Il Teatro delle orge e dei misteri di Hermann Nitsch - Acting Archives
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culturali come sono quello ebraico o quello, un po’ sommariamente assunto<br />
in blocco, orientale. 7<br />
<strong>Nitsch</strong> si muove lungo questa linea della tra<strong>di</strong>zione occidentale del tragico<br />
e tenta <strong>di</strong> risalirla a ritroso, <strong>di</strong> recuperarne la matrice archetipica, quella che<br />
precede la storia e la <strong>di</strong>fferenziazione culturale. Così i suoi personaggi<br />
cessano <strong>di</strong> essere figure storicamente o anche solo miticamente definite e<br />
<strong>di</strong>ventano forme <strong>di</strong>verse, volti dello stesso personaggio tragico originario,<br />
uno e molteplice ad un tempo. Riuscire a fare del personaggio una ‘figura<br />
del tutto’, una figura dell’umano in sé, che si libera progressivamente <strong>di</strong><br />
ogni scoria in<strong>di</strong>viduale che lo leghi alla sua piccola soggettività personale, è<br />
possibile ponendolo faccia a faccia con l’orrore, il mistero, l’incomprensibile<br />
notte del desiderio. Un luogo che non è esterno a sé ma che, viceversa, è<br />
l’ambito più intimo, originario, autentico, ma altrettanto nascosto e segreto<br />
del sé. A questo allude <strong>Nitsch</strong> quando <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> non voler «mostrare la storia<br />
esteriore, fatta <strong>di</strong> guerre, giochi <strong>di</strong> potere e regici<strong>di</strong>, bensì lo sviluppo della<br />
nostra psiche», 8 specificando: «All’acme dell’orrore <strong>di</strong> fronte alla morte egli<br />
[il personaggio] cessa <strong>di</strong> essere se stesso, per <strong>di</strong>ventare tutto e Ognuno e<br />
per essere soprattutto il <strong>di</strong>o <strong>di</strong> ogni tempo che soffre». 9<br />
Oltre che flusso <strong>di</strong> coscienza dentro cui scorre tutto questo sentimento<br />
dell’umano, la parola de <strong>Il</strong> dramma della foia e degli altri appunti preparatori<br />
per il <strong>Teatro</strong> o. m. presenta un’altra caratteristica importante. Nel <strong>di</strong>scorso<br />
<strong>dei</strong> personaggi vengono introdotte spessissimo espressioni o intere frasi<br />
che rimandano alla materia organica e all’orizzonte <strong>di</strong> sensazioni (<strong>di</strong> tipo<br />
tattile, olfattivo, sempre molto fisiche e concrete) che essa suscita:<br />
latte cola sulla carne della terra calda <strong>di</strong> pioggia. orbato <strong>dei</strong> testicoli pan tura<br />
fori <strong>di</strong> flauto con germogli strappati a morsi e taglia a metà mele e pere<br />
bagnate <strong>di</strong> vino 10<br />
incinta polpa <strong>di</strong> frutta, dolce come zucchero, venata, stellata, succhiata da un<br />
ovario appiccicaticcio, gas <strong>di</strong> polline nell’appuntita erba del giar<strong>di</strong>no, frutteto in<br />
fiore nel grembo primigenio affollato <strong>di</strong> peli pubici, abisso <strong>di</strong> fiori 11<br />
bava d’uovo spalmata sopra crocus. unguenti rituali. marcio sangue mestruale<br />
nel tabernacolo. spargimento <strong>di</strong> sangue odoroso <strong>di</strong> giacinti. 12<br />
7 Scrive <strong>Nitsch</strong>: «La prima parte, <strong>Il</strong> dramma della foia, doveva cogliere l’essenza del tragico<br />
nel dramma precristiano, per giungere poi attraverso la seconda parte ad un superamento<br />
del tragico», in La composizione testuale del <strong>Teatro</strong> <strong>delle</strong> <strong>orge</strong> e <strong>dei</strong> <strong>misteri</strong>, cit., p. 15.<br />
8 Ivi, p. 10.<br />
9 Ivi, p. 12. Mi sembra, in questo modo <strong>di</strong> porre la questione, <strong>di</strong> poter rintracciare un’ulteriore<br />
fonte viennese, non <strong>di</strong>chiarata stavolta, quell’Ognuno <strong>di</strong> Hugo von Hoffmannsthal,<br />
trasformato significativamente da Max Reinardht nell’evento celebrativo emblematico del<br />
suo festival <strong>di</strong> Salisburgo, dove lo rappresentava ad ogni e<strong>di</strong>zione nella piazza della<br />
cattedrale in una versione scenica che si riferiva ai <strong>misteri</strong> me<strong>di</strong>evali.<br />
10 <strong>Il</strong> dramma della foia, in ivi, p. 24. <strong>Nitsch</strong> non utilizza mai la maiuscola dopo il punto. Ho<br />
scelto, per rispetto <strong>di</strong> questa opzione, <strong>di</strong> conservare questa medesima soluzione nelle<br />
citazioni dal testo.<br />
11 Ivi, p. 36.<br />
12 Fuga del macello, fuga su un tema <strong>di</strong> arno holz, frammento in ivi, p. 132.