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2. Provincia di Ferrara: Diventare Imprenditori - Conform

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GUIDA ALL’IMPRENDITORIA<br />

“<strong>Diventare</strong> impren<strong>di</strong>tori”<br />

A cura <strong>di</strong> Tiziana Zagni<br />

In collaborazione con Na<strong>di</strong>a Bonifazi<br />

<strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Ferrara</strong><br />

1


In<strong>di</strong>ce<br />

Le caratteristiche <strong>di</strong>stintive dell’impren<strong>di</strong>tore pag. 3<br />

Dall’idea all’impresa : il business plan pag. 6<br />

I contenuti del business plan pag. 7<br />

Le procedure amministrative pag. 9<br />

Fonte: Genesis, via Galliera n.26 - Bologna<br />

Aggiornata al 15 settembre 2006<br />

2


LE CARATTERISTICHE DISTINTIVE<br />

DELL’IMPRENDITORE<br />

Non tutti sono tagliati per fare gli impren<strong>di</strong>tori: è una questione <strong>di</strong> atteggiamento, <strong>di</strong><br />

consapevolezza delle <strong>di</strong>fficoltà a cui si può andare incontro, <strong>di</strong> capacità <strong>di</strong> elaborare<br />

un buon business plan. Non esistono ricette o formule magiche, si tratta <strong>di</strong> verificare<br />

se esistono motivazioni, atteggiamenti, attitu<strong>di</strong>ni e capacità che, insieme, fanno<br />

maturare la decisione <strong>di</strong> assumere il rischio impren<strong>di</strong>toriale.<br />

Per prima cosa è utile porsi alcune domande per focalizzare atteggiamenti e<br />

capacità:<br />

- Che stu<strong>di</strong> ho fatto<br />

- Quali lavori so fare<br />

- Quali esperienze <strong>di</strong> lavoro ho avuto<br />

- Mi fido delle mie capacità e sono generalmente ottimista<br />

- Sono <strong>di</strong>sponibile a vivere situazioni <strong>di</strong> incertezza<br />

- Mi abbatto facilmente o so ritrovare sempre la motivazione per andare avanti<br />

- Posseggo un buon livello <strong>di</strong> autostima<br />

- So organizzare e programmare il tempo mio e degli altri<br />

- Ho la capacità professionale <strong>di</strong> propormi ad un probabile cliente<br />

- Sono in grado <strong>di</strong> ascoltare e capire le esigenze degli altri<br />

Gli atteggiamenti<br />

<strong>Diventare</strong> impren<strong>di</strong>tore significa scommettere su se stessi e sulla propria<br />

capacità <strong>di</strong> decidere, organizzare, convincere. Gli atteggiamenti per poter avviare un<br />

lavoro in proprio si possono dunque sintetizzare nei seguenti punti:<br />

Propensione al rischio<br />

L’impren<strong>di</strong>tore è una persona che rischia e che è consapevole che le sue scelte<br />

potranno, in futuro, non essere più in linea con i bisogni del mercato; infatti i gusti<br />

dei consumatori cambiano molto velocemente, come molto velocemente cambiano le<br />

con<strong>di</strong>zioni che danno successo ad una impresa.<br />

Occorre saper affrontare l’ansia, le frustrazioni, lo stress: clienti che non pagano,<br />

fornitori che non consegnano, prodotti che non si vendono, banche che chiedono<br />

improvvisamente la restituzione <strong>di</strong> prestiti: chi gestisce una attività autonoma si<br />

scontra quoti<strong>di</strong>anamente con questo tipo <strong>di</strong> problemi e deve essere in grado <strong>di</strong><br />

gestirli razionalmente.<br />

Autonomia<br />

A <strong>di</strong>fferenza del lavoro <strong>di</strong>pendente, in cui si hanno ambiti <strong>di</strong> decisione definiti e<br />

comunque un referente gerarchico con cui risolvere eventuali problemi e dubbi,<br />

3


l’impren<strong>di</strong>tore è il primo decisore rispetto alle scelte <strong>di</strong> mercato, <strong>di</strong> organizzazione,<br />

finanziarie e <strong>di</strong> prodotto della sua azienda.<br />

Capacità <strong>di</strong> innovazione/cambiamento<br />

I gusti dei consumatori cambiano, entrano sul mercato concorrenti più efficienti, la<br />

nostra pubblicità non è più efficace, ecc.: <strong>di</strong> fronte a questo tipo <strong>di</strong> avvenimenti,<br />

l’impren<strong>di</strong>tore deve essere in grado <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare il tipo <strong>di</strong> prodotto/servizio offerto,<br />

<strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are nuove strategie e nuovi mercati da servire; in generale l’impren<strong>di</strong>tore<br />

deve essere in grado <strong>di</strong> innovare, cambiare, mo<strong>di</strong>ficare la sua azienda.<br />

Capacità organizzative/gestionali<br />

Gestire un’impresa significa saper organizzare il lavoro (proprio e altrui), saper<br />

programmare la realizzazione del prodotto e l’erogazione del servizio rispetto ai<br />

tempi <strong>di</strong> consegna dei fornitori, ai tempi <strong>di</strong> lavorazione delle macchine, e ai tempi <strong>di</strong><br />

consegna concordati con i clienti.<br />

Significa inoltre saper fare il prezzo dei propri prodotti, saper programmare politiche<br />

promozionali efficaci, conoscere in ogni momento la situazione economico e<br />

finanziaria dell’impresa.<br />

Queste competenze organizzative e gestionali si possono potenziare con appositi<br />

percorsi formativi.<br />

Capacità <strong>di</strong> relazione<br />

La gestione dell’impresa comporta continue relazioni con clienti, fornitori, banche,<br />

enti pubblici, consulenti, ecc. Saper gestire bene queste relazioni è essenziale per il<br />

successo dell’impresa, anche se richiedono un forte investimento in termini <strong>di</strong> tempo.<br />

Le <strong>di</strong>fficoltà<br />

Creare un’impresa significa affrontare un periodo <strong>di</strong>fficile: sono tanti coloro che in<br />

un anno decidono <strong>di</strong> mettersi in proprio, ma nei primi tre anni <strong>di</strong> attività, la mortalità<br />

d’impresa è molto elevata. I motivi sono <strong>di</strong>versi, le <strong>di</strong>fficoltà sono tante e spesse<br />

volte facilmente superabili se la scelta <strong>di</strong> mettersi in proprio è fatta con<br />

consapevolezza.<br />

Ecco alcuni aspetti da considerare:<br />

Non avere uno stipen<strong>di</strong>o fisso<br />

I primi mesi <strong>di</strong> vita per un’impresa sono essenziali per il decollo: l’impresa deve<br />

investire denaro in attività promozionale, deve farsi conoscere dai clienti, deve<br />

“<strong>di</strong>mostrare” al proprio mercato <strong>di</strong> essere in grado <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfarne i bisogni.<br />

In alcuni mesi si lavora <strong>di</strong> più in altri <strong>di</strong> meno: ci sono poi momenti <strong>di</strong> crisi in cui i<br />

clienti <strong>di</strong>minuiscono, oppure pagano con ritardo. Questi fattori fanno sì che<br />

l’impren<strong>di</strong>tore non possa contare su una remunerazione perio<strong>di</strong>ca fissa, come può<br />

essere uno stipen<strong>di</strong>o da <strong>di</strong>pendente.<br />

4


Non avere orari<br />

L’impren<strong>di</strong>tore è responsabile nei confronti del cliente della consegna del prodotto o<br />

dell’erogazione del servizio. Questo fa sì che l’impren<strong>di</strong>tore debba comunque portare<br />

a termine nei tempi prefissati le commesse acquisite, senza tenere conto del numero<br />

delle ore lavorate. Può perciò succedere che in perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> intenso lavoro<br />

l’impren<strong>di</strong>tore lavori anche <strong>di</strong> sera, <strong>di</strong> sabato, <strong>di</strong> domenica.<br />

Investire in fase <strong>di</strong> avvio un proprio capitale<br />

L’inizio <strong>di</strong> una attività impren<strong>di</strong>toriale comporta costi burocratici <strong>di</strong> costituzione,<br />

costi <strong>di</strong> promozione, costi per investimento nelle tecnologie necessarie a produrre<br />

(macchinari, computer, ecc.), costi per materie prime da trasformare o merce da<br />

rivendere, ecc. Questi costi variano a seconda del settore <strong>di</strong> attività in cui ci si<br />

inserisce, ma comunque esistono, anche per l’attività più semplice.<br />

E’ possibile coprire una parte <strong>di</strong> queste spese con denaro <strong>di</strong> altri (es. banche che<br />

concedono prestiti) ed anche con finanziamenti agevolati per nuove imprese.<br />

Ma questi finanziamenti sono comunque parziali rispetto al totale dei costi e possono<br />

arrivare con qualche ritardo.<br />

L’inizio <strong>di</strong> una attività autonoma comporta quin<strong>di</strong> sempre l’investimento <strong>di</strong> capitale<br />

proprio.<br />

5


DALL’IDEA ALL’IMPRESA: IL BUSINESS PLAN<br />

Un'idea impren<strong>di</strong>toriale può nascere da molte cose, anche da quelle che possono<br />

sembrare più fuori luogo, ad esempio:<br />

- da un hobby o interessi coltivati nel tempo libero<br />

- dall’esperienza maturata come lavoratore <strong>di</strong>pendente<br />

- da un'invenzione, un prodotto originale che per le sue caratteristiche può interessare<br />

un certo numero <strong>di</strong> clienti.<br />

L'idea impren<strong>di</strong>toriale rappresenta l'inizio del percorso per avviare un'attività in<br />

proprio. E' necessario verificare se esistono le con<strong>di</strong>zioni perché dall'idea<br />

impren<strong>di</strong>toriale si possa realizzare un progetto <strong>di</strong> impresa, dopo<strong>di</strong>ché è il momento <strong>di</strong><br />

scrivere la relazione dettagliata dell’iniziativa o meglio il “business plan”.<br />

Che cos’è<br />

E’ un documento scritto dall’aspirante impren<strong>di</strong>tore che offre una presentazione<br />

organica ed efficace del proprio progetto d’impresa.<br />

È uno strumento utile per chiarirsi le idee sull'attività da sviluppare, per quantificare<br />

gli investimenti, i costi <strong>di</strong> gestione e le opportunità <strong>di</strong> guadagno, limitando così i<br />

rischi <strong>di</strong> insuccesso.<br />

E’uno strumento in<strong>di</strong>spensabile per chi è alla ricerca <strong>di</strong> un socio finanziatore o per<br />

chi intende presentare la domanda per ottenere i contributi in conto capitale o in<br />

conto interessi previsti dalle Regioni, dallo Stato e dall'Unione Europea.<br />

E’ un cantiere aperto, occorre effettuare una ricerca continua: <strong>di</strong> informazioni, <strong>di</strong><br />

dati, <strong>di</strong> opinioni che possono aiutare a riflettere. Le conclusioni alle quali si perviene<br />

in un capitolo possono portare a dover rielaborare, se non riscrivere, i precedenti. Di<br />

conseguenza è necessario armarsi <strong>di</strong> pazienza: possono servire anche alcuni mesi <strong>di</strong><br />

lavoro, non tanto per la <strong>di</strong>fficoltà dell'operazione, quanto per la ricchezza delle<br />

informazioni da raccogliere.<br />

Le fonti <strong>di</strong> informazione<br />

- i saloni, le fiere e le mostre specializzate<br />

- gli operatori del settore<br />

- i fornitori<br />

- le pagine utili affari<br />

- internet<br />

6


I contenuti<br />

Non esiste un modello prestabilito <strong>di</strong> business plan, vi sono però dei contenuti<br />

minimi dai quali non si può prescindere. L’importante è che il testo sia chiaro,<br />

conciso ma che non superi le 30 pagine.<br />

Questo documento può essere sud<strong>di</strong>viso in quattro parti:<br />

PRIMA PARTE - INTRODUZIONE<br />

La prima parte è forse la più importante del nostro business plan: ha lo scopo <strong>di</strong> comunicare a chi lo<br />

legge che cosa si vuole fare, per chi, con quali risultati e con quali mezzi: in modo conciso ma<br />

esaustivo (una, due pagine al massimo). Deve contenere una descrizione sintetica del nostro<br />

progetto, le caratteristiche dei promotori mettendo in evidenza le loro motivazioni, le attitu<strong>di</strong>ni al<br />

lavoro in proprio, le capacità e le eventuali esperienze nel settore. E’ importante inoltre descrivere il<br />

nostro prodotto/servizio (come è fatto e a che cosa serve, se è innovativo, gli aspetti che lo<br />

<strong>di</strong>fferenziano dalla concorrenza) ed eventualmente il processo produttivo. Occorre quin<strong>di</strong><br />

in<strong>di</strong>viduare per sommi capi il nostro mercato potenziale: quali e quanti potranno essere gli<br />

acquirenti del nostro prodotto/servizio.<br />

SECONDA PARTE – IL MERCATO<br />

Il mercato è la priorità assoluta nella creazione d’impresa: l’analisi sui clienti potenziali richiede una<br />

attenzione particolare. Per prima cosa bisogna raccogliere i dati sulla popolazione, <strong>di</strong>sponibili anche<br />

in internet, per in<strong>di</strong>viduare il numero degli abitanti della zona, <strong>di</strong>videndoli possibilmente per<br />

segmenti (ovvero per fasce con caratteristiche omogenee: frequenza <strong>di</strong> acquisto del bene, capacità <strong>di</strong><br />

spesa, età, maschi, femmine) e per la zona geografica <strong>di</strong> riferimento (mercato locale, regionale o<br />

nazionale). Dalla analisi, poi, delle attività operanti nella nostra area <strong>di</strong> riferimento è possibile<br />

verificare sia quanti concorrenti si potrebbero avere, sia i potenziali clienti del nostro<br />

prodotto/servizio. L’aspirante impren<strong>di</strong>tore deve sapere tutto sui concorrenti: come sono<br />

organizzati, il tipo e la qualità del prodotto che offrono, le tecniche <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta e i sistemi<br />

promozionali che adottano, i prezzi che applicano Dividendo infine il numero <strong>di</strong> abitanti interessati<br />

per il numero degli esercizi esistenti nella zona è possibile trarre un dato sull’utenza me<strong>di</strong>a che<br />

bisognerebbe avere per valutare la possibilità <strong>di</strong> successo. Il possesso <strong>di</strong> queste informazioni è<br />

fondamentale per stabilire come posizionarsi sul mercato e quin<strong>di</strong> quali strategie <strong>di</strong> marketing<br />

adottare (iniziative miglioramento prodotto/servizio; politica dei prezzi; canali <strong>di</strong>stributivi;<br />

promozione). A questo punto è possibile in<strong>di</strong>care il possibile fatturato obiettivo triennale secondo<br />

una valutazione prudenziale del mercato potenziale.<br />

7


TERZA PARTE – ASPETTI TECNICO-ORGANIZZATIVI<br />

In questa parte occorre in<strong>di</strong>care la forma giuri<strong>di</strong>ca prescelta (spiegando brevemente i<br />

motivi <strong>di</strong> tale scelta), come si intende svolgere l’attività: ubicazione e caratteristiche<br />

della sede e con quali risorse umane. E’ importante descrivere i locali, la superificie e<br />

le loro caratteristiche in base alla normativa vigente, allo scopo <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare quali<br />

autorizzazioni occorrono e quali iscrizioni effettuare per avviare la nostra attività, le<br />

attrezzature in<strong>di</strong>spensabili per la produzione, le materie prime e i fornitori da<br />

utlizzare. E’ utile in<strong>di</strong>care quale organizzazione interna vogliamo dare alla nostra<br />

impresa descrivendo le caratteristiche e le competenze delle persone (soci,<br />

<strong>di</strong>pendenti, familiari) e, se necessario, <strong>di</strong> quali collaborazioni esterne inten<strong>di</strong>amo<br />

avvalerci (fornitori, consulenti, collaboratori occasionali).<br />

QUARTA PARTE – ASPETTI ECONOMICI-FINANZIARI<br />

Arrivati a questo punto l’aspirante impren<strong>di</strong>tore ha tutti gli elementi per “tirare le<br />

somme” quantificando il denaro necessario per dare avvio all’attività e sapere se è in<br />

grado <strong>di</strong> partire da solo oppure se deve ricorrere ad eventuali soci o indebitarsi con le<br />

banche. L’ultimo aspetto da valutare ed anche il più importante è la fattibilità<br />

economica. Si tratta quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> quantificare i costi da sostener per mandare avanti<br />

l’azienda e <strong>di</strong> prevedere, in base alle stime relative alle potenzialità del mercato su<br />

quanto potranno attestarsi i ricavi per riuscire così a prevedere se l’impresa sarà in<br />

grado <strong>di</strong> produrre un utile e a quanto potrà ammontare: nel caso in cui i ricavi non<br />

superassero i costi, occorrerà mo<strong>di</strong>ficare l’intero progetto. Per arrivare a questa<br />

conclusione occorre quantificare gli investimenti in capitale fisso e i relativi<br />

ammortamenti, i costi <strong>di</strong> gestione fissi e variabili. Da questi calcoli saremo in grado<br />

<strong>di</strong> determinare il punto <strong>di</strong> pareggio.<br />

Dai totali degli investimenti in capitale fisso e in capitale circolante potremmo<br />

dedurre il nostro fabbisogno finanziario e verificare se ci sarà la necessità <strong>di</strong> ricorrere<br />

a finanziamenti esterni.<br />

Il Conto economico previsionale riassumerà tutte le voci <strong>di</strong> ricavo e <strong>di</strong> spesa da<br />

effettuare durante l’esercizio ed ha, per l’appunto, lo scopo <strong>di</strong> determinare la per<strong>di</strong>ta<br />

o l’utile <strong>di</strong> esercizio.<br />

L’analisi dei flussi finanziari o Cash flow avrà lo scopo <strong>di</strong> tenere sotto controllo la<br />

liqui<strong>di</strong>tà dell’azienda così da evitare situazioni <strong>di</strong> debolezza ovvero <strong>di</strong> indebitamento<br />

a cui non riusciamo a far fronte.<br />

E’ un documento importante perché ci permette <strong>di</strong> renderci conto delle entrate e<br />

delle uscite che dobbiamo sostenere ogni trimestre e delle quali dobbiamo tenere<br />

conto per una gestione equilibrata della attività. Ancora più utile sarebbe sud<strong>di</strong>videre<br />

la tabella per mese ed ancora meglio in giorni per renderci consapevoli delle uscite<br />

che ogni giorno dobbiamo sostenere quando “alziamo la saracinesca” o “apriamo la<br />

porta” della nostra attività.<br />

8


LE PROCEDURE AMMINISTRATIVE<br />

Tra i principali atti che il potenziale impren<strong>di</strong>tore deve porre in essere per avviare la<br />

sua attività economica, vi sono:<br />

a. l'iscrizione alla partita IVA;<br />

b. l'assegnazione del co<strong>di</strong>ce fiscale;<br />

c. l'iscrizione al Registro delle Imprese;<br />

d. tenuta delle scritture contabili.<br />

Si ricorda, comunque, che in non pochi casi esistono delle procedure specialistiche<br />

da adottare quando, ad esempio, si decide <strong>di</strong> operare in un particolare settore o <strong>di</strong><br />

esercitare una specifica attività.<br />

Partita IVA<br />

Si tratta <strong>di</strong> comunicare all'Ufficio competente (è quello provinciale nella cui<br />

circoscrizione si trova il domicilio fiscale del soggetto <strong>di</strong>chiarante) l'evento <strong>di</strong><br />

avviamento <strong>di</strong> un'attività d'impresa o <strong>di</strong> esercizio <strong>di</strong> un mestiere, arte o professione<br />

rientrante nel campo <strong>di</strong> applicazione dell'imposta.<br />

Co<strong>di</strong>ce fiscale<br />

È stato istituito per la realizzazione dell'anagrafe tributaria a cui devono essere<br />

iscritte le persone fisiche, nonché le persone giuri<strong>di</strong>che, società, associazioni ed altre<br />

organizzazioni <strong>di</strong> persone e <strong>di</strong> beni prive <strong>di</strong> personalità giuri<strong>di</strong>ca.<br />

All'atto dell'iscrizione al Registro delle Imprese, il competente Ufficio della Camera<br />

<strong>di</strong> Commercio attribuisce <strong>di</strong>rettamente il numero <strong>di</strong> co<strong>di</strong>ce fiscale collegandosi con il<br />

Ministero delle Finanze che è competente per l'attribuzione.<br />

Registro delle Imprese<br />

Il Registro delle Imprese, <strong>di</strong> cui all'art.2188 del co<strong>di</strong>ce civile, ha lo scopo <strong>di</strong> rendere<br />

pubblica l'esistenza <strong>di</strong> un'impresa, l'attività da questa esercitata e gli eventi<br />

giuri<strong>di</strong>camente rilevanti che intervengono nella sua vita.<br />

L'iscrizione non è obbligatoria per le società <strong>di</strong> persone, ma serve a <strong>di</strong>stinguere tra<br />

società regolari ed irregolari. Le società regolari godono dei seguenti vantaggi:<br />

maggiore autonomia patrimoniale, in caso <strong>di</strong> insolvenza, e presunzione <strong>di</strong><br />

conoscenza da parte dei terzi <strong>di</strong> quanto scritto nell'atto costitutivo, in particolare in<br />

materia <strong>di</strong> rilevanza.<br />

L'iscrizione al Registro delle Imprese avviene presentando, da parte del soggetto<br />

interessato, apposita domanda scritta con la specifica modulistica ministeriale<br />

all'Ufficio della Camera <strong>di</strong> Commercio della provincia nella quale l'impresa ha sede,<br />

corredata dalla documentazione richiesta.<br />

L'iscrizione è eseguita entro <strong>di</strong>eci giorni dalla data <strong>di</strong> protocollazione della domanda,<br />

salvo che i termini non vengano interrotti per carenze documentali, e consiste<br />

nell'inserimento nella banca dati Unioncamere delle informazioni sull'impresa<br />

contenute nel modello <strong>di</strong> domanda.<br />

9


Il Registro è sud<strong>di</strong>viso in cinque sezioni:<br />

1. Sezione or<strong>di</strong>naria, in cui devono iscriversi gli impren<strong>di</strong>tori in<strong>di</strong>viduali non<br />

piccoli, le società commerciali, le società cooperative, i consorzi esterni e le<br />

società consortili, i Gruppi Europei <strong>di</strong> Interesse Economico, gli enti pubblici<br />

che hanno per oggetto principale un'attività economica, le società estere e le<br />

aziende speciali degli enti locali.<br />

<strong>2.</strong> Sezione impren<strong>di</strong>tori agricoli<br />

3. Sezione piccoli impren<strong>di</strong>tori<br />

4. Sezione società semplici<br />

5. Sezione annotazione degli artigiani<br />

L'atto costitutivo delle società <strong>di</strong> capitali ed il relativo allegato (Statuto) devono<br />

essere omologati e successivamente iscritti presso la cancelleria del Tribunale<br />

territoriale competente. Il Tribunale, verificato l'adempimento delle con<strong>di</strong>zioni<br />

stabilite dalla legge per la costituzione delle Società e sentito il Pubblico Ministero,<br />

or<strong>di</strong>na l'iscrizione della società nel Registro delle Imprese.<br />

Tenuta delle scritture contabili<br />

La contabilità obbligatoria riguarda il libro degli inventari, che contiene la situazione<br />

patrimoniale, con la valutazione delle attività e delle passività, sia dell'impresa che<br />

dell'impren<strong>di</strong>tore, e del libro giornale, che registra in or<strong>di</strong>ne cronologico le<br />

operazioni economiche dell'impresa.<br />

La contabilità deve essere tenuta sistematicamente, con regolarità e secondo la<br />

<strong>di</strong>sciplina ragioneristica. La contabilità irregolare dà luogo a sanzioni amministrative<br />

e, in caso <strong>di</strong> fallimento, è reato penale; in sede processuale, non fa prova a favore<br />

dell'impren<strong>di</strong>tore. La redazione del bilancio d'esercizio è obbligatoria e annuale; il<br />

bilancio, tuttavia, è pubblicizzato presso le Camere <strong>di</strong> Commercio solo per le società<br />

<strong>di</strong> capitali e cooperative. Le società più piccole possono re<strong>di</strong>gere il bilancio in forma<br />

abbreviata (art. 2435 bis C.C.).<br />

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