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SALENTINI A LEPANTO - culturaservizi.it

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41I<br />

<strong>SALENTINI</strong> A <strong>LEPANTO</strong><br />

fI Giovanni Maria Formica<br />

Prefetto di Lecce<br />

Le galee del Cristianissimo figlio di Carlo<br />

V, Don Giovanni d'Austria, aveano spiegate<br />

tutte le vele al vento di ponente quella<br />

notte, a Messina, che ancora dormiente lontanava<br />

pian piano all'orizzonte, mentre a<br />

Levante, rimontando luminosa la chiara stella<br />

del mattino, s'annunziava lieve, diafana, l'alba<br />

imminente di quel mattino di settembre dell'anno<br />

di molta grazia di Nostro Signore I 5 7 I .<br />

Tre giorni eran trascorsi bordeggiando lungo<br />

la costa, poi la flotta cristiana si fermava a<br />

capo Spartivento per fare acqua e legna. Risaliva,<br />

poi, veleggiando sempre lungo la costa<br />

dello Jonio profondo, fino a che, alla punta<br />

del Golfo di Taranto, assal<strong>it</strong>i da una Fiera<br />

tramontana, i nuovi crociati dovettero ristare<br />

" et vi si fermarono su l'anchore due giorni,<br />

et la cap<strong>it</strong>ana di Malta fu presso a rimaner<br />

nella sabbia. Di qui furono sped<strong>it</strong>i con quattro<br />

galee Giovan Battista Contarini e Caterino<br />

Malipiero; acciocchè drizzandosi verso<br />

il Zante spiassero dell'armata nemica, et il<br />

Marchese Santacroce e Antonio Canale furono<br />

mandati per levar nuovi soldati a Gallipoli<br />

( I ).<br />

Già in precedenza Don Prospero Colonna<br />

avea mandato in Terra d'Otranto gente di<br />

gran fiducia a porre in ordine " <strong>it</strong>aliani<br />

della battaglia di quella Provincia, acciocchè<br />

al passar della nostra armata, di là si<br />

fossero sub<strong>it</strong>o imbarcati ed intrigato<br />

poi in far venir questi soldati, non si r<strong>it</strong>rovò<br />

nella battaglia " (2).<br />

(I) Cesare Campana. Delle Historie del Mondo. — In<br />

Venezia, presso Giorgio Angelici e Compagni, 1599, Vol. I.<br />

(2) Luigi Conforti: I Napoletani a Le panto. Napoli 1886.<br />

Casa Ed<strong>it</strong>rice Artistico-Letteraria.<br />

Povero Don Prospero, egli di certo non<br />

poteva sapere in precedenza la giornata dello<br />

scontro ed avrà provato gran dolore e gelosia<br />

per aver procurato a tanta gente l'onore<br />

di combattere e di morire in quella battaglia<br />

; mentre Egli, poveretto, avea perduta<br />

fatalmente.. . la coincidenza.<br />

Così per queste leve e per i volontari imbarcatisi<br />

un po' da ogni parte d' Italia e di<br />

Europa, i salentini dovettero essere in molti,<br />

sulla costa greca, il giorno dello storico scontro<br />

del 7 di ottobre; chè a detta del Conforti<br />

" il 2 di ottobre 1571, m entre già la<br />

flotta era pronta, saputasi da Gil la notizia<br />

che i Turchi erano in golfo di Lepanto,<br />

la flotta si condusse alla Gomenizza, sulla<br />

costa di Epiro ove rimase all'anchore per<br />

tre lunghi giorni, fino a che il dì seguente<br />

giunse il Marchese di Santacroce con una<br />

banda di galee del Terzo di Napoli . . . .<br />

dopo aver assoldate due compagnie d' Italiani<br />

delle battaglie al Capo di Otranto ".<br />

* *<br />

Giovanattista Monticelli, brindisino, e<br />

la sua compagnia di brindisini, erasi imbarcato<br />

a Cotrone ; sicchè non va compreso in<br />

queste due altre compagnie salentine, giunte,<br />

insieme a quella Sanv<strong>it</strong>ese al comando di<br />

Ruggero Danuscio, proprio alla vigilia della<br />

battaglia, quando appena erano state sparate<br />

le prime archibugiate.<br />

Di certo, il Monticelli e la sua compagnia<br />

dovettero farsi grande onore tra le fila cristiane<br />

e grande largo tra le fila turche, se<br />

si deve credere alla susseguente generos<strong>it</strong>à


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42<br />

Vecchio e Xuovo<br />

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di Filippo II che lo creò nobile, e per le<br />

precedenti battaglie di Malta e di Cipro e<br />

per quelle che vennero dopo, nelle quali il<br />

Monticelli, mai stanco di menar le mani, se<br />

ne fece stroncare bravamente una da quegli<br />

ottimi fiamminghi, per la fortuna del poco<br />

simpatico Filippo II il quale, oltre alla nobiltà<br />

confer<strong>it</strong>agli, gli assegnò ! 5 scudi al mese<br />

de entratienimiento, una pensione v<strong>it</strong>alizia per<br />

mutilati di guerra, insomma.<br />

Valeriano Capodieci era già da molti anni<br />

nato in Mesagne ed era stato, nientemeno,<br />

cap<strong>it</strong>ano di cavalleria sotto Carlo V, allorchè<br />

venerabile d'età, lo riassalì la nostalgia delle<br />

battaglie e corse a Lepanto. Già i Turchi<br />

lo avevan conosciuto a Tunisi ed in Algeria,<br />

e s'eran dovuti accorgere che se ben<br />

l'Europa tutta tremasse al loro solo nome,<br />

v'eran tuttavia fra la gente cristiana, polsi fermi<br />

e cuori impavidi.<br />

Alto sul ponte d'una galea veneta, nell'<br />

infuriare della mischia, tra i gridi di furore,<br />

di ebbrezza, di spasimo, l'urlo dei combattenti<br />

di tutte le lingue e di tutte le razze,<br />

il rantolo dei morenti, il tonfo dei corpi cadenti<br />

in mare e l'arrancare affannoso e rabbioso<br />

dei remi, sta davanti a un altare, ben<br />

in vista ai combattenti d'ambo le parti, assorto<br />

e impassibile fra Pietro Mongiò. Il<br />

sacrificio della messa, in quell'ora suprema,<br />

pare attinga la forza direttamente da Dio.<br />

E il pomeriggio e prima di sera l'Europa<br />

sarà libera o sarà schiava.<br />

Di galea in galea, riconciliando con Dio<br />

i soldati e dando loro l'animo di combattere,<br />

va un altro religioso, fratello del primo, in<br />

Cristo e nella carne, Bartolo Mongiò, entrambi<br />

di Galatina. Forse in quell'ora suprema,<br />

a questi due religiosi ed al combattente<br />

otrantino, Alessandro Serafini, passarono<br />

innanzi alla mente i pallidi fantasmi di<br />

Otranto, che da quasi cento anni, r<strong>it</strong>ti in<br />

piedi in un muto rimprovero alla Cristian<strong>it</strong>à<br />

pavida, aspettavano quell'ora di vendetta.<br />

Fra mille e mille combattenti, l'amore fraterno<br />

e l'eroismo umano teneva stretti gom<strong>it</strong>o<br />

a gom<strong>it</strong>o in un cozzo d'arrembaggio Pirro,<br />

Antonio. e Achille Viglio-Caraccino, leccesi.<br />

Cap<strong>it</strong>ani non indegni del padre loro, che<br />

sotto le bieche insegne del Duca d'Alba,<br />

in Fiandra, e poi con lo stesso Don Giovanni<br />

d'Austria, aveva data la v<strong>it</strong>a per lo<br />

acquisto della perla portoghese alla Corona<br />

di Spagna.<br />

Il patrizio gallipolino, Matteo Calò, non<br />

aveva domandato nè soldo nè indennizzo : a<br />

Navarrino, a Tunisi, alla Goletta, al Portogallo,<br />

a Lepanto, ovunque c'era da affrontare<br />

gli eserc<strong>it</strong>i di Selim II, a capo di compagnie<br />

e di galee, per terra e per mare, passava,<br />

questa maschia figura di signore, la v<strong>it</strong>a<br />

combattendo, forse per la sola ebbrezza di<br />

combattere.<br />

Giovan Battista Castriota, Barone di Cagliano<br />

e Salignano, di stirpe levantina già vinta<br />

od oppressa dal Turco ; ma nato coi padri<br />

in questa feconda terra Messapica, volle conservare<br />

il ricordo della v<strong>it</strong>toria ridrizzando,<br />

al r<strong>it</strong>orno, sulla estrema punta di Leuca la<br />

croce di Cristo abbattuta dalla mezzaluna.<br />

Francesco Pahnieri, ostunese giureconsulto,<br />

più amante della spada che della toga,<br />

e Vincenzo Macedonio maestro di campo,<br />

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Vecchio e 21(uovo 43<br />

tarantino come Camillo di Gaeta; ed Evangelista<br />

da Massafra, Niccolò Basta da Roccaforzata,<br />

tutti fra i primi in nobile gara coi<br />

volontari napoletani, insieme ai quali eran<br />

part<strong>it</strong>i e tornarono poi superst<strong>it</strong>i dell'ardimento<br />

senza lim<strong>it</strong>e.<br />

Giovanni de Vargas, di cui parla lo storico<br />

spagnolo Otorio Caravasal, era, insieme<br />

a suo fratello Diego, di quei di Taranto, di<br />

questa virile c<strong>it</strong>tà che tanto diede alla tremenda<br />

battaglia.<br />

E i francavillesi Antonio Cotogno e Colella<br />

Papatodero, furono essi superati da<br />

alcuno in valore bellico e sprezzo della v<strong>it</strong>a <br />

Arido ed esiguo elenco di nomi illustri,<br />

che non ti puoi gran che più arricchire con<br />

Io studio e la ricerca. In tutte le guerre ed<br />

in tutti gli scontri v'è la gran massa degli<br />

ignoti destinati a morire come vissero : ignoti.<br />

A rilegger la lista dei nomi risuonano a<br />

decina i casati esistenti ancora oggi in Salento<br />

: Basurto, Perrone, Musachi, De Magistris,<br />

De Ramundo, Scaglione, De Nuccio,<br />

Cuti, Gorgoni, Montcfuscoli, ecc. Quanti di<br />

questi ignoti eran salentini Quanti ne inghiottì<br />

lo Jonio di appartenenti alle compagnie<br />

raccolte quaggiù Quanti ne tornarono <br />

La storia tace, non li enumera, non insegna<br />

nemmeno.<br />

Lente al r<strong>it</strong>orno, gonfie le vele d'allegrezza<br />

e di osanna, alti i pavesi, le insegne del Cristo<br />

spiegate allo stesso pennone di quelle dei<br />

principi, garrenti al vento della v<strong>it</strong>toria, tornano<br />

le navi cristiane a portare al mondo<br />

la lieta novella.<br />

Pio V palp<strong>it</strong>a ancora sul soglio di Pietro<br />

e attende da un Dio o da un uomo la nuova<br />

che lo tolga dalla tremenda incertezza.<br />

Da questo giorno di estate morente comincia<br />

il declino della potenza di Maometto<br />

innanzi a cui gli eserc<strong>it</strong>i cristiani aveano più<br />

volte piegato in disfatta.<br />

A notte, sul ponte d'una galeazza della<br />

Serenissima, giacciono immobili le poche salme<br />

raccolte qua e là, contese ai gorghi del<br />

Golfo fatale.<br />

Son fra di esse quelle di Francesco Perez<br />

e Giovanni Buccarelli, tarantini, part<strong>it</strong>i pieni<br />

di fede e forti di v<strong>it</strong>a. Due altre salme, messe<br />

accanto come nella v<strong>it</strong>a, Fabio e Ottavio<br />

Castromediano, leccesi, son coperte dalle armi<br />

su cui, al pallido raggio lunare, appare<br />

sbalzata 1' insegna ducale.<br />

Son- gli antenati di Sigismondo che tre<br />

secoli dopo dovea spegnere la grande stirpe<br />

donandola alla epica leggenda del Risorgimento<br />

Italiano.<br />

Così passa la storia!<br />

Xilografie di Balzani<br />

ERNESTO ALVINO<br />

Il Chioccarelli, scr<strong>it</strong>tore cinquecentista, nel secondo volume<br />

manoscr<strong>it</strong>to che si conserva all'Accademia dei Lincei — e di<br />

cui ne parlò a suo tempo Pietro Marti — ricorda che Don Giovanni<br />

d'Austria, di r<strong>it</strong>orno della trionfale v<strong>it</strong>toria di Lepanto<br />

— forse — per omaggio alla Terra d' Otranto che tanti illustri<br />

guerrieri aveva dati alla riscossa della cristian<strong>it</strong>à contro<br />

il Musulmano — si -recò a vis<strong>it</strong>are in Soleto il grande filosofo<br />

e medico Matteo Tafuri — il mago di Soleto.

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