LA VII EDIZIONE DEL PREMIO CINEMA GIOVANE SI ARRICCHISCE DI ENTI COMPARTECIPANTI E DI VISIBILITÀ del Presidente Pietro Murchio L’impegno profuso nelle passate edizioni da finalmente i suoi frutti anche sul piano delle adesioni allo sforzo organizzativo. La manifestazione ha assunto valenza a livello regionale e risonanza a livello nazionale tanto ché la presente edizione vede la compartecipazione di Regione Lazio, Ministero della Gioventù e di Banca Mediolanum ( sponsor). Ciò, unitamente al qualificato stand di enti Patrocinanti e di Partner culturali, dà alla manifestazione una dimensione che merita l’attenzione degli artisti selezionati ed invitati nonché del pubblico di spettatori che ci attendiamo numeroso, anche nel partecipare alle votazioni per scegliere la migliore opera prima. Le opere prime rimangono un fenomeno rilevante nel panorama della cinematografia italiana che quest’anno ha superato ai botteghini la quota del 30%, in un mercato che ha visto un significativo incremento globale sia in valore (+ 18%) che in presenze in sala (+ 11%). Alla crescita ha contribuito non poco, il successo di alcune commedie italiane alcune delle quali sono state inserite nella locandina della nostra rassegna, avendo interpreti giovani selezionati per il relativo premio. Tutto è in “aumento” tranne che i fondi e gli incentivi per lo spettacolo e come prossimo “bocconcino” da ingoiare c’è anche il prelievo di 1 euro su biglietti di ingresso alle sale cinematografiche. Speriamo che a livello regionale la recente proposta di Legge per il cinema che istituisce la Agenzia per il cinema e l’audiovisivo nel Lazio, serva a evitare ulteriori regressi del contesto normativo di supporto. Concludo ricordando ai soci che anche quest’anno verranno anticipati a maggio i tempi di rinnovo associativo ed inoltre, per acquisire nuovi adepti, durante la settimana verrà lanciata una interessante campagna associativa promozionale. Auguro ai soci ed agli ospiti della manifestazione di vivere con gradimento le molte emozioni proposte nella “settimana culturale” della Associazione. I DIECI BEI FILM DEL CINEMA GIOVANE ITALIANO di Alessandro Jannetti Non è sempre agevole trovare 10 film di qualità nel panorama del cinema italiano, più difficile se ci limitiamo a giovani o esordienti, quasi temerario in questo scenario di tagli alla cultura ed in una società tele centrica che tenta di demolire il <strong>Cine</strong>ma dalle fondamenta. Sarà forse per l’esperienza che il <strong>Cine</strong>circolo ha maturato in questi sette anni, sarà per una dose di fortuna o anche per una rinata voglia di raccontare che questa edizione è particolarmente ricca di belle storie. I viaggi ed i film on the road sono spesso un soggetto che i giovani registi italiani amano affrontare: Basilicata Coast to Coast di Rocco Papaleo e 18 anni dopo di Edoardo Leo sono l’espressione italiana del viaggio, al sud in questo caso. E non è l’unico punto in comune tra i due film entrambi intrisi di ironia e amarezza, di bellezza dei paesaggi e di durezza della quotidianità. Ma sono racconti anche quelli che accarezzano la storia come Venti Sigarette di Aureliano Amadei che ci porta a Nassirya, Iraq, così lontana eppure troppo vicina per poterla nascondere. Anche questa è storia, ma forse vorremmo dimenticarlo. Quel giovane che di colpo affronta una realtà più cruda di quanto possa assorbire, siamo noi che lo guardiamo e nel guardarlo gli sediamo a fianco. E sono storie vere quelle che ci raccontano i protagonisti Enzo e Mary di La bocca del lupo di Pietro Marcello, così come Christian e Lulù in L’estate d’inverno di Davide Sibaldi classe 1987 il più giovane dei registi di questa edizione, che si aggiunge- come evento speciale- ai “dieci”. Così come vera potrebbe essere la storia di Nicola, La Pecora Nera di Ascanio Celestini, che ripropone l’eterna dicotomia tra normalità e follia. Mondi marginali che si intrecciano e riportano in auge arricchendolo, quel realismo cinematografico che ha contraddistinto larga parte della grande produzione cinematografica italiana. Respiro da grande romanzo generazionale sono quanto vediamo nel bellissimo La solitudine dei numeri primi di Saverio Costanzo, e nell’originale Io sono l’amore di Luca Guadagnino. Film di grande spessore, entrambi con una superba produzione alle spalle e sorretti da un cast di eccezione. Si respirano Visconti e Houston, Dario Argento e Brian De Palma. Un cinema italiano come non ce lo aspettiamo. Così come è inatteso ma meritato il successo in sala di Benvenuti al Sud. Menzione a parta merita Non è ancora domani (la pivellina) di Tizza Covi e Rainer Frimmel. Film minimalista, introspettivo e introverso, ma con una caratteristica nuova: non parla di noi, ma di quello che potrebbe succedere accanto a noi. E chiudiamo con il nostro cantastorie preferito: Carlo Verdone. Si ride, certo (è Verdone!), ma si pensa. Più di altre volte: forse con Io, loro e Lara il nostro cambia registro e ci trascina nel sociale. A modo suo, però. 2
Io sono l’amore Benvenuti al sud Basilicata coast to coast LE MOSTRE E GLI EVENTI 3