ANNO 3 n.26 Aprile 2011 PERSONAGGI - Infly

© Ph. Tony Zecchinelli
4 InFly
Director’s
Letter
CARLA VIAZZI
Direttore
Come avevo accennato nel mio ultimo editoriale, a marzo mi
sono presa una piccola vacanza e sono andata negli Stati Uniti,
precisamente a Los Angeles e San Francisco, ma non sono certo
qui per infliggervi un mio personale rendiconto di viaggio.
Chi mi conosce sa bene, perché non ne faccio mistero, della mia
passione per questo mondo in versione “maxi” che è l’America,
dove appunto tutto è grande, ampio, esteso… insomma… extra
large. Quello che mi ha colpito particolarmente, questa volta,
(in precedenza l’avevo già notato, ma forse non ci avevo riflettuto
abbastanza) è la quantità di bandiere degli Stati Uniti che
ho visto in giro. Ovunque, fuori dai palazzi istituzionali, sui tetti
delle case, nei negozi, nei bar, non facevo altro che notare bandiere.
Tornando a casa, il giorno delle manifestazioni dell’Unità
d’Italia, ne ho viste meno che in America. Che tristezza, che
rabbia, che vergogna! Che razza di italiani siamo? Se è vero –
come è vero – che il patriottismo “senza freni” ha portato l’uomo
a commettere tragici errori, è pur vero che un Paese senza
amor proprio è destinato al decadimento e all’oblio. Quindi
smettiamola di denigrare la nostra patria, di polemizzare a tutti
i costi e cerchiamo di unirci veramente per costruire il nostro
futuro. Cosa sarebbe successo a noi italiani, sempre così divisi
e incapaci di amare ed essere orgogliosi della nostra patria, se
l’11 settembre invece delle “torri gemelle” di New York avessero
attaccato un simbolo di qualche nostra città italiana e quindi
avessero sfregiato il nostro amor proprio? Saremmo stati capaci
di ricostruire la nostra dignità dalle macerie come hanno fatto
gli americani? Avremmo fatto fronte comune per aiutare i nostri
connazionali colpiti? Avremmo tirato fuori il nostro orgoglio e
campanilismo? Io credo di sì, io credo che anche i denigratori
in fondo al cuore siano fieri della propria “italianità”. Allora
basta con queste “finte pose” tanto per darsi un tono. Ricordate
il film “Ecce Bombo” di Nanni Moretti quando si interrogava se
andare o meno ad una festa? “Cosa faccio? Mi si nota di più se
non vado proprio, o se vado e resto in disparte?” Voglio vedere
il tricolore ovunque, voglio sentire che tanti come me sono fieri
di chi sono e di dove vivono, senza banalizzare tutto, senza
preoccuparsi di questioni a cui è stato dato risalto mediatico,
ma che nella sostanza hanno poco valore. Voglio vedere un’onda
verde, rosso, bianca ovunque, perché sono italiana e sono fiera
di esserlo … e chiederei gentilmente a tutti quelli che sostengono
il contrario di fare le valigie e di andare pure via, dove si
illudono si possa stare meglio, non abbiamo certo bisogno di
loro. Concluderò con una citazione di Massimo D’Azeglio “Sia
sentimento di tutti che la Bandiera rappresenta l’Italia, la Patria,
la libertà,l’indipendenza, la giustizia, la dignità, l’onore. Non si
macchia. Non si abbandona. Piuttosto si muore.”
Direttore responsabile
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direzione@admmedia.it
Direttore InFly
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direzione@infly.it
Progetto grafico,
impaginazione, illustrazioni
e photoediting
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grafica@infly.it
Stampa
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84131 Salerno
Segreteria
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info@admmedia.it
Mario Biondi a p. 30
Omar Fantini,
a p. 62
Direttore InTravel
Antonella Euli
intravel@admmedia.it
Anno III numero 26 | Autorizzazione Tribunale di Milano Num. 167 dell’ 8-4-2009
Collaboratori
Gabriele Acerbo
Silvio Arati
Maria Paola Comolli
Elena D’Arminio
Marco Del Bo
Monica Garavaglia
Cristiana Gattoni
Fabio Giovannini
Glenda Manzi
Alessia Marsigalia
Fabio Mazzetto
Ginger Merlino
Francesco Narracci
Chiara Parodi
Oscar Pisati
Stefania Prandi
Valeria Rastrelli
Nadia Redi
Mario Reduzzi
Laura Rivolta
Ludovica Schiaroli
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