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ANNO 3 n.26 Aprile 2011 PERSONAGGI - Infly

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Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento postale 70% LO/MI<br />

<strong>ANNO</strong> 3 <strong>n.26</strong><br />

<strong>Aprile</strong> <strong>2011</strong><br />

ELENOIRE CASALEGNO<br />

“Volevo fare il<br />

magistrato”<br />

MARIO BIONDI<br />

Il suo nuovo tour<br />

“Yes You”<br />

SALONE DEL MOBILE<br />

Al via a Milano<br />

dal 12 al 17 aprile<br />

IL MAGAZINE<br />

DA PRENDERE<br />

AL VOLO<br />

MICAELA<br />

RAMAZZOTTI<br />

TRAVEL<br />

IL MAGAZINE CHE VI FA VIAGGIARE<br />

COPIA<br />

GRATUITA<br />

CROCIERE DA SOGNO<br />

Da Istanbul a<br />

San Pietroburgo<br />

GRAND TOUR DI PASQUA<br />

Tra riti antichi<br />

e musica semi-sacra<br />

GOLF&SPA<br />

Sul lago di Garda<br />

sport e relax d’élite<br />

1 InFly


2 InFly<br />

THE<br />

PERFECT<br />

JEANS<br />

SPORTMAXCODE.IT<br />

3 InFly


QUESTO MESE<br />

SU<br />

6<br />

8<br />

10<br />

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2 InFly<br />

22 26 42 54<br />

FOCUS<br />

Il problema dell’immigrazione<br />

SE VE LI SIETE PERSI<br />

I più interessanti articoli dall’Eco della Stampa<br />

SU&GIù<br />

Chi sale e chi scende questo mese<br />

HI TECH<br />

Mobile World Congress <strong>2011</strong><br />

SCELTI PER VOI<br />

3 giochi Made in Japan<br />

CURIOSITA’<br />

Aeroporti da sogno<br />

SALUTE<br />

Quando il sorriso diventa protagonista<br />

DOSSIER<br />

Ordine dei Cavalieri di Malta<br />

FINANZA<br />

Questioni di... microcredito<br />

<strong>PERSONAGGI</strong><br />

Elenoire Casalegno<br />

MUSICA<br />

Mario Biondi<br />

DIDATTICA<br />

Una lezione semi-seria di spagnolo<br />

COVER<br />

Micaela Ramazzotti<br />

ORIGINI<br />

Vittorio Emanuele di Savoia<br />

INTERNET<br />

Fenomeno Web Celebrities<br />

MAPPAmondo<br />

48<br />

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52<br />

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146<br />

FREQUENT FLYERS ∙ Veridiana Mallman<br />

SPORT ∙ Giro d’Italia <strong>2011</strong><br />

TRADIZIONI ∙ La “Cerimonia del Tè”<br />

ARTE ∙ Matisse. La seduzione di Michelangelo - Brescia<br />

DILLO CON UN FIORE ∙ I fiori per farsi perdonare<br />

TENDENZE ∙ Baratto Mon Amour<br />

LA VALIGIA SUL LETTO ∙ Omar Fantini<br />

MUST HAVE ∙ Preziosi compagni di viaggio<br />

CINEMA ∙ 6 film da non perdere<br />

EVENTI ∙ Il Salone del Mobile a Milano<br />

GASTRONOMIA ∙ Campionato mondiale del pesto<br />

AUTO ∙ La nuova Mercedes C63 AMG<br />

OROLOGI ∙ A tutto colore<br />

LIBRI ∙ Erri De Luca<br />

MANGIARE&BERE ∙ Trattoria da Celeste di Venegazzù (TV)<br />

VINI ∙ Intervista ad Andrea Scanzi<br />

PSICHE ∙ Suocere: danni collaterali<br />

per<br />

TRAFFICO<br />

Tira aria di Primavera<br />

AVIATION<br />

Swiss: nuovo colllegamento Roma-Basilea<br />

FOOD<br />

Obikà Mozzarella Bar<br />

SERVIZI<br />

Parcheggi rosa<br />

SHOPPING<br />

Easter Blooming<br />

ENERGIA PULITA<br />

ADR per l’ambiente<br />

EVENTI<br />

Il Presidente della Repubblica incontra ADR<br />

ARRIVI&PARTENZE<br />

Maggio Musicale Fiorentino,<br />

Alberto Zaccheroni, Massimo Barbolini<br />

3 InFly


© Ph. Tony Zecchinelli<br />

4 InFly<br />

Director’s<br />

Letter<br />

CARLA VIAZZI<br />

Direttore<br />

Come avevo accennato nel mio ultimo editoriale, a marzo mi<br />

sono presa una piccola vacanza e sono andata negli Stati Uniti,<br />

precisamente a Los Angeles e San Francisco, ma non sono certo<br />

qui per infliggervi un mio personale rendiconto di viaggio.<br />

Chi mi conosce sa bene, perché non ne faccio mistero, della mia<br />

passione per questo mondo in versione “maxi” che è l’America,<br />

dove appunto tutto è grande, ampio, esteso… insomma… extra<br />

large. Quello che mi ha colpito particolarmente, questa volta,<br />

(in precedenza l’avevo già notato, ma forse non ci avevo riflettuto<br />

abbastanza) è la quantità di bandiere degli Stati Uniti che<br />

ho visto in giro. Ovunque, fuori dai palazzi istituzionali, sui tetti<br />

delle case, nei negozi, nei bar, non facevo altro che notare bandiere.<br />

Tornando a casa, il giorno delle manifestazioni dell’Unità<br />

d’Italia, ne ho viste meno che in America. Che tristezza, che<br />

rabbia, che vergogna! Che razza di italiani siamo? Se è vero –<br />

come è vero – che il patriottismo “senza freni” ha portato l’uomo<br />

a commettere tragici errori, è pur vero che un Paese senza<br />

amor proprio è destinato al decadimento e all’oblio. Quindi<br />

smettiamola di denigrare la nostra patria, di polemizzare a tutti<br />

i costi e cerchiamo di unirci veramente per costruire il nostro<br />

futuro. Cosa sarebbe successo a noi italiani, sempre così divisi<br />

e incapaci di amare ed essere orgogliosi della nostra patria, se<br />

l’11 settembre invece delle “torri gemelle” di New York avessero<br />

attaccato un simbolo di qualche nostra città italiana e quindi<br />

avessero sfregiato il nostro amor proprio? Saremmo stati capaci<br />

di ricostruire la nostra dignità dalle macerie come hanno fatto<br />

gli americani? Avremmo fatto fronte comune per aiutare i nostri<br />

connazionali colpiti? Avremmo tirato fuori il nostro orgoglio e<br />

campanilismo? Io credo di sì, io credo che anche i denigratori<br />

in fondo al cuore siano fieri della propria “italianità”. Allora<br />

basta con queste “finte pose” tanto per darsi un tono. Ricordate<br />

il film “Ecce Bombo” di Nanni Moretti quando si interrogava se<br />

andare o meno ad una festa? “Cosa faccio? Mi si nota di più se<br />

non vado proprio, o se vado e resto in disparte?” Voglio vedere<br />

il tricolore ovunque, voglio sentire che tanti come me sono fieri<br />

di chi sono e di dove vivono, senza banalizzare tutto, senza<br />

preoccuparsi di questioni a cui è stato dato risalto mediatico,<br />

ma che nella sostanza hanno poco valore. Voglio vedere un’onda<br />

verde, rosso, bianca ovunque, perché sono italiana e sono fiera<br />

di esserlo … e chiederei gentilmente a tutti quelli che sostengono<br />

il contrario di fare le valigie e di andare pure via, dove si<br />

illudono si possa stare meglio, non abbiamo certo bisogno di<br />

loro. Concluderò con una citazione di Massimo D’Azeglio “Sia<br />

sentimento di tutti che la Bandiera rappresenta l’Italia, la Patria,<br />

la libertà,l’indipendenza, la giustizia, la dignità, l’onore. Non si<br />

macchia. Non si abbandona. Piuttosto si muore.”<br />

Direttore responsabile<br />

Armando Siri<br />

direzione@admmedia.it<br />

Direttore InFly<br />

Carla Viazzi<br />

direzione@infly.it<br />

Progetto grafico,<br />

impaginazione, illustrazioni<br />

e photoediting<br />

Michele Guerinoni<br />

grafica@infly.it<br />

Stampa<br />

Artigrafiche Boccia Spa<br />

Via Tiberio Claudio Felice, 7<br />

84131 Salerno<br />

Segreteria<br />

Daniela Parini<br />

info@admmedia.it<br />

Mario Biondi a p. 30<br />

Omar Fantini,<br />

a p. 62<br />

Direttore InTravel<br />

Antonella Euli<br />

intravel@admmedia.it<br />

Anno III numero 26 | Autorizzazione Tribunale di Milano Num. 167 dell’ 8-4-2009<br />

Collaboratori<br />

Gabriele Acerbo<br />

Silvio Arati<br />

Maria Paola Comolli<br />

Elena D’Arminio<br />

Marco Del Bo<br />

Monica Garavaglia<br />

Cristiana Gattoni<br />

Fabio Giovannini<br />

Glenda Manzi<br />

Alessia Marsigalia<br />

Fabio Mazzetto<br />

Ginger Merlino<br />

Francesco Narracci<br />

Chiara Parodi<br />

Oscar Pisati<br />

Stefania Prandi<br />

Valeria Rastrelli<br />

Nadia Redi<br />

Mario Reduzzi<br />

Laura Rivolta<br />

Ludovica Schiaroli<br />

5 InFly


IMMIGRATI<br />

Sono 6.300 i migranti arrivati in Italia dall’inizio<br />

della crisi in Nord Africa, lo ha detto il ministro<br />

dell’Interno, Roberto Maroni, al termine della<br />

riunione con i colleghi di Francia, Spagna, Grecia,<br />

Malta e Cipro. Di allarmismi gonfiati ad arte<br />

dal governo di Roma per fare presa sulle paure<br />

dell’opinione pubblica ne parlavano fino a poco<br />

tempo fa tutte le opposizioni italiane, ma anche<br />

la portavoce dell’Alto commissariato Onu per<br />

i rifugiati (Unhcr). Quando però è Frontex, l’agenzia<br />

europea per il controllo delle frontiere, a<br />

sostenere che le rivolte nel Nord Africa potrebbero<br />

spingere in Italia, Malta e Grecia e in tutti<br />

i Paesi del fronte sud del Mediterraneo, tra 500<br />

mila e 1,5 milioni di immigrati, la questione si<br />

fa seria, serissima. Esce dai confini della politica<br />

di cortile ed entra a far parte di un dibattito più<br />

alto che tocca il futuro del vecchio continente. A<br />

sostenerlo è Roberto Maroni, riunito a Bruxelles<br />

assieme agli altri ministri degli Interni. L’Italia,<br />

ha detto il ministro, è stata in grado di far fronte<br />

alla prima ondata, ma non può essere lasciata<br />

sola a gestire un’«emergenza umanitaria» che<br />

metterebbe in ginocchio qualsiasi Stato e che richiederebbe<br />

soluzioni condivise: «Quello che sta<br />

succedendo nell’area del Mediterraneo - ha detto<br />

Maroni - non è solo un problema per l’Italia o i<br />

paesi europei del Mediterraneo, ma per l’Europa<br />

e per il mondo». Roma non chiede tanto, per lo<br />

meno nell’immediato, che i nuovi migranti provenienti<br />

dal Nord Africa siano smistati tra tutti<br />

i Paesi europei. Chiede che l’Europa appronti al<br />

6 InFly<br />

FOCUS<br />

«L’Europa ci aiuti o è catastrofe»<br />

più presto un fondo straordinario per le emergenze<br />

umanitarie e accetti il principio del ‘burden<br />

sharing’, cioè del pattugliamento congiunto<br />

delle coste. Il problema, del resto, non riguarda<br />

tanto i profughi libici quanto quei lavoratori che,<br />

attraverso la Libia post-Gheddafi, potrebbero presto<br />

riprendere i viaggi della speranza verso l’Eu-<br />

«Quello che sta succedendo nell’area del<br />

Mediterraneo non è solo un problema per<br />

l’Italia o i paesi europei del Mediterraneo,<br />

ma per l’Europa e per il mondo»<br />

ropa del sud. La soluzione, se esiste, si chiama Europa:<br />

se insomma sino ad oggi gli arrivi in Italia<br />

sono stati 6.300, «di fronte a un’emergenza umanitaria<br />

che rischia di portare sulle coste dei nostri<br />

paesi 200 o 300 mila rifugiati in poche settimane,<br />

chiediamo ai paesi dell’Ue di attuare il principio<br />

di solidarietà tra i paesi europei» ha chiesto Maroni.<br />

Quanto all’aspetto politico dell’escalation<br />

libica, il ministro si è detto «molto preoccupato»:<br />

«Questa mattina - ha sottolineato - Al Qaeda ha<br />

detto che supporta i ribelli ed è contro Gheddafi.<br />

Noi cosa facciamo?». Vista la rilevanza del problema<br />

abbiamo pensato di rivolgerci, come di<br />

consueto, all’Istituto Piepoli per sapere che cosa<br />

pensano gli italiani di questa difficile situazione<br />

sia per quanto riguarda l’arrivo di immigrati sia<br />

per quanto riguarda la situazione politica che si<br />

potrebbe venire a delineare. apple by Nadia Redi<br />

IL REGIME DI GHEDDAFI STA ORMAI VACILLANDO, SOTTO L’ATTACCO DEI RIVOLTOSI. GLI ULTIMI EVENTI<br />

IN LIBIA LE H<strong>ANNO</strong> GENERATO UN SENTIMENTO DI SPERANZA O DI PAURA?<br />

Per quale motivo questi eventi le hanno generato un<br />

sentimento di paura?<br />

Potrebbero esserci ancora tanti morti<br />

L’Italia potrebbe essere coinvolta<br />

Potrebbero arrivare ondate di immigrati<br />

Gheddafi potrebbe restare al potere<br />

Le forniture di petrolio e gas sono a rischio<br />

4%<br />

3%<br />

Per quale motivo questi eventi le hanno<br />

generato un sentimento di speranza?<br />

17% La Libia si apre alla democrazia<br />

13%<br />

13%<br />

16%<br />

La Libia potrà avere un futuro migliore<br />

Sta cadendo una dittatura feroce<br />

Finiranno le uccisioni e le stragi<br />

I protagonisti del<br />

cambiamento sono i giovani<br />

SECONDO LEI L’EVENTUALE ARRIVO DI QUESTI IMMIGRATI È UN PROBLEMA CHE L’ITALIA DEVE RISOL-<br />

VERE DA SOLA O CHE DEVE RISOLVERE CON GLI ALTRI STATI EUROPEI?<br />

3%<br />

2%<br />

10%<br />

8%<br />

7 InFly


8 InFly<br />

SE VE LI SIETE PERSI<br />

DON’T WORRY.<br />

Se ve li siete persi, ci pensiamo noi<br />

(con l’aiuto dell’Eco della Stampa)<br />

A fil di rete di Aldo GrAsso<br />

Corriere dellA serA 22/03/<strong>2011</strong><br />

Maroni e gli sgoMberi<br />

Chi ha ragione sui roM?<br />

i luoghi CoMuni Che forMano l’italia<br />

«Finalmente un’inchiesta culturale, di<br />

costume, mondana; finalmente un’esplorazione<br />

di irriverente paradossalità sui<br />

principali luoghi comuni che formano<br />

quel nostro grande «luogo comune» che si<br />

chiama Italia! Non dico da quelli di Mario<br />

Soldati, ma è almeno dai tempi di Ugo Gregoretti<br />

che non si vedeva un reportage così<br />

spietato e divertente. Per celebrare il 150°<br />

anniversario dell’Unità, Edoardo Camurri<br />

(il massimo esperto italiano di un genio<br />

iconoclasta, Rodolfo J. Wilcock) ha scelto<br />

il Festival di Sanremo, l’appuntamento<br />

nazionale dove il ridicolo quotidiano si<br />

sublima in ridicolo universale, «l’ombelico<br />

mediatico del Belpaese», per un viaggio in<br />

dieci brevi capitoli sulla stoltezza di massa<br />

e la bestialità del nostro immaginario collettivo:<br />

«L’Italia dei miei stivali», di Camurri<br />

e Virginia Di Marno, (Cielo, Dtt o canale<br />

129 di Sky, domenica, ore 21). Eccoli i capisaldi<br />

del nostro pensiero e della nostra<br />

saggezza disperata: Il Festival è lo specchio<br />

dell’Italia; la tv ha unito l’Italia più di Garibaldi;<br />

il calcio è croce e delizia del paese;<br />

la Mafia non esiste; meglio un giorno da<br />

leone che 100 da pecora; meno male che<br />

c’è la lotteria; imprenditori: la colonna vertebrale<br />

del Paese; tutti mammoni; l’Italia è<br />

solo un’espressione geografica; escort: ormai<br />

comandano loro. Partendo dallo storico<br />

scoglio di Quarto, su un vecchio gozzo,<br />

Camurri sbarca a Sanremo: racconta piccoli<br />

fatti di cronaca, intervista strani personaggi,<br />

si intrattiene con reduci garibaldini e<br />

neoborbonici, si sdraia su un letto con una<br />

escort, tale Cristiane, la tendenza a filosofeggiare.<br />

Come suggerisce il suo libro omonimo<br />

(edito da Rizzoli), ne viene fuori l’autoritratto<br />

di un Paese che, nel bene e nel<br />

male, è tutti noi. Camurri ha una dote rara,<br />

che consiste nel trattare con grande luci-<br />

dità le sciocchezze e con altrettanto grande<br />

disponibilità al comico le cose «serie».<br />

Vittorio ZUCCoNi<br />

lA repUbbliCA 18/03/<strong>2011</strong><br />

l’ultiMo Credito<br />

dell’oCCidente<br />

«Si è giocato molto più che il destino della<br />

esausta rivoluzione libica o la vita degli ultimi<br />

resistenti a Bengasi nelle ore della<br />

notte senza fine al Palazzo di Vetro. Era in<br />

ballo, e ancora lo è, il futuro del rapporto<br />

fra l’Occidente e il mondo arabo che sta<br />

cercando la propria autonoma strada alla<br />

democrazia. La scandalosa titubanza delle<br />

grandi e piccole potenze, Stati Uniti per<br />

primi, fino all’esasperazione del segretario<br />

di Stato Clinton furiosa con il presidente<br />

Obama, che non esitarono a rovesciarsi sul<br />

Kuwait per salvare la loro prosperità alimentata<br />

dal petrolio arabo o si accodarono<br />

all’America di Bush in un’impresa che nessuno<br />

gli aveva chiesto, resterà come una<br />

macchia di inchiostro sull’abito bianco<br />

delle buone intenzioni e delle belle parole<br />

che l’Occidente spende con tanta prosopopea,<br />

quando dà lezioni al mondo.<br />

Questa volta, a differenza di quanto accadde<br />

dieci anni or sono in Afghanistan, dove<br />

almeno esisteva una minuscola coalizione<br />

di anti talebani arroccata nel Nord e al<br />

contrario di quello che avveniva in Iraq,<br />

dove soltanto un magliaro internazionale<br />

come Ahmed Chalabi aveva spacciato l’esistenza<br />

di un maquis pronto a sollevarsi,<br />

un’operazione militare non sarebbe stata<br />

frutto di scenari ideologici o di necessaria<br />

bonifica dei focolai terroristici di al<br />

Quaeda, che in Cirenanica non c’è e non<br />

c’è mai stata. In Libia, come in Egitto, era<br />

la voce di una gioventù cresciuta nel sogno<br />

di Internet, non nella aspirazione al gilet al<br />

tritolo, a chiedere aiuto. A dimostrare di essere<br />

pronta a pagare con il proprio sangue<br />

la liberazione, mentre qualcuno osava<br />

ironizzare sull’esistenza di fosse comuni<br />

o distinguere fra sepolture individuali o di<br />

massa. E’ stato quando Gheddafi, tornato il<br />

feroce tiranno che si era sempre nascosto<br />

dentro i costumi da clown indossati per<br />

chi gli baciava la mano, ha detto che “non<br />

avrebbe avuto pietà” per gli insorti e avrebbe<br />

portato a termine il mattatoio di Bengasi<br />

che i titubanti, gli indecisi, i formalisti<br />

si sono trovati di fronte alla verità.0 muoversi<br />

con la forza per proteggere quello che<br />

resta del movimento insurrezionale o assistere<br />

a una strage degna di quelle che Saddam<br />

compiva contro le tribù sciite irrequiete.<br />

E con questo dichiarare la sostanziale<br />

indifferenza, la politica del Ponzio Pilato, di<br />

fronte a quelle aspirazioni che dicevano di<br />

appoggiare. L’ipocrisia dell’Occidente, che<br />

personaggi come Ahmadinejad osano<br />

rimproverare all’Europa e agli Stati Uniti<br />

quando li accusano di predicare diritti che<br />

poi non rispettano a casa, era andata assumendo<br />

in questi giorni di “hand wringing”,<br />

di torcersi le mani senza decidere niente,<br />

una credibilità che a noi appare assurda.<br />

Ma che nell’universo musulmano, arabo<br />

o non arabo, viene accolta molto più<br />

seriamente. A partire dalla questione palestinese,<br />

la politica dei “due pesi e delle due<br />

misure, l’arte di predicare bene e razzolare<br />

malissimo, è una delle lesioni più profonde<br />

che rendono difficile il rapporto fra noi<br />

occidentali e il mondo delle piazze arabe,<br />

oggi infinitamente più informate e attente<br />

a quanto accade, grazie alle reti televisive<br />

satellitari e a Internet. La Libia è un test<br />

storico per la conclamata “guerra di civiltà”<br />

che non è l’Armageddon fra cristiani e anti<br />

cristiani, ma fra diritti civili e regimi corrotti,<br />

un momento nel quale decenni di<br />

chiacchiere sulla “democrazia da esportare”,<br />

ma soltanto quando e dove fa comodo<br />

agli esportatori, hanno incontrato la<br />

realtà. Forse il momento è già passato e<br />

potrebbe essere troppo tardi per un’ azione<br />

militare indiretta, come la “no fly zone”,<br />

capace di schiodare il sanguinario clown<br />

di Tripoli e la sua gang e di evitare rappresaglie<br />

e vendette. Quello che ancora una<br />

settimana fa sarebbe costato poco, in termini<br />

di operazioni, materiali, vite, spese, oggi,<br />

che l’esercito fedele al raìs ha circondato<br />

Bengasi, è un’impresa esponenzialmente<br />

più seria. Rimane ancora pochissimo tempo<br />

per convincere i generali di una forza<br />

armata tanto risibile in assoluto (come dimostrò<br />

operando straccionescamente in<br />

Sudan) quanto inarrestabile per un nemico<br />

in ciabatte e pick up, che anche a loro conviene<br />

voltare gabbana... Ma è tutto quello<br />

che resta all’Occidente per non trasformarsi<br />

davvero nel nemico della civiltà, della<br />

libertà nel mondo arabo, quando è quello<br />

stesso mondo a chiederla.»<br />

rAdio loNdrA i di MArio AJello<br />

il MessAGGero 15/03/<strong>2011</strong><br />

ferrara, debutto<br />

in tv fra filosofia<br />

orientale e<br />

neo-nuClearisMo<br />

«ROMA - La pacatezza del vecchio saggio, un<br />

po’ orientale, sia pure vestito con un completo<br />

di velluto a coste strette che fa molto british.<br />

Una sorta di Tiziano Terzani, ma senza<br />

lunghi capelli bianchi raccolti in un codino<br />

o pose da guru, che disquisisce sulla «filosofia<br />

della vita» dei giapponesi, improntata<br />

alla mistica grandezza della «calma». A Giuliano<br />

Ferrara piace spiazzare, stupire, sviare.<br />

La televisione dell’ovvio non è la sua televisione.<br />

Dunque, chi pensava che, in «Qui Radio<br />

Londra», Giulianone avrebbe cominciato<br />

impantanandosi nella politica politicante<br />

che lui detesta – quant’ è bella la riforma<br />

berlusconiana della giustizia o cose così -<br />

conosce poco il personaggio. Il cui nuovo<br />

format esistenziale e culturale è da tempo<br />

quello della spiritualità e ieri all’ esordio -<br />

ma domani o successivamente il richiamo<br />

della foresta politica-politica lo riporterà<br />

nell’ agone dell’Italia spaccata in due - ha<br />

volato alto. Spostando la sua riflessione dai<br />

temi cattolico-morali dell’Occidente, che<br />

ormai lo appassionano pazzescamente<br />

e più di un qualsiasi argomento parlamentare,<br />

all’approccio «calmo» alla «paura» e<br />

alla «natura» che i giapponesi stanno dimostrando<br />

in questi terribili frangenti. Ma<br />

guai a credere che, anche per tre minuti,<br />

quanto dura «Qui Radio Londra», Ferrara<br />

possa spogliarsi del tutto dal “Primato della<br />

politica” che lui ha imparato da bimbo,<br />

saltellando sulle ginocchia di Zio Palmiro<br />

(Togliatti). Giulianone va al nocciolo della<br />

questione: dice che in Giappone si gioca, per<br />

il mondo ma soprattutto per l’ Italia, il futuro<br />

del nucleare, cioè dell’ esistenza energetica<br />

di noi tutti. Il messaggio, non banalmente<br />

governativo e filosoficamente profondo, è: i<br />

giapponesi, pur di fronte a questa immane<br />

tragedia, tengono un approccio «calmo» davanti<br />

ai pericoli del nucleare. Non potremmo<br />

diventare un po’ nipponici anche noi?<br />

di MArCello sorGi<br />

lA stAMpA 18/03/<strong>2011</strong><br />

deCisione saggia<br />

Ma di bottega<br />

«Era ora: finalmente una saggia decisione.<br />

Dopo una settimana irrazionale di scontri<br />

ai limiti del ridicolo, i due fronti italiani<br />

- nuclearista e antinucleare - andranno a<br />

una tregua per la ragionevole moratoria ai<br />

progetti di realizzazione di nuove centrali<br />

atomiche annunciata ieri. II fatto che a una<br />

decisione del genere si sia arrivati dopo un’<br />

intervista del premio Nobel per la fisica<br />

Carlo Rubbia che spingeva a una pausa di<br />

riflessione e grazie alle argomentazioni del<br />

presidente dell’ Agenzia per il nucleare<br />

Umberto Veronesi fa ben sperare, malgrado<br />

tutto. Ci sono ancora per nostra fortuna<br />

in questo Paese scienziati e studiosi di<br />

fama internazionale in grado di fermare<br />

con la loro autorevolezza la macchina impazzita<br />

della nostra politica, che anche<br />

in un caso delicato e importante non ha<br />

rinunciato a dividersi e a dilaniarsi. Mentre<br />

la centrale di Fukushima, colpita dal<br />

terremoto giapponese, continuava a liquefarsi<br />

e il mondo intero si interrogava sulle<br />

conseguenze del più grave incidente della<br />

storia dell’ energia nucleare dopo Cernobil,<br />

in Italia, infatti, come se niente fosse, complice<br />

il prossimo referendum fissato per il<br />

12 giugno, centrodestra e centrosinistra<br />

continuavano a dirsene di tutti i colori restando<br />

fermi su posizioni strumentali. A un<br />

baldanzoso Di Pietro, che come promotore<br />

della consultazione referendaria si sentiva<br />

già la vittoria in tasca, facevano da contraltare<br />

sia il coro dei recenti convertiti all’ ideologia<br />

dell’atomo, sia esponenti del governo<br />

che si sentivano chiamati a una nuova<br />

crociata in difesa di Berlusconi. La ragione<br />

di uno scontro così mediocre, specie al cospetto<br />

di una sciagura di dimensioni immani,<br />

è legata infatti a una non del tutto evidente<br />

conseguenza politica dell’ eventuale<br />

referendum. L’impressione generata nell’<br />

opinione pubblica dal disastro giapponese<br />

avrebbe favorito la mobilitazione dell’<br />

elettorato, fin qui non troppo coinvolto nella<br />

questione, né più né meno come accadde<br />

25 anni fa dopo Cernobil, quando per la prima<br />

volta gli italiani sull’onda dell’emozione<br />

generata dall’incidente nella centrale ucraina<br />

si espressero con un secco rifiuto dello<br />

sviluppo dell’ energia nucleare. E oltre al<br />

prevedibile nuovo «no» che sarebbe uscito<br />

dalle urne, la partecipazione avrebbe rischiato<br />

di interrompere la serie di fallimenti<br />

referendari che si verificano da dodici<br />

anni per mancanza di elettori ai seggi. Di<br />

qui la possibile riuscita anche delle altre<br />

due consultazioni, sulla privatizzazione<br />

dei servizi di distribuzione dell’acqua e sul<br />

legittimo impedimento, la legge nata per<br />

bloccare i processi contro Berlusconi, già<br />

ridimensionata dalla Corte Costituzionale<br />

e destinata a scadere a ottobre. Con tutti<br />

i problemi che ha in questo periodo, il<br />

Cavaliere non poteva certo consentirsi di<br />

affrontare una consultazione su se stesso,<br />

e per di più spinta al successo da un avvenimento<br />

imprevisto come il terremoto in<br />

Giappone. Così è maturata la frenata, che<br />

se davvero, come già ieri si poteva intuire,<br />

porterà a un congelamento del nuovo piano<br />

nucleare del governo, potrebbe anche<br />

avere la conseguenza dell’ annullamento<br />

dello stesso referendum. A quel punto<br />

la riuscita degli altri due, meno attraenti<br />

per gli elettori, tornerebbe a essere in forse.<br />

E Berlusconi potrebbe comunque affrontare<br />

con meno timori la campagna referendaria.<br />

Si tratti di una conseguenza<br />

dei consigli autorevoli degli esperti, di<br />

una questione di bottega, o malauguratamente<br />

del mix di tutt’e due, la moratoria<br />

annunciata ieri è tuttavia una scelta<br />

positiva. Con un altro «no» causato dalla<br />

paura di questi giorni, di nucleare in Italia<br />

non si sarebbe parlato per altri vent’anni.<br />

Con il rinvio di ieri invece, sempre che<br />

dal Giappone, presto o tardi, come tutti ci<br />

auguriamo, arrivino buone notizie, una discussione<br />

più seria di quella a cui abbiamo<br />

assistito in questi giorni potrà riprendere<br />

l’indomani.»<br />

9 InFly


SU&GIÙ<br />

10 InFly<br />

EDDIE MURPHY<br />

La risata dell’attore americano di colore compie<br />

50 anni. Brillante comico dalla battuta pronta<br />

e dalla fisicità prorompente, resta ancora oggi<br />

uno degli attori più’ amati da pubblico e dalla<br />

critica. Auguri Eddie!<br />

ELIZABETH TAYLOR<br />

La leggenda di Hollywood, una delle più affascinanti<br />

attrici del 20esimo secolo e due volte<br />

vincitrice del premio Oscar, è morta all’età di 79<br />

anni. I suoi occhi color turchese rimarranno indimenticabili<br />

come la sua “Cleopatra” e quel “piglio”<br />

di chi non si vuol arrendere mai. Addio Liz!<br />

RUBY<br />

La ragazza diciottenne marocchina è stata ospite<br />

d’onore al ballo delle debuttanti all’Opera di<br />

Vienna, invitata dal miliardario imprenditore<br />

austriaco di 78 anni Richard Lugner. La giovane<br />

conferma la sua passione per gli uomini più grandi<br />

e non si tratta solo di età: se non sono miliardari<br />

non li frequenta. Chiamala fessa.<br />

GLI OPERAI DI FUKUSHIMA<br />

Eroi in maschera! Si, ma antigas. Sono circa 200 a<br />

lavorare rischiando la loro vita nel sito nucleare giapponese.<br />

Le autorità giapponesi hanno riconosciuto, infine,<br />

che sono stati irradiati. Hanno il compito delicato<br />

e pericoloso che mira a raffreddare i reattori della<br />

centrale nucleare giapponese andata in fiamme dopo il<br />

terremoto. Non è un fumetto, purtroppo.<br />

NICOLAS SARKOZY<br />

Il Presidente francese non si arrende e ci riprova.<br />

Dopo il tentativo, fallito, di tenere le redini<br />

dell’azione militare in Libia, il cui comando è<br />

passato invece alle forze Nato, Sarkozy prova ad<br />

attuare almeno il “piano B”. Nel frattempo la<br />

figlia di Jean-Marie Le Pen è data vincitrice al<br />

primo turno alle prossime presidenziali.<br />

ITALO BOCCHINO<br />

Il deputato del FLI si è trovato a dover fare i conti<br />

con l’intervista della moglie a Vanity Fair. La sua<br />

relazione con il Ministro Carfagna? Sapevo tutto,<br />

dichiara la signora Buontempo. E lui chiede scusa da<br />

Fazio. Patetico.<br />

ANGELA MERKEL<br />

La “Cancelliera” perde colpi e i tedeschi cominciano<br />

a far sentire tutto il loro disappunto sulla politica di<br />

aiuti per l’Unione Europea. La CDU perde clamorosamente<br />

nel land del Baden Wuttemberg, dove<br />

governava da anni. I tedeschi sono stanchi di dover<br />

“pagare” per tutti. Donna avvisata mezza salvata.<br />

RAFFAELE LOMBARDO<br />

Siamo al solito palleggio politico. Il Governatore<br />

arriva a Lampedusa, invasa dai profughi, e<br />

nonostante sia siciliano improvvisa una “sceneggiata<br />

napoletana”. Chiama Berlusconi al telefono davanti<br />

a tutti facendosi promettere aiuto. Visto che, oggi, il<br />

Presidente della Regione (per di più autonoma come<br />

la Sicilia) si chiama Governatore non era meglio che<br />

cominciasse lui a fare qualcosa? Palla al centro.<br />

Navi piccole ed esclusive, luogo di incontro<br />

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11 InFly


SONY ERICSSON<br />

12 InFly<br />

HI-TECH<br />

apple by Oscar Pisati<br />

Come ogni anno si è svolto a Berlino il Mobile World Congress, importante vetrina dove vengono<br />

proposte le novità dell’anno e del futuro della telefonia e dell’ elettronica mobile. Il 2010 è stato propizio<br />

per la vendita dei cellulari, circa 1,6 miliardi venduti in tutto il mondo a conferma che ormai il telefonino<br />

è divenuto un oggetto indispensabile, ma anche di moda. Sempre più persone lo cambiano non per<br />

malfunzionamento, ma per acquistare un modello superiore. Gli smartphone, poi, fanno da padroni: più<br />

del 70% di vendita rispetto il 2009, con Android che è riuscito a scalzare Symbian diventando leader<br />

indiscusso come sistema operativo mobile più diffuso, mentre l’iOS di Apple rimane stabile e gli altri<br />

concorrenti non stanno certo a guardare. Di seguito le novità più significative presentate al congresso.<br />

In occasione del Mobile World Congress <strong>2011</strong> di Barcellona Sony<br />

Ericsson ha presentato le novità del brand Xperia con quattro<br />

diversi smartphone: Xperia Play, Xperia pro, Xperia neo e Xperia arc.<br />

Il lancio di Xperia Play, il primo smartphone PlayStation Certified, è un<br />

passo fondamentale della strategia Sony Ericsson poiché semplifica<br />

al meglio il Dna dell’azienda nell’intrattenimento con fotocamera da 5<br />

megapixel, brillante schermo multitouch da 4” e le migliori funzionalità per<br />

i social network. Aprendo la parte slider appare il game pad facilmente<br />

riconoscibile da chiunque abbia giocato ai videogame almeno una volta<br />

negli ultimi 15 anni: un D pad digitale, due controlli touch analogici, 2<br />

comandi laterali e le 4 icone PlayStation: cerchio, croce, quadrato e<br />

triangolo. Xperia Play va ad occupare uno spazio di mercato nuovo: è<br />

uno smartphone Android di ultimissima generazione che garantisce<br />

un’esperienza di gioco all’avanguardia, sia per i giocatori più regolari,<br />

che per i cosiddetti casual gamers (ne parleremo più approfonditamente<br />

nei prossimi numeri di InFly quando lo avremo tra le mani). La tecnologia<br />

Sony è presente anche su Xperia pro, Xperia neoe Xperia arc. Il “Reality<br />

Display” con Mobile BRAVIA fornisce una straordinaria nitidezza visiva<br />

e immagini cristalline per un’esperienza<br />

d’intrattenimento eccezionale nel suo<br />

complesso. Il premiato Exmor R di Sony per<br />

il sensore mobile consente scatti fotografici<br />

di alta qualità e video in HD anche in<br />

condizioni di scarsa luminosità. Tutte le<br />

immagini e i video possono essere condivisi<br />

su un TV HD direttamente in salotto, grazie ad un cavo di connessione<br />

HDMI integrato. Nel dettaglio: Xperia neo si distingue per il design unico,<br />

bello ed ergonomicamente efficace, comodo in modo particolare quando<br />

si scattano fotografie. Visto da dietro questo cellulare sembra proprio una<br />

fotocamera digitale e sarà disponibile nei colori: Blu, Rosso e Argento.<br />

Xperia pro incorpora una tastiera ergonomica QWERTY<br />

estraibile ottimizzata con funzioni intuitive per<br />

una messaggistica veloce e sarà disponibile<br />

in: Nero, Rosso, Argento. Xperia Arc. infine,<br />

ha un design innovativo: lo spessore di<br />

8.7mm e il disegno ad arco per adattarsi<br />

alla mano, lo rendono un oggetto di design<br />

ancor prima di un telefono tecnologicamente<br />

all’avanguardia. Xperia arc è aggiornato<br />

alla versione più recente del sistema<br />

operativo Android, che fornisce l’accesso a<br />

Google Mobile Services e a una miriade di<br />

applicazioni disponibili sul market Android.<br />

NAVIGON<br />

Abbiamo avuto la fortuna di fare un paio di domande a Lorenzo Ruspi,<br />

Country Manager italiano di NAVIGON<br />

Quali novità porta Navigon per il <strong>2011</strong>?<br />

NAVIGON ha presentato nuove funzionalità per il software di navigazione<br />

NAVIGON MobileNavigator, novità che interessano sia il sistema operativo<br />

iOS, sia Android. In particolare la nuova versione di MobileNavigator<br />

iPhone includerà la funzione Reality Scanner; sfruttando la videocamera e il<br />

ricevitore GPS dell’iPhone. Questa funzione localizza i Punti di Interesse nelle<br />

immediate vicinanze. Il nome, il simbolo e la distanza dal Punto di Interesse<br />

appaiono sul display sovrapposti all’immagine mostrata dalla videocamera.<br />

Se l’utente clicca sul simbolo del Punto di Interesse, si apre una finestra con<br />

informazioni aggiuntive e ci si può fare guidare direttamente alla destinazione<br />

selezionata. Interessante anche la funzione NAVIGON Camping e Motorhome<br />

Navigation, che suggerisce in modo preciso solo le rotte di viaggio adatte<br />

ai veicoli di maggiori dimensioni e peso. Per la versione di MobileNavigator<br />

su Android, viene invece introdotta la pratica funzione Torcia Pedonale,<br />

che permette di accendere il flash del proprio smartphone trasformandolo<br />

in una torcia per utilizzarlo a piedi in scarse condizioni di luce. Questo<br />

aggiornamento è già disponibile sull’Android Market.<br />

Nel mondo dei navigatori portatili Navigon è sempre stata tra i<br />

primi, come si colloca invece nel mercato smartphone?<br />

NAVIGON nasce come società produttrice di software di navigazione ed è<br />

stato quindi naturale creare una versione del proprio software di navigazione<br />

dedicata al mondo smartphone: all’inizio ci si è focalizzati sui sistemi<br />

operativi Symbian e Windows Mobile/PDA per poi rivolgere oggi maggiore<br />

attenzione ai sistemi operativi iOS di Apple e Android. NAVIGON è stata la<br />

prima a lanciare il software di navigazione MobileNavigator per iPhone, app<br />

che è stata subito apprezzata dal pubblico, collocandosi nella Top 10 delle<br />

applicazioni più vendute sull’App Store italiano nelle prime settimane del<br />

lancio. L’applicazione di navigazione NAVIGON MobileNavigator si integra<br />

perfettamente con il dispositivo, sfruttandone le potenzialità e funzionalità, su<br />

tutti i sistemi operativi. La medesima impostazione grafica e semplicità d’uso<br />

che troviamo sui PND è stata replicata per l’utilizzo su smartphone. Proprio a<br />

pochi giorni dall’inizio del Mobile World Congress NAVIGON ha festeggiato il<br />

raggiungimento di un importante traguardo: 2 milioni di applicazioni vendute<br />

del software NAVIGON MobileNavigator per smartphone.<br />

Negli Store sono apparsi software di navigazione economici e<br />

validi, come intendete affrontarne la concorrenza?<br />

NAVIGON punta sulla qualità del proprio prodotto, grazie all’esperienza,<br />

al know-how maturato nel corso degli anni e alla disponibilità di mappe<br />

aggiornate fornite da NAVTEQ; sulla facilità di utilizzo, grazie alla grafica<br />

RIM (Research in Motion)<br />

Inutile dirlo il protagonista dello stand RIM è stato il nuovo BlackBerry PlayBook.<br />

All’evento di Barcellona il mercato europeo ha potuto toccare con mano, per<br />

la prima volta, il potentissimo tablet della casa canadese. I pareri sono stati unanimi:<br />

veloce, intuitivo e maneggevole. Il rivoluzionario tablet si preannuncia come il perfetto<br />

connubio fra intrattenimento e business. Il tablet secondo RIM ha tutte le carte in regola<br />

per accompagnarci in ogni momento della giornata: luminoso display da 7”, potente<br />

processore da 1Ghz e 1GB di memoria RAM, veloce browser con supporto a Flash (per<br />

non perdersi video e giochi online), cornice touch per una navigazione ancora più facile<br />

fra le applicazioni e sistema operativo multitasking. In più due storici giochi EA subito<br />

disponibili: Tetris e Need for Speed Undercover. Poi tante applicazioni per il lavoro e il<br />

gioco, 7Digital Music Store: il nuovo negozio di musica online dedicato al BlackBerry<br />

PlayBook, con più di 13 milioni di canzoni in alta qualità. Finalmente l’ingresso di BB nel<br />

mercato meno “impegnato” è realtà e lo fa con tutte le migliori intenzioni, al pubblico<br />

mondiale la sentenza finale.<br />

semplice e intuitiva e sulle funzioni aggiuntive disponibili: è infatti possibile<br />

personalizzare il proprio software di navigazione NAVIGON con utili In-App<br />

Purchase come ad esempio la funzione NAVIGON Traffic Live, che permette<br />

di ricevere informazioni in tempo reale sulla situazione del traffico o la<br />

funzione Panorama View 3D, che permette di visualizzare il paesaggio<br />

circostante in tre dimensioni e aiuta l’utente ad orientarsi più facilmente.<br />

Android sta prendendo il volo mentre iOS continua a mantenersi<br />

stabile, ma gli altri sistemi come Windows Mobile e Symbian<br />

iniziano a vacillare, Navigon li supporterà comunque tutti?<br />

NAVIGON continuerà ad offrire soluzioni di navigazione per tutti i sistemi<br />

operativi su smartphone; anzi, è in corso lo sviluppo del software NAVIGON<br />

MobileNavigator per altre piattaforme, ad esempio quella di Samsung, Bada.<br />

Quali consigli per chi usa lo Smartphone come compagno di<br />

viaggio?<br />

Il software di navigazione NAVIGON MobileNavigator è una valida soluzione<br />

per chi ama avere tutte le funzioni che utilizza quotidianamente su un unico<br />

dispositivo, come lo smartphone. I telefoni di ultima generazione permettono<br />

un’ottima integrazione della funzionalità di navigazione, ma è importante farne un<br />

utilizzo corretto, specialmente in auto, con un apposito supporto per il parabrezza.<br />

In questo modo si possono seguire le indicazioni del navigatore per raggiungere<br />

la propria destinazione in tutta sicurezza. A riguardo NAVIGON offre un pratico<br />

Design Car Kit per iPhone 3, 3GS e 4 e Samsung Galaxy S I9000 che, oltre al<br />

supporto per parabrezza, contiene un cavo di alimentazione per auto.<br />

13 InFly


Samsung<br />

Nokia e Microsoft<br />

14 InFly<br />

Microsoft non è mai riuscita a imporsi con il sistema Windows Phone (WP) e l’egemonia di Android è ormai una realtà. Così ecco la notizia shock:<br />

Microsoft sigla un accordo milionario con Nokia per installare il loro WP7 sugli smartphone della casa Finlandese. Il primo modello di telefono però,<br />

non arriverà prima della fine dell’anno se non oltre, Nokia infatti farà un passo alla volta garantendo così una perfetta integrazione tra i suoi telefoni e il<br />

sistema operativo di Microsoft. Certo è che due anni sono parecchi e i concorrenti non staranno certo fermi, ogni mese escono grosse novità, rimane<br />

solo da attendere i risultati di questa colossale alleanza. Intanto il nuovo Symbian^ 3, montato sul nuovo super smartphone N8, ha portato delle ottime<br />

innovazioni e sta già raccogliendo consensi molto positivi da un vasto pubblico ancora attaccato al sistema operativo Nokia.<br />

Dopo il successo del Galaxy è in arrivo il nuovo<br />

attesissimo modello: Galaxy S II. Top di gamma,<br />

monta tecnologie all’avanguardia: processore dual core,<br />

connettività HSPA+ (21Mbps) , display Super AMOLED Plus<br />

da 4,27”, sensore gyroscope e sistema operativo Android<br />

2.3 Gingerbread. Questa volta però Samsung non si limita<br />

all’intrattenimento ma, è in grado di utilizzare i servizi per<br />

le videoconferenze Cisco, ed essere implementato con<br />

Exchange ActiveSync e il sistema remoto di gestione di<br />

Sybase. Un bel restyling lo avrà anche il nuovo Galaxy Tab,<br />

presentato in partnership con Vodafone, sia nella tecnologia<br />

che nel formato, diventando un tablet da ben 10 pollici<br />

con fotocamera posteriore da 8 Mpx e doppia antenna<br />

wi-fi, per citare alcune innovazioni. Infine il nuovo Wave<br />

878 continua la distribuzione del sistema operativo Bada<br />

esclusivo di Samsung. Si aggiunge la tecnologia Near Field<br />

Communication (NFC) che permette agli utenti di usufruire<br />

di servizi sempre più complessi e utili come effettuare<br />

pagamenti o acquistare biglietti dei mezzi di trasporto,<br />

tutto dal cellulare.<br />

In conclusione il <strong>2011</strong> segnerà una sicura svolta nel mondo<br />

dei cellulari che vedrà gli smartphone come protagonisti<br />

assoluti e la nascita di un nuovo mercato di tablet.<br />

LG<br />

Tre le novità che riguardano la serie Optimus: il Dual, primo<br />

smartphone con processore dual core (sviluppato insieme ad NVIDIA)<br />

che gli garantisce prestazioni eccezionali se pur con bassi consumi e<br />

l’edizioni limitate del Black nati dalla collaborazione con la fondazione<br />

Keith Haring (maestro della Pop Art). Ma il più atteso è stato l’Optimus 3D<br />

primo smartphone a montare uno schermo tridimensionale che sfrutta la<br />

tecnologia senza occhialini. Con lo stesso cellulare è possibile non solo<br />

vedere contenuti 3D e godere dell’incredibile grafica, ma anche crearli e<br />

condividerli grazie alla doppia fotocamera da 5 Mpx. Ed infine ecco il nuovo<br />

nato della famiglia Optimus, il primo Pad LG. Schermo da 8,9 pollici full<br />

HD a 1080p in formato 15:9 per sfruttare l’intera area visibile senza perdita<br />

di definizione, per il sistema operativo punta su Honeycomb (Android)<br />

piattaforma ottimizzata di Google per i tablet, a prima vista le prestazioni<br />

e la facilità d’uso si avvicinano parecchio a quelle Apple, che sia LG a<br />

divenire la vera concorrente?<br />

DISSIDIA® 012[DuoDecIm] Tm FINAL FANTASY<br />

G<br />

iusto un paio di dati per comprendere di che titolo stiamo parlando: la saga di Final Fantasy nasce<br />

nel 1987 sono giochi di ruolo (RPG a squadre) dove si vestono: guerrieri, maghi, ninja o una<br />

molteplice varietà di eroi dotati di mistici poteri. La saga inizia con una vendita di 400.000 in totale<br />

per il primo capitolo, un buon numero certo, ma nemmeno paragonabile a quello ottenuto dieci anni più<br />

tardi quando fa la prima comparsa su PlayStation il capitolo 7. Nuova grafica 3D, trama eccezionale e<br />

filmati realizzati con al stessa cura di un film hollywoodiano: vende, in soli tre giorni, 2.300.000 copie, ad<br />

oggi la saga vanta più di 90 milioni di copie vendute nel mondo. Il nuovissimo titolo Dissidia 012 (dal latino<br />

duodĕcĭm), che porta la tipologia di gioco 1’o’1(alla Street Fighter per intendersi) in un rpg, non è da meno:<br />

286.000 copie solo in Giappone in una settimana. In esclusiva per PSP non delude: grafica eccezionale,<br />

nuove mosse e nuovi personaggi presi dall’intera saga di FF, non solo per appassionati.<br />

ShoguN 2: ToTAL WAr<br />

er comprende al meglio una Paese bisogna studiare attentamente la storia che ha portato alla realtà attuale,<br />

passando da rivoluzioni, guerre e trattati di pace. Creative Assembly crea così il secondo capitolo della<br />

saga di videogame storici più apprezzati di tutti i tempi. Il gioco è ambientato nel Giappone medioevale del<br />

XVI secolo, lo scopo è unificare il Paese sotto un’unica bandiera non solo con la violenza ma anche con accordi<br />

economici e diplomatici così da essere lo Shogun indiscusso e regnare in pace. Shogun 2 ha una nuova veste<br />

grafica 3D e un’intelligenza artificiale molto strutturata creata seguendo attenti studi fatti sulle scritture che hanno<br />

influenzato la storia bellica giapponese rendendo il gioco, molto realistico e complesso che non si limita infatti<br />

alla conquista dei territori ma anche al loro mantenimento e sviluppo. Oltre alla campagna con l’intricata trama è<br />

possibile giocare online contro altri 7 Shogun.<br />

Super moNkeY BALL 3D<br />

A<br />

GENERE: One’o’one - rpg<br />

PIATTAFORMA: PSP<br />

PREZZO: 44,99€<br />

P<br />

poco più da un mese dall’uscita della nuova console Nintendo, il 3DS (ne parleremo in dettaglio nel<br />

prossimo numero) i titoli che supportano la tecnologia 3D senza occhialini sono molti, tra tutti Super<br />

Monkey Ball 3D è quello che meglio ne incarna le potenzialità. Prima di tutto è un videogioco spassoso<br />

e semplice, con una grafica coloratissima fumettosa che lo rendono un titolo adatto ad ogni età. In una sola<br />

cartuccia ci sono ben tre giochi: Super Monkey Ball, guida la scimmietta AiAi dentro la sfera per raccogliere<br />

tutte le banane sparse per il percorso. Monkey Race dove dovrai dare prova della tua abilità nel guidare<br />

la sfera e arrivare primo al traguardo a qualunque costo. In fine Monkey Fight dove anche la box diventa<br />

divertente grazie alla buffa grafica.<br />

GENERE: Azione<br />

PIATTAFORMA: Nintendo 3DS<br />

PREZZO: da 44,99€<br />

apple by Oscar Pisati<br />

SCELTI PER VOI<br />

IL pAeSe DeL SoL LevANTe<br />

Ecco tre eccezionali titoli dalla patria dei videogiochi<br />

GENERE: Strategico storico<br />

PIATTAFORMA: PC<br />

PREZZO: da 49,99€<br />

15 InFly


Gli aeroporti stanno diventando<br />

sempre più una sorta di attrazione,<br />

veri e propri fiori all’occhiello delle<br />

varie città. Comodi, funzionali,<br />

attrezzati, potrebbero essere ideali<br />

persino per farci una vacanza<br />

A<br />

ncora una volta, ci piace l’idea di renderci<br />

utili ai nostri lettori, che per definizione<br />

sono dei viaggiatori. Così abbiamo pensato<br />

di stilare una lista, o una sorta di classifica<br />

dei migliori Aeroporti del mondo, dove passare il tempo<br />

in attesa dell’imbarco può essere davvero un’esperienza<br />

indimenticabile. Naturalmente non vi parleremo di quelli<br />

italiani perché si presume che per noi siano solo punto di<br />

partenza o di arrivo, ma che in ogni caso spesso non hanno<br />

nulla da invidiare a quelli internazionali. Augurandovi<br />

di non ritrovarvi nei panni di Tom Hanks, nel film “The<br />

16 InFly<br />

CURIOSITA’<br />

3 4<br />

QUASI MEGLIO<br />

1<br />

2<br />

LO SCALO<br />

terminal” (storia vera, di un uomo, un apolide, a cui era stato<br />

negato il visto di ingresso negli Usa, ma anche il rimpatrio<br />

nel suo Paese per un colpo di Stato) bloccato suo malgrado<br />

in un aeroporto, ma sperando che la vostra sosta sia solo<br />

frutto di uno scalo intermedio, ecco quelli dove il tempo<br />

a vostra disposizione sarà sicuramente troppo poco per<br />

sfruttare appieno tutte le offerte fornite ai viaggiatori.<br />

Vogliamo dare un premio speciale all’aeroporto<br />

Principessa Juliana di St.Maarten (1), nelle<br />

Antille, per lo spettacolare atterraggio: praticamente in<br />

spiaggia tra palme e sabbia bianca. Atterrare o fare scalo al<br />

Changi Airport di Singapore (2), invece, è un po’ come<br />

arrivare nel paese dei balocchi: internet gratuito ovunque,<br />

postazioni cinematografiche (sedili ortopedici ognuno<br />

con il proprio maxischermo), sale giochi con playstation<br />

libere e accessibili per tutti, giardini tropicali, negozi di<br />

tecnologia all’avanguardia. Per non parlare dei punti di<br />

ristoro, dei centri massaggi e tutto quello che riguarda la<br />

cura della persona, a cui è dedicato uno speciale occhio di<br />

riguardo. Ancora, si può usufruire di ricariche gratuite dei<br />

cellulari, tour, sempre gratis, in città e orologi sveglia posti<br />

5<br />

DELLA<br />

9 10<br />

VACANZA<br />

su ogni singola sedia della sala d’attesa, fatti apposta per<br />

svegliarsi al momento giusto e non perdere il volo. Altro<br />

scalo degno di nota è l’Airport di Seoul (3), dotato<br />

di enorme Spa, stanze riposo, casinò, giardini e persino<br />

un campo da golf. Ancora tra gli aeroporti orientali vi<br />

segnaliamo l’Hong Kong international Airport (4):<br />

collegato alla terra ferma tramite un sistema di traghetti, al<br />

suo interno si trovano negozi e ristoranti super esclusivi,<br />

oltre ad un settore molto attrezzato per il divertimento<br />

dei più piccini la kids land. Passiamo all’Europa e voliamo<br />

a Monaco e più precisamente al Franz Josef Strauss<br />

(5), che gode di un centro visitatori davvero notevole, con<br />

piscina, wellness, beauty center, golf, centro estetico e una<br />

birreria all’aperto, dove i passeggeri possono sorseggiare<br />

una fresca bavarese. Zurigo (Zurich Airport) (6) è da<br />

apprezzare soprattutto per la sua perfezione e precisione.<br />

Inoltre, mentre i bambini possono divertirsi in una delle tante<br />

sale da gioco gestite da un personale multilingue, gli adulti<br />

possono trascorrere il loro tempo tra i numerosi negozi o<br />

ristoranti oppure tenendosi in forma nel nuovissimo Airport<br />

Fitness, il primo centro benessere in Svizzera integrato in un<br />

6<br />

7<br />

8<br />

11<br />

aeroporto, aperto 365 giorni l’anno. Ci piace ricordare anche<br />

Amsterdam Schiphol Airport (7), che oltre al centro<br />

commerciale ha anche un museo (il Rijksmuseum) gratuito<br />

dove ammirare arte classica, moderna e contemporanea. Al<br />

suo interno è anche possibile celebrare matrimoni dell’ultima<br />

ora!! È anche una fortuna trovarsi al Sheikh Rashid Terminal,<br />

dell’Aeroporto Internazionale di Dubai (8). Si tratta,<br />

infatti, di uno degli scali più confortevoli e accoglienti al<br />

mondo, caratterizzato da un design ultra moderno e super<br />

funzionale. Tornando in oriente vale la pena vedere quello di<br />

Pechino Beijing Capital International Airport (9),<br />

considerato tra i migliori per velocità, controlli e polizia, e<br />

ancora lo scalo di Auckland, in Nuova Zelanda Auckland<br />

Int’l Airport (10) e fanalino di coda l’aeroporto di<br />

Bangkok, in Thailandia Bangkok Suvarnabhumi<br />

Airport (11) realizzato dall’architetto Helmut Jahn e che<br />

vanta la torre di controllo più alta al mondo. Non vi resta che<br />

recarvi a Fiumicino, funzionale e attrezzato come e più di<br />

quelli citati, prendere un bell’aereo e farvi una bella vacanza...<br />

in qualche scalo, sarà come andare nel paese dei balocchi!!<br />

apple by Maria Paola Comolli<br />

17 InFly


18 InFly<br />

SALUTE<br />

QUANDO IL<br />

SOrrISODIVENtA<br />

prOtAGONIStA<br />

Chi, guardando Belen Rodriguez o Simona Ventura, non<br />

invidia quegli spettacolari sorrisi? Buone notizie: non è<br />

tutto merito di madre natura, possiamo averli anche noi,<br />

con l’aiuto di dentisti specializzati. apple by Nadia Redi<br />

Ogni paese ha le sue priorità, le sue<br />

passioni che possono diventare delle<br />

vere e proprie manie. Nello specifico<br />

alludo a quella degli americani per<br />

i denti. Ogni star di Hollywood elargisce sorrisi a<br />

32 denti, ma anche le persone comuni sfoderano<br />

bocche splendenti e nella maggior parte dei casi<br />

“sbiancate”, perché negli States il sorriso è una<br />

vera e propria ossessione. A maggior ragione ci<br />

riempie di orgoglio, e ci piace sottolineare, che il<br />

premio “Leon Goldman” istituito dalla Academy<br />

of Laser Dentistry per l’eccellenza clinica, nel 2007<br />

è stato assegnato a un italiano, a dimostrazione<br />

che anche in questo campo siamo altamente<br />

competitivi con i colleghi americani. A vincerlo<br />

è stato Giovanni Olivi, professore a contratto<br />

all’Università di Genova e titolare del centro<br />

“INLASER” (a Roma, zona Monteverde, ndr)<br />

Bisogna prestare attenzione,<br />

durante la crescita dei propri<br />

figli, a tanti aspetti che<br />

potrebbero creare problemi<br />

dove si occupa principalmente di odontoiatria<br />

estetica, mentre la Dottoressa Maria Daniela<br />

Genovese, segue il settore dell’odontoiatria<br />

pediatrica e dell’ortodonzia. Un centro clinico<br />

in continua evoluzione tecnologica, che si sta<br />

sempre più ampliando, oggi anche con un<br />

reparto di medicina estetica e dove, in ogni caso,<br />

l’attenzione per la salute, la cura dei pazienti e<br />

la ricerca della precisione e dell’eccellenza sono<br />

fondamenti imprescindibili.<br />

Adesso anche in Italia si comincia a<br />

preoccuparsi di avere i denti perfetti, ma siamo<br />

diversi dagli americani?<br />

Si, c’è una mentalità molto diversa, nel senso<br />

che in America l’intervento estetico sui denti è<br />

considerato quasi un obbligo. Gli americani hanno<br />

da sempre un occhio di riguardo verso il sorriso,<br />

che è indiscutibilmente il nostro biglietto da visita.<br />

È importante non considerare solo l’estetica e<br />

ricordare sempre che un miglior risultato per il<br />

paziente è l’espressione di un corretto equilibrio<br />

tra l’estetica e la funzione della bocca. Qui da noi<br />

la cura del sorriso è ancora un discorso d’élite<br />

anche per un problema di costo dei prodotti da<br />

utilizzare che negli States hanno prezzi competitivi.<br />

Al contrario, dal punto di vista della professionalità<br />

e dei risultati, devo dire che in Italia abbiamo<br />

raggiunto uno standard elevato e non siamo<br />

certamente da meno dei colleghi americani.<br />

Per fare interventi di “estetica” del dente,<br />

servono degli attestati, delle specializzazioni?<br />

Teoricamente no, nel senso che non è previsto<br />

dalla vigente normativa, però penso che se un<br />

professionista decide di occuparsi di questo<br />

settore sia doveroso, ed eticamente corretto,<br />

prepararsi adeguatamente. Esistono ottimi corsi<br />

universitari di perfezionamento o master in vari<br />

campi dell’odontoiatria. Nel mio caso, oltre ad<br />

avere seguito corsi di perfezionamento ed avere<br />

conseguito il Master americano in Odontoiatria<br />

Laser, mi sono anche specializzato in Medicina<br />

Estetica.<br />

Come mai?<br />

Per fornire ai miei pazienti una consulenza estetica<br />

completa ed altamente professionale. In un viso è<br />

importante l’armonia dell’insieme e la bocca non<br />

è formata solo dai denti: interventi mirati, e il più<br />

delle volte combinati, permettono di perfezionare il<br />

risultato estetico migliorando l’aspetto globale. Non<br />

a caso nel mio centro stiamo sempre più ampliando<br />

il reparto di medicina estetica, che affianca e<br />

completa il mio lavoro di odontoiatria estetica.<br />

Quanto è importante occuparsi dei denti sin da<br />

bambini?<br />

Moltissimo, la prevenzione è tutto, bisogna prestare<br />

attenzione, durante la crescita dei propri figli,<br />

a tanti aspetti che potrebbero creare problemi<br />

difficilmente risolvibili con il passare del tempo.<br />

Non mi riferisco solo ai denti ed ai problemi<br />

ortodontici, ma ad esempio anche ai problemi<br />

posturali ed al controllo del peso. Ci sono fattori che<br />

interferiscono nella corretta crescita del bambino<br />

che è utile correggere al più presto.<br />

Quando è arrivato in Italia il laser e lei da<br />

quando lo usa?<br />

Diciamo che ha iniziato a prendere piede alla fine<br />

degli anni ‘90 ed io lo uso dal 2000.<br />

Ci sono controindicazioni o va bene per tutti i<br />

tipi di pazienti?<br />

Il laser è adatto per pazienti di ogni età ed il<br />

suo utilizzo non ha controindicazioni, ma anzi<br />

indicazioni specifiche in caso di allergie ai farmaci,<br />

agli anestetici, nei pazienti con problemi di<br />

coagulazione e soprattutto nei bambini.<br />

In quali casi si può utilizzare?<br />

Il laser può essere utilizzato per tutte le comuni<br />

procedure odontoiatriche ed in alcuni settori<br />

specifici assume un valore aggiunto come: la<br />

paradontologia per la cura delle gengive, l’estetica<br />

per lo “sbiancamento” e per il rimodellamento<br />

gengivale; l’endodonzia per la decontaminazione<br />

negli ascessi; l’odontoiatria infantile per la<br />

rimozione della carie senza anestesia.<br />

Si sente parlare spesso di faccette, lei le<br />

suggerisce spesso?<br />

Le faccette o “veneer” sono un vecchio rimedio<br />

molto usato negli Stati Uniti, che nell’ultimo<br />

decennio in Europa è stato perfezionato. Le<br />

propongo ai miei pazienti per ripristinare lo<br />

smalto dei denti anteriori quando è assottigliato<br />

o usurato per l’età, quando sono presenti molte<br />

otturazioni, discolorazioni o leggere irregolarita’<br />

di posizione ed in generale per ridare luce e<br />

freschezza al sorriso. Io dico sempre ai miei<br />

pazienti che si informano sul risultato: “male che<br />

vada, è molto buono.” È un intervento semplice,<br />

ma che richiede uno studio preliminare ed una<br />

programmazione molto attenta e precisa: come<br />

in ogni cosa, se non si conosce bene la tecnica si<br />

finisce con lo sbagliare, ma nelle mani di un bravo<br />

professionista, i risultati sono notevoli.<br />

Le hanno mai fatto richieste assurde?<br />

È capitato, ma quando mi chiedono cose<br />

inappropriate, eccessive o innaturali mi rifiuto di<br />

farle. Non bisogna mai perdere il senso clinico di<br />

quello che si fa, bisogna agire secondo scienza e<br />

coscienza, seguendo regole precise. Per fare un<br />

esempio, non vado a sbiancare denti già molto<br />

bianchi o con ipersensibilita’ o con malattia<br />

paradontale.<br />

19 InFly


Quali tecniche usa per rendere i denti più<br />

bianchi?<br />

A seconda dei casi si può agire con un gel<br />

domiciliare, che il paziente applicherà a casa con<br />

delle mascherine preparate precedentemente<br />

dopo una impronta, oppure in studio utilizzando<br />

gel professionali che necessitano o meno di<br />

attivazione con la luce laser. L’utilizzo della<br />

luce laser permette sedute più brevi che non<br />

necessitano di essere ripetute. Spesso negli<br />

adulti, consiglio un’azione combinata, gel attivato<br />

dal laser in studio e, a seguire, il trattamento<br />

domiciliare.<br />

Ogni quanti anni va ripetuto?<br />

Quello che faccio io mai … (ride, ndr) Veramente<br />

dopo cinque o sei anni il sorriso è uguale al primo<br />

giorno. A volte ci sono pazienti che tornano<br />

perché vogliono ripetere il trattamento; in questi<br />

casi è importante avere un archivio fotografico<br />

con il colore di partenza ed un campione colore<br />

di riferimento, così da fare percepire loro la<br />

stabilità del risultato nel tempo, rassicurandoli<br />

psicologicamente.<br />

Però i prezzi sono ancora un po’ proibitivi?<br />

Come dicevo prima, i prezzi sono una conseguenza<br />

dei prodotti e della tecnica utilizzata: è inutile<br />

dirlo, migliore è il gel, maggiore è il prezzo e la<br />

tecnica laser utilizza macchinari molto costosi;<br />

però come spesso accade il risultato è migliore e<br />

più duraturo, quindi considerando tutto, credo che<br />

sia più conveniente investire sulla propria salute<br />

con intelligenza e lungimiranza il proprio tempo<br />

e denaro.<br />

Tanto per farci un’idea, di che cifre stiamo<br />

parlando?<br />

Diciamo che la cura domiciliare è la meno cara<br />

20 InFly<br />

e costa circa 400 euro, mentre lo sbiancamento<br />

professionale in studio costa tra i 500 e i 600<br />

euro, ma ripeto i risultati sono molto duraturi nel<br />

tempo.<br />

Non pensa che sia un “delitto” che le persone<br />

cerchino di andare dove si paga meno,<br />

piuttosto che da chi si pensa faccia un lavoro<br />

eccellente?<br />

Si, purtroppo, un prezzo più abbordabile può<br />

far trascurare la qualifica del professionista<br />

che, a mio parere, non va assolutamente<br />

sottostimata. Ritengo, comunque, che la qualità<br />

della prestazione ripaghi nel tempo il paziente<br />

che la ricerca e la riceve e da’ soddisfazione a<br />

chi ha studiato e dedicato la vita professionale a<br />

prendersi cura dei propri pazienti.<br />

A proposito di risultati, sta per uscire un suo<br />

nuovo libro?<br />

Sì, l’ho scritto con la Dottoressa Genovese ed<br />

è appena stato presentato a San Diego (CA-<br />

USA). Il titolo è “Pediatric Laser Dentistry” ed<br />

è pubblicato dalla prestigiosa casa editrice<br />

americana “Quintessenza”. Questo traguardo<br />

editoriale, ci ha reso particolarmente orgogliosi<br />

perché è l’unica testimonianza scientificodidattica<br />

sulle applicazioni del laser in<br />

odontoiatria pediatrica.<br />

Quante soddisfazioni le ha già dato questo<br />

lavoro?<br />

Tantissime, è un piacere poter accompagnare,<br />

in un percorso di salute, chi si affida con fiducia<br />

- vuoi per problemi estetici, o per patologie<br />

in atto, o solamente per prevenire possibili<br />

problematiche sin dall’eruzione del primo<br />

dentino - durante tutte le fasi della vita: il lavoro<br />

non manca mai.<br />

Sotto, da sinistra:<br />

Dr. Giovanni Olivi e la<br />

Dr.ssa. Maria Daniela Genovese<br />

21 InFly


22 InFly<br />

DOSSIER<br />

il fascino<br />

DELL’ORDINE<br />

di Malta<br />

apple by Monica Garavaglia<br />

l Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San<br />

Giovanni di Gerusalemme, detto di Rodi, detto<br />

di Malta è una delle più antiche e prestigiose<br />

istituzioni cavalleresche oggi esistenti, ma<br />

oltre ad essere un Ordine Religioso della Chiesa<br />

Cattolica Apostolica Romana, un’istituzione<br />

ospedaliera e caritativa, è anche Ente di<br />

Diritto Internazionale. Lo SMOM, la cui sede<br />

si trova a Roma in Via Condotti, svolge attività<br />

diplomatica con rapporti bilaterali in 104 Stati<br />

ed è Osservatore Permanente presso numerose<br />

organizzazioni internazionali di rilievo come le<br />

Nazioni Unite. Governato da una magistratura<br />

indipendente, le sue attività operative sono<br />

gestite da sei Gran Priorati, da quattro Sotto<br />

Priorati e da 46 Associazioni Nazionali di Cavalieri<br />

presenti in cinque continenti.<br />

Fondato intorno al 1050 da monaci amalfitani<br />

come ordine ospedaliero per l’assistenza ai<br />

pellegrini in Terra Santa, oggi mantiene la sua<br />

finalità originaria e svolge attività medica ed<br />

umanitaria a favore dei malati e delle persone<br />

più bisognose portando aiuti e sostegno in tutto<br />

il mondo. Essendo anzitutto Ordine Religioso,<br />

la sua missione è di esprimere il fondamento<br />

della Fede con l’assistenza ai poveri e la carità,<br />

seguendo il valore insostituibile della gratuità<br />

dell’aiuto al prossimo.La dedizione instancabile<br />

che i Cavalieri di Malta dimostrano, recando<br />

soccorso a donne e uomini provati dalla vita<br />

o da conflitti in tutto il mondo, diviene una<br />

testimonianza di coraggio e umiltà, principi che<br />

sono stati loro tramandati da molte generazioni.<br />

L’Ordine oltre ad operare a livello internazionale,<br />

portando assistenza ai malati ed agli “ultimi” con<br />

aiuti medici ed umanitari di emergenza, in alcuni<br />

paesi dell’Africa e del Medio Oriente, è impegnato<br />

a sensibilizzare le popolazioni più a rischio sul<br />

metodo di conservare le risorse idriche e sulla<br />

necessità di prevenire gli effetti indesiderati<br />

dovuti ai cambiamenti climatici. Inoltre il<br />

personale sanitario dell’Ordine si adopera<br />

ogni anno per la diagnosi precoce, la cura ed<br />

il controllo di varie malattie, per segnalare i<br />

bambini in difficoltà e con problemi fisici nei<br />

paesi sottosviluppati. L’obbiettivo e` quello di<br />

ridurre la povertà di alcune popolazioni con<br />

programmi di ricostruzione e di sviluppo anche a<br />

lungo termine. Per conoscere meglio le molteplici<br />

attività dell’ Ordine ci siamo rivolti al Cavaliere<br />

Guglielmo Guidobono Cavalchini<br />

Come si colloca l’Ordine di Malta nei nostri<br />

giorni rispetto ai suoi scopi istituzionali?<br />

L’Ordine grazie alla sua prerogativa della<br />

Sovranità, opera in tutto il mondo fedele al<br />

proprio motto: Tuitio Fidei et Obsequium<br />

Pauperum (dal latino“difesa della Fede ed aiuto<br />

ai poveri”, ndr).<br />

Che richiamo esercita verso i giovani?<br />

I giovani sono per loro natura portati al<br />

generoso dono delle proprie “energie”. Sono<br />

sensibili di fronte alle miserie dell’umanità e<br />

dotati di capacità straordinarie nell’assistenza.<br />

In Italia sono presenti come volontari del<br />

Corpo di Soccorso detto CISOM (Corpo Italiano<br />

di Soccorso Ordine di Malta), così similmente<br />

in molti altri Paesi con i quali si trovano<br />

importanti sinergie sotto l’Associazione<br />

Malteser International che ha sede a Colonia, in<br />

Germania.<br />

Ci sono adesioni numerose di giovani all’Ordine<br />

di Malta?<br />

I giovani, partecipano a moltissime attività melitensi,<br />

ho accennato al CISOM, aggiungerei il trasporto e la<br />

cura dei malati nei pellegrinaggi, nei luoghi di cura,<br />

nei periodi di vacanza. Proprio quest’anno avremo<br />

nuovamente in Italia il Campo Internazionale per<br />

giovani Disabili - giunto alla 28° edizione - che<br />

riunisce, per un periodo di vacanza, oltre 450 tra<br />

ospiti (disabili) e assistenti, offrendo occasione di<br />

praticare dello sport, visitare luoghi interessanti,<br />

partecipare a riunioni e dibattiti, trascorrere ore<br />

in allegria, dove l’aspetto spirituale non è mai<br />

secondario.<br />

Quali sono i requisiti fondamentali per poter<br />

entrare a farne parte?<br />

Disponibilità personale ad offrirsi ai poveri e ai<br />

malati, umiltà, ricerca di una vita autenticamente<br />

religiosa.<br />

Qual è l’iter da seguire?<br />

Avvicinarsi a chi fa già parte dell’Ordine, offrendo<br />

collaborazione.<br />

Come possono i principi morali di cui si fa<br />

portavoce l’Ordine aiutare i giovani volontari?<br />

Ai giovani si chiede di vivere la loro età con<br />

generosità e coerenza, con gli entusiasmi e l’allegria<br />

di cui sono naturalmente portatori. Naturalmente<br />

essendo l’Ordine di Malta di natura religiosa, chi non<br />

condivide i principi che ne conseguono, non può<br />

farne parte né come volontario né come membro.<br />

Da quanti anni lei fa parte dell’Ordine?<br />

Da molto tempo, entrai all’età di 24 anni nel 1961. Ho<br />

sempre creduto che l’appartenenza a questo Ordine<br />

e a questa Religione Giovannita (di San Giovanni),<br />

comportasse obblighi più che onori. Sono da allora,<br />

nei miei limiti, al servizio delle varie attività di cui nel<br />

tempo mi sono occupato. Ora rappresento l’Ordine<br />

di Malta in Lombardia quale responsabile della<br />

Delegazione.<br />

Nella Sua qualità di Delegato cosa auspica per il<br />

futuro dell’Ordine?<br />

L’Ordine non cerca espansioni, si impegna nelle<br />

finalità tradizionali, attraverso le quali, servendo i<br />

poveri e gli infermi, mantiene salda la sua fedeltà<br />

al Sommo Pontefice e alla Chiesa. Se per meglio<br />

servire dovrà ampliare la sua organizzazione, questo<br />

potrà avvenire secondo i criteri che regolano la sua<br />

organizzazione.<br />

23 InFly


24 InFly<br />

FINANZA<br />

ICrOCrEDItO<br />

apple by Stefania Prandi<br />

Ricevere un piccolo prestito per avviare<br />

un’attività usando come garanzia la<br />

relazione di fiducia che si riesce<br />

a stabilire con chi concede il<br />

denaro. È questo, in estrema<br />

sintesi, il meccanismo alla<br />

base del microcredito, un<br />

sistema in grado di aiutare<br />

le persone che hanno buone<br />

idee imprenditoriali e molta<br />

voglia di realizzarle, ma che<br />

non riescono ad ottenere<br />

prestiti dagli istituti bancari<br />

istituzionali. Come Virginia,<br />

ad esempio, una donna di 50<br />

anni che ha avviato un’azienda<br />

agricola biologica in provincia<br />

di Latina, su un terreno di sua<br />

proprietà, proprio grazie ad un<br />

microfinanziamento. Oppure<br />

come Cristian, 40 anni, muratore e<br />

decoratore di interni che, dopo anni<br />

di lavoro da dipendente, è riuscito a<br />

mettersi in proprio. Virginia e Cristian<br />

hanno ottenuto i prestiti - che non<br />

superano i 12mila euro - rispettivamente<br />

da Fondazione risorsa donna e da<br />

Permicro, società con sede a Torino. I piccoli<br />

prestiti, che vengono elargiti da associazioni,<br />

fondazioni, cooperative e istituti bancari, per<br />

poter essere definiti “microcrediti” devono<br />

rispettare due condizioni fondamentali: non<br />

superare i 25mila euro ed essere inseriti in un<br />

programma di affiancamento e di monitoraggio<br />

nella fase della start-up. Inoltre, dato che alla<br />

base del microcredito non ci sono garanzie<br />

patrimoniali, è necessario che chi fa richiesta<br />

del denaro possa contare su una rete di persone<br />

(ad esempio un’associazione o una parrocchia)<br />

che facciano da garante morale. “Dato che<br />

non sono previsti pignoramenti o azioni legali<br />

UN VALIDO AIUTO PER CHI VUOLE<br />

INVESTIRE NELL’IMPRENDITORIA<br />

nei confronti di chi non paga - spiega Andrea<br />

Limone, amministratore delegato di Permicro - è<br />

necessario potere fare pressione sugli insolventi<br />

tramite la rete dei garanti e dato che<br />

chi non salda i debiti diventa, agli<br />

occhi delle persone che gli fanno da<br />

garante, un irresponsabile, in genere i<br />

soldi vengono restituiti fino all’ultimo<br />

centesimo. Negli ultimi anni noi<br />

abbiamo avuto soltanto una decina di<br />

insolventi su 1.100 crediti elargiti”.<br />

Il microcredito si sta rivelando particolarmente<br />

utile in tempi di crisi economica. “Infatti,<br />

funziona da paracadute per le persone che hanno<br />

già un’attività avviata e hanno bisogno di piccole<br />

somme di denaro per affrontare il momento di<br />

difficoltà – spiega Andrea Nardone, segretario<br />

generale della Fondazione risorsa donna – e<br />

da ascensore per chi, partendo dal basso, cerca<br />

di emergere”. Dal 2007 al 2009, secondo i dati<br />

recentemente diffusi da Ritmi (Rete italiana<br />

di microfinanza) e dalla Fondazione Giordano<br />

Dell’Amore, i microcrediti erogati in Italia sono<br />

Il microcredito [...] “funziona da<br />

paracadute per le persone che hanno già<br />

un’attività avviata e hanno bisogno di<br />

piccole somme di denaro per affrontare il<br />

momento di difficoltà”<br />

quintuplicati, passando da 390 a 2000. In due anni<br />

si è passati da circa 3 milioni e 600mila euro ad 11<br />

milioni. “Si tratta sicuramente di dati sottostimati<br />

– dice Maria Cristina Negro, segretaria generale<br />

della Fondazione Giordano Dell’Amore - ma<br />

che dimostrano che la difficile congiuntura<br />

economica ha fatto crescere la domanda e c’è<br />

ancora un grande spazio di crescita. Infatti,<br />

secondo alcuni studi, il microcredito in Italia<br />

copre soltanto il 10% della domanda potenziale”.<br />

In Italia le famiglie senza nessuna attività<br />

finanziaria - senza nemmeno un conto corrente<br />

bancario o postale - sono oltre 3 milioni. La<br />

categoria delle persone cosiddette “non bancabili”<br />

è rappresentata dai lavoratori precari, dalle donne<br />

(soprattutto se sole e con figli) e dagli immigrati.<br />

Sono proprio queste persone a beneficiare<br />

dei progetti di microcredito. “Il nostro utente<br />

medio – spiega Nardone, che è alla guida di<br />

una fondazione che si rivolge esclusivamente a<br />

donne – ha tra i 30 e i 40 anni e cerca di avviare<br />

un’attività in proprio per “emanciparsi” dal lavoro<br />

dipendente, oppure per rientrare nel mondo<br />

del lavoro. Di recente abbiamo sostenuto due<br />

trentenni che, dopo la nascita dei primi figli,<br />

erano state licenziate. Grazie al microcredito<br />

sono riuscite a trovare una nuova occupazione<br />

aprendo un negozio di oggettistica per eventi e<br />

cerimonie a Roma”.<br />

Che cosa bisogna fare per avviare un’attività<br />

attraverso il microcredito? Innanzitutto è<br />

indispensabile avere una buona idea e una<br />

gran voglia di realizzarla. Poi si deve avere una<br />

“vocazione” imprenditoriale, come spiega Barbara<br />

Aiolfi di Mag2 (www.mag2.it), cooperativa con<br />

sede a Milano che raccoglie capitale sociale<br />

e lo utilizza per erogare credito, “spesso ci si<br />

inventa imprenditori per crearsi un’opportunità<br />

occupazionale. Il fatto, però, è che essere<br />

imprenditori è un’attitudine non per tutti”. Infine<br />

bisogna trovare una realtà disposta a credere<br />

nel progetto e a fornire il denaro. In genere, in<br />

Italia, vengono date somme che non superano<br />

i 10mila euro e che devono essere restituite con<br />

rate mensili che vanno dai 3 ai 5 anni. I tassi di<br />

interesse sono compresi tra il 3 e l’8 per cento.<br />

Questi parametri possono però essere variabili.<br />

Come sottolinea Aiolfi “dato che l’obiettivo<br />

del microcredito non è l’utile, ma il successo<br />

dell’impresa e delle persone coinvolte, in caso di<br />

difficoltà si decide insieme una rinegoziazione e<br />

una ri-pianificazione del rientro”. Può succedere<br />

poi che l’attività avviata non riesca a sopravvivere<br />

e fallisca. Anche in questo caso, in genere, non<br />

viene meno il rapporto di fiducia tra debitore e<br />

creditore. “Abbiamo seguito persone che hanno<br />

aperto un’impresa che poi non ha funzionato<br />

e sono dovute tornare ai loro vecchi lavori o<br />

ne hanno trovati di nuovi – dice Nardone. – La<br />

maggior parte di loro, anche se in ritardo e tra<br />

mille difficoltà, ci ha restituito i soldi”.<br />

25 InFly


<strong>PERSONAGGI</strong><br />

lEnOirE<br />

CASALEGNO<br />

26 InFly<br />

Anche in versione cartoon Elenoire Casalegno<br />

è bella da levare il fiato: occhioni verdissimi da<br />

cerbiatta e sorriso irresistibile. Seduta sul divano<br />

o alle prese con una ricetta nella sua cucina<br />

virtuale Elenoire svela ai fan alcuni dei suoi<br />

segreti, attraverso un sito web divertentissimo e<br />

colorato - creato otto anni fa, quando un sito così<br />

bello ce l’avevano in pochi - che vi permetterà<br />

di scegliere l’avatar che più vi assomiglia e di<br />

aggirarvi indisturbati nelle stanze di casa sua.<br />

Accompagnati dal maggiordomo Elvis ci siamo<br />

avventurati anche noi e abbiamo sbirciato<br />

tra gli scaffali (dove accanto ai romanzi di<br />

Paulo Coelho e ai “Discorsi” di Osho ci sono i<br />

dischi super rock dei Ramones e dei Clash) e<br />

nella cucina, dove accanto alle bottiglie di San<br />

Giovese, Vermentino sardo e Chateau Margaux<br />

c’è anche il “Menu della giornata serena”: alzarsi<br />

dando il buongiorno alla vita, fare colazione<br />

con una tazza abbondante di fiducia e speranza,<br />

pranzare con insalata di pazienza e cenare con<br />

una minestra di gioia e calma. Chissà che non<br />

sia questo il segreto del suo successo, nella vita<br />

e al Saturday Night Live from Milano, la versione<br />

italiana dello storico programma trasmesso<br />

dall’americana NBC che Elenoire ha condotto<br />

con Beppe Braida su Italia Uno. L’abbiamo<br />

incontrata e glielo abbiamo chiesto, insieme a<br />

molte altre cose (alcune delle quali ha preferito<br />

tenere per sé.)<br />

Che esperienza è stata il Saturday Night?<br />

Straordinaria. Prima di tutto c’è il cast: mi sono<br />

trovata benissimo da subito, a partire da Beppe,<br />

grande professionista e uomo meraviglioso,<br />

fino a Pierluigi Oddi e Tommy Vee. Poi il<br />

programma è divertente, adoro prendermi in<br />

giro e sdrammatizzare e qui ho avuto l’occasione<br />

di giocare e recitare ruoli diversi attraverso gli<br />

sketch. Mi sono divertita tantissimo.<br />

C’è gia in cantiere l’idea di riprendere il<br />

Saturday Night?<br />

Pare che sia prevista una seconda parte del<br />

Saturday Night, altre quattordici puntate<br />

che però non sono ancora state collocate in<br />

palinsesto. Per ora mi prendo un mese di pausa.<br />

Che cosa farà?<br />

Parto, vado a riposarmi in una meta segreta.<br />

apple by Glenda Manzi<br />

Mare o montagna?<br />

Assolutamente mare, ne ho la necessità. Sono legata<br />

all’acqua, avevo una voglia incredibile di andarci a<br />

Natale, ma non potevo e adesso non vedo l’ora di<br />

partire.<br />

Parte con sua figlia Swami? (nata dalla<br />

relazione con DJ Ringo 13 anni fa, ndr)<br />

No, lei va a scuola, non posso farle perdere un’intera<br />

settimana.<br />

Allora ci andrà con il suo fidanzato?<br />

Come dice? C’è un’interferenza, non la sento bene<br />

(ride, ndr)<br />

Perfetto, antifona arrivata a destinazione.<br />

Parliamo di Swami, che rapporto avete?<br />

Ho una figlia speciale, sono fortunata. Lei mi dà<br />

tantissimo, giorno per giorno. Anagraficamente<br />

è una bambina, ma la sua essenza è quella di<br />

una donna, molto sensibile e buona. Swami è il<br />

mio maestro spirituale, la sua presenza mi dà la<br />

possibilità di crescere e evolvermi.<br />

A proposito di maestri spirituali, lei legge Osho,<br />

Coelho, Hesse e ascolta i Clash, I Ramones e i<br />

Sex Pistols. Un bellissimo mix di spiritualità e<br />

rock’n’roll.<br />

Sì, di Osho mi appassionano molto la cultura e<br />

la filosofia. Credo in un divino, che si chiami Dio<br />

o Allah, credo nella sua esistenza. Per quanto<br />

riguarda il lato rock’n’roll, penso che sia solo un<br />

modo di vivere, si può essere rock’n’roll in giacca<br />

e cravatta, significa adeguarsi a ogni situazione e<br />

non vivere a scomparti. Io mi diverto molto in ogni<br />

situazione, non mi pongo limiti e cerco di viverle<br />

fino in fondo.<br />

È vero che il suo sogno era diventare<br />

magistrato?<br />

Verissimo. Pensi a quanto lavoro avrei avuto oggi<br />

(ride, ndr). Ho molti amici magistrati e un po’ li<br />

guardo con invidia. Questo lavoro arrivò da me<br />

causalmente, non fui io a cercarlo. Da ragazzina<br />

ero spesso in giro per il mondo con i miei genitori<br />

e capitava di conoscere persone che lavoravano<br />

nella moda o in tv. Spesso mi chiedevano di<br />

sfilare o partecipare a programmi tv, ma a me<br />

non interessava, non era il mio sogno nel cassetto.<br />

Pensi che una volta, quando avevo quindici anni,<br />

27 InFly


28 InFly<br />

incontrammo uno degli organizzatori di Miss Italia<br />

che chiese ai miei di farmi partecipare, fu così<br />

insistente che io scappai via piangendo perché non<br />

volevo farlo, non mi apparteneva.<br />

E poi cosa è successo?<br />

La mia migliore amica di allora continuava a<br />

insistere e oggi non so se ringraziarla o desiderare<br />

di ucciderla. Alla fine mi convinse e mi presentai in<br />

un’agenzia di moda molto famosa accompagnata<br />

da mio padre, ero minorenne. Mi dissero che ero<br />

perfetta per The Look of the year. Io non sapevo<br />

cosa fosse, immaginai una sfilata o un servizio di<br />

moda. E così andai alle prime selezioni e impiegai<br />

un’ora per capire che si trattava di un concorso di<br />

bellezza. Andai in panico, mi vergognavo di dire che<br />

non volevo farlo così partecipai lo stesso. Oggi quel<br />

concorso è uno dei ricordi migliori che ho, non so se<br />

erano altri tempi o se sono stata fortunata, ma non<br />

c’era quella competizione che vedo adesso tra le<br />

ragazze, per noi era un gioco e nacquero delle belle<br />

amicizie.<br />

Lei vinse quel concorso e poi arrivò “Jammin”, il<br />

programma musicale di Italia Uno…<br />

Sì, e prima che me ne rendessi conto questo gioco<br />

divenne una professione. Allora abitavo a Ravenna,<br />

non a Milano. I miei furono molto comprensivi, ma<br />

mi chiesero di finire gli studi di ragioneria. Lo feci,<br />

anche se ancora mi chiedo come mai mi iscrissi<br />

a ragioneria, visto che sono molto più portata<br />

per le materie umanistiche. Feci tutto quello che<br />

dovevo fare, presi la patente e un giorno e mezzo<br />

alla settimana andavo a Milano per registrare il<br />

programma. Poi mi iscrissi a Scienze Politiche a<br />

Milano.<br />

Adesso lei è anche imprenditrice, da qualche<br />

anno ha aperto il Residence La Reunion nel<br />

centro di Ravenna.<br />

Sì, per ora lo segue e lo gestisce mio padre, io ci<br />

vado quando posso, mi diverte l’idea di spaziare<br />

in altri ambiti, se c’è qualcosa che mi fa paura è<br />

proprio l’idea di annoiarmi.<br />

Cosa fa dopo il Saturday Night per non<br />

annoiarsi?<br />

Per fortuna questo è un buon momento<br />

professionale, nell’aria ci sono dei bei progetti<br />

televisivi, ma non solo. Stiamo valutando delle<br />

proposte, ci sono richieste importanti. Si vedrà.<br />

29 InFly


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MUSICA<br />

apple by Alessia Marsigalia<br />

Vino rosso, poltrona comoda,<br />

luci soffuse e “This is what you<br />

are” in sottofondo, perfetto.<br />

Sì, perché la calda e avvolgente<br />

voce di Mario Biondi si<br />

espande nell’ambiente e<br />

penetra con sinuosa dolcezza in chi la ascolta.<br />

Un uomo, un artista, un padre: Mario Biondi è<br />

conosciuto in tutto il mondo, eppure semplicità<br />

e gentilezza lo caratterizzano. Intervistarlo è<br />

stato piacevole e divertente: nessun fare da<br />

divo, nessun atteggiamento da intoccabile,<br />

solo un grande professionista immerso nel suo<br />

lavoro. Classico e sperimentale, Mario Biondi<br />

è oggi in tour con Yes you, live che testimonia<br />

i concerti che ha portato su prestigiosi palchi<br />

italiani nell’estate 2010 registrando ovunque<br />

il tutto esaurito.<br />

Accompagnato da<br />

due eccezionali big<br />

band, che ricalcano<br />

quelle dello stile<br />

americano degli anni<br />

Trenta e Quaranta,<br />

Biondi dà vita ad uno<br />

show spettacolare. La<br />

band jazz, acustica,<br />

e quella funky-soul, elettrica si fronteggiano<br />

sul palco. Esse rappresentano le due anime<br />

dell’artista, che le cavalca e scavalca durante tutto<br />

il concerto, in un dialogo continuo di generi,<br />

suoni ed emozioni.<br />

Eri pronto a partire per il Giappone, ma non<br />

potrai andare a causa della terribile calamità.<br />

Un paese a cui tu sei molto affezionato, visto<br />

che proprio lì hai pubblicato il singolo “This<br />

is what you are”, che ti ha lanciato per tutta<br />

Europa.<br />

Mi fa sorridere questo ricordo e sono veramente<br />

dispiaciuto per ciò che sta succedendo. Amo<br />

molto il Giappone e da siculo (Mario Biondi<br />

è nato a Catania ndr) trovo attinenze con il<br />

loro senso dell’onore, il loro senso di civiltà, la<br />

morigeratezza dei costumi e il grande rispetto<br />

per le tradizioni.<br />

È una cultura che già conoscevi?<br />

La maggior parte dei paesi che ho visitato, e dei<br />

quali ho conosciuto modi e costumi, sono stati<br />

Un giovane immigrato,<br />

un cibo, un profumo...<br />

molte cose la ricordano.<br />

Essere siciliano è una<br />

condizione di vita…<br />

meta dei miei tour e quindi li ho assaporati così,<br />

lavorando. Le vacanze so che esistono e che<br />

qualcuno le fa -racconta sorridendo- e non ti<br />

nego che ogni tanto le spiagge caraibiche me le<br />

sogno anch’io.<br />

Questo tour celebra l’album “If”, live nato<br />

dal successo del tour “Yes You”. Titoli sempre<br />

brevi e decisi i tuoi?<br />

I discografici preferiscono titoli minimali. In<br />

ogni caso il titolo era “If” sin dall’inizio, mentre<br />

componevo i pezzi. “Yes you” si sarebbe dovuto<br />

chiamare “I wanna make it” , canzone che dal<br />

vivo si colora di toni magici. Poi l’istinto e la<br />

necessità di brevità hanno fatto il resto ed ecco<br />

“yes you!”.<br />

Anche in questo<br />

tour sarai<br />

accompagnato da<br />

due big band, molto<br />

diverse tra loro, una<br />

jazz e l’altra funky<br />

soul che sembrano<br />

rappresentare le<br />

due anime della tua<br />

arte?<br />

È proprio così. Quando scelsi di farmi<br />

accompagnare da queste due sonorità<br />

eccezionali ho fatto una scommessa. Mi<br />

sentivo un po’ come San Giuda, patrono della<br />

cause perse, temendo che ne uscisse qualcosa<br />

di assurdo, invece è andato tutto in modo<br />

splendido, grazie soprattutto alla grandezza<br />

dei musicisti che compongono le band. La mia<br />

pazzia è stata ripagata.<br />

Pazzia anche quella di prestare la tua voce<br />

a cartoni animati? Lo scorso anno sei<br />

stato Uncino nel film animato “Rapunzel<br />

– l’intreccio della torre” e già prima avevi<br />

interpretato due brani della colonna sonora<br />

del rifacimento de “Gli Aristogatti”. Ti ha<br />

divertito l’esperienza?<br />

Il doppiaggio è un territorio affascinante,<br />

difficile e lontano dalla mia professione.<br />

L’intonazione attoriale è tutt’altra cosa rispetto a<br />

quella canora. Era un mondo davvero attraente e<br />

grazie ad amici inseriti in quel contesto ci sono<br />

arrivato anch’io. Sì, è stato molto divertente.<br />

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Catanese d’origine, riesci a tornare ogni tanto<br />

nella tua terra?<br />

Da 20 anni non vivo più in Sicilia, ma la porto<br />

con me ovunque e la rivedo in luoghi e persone.<br />

Un giovane immigrato, un cibo, un profumo,<br />

molte cose la ricordano. Essere siciliano è una<br />

condizione di vita.<br />

Anche avere una famiglia numerosa! Quanti<br />

sono i tuoi bambini?<br />

Sono sei. Il maggiore ha 14 anni e già suona la<br />

batteria, la femmina già canta e, più o meno, tutti<br />

hanno a che fare con il mondo della musica.<br />

Tale padre, tali figli. È stato lo stesso anche<br />

per te?<br />

Vero, sono felice che amino la musica,<br />

che la studino, ma sono contento se poi<br />

intraprenderanno un’altra carriera (dice ridendo).<br />

Dopo tutto questo estero (Biondi sarà in<br />

America e in diversi paesi d’Europa ndr)<br />

quando tornerai nel bel Paese?<br />

Dopo Pasqua sarò qui in Italia. Una data già<br />

certa è quella di Roma il 21 maggio al Gran<br />

Teatro. Non vedo l’ora di rincontrare questo<br />

meraviglioso pubblico.<br />

Da padre a figlio: l’evoluzione dell’artista fino ad oggi<br />

al padre cantante, Stefano Biondi,<br />

ha assunto l’attuale nome d’arte. Le<br />

diversissime esperienze musicali,<br />

dai cori in chiesa ai turni nelle sale di<br />

registrazione per etichette di nicchia,<br />

hanno creato il grande artista d’oggi.<br />

Mario Biondi, appassionato di musica<br />

soul, dal 1988 apre alcuni concerti di interpreti<br />

ed autori del panorama internazionale, primo<br />

tra tutti Ray Charles. L’’opportunità più grande,<br />

però, gli si prospetta con la pubblicazione in<br />

Giappone del singolo “This is what you<br />

are”, che rimbalza sulla consolle di Norman<br />

Jay, celebre dj della BBC1, che, innamorato<br />

del pezzo, lo rilancia in tutta Europa. Nel 2006<br />

esce “Handful of Soul”, disco accolto subito<br />

con grande calore dal pubblico. Il 2007 è un<br />

anno particolarmente intenso per l’artista, dal<br />

festival di Sanremo nelle vesti di ospite big<br />

alla pubblicazione del singolo “No matter”, in<br />

collaborazione con DJ Fargetta, passando per<br />

la pubblicazione del doppio live “I love you<br />

more”, nel quale Mario canta affiancato dalla<br />

Duke Orkestra. “If”, pubblicato nel 2009, è il<br />

secondo album di inediti di Mario Biondi, lavoro<br />

dal respiro internazionale, avvalorato dal prezioso<br />

contributo degli archi registrati a Londra dalla<br />

Telefilmonic Orchestra London e da musicisti<br />

tra i più affermati del panorama mondiale. “If”<br />

consacra Mario Biondi al grande pubblico e si<br />

traduce in un nuovo successo di vendita. Ultimo<br />

grande lavoro il doppio live “Yes, you”, una<br />

testimonianza del tour che Biondi ha portato<br />

sui maggiori palchi italiani la precedente estate<br />

registrando il tutto esaurito.<br />

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DIDATTICA<br />

UNA LEZIONE<br />

SEMI-SErIA<br />

di lingua spagnola<br />

apple by Maria Paola Comolli<br />

“El viaje fue fatal.” Ecco una semplice frase<br />

spagnola che sembra a noi italiani assolutamente<br />

comprensibile. El viaje – il viaggio – fue – fu –<br />

fatal … Fatale come cosa di fate, fantastico, da<br />

sogno! Chiaro no? No, proprio no. Non è affatto<br />

chiaro, è sbagliato. Fatal , aggettivo spagnolo<br />

che significa fatale, viene impiegato per definire<br />

qualcosa che si è rivelata disastrosa, pessima,<br />

dall’esito negativo, tragico equivoco!<br />

“Por favor me puedes guardar mi<br />

bolso?” Sì, volentieri, ma perché dovrei<br />

guardare la tua borsa? Per il semplice motivo che<br />

guardar in spagnolo significa custodire, mentre<br />

per dire guardare bisogna usare il verbo mirar.<br />

“Que maravilla!”. Ci sono persone facilone<br />

che, fidandosi della somiglianza che esiste fra la<br />

lingua spagnola e la nostra italiana, asseriscono<br />

che lo spagnolo sia facile, facilissimo: basta<br />

aggiungere una “s” alla vocale finale di parola.<br />

Semplice! No, simple nel senso di scioccherello,<br />

mentre una cosa semplice è sencilla.<br />

Le lingue neolatine hanno, ciascuna per suo<br />

conto, trasformato a modo loro il latino dando<br />

origine alle lingue spagnola, portoghese,<br />

francese, italiana, rumena. Hanno avuto, chi più<br />

chi meno, un filone letterario come guida, chi la<br />

“Chansòn de Roland”, chi “El cantar de mio Cid”,<br />

chi, un paio di secoli più tardi, cioè noi italiani, ha<br />

avuto la “Commedia” di Dante.<br />

Il nostro sommo padre Dante, però, non ci<br />

consentirebbe di dire che lo spagnolo è facile,<br />

che basta aggiungere una esse. Anzi ne sarebbe<br />

indignato. Sono tanti i tranelli di questa bella<br />

lingua riservati a noi italiani. Se in un albergo<br />

di Madrid la cameriera ci chiede se vogliamo<br />

un’altra toalla è gioco forza pensare: che<br />

cosa me ne faccio di una tovaglia? Perché, si<br />

sa, l’assonanza ci inganna e invece la toalla è<br />

l’asciugamano, la servilletta è il tovagliolo,<br />

la manta la coperta e il mantel può anche<br />

essere un mantello, ma di solito è … una tovaglia.<br />

Per non parlare delle lenzuola che sono las<br />

sàbanas o del guanciale che è l’almohada,<br />

termine di chiara derivazione araba, come tutti<br />

quelli – e sono tantissimi – che iniziano con la<br />

sillaba “al” che è l’articolo arabo incorporato<br />

nella parola base. Qualche esempio: alfombra<br />

– tappeto, alcàzar – fortezza, alhelì –<br />

violacciocca, alguacil – l’ufficiale giudiziario, a<br />

volte… lo sbirro.<br />

Se vogliamo fare capolino nella geometria ci<br />

imbattiamo nell’angolo, che è angulo nelle figure,<br />

appunto, geometriche, e rincòn l’angolo interno<br />

come quello da dove si batte il calcio d’angolo,<br />

in una partita di football, se lo vogliamo dire<br />

in inglese, e futbol, per dirla alla spagnola. La<br />

esquina , invece, è l’angolo esterno, quello di<br />

cui si parla quando ci diamo un appuntamento<br />

all’angolo fra due strade, o quando si indica, per<br />

esempio, quel negozio che è lì all’angolo. Certo<br />

che uno per raccapezzarsi non deve essere un<br />

“cateto”, perché oltre ad indicare un lato dei<br />

due cateti del triangolo del teorema di Pitagora,<br />

vuole anche dire essere un po’ scemotto, un<br />

burino, un cateto insomma, un po’ simple.<br />

Un’ ulteriore complicazione si può avere con il<br />

plano, la figura geometrica, cioè il piano, la<br />

planta, la pianta botanica e anche la pianta<br />

della città o un plan che è il piano nel senso di un<br />

progetto … Tengo un plan!!<br />

Parlando invece di cose belle tener buena<br />

pinta significa avere un bell’aspetto. Si può<br />

dire di una ragazza, come di un frutto. Una bella<br />

mela sarà una manzana, ma attenzione la<br />

manzanilla è la camomilla, il melocotòn<br />

non è una mela cotogna, ma una pesca, così come<br />

la piña è l’ananas e il platano è l’omonimo<br />

albero, ma anche la banana.<br />

Tornando alla buena pinta la parola significa<br />

colorata, dipinta come una delle tre caravelle<br />

di Colombo, mentre la niña, la bambina,<br />

probabilmente era la più piccola e poi la caravella<br />

ammiraglia era la Santa Maria.<br />

Bello è hermoso, dal latino formoso, o anche<br />

guapo, bello, un po’ appariscente, disinvolto,<br />

trasformato poi nel guappo napoletano, ma bello<br />

è anche majo – pronuniciare la “j” (jota) con<br />

suono gutturale – e maja è una donna bella e<br />

attraente come la famosa maja di Francisco Goya<br />

nelle due versioni vestida e desnuda.<br />

Attenzione … desnuda perché la parola nudo,<br />

in spagnolo, non significa nudo, bensì nodo,<br />

quello che si fa con la corda o con lo spago.<br />

Comunque per chi volesse studiare la lingua<br />

spagnola, una bella notizia: le vocali sono<br />

cinque come in italiano a – e – i – o – u che si<br />

pronunciano a – e – i – o – u. Questo è un punto<br />

fermo di grande rilievo. Bando a tutte quelle<br />

pronunce ambigue, un po’ variabili, come avviene<br />

con l’inglese, il francese, il tedesco e anche un<br />

po’ con il portoghese. Per il rumeno non mi<br />

pronuncio. Vorrei saperne di più, ma temo di<br />

avere perso quella freschezza mentale che mi<br />

consentirebbe di impararlo. Sarà per un’altra vita.<br />

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COPERTINA<br />

MICAELA<br />

rAMAZZOttI<br />

apple by Gabriele Acerbo<br />

ll 1° Marzo Jacopo ha compiuto un anno. La mamma è una neo-star<br />

del cinema italiano, Micaela Ramazzotti, l’attrice più premiata della<br />

passata stagione (un David di Donatello e un Nastro d’Argento per il<br />

ruolo di protagonista ne “La prima cosa bella” del marito Paolo Virzì)<br />

e tra le più ricercate dai registi di casa nostra. Infatti è impegnatissima:<br />

ha iniziato le riprese del nuovo film di Pupi Avati, “Il cuore grande delle<br />

ragazze’’, e da aprile affianca Carlo Verdone nella prossima pellicola del<br />

comico romano. Nonostante tutto, siamo riusciti a strappare a Micaela<br />

questa intervista. Durerà più o meno un’ora, il tempo di un pisolino del<br />

piccolo Jacopo.<br />

opo la maternità era<br />

corsa voce che avresti<br />

ricominciato a lavorare<br />

interpretando la<br />

cantante Gabriella Ferri<br />

per una fiction Rai.<br />

Non farò più la Ferri.<br />

Avevo letto il copione, ma<br />

alla fine questo impegno si<br />

è accavallato con altri progetti,<br />

tra i quali il nuovo film di Carlo Verdone, Posti in<br />

piedi in paradiso. È la mia vera prima volta in una<br />

commedia e mi ispirerò al mio comico preferito,<br />

mio figlio Jacopo. È un vero fenomeno: per<br />

esempio quando gattona, scodinzola.<br />

Recentemente sei stata per la prima volta<br />

in America per presentare La prima cosa<br />

bella. Che faresti se un regista americano ti<br />

chiamasse per un film?<br />

Il mio inglese non è granché, ma lo studierò<br />

e non direi mai di no a Sofia Coppola. Lei ha<br />

un tocco raffinato e sicuro. A volte può essere<br />

scambiato per presunzione e invece è talento<br />

vero. Somewhere mi ha talmente colpito che a<br />

Los Angeles sono andata a vedere l’hotel dove<br />

è ambientato, lo Chateau Marmont. Sai cosa ho<br />

scoperto? Che nella hall la Coppola ha piazzato il<br />

Leone d’oro vinto a Venezia. A me ha fatto venire<br />

voglia di mettere il David vinto per La prima cosa<br />

bella all’ingresso dei Bagni Pancaldi di Livorno,<br />

dove ho girato la prima scena del film!<br />

Eppure, nonostante i premi vinti sembri<br />

sinceramente sorpresa quando ricevi dei<br />

complimenti per la tua bravura.<br />

La verità è che quando un regista mi sceglie<br />

ho paura di dargli una fregatura. Temo di non<br />

essere all’altezza e studio come una pazza per<br />

evitare di fare una brutta figura. Ringrazio per i<br />

riconoscimenti ricevuti eppure non tutti sanno<br />

che sono lenta ad affrontare un copione e a<br />

imparare a memoria le battute. Mi sento una<br />

vecchietta, ma studio tanto. Sono una formichina.<br />

37 InFly


Paolo Virzì, scegliendoti per il ruolo della<br />

bella e svampita Sonia in Tutta la vita<br />

davanti, ti ha cambiato l’esistenza.<br />

Devo tanto a Sonia, perché grazie a lei ho<br />

incontrato Paolo, mi sono innamorata e ho avuto<br />

un figlio e una famiglia.<br />

È vero che molti, compreso Virzì, pensavano<br />

che tu fossi veramente come Sonia?<br />

Svampita e disponibile? Durante le riprese la<br />

sua immagine mi è rimasta appiccata addosso<br />

e sono stata fraintesa da tutti. Sarà stato quel<br />

fiducioso entusiasmo che ho sempre e che<br />

in quel periodo era particolarmente intenso.<br />

38 InFly<br />

La verità è che quando un<br />

regista mi sceglie ho paura di<br />

dargli una fregatura. Temo di<br />

non essere all’altezza e studio<br />

come una pazza per evitare di<br />

fare una brutta figura<br />

Ero euforica perché partecipavo a un film<br />

importante, ma io sono così, la leggerezza e<br />

l’entusiasmo fanno parte di me. La mattina non<br />

mi alzo mai con il muso lungo.<br />

n March 1st Jacopo had his first birthday. Mum is<br />

the new Italian movie star Micaela Ramazzotti,<br />

the most award winner actress of past season<br />

( Donatello’s David and Silver ribbon as<br />

protagonist of “La prima cosa bella” of her<br />

husband Paolo Virzì ) and one of the most<br />

italian director’s wanted actress.<br />

She is very busy, just started the new Pupi<br />

Avati movie “Il cuore grande delle ragazze” and<br />

from April she will help Carlo Verdone for his comic<br />

next movie<br />

After your pregnancy there were rumours<br />

about you to act as the singer Gabriella Ferri<br />

Raccontaci del tuo primo incontro con Paolo.<br />

Un colpo di fulmine?<br />

Posso dire che ho incontrato un grande uomo,<br />

maestro di umanità nella vita e di anti-retorica<br />

nel lavoro e a me è piaciuto subito. Non so se<br />

anche io sono piaciuta subito a lui, bisognerebbe<br />

chiederglielo. Sono stata io a corteggiarlo,<br />

esponendomi; lui diceva che gli piacevano i miei<br />

occhi, tristi come quelli delle ragazze cubane.<br />

Come definisci la coppia Ramazzotti-Virzì?<br />

Siamo bellini insieme, un esperimento<br />

antropologico riuscito bene. Un po’ come<br />

Ranxerox e Lubna (un robot coatto e la sua<br />

fidanzata minorenne, eroi di un fumetto di fine<br />

anni ‘70 molto amato da Paolo Virzì, ndr). Ci<br />

prendiamo in giro perché siamo molto diversi e<br />

non solo perché io sono romana e lui di Livorno.<br />

Può capitare che lui guardi in tv Michele Santoro<br />

e io sia nell’altra stanza a vedermi, magari,<br />

X-Factor. Stando insieme abbiamo imparato però<br />

a mescolare i due mondi: io mi metto a leggere<br />

romanzi come Revolutionary Road e invece lui<br />

ficca il naso in qualcosa di pop.<br />

Sei stata mai criticata perché tu attrice hai<br />

sposato un regista?<br />

Capita, ma io non ci bado, perché io so che a<br />

legarci è un sentimento sincero, unico. Poi, se<br />

capita che delle giornaliste si fidanzino con<br />

il caporedattore, che gli avvocati si sposino la<br />

segretaria, o i medici si mettano con l’ infermiera,<br />

perché un’attrice non può stare con un regista?<br />

Il cacciucco alla livornese ti piace?<br />

Non tanto, è un piatto troppo forte. L’ho assaggiato<br />

una volta e non l’ho digerito. Noi romani non<br />

siamo così audaci come i livornesi.<br />

for Rai fiction.<br />

No, I won’t perform it. I read the script but this actual<br />

job would cross others scheduled works as the new<br />

Carlo Verdone’s “Posti in piedi in paradiso”.This is my<br />

very first time in a commedy and I will inspire to my<br />

favourite comic my son Jacopo. He’s phenomenal for<br />

example when crawls he wags.<br />

Recently you have been for the first time in<br />

U.S.A. for the premiere of “La prima cosa bella”.<br />

What would you do if an america director<br />

would call you for a movie?<br />

My English is not so good but I will study it. And I<br />

wouldn’t never say no to Sofia Coppola. She has a<br />

39 InFly


sophisticated and clear personal touch.<br />

Sometimes may be mistook with arrogance but her<br />

one is just talent. “Somewhere” shocked me so much<br />

that when I got to Los Angeles I went to see the hotel<br />

where she made it, Chateau Marmont. Do you want<br />

to know what I discovered? Sure, what? That Sofia<br />

put the Lion won at Venezia in the Hall, I’d like to put<br />

my David, won for “La prima cosa bella” at the hall<br />

of Bagni Pancaldi in Livorno, where I made the first<br />

movie scene!<br />

However, after all your won awards, you<br />

look like sincerely surprised when you get<br />

congratulations.<br />

The truth is that when directors choose me I’m afraid<br />

to hand them a lemon. I don’t feel up for them, and<br />

get down studying like a crazy to avoid to put up a<br />

poor show. Thanks to all for the received awards, but<br />

nobody knows that I am so slow to rote learning the<br />

script. I feel myself old aged, but I study so much.<br />

Just like an ant.<br />

Paolo Virzì, choose you for the beautiful and<br />

silly Sonia role in “Tutta la vita davanti”, and<br />

doing so changed your existence, insn’t it?<br />

I loved Sonia, because thanks to it I met Paolo, I fell<br />

in love, had a baby and a family.<br />

Is it true that many people, event Virzì,<br />

thought you were really like Sonia?<br />

Silly and easy? While making the movie its imagine<br />

stuck on me and everybody mistook me, on and out<br />

the stage. Maybe it’s due to my faithful enthusiasm<br />

that I’ve ever had,in that period it was very intense. I<br />

was happy because I was acting an important movie.<br />

But I’m this way, lightness and enthusiasm are part<br />

of me. I’m always happy at the morning.<br />

Tell us when you first met Paolo. Was it love at<br />

first sight?<br />

I just can tell that I met a great man, a master of<br />

humaneness and anti-rhetoric at work. I liked him<br />

immediately.<br />

But I really don’t know if he felt the same, you should<br />

ask him! I wooed him, exposing me, he just told me<br />

that I like my eyes, sad as Cuban girls ones.<br />

How could you describe Ramazzotti-Virzi’s<br />

couple?<br />

We are nice together. A happy ended anthropological<br />

experiment. Just like Ranxerox and Lubna ( a comic<br />

strip ).<br />

We make fun each other because we are so different,<br />

not only for the origins. It may happen that he’s<br />

40 InFly<br />

watching at Santoro on tv and I, in the other room,<br />

watching at X-Factor.Being together we learnt to<br />

mesh up each other’s world: I read romances such<br />

Revolutionary Road and he smells something pop.<br />

Did someone criticize you due to marry a<br />

director?<br />

It happens but I really don’t care, because I know<br />

that we are sealed by a true and unique feeling.<br />

Many female journalists fall in love with their copy<br />

editors, or lawyers that get married wth secretaries,<br />

why an actress and a director shouldn’t?<br />

Do you like “cacciucco alla livornese” (a typical<br />

Tuscan fish dish)?<br />

Not much, is a strong tasted plate. I tasted it many<br />

times but I cannot digest it. Romans are not as braves<br />

as Livornesi.<br />

41 InFly


I primi veri interventi unificativi della nostra Nazione<br />

furono interpretati da Dante che cercò di dar vita ad<br />

una lingua nazionale già nel ‘300, avviando il lungo<br />

processo di unificazione linguistica; tuttavia il periodo<br />

della storia d’Italia in cui inizia ad affermarsi una vera<br />

coscienza nazionale è il Risorgimento. Questa nuova<br />

realtà porterà nel 1861 alla nascita del Regno d’Italia,<br />

sotto la dinastia di Casa Savoia.<br />

Torino fu il centro propulsore dell’Unità d’Italia,<br />

portata a compimento dai Savoia grazie al contributo<br />

dell’intero Paese mentre Milano fu la Capitale morale<br />

del Risorgimento. La maggior parte dei milanesi<br />

vedeva in Casa Savoia e nel Re Vittorio Emanuele II il<br />

leader del movimento unitario italiano e fu così che<br />

nel 1859 divenne una delle prime città della futura<br />

Italia. Dopo Milano e con essa il territorio Lombardo,<br />

fu la volta di quello delle due Sicilie. A Teano, il 26<br />

ottobre 1860 avvenne l’incontro di Garibaldi che<br />

salutò Vittorio Emanuele II come Re d’Italia. Bisogna<br />

però arrivare al 17 marzo 1861 per poter parlare di<br />

Regno d’Italia, quando il parlamento ne proclamò<br />

la nascita. Il 17 marzo <strong>2011</strong> si è festeggiato il 150°<br />

Anniversario della Proclamazione del Regno d’Italia,<br />

non tutti sanno però che in quella data la nostra<br />

Nazione non era ancora geograficamente definita<br />

secondo l’attuale estensione territoriale, che avvenne<br />

solo col “Trattato di Osimo”. Il Veneto, il Trentino,<br />

il Friuli, il Lazio e la città di Trieste, infatti, furono<br />

annesse solo più tardi. Nel 1866 il Regno d’Italia<br />

ottenne il Veneto e nel 1870 Roma che, dopo Torino e<br />

Firenze, ne diventò la nuova sede reale e la capitale.<br />

Al termine della Prima Guerra Mondiale, considerata<br />

da taluni l’ultimo atto del Risorgimento nazionale,<br />

venne unito al resto dell’Italia il Trentino-Alto Adige e<br />

nel 1920 la città di Trieste e la Venezia Giulia.<br />

Nel 1947 il territorio triestino, conteso tra gli<br />

occupanti, fu diviso in due zone d’influenza: la Zona<br />

A occupata dagli Alleati e la Zona B occupata dagli<br />

Jugoslavi. Con gli anni, la Jugoslavia riuscì a strappare<br />

ancora qualche pezzetto di territorio, arrivando<br />

sino ai monti che sovrastano la periferia della città.<br />

Trieste dovette così rinunciare ad un hinterland<br />

42 InFly<br />

ORIGINI<br />

StOrIA<br />

DI UNA NAZIONE<br />

apple by Monica Garavaglia<br />

circostanza che la ridusse ad un lembo di terra e<br />

ne limitò le potenzialità. La situazione si concluse<br />

solo il 10 novembre 1975 con il suddetto “Trattato<br />

di Osimo”; firmato da delegati italiani e jugoslavi,<br />

sancì la cessione della Zona B alla Jugoslavia e chiuse<br />

definitivamente la questione dei territori italiani. In<br />

occasione dei 150 dell’Unità del nostro Paese abbiamo<br />

incontrato il Principe Vittorio Emanuele di Savoia.<br />

Per le celebrazioni dei 150 anni dalla<br />

Proclamazione dell’Unità d’Italia, il 17 marzo sono<br />

rimasti chiusi uffici e scuole. Cosa ne pensa?<br />

Il 17 Marzo 1861, Re Vittorio Emanuele II veniva<br />

proclamato Re d’Italia: un messaggio di libertà<br />

estremamente significativo, in linea con i grandi<br />

avvenimenti dell’epopea risorgimentale che<br />

portarono il nostro Stato a liberarsi da qualsiasi<br />

influenza straniera.<br />

Questo spero sia stato il significato di questo 17<br />

Marzo <strong>2011</strong>: una celebrazione di libertà e di amore<br />

per il nostro Paese, che sono contento abbia<br />

dunque accomunato tutti gli italiani in un giorno<br />

di festa, nel calore delle proprie famiglie.<br />

Un momento emozionante anche per essermi<br />

personalmente ritrovato in Patria per festeggiare,<br />

dopo oltre cinquant’ anni d’esilio.”<br />

Giorgio Napolitano è stato al Pantheon per<br />

rendere omaggio al Re Vittorio Emanuele II.<br />

Che significato attribuisce a questa visita?<br />

Si tratta indubbiamente di un gesto storico, dal<br />

momento che il Presidente Napolitano è stato<br />

il primo Capo dello Stato dopo il 1946 a recarsi<br />

ufficialmente al Pantheon di Roma, scortato dai<br />

Corazzieri, per rendere omaggio al Padre della Patria;<br />

un gesto molto importante e significativo.<br />

Lei e la Sua famiglia siete stati ufficialmente<br />

invitati a partecipare alle celebrazioni di questa<br />

ricorrenza, quali sono state Le Sue sensazioni in<br />

questo solenne momento?<br />

Nella foto Il Principe Vittorio<br />

Emanuele di Savoia<br />

Mi sono recato al Pantheon di Roma, insieme a mia<br />

moglie Marina, a mio figlio Emanuele Filiberto e mia<br />

nuora Clotilde per poter assistere all’omaggio del<br />

Presidente Napolitano e delle Alte Cariche dello Stato<br />

alla tomba di Re Vittorio Emanuele II, il Padre della<br />

Patria, non poteva essere un’occasione più gradita per<br />

trascorrere la Festività del 17 Marzo<br />

Quale vorrebbe fosse il ruolo della Famiglia Reale<br />

oggi in Italia?<br />

Il ruolo di Capo di Casa Savoia non è una cosa<br />

semplice, sa? Ha un grande dovere: è il depositario<br />

dei Valori e delle Tradizioni su cui si fonda la storia di<br />

una Dinastia con più di mille anni storia e della nostra<br />

Patria che fu unita grazie al Risorgimento e che vide<br />

in Re Vittorio Emanuele II il suo primo promotore.<br />

Nel corso dei secoli questa funzione si è evoluta e<br />

modernizzata, armonizzandosi con le peculiarità<br />

del momento storico in cui ci si trovava, ma ancora<br />

oggi Casa Savoia rimane un importante punto di<br />

riferimento per moltissimi italiani.<br />

Quali valori gli italiani potrebbero ritrovare nella<br />

Real Casa Savoia?<br />

Dalla storia di Casa Savoia c’è moltissimo da imparare,<br />

anche per me che ne sono il Capo.<br />

In poche parole? Devozione, lealtà, amore per la<br />

Patria e per la libertà, servizio senza nulla chiedere in<br />

cambio e rispetto per la tradizione.<br />

43 InFly


44 InFly<br />

INTERNET<br />

ADDIO<br />

È YOUtUBE<br />

NUOVI ArtIStI<br />

n tempo c’erano i talent show, i televoti e i<br />

giurati; poi arrivò Youtube e con esso una<br />

carica di “piccole star fatte in casa” pronte a<br />

dare prova che non serve la Tv per diventare<br />

popolari e dimostrare di avere talento. Il ciclone<br />

digitale delle web celebrities invade tutto il globo e<br />

l’Italia non sta certo a guardare. I fenomeni nostrani<br />

hanno conquistato, click dopo click, migliaia di fan e<br />

tra loro c’è già chi scrive libri, chi conduce programmi<br />

televisivi e chi recita al cinema. La rete diventa lo<br />

strumento più veloce non solo per farsi conoscere<br />

sul web, ma soprattutto per aggirare i provini e<br />

richiamare l’attenzione dei media. Il famoso portale<br />

di videosharing di Google diventa una vera e propria<br />

agenzia di casting gratuita e un modo per testare<br />

“l’appel” che i personaggi hanno sull’audicence. Un<br />

fenomeno in forte ascesa, che evidenzia ancora una<br />

volta l’influenza sugli altri mezzi di comunicazione<br />

del linguaggio di internet. Come diventare una<br />

webcelebrity? Avrete bisogno di un nickname, di<br />

qualche nozione base sulle tecniche di ripresa e<br />

talent-show<br />

la vera miniera di<br />

Girano e montano i loro video da soli,<br />

aggiornano il blog e il profilo su Twitter,<br />

rispondono ai commenti degli ammiratori<br />

e intanto diventano veri e propri divi. Sono<br />

le webcelebrities: star di internet nate<br />

per caso. Un gioco che per qualcuno si è<br />

trasformato in un vero e proprio lavoro.<br />

apple by Francesco Narracci<br />

sui software di montaggio e ancora costanza nel<br />

produrre video e soprattutto una buona dose di<br />

creatività. I temi da trattare? Dai tutorial di make-up,<br />

alle recensioni di film o di prodotti Apple, passando<br />

per lezioni di stile, fino agli scherzi telefonici o alle<br />

parodie dei blockbuster. Semplici meteore o pionieri<br />

di una nuova forma di entertainment? In attesa<br />

di conferme, di nuovi idoli interattivi e di nuove<br />

promesse del digitale, <strong>Infly</strong> ha scelto le webcelebrities<br />

italiane più famose e talentuose del momento.<br />

1-ClioMakeUp – più di 45 milioni di “views” (visite) ,<br />

più di 95 mila iscritti al canale Youtube<br />

Clio Zammatteo, 28 anni, nata a Belluno e poi<br />

trasferitasi a New York. Dopo aver frequentato un<br />

corso professionale al MakeUpDesignory lavora<br />

come makeup artist e freelance nella Grande Mela.<br />

Sposata e mamma di due bimbi, è diventata famosa<br />

per i suoi tutorial in cui svela i segreti dei prodotti di<br />

bellezza e le tecniche del trucco per tutte le occasioni.<br />

Amatissima dalle ragazze di ogni età: il fenomeno<br />

Clio ha generato un esercito di cloni e un’invasione di<br />

1<br />

5<br />

2<br />

6<br />

3<br />

7<br />

tutorial dedicati alla bellezza. All’attivo ha già due libri<br />

“Clio make-up” e “Beauty care, la cura della pelle e i<br />

cosmetici fai-da-te”.<br />

2-Lamentecontorta – più di 51 milioni di views, più<br />

di 116 mila iscritti al canale Youtube<br />

Francesco “Frank” Matano, 26 anni, nato a Caserta,<br />

di origini italo-americane. Può essere considerato la<br />

webcelebrity italiana più popolare del momento. A<br />

renderlo famoso i video dei suoi scherzi telefonici in<br />

cui interpreta diversi personaggi. È stato inviato a “Le<br />

Iene”, ha partecipato allo show di Antonella Clerici<br />

“Ti lascio una canzone” e ha condotto un programma<br />

tutto suo su SkyUno intitolato “Sky Scherzando?”.<br />

3-Willwoosh – più di 36 milioni di views, più di 138<br />

mila iscritti al canale Youtube<br />

Guglielmo Scilla, 22 anni, romano, un talento comico<br />

innato e la capacità di raccontare la vita quotidiana<br />

con esilaranti sketch che strizzano l’occhio al vecchio<br />

cabaret. Unico protagonista dei suoi video, interpreta<br />

una serie di personaggi truccandosi e indossando<br />

diverse parrucche. Dal nerd, alla coatta, passando<br />

per il figo e il discotecaro, le sue interpretazioni sono<br />

diventate veri e propri cult online. Su Facebook il suo<br />

gruppo conta più 245.000 iscritti e su Twitter ha più<br />

di 45.000 followers. Specchio delle manie, dei luoghi<br />

comuni e dei tic delle sua generazione, Guglielmo<br />

4<br />

8<br />

mostra l’archetipo dell’italiano medio. È stato uno dei<br />

protagonisti del film “Una canzone per te” distribuito<br />

dalla Universal Pictures.<br />

4-Canesecco – più di 7,5 milioni di views, più di 34<br />

mila iscritti al canale Youtube<br />

Matteo Bruno, 20 anni, di Roma. I suoi video<br />

sono delle parodie del mondo che lo circonda.<br />

A caratterizzare ulteriormente le sue produzioni<br />

è l’ottima qualità delle immagini video ed un<br />

montaggio professionale. Appassionato di<br />

comunicazione video fin da piccolo, Matteo è un<br />

videomaker anche fuori da Youtube. Tra i suoi video<br />

più cliccati “Tutti quelli che…” simpatica analisi sugli<br />

inutili gruppi di Facebook e “C’era una volta la calma<br />

e la rabbia”, video interattivo che permette agli utenti<br />

di scegliere il seguito della storia.<br />

5-Yotobi – più di 4,3 milioni di views, più di 42 mila<br />

iscritti al canale Youtube<br />

Karim Musa, 21 anni, di Torino , studia cinema. Le<br />

sue video-recensioni su videogiochi, film e telefilm<br />

sono diventate popolarissime online. Considera i film<br />

“squallidi” e i b-movies i capolavori del nostro tempo.<br />

Per lui i film sono molto più di una passione, bensì<br />

un vero e proprio modo per esprimere la propria<br />

creatività.<br />

6-iPantellas – più di 7 milioni di views, più di 72 mila<br />

iscritti al canale Youtube<br />

Vivono a Varese, hanno 20 anni e un sogno in<br />

comune: diventare attori. Jacopo e Daniel sono<br />

iPantellas (dal dialetto lombardo “pantella” che<br />

vuol dire “sregolato”), irriverenti video blogger che<br />

spopolano in rete con le loro parodie. La scorsa<br />

stagione hanno fatto parte del cast di “Loveline”<br />

su MTV con delle pillole video in cui dispensavano<br />

piccoli consigli sul sesso.<br />

7-Hmatt – più di 17 milioni di views, più di 32 mila<br />

iscritti al canale Youtube<br />

Matteo e Luca, torinesi di nascita, ma con origini<br />

tutt’altro che nordiche , si cimentano in improbabili<br />

cover delle hit più famose. Nel 2007 il loro primo<br />

video playback è stato “I want it that way” dei<br />

Backstreet Boys. Con i video di “Indietro” e “Boom<br />

Boom” hanno ottenuto quasi due milioni di visite.<br />

8-ShivaQueen – più di 1,3 milioni di views, più di 13<br />

mila iscritti al canale Youtube<br />

Christian Sancini, 27 anni di Cagliari. Il suo alter ego<br />

online è Shiva Queen. Si definisce una Internet Queen<br />

e ama tutto quello che riguarda la bellezza, l’eleganza<br />

e lo stile. I suoi tutorial sono molto più di lezioni di<br />

makeup: piccoli show che vi insegneranno a diventare<br />

una “Barbie Moderna” o a rifarvi il look in stile<br />

Rihanna. Tre canali ufficiali su Youtube: Shiva Queen,<br />

The Shiva Queen Show e Just me Christian.<br />

45 InFly


46 InFly<br />

MAPPAmondo<br />

Le rubriche di InFly:<br />

sport, iniziative,<br />

arte, eventi,<br />

cinema, motori<br />

e molto altro...<br />

NELLA FOTO : Bergamo, Città Alta<br />

ph. www.linoolmostudio.it<br />

47 InFly


FREQUENT FLYERS | MAPPAmondo<br />

Il suo primo volo.<br />

Avevo 13 anni e partivo da Porto Alegre<br />

per andare a San Paolo a trovare mia<br />

sorella. Lei è una modella e si trovava<br />

là per la settimana della moda.<br />

L’ultimo.<br />

A fine marzo, da Milano per San Paolo,<br />

sono andata a trovare i miei. Ci vado<br />

almeno tre volte all’anno.<br />

Il suo look da aereo.<br />

Tuta da ginnastica, scarpe da<br />

running, felpe. L’importante è che<br />

siano indumenti comodi e caldi, sono<br />

freddolosa.<br />

Come si rilassa a bordo?<br />

Nei voli internazionali guardo tutti i<br />

film che posso, oppure dormo o leggo<br />

un libro.<br />

Un incontro speciale fatto in<br />

aeroporto.<br />

Di incontri particolari non me ne<br />

48 InFly<br />

VERIDIANA MALLMAN<br />

– by Glenda Manzi –<br />

L’<br />

avete vista danzare sul bancone di Striscia la Notizia e<br />

naufragare sull’Isola dei Famosi e probabilmente tra<br />

un po’ la vedrete recitare in qualche film o in qualche<br />

fiction. Perché adesso Veridiana Mallman, bellissima<br />

26enne brasiliana di origini tedesche, studia recitazione teatrale<br />

e cinematografica e, da brava professionista, pensa alla sua formazione:<br />

«Mi si è aperto un mondo nuovo, credo che chiunque<br />

debba fare almeno un corso base di recitazione nella vita, serve<br />

per sentirsi più sicuri, per imparare a muoversi e parlare». Cresciuta<br />

in una fattoria, dove amava andare a cavallo tra le lande<br />

sconfinate, Veridiana da piccola sognava di fare la pediatra. Poi<br />

però quella vita ha iniziato ad andarle stretta e si è spostata a New<br />

York, è diventata una modella come sua sorella e, prima di approdare<br />

in Italia (dove ha deciso, anche per amore, di fermarsi un po’)<br />

ha girato l’Europa. «Dai 17 ai 22 anni la mia vita è stata in una valigia»,<br />

dice, e l’elenco delle città in cui ha vissuto sembra infinito: da<br />

Barcellona a Lisbona, passando per Parigi, Londra, la Grecia e la<br />

Germania. Più frequent flyer di così.<br />

ricordo ma per me l’aeroporto è<br />

legato alla malinconia, lascio sempre<br />

qualcuno: se vado in Brasile devo<br />

salutare il mio fidanzato, se torno<br />

in Italia tocca ai miei genitori. Il mio<br />

cuore è sempre un po’ diviso.<br />

Cosa compra al duty free?<br />

Profumi e creme.<br />

Cosa legge in volo?<br />

In genere un romanzo, adesso sto<br />

leggendo “Il cacciatore di aquiloni”. Mi<br />

capita anche di rileggere “The Secret”,<br />

l’ho già letto quattro volte è ogni volta ci<br />

trovo qualcosa di utile per la mia vita.<br />

Finestrino o corridoio?<br />

Finestrino nei voli nazionali, corridoio<br />

in quelli internazionali, ho le gambe<br />

lunghe.<br />

Il vicino di sedile che spera sempre di<br />

non incontrare.<br />

Quello che russa.<br />

La sua colonna sonora da viaggio.<br />

I Pearl Jam.<br />

Il viaggio più avventuroso.<br />

La prima volta che sono andata a Miami,<br />

avevo grandissime aspettative e sono<br />

state mantenute.<br />

Il suo film preferito a tema<br />

aereo.<br />

Armaggedon.<br />

Una vacanza indimenticabile.<br />

La prima volta che sono andata a Rio de<br />

Janeiro, è una città unica, con un’energia<br />

particolare.<br />

Un paese ancora da visitare.<br />

Il Giappone.<br />

Volare è...<br />

Raggiungere un posto che sia collegato<br />

a un obiettivo della mia vita, una cosa<br />

positiva che mi fa sempre crescere.<br />

49 InFly


SPORT | MAPPAmondo<br />

GIRO D’ITALIA<br />

<strong>2011</strong><br />

Nulla di più popolare come il Giro d’Italia può servire da felice co-<br />

rollario per festeggiare il 150° anniversario dell’unità d’Italia.La grande<br />

manifestazione organizzata dalla Gazzetta dello Sport e diretta<br />

da Angelo Zomegnan sarà incentrata sui luoghi più significativi<br />

dell’unità d’Italia. Per illustrare al meglio questo importante avvenimento,<br />

ricco di storia e di grandi sfide, più che tante parole basta dare uno sguardo<br />

all’albo d’oro, al parterre delle 23 squadre partecipanti senza dimenticare<br />

l’elenco delle 21 tappe a cominciare dalla cronometro di Torino<br />

prima capitale d’Italia per passare a Reggio Emilia, Quarto dei Mille, Sapri,<br />

Tropea, Messina, Castel Fidardo, Ravenna e Bergamo per concludersi come<br />

da tradizione a Milano il 29 maggio, dove verrà incoronato il successore di<br />

Ivan Basso vincitore dell’ultima edizione. • by Mario Reduzzi<br />

VITTORIE PER NAZIONE<br />

67 7 6 3 3 3 2 1 1 1<br />

ITALIA<br />

BELGIO<br />

50 InFly<br />

FRANCIA<br />

SVIZZERA<br />

Il vincitore 2010<br />

>>>>>>>>>>>>><br />

IVAN BASSO<br />

SPAGNA<br />

RUSSIA<br />

LUSSEMBURGO<br />

STATI UNITI<br />

SVEZIA<br />

IRLANDA<br />

VITTORIE<br />

DI TAPPA<br />

42 Mario Cipollini<br />

41 Alfredo Binda<br />

31 Learco Guerra<br />

30 Costante Girardengo<br />

25 Eddy Merckx<br />

24 Giuseppe Saronni<br />

23 Francesco Moser<br />

22 Fausto Coppi<br />

22 Roger De Vlaeminck<br />

21 Franco Bitossi<br />

21 Alessandro Petacchi<br />

20 Giuseppe Olmo<br />

20 Miguel Poblet<br />

RECORD<br />

Vittorie finali<br />

5 Binda, Coppi, Merckx<br />

Giorni in maglia rosa<br />

76 Merckx, 60 Binda<br />

Tappe totali in una sola edizione<br />

12 Binda nel 1927<br />

Tappe consecutive<br />

8 Binda nel 1929<br />

Vincitore più giovane<br />

Coppi a 20 anni nel 1940<br />

Vincitore più anziano<br />

Magni a 35 anni nel 1955<br />

I PATRON<br />

Dalla sua nascita ad oggi, in quattro<br />

hanno ricoperto la carica di direttore<br />

del Giro d’Italia:<br />

dal 1909 al 1948: Armando Cougnet<br />

dal 1949 al 1992: Vincenzo Torriani<br />

dal 1993 al 2003: Carmine Castellano<br />

dal 2004: Angelo Zomegnan<br />

GIRO:ECCO<br />

le magnifiche 23<br />

AL VIA ALMENO<br />

207 cORRIDORI<br />

AG2R La Mondiale (Fra) • BMC Racing Team (Usa) • Euskaltel-<br />

Euskadi (Spa) • HTC-Highroad (Usa) • Katusha Team (Rus) •<br />

Lampre-ISD (Ita) • Leopard-Trek (Lux) • Liquigas-Cannondale (Ita)<br />

• Movistar Team (Spa) • Omega Pharma-Lotto (Bel) • Pro Team<br />

Astana (Kaz) • QuickStep Cycling Team (Bel) • Rabobank Cycling<br />

Team (Ola) • Saxo Bank-Sungard (Dan) • Sky Pro Cycling (GB) •<br />

Team Garmin-Cervelo (Usa) • Team RadioShack (Usa) • Vacansoleil-DCM<br />

(Ola)<br />

Inoltre, ottenuta da parte dell’Uci la deroga a superare il tetto<br />

dei 200 corridori alla partenza da Torino per celebrare adeguatamente<br />

il 150° anniversario dell’Unità d’Italia attraverso<br />

atleti e formazioni del Paese, le 18 Uci ProTeam verranno affiancate<br />

dalle seguenti 5 squadre della categoria Uci Professional<br />

Continental:<br />

Acqua & Sapone (Ita) • Androni Giocattoli (Ita) • Colnago-CSF (Ita)<br />

• Farnese Vini-Neri Sottoli (GB) • Geox-TMC (Spa).<br />

TUTTE LE TAPPE<br />

DeLLA cORsA ROsA <strong>2011</strong><br />

1. Sab 7/05/<strong>2011</strong>, 21,5 Km: Venaria Reale - Torino (Crono squadre)<br />

2. Dom 8/05/<strong>2011</strong>, 242 Km: Alba - Parma<br />

3. Lun 9/05/<strong>2011</strong>, 178 Km: Reggio Emilia - Rapallo<br />

4. Mar 10/05/<strong>2011</strong>, 208 Km: Quarto dei Mille - Livorno<br />

5. Mer 11/05/<strong>2011</strong>, 201 Km: Piombino - Orvieto<br />

6. Gio 12/05/<strong>2011</strong>, 195 Km: Orvieto - Fiuggi Terme<br />

7. Ven 13/05/<strong>2011</strong>, 100 Km: Maddaloni - Montevergine di Mercogliano<br />

8. Sab 14/05/<strong>2011</strong>, 214 Km: Sapri - Tropea<br />

9. Dom 15/05/<strong>2011</strong>, 159 Km: Messina - Etna<br />

Lun 16/05/<strong>2011</strong> - Riposo<br />

10. Mar 17/05/<strong>2011</strong>, 156 Km: Termoli - Teramo<br />

11. Mer 18/05/<strong>2011</strong>, 160 Km: Tortoreto Lido - Castefidardo<br />

12. Gio 19/05/<strong>2011</strong>, 171 Km: Castefidardo - Ravenna<br />

13. Ven 20/05/<strong>2011</strong>, 159 Km: Spilimbergo - Grossglockner<br />

14. Sab 21/05/<strong>2011</strong>, 210 Km: Lienz - Monte Zoncolan<br />

15. Dom 22/05/<strong>2011</strong>, 230 Km: Conegliano - Gardeccia/Val di Fassa<br />

Lun 23/05/<strong>2011</strong> - Riposo<br />

16. Mar 24/05/<strong>2011</strong>, 12,7 Km: Belluno - Nevegal (Crono individuale)<br />

17. Mer 25/05/<strong>2011</strong>, 246 Km: Feltre - Sondrio<br />

18. Gio 26/05/<strong>2011</strong>, 147 Km: Morbegno - San Pellegrino Terme<br />

19. Ven 27/05/<strong>2011</strong>, 211 Km: Bergamo - Macugnaga<br />

20. Sab 28/05/<strong>2011</strong>, 242 Km: Verbania - Sestriere<br />

21. Dom 29/05/<strong>2011</strong>, 32,8 Km: Milano - Milano (Crono individuale)<br />

ALBO D’ORO<br />

2009 MENCHOV Denis • 2008 CONTADOR Alberto •<br />

2007 DI LUCA Danilo • 2006 BASSO Ivan • 2005 SA-<br />

VOLDELLI Paolo • 2004 CUNEGO Damiano • 2003 SIMONI<br />

Gilberto • 2002 SAVOLDELLI Paolo • 2001 SIMONI Gilberto<br />

• 2000 GARZELLI Stefano • 1999 GOTTI Ivan • 1998<br />

PANTANI Marco • 1997 GOTTI Ivan • 1996 TONKOV Pavel<br />

(Russia) • 1995 ROMINGER Tony (Svizzera) • 1994 BERZIN<br />

Eugeni (Russia) • 1993 INDURAIN Miguel (Spagna) • 1992<br />

INDURAIN Miguel (Spagna) • 1991 CHIOCCIOLI Franco •<br />

1990 BUGNO Gianni • 1989 FIGNON Laurent (Francia) •<br />

1988 HAMPSTEN Andrew (U.S.A.) • 1987 ROCHE Stephen<br />

(Irlanda) • 1986 VISENTINI Roberto • 1985 HINAULT Bernard<br />

(Francia) • 1984 MOSER Francesco • 1983 SARONNI<br />

Giuseppe • 1982 HINAULT Bernard (Francia) • 1981 BAT-<br />

TAGLIN Giovanni • 1980 HINAULT Bernard (Francia) • 1979<br />

SARONNI Giuseppe • 1978 DE MUYNCK Johan (Belgio) •<br />

1977 POLLENTIER Michel (Belgio) • 1976 GIMONDI Felice<br />

• 1975 BERTOGLIO Fausto • 1974 MERCKX Eddy (Belgio)<br />

• 1973 MERCKX Eddy (Belgio) • 1972 MERCKX Eddy (Belgio)<br />

• 1971 PETTERSON Gösta (Svezia) • 1970 MERCKX<br />

Eddy (Belgio) • 1969 GIMONDI Felice • 1968 MERCKX Eddy<br />

(Belgio) • 1967 GIMONDI Felice • 1966 MOTTA Gianni •<br />

1965 ADORNI Vittorio • 1964 ANQUETIL Jacques (Francia)<br />

• 1963 BALMAMION Franco • 1962 BALMAMION Franco<br />

• 1961 PAMBIANCO Arnaldo • 1960 ANQUETIL Jacques<br />

(Francia) • 1959 GAUL Charly (Lussemburgo) • 1958 BAL-<br />

DINI Ercole • 1957 NENCINI Gastone • 1956 GAUL Charly<br />

(Lussemburgo) • 1955 MAGNI Fiorenzo • 1954 CLERICI<br />

Carlo (Svizzera) • 1953 COPPI Fausto • 1952 COPPI Fausto<br />

• 1951 MAGNI Fiorenzo • 1950 KOBLET Hugo (Svizzera) •<br />

1949 COPPI Fausto • 1948 MAGNI Fiorenzo • 1947 COP-<br />

PI Fausto • 1946 BARTALI Gino • 1940 COPPI Fausto •<br />

1939 VALETTI Giovanni • 1938 VALETTI Giovanni • 1937<br />

BARTALI Gino • 1936 BARTALI Gino • 1935 BERGAMASCHI<br />

Vasco • 1934 GUERRA Learco • 1933 BINDA Alfredo •<br />

1932 PESENTI Antonio • 1931 CAMUSSO Francesco •<br />

1930 MARCHISIO Luigi • 1929 BINDA Alfredo • 1928<br />

BINDA Alfredo • 1927 BINDA Alfredo • 1926 BRUNERO<br />

Giovanni • 1925 BINDA Alfredo • 1924 ENRICI Giuseppe<br />

• 1923 GIRARDENGO Costante • 1922 BRUNERO Giovanni<br />

• 1921 BRUNERO Giovanni • 1920 BELLONI Gaetano •<br />

1919 GIRARDENGO Costante • 1914 CALZOLARI Alfonso<br />

• 1913 ORIANI Carlo • 1912 a squadre: ATALA • 1911<br />

GALETTI Carlo • 1910 GALETTI Carlo • 1909 GANNA Luigi<br />

51 InFly


TRADIZIONI | MAPPAmondo<br />

52 InFly<br />

«Via del tè»<br />

Una<br />

A MILANO<br />

entre il Giappone<br />

sta combattendo<br />

con grande dignità<br />

una delle più grandi<br />

tragedie del secolo, a Milano, nascosto sui<br />

navigli, c’è un piccolo angolo «nipponico» in<br />

cui ogni settimana si consuma la «Via del tè»,<br />

una cerimonia che in realtà è una disciplina<br />

vera e propria. Questo cerimoniale «Chanoyu»<br />

viene tramandato da tre scuole: Omotesenke,<br />

Urasenke e Mushakojisenke.<br />

Tra queste quella più attiva, e con più largo<br />

seguito, è la scuola Urasenke, attualmente<br />

diretta dal signor Soshitzu Sen, quindicesimo<br />

discendente del fondatore, che in Italia ha due<br />

sedi: una a Milano e una a Roma.<br />

Nel primo caso l’anima di questo piccolo cosmo<br />

si chiama Paola Benassi che, dell’associazione<br />

Urasenke, è il Presidente onorario.<br />

Lei, classe ‘46, di origine trentina, è cresciuta<br />

sulle (amatissime) Dolomiti, ha vissuto a Milano,<br />

Varsavia, New York, Roma, ma da quando ha<br />

scoperto di essere innamorata del Giappone, lo<br />

ha poi ritrovato dappertutto.<br />

«Non voglio sembrare una che si dà delle arie,<br />

ho solo realizzato un mio piccolo sogno», ripete<br />

con grande modestia, quando si parla del suo<br />

impegno nel diffondere lo studio e la pratica della<br />

cerimonia del tè in Italia.<br />

«Il tè non è solo: far scaldar<br />

l’acqua preparare il tè e berlo<br />

come conviene.<br />

Questo è quanto dovete<br />

sapere»(Sen No Rikyu)<br />

UTeNsILI<br />

PeR IL Tè<br />

Ecco alcuni degli utensili<br />

utilizzati durante la cerimonia<br />

del tè:<br />

CHAKIN Pezza di lino per asciugare la tazza<br />

CHAsAKU Cucchiaio per mettere la polvere<br />

del tè dal contenitore di lacca (natsume) nella tazza<br />

CHAseN Frollino in bambolo per sciogliere la polvere<br />

CHAWAN Tazza per il tè<br />

HIsHAKU Mestolo in bambolo per mettere l’acqua calda e fredda<br />

MACHA Tè in polvere<br />

MIZUsAsHI Contenitore in ceramica per l’acqua fredda<br />

NATsUMe Vasetto in lacca per il tè<br />

«Mi piace dire che ho vissuto a Tokyo per otto<br />

primavere», racconta. «Quando sono arrivata lì ,<br />

con mio marito e un figlio di appena otto anni, di<br />

quel paese non sapevo nulla. Un giorno mi hanno<br />

invitata a una cerimonia del tè ed io ho accettato<br />

di partecipare». Nessuno poteva sapere quanto<br />

questo rito l’avrebbe appassionata. «Quando ero<br />

in Giappone e partecipavo alla «Via del tè», tutti<br />

mi guardavano come una mosca bianca. Credo<br />

che fosse il mio destino, qualcosa che portavo<br />

nel dna, perché anche quando ci siamo trasferiti<br />

a New York, ho trovato un maestro del tè a soli<br />

due blocchi da casa, così ho potuto continuare<br />

a studiare». La cerimonia del tè richiede infatti<br />

anni ed anni di studio e pratica.<br />

«La verità è che dura dall’inizio della vita, fino<br />

alla fine» spiega la Benassi.<br />

«Poi la tecnica non basta. Quella la si può<br />

apprendere in pochi anni, ma la cerimonia del tè<br />

devi sentirla dentro».<br />

«Chan-no-yu», la «Via del tè», trae ispirazione<br />

dalla filosofia zen e si propone come un percorso<br />

verso la saggezza e la serenità. Nel preparare il tè<br />

è necessario prestare la massima attenzione a una<br />

respirazione profonda e ad una postura corretta;<br />

secondo questa disciplina la concentrazione,<br />

lo spirito di accoglienza e la fluidità dei gesti<br />

consentono di raggiungere uno stato di profondo<br />

benessere.<br />

Nel 1989, quando Paola ritorna a Milano, senza<br />

pensarci troppo, mette a disposizione una stanza<br />

di casa e crea le condizioni per incontrare altri<br />

appassionati ed interessati alla cerimonia del tè.<br />

Nel 2004 il gruppo inizia ad essere nutrito ed è<br />

così che nasce l’associazione culturale Urasenke<br />

che ha sede a Milano al numero 53 di Ripa di<br />

Porta Ticinese.<br />

«Di solito ci incontriamo due sere a settimana<br />

per fare pratica. I nostri appuntamenti sono<br />

frequentati sia da giapponesi che da italiani»,<br />

spiega Paola Benassi.<br />

«Per prima cosa bisogna imparare a fare l’ospite,<br />

in un secondo tempo a servire. Ovviamente sono<br />

molti anche i curiosi».Paola, che insieme ad altre<br />

tre persone (di cui due di origine giapponese)<br />

è uno degli istruttori del centro, confessa: «Un<br />

giorno vorrei diventare «Maestra» del tè, ma ci<br />

vorranno almeno altri dieci anni». Una passione<br />

davvero grande, che quasi commuove quando<br />

Paola cerca di spiegarla. «Quando tocchi le<br />

pietre delle Dolomiti, mentre ti arrampichi, hai<br />

una sensazione di contatto forte, ecco, è la stessa<br />

sensazione che io provo stringendo nelle mani la<br />

tazza del tè». apple by Chiara Parodi<br />

53 InFly


ARTE | MAPPAmondo<br />

MATISSE&MICHELANGELO<br />

È possibile che due personalità così geniali della storia<br />

dell’arte, vissute in secoli distanti tra loro, possano<br />

incontrarsi? A Brescia un’importante mostra si<br />

interroga su un’affinità elettiva che va oltre il tempo.<br />

Al check-in di un aeroporto<br />

qualunque, di una qualsivoglia<br />

città, arrivano due strani<br />

personaggi. Entrambi hanno<br />

la barba, ma ciò che più colpisce di loro, è<br />

il fatto che siano abbigliati in maniera così<br />

diversa. Uno porta giacca e pantaloni d’una<br />

foggia inizio ‘900, l’altro dei calzoni più corti<br />

54 InFly<br />

LA STRANA COPPIA<br />

e una casacca trasandata imbrattata di colore.<br />

Per certi versi s’assomigliano, un po’ per<br />

costituzione fisica, un po’ per fisionomia e<br />

hanno entrambi uno sguardo indagatore, che<br />

sembra voglia impossessarsi della realtà che<br />

li circonda, capace di mettere in soggezione<br />

qualsiasi interlocutore. Ad osservarli meglio,<br />

notiamo che uno di loro porta gli occhiali,<br />

In questa pagina Henri Matisse,<br />

Busto in gesso, bouquet di fiori, Olio su<br />

tela, 113 x 87 cm, San Paolo, MASP,<br />

Museu de Arte de São Paulo Assis Chateaubriand,<br />

© Succession H. Matisse by<br />

SIAE 2010, Photo by João Musa<br />

A fianco Henri Matisse, Il lanciatore<br />

di coltelli, tav. 15, Jazz, Paris, Tériade,<br />

1947, tavola a pochoir realizzata<br />

con gouache di Linel, 42 x 65 cm, Le<br />

Cateau-Cambrésis, Musée départemental<br />

Matisse, © Succession H. Matisse by<br />

SIAE 2010, Photo Philip Bernard<br />

mentre l’altro ha un naso storto forse frutto<br />

d’una caduta o d’una rissa, magari provocata<br />

dal suo carattere a quanto pare davvero<br />

irascibile. Ci rivolgiamo a quello dei due che<br />

sembra più mansueto e gli chiediamo di<br />

consegnarci il suo passaporto, dove leggiamo:<br />

Henry Emile Benoît Matisse, nato a Le Cateau-<br />

Cambrésis il 31 dicembre 1869, nazionalità<br />

francese quindi. Perfetto, passiamo all’altro.<br />

Michelangelo Buonarroti nato a Caprese,<br />

Arezzo, il 6 marzo del 1475, questo invece è<br />

italiano. Ohibò! L’attenzione si sofferma sulle<br />

differenti date di nascita. Com’è che questi<br />

due tizi stanno ancora al mondo? Sarà per il<br />

potere dei sepolcri di foscoliana memoria, ma<br />

soprattutto, com’è possibile che, nati a quattro<br />

secoli di distanza, viaggino assieme?<br />

Di “strane coppie”, del resto, è pieno il mondo e<br />

un paio d’anni fa si erano intravisti a braccetto<br />

nientemeno che Caravaggio e Bacon a spasso<br />

per le sale della Galleria Borghese.<br />

Talvolta è possibile prendersi la briga<br />

di utilizzare la fantasia, allora diventa<br />

plausibile poter immaginare che un’ipotetica<br />

macchina del tempo vada in “tilt” e metta in<br />

comunicazione personalità vissute in anni,<br />

secoli e contesti completamente diversi. In<br />

realtà non è poi così strano che ciò accada.<br />

Se pensiamo al caso specifico, ci rendiamo<br />

conto che Matisse non si può spiegare se non<br />

tenendo presente il suo legame col passato.<br />

Egli è stato sì un innovatore, ma senza<br />

cancellare la tradizione pittorica che lo ha<br />

preceduto, bensì assimilandola, rinnovandola<br />

e plasmandola secondo il gusto della propria<br />

sensibilità. Michelangelo e Matisse si sono<br />

incontrati parecchie volte e, di conseguenza,<br />

hanno stretto amicizia. Prima del Buonarroti,<br />

l’artista francese aveva incontrato altri colleghi,<br />

cercando di carpirne l’essenza della loro<br />

poetica, il loro modo di rappresentare. Da<br />

Ingres ad esempio, Matisse prende i riferimenti<br />

tematici e stilistici della propria arte. Da altri,<br />

in particolar modo dagli artisti italiani del<br />

Rinascimento, egli adotta il disegno che, pianopiano,<br />

si dissolve per lasciar spazio alle grandi<br />

campiture di colore dai forti contrasti tonali. E<br />

da Michelangelo?<br />

Ciò che più interessava a Matisse dell’artista<br />

toscano, era l’intimo legame tra pittura e<br />

scultura che il Buonarroti aveva esplorato.<br />

Prima del superamento della superficie<br />

della tela attraverso i «Concetti spaziali» di<br />

Lucio Fontana, Henry Matisse, padre delle<br />

avanguardie del XX secolo, era riuscito «a<br />

ritagliare a vivo nel colore» grazie alle sue<br />

gouaches découpées e prima ancora s’era<br />

interrogato sul rapporto tra la plasticità dei<br />

corpi rappresentati in relazione allo sfondo<br />

in cui essi sono collocati. Se infatti è normale<br />

per una scultura dialogare con lo spazio in<br />

cui è inserita, essendo un’opera che vive nelle<br />

tre dimensioni di larghezza, lunghezza e,<br />

soprattutto, profondità, come può un’opera<br />

pittorica, per sua natura bidimensionale,<br />

essere considerata un’opera plastica che<br />

va oltre la superficie del quadro? Questo è<br />

l’argomento che più appassionava Matisse il<br />

quale, approfondendo le proprie ricerche, non<br />

poteva che entusiasmarsi di fronte alle opere<br />

del Buonarroti: «Sono ritornato studente […],<br />

cerco di impadronirmi della concezione chiara<br />

e complessa che è alla base della costruzione di<br />

Michelangelo».<br />

Il gesto delle mani di Dio e Adamo che si<br />

uniscono al centro della Cappella Sistina<br />

affrescata dal Buonarroti, non è affatto<br />

diverso dai personaggi da lui scolpiti nelle<br />

Cappelle Medicee in San Lorenzo. Un dipinto<br />

di Michelangelo deve esistere per forza anche<br />

55 InFly


nella sua terza dimensione, così come le sue<br />

sculture, l’unica differenza con quest’ultime è<br />

che in campo pittorico questa cosa la possiamo<br />

solo intuire. Così come in un blocco di marmo<br />

esistono infinite forme, anche nella tela sono<br />

celati infiniti modi di rappresentazione, la<br />

forma è la cosa più importante, anche per<br />

Matisse: «si potrebbe far rotolare una statua<br />

di Michelangelo - affermava - dall’alto di<br />

una collina fino a far scomparire la maggior<br />

parte degli elementi di superficie: la forma<br />

rimarrebbe comunque intatta».<br />

Il percorso espositivo in Santa Giulia propone<br />

180 opere fra dipinti, sculture, disegni, incisioni<br />

finalizzate ad indagare il rapporto della “strana<br />

coppia”. Di Matisse si potranno ammirare le<br />

prime opere del periodo fauve, per approdare<br />

alle creazioni dell’ultima parte della sua<br />

vita. Michelangelo invece è rappresentato da<br />

una serie di calchi scultorei e da un disegno<br />

originale raffigurante due veneri che sarà<br />

possibile mettere a confronto con la grande<br />

gouache découpée di Matisse intitolata<br />

appunto «Venere».<br />

Henry Matisse, al check-in in aeroporto,<br />

56 InFly<br />

Matisse non si può spiegare<br />

se non tenendo presente il<br />

suo legame col passato<br />

si sentiva un po’ come quell’idrovolante<br />

descritto dalle parole di Louis Aragon<br />

ricordate nell’introduzione del catalogo, dalla<br />

curatrice della mostra Claudia Beltramo Ceppi:<br />

«Guardate: sono come quell’idrovolante. Si<br />

tratta di decollare. […] ha dei galleggianti che<br />

lo sostengono, lo sostengono… Poi prende il<br />

volo. Non è coi galleggianti che si alza. Una<br />

volta che è in volo dimentica i galleggianti.<br />

Non gli servono più a nulla. I galleggianti<br />

sono tutto quello che volete… il Louvre… i<br />

maestri… tutto quello che ho conosciuto… Si<br />

tratta di perdersi». Diciamo allora che Matisse è<br />

stato sedotto da Michelangelo, poi Matisse lo ha<br />

abbandonato per sedurre qualcun altro e vi è<br />

riuscito. appleby Fabio Mazzetto<br />

In questa pagina Henri Matisse, Il<br />

cowboy tav. 14, Jazz, Paris, Tériade,<br />

1947 tavola a pochoir realizzata con<br />

gouache di Linel, 42 x 65 cm<br />

Le Cateau-Cambrésis, Musée départemental<br />

Matisse © Succession H.<br />

Matisse by SIAE 2010<br />

Photo Philip Bernard<br />

A fianco, sopra Henri Matisse, Icaro,<br />

tav. 8, Jazz, Paris, Tériade, 1947,<br />

tavola a pochoir realizzata con gouache<br />

di Linel, 42 x 65 cm, Le Cateau-Cambrésis,<br />

Musée départemental Matisse.<br />

© Succession H. Matisse by SIAE 2010,<br />

Photo Philip Bernard<br />

Sotto Henri Matisse, Pianista e giocatori<br />

di dama. Olio su tela<br />

73,7 x 92,4 cm , 1924<br />

Washington, National Gallery of<br />

Art, Collection of Mr. and Mrs. Paul<br />

Mellon, 1985.64.25<br />

© Succession H. Matisse by SIAE 2010<br />

Image courtesy National Gallery of Art,<br />

Washington<br />

MATISSE. LA<br />

SEDUZIONE DI<br />

MICHELANGELO<br />

11 febbraio – 12 giugno <strong>2011</strong><br />

Sede: Museo di Santa Giulia<br />

Brescia<br />

Orari: da lunedì a giovedì<br />

dalle 9.00 alle 20.00;<br />

venerdì e sabato dalle 9.00<br />

alle 21.00;<br />

domenica dalle 9.00 alle<br />

20.00.<br />

Info e prenotazioni:<br />

www.matissebrescia.it<br />

Numero verde: 800 775083<br />

57 InFly


DILLO CON UN FIORE | MAPPAmondo<br />

58 InFly<br />

Fiori per chiedere Perdono<br />

appleby Nadia Redi<br />

La parola “Perdono” arriva dritta al cuore di ognuno di noi, regalandoci<br />

un profondo senso di serenità. Non tutti però, sono capaci di chiedere<br />

perdono quando sbagliano, ma il modo migliore per mettere fine a un<br />

conflitto o porre rimedio a una situazione sentimentalmente complicata<br />

è regalare dei fiori. I fiori da offrire in questa circostanza sono: in<br />

primis la Peonia, questo fiore rappresenta la “timidezza, il pudore e la<br />

vergogna“, quindi adatto a chi vuol farsi perdonare qualche cosa. Anche<br />

un mazzo di Anemoni colorati (tutti i colori tranne il bianco) è un chiaro<br />

simbolo di riconciliazione, così come il Giacinto, quest’ ultimo da donare<br />

quando si commettono delle sgradevolezze nei confronti della persona<br />

amata, per finire abbiamo le Calendule che nel linguaggio dei fiori<br />

indicano “dolore e dispiacere“, quindi evidenziano il pentimento.<br />

PEONIA<br />

CURIOSITA’: Pianta originaria dell’ Asia, Cina, Giappone, Europa. Fiore<br />

associato all’ oriente e in particolare alla Cina, le peonie cinesi risultano molto<br />

più grandi e doppie di quelle europee, erano il fiore degli imperatori, i soli che<br />

potevano coltivarlo e coglierlo. Oltre ad essere simbolo del perdono la Peonia<br />

lo è di BELLEZZA e DIGNITOSA ELEGANZA. Questo fiore rappresenta anche<br />

FELICITA’ nella vita e nel matrimonio<br />

ANEMONE<br />

CURIOSITA’: Proviene dalle zone settentrionali del bacino Mediterraneo.<br />

Secondo la leggenda questo fiore nacque dalle lacrime versate da Venere per<br />

la morte dell’ amato Adone. Da qui i significati di MALINCONIA e ABBANDONO,<br />

ma anche CANDORE<br />

GIACINTO<br />

CURIOSITA’: Pianta originaria dell’Europa e Asia. In Italia il bulbo del giacinto<br />

giunse per la prima volta alla fine del 1500 dall’ Asia Occicentale. Preziosa è la<br />

sua essenza, con la quale, da sempre, si ricava un profumo delizioso e molto<br />

ricercato. I significati attribuiti ai fiori sono: per il giacinto rosso è simbolo di<br />

DOLORE, quello blu di COERENZA<br />

CALENDULA<br />

CURIOSITA’: Si trova spontaneamente nei prati e nei pascoli. Questa pianta<br />

ha funzioni medicinali, in Europa si usano le preparazioni in caso di stati<br />

infiammatori della pelle e della membrana delle mucose, lievi bruciature e<br />

scottature solari. Queso fiore simboleggia il DOLORE e la SOFFERENZA<br />

59 InFly


TENDENZE | MAPPAmondo<br />

Baratto<br />

Mon<br />

Amour<br />

appleby Stefania Prandi<br />

60 InFly<br />

cambiarsi vestiti, oggetti per<br />

la casa, giochi dei bimbi, libri<br />

e molto altro è sempre più di<br />

moda. Lo dimostra il fiorire<br />

delle swap (scambio, in inglese) boutique<br />

in molte città italiane e dei siti<br />

internet dedicati al baratto. A Milano, ad<br />

esempio, c’è la swap boutique firmata<br />

Atelier del Riciclo, dove ci si scambiano<br />

accessori glam, bijoux e piccoli oggetti<br />

di luxury design. Per partecipare al<br />

baratto bisogna fare un abbonamento<br />

(i costi variano in base alla durata).<br />

Poi si consegnano gli oggetti da scambiare allo<br />

staff del negozio che li stima e li suddivide in 7 classi<br />

di valore: si va dai 5 -20 euro agli oltre 800 euro.<br />

Si ricevono quindi gli swap token, buoni spesa che<br />

vengono utilizzati per portarsi a casa altri oggetti<br />

della stessa categoria di valore. Allo stesso modo<br />

funziona anche Barattiamo?, negozio di Roma dove<br />

ci si scambiano vestiti e accessori. Gli abiti, prima di<br />

essere esposti, vengono opportunamente sterilizzati.<br />

A Treviso, invece, c’è Luxury swapping, boutique<br />

che tratta soltanto abbigliamento, mobili, oggetti<br />

di design e antiquariato, quadri, braccialetti, anelli<br />

e collane rigorosamente di marca. Tutti gli oggetti<br />

Chi ospita ha l’opportunità di<br />

incontrare persone senza allontanarsi da<br />

casa, mentre i surfer (chi viene ospitato)<br />

possono immergersi nella vita<br />

quotidiana dei posti che visitano<br />

sono visibili anche online. In questo modo chiunque<br />

può partecipare allo swap direttamente da casa.<br />

Ed è proprio il web la nuova frontiera dello scambio.<br />

Zero Relativo (www.zerorelativo.it), ad esempio, è un<br />

sito che, al grido di “io non ho bisogno di denaro”,<br />

offre una piattaforma di scambio per poter barattare<br />

di tutto: dalle stampanti alle cornici passando<br />

per i jeans, i cappellini e gli oggetti da collezione. E<br />

sempre online si può trovare un divertente vademecum<br />

per organizzare piccoli o grandi eventi in tutta<br />

Italia all’insegna del no-money. Il Kit senza moneta,<br />

realizzato dall’associazione culturale ManaManà di<br />

Torino, è scaricabile gratis dal sito www.manamana.<br />

it. In rete, poi, si possono barattare anche i libri.<br />

Sul sito Baratto libri (www.barattolibri.com) si può<br />

consultare il database e contattare direttamente<br />

il proprietario del romanzo o del saggio che si sta<br />

cercando oppure ci si può registrare e diventare inserzionisti<br />

per scambiare (oppure vendere) i propri<br />

libri. Ci sono poi portali dedicati interamente allo<br />

scambio di giochi e videogiochi. Sul sito Bambini<br />

giochi (www.bambinigiochi.it) c’è una vasta scelta<br />

di giocattoli di marche diffuse anche nei negozi.<br />

L’unica clausola è che i giocattoli possono essere tenuti<br />

per due mesi al massimo e poi vanno restituiti.<br />

Game change (www.gamechange.it), invece, offre<br />

un’ampia scelta di videogiochi per tutti i tipi di computer.<br />

Ci si scambiano vestiti sul sito di Swap club<br />

(www.swapclub.it) una vera e propria community<br />

di amanti del baratto dove si possono trovare anche<br />

gli appuntamenti per gli swap party più vicini a<br />

casa. Le feste del baratto sono occasioni non soltanto<br />

per scambiarsi gli oggetti che non si vogliono<br />

più ma anche per conoscere nuove persone. E sono<br />

sempre più diffuse. Ma lo swap party non rappresenta<br />

l’unica possibilità per stringere nuove relazioni.<br />

Ce n’è un’altra, forse più impegnativa, ma molto<br />

di moda - soprattutto all’estero - ed è lo scambio di<br />

casa. Entrando nel dettaglio, si scopre che ci sono<br />

tre tipi di house swap. Il primo è lo scambio vero e<br />

proprio della casa (per un periodo limitato, ovviamente).<br />

Su Scambio casa (www.scambiocasa.com),<br />

pagando un abbonamento mensile, si può scegliere<br />

tra oltre 39mila schede di case e appartamenti di<br />

tutti i tipi in 142 diversi paesi del mondo. Il secondo<br />

è il couchsurfing, termine che letteralmente significa<br />

“saltare da un divano all’altro”. CouchSurfing, è<br />

un’organizzazione internazionale no profit che mette<br />

in comunicazione tra loro viaggiatori e “abitanti<br />

del posto” di più di 230 paesi in tutto il mondo. Chi<br />

ospita ha l’opportunità di incontrare persone senza<br />

allontanarsi da casa, mentre i surfer (chi viene ospitato)<br />

possono immergersi nella vita quotidiana dei<br />

posti che visitano. Il terzo, trovare ospitalità in casa<br />

di famiglie che mettono a disposizione una stanza<br />

in cambio di cibo e vestiti oppure di “competenze”.<br />

Come hanno fatto, ad esempio, Alfredo e Ilaria, due<br />

scultori che nella loro casa del Seicento di Bosa,<br />

in provincia di Oristano, hanno offerto ospitalità<br />

in cambio di “marmellate biologiche, olio e molto<br />

altro”. I due raccontano anche di avere ospitato una<br />

maestra di canto e un suonatore di ukulele per una<br />

settimana. Una formula, questa, di grande successo:<br />

per la stagione estiva 2010 è stato registrato il tutto<br />

esaurito. Ora la villa è in vendita (o in affitto) per<br />

nuovi volenterosi swapper.<br />

61 InFly


LA VALIGIA SUL LETTO | MAPPAmondo<br />

1<br />

La preparazione: stress o<br />

inizio del viaggio?<br />

Stress.<br />

10<br />

62 InFly<br />

La preparazione:<br />

razionale o istintiva?<br />

Razionale.<br />

Quando incominci a<br />

prepararlo?<br />

Dieci minuti prima di partire.<br />

18<br />

La porti o te<br />

la fai portare?<br />

La porto.<br />

9<br />

2A cosa non potresti mai<br />

Qual e’ la tua lista base?<br />

Mutande, un libro,<br />

il computer.<br />

11<br />

Quando ormai<br />

è troppo tardi, hai<br />

dimenticato qualcosa?<br />

Sempre!<br />

Colori diversi per<br />

l’attesa di<br />

emozioni diverse?<br />

Uso sempre lo stesso<br />

borsone.<br />

C’è un portafortuna dentro?<br />

No.<br />

8<br />

3<br />

rinunciare?<br />

Alle infradito.<br />

Trolley, valigia<br />

o borsone?<br />

Borsone.<br />

È un completamento del<br />

tuo look o solo uno<br />

strumento utile?<br />

Anche un complemento<br />

del mio look.<br />

Cosa togli?<br />

Il beauty.<br />

16<br />

12<br />

17Contenitore del tuo mondo<br />

o supporto logistico?<br />

La valigia che uso per gli<br />

spettacoli è il mio mondo.<br />

Omar<br />

Fantini<br />

<strong>Infly</strong> entra nella valigia di Omar Fantini,<br />

conduttore televisivo e comico. La sua prima<br />

apparizione è su Odeon TV, ma è grazie ai<br />

programmi Mediaset: Ciro presenta Visitors<br />

e Colorado che trova la popolarità. Attualmente<br />

è alla conduzione di Central Station su<br />

Comedy Central e a teatro con lo spettacolo<br />

Ridi’n’Bergamo.apple by Elena D’Arminio<br />

7<br />

4<br />

15<br />

13<br />

Quando parti contiene<br />

speranze? Quando torni<br />

contiene ricordi?<br />

Speranze no, ma ricordi sì.<br />

Contenuto:<br />

per apparire o<br />

per essere?<br />

Un po’ e un po’.<br />

5<br />

Morbido o rigido?<br />

Morbido.<br />

6<br />

Di pregio, firmato<br />

o robusto e affidabile?<br />

Robusto e affidabile.<br />

14<br />

Per viaggiare nello<br />

spazio o nell’anima?<br />

Nello spazio.<br />

1 IL PROFUMO<br />

3 IL BALSAMO<br />

Bang, di MARC JACOBS, si<br />

apre con un vivace trio di pepe in<br />

grani nero, rosa e bianco. Un mix<br />

eccezionale, molto raffinato, con<br />

un’intrigante eleganza maschile.<br />

Il cuore e il fondo della fragranza<br />

sono avvolti da primitivi legni virili,<br />

che donano un piacevole calore.<br />

Si mescolano vetiver, muschio<br />

bianco e patchouli creando una<br />

sensualita’ potente. La fragranza<br />

indugia sulla pelle con un’audace,<br />

intensa e raffinata personalita’.<br />

La Roche-Posay - XY HOMME<br />

Trattamenti dermatologici per<br />

l’uomo. La pelle dell’uomo ha<br />

bisogno di formulazioni specifiche.<br />

Per questo La Roche-Posay ha<br />

creato la gamma XY HOMME<br />

con attivi selezionati, adeguati<br />

alle sue caratteristiche e formule<br />

ipoallergeniche adatte anche<br />

alla pelle pi sensibile. Balsamo<br />

Normalizzante Anti-Rossori<br />

balsamo per la pelle con<br />

arrossamenti post-rasatura, rossori<br />

persistenti. Tubo da 75 ml - 19,40<br />

5 IL LIBRO<br />

Come l’arte cinematografica s’accosta<br />

alla più grande storia mai raccontata,<br />

in che modo registi d’ogni tempo<br />

hanno rivisitato la vita di Gesù<br />

Cristo, con quale obiettivo, con<br />

quanto coinvolgimento; il saggio<br />

di Irene Savi indaga il rapporto tra<br />

pellicola e Vangelo, ripercorrendo<br />

le tappe di un’attrazione che ha<br />

coinvolto alti nomi del cinema<br />

internazionale, quali Scorsese,<br />

Pasolini, Zeffirelli e Gibson. Il lavoro<br />

offre al lettore una visione chiara e<br />

completa della trasposizione della<br />

parola in immagine, sottolineando le<br />

virtù di quanti vi si sono cimentati,<br />

giungendo attraverso grandi sforzi a<br />

risultati assolutamente diversi e talora<br />

di altissima tensione spirituale.<br />

PREZIOSI COMPAGNI DI VIAGGIO | MAPPAmondo<br />

L’OROLOGIO 2<br />

Fascino senza tempo per Master<br />

Automatic Grandata, nuovo<br />

orologio maschile della storica<br />

linea Master di casa Altanus, che<br />

presenta caratteristiche tecniche e<br />

stilistiche di elevato pregio.<br />

Un segnatempo di assoluta classe<br />

in cui si celebra l’incontro tra gusto<br />

estetico e cura del dettaglio con le<br />

eccellenti performances garantite<br />

dalla maestria della maison.<br />

LA BORSA 6<br />

CA2510LA - Cartella con tasca frontale della<br />

linea Piquadro Land in vitello pieno fiore e<br />

tessuto tecnico. L’organizzazione<br />

interna prevede tasche porta iPad®, porta<br />

iPhone® e porta PC realizzate in pelle e<br />

retine metallizzate. Colori disponibili:<br />

avio, nero, miele, testa di moro e verde<br />

muschio.<br />

4 IL DISCO<br />

Tutti pazzi per Raphael Gualazzi:<br />

dopo la vittoria sul palco del Festival di<br />

Sanremo con il brano “Follia d’amore”,<br />

le quotazioni del geniale pianista e<br />

compositore di Urbino, ennesima scoperta<br />

della Sugar di Caterina Caselli, sono<br />

schizzate al top. “Personaggio dal talento<br />

straordinario” per Repubblica, “Raffinato<br />

strumentista, primus inter non-pares” per<br />

La Stampa, “Rivelazione del Festival” per<br />

il Messaggero, “di un altro pianeta” per il<br />

Quotidiano Nazionale.<br />

63 InFly


CINEMA | MAPPAmondo<br />

In questa 64 foto: InFly Una scena del film “Scream 4” in uscita il 15 <strong>Aprile</strong>.<br />

In alto: “Boris il film” in uscita il 1 aprile.<br />

film da<br />

non perdere<br />

6apple by Gabriele Acerbo<br />

BORIS IL FILM 1 APRILE<br />

Non è un pesce d’aprile. La serie cult che, per tre fortunate stagioni, ha raccontato sul canale satellitare<br />

Fox i retroscena spesso grotteschi delle fiction tv è diventata un film. Il cast è sempre<br />

quello: il ‘regggista’ Renè Ferretti, Stanis il protagonista dall’ego ingombrante, Corinna l’attrice<br />

cagna e molti altri. La differenza principale rispetto alla serie? Adesso la scalcinata troupe, anziché<br />

continuare a lavorare ad un’orrida fiction televisiva, si dedica al cinema d’autore, con risultati<br />

disastrosi. FICTIONESCO<br />

KICK ASS 1 APRILE<br />

Un adolescente sfigato decide di trasformarsi in supereroe, ma presto capisce che, per salvare<br />

l’umanità dai malvagi, non basta una tuta verdolina acquistata online. Dopo averne prese di santa<br />

ragione, Kick Ass grazie alla tv diventa popolare e riesce ad affrontare un temibile mafioso<br />

newyorchese. Ben presto farà la conoscenza anche di una coppia di veri giustizieri mascherati:<br />

Big Daddy (Nicolas Cage) e la figlioletta Hit Girl. Comico, grottesco, tarantiniano, esagerato. Un<br />

piccolo capolavoro che approda in Italia a distanza di un anno dall’uscita americana. Da non perdere.<br />

SUPERCULT<br />

HABEMUS PAPAM 15 APRILE<br />

Cinque anni dopo l’uscita de Il Caimano, Nanni Moretti torna a far riflettere sulla realtà di casa<br />

nostra, anzi, del Vaticano. Infatti è proprio il Papa, colto durante una imprevedibile crisi depressiva<br />

a ridosso della sua elezione al soglio pontificio, l’insolito protagonista di questo Habemus Papam.<br />

Per cercare una via d’uscita, viene assoldato un fidato psicanalista, con il volto di Nanni Moretti.<br />

Molto probabilmente, il film rappresenterà l’Italia al Festival di Cannes. MORETTIANO<br />

SCREAM 4 15 APRILE<br />

Qual è il tuo film horror preferito? Questo è il refrain del quarto capitolo di Scream, la saga thriller<br />

inventata quindici anni fa dal geniale Wes Craven e che sembrava aver avuto una battuta d’arresto<br />

nel 2000. I sopravvissuti della serie (Neve Campbell, Courteney Cox, David Arquette) fanno ritorno<br />

nella loro città natale e, naturalmente, ricominciano i delitti. A commetterli un maniaco che indossa<br />

un pastrano nero e la famigerata maschera dell’Urlo di Munch. Vittime, adesso come allora, le<br />

giovani studentesse del liceo locale, prima molestate al telefono e poi massacrate a coltellate. Citazionista,<br />

colto e divertente.METAHORROR<br />

CAPPUCCETTO ROSSO SANGUE 22 APRILE<br />

Alla fine anche la favola più popolare al mondo ha una sua versione sexy-horror-dark. È Cappuccetto<br />

rosso sangue, riletta - con massicce dosi horror e romanticismo alla Twilight - proprio dalla<br />

regista del primo episodio della serie vampiresca con Robert Pattinson e Kristen Stewart. Nel ruolo<br />

della bambina col cestino per la nonna c’è una Amanda Seyfried divisa tra l’amore per un baldo<br />

taglialegna, un matrimonio combinato con un ricco fabbro e l’insidia mortale di un lupo mannaro.<br />

FUMETTISTICO<br />

WORLD INVASION: BATTLE LOS ANGELES 22 APRILE<br />

Gli alieni conquistano gli Usa e il box-office. È una Los Angeles apocalittica invasa dagli alieni il<br />

teatro della battaglia finale di World Invasion: Battle Los Angeles, il mega film d’azione a superbudget<br />

dove un gruppo di coraggiosi marines combatte contro l’impossibile. Protagonista è<br />

Aaron Eckhart, un duro che non si arrende, e Michelle Rodriguez, sergente dei Marines Elena<br />

Santos: tosta e temeraria, come l’abbiamo già vista in Lost e Avatar. Grandi effetti speciali e divertimento.<br />

Quando il film di guerra si sposa la fantascienza FANTABELLICO<br />

65 InFly


2<br />

66 InFly<br />

EVENTI<br />

14<br />

11<br />

1<br />

9<br />

7<br />

ACCOMODAtEVI<br />

NEL SALONE<br />

3<br />

6<br />

5<br />

4<br />

13<br />

10<br />

12 – 17 AprILE<br />

appleby Alessia Marsigalia<br />

210.500 mq<br />

Superficie netta espositiva<br />

2.720<br />

Totale degli espositori<br />

50esima<br />

Edizione nazionale<br />

del Salone del Mobile<br />

5 Esposizioni<br />

nella Fiera: Salone<br />

nazionale-internazionale; Euroluce;<br />

SaloneUfficio; SaloneSatellite<br />

8<br />

12<br />

67 InFly


IN APERTURA<br />

1 - SEDIA: Progettata da Jean-Marie Massaud,<br />

Flow armchair è stata insignita dell’Interior<br />

Innovation Award <strong>2011</strong>–Best of Best. MDF<br />

italia spa, Milano www.mdfitalia.it<br />

2 - LIBRERIA: Random Box coniuga la<br />

predominante funzione espositiva e decorativa<br />

della libreria alla praticità di un mobile contenitore.<br />

MDF italia spa.<br />

3 - BILIARDO: B_IG è un biliardo da gioco<br />

all’italiana a buche strette, disegnato da Massimo<br />

Iosa Ghini. MBM Group S.r.l.<br />

www.mbmbiliardi.it<br />

4 - LAMPADA: Una lampada-scultura di<br />

estrema leggerezza visiva: Clover. Modello a<br />

sospensione disegnato da Brodie Neill.<br />

Kundalini, Milano www.kundalini.it<br />

5 - LAMPADA: Evita veste la luce con la sua<br />

evanescenza fisica, delicata eleganza e rigore<br />

stilistico, grazie anche alla sofisticatezza dei<br />

colori proposti, in armonia con lo schermo in<br />

policarbonato. Kundalini.<br />

6 - SVEGLIA: Orologio di ispirazione minimal<br />

con particolare assetto delle lancette sotto plexiglass,<br />

con piedini che lo rendono un originale cucù da<br />

tavolo. Internamente particolare tecnologia luce<br />

al Led. Diamantini & Domeniconi srl, Pesaro-<br />

Urbino www. diamantinidomeniconi.it<br />

7 - MOBILETTO: Centotrentacinque ante<br />

di diverse dimensioni da potere combinare in<br />

infinite composizioni: un programma molto vasto<br />

e ambizioso, anche solo al pensarlo in una ipotetica<br />

versione monocolore. Capo d’opera, Treviso<br />

www.capodopera.it<br />

8 - DIVANO: In collaborazione con il designer<br />

francese Philippe Nigro, nasce Canisse,<br />

una poltrona - divano davvero unica<br />

Serralunga, Milano www.serralunga.com<br />

9 - VASI: Vaso Singolare, Solitario, Lunare - in<br />

argilla rifinita e dipinta a mano, della designer<br />

Rosaria Rattin Kose, Milano<br />

www.kosemilano.com<br />

10 - POUFF: La seduta, in morbido poliuretano<br />

rende il Barcelonino un pezzo contemporaneo e<br />

informale. Serralunga<br />

11 - VASI: Joan Gaspar sviluppa nuove simmetrie<br />

di vasi caratterizzati dallo stesso spirito e<br />

caratteristiche della fioriera Lluna, che si arricchisce<br />

con Lluna Plena e Lluna Nova. Serralunga<br />

12 - TAVOLINO: White shell ha struttura in<br />

Cristalplant, materiale composito a base di resine<br />

poliestere e acriliche cariche di minerali, pigmentato<br />

in massa colore bianco opaco. Zanotta spa - Nova<br />

Milanese - MB www.zanotta.it<br />

13- TAVOLO: Billy ha gambe in lega di<br />

alluminio lucidato. Piano in medium density<br />

fiberboard impiallacciato in rovere tinto wengé<br />

oppure laccato lucido spazzolato colore bianco.<br />

Zanotta spa.<br />

14- TAVOLO: Dalla collaborazione con i<br />

designer Cairoli e Donzelli, nasce il tavolo<br />

Svedese il cui nome si ispira alla caratteristica<br />

confezione di fiammiferi. Il corpo centrale funziona<br />

come una scatola con due elementi che scorrono<br />

all’interno, dandogli la possibilità di estendersi in<br />

tutta la sua lunghezza. Serralunga<br />

68 InFly<br />

FUOrI<br />

(DAL)<br />

SALONE<br />

L’obiettivo di Fuorisalone.it è la promozione<br />

del design come evento, come performance,<br />

come installazione sul tessuto urbano. Un<br />

design che, uscendo dai suoi spazi ufficiali,<br />

diventa accessibile a tutti grazie all’utilizzo di<br />

strumenti e servizi adeguati. Milano ne sarà il<br />

vaso di Pandora, da aprire dal 12 al 17 <strong>Aprile</strong>.<br />

CI SONO<br />

tANtI<br />

LUOGHI<br />

Triennale Design Museum: in occasione dedica<br />

la sua quarta edizione agli uomini e alle<br />

aziende che con la loro attività hanno contribuito<br />

a creare il sistema del design italiano.<br />

“Le fabbriche dei sogni”, dal 5 aprile <strong>2011</strong> al 26<br />

febbraio 2012.<br />

Cuore di Milano: si trasforma in un nuovo<br />

visionario Theatrum Naturae, “CuoreBosco”,<br />

e fa rinascere gli alberi, avvolti nella nebbia<br />

padana, e quello straordinario mondo sonoro<br />

prodotto dalle specie volatili che lì stanziavano.<br />

Piazza Duomo: ospita “Principia – Stanze e<br />

sostanze delle arti prossime”, mostra immaginifica<br />

sul futuro, un percorso costituito da otto<br />

ambienti progettati da Denis Santachiara in<br />

collaborazione con Solares Fondazione delle<br />

Arti e scienziati, giovani e importanti artisti,<br />

dal 12 aprile al 1 maggio.<br />

Sull’IPhone o sullo Smartphone: si potrà avere<br />

un’anteprima dei Saloni accedendo in modo<br />

automatico all’applicazione ottimizzata per il<br />

piccolo schermo.<br />

appleby Elena D’Arminio<br />

ANCHE “EStErNI”<br />

AL SALONE<br />

Per studiarla sono venuti perfino dall’Australia: è una realtà unica al mondo e se<br />

abitate a Milano è molto probabile che almeno una volta abbiate partecipato ad un<br />

evento che ne portava il marchio. Stiamo parlando di Esterni, l’associazione fondata<br />

da Lorenzo Castellini, Beniamino Saibene e altri soci nel 1995 con lo scopo di sviluppare<br />

progetti culturali e soluzioni creative per lo spazio pubblico e le città. Esterni<br />

sarà una delle protagoniste del salone del Mobile con il Public Design Festival<br />

Com’è nata Esterni?<br />

Era il 1995 e noi un gruppo di amici poco più che ventenni, tutti studenti di lettere,<br />

teatro, architettura e ingegneria. Ci univa un forte senso di stanchezza nei confronti<br />

di Milano, soprattutto per quello che non offriva. Capimmo che ri-progettare spazi<br />

pubblici poteva essere in futuro un’esigenza sempre più richiesta: fu così che ci<br />

inventammo questo strano lavoro.<br />

Avete scelto un nome singolare<br />

Il nome deriva dalla nostra passione per gli spazi pubblici e poi c’era la voglia di<br />

non sentirsi sempre integrati a tutti i costi. In inglese forse ci saremmo chiamati<br />

outsiders…<br />

Da un’idea a oggi, dietro all’associazione cosa c’è?<br />

Un’organizzazione vera e propria. Al momento lavorano a tempo pieno 25 persone,<br />

età media 27 anni. Sono suddivisi in diversi settori: comunicazione, marketing,<br />

produzione, progettazione. Abbiamo anche molti collaboratori, che all’occorrenza<br />

ci danno consulenze su specifici progetti.<br />

Il prossimo grande appuntamento per voi è il Salone del Mobile e il Fuorisalone.<br />

Che sorprese avete in serbo?<br />

Il Public Design Festival: siamo alla terza edizione e presenteremo i migliori progettisti<br />

di spazi pubblici da tutto il mondo. Ci sarà un campeggio sotto la tangenziale,<br />

un sistema di mobilità sostenibile che coinvolge i cittadini in prima persona, la<br />

prima fattoria urbana di Milano.<br />

L’originalità vi contraddistingue: è vero che recentemente sono venuti perfino<br />

dall’Australia per studiare la vostra esperienza, unica al mondo?<br />

Sì, è vero. In molti ci studiano perché il modello economico e il sistema di intervento<br />

non sono tipici delle organizzazioni culturali; ogni anno sono molti gli studenti<br />

di economia, lettere, scienze politiche, turismo e comunicazione che decidono di<br />

fare la loro tesi su di noi.<br />

Quale credi sia stata l’iniziativa più rappresentativa degli ultimi anni?<br />

Forse lo sciopero dei telespettatori: esiste da 10 anni, ma ogni volta che lo riproponiamo<br />

è una grande soddisfazione. Si tratta di convincere gli italiani a non guardare<br />

la tv per un giorno e uscire. Molti musei, cinema, teatri aderiscono e offrono sconti<br />

a chi si presenta alla cassa con un telecomando.<br />

Siete anche i fondatori del Milano Film Festival, l’importante rassegna di<br />

cinema indipendente che quest’anno è giunta alla 15esima edizione registrando<br />

120 mila presenze<br />

È incredibile soprattutto se pensi che alla prima edizione eravamo in 120<br />

Qual è, secondo te, la ragione di questo successo?<br />

Forse il fatto che le persone avvertono la qualità dell’offerta culturale, apprezzano<br />

la coerenza delle nostre scelte e capiscono che il festival è pensato per loro, non per<br />

l’industria cinematografica e il cosiddetto star system, nè per i media…<br />

Per chiudere, quali sono gli obiettivi che vi ponete per il futuro?<br />

Vorremmo essere in grado di interpretare continuamente la contemporaneità e<br />

sviluppare soluzioni sostenibili ed efficaci assieme alle amministrazioni e ai privati<br />

per migliorare la qualità della vita di tutti. Troppo ambiziosi?<br />

69 InFly


Achi andrà il Pestello d’oro non è facile da<br />

indovinare. Arrivato alla IV edizione, il<br />

Campionato Mondiale di Pesto al Mortaio<br />

è diventato internazionale. Pubblico<br />

sempre più numeroso e concorrenti<br />

provenienti da mezzo mondo hanno confermato<br />

un successo tutto made in Genova! D’altra parte<br />

70 InFly<br />

GASTRONOMIA<br />

TUTTI MATTI PER IL<br />

apple by Ludovica Schiaroli<br />

pEStO DAY<br />

i vincitori delle precedenti edizioni confermano<br />

il trend: 2007 vince Luciana Parodi, casalinga<br />

sessantasettenne genovese; 2008 il campione è<br />

un giovane cuoco statunitense di origini coreane<br />

James D. Bowien. Nel 2010 vince un farmacista<br />

genovese quarantenne che ha partecipato con il<br />

vecchio mortaio di famiglia!<br />

TEL. +39 010 247 6926/7<br />

www.pestochampionship.it<br />

www.itchefs-gvci.com<br />

Per non sbagliare ecco la ricetta: Basilico ligure<br />

dop, olio extravergine della riviera dop, parmigiano<br />

reggiano e pecorino in parti uguali, pinoli italiani,<br />

aglio di Vessalico (Imperia), sale quanto basta.<br />

Considerata la seconda salsa più conosciuta e<br />

utilizzata al mondo nella ristorazione di qualità,<br />

quest’anno in occasione della IV Giornata<br />

Internazionale delle Cucine Italiane, oltre duemila<br />

ristoranti sparsi nei cinque continenti hanno<br />

celebrato la famosa salsa genovese servendo ai<br />

clienti specialità liguri a base di pesto, ma non<br />

solo. In attesa del 24 marzo 2012, quando a Genova<br />

si disputerà il IV Campionato Mondiale di Pesto<br />

al Mortaio, sono iniziate le gare internazionali<br />

eliminatorie disputate per la prima volta in<br />

cinque città extraeuropee: Buenos Aires, New York,<br />

Sapporo, Mosca e Rio de Janeiro.<br />

Sale affollate e pubblico oltre ogni aspettativa<br />

hanno stupito gli stessi organizzatori,<br />

l’Associazione Palatifini, che con soddisfazione<br />

confermano ci fossero oltre cento partecipanti<br />

sia a Sapporo che a Buenos Aires, dove peraltro,<br />

verrà disputata un’altra eliminatoria per<br />

accontentare tutte le richieste! Le gare si sono<br />

svolte contemporaneamente nelle cinque città e<br />

sono state trasmesse in diretta tramite internet<br />

skype in una sala appositamente allestita a<br />

Genova, dove giornalisti, ristoratori e addetti ai<br />

lavori aspettavano i nomi dei vincitori. Le sorprese<br />

non sono mancate: a Mosca ha vinto Gennady<br />

Grabrielyan di mestiere immobiliarista, mentre<br />

a Rio de Janeiro ha prevalso Bruno Armbrust,<br />

imprenditore petrolifero innamorato dell’Italia<br />

e della sua cucina. A Buenos Aires ha vinto<br />

Leonardo Fumarola, trentenne di origini pugliesi<br />

che ha letteralmente paralizzato l’antico quartiere<br />

di Boca, fondato dai genovesi nell’Ottocento. Due<br />

chef si sono invece aggiudicati la “semi-finale” a<br />

New York e a Sapporo: Aaron Sanchez, giovane ma<br />

già famoso cuoco che lavora in un ristorante sulla<br />

Quinta Strada e Katsuya Mikami che ha conosciuto<br />

il pesto proprio grazie al campionato mondiale.<br />

Disputate le eliminatorie non resta che pensare a<br />

casa nostra e chi volesse cimentarsi nella difficile<br />

e faticosa arte “del pestello” può ancora buttarsi<br />

nell’agone (per iscriversi www.pestochampionship.<br />

it). In primavera saranno organizzate altre<br />

gare eliminatorie che porteranno alla rosa dei<br />

“magnifici 100” che si sfideranno nella Sala del<br />

Maggior Consiglio di Palazzo Ducale a Genova,<br />

per l’occasione profumata dalle foglioline verdi<br />

del basilico ligure.<br />

71 InFly


AUTO | MAPPAmondo<br />

a nuova Mercedes-Benz C 63 AMG è<br />

ancora più sportiva ed affascinante:<br />

oltre al rinnovato design, la nuova<br />

versione ‘high performance’ di<br />

Classe C è dotata di numerose<br />

innovazioni tecniche che assicurano<br />

un piacere di guida superiore ed una<br />

netta riduzione dei consumi di carburante. La<br />

generazione <strong>2011</strong> di C 63 AMG è più dinamica ed<br />

atletica che mai. Nuova calandra, nuovo spoiler<br />

frontale AMG, luci diurne a LED specifiche<br />

e prese d’aria laterali sono le caratteristiche<br />

salienti del nuovo design frontale. Come anche<br />

il nuovo cofano motore, con powerdome, che è<br />

ora anche in alluminio. Il profilo è caratterizzato<br />

dagli ampi parafanghi con badge “6.3 AMG”<br />

e dai nuovi cerchi in lega AMG a 5 doppie<br />

razze in grigio titanio, con finitura a specchio.<br />

La massima dinamica di guida è garantita<br />

anche dagli pneumatici sportivi da 235/40 R<br />

18 all’anteriore e da 255/35 R 18 al posteriore.<br />

Anche la vista posteriore è molto caratterizzata,<br />

grazie soprattutto ai due doppi terminali cromati<br />

dell’impianto di scarico sportivo AMG, che<br />

caratterizzano in modo inconfondibile la vettura,<br />

non solo dal punto di vista estetico, ma anche da<br />

quello acustico.<br />

Il modello di punta della rinnovata Classe C<br />

presenta numerose novità anche ‘sotto pelle’:<br />

dalla SL 63 AMG è stato ripreso il cambio<br />

sportivo a 7 marce SPEEDSHIFT MC. Insieme al<br />

programma di marcia “Controlled Efficiency” ed<br />

all’utilizzo di una nuova pompa del servosterzo è<br />

stato possibile ridurre sensibilmente consumi ed<br />

72 InFly<br />

La nuova<br />

C 63 AMG<br />

Design, prestazioni<br />

e tecnologia<br />

ai massimi livelli<br />

emissioni. Il consumo di carburante della nuova<br />

C 63 AMG è pari a 12,0 litri per 100 chilometri<br />

secondo il ciclo di marcia europeo T AMG. Un<br />

vero spasso se si pensa che si sta gestendo un<br />

motore da 457 CV di potenza. Il cambio sportivo<br />

a 7 marce AMG sorprende per la sua straordinaria<br />

versatilità: con quattro programmi di marcia<br />

e le funzioni di “doppietta” e race start, questo<br />

gruppo permette sia uno stile di guida rilassato<br />

ed attento ai consumi che giri veloci in pista. La<br />

velocità delle cambiate è incredibile, pensate che<br />

nelle modalità “S+” e “M”, gli innesti impiegano<br />

soltanto 100 millesimi di secondo.<br />

Venendo al mostruoso propulsore, che muove<br />

la C 63 AMG, citiamo a pieno titolo l’otto cilindri<br />

aspirato da 6.208 centimetri cubici che eroga una<br />

potenza di 336 kW (457 CV) a 6.800 giri/min e<br />

mette a disposizione a 5.000 giri/min una coppia<br />

massima di 600 Nm. Tali prestazioni confermano<br />

la AMG un riferimento nel segmento, accelerando<br />

da zero a 100 km/h in solo 4,5 secondi, mentre la<br />

velocità massima (limitata elettronicamente) è<br />

di 250 km/h. Per chi invece desidera ancora più<br />

dinamicità e prestazioni, la nuova C 63 AMG è<br />

disponibile anche in versione Performance. La<br />

maggiore potenza, che cresce fino ai 358 kW (487<br />

CV), regala un’accelerazione da zero a 100 km/h in<br />

soli 4,4 secondi.<br />

Una volta seduti alla guida ad un primo sguardo<br />

nell’abitacolo le novità appaiono subito evidenti:<br />

la plancia completamente rinnovata con display<br />

integrato risulta ancora più accattivante e ricca di<br />

raffinati dettagli che ricordano immediatamente<br />

la nuova CLS 63 AMG. Il pregio e la qualità delle<br />

rifiniture sono in grado di soddisfare anche le<br />

aspettative più elevate. Tra le novità spicca il<br />

nuovo volante Performance AMG a tre razze in<br />

pelle Nappa con inserto metallico, caratterizzato<br />

!<br />

Le principali novità comprendono un comfort<br />

d’uso maggiore, display di dimensioni ampliate,<br />

trasferimento della rubrica telefonica tramite<br />

Bluetooth®, riproduzione musicale wireless,<br />

interfaccia USB nella consolle centrale. Il sofisticato<br />

sistema COMAND Online di serie offre per la prima<br />

volta l’accesso ad Internet. Il guidatore può infatti<br />

navigare liberamente a vettura ferma od attraverso<br />

un servizio online offerto da Mercedes-Benz, le cui<br />

pagine si caricano molto rapidamente. I servizi integrati<br />

comprendono, tra gli altri, le previsioni meteo e la<br />

ricerca di località, nonché la possibilità di scaricare un<br />

percorso precedentemente configurato sul PC tramite<br />

Google Maps ed inviato alla vettura.<br />

Cilindrata: 6.208 cm<br />

Potenza: 457 CV<br />

Coppia massima: 600 Nm a 5.000 giri/minuto<br />

Accelerazione 0-100 Km/h: 4,5 s<br />

Velocità massima: 250 Km/h<br />

Emissioni di CO2 : 280g/Km<br />

Consumo totale ( NEDC): 12,0 l/100 Km<br />

dalla corona appiattita nella parte inferiore e<br />

dalla speciale conformazione dell’impugnatura<br />

rivestita in pelle traforata che garantisce un<br />

perfetto controllo della vettura. I comandi<br />

del cambio al volante in alluminio, invece<br />

permettono l’innesto manuale delle marce<br />

senza mai staccare le mani dal volante. Pregiati<br />

anche gli inserti in alluminio scuro spazzolato,<br />

che impreziosiscono la plancia e l’interno delle<br />

porte. La consolle centrale è invece valorizzata<br />

da modanature in nero Pianoforte lucido<br />

ed ospitano anche la nuova manopola per i<br />

programmi di marcia del cambio C, S, S+, M e race<br />

start. apple by Marco Del Bo<br />

73 InFly


OROLOGI | MAPPAmondo<br />

Graham Chronofighter<br />

Oversize Referee<br />

Anche gli arbitri del torneo di<br />

Rugby Sei Nazioni seguono le<br />

tendenze cromatiche<br />

74 InFly<br />

Liu Jo Vanity Le proposte glamour<br />

da vere fashion victim di Liu Jo colori<br />

sgargianti quasi fluo secondo le regole<br />

delle passerelle. Senza dimenticare<br />

qualche pietra ma sempre con un occhio<br />

al prezzo contenuto.<br />

A tutto colore!<br />

Va Bene Classic Forma particolare e<br />

colori per tutti i quadranti uniti ad un<br />

nome così... meteoropatia sconfitta!<br />

Va Bene Sole La forma e i colori aiutano<br />

anche in caso manchi nel cielo quello<br />

vero, il nome del modello lo conferma.<br />

Design sicuramente unconventional.<br />

ToyWatch Velvety Leggerezza e<br />

solidità si vestono di un sensuale effetto<br />

velluto. Bracciale e cassa diventano<br />

piacevoli al tatto, morbidi da indossare<br />

come una seconda pelle.<br />

Anche la moda, con i suoi dettami, ci regala una primavera-estate<br />

all’insegna dei colori. Non solo i tenui pastello, ma soprattutto<br />

colori vivi e forti fino ad arrivare ai fluo. Dalle passerelle ci<br />

giungono consigli per accostamenti di giallo brillante, arancio,<br />

verde mela, fucsia e turchese, nel tentativo di infonderci<br />

entusiasmo, che contagerà sicuramente gli umori. Non ci si<br />

deve fermare solo ai vestiti, anche gli accessori ci danno una<br />

mano, infatti, quando l’etichetta non ci permette di indossare<br />

colori, allora perché non sfruttare l’orologio per la nostra dose<br />

quotidiana di colore quasi fosse una vitamina cromatica? Orologi<br />

tipicamente da uomo, da donna o unisex contraddistinti da<br />

forti cromatismi adatti a svariate occasioni che, forse in questo<br />

caso, non sono più solo strumenti segnatempo, ma talismani<br />

per sconfiggere la meteoropatia e l’avversione al grigiore che<br />

ci affligge durante l’inverno e allora il nostro nuovo motto dovrà<br />

essere: Una vita a tutto colore la primavera è arrivata!<br />

apple by Silvio Arati<br />

75 InFly


76 InFly<br />

LIBRI<br />

Intervista a<br />

apple by Fabio Giovannini<br />

RRI DE LUCA<br />

Autore di testi teatrali, poeta, traduttore, Erri De Luca è molto legato a Napoli,<br />

la città della sua infanzia e ne ha scritto fin dal primo romanzo del 1989, “Non<br />

ora, non qui” (recentemente aggiornato per Feltrinelli) che rievoca la sua vita<br />

di ragazzino in un quartiere popolare. Era inevitabile che De Luca tornasse a<br />

parlare e scrivere di Napoli. Ora lo fa in un’operazione multimediale appena<br />

arrivata in libreria, “Questa città” (edizioni Graf), libro più dvd realizzati insieme<br />

a Letti Sfatti, gruppo rock della provincia di Napoli, e Patrizio Trampetti, uno<br />

dei fondatori della Nuova Compagnia di Canto Popolare. Oltre a leggere i testi<br />

di De Luca, si può ascoltare la sua voce nel dvd e vederne l’immagine animata<br />

digitalmente nel videoclip della canzone che dà il titolo al libro. Abbiamo<br />

intervistato Erri De Luca alla vigilia dell’uscita di “Questa città”.<br />

Come è nato il progetto di collaborazione tra uno<br />

scrittore e un gruppo di musicisti?<br />

Una loro richiesta di scrivere una pagina mia su<br />

Napoli mi ha spinto a rispondere. A volte capita, più<br />

spesso non mi riesce, in ogni caso dev’esserci una<br />

reazione pronta da parte mia altrimenti rinuncio.<br />

Le foto del libro, scattate da Sergio Siano,<br />

sono molto belle e suggestive. Alcune però<br />

trasmettono immagini di degrado e di abbandono.<br />

Napoli è ancora una città da visitare e amare<br />

o è ormai destinata a essere associata solo alle<br />

montagne di spazzatura?<br />

Napoli è plurale, e questa è una definizione della<br />

bellezza secondo il poeta e premio Nobel Octavio Paz.<br />

Napoli è magnifica e atroce, un posto in cui la bellezza<br />

profanata commuove i nervi più che se fosse illesa.<br />

Napoli è magnifica e atroce,<br />

un posto in cui la bellezza<br />

profanata commuove i nervi<br />

più che se fosse illesa<br />

Sopra, da sinistra Un mare che<br />

bagna Napoli, via Partenope; Piazza<br />

Cappella - Casandrino; Asse Mediano;<br />

Sezione partito Comunisti Italiani<br />

Casandrino; Blitz al terzo mondo -<br />

Secondigliano; Patrizio Trampetti<br />

con Roberto De Simone e la Nuova<br />

Compagnia di Canto Popolare<br />

Nonostante il fortissimo legame con Napoli lei<br />

abita nella campagna romana. Perché?<br />

Mi sono estratto da Napoli a 18 anni e così l’ho<br />

perduta come luogo di appartenenza. Mi resta Napoli<br />

come provenienza: il suo dialetto, le storie che mi<br />

costringono a ri-abitarla sulla pagina. Abito in un<br />

posto tra i campi dove mi ha portato più la deriva che<br />

la scelta.<br />

Lei scrive che Napoli è diventata “una sfumatura<br />

del Nord” e a suo parere ha perso molte cose<br />

negative del “Sud” (dell’Italia e del mondo).<br />

Ha perso anche qualche qualità di cui lei ha<br />

nostalgia?<br />

Stabilito che sono sprovvisto del sentimento della<br />

nostalgia, Napoli si è scrollata di dosso il peggio delle<br />

condizioni di un posto del sud, d’Italia e del mondo:<br />

l’emigrazione, la mortalità infantile, la penuria<br />

dell’indispensabile. Come ogni città assorbita nella<br />

grande economia del nord si è assimilata ai consumi,<br />

agli sprechi, all’individualismo di altre metropoli.<br />

Come tutte le città, ma forse più di altre, Napoli<br />

è fatta dalle sue strade e dai suoi luoghi, ma<br />

soprattutto dai suoi abitanti. Nel libro, Jennà<br />

Romano parla molto dei nuovi arrivati, gli<br />

immigrati. Secondo lei gli immigrati stanno<br />

cambiando la Napoli della sua infanzia e della<br />

sua giovinezza?<br />

Gli immigrati cambiano le fattezze ai luoghi in cui<br />

trovano posto. Lo abbiamo fatto noi con terre assai<br />

lontane come Argentina, Brasile, Nordamerica,<br />

portando piatti, usanze, accenti, musica. Siamo<br />

ancora di recente immigrazione per accorgerci<br />

della trasformazione. Stiamo ancora smaltendo le<br />

conseguenze sui nostri costumi della lunga presenza<br />

militare americana.<br />

Nelle pagine del libro non c’è mai la parola<br />

“camorra”. È un caso o si tratta di una scelta in<br />

controtendenza rispetto all’allarme criminalità a<br />

Napoli che di recente occupa molto le pagine di<br />

libri e giornali?<br />

Camorra è una parola astratta. Esiste il centinaio di<br />

famiglie che mettono il loro cognome sulla mappa<br />

geografica suddivisa in zone di traffici illegali. Sono<br />

la tassa locale che la città paga ai suoi veri padroni.<br />

Il libro “Questa Città” è accompagnato da un<br />

video dove lei appare in versione “digitale”.<br />

Che effetto le fa vedersi trasformato in un<br />

personaggio da realtà virtuale?<br />

A me fa un effetto ridicolo.<br />

Ha in mente altri progetti “multimediali” come<br />

questo o sta lavorando solo a testi letterari in<br />

forma più “tradizionale”?<br />

Ho scritto sceneggiature di un paio di cortometraggi,<br />

uno dei quali già pubblicato in libretto da Dante &<br />

Descartes, libraio editore di Napoli, dal titolo “Tu<br />

non c’eri”. Ci sono progetti sospesi di trasformare<br />

in cinema delle mie storie. Se succede, le andrò a<br />

vedere da spettatore.<br />

77 InFly


Il ristorante del mese<br />

78 InFly<br />

Via Diaz 12<br />

Venegazzù (TV)<br />

Trattoria Da Celeste<br />

di Venegazzù<br />

enegazzù, alle falde del Montello, il piccolo colle che s’innalza alle spalle di Treviso: in questo luogo - meta<br />

di tradizionali scampagnate nel bosco con soste gastronomiche - sorge la Trattoria Da Celeste, in un rustico<br />

antico, tra focolari e spiedi a vista. In trent’anni d’attività i fratelli Celeste e Giuliano Tonon hanno trasformato la<br />

famosa “Falconera” del Conte Loredan Gasparini in un vero santuario della cucina trevigiana. Grazie all’esperienza<br />

di Celeste, pioniere del catering in Italia e chef di consolidata preparazione e alla grande collaborazione di Giuliano,<br />

la Trattoria passa in rassegna tutte le specialità del territorio, proponendole in composizioni semplici ed armoniche che<br />

valorizzano profumi e sapori degli ingredienti. Secondo i fratelli Tonon i piatti migliori sono quelli più semplici, figli della<br />

tradizione, preparati con i prodotti che si acquistano freschi ogni giorno al mercato. E’ la cucina della pasta e fagioli, degli<br />

gnocchetti di patate, della pasta fatta in casa, del coniglio, della faraona, dell’anatra: tutti i piatti sono preparati secondo<br />

le vecchie ricette di casa, con in più quella professionalità che i fratelli Tonon hanno maturato in tanti anni di meditata<br />

esperienza: i piatti della tradizione trevigiana e montelliana vengono riproposti con la professionalità dei grandi gourmet.<br />

La cucina segue il corso delle stagioni, passando dal Radicchio di Treviso alla zucca, dalle erbette di primavera agli asparagi<br />

bianchi fino a una grandissima varietà di funghi. Professionalità, esperienza, buon gusto e sensibilità non comuni sono<br />

lo zoccolo duro della storia gastronomica della loro famiglia. Merito anche della carta dei vini, che è davvero notevole, con<br />

un’offerta di oltre 300 etichette tra vini italiani e internazionali. Alla Trattoria Da Celeste, però, semplicità fa rima con raffinatezza:<br />

anche per questo i fratelli Tonon sono riusciti a portare la loro cucina nei gran galà in giro per il mondo, collezionando<br />

premi e riconoscimenti a non finire e sono scelti come location per cerimonie di ogni genere. La Trattoria Da Celeste<br />

fa parte della prestigiosa Unione Ristoranti Buon Ricordo. Il suo piatto del “Buon Ricordo” è rappresentato dai “Cappelletti<br />

del conte Loredan”, pasta fresca tirata a velo con ripieno di patate e funghi, tradizionale ricchezza del Montello. A condire<br />

il tutto, c’è un ragù di carne di piccione con aggiunta di funghi che qua chiamano ‘barboni’ - altrove conosciuti come ‘piede<br />

di capra’ o ‘lingua di brughiera’ per la forma – e reputano perfino meglio dei porcini.apple by Nadia Redi<br />

i fratelli Tonon sono riusciti a portare la loro cucina nei gran<br />

galà in giro per il mondo, collezionando premi e riconoscimenti<br />

DOVE COSA QUANDO WEB INFO<br />

Cucina<br />

Veneta<br />

Chiuso il lunedì<br />

sera e il martedì<br />

www.ristorantedaceleste.com<br />

info@ristorantedaceleste.com<br />

Tel. 0423.620445<br />

Spesa: 45 euro circa vini inclusi<br />

IL VINO<br />

SECONDO SCANZI<br />

Giornalista, scrittore, sommelier, critico musicale,<br />

opinionista televisivo, Andrea Scanzi a 37 anni sembra<br />

avere raggiunto più mete, eppure, da bischero toscano,<br />

continua a non prendersi sul serio e si definisce<br />

“il Veronelli de noartri”. Scanzi ha da poco pubblicato<br />

il libro “Il vino degli altri” che ha un sottotitolo che<br />

potrebbe trarre in inganno: Viaggio alla scoperta dei<br />

migliori vini del mondo (e dei loro rivali italiani). A<br />

prima vista potrebbe sembrare la solita guida, poi si<br />

arriva al capitolo intitolato “Bignami del Consumatore<br />

Iconoclasta”, dove Scanzi teorizza una rivoluzione lessicale<br />

che riporti il vocabolario del vino a una comprensione<br />

immediata e tutto diventa chiaro. Qualche<br />

esempio: “Vino Muccino. Un vino che quando lo<br />

bevi, ti sembra di non averlo bevuto; Vino Sinistra<br />

Radicale. Un vino che piace solo a Fabio Mussi, prodotto<br />

in tiratura limitata. Tre bottiglie. Appena sotto<br />

il quorum; Vino Materazzi. Un vino che quando lo<br />

bevi, ti viene voglia di dare una testata al produttore;<br />

Vino buono. Quello che ti piace; Vino cattivo. Quello<br />

che non ti piace”.<br />

Non sono tanti anni che frequenti il mondo del<br />

vino, come è nata questa passione?<br />

Nel 2005 ho frequentato il primo livello del corso Ais<br />

e da lì è iniziato il mio viaggio. Ho scoperto un mondo<br />

esemplare, a tratti anche romantico, fatto di uomini<br />

straordinari. Penso che il vino sia una sorta di cartina<br />

al tornasole per capire la nostra storia, il presente, ma<br />

anche il passato attraverso la tradizione.<br />

Cosa consigli a chi vuole<br />

avvicinarsi al vino?<br />

Un buon inizio potrebbe<br />

essere leggere i miei libri<br />

(ride), poi consiglierei<br />

una buona guida, tipo<br />

Slow Wine, bazzicare<br />

qualche blog in rete e<br />

guardarsi il documentario<br />

Mondovino. Senza<br />

dimenticare di leggere<br />

Vino al vino di Mario<br />

Soldati.<br />

Però una comunicazione<br />

diversa potrebbe<br />

aiutare?<br />

Certamente. Bisogna<br />

avvicinare il mondo del<br />

vino al consumatore.<br />

Quando ho scritto Elogio<br />

dell’invecchiamento nel<br />

2007 eravamo in balia<br />

del sommelier con il cucchiaione<br />

appeso al collo,<br />

VINI | MAPPAmondo<br />

che parlava di sentori di anice stellato e chiodi di<br />

garofano, odore di cavallo bagnato, sentore di pipì di<br />

gatto, goudron… Cose che nessuno aveva mai sentito,<br />

ci meritavamo la caricatura fatta da Albanese!<br />

In effetti racconti il mondo del vino in un modo<br />

completamente nuovo e soprattutto divertente.<br />

Già nell’introduzione dichiari che “il terzo occhio<br />

non ti si è ancora aperto”.<br />

Quando nel 2007 la Mondadori mi chiamò, mi chiese<br />

di scrivere un libro sul vino per un pubblico generalista,<br />

non per addetti ai lavori. Dovevo essere “la Clerici<br />

del vino”, testuali parole!<br />

Nel libro dedichi molte pagine ai vini piemontesi.<br />

Sì. Vado spessissimo in Langa e quando mi vedono<br />

arrivare i produttori scherzano proprio sul mio essere<br />

un toscano atipico, visto il mio amore per il vino<br />

piemontese.<br />

Ne Il vino degli altri non ti dilunghi molto sugli<br />

abbinamenti cibo-vino, eppure l’argomento e<br />

piuttosto di moda.<br />

Non mi piace dare consigli, perché penso che sia una<br />

questione molto soggettiva. Certo ci sono alcune regole<br />

di base alle quali conviene attenersi, ad esempio<br />

che con il dolce si beve il vino dolce… Dopodiché<br />

penso che ognuno debba decidere di bere quello che<br />

preferisce seguendo il suo gusto personale.<br />

L’epigrafe iniziale del libro è dedicata a Clint<br />

Eastwood e in ogni capitolo consigli un “brano da<br />

degustazione”. Che significato ha la musica per te?<br />

Musica e vino entrambi stimolano le emozioni. Diciamo<br />

che vedo la musica come una sorta di “cavatappi”<br />

dell’anima, che aiuta a liberare le emozioni.<br />

Si parla molto di vini biologici, biodinamici, naturali,<br />

cosa ne pensi?<br />

Dico spesso che i produttori di vini biologici sono la<br />

sinistra extraparlamentare di Enolandia: si mettono<br />

insieme, poi litigano, si separano e via così… Ultimamente,<br />

devo ammettere che mi sono avvicinato a questi<br />

vini, un po’ snob e per “iniziati”, spesso “spigolosi”<br />

e quasi mai perfetti ma che ancora riescono a comunicare<br />

delle emozioni perché hanno un’anima.<br />

Il primo capitolo del libro è dedicato allo Champagne,<br />

dove dichiari il tuo amore per le bollicine<br />

d’oltralpe che definisci “l’ultimo approdo del<br />

bevitore passionale”. Vuoi dire che dopo non c’è<br />

più niente?<br />

Diciamo che sono giunto allo Champagne dopo un<br />

lungo percorso, e nutro per queste bollicine un amore<br />

supremo, ma come dice Saramago “il viaggio non<br />

finisce mai”. apple by Ludovica Schiaroli<br />

79 InFly


asta con il buonismo a tutti i costi: una<br />

volta per tutte, diciamocelo, uomini e<br />

donne, fidanzati, coniugati - ma anche<br />

i conviventi - devono fare i conti con<br />

suocere e suoceri!<br />

Esseri mitologici, metà essere umano e<br />

metà rompiscatole, con cui tutti prima<br />

o poi ci ritroviamo a dover fare a gara e<br />

nell’immaginario collettivo, si sa, sono soprattutto le<br />

suocere a tenere banco, che spesso sono paragonate<br />

a delle streghe. In realtà, a volte, sono addirittura<br />

peggio, alcune infatti, si presentano sotto mentite<br />

spoglie, lavorano sul fianco il loro figlio/figlioletta e<br />

si allargano piano, ma inesorabilmente, come una<br />

macchia d’olio che invece di lubrificare, fa incrinare<br />

i meccanismi del rapporto di coppia. Il mondo<br />

è bizzarro, però, e pare che ultimamente siano<br />

soprattutto i suoceri, a dare problemi, già, i maschi!<br />

Forse perché le suocere di nuova generazione<br />

sono perlopiù impegnate a liftarsi, ringiovanirsi,<br />

andare in palestra e, sulla scia di “cougartown”, a<br />

procacciarsi qualche avventura con qualche giovane<br />

appassionato di donne bollenti e ancora piacenti.<br />

Così, lui rimane a casa, quindi, anche se le ingerenze<br />

dei suoceri nel menàge coniugale, contano ben<br />

il 30%, è il suocero oggi a essere sempre più<br />

invadente e litigioso. Il padre della sposa assomiglia<br />

sempre di più alla madre dello sposa tanto che la<br />

Cassazione ha recentemente sancito il principio<br />

che le ingerenze dei suoceri, se sopportate dal figlio<br />

coniuge, sono motivo di addebito. Per il diritto di<br />

famiglia attuale mettere il dito tra moglie e marito<br />

è più grave del tradimento. Dati recenti diramati<br />

dall’ISTAT segnalano che in Italia sono in aumento<br />

le separazioni e i divorzi e tra le cause - ben il 30%<br />

- per l’ingerenza dei suoceri. Nel 40% per abitudine<br />

o l’incapacità di rinnovarsi e quindi trovare nuovi<br />

equilibri nella vita coniugale; nel fenomeno delle<br />

routine - che uccide il matrimonio - emerge che<br />

il 30% delle coppie italiane vive un matrimonio<br />

“bianco”, senza sesso (o quasi), anche tra le coppie<br />

under 40. La routine uccide sì, ma raggiunta una<br />

soglia, logorati dalla ripetizione si può decidere<br />

80 InFly<br />

PSICHE<br />

SUOCERE:<br />

DANNI COLLATERALI<br />

di rinnovarsi, progettando un cambiamento, una<br />

vacanza , un’altra casa, un bebè o altro ancora .<br />

Condizioni queste che la coppia può modificare<br />

….ma i suoceri ... proprio no! Quelli sono e quelli<br />

restano. Con loro ci si sente inadeguati e criticati. Chi<br />

meglio di “mammà” sa cucinare ed è così che anche<br />

l’intimità erode; subentrano malintesi , malumori<br />

.. “non mi difendi mai e dai ragione a tuo padre<br />

e/o a tua madre etc” Cosa dire, poi, delle telefonate<br />

interminabili con la mamma o il papà perchè ci si<br />

sente trascurati e incompresi? All’inizio il genero e<br />

la nuora tacciono per rispetto, per timidezza, per<br />

impaccio e poi continuano a tacere perché i suoceri<br />

sono diventati anziani, ma è bene seguire i consigli<br />

pratici per difendersi e meglio sopravvivere:<br />

- delimitate il territorio, mettere un cancello con<br />

tanto di lucchetto, aiuta ! Meglio farlo da subito, con<br />

il sorriso, ma con assoluta fermezza. Mai cadere nella<br />

trappola di dare le chiavi di casa, proprio per evitare<br />

di portarseli anche in camera da letto!<br />

- Decidete i giorni destinati al pranzo con i<br />

suoceri, alternandoli. Utilizzare i suoceri come<br />

babysitter serali, almeno una volta alla settimana e<br />

organizzatevi per uscire, cenetta a lume di candela,<br />

cinema, passeggiata o altro.<br />

- Mai, dico mai, cadere in tentazione di portare i<br />

panni sporchi a “mammà”, proprio per evitare che si<br />

senta autorizzata a invadere lo spazio.<br />

- Attrezzarsi e farsi scivolare critiche o commenti…<br />

Perché non ne vale la pena. Sicuramente meglio,<br />

adottare l’ironia per detronizzare ogni invasione<br />

e, ricordate, l’importante è la costanza. Non<br />

arrendiamoci mai. Prima o poi capiranno!!!<br />

LAURA RIVOLTA<br />

Nelle foto sotto Scene<br />

dal film “Quel mostro di<br />

suocera”<br />

Psicologa e psicoterapeuta specializzata in sessuologia,<br />

esercita come libera professionista a Milano e a Rho. Dal<br />

1992 è collaboratrice di note riviste con articoli e consulenze<br />

su temi sessuologici. Da diversi anni organizza<br />

corsi di sessuologia rivolti agli adolescenti e ai genitori,<br />

promuovendo anche formazione per insegnanti. È socio<br />

SIA (Società Italiana Andrologia).<br />

TRAVEL<br />

IL MAGAZINE CHE VI FA VIAGGIARE<br />

CROCIERE<br />

DA VANCOuVeR A<br />

SAN PieTRObuRGO<br />

il giro del mondo<br />

per mare e per terra<br />

Grand Tour di<br />

PASQUA<br />

Tra riti antichi, mercatini,<br />

falò e musica semi-sacra<br />

GOLF&SPA<br />

sul lago di Garda<br />

Palazzo Arzaga sospeso<br />

81 InFly<br />

tra sport e relax d’élite


editorial<br />

82 InTravel<br />

QUESTO MESE<br />

SU TRAVEL<br />

84<br />

90<br />

94<br />

100<br />

106<br />

112<br />

116<br />

122<br />

INEVENTS<br />

Obiettivo sul mondo<br />

INTOWN ITALIA<br />

Napoli sacra e profana<br />

Tra sacre processioni e<br />

profane tradizioni<br />

INTOWN EUROPA<br />

Vilnius murales e barocco<br />

La capitale della Lituania,<br />

bizzarra e bellissima<br />

INTOWN MONDO<br />

Destinazione Chicago<br />

Culturalmente vivace e<br />

architettonicamente unica<br />

INOURDREAMS<br />

Sogni per mare e per terra<br />

In crociera dal Mediterraneo<br />

al Nord Europa, dalla British<br />

Columbia ai Caraibi<br />

INGOLF&SPA<br />

Il colle degli eletti<br />

Palazzo Arzaga sospeso tra<br />

sport e relax d’élite<br />

INFOCUS<br />

Grand Tour pasquale<br />

Dalla Grecia alle Azzorre<br />

attraverso antichi riti,<br />

musica semi-sacra e<br />

mercatini très chic<br />

INADVENTURE<br />

Chiusura con stile<br />

A Zermatt, tra slow-ski,<br />

concerti d’alta quota e<br />

uova con sorpresa<br />

Director’s Letter<br />

AntonellA euli<br />

Direttore<br />

n numero quasi interamente dedicato alla Pasqua,<br />

in una sorta di itinerario virtuale da un capo<br />

all’altro del mondo. Alla scoperta di riti antichi<br />

e antiche processioni, ma soprattutto alla ricerca<br />

della gioia, quella che viene dai colori e dai profumi<br />

della primavera. Avevamo preparato un servizio molto<br />

speciale dedicato all’Hanami, ovvero alla fioritura<br />

dei ciliegi in Giappone. Ma per ovvi motivi abbiamo<br />

deciso di non pubblicarlo, fermo restando l’incanto di<br />

un evento che si ripete da secoli e del quale purtroppo<br />

quest’anno nessuno gioirà. Voltiamo pagina, con<br />

grande tristezza e con immensa fiducia in un popolo<br />

fiero e tenace, gentile e mite che tornerà a fiorire<br />

come fanno i loro centenari ciliegi. Il nostro viaggio<br />

ha come punto di partenza una Napoli suddivisa tra<br />

le sacre processioni e le profane tradizioni, soprattutto<br />

culinarie. Da sud a nord, meta Vilnius, Lituania, una<br />

città bizzarra e bellissima ricca di fermenti culturali<br />

che spaziano dall’arte alla musica e che fioriscono<br />

in tarda primavera, riti pasquali compresi. E da est a<br />

ovest, per arrivare a Chicago, la capitale dell’Illinois,<br />

culturalmente vivace e architettonicamente unica.<br />

Per vivere il sogno da giramondo de luxe, niente è<br />

meglio di una crociera e noi vi proponiamo quattro<br />

itinerari, dal Mediterraneo al Nord Europa, dalla<br />

British Columbia ai Carabi, per celebrare la Pasqua in<br />

modo inusuale. Chi invece sceglie la formula “uova di<br />

cioccolato e relax” si rifugi allora sul Colle degli Eletti,<br />

in riva al Garda. A Palazzo Arzaga, un tempo dimora<br />

nobiliare e oggi lussuoso resort, dove si impara a<br />

giocare a golf e ci si concedono diversi piaceri: dalle<br />

coccole da Spa alla tavola da gourmet. E poi di nuovo<br />

in marcia, sulle tracce della Pasqua: da una piccola<br />

e incantevole regione della Grecia dove si celebra<br />

quella ortodossa all’Austria, per i falò del Sabato<br />

Santo e i mercatini di Villach e per la grande musica<br />

semi-sacra di Salisburgo. E ancora dalla Semana Santa<br />

in Portogallo alle celebrazioni festose e colorate<br />

delle Azzorre, passando attraverso i riti antichi<br />

della Spagna e quelli cultural-chic di Praga. Infine,<br />

ancora relax a Zermatt, nel Vallese, per concludere<br />

in bellezza la stagione sciistica, tra slow-ski, concerti<br />

d’alta quota e uova con sorpresa.<br />

83 InTravel


events<br />

apple a cura di Valeria Rastrelli<br />

Slow drive<br />

Dal 14 al 17 aprile, a bordo di splendide auto d’epoca, si<br />

viaggerà attraverso storia, cultura e gusto in occasione<br />

del primo Terre di Canossa International Classic Cars<br />

Challange. Itinerari incantevoli, dal Po al mare, attraverso le<br />

storiche strade dei Canossa, tra le province di Reggio Emilia, Parma<br />

e La Spezia con il tragitto, e non la meta, come obiettivo. Un viaggio<br />

che è una competizione sì, con un record di 60 Prove a cronometro,<br />

ma soprattutto un emozionante percorso enogastronomico e culturale<br />

lungo 600 km, articolato in tre giorni, con tappe ben calibrate per i<br />

partecipanti e serate a tema, in cui i migliori chef stellati della zona<br />

interpreteranno i prodotti e le ricette tipiche. Le auto attraverseranno<br />

paesaggi meravigliosi, castelli, città d’arte, antichi borghi e operose<br />

contrade della pianura padana, incontaminati passi di montagna ed<br />

incantevoli borghi marinari. Una vera e propria sfilata di “opere d’arte<br />

a quattro ruote” in una cornice magnifica. www.garedepoca.com<br />

84 InTravel<br />

New York<br />

Seattle<br />

Milano<br />

Hi-Tech hotel Shopping a Istanbul<br />

Siete appassionati di tecnologia e anche in vacanza non volete<br />

rinunciare alla comodità di iPad, lettore mp3 e computer?<br />

Hotels.com, leader nella prenotazione di hotel online, ha<br />

selezionato dal suo database di oltre 130.000 strutture,<br />

alberghi che offrono i servizi tecnologicamente più avanzati.<br />

Eccone alcuni: nel cuore di Seattle, l’Hotel 1000 propone agli<br />

ospiti servizi hi-tech come il telefono touch screen in camera che<br />

mostra arrivi e partenze dei voli e informazioni sulle attrazioni<br />

cittadine e, per gli appassionati golfisti, un campo virtuale dove<br />

allenarsi provando i migliori green del mondo. Al The Plaza di<br />

New York invece tutte le camere sono dotate di iPad, per navigare in<br />

internet, guardare film o giocare, ma anche per usufruire dei servizi<br />

dell’hotel; attraverso il tablet è possibile prenotare il ristorante o<br />

il servizio in camera, regolare l’aria condizionata e le tapparelle<br />

della stanza e persino accendere la luce. A Stoccolma invece, al<br />

Clarion Hotel, sono rigorosamente bandite chiavi e tessere<br />

magnetiche. Tutte le porte si aprono semplicemente avvicinando<br />

il proprio smartphone alla serratura. Inoltre il telefono cellulare<br />

permette anche di fare check-in e check-out evitando le code<br />

alla reception e di “avere in tasca” la chiave della propria camera<br />

ancor prima di arrivare in albergo. Al Crescent Hotel di<br />

Beverly Hills invece ogni ospite viene equipaggiato con un iPod,<br />

completo di amplificatori, con precaricate diverse playlist, adatte<br />

per i momenti di relax serali come per la sveglia al mattino.<br />

Pane e tarocchi<br />

C’<br />

è un locale a Milano dove il venerdì si cena in compagnia dei<br />

tarocchi. Stiamo parlando del Puro e semplice (via Felice<br />

Casati 7) e i protagonisti di questi appuntamenti tra alta<br />

cucina e cartomanzia sono Marcella Pigni, chef e patronne del<br />

ristorante e Lino Bianchi, lettore di tarocchi e astrologo che offrirà agli<br />

ospiti consultazioni gratuite nelle serate “A tu per tu con gli Arcani”. Bello<br />

l’ambiente, ottima la posizione (a due passi da Porta Venezia) ed eccellente<br />

la cucina con menu à la carte impostato sulle ispirazioni del momento<br />

legate al ritmo delle stagioni. Circa 70 le etichette dei vini provenienti<br />

dalle più importanti regioni italiane, fra bianchi e rossi, e una curata<br />

selezione di passiti per dessert. www.puroesemplice.net<br />

Da Capitale Europea della Cultura nel<br />

2010 a Capitale dello Shopping nel<br />

<strong>2011</strong>. Con Istanbul Shopping Fest,<br />

(18 marzo-26 aprile), l’ebbrezza dello<br />

shopping sarà contagiosa e coinvolgerà oltre<br />

90 centri commerciali che presenteranno le<br />

collezioni delle grandi firme internazionali e<br />

delle ricercate etichette turche. La moda scende<br />

in strada e si intreccia con la quotidianità:<br />

eventi, mostre, concerti, performance e tante<br />

altre attività si svolgeranno in parallelo in tutta<br />

la città, uno stand speciale di oltre 10 mq sarà<br />

posizionato in Piazza Taksim come vetrina<br />

della manifestazione. Anche il Gran Bazaar<br />

(Kapali Carsi), il più grande mercato coperto<br />

del mondo, parteciperà alla kermesse. La città<br />

nella città è un immenso labirinto con oltre<br />

4000 negozi sparsi su diversi chilometri di<br />

strade, con ristoranti e laboratori artigianali<br />

dove poter acquistare gioielli, pelletteria,<br />

ceramiche, vestiti, lampade e tappeti. Se<br />

invece si è alla ricerca di uno shopping alla<br />

“occidentale”, i quartieri giusti sono sulla<br />

sponda nord-orientale del Corno d’Oro, da<br />

Beyoglu a Besiktas, ricchi di eleganti negozi<br />

e gioiellerie mentre, chi è a caccia di nuovo,<br />

deve far tappa in una delle boutique turche<br />

dove il vestire va oltre la moda per sconfinare<br />

nell’arte. I numerosi atelier propongono<br />

maglie e abiti di seta e cotone, gioielli ispirati a<br />

ornamenti della tradizione ottomana e scialli e<br />

sciarpe dalle decorazioni elaborate.<br />

www.istanbulshoppingfest.org<br />

Ultima neve al chiaro di luna<br />

Dal 15 al 17 aprile, Breuil-Cervinia e la Società Impianti Cervino S.p.A.,<br />

propongono tre nottate di discese illuminate dalla luna piena e precedute da<br />

romantiche cene a lume di candela nei rifugi ad alta quota. Sarà un’opportunità<br />

davvero unica per chiunque voglia scoprire le meraviglie naturali del<br />

comprensorio di Breuil-Cervinia Valtournenche sotto una luce differente. Si scia<br />

sulla pista del “Ventina” e sulla pista “6” (zona Bontadini -Plan Maison, con arrivo<br />

in paese sul versante “Cretaz”) e si degusta la cucina valdostana nei rifugi Delle<br />

Guide (0166 948369) e Teodulo (0166 949400) e nei ristoranti Bontadini (335 250312)<br />

e Tuktu (0166 948272) ovviamente previa prenotazione. Un’esperienza emozionante<br />

per condividere con amici e maestri di sci una discesa da vivere in prima persona,<br />

riscaldata dal calore e dal piacere della cucina valdostana. www.cervinia.it<br />

Cervinia<br />

FESTIVAL DELLA<br />

SALUTE PRIMO ATTO<br />

Per dieci giorni, dal 2 al 13 aprile, Merano<br />

ospiterà Meran-o Vitae, il Festival della Salute<br />

dove sono previste una serie di manifestazioni<br />

a tema. Accanto a due congressi vengono<br />

organizzati moltissimi eventi relativi alla salute fisica<br />

e mentale, all’alimentazione e all’attività motoria. In<br />

questo ricco programma spicca, tra gli altri, il primo<br />

convegno di medicina complementare organizzato<br />

nel Kurhaus di Merano (8-10). Oltre alle conferenze,<br />

in calendario tanti altri momenti per far conoscere<br />

al pubblico, ad esempio, i segreti di erbe selvatiche e<br />

officinali. Anche le Terme, ovviamente, partecipano<br />

alla kermesse con incontri fitness e visite guidate<br />

per apprendere i segreti dell’acqua minerale al<br />

radon. E, per finire, escursioni sull’acqua, mercartini<br />

del contadino, visite guidate, tavole rotonde sulla<br />

medicina naturale e appuntamenti per fare training<br />

all’aperto con esercizi che attivano tutto il corpo.<br />

www.meranodintorni.com<br />

Merano<br />

85 InTravel


events<br />

L'essenza di Firenze<br />

Siamo a Firenze per respirare profumo di storia e tradizione nel<br />

Museo dell’Officina Profumo-Farmaceutica Santa Maria<br />

Novella, una tra le più antiche farmacie del mondo. L’atmosfera<br />

è magica e, attraversando i saloni della “bottega”, sembra di fare<br />

un salto a ritroso nel tempo. Ci sono la stanza dell’Antica Spezieria,<br />

con il suo memorabile bancone e le preziose decorazioni in stucco<br />

settecentesco, e la Sala Vendita, ex cappella del convento di Santa<br />

Maria Novella, dove gli affreschi della volta rappresentano i quattro<br />

continenti a simboleggiare la fama della Farmacia nel mondo. La Sala<br />

Verde invece (nel ‘700 accoglieva gli ospiti di riguardo ai quali venivano<br />

servite le specialità della casa come l’Alkermes o la cioccolata) conserva<br />

lo stemma dei Domenicani di Santa Maria Novella e i ritratti di tutti i<br />

direttori dell’Officina, mentre la Sagrestia, o Stanza delle acque dove<br />

Francoforte surreale<br />

Cosa ci fa un’aragosta appollaiata sulla cornetta di un telefono<br />

d’antan? Se lo chiedono i visitatori di Surreale Dinge -Oggetti<br />

Surreali, l’originale mostra di Francoforte in calendario alla<br />

Schirn Kunsthalle, il famoso spazio espositivo sul Römerberg,<br />

nel cuore della città vecchia. 181 le opere esposte tra sculture e oggetti<br />

stravaganti realizzati da una cinquantina di artisti (tra i quali anche Dalì<br />

e Man Ray) perlopiù tra il 1925 e il 1945 assemblando oggetti d’uso<br />

comune in opere tridimensionali. Oltre all’aragosta telefonica, ci sono<br />

per esempio una palla da rugby avvolta nel filo spinato, un ferro da stiro<br />

chiodato, occhiali per un solo occhio e altre curiosità. www.schirn.de<br />

86 InTravel<br />

venivano conservate le acque distillate, è ora adibita a biblioteca dei<br />

testi antichi. Nei locali degli ex laboratori oggi è possibile visitare il museo<br />

dell’ Officina Profumo-Farmaceutica di Santa Maria Novella. Nella prima<br />

sala sono esposti antichi strumenti da farmacia, i vetri e una delle<br />

più complete ed interessanti collezioni di ceramica da farmacia della<br />

Toscana, di produzione montelupina compresa tra gli ultimi decenni del<br />

Cinquecento ed il primo quarto del XVII secolo. Nell’ultima sala invece,<br />

adiacente al piccolo chiostro delle erbe aromatiche, sono conservati<br />

macchinari e attrezzi originali dei secoli scorsi. Un luogo unico che<br />

merita una sosta e un acquisto souvenir che spazia dai profumi ai saponi,<br />

dai cosmetici ai prodotti di erboristeria, dai liquori alle “cere”. Quello più<br />

esclusivo è la fragranza celebrativa dei 400 anni di fondazione, prodotto<br />

in edizione limitata e in due varianti, 1612 “Ottone” e 1612 “Porcellana”.<br />

Baby chef<br />

nelle Marche<br />

Se nel resto d’Europa cresce il fenomeno “no Kids”, ovvero<br />

ristoranti, alberghi e caffè che non accettano famiglie con<br />

bambini, in Italia sono sempre più numerosi i ristoranti dove i più<br />

piccoli sono i benvenuti. È così all’albergo diffuso 2 Campanili Relais di<br />

Montemaggiore al Metauro (a pochi chilometri da Urbino e Gubbio)<br />

e l’ultimo “gioco” proposto consiste in corsi di cucina per diventare<br />

“baby chef”: vere e proprie lezioni, articolate in temi specifici, su<br />

come fare la pizza, preparare una torta di mele, impastare il pane.<br />

Tante le ricette golose messe in campo per imparare trucchi e<br />

segreti della buona gastronomia, dai cremosi budini alle crostate<br />

di marmellata, ma anche torte salate, mentre, nel fine settimana di<br />

Pasqua (dal 22 al 25 <strong>Aprile</strong>) ci si potrà cimentare con il cioccolato,<br />

tra deliziosi bon bon e gustone praline. Al termine delle lezioni, a<br />

tutti i cuochi in erba, sarà rilasciato un attestato di partecipazione.<br />

www.duecampanili.it<br />

Ascoli Piceno<br />

GLI OCCHI DI CARAVAGGIO<br />

Vittorio Sgarbi torna nel capoluogo lombardo per presentare<br />

una nuova grande mostra che illustra la nascita di un genio<br />

quale è il Caravaggio. Al Museo Diocesano di Milano, fino al<br />

3 luglio, Gli occhi di Caravaggio. Gli anni della formazione<br />

tra Venezia e Milano, riunisce circa sessanta capolavori realizzati<br />

dai più grandi interpreti del tempo. Ricostruendone la formazione<br />

artistica, da Simone Peterzano ai maestri veneti e lombardi,<br />

un entusiasmante percorso documenta i precursori e gli artisti<br />

contemporanei a Michelangelo Merisi (1571-1610), mettendo<br />

in evidenza le opere che l’artista vede di persona negli anni<br />

giovanili e ciò che i suoi occhi assorbono nel clima artistico tra<br />

Venezia e Milano, prima della definitiva partenza per Roma, che<br />

verosimilmente può datarsi intorno al 1595-96, come mettono<br />

in luce gli ultimi studi. La mostra, divisa in sei sezioni, illustra il<br />

contesto artistico in cui Caravaggio si trova ad operare nei primi<br />

anni della sua ricerca artistica. Documentato, come noto, nella<br />

bottega milanese di Simone Peterzano, allievo di Tiziano, dal 1584<br />

al 1590, Michelangelo Merisi ha modo di lasciarsi suggestionare<br />

dalle opere di straordinari artisti, attivi tra Venezia e Milano. Lo<br />

sguardo del visitatore si identifica dunque con gli occhi del giovane<br />

genio, e immergendosi nel suo affascinante mondo, il pubblico può<br />

rivivere l’emozione provata dal maestro al cospetto di quei sommi<br />

capolavori. www.museodiocesano.it<br />

CITTà D'ARTE, DI<br />

TORRI E TRAVERTINO<br />

Ascoli Piceno, incantevole sintesi di stili artistici, è una città<br />

raffinata e poco raccontata. L’occasione per conoscerla più<br />

da vicino potrebbe essere la grande mostra sull’Astrattismo,<br />

Aspetti di arte astratta nella raccolta Fiocchi: da Balla a Sol<br />

Lewitt, allestita sino al 30 maggio nello splendido Forte Malatesta.<br />

Una ricchissima collezione di dipinti, sculture, ceramiche, disegni,<br />

fotografie e incisioni del XX secolo che consta in 230 opere delle circa<br />

500 sull’astrattismo raccolte in oltre cinquant’anni dal collezionista<br />

ascolano. Dopo le splendide e inanimate visioni dei capolavori raccolti<br />

nella maestosa fortezza rinascimentale, è tempo di ammirare la<br />

città di travertino, quello delle 18 chiese romaniche e dei palazzi<br />

rinascimentali, leggero come merletto. A far da contrasto alla lieve<br />

bellezza del marmo ci sono le severe torri medievali, i chiostri<br />

raccolti, le piccole rue movimentate e le piazze scenografiche, veri<br />

e propri salotti. Come piazza del Popolo, tra le più belle d’Italia, con<br />

l’elegante loggia dei Mercanti e angoli suggestivi, vecchie botteghe<br />

artigiane e locali dal design modernissimo. Ad Ascoli, città del<br />

bon vivre, le antiche dimore sono state trasformate in residenze<br />

di charme, mentre negli storici caffè (come il Meletti, trionfo del<br />

liberty) si ripete ogni giorno il rito della lettura mattutina che chiama<br />

a raccolta artisti e intellettuali. Gli stessi che si ritrovano più tardi<br />

e magari in un altro caffè, per un sorso della famosa anisetta e per<br />

gioire di una cucina sontuosa, sintetizzata dalla tradizione dei fritti, a<br />

cominciare dalle famose olive ascolane. www.ascolimusei.it<br />

Milano<br />

87 InTravel


events<br />

La terra degli Amish<br />

Se avete in programma un viaggio decisamente insolito negli<br />

Stati Uniti, preparatelo accuratamente, magari leggendo<br />

prima il nuovo libro di Andrea Borella. L’autore, uno dei<br />

pochi studiosi di Amish fuori dagli States, ha vissuto per<br />

più di otto mesi tra la comunità della Pennsylvania e ha tradotto<br />

il suo soggiorno in un libro, Gli Amish, che conduce alla scoperta<br />

di un mondo affascinante e fuori dal tempo che non era ancora<br />

stato esplorato dalla saggistica italiana e che offre inoltre spunti<br />

e consigli per chi è interessato a viaggi alternativi. Gli Amish<br />

sono una realtà rilevante sia dal punto di vista numerico che<br />

culturale negli USA ma restano comunque emarginati e spesso<br />

vittime di razzismo. Bianchi di ceppo europeo, cristiani e, anche<br />

se anabattisti, le loro radici affondano nel Protestantesimo. Ma<br />

la loro religione e il loro stile di vita anacronistico non piace agli<br />

americani. Per cercare di capire meglio usi e costumi di questa<br />

colonia pacifica, Borella suggerisce un viaggio nella Lancaster<br />

County, Pennsylvania, più conosciuta come la “terra degli Amish”.<br />

E, per avvicinarsi al loro spirito, occorre “andare al di là della<br />

semplice apparenza, indagando i profondi convincimenti religiosi<br />

che inducono i membri della chiesa Amish a condurre un’esistenza<br />

per certi versi “ferma nel tempo” della tradizione”.<br />

In viaggio con mamma e papà<br />

L<br />

a proposta è a prova di bambino. 4 giorni a zonzo per<br />

Stoccolma, magari approfittando delle vacanze pasquali,<br />

tra la Villa Villacolle di Pippi Calzelunghe, villaggi svedesi,<br />

alci, renne, foche e addirittura un vascello come quello dei<br />

pirati da guardare da vicino. Il tour comprende la classica visita<br />

della città (con guida italiana doc) ed è tagliata a misura di pargolo;<br />

nel museo storico, ad esempio, i bambini possono giocare a fare<br />

gli archeologi nell’apposita area, scavare e trovare reperti. Anche<br />

al museo del Vasa c’è una sezione dedicata ai bambini, dove si può<br />

progettare al computer un vascello e navigazioni simulate. Nella<br />

Casa delle Fiabe di Juni Backen, ovvero Pippi Calzelunghe, il<br />

divertimento è allo stato puro: si incontrano i personaggi in carne<br />

ed ossa, si visita Villa Villacolle dove abita Pippi per giocare nella<br />

sua cucina, travestirsi o saltare in groppa al suo cavallo Zietto.<br />

E infine una visita a Skansen; il piú antico museo all’aria aperta<br />

d’Europa, inaugurato nel 1891. Esteso per oltre 30 ettari è<br />

il piú grande per superficie nel Nord Europa con i suoi 150<br />

edifici originali provenienti da ogni parte del Paese. Un viaggio<br />

avventuroso nel passato, con attori in costume e tipiche<br />

botteghe di panettiere, droghiere, tipografo, mastro sellaio,<br />

orefice, falegname, tappezziere, farmacista, vetraio, vasaio e<br />

d’altri artigiani che svolgono la loro attività esattamente come<br />

avveniva nei secoli scorso. All’interno c’è anche un parco con<br />

alci, renne, orsi, lupi, volpi, linci, foche e gufi.<br />

88 InTravel<br />

Kentucky Svezia<br />

Pennsylvania<br />

Stranezze da States<br />

ALouisville, nel Kentucky, al 21C Museum Hotel, oltre alle<br />

numerose opere di artisti contemporanei, come i celebri<br />

“Pinguini Rossi” che impreziosiscono le stanze, il meglio<br />

succede in bagno. Infatti si può tenere d’occhio quello che<br />

accade nel corridoio antistante, grazie all’ausilio di speciali specchi<br />

unidirezionali, e lavarsi le mani diventerà un’esperienza da Grande<br />

Fratello, con questi piccoli schermi inseriti negli specchi di fronte ai<br />

lavandini che ci spiano! www.21cmuseumhotel.com<br />

Temporary suite tra i vigneti<br />

Se state cercando la privacy più totale, andate poco oltre Bolzano, a Magré, un paesino da favola tra i vigneti della tenuta Lageder.<br />

Fermatevi e godetevi uno spettacolo esclusivo: una suite tra i vigneti. Così insolita che da quest’anno è entrata a far parte degli “Unusual<br />

Hotels of the World”. Stiamo parlando della Laurin Suite@Paradeis, una sorta di distaccamento del Parkhotel Laurin di Bolzano,<br />

aperta solo otto mesi all’anno. 60 mq di charme tra alberi e fiori ricavati da due container, solitamente utilizzati per cantieri. L’idea di<br />

trasformarli in una residenza di lusso è stata una sfida che l’artista altoatesina Claudia Barcheri ha accettato, portando avanti un progetto<br />

inusuale e senza precedenti nella costruzione della facciata esterna: la Laurin Suite@Paradeis incarna la simbiosi tra arte e natura e l’interno<br />

è una combinazione dell’eleganza di fine secolo e il comfort più moderno. Da Magré si possono intraprendere splendide passeggiate tra i<br />

vigneti, visitare le cantine e i paesi della celebre Strada del Vino, assaporare la cucina tipica locale. www.laurin.it<br />

Trentino<br />

Musica e neve<br />

Austria<br />

Mayrhofen, gioiello delle Alpi austriache, dal 4 al 9<br />

aprile <strong>2011</strong> ospita la Settimana Bianca del Volvo<br />

Snowbombing: il più grande Festival di musica e<br />

snowboard del mondo, un avvenimento unico nel<br />

suo genere. Una settimana all’insegna della musica e degli<br />

sport invernali che vedrà alternarsi sul palco le migliori<br />

band e i più grandi Dj a livello internazionale. Una miscela<br />

esplosiva a base di snowboard, sci e tanta buona musica.<br />

www.snowbombing.com/it<br />

Mare o terme?<br />

Veneto<br />

Alle terme come al mare. Succede al Grand Hotel Terme di<br />

Montegrotto, Beauty & Spa che da gennaio rende ancora<br />

più ricca l’offerta wellness con l’haloterapia, (terapia del sale).<br />

Avvolti in morbidi accappatoi, in sedute di trenta minuti<br />

circa, gli ospiti possono accedere gratuitamente alla “stanza di sale”<br />

e respirare il benessere nell’aria attraverso generatori aerosol che<br />

esalano il sale naturale micronizzato. E dopo la salubre seduta, la<br />

ricerca di benessere continua nella Spa Luxury Relax con la passeggiata<br />

nel percorso Kneipp, una nuotata nelle piscine termali comunicanti<br />

(35-36°C), una esterna e una interna, dotate di idromassaggi Jacuzzi,<br />

lettini idromassaggio e getti per la cervicale, una sosta profumata<br />

agli oli essenziali nelle docce emozionali e poi con il relax nella sauna<br />

finlandese e nella sauna caldo-umida “Thermae Mediterraneo”,<br />

alimentata da sorgenti termali e con cromo-aromaterapia.<br />

www.grandhotelterme.it<br />

89 InTravel


town.italia<br />

NAPOLI<br />

SACRA<br />

E PROFANA<br />

90 InTravel<br />

A Pasqua, tra processioni<br />

folkloristiche e divertenti<br />

gite fuoriporta, il capoluogo<br />

campano dà il meglio di sé.<br />

E ad aprile sono tante le<br />

mostre da non perdere<br />

Napoli, e poi muori” pare avesse<br />

detto il poeta tedesco Goethe. Del<br />

resto il capoluogo campano è così: o<br />

“Vedi<br />

lo si ama profondamente o lo si odia,<br />

non esistono mezze misure. La sua personalità<br />

“metropolitana” è talmente forte che nessuno<br />

resta indifferente. Bella e piena di vita, questa<br />

città deve spesso fare i conti con una cronaca che,<br />

agli occhi del mondo, la dipinge con tratti non<br />

sempre lusinghieri: tuttavia Napoli ha molto da<br />

offrire al turista che abbia voglia di scoprirne,<br />

senza pregiudizi, l’essenza. In questo senso,<br />

vedere Napoli a Pasqua permette di cogliere quel<br />

mix di sacro e profano, tra processioni liturgiche<br />

e gite fuoriporta, che è una cifra distintiva della<br />

“napoletanità”. L’evento religioso clou cade a<br />

pasquetta: stiamo parlando della festa della<br />

Madonna dell’Arco, appuntamento imperdibile<br />

per tanti fedeli. Da vedere, anche se non si è<br />

religiosi, per la forza mistica che esprime: la<br />

folla parte al mattino dalla città per compiere il<br />

pellegrinaggio fino al santuario di Sant’Anastasia,<br />

sulle pendici del Vesuvio. Poco più di dieci<br />

chilometri (che alcuni devoti percorrono scalzi),<br />

scanditi dalla musica delle bande e caratterizzati<br />

dalla presenza dei “battenti”, i fedelissimi della<br />

Vergine dal volto ferito, tutti vestiti di bianco<br />

con dettagli rossi e azzurri. L’ultimo tratto<br />

del cammino viene fatto correndo (tra l’altro<br />

alcuni portano pesanti stendardi) per ricordare<br />

la nascita del culto: si narra infatti che, nel<br />

Quattrocento, alcuni ragazzi stessero giocando<br />

a palla vicino a un’edicola votiva nella zona di<br />

Sant’Anastasia. Dopo aver sbagliato un tiro, uno<br />

di questi bestemmiò contro l’immagine della<br />

Madonna e ne colpì il volto con la palla: volto<br />

che immediatamente divenne livido, come se<br />

fosse stato carne viva. Proprio lì venne costruito<br />

il santuario -per proteggere la Vergine -e proprio<br />

lì arriva ancora oggi la folla di penitenti. Talvolta<br />

la camminata, che è in buona sostanza una festa<br />

carica di energia, si conclude con una sosta a<br />

uno dei tanti camioncini che vendono panini<br />

con salsiccia e friarielli (verdura simile alle cime<br />

di rapa) nelle vicinanze del santuario. Del resto<br />

l’aspetto gastronomico è fondamentale per la<br />

Pasqua napoletana: è proprio in questo giorno<br />

che viene preparata la famosa pastiera, ovvero<br />

la torta di grano profumata con acqua di fiori<br />

d’arancio, uno dei dolci partenopei più conosciuti<br />

In questa pagina, Pulcinella e gli spaghetti, due simboli partenopei<br />

Nella pagina accanto, La statua di San Gaetano nell’omonima piazza<br />

91 InTravel


SHORT<br />

nel mondo. Molti non-napoletani pensano che<br />

si mangi tutto l’anno, ma in realtà la pastiera è<br />

esclusivamente un dolce pasquale. Come lo sono<br />

i casatielli, sorta di ciambelle salate (farcite con<br />

salumi e formaggi), che accompagnano i picnic<br />

di pasquetta. Come piatto principale del pranzo<br />

non può invece mancare l’agnello, preparato con<br />

piselli, patate e insaporito con il cacio. Per imitare<br />

in tutto e per tutto le abitudini locali, il lunedì<br />

dell’Angelo uscite dalla città e andate a scoprire i<br />

dintorni: spesso i napoletani scelgono la zona dei<br />

Campi Flegrei, situati oltre i confini occidentali<br />

della città, superata la collina di Posillipo. Qui si<br />

trovano le cittadine di Quarto, Bacoli, Pozzuoli<br />

e Monte di Procida: il picnic in spiaggia è un<br />

must, ma non è facile organizzarlo quando si<br />

è in vacanza. Quindi è possibile optare per uno<br />

degli ottimi ristorantini di pesce della zona: il<br />

Lido Turistico di Bacoli è il posto perfetto per<br />

mangiare qualcosa in riva al mare e poi magari<br />

rilassarsi sulla spiaggia (per info www.lidoturistico.<br />

com). Tornando alla città, tanti gli eventi e le<br />

mostre da non perdere nel mese di aprile: per<br />

festeggiare i 150 anni dell’Unità d’Italia, Palazzo<br />

Reale (in piazza del Plebiscito) ospita la mostra<br />

“Regina Margherita. Il mito della modernità<br />

nella Napoli postunitaria”, dedicata alla prima<br />

Regina d’Italia Margherita di Savoia, (mostra che<br />

successivamente si sposterà nella Villa Reale di<br />

“See Naples and then die” seems Goethe told. After all this chief city is so: or you love it or you will hate it, nobody can be indifferent of it.<br />

Its metropolitan personality is so strong and hard that this city has to coexist with much crime news, that usually depict it with blurred shades.<br />

Naples has much to offer to tourists whom want to seek, without prejudices . By the way visiting Naples at easter allowes you to undestand the sacred and<br />

profane mix, between liturgic processions and weekend trips that distinguish this city. Madonna dell’Arco’s fair is the religiuos event of “pasquetta” ( literally<br />

“little easter” that refers to the day after this holiday ) and for the many christian followers. It is a beatiful fair and is compulsory, even if you are not faithful,<br />

just for the strength that radiate: a walkabout,from early morning , that runs through the streets to Sant’Anastasia Sanctuary near Vesuvio’s mountainside.<br />

Little much that 10 km, that some runs barefooted, to the sound of drums by bands characterized by the presence of “knockers” ( battenti ) which are the<br />

most faithful of “virgin with pounded face”, all white dressed with red and light blue details. They finish the procession running under heavy banners, to<br />

rember the brth of this cult: they tell that in XIV century some guys were playing ball near a little sanctuary of Sant’Anastasia. After made mis-kicked a<br />

ball one of those guys blasphemed against the statue and kicked it with the ball, suddenly the face became black as living flesh. Then the people built the<br />

sanctuary to protect the virgin, and there is where the crowd arrives again. Sometimes the walk, that is clearly an energized party, ends to the many mini<br />

vans that sell sausage and “friatelli” ( fried vegetables ) near the sanctuary. Indeed gastronomy is the ground of napolitan easter, right in this day they<br />

cook famous pastiera, the grain scented cake with orange flowers water, one of the most worldwide known Neapolitan sweets. Many of non-Neapolitans<br />

thinks that they eats it restless the whole year, but is not so: pastiera is only an easter sweet. Such are casatielli, a kind of salted donuts filled with salumi<br />

92 InTravel<br />

Monza, per poi concludersi a Torino, per info<br />

www.fondazionednart.it). L’8 aprile viene inoltre<br />

inaugurata la mostra “Le Meraviglie del Tesoro<br />

di San Gennaro. Le pietre della Devozione”: per<br />

la prima volta le opere più preziose del Tesoro<br />

saranno esposte contemporaneamente in sette<br />

musei del centro storico. Con un biglietto unico<br />

si potranno così ammirare non solo le circa cento<br />

opere appartenenti al Tesoro del santo patrono<br />

di Napoli (tra cui i dieci favolosi gioielli, esposti<br />

nelle sale del Museo del Tesoro), ma anche<br />

capolavori come “Le Sette Opere di Misericordia”<br />

del Caravaggio (Pio Monte della Misericordia)<br />

o le preziose tele di Luca Giordano (Museo<br />

Diocesano) e luoghi dal grande valore artistico<br />

che riapriranno per l’occasione, come il Complesso<br />

Monumentale dei Girolamini o l’antica Porta<br />

del Duomo (per info www.museosangennaro.<br />

it). Prorogata fino al 30 aprile la mostra “I<br />

preziosi della Real Casa Santa dell’Annunziata<br />

di Napoli”, una collezione di centinaia di<br />

monili, ex-voto, orologi, in esposizione nella<br />

Cappella Palatina di Castel Nuovo (Maschio<br />

Angioino). Infine, non bisogna dimenticare<br />

che, dal 9 al 17 aprile, ci sarà la XIII edizione<br />

della Settimana della Cultura, che prevede<br />

l’apertura gratuita di siti, monumenti e luoghi<br />

d’arte statali (per info www.beniculturali.it).<br />

apple testo e foto di Violetta Albioni<br />

In questa pagina<br />

Spaccanapoli vista dal Vomero<br />

Nella pagina accanto, da<br />

sinistra Il Vesuvio, la Basilica di<br />

Santa Chiara e Piazza Dante<br />

Dove dormire Where to sleep<br />

Costantinopoli 104 Un’oasi di pace in una delle zone più cool<br />

della città. Si tratta di una villa di fine Ottocento, chic e con un bel<br />

giardino. Ottima colazione, camere molto confortevoli.<br />

Via Santa Maria di Costantinopoli 104 -www.costantinopoli104.com<br />

Palazzo Decumani Un restauro ha trasformato un palazzo del<br />

primo 900 in una residenza di charme a 4 stelle: gli spazi interni,<br />

camere comprese, hanno un design minimal e contemporaneo.<br />

Piazzetta Giustino Fortunato 8 -www.palazzodecumani.com<br />

Palazzo Caracciolo Fa parte della MGallery Collection questo<br />

hotel nel cuore di Napoli. 143 camere, con dettagli curatissimi.<br />

Via Carbonara 12 -www.accorhotels.com -www.mgallery.com<br />

Dove mangiare Where to eat<br />

Pizzeria da Michele L’ambiente è decisamente spartano, ma<br />

la pizza è tra le migliori di Napoli.<br />

Via Cesare Sersale 1/3 -www.damichele.net<br />

Ristorante e pizzeria Bellini Per assaggiare la tipica<br />

cucina partenopea, dai primi di pasta (conditi con pesce o frutti di<br />

mare) all’ampia scelta di secondi, sia di carne che di pesce.<br />

Via Costantinopoli 79/80 -www.ilbelliniristorante.it<br />

Da Dora Uno dei migliori ristoranti di pesce della città, a pochi<br />

passi dalla Riviera di Chiaia. Da provare assolutamente le linguine<br />

alla Dora e gli straordinari frutti di mare crudi, serviti come<br />

antipasto.Via Ferdinando Palasciano 20-28-29 -www.dadora.it<br />

FO<br />

Costantinopoli 104 A peaceful oasis in one the coolest places<br />

of the city. It is a Villa of second half of 1800 chic and with a beauty<br />

Garden. Good italian breakfasts and very comfortable rooms.<br />

Via Santa Maria di Costantinopoli 104 -www.costantinopoli104.com<br />

Palazzo Decumani Last renovation transfomedthe the whole<br />

palace of the first half of 1900 into a charming 4 star hotel, with<br />

contemporary minimal design.<br />

Piazzetta Giustino Fortunato 8 -www.palazzodecumani.com<br />

Palazzo Caracciolo This Hotel is part of the Mgallery<br />

Collection, situated right in the hearth of Neaples.<br />

Via Carbonara 12 -www.accorhotels.com -www.mgallery.com<br />

Pizzeria da Michele The very spartan ambient is pardoned<br />

due to one of the best pizza of Neaples.<br />

Via Cesare Sersale 1/3 -www.damichele.net<br />

Ristorante e pizzeria Bellini This is to taste typical<br />

Neapolitan firsts dishes, with fish or seafood,<br />

and the many second plates.<br />

Via Costantinopoli 79/80 -www.ilbelliniristorante.it<br />

Da Dora One of the best fish restaurants of the city,<br />

near to Riviera di Chiaia. You have yo relish raw fash<br />

and seafood as appetitizers, absolutely .<br />

Via Ferdinando Palasciano 20-28-29 -www.dadora.it<br />

and cheeses that go with easter’s picnics. As main lunch dish no tables won’t have stewed lamb with peas potatoes and cacio. To imitate every inch of<br />

local habits remember to go to city’s hinterland on Angel’s Monday: Neapolitans often choose Campi Flegrei to have picnics. Here you can find Quarto,<br />

Bacoli, Pozzuoli and Monte d Procida towns where weekend trips are compulsory but not so easy to plan when on holidays. However you can choose to<br />

go to splendid little fish restaurants along seaside: Bacoli’s Lido Turistico is the perfect place to eat something near shores and eventually relaxing on the<br />

beach (per info www.lidoturistico.com). Getting back to the city there will be many events and exhibitions not to lose: to celebrate 150 Italy’s unification<br />

, Palazzo Reale, in ( Piazza Pleibiscito ) will host “ Regina Margherita, The myth of modernity in postunited Neaples”, dedicated to the first Italian<br />

Queen Margherita di Savoia. On April 8th there will be the exhibition inauguration of “San Gennaro’s treasures. The stones of devotion.” the first time<br />

exposition of the most precious works of the treasure will be shown at the same time in seven different old town center museums. With one ticket you<br />

will be allowed to admire about 100 works pertaining to the treasure of the Neaple’s patron saint among which you’ll be able to admire ten fantastic<br />

jewels exposed in the Treasure’s Museum halls and Caravaggio’s “The Seven mercy’s works “ or Luca Gordano’s precious canvases, too. Just for this<br />

occasion many important artistic value places will be opened as Monumental Complex of Girolamini or the old Duomo’s Door (per info www.<br />

museosangennaro.it). “The Real Casa Santa Dell’Annunziata di Napoli jewels” will stay open until April 30th with its hundreds jewels, ex-votos,<br />

clocks exposition in the Cappella Palatina of Castel Nuovo ( better known as Maschio Angioino ). Lastly you haven’t to forget that from 9th to 17th<br />

April there will be XIII edition of Culture Week with free monuments and artistic national places opening.<br />

93 InTravel


MURALES&<br />

town.europa<br />

VILNIUS Una città bizzarra e bellissima ricca di fermenti culturali che spaziano dall’arte alla musica e fioriscono in tarda primavera<br />

94 InTravel<br />

95 InTravel


AVilnius, perché? Perché la capitale della Lituania, il primo<br />

Paese Baltico che si incontra venendo dall’Italia, è la meta<br />

ideale per un lungo weekend di primavera. Multietnica da<br />

sempre e crocevia di popoli e culture, anche quest’anno Vilnius<br />

diventa teatro di importanti eventi che spaziano dall’arte alla<br />

cultura, dal cinema alla musica. Dopo un marzo frenetico e un<br />

aprile quasi interamente dedicato ai riti e alle tradizioni pasquali,<br />

la città saluta la primavera con un maggio ricchissimo interamente<br />

votato alla musica. Concerti on the road, festival e spettacoli di<br />

danza sono appuntamenti che si susseguono a ritmo serrato.<br />

Per la musica<br />

Inaugura il mese (2-8 maggio) il Naujasis Baltijos Šokis (New<br />

Baltic Dance) presso il teatro Nazionale d’Arte Drammatica e l’Arts<br />

Printing House, il festival annuale di danza contemporanea che<br />

dal 1997 coinvolge le compagnie di ballo dell’Europa centrale e<br />

del nordest (www.vilniusfestivals.lt). Lo Street Musician Day invece,<br />

ovvero un giorno interamente dedicato ai musicisti di strada,<br />

nasce dalla singolare idea del poliedrico artista Mamontovas,<br />

che armato di vari strumenti iniziò a suonare per le strade e<br />

nei cortili della città. A poco a poco altri artisti lo imitarono e<br />

così l’abitudine divenne una tradizione festeggiata ogni primo<br />

sabato di maggio, che quest’anno sarà il 7 (www.gatvesmuzika.<br />

lt). E, a fine mese, si terrà il festival internazionale Skamba Skama<br />

Kankliai (26-29 maggio) con gruppi folcloristici provenienti da<br />

Asia e Europa che si esibiranno in concerti di musica da camera e<br />

spettacoli per le strade della Città Vecchia (www.etno.lt).<br />

Per la Città Vecchia<br />

E dopo aver fatto il pieno di musica vale la pena di spendere<br />

qualche giorno da turista non per caso. Vilnius è una città<br />

bizzarra e bellissima, caratterizzata da un centro storico barocco<br />

ricco di magnifiche chiese e campanili eccentrici, vicoli sinuosi<br />

e cortili medievali, palazzi tardo gotici e rinascimentali: un<br />

insieme insolito e raffinato di finissima architettura. Ferita da<br />

conflitti e dominazioni nei secoli passati, oggi è una delle capitali<br />

baltiche più frizzanti e visitate. Il suo centro storico datato 1323<br />

(e dichiarato nel ‘94 patrimonio mondiale dell’umanità) è il<br />

più antico e affascinante di tutto l’est europeo. Il centro città è<br />

suddiviso in due nuclei ben distinti: la grande Città Vecchia, con<br />

oltre mille monumenti e la Città Nuova, sviluppatasi attorno<br />

al XIX secolo. Per penetrare nello spirito del barocco lituano è<br />

consigliabile entrare a Vilnius dall’antica Porta dell’Aurora che<br />

si affaccia su una caratteristica via del centro disseminata da<br />

botteghe che vendono ambra, il prodotto tipico del Paese. La via<br />

sfocia nella Rotuses aikste, la Piazza del Municipio con relativo<br />

palazzo, un imponente edificio neoclassico che attualmente è la<br />

dimora degli artisti. Poco distante dal Municipio sorge la Chiesa di<br />

S. Casimiro, luogo di culto gesuita che segnò il debutto dello stile<br />

barocco nella città, mentre a destra su Vokieciu gatve, c’è il Centro<br />

di Arte Contemporanea. Proseguendo per un viale alberato, si<br />

arriva all’Università di Vilnius, uno dei complessi più imponenti<br />

della città che custodisce gioielli antichissimi e preziosi come<br />

96 InTravel<br />

l’Osservatorio Astronomico e la Biblioteca dove sono conservati<br />

180.000 tra scritti antichi, stampe rare e la più grande collezione di<br />

mappe in Europa. Da Pilies gatve arriviamo alla Mykolo gatve alla<br />

fine della quale incontriamo la Chiesa di S. Anna, un capolavoro<br />

tardo gotico in mattoni rossi costruita nel XVI secolo con 33 tipi<br />

di mattoni diversi. La si può definire una coraggiosa fusione di<br />

virtuosismi architettonici e leggende popolari. Il nostro itinerario<br />

prosegue nella Maironio gatve e sull’altra sponda del Vilnia per<br />

entrare ad Uzupis, il quartiere bohémien della città, palcoscenico<br />

a cielo aperto per milioni di artisti che da sempre si esibiscono in<br />

strada. Passeggiando per Uzupis si può rivivere l’atmosfera tutta<br />

italiana degli anni ‘60, quando Via Veneto era il punto d’incontro<br />

tra grandi e piccoli artisti e dove l’arte era libera condivisione.<br />

Uzupis ha l’aspetto di un vero e proprio villaggio con le sue<br />

due chiese (quella di S. Bartolomeo è la più piccola di Vilnius),<br />

il Cimitero Cistercense (il più antico della città), i sette ponti<br />

e vari simboli che identificano il quartiere, (i più famosi sono<br />

l’angelo di bronzo e la sirenetta), le gallerie d’arte, i negozi,<br />

i caffé e i ristoranti (il più famoso è il Tores con terrazza<br />

panoramica e vista mozzafiato sulla Città Vecchia).<br />

E per quella Nuova<br />

Meno impegnativa ma altrettanto piacevole la visita della Città<br />

Nuova, separata dalla Vecchia da Pylimo gatve, la strada che traccia<br />

il confine tra le due città. Da vedere la Sinagoga, l’unica superstite<br />

delle cento che Vilnius possedeva prima della Seconda Guerra<br />

Mondiale. Leggermente al di fuori del pittoresco centro storico e<br />

lontana dai flussi turistici tradizionali, è stata modellata secondo<br />

l’architettura moresca. Il baricentro della Città Nuova è costituito<br />

da Gedimino Prospektas, un viale contrapposto alla Pilies gatve,<br />

la più antica e colorata via del centro storico che si stende per<br />

1.75 chilometri, da est verso ovest: un viale lussuoso dove trovano<br />

sede i negozi più prestigiosi della moda occidentale e il Museo del<br />

KGB con tanto di prigione e stanza della morte. In Katedros aikste<br />

(Piazza della Cattedrale) le due città si incontrano e su questa<br />

vasta piazza si affaccia forse il più antico monumento di Vilnius:<br />

la Cattedrale, che reca al di sotto della candida veste neoclassica,<br />

i segni delle diverse fasi di sviluppo della città. Appena dietro la<br />

Cattedrale si leva imponente la Torre del Castello di Gediminas<br />

(dedicata al Granduca Gediminas, il fondatore della città), collocata<br />

in cima all’omonima collina e considerata uno dei simboli della<br />

città. Dalla cima della torre in mattoni rossi, a forma ottagonale,<br />

è visibilissimo il contrasto tra la città nuova e la città vecchia. La<br />

torre è facilmente raggiungibile con una comoda funicolare, o<br />

con un più suggestivo, ma ripido sentiero pedonale. Di tutt’altra<br />

natura, ma altrettanto affascinante, la Torre della Televisione<br />

(326 metri circa) una delle più alte costruzioni nell’Est Europa.<br />

Nell’anello posto a 165 metri di altezza si trova il ristorante-bar<br />

“Pauksciu takas” (via lattea), posto su di una piattaforma mobile<br />

panoramica. apple by Antonella Euli<br />

In apertura Murales a Uzupis, il quartiere degli artisti Nella pagina accanto,<br />

dall’alto Il centro storico di Vilnius, La Città Nuova In questa pagina,<br />

dall’alto L’Angelo di bronzo, emblema di libertà, in una piazza di Uzupis,<br />

artisti di strada e i tipici tetti della capitale lituana<br />

97 InTravel


SHORT<br />

After a hectic March and an April dedicated to easter’s<br />

traditions this city greets spring with music dedicated<br />

May. Street concerts, festivals and exhibitions will<br />

follow each others closely. After filled up yourself with<br />

music you could spend some days as tourist.Vilnius is a<br />

strange and beautiful city, and the city center is splitted<br />

in two well defined cores: the big Old City with much<br />

than one thousand monuments and the new one grown<br />

up from XIX century and linked with the old one by the<br />

west block. To penetrate its lithuanian baroque style<br />

we suggest to enter Vilnius from the Old Dawn Door<br />

that admit you to a boulevard full of old shops selling<br />

Amber a typical item of the land. This boulevard end<br />

in Rotuses aikste, the city hall square, a big neoclassical<br />

building. Near to city hall there is Saint Casimiro’s<br />

Church, Jesuit meeting house, the first baroque building<br />

in the whole city. Going towards by the avenue at its<br />

right you will get to Universiteto gatve the university’s<br />

block. Vilnius University is one of the greatest city<br />

complex that enshrines very old and precious jewels<br />

like the Astronomic observatory and the library where<br />

are preserved over 180.000 books, rare stamps and the<br />

biggest European map collection. Leaving Pilies gatve<br />

we arrive at Mikolo Gatve and then we reach S. Anna’s<br />

Church, a masterpiece of old Gothic style built with<br />

red bricks: this is without any doubts the most famous<br />

building in Lithuania. Our trip goes on to Maronio<br />

Gatve and on the other bank of Vilnia to enter Uzupis,<br />

the bohemian city block, the open air stage for billions<br />

artists that exhibits their selves in the streets.<br />

The center of the new city is Gedimino Prospektas, a<br />

transversal boulevard 1750 meter long from est to west,<br />

the most aged and colorful street of the city: a luxury<br />

boulevard where you can find famous shops of west<br />

fashion and the KGB Museum with its own prison and<br />

death chamber. In the Katedros aikste, the Cathedral<br />

square, the two cities meet up together, the cathedral<br />

hides, under the neoclassical dress, its different<br />

development phases. Just behind the Cathedral rises<br />

Gediminas Castel’s Tower, dedicated to Gediminas<br />

grand duke, just up the hill and considerend one of the<br />

very symbols of the city. From the top of the octagonal<br />

plant tower, built with red bricks, become clear the old<br />

and new city contrast. The tower is easily reachable by<br />

a funicular, or by a splendid but steep path.<br />

98 InTravel<br />

Dove dormire<br />

Dove mangiare<br />

Cosa vedere<br />

FO<br />

In un palazzo storico Al Narutis Hotel, un edificio del XVI secolo dall’atmosfera<br />

elegante e sofisticata. La lobby è stata ricavata dalla corte centrale del palazzo e<br />

le camere sono arredate con mobili d’epoca lituana e francese. L’albergo dispone<br />

di una lussuosa Spa ricavata dalle cantine originali del XVI secolo e di un ristorante<br />

dovegustare pietanze della cucina regionale e internazionale, oltre a un’interessante<br />

selezione di vini. www.narutis.com<br />

In un bunker stile URSS Nei pressi di Vilnius a cinque metri sotto terra, in<br />

un bunker dove attori professionisti travestiti da militari russi vi tratteranno da<br />

prigionieri sovietici. Si dorme in una camera angusta con un unico letto condiviso<br />

con altri trenta prigionieri, si vestono logori panni, si impara l’inno sovietico, si<br />

indossa una maschera anti-gas e si subisce un vero interrogatorio in un ufficio del<br />

KGB. www.sovietbunker.com.<br />

Nel centro storico si pranza in ristoranti caratteristici dove gustare la prelibata<br />

cucina lituana a non più di 10 euro. Noi abbiamo scelto invece il Lokys (l’Orso),<br />

ricavato da una bottega del XV secolo, per testare le tradizioni della cucina lituana<br />

medievale con celebrazioni a tema. Da provare l’Hunter’s courses, il menù del<br />

cacciatore: un’ottima insalata con carne di capriolo, cervo o castoro, insaporita da<br />

miele e spezie varie. www.lokys.lt<br />

Il Parco d’Europa, un bosco incantato con tanto di laghi e collinette, dove sono<br />

disseminate oltre cento sculture di artisti di diversi Paesi, da M. Abakanowicz a D.<br />

Oppenheim, a S. LeWitt e molti altri. Nei pressi dell’entrata è possibile ammirare una<br />

delle più singolari opere al mondo che si è guadagnata un posto nel Guinness dei<br />

Primati: un collage di 3.000 vecchi televisori disposti a forma di albero con al centro<br />

una statua decadente di Lenin. www.europosparkas.lt<br />

Where to sleep<br />

In a historical palace Narutis Hotel is a building of XVI century with an elegant and<br />

sophisticated atmosphere. The lobby is made from the central court of this old palace, covered up by<br />

a glass skylight and the rooms are comfortable and different the one from each other.The hotel has<br />

a luxury Spa built in the old and original XVI century cellars. The sophisticated hotel’s restaurant are<br />

served savoury dishes of local and international kitchen with a rich wine card. -www.narutis.com<br />

In a bunker Perfect for who’s looking for unusual experiences, you can book and stay into a real<br />

old communist bunker near Vilnius five meters under the ground where professional actors military<br />

dressed will treat you as soviet captives. It will look to be in a horror movie, you will sleep into a tight<br />

room with a single bed shared with 30 others captives, wearing worn dresses, learn the soviet hymn<br />

and wearing anti-gas mask and suffer a true KGB question. www.sovietbunker.com<br />

Where to eat<br />

The old town center offers you lunches at less than 10 euro, with the highest lithuanian kitchen<br />

quality. We choose the Lokys ( the bear ), built in a XV century shop just to taste traditions of the<br />

medieval lithuanian kitchen and themed celebrations. You have to taste the Hunter’s course,<br />

tasty salad with roe deer, deer or beaver meat, flavoured with honey and spices. www.lokys.lt<br />

What to see<br />

The geographic National French Institute says that the geometric european center is at 25 km<br />

north from Vilnius. This center is sgned by a famous carver work, Gediminas Jokubonis, dedicated<br />

to Lithuanian european Union entering and is a white granite pillar decorated with 12 gold stars,<br />

the European Community symbol. Even the Europe Park , an enchanted wood with lakes and<br />

sweet hills, where are random placed over one undred sculptures of many different artists from<br />

M. Abakanowicz a D. Oppenheim, to S. LeWitt. Near the entrance you will be able to see one of the<br />

strangest workd of the world that earned the World Guinnes record, a 3.000 old tv colors collage,<br />

tree shaped placed with a decadent Lenin Statue in the middle. www.europosparkas.lt<br />

Nelle foto: il Narutis Hotel, esperienza nel bunker del KGB, il ristorante Lokys e una istallazione nel parco d’Europa, un collage da Guinnes di tremila vecchi televisori<br />

JAGUAR. 75 TH ANNIVERSARY.<br />

Jaguar festeggia i suoi 75 anni con la versione celebrativa XF 3.0 V6<br />

DIESEL S da 275 CV con “75 th Anniversary Pack” offerto di serie fino al<br />

31 marzo <strong>2011</strong>.<br />

> Jaguar aerodynamic kit<br />

> Cerchi in lega da 20” Volans<br />

> Sospensioni Adaptive Dynamics<br />

JAGUAR.IT<br />

XF - Consumi ciclo combinato da 6,8 a 12,5 l/100 km. Emissioni CO 2 da 179 a 292 g/km.<br />

99 InTravel


town.mondo<br />

100 InTravel<br />

Culturalmente vivace,<br />

architettonicamente<br />

unica e, quanto a<br />

nightlife, non ha<br />

nulla da invidiare<br />

alla rivale New<br />

York. È la capitale<br />

ESTINAZIONE<br />

dell’Illinois, meta<br />

perfetta per un<br />

break primaverile<br />

CHICAGO<br />

101 InTravel


New York, Los Angeles, Las Vegas, San<br />

Francisco: sono loro le destination-city<br />

più amate dagli italiani (e non solo), le<br />

grandi star del turismo metropolitano made in<br />

Usa. Chicago, anche se non viene normalmente<br />

inserita nei classici tour degli States, non è però<br />

da sottovalutare: una vacanza qui può rivelarsi<br />

davvero elettrizzante, sotto tanti punti di vista.<br />

I patiti dello shopping possono dare sfogo a<br />

tutte le loro fantasie lungo il Magnificent Mile, il<br />

lungo viale dove si trovano negozi d’ogni tipo e<br />

boutique super-chic. I fan di E.R. -Medici in prima<br />

linea, si emozioneranno invece alla vista del Loop,<br />

l’anello di binari sopraelevati che circonda il cuore<br />

amministrativo della città, sfondo di tante scene<br />

della famosa serie-tv. E poi c’è il lago Michigan: la<br />

sua vastità regala a Chicago un’aria unica, da “città<br />

di mare”. Per gli appassionati d’arte, l’Art Institute<br />

(www.artic.edu) è una meta obbligata. Inoltre da<br />

qualche mese è possibile ammirare nuovamente,<br />

dopo un restauro durato cinque anni, l’America’s<br />

Windows di Chagall, la famosa vetrata che era<br />

stata donata al museo di Chicago dall’artista<br />

di origini bielorusse. Anche il Field Museum<br />

(www.fieldmuseum.org) può essere una tappa<br />

interessante, un vero e proprio tuffo nella storia<br />

naturale di ogni luogo ed epoca: fino ad agosto, la<br />

mostra “The Horse” permette di scoprire quanto (e<br />

in che modo) il cavallo abbia influenzato l’esistenza<br />

degli esseri umani. Infine ci sono i grattacieli, cifra<br />

distintiva di una città che è stata plasmata negli<br />

anni da architetti di fama internazionale. Basti<br />

pensare che il primo skyscraper della storia è<br />

stato costruito qui, nel 1885: si trattava della Home<br />

Insurance Building, nove piani in tutto. Non si può<br />

visitare, però: è stato demolito nel 1931, seguendo<br />

la logica americana del rinnovamento continuo<br />

dell’ambiente urbano. A quello ne sono seguiti<br />

molti altri, compreso il grattacielo più alto del<br />

mondo: le Sears Towers (ribattezzate Willis Tower<br />

nel 2009) che hanno mantenuto il primato dal 1973<br />

al 1998. È davvero d’obbligo, per chiunque visiti<br />

Chicago per la prima volta, salire fino allo Skydeck<br />

del 103° piano: la vista è davvero impressionante e<br />

lo sguardo spazia per oltre 60 chilometri. Un’altra<br />

possibilità, per avere una visione d’insieme più<br />

approfondita, è fare una crociera lungo il Chicago<br />

River, il fiume che attraversa la città. Esistono<br />

veri e propri “tour architettonici” che partono dal<br />

Navy Pier: durante la navigazione, della durata di<br />

un paio d’ore, vengono illustrati nel dettaglio gli<br />

edifici più belli e interessanti. Per rilassarsi, invece,<br />

si va al Millennium Park: in questo grande spazio<br />

102 InTravel<br />

verde si respira architettura a pieni polmoni: l’area<br />

è stata infatti concepita come una vera propria<br />

“vetrina”, per volere del sindaco Richard M. Daley.<br />

Numerose sono le opere di famosi designer,<br />

sparse all’interno del parco: in aprile inoltre la<br />

collezione si arricchisce delle sculture dell’artista<br />

messicana Yvonne Domenge, famosa per le sue<br />

“sfere” che sfidano la gravità. Anche se l’attrazione<br />

più impressionante resta senza dubbio il Jay<br />

Pritzker Pavillion, enorme padiglione disegnato da<br />

Frank Gehry, che in realtà è un’arena per concerti<br />

che può contenere cinquemila persone sedute e<br />

quindicimila in piedi, nel prato.<br />

Ma Chicago non significa soltanto grattacieli e<br />

A ritmo di blues, tra<br />

grattacieli e quartieri etnici<br />

design: per scoprire i tantissimi quartieri che<br />

compongono la metropoli (spesso i quartieri si<br />

identificano dalla presenza di un determinato<br />

gruppo etnico), è possibile farsi aiutare dal<br />

“Chicago Office of Tourism”, che ha messo a<br />

punto una serie di itinerari in pullman, della<br />

durata di mezza giornata, per andare alla<br />

scoperta delle tante anime della città. Tra le<br />

novità del <strong>2011</strong>, segnaliamo “Avondale, Old Irving<br />

& The Villa”, che vi porterà alla scoperta della<br />

comunità polacca e della basilica di San Giacinto,<br />

o ancora il tour di “Wrigleyville, Lincoln Park e<br />

Lakeview”, per conoscere una delle zone più<br />

vivaci della città, piena di ottimi ristoranti e<br />

boutique. Da non perdere infine la visita che<br />

tocca “Greektown, Chinatown e Little Italy”<br />

e soprattutto quella di Pilsen, cuore della<br />

comunità messicana di tutto il Midwest, per<br />

ammirare i coloratissimi murales che decorano le<br />

facciate delle case e magari rifocillarsi con fajitas<br />

e birra in uno dei tanti locali (per info sui tour,<br />

che partono tutti dal Chicago Cultural Center al<br />

77 di Randolph Street, potete visitare il sito www.<br />

explorechicago.org). Per concludere la giornata<br />

due opzioni: il Navy Pier, un grande parco dei<br />

divertimenti situato sul lungolago, dove è possibile<br />

fare anche un giro sulla grande ruota panoramica<br />

(www.navypier.com). Oppure potete ascoltare<br />

musica in uno dei locali jazz/blues del centro: tra<br />

i più famosi c’è il Kingston Mines, in Lincoln Park<br />

(www.kingstonmines.com) e il Green Mill Cocktail<br />

Lounge, con un’atmosfera che ricorda la Chicago<br />

dei gangster (www.greenmilljazz.com).<br />

apple testo e foto di Violetta Albioni<br />

In apertura Chicago vista dallo<br />

Skydeck della Willis Tower<br />

Accanto, dall’alto Murales del<br />

quartiere di Pilsner, i grattacieli<br />

visti dal fiume, il Millennium<br />

Park con il Jay Pritzker Pavillion<br />

di Frank Gehry<br />

New York, Los Angeles, Las Vegas, San Francisco: those are Italians most loved<br />

destination-cities ( not the only ), the stars of metropolitan made in USA tourism.<br />

Chicago even being out of the classics States tours, has not to be undervalued: an<br />

holiday here may be electrifying by many points of view. Fashion victims can give<br />

vent to all their fantasies along Magnificient Mile, the long boulevard where you<br />

can find every kind of super-chic boutiques. E.R. fans will get excited watching<br />

at the Loop, the rail ring that surrounds the administrative hearth of the city,<br />

background of many scenes of the tv film. Here we find Michigan lake, that with<br />

its openness give a unique look to Chicago, a “ city to love”. For art passionates<br />

Art Institute (www.artic.edu) is a compulsory destination with its impressionist<br />

drawers collection that you cannot lose. We can further admire again, just since<br />

few months after the five years long restauration, the America’s Window by<br />

Chagall: the famous stained glass that the white russian artist gave to the cisty<br />

of Chicago. Field Museum, also, may be an interesting stage (www.fieldmuseum.<br />

org), an out-and-out dip into natural history of any age and place: until August<br />

the “The Horse” exhibition will give you a chance to discover how much, and how,<br />

the horse has affected human existence. Lastly the skyscrapers, that moulded the<br />

city with their international famous architects look. It is enough to think that the<br />

first history’s skyscraper were build right here in 1885: it was the Home Insurance<br />

Building, just nine floors and pulled down in 1931, following the American logic<br />

of continuous urban environment renovation. Many other followed after it like<br />

the world highest: the Sears Towers, rechristened Willis Tower in 2009, that eld<br />

the record since 1973 to 1998.It is absolutely compulsory to anybody who visits<br />

for the first time Chicago go up to 103th floor of Skydeck, the sight is very striking<br />

and the eyes can range over sixty kilometers. Another possibility to reach a more<br />

delved unified sight is to have a cruise along the Chicago River, the river that<br />

crosses the city. Here we can find easily many out-and-out “architectural tours”<br />

that sails from Navy Pier: while sailing for a couple of hours the waiters will<br />

describe you details of the most beautiful interesting buildings. Millennium Park,<br />

right in the hearth of the city, allow you a full-throated breath in the Chicago<br />

architecture, the area is indeed a true city shop window, by will of major Richard<br />

Daley. Many are the works of famous designers scattered along the park of the<br />

block: on April the collection will be enriched with sculptures of the Mexican<br />

artist Yvonne Domenge, well known by her gravity-defying spheres, but the most<br />

impressing work is, without any doubt, Jay Pritzker Pavillion, the enormous<br />

stand designed by Frank Gehry. But Chicago do not means only skyscrapers and<br />

design: to discover its many blocks that layout this city it is you can get help by<br />

“Chicago Office of tourism that set up many routes to do by coaches that last a<br />

half day, to seek and discover the all the souls of the city. The new tours of <strong>2011</strong><br />

we report are “ Avondale, Old Irving & The Villa”, that will bring you to know the<br />

Polish community and the abbey of San Giacinto, or “Wrigleyville, Lincoln Park<br />

e Lakeview” to know some of the more living blocks of Chicago, full of excellent<br />

restaurants, boutiques and the Chicago Cubs, the City Stadium. Nobody may lose<br />

“Greektown, Chinatown e Little Italy” and overall “Pilsen”, the center of Mexican<br />

community of Midwest, to admire the colorful murales that decorate frontages of<br />

the buildings and don’t forget to taste “fajitas and cerveza” in one the many daily<br />

open public places. To end worthily the day we suggest you two options: Navy Pier<br />

is perfect if you travel with children, it is indeed, a big entertainment center on<br />

the lakeside: you can eat a fast meal and go to an amusement ride and see the<br />

Chicago Skyline ( watch it at www.navypier.com). If you are adult and you like<br />

good music you can go for night clubs to listes to jazz and blues live stages, some<br />

of the most important are Kingston Mines, in Lincoln Park (www.kingstonmines.<br />

com) and Green Mill Cocktail Lounge, the right place where you can dip yourself<br />

in the atmosphere of old-Gangster’s-aged Chicago (www.greenmilljazz.com).<br />

103 InTravel


Tante le compagnie aeree che collegano l’Italia a<br />

Chicago, quasi tutte con uno scalo intermedio. Per i<br />

prezzi verificare i siti Delta (www.delta.com), Continental<br />

Airlines (www.continental.com), US Airways<br />

(www.usairways.com) e Alitalia (www.alitalia.it).<br />

Per l’ingresso negli Stati Uniti è richiesto il<br />

passaporto elettronico. Per usufruire del Visa Waiver<br />

Program, che consente di viaggiare senza visto,<br />

bisogna invece richiedere un’autorizzazione al<br />

viaggio elettronica (Esta – Electronic System for<br />

Travel Authorization): l’unico modo per ottenerla è<br />

collegarsi al sito del Governo e compilare un form<br />

(https://esta.cbp.dhs.gov). La risposta arriva entro<br />

pochi giorni. L’autorizzazione ha un costo di 14<br />

dollari, pagabili esclusivamente con carta di credito.<br />

Fairmont Chicago, Millennium Park<br />

Con una ristrutturazione da 50 milioni di dollari, questo<br />

hotel non si è semplicemente rifatto il trucco: è diventato<br />

uno dei più chic di Chicago. Perfettamente in linea con<br />

l’architettura della città, il Fairmont stupisce fin dalla<br />

lobby, elegantissima. Il rinnovamento della struttura è<br />

stato affidato all’architetto David Rockwell: le camere<br />

sono davvero ampie, con bagni in marmo e tutto quello<br />

che non può mancare in un albergo di lusso, dalla tv<br />

schermo piatto a 42 pollici al dock per iPod. L’hotel si<br />

trova a pochi passi dal vivace Millennium Park, dal Grant<br />

Park e dall’Art Institute. Il pacchetto “Bed&breakfast”<br />

parte da 184 dollari a notte (per la camera), tasse<br />

escluse. Per una fuga a due, il pacchetto “Romantic<br />

Escape” è perfetto: comprende il pernottamento in una<br />

suite, la colazione in camera, il “Kama Sutra Weekender<br />

Kit” (piccoli pensieri lasciati in camera prima della notte,<br />

come un profumato olio di mandorle) e il late check-out,<br />

per partire senza ansie (da 219 dollari a notte, tasse<br />

escluse).www.fairmont.com/chicago<br />

Avec Qui si viene non soltanto per gustare la cucina<br />

(ottima) ma anche per l’ambiente, davvero chic: un grande<br />

“parallelepipedo” di legno di cedro, semplice, essenziale<br />

e molto cool. Non si accettano prenotazioni e la cucina è<br />

aperta fino a mezzanotte. www.avecrestaurant.com<br />

Charlie Trotter’s Una vera e propria istituzione<br />

di Chicago: lo chef Charlie Trotter propone una cucina<br />

ricercata, con influenze francesi . Da provare la zuppa di<br />

carciofi con menta. È opportuno prenotare con un certo<br />

anticipo.www.charlietrotters.com<br />

Lou Mitchell’s Da qui inizia la Route 66 e questo<br />

storico diner ne è uno dei simboli: qui si viene per le<br />

abbondanti e deliziose colazioni. Nel caso ci fosse coda,<br />

non temete: vi serviranno donuts freschi per ingannare<br />

l’attesa. www.loumitchellsrestaurant.com<br />

104 InTravel<br />

FO<br />

Voli Flights<br />

You can check Delta (www.delta.com),<br />

Continental Airlines (www.continental.com),<br />

US Airways (www.usairways.com)<br />

and Alitalia (www.alitalia.it).<br />

Documenti Personal documents<br />

To enter United States electronic<br />

passport is required. For Visa Waiver<br />

Program, that allows you to trip without<br />

visas you have to request electronic<br />

authorization called Esta Electronic<br />

System for Travel Authorization on<br />

government official site and fill the form<br />

at https://esta.cbp.dhs.gov . It costs just<br />

14 dollars, payble only with credit cards<br />

and will arrive a few days.<br />

Dove dormire Where to sleep<br />

Fairmont Chicago, Millennium Park<br />

After a 50 billions renovation this hotel have made up more<br />

than make-up: has became one of the chicest Chicago<br />

hotels. Fairmont is perfectly into Chicago texture amaze<br />

right up the very elegant lobby. Renewal were assigned<br />

to David Rockwell, rooms are large, bathrooms are made<br />

in marbles, flat 42” screens are in almost every room and<br />

you can find even iPod docks. This hotel is few steps far<br />

from Millennium Park, Grant Park and Art Institute. But<br />

when you enter your room, you will understand the true<br />

value of this hotel, the sight. Huge windows allow you to<br />

dominate Chicago, even to Michigan Lake. If you are lucky<br />

you will see the fireworks at Navy Pier. Bed & breackfast<br />

pack starts from 184 dollars per night excluded taxes.<br />

The Romantic Escape is, instead, perfect; it comprehends<br />

booking in suites, room breakfast and “Kama Sutra<br />

Weekender Kit” (little gifts such almond scented oils etc)<br />

and late check out and starts from 219 dollars per night<br />

excluded taxes.www.fairmont.com/chicago<br />

Dove mangiare Where to eat<br />

Avec Here, you will come to taste the knowledge of<br />

chefs ( delightful ) and even to enjoy one of the most chic<br />

ambient, a big cedar wood parallelepiped, easy, essential<br />

and cool. You cannot book in advance and kitchen is open<br />

until midnight. www.avecrestaurant.com<br />

Charlie Trotter’s This is a true Chicago institution, chef<br />

Charlie Trotter seggests a refined kitchen with French<br />

influences. Artichockes with mint are compulsory. May be<br />

a good idea to book days in advance.<br />

www.charlietrotters.com<br />

Lou Mitchell’s Here starts Route 66 and this all-time<br />

diner is one of its very symbols: you can come for its<br />

huge and delightful breakfasts and if you’ll find line,<br />

waiters will serve you fresh donuts to pass the time while<br />

waiting.www.loumitchellsrestaurant.com<br />

Per un futuro senza HIV.<br />

Invia un SMS al 45509!<br />

“Ciao, sono Enrico Ruggeri. Arché dal 1991 si occupa di<br />

sieropositività in campo pediatrico. Oggi i bambini sieropositivi<br />

in Africa sub-sahariana sono 2 milioni e trecentomila:<br />

una cifra spaventosa. Che priva di un futuro, il futuro di un<br />

continente. Arché opera, nei villaggi e nelle scuole, per dare ai<br />

ragazzi una speranza e un domani senza HIV.<br />

Aiutaci anche tu. Arché, da 20 anni contro l’AIDS.”<br />

Dal 29 aprile<br />

al 18 maggio<br />

DONA 2 € CON UN SMS DA CELLULARE PERSONALE DONA 2-5 € CON CHIAMATA DA RETE FISSA<br />

Arché è nata nel 1991 ed è stata la prima associazione italiana ad impegnarsi nel campo della<br />

sieropositività pediatrica. Da allora Arché opera concretamente, ogni giorno, nel campo del disagio,<br />

dell’emarginazione, della malattia, della sofferenza minorile, della prevenzione, in Italia e nei Paesi<br />

del sud del mondo, attraverso un volontariato che esprime condivisione e responsabilità sociale.<br />

> PER IL TUO 5 X 1000 AD ARCHÉ IL CODICE FISCALE È 97105280156<br />

www.arche.it<br />

105 InTravel<br />

pensieriecolori.it


ourdreams<br />

SOGNI PER<br />

MAREE<br />

PERTERRA<br />

La nuova frontiera del viaggio itinerante?<br />

Senza dubbio la crociera. Scegli, ti imbarchi<br />

e inizia il sogno a occhi aperti<br />

Sfatata la retorica della crociera stile pensionati di<br />

qualche decennio fa, oggi il nuovo modo per vedere il<br />

mondo in totale libertà è viaggiare per mare. Le navi<br />

sono sempre più simili a hotel a cinque stelle, i servizi<br />

impeccabili, i ristoranti da gourmet e l’intrattenimento discreto<br />

e coinvolgente al tempo stesso. Quindi resta solo l’imbarazzo<br />

della scelta: dito sul mappamondo e si salpa. Intravel ha scelto<br />

per voi alcune mete a medio e lungo raggio, che vogliamo<br />

raccontarvi per farvi sognare anche in poltrona.<br />

106 InTravel<br />

Attraverso il Mediterraneo<br />

Una crociera a bordo della MSC Magnifica, l’ultima nave da<br />

crociera di lusso della Classe Musica di MSC Crociere, è un gran<br />

regalo da fare a se stessi. Almeno una volta nella vita anche<br />

se, come pensiamo, una volta respirata la magica atmosfera,<br />

scatta il desiderio di ripetere una e cento volte questo tipo di<br />

vacanza. La nave è di per se uno spettacolo: design innovativo<br />

e curatissimo di cabine e spazi comuni che fanno il paio con<br />

servizi stellati, tipo l’eccellente (MSC Aurea) Spa. A disposizione<br />

dei patiti del wellness saune, e bagni turchi, centro fitness, e sale<br />

di talassoterapia e massaggi, salone di bellezza, solarium e area<br />

relax. Per gli sportivi invece tre piscine, tra cui il Magrodome<br />

dal tetto retrattile, campi da tennis, da pallacanestro e la pista<br />

da jogging. E per tutti invece, sportivi e pigri, cinque ristoranti<br />

da gourmet, diversi bar, l’Internet Cafè la Cigar Lounge, il teatro<br />

da 1200 posti, il cinema, il Casinò e la discoteca. E, tra Spa e<br />

ristoranti, sport e divertimenti, ci si ritaglia il tempo per una<br />

puntatina a terra, a caccia di tesori. Partendo da Venezia, la prima<br />

tappa è Bari e una volta sbarcati si raggiunge in bus Alberobello,<br />

il paese dei trulli, dove anche la chiesa di Sant’Antonio rispetta<br />

l’architettura del luogo (prezzo a persona a partire da 49<br />

euro adulti e 34 ragazzi). In alternativa una puntatina a Matera<br />

con visita ai famosi Sassi, vere e proprie grotte e caverne abitate<br />

fino a pochi decenni fa, ripercorrendo i luoghi dove è stato girato<br />

il film La Passione di Mel Gibson (50 euro adulti, 35 ragazzi).<br />

Il giorno seguente la nave attraccherà a Katakolon, Grecia, e<br />

qui si parte subito per una archeo-escursione, meta Olimpia, la<br />

città dei giochi che, come narra la leggenda, fu voluta da Zeus<br />

per promuovere il culto per gli dei (52 euro adulti, 36 ragazzi).<br />

Gli scavi hanno portato alla luce i resti del Tempio di Zeus,<br />

dell’ippodromo, dello stadio e degli edifici utilizzati dagli atleti<br />

durante i giochi. E dopo il tuffo nella storia, un po’ di tempo a<br />

disposizione per fare shopping oppure pranzare in un ristorante<br />

tipico di Katakolon per gustare i prodotti e il vino locale davanti a<br />

un suggestivo spettacolo folkloristico (68 euro adulti, 48 ragazzi).<br />

Il mattino dopo la nave raggiungerà le coste della Turchia, per<br />

fare scalo ad Izmir fino al primo pomeriggio. Spazio quindi a<br />

varie escursioni tra cui la visita alla Casa della Madonna, luogo<br />

considerato sacro dalla Chiesa Cattolica dal 1892, e poi tappa<br />

nella Chiesa di San Giovanni, uno dei siti bizantini più importanti<br />

di Efeso. In alternativa è possibile visitare in maniera più<br />

approfondita Efeso, sito archeologico di notevole valore artistico<br />

con il teatro Odeon, la Biblioteca di Celso, il Tempio di Adriano<br />

e la Via del Marmo. (54/62 euro adulti, 38/43 ragazzi). Per chi<br />

preferisce una giornata di mare e relax si consiglia l’escursione<br />

107 InTravel


a Cesme, la Cannes della Turchia (45 euro adulti, 32 ragazzi).<br />

Nel pomeriggio rotta verso Istanbul, sulle cui sponde si giunge<br />

dopo una notte di navigazione. E in quella che fu la capitale<br />

dell’impero Ottomano, ci si può davvero perdere. Dalla Moschea<br />

Blu all’area dell’antico Ippodromo, dal Museo di Santa Sofia al<br />

meraviglioso Palazzo Topkapi, antico centro del potere ottomano<br />

che ospitava i sultani e la loro corte. Per finire, visto che proprio<br />

Istanbul è stata proclamata capitale dello Shopping <strong>2011</strong>, il resto<br />

della giornata sarà dedicato allo shopping con l’immancabile<br />

visita al Gran Bazaar (99 euro adulti, 69 ragazzi, pranzo incluso).<br />

E dopo tante attività, bentornato l’ozio a bordo: un giorno intero<br />

di sole e relax prima di all’ultima tappa del viaggio che sarà<br />

Dubrovnik, perla della Croazia e dell’intero Adriatico. Il centro<br />

storico si visita a piedi (54 euro adulti, 38 ragazzi) oppure, in<br />

alternativa, si arriva nell’antica Ragusa in battello, si passeggia per<br />

le vie del centro e, sempre in battello si raggiunge la spiaggia di<br />

Svati Jacov (55 euro adulti, 39 ragazzi). Altra escursione, sempre in<br />

battello, per costeggiare la penisola di Lapad e le vecchie mura di<br />

Dubrovnik, la parte esterna dell’isola di Kolocep, dove si può fare<br />

snorkeling nella Grotta di Modra Spilla e infine sosta sulla spiaggia<br />

di Donje Celo (145 euro adulti, 102 ragazzi). I temerari invece<br />

sceglieranno il gommone e, costeggiando le mura della città<br />

vecchia, arriveranno fino alla rigogliosa isola di Lokrum con tanto<br />

di giardino botanico, Monastero benedettino e un piccolo lago<br />

chiamato dai locali il Mar Morto (90 euro adulti, 63 ragazzi).<br />

MSC MAGNIFICA<br />

Italia, Grecia, Turchia e Croazia<br />

Durata: 7 notti<br />

Porto di imbarco: Venezia o Bari<br />

Partenze: da aprile<br />

Scali: Venezia -Bari -Katakolon (Grecia) -Izmir (Turchia) -Istanbul<br />

(Turchia) -Navigazione Dubrovnik (Croazia) -Venezia<br />

Prezzi (da maggio):<br />

-cabina interna da 564 euro,<br />

-cabina vista mare da 810 euro<br />

-cabina suite da 1.434 euro<br />

Per info e prenotazioni: www.ticketcrociere.it<br />

Il Grande Nord<br />

La crociera più elegante (quella che ci fa cenare anche in abito<br />

da sera per intenderci) è a bordo della MSC Orchestra, una delle<br />

più belle navi della flotta MSC Crociere caratterizzata dal design<br />

raffinato e impeccabile. Per farvi un idea del lusso galleggiante,<br />

basti pensare alle attività di bordo che spaziano dalle aste d’arte ai<br />

gran balli, dalle danze sul ghiaccio al circo, dal Casinò Palm Beac<br />

al Covent Garden Theatre con cabaret, dai ristoranti eccellenti<br />

(notevole il cinese “Shangai) ai caffè, come l’esotico Savannah Bar<br />

o il sontuoso Purple Bar. E dopo i momenti formali ci si rilassa<br />

nell’area fitness, si gioca a bowling, ci si diverta all’Aqua Park o<br />

al cinema in 4D. La crociera parte da Copenaghen e le escursioni<br />

108 InTravel<br />

possibili in queste terre affascinanti sono diverse. Si sbarca la prima<br />

volta a Kiel, in Germania, e da qui si può raggiungere Lubecca. La<br />

visita guidata comprende Holstentor, la porta cittadina più famosa<br />

e importante del tardo Medioevo, l’Ospedale del Santo Spirito e<br />

la Chiesa di Santa Maria, che ospita al suo interno il più grande<br />

organo meccanico del mondo. A seguire pranzo in un tipico<br />

ristorante tedesco (103 euro adulti, 72 ragazzi, pranzo incluso). In<br />

alternativa, dopo un breve tour della città, si parte in bus verso<br />

Molfee, museo rurale all’aperto (57 euro adulti 40 ragazzi) oppure<br />

si attraversa la campagna dello Schleswig-Holstein per raggiungere<br />

Ploen, con l’antico castello circondato da cinque laghi, villaggi<br />

medievali e boschi rigogliosi. Si prosegue verso Malente (da<br />

vedere la vetreria) ed Eutin, la città delle rose con un bel castello<br />

ricco di giardini. Si pranza in un ristorante sulle rive del lago<br />

Uklei (76 euro adulti, 53 ragazzi). Tornati a bordo, dopo un giorno<br />

di navigazione, si giunge a Stoccolma, dove la nave sosterà fino<br />

a pomeriggio inoltrato. È bene quindi approfittarne per fare un<br />

giro panoramico per vedere il Museo Nazionale, il Teatro Reale, il<br />

Museo Vasa, il Palazzo Reale (visitabile), e il centro storico (euro 67<br />

adulti, 47 ragazzi). Il mattino seguente si sbarca a Tallinn, Estonia.<br />

Si consiglia l’escursione di 6 ore con pranzo incluso che comprende<br />

un giro panoramico a piedi e in bus per ammirare il Castello<br />

Toompsea, sede del Parlamento, la Chiesa Ortodossa di Alexander<br />

Nevsky, il Municipio, la Farmacia del XV secolo, le antiche case dei<br />

mercanti. Dopo un tipico pranzo estone si prosegue verso il Museo<br />

all’Aria aperta Rocca al Mare, immerso nella natura tra foreste e<br />

architettura rurale tradizionale (87 euro adulti, 61 ragazzi). Ultima<br />

tappa, e forse la più attesa, San Pietroburgo, che si raggiunge dopo<br />

un giorno di navigazione. Anche qui, avendo l’intera giornata<br />

a disposizione, è consigliabile scegliere un itinerario lungo,<br />

con pranzo incluso. Si comincia con un giro panoramico in bus<br />

passando per la Cattedrale del Sangue Versato, la Fortezza dei Santi<br />

Pietro e Paolo, la Cattedrale di Sant’Isacco, uno dei monumenti<br />

più importanti dell’arte russa e dell’architettura neoclassica del<br />

XIX secolo. Dopo il pranzo tipico si prosegue verso Petrodvorets, la<br />

sontuosa residenza estiva dei Romanov, visitabile (prezzo 125 euro<br />

adulti, 88 ragazzi). In alternativa si può optare per il tour della città<br />

più il museo dell’Ermitage, che raccoglie milioni di opere d’arte di<br />

artisti italiani, olandesi, fiamminghi e francesi (116 euro adulti, 81<br />

ragazzi, pranzo incluso) oppure Petrodvorets ed Ermitage (115 euro<br />

adulti, 81 ragazzi, pranzo incluso).<br />

MSC ORCHESTRA<br />

Danimarca, Germania, Svezia, Estonia, Russia<br />

Durata: 7 notti<br />

Porto di imbarco: Copenhagen<br />

Scali: Copenhagen (Danimarca) -Kiel (Germania)<br />

Navigazione -Stockholm (Svezia) -Tallin (Estonia)<br />

St Petersburg (Russia) -Navigazione -Copenhagen (Danimarca)<br />

Partenze: da aprile a settembre <strong>2011</strong><br />

Prezzo (da aprile):<br />

-cabina interna da 761 euro<br />

-cabina vista mare da 910 euro<br />

Per info e prenotazioni: www.ticketcrociere.it<br />

109 InTravel


Da Los Aangeles a Vancouver<br />

Un transatlantico imponente, quello delle grandi traversate,<br />

per andare dal caldo torrido della California al clima dolce<br />

della British Columbia, la più occidentale delle province<br />

canadesi. Stiamo parlando della Norwegian Pearl ed ecco<br />

qualche numero. Sedici ristoranti, quindi davvero a ognuno<br />

il suo; tredici tra bar e lunge, casino, Spa, fitness centre,<br />

bowling, campi da tennis, basket e pallavolo, un teatro con un<br />

vastissimo calendario di eventi come lo show in stile Broadway,<br />

discoteca, kid’s e teen’s club, piscine e idromassaggio. Lo<br />

stesso concetto di grandeur è negli alloggi: spaziose le<br />

cabine e le suite ma assolutamente magnifiche le Garden<br />

e Courtyard Villa: le prime (395mq), hanno tre camere da<br />

letto separate, giardino privato con idromassaggio e accesso<br />

riservato a un cortile privato con piscina, mentre le altre<br />

sono un monumento alla privacy con ingresso, piscina,<br />

lettini, sala esercizi e idromassaggio privati. Veniamo ora<br />

all’itinerario. Nonostante tocchi due delle città più gettonate<br />

degli Stati Uniti, Los Angeles e San Francisco, questa crociera<br />

è interessante soprattutto per le tappe in Oregon e Canada.<br />

Si comincia con Astoria, nell’Oregon, piccolo centro sulla<br />

foce del fiume Columbia, caratterizzato da case in legno color<br />

pastello e numerosissimi ristoranti dove gustare dell’ottimo<br />

pesce. Tra le principali attrazioni della città, l’Astoria Column,<br />

punto panoramico che spazia dall’oceano al Cascade Range,<br />

dal Columbia River Gorge fino a Washington e il Megler Bridge,<br />

che collega Oregon e Washington. Infine Fort Stevens SP, dove<br />

è possibile ammirare il relitto della Peter Iredale e il Columbia<br />

River Maritime Museum. Si prosegue poi verso Victoria,<br />

capitale della British Columbia, e ricca di giardini all’inglese.<br />

Il clima temperato tutto l’anno, la natura incontaminata<br />

110 InTravel<br />

con splendidi paesaggi al di fuori del centro abitato e la<br />

cittadina stessa, molto pittoresca e british, la rende perfetta<br />

per lunghe e rilassanti passeggiate. L’indomani si giunge a<br />

Nanaimo, seconda città in ordine di grandezza dell’isola di<br />

Vancouver, con uno dei litorali più lunghi del Canada oltre a<br />

foreste rigogliose appena alle spalle della città. Vivace città<br />

universitaria con un sacco di ristoranti e negozi, ha anche un<br />

centro commerciale enorme, il più grande di tutta Vancouver,<br />

dove fare shopping durante il tempo libero a disposizione.<br />

Infine rotta su Vancouver, il porto più importante di tutta la<br />

costa occidentale del Nord America, una città fra le montagne<br />

e il mare, cosmopolita ma anche estremamente verde. Da<br />

vedere lo Stanley Park, il panorama dal ponte Capilano o dalla<br />

Strada 99, Robsonstrasse, la via dello shopping e la Chinatown<br />

più grande d’America, seconda solo a quella di San Francisco.<br />

NORWEGIAN PEARL<br />

Nord America: Los Angeles, Vancouver<br />

Durata: 7 notti<br />

Porto di imbarco: Los Angeles<br />

Scali: Los Angeles (USA) -Navigazione -San Francisco (USA)<br />

Navigazione -Astoria (USA) -Victoria (Canada) -Nanaimo<br />

(Canada) -Vancouver (Canada)<br />

Partenze: maggio <strong>2011</strong>, settembre-ottobre<br />

Prezzi (da maggio):<br />

-cabina interna da 426 euro<br />

-cabina vista mare da 513 euro<br />

-suite da 794 euro<br />

Per info e prenotazioni: www.ticketcrociere.it<br />

Caraibi Evergreen<br />

Spiagge candide, palme mosse dal vento, cieli e mare di<br />

cristallo. Cartoline dai Carabi, ovviamente. E per viverli<br />

in modo davvero speciale, nulla è meglio di una crociera<br />

altrettanto speciale, a bordo della Norwegian Jewel che supera<br />

ogni aspettativa, soprattutto con l’area composta da dieci<br />

ville private esclusive con piscina, lettini, idromassaggio, sala<br />

esercizi e ponte isolato. Anche qui sedici ristoranti di livello,<br />

tredici tra bar e nightclub, una magnifica Spa. Per gli amanti<br />

dello sport: pallavolo, basket, ping pong e bowling mentre<br />

per i creativi: corsi di teatro, ballo e yoga. E, lusso nel lusso, gli<br />

ospiti potranno tagliare la loro crociera su misura grazie alla<br />

formula “Freestyle Cruising”, e scegliere tra quella rilassante<br />

o avventurosa, elegante o easy. Il nostro viaggio parte da New<br />

York e arriva, prima tappa, a San Juan, Porto Rico. Bello il<br />

centro storico, meravigliose le spiagge e la foresta tropicale. La<br />

seconda tappa è a Saint Thomas, nelle Isole Vergini Americane:<br />

cittadina dai tetti rossi e dalle case pastello. Si prosegue poi per<br />

Saint Martin, Philipsburg, un’isoletta votata agli sport acquatici.<br />

Il nostro itinerario prosegue per Tortola, British Virgina<br />

Island, l’isola dei vip. Road Town, la capitale, si trova sulla costa<br />

meridionale e si sviluppa a ferro di cavallo intorno al porto<br />

con le sue case tipiche color pastello e i tetti di latta rossi. Le<br />

spiagge più famose invece, tipo Long Bay, sono sulla costa<br />

settentrionale e sono l’archetipo della cartolina caraibica. Se<br />

siete appassionati di snorkeling potete puntare su Smuggler’s<br />

Cove, un’insenatura riparata che i pirati avevano scelto come<br />

covo. Se prediligete il surf, allora raggiungete Josiah’s Bay<br />

e Apple Bay. Infine, se volete una meta che coniughi mare<br />

stupendo e ristoranti tipici sulla spiaggia, scegliete Trellis<br />

Bay. Da vedere anche gli O’Neal Botanic Gardens che offrono<br />

un’immersione nella flora indigena tra cascate e specchi<br />

d’acqua e il Sage Mountain National Park, la riserva naturale<br />

creata per preservare l’antica foresta sulla vetta più alta delle<br />

Isole Vergini Britanniche (523 m). Infine, se si vuole fare un<br />

tuffo nel passato, si possono vistare Fort Recovery, costruito<br />

nel XVII secolo dai coloni olandesi e le rovine della vecchia<br />

distilleria di rum di Brewer’s Bay. apple by Antonella Euli<br />

NORWEGIAN JEWEL<br />

Caraibi Orientali -New York<br />

Durata: 9 notti<br />

Porto di imbarco: New York<br />

Scali: New york(USA) -Navigazione › Navigazione -San Juan<br />

(USA) -St. Thomas (USA) -St. Maarten (Antille) -Tortola (Isole<br />

Vergini) -Navigazione -Navigazione -New york(USA)<br />

Partenze: maggio <strong>2011</strong><br />

Prezzi (da maggio):<br />

-cabina interna da 678 euro<br />

-cabina vista mare da 775 euro<br />

-cabina suite da 1.182 euro<br />

Per info e prenotazioni: www.ticketcrociere.it<br />

111 InTravel


IL COLLE<br />

Palazzo Arzaga<br />

DEGLI ELETTI<br />

112 InTravel<br />

golf&spa<br />

Un titolo preso in prestito da<br />

una citazione latina,<br />

Arciagus, dal doppio significato:<br />

“colle degli eletti”<br />

o “borgo delle querce”.<br />

Ci piacciono entrambe e calzano<br />

perfettamente a questo angolo<br />

Tutto inizia qualche secolo fa, quando<br />

la piccola corte detta Arzaga,<br />

insieme al castello di Drugolo,<br />

erano un unico feudo. Siamo<br />

nelle dolci e smeraldine colline moreniche<br />

del Garda e il secolo da cui siamo partiti è il<br />

XII. In quelli venuti dopo si sono intrecciate<br />

storie e battaglie e poi sono arrivati i secoli del<br />

silenzio, dell’abbandono e dell’avvicendarsi di<br />

proprietari più o meno attenti. Il fascino del<br />

luogo è rimasto latente sino alla metà degli<br />

anni Sessanta, quando i baroni Lanni della<br />

Quara riuniscono in un’unica entità, proprio<br />

come un tempo, Arzaga e Drugolo. E, come<br />

in una favola a lieto fine, tornano a rivivere<br />

le eleganti strutture architettoniche, i boschi<br />

lussureggianti e i prati verdi come smeraldi.<br />

Oggi Palazzo Arzaga è un lussuoso hotel ricco<br />

di opere d’arte -ma non solo- e immerso in<br />

una tenuta collinare di 144 ettari. È un luogo<br />

dove il piacere del soggiorno è fatto di tante<br />

piccole attenzioni: magnifico l’ambiente, calda<br />

e generosa l’ospitalità, impeccabili i servizi.<br />

Camere e spazi comuni hanno lo stesso fil rouge:<br />

intimità e raffinatezza, connubio che si riscontra<br />

solo in alcuni alberghi che hanno l’aspetto di<br />

antiche dimore nobiliari. Si potrebbe definire<br />

un luogo dell’equilibrio, dove corpo e spirito<br />

di paradiso lombardo<br />

si ritemprano. Vuoi per il contesto -il Garda<br />

è a pochi minuti-, vuoi per la profusione di<br />

verdi -dei boschi e dei prati che circondano<br />

la residenza-, vuoi per i lo scorrere dolce del<br />

tempo: tutto concorre a ridare serenità anche a<br />

chi è abituato alle frenesie cittadine. L’orologio<br />

diventa solo un accessorio, non tiranno, e<br />

ognuno ritorna padrone di sé. I ritmi sono<br />

scanditi solo dal piacere. Il piacere di farsi<br />

coccolare in una Spa firmata Clarins, dove<br />

trattamenti e percorsi ad hoc -Clarins Pro Active<br />

Facial and Body Treatments- sono studiati per<br />

ridare giovinezza e vigore alla pelle. O il piacere<br />

di passeggiate romantiche nel parco o in riva<br />

al lago. O ancora, il privilegio di giocare a golf<br />

in uno dei due campi di Palazzo Arzaga. Uno è<br />

un percorso di 18 buche Championship<br />

(6.410 m/7.010 yards), un “Parkland Resort Course”<br />

par 72, che sfoggia una serie di caratteristiche<br />

tipiche dello stile di Jack Nicklaus II. L’altro è il<br />

percorso a 9 buche, un “Inland Liks” par 36,<br />

firmato da Gary Player, famoso per essere<br />

uno dei migliori “Links Course” designer al<br />

mondo. E se soltanto qualche anno il golf<br />

era appannaggio di pochi, negli ultimi tempi<br />

questo antichissimo sport ha conquistato<br />

numerosi adepti. Giocare a golf è un modo per<br />

entrare in contatto diretto con la natura e, a<br />

113 InTravel


differenza di altre discipline, sul campo<br />

si imparano anche regole di way of life.<br />

L’Arzaga Golf Club offre diverse formule<br />

di associazione, personalizzabili secondo<br />

le esigenze, che rendono facile a chiunque<br />

l’accesso al golf. Per tutti coloro che desiderano<br />

muovere i primi passi, o perfezionare la tecnica,<br />

la Golf Academy offre lezioni individuali e di<br />

gruppo, seguendo i più moderni programmi<br />

d’insegnamento e coadiuvati dai più avanzati<br />

sistemi di analisi dello swing. Molto interessanti<br />

i pacchetti-weekend: bastano un paio di giorni<br />

di golf clinic, insegnanti professionisti, impegno,<br />

concentrazione e molta pazienza e il gioco<br />

è quasi fatto. Passo dopo passo, gli aspiranti<br />

golfisti saranno iniziati ai segreti del green con<br />

la giusta tecnica e i migliori consigli. Si parte<br />

con il gioco di una buca per passare quindi ai<br />

fondamentali: da come impugnare il bastone<br />

(grip), a quale posizione assumere rispetto<br />

alla pallina (address), al movimento del corpo<br />

per far partire la palla (swing), ai primi colpi<br />

di approccio al green (pitch shot e chip shot).<br />

E, una volta presa confidenza con bastoni,<br />

ferri e legni, si potranno mettere alla prova<br />

le proprie abilità in una gara di putting green.<br />

Approfittando delle imminenti vacanze pasquali<br />

si potrebbe pianificare un viaggietto totalmente<br />

green. Green come il parco di Palazzo Arzaga,<br />

come i suoi due prestigiosi campi da golf, come<br />

le colline del Garda e “ever green”, come la scelta<br />

del menù di Pasqua che vede protagonista<br />

il tradizionale capretto. Non un capretto<br />

qualunque ma quello della tenuta agricola<br />

di Drugolo, confinante con Palazzo Arzaga e<br />

estesa su una vastissima area, in cui pascolano<br />

liberamente bovini e ovini allevati secondo i<br />

principi della più moderna agricoltura biologica.<br />

Il pranzo pasquale sarà quindi all’insegna della<br />

tradizione, complice la genuinità dei prodotti a<br />

kilometro zero: oltre al capretto, cotto al forno,<br />

FO<br />

Pacchetto “Iniziazione al golf” Pacchetto “Speciale Pasqua”<br />

Tariffe a partire da 500 euro a persona: due notti in camera doppia con<br />

colazione, una cena al ristorante “Il Moretto”, due giorni di Golf Clinic<br />

(minimo due partecipanti) .Validità fino al 31 ottobre <strong>2011</strong>.<br />

114 InTravel<br />

glassato e accompagnato da patate fondenti e<br />

finocchi con salsa Mornay, si degusteranno flan<br />

di asparagi verdi su zoccolo di pane croccante<br />

con crema bicolore all’uovo e fagottino di farina<br />

integrale con melanzane e caprino su salsa di<br />

Un luogo dove il piacere del<br />

soggiorno è fatto di tante<br />

piccole attenzioni: magnifico<br />

l’ambiente, calda<br />

e generosa l’ospitalità,<br />

impeccabili i servizi<br />

piselli novelli. E per chiudere in dolcezza, la<br />

colomba di produzione artigianale. Tutte<br />

queste delizie sono firmate dallo chef<br />

Mauro D. Lucivero. apple by Valeria Rastrelli<br />

Dove<br />

Palazzo Arzaga<br />

Via Arzaga, 1 -Calvagese della Riviera (Brescia)<br />

www.palazzoarzaga.com<br />

Tariffe a partire da 400 euro a persona: tre notti in camera doppia, tre<br />

colazioni a buffet, pranzo di Pasqua al ristorante “Il Moretto”,<br />

un massaggio corpo di 50 minuti a scelta by Clarins.<br />

SHORT<br />

All starts some century ago, when in a small court called Arzaga, toghether with Drugolo’s castel, where and ensemble feud. Here we are in the<br />

emerald morenic hills if Garda lake and our starting century were the 12th . Many stories and wars weaved and suddenly centuries came, of silence,<br />

neglect, and alternation of more or less interested owners on that land. The place’s charm rested latent until the second half of of sixties when<br />

the Barons Lanni della Quara got together, as once was, Arzaga and Drugolo. This eminent elegance of architectonic structures, lushing woods<br />

and the green meadows united with an old-aged presences aura confuse our time perception. Those are just some of the elements that concur to<br />

make Arzaga an absolutely exclusive place.Nowadays Arzaga Palace is a Luxury Hotel, enriched by art works and a hill estate of 144 hectars.<br />

That’s a place where staying in plasure is made up by many little attentions: the magnificient ambient, the warm hospitality and the flawless<br />

services. Rooms have the same “fil rouge” intimacy and sophistication the one that you only can find in old fashioned noble mansions.Modern life,<br />

with its fast rhythms require many efforts to physical and mental equilibrium; Arzaga Palace is the place where you can give yourself intense and<br />

rich moments of leisure and relax. Garda’s lake is at few minutes and the sweet flow of time become just a walk into the green and old wood that<br />

enclose the estate. Clocks become optionals, not a tyrant.Arzaga Palace’s SPA offers a fantastic selection of beauty exclusive treatments developed<br />

by Clarins, the european skin treatment leader, called Clarins Pro Active Treatments”. Totally “hand made”, i “Clarins Pro Active Facial and Body<br />

Treatments” are a unique experience to maintain skin integrity and health and restore its natural equilibrium.Arzaga Palace s the first Italian<br />

golf resort that you may trustfully call this way: it has two golf courses in the private park with an international standard level. First of all let’s<br />

consider the Championship set course with its 18 holes (6.410 m/7.010 yards), a tipycal “Parkland Resort Corse” par 72, with Jack Nicklaus II<br />

design. The second set course is the 9 holes Inland Links par 36, representative for Gary Player design style. Arzaga Golf Club is, by now, synonym<br />

of italian golf prestige in the whole world offering different formulae to associate that made very easy to play in this heaven. Customizable for golf<br />

player needs: for beginners, practitioners and pros. Golf academy offers individual and group lessons following most modern teaching programs<br />

help by most advanced analysis swing systems. In a couple of days of golf clinic, with the weekend-packs, with the help of good teachers and much<br />

patience combined with deep concentration you will be able to play. Step by step you will be brought, by your personal trainer, through the foundamentals<br />

of the game: how to hold the stick ( grip ), which position to assume before ball ( address ), the movement of body to shot the ball ( swing ),<br />

to the firsts shots on the green ( pitch shot and chip shot ). Once got acquainted with sticks, irons and woods you will be able to test yourself on the<br />

green. At Easter, restaurant card will offer you the traditional lamb, not a common one but only lambs fed in Drugolo’s farm estate, near Arzaga<br />

Palace and extended on a vast area where sheeps and cattles can grass free. Further this sweet cooked lambs served with fondant potatoes and fennel<br />

with Mornay sauce, you’ll can choose for easter’s lunch a very traditional and genuine kitchen with a zero-kilometer products: Flanned green<br />

asparaguses on crunchy bread and bi color egg scented cream with a integral flour dumpling with aubergine and caprino chees on little green peas<br />

sauce and the happy end will be the handmade dove shaped cake by chef Mauro Lucivero.<br />

Initination to golf Special Easter Pack<br />

Tarifs starting from 500,00 € per person: 2 nights in a double with<br />

breakfast, one dinner at “il Moretto” restaurant and two day of golf<br />

clinic (at least two students). Untill 31th october <strong>2011</strong>.<br />

3 nights with tariffs starting from 400,00€ per person in double, with<br />

Sunday lunch at “Il Moretto” restaurant and tre breakfasts with buffet<br />

and one chosen 50’ massage by Clarins.<br />

115 InTravel


Immagini: Costa Navarino<br />

ALLA SCOPERTA DELLA<br />

Una piccola e incantevole regione della Grecia.<br />

Le emozionanti celebrazioni per la Pasqua ortodossa.<br />

Un nuovo, lussuoso resort. Ecco gli ingredienti perfetti<br />

per un break primaverile davvero unico<br />

116 InTravel<br />

MESSINIA<br />

focus<br />

a Pasqua, in Grecia, è una grande festa:<br />

i sentimenti religiosi e le tradizioni<br />

locali si fondono, contagiando tutta la<br />

popolazione. I parenti lontani tornano a<br />

casa e si preparano importanti pranzi in famiglia:<br />

qualcosa di molto simile a quello che succede tra<br />

i cattolici durante il Natale. Gli ortodossi vivono<br />

questo momento dell’anno con solennità e<br />

partecipazione, tra riti religiosi e usanze popolari,<br />

come le uova dipinte di rosso e gli immancabili<br />

agnelli allo spiedo, simbolo gastronomico<br />

della Pasqua greca. Nei monasteri, profumati<br />

d’incenso e illuminati da centinaia di candele,<br />

risuonano i canti bizantini. Ma nel Peloponneso,<br />

più precisamente nella regione occidentale della<br />

Messinia, alla devozione si aggiunge anche una<br />

buona dose di folklore: è il Saitopolemos, un<br />

evento unico che ha luogo a Kalamata -la città<br />

principale del distretto- proprio la domenica di<br />

Pasqua. In realtà di religioso non c’è molto, tanto<br />

che pare che le radici di questa manifestazione<br />

vadano ricercate nella Guerra di Indipendenza<br />

greca, agli inizi del Diciannovesimo secolo. Si<br />

tratta di una vera e propria gara, cui partecipano<br />

una decina, o più, squadre: nelle settimane<br />

precedenti vengono preparati artigianalmente<br />

dei fuochi artificiali (i “saites”, ovvero tubi<br />

circolari riempiti con materiale infiammabile). I<br />

gareggianti si fronteggiano all’interno dello stadio<br />

cittadino, accendendo i propri saites e dando<br />

così vita a uno spettacolo pirotecnico suggestivo<br />

e anche piuttosto pericoloso: le polemiche sulla<br />

scarsa sicurezza non mancano, ma fino ad ora la<br />

tradizione ha avuto la meglio. Questo particolare<br />

momento dell’anno, così ricco di eventi ma<br />

ancora privo dell’affollamento dell’alta stagione,<br />

è l’ideale per andare alla scoperta della Messinia:<br />

Kalamata, famosa per le sue olive nere e succose, è<br />

la città più importante. È il tipico porto moderno,<br />

centro di attività economiche e commerciali, ma<br />

possiede anche un nucleo storico interessante,<br />

musei e chiese bizantine. Da vedere anche il<br />

castello medioevale di Kyparissia e le incantevoli<br />

cittadine di mare di Methoni (con la suggestiva<br />

fortezza veneziana), Kardamili, Aghios Andreas,<br />

Koroni, Petalidi, con le loro casette di pietra.<br />

Tuttavia è nella natura che questa regione dà<br />

il meglio di sé: coste sabbiose e deserte, baie<br />

incorniciate da colline verdissime e, naturalmente,<br />

un mare pulito e calmo. L’entroterra, altrettanto<br />

selvaggio, nasconde torrenti, lagune e cascate.<br />

117 InTravel


E poi ci sono le coltivazioni di ulivi e di viti, la per scoprire meglio il mondo dell’olio d’oliva<br />

grande ricchezza di questi luoghi. La bellezza del e del vino greco. E poi Navarino Nature Hall,<br />

litorale ha fatto sì che questa regione diventasse centro espositivo interattivo per informare ospiti,<br />

la nuova “luxury destination” del Mediterraneo: visitatori, studenti, scuole locali e abitanti circa<br />

l’anno scorso è stata inaugurato infatti Costa l’unicità e la bellezza dell’ambiente naturale della<br />

Navarino, un progetto ambizioso che comprende, Messinia e delle attività attualmente in corso al<br />

per il momento, due hotel di lusso costruiti NEO (Navarino Environmental Observatory).<br />

cercando di rispettare il patrimonio naturalistico. Ci sarà la possibilità di familiarizzare con le<br />

La nuova stagione è ripartita da pochissimo, il questioni relative all’ecologia e scoprire come<br />

24 marzo scorso, con la riapertura di The Westin ridurre l’impatto sull’ambiente adottando piccoli<br />

Resort, cui seguirà la riapertura a maggio di accorgimenti nelle abitudini quotidiane.<br />

The Romanos, A Luxury Collection Resort, i due apple by Violetta Albioni<br />

alberghi del gruppo Starwood Hotels & Resorts.<br />

Per il <strong>2011</strong> sono in programma tante novità: in Info<br />

primis l’oleoteca /vinoteca di Navarino Dunes, www.ente-turismoellenico.com<br />

SHORT<br />

In Greece Easter is a great feast, religious feelings and local traditions fuses together touching the hearth of all. Far away parents get back to<br />

home and every where they prepare great lunches, for the feast, for the whole family. For orthodox followers easter is really similar to catholics<br />

christmas. Orthodoxes lives this very moment of the year with solemnity between religious rites and popular habits: red drawn eggs and so<br />

on but the trademark of Greek gastronomy is the lamb on a spit. Monasteries incence scented and lightened by hundreds candles echoes with<br />

byzantines chants. In Messinia, a Peloponnese region, over devotion and the simple feast adds a good dose of folklore: that’s Saitopolemos<br />

a unique event that happens in Kalamata, the chief city, right on Easter Sunday. The truth is that the religion is just an excuse, to such an<br />

extend that the roots of this happenng can be found in Independence Greek war, at starting of 19th century. That’s a true contest with a dozen<br />

of partecipants teams: in the preceding weeks they build up handcrafted fireworks, the so called saites. Contenders confront each others into<br />

the city stadium, light up the saitres starting up a beautiful and dangerous pyrotechnic show. Polemical speeches start every years about the<br />

unsafe show but traditions win evereytime. This very time is perfect, so rich in events but, still without high season crowd to discover Messinia:<br />

Kalamata, famous per its black and juicy olives s the most important city. It has a modern harbor but shows a splendid historical center with<br />

many museums , byzantine churches and some economical important activities. Kyparissia medieval castle and the enchanting villages by the<br />

sea are compulsory to see but when arrived don forget to get to Kardamili, Aghios Andreas, Koroni, Petalidi, with their little stone houses. By<br />

the way the best of this region is in the raw nature: sand shores and deserted with emerald green hills and, obviously a flat and clear sea. The<br />

inland, as much wild as coasts, hides torrents, lagoons and falls. Olives and grape-vine growings are background of this region .<br />

118 InTravel<br />

The Westin Resort, Costa Navarino<br />

Pacchetti pasquali, tariffe in camera<br />

doppia per due persone<br />

• Due notti da 660 euro, tasse comprese<br />

• Tre notti da 780 euro, tasse comprese<br />

• Cena del sabato sera<br />

(dopo la funzione in chiesa)<br />

• Pranzo di festa (domenica) a The Agora,<br />

il centro del complesso, dove ci sono<br />

negozi e ristoranti.<br />

• Info: www.westincostanavarino.com<br />

www.costanavarino.com<br />

ASQUA<br />

ALL OVER THE WORLD. O QUASI<br />

Hotel Warmbaderhof - Villach<br />

Hotel Terceira Mar - Terceira<br />

Hotel Infante De Sagres - Porto<br />

Hotel Goldener Hirsch - Salisburgo<br />

Hotel Carlo IV - Praga<br />

Hotel Hospes Amerigo - Alicante<br />

Itinerario alla<br />

ricerca di antichi<br />

riti, celebrazioni<br />

e incantevoli<br />

sistemazioni.<br />

Dall’Austria alle<br />

Azzorre, dalla<br />

Spagna alla<br />

Repubblica<br />

Ceca<br />

119 InTravel


USTRIA SPAGNA<br />

Dove dormire<br />

Al Warmbaderhof, resort dal fascino<br />

d’antan: eccellente Spa, cucina<br />

gourmand e pasticceria da brivido.<br />

www.warmbad.com<br />

Al Romantik Hotel Post. Centrale<br />

con area wellness in terrazza.<br />

Notevoli ristorante, lista vini e dolci.<br />

www.hotel-villach.com<br />

Sopra Una cartolina da Villach<br />

A SALISBURGO PER LA GRANDE MUSICA<br />

Circondata da dolci colline che consentono stupende vedute panoramiche e con un suggestivo<br />

centro storico barocco, Salisburgo è la città della musica, quella immortale, e che ha dato i natali<br />

a uno dei più geniali compositori di ogni tempo: Wolfgang Amadeus Mozart. Affascinante in ogni<br />

periodo dell’anno, è insuperabile durante la stagione dei concerti e le festività: magico ma quasi<br />

polare il Natale, e festosa e con un clima più mite la Pasqua. Chi è in città dal 16 al 25 aprile non<br />

potrà mancare al Festival di Pasqua, un appuntamento voluto dal maestro Herbert von Karajan<br />

che si ripete ogni anno dal 1967. In calendario grandi concerti e spettacoli musicali tra cui la<br />

“Sheherazade” di Maurice Ravel e “Salome” di Richard Strass. Merita una segnalazione anche<br />

il “Mozart Dinner Concert”, una seduzione culinaria in musica, nella raffinata sala barocca del<br />

ristorante Stiftskeller St.Peter. Assaporare a lume di candela le ricette tradizionali del 1800 e<br />

del 1900, ascoltando le composizioni popolari di Wolfgang Amadeus Mozart eseguite da artisti<br />

salisburghesi in costume, è davvero un’emozione da non perdere.<br />

120 InTravel<br />

A VILLACH PER I MERCATINI DI PASQUA<br />

Nella Regione di Villach la Pasqua si celebra da sempre con tradizione e allegria. Si inizia<br />

con i tradizionali falò del Sabato Santo (Osterfeuer), realizzati con altissime pile di legna<br />

accatastate dai più giovani e che diventa quasi una gara a chi realizza quella più imponente. Si<br />

accendono al calare del sole per celebrare la Resurrezione e per dare il via ai festeggiamenti<br />

con balli, danze e dolci tradizionali. Il giorno seguente, la domenica di Pasqua, sveglia alle 5<br />

con i botti che annunciano la Resurrezione del Signore, messa solenne e scambio di doni tra<br />

adulti e bambini. Come in occasione del Natale rispuntano ogni anno i mercatini di Pasqua,<br />

allestiti nel centro storico della città dal 14 al 23 aprile (ogni giorno dalle ore 10 alle 19).<br />

Come da tradizione, si fanno soprattutto acquisti alimentari per il pranzo di festa: uova,<br />

prosciutto, salsicce, würstel, pane nero, strudel e reindling, il tipico dolce con l’uvetta. In<br />

vendita anche candele e weihkorbdecken (tovaglioli di lino ricamati per il cesto benedetto)<br />

oltre a fiori e decorazioni pasquali per la tavola. E, solo per i più piccini, anche quest’anno<br />

nella piazza centrale di Villach ci saranno giostre e trenino, insieme agli animali della fattoria<br />

da accarezzare e pony da cavalcare. www.region-villach.at<br />

Sotto Il centro di Salisburgo<br />

Dove dormire<br />

All’Hotel Goldener Hirsch, una<br />

istituzione in città. In posizione<br />

centralissima, elegante e raffinato<br />

e con ristorante eccellente.<br />

www.goldenerhirschsalzburg.com<br />

All’Hotel Schloss Monchstein,<br />

un castello in cima alla collina<br />

circondato da un parco immenso.<br />

Romantico, cucina da gourmet<br />

e soprattutto Spa esclusiva.<br />

www.monchstein.at<br />

NELLA REGIONE VALENCIANA A CACCIA DI RITI ANTICHI<br />

Tre città, un‘unica Regione. Vivere la Pasqua nella Regione Valenciana vuol dire sperimentare<br />

il fascino di tre città simbolo. Valencia, nota per il suo sviluppo urbanistico e la forte tradizione<br />

conservata nel borgo antico; Alicante dove è dolce concedersi un soggiorno balenare e<br />

Castellón che propone un mix tra mare e paesaggio rurale. A questa triade di emozioni, fa da<br />

sfondo il folklore e la tradizione della Semana Santa che, nel tepore primaverile, coinvolge<br />

tutti con antiche manifestazioni sacre e processioni. Tra le molto in programma, imperdibili<br />

quelle di Elche e Orihuela. La celebrazione a Elche è stata riconosciuta Festa d’interesse<br />

Turistico Internazionale, sia per la Domenica delle Palme con la sua colorita processione, sia<br />

per la caratteristica sfilata dei più bei lavori eseguiti dagli artigiani locali. L’altra singolare<br />

rappresentazione è quella di Orihuela, che vede protagonista La Diablesa, allegoria del demonio<br />

con sembianze femminili; senza dimenticaare la Semana Santa nella provincia di Castellón dove<br />

il suono dei tamburi è incessante e coinvolgente.<br />

Sopra e sotto La Pasqua a Valencia<br />

Dove dormire<br />

All’Hotel Carlo IV<br />

(Boscolo Luxury Hotel) un palazzo<br />

neoclassico nel cuore della città<br />

vecchia. Senza dubbio l’hotel più<br />

maestoso di Praga, lussuosissimo<br />

e al profumo di charme.<br />

www.boscolohotels.com<br />

Sotto e a destra I monumenti di Praga<br />

Dove dormire<br />

VALENCIA - All’Hotel Las Arenas<br />

Balneario Resort (LHW) perché<br />

è l’unico albergo che sposa la<br />

bellezza architettonica della<br />

storica spiaggia all’eleganza della<br />

struttura.www.lhw.com<br />

ALICANTE - All’Hotel Hospes<br />

Amerigo, ex convento domenicano<br />

del XV secolo nel centro storico.<br />

Sobrio e all’avanguardia con<br />

servizi, Spa e ristorante di tutto<br />

rispetto. www.hospes.com<br />

A PRAGA PER UNA PASQUA RAFFINATISSIMA<br />

Praga in questo periodo dell’anno è davvero magnifica, il clima è più dolce e la capitale boema rinasce<br />

con l’arrivo della primavera, mentre profumi e suoni si propagano ovunque. Dal 9 aprile al primo<br />

maggio ogni piazza sarà animata da gruppi folkloristici e dai caratteristici mercatini pasquali dove<br />

acquistare le variopinte kraslice, le tradizionali uova pasquali decorate a mano, o la pomlázka, la<br />

frusta di ramoscelli di vimini e nastri intrecciati con cui il lunedì di Pasqua i ragazzi usano frustare<br />

simbolicamente le ragazze come auspicio di salute e giovinezza. E dopo gli acquisti, c’è giusto il<br />

tempo per una visita della città che inizierà dalla Piazza della Città Vecchia, il cuore del centro storico,<br />

circondata da imponenti palazzi in stile barocco, rococò, romanico e gotico come il celebre Municipio<br />

con la Torre dell’Orologio e Palazzo Kinsky che ospita la Galleria Nazionale di Praga. Da vedere anche<br />

la “Casa alla campana di Pietra”, la Chiesa di Santa Maria davanti a Tyn e la Chiesa di San Nicola. Il<br />

tour prosegue in Piazza Venceslao, il centro commerciale della Città Nuova, paragonata molto spesso<br />

agli Champs-Élysées parigini. Per gli amanti dell’arte è consgliata una visita al Museo Nazionale, il<br />

più antico della Repubblica Ceca, che si affaccia sulla splendida piazza.<br />

121 InTravel


ORTOGALLODA LISBONA<br />

122 InTravel<br />

ALL’ALGARVE PER LA SEMANA SANTA<br />

Per chi è alla ricerca delle antiche tradizioni della Pasqua oltre confine, il<br />

Portogallo rappresenta la meta ideale. La Festa è vissuta come un momento<br />

di grande intensità religiosa, nel quale rivivono tradizioni antichissime e<br />

di grande spiritualità. Si partirà ovviamente da Lisbona che durante la<br />

Settimana Santa “risplende” di riti e processioni che coinvolgono tutti<br />

gli abitanti della capitale, per arrivare a Estoril, elegante cittadina lungo<br />

la costa che sorge in prossimità di Cascais e Cabo da Roca, il punto più<br />

occidentale d’Europa. Da Sintra, antico insediamento arabo, il viaggio<br />

continua in direzione di Porto, terra di vigneti che maturano sulle pendici<br />

della vallata del fiume Douro. Un’intera giornata sarà invece dedicata<br />

alla visita della regione del Minho, famosa per i suoi villaggi e per la<br />

produzione del Vinho Verde: prima tappa sarà Guimares, poi Braga (e anche<br />

qui la Semana Santa culmina con la processione “Senhor Ecce Homo”<br />

che si tiene il Giovedì Santo ed è guidata da penitenti scalzi che reggono<br />

le fiaccole) e Viana do Castelo. Coimbra la “dotta”, sede del più antico e<br />

prestigioso ateneo della città e tra i primi in Europa, fa da preludio alla<br />

visita del santuario di Fatima. Altri luoghi di culto che uniscono al valore<br />

religioso una grande rilevanza artistica sono l’Abbazia di Batalha e quella<br />

di Alcobaça, che ospita anche un monastero in stile romanico. E se c’è<br />

ancora tempo, vale la pena di spendere qualche giorno in più per visitare<br />

l’Algarve, una regione magnifica e non ancor stravolta dal turismo di massa.<br />

Nonostante la solennità dell’occasione, l’Algarve aggiunge colore e allegria<br />

alla Pasqua e alle celebrazioni della Settimana Santa, con bande musicali<br />

che accompagnano molte processioni, e balconi e finestre decorate con<br />

fiori e coperte colorate. Le famose processioni della Domenica di Pasqua<br />

a São Brás de Alportel attraggono visitatori desiderosi di vedere le fiaccole<br />

accese adornate di erbe aromatiche e fiori di campo che sfilano per le<br />

strade. Anche a Castelo de Vide si celebra la Semana Santa con processioni,<br />

allestimento dei sepolcri e sacre rappresentazioni. www.visitportugal.com<br />

ALLE AZZORRE PER UNA PASQUA DI FESTE E COLORI<br />

Una meta decisamente alternativa per chi è alla ricerca di natura<br />

incontaminata e selvaggia a “medio raggio”. Terceira, Faial e Sao Miguel,<br />

che fanno parte dell’arcipelago delle Azzorre, si preparano a una Pasqua<br />

festosa e colorata. Una delle caratteristiche di Terceira sono i tipici villaggi<br />

costieri costellati da “Imperios”, piccole cappelle votive dedicate al culto<br />

dello Spirito Santo, particolarmente sentito sull’isola. Da non perdere la<br />

visita alla chiesa di Sao Sabastiao e ai centri storici di Praia da Vitoria e<br />

Angra do Heroismo, la deliziosa città capoluogo in puro stile coloniale.<br />

L’isola di Faial è invece una delle meraviglie naturali dell’arcipelago:<br />

dominata dal maestoso vulcano Capelinhos e dalle macchie colorate<br />

delle variopinte ortensie, le sue acque in aprile diventano luogo d’incontro<br />

privilegiato dei grandi cetacei. Si consiglia un’escursione nella vicina isola<br />

di Pico, luogo di straordinario interesse per i paesaggi estremi modellati<br />

dall’intensa attività vulcanica. Il viaggio termina a Sao Miguel, la maggiore<br />

e più popolosa delle isole. Da vedere: Ponta Delgada, la città più vivace<br />

dell’intero arcipelago, la romantica valle di Furnas e Sede Citades, che<br />

ospita i due famosi laghi azzurro e verde, e le piantagioni del pregiato the<br />

delle Azzorre, uniche in Europa. apple by Katia Giupponi<br />

Dove dormire<br />

LISBONA - All’Hotel Real Palácio, lussuoso<br />

5 stelle all’interno di un palazzo del 600.<br />

Eccellente la cucina e servizio impeccabile.<br />

www.realpalaciohotel.com<br />

PORTO - All’Hotel Infante De Sagres, in<br />

centro città con camere neo-barocche e<br />

ristorante stellato.www.hotelinfantesagres.pt<br />

Sopra Lisbona al tramonto<br />

Sotto Albufeira, nel cuore dell’Algarve<br />

A sinistra i colori dell’arcipelago delle Azzorre<br />

Dove dormire<br />

TERCEIRA - All’Hotel Terceira Mar,<br />

affacciato sulla Baia di Fanal non lontano<br />

dal centro di Angra do Heroismo.<br />

FAIAL - All’Hotel do Canal con vista<br />

sull’isola di Pico e fitness-centre<br />

attrezzatissimo.<br />

SAO MIGUEL - Al Bahia Palace un<br />

modernissimo 4 stelle fronte mare.<br />

Per tutti: www.visitportugal.com<br />

V<br />

V<br />

flaviascotto&partners<br />

comunicazionevincente<br />

www.comunicazionevincente.com<br />

fl aviascotto@comunicazionevincente.com<br />

123 InTravel


adventure<br />

CHIUSURA<br />

CON<br />

STILE<br />

A Zermatt, nel Vallese, per concludere in<br />

bellezza la stagione sciistica. Tra slow-ski<br />

e concerti d’alta quota<br />

124 InTravel<br />

Immagini: www.zermatt.ch<br />

Gli appassionati di sci primaverile<br />

lo sanno bene: per godersi le<br />

lunghe giornate di sole e, allo<br />

stesso tempo, divertirsi su<br />

una neve ancora bella e polverosa, bisogna<br />

salire decisamente in alto. Dunque cosa c’è<br />

di meglio di Zermatt, la località svizzera ai<br />

piedi del Cervino, dove la funicolare più alta<br />

d’Europa può portare sciatori e snowboarder<br />

a un’altezza di 3.883 metri in pochi minuti?<br />

Qui, quando la stagione sciistica volge al<br />

termine, ci si può divertire ancora di più:<br />

merito anche di un comprensorio per gran<br />

parte innevato artificialmente, che garantisce<br />

discese perfette fino a valle anche ad aprile.<br />

Inoltre questo periodo dell’anno -grazie al<br />

clima più tiepido -è l’ideale per esprimere al<br />

meglio un approccio “slow-ski”: ovvero lo sci<br />

lento, rilassato, fatto di soste per ammirare il<br />

panorama o per gustarsi una specialità locale.<br />

Un approccio molto di moda quest’anno<br />

(tanti giornali ne hanno parlato come di un<br />

trend in ascesa), ma che per Zermatt non è<br />

certo una novità. Dall’anno scorso sono state<br />

addirittura istituite delle piste (le cosiddette<br />

“slow slopes”, opportunamente segnalate da<br />

cartelli) in cui è d’obbligo moderare la velocità:<br />

un’idea lanciata anche in due altre località<br />

svizzere, Thyon e Grindelwald, con lo scopo<br />

di promuovere la sicurezza e di riscoprire il<br />

piacere della sciata lenta. Tuttavia all’ombra del<br />

Matterhorn (come viene chiamato il Cervino al<br />

di là delle Alpi) le “passeggiate” sono sempre<br />

state presenti, accanto alle piste più tecniche<br />

e veloci. Una delle più famose è la Matterhorn<br />

Piste, lungo itinerario sugli sci -adatto anche<br />

ai meno esperti -che porta dalla cima del<br />

Furggsattel fino alla stazione di Furgg: una<br />

discesa dolce e tranquilla, che permette di<br />

ammirare il Cervino in tutta la sua imponenza.<br />

Altrettanto rilassante è la discesa che, dallo<br />

Schwarzsee, porta a Furi passando da Stafelalp:<br />

in questo caso si scia sfiorando la parete nord<br />

della montagna, un “punto di vista” davvero<br />

unico. Lo sanno bene i proprietari dello storico<br />

rifugio Stafelalp, quest’anno completamente<br />

rinnovato con ampie vetrate che permettono<br />

di godersi il panorama. Qui ci si ferma per<br />

assaggiare i tipici piatti del Vallese, dal rösti<br />

(patate schiacciate) con uova e salumi alla<br />

raclette (formaggio fuso e poi “grattato via”<br />

dalla forma, accompagnato da patate al<br />

cartoccio). Da non perdere, per una merenda<br />

125 InTravel


davvero deliziosa, la tarte tatin del posto:<br />

ancora calda, con gelato alla vaniglia fatto in<br />

casa, è il modo migliore per affrontare, carichi<br />

di energie, il sentiero tra i boschi che scende a<br />

valle. Ma gli itinerari naturalmente votati allo<br />

slow-ski non finiscono qui: ad aprile non si può<br />

non provare la lunghissima pista che, dal Klein<br />

Matterhorn, porta fino in paese. In questo caso<br />

si parte da 3.880 metri per arrivare fino a 1.620,<br />

un dislivello da coprire su percorsi di varia<br />

difficoltà (la lunghezza totale arriva quasi a una<br />

ventina di chilometri). Anche in questo caso<br />

le possibilità di soste golose sono tantissime:<br />

bisogna infatti ricordare che Zermatt nel <strong>2011</strong><br />

ha collezionato ben 233 punti Gault Millau,<br />

con 17 ristoranti inseriti nella rinomata guida<br />

gastronomica francese. Tra questi c’è Zum See,<br />

baita di lusso che si trova proprio nel tratto<br />

conclusivo della discesa del Piccolo Cervino<br />

(www.zumsee.ch): qui Max e Greti propongono<br />

ai loro ospiti le specialità più tradizionali<br />

(come un croccante filetto di agnello), ma<br />

anche freschissimi piatti di pesce, ostriche con<br />

champagne comprese. Un altro comprensorio<br />

perfetto per gli amanti dello sci “con lentezza” è<br />

quello del Gornergrat, raggiungibile da Zermatt<br />

in una quarantina di minuti a bordo del trenino<br />

a cremagliera più alto d’Europa. All’arrivo, la<br />

vista sui 29 quattromila è spettacolare. Per chi<br />

vuole godersi questo paesaggio illuminato<br />

dalla luna piena, la Gornergrat Bahn offre la<br />

possibilità di arrivare qui al tramonto, cenare<br />

al Kulmhotel (3.100 metri di altitudine) e<br />

126 InTravel<br />

poi rientrare in paese prima di mezzanotte<br />

(per info www.gornergratbahn.ch). Quanto<br />

alla cittadina di Zermatt, anche qui lo stile<br />

è decisamente slow, complice il fatto che<br />

non possono circolare automobili: il traffico<br />

locale si limita a bus e taxi elettrici e qualche<br />

romantica carrozza trainata da cavalli. L’aprèsski,<br />

ça va sans dire, offre divertimenti per<br />

Tante piste per chi ama lo<br />

slow-ski ovvero lo sci lento,<br />

rilassato, fatto di soste per<br />

ammirare il paesaggio o per<br />

assaggiare le specialità locali<br />

tutti: si va dal Brown Cow Pub dell’Hotel Post<br />

(www.hotelpost.ch), perfetto per una birra con<br />

gli amici, alla Boite à Chocolat, una graziosa<br />

cioccolateria che farà la gioia dei bambini<br />

(www.boiteachocolat.ch). Per chi invece ama<br />

la musica dal vivo, c’è il Papperla, il preferito<br />

dai più giovani (www.papperlapub.ch). A<br />

proposito di rock e dintorni, c’è un’ulteriore<br />

ragione per scegliere Zermatt ad aprile:<br />

dall’12 al 16 si tiene infatti l’annuale edizione<br />

dello “Zermatt Unplugged”, grande festival<br />

organizzato su più palchi (in centro paese ma<br />

anche in quota). Tra gli ospiti di quest’anno,<br />

David Gray, Roger Hodgson, gli svedesi Mando<br />

Diao e Seal (www.zermatt-unplugged.ch).<br />

apple by Violetta Albioni<br />

In apertura Ciaspolata<br />

sul ghiacciaio In questa<br />

pagina Pranzo a Zum<br />

See, discesa in slittino<br />

SHORT<br />

Spring skiing passionates knows it very well: to enjoy long sunny<br />

days and, in the mean time, having fun on beauty snow you<br />

need to go up, very high. And so what better than Zermatt, Swiss<br />

resort by Cervino mountainside, where the Europe highest cable<br />

railway can bring skiers and snowboarders up to 3883 mt in few<br />

minutes? Here, at the end of skiing season,<br />

you can enjoy more than before: thanks to<br />

artificially snow-capped slopes that grant<br />

us perfect downhills until April. Further<br />

this , in springtime, due to warmer<br />

weather it is the ideal moment to express<br />

your beginning with slow-ski, a beautiful<br />

way to live mountains done with relax<br />

and pauses to admire landscapes enjoying<br />

local specialties. A very trendy approach<br />

of this year that Zermatt welcome by<br />

this very year with special “slow slopes<br />

trails” signed with notices where you’re<br />

bewared to slow down! After Zermatt,<br />

Thyon and Grindelwald adopted as<br />

well this trend to promote safety and<br />

the pleasure of slow skiing. Matterhorn,<br />

German Cervino’s name, gives us as well<br />

beautiful walks through Alps’s woods<br />

as some of the most technical and hard<br />

downhills, and one of them is the famous Matterhorn Piste<br />

along the ski tour, suitable even for beginners, that brings you<br />

at the peak Furggsattel where you can fins Furgg Inn. Here<br />

starts a gentle slope that allows you a downhill and admire<br />

Cervino’s majesty. The downward slope called Schwarzsee lead<br />

to Furi through Stafenalp, but in this case you will ski lightly<br />

touching the north mountain wall, a really unique point of<br />

view.Slow-skiing has much more tours to enjoy, on April it is<br />

compulsory to try Klein Matterhorn slope that brings you<br />

untill the namesake town. To descend this slope you will start<br />

from 3880 to arrive at 1620 for about 20 km of downhill<br />

with many different complexity and drop degrees. Another<br />

marvelous place to “slow-skiing” is Gornergrat, only reachable<br />

with the highest europe rackrailway, in about 40<br />

minutes starting from Zermatt. At the arrive you<br />

will astonish looking at the 29 guardians 4000 my<br />

high. Gornergrat Bahn offers you the possibility to<br />

be blessed by fullmoon in this nature show, landing<br />

here from the little train at sunset and lose your<br />

breath until midnight dining at Kulmhotel at<br />

3100mt high. (www.gornergratbahn.ch). As regards<br />

Zermatt the whole village is really slow, traffic is<br />

limited to electric taxis and buses because here<br />

car are not allowed, but a romantic horse towed<br />

carriage would make you forget this.<br />

Dove dormire<br />

Backstage Hotel È la novità di questa<br />

stagione. Boutique hotel di grande charme.<br />

www.backstagehotel.ch<br />

The Omnia Hotel Lodge di montagna di lusso.<br />

Vista unica sul Cervino. www.the-omnia.com<br />

Hotel Cima Un b&b perfetto per chi non ha<br />

pretese. Ambiente accogliente e prezzi abbordabili.<br />

www.hotelcimazermatt.ch<br />

Dove mangiare<br />

Ristorante Capri Il ristorante dell’hotel Le Petit<br />

Cervin propone una cucina mediterranea di alto<br />

livello. Una stella Michelin e 14 punti Gault-Millau.<br />

www.seilerhotels.ch/en/mont-cervin-palace<br />

Chez Heini Qui si viene per mangiare l’ottima<br />

carne di agnello. Ambiente romantico.<br />

www.dandaniell.ch<br />

Where to sleep<br />

Backstage hotel this is the season new entry,<br />

Hotel’s Boutique is very charming.<br />

www.backstagehotel.ch<br />

The Omnia Hotel This is a very mountainside<br />

lodge, with a wonderlful sight on Cervino.<br />

www.the-omnia.com<br />

Hotel Cima This is a B&B perfect for cheap inn<br />

seekers, homely ambient, cordial waiters and good<br />

prices. www.hotelcimazermatt.ch<br />

Where to eat<br />

Ristorante Capri The Le Petit Cervin<br />

hotel’s restaurant suggests a tipical<br />

mediterranean and high quality dishes, One<br />

Michelin star and 14 Gault-Millau points.<br />

www.seilerhotels.ch/en/mont-cervin-palace<br />

Chez Heini Come here if you want to taste a<br />

perfect lamb meat. Romantic ambient.<br />

www.dandaniell.ch<br />

127 InTravel<br />

FO


128 InTravel<br />

PROMOREDAZIONALE A CURA DI PUNTOMEDIA<br />

Edizione Vinitaly <strong>2011</strong><br />

A VERONA DAL 7 ALL’11 APRILE<br />

Sardegna la protagonista<br />

Il gusto inconfondibile dell’Isola che incanta<br />

REGIONE AUTONOMA<br />

DELLA SARDEGNA<br />

Assessorato dell’Agricoltura<br />

e Riforma Agro-Pastorale<br />

129 InTravel


Inebriante Sardegna<br />

In questa pagina, in alto:<br />

il Monica di Sardegna,<br />

vino DOC dal colore rosso<br />

rubino chiaro. A destra: un<br />

grappolo di uva bianca denominato<br />

Malvasia di Sardegna.<br />

Nella pagina a destra: il<br />

Vermentino di Gallura DOCG.<br />

130 InTravel<br />

Anche quest’anno la Sardegna<br />

è protagonista all’edizione del<br />

Vinitaly <strong>2011</strong>, che si svolge<br />

a Verona dal 7 all’11 <strong>Aprile</strong>,<br />

un evento strategico per il comparto<br />

vitivinicolo dell’Isola.<br />

Lo stand istituzionale, di quasi 1600<br />

metri quadrati, è stato completamente<br />

rinnovato e identifica da subito questa<br />

terra che è particolarmente vocata alla<br />

vinicoltura.<br />

Lo spazio dedicato all’Assessorato<br />

dell’Agricoltura della Regione Sardegna<br />

è stato organizzato in modo ancora<br />

più innovativo per venire incontro alle<br />

esigenze delle oltre settanta aziende<br />

vinicole della Regione che partecipano<br />

a questo importante appuntamento.<br />

Una presenza rappresentativa della<br />

produzione vitivinicola della Sardegna<br />

che esprime ben 19 DOC, 1 DOCG e<br />

15 IGT.<br />

In questa edizione, inoltre, è stata particolarmente<br />

curata la parte dedicata<br />

agli eventi e alle degustazioni enogastronomiche<br />

guidate, abbinamento<br />

vini - prodotti tipici sardi, rivolto agli<br />

operatori del comparto. L’obiettivo è<br />

quello di promuovere la cultura vitivinicola<br />

millenaria dell’Isola, il legame<br />

con il territorio, le particolari caratteristiche<br />

organolettiche, le produzioni<br />

di qualità, ma anche dimostrare come<br />

i vini sardi possano essere degustati sia<br />

con i prodotti della tradizione agroalimentare<br />

sia con le ricette della moderna<br />

gastronomia.<br />

In Sardegna il vigneto è parte integrante<br />

del paesaggio. È presente quasi<br />

ovunque, dalle pianure più fertili vicino<br />

al mare sino all’alta collina e alle<br />

zone più interne dove spesso la coltivazione<br />

della vite è ancora magicamente<br />

legata ad antiche tradizioni.<br />

I vini a DOC sono prevalentemente<br />

provenienti da monovitigno: un’uva di<br />

base talvolta integrata da percentuali<br />

moderate di altre uve locali. I vini da<br />

uvaggio più complesso sono in genere<br />

quelli da tavola. Vi sono, poi, vini<br />

prodotti anche dall’utilizzo di vitigni<br />

di nuova introduzione per la Sardegna,<br />

con cui si sono ottenuti risultati<br />

di grande prestigio sia nel campo dei<br />

bianchi di pronto consumo, sia in<br />

quelli da “barrique” a maturazione e<br />

consumo più differito, particolarmente<br />

per i rossi e i vini da “dessert”.<br />

VINI DOC<br />

Alghero • Arborea • Campidano di<br />

Terralba • Cannonau di Sardegna •<br />

Carignano del Sulcis • Girò di Cagliari<br />

• Malvasia di Bosa • Malvasia<br />

di Cagliari • Mandrolisai • Monica<br />

di Cagliari • Monica di Sardegna •<br />

Moscato di Cagliari • Moscato di<br />

Sardegna • Moscato di Sorso-Sennori •<br />

Nasco di Cagliari • Nuragus di Cagliari<br />

• Sardegna Semidano •<br />

Vermentino di Gallura (DOCG) •<br />

Vermentino di Sardegna •<br />

Vernaccia di Oristano<br />

L’alta qualità proviene da una tradizione millenaria<br />

VINI IGT<br />

Barbagia • Colli del Limbara • Isola<br />

dei Nuraghi • Marmilla • Nurra o<br />

Nurra Algherese • Ogliastra •<br />

Parteolla • Planargia • Provincia di<br />

Nuoro • Romangia • Sibiola •<br />

Tharros • Trexenta • Valle del Tirso •<br />

Valli di Porto Pino<br />

131 InTravel


Foto: A. Mauri - G. Deidda<br />

In alto: panoramica su una<br />

vigna nei dintorni di Jerzu (OG).<br />

Qui sopra: Moscato di Cagliari<br />

DOC tra alcuni dolci tipici della<br />

Sardegna, le tiliccas e il pan’e<br />

saba. A destra: Carignano del<br />

Sulcis DOC tra Pecorino Sardo<br />

Maturo DOP e Salsiccia Sarda.<br />

132 InTravel<br />

Giunta in Sardegna dal Mediterraneo<br />

orientale, la vite ha da sempre avuto un<br />

ruolo rilevante nell’economia dell’Isola.<br />

Fenici, Romani, Bizantini, Spagnoli,<br />

Piemontesi, tutti contribuirono a perfezionare<br />

la coltivazione della vite.<br />

Oggi, con l’applicazione di nuove e<br />

avanzate tecnologie, la Sardegna si<br />

eleva fi nalmente nella produzione e<br />

commercializzazione di vini di alta<br />

qualità, in grado di competere con le<br />

migliori produzioni europee.<br />

I vini sardi sono di notevole qualità.<br />

Siamo di fronte a prodotti di buona<br />

struttura, più o meno caldi d’alcol, di<br />

corpo, piuttosto equilibrati nelle loro<br />

componenti, decisi nelle loro tradizionali<br />

caratteristiche, ma morbidi, sapidi<br />

o freschi, ricchi di espressioni odorose,<br />

più piacevoli gustativamente, portatori<br />

di fi nezza.<br />

Ma i vini di Sardegna possono diventare<br />

anche l’occasione per scoprire questa<br />

meravigliosa Isola proprio attraverso le<br />

strade del vino e i tanti percorsi enogastronomici.<br />

Vini di Sardegna,<br />

ideali con ogni ricetta<br />

Il protagonista, dunque, è sempre il<br />

vino della Sardegna. Comparto questo<br />

che forse più di tutti ha saputo evolversi<br />

e specializzarsi, raggiungendo livelli<br />

di innovazione elevati e promuovendo<br />

la Sardegna anche oltreoceano.<br />

TROVA TUTTE LE INFORMAZIONI SU:<br />

www.iovoglio.com<br />

Un progetto per un nuovo<br />

Sistema Fiscale, di Stato<br />

e di Convivenza Sociale.<br />

Armando Siri<br />

133 InTravel


APRILE <strong>2011</strong><br />

136<br />

138<br />

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142<br />

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144<br />

145<br />

146<br />

134 InFly<br />

TRAFFICO<br />

Tira aria di Primavera<br />

AVIATION<br />

Swiss: nuovo colllegamento Roma-Basilea<br />

FOOD<br />

Obikà Mozzarella Bar<br />

SERVIZI<br />

Parcheggi rosa<br />

SHOPPING<br />

Easter Blooming<br />

ENERGIA PULITA<br />

ADR per l’ambiente<br />

EVENTI<br />

Il Presidente della Repubblica incontra ADR<br />

ARRIVI&PARTENZE<br />

Maggio Musicale Fiorentino, Alberto Zaccheroni, Massimo Barbolini<br />

135 InFly


TRAFFICO<br />

tIrA ArIA DI<br />

prIMAVErA<br />

Per gli scali romani continua il trend positivo<br />

già registrato a inizio anno. A febbraio il<br />

sistema aeroportuale romano ha registrato un<br />

aumento del traffico passeggeri (2.593.448)<br />

del 2,8 per cento rispetto al 2010. La crescita è<br />

stata accompagnata da una pressoché costante<br />

capacità di movimenti aerei (-0,1 per cento), tra<br />

atterraggi e decolli, con un leggero incremento<br />

dei posti offerti pari al +0,7 per cento. La<br />

capacità di riempimento dell’aeromobile<br />

(load factor), attestatasi al 62,7 per cento (+1,3<br />

136 InFly<br />

punti percentuali), prosegue la performance<br />

positiva, già evidenziata nei mesi precedenti.<br />

I risultati, in termini di passeggeri trasportati,<br />

sono stati raggiunti con il contributo sia della<br />

componente domestica (+1,4 per cento) sia<br />

di quella internazionale (+3,5 per cento). In<br />

particolare, a spingere quest’ultima è stato<br />

l’effetto del settore UE (+5,6 per cento), mentre,<br />

per la componente extraUE, si è osservata una<br />

lieve flessione (-0,2 per cento), causata in larga<br />

misura dal minor traffico registrato nell’area<br />

mediterranea per l’instabilità socio-politica di<br />

Tunisia, Egitto e Libia.<br />

L’incremento di traffico a febbraio è stato ottenuto,<br />

in termini di tipologia di trasporto aereo, grazie<br />

alla sostanziale conferma della componente<br />

di linea (+0,1 per cento) e al forte incremento<br />

del settore “low cost/low fare” (+10,3 per cento).<br />

Il trasporto aereo mondiale<br />

ha registrato un incremento<br />

complessivo del +7,1 per cento<br />

Nello specifico, nel mese di febbraio, lo scalo<br />

“Leonardo da Vinci” ha chiuso con un traffico<br />

passeggeri in aumento del 3,0 per cento<br />

(2.255.888). Interessante la suddivisione per<br />

area geografica dei viaggiatori trasportati:<br />

crescono i risultati per le aree del Medio<br />

Oriente (+19,3 per cento), dell’Europa Orientale<br />

(+9,4 per cento) e Occidentale (8,8 per cento);<br />

mentre è da segnalare la riduzione del<br />

segmento Africa (-22,3 per cento) legato alle già<br />

citate vicende dei Paesi nord-africani.<br />

I numeri continuano a restituire la certezza<br />

di una crescita, evidenziando come l’utilizzo<br />

del mezzo di trasporto aereo sia sempre più<br />

richiesto. A tal riguardo, in una visione globale<br />

che tiene conto di un “benchmark” del traffico<br />

passeggeri del mese di gennaio <strong>2011</strong>, rispetto<br />

allo stesso periodo del 2010 - secondo dati<br />

elaborati dall’associazione ACI Europe (Airports<br />

Council International) che rappresenta<br />

1.530 aeroporti nel mondo - il trasporto<br />

aereo mondiale ha registrato un incremento<br />

complessivo del +7,1 per cento; mentre quello<br />

europeo è cresciuto a un ritmo leggermente<br />

superiore rispetto al mondiale pari al +7,7<br />

per cento. In questo confronto, spicca la<br />

crescita complessiva della destinazione Italia<br />

con un ragguardevole +10,7 per cento (fonte<br />

Assaeroporti), confermando sostanzialmente il<br />

trend dei mesi precedenti.<br />

137 InFly


AVIATION<br />

rOMA-BASILEA<br />

nuovo collegamento giornaliero di SWiSS<br />

138 InFly<br />

L’<br />

entrata in vigore dell’orario estivo ha<br />

regalato all’aeroporto Leonardo da<br />

Vinci un’importante novità targata<br />

SWISS: un nuovo volo diretto per<br />

Basilea operato tutti i giorni della settimana con<br />

aeromobile Avro RJ100 da 97 posti e due classi di<br />

servizio. Grazie a tale operazione, lo scalo romano<br />

può vantare un nuovo collegamento verso questa<br />

città elvetica dove storia, cultura e natura si fondono<br />

per dare origine ad un luogo ricco di intrattenimenti<br />

e di attrazioni in grado di regalare itinerari di sicuro<br />

interesse. Basilea è ubicata nel cuore dell’Europa,<br />

dove Svizzera, Francia e Germania si congiungono,<br />

tanto da rendere la Foresta Nera, i Vosgi, il Giura e<br />

l’Alsazia facilmente raggiungibili attraverso l’ottima<br />

rete di trasporti locali. La città racchiude un immenso<br />

patrimonio artistico testimoniato dalle innumerevoli<br />

opere di ogni epoca che si possono ammirare lungo<br />

le vie, nei parchi e negli oltre trenta musei della città.<br />

Dalla rinomata Fondation Beyeler al Museo Tinguely,<br />

Un motivo in più per visitare<br />

questa metropoli in miniatura!<br />

dal Museo di Belle Arti Kunstmuseum allo Schaulager,<br />

finendo con il Museo della casa delle bambole, il più<br />

grande in Europa nel suo genere. Basilea è famosa nel<br />

mondo per la grande ricchezza di eventi culturali e<br />

d’arte durante tutto l’anno. In particolare ospita due<br />

manifestazioni di richiamo mondiale: la fiera d’arte “Art<br />

Basel” e la fiera di orologeria e gioielleria “Baselworld”.<br />

Anche il teatro, con il suo ricco cartellone nelle sezioni<br />

lirica, prosa e balletto, gode di grande stima e successo<br />

a livello nazionale ed europeo. SWISS, compagnia aerea<br />

di bandiera dello stato elvetico, collega 72 destinazioni<br />

(48 città europee e 24 intercontinentali) in 39 paesi<br />

nel mondo attraverso il proprio hub di Zurigo e gli<br />

aeroporti internazionali di Basilea e Ginevra, vantando<br />

una flotta di 87 aeromobili. I voli diretti da Roma a<br />

Basilea si aggiungono ai 4 collegamenti giornalieri tra<br />

la capitale italiana e Zurigo. I passeggeri SWISS possono<br />

combinare l’itinerario anche con i collegamenti via<br />

Zurigo e ampliare la scelta dei propri viaggi.<br />

Per ulteriori informazioni e prenotazioni:<br />

www.swiss.com<br />

139 InFly


FOOD<br />

Afine aprile aprirà all’interno<br />

dell’aeroporto Leonardo da<br />

Vinci di Roma Fiumicino<br />

- Terminal 3 presso l’area<br />

imbarchi D - un nuovo concept Obikà Mozzarella<br />

Bar. Obikà Mozzarella Bar è un concetto di<br />

ristorazione italiana informale fondato sulla<br />

ricerca delle migliori mozzarelle di bufala, delle<br />

migliori ricette tradizionali ed infine sull’utilizzo<br />

esclusivo di prodotti italiani freschi ed artigianali,<br />

rigorosamente di alta qualità. Preparato “a<br />

vista”, la presentazione del piatto si ispira alla<br />

tradizione dei sushi bar per offrire al cliente<br />

140 InFly<br />

un’esperienza nuova<br />

di cibi tradizionali<br />

ed un servizio veloce<br />

e di qualità. Lo stile<br />

è contemporaneo,<br />

caldo e di raffinata<br />

semplicità, sempre<br />

nel totale rispetto<br />

dell’ambiente.<br />

Oltre agli antipasti,<br />

i primi piatti, le<br />

insalate e i dolci sarà<br />

possibile gustare<br />

le prelibatezze del<br />

MOZZARELLA BAR<br />

dove è possibile<br />

abbinare alla<br />

Mozzarella di Bufala<br />

Campana DOP,<br />

verdure, salumi ed<br />

altre specialità, o<br />

assaggiare i rotoli in<br />

tre gustose varianti<br />

o ancora provare le<br />

grandi degustazioni,<br />

trionfo assoluto<br />

delle nostre<br />

Mozzarelle di<br />

Bufala Campana<br />

DOP. Nello<br />

specifico: la<br />

mozzarella<br />

Paestum, Pontina e<br />

l’ Affumicata.<br />

I passeggeri in<br />

transito potranno<br />

Obikà Mozzarella Bar è<br />

un concetto di ristorazione<br />

italiana informale<br />

così gustare e anche acquistare le mozzarelle<br />

Obikà, prodotte esclusivamente con latte di<br />

bufala, proveniente principalmente dalla<br />

regione Campania, in particolare dalla piana<br />

del Sele e dalla zona dell’Agro Pontino, oltre ad<br />

altri prodotti biologici e tipici selezionati tra le<br />

migliori produzioni regionali italiane.<br />

L’<br />

Dal 1990 sosteniamo la ricerca per la cura delle malattie genetiche,<br />

ABBIAMO BISOGNO DEL VOSTRO SOSTEGNO<br />

AFFINCHÉ LE MALATTIE GENETICHE NON SIANO UNA CONDANNA.<br />

garantendo una gestione trasparente dei fondi e un metodo di assegnazione che premia solo il merito.<br />

Con il vostro aiuto abbiamo finanziato oltre 2.200 progetti di ricerca, abbiamo sconfitto definitivamente<br />

una gravissima malattia genetica, l’Ada Scid, e per molte altre malattie la cura è più vicina.<br />

COME SOSTENERE TELETHON<br />

CON UN VERSAMENTO BANCARIO<br />

Con un bonifico intestato al Comitato Telethon<br />

Fondazione Onlus sul c/c 9500 della Banca Nazionale<br />

del Lavoro • IBAN IT82J0100503215000000009500.<br />

CON UNA DONAZIONE ONLINE<br />

In modo facile e sicuro su www.telethon.it con<br />

la carta di credito e con PayPal.<br />

Grazie ai vostri e ai nostri valori la ricerca ha fatto passi da gigante.<br />

Se non volete che la ricerca si fermi, continuate a darci il vostro sostegno.<br />

Ogni giorno.<br />

CON UN VERSAMENTO POSTALE<br />

Con il bollettino postale o con un bonifico al<br />

Comitato Telethon Fondazione Onlus sul c/c postale<br />

260000 • IBAN IT37X0760103200000000260000.<br />

CON IL RID<br />

Puoi domiciliare la donazione su c/c bancario, postale<br />

o carta di credito chiamando lo 06.44015727 o<br />

compilando l’apposito modulo su www.telethon.it.<br />

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Scrivendo il codice fiscale della Fondazione<br />

Telethon 04879781005 nella tua dichiarazione<br />

dei redditi.<br />

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Se hai tempo, energia e buone idee per aiutarci<br />

puoi diventare un nostro volontario.<br />

Per maggiori informazioni: www.telethon.it<br />

141 InFly<br />

CENTRALINO: TEL. 06.440151- FAX 06.44202032 • UFF. DONATORI: TEL. 06.44015721- FAX 06.44254853 • INFO@TELETHON.IT • WWW.TELETHON.IT


OSA<br />

SHOPPING<br />

ArCHEGGI<br />

I<br />

142 InFly<br />

In occasione della festa internazionale della donna, ADR ha lanciato una nuova iniziativa:<br />

i Parcheggi Rosa. Oggi, per tutte le donne in partenza dall’aeroporto Leonardo da Vinci<br />

di Roma Fiumicino, parcheggiare è più facile. Le viaggiatrici, infatti, trovano nei parcheggi<br />

dello scalo posti auto dedicati, contrassegnati da strisce rosa, opportunamente identificati<br />

da pittogrammi sempre di colore rosa. Ma non solo: per le mamme in attesa e quelle<br />

con bambini nei passeggini, i posti auto dedicati sono più larghi di circa un metro per<br />

consentire un più facile carico e scarico delle carrozzine e un più agevole movimento alle<br />

donne in dolce attesa.<br />

Ecco i numeri: 28 posti riservati alle neomamme e alle donne in attesa, 52 posti per tutte<br />

le altre signore in partenza. I Parcheggi Rosa si trovano sia al quarto piano del Multipiano<br />

D, situato di fronte al Terminal 3 e ad esso collegato da tapis roulant, sia al Settore 2<br />

del Parcheggio Lunga Sosta che si trova a otto minuti dai Terminal ed è ad essi collegato<br />

attraverso un servizio di navetta gratuito che opera ogni dieci minuti. Le aree riservate dei<br />

parcheggi sono dotate di telecamere in funzione 24 ore su 24, sistema SOS a chiamata e<br />

casse automatiche per agevolare il pagamento, dotate di pulsante di chiamata per la Sala<br />

Assistenza Clienti, operativa tutti i giorni della settimana.<br />

Continuano le iniziative promozionali<br />

negli aeroporti romani.<br />

Dopo l’omaggio floreale consegnato<br />

per festeggiare la Giornata<br />

Internazionale della Donna dell’ 8 Marzo<br />

a tutte le signore in partenza, le fioriture<br />

continuano per il mese di <strong>Aprile</strong> su espositori<br />

e pannelli nei negozi Good Buy Roma<br />

dell’aeroporto Leonardo da Vinci di Roma<br />

Fiumicino e G.B. Pastine di Ciampino.<br />

Con EASTER BLOOMING, questo è il<br />

titolo dell’iniziativa, un’accurata scelta di<br />

prodotti della tradizione pasquale italiana<br />

SHOPPING<br />

verrà esposta in corner promozionali che<br />

si coloreranno di tinte floreali per salutare<br />

l’arrivo della Primavera e della Pasqua.<br />

Inoltre, una graziosa confezione di ovetti di<br />

cioccolato prodotti dal prestigioso marchio<br />

Amedei e personalizzata per l’occasione,<br />

verrà offerta al prezzo di 1 centesimo a<br />

tutti coloro che faranno acquisti nei negozi<br />

Good Buy Roma per un importo pari o<br />

superiore ai 100 €.<br />

A Pasqua, ti aspetta una fioritura di<br />

colori nei negozi Good Buy Roma!<br />

143 InFly


ENERGIA PULITA<br />

Un impianto fotovoltaico di ultima generazione<br />

è stato installato presso il parcheggio<br />

Lunga Sosta dell’aeroporto Leonardo<br />

da Vinci. L’impianto è stato realizzato da<br />

Acea, uno dei maggiori operatori italiani nei servizi<br />

di pubblica utilità, che ha installato nuove pensiline a<br />

copertura di quasi la metà dei posti auto, circa 2.000.<br />

La produzione di energia elettrica, ottenuta mediante<br />

l’effetto fotovoltaico, che è il processo di conversione<br />

dell’energia solare in energia elettrica, alimenta tutte<br />

le tradizionali apparecchiature elettriche. L’intervento<br />

si inserisce nel contesto degli obiettivi, intrapresi da<br />

accordi nazionali e comunitari, in materia di riduzione<br />

dell’inquinamento atmosferico e sviluppo di impian-<br />

144 InFly<br />

ADrpEr<br />

L’AMBIENtE<br />

ti a fonti rinnovabili (Protocollo di Kyoto). Nell’area<br />

interessata dall’impianto (circa 25.000 mq), sono stati<br />

installati 8.750 pannelli fotovoltaici suntech in silicio<br />

policristallino ad elevata efficienza, ciascuno con potenza<br />

di picco pari a 210 Wp.<br />

L’impianto fotovoltaico attualmente in esercizio,<br />

consente di ottenere la produzione di circa 2.210 MWh<br />

all’anno di energia elettrica pulita, con la conseguente<br />

riduzione delle emissioni di anidride carbonica (CO2)<br />

in atmosfera pari a circa 1.200 tonnellate all’anno.<br />

L’impianto è dotato di centraline per la misurazione dei<br />

dati climatici e ambientali con illuminazione a led di ultima<br />

generazione, in aggiunta alle pre-esistenti torri faro.<br />

IL PRESIDENTE<br />

DELLA REPUBBLICA<br />

INCoNTRA ADR<br />

Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha<br />

ricevuto al Quirinale i vertici di ADR.<br />

Gilberto Benetton, fondatore dell’omonimo Gruppo,<br />

Pierluigi Toti, Presidente della Silvano Toti, Beng<br />

Huat Ho, in rappresentanza di Changi Airport<br />

Advisory Group (CAAG), Fabrizio Palenzona e Giulio<br />

Maleci, rispettivamente Presidente e Amministratore<br />

Delegato di Aeroporti di Roma, hanno donato<br />

al Presidente della Repubblica il “Programma<br />

degli interventi infrastrutturali a lungo termine<br />

(<strong>2011</strong>-2044)” corredato da una visualizzazione<br />

aerofotografica dell’aeroporto “Leonardo da Vinci”<br />

al <strong>2011</strong>, 2026 e al 2044. Il piano degli interventi<br />

prevede lo sviluppo dell’aeroporto in coerenza con<br />

la previsione di una crescita del traffico su Roma<br />

stimato, entro il 2020, in 50 milioni di passeggeri,<br />

allineando così la capacità dello scalo romano<br />

a quella dei maggiori aeroporti europei. La<br />

realizzazione di questa infrastruttura consentirà al<br />

Sistema Paese di cogliere importanti occasioni di<br />

sviluppo, candidandosi a pieno titolo, per fare un solo<br />

esempio, a ospitare le Olimpiadi 2020. Lo sviluppo<br />

occupazionale è una rilevante opportunità misurata<br />

in circa 3000 posti aggiuntivi nel primo decennio di<br />

investimenti e oltre 200.000 nel lungo termine.<br />

ADR, con il supporto di Changi Airport International,<br />

ha assegnato alla società di ingegneria indipendente<br />

inglese Scott Wilson la redazione del Masterplan che<br />

conterrà l’estensione dell’hub Leonardo da Vinci.<br />

Questo incontro è il primo atto delle celebrazioni<br />

del cinquantenario dell’aeroporto Leonardo da Vinci<br />

“gemellato” con la ricorrenza dei 150 anni dell’Unità<br />

d’Italia. Per comunicare il ruolo svolto dall’aeroporto<br />

nella storia del Paese, sono stati programmati una<br />

serie di eventi - al Complesso del Vittoriano e presso<br />

l’aeroporto nel mese di giugno - a riprova del ruolo<br />

pubblico che ADR rappresenta per il Sistema Paese.<br />

EVENTI<br />

145 InFly


ARRIVI&PARTENZE<br />

IL MAGGIO MUSICALE<br />

FIOrENtINO pEr<br />

L’ANNIVErSArIO DEI<br />

150 ANNI D’UNItà D’ItALIA<br />

Il Maggio Musicale Fiorentino,<br />

partito da Fiumicino per<br />

l’annuale tournée di primavera<br />

all’estero, conclude in<br />

anticipo il tour in Giappone:<br />

l’orchestra parte per la<br />

Cina, dove sono previsti<br />

concerti gia’ in programma,<br />

e il coro rientra in Italia.<br />

Dal 28 aprile al 23 giugno,<br />

sotto l’alto patrocinio del<br />

Presidente della Repubblica, si svolgerà il 74° Festival del Maggio<br />

Musicale Fiorentino, con un programma pensato in funzione<br />

delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia. Come da tradizione,<br />

il festival alterna grandi esibizioni di musica sinfonica,<br />

opera e balletto, dirette da prestigiosi nomi internazionali, quali<br />

Zubin Metha, Daniel Barenboim ed altri ancora.<br />

Il CT azzurro della Nazionale Femminile di pallavolo è partito dal Leonardo da Vinci, destinazione Londra, insieme a una delegazione<br />

del CoNI, per incontrare il Comitato organizzatore delle olimpiadi 2012. La delegazione resterà nella capitale britannica il tempo<br />

necessario per visionare gli impianti di gara e il Villaggio olimpico.<br />

146 InFly<br />

Il CT della nazionale di calcio giapponese, Alberto Zaccheroni,<br />

ha fatto rientro a Roma da Tokyo lanciando un augurio al<br />

Giappone, convinto che la popolazione riuscirà a rialzarsi dopo il<br />

disastro che l’ha colpita. Ha raccontato l’esperienza vissuta e la<br />

scossa di terremoto avvertita nel suo residence, la compostezza<br />

e l’ordine che il popolo giapponese ha saputo mantenere. Un<br />

episodio gli è rimasto particolarmente impresso: i supermercati<br />

hanno dato la possibilità alla gente di ritirare la merce senza<br />

pagare, sicuri che, una volta passata l’emergenza, torneranno a<br />

saldare il loro debito. D’accordo con il segretario della Federazione<br />

calcio giapponese, Kozo Tashima, Zaccheroni non intende<br />

annullare gli impegni della nazionale perché convinto che il<br />

calcio può aiutare il Giappone a risollevarsi.<br />

OLIMpIADI 2012: MASSIMO<br />

BArBOLINI VISItA I SItI OLIMpICI<br />

rIENtrO DEL<br />

Ct DELLA<br />

NAZIONALE<br />

GIAppONESE,<br />

ZACCHErONI,<br />

DOpO IL<br />

SISMA IN<br />

GIAppONE<br />

Dona il tuo 5x1000 per dare da<br />

mangiare a migliaia di bambini di Haiti<br />

In Haiti si muore di fame: il tuo 5 per mille alla Fondazione Francesca Rava – N.P.H. Italia<br />

Onlus diventerà cibo per la sopravvivenza di migliaia di bambini, accuditi nelle Scuole di strada e nei<br />

programmi N.P.H. per i bambini delle tendopoli. E’ una donazione che non costa nulla: basta scrivere<br />

nell’apposito riquadro del tuo CUD, UNICO, MOD. 730 il codice fi scale:<br />

97264070158<br />

La Fondazione Francesca Rava aiuta l’infanzia in condizioni di disagio e rappresenta in Italia<br />

N.P.H. - Nuestros Pequeños Hermanos, organizzazione umanitaria internazionale che da oltre 50 anni salva<br />

i bambini orfani e abbandonati nelle sue case orfanotrofi o ed ospedali in America Latina ed è presente da 23<br />

anni in Haiti.<br />

C.F. 97264070158<br />

FONDAZIONE FRANCESCA RAVA - N.P.H. ITALIA ONLUS<br />

Tel 02/54122917 - info@nphitalia.org - www.nphitalia.org Passaparola!<br />

147 InFly


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