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Il Teatro delle orge e dei misteri di Hermann Nitsch - Acting Archives

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2. Aktion (Vienna, 1962). Foto <strong>di</strong> Richard<br />

Niederbacher.<br />

Le prime due azioni, realizzate<br />

rispettivamente nel 1962 e nel<br />

1963, in<strong>di</strong>cano con grande<br />

evidenza il passaggio a<br />

questa nuova fase.<br />

Nella prima <strong>Nitsch</strong> stesso,<br />

legato in forma <strong>di</strong> croce sullo<br />

sfondo <strong>di</strong> una tela bianca e<br />

con indosso il suo camice (che<br />

è <strong>di</strong>ventato così a tutti gli<br />

effetti costume <strong>di</strong> scena),<br />

viene imbrattato <strong>di</strong> colore<br />

rosso. Nella seconda, invece,<br />

lui stesso appende al centro<br />

dello spazio un agnello scuoiato e lo sventra facendo cadere a terra le<br />

interiora e irrorando il pavimento <strong>di</strong> sangue.<br />

Nella loro brevità e nell’elementarità della composizione, le due azioni<br />

mettono in gioco la <strong>di</strong>mensione grammaticale <strong>di</strong> ciò che il <strong>Teatro</strong> o. m. è<br />

destinato a <strong>di</strong>ventare: la presenza protagonista del corpo morto<br />

dell’animale, con il sangue e gli organi interni utilizzati come materiali della<br />

performance; l’intervento sul corpo <strong>di</strong> un performer <strong>di</strong>sposto in forma <strong>di</strong><br />

croce; una ritualità orgiastica non più solo simulata o evocata, ma<br />

<strong>di</strong>rettamente, concretamente esperita.<br />

Questa grammatica, come la stiamo<br />

chiamando, è destinata a determinare<br />

<strong>dei</strong> veri e propri topoi formali (come<br />

l’agnello crocifisso) che sono <strong>dei</strong> topoi<br />

simbolici, che si traducono, negli anni,<br />

in strutture formali molto simili nel loro<br />

impianto base ma <strong>di</strong>verse, anche molto<br />

<strong>di</strong>verse, quanto a organizzazione<br />

complessiva. Le prime azioni, infatti,<br />

sono quasi degli ‘atti unici’, se mi si<br />

passa il gioco <strong>di</strong> parole; viceversa le<br />

azioni del <strong>Teatro</strong> o. m. assumono col<br />

tempo una configurazione sempre più<br />

ampia e complessa destinata a<br />

culminare nell’Azione <strong>dei</strong> sei giorni che<br />

si è tenuta presso il castello <strong>di</strong><br />

Prinzendorf, <strong>di</strong>ventato il luogo ideale<br />

per le celebrazioni rituali e festive del<br />

<strong>Teatro</strong> o. m., una <strong>delle</strong> sue ‘case’, tra<br />

le quali spicca quella italiana del<br />

Museo <strong>Hermann</strong> <strong>Nitsch</strong> <strong>di</strong> Napoli, città<br />

che, per la grande passione <strong>di</strong> Peppe<br />

3. Aktion (Napoli, 1974). Foto B. del<br />

Monaco - Courtesy Fondazione Morra.<br />

Morra, ha, in una qualche misura, adottato fin dagli anni settanta l’artista,<br />

col museo, in primo luogo, che si è inaugurato nel 2008, ma anche con

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