
7 camere “comfort”, eleganti e
confortevoli, distribuite intorno a un
patio alberi marocchini e cullati da una
fontana e tadelakt zellige. 15 camere
“superior”: sono spaziose e la maggior
parte ha un balcone o una terrazza che si
affaccia sul giardino. Consigliato per una
piccola famiglia.
7 camere da letto Privilege “Solarium”
Molto leggero, queste camere si aprono su
un piccolo pergolato ideale per la prima
colazione. Una piccola scala conduce ad
una grande terrazza solarium privata che
gode di un duo.
La maggior parte:
· terrazza solarium e pergolato
· acqua minerale a disposizione durante il
soggiorno
· arrivo, piastra dolci marocchini, frutta di
stagione, fiori.
· Il carrello Sun per godersi il sole in tutta
tranquillità.
7 camere da letto “sultanina”
Ispirato alle donne mitiche orientali,
queste belle camere con ampio balcone
o terrazza offrono una splendida
vista sul giardino e sono adatti per
soggiorni d’eccezione. La maggior parte
è dotata di camini, vasche da bagno di
grandi dimensioni o piogge doccia di
grandi dimensioni. Tutti gli accessori
impreziosiscono il comfort delle
sultanina:
La maggior parte:
· terrazza o balcone privato
· Acqua minerale durante il periodo
proposto di soggiorno, quotidiano
· arrivo, piastra dolci marocchini, frutta di
stagione, fiori.
· bottiglia di vino marocchino offerto,
macchina da caffè Nespresso
Carrello terrazze per godersi il sole in
tutta tranquillità.
Gran Mahaba servizio è in aggiunta,
qualunque sia la camera e la durata del
soggiorno e offre:
· casa e trasferimento individuale per
l’aeroporto
· ciabatte in camera e souvenir
· bottiglia di Bollinger Champagne e
tartine in camera all’arrivo
· accappatoi in spugna ricamati
· Cena marocchina.
· hammam tradizionale e massaggio con
olio di argan.
Ristorante
Comodamente installato nella sala di
ricevimento ex Riad, sotto gli alti soffitti
di cedro intagliato, l’intimo ristorante e
il bar sono impregnati con il fascino del
passato. Mealtime è uno dei momenti
migliori per godersi il rigoglioso giardino.
- La prima colazione marocchina
(cucinata davanti a clienti) e continentale
è disponibile dalle ore 7:30 alle 10:30 nel
ristorante o il servizio in camera.
- Il pranzo è servito dalle 11h alle 18h e la
cucina del giorno, leggera e gustosa. La
cena viene servita dalle 20h. Il menu è
particolarmente creativo e gustoso, è una
cucina ispirata a seconda della stagione.
Il ristorante è classificato tra i migliori del
Marocco. Il vino marocchino e francese
sono stati accuratamente selezionati.
- Il bar è aperto ininterrottamente dalle 8
fino alla fine del servizio.
- La scuola di cucina, che si svolge sul
tetto de Le Jardins de la Medina, per
scoprire tutte le sfaccettature di un menu
marocchino: cuocere il pane, insalate,
tagine, couscous, dolci... prenotazioni
Il centro benessere
Aperto i giorni dalle 9 alle 20:30, offre
bellezza e relax disponibile nelle cabine
riservate e privilegiate. Firmato “Les
Sens de Marrakech”, si ispira ai segreti
di bellezza di Oriental combinano le
proprietà dell’olio di argan per le piante
medicinali e aromatiche, con molte virtù.
E per raggiungere il Nirvana, bisogna
provare un bagno turco, antico rito che
rilassa i muscoli, le tossine comunicati e
purifica la pelle...
L’Hammam: esperienza unica di
benessere, è un must in occasione di
soggiorni in Marocco. Questo antico
rituale orientale rilassa i muscoli, rilascia
tossine e purifica la pelle ...
Sport e tempo libero
Al centro del giardino, nascosto dietro un
cespuglio di piante, una zona fitness è ad
accesso libero. A piacimento è possibile
utilizzare il tapis roulant, vogatore,
bicicletta, stepper e attrezzature per il
fitness godendo la serenità del giardino.
Derb Chtouka, 21 -
Quartier de la Kasbah - Marrakech
Tél.: +-212 (0) 524 381 851
Fax : +212 (0) 524 385 385
email : info@lesjardinsdelamedina.com
www. lesjardinsdelamedina. com

TheMIX
Ci siamo gettati il
Natale alle spalle ed
è tempo di ritemprare
lo spirito per vivere
al meglio le giornate
di freddo pungente.
E se a sciare si va a
bordo di una bella
auto, chi resta in città
sceglie tra le ultime
uscite al cinema o
l’ascolto del nuovo
capolavoro di David
Bowie. E se la musica
del Duca Bianco non
basta, talvolta la
lettura di un buon
libro è meglio di una
nottata in discoteca.
Filigree Vase by Studio Pirsc Porcelain. Dalla mostra “Common Roots - Design Map of Central Europe”

TESTATINA
TheMIX Automotive
A cura di Daniel C.Marcoccia
INFLY MAGAZINE gennaio 2013
OPEL
ADAM
A ognuno
la sua
Cosa si aspetta il
proprietario di una
Range Rover (o di una
Land Rover in generale) da
una nuova generazione della
sua auto “La stessa in meglio”
mi rispose Gerry McGowern,
responsabile del design della
casa inglese, qualche tempo
fa durante un’intervista. E
in effetti, l’ultima serie della
popolare fuoristrada inglese
non sfugge a questa regola.
D’altronde, perché cambiare
una formula perfetta che
funziona da ormai più di
quarant’anni. Se allora la
Range Rover aveva saputo
RANGE
ROVER
Regina
di cuori
ridefinire il concetto di 4x4,
dandole quel lusso tipicamente
british, per la gioia di molti
gentleman farmer, e un
comportamento stradale
degno di un’ammiraglia,
oggi può a tutti gli effetti
essere considerata come
l’antesignana dei moderni
SUV in commercio. Con lei, il
fuoristrada diventava quindi
elegante e poteva lasciare
gli abituali terreni fangosi
e sterrati per affrontare
in maniera disinvolta e
veloce anche l’asfalto. La
quarta generazione della
Range Rover è facilmente
riconoscibile e non tradisce
le sue origini, riproponendo
ancora una volta la sua
inconfondibile silhouette
dalle linee pulite che ne hanno
decretato il successo in tutti
questi anni. Ma non mancano
alcuni elementi, tuttavia,
che diventano caratteristici
di questo nuovo modello, a
cominciare dal taglio dei fari,
sia davanti che dietro, con il
Il viaggio:
Highlands
(Scozia)
Il disco:
Blur
“The great
escape”
bordo superiore che rientra
nella fiancata e richiamano
quelli della recente (e
apprezzata) Evoque.
Altri segni particolari che
contraddistinguono la Range
Rover 2013 sono sicuramente
le prese d’aria integrate
nelle portiere anteriori e
non più nel parafango. Da
notare infine la notevole cura
dimagrante - ben 420 kg in
meno – che ha permesso alla
nostra Lady di ridurre sia i
consumi che le emissioni di
CO2. All’interno ritroviamo
il consueto lusso della
marca e finiture tipicamente
inglesi che consentono ai
passeggeri di viaggiare in
un lussuoso salotto, con
ampio spazio a disposizione
e una grande sensazione di
sicurezza. E sicura la Range
Rover lo è decisamente. La
guida si rivela sempre molto
facile, con ampia visibilità e
maneggevolezza nonostante
la stazza del veicolo. A suo
agio in mezzo a guadi e
sterrato, veloce sull’asfalto,
la Range Rover è perfetta
anche nelle serate più chic ed
esclusive. D’altronde, se molti
la ritengono la regina dei
fuoristrada ci sarà un perché.
Il segmento delle utilitarie premium sta interessando
sempre più i costruttori dopo
gli ottimi numeri fatti registrare dalla Mini
e dalla nostra Fiat 500. L’idea di proporre
piccole macchine dalla forte personalità,
ben curate nelle finiture e con ampia
possibilità di personalizzazione, permette
infatti di conquistare nuovi clienti, oltre a
realizzare in breve tempo dei buoni profitti.
E chi non percorre la via del retro design,
come i due modelli appena citati, può ideare
una macchinina ad hoc come ha fatto
la Citroën con la sua DS3. È proprio questa
la strada scelta anche da Opel per la
sua Adam (il nome è quello del fondatore
della casa tedesca), una sfiziosa citycar
dalle linee accattivanti e dal design molto
ricercato. Colpisce subito l’ampia mascherina
che conferisce all’auto un’espressione
sorridente o ancora il tetto che sembra
sospeso sulla carrozzeria. Quest’ultimo
effetto viene ulteriormente accentuato se
lo si sceglie di un colore a contrasto. Come
dicevamo, il must di queste vetture è l’ampia
possibilità di personalizzazione, regola
alla quale non sfugge la Adam proponendo
una vasta gamma di tinte, esterne e
interne, e vari rivestimenti per l’abitacolo
(anche un cielo stellato con 64 led per
accompagnarvi nei vostri viaggi notturni!).
Non mancano le decalcomanie per rendere
ancora più unica la piccola Opel e
cerchi in lega dalle varie dimensioni (da 15
a 18 pollici). Tre gli allestimenti: Jam, il più
lussuoso Glam e quello sportivo chiamato
Slam. A seconda dei gusti e della propria
personalità, si può rendere la Adam appariscente
e sgargiante oppure lussuosa
e chic. Di tutto di più.
Starting price: da 11.750 euro
Dimensioni: (lung/larg/alt)
mm 3698/1720/1484
Motori: Benzina: 1.2 (70 CV),
1.4 (87 CV/100 CV)
Il viaggio:
Turingia
(Germania)
La canzone:
Ellen Allien “Dust”

TheMIX Design
TESTATINA
A cura di Dominique Kuroyanagi
TheMIX Urban outfitters
INFLY MAGAZINE A cura di Anselmo gennaio BIanconi 2013
in tutta l’area del Centro Europa e in
questo periodo turbolento una nuova
generazione di artisti emerse con una
sua visione globale sull’arte e la politica,
l’economia e la cultura.
Shopping
con il mostro
DESIGN
IN POST
COMmunist
EUROPE
al Museo del
Design di Holon, Israele,
Un’anteprima
progettato dal designer
Ron Arad e inaugurato nel marzo del 2010.
Fino al 23 febbraio 2013 Common Roots,
una mostra dedicata al design dell’Europa
centrale, ha analizzato in che modo si è
sviluppato il design in Croazia, Repubblica
Ceca, Estonia, Ungheria, Lituania,
Lettonia, Polonia, Romania, Slovacchia
e Slovenia rivelando i tratti comuni di
questa grande area. La mostra si divide in
due parti: il design dal dopo guerra fino
alla caduta del comunismo (1945-1989) e
la seconda parte dal 1989 ai giorni nostri.
Il panorama è vasto, dalla sedia RM58
di Roman Modzelewski (1958), uno dei
primi oggetti di plastica in Polonia, al
televisore della ditta ungherese Videoton
ai più innovativi designers di oggi incluso
Rijada (Lettonia), Qubus (Reppublica
Ceca), Malafor (Polonia), ALLT Studio
(Slovacchia) e Grupa (Croazia).
Le circostanze tra 1945 e 1989 in gran
parte dell’Europa Centrale erano
simili. Il comunismo e la produzione
industriale nazionale favorivano un design
funzionale, dove i concetti estetici, di
ergonomia o di stile non erano considerati.
Il periodo dopo la caduta del comunismo
è di particolare interesse secondo la
curatrice polacca Jacobson-Cielecka:
«Siamo arrivati alla conclusione che il
termine Post Comunism Europe abbia più
senso che Europa Centrale nei giorni di
oggi.»
Negli anni ‘80, nel periodo della
perestrojka, la scena artistica fu
testimone della riforma socialista,
con le sue contraddizioni e il limitato
liberalismo. Ciò significò confrontarsi
con una situazione di transizione
sociale che si manifestò in una crisi
profonda di tutti i valori culturali. Ci
fu un periodo di graduale e pragmatica
apertura e la creazione di nuove regole
internazionali della vita artistica. Dopo il
1989 la situazione cambiò radicalmente
La struttura della mostra è articolata
attorno a sette tematiche (creative minds,
new democracy, new elegance, ironic
joke, folk attraction, citation and lasting
tradition) e non segue una presentazione
per paese, il che non avrebbe avuto alcun
senso secondo la curatrice Jacobson-
Cielecka. «È un’area dove i confini
politici stavano sempre cambiando,»
dice. «In passato i paesi Baltici non erano
nell’Europa Centrale mentre lo sono oggi.
Ma le tradizioni non c’entrano molto con
i confini politici. Abbiamo deciso di fare
vedere il design di paesi diversi pensato da
progettisti che non si sono mai incontrati
ma che hanno creati oggetti molto simili.»
Presentare una mostra del design
dell’Europa Centrale in Israele non è
casuale. Basta pensare ai tanti designers
israeliani che hanno radici in Europa
Centrale. «La mostra Common Roots
racchiude due grandi argomenti: i tratti
comuni del design nei paesi dell’Europa
Centrale e quello che i designers israeliani
condividono con questi paesi. Dopo due
anni di lavoro e ricerca siamo sicuri che
i fondamenti del design israeliano siano
molto radicati nella tradizione del design
dell’Europa Centrale» conferma Galit
Gaon, curatrice responsabile del Museo
del Design di Holon.
Il Museo del Design di Holon si pone
quindi come una piattaforma di grande
rilievo nel campo del design israeliano
e mondiale, fedele alla sua missione di
stimolare un dialogo nel campo del design
internazionale.
Common Roots. Design Map of Central
Europe al Design Museum Holon, Israel
Fino al 23 febbraio, 2013. dmh.org.il
In alto: “Ornament and Crime (Lenin)” di
Maxim Velčovský per Qubus Design Studio,
ph. Gabriel Urbanek. Sotto, “Horse on a
Stick” di Kalimba (Natka Luniak).
Ph.: Miriam Douglas (1), Alistair Hall (1)
L’
idea è del romanziere
Nick Hornby (autore di
Alta Fedeltà e About a
Boy) che, sull’onda dei centri
di scrittura creativa fondati
in America da Dave Eggers,
ha portato nella capitale
inglese l’innovativo concetto
di workshop per bambini
associato a un negozio di
accessori.
Così se solo a San Francisco
ci si può imbattere nell’unico
vero negozio specializzato in
Dove fa acquisti uno zombie E dove
può, un lupo mannaro, procurarsi del filo
interdentale Hoxton Street Monsters
Supplies, a Londra, da più di ducento
anni provvede con zelo alle necessità di
una clientela di ogni forma e dimensione.
forniture per pirati, a Londra
“Hoxton Street Monsters
Supplies” fornisce tutto ciò
che può servire a un mostro
contemporaneo.
L’offerta di prodotti è davvero
vasta, dalle caramelle
rinfresca-alito per zombie
ai diversi tipi di “paura in
scatola” che, si dice in giro,
parrebbero essere il prodotto
più ricercato. Per sole otto
sterline, per esempio, si
possono acquistare 80
grammi di gustosissimo
“Vago Senso di Agitazione”:
“distrugge in modo efficace
ogni sensazione di sollievo
- si legge nelle istruzioni -
creando un crescente senso
di vaga inquietudine”. Una
poesia per bambini sul
tema e caramelle alla menta
completano la ricetta, sebbene
ciò venga annotato in piccolo
solo nelle “Note per umani”.
Il retro-bottega del negozio
accoglie invece la sede unica
del “Ministero delle Storie”,
centro nevralgico dello
spazio e base operativa per i
laboratori creativi. Il progetto
è stato tra l’altro finanziato
dall’Arts Council inglese e da
decine di volontari spesso
reclutati online.
L’obiettivo è avvicinare
bambini e adolescenti alle
forme narrative: non solo
scrittura quindi, ma anche
drammaturgia, giornalismo,
fumetto e poesia.
Monsters Supplies è anche
online: qualora i mostri
sotto il letto vi si rivelassero
particolarmente inquieti,
adesso sapete come rimediare.
www.monstersupplies.org

TESTATINA
TheMIX Food
Roma,
la street
si fa food
L’hanno inventato circa tremila anni
fa i popoli nomadi, i Romani ne fecero
un vanto, tanto che gran parte della
popolazione consumava i pasti in piedi,
velocemente, sostando in locali adiacenti
alla strada.
Il miglior supplì
Il Re di Roma pare sia
insuperabile. Secondo
molti questi sono i
migliori supplì di Roma
e, quindi, in assoluto.
Effettivamente così ricchi
di ragù e mozzarella se
ne assaggiano veramente
pochi. La tentazione
quando si passa davanti
al negozio è fortissima e
non solo per crocchette e
mitici fritti, ma anche per
i tanti tipi di pizza tra cui
quella memorabile con le
verdure, leggera e ricca nel
ripieno. Il fatto che sia una
pizzeria frequentatissimo
rende tutto più difficile
per la dieta e facile per la
gola. Quando si esce dalla
metro, arrivano delle folate
irresistibili... Inoltre il
servizio è velocissimo:
ordine-peso-prezzoconsegna
in pochissimi
minuti. Il supplì al telefono
deve il suo originale nome
al fatto che la mozzarella
contenuta all’interno,
durante la cottura si scioglie
e così, dividendo il supplì
a metà le due parti restano
“unite” dai fili di mozzarella.
Il nome dei supplì al
telefono deriverebbe
dall’italianizzazione del
termine francese surprise,
che in italiano significa
sorpresa.
Re di Roma,Piazza Re di
Roma 19, Roma
Nuovo Forno
Bonci
È tornato in zona Trionfale,
a due passi dalla sua
creatura, la pizzeria al taglio
Pizzarium – i cui tranci
di pizza sono considerati
i migliori di Roma – con
una nuova scommessa
Gabriele Bonci, fornaio
eccellente made in Rome.
Il pane di Bonci, le terrine,
gli stratosferici supplì e
pastasciutte fritte, ma
LasaGnaM
Innovativo locale nel Rione
Monti, alle porte del Colosseo,
propone un nuovo tipo di
street food, fatto a mano e
genuino, di cui la lasagna è
incontrastata protagonista: in
nove varianti regionali dalla
Bolognese alla Romana, dalla
Calabrese alla Siciliana, dalla
Genovese alla Tirolese o le
A cura di Arianna Pinton
anche i biscotti, lieviti e
sfoglie (i burrosi croissant
francesi su tutti) prodotti
negli 8 metri quadrati di
forno rotativo tedesco
Matador della WP. Partendo
dalla collaborazione con il
Mulino Marino, produttore
piemontese di farine molate
a pietra, l’obiettivo è rendere
il Panificio Bonci un punto di
partenza per la rivalutazione
dell’artigianato.
Nuovo Forno Bonci, Via
Trionfale 34/36, Roma
versioni alla Zucca, ai Quattro
Formaggi o al Cinghiale. Tutti i
piatti del locale sono realizzati
in maniera rigorosamente
artigianale per combattere lo
stereotipo dell’idea del trash
fast food. Le fermate della
metropolitana più vicine sono
Colosseo.
LasaGnaM, Via Frangipane 15-
16-16A, Roma
TheMIX BrightGreen
BMW REGINA
DELL’DOW
JONES
SUSTAINABILITY
p
er l’ottavo anno
consecutivo, il
Gruppo BMW ha
ricevuto il riconoscimento quale
azienda automobilistica più
sostenibile nella classifica dei
DJSI. Le classifiche Dow Jones
sono, in sostanza, concepite
come un incentivo – anche
economico – ai grandi gruppi,
perché continuino a migliorare
le loro politiche di sostenibilità.
I destinatari ultimi di questa
graduatoria, infatti, sono i
potenziali investitori, che
considerano l’approccio ecosostenibile
di un’azienda come
uno dei criteri da mettere sul
piatto della bilancia prima
di affrontare un investimento
di potenziale successo. “Nel
2001, il Gruppo ha partecipato
IL PARCO OGGI È SOLARE
È il parco solare di Senftenberg il “Progetto
fotovoltaico dell’anno” appena trascorso.
Canadian Solar, l’azienda che lo ha realizzato,
uno dei principali produttori al mondo
di moduli solari, ha ricevuto il riconoscimento
in occasione del POWER-GEN International
2012 che si è tenuto a dicembre in
Florida. Il progetto fotovoltaico tedesco, uno
dei più grandi al mondo (copre un’area di
352 ettari), è stato realizzato in una zona
dell’ex miniera di lignite a est della comunità
di Meuro, nelle vicinanze di Senftenberg, a
sud di Brandeburgo. Per questo sistema,
Canadian Solar ha fornito 636.000 moduli
fotovoltaici, alimentando circa il 90% dei
166 MW dell’impianto. Grazie all’utilizzo della
superficie della vecchia miniera, l’installazione
fotovoltaica ha convertito un’area
industriale dismessa in una fattoria solare
in grado di produrre energia pulita, creando
allo stesso tempo centinaia di posti di
lavoro a livello locale e generando energia
al Programma delle Nazioni
Unite per l’Ambiente (UNEP),
allo UN Global Compact e alla
Cleaner Production Declaration.
È stata anche la prima azienda
automobilistica a nominare
un funzionario addetto alla
protezione dell’ambiente
nel lontano 1973. Oggi, il
Sustainability Board, che include
tutti i membri del Consiglio
di Amministrazione,
definisce l’allineamento
strategico attraverso obiettivi
vincolanti”, spiega la casa
tedesca, che compare, con 99
punti su 100, anche nel Global
500 Leadership Index del
Carbon Disclosure Project
(CDP), la Ong internazionale
che si batte per la riduzione
delle emissioni delle grandi
corporation. “Il BMW Group
non è solo leader di settore, ma
è anche tra le tre prime aziende
di tutti i settori al mondo”,
commentano soddisfatti dalla
Germania. Da quattro anni,
però, anche Fiat ha fatto il
suo ingresso nella classica
internazionale, e nel 2012 è stata
confermata nei Dow Jones
Sustainability Indexes World e
Europe con un punteggio di 91
rinnovabile sufficiente per il fabbisogno di
circa 67.500 nuclei familiari nella regione.
CHE FINE HANNO FATTO
CIP E CIOP
Lo scopo è proteggere la biodiversità e lo
scoiattolo autoctono ormai fortemente
minacciato dalla competitività territoriale
dello scoiattolo grigio, dello scoiattolo di
Pallas e dello scoiattolo volpe (Sciurus carolinensis,
Callosciurus erythraeus e Sciurus
niger). “L’evidenza scientifica ha dimostrato
il rilevante impatto ecologico delle specie
di scoiattoli alloctoni sulla specie nativa”. Il
grigio e gli altri esemplari stranieri, infatti,
“risultano presenti in Italia con più nuclei
distinti” e “l’accertata presenza nel nostro
Paese comporta un grave rischio di diffusione
ed espansione della specie in buona
parte dell’Europa continentale”. “E’ un’importante
e positiva novità – commenta il
responsabile fauna e benessere animale
A cura di Arianna Pinton
su 100, rispetto a una media
di 74 su 100 delle aziende del
settore. Merito forse della nuova
generazione di compatte, che
ha visto schierate a Bologna, tra
gli altri modelli “tradizionali”,
anche la nuova Panda Trekking
con motorizzazione TwinAir
Turbo Natural Power e – sempre
tra i modelli a metano – la Panda
TwinAir Natural Power, che ha
emissioni di soli 86g/Km di CO2.
di Legambiente Antonino Morabito – Per
la prima volta ecco un testo che affronta
la questione del commercio degli animali e
non soltanto il contenimento sul territorio
degli scoiattoli alloctoni. Le misure di controllo,
infatti, hanno ben poco senso finché
è consentito allevare e commercializzare le
specie incriminate.
ANCHE IL TRASPORTO IN CITTÀ
È SMART
Oltre ventimila chilometri di rete ferroviaria,
168 porti, più di 260mila km di rete stradale
e autostradale, e 45 aeroporti certificati
ENAC: questa la fotografia dell’Italia che
viaggia e lavora, secondo Tts Italia promotrice
degli “stati generali” degli operatori di
sistemi per la mobilità intelligente, riuniti a
Bologna per il secondo anno consecutivo.
Le esperienze di Verona e Perugia rivelano
come gli scenari di spostamenti urbani veloci,
semplificati e integrati dalle tecnologie
degli Intelligent Transportation Systems (Its)
siano, per alcune città, realtà concrete. Per
altri centri si tratta comunque di soluzioni
a portata di mano, mentre per altri ancora
sono solo orizzonti futuribili. A Perugia i
dispositivi adottati già da alcuni anni danno
ottimi risultati. Per il 2013 il Comune di
Perugia ha messo a bilancio un budget di
circa 3 milioni di euro per il rinnovo degli
impianti di risalita al centro, le scale mobili
per la Rocca Paolina.

TESTATINA
TheMIX Musica
IL RITORNO
DEL
DUCA
BIANCO
Per il ritorno
a sorpresa di
David Bowie i
recensori di tutto
il mondo hanno
fatto scorrere i
proverbiali fiumi
di inchiostro,
inventandosi
ancora una volta
i paragoni più
svariati.
A cura di Azrael Ross TheMIX
Le novità
GIANNA NANNINI - Inno
Dodici pezzi nuovi di zecca,
i primi che seguono la
battaglia per la maternità
della cantante senese, scritti
assieme al solito Will Malone
che ha finito per curare
anche gli arrangiamenti
degli archi, incisi agli Abbey
Studios a Londra. L’album
della ‘francescana’ Gianna
è emozionante e potente.
Un ottimo concentrato in
grado di scalare le classifiche
nostrane.
Libri&E-book A cura di Ingrid Magnoni
Con Il tempo è un bastardo
(pubblicato in Italia a novembre
2011) ha vinto il Premio Pulitzer
per la letteratura e il National Book
Award per la narrativa.
Inserita dalla rivista Time tra le 100
persone più influenti nell’aprile
dell’anno passato, Jennifer Egan è
una delle voci più interessanti degli
ultimi anni, di cui il Washington Post
ha scritto: «Se è la ricompensa che ci
spetta per essere sopravvissuti a tutti i
giochetti autoreferenziali e alle trappole
ironiche del postmodernismo, be’, ne è
davvero valsa la pena».
In risposta all’enorme successo riscosso
anche in Italia, la casa editrice romana
Guardami
Jennifer Egan
2012, Minimum Fax, 558 pagine, 18 euro
Minimum Fax ha quindi deciso di
pubblicare Guardami, romanzo del
2001 che narra di due donne chiamate
entrambe Charlotte - una modella
trentacinquenne rimasta gravemente
sfigurata dopo un incidente stradale
che cerca di rifarsi una vita nel
mondo virtuale e un’adolescente che
intraprende una relazione con un
pericoloso insegnante di matematica -
e di un investigatore privato che deve
indagare sulla sparizione di un pr.
Un’analisi della nostra società
ossessionata dall’immagine che, più di
10 anni fa, giù anticipava la rivoluzione
dei social network.
La verità è che David
Robert Jones è riuscito
a prendersi gioco di
tutto e tutti ancora una
volta. In un mondo dove è
pressoché impossibile tenere
nascosta la più piccola notizia,
soprattutto se fai parte del
gotha di personaggi che
alimentano il sempre affamato
Kraken dell’informazione,
Bowie è riuscito a lavorare
per due anni alla sua nuova
fatica discografica, che verrà
pubblicata in tutto il mondo
l’otto di marzo prossimo, senza
che la notizia facesse il giro del
mondo in meno di un minuto.
Il lavoro, The Next Day, è stato
registrato in uno studio nel
centro di Londra con uno dei
produttori storici della musica
del Duca, Tony Visconti e un
pugno di musicisti fedeli, tra
cui spicca, come sempre, il fido
Earl Slick. «Sono contento di
non dover più mentire a tutti
come ho fatto nel corso degli
ultimi due anni – racconta
Visconti – lo sapevano solo
mio figlio e la mia compagna.
Per il resto ho dovuto far
finta di nulla anche quando
i più curiosi mi chiedevano
in modo diretto se non stessi
producendo il nuovo di David.
È stato imbarazzante, ma
adesso posso ricominciare
a respirare.» L’atteso CD è
stato preceduto nel giorno
del suo 66mo compleanno
dal singolo Where Are We
Now, una ballata elettrica che
ci riporta indietro alla fine
del periodo after science del
Duca, e che richiama a tratti le
linee melodiche di brani come
Loving The Aliens. «Il nuovo
album – continua Visconti
– è oltremodo eclettico e
vario. E il singolo non ne
rispecchia l’animo. David
è ossessionato dalla storia
medievale inglese che, liberi
di non crederci, ha fornito
ottimo materiale per un pezzo
rock. Cosi come la storia russa
contemporanea, che è finita
in un altro brano dell’album.
Il singolo invece racconta la
storia di un tiranno, insomma
è un CD ricco di sostanza,
che deve essere ascoltato
parecchie volte per essere
assorbito completamente.»
Ad alcune critiche provenienti
soprattutto dalla stampa
britannica, che hanno
intravisto nel tono di Bowie
un’interpretazione nostalgica,
di un artista alla fine della sua
carriera, Visconti ribatte con
fermezza: «Un sacco di persone
non ha capito bene la natura
del brano. E pensano che David
suoni fragile e anziano in
questo lavoro. Se è vero che nel
singolo ha voluto di proposito
suonare vulnerabile, in quasi
tutti gli altri brani ha cantato a
voce piena, con lo stesso tono
che ha su Heroes; così alto da
costringermi ad allontanarmi
da lui mentre lo faceva.»
Nell’immagine in alto: “Striped bodysuit for Aladdin Sane tour”, 1973. Design by Kansai Yamamoto, photograph by Masayosh Sukita.
© Sukita/The David Bowie Archive 2012. Dalla mostra “David Bowie is” al Victoria and Albert Museum, Londra. 23 Marzo/28 Luglio 2013
BAD RELIGION
True North
Al sedicesimo album in
carriera i Bad Religion
continuano a fare
esattamente quello che ci si
aspetta. Il loro ultimo ‘True
North’ è un concentrato di
35 minuti di punk veloce in
cui l’aggressività si miscela
a perfezione con la melodia
di riff di chitarra oltremodo
orecchiabili.
SOUNDGARDEN
King Animal
Hanno lasciato il circo del
rock troppo tempo fa e già
dalle note di questo come
back album, si comprende
che sono tornati indietro
solo per soldi. Il lavoro non
ha la minima speranza di
rinverdire i vecchi fasti. Un
album senza anima.
Fabio Bartolomei
We are family
2013, Edizioni e/o
240 pagine, 17 euro
Fabio
BARTOLOMEI
We are
Family
∑
Dall’autore di Giulia 1300 e altri miracoli
e La banda degli invisibili
Nuovo appuntamento con la spassosa
comicità di Fabio Bartolomei, che torna
in libreria a fine mese con una storia
tutta italiana, il cui protagonista è un
bambino prodigio.
Dopo i tre uomini di mezza età
decisi a cambiar vita di Giulia 1300
e altri miracoli (2011) e i pensionati
rivoluzionari de La banda degli invisibili
(2012), con questo nuovo romanzo
Bartolomei usa i consueti toni della
commedia nostrana per raccontare
le vicende del piccolo Al Santamaria,
che vuole trovare una casa per la
sua famiglia. Accanto a lui, la sorella
Vittoria e quegli adulti tristemente
contemporanei che sono incapaci di
credere realmente in ciò che sognano.
Neil Gordon
La regola del silenzio
2013, Rizzoli
486 pagine, 18 euro
Jim Grant è un ricco avvocato di sinistra
con una figlia piccola, che negli anni ‘70
ha fatto parte dell’organizzazione radicale
Weather Underground con il nome
di Jason Sinai e che, dopo la condanna
per una rapina finita con l’uccisione di un
poliziotto, è stato costretto a cambiare
identità. Quando si rende conto che un
giovane giornalista sta per portare alla
luce il suo passato, Jim abbandona di
nuovo tutto quello che ha e si lancia in
una rocambolesca fuga attraverso l’America.
Da questo romanzo è stato tratto l’omonimo
film diretto e interpretato da Robert
Redford, presentato fuori concorso
alla 69^ Mostra del Cinema di Venezia,
nei cinema italiani da fine dicembre.
John Cheever
Una specie di solitudine
2012, Feltrinelli
512 pagine, 20 euro
I diari dello scrittore, uno dei maggiori
della letteratura americana del Novecento,
scritti dalla fine degli anni ‘40
fino alla sua morte nel 1982: un dialogo
serrato con se stesso, in cui emergono
le sue contraddizioni, il tema dualità
della natura umana che tanto gli era
caro e le intime oscillazioni del suo
essere, sotto forma di una prosa libera,
folgorante e densa di poeticità.
«Le uniche certezze che ho sono l’importanza
dell’amore, l’odore di fritto e
la musica della pioggia», scrive Cheever,
che in queste sue pagine parla di
dolore e felicità, di speranza e di disperazione,
in un lungo tentativo «di non
mascherare nulla, di non nascondere
nulla».

TESTATINA
TheMIX Thumbtack
A cura di Ingrid Magnoni
INFLY MAGAZINE gennaio 2013
Polo on Snow
24-27 gennaio
St. Moritz, Svizzera
Quattro squadre - Team Cartier, Team Sal. Oppenheim, Team
Ralph Lauren e Team BMW - si sfidano sulle acque ghiacciate
del lago di St. Moritz, a 1800 metri di altezza, per vincere
l’ambito Cartier Trophy.
Si tratta del torneo di polo invernale più prestigioso al mondo,
vera e propria celebrazione di una disciplina tradizionalmente
praticata dai re, nonché sport a squadre più antico nella storia.
Combinazione di forza, eleganza, velocità, orgoglio e di quel
fair play tipicamente britannico, il “Polo on snow” viene
giocato a St. Mortiz dal 1985 e quest’anno è atteso più che non
mai dopo l’annullamento dell’edizione 2012 a causa di uno
spessore del ghiaccio ritenuto insufficiente per garantire la
piena sicurezza delle gare.
Sport e non solo: la sera di domenica 26 gennaio è in
programma un party esclusivo al Kempinski Grand Hotel des
Bains.
Arte Fiera
25-28 gennaio
Bologna
Novità dell’edizione 2013 della
Fiera internazionale d’arte
contemporanea è la nuova
direzione artistica, affidata
al Prof. Giorgio Verzotti per
l’arte contemporanea e al Prof.
Claudio Spadoni per quanto
riguarda l’arte moderna,
andando quindi a includere
autori un tempo esclusi dalla
formula originaria dell’evento.
Obiettivo della manifestazione
è proporre non solo una fiera
internazionale d’arte in città,
ma trasformare una città in
una fiera d’arte internazionale,
attraverso un accordo tra
il Comune di Bologna e
BolognaFiere che mira a
creare una serie iniziative
culturali che coinvolgeranno
anche il MAMbo, il museo
d’arte moderna di Bologna.
«L’edizione 2013 di Arte
Fiera “sarà un’occasione – ha
dichiarato il direttore artistico
del MAMbo Gianfranco
Maraniello - per mostrare
e recuperare quei luoghi
consacrati all’arte ancora poco
conosciuti. Bologna e il suo
centro saranno trasformati in
un unico grande museo aperto
a tutti i visitatori e i cittadini».
www.artefiera.bolognafiere.it
Ph. © SPOT Werbung/Filip Zuan for St. Moritz Polo World Cup on Snow
Ph. courtesy mc2gallery/ © Susanna Majuri
Ph. Antonio Zaccaria
Festa del fuoco
16-18 gennaio
Novoli (Le)
Anche quest’anno si ripetono a Novoli le
celebrazioni in onore di Sant’Antonio Abate,
patrono del paese, evento che richiama
migliaia di visitatori e pellegrini da ogni parte
della Puglia e non solo.
La venerazione dei Novolesi per il “santo del
fuoco”, di cui non si conosce con esattezza
l’origine, è da ritenere molto antica,
probabilmente da far risalire all’epoca
bizantina.
I tre giorni di festa sono un appuntamento
tipico delle tradizioni locali dell’inverno
salentino, ricchi di folklore e religiosità
popolare, e comprendono la benedizione
del bestiame, la processione e vari momenti
artistici e musicali.
L’episodio clou è l’accensione di un grande
falò, “la fòcara” - 20 metri di diametro e 25
di altezza – nata inizialmente come forma di
devozione al santo del fuoco e divenuta poi
una vera e propria “passione novolese”, a cui
l’intera comunità locale lavora per settimane
prima della data ufficiale.
www.fondazionefocara.com
Ph. Antonio Zaccaria
Milano Moda Uomo
12-15 gennaio
Milano
Appuntamento internazionale
con le novità del
prèt-à-porter per uomo,
con un calendario di oltre
100 sfilate delle maison
più importanti della moda
italiana.
www.cameramoda.it
Parkes Elvis Festival
9-13 gennaio
Parkes, Australia
C’è chi è pronto a giurare
che non sia morto, ma di
certo Elvis e la sua musica
sono vivissimi nei cuori dei
20 mila fan che ogni anno
si radunano per celebrarlo
in questo festival.
www.parkeselvisfestival.
com.au
Parata dei Re Magi
5 gennaio
Barcellona, Spagna
La notte del 5 i tre Re arrivano
dal mare e ricevono
le chiavi della città dal
Sindaco, accompagnati
da danze, spettacoli circensi
e fuochi d’artificio.
www.barcelonaturisme.
com
La Ciaspolada
6 gennaio
Fondo (TN), Val di Non
Nata quarant’anni fa
come competizione cui
parteciparono solo 18
concorrenti, oggi la corsa
podistica con le racchette
da neve è un evento turistico
tra i più frequentati
del Trentino.
www.ciaspolada.it
Mille e una
Cenerentola
fino al 31 gennaio
Roma
Alla Biblioteca nazionale
centrale di Roma, una
grande mostra internazionale
che celebra Cenerentola
nel bicentenario
della raccolta di fiabe dei
Fratelli Grimm.
cinderellaexhibition2012.
wordpress.com
Rally di Montecarlo
15-20 gennaio
Montecarlo
81^ edizione dell’evento
sportivo che dà il via del
campionato del Mondo
Rally 2013. La partenza
è fissata a Valence, nella
regione francese della
Drôme, per arrivare poi
nel Principato.
www.acm.mc
Kataharine Hepburn
in mostra
Fino al 12 gennaio
New York
La New York Public Library
for Performing Arts dedicare
all’attrice e icona di
stile una mostra che comprende
abiti di scena e
personali, accessori, foto,
poster e locandine, lettere
e copioni.
www.nypl.org
La settimana dei
ristoranti
13-18 gennaio
San Diego, USA
Sei giorni per provare 180
dei migliori ristoranti della
città e scoprire le tradizioni
culinarie del luogo a un
prezzo vantaggioso.
Fashioning Fashion
Fino al 14 aprile
Parigi, Francia
Al Museo delle Arti decorative,
un percorso cronologico
e tematico attraverso
la moda maschile
e femminile dal 1700 agli
inizi del XX secolo.
www.lesartsdecoratifs.fr
Whiskey Festival
17-20 gennaio
Victoria, Canada
Oltre 2500 qualità di
whiskey tra blended, single
malt, scozzesi, irlandesi
e canadesi, da scoprire
e assaggiare nelle sale
dell’esclusivo Hotel Grand
Pacific.
www.victoriawhiskyfestival.
com

Totem
TESTATINA
il suo
nome è
bond
Noto anche come agente 007,
James Bond nasce dalla penna
del romanziere britannico Ian
Fleming e deve gran parte della
sua fama internazionale alle 23
pellicole cinematografiche che
lo vedono protagonista. Sei gli
attori che lo hanno interpretato
- il primo e indimenticabile Sean
Connery, George Lazenby, Roger
Moore, Timothy Dalton, Pierce
Brosnan e, ultimo in ordine
cronologico, Daniel Craig - a
partire dal 1962, e oltre ottanta le
“Bond girl” che l’hanno affiancato,
da Ursula Andress (Honey Ryder
in Licenza di uccidere) a Bérénice
Marlohe (la Sévérine di Skyfall).
Per festeggiare i cinquant’anni
sul grande schermo, la EON
Production (la casa di produzione
che ha prodotto tutti i Bondmovie,
ndr) ha aperto i suoi
archivi allo storico curatore di
Taschen Paul Duncan, che dopo
un lungo lavoro di consultazione
e selezione ha dato alla luce
quello che può essere visto come
il più completo resoconto sulla
serie dell’agente segreto dell’MI6,
impreziosito dalle testimonianze
di oltre 150 attori e membri della
troupe che lavorarono ai film e da
curiosi aneddoti dai set.
Ma chi era Bond prima di
diventare 007 Secondo quanto
raccontato da Fleming in Si
vive solo due volte, nasce nel
novembre del 1924 da padre
scozzese e madre svizzera, ma
perde entrambi i genitori a soli
11 anni, a causa di un incidente
alpinistico nei pressi di Chamonix.
Cresciuto da una zia, intraprende
gli studi superiori all’Eton College,
nel Berkshire, ma viene espulso
per aver avuto una relazione con
una cameriera e si trasferisce
a Fettes. Terminati gli studi,
grazie all’aiuto di un amico del
padre e con uno stratagemma
anagrafico, riesce a entrare
nel Ministero della Difesa a soli
17 anni con il grado di tenente
del Servizio Speciale del Royal
Naval Volunteer Reserve,
per poi guadagnarsi quello
di comandante. Classificato
inizialmente con il numero 7777,
ottiene poi il codice 007, in cui il
doppio zero indica la licenza di
uccidere. Il resto, è storia nota...
Ingrid Magnoni
James Bond (Sean Connery) e la sua iconica Aston Martin DB5 durante le riprese di Missione Goldfinger (1964)
al Passo della Furka, in Svizzera. GOLDFINGER © 1964 Danjaq, LLC and United Artists Corporation.
The James Bond
Archives
a cura di Paul Duncan
2012, Taschen
600 pagine, 150 euro
86 Alitalia: nuovo volo per Abu Dhabi
89 Pinko
91 12 presepi ‘ecologici’ in aeroporto
91 Una nuova sala operativa
per i Vigili del Fuoco
le rubriche di infly
93 Al via le iniziative “ADR Welcome”
e “Shopping Helper”
95 Eventi della Capitale
96 Arrivi & partenze

ADR 86
87 INFLY MAGAZINE GENNAIO 2013
Alitalia
Nuovo volo per Abu Dhabi
Novità
Yerevan
Dall’ 11 dicembre Alitalia ha attivato
il nuovo collegamento tra Roma e Yerevan.
Ha iniziato a operare,
dall’aeroporto di Fiumicino, il
nuovo volo Alitalia Roma - Abu
Dhabi, in code sharing con Ethiad
Airways. Con quattro frequenze
settimanali (martedi, mercoledi,
sabato e domenica), il collegamento
è assicurato dai nuovi Airbus A330
configurati in tre classi di servizio.
Alla cerimonia di inaugurazione il
vice presidente Alliances & Network
Agreeements di Alitalia, Andrea Tucci,
ha sottolineato l’importanza del nuovo
volo “che consente alla compagnia
di ampliare ulteriormente il proprio
network intercontinentale e di
presidiare un mercato molto dinamico
verso cui ogni anno si muovono
dall’Italia due milioni di passeggeri”.
Grazie alle veloci connessioni via Abu
Dhabi dei partner Ethiad, Alitalia è
in grado di incrementare la propria
offerta anche verso il sud est asiatico,
l’Oceano Indiano, la penisola araba
e l’Africa del sud, “consentendo alla
clientela di raggiungere le mete
turistiche di Australia, Tailandia,
Oman, Bahrain, Sud Africa e di
numerosi altri Paesi”.
Soddisfazione per il nuovo volo
è stata espressa da Aeroporti di
Roma. Il nuovo volo è importante
soprattutto per le connessioni che
offre dallo scalo di Abu Dhabi con
una serie di altri Paesi, ancora non
collegati direttamente con lo scalo
della Capitale, e per le ulteriori
Fortaleza
Il collegamento Roma - Fortaleza sarà
attivo a partire dal 14 gennaio 2013.
Praga
Il nuovo collegamento Roma Fiumicino -
Praga sarà attivo dal 29 gennaio 2013 con
una doppia frequenza settimanale.
opportunità che offre al bacino di
utenza di Fiumicino, in un momento in
cui lo scenario macroeconomico non
è dei più favorevoli. Il volo darà nuovo
impulso alla crescita del traffico extra
europeo, che in questi primi 11 mesi
dell’anno ha fatto segnare al Leonardo
da Vinci un incremento di quasi il 4 per
cento.

89 INFLY MAGAZINE GENNAIO 2013
www.adr.it
PINKO
È
stato appena inaugurato
presso le uscite
d’imbarco C8-C16 in area
Schengen il nuovo negozio del
marchio Pinko dell’azienda
Crisconf SpA, nota realtà
internazionale Made in Italy.
Questa la “carta d’identità”
del marchio: qualità, classe e
allo stesso tempo freschezza.
Una moda che può essere
indossata da tutte le donne.
ACHILLE PARTE
COL PIEDE GIUSTO.
SU WWW.ADR.IT TUTTE LE INFORMAZIONI
PER ORGANIZZARE LA TUA PARTENZA.
ANCHE DA SMARTPHONE.
PARTIAMO DA TE.
Fondata all’inizio degli anni
‘80 da Pietro Negra e Cristina
Rubini, Crisconf SpA possiede
i marchi Pinko e Toy G, ed
è una concreta realtà del
panorama del Made in Italy.
Un successo dovuto a due
pilastri portanti del brand:
notorietà e valore. Proprio
grazie a questi due fattori, è
stato possibile posizionare il
prodotto Pinko in importanti
punti vendita multibrand
in Italia e nel mondo. Un
posizionamento strategico
come alternativa alle griffe,
che consente di fornire
collezioni di qualità, di alto
contenuto stilistico, aderenti
al gusto del mercato, a prezzi
competitivi.
La collezione è un vero e
proprio progetto di prodotto
assai vario sia per i tempi
di uscita che come varietà
di proposte e consente di
distribuire nel tempo il
momento dell’acquisto. Un
servizio di riassortimento
adeguatamente articolato in
inserimenti e sostituzioni,
permette di avere un punto
vendita massimamente
performante, dalle
pre-collezioni ai saldi,
mantenendo sempre elevato
l’interesse della clientela.
La realizzazione di tale
progetto comporta per
Pinko la disponibilità di
un’organizzata struttura
stilistica, vero punto di forza
dell’azienda. Team autonomi
lavorano su ogni collezione
coordinati fra loro da una
supervisione stilistica, visual
e di prodotto, che permette di
creare collezioni armoniche e
complementari fra di loro.
A livello di comunicazione
Pinko si è distinta in
passato per importanti
collaborazioni, supportate
da significativi e mirati
investimenti pubblicitari sui
più importanti quotidiani
e testate di moda in Italia e
all’Estero con collaborazioni
con importanti nomi
quali Naomi Campbell,
Eva Herzigova, Elle Mc
Pherson, Mariah Carey, Erin
Wasson, Steven Klein, Terry
Richardson, il fotografoartista
Maciek Kobielski e la
modella Carmen Kass.
Ed è proprio Naomi
Campbell, scelta nuovamente
come testimonial per le
ultime due campagne
pubblicitarie, a fare il suo
grande ritorno sulla scena
internazionale, fotografata
dai giovani e innovativi
Daniele&Iango.
A livello retail, Pinko
da qualche anno sta
concentrandosi con piena
soddisfazione su negozi
condotti direttamente
secondo un sofisticato
modello di gestione. Il nuovo
negozio, collocato nella hall
partenze internazionali del
Terminal 3, è uno degli esempi
di questa scelta: cinquanta
metri quadrati, semplicità
ed eleganza degli arredi,
assortimenti rappresentativi
delle ultime collezioni.
Pinko offre inoltre,
ricevendone soddisfazione
e conferma, il proprio
modello di gestione retail ad
una selettiva distribuzione
wholesale ottenendo in
cambio volumi di acquisto via
via più consistenti.

91 INFLY MAGAZINE GENNAIO 2013
12 presepi ‘ecologici’ in aeroporto
Il
Natale in aeroporto è
arrivato con 12 presepi
realizzati con materiale
tradizionale o riciclato,
esposti nei Terminal 1 e 3, e
con l’installazione di grandi
addobbi bianchi e rossi. I
presepi “ecologici’’ sono
frutto della collaborazione
tra la Societa’ di gestione
Aeroporti di Roma e
l’Esposizione Internazionale
“100 presepi’’, giunta alla
37esima edizione.
Nella hall della terrazza
Roma, al T3, spicca l’opera
dell’avvocato e appassionato
presepista, Christian
Apreda, che ha realizzato
una grande riproduzione
ottocentesca di via della
Lungaretta in Trastevere,
ricca di 35 personaggi. È
allestita in polistirolo, gesso,
materiale riciclato, pasta,
cannucce di bibite, con oltre
2000 tegole dei tetti in terra
cotta, e riproduce la vita
di 150 anni fa tra botteghe
di artigiani, locande, vasai,
con la cupola di S. Carlo
sullo sfondo.“Mi ispiro agli
acquerelli di Roesler, con
scorci di Roma sparita -
spiega l’autore, che esporra’
alcune riproduzioni di via
Giulia a Piazza del Popolo
e dell’Arco di Dolabella in
piazza del Campidoglio - per
portare avanti la tradizione
del presepe romano che va un
po’ sparendo”.
“Il presepe è segno di cultura
e tradizione del nostro Paese,
davanti al quale la famiglia
si riunisce - ha sottolineato
il Direttore Aviation
Management di Adr, Antonio
Donnarumma, intervenuto
all’inaugurazione assieme alla
curatrice di “100 Presepi’’,
Mariacarla Menaglia - È bello
e significativo condividere
questa esposizione di
presepi con i tanti passeggeri
che durante le festività
transiteranno nello scalo per
partire e ricongiungersi con
le famiglie. È un segno anche
augurale per il futuro dello
scalo, che intende affacciarsi
a nuove prospettive di
sviluppo quando sara’ dato
il via al nuovo Contratto di
programma. Significativo
l’impiego per queste opere
di materiale di riciclo - ha
aggiunto - sulla scia di quanto
gia’ avviene in aeroporto,
dove il 35 per cento dei
rifiuti provenienti dalle ‘isole
ecologiche’ dello scalo viene
recuperato in base al progetto
di tutela ambientale’’.
Una nuova sala operativa per i Vigili del Fuoco
ANCHE QUEST’ANNO IL TUO CONTRIBUTO
PERMETTERÀ L’ESISTENZA DI NUOVI PROGETTI
DI RICERCA SULLE MALATTIE GENETICHE.
CONTINUA A SOSTENERE LA RICERCA SU WWW.TELETHON.IT
Realizzata da Aeroporti di
Roma, la sala è più ampia e
dotata dei più evoluti apparati
tecnologici per la gestione
delle emergenze, oltre ad
essere collegata alla rete delle
telecamere presenti nelle
aerostazioni e sulle piazzole
degli aerei ed ai sistemi
elettronici di allertamento
antincendio. All’inaugurazione
erano presenti il Direttore
regionale del Lazio dei vigili del
fuoco, Ing. Domenico Riccio,
il Comandante provinciale
di Roma, Ing. Massimiliano
Saddini, il Responsabile dei
Settori aeroporti, Antonio
Perazzolo, il Direttore Aviation
Management di ADR, Antonio
Donnarumma e il Direttore
Sviluppo Infrastrutture,
Giorgio Gregori.

ADR 92
93 INFLY MAGAZINE GENNAIO 2013
Sempre più attenzione alle esigenze del passeggero
Al via le iniziative “ADR Welcome”
e “Shopping Helper”
ADR Welcome
Sono tornati, nei Terminal
dell’aeroporto Leonardo
da Vinci, per accogliere i
passeggeri al loro arrivo, i
ragazzi di ADR Welcome.
L’iniziativa, è stata
riproposta grazie al positivo
riscontro ottenuto dal
progetto la scorsa estate,
sia da parte delle istituzioni
locali (per l’opportunità
formativa fornita ai giovani
di affacciarsi sul mondo
del lavoro, mettendo a
fattor comune l’esperienza
scolastica), sia da parte dei
viaggiatori, e si è conclusa il 6
gennaio. Ventidue studenti,
provenienti dall’Istituto
d’Istruzione Superiore
Paolo Baffi di Fiumicino,
che ha già consolidato
esperienze a supporto del
turismo locale, hanno fornito
informazioni sui principali
servizi dell’aeroporto,
quali ubicazioni Terminal,
biglietterie, banchi
informazioni e accettazione,
trasporti locali. Gli studenti
sono stati accuratamente
selezionati e formati da
ADR, per aiutare e facilitare
i viaggiatori che hanno
utilizzato il trasporto aereo
nel periodo natalizio.
Shopping Helper
Durerà, invece, fino al 17
febbraio il progetto Shopping
Helper: per due mesi 23
studenti di lingua cinese
e russa, provenienti dalle
università di Roma Tre e
Sapienza, presiedono desk
dedicati, in area transiti
e nell’area di imbarco G,
a supporto dei passeggeri
cinesi e russi. Gli stageur
hanno così modo di
confrontarsi con culture
differenti e di praticare la
lingua oggetto dei loro studi,
fornendo informazioni
commerciali sui brand
presenti in aeroporto e
sull’offerta Food & Beverage.
Anche in questo caso gli
studenti hanno partecipato,
oltre ai corsi sulla sicurezza
sul lavoro e sulla security
aeroportuale, a incontri
formativi sull’aeroporto, sul
valore del passeggero e sulle
tecniche comportamentali e
di relazione con i viaggiatori,
oltre che sulla ricca offerta
commerciale di Fiumicino
che vede presenti i più famosi
marchi del lusso e del Made
in Italy. L’iniziativa è utile
anche per conoscere meglio
le abitudini di viaggio e i
desiderata di questa tipologia
di passeggeri, attraverso un
breve questionario.
Tale iniziativa è stata
condivisa con tutti i partner
commerciali presenti a
Fiumicino, soprattutto per
valorizzare i prodotti del
Made in Italy apprezzati da
questo tipo di clientela.

Easy Parking
è un marchio
di ADR Mobility
95 INFLY MAGAZINE GENNAIO 2013
Easy Parking
VERY
INTELLIGENT
PARKING
PRENDI L’AUTO
PER PRENDERE L’AEREO.
OGGI TI CONVIENE DI PIÙ.
Prenota online il tuo parcheggio in aeroporto.
Con Easy Parking sosti a un passo dal tuo volo
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Fiumicino - 3 giorni
(compreso festivo)
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Ciampino - 3 giorni
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€
Ciampino - 7 giorni
Parcheggi P5, P6
€
21,00
27,00
29,00
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Danza
Fantasia
dal 22 al 27 gennaio
Teatro Sala Umberto
Lo spettacolo è una storia, una
favola dove un sognatore vola
con la mente in mondi fantastici.
La trama coreografica unisce
danza e discipline circensi, creando
un unico grande spettacolo
di Nouvelle Cirque.
Per saperne di più visita il sito
www.salaumberto.com
Festival
“La Felicità” Festival delle
Scienze 2013
dal 17 al 20 gennaio
Auditorium Parco della Musica
L’ottava edizione del Festival
delle Scienze di Roma affronterà
i quesiti su questo desiderato e
pervasivo oggetto dell’indagine
umana, come sempre dalla prospettiva
della scienza più avanzata,
riunendo i grandi nomi della
ricerca scientifica italiana e internazionale,
ma anche filosofi e
storici della scienza, osservatori
ed esperti per capire e discutere
cosa può insegnare la scienza
sulla felicità.
Per saperne di più visita il sito
www.auditorium.com
Mostre
Sua Maestà il Gatto
Illustrazioni parigine d’epoca
del felino più vicino all’uomo
fino a 13 gennaio
Museo Civico di Zoologia di
Roma
Il gatto, la specie felina che convive
con l’uomo da millenni, è
sempre stato adorato e celebrato
attraverso l’arte fin dai tempi più
antichi, dando origine ad un’iconografia
riconosciuta in tutto il
mondo.
La mostra ci riporta nella Parigi
dell’Ottocento e del Novecento,
quando il gatto era celebrato
quasi come un animale divino, ed
ispirava illustratori, artisti, poeti
e scrittori.
Per saperne di più visita il sito
www.museodizoologia.it
Guttuso. 1912-2012
fino al 10 febbraio
Complesso del Vittoriano
Roma, la città nella quale Renato
Guttuso visse per oltre cinquant’anni,
celebra il grande artista,
in occasione del centenario
dalla nascita, con la mostra “Guttuso.
1912-2012”. Cento dipinti,
scelti in modo da rappresentare
l’intero arco creativo dell’attività
artistica del maestro siciliano,
documentano i diversi momenti
espressivi del pittore e costituiscono
la prima grande antologica
che gli dedica la città.
Per saperne di più visita il sito
www.comunicareorganizzando.it
L’Italia di Le Corbusier
1907-1965
fino al 17 febbraio
Museo MAXXI
Architetto, scultore, pittore,
geniale pensatore del suo tempo,
padre della moderna urbanistica
e maestro del Movimento Moderno:
è Le Corbusier, dal 1920
pseudonimo di Charles-Édouard
Jeanneret.
A lui il MAXXI Architettura dedica
la mostra L’Italia di Le Corbusier
: oltre 600 disegni, schizzi,
acquerelli, dipinti e fotografie
originali per una esposizione
che documenta le molteplici
influenze che l’Italia ha avuto
sulla formazione e sul lavoro del
maestro: dai primi viaggi agli inizi
del Novecento ai progetti, mai
realizzati, per il Centro Calcolo
Olivetti di Rho e per l’Ospedale
di Venezia degli anni Sessanta.
Per saperne di più visita il sito
www.fondazionemaxxi.it
Musica
Antonello Venditti “Unica”
il 9 e il 16 gennaio
Auditorium Parco della Musica
Si fa presto a dare un paio di
numeri: 19 album per 40 anni di
musica. Ed è confortante pensare
alla coerenza di Antonello
Venditti in tutti questi anni: di
lui ci si può fidare perché il suo
sarà sempre un racconto popolare
condiviso e condivisibile.
Per saperne di più visita il sito
www.auditorium.com
Biagio Antonacci “Insieme
finire” Tour 2012
19 gennaio
Palalottomatica
È stato uno dei tour di maggior
successo la serie di concerti che
Biagio Antonacci ha portato nei
Palazzetti in tutta Italia, cominciando
il 5 ottobre da Trento.
Un tour di 26 concerti, in 21 diverse
città in tutta Italia, dal nord
in città come, ad esempio, Torino
e Verona, al centro Firenze e
Livorno, fino al sud, Reggio Calabria,
Eboli e Acireale, per citare
solo alcune.
Per saperne di più visita il sito
www.biagioantonacci.it
Teatro
Il suo nome era...il signor G
fino al 13 gennaio
Teatro Arcobaleno
Vincenzo Salemme - Il diavolo
custode
fino al 27 gennaio
Teatro Olimpico
Miseria e Nobiltà
fino al 20 gennaio
Teatro Quirino Vittorio Gassman
Rumori fuori scena
fino al 13 gennaio
Teatro Vittoria
Per saperne di più visita il sito
www.spettacoloromano.it
Eventi
SUPERMAGIC presenta
SUPERMAGIC 2013 “X”
dal 31 gennaio al 10 febbraio
Torna a Roma la possibilità di
vivere le emozioni della grande
magia dal vivo con la decima edizione
del più applaudito festival
della magia internazionale. Un
evento teatrale unico che celebra
l’eleganza, la poesia, l’abilità e la
ricerca nell’arte magica, per far
entrare il pubblico nella dimensione
dove l’ordine naturale delle
cose è stravolto, le certezze sono
sospese ed è possibile vivere il
fantastico sognando ad occhi
aperti.
Per saperne di più visita il sito
www.supermagic.it
eventi
Seguici su

ADR 96
INFLY MAGAZINE gennaio 2013
ARRIVI E PARTENZE
International Tattoo Convention
I tatuatori italiani sono stati
protagonisti alla 22esima edizione
dell’ International Tattoo Convention,
la fiera del tatuaggio e del piercing,
che si è svolta dal 7 al 9 dicembre all’
Arena di Berlino. E si sono fatti anche
onore, aggiudicandosi un primo, due
secondi ed un terzo posto, ed altri
riconoscimenti, in varie categorie.
Grande la soddisfazione tra alcuni dei
rappresentanti italiani rientrati all’
aeroporto di Fiumicino: “E’ uno degli
appuntamenti del settore di maggior
prestigio al mondo. - racconta Marco
Manzo, del Tattoo Studio di Roma,
vincitore della categoria “Best Small
Tattoo”, ovvero per il miglior piccolo
tatuaggio – Già aver partecipato è
motivo di orgoglio; tornare a casa, con
dei premi lo e’ ancora di piu’, anche
perché del tutto inaspettato. Gli italiani,
una quindicina in lizza, hanno portato
a casa in tutto 6 riconoscimenti, con tra
l’ altro il secondo posto di Stefano Del
Popolo nella mia stessa categoria, dove
gli italiani si fanno assai apprezzare.
Personalmente, sono salito sul podio con
un secondo e terzo posto con delle mie
creazioni nella categoria “Ornamentali”,
che riguarda tra l’ altro fiori, tribali
e lavori con il puntinismo. Ora l’
organizzazione ci ha dato appuntamento
ad agosto 2013 per la 23a edizione. La
nostra bravura – conclude Marco - si
evince anche dalla costante crescita di
stranieri che vengono in Italia per farsi
tatuare”. Quello svoltosi a Berlino e’
uno degli appuntamenti internazionali
piu’ importanti del suo genere, insieme
a quello di New York. La capitale
tedesca ha ospitato i piu’ noti tatuatori
provenienti da tutto il mondo, tra cui
Mike Devries (USA), Anabi Tattoo
(Polonia) Angel (Germania) e Jondix
(Spagna).
Maggiore Full
L’esclusiva formula “tutto incluso”
da 85,30 euro al giorno.
Maggiore Design & Asymetrix
Bruno Vespa
I campioni del golf
Bruno Vespa ha presentato
all’aeroporto di Fiumicino la
sua ultima fatica: ‘’Il Palazzo
e la Giustizia, crisi consenso
e protesta da Mussolini
a Beppe Grillo’’. Il noto
giornalista e conduttore
televisivo si è soffermato
nello scalo romano e ha
firmato ai passeggeri le
copie del suo libro, edito da
Mondadori.
Sono sbarcati all’ aeroporto
di Fiumicino, i campioni del
golf che si sono sfidati sull’
insolito quanto spettacolare
green dell’ Arno per la EA7
Giorgio Armani Ponte
Vecchio Golf Challenge 2012.
Una volta atterrati, Ricardo
Santos, Pablo Martin, Frederik
Andersson Hed, Emma
Cabrera Bello, Lee Slattery,
Jamie Elson, David Dixon,
Richard Ramsay e Benn
Barham, sono partiti alla volta
di Firenze per sgranchirsi le
gambe sul campo del Circolo
dell’ Ugolino, mentre Diana
Luna è arrivata nella città
fiorentina il giorno dopo.
Tra le novità di questa edizione
è da sottolineare anche una
ricerca hi-tech che vedrà
impegnati CNR e Nikon per un
progetto di analisi cinematica
dello swing che prevede la
sequenza di scatti fotografici
per valutare ogni variabile
dei colpi che i due team
internazionali effettueranno
nei tre giorni di gara.
Numero soggetto a tariffazione specifica
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