il palazzo dell'industria di treviso - Smile to Move

AR O
E
argomenti e opinioni di unindustria treviso
ASSEMBLEA GENERALE 2011
n. 39 giugno 2011
leali uniti competitivi

Sin dalla sua nascita Unindustria Treviso
ha coltivato la visione di una nuova
sede. Non solo un luogo di lavoro, d’incontro
e di elaborazione ma anche e soprattutto,
un “nodo” intelligente
connesso a una rete di relazioni estesa
al mondo. Una concentrazione di com-
VENERDÌ 27 MAGGIO 2011
il palazzo dell’industria di treviso
petenze, conoscenze, servizi e contatti,
a disposizione di un grande sistema produttivo
composto da piccole e medie
imprese. La nuova sede di Unindustria
Treviso è oggi tutto questo. Il punto da
cui riparte un associazionismo che sa
rinnovare se stesso e che ha ben chiara
la propria missione: accompagnare le
piccole e le medie imprese trevigiane in
una trasformazione imposta da un mondo
che cambia. Un grande valore aggiunto
economico e sociale costruito,
nel tempo, da un libero e volontario associazionismo
d’impresa.

AREO
ARGOMENTI E OPINIONI
DI UNINDUSTRIA TREVISO
anno tredicesimo
Speciale Inform azioni per l’Industria
n. 39 giugno 2011
Pubblicazione trimestrale
Sped. Abb. Post. d.l. 353/2003
(CONV. IN l: 27702/2004 n° 46) art 1, comma 1 DCB TV
RegistrazioneTribunale di Treviso
n. 738 del 9 -06-2007
Iscrizione ROC 3451710
Direttore Responsabile
Leonardo Canal
Coordinamento redazionale
Rosanna Campora
Per la Pubblicità
Iniziative Unindustria srl
Tel. 0422 294229
Stampa Grafiche Vianello
STAMPATO E DIFFUSO IN 11.000 COPIE
Gli articoli possono non rispecchiare le
posizioni di Unindustria Treviso che peraltro
li ritiene un contributo sul piano
dell’informazione e dell’opinione
Presidente: Alessandro V ardanega
Direttore Generale: Giuseppe Milan Sede Operativa
Piazza S. Andrea, 10 - 31100 Treviso
Tel. 0422 2941 Fax 0422 412601
Sede Rappresentanza
Palazzo Giacomelli, 13
Piazza Garibaldi
31100 Treviso
www.unindustria.treviso.it
AR O
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AREO - ARGOMENTI E OPINIONI DI UNINDUSTRIA TREVISO - N. 39 GIUGNO 2011
Assise di Confindustria - Il contributo di Confindustria Veneto 70
Il Punto 3
Imprese trevigiane 4
Rugby under 20 84
Gruppo Giovani 86
Sistema moda 92
Cartario innovativo 94
Unindustria Treviso news 96
Scuola 102
Il porto di Venezia 108
Cultura 110
Texa - Pagani 128
News 130
Hanno collaborato a questo numero: Ennio Bianco, Giuseppe Bincoletto, Roberto Bottoli,
Leonardo Canal, Gianfranco Fabi, Giuseppe Milan
La foto di copertina è messa gentilmente a disposizione dalla Federazione Italiana Rugby. Si
ringrazia Tommaso Ragazzi per la collaborazione.
AR E O
1

il punto
di Giuseppe M ilan
Direttore Generale
di Unindustria Treviso
SERVIZI PER IL CAMBIAMENTO
L
a fase di profonda trasformazione in atto nelle imprese, che la crisi di
questi mesi ha accentuato più che provocato, richiede ai sistemi associativi
di rappresentanza imprenditoriale un analogo processo di adattamento
e la creazione di nuove modalità per la propria azione a supporto
delle aziende associate.
Tradizionalmente, le Associazioni Industriali agiscono sul doppio fronte della
rappresentanza degli interessi industriali - nel confronto con le Istituzioni e
le Pubbliche Amministrazioni, le altre parti sociali, il mondo finanziario e
l’opinione pubblica in generale – e su quello dei servizi alle imprese, via via
sempre più articolato.
I nuovi assetti delle imprese richiedono, tanto più in un sistema caratterizzato
dalla piccola e media impresa come il nostro, un ruolo, per così dire, ancora
più attivo dell’Associazione quale partner nei processi strategici delle
aziende.
Con questo obiettivo il Presidente Alessandro Vardanega, nelle sue linee guida,
ha voluto che accanto al consolidato e apprezzato ruolo associativo si
sviluppi una nuova generazione di servizi capaci di generare ‘valore’ alle imprese
senza distinzione di dimensione e settore di appartenenza. Il Presidente
li ha definiti ‘Servizi per il cambiamento’, capaci di produrre dei concreti
risparmi, di favorire il riposizionamento competitivo o, ancora, di facilitare
gli interventi per la ricerca e l’innovazione: dai prodotti ai mercati, dall’organizzazione
alla finanza e così via. Ripercorrendo questi tre anni ricordo la
Task Force sul credito e le nuove iniziative per la finanza d’impresa, Unir
per la ricerca e innovazione, Unint per le aggregazioni, il nuovo servizio Opportunità
di sistema, le prossime iniziative sul welfare aziendale.
Sono progetti che, a ben vedere, non potevano che svilupparsi in un ambito
associativo, tanto più se considerati con l’ampiezza e unicità di relazioni che
per questo territorio è esclusiva di Unindustria Treviso, che agisce nell’unico
interesse delle imprese associate.
La nostra Associazione opera per diventare sempre più una vera e propria
comunità per le imprese al fine di massimizzare le opportunità di condivisione
e di collaborazione tra aziende. Un impegno che, naturalmente, si integra
in pieno con i servizi di consulenza consolidati e ancor di più con l’azione
di rappresentanza, per diventare artefice di nuovo sviluppo nelle imprese
e per tutta la comunità, quale protagonista attiva del dialogo istituzionale e
sociale.
il punto
ARE O
3

imprese trevigiane
4
Invitiam o le aziende della provincia
di Treviso a segnalare notizie e
avvenimenti sulla loro attività,
dandone com unicazione all’Ufficio
Stam pa di Unindustria Treviso
(R if. C anal) al num ero
0422 294253 fax 0422 541375
e-mail: lcanal@unindustriatv.it.
La scelta sarà poi com piuta dalla
redazione di AREO
CMR INDUSTRY
Il 2010 è stato un anno significativo
per C.M.R. Industry S.r.l., l’azienda
di produzione di macchine per l’industria
chimica, farmaceutica, tessile
ed alimentare sia per i risultati ottenuti,
fatturato a +16 % rispetto il
2009, sia perché si è concluso il trasferimento
dell’attività da Villorba,
sede storica ma non più adeguata al-
Marco Rossini
le esigenze di mercato, a Candelù di
Maserada dove è stato allestito e attrezzato
il nuovo sito produttivo
che si estende su un’area di 5.300
metri quadri coperti creando un
ambiente di lavoro confortevole e
completamente in linea con le normative
di sicurezza.
Nel 2009 Marco Rossini decide di
acquisire la CMR Industry (ramo
della CMR in cui sono state fatte
convogliare tutte le attività necessarie
alla continuazione dell’attività).
Da manager a imprenditore all’età
di 38 anni, Marco Rossini ha un significativo
bagaglio di esperienze
che gli hanno permesso di intraprendere
questa nuova veste.
Dopo la laurea alla Bocconi, matura
esperienze in ambito internazionale
per importanti multinazionali in diversi
ruoli dall’area acquisti alla finanza
passando per l’area commer-
imprese trevigiane
ciale, ultimo incarico all’età di 36
anni ricopre il ruolo di Amministratore
Delegato. Tutte esperienze formative
che gli hanno consentito di
arricchire il proprio bagaglio e contemporaneamente
di farsi conoscere
in ambito finanziario dal sistema
bancario.
“La sfida che mi sono posto - commenta
Marco Rossini - è quella di
rilanciare l’attività di CMR Industry,
crescere all’insegna dei valori che
sempre hanno caratterizzato questa
importante realtà che da oltre 80
anni crea valore nel territorio”.
“Il vero valore della CMR Industry
sono le persone che lavorano per
me - continua Marco Rossini- con la
loro professionalità ed esperienza
fanno si che CMR Industry oggi
possa competere in ambito internazionale
grazie alle certificazioni in
essere quali Asme, Rina, U-Stamp
eccetera”.
ARE O

L’importante adeguamento della
nuova struttura sta già permettendo
all’azienda di crescere sia in termini
di volumi che di efficienza
produttiva.
Dal 2009 il personale impiegato è
cresciuto di 2 unità e quest’anno è
previsto l’inserimenti di altre 4 nuove
figure che porteranno il personale
impiegato a 47 unità.
Oggi CMR Industry è in grado di
competere a livello internazionali
sia nei settori storici quali chimico e
farmaceutico e tessile che in altri
settori affini quali petrolchimico,
agroalimentare.
“I nostri filtri, reattori, scambiatori
di calore, colonne di distillazione ,
miscelatori, serbatoi e autoclavi nascono
lavorando materie prime quali:
acciaio,carbanio, hastelloy, ferro –
continua Marco Rossini - con tutte
le certificazioni necessarie”.
Il primo trimestre 2011 si è chiuso
all’insegna di una buona acquisizione
ordini (+ 8%) grazie al lavoro
commerciale sviluppato su nuovi
clienti in diversi settori. La strategia
della CMR Industry sarà quella
di rafforzarsi nell’area commerciale
investendo in nuove risorse che seguano
diversi mercati a livello internazionale
e questo permetterà
all’azienda di crescere con trend
costanti.
E’ stato sviluppato un importante
lavoro di marketing partendo dalla
comunicazione, nuovo sito internet
www.cmrindustry.it, sia alla partecipazione
di fiere ed eventi importanti
per i settori di appartenenza.
FASSA
Fatturato in crescita per Fassa S.p.A.
di Spresiano che conferma il trend
positivo degli ultimi 12 mesi con
una crescita del 3,6% (305 milioni
nel 2010) rispetto ai 294 milioni del
2009. Protagonista di questa crescita
il sistema cartongesso Gypsotech
che dal gennaio 2010 ha ampliato la
gamma di soluzioni proposte dall'azienda.
Anche nel 2011 il percorso di sviluppo
proseguirà con la nascita di
diversi progetti sia in Italia che all'estero.
Tra questi la messa in funzione
del secondo forno da calce
nello stabilimento di Montichiari
(Brescia), che andrà a raddoppiare
la capacità produttiva dello stabilimento,
e la costruzione di un nuovo
forno da calce ad Artena (Roma). In
Nord Europa, invece, i tecnici dell’azienda
stanno lavorando al progetto
di un nuovo stabilimento di
cartongesso; mentre in Spagna e nei
Balcani sono già stati acquisiti importanti
siti estrattivi per futuri sviluppi.
L’obiettivo, che Fassa Bortolo
si pone per il 2011, è quindi di
un’ulteriore crescita con il raggiungimento
di un giro d’affari di 320
milioni di euro.
www.fassabortolo.com
CONTARINI
Importante evento per la Contarini
Vini e Spumanti S.p.A. di Visnà di
Vazzola che il 16 e 17 aprile è stata
partner ufficiale di Eurocup Finals,
le finali a quattro della coppa europea
di basket che si sono tenute per
la prima volta al Palaverde di Treviso.
Un grande evento per la città diventata
in questi due giorni la capitale
del basket europeo. Contarini,
imprese trevigiane
assieme a tutti gli altri partner di
Eurocup Finals, si è preparata ad accogliere
al meglio tutti i professionisti
e gli appassionati che sono intervenuti
a questo importante appuntamento.
E’ stato infatti il Prosecco
Contarini Millesimato Docg protagonista
dei brindisi di apertura della
manifestazione.
Va sottolineato che non solo per
questa occasione ma per tutto il
2011, l’azienda sarà il fornitore ufficiale
per la Benetton Basket, Sisley
pallavolo, Asolo Golf Club.
La Contarini Vini e Spumanti sorge
e affonda le sue profonde origini a
Conegliano, città storica del mondo
ARE O
5

del vino, nel cuore della zona di
produzione del Prosecco Docg e
Doc.Interviene nel controllo totale
della filiera grazie alla cooperativa
Vignaioli Veneto Friulani, socia
azionaria e una delle realtà più importanti
del Nord Est con i suoi
1500 ettari di vigneto, di cui 400 di
Prosecco. Gli enologi della Contarini,
grazie a questo importante partner,
intervengono nella scelta della
qualità della materia prima attraverso
una serie di controlli che iniziano
dal vigneto e terminano in cantina
al momento della vinificazione. Per
quanto riguarda il Prosecco Docg la
Contarini coltiva e cura con dedizione
e professionalità 12 ettari di
vigneti immersi nella Tenuta Contarini
a San Pietro di Feletto, mentre
si avvale del centro di vinificazione
di Valdobbiadene per la lavorazione
delle uve.
Contarini sviluppa un fatturato di
41 milioni di cui l’80% realizzato all’estero
e il 20% In Italia. Nello specifico,
all’estero, la Contarini lavora
con i mercati di Germania, Austria,
Svizzera, Belgio, Olanda, Inghilterra,
Stati Uniti e Brasile. Il 60% del fatturato
totale è invece dato dalle bollicine,
per lo più Prosecco.
Il sistema di gestione della qualità
vanta tre certificazioni: Iso 9001 e
due garanzie certificate, gli standard
BRC (British Retail Consortium) e
IFS (International Food Standard).
Al vertice della gamma dei prodotti
Contarini si colloca il Prosecco
Docg Valdobbiadene Superiore Millesimato,
Extra Dry e Brut, per continuare
con il Prosecco Doc Brut
Extra Dry e frizzante. Accanto a
questi affermati protagonisti dello
scenario enologico, propone, e soprattutto
crede, nel potenziale di
6
due importanti vini autoctoni rappresentativi
del nostro territorio: il
Manzoni Bianco e il Colli di Conegliano
Rosso.
L’azienda ha presentato quest’anno
il nuovo sito internet www.contarinivini.it,
dove è possibile sfogliare
l’elegante brochure che presenta un
nuovo progetto: la Corporate Solutions,
dedicato esclusivamente alle
aziende del nostro territorio trevigiano.
Corporate Solutions offre un
modo esclusivo per farsi ricordare in
tutte le occasioni di relazione e comunicazione.
Meeting aziendali, regali
di rappresentanza o eventi speciali,
la Contarini realizza e personalizza
pregiate confezioni regalo
adatte alle più diverse occasioni da
siglare con un brindisi. Inoltre propone
il Relais Tenuta Contarini come
luogo ideale per organizzare
eventi e cene aziendali, degustazioni
o esclusive riunioni di lavoro.
www.contarinivini.it
DELTA SYSTEM
E’ nato il primo centro demo in Veneto
di quella che viene definita la
rivoluzione dello storage: Ibm Storwize
7000.
Delta System S.p.A. di Castello Roganzuolo
di San Fior, grazie alle sue
competenze, alla profonda esperienza
nel settore informatico ed al rapporto
privilegiato che ha con Ibm,
leader del mercato nelle tecnologie
storage, ha voluto investire per prima
in questa soluzione innovativa
con l’obiettivo di offrire ai propri
clienti delle proposte e soluzioni
sempre innovative per aiutarlo a sviluppare
il business attraverso un uso
efficace dell’information technology.
IBM Storwize V7000 è la soluzione
storage studiata su misura per le esi-
genze delle aziende di medie dimensioni
che ricercano facilità di
utilizzo, scalabilità e un supporto intelligente
per le loro applicazioni di
business. Capace di integrarsi con i
diversi ambiti aziendali, è la soluzione
che permette di migliorare l'efficienza
dell'infrastruttura garantendo
la gestione dell’aumento esponenziale
delle informazioni senza complessità.
Altri punti di forza sono riscontrabili
nel miglioramento della
produttività facendo di “più con
meno“, nel potenziamento dell'utilizzo
dello storage, nella scalabilità
per partire in piccolo e crescere con
l'aggiunta di moduli, e soprattutto
nell’integrazione rapida dello storage
esistente.
Nelle giornate “porte aperte” del demo
point di Delta System si è accompagnati
da tecnici competenti
per toccare con mano come IBM
Storwize V7000 integri alcune importanti
tecnologie IBM, generalmente
disponibili solo nei sistemi
storage di classe enterprise, offrendo
nuovi livelli di efficienza storage ed
apprezzare il suo design integrato,
compatto e modulare, a costi convenienti.
Le date, l’agenda delle giornate
“porte aperte” e maggiori informazioni
sul sito www.deltasystem.it
LA G
La G Costruzioni Metalliche S.r.l. di
Signoressa di Trevignano è la nuova
azienda che segna il ritorno della famiglia
Gasparini nella settore della
costruzione delle macchine utensili
per la deformazione della lamiera,
forte di una tradizione industriale
ormai trentennale nel settore. ‘Passione
primitiva, ben mantenuta ed
accresciuta attraverso la ricerca
evolve in innovazione per garantire
imprese trevigiane ARE O

futuro’, così recita la campagna
pubblicitaria che ne accompagna lo
start up.
“Il cuore pulsante dell’azienda – sottolinea
il Direttore generale Luciano
Gasparini – è tutto nelle risorse
umane: persone qualificate e motivate,
professionisti con conoscenze a
360 gradi nella meccanica, nell’idraulica,
nell’elettronica e software,
capaci di progettare e produrre
Luciano Gasparini
macchine utensili di innovata tecnologia
ed elevata qualità oltre ad essere
in grado di intervenire sul campo
con efficacia per garantire un
servizio di assistenza rapido e puntuale.
Innovazione tecnologica e
qualità sono le parole d’ordine che,
in fondo, appartengono al Dna della
nostra famiglia. È vero, la tecnologia
è facilmente replicabile, ma noi abbiamo
scelto di proteggere le nostre
innovazioni con dei brevetti, e certo
non ci stancheremo di studiare e
sviluppare nuove soluzioni e tecnologie
per fornire prodotti davvero
all’avanguardia”.
La G ha recentemente depositato
un brevetto internazionale, elaborato
da Luciano Gasparini e dal figlio
Leonardo, per la nuova pressa piegatrice
GBS, con importanti elementi
di novità. “Da anni le presse piegatrici
non conoscono evoluzioni importanti,
a parte i vari optional la
pressa è rimasta concettualmente
la stessa” - afferma Luciano Gasparini,
- .“La tecnologia GBS ha notevoli
punti di forza che si traducono
in vantaggi effettivi per il cliente”.
Primo elemento è l’essenzialità. Privata
degli ingombri e del superfluo,
lascia della pressa il cuore e gli organi
essenziali, aumentandone l’affidabilità,
la qualità del prodotto piegato,
la versatilità dei pezzi e delle
pieghe.
La GBS è contraddistinta da un’estrema
rigidità strutturale, che consente
l’eliminazione del disassamento dell’asse
di piega; inconveniente tipico
delle presse piegatrici tradizionali e
che in quest’ultime generalmente
viene risolto attraverso l’applicazione
dei sistemi di recupero delle flessioni
strutturali. Qui il problema
delle flessioni viene eliminato in
partenza grazie all’invenzione di
questa nuova struttura, quindi non è
necessario dotare la macchina di
strumenti o applicazioni aggiuntive
mirate a risolverlo. È ovvio che negli
anni la rigidità di questa struttura
consente pieghe sempre perfette a
differenza delle presse piegatrici tradizionali,
che necessitano invece
con il tempo di interventi di aggiustamento
nonostante l’applicazione
dei sistemi di recupero summenzionati.
La traversa superiore, inoltre, è
fissata su spalle laterali con scorrimento
su otto pattini a ricircolo di
sfere con eliminazione pressoché totale
dell’attrito, questo consente costante
precisione di movimento nella
discesa e di posizionamento su
tutta la corsa permettendo all’operatore
di ridurre gli scarti ed ottenere
dei prodotti di maggiore qualità.
Questi due aspetti rendono la macchina
più affidabile e permettono
nel complesso un ciclo vita della
stessa notevolmente allungato.
Il cliente inoltre non occupa spazio
in più rispetto alle esigenze vere e
proprie ed evita quindi di acquistare
una macchina sovradimensionata rispetto
alle proprie esigenze, con la
GBS infatti la corsa e il posizionamento
degli assi (Z1 e Z2) sono pari
alla lunghezza utile di piegatura.
Nelle presse tradizionali questo non
accade perché la corsa è ridotta all’interno
dell’incasellatura (spalle).
Altro vantaggio è rappresentato dalla
corsa modulare della traversa superiore,
con questo si intende che la
luce della pressa piegatrice, cioè la
distanza massima tra banco inferiore
e attacco intermedi, può arrivare (su
richiesta) fino a 1000 mm consentendo
di eseguire pieghe molto profonde,
fino a 1000 mm appunto di
profondità. Valore aggiunto è rap-
imprese trevigiane ARE O
7

presentato dalla versatilità di GBS,
la cui struttura superiore risulta libera
da ingombri e questo permette
la piega di formati molto voluminosi
(scatolati chiusi o calandrature) e
in aggiunta una facile movimentazione
dei pezzi.
Nuovi sviluppi anche in termini di
ecocompatibilità ed ergonomia. Su
richiesta, infatti, è possibile rendere
la macchina ancor più libera da ingombri,
posizionando il gruppo
idraulico e l’armadio elettrico, isolati
dalla macchina, con conseguente
riduzione della rumorosità ambientale
e maggior comfort per
l’operatore.
Nel corso di quest’anno verranno
lanciati accessori e strumenti complementari
che renderanno questa
pressa, già di per sé avanzata, ancora
di più innovativa. La GBS grazie alla
geometria strutturale si presta particolarmente
all’automazione, consentendo
applicativi per l’automazione,
robot e meccaniche di riferimento,
di alta precisione e velocità.
Altri due brevetti recenti sono il caricatore
G–Loader e G–Clamp, la
pinza per manipolare pezzi anche di
piccole dimensioni.
“La G - precisa Luciano Gasparini -
continuerà a produrre anche le
presse piegatrici tradizionali di grande
tonnellaggio, proseguendo nel loro
sviluppo e innovazione come è
insito nella cultura e tradizione della
famiglia Gasparini che ora in La G
vede un nuovo futuro”. www.la-g.it
TECNOGAMMA
Siemens sceglie Tecnogamma S.p.A.
di Badoere di Morgano per arricchire
il proprio portafoglio prodotti
con ProfileCheck, un sistema innovativo
per la misura di laminati in-
8
candescenti in acciaieria. A seguito
dell’accordo tra Siemens Metals Technologies
ltd. UK e Tecnogamma
per la distribuzione di ProfileCheck
da parte di Siemens nei Paesi a più
alta potenzialità di mercato, sono
stati confermati i primi due ordinativi
per altrettanti impianti in India.
Il mercato dell’acciao, dopo due anni
di crisi, sta dando importanti segnali
di ripresa e questo viene confermato
anche da ulteriori ordinativi
nel mercato italiano.
“ProfileCheck” è un sistema ampiamente
referenziato da importanti
clienti nel mondo che già lo utilizzano:
tra gli altri il Gruppo Tata Steel,
le società indiane Jindal Steel e
Bhilai Steel e AFV Beltrame che ha
installato il sistema negli stabilimenti
in Italia e in Francia.
Tecnogamma ha un’esperienza decennale
nella realizzazione di sistemi
di misura e controllo dimensionale
dei materiali in ambienti consi-
derati “ostili”, come quello siderurgico.
ProfileCheck è un prodotto
tecnologicamente avanzato e nel
contempo robusto e permette di
misurare con estrema precisione e
in tempo reale oggetti incandescenti
fino ad una temperatura di 1150°C.
Installato abitualmente dopo la stazione
di finitura, è in grado di acquisire
il profilo dei laminati – ad
esempio rotaie, travi, angolari, barre,
billette, profili strutturali, profili
complessi etc. - individuando automaticamente
eventuali difetti dimensionali
e superficiali.Più nello
specifico, inoltre, queste funzionalità
permettono all’utilizzatore di
controllare la qualità dei prodotti e
del processo produttivo, di ridurre
gli scarti, di correggere i parametri
di lavorazione, di velocizzare le operazioni
di cambio profilo e ottenere
la conversione automatica dei valori
dimensionali a freddo.
www.mermecgroup.com
VIROSAC
Virosac S.r.l. di Pederobba, specializzata
nella produzione di sacchetti
per la raccolta di rifiuti e la conservazione
degli alimenti, ha implementato
un’applicazione per Iphone
o Ipad scaricabile dall’Appstore
con il nome Messer Viro: un'applet
grazie alla quale viene installato un
gioco il cui obiettivo è di smaltire
correttamente i rifiuti, catturandoli
prima che tocchino il suolo e, appunto,
scegliendo la loro corretta
destinazione. Bucce di banana, calzini,
cd … tutti prodotti e oggetti di
uso quotidiano, ma in quale contenitore
della raccolta differenziata
vanno riposti una volta terminato il
loro ciclo di vita? Che sia quello
giusto? Ed è proprio Messer Viro ad
imprese trevigiane ARE O

essere protagonista indiscusso della
scena, una battaglia a favore dell’ambiente,
che passa anche per una
gestione corretta dei rifiuti.
E’ un nuovo esempio dell’impegno
di Virosac per la protezione ambientale
e la sostenibilità. L’azienda
ha infatti collaborato con Legambiente
per realizzare un vademecum
sulla raccolta differenziata e
partecipa a iniziative di volontariato
attivo come ‘Spiagge e Fondali Puliti’
e ‘Disimballiamoci’, campagna
per la riduzione degli imballaggi
Graziano Virago e Giorgio Rossetto
inutili e dei rifiuti. Nel 2011 è a
bordo del Treno Verde, la campagna
di sensibilizzazione di Legambiente
su energia, qualità di vita e stili di
vita sostenibili.
Virosac ha realizzato un’organizzazione
sempre più sostenibile ambientalmente
attraverso tecnologie e
materiali innovativi e una sempre
maggior attenzione al disimballo dei
prodotti. In particolare: per la produzione
di sacchi per i rifiuti vengono
utilizzati quasi esclusivamente
materiali biodegradabili o riciclati;
gli imballi primari hanno subito una
progressiva riduzione di quantità
con punte di eccellenza come nel
caso della pellicola trasparente da
50 metri che viene confezionata in
imballo termoretratto ottenendo
una riduzione del peso e del volume
dell’imballo di circa il 200%; le innovative
saldature antigoccia com-
binate ad impianti in coestrusione
di nuova generazione consentono di
migliorare le prestazioni tecniche
dei prodotti anche a fronte di un
minor utilizzo di materia prima.
Virosac è certificata Iso 9001 e dal
2008 ha ottenuto anche la certificazione
PSV (plastica seconda vita)
che assicura che i manufatti certificati
(non sono tutti quelli prodotti)
siano ottenuti da materiali riciclati e
rispettino gli standard previsti dall’ente
certificatore, l’Istituto Per Le
Plastiche da Riciclo (IPPR). Le cer-
tificazioni sui materiali biodegradabili
sono l’Ok Compost (certificazione
europea rilasciata dall’ente
belga Vincotte) e la Cic (rilasciata
dal Consorzio Italiano Compostatori).
Entrambe garantiscono che i
manufatti biodegradabili rispondono
alla Direttiva europea Uni En
13432 (che definisce la biodegradabilità
e la compostabilità dei materiali
che devono diventare compost
in 90 giorni quando avviati allo
smaltimento assieme ai rifiuti umidi).
Il materiale riciclato è sempre
più apprezzato e richiesto dai consumatori,
visto che il polietilene è
polimero riciclabile infinite volte
grazie a proprietà chimico fisiche
estremamente stabili.
Virosac collabora con importanti
istituzioni per lo studio dei materia-
li, tra cui le Universita’ di Padova e
Napoli ma anche Di.Ma.Pla e il
Fraunhofer Institute e con molti altri
soggetti impegnati nello sviluppo
e nell’innovazione della filiera di
competenza.
La fortunata combinazione di esperienze
artigiane e commerciali dei
due soci fondatori ha portato
l’azienda ad essere tra i leader in
Italia nella produzione di prodotti
per la casa, in particolare sacchi per
rifiuti e sacchi per la congelazione
degli alimenti. Oggi è presente su
tutto il territorio nazionale con propri
agenti e concessionari.
L’azienda è tra i leader del settore
con una produzione di 600 quintali
di sacchi al giorno, grazie ad una
forte politica di marchio e un’attenzione
continua all’innovazione, a
brevetti ed esclusive, a prodotti
sempre più green.
Virosac ha due stabilimenti a Pederobba
per una superficie totale di
15mila mq. E’ in costante crescita di
fatturato (+ 20% il risultato del
2010 sul 2009 ), ha circa 80 dipendenti
ed ogni anno vengono programmati
nuovi importanti investimenti.
In un recente accordo aziendale, Virosac
ha destinato una parte del
premio aziendale di secondo livello
ai dipendenti che sapranno suggerire
le migliori idee per innovare il
prodotto e i processi industriali, il
imprese trevigiane ARE O
9

esto verrà erogato grazie a criteri
basati sul merito. www.virosac.com
LITHOS
Lithos, agenzia di comunicazione di
Oderzo propone un nuovo servizio
esclusivo per il publishing digitale,
On Page®, per l’integrazione, governo
e realizzazione automatica di
tutti gli strumenti di comunicazione
tipici delle imprese, dagli strumenti
cartacei, agli strumenti web fino alle
applicazioni per dispositivi mobili e
altre soluzioni digitali quali cd rom
e totem multimediali. Uno strumento
di facile applicabilità e senza
costi di infrastruttura. Ad affiancare
lo sviluppo strategico di On Page®
sta contribuendo il team di esperti
del progetto Ar.Co Veneto coordinato
dal Prof. Marco Vedovato dell'Università
Ca' Foscari di Venezia.
www.onpage.it è il portale in fase di
pubblicazione in cui trovare alcune
esperienze e soluzioni adottate da
Lithos con alcuni suoi clienti.
“Nell'ambito degli strumenti di comunicazione
– dichiara il titolare
Albino Rui - Lithos non si è fermata
ad una realizzazione convenzionale,
ma da oltre dieci anni realizza cataloghi,
listini, brochure eccetera partendo
da base dati esterne. La nostra
decennale esperienza su impaginati
complessi nella grafica e nei contenuti,
la confidenza con cataloghi e
listini non ripetitivi ci permette di
applicare tale soluzione in molti settori,
dall’arredamento, all’illuminotecnica,
agli elettrodomestici, utilizzando
standard sia nella gestione dei
dati che nella produzione degli strumenti.
Questa modalità dopo numerose
evoluzioni oggi ha raggiunto un
obiettivo che sembrava solo un’utopia:
integrare e coordinare da
un'unica base dati tutti gli strumenti
di comunicazione dai classici strumenti
cartacei (cataloghi, listini,
brochure, packaging, manuali ecc.)
agli strumenti web. Permettendo di
fatto grande efficienza sia interna
nella definizione di contenuti capitalizzando
di fatto tutte le attività di
organizzazione delle informazioni
che esterna per l’utilizzo di modalità
automatiche nell’impaginazione”.
Lithos è stata fondata da Albino Rui
nel 1994 con la mission ‘comunicare
per vendere’. “Saper ascoltare –
conclude Albino Rui - è sicuramente
l'atteggiamento ideale che ha
permesso a Lithos di contribuire
con la propria competenza e partecipazione
ai successi commerciali
dei propri clienti. Proprio questa
sensibilità ci ha permesso di promuovere
soluzioni innovative nella
comunicazione e marketing allo
scopo di servire una priorità, far
conquistare maggiore confidenza e
competenza sul mercato ai nostri
clienti”. www.lithos.it
10 imprese trevigiane
SVEA GROUP
Svea Group S.r.l. di Asolo, che opera
nella bioedilizia, fotovoltaico e impianti
di cogenerazione a biomassa,
ha presentato a inizio maggio i prodotti
di Swebo Bioenergy®, di cui è
distributore autorizzato, al SolarExpo
di Verona, la più importante fiera
in Italia dedicata alla sostenibilità
energetica ed alla green economy,
giunta alla dodicesima edizione.
Il 16 aprile, presso l’Asolo Golf
Club, Svea Group ha promosso, in
partnership con SunPower Italia, un
convegno dal titolo “Fotovoltaico
Un’alternativa per andare verso il futuro”,
tema, di grande attualità e di
cui si sono analizzati gli aspetti tecnici,
fiscali, economici e territoriali.
Svea Group Srl è nata nel 2006 per
trasferire in Italia prodotti e servizi
innovativi provenienti dal Nord Europa,
Svezia in particolare, e Nord
America. Realizza impianti fotovoltaici
residenziali e commerciali e, attraverso
una partnership strutturata,
attua negli edifici dove è presente
eternit un intervento di bonifica
completo (rimozione, smaltimento,
copertura, installazione di moduli
fotovoltaici), permettendo così l’ottenimento
dell’incentivo fotovoltaico
per la bonifica dell’amianto.
Svea Group Srl è Authorized Partner
di SunPower Corporation.
SunPower produce e fornisce a livello
globale i sistemi fotovoltaici
più efficienti al mondo. Leader del
settore grazie a 25 anni di esperien-
ARE O

za e di continua ricerca, SunPower
progetta, realizza ed attraverso la
sua rete di partner installa la più potente
tecnologia fotovoltaica oggi
disponibile sul mercato grazie a celle
con efficienza fino al 22,4%.
Clienti privati, aziende, enti pubblici
e utilities si affidano all’esperienza
e ai risultati certificati di SunPower
per ottenere il massimo ritorno
dall’investimento nel solare.
SunPower ha saputo integrare con
successo processi e tecnologie, dalla
lavorazione del silicio monocristallino
all’installazione e al monitoraggio
degli impianti, diventando
l’azienda di riferimento del settore
fotovoltaico a livello mondiale.
Svea Group è altresì Distributore
Autorizzato di Swebo Bioenergy®,
azienda svedese che realizza innovativi
sistemi di cogenerazione a biomassa.
In particolare, l’azienda produce
un sistema di smaltimento del
combustibile di allevamenti avicoli,
equini, eccetera, testando combustione
ed emissioni, dimensionando
il prodotto a seconda delle necessità
aziendali. L’impianto comprende sistema
di controllo e componentistica
completa, è dimensionato in modo
tale da produrre il massimo risultato
con il minimo impegno manutentivo
e di garantire il massimo
grado di sicurezza durante il processo
di attività.Il sistema fornito è
centralizzato con monitoraggio in
remoto di tutte le funzioni 24h/24,
installato direttamente da personale
della casa madre svedese e della
stessa Svea Group.
www.sveagroup.com
SO.CO.MET
Il 26 febbraio so.co.met. S.p.A. di
Nervesa della Battaglia ha aperto le
porte a clienti, fornitori, tecnici, collaboratori
e amici per presentare le
nuove macchine per la produzione
di manufatti in cemento. Un numero
inatteso di visitatori è intervenuto
per l’intera giornata l’azienda, apprezzando
le novità meccaniche e
tecnologiche applicate su una serie
di macchinari, destinati ad importante
cliente francese, pre-installati
per il collaudo.
so.co.met. si costituisce in Società
per azioni nel 1976 per iniziativa di
alcuni tecnici operanti negli anni
Sessanta e Settanta in importanti industrie
delle costruzioni.
Due i rami produttivi: carpenteria
pesante, macchine per manufatti in
calcestruzzo.
La produzione, inizialmente dedicata
alle carpenterie per conto terzi è
ora indirizzata al prodotto proprio.
imprese trevigiane
Dal 2006, a seguito dell’inserimento
di tecnici giovani dotati di entusiasmo
ed iniziativa, è partito il processo
di rinnovamento che ha condotto
l’azienda a realizzare opere complete
fornite con la formula ‘chiavi in
mano’. Sono quindi state realizzate
interessanti opere per importanti
aziende come Malossi, S.I.T.I. Motoriduttori,
Carraro Mercedes, Antica
Coloreria Camolei, Garden Paradiso,
Immobil Restauri.
Attualmente so.co.met. conta su
una struttura produttiva di 30 persone
e di un Ufficio Tecnico con
giovani preparati e motivati che sotto
la direzione dell’Ingegner Francesco
Zanatta collaborano con la
clientela e con i progettisti e sono in
grado di elaborare i calcoli strutturali
e fornire le relazioni di calcolo.
Alla fine del 2008 la volontà di innovazione
e la fiducia sul futuro
hanno condotto so.co.met. alla introduzione
di un secondo ramo produttivo.
In questo ambito è stato inserito
un nuovo settore per la progettazione
e la produzione di macchine
ed impianti per il calcestruzzo
con l’acquisizione del marchio Rossetto,
le cui macchine e tecnologie
sono presenti nel mercato internazionale
da oltre quarant’anni.
La linea di produzione standard è
costituita da una vasta gamma di vibro-presse
automatiche e vibro-finitrici
a ribaltamento per la produzione
di manufatti in calcestruzzo vibro
compressi, con o senza armatura,
per il settore stradale, agricolo ed
urbano. Completa l’attività di
so.co.met lo sviluppo di nuove tecnologie
di produzione e la costruzione
e progettazione di nuovi impianti
automatici per la movimentazione,
lo stoccaggio e l’imballaggio
ARE O
11

dei prodotti finiti. L’inserimento del
nuovo ramo produttivo ha richiesto
la riorganizzazione aziendale con la
assunzione di tecnici per uno specifico
reparto di progettazione e meccanici
e montatori per il nuovo reparto
produttivo. Contemporaneamente
è stato costruito un nuovo
capannone, autoprodotto in acciaio,
per la miglior organizzazione delle
attività produttive e consentire lo
sviluppo del nuovo settore.
Il nuovo ramo dell’azienda è entrato
in piena efficienza nel 2010 con la
realizzazione di una macchina tipo
B3 mobile per la produzione di canali
e pozzetti installata in Russia
oltre a stampi ed altre attrezzature
per tradizionali clienti della Rossetto
ed una macchina tipo B1 per
pozzetti destinata a cliente francese.
La partecipazione al Bauma di Monaco,
fiera internazionale dell’edilizia,
ha ufficialmente presentato l’attribuzione
della Rossetto a
so.co.met. ed ha consentito l’acquisizione
di una importante commessa
per la Francia montata presso il
cliente nei mesi di marzo e aprile
del 2011. www.socometspa.it
ITALSAPLAST
Italsaplast S.r.l. di Signoressa di Trevignano
ha presentato un nuovo
concetto di puntale per la calzatura
antinfortunistica, nato grazie alla
collaborazione con Claudio Franco
dello studio Design & Develop.
La particolarità di questo componente
sta nell’impiego di una resina
plastica che permette di ridurre gli
spessori della parete e di conseguenza
il peso, migliorando però le caratteristiche
di rigidità consentendo di
superare i più severi test di resistenza
previsti dalla normativa En
12568:1998. Ciò lo rende adatto sia
nell’impiego di calzature di protezione
sia per sicurezza.
Viene proposto anche nella versione
in materiale bi-componente che
prevede una striscia di materiale
morbido che permette una migliore
vestibilità della tomaia, migliorando
il comfort e l’estetica della calzatura
eliminando il fastidioso scalino che
si forma tra la punta ed il collo della
scarpa.
Italsaplast è attiva da oltre trent’anni
nella progettazione e stampaggio
di componenti per calzature, suole
in gomma termoplastica e materie
plastiche in generale. Produce sia su
commissione sia con un proprio catalogo
di prodotti, specializzato appunto
nei componenti per calzature
sportive e invernali.
L’azienda realizza tutto il ciclo produttivo,
dalla progettazione fino allo
stampaggio di suole in gomma termoplastica,
fondi e sottopiedi, offrendo
anche prodotti finiti come
zoccoli sanitari o da giardinaggio.
Tutte le materie prime utilizzate da
Italsaplast sono prodotte e lavorare
interamente in Italia. www.italsaplast.it
D.B. GROUP
D.B. Group S.p.A., azienda di spedizioni
internazionali e logistica integrata
di Montebelluna si impegna
da sempre nello sviluppo di soluzioni
di trasporto per i propri clienti,
12 imprese trevigiane
come il cross trade, che rende possibile
gestire le spedizioni in triangolazione
da un Paese estero all’altro,
senza la necessità di far transitare i
beni attraverso l’Italia. Grazie al suo
network di 35 uffici di proprietà il
Gruppo è in grado di organizzare in
modo trasversale i flussi di merce,
garantendo così alle aziende la possibilità
di servire direttamente il
cliente finale in tutti i mercati del
mondo, e soprattutto ovunque si
trovi il loro sito produttivo, con notevole
risparmio sui costi e sulle
tempistiche di consegna e un conseguente
aumento della competitività.
Il tutto seguito da personale espressamente
dedicato alla gestione di
questi traffici “estero su estero”.
“Proprio per rispondere alla crescente
complessità degli scambi internazionali
che gli operatori econo-
Valter De Bortoli
mici si trovano a fronteggiare quando
importano beni dall’estero - dichiara
Valter De Bortoli, Vice Presidente
Esecutivo di D.B. Group -
l’azienda ha voluto integrare ulte-
ARE O

iormente i servizi introducendo, accanto
alla logistica tradizionale, il
magazzino doganale”.
Questo consente a chi importa merci
dall’estero senza conoscere a
priori la loro destinazione finale di
avvalersi del deposito doganale, dove
le merci non comunitarie vengono
immagazzinate, per periodi più o
meno lunghi, in regime economico
sospensivo. Questo significa che le
merci nel deposito vengono trattate
come se si trovassero ancora all’estero
ed il pagamento dei dazi e degli
altri diritti doganali all’importazione
e l’applicazione delle misure di politica
commerciale sono differiti nel
tempo fino al momento dell’importazione
definitiva.
Dopo la qualifica di A.E.O. Autorizhed
Economic Operator rilasciata
dall’Agenzia delle Dogane italiana
ed il rinnovo della certificazione C-
TPAT - Customs-Trade Partnership
Against Terrorism da parte della
Dogana americana, con l’introduzione
del magazzino doganale D.B.
Group conferma l’attenzione alla sicurezza
delle merci senza per questo
penalizzare la rapidità degli
scambi e la competitività dei clienti
che si affidano ai suoi servizi. “Il nostro
impegno – dichiara Vittorino
De Bortoli, Presidente del Gruppo -
punta ad offrire alle aziende soluzioni
di trasporto, in un’ottica di assistenza
globale, lungo tutta la supply
chain e soprattutto in qualunque
parte del mondo il cliente ne
abbia necessità”.
www.dbgroup.net
SMILE TO MOVE
In questo periodo di forte crisi economica,
Smile To Move S.a.S. di Villorba,
società di consulenza specia-
lizzata in progetti di formazione rivolti
a centrali d’acquisto e/o network
di vendita e a gestori di Centri
commerciali, ha dato vita ad un importante
sforzo organizzativo, supportato
da investimenti tecnologici
e di know how, per offrire un supporto
efficace da affiancare alla tradizionale
formazione in aula: l’e-learning.
La sua peculiarità è infatti quella di
fornire all’azienda un patrimonio
formativo permanente utilizzando,
quando possibile, docenti interni e
rendendo il materiale formativo
omogeneo nell’approccio e coerente
nei contenuti. L’aula è un momento
importante per l’apprendimento e
concorre a migliorare skill e attitudini
del mestiere, ma incide marginalmente
sui comportamenti quotidiani.
Previa costante azione di
benchmarking con i best in class,
Smile To Move ha quindi scelto di
adottare questo innovativo strumento
che permette il coinvolgimento
di più figure professionali,
coprendo molteplici mercati con
maggiore velocità e a minori costi,
monitorando l’intero sistema e ottenendo
un maggior impatto sulle
vendite. La tecnologia diventa così
un utile supporto alla formazione,
andando a rompere la mono-tonia
con linguaggi moderni, non necessariamente
più costosi, e sicuramente
più efficaci.
Il founder, Giampaolo Marcuzzo,
mette a disposizione dei propri
clienti l’esperienza professionale ed
imprese trevigiane
il suo personale approccio innovativo
e dinamico nell’affrontare nuove
sfide concentrando la propria azione
su pochi, grandi e complessi
clienti di settori quali: i department
store, la calzatura, food & beverage,
gestori e proprietari di centri commerciali.
Accanto ad un approccio pragmatico
sui “mestieri”, Smile To Move ha
dato recentemente vita ad una collana
di filmati dedicata ai temi che
attualmente condizionano il rapporto
tra responsabile vendite e i clienti
al momento dell’acquisto come:
l’aggressività, lo stress, il conflitto…
L’obiettivo è quello di affrontare il
problema, dominarlo e fornire soluzioni
pratiche per migliorare i servizi
e i risultati di vendita per chi
opera nel retail.
www.smiletomove.it
T.P.S.
T.P.S. S..r.l. di Gorgo al Monticano,
specializzata della produzione di
manufatti in plastica con stampaggio
ad iniezione per settori di grande
innovazione e qualità (automoti-
ve, aeronautico, ecc) e Daliform
S.r.l. di Pordenone, che sin dal 1993
ARE O
13

si è contraddistinta per la capacità
di creare prodotti evoluti per l’edilizia
in plastica riciclata finalizzati a
risolvere in maniera definitiva il
problema dell’umidità di risalita e
del gas Radon, hanno costituito Daliform
Group, di cui Antimo Riccardo
Albertini ha assunto l'incarico di
Presidente e Amministratore Delegato.
“Questa operazione – ha dichiarato
il dottor Albertini – si inserisce nella
strategia di crescita e creazione di
valore intrapresa dall’azienda attraverso
una maggiore ‘integrazione
verticale’ delle proprie attività, dall’approvvigionamento
della materia
prima allo stampaggio dei propri
prodotti, e una sempre maggiore attenzione
al mercato”.
Quattro le divisioni aziendali su cui
T.P.S./Daliform Group concentreranno
ricerca, innovazione e qualità:
edilizia, acqua, ambiente e verde. Il
gruppo propone una vasta gamma
di prodotti che soddisfa le richieste
di ingegneri, imprese edili e architetti
tra i quali grandi nomi come
Renzo Piano, Paolo Portoghesi, Mario
Botta, Zaha Hadid, Arata Isozaki,
Daniel Libeskind e Jean Nouvel.
Una sinergia resa possibile dalle risorse
ed esperienze delle due aziende
che che hanno sensibilmente migliorato
il modo di costruire nel corso
degli ultimi due decenni con particolare
riferimento ai vespai ventilati
(Iglù® e Atlantis) ai solai alleg-
geriti bidirezionali (U-Boot Beton®)
e monodirezionali (U-Bahn
Beton®), ai prati carrabili (Pratopratico®,
E.C.O. di Pratopratico®,
Easy Park®, Easy Ride).
www.tps-srl.com,
www.daliform.com
JOLLY SGAMBARO
Il 21 febbraio il pastificio Jolly
Sgambaro S.r.l. di Castello di Godego
ha inaugurato la nuova linea produttiva
dedicata alla pasta corta
quali penne fusilli e rigatoni, per i
formati trafilati al bronzo a marchio
Sgambaro, essiccati a bassa temperatura
e per tempi lunghi.
Alla cerimonia è intervenuto il Ministro
del Lavoro On. Maurizio Sac-
coni che con l’occasione ha visitato
lo stabilimento e incontrato i titolari
e i loro collaboratori.
L’implementazione della nuova linea
produttiva ha richiesto un investimento
complessivo di tre milioni
di euro e ha una capacità di 1.500
chilogrammi/ora. La capacità produttiva
dell’azienda raggiunge ora le
22mila tonnellate/anno con un netto
incremento rispetto alle 14mila
tonnellate/anno finora raggiunte.
14 imprese trevigiane
Il pastificio Jolly Sgambaro è stato
fondato da Dino ed Enzo Sgambaro
nel 1947. Nel 1995 l’attuale generazione
ha ereditato la gestione dell’azienda.
Prima e unica nel suo settore Jolly
Sgambaro ha ottenuto la certificazione
volontaria di prodotto "Grano
Duro Italiano" a garanzia della totale
provenienza italiana del grano duro
utilizzato. La filiera produttiva risulta
particolarmente corta, con il
grano proveniente dall’impianto
dell’azienda a Cerignola (Foggia), o
Flavio Sgambaro e il Ministro Maurizio
Sacconi
dalle ancor più vicine coltivazioni
(da 60 a massimo 150 chilometri di
distanza dallo stabilimento, nel
Nord Est e Romagna, sostenute da
Jolly Sgambaro con il progetto Grano
Duro a km 0.
L’azienda ha raggiunto nel 2010 un
fatturato di 17,4 milioni di euro, in
crescita costante negli anni e una solida
struttura finanziaria (il rank di
Jolly Sgambaro per le banche italiane
è A).
La produzione va per il 90% nel
mercato dell’Italia del Nord e per il
10% all’estero, principalmente in
Germania, USA, Giappone. I canali
distributivi sono per il 60% il retail
e per il 40% l’HoReCa. www.jollysgambaro.it
ARE O

METIS
Metis, agenzia di lavoro che affianca
le imprese nella gestione delle Risorse
Umane, è presente in provincia
di Treviso con cinque filiali ( Treviso,
Castelfranco Veneto, Conegliano,
Montebelluna, Oderzo) a disposizione
di imprese e lavoratori. Nel
2010 Metis si è accreditata alla Regione
Veneto per i servizi al lavoro
con l’obiettivo di offrire alle aziende
un supporto all’orientamento per la
collocazione e ricollocazione dei lavoratori.
A inizio 2011 il Gruppo Metis ha
stretto una partnership con RetIndustria,
società di Confindustria dedicata
alle convenzioni. Obiettivo
della partnership è creare condizioni
vantaggiose per le imprese associate
al Sistema Confindustria che
hanno esigenze nell'ambito delle ri-
sorse umane, sia per l'ampliamento
del loro organico (somministrazione,
ricerca e selezione), sia per la riqualificazione
o il ricollocamento
dei propri dipendenti. “La crisi ha
profondamente cambiato i modelli
di business - dichiara Rosario Rasizza,
Amministratore Delegato di Metis -
le organizzazioni e le imprese stanno
efficientando le attività ed i processi,
focalizzandosi su innovazione e formazione
e dando nuovo valore al rapporto
con la risorsa umana, che riveste
sempre più un ruolo strategico”.
Nell'ultimo anno, l'Agenzia ha attivato
oltre 75mila missioni, offrendo
un’opportunità di lavoro a più di
45mila persone ed erogando un totale
di oltre 42mila ore di lezione
nelle proprie attività di formazione,
coinvolgendo più di 6mila persone.
Metis in questi anni si è accreditato
come uno dei più importanti player
nazionali del settore, grazie alla strategia
di differenziazione e specializzazione
dei servizi offerti e alla presenza
capillare sul territorio italiano
con oltre 120 agenzie. Vengono offerti
alle imprese servizi in ambito
di ricerca, selezione, formazione e
gestione delle risorse umane, personalizzato
e differente per ciascun
ambito lavorativo, oltre a un database
di candidati in continua crescita e
aggiornamento, garantendo così anche
rapidità di servizio. www.eurometis.it
LOTUS
Nel 2010 Lotus S.r.l. di Zoppè di
San Vendemiano ha festeggiato i
primi 25 anni di attività. L’azienda,
fondata nel 1985 da Giorgio Dal
Pos, negli anni si è distinta nel mercato
dei sistemi di cottura per la ristorazione
a livello internazionale.
Dalle apparecchiature speciali per
un fuoricasa veloce (snack e fast-food,
paninoteche e pizzerie) fino alle
grandi cucine complete per ristoranti
e per comunità, con estrema flessibilità
di linee per affrontare e ri-
imprese trevigiane
solvere piccoli e grandi numeri, spazi
angusti o layout di ampio respiro.
Lotus si è imposta negli anni offrendo
una gamma vasta e diversificata,
con linee innovative e coordinate tra
loro nell'estetica e nella funzionalità
del servizio richiesto, con una mission
costante nella ricerca di nuove
tecnologie ed ampliamento della
gamma produttiva con riguardo al
design.
Modularità e integrabilità, estetica
coordinata, sicurezza e libertà di assemblaggio,
sono i requisiti distintivi
dell’ampia gamma di linee e modelli,
dallo stile inconfondibilmente
made in Italy. Con le 6 profondità
base a disposizione (Snack 50, Iper-
Lotus 55, Magic Snack 60, Magic
Prof 65, SuperLotus 70 e IperLotus
90) l’azienda di Zoppè di San Vendemiano
è in grado di combinare
un’infinita varietà di soluzioni e costruire,
se a schiena, nuove profondità
(110/120/130/140/150/180)
tutto quel che serve per esecuzioni
in linea, a parete, a sbalzo, a ponte o
ad isola, con elevate performance,
grande funzionalità e notevole impatto
visivo.
Tra le prime aziende del settore ad
avere ottenuto nel 1996 la certificazione
Iso 9002 e solo due anni dopo
la Iso 9001, Lotus vanta un centro
Ricerca & Sviluppo che studia e verifica
costantemente materiali, formati,
componenti, progetta attrez-
ARE O
15

zature nuove o complementari (salamandre,
griglia a pietra lavica, vetroceramica
e brasiere) oltre a testare
le innovazioni tecnologiche, come
l’induzione e il wok, che rispondono
alle nuove esigenze della cucina, sia
tradizionale che multietnica o internazionale.
Altro fiore all’occhiello
dell'azienda è il servizio assistenza
post-vendita che assicura ai clienti
consulenze, manutenzioni e pezzi di
ricambio entro 36 ore dalla richiesta.
Con le sue proposte integralmente
italiane, Lotus è diventata riferimento
per i professionisti della
cucina, che ricercano soluzioni innovative
dal punto di vista tecnico
costruttivo, sicure perché marchiate
CE e vantaggiose per consumi ridotti,
nonché per i progettisti – architetti,
designer e arredatori – che apprezzano
il design e le possibilità di
ottimizzazione degli spazi. Infatti la
versatilità nelle combinazioni delle
linee e l’integrazione di tutti i prodotti
ampliano la possibilità di creare
cucine pratiche, affidabili ed ergonomiche,
belle da vedere e da far
lavorare.
“Le ragioni del successo aziendale –
spiega Giorgio Dal Pos, Amministratore
unico di Lotus – risiedono principalmente
nell’investimento continuo
in tecnologia, nella dinamicità e
capacità di anticipare e soddisfare le
richieste del mercato. Da sempre la
parola d’ordine è qualità che si concretizza,
innanzitutto, nell’accurata
scelta delle materie prime – tutti i
componenti sono principalmente
fabbricati in acciaio Inox Aisi 304,
con satinatura scotch brite – quindi
nei processi produttivi e prim’ancora
nella fase della progettazione che
avviene rigorosamente all’interno. Il
prodotto firmato Lotus è apprezza-
to perché bello, lineare ed essenziale,
riconoscibile per lo stile italiano e
soprattutto, perché ha il “cuore” italiano,
nel lavoro e nei componenti,
perché all’azienda piace essere davvero
made in Italy! Ed essere considerati
concreti, affidabili, attenti ad
ogni dettaglio”. www.lotuscookers.it
FAVARO1
Favaro1 S.p.A. di Zero Branco, attiva
da oltre cinquant’anni nella produzione
di masselli, lastre e cordoli per
pavimentazione, puntando sull’innovazione,
ha avviato un percorso di
investimento in tecnologia ed impianti,
raggiungendo così importanti
risultati in termini di qualità del
prodotto, con occhio attento anche
alla sostenibilità ambientale del proprio
ciclo produttivo.
I prodotti realizzati sono frutto di
un costante processo di Ricerca &
Sviluppo, che recentemente, ha con-
16 imprese trevigiane
sentito all’azienda di realizzare una
serie di proposte d’arredamento anche
per l’outdoor.
A febbraio Favaro1 ha presentato
un nuovo prodotto, Canaletto, che
offre un’innovativa soluzione per il
drenaggio delle acque superficiali in
zone residenziali e pubbliche, quali
cortili, passi carrai, piazze aree parcheggio
e bordi strada.
Canaletto è un elemento di design
che può essere inserito nella pavimentazione
in totale armonia con
l’ambiente circostante e che svolge
una duplice funzione: permette il
deflusso delle acque e il conteni-
ARE O

mento della pavimentazione. Ha un
formato di cm. 498x200x200mm.
ed è disponibile in colorazione grigia
o bianca, oltre ad essere in classe
A15-C250 tipo M. Assicura, infine,
una perfetta carrabilità pedonale e
ciclabile grazie alla sua fessura di
drenaggio di soli 18mm.
L’azienda inoltre fornisce, in aggiunta
al relativo pozzetto di scarico, anche
Idrosetting, prodotto poliuretanico
monocomponente, ideale per
sigillatura di opere idrauliche a contatto
continuo con acqua.
Altre novità, frutto di del processo
continuo di ricerca e sviluppo, sono
in fase di test e saranno presentate
al mercato nel corso dei prossimi
mesi, con l’intento di fornire nuove
soluzioni sempre innovative ed in
armonia con l’ambiente.
Favaro1 opera fin dalle origini nello
storico stabilimento produttivo
(80mila metri quadrati) di Zero
Branco ed è oggi guidata con successo
da Luca Favaro.
www.favaro1.com
GLOBAL PROTECTION GROUP
Festeggia nel 2011 il quinto anno di
attività l’istituto di Vigilanza Global
Protection Group S.r.l. di Montebelluna.
L’azienda, nata inizialmente
come agenzia per le investigazioni
private, ha successivamente ottenuto
la licenza di vigilanza per il comune
e la provincia di Treviso.
Incoraggiati dagli ottimi riscontri ottenuti
nella fornitura di servizi di sicurezza
e vigilanza, l’azienda ha deciso
di aumentare i servizi offerti ai
propri clienti fondando Global Protection
Agency, azienda specializzata
nel noleggio con conducente e security
service.
La nuova realtà ha già a disposizio-
ne un soddisfacente parco auto, con
veicoli Jaguar e Mercedes, nonché
monovolumi o pullmini dedicati al
segmento business. Ma il punto di
forza del servizio offerto resta il
“fattore umano”: gli autisti provengono
per la maggior parte dal settore
della sicurezza e possono vantare
un’esperienza e un addestramento
di buon livello, anche nel primo soccorso.
Tutti sono in possesso del
Certificato di Abilitazione Professionale,
certificati BLS (Basic Life
Support) e abilitati all’uso di defibrillatore
portatile presente nei
mezzi.
“Global Protection Agency – dichiara
il titolare Luca Cervi - si offre ai
clienti con una collaudata metodologia
operativa: servizi di alto livello
svolti da operatori specializzati e
specificatamente addestrati. La privacy
e la sicurezza del cliente sono
il valore primario del servizio offerto.
Il raggiungimento degli standard
qualitativi vengono garantiti dall’esperienza
maturata nel settore vigilanza:
Global Protection Group
vanta un portafoglio clienti di tutto
rispetto e garantisce la sicurezza e la
imprese trevigiane
privacy di alcuni tra i più noti personaggi
del settore imprenditoriale e
dello spettacolo”.
L’azienda ha la sua centrale operativa
a Montebelluna, in centro città,
ma è in grado di operare nell’intera
provincia di Treviso. Recentemente
ha ottenuto l’estensione dei servizi
nella provincia di Vicenza e in
quella di Venezia per l’esercizio
dell’attività di sicurezza nei pubblici
esercizi, qualificando il proprio
personale e iscrivendolo nelle apposite
liste della Prefettura, così come
richiesto dal decreto Maroni. Tale
ulteriore iniziativa ha ottenuto un
ottimo riscontro: gli operatori di
Global Protection Group garantiscono
la sicurezza e la tranquillità
degli avventori delle più note discoteche
e locali della provincia di Treviso,
estendendo così i propri servizi
a tutti i cittadini.
www.globalprotectiongroup.it
IRINOX
Gli italiani, è noto in tutto il mondo,
sono da sempre attenti alla ricerca
dei migliori ingredienti da utilizzare
in cucina e da servire agli ospiti.
Da oggi questa cura ed attenzione
viene premiata da Fresco di Irinox
S.p.A. di Corbanese di Tarzo,
una tecnologia brevettata 100% italiana
in grado di esaltare il sapore e
conservare la qualità di qualsiasi
pietanza.
Gli abbattitori Irinox godono già di
una posizione leader essendo presenti
in oltre 80 Paesi del mondo,
ma, questa volta, si è voluto guardare
oltre rendendo lo strumento disponibile
ed accessibile anche per
gli ambienti domestici.
Fresco offre infatti la possibilità di
abbattere rapidamente i prodotti
ARE O
17

dopo la cottura, di cuocere lentamente
e in modo dolce i cibi che lo
richiedono, di surgelare e scongelare
in tempi record e in modo controllato
e, con i programmi di lievitazione,
cena pronta e rinfrescamento
bevande, promette di rivoluzionare
la vita di tutti.
Questa “scatola magica” della grandezza
di un forno microonde è la
prima macchina al mondo che unisce
il caldo lento e il freddo veloce
in un’unica soluzione.
Quando si esula dalla cucina professionale,
la conservazione delle pietanze
risulta un tasto dolente.
L’ideale, una volta scelti tutti gli ingredienti
con grande cura e prestando
attenzione a provenienza e freschezza,
sarebbe quello di preservare,
durante il processo di cottura, i
colori vivi, il gusto e la consistenza
di ogni singolo componente della ricetta.
Fresco mette a disposizione
una tecnologia che permette di cuocere
dolcemente gli alimenti, con
una cottura lenta a bassa temperatura
che arriva fino a +75°C. I piatti
saranno più leggeri e digeribili, il gusto
esaltato grazie alla cottura uniforme
e ad una minore perdita di liquidi
degli alimenti evitando la distruzione
di vitamine, proteine e sostanze
nutritive. Inoltre, per dedicarsi
più tempo libero l’ideale sarebbe
creare una scorta di cibi freschi
e pronti da gustare in qualsiasi
momento dopo aver cucinato in
maniera creativa e rilassata, ma senza
perdere le proprietà organolettiche
e nutritive della pietanza.
Il programma di abbattimento rapido
di Fresco sarà una vera svolta in
cucina. È infatti in grado di portare
gli alimenti dalla temperatura di cottura
(+90°C) alla temperatura di
conservazione (+3°) in un tempo
brevissimo, riducendo drasticamente
la proliferazione batterica. Le pietanze
resteranno fresche fino sino a
3 volte più a lungo, il gusto intatto
così come la consistenza e la qualità.
Nel caso invece si volessero preparare
piatti da consumare mesi dopo
la preparazione, la soluzione ideale
è il congelamento ma, quello che
abitualmente viene adottato nelle
cucine di casa, è un processo lento
che può impiegare fino a 40 ore. In
questo tempo, l’acqua presente all’interno
dei cibi forma dei macrocristalli
simili al ghiaccio che rompono
la struttura degli alimenti e
ne rovinano la qualità. La surgelazione
rapida di fornirà invece gli
strumenti giusti per un processo
che preservi davvero il gusto e i va-
18 imprese trevigiane
lori nutritivi. In poco tempo, il sistema
è in grado di portare un alimento
fresco o appena cotto a -
18°C: niente più perdita d’acqua
dei cibi scongelati che rimarranno
invece morbidi e freschi come prima
della surgelazione.
E per riportare i cibi a temperatura
ambiente in modo corretto, Fresco
ha pensato anche allo scongelamento
controllato, per decongelare i
piatti surgelati dieci volte più rapidamente.
Grazie al graduale e controllato
innalzamento della tempe-
ratura, inoltre, evita dannosi inizi di
cottura, preservando la naturale umidità.
Gli alimenti scongelati con questo
procedimento, saranno freschi come
prima della surgelazione. Fresco
non degrada in nessun modo la loro
qualità, senza l’obbligo di consumare
il giorno stesso i piatti scongelati e
poterlo riporre semplicemente in frigorifero
ritrovandolo dopo 7 giorni,
ancora fresco e gustoso. Come se il
tempo si fosse fermato.
Ma Fresco non è solo conservazione
e cottura dei cibi, è qualche cosa in
più che può arricchire ed aiutare la
vita casalinga di tutti, dalle mamme
ai single.
Tante altre sono le funzioni di questa
incredibile “scatola magica”: il
programma di lievitazione lenta e
naturale permetterà di sfornare in
casa fragranti brioche e morbidi panini
perfettamente digeribili, mentre
il programma piatto pronto offre
la comodità di uscire la mattina e
ARE O

lasciare il piatto al suo interno e
mantenerlo conservato come fosse
in frigorifero per poi tornare a casa
e trovarlo caldo come appena uscito
dal forno. E quante volte poi capita
che un amico si presenti all’improvviso
con un’ottima bottiglia di vino?
O che durante la partita la scorta di
birra si esaurisca prima del fischio
finale? Il rinfrescamento bevande è
la soluzione ideale per portare in
pochissimo tempo qualsiasi bibita
alla temperatura di consumo. Fresco,
infatti, rende ogni bevanda fredda
alla velocità di 1°C al minuto.
Con Fresco il tempo non è più un
limite e permette di realizzare ciò
che prima sembrava impossibile: cucinare,
creare e conservare diventa
ancora più bello con una tecnologia
che arriva dritta al cuore e trasforma
con passione ogni ricetta in un capolavoro.
www.irinox.com
O ZONE
o zone S.r.l. di Ponzano Veneto, con
il suo gruppo operativo di tre reparti
(comunicazione, fotografia, web
agency) ha portato alla nascita il
nuovo sito di e-commerce del
Gruppo Barichello: shopty.com
Dopo il successo di macchinepercucireonline.com,
il sito principale del
Gruppo che dal 2008 è diventato
leader nelle vendite on-line di macchine
per cucire, l'azienda di Vedelago
ha voluto allargare il proprio
mercato con un e-commerce dedicato
non solo al mondo del cucito,
ma anche a tutti i piccoli elettrodomestici
per la casa. Un progetto intrapreso
con un orizzonte ampio,
che prevede di coprire a breve i
mercati di 15 Paesi in 6 lingue.
In questo progetto, o zone ha prestato
la sua opera su più fronti, per
supportare operativamente tutte le
esigenze espresse dalla dirigenza
dell'azienda.
La fase iniziale ha visto impegnata
la divisione o zone che si occupa
della regia del progetto complessivo:
si sono definite le linee guida, gli
obiettivi e il tono della comunicazione,
a partire dalla definizione del
nome del sito. Un neologismo, dalla
forte caratterizzazione commerciale,
che funziona in tutte le lingue: im-
imprese trevigiane
mediato e facile da ricordare. Il disegno
del marchio ha portato alla
creazione di un brand assolutamente
friendly, accompagnato dal payoff
"happy shopping, happy people",
simbolo della mentalità aziendale
volta alla massima correttezza e trasparenza
nei rapporti con i clienti.
Trattandosi di un e-commerce, tali
decisioni influiscono in modo diretto
sulle performance del sito, quindi
sul fatturato generato.
Tramite le competenze di Treviso-
Tecnologia, il marchio è stato registrato
a livello comunitario, una
condizione ritenuta necessaria per
poter operare su scala europea, e
imprescindibile per la registrazione
di nomi a dominio in paesi come la
Francia.
Intrapresa poi la fase di progettazione
grafica e di sviluppo della piattaforma
tecnologica per la gestione
dell'e-commerce da parte di net zone
- la divisione web del gruppo - si
è svolta costantemente un'attività di
monitoraggio, per verificare che le
linee guida impostate fossero adot-
ARE O
19

tate coerentemente rispetto alle diverse
esigenze nate in corso d'opera.
Quando il progetto è stato in dirittura
d'arrivo, si è cominciata la produzione
degli elementi portanti della
comunicazione da apporre in home
page e in tutti i contesti promozionali.
La comunicazione adottata
ha posto al centro la persona, per
esprimere direttamente tutta l'immediatezza
d'approccio adottata dal
sito. photozone, il reparto fotografico
di o zone, ha realizzato una sessione
specifica, organizzando casting
per i modelli e coinvolgendo una
stylist per la definizione di uno stile
di trucco e abbigliamento coerente
con il progetto. Si sono quindi messi
in scena numerosi siparietti promozionali,
facendo interagire una ragazza
ed un ragazzo con i prodotti e
con degli elementi grafici personalizzati
shopty: dei cubi colorati dal
quale nascono le offerte del sito. Il
tutto è stato poi rielaborato e montato
in modo da creare un messaggio
che fosse semplice come una foto,
ma versatile come un video.
Shopty è stato pubblicato online il
primo aprile, momento in cui si è
entrati nella fase delicata della promozione
del sito, supportato offline
da uscite pubblicitarie su riviste
femminili, e on line da una mirata
operazione di SEO, ciò quella specifica
attività che permette ai motori
di ricerca di leggere correttamente i
contenuti del sito e di presentarli ai
primi posti quando si effettuano
delle ricerche pertinenti ai quei
contenuti. Questo ha portato, a pochi
giorni dalla pubblicazione, a ottenere
non solo numerose visite, ma
anche un numero significativo vendite
in tutti i Paesi in cui è stato
pubblicato.
o zone, che da gennaio 2011 è agenzia
associata Unicom, ha messo in
campo ancora una volta le sue diverse
competenze in modo sinergico,
in modo da supportare le aziende
in modo completo ed efficace
nelle loro esigenze di comunicazione.
Unicom - Unione Nazionale imprese
di comunicazione - è l’Associazione
che raccoglie il maggior
numero di Imprese di Comunicazione
a capitale italiano, con oltre
230 imprese aderenti. Ad oggi è
l’unica Associazione rappresentativa,
con una presenza diffusa sull’intero
territorio nazionale, di strutture
altamente professionali operanti nei
diversi rami della comunicazione.
www.o-zone.it
ITLAS
Far conoscere e apprezzare il "Made
in Italy" nel mondo. Itlas S.p.A. di
Cordignano, leader nella produzione
di pavimenti in legno ecocompatibili
e certificati, ha iniziato il 2011
spingendo fortemente sull'acceleratore
dei nuovi mercati, soprattutto
grazie all'ingresso in azienda della
primogenita del patròn Patrizio Dei
Tos, Sarah, impegnata ad organizzare
e a sviluppare ancora di più il
commercio con l'estero per il prodotto
di famiglia, già ampiamente
conosciuto in Italia.
Spagna, Gran Bretagna, Germania,
Turchia, Grecia e ora anche Cina e
Russia. Fra marzo e aprile l'azienda
ha presenziato infatti alle più importanti
fiere di settore di questi
che sono ormai considerati i mercati
emergenti più attenti e soprattutto
maggiormente interessati all'acquisto
di prodotti di qualità e prestigio
targati Made in Italy.
“Con la presenza prima al Domotex
20 imprese trevigiane
Asia Chinafloor di Shangai e poi al
MosBuild di Mosca, - dichiara Sarah
Dei Tos - Itlas si è posta l'obiettivo
di raggiungere nuove mete, espandendo
il proprio export in territori
in cui il target dei consumatori oggi
coincide con il target cui si è da
sempre rivolta: un consumatore at-
tento, responsabile, vicino alle tematiche
ambientali, esigente in fatto di
qualità del prodotto e soprattutto di
provenienza garantita, con una materia
prima che arriva da foreste
controllate, gestite in maniera corretta
e responsabile, con finiture prive
di solventi sintetici.
Un mercato – in primo luogo quello
cinese e quello russo – che sta
aprendo sempre più le sue porte a
prodotti fabbricati interamente in
Italia, realizzati con modelli esclusivi,
adottando le lavorazioni artigianali
e tradizionali tipiche italiane.
Come Tavole del Piave, Assi del
Cansiglio e Legni del Doge”.
www.itlas.it
QUANTA
Quanta Agenzia per il Lavoro S.p.A.
ha iniziato ad operare a Treviso fin
dal 1998, una delle prime società
del settore ad insediarsi in questo
territorio, dove ha iniziato a collaborare
con le imprese per lo sviluppo
di tutti i nuovi strumenti di flessibi-
ARE O

lità nel lavoro introdotti allora nella
normativa italiana. La società ha i
propri uffici nel centro storico di
Treviso, in via San Leonardo, non in
vetrina, e l’accoglienza ai candidati
avviene attraverso appuntamenti
dedicati, dando rilievo alla formula
con cui Quanta opera per indivi-
duare le migliori risorse, ovvero di
dedicare loro i dovuti tempi e gli
spazi più appropriati per condurre
selezioni efficaci anche su profili
executive, attraverso un collaudato
e professionale staff di consulenti.
Come tutte le filiali di Quanta anche
la filiale di Treviso opera in regime
di Qualità (Vision 2000), ha ottenuto
la Certificazione Etica (SA
8000) e si è recentemente accreditata
presso la Regione Veneto per i
Servizi al Lavoro.
A livello nazionale, Quanta è una
realtà italiana ed imprenditoriale,
caratterizzata da una forte solidità
finanziaria. Tra le prime ad ottenere
l’Autorizzazione Ministeriale, ha seguito
una logica di sviluppo internazionale
per affiancare i suoi clienti
nel consolidamento della loro presenza
all’estero.
Si è strutturata centralmente, organizzandosi
in divisioni settoriali e
con la presenza di filiali presenti su
tutto il territorio nazionale. L’Agenzia
opera trasversalmente in tutti i
settori, offrendo una gamma di servizi
che rispondono alle diverse necessità
delle imprese con una molteplicità
di servizi nell’area Risorse
Umane. Oggi, con il passaggio da
Società di lavoro interinale ad Agenzia
per il lavoro è diventata realtà
multiservizi in grado di offrire una
consulenza diversificata e complessa.
Tra questi, la somministrazione di
lavoro a tempo determinato, la ricerca
e selezione di nuove figure
professionali con il servizio Permanent,
interventi per l’utilizzo dello
Staff leasing, il reperimento di figure
con competenze specialistiche,
non presenti in Italia tramite il Distacco
internazionale assicurato dalle
attività di Quanta International
(Stati Uniti, Svizzera e Romania);
rilevazione delle esigenze formative
e progettazione di percorsi professionalizzanti
anche tramite l’utilizzo
di Fondi Interprofessionali, sostegno
nelle fasi di riduzione del personale
con progetti di riqualificazione e
outplacement, contatto con gli studenti
e promozione delle testimonianze
aziendale con il progetto
Orientamento. www.quanta.com
CIMM
Cimm S.p.a. di Castello di Godego,
attiva da oltre quarant’anni nel progettare
e produrre vasi di espansione
a membrana fissa, autoclavi a
membrana intercambiabile e recipienti
a pressione a membrana, ha
partecipato nel mese di marzo a
imprese trevigiane
Francoforte, nel cuore industriale
della Germania, alla fiera internazionale
ISH 2011 per il settore
HVAC (Heating, Air Conditioning,
Ventilation), dove i maggiori produttori
mondiali di riscaldamento,
aria condizionata e settori affini (rubinetteria,
arredo bagno…) hanno
esposto la propria gamma di prodotti
ad un pubblico di più di
200mila operatori. Questo appuntamento
biennale, intervallato dall’edizione
italiana di Mostra Convegno
a Milano nel 2010, ha visto la
presenza anche dei più importanti
produttori delle componenti che
vanno inserite nelle caldaie e nei sistemi
di raffreddamento, pompe e
solare termico. Tra queste, il vaso di
espansione è uno dei principali e
maggiormente delicati componenti,
assicurando la funzione di camera di
compensazione per l’aumento del
volume dell’acqua calda all’interno
degli impianti termoidraulici. I vasi
di espansione Cimm sono studiati
per essere installati in impianti di riscaldamento
con produzione di acqua
calda e fredda sanitaria e per
tutti gli impianti idrici di tipo civile
e industriale; le autoclavi a membrana
intercambiabile sono costruite
per gli impianti idrici di pressurizzazione
e come riduttori di sovrappressione
(anti colpo d’ariete). Il
grande problema delle fonti energetiche
e l’attenzione all’ambiente ha
spinto l’azienda a dotarsi già dal
2007 di una nuova gamma di vasi di
espansione e autoclavi con membrana
idonea all’utilizzo di fluidi solari
ARE O
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(acqua e glicole).
Cimm continua nel percorso di innovazione
e crescita aziendale, incrementando
la capacità produttiva
grazie all’automazione delle linee e
all’ampliamento dei due siti dell’azienda
in Italia. L’azienda è convinta
che la fidelizzazione del cliente
passi attraverso il mantenimento
di una qualità dei servizi elevata e
dell’offerta di un prodotto comple-
tamente “Made in Italy”. Questa
strategia è stata premiata negli anni
da una costante crescita del fatturato,
dallo stabilirsi di storiche parternership
coi brand più famosi del
settore, che guardano da tempo a
Cimm come ad un riferimento per
la ricerca e lo sviluppo di nuove soluzioni,
e dal raggiungimento delle
maggiori certificazioni internazionali
(Bureau Veritas, Din Certco –
Germania, Wras – Regno Unito, Acs
– Francia, Gost – Russia, Psb – Singapore).
Flessibilità e professionalità
hanno permesso all’azienda di raggiungere
una posizione rilevante in
Italia e all’estero, dove si esporta il
50% della produzione in oltre 80
Paesi.
I clienti che si affidano alla professionalità
Cimm sono le industrie
produttrici di caldaie, di sistemi di
refrigerazione, i produttori di pompe,
i distributori e gli installatori. Il
servizio offerto appoggia il cliente
in tutte le fasi necessarie, dalla consulenza
sul dimensionamento dei
vasi alla scelta e installazione dei
prodotti nella varie tipologie di impianti
fino all’organizzazione delle
spedizioni via terra e via mare.
Attraverso l’accesso al portale
www.cimmspa.com l’utente può
consultare il catalogo dei prodotti
e procedere alla scelta del serbatoio
più adatto alle proprie esigenze,
inserendo le caratteristiche tecniche
in un apposito programma di
calcolo.
I modelli di prodotti sono costruiti
dall’azienda in conformità alla Direttiva
Europea PED 97/23/CE sulle
attrezzature a pressione e si distinguono
per una struttura ben studiata,
una qualità eccellente della
membrana e dei materiali selezionati
e certificati, in linea con i requisiti
richiesti dalla normative internazionali.
Cimm è stata tra le primissime
aziende del settore in Italia a raggiungere
la certificazione Iso
9001:2008 per la qualità aziendale.
“La filosofia di gestione d’impresa di
Cimm è ispirata dall’operare nell’ottica
di una "ristrutturazione e innovazione
continua" – dichiara Renzo
Tegon, Amministratore Delegato di
Cimm –. La velocità del cambiamento
impone di comprenderlo e
offrire ai clienti non solo un prodot-
22 imprese trevigiane
to, ma anche un servizio di assistenza
tecnica e logistica. Così Cimm è
stata la prima a proporre in Europa
come in Asia modifiche ai prodotti
che consentissero di adattarli agli
usi e alle condizioni diverse di mercati
tra loro lontani non solo geograficamente.
La flessibilità aziendale
consente di fornire un’ampia gamma
di prodotti a catalogo e di personalizzarli
in base alle singole esigen-
ze di ogni cliente, con soluzioni pratiche
ed innovative”. www.cimmspa.com
TREVISOSTAMPA
Tre importanti novità in Trevisostampa
S.r.l. di Villorba, azienda che
offre servizi di stampa offset grazie
a tecnologie avanzate ed un’esperienza
lunga 100 anni.
E’ stato installato il nuovo impianto
stampa Komori Lithrone S40 a cinque
colori con verniciatura, lucida
ed opaca, con effetto drip-off, grazie
al quale Trevisostampa S.r.l. offre al-
ARE O

la clientela la massima versatilità, libertà
e qualità creativa, aumentando
così la vasta offerta per quanto
riguarda la scelta degli effetti cromatici
e la possibilità di enfatizzare
le tonalità sul prodotto finito.
Inoltre è funzionante un moderno
impianto fotovoltaico per la produzione
di energia elettrica, pari a circa
225.000 kWh, che consentirà
l’utilizzo d’energia prodotta sul posto
e la riduzione significativa di
emissione CO2 nell’atmosfera.
Trevisostampa, sempre attenta al
consumo di carta prodotta con cellulosa
proveniente da piantagioni
Gianfranco Pietrobon e Franco Crivellari
controllate, ad inizio anno ha raggiunto
l’importante obiettivo della
certificazione FSC (Forest Stewartship
Council) riconosciuta a livello internazionale
come sistema più credibile
e rigoroso a garanzia di una gestione
ecosostenibile delle foreste e
delle piantagioni di alberi. È uno
schema di certificazione in grado di
garantire al consumatore che il prodotto
è realizzato con materiale
proveniente da foreste gestite correttamente
dal punto di vista ambientale,
sociale ed economico.
Trevisostampa, nata nel 2007 dall’aggregazione
di due storiche tipo-
grafie trevigiane, è una realtà imprenditoriale
affermata che guarda
al futuro con molta attenzione, spirito
pionieristico e desiderio di rinnovamento.
Strutturata in divisioni,
cura le seguenti tipologie: la divisione
marketing si dedica alla stampa
di cataloghi per diversi settori quali
per esempio moda, turismo, mobile
e ceramica. La divisione editoriale si
occupa di opere particolarmente curate
come volumi d’arte e riviste di
settore. In ultima la divisione cartotecnica
è impiegata nella produzione
di packaging, cartelli vetrina, raccoglitori
e progetti su misura altamente
personalizzati.
Con Trevisostampa il prodotto esce
dall’anonimato, si trasforma, si personalizza
e dichiara la sua identità.
www.trevisostampa.it
ORION POWER
Da gennaio 2011 Orion Power S.r.l.
di Resana ha disponibile nel proprio
catalogo una soluzione innovativa
ed esclusiva nell’ottica del BIPV
(Building Integrated Photovoltaic):
si tratta di un prodotto fotovoltaico
ad alto rendimento che può essere
utilizzato in ambiti dove la copertura
esistente non consente di caricare
il peso dei moduli fotovoltaici tradizionali
ed è frutto della ricerca dell’ufficio
tecnico dell’azienda.
Orion Power, attiva da anni nel settore
delle rinnovabili promuove e
sviluppa sistemi, impianti e tecnologie
chiavi in mano in settori come il
fotovoltaico, biogas, biomasse, cogenerazione,
sistemi O.R.C., eccetera.
Attraverso un processo di audit
energetico aziendale, propone soluzioni
mirate per il risparmio e per la
produzione di energia, riducendo i
costi e massimizzando i risultati per
imprese trevigiane
committenti ed investitori.
“Le tecnologie oggi a disposizione
sono molteplici e collaudate, anche
se spesso ci rendiamo conto essere
sconosciute ai più” – spiega il Presidente
Matteo Vecchiato. “Non soltanto
fotovoltaico, molto altro si
può fare. A volte vediamo delle situazioni
che ormai vanno avanti per
inerzia o miopia, dove potrebbero
essere risparmiati un sacco di quat-
trini con investimenti spesso modesti.
E poi le banche ed i leasing sono
molto sensibili ed aperti a questo tipo
di investimenti oggi, siano essi
strumentali alla propria attività oppure
semplice investimento”.
Orion Power accompagna il proprio
clienti non solo sotto il profilo tecnico-tecnologico
per individuare le
migliori opportunità, ma offre anche
il supporto del mondo finanziario,
grazie ad un team di professionisti
e tecnici che puntano a fornire
soluzioni “chiavi in mano”, dai progetti,
attraverso la realizzazione degli
impianti. www.orionpower.it
F.A.R.T.
F.A.R.T. S.p.A. di Preganziol, produttrice
di trasformatori ad Alta e
Bassa Tensione per lampade a catodo
freddo, ha ancora una volta conquistato
i mercati del Far East grazie
all’alta affidabilità dei propri prodotti.
L’azienda ha realizzato il progetto
di illuminazione al Marine
Bay Sands Casinò all’interno del Venetian
Resort Hotel di Macao (Cina),
inaugurato il 27 aprile 2010.
Macao è diventata ormai una delle
ARE O
23

capitali mondiali del gioco in diretta
concorrenza con Las Vegas.
Il progetto al Marine Bay Sands è
stato definito il più grande progetto
d'illuminazione con lampade a
catodo freddo attualmente presente.
In questa applicazione sono stati
utilizzati ben 4.500 trasformatori
F.A.R.T. Resinblock 2x990V a bassa
tensione, in rispetto delle nor-
mative per i locali pubblici. Tali
trasformatori alimentano 19 Km di
tubi a catodo freddo trifosforo di
produzione americana (EGL). Gli
architetti hanno raccomandato
l’utilizzo di lampade a catodo freddo
per l’efficienza e resistenza alle
temperature, per la cromaticità dei
colori e per la luminosità a basso
consumo energetico.
Per l’alimentazione elettrica si è optato
per i trasformatori elettromagnetici,
più longevi e resistenti rispetto
ai convertitori elettronici o ai
Led. Tale progetto prevedeva infatti
un funzionamento continuo degli
impianti d’illuminazione 24 ore su
24, per 365 giorni all’anno. La garanzia
del Made in Italy è stata determinante
nella scelta degli architetti,
malgrado la concorrenza a bas-
so prezzo dei prodotti di produzione
estera. I progetti di illuminazione
con lampade a catodo freddo, tanto
ricercati nel Far East e in Medio
Oriente, costituiscono un’importante
soluzione tecnica, collaudata, durevole
ed efficace, che è destinata a
svilupparsi anche in Europa. Non si
tratta solo di illuminazione di casinò
o locali pubblici che richiedono un
effetto rutilante, ma anche di decoro
luminoso, elegante e di design.
"Siamo orgogliosi" - dichiarano alla
F.A.R.T. S.p.A. - "di poter affermare
che tutti i nostri trasformatori sono
completamente ideati, progettati e
prodotti nel nostro stabilimento di
Preganziol, garantendo così una
qualità ed affidabilità tipiche dei
prodotti interamente Made in Italy".
Infatti l'azienda non ha mai voluto
delocalizzare la propria produzione
24 imprese trevigiane
al fine di mantenere sempre inalterato
il proprio know-how e la riconosciuta
alta qualità dei prodotti
italiani. Nel corso del 2010 F.A.R.T.
ha festeggiato l'anniversario per i
primi 65 anni di presenza sul mercato
del settore, sempre all'insegna
dell'alta qualità, della sicurezza e
della impareggiabile affidabilità dei
suoi prodotti”. www.fart-neon.com
BOTTOLI
Il Lanificio Bottoli S.r.l. di Vittorio
Veneto è stata tappa il 18 marzo
della ventesima Winter Meeting, incontro
nazionale di appassionati
possessori di Mg provenienti da tutta
Italia. La tre giorni “Mg tra Castelli
e le Vie del Prosecco”, con base
a Castelbrando di Cison di Valmarino,
ha preso il via proprio dal
Lanificio Bottoli.
Il titolare Roberto Bottoli, Presiden-
te del gruppo Sistema Moda di
Unindustria Treviso, ha guidato i
partecipanti a un'approfondita visita
al lanificio. Resa ancora più interessante
dalla peculiarità di Bottoli di
mantenere il ciclo completo della
produzione: 56 passaggi per arrivare
dalla lana tosata ai tessuti per giacche,
destinati alle maggiori firme
dell'abbigliamento. Il tutto in un
quadro carico di suggestioni ambientali
e storiche: qui dal 1861 la
ARE O

dinastia Bottoli porta avanti il lanificio,
sulle rive del Meschio. E risale
almeno al 1469 il suggestivo mulino
attiguo, che Bottoli sta restaurando,
ove già nel Medioevo le monache
del locale monastero follavano i
panni di lana sfruttando l’energia
del salto d’acqua.
Circa 60 persone, tra i conduttori
delle MG e loro passeggeri, hanno
visitato la fabbrica mentre era in
piena attività, ed hanno ascoltato
Roberto Bottoli presentare le sfide
del mercato, la necessità di una salvaguardia
del vero Made in Italy in
primis, e l'orgoglio d'essere leader
nella propria nicchia.
Passando tra i macchinari, hanno visto
nascere alcuni dei 2500 metri di
tessuto giornalmente prodotti, hanno
tastato tutta la differenza portata
dalla nobilitazione, con il passaggio
dalla lana grezza al tessuto finito,
hanno ammirato una selezione delle
3500 nuove fantasie che Bottoli
ogni anno propone ai suoi clienti,
che rappresentano l'élite di confezione
e stilismo internazionale.
www.bottoli.it
TEA
TEA (Taffarello Engineering S.r.l.)
di Silea dell’Ingegner Renzo Taffarello,
operativa da più di vent’anni
nel management consulting e business
engineering sia per imprese industriali
che di servizi, ha proseguito
nell’impegno in ambito internazionale
anche con una rete di partner
attivi nei mercati strategici. A
fine 2010, ad esempio, vi è stato
l’ingresso nel mercato cinese con
tecnologie ambientali e l’edilizia sostenibile
Green Building e l’avvio
del business negli Stati Uniti di
un’azienda cliente operante nell’ambito
environment.
Tra gli obiettivi di TEA già in fase di
realizzazione per il 2011 c’è lo di
sviluppo di un progetto sulle nanotecnologie,
con partner russi e l’apporto
di un fondo di investimento
internazionale e nelle tecnologie innovative
per il green building con
collaborazioni in Cina e Pakistan.
Nuove collaborazioni anche in Brasile.
In Corea del Sud sta portando
avanti tutti i contatti sviluppati nel
2009 attraverso la partecipazione all’expo
di Incheon. “Il 2011 – spiega
Renzo Taffarello – potrebbe essere
l’anno decisivo e di apertura al mercato
coreano, dove, dopo anni di negoziati,
entrerà in vigore in applicazione
provvisoria l’1 luglio 2011
l’Accordo di Libero Scambio con
l’Unione Europea”.
TEA si è specializzata nell’affiancare
localmente le aziende, supportan-
imprese trevigiane
dole nella realizzazione delle strategie
di internazionalizzazione, attraverso
analisi di mercato e delle opportunità
di business, business process
engineering, management system
and managerial organization e
strategie di marketing. Ha partecipato
con un gruppo di aziende ve-
Renzo Taffarello
nete, a progetti finanziati dalla Regione
e dall’Unione Europea sull’uso
di tecnologie nella condivisione
di informazioni tra uffici dislocati
in vari Paesi e tecniche di groupware
e avviato un progetto sulle tecnologie
per i media pubblicitari.
L’azienda partecipa al consorzio di
società di consulenza europea
(Ecmc) attraverso il quale sviluppa
progetti europei e offre un servizio
completo di consulenza, che va dal
marketing, alla ristrutturazione
aziendale e all’internazionalizzazione.
Nei Paesi extraeuropei (in particolare
Usa, Cina, Corea e Giappone)
ha consolidato una propria presenza
diretta e un network di relazioni
istituzionali e scientifiche per
la ricerca e sviluppo di nuove tencnologie
applicabili a settori economici
d’innovazione.
“Tea – conclude Renzo Taffarello –
oggi sta cambiando la sua strategia,
ARE O
25

la nostra professionalità non si esprime
più solo attraverso la figura di
consulenti esterni, ma proprio perché
abbiamo deciso di puntare su
progetti di tecnologia innovativa,
con alcuni nostri clienti siamo entrati
in partnership. Lo scopo è apportare
in azienda tutto il nostro
patrimonio di competenze e conoscenze
per quanto riguarda i mercati
internazionali e la nostra capacità
nel saper equilibrare lo sviluppo
manageriale interno dell’azienda.
Entrare nella compagine societaria
dell’azienda per sviluppare i suoi
mercati globali al meglio e fin dall’inizio.
Con questo approccio abbiamo
potuto gestire positivamente
il momento di crisi a livello nazionale
e internazionale puntando su
aziende che hanno capacità di visione
e potenziale di crescita”.
www.tea-net.it
LAZZARIS
Importante anniversario per la Lazzaris
S.r.l. di Conegliano, azienda
storica produttrice di mostarde,
confetture biologiche, marmellate e
salse, che compie 110 anni. La storia
comincia a Conegliano nel 1901 come
laboratorio di pasticceria prima
e più tardi come produttore di mostarda
veneta, da una ricetta di Luigi
Lazzaris, il fondatore, che mescolando
zucchero, mele cotogne, frutta
candita e senape raccoglie i primi riconoscimenti
tra i suoi clienti già all’epoca.
Non tardano ad arrivare i
primi importanti premi internazionali
come la medaglia d’oro all’Esposizione
delle specialità alimentari
di Parigi e Londra nel lontano
1905.
Lazzaris festeggia quest’anno i suoi
110 anni di vita con un concorso a
premi “110 anni di sapori colorati”
ideato per premiare i consumatori
finali.
Fino al 31 dicembre 2011, le prime
300 persone che invieranno una ricetta
con una prova d’acquisto, riceveranno
in omaggio una confezione
con una selezione di prodotti Lazzaris
e un simpatico ricettario. Per i
partecipanti anche in palio un super
premio di un week-end per tutta la
famiglia o per due persone nella
Marca Trevigiana, con soggiorno
nello storico albergo Canon d’Oro
di Conegliano comprensivo di cene,
visita guidata alla storica città di
Conegliano e dintorni.
Oggi l’azienda è diretta da Alberto
Lazzaris in quarta generazione.
L’azienda Lazzaris attualmente impiega
35 persone, tra impiegati e
operai con un fatturato di 5 milioni
di euro, presente in più di 25 Paesi
tra Europa, Stati Uniti, Brasile, Canada
e Australia e con oltre 1.500
clienti in tutto il mondo. Il mercato
export per l’azienda veneta occupa
un posto di primo piano raggiungendo
circa il 30% del fatturato globale.
La rete vendita è formata da
oltre 50 tra agenti plurimandatari,
distributori e importatori, mentre i
canali di vendita sono i negozi specializzati
quali delicatessen, gastronomie
e piccola distribuzione, la distribuzione
moderna e il canale
Ho.re.ca.
26 imprese trevigiane
L’azienda è diventata una moderna
realtà produttiva e commerciale che
opera secondo i più elevati standard
di qualità.
“Il segreto del successo” – spiega Alberto
Lazzaris – “risiede nella nostra
capacità di conciliare l’abilità artigiana
al progresso tecnologico e di
esportare in tutto il mondo la tradizione
della cucina veneta e italiana,
ancora molto apprezzata all’estero. I
valori portanti di quest’azienda si
possono riassumere nell’esperienza
della lavorazione della frutta, prodotta
secondo antiche ricette adeguate
all’evoluzione dei gusti dei
consumatori, non trascurando il
cliente e puntando sull’efficienza
delle consegne e sulla puntualità”.
www.lazzaris.com
GEOX
Il Consiglio di Amministrazione di
Geox S.p.A. di Biadene di Montebelluna,
leader nel settore delle calzature
classic e casual, ha approvato
il 3 marzo i risultati consolidati dell’esercizio
2010.
Mario Moretti Polegato, Presidente
e fondatore di Geox, ha commentato:
“Il 2010 si è chiuso con un fatturato
consolidato pari a 850 milioni
di euro, grazie ad un soddisfacente
secondo semestre, in crescita del
9%. Tale andamento positivo della
seconda parte dell’anno interessa sia
le calzature (+5%) che l'abbigliamento
(+29%) ed è distribuita in
Italia, Europa e Nord America mentre
i mercati emergenti accelerano
con un + 17%. Particolare soddisfazione
è data dai nostri negozi monomarca
diretti che nella stagione Autunno/Inverno
riportano una crescita
comparabile del 14% ad ulteriore
conferma della forza del brand Geox,
ARE O

della nostra tecnologia e della capacità
del Gruppo di creare collezioni
apprezzate dai consumatori”.
I ricavi del 2010 si sono consolidati
a 850,1 milioni di euro. Le calzature
hanno rappresentato circa l’86% dei
ricavi consolidati, attestandosi a euro
731,9 milioni, l’abbigliamento è
stato pari al 14% dei ricavi consolidati
raggiungendo euro 118,2 milioni,
con una crescita del 20%. L’Italia
rimane il mercato principale, con
una quota del 39% dei ricavi del
Gruppo (38% nel 2009) pari a
329,5 milioni di euro, evidenziando
una crescita dell’8% nel secondo semestre.
I ricavi generati in Europa,
42% del totale, ammontano a 355,9
milioni. Nel solo secondo semestre i
ricavi generati in Europa riportano
una crescita del 6%. Il Nord America
riporta un fatturato stabile, con
crescita dell’11% nel secondo semestre;
negli Altri Paesi + 5% nell’anno
e +17% nel secondo semestre.
I ricavi per canale distributivo vedono
una crescita importante (+13%)
del canale “Geox Shop” (Franchising
e negozi a gestione diretta) che rappresenta
il 42% del totale ricavi
(36% nel 2009). Le vendite realizzate
nel 2010 dai negozi a gestione
diretta aperti da almeno 12 mesi
hanno registrato una crescita del 7%
evidenziando una crescita del 12%
nel solo quarto trimestre del 2010.
I costi di pubblicità e promozione si
attestano al 5,6% dei ricavi contro il
5,3% del 2009. Il risultato operativo
(Ebit) si attesta a 93,4 milioni di euro.
L’Ebitda) si attesta a euro 132,3
milioni, pari al 15,6% dei ricavi. La
situazione patrimoniale e finanziaria
del Gruppo evidenzia una solida
posizione di cassa. La posizione finanziaria
netta passa da 101,6 mi-
lioni a 108,5 milioni di euro al 31
dicembre 2010. Nel corso dell’esercizio
2010 sono stati fatti effettuati
investimenti per 31,8 milioni di euro
di cui 19,5 milioni per nuove
aperture e rinnovi dei Geox Shop. Il
free cash flow generato nel 2010 è
pari a euro 59,3 milioni rispetto a
euro 120,6 milioni del 2009.
Il Consiglio di Amministrazione ha
deciso di proporre all’Assemblea degli
Azionisti la distribuzione di un dividendo
pari a 0,18 euro per azione.
Il Gruppo Geox ha siglato in febbraio
un accordo con la banca austriaca
Bawag P.S.K., principale
azionista di Stiefelkönig, in base al
quale ha assunto la gestione diretta
di 19 negozi a marchio Geox situati
in Austria e precedentemente gestiti
dal Gruppo Stiefelkönig con un accordo
di franchising.
“Sono molto soddisfatto dell’accordo
raggiunto – ha commentato Mario
Moretti Polegato –, accordo che
si inserisce nella nostra strategia di
sviluppo e di potenziamento del
network di negozi monomarca, sia
in franchising che diretti, che sta
dando ottime soddisfazioni all’azienda
come dimostrato dalle
vendite comparabili del Gruppo annunciate
lo scorso novembre, salite
del 6% nei primi nove mesi del
2010. Tale trend incoraggiante è
proseguito anche nell’ultimo trimestre
dell’anno. Questi 19 negozi, localizzati
nelle vie più importanti
dello shopping e nei centri commerciali
più prestigiosi delle principali
città austriache, tra cui Vienna,
Linz, Graz, Innsbruck, consentiranno
di consolidare la crescita del nostro
Gruppo in questo importante
mercato”.
Durante il campionato 2011 di For-
imprese trevigiane
mula Uno, Geox sarà il partner tecnico
di Red Bull Racing scuderia
Campione Mondiale Costruttori
2010. I piloti Sebastian Vettel e
Mark Webber indosseranno scarpe
Geox in pista, così come i meccanici
e la squadra al completo affronteranno
il campionato con le nuove
calzature. Per Red Bull Racing Geox
ha ideato, all’interno dei propri laboratori,
una serie di calzature ad
alto contenuto tecnologico in grado
di garantire la massima traspirazione
e benessere, anche in condizioni
estreme di caldo e stress. E’ nata così
una scarpa ultra traspirante che
sfrutta la tecnologia brevettata Geox
Net Breathing System che elimina
ogni barriera alla traspirazione
del piede, utilizzando una suola
composta da una speciale membrana
Geox traspirante e impermeabile
che allo stesso tempo impedisce all’umidità
di penetrare all’interno
della scarpa. I risultati della ricerca
tecnologica che sta alla base delle
calzature che sosterranno Red Bull
Racing durante il campionato di
Formula Uno è stata declinata nel
quotidiano in una linea di leisure
shoes pensate per lei, per lui e per i
più piccoli: la collezione Geox-Red
Bull Racing, da marzo è in vendita
nei Geox Shop e i rivenditori di calzature
di tutto il mondo. Si compo-
ARE O
27

ne di cinque diversi modelli per uomo
e in tre modelli per donna unitamente
ad innumerevoli scarpette
per i più piccoli nelle linee Hibra,
Pit Lane, Alcore, Impulse e Snake.
Il 12 febbraio è andata in scena a
Padova, al Gran Teatro Geox, la presentazione
ufficiale della nuova
squadra di ciclismo Geox-TMC. A
fare gli onori di casa il Presidente
Mario Moretti Polegato affiancato
dagli altri due sponsor principali
della squadra TMC Transformers,
rappresentata da Alessandro Scaglione
e Fuji, rappresentata da Armin
van Hoogstraten general manager
di Advanced Sports International
- Europe. Con loro anche Diadora,
Servetto, Footon, Carrera e
Cantabria Infinita e tutti gli altri
partner della squadra.
Presenti 13 dei 23 corridori che
compongono la rosa 2011 capitanati
dal General Manager Mauro Gianetti
affiancato dai direttori sportivi
Stefano Zanini, Fernandexz Joxean
e Angoitia Sabino e dallo staff tecnico
della squadra. Hanno fatto il loro
ingresso uno dopo l’altro Matthias
Brandle, Gianpaolo Cheula, Juan Jose
Cobo, Daniele Colli, David De la
Fuente, Fabio Duarte, Arkaitz Duran,
Fabio Felline, Noe Gianetti, Ra-
28
fael Walls e Marcel Wyss. Gran finale
con l’ingresso in scena, tra gli applausi
del pubblico, del vincitore del
Giro d’Italia del centenario, oltre
che di due edizioni della Vuelta
España, Denis Menchov e del re del
Tour de France 2008 Carlos Sastre.
Mario Moretti Polegato tra
Denis Menchov e Carlos Sastre
Tra gli altri sono intervenuti anche il
presidente della Federazione Ciclistica
Italiana Renato Di Rocco, il
Presidente del Consiglio Ciclistico
UCI – World Tour Vittorio Adorni,
Amedeo Colombo e Gianni Bugno
in rappresentanza dell’ACCPI, e
l’Assessore allo Sport della Provincia
di Treviso Paolo Speranzon.
“E’ uno sport praticato da milioni di
appassionati in tutto mondo – ha affermato
Mario Moretti Polegato –
molto attenti all’evoluzione tecnologica
del settore e sono convinto
che il DNA da innovatore di Geox
possa dare un contributo anche in
questo mondo. In un secondo momento,
trasferiremo i benefici e i
frutti della ricerca effettuata in strada
nei prodotti che vendiamo ai nostri
consumatori di tutti i giorni”.
www.geox.biz
FABBIAN
Fabbian S.p.A. di Castelminio di Resana
è stata nuovamente scelta come
partner dal Museo di Santa Giu-
imprese trevigiane
lia di Brescia e dai curatori della
mostra ‘Matisse. La seduzione di
Michelangelo’, in calendario dall’11
febbraio al 12 giugno dopo il successo
delle esposizioni ‘Inca origini e
misteri della civiltà dell’oro’ sempre
a Brescia e ‘I segreti della Città Proibita’
a Ca’ dei Carraresi a Treviso.
Il giusto equilibrio tra il chiaro e lo
scuro è stato esaltato grazie al nuovo
proiettore museale Ombra, disegnato
da Alberto Torsello, che Fabbian
ha sviluppato proprio per illuminare
opere di grande valore storico
ed artistico. Le principali caratteristiche
del proiettore sono: sorgente
luminosa Led ad alte prestazioni
e bassi consumi; resa ottimale dei
colori delle opere illuminate grazie
alla sorgente luminosa LED CREE
MC-E con resa cromatica tipica 95;
massima flessibilità del fascio luminoso
grazie a tre assi di rotazione indipendenti;
ricca gamma di accessori
per personalizzare l’illuminazione.
La tecnologia Led presente in
Ombra ha un ulteriore vantaggio
ovvero l’assenza di emissione di raggi
Uv e Ir dannosi per le opere esposte.
L’assenza di questi raggi dà,
inoltre, la possibilità di utilizzare
lenti e materiali sintetici con il risultato
di un direzionamento molto
ARE O

preciso che sarebbe praticamente
impossibile ottenere con i riflettori
tradizionali. I bassi consumi energetici
riducono la produzione di CO 2
e la tecnologia Led, grazie alla lunga
durata delle sorgenti luminose, riduce
la manutenzione delle lampade.
Importanti risultati per Fabbian anche
nel contract con la commessa
ottenuta al Guarda Golf Hotel,
nuovo hotel cinque stelle della famosa
località svizzera di Crans
Montana. Il progettista ha scelto di
illuminare l’albergo, costruito in stile
alpino, con lampade Fabbian per
creare la giusta atmosfera nelle stanze,
nelle suite, nel ristorante, nelle
aree lounge e anche nella Spa. Cubetto,
Beluga, Vicky, Venere, Style,
Zen, Jazz e Cricket sono le lampade
che illuminano il Guarda Golf Hotel.
www.fabbian.com
CARRARO
Con 4.500 veicoli venduti e 100
milioni di fatturato a bilancio, il
2010 è stato un anno da incorniciare
per la Carraro S.p.A. di Susegana.
L'aumento di oltre 8 milioni di euro
sui ricavi del 2009 è un segnale positivo
in un settore, come quello
delle auto, dove gli operatori trevigiani
sono stati decimati e il giro
d'affari si è sensibilmente ridotto. Il
gruppo di concessionarie (con i
marchi Mercedes-Benz, Smart,
Chrysler, Dodge, Jeep, Subaru e Mitusbishi)
ha inaugurato nel 2010
l'undicesima filiale a Mestre, mentre
nel 2011 verrà aggiunta una nuova
sede a Santa Maria di Sala, che coprirà
la parte occidentale della provincia
di Venezia. Sono circa 240 i
collaboratori del gruppo, 150 dei
quali addetti all'assistenza delle autovetture
e dei veicoli commerciali
ed industriali. Nel 2010 sono stati
ben 38.000 i passaggi di clienti registrati
nelle officine e nella carrozzeria
specializzata, mentre sono stati
venduti ricambi per un fatturato
complessivo di 19 milioni di euro.
Salgono anche i numeri relativi al
servizio di noleggio Carraro Rent
con la sua flotta di un centinaio di
autovetture e furgoni, che hanno
prodotto ben 3000 contratti. Oggi il
Gruppo gestito dalla famiglia Carraro
– Presidente Francesco Carraro,
AD Ruggero e Giovanni Carraro –
copre il territorio dalle Dolomiti all'Adriatico,
con nuove strategie, come
il completamento della sede di
Treviso, che già nel 2010 ha raddoppiato
la sua area aggiungendo i marchi
Subaru e Jeep. Una strategia per
essere ancora più competitivi, alla
luce dei nuovi scenari del mercato.
www.gruppocarraro.it
FKDESIGN
FKDesign Srl di Castelfranco Veneto,
è una agenzia creativa che contribuisce
alla crescita economica dei
imprese trevigiane
clienti attraverso una comunicazione
finalizzata ad attivare le “source
of new business”.
“In un periodo di continui e radicali
cambiamenti, abbiamo sentito l’esigenza
e la necessità di affinare le
nostre strategie di sviluppo – dichiara
Federico Frasson, titolare dell’agenzia
– e per farlo siamo partiti
da una semplice constatazione: la
crescita di FKDesign è legata al successo
dei suoi clienti”.
Per questo l’agenzia ha realizzato
nei mesi scorsi un ciclo di confronti
con imprenditori, Amministratori
Delegati e Responsabili marketing,
per avere un quadro di sintesi della
realtà vissuta dalle imprese e cercare
di intuirne le prospettive.
Non sono mancati anche i confronti
con alcune Associazioni di rappresentanza,
Enti pubblici e Istituti finanziari
per cogliere una prospettiva
diversa. Da queste conversazioni
aperte è emerso come gli imprenditori
veneti concentrano le loro energie
principalmente in quattro aree:
ARE O
29

il credito, gli investimenti in innovazione,
la gestione dei costi ed il
commercio con l’estero. Temi che
non sono certo nuovi, ma i colloqui
hanno evidenziato le fasi di cambiamento
rispetto alle passate modalità
di gestione e l’apertura a nuove strategie,
magari intermedie e non definitive
ma adeguate ai nuovi e variabili
contesti economici attuali.
Commenta ancora Federico Frasson:
“Analizzando a posteriori e nell’insieme
le interviste fatte abbiamo
potuto aggregare i contenuti raccolti
sotto due diversi aspetti: da un lato
le strategie di business applicate
con le loro opportunità e limiti e
dall’altro l’efficacia della comunicazione
di marketing. Abbiamo visto
come tra le direzioni di crescita più
seguite e verso le quali molti imprenditori
hanno espresso in modo
importante la loro attenzione ci siano
il commercio con l’estero, la valorizzazione
del proprio vantaggio
competitivo e le strategie di marketing
sul web. Abbiamo potuto respirare
l’urgenza degli imprenditori
nel consolidare la propria marca e
nel comunicare con chiarezza la
propria offerta in un mercato in
forte evoluzione e competizione.
Siamo molto soddisfatti dei risultati
raggiunti, l’analisi e la comprensione
di questi confronti ci ha permesso
di raggiungere lo scopo che ci
eravamo proposti: orientare in modo
più incisivo la nostra attività di
comunicazione utilizzando un metodo
di lavoro che ci consente di
identificare le fonti di crescita di
nuovo business e di trasformarle in
business aggiuntivo per i nostri
clienti”.
Alcuni clienti per i quali FKDesign
sta sviluppando importanti progetti
di comunicazione sono: Platinum
Guild International, Helios Technology
(Gruppo Kerself), McQuay International
(Gruppo Daikin), BASF
Construction Chemicals, Cereria
Ermini, Falkensteiner Hotels, LDK
Solar. www.fkdesign.it
PINARELLO
Ha preso il via la collaborazione tra
Cicli Pinarello S.p.A. di Fontane di
Villorba e il Gruppo Diesel di Mol-
Fausto Pinarello e Renzo Rosso
vena (Vicenza), il cui titolare Renzo
Rosso ha visitato l’azienda soffermandosi
nei vari reparti (montaggio,
verniciatura, Area Test, Laboratorio
di Ricerca & Sviluppo) e provando
personalmente la nuovissima Only
The Brave, la bicicletta frutto dell’accordo
di licensing fra Cicli Pinarello
e Diesel.
Only the Brave è una urban bike
che è nata dalla tecnologia e il
know-how di Pinarello e dallo stile
e dalla creatività di Diesel. Single
30 imprese trevigiane
speed, leggera e versatile per adattarsi
con sicurezza alle strade cittadine,
si ispira nella grafica e nello
spirito alle messenger bike americane
ma, come tutte i modelli targati
Pinarello, è frutto di un attento studio
degli equilibri e delle forze all’interno
della bici.
È disponibile nei colori verde Diesel
e nero opaco, è in vendita dai primi
di marzo nei migliori negozi specializzati
rivenditori autorizzati Pinarello
e nei Diesel Store.
“Con Renzo Rosso e Diesel – dichiara
Fausto Pinarello – abbiamo
instaurato una partnership importante
che ha già dato i suoi primi
frutti con questo primo modello di
bicicletta. L’abbiamo già presentata
a fine anno in Giappone e ha suscitato
grande interesse, ora è disponibile
anche in Italia. Stiamo già parlando
con lo staff di Diesel per sviluppare
altre biciclette, desidero
ringraziare Renzo che ha dimostrato
grande entusiasmo per questa
nostra collaborazione. Gli stiamo
preparando una Dogma personalizzata,
ci auguriamo che si possa appassionare
anche lui a questo meraviglioso
sport e lo aspettiamo in luglio
alla nostra Granfondo Lapinarello
Cycling Marathon per pedalare
in compagnia”.
“Sono entusiasta di lavorare con Pinarello
– dichiara Renzo Rosso - : è
una azienda eccezionale sia per
standard qualitativi e tecnici che di
design. In comune con noi c'è sicuramente
una grande passione che
mettono in quello che fanno, l'ho
potuto constatare durante la mia visita
in azienda. E' proprio per questo
che penso potremo realizzare
un vero "successful biking" insieme!”
www.pinarello.com
ARE O

AKU
Aku Italia S.r.l. di Montebelluna,
specializzata melle calzature per il
trekking, ha promosso il progetto
Arp - Aku Recycling Program - per
la gestione dei rifiuti prodotti in tutti
i suoi ambiti lavorativi ed ha rivisitato
in chiave ecologica il packaging
delle sue calzature. Cartoncino
e velina, all’interno delle confezioni,
sono 100% riciclabili. In linea con la
responsabilità condivisa suggerita
dalle direttive europee, sul retro
delle confezioni è situato il marchio
Aku for Mountain, indicante le iniziative
ideate dall’azienda a favore
della salvaguardia dell’ambiente –
soprattutto alpino – oltre che un invito
a ridurre, riutilizzare e riciclare.
Il restyling del packaging delle calzature
nasce da una precisa volontà
aziendale: essere in prima linea nel
diffondere un modello di azienda e
di cultura outdoor più responsabile
e coerente. Inoltre, il nuovo progetto
porta con sé il non trascurabile
vantaggio di ridurre i costi aziendali
di produzione: si registrerà un risparmio
di circa 15% su circa
100mila scatole di scarpe, prodotte
ogni anno.
In questi mesi Aku è intervenuta,
attraverso il proprio nuovo partner
distributivo Blue Ice Adventure
Equipment, alla 7° edizione della
fiera Ispo China 2011 tenutasi a fine
febbraio a Pechino. Nel corso
delle tre giornate fieristiche, oltre
200 operatori del settore intervenuti
nello stand dell’azienda hanno
mostrato grande interesse per le novità
della collezione Inverno 2011,
apprezzando in particolar modo i
modelli che meglio esprimono la
tradizione manifatturiera di Aku,
come quelli della linea Eskape, una
rassegna di proposte lifestyle outdoor
inspired che combina elementi
tecnici di alta qualità a un’eleganza
discreta.
“L’area cinese rappresenta per noi
un mercato emergente ed un bacino
molto importante, considerato in
particolar modo l’alto potenziale di
un’azienda come la nostra, ovvero
portavoce di una tradizione manifatturiera
100% Made in Italy; – dichiara
Andrea Cattaneo, Export Ma-
imprese trevigiane
nager di Aku – siamo soddisfatti degli
ottimi riscontri ottenuti e delle
opportunità createsi proprio in occasione
della fiera con gli operatori
del settore ma anche nei confronti
dei media asiatici”.
Oltre ad aver organizzato una conferenza
stampa per la presentazione
ufficiale alle riviste specializzate in
occasione della manifestazione, il
modello Rock Lite è stato selezionato
da parte della rivista Outside,
magazine outdoor lifestyle Usa con
edizioni in molte nazioni tra cui anche
la Cina, come calzatura vincitrice
del prestigioso premio Outside
2011, gear of the year.
Non è l’unico riconoscimento a favore
dell’azienda trevigiana. Infatti,
da Oltreoceano è arrivata un’importante
conferma: la rivista americana
Backpacker, internazionalmente riconosciuta
come una delle più autorevoli
nel mondo outdoor, ha recensito
il modello Suiterra Suede GTX
di Aku come la scarpa da trekking
più versatile del settore, che in questo
momento sta riscuotendo particolare
successo tra gli appassionati
statunitensi. www.aku.it
ABACOINGEGNERIA
Abacoingegneria S.r.l. di Treviso è
tornata anche quest’anno insieme a
Venezia Terminal Passeggeri alla fiera-convegno
“Energy for Green
Port”, l’appuntamento annuale dedicato
alle tecnologie e ai progetti innovativi
per i porti sostenibili. Lo
scorso febbraio l’azienda ha presentato
alla fiera un innovativo concept
per il “Cold ironing” (HSVC) per
spegnere i motori delle navi in porto.
Attraverso la tecnologia della cogenerazione
il sistema sfrutta l’energia
termica per il tele-riscaldamento
ARE O
31

e il tele-raffrescamento delle strutture
portuali o della città vicina al
porto. Il concept ha riscosso molto
interesse tra i rappresentati dei
porti provenienti da tutto il mondo,
che stanno implementando
nuove tecnologie per ridurre al minimo
le emissioni in porto delle navi
da crociera.
Il progetto è stato presentato anche
a Miami durante la più importante
fiera del settore crocieristico “Seatrade
Cruise Shipping Miami”, tenutasi
lo scorso marzo.
Ad oggi VTPEngineering, la partnership
tra Abacoingegneria e
V.T.P., ha avviato alcuni studi di fattibilità
per importanti porti turistici
del mediterraneo. www.abacoingegneria.it
ANTRAX IT
Antrax IT S.r.l. di Resana, grazie a
Teso, il radiatore disegnato da Dante
O. Benini e Luca Gonzo, ottiene un
nuovo riconoscimento di importanza
internazionale, l’Interior Innovation
Award 2011, nato nel 2002 e
promosso annualmente dal German
Design Council per premiare le novità
di spicco nel design di prodotto.
I prodotti in gara sono suddivisi in
categorie (arredamento, bagno, ufficio,
cucine, illuminazione, ecc) e valutati
da una qualificata giuria di
esperti nei vari settori.
Teso, in quanto vincitore, sarà esposto
in una speciale mostra che sarà
allestita nel corso di ‘IMM Cologne
2011’ e ‘LivingKitchen’.
Il materiale impiegato è l’acciaio verniciato;
può essere installato sia in
orizzontale che in verticale, singolarmente
oppure a due o tre elementi.
Già da qualche anno Antrax IT ha
introdotto nel processo di vernicia-
tura dei propri radiatori le nano tecnologie
che consentono di lavorare
senza produrre fosfati, fanghi, metalli
pesanti, nitriti e nitrati, tutti
elementi inquinanti e di difficile
smaltimento, e oggi continua il processo
di miglioramento del ciclo
produttivo nell’ottica del rispetto
ambientale. Sarà, infatti, tra poco in
funzione un nuovo impianto fotovoltaico,
realizzato sul tetto dell’azienda,
che fornirà elettricità a
tutto il processo produttivo svincolandosi
così dall’energia proveniente
32 imprese trevigiane
dalla rete che per la maggior parte
oggi si ottiene con l’utilizzo di idrocarburi
o carbone.
L’impianto fotovoltaico, oltre a garantire
il fabbisogno di elettricità
per l’intero ciclo produttivo, sarà
utilizzato anche per condizionamento
e riscaldamento di tutti gli
uffici che verranno riscaldati con il
nuovo radiatore Cod_E presentato
al Cersaie 2010 di Bologna.
Il radiatore elettrico Cod_E è carat-
terizzato da una piastra liscia con
bordi arrotondati e racchiude un sistema
elettrico che massimizza la
resa termica, riduce gli ingombri e i
consumi di energia anche grazie al
controllo remoto a radio frequenza.
Lo scambio termico che avviene sia
per irraggiamento che per convezione
consente un'immediata reattività
e ottimizza la dissipazione termica.
Il radiatore è ideale per le abitazioni
passive o in classe 'A'. Con l'utilizzo
dell'energia solare e grazie al necessario
isolamento termico dell’edificio
si avrà un minore consumo energetico
fino ad arrivare ad una completa
autonomia.
Con il radiatore Cod_E, Antrax IT
ARE O

ambisce a sostituire l'intero sistema
di riscaldamento di un’abitazione o
di un’azienda eliminando il tradizionale
impianto.
Oltre ad un risparmio d'esercizio
derivante dalla mancanza di uso di
combustibili fossili ne consegue anche
un risparmio strutturale in
quanto l'impianto di riscaldamento
convenzionale, sia esso con caldaia
(anche se a condensazione) o a
pompa di calore, viene sostituito
con un normale impianto elettrico.
www.antrax.it
INSIEME SI PUO’
Dal 31 dicembre 2010 la proprietà
dell’Oasi di Santa Chiara di Conegliano
passa dalla Fondazione ‘Dina
Orsi - Oasi di Santa Chiara’ alla
cooperativa Insieme si può di Treviso.
Nel giro di qualche mese si estinguerà
anche la stessa Fondazione
nata con il fine “dell’educazione
umana e della formazione spirituale
e sociale nello spirito della dottrina
cristiana”. Attraverso l’Oasi sono
passati miglia di persone per esercizi
spirituali, ritiri, incontri di preghiera,
giornate di comunità, convegni e
corsi di studio. L’Oasi conta su 60
posti letto suddivisi in 47 camere,
una sala convegni, due cappelline,
una chiesa, stanzette per lavori di
gruppo, cucina e servizi. L’edificio
fu acquistato dall’esponente politica
coneglianese Dina Orsi negli anni
Cinquanta per diventare un centro
di spiritualità. Alla sua morte venne
costituita la Fondazione a lei dedicata.
www.insiemesipuo.eu
MHT:
MHT S.r.l. di Lancenigo di Villorba
e Reno Sistemi S.r.l. di Casalecchio
di Reno (Bologna), che sono tra i
più importanti partner Microsoft
Dynamics in Europa, hanno annunciato
la loro fusione nella nuova realtà
MHT&Reno. Con 173 collaboratori
dedicati a Microsoft Dynamics
e più di 250 clienti tra ERP e
CRM, MHT&Reno diventa una
struttura leader in Italia per l’implementazione
della suite di soluzioni
gestionali Microsoft Dynamics,
AX, NAV e CRM, coprendo
territorialmente tutta la penisola
con le sue 12 sedi di Milano, Roma,
Franco Coin
Treviso, Bologna, Brescia, Padova,
Prato, Teramo, Matera, Udine, Venezia
e Catania.
MHT&Reno mira a fondere il knowhow
nel settore delle singole aziende,
in un percorso evolutivo e di
completamento reciproco che possa
dare forma a una realtà forte, dinamica
e funzionale che sappia operare
al meglio sul mercato globale.
Nata nel 1997 da un gruppo di consulenti
che agivano in ambito internazionale
già nello scenario dei sistemi
globali, MHT opera da 13 an-
imprese trevigiane
ni nel campo dell’Information &
Communication Technology nell’area
dei sistemi gestionali.
L’azienda ha sede a Treviso, Milano,
Padova, Carpi, Genova, Teramo e
recentemente Catania, dove a fine
2010 ha inaugurato la nuova sede di
Tremestieri Etneo, guidata da Salvo
Finocchiaro e composta da un nucleo
di consulenti e tecnici, specializzati
nella soluzione Microsoft Dynamics
NAV. I piani di sviluppo
prevedono la rapida crescita della filiale
per trasformare questo centro
di competenza completo ed eccellente
in un punto di riferimento per
tutta l’Italia meridionale. Attiva da
sempre in contesti internazionali,
MHT è parte di SAG Alliance, una
struttura di supporto ai progetti Dynamics
presente in 14 paesi. Così
l’azienda ha sviluppato progetti Dynamics
in più Paesi tra i quali Brasile,
Cina, Stati Uniti, Messico, Nuova
Zelanda, Australia, Belgio, Francia,
Spagna, Romania, Ucraina, Germania,
Hong Kong, India, Giappone,
Marocco, Olanda, Singapore, Sud
Africa e Gran Bretagna.
Reno Sistemi è leader nelle soluzioni
gestionali Microsoft Dynamics e
opera dal 1981 come System Integrator
presso aziende medio-grandi
e Pmi, con il suo team di oltre 100
consulenti certificati. Dal 1998 è tra
i primi Microsoft Business Solution
Partner in Italia. Oltre alla “casa madre”
di Bologna ha sedi anche Roma,
Milano, Brescia, Prato e Matera.
“Ci siamo incontrati a New Orleans,
teatro nel 2009 della più importante
kermesse mondiale del mondo
dell'informatica, – commenta Nicola
Vicini Ceo di Reno Sistemi – dove
abbiamo ritirato il più ambito riconoscimento
Microsoft, – premio
ARE O
33

che era stato raccolto da MHT nei
tre anni precedenti –, ci siamo piaciuti
ma studiati per un po’, come si
conviene a protagonisti del mercato,
però percependo sempre più l’uno
nell’altro una grandissima potenzialità,
abbiamo infine rotto gli indugi
dando origine ad un progetto comune.
Abbiamo trovato subito un’intesa
perfetta, e abbiamo capito che
mettendo a fattor comune le nostre
reciproche competenze avremmo
creato una realtà potenziata in modo
esponenziale rispetto alle nostre
realtà singole. MHT&Reno mette
insieme le più brillanti menti del
mondo Microsoft Dynamics”.
“Siamo solo all’inizio, abbiamo avviato
il processo di fusione iniziando
uno scambio di partecipazioni societarie
che avrà come conclusione
la creazione di una unica società entro
il 2012 – dichiara Franco Coin,
Ceo di MHT – Abbiamo trovato
numerosi punti di intesa e di approccio
su differenti competenze
tecnologiche. Quello che portiamo
avanti è la stessa filosofia del lavoro,
unita ad un modello culturale che ci
ha portato ad essere entrambe al
top nel settore in Italia con un'unica
mission: soddisfare il cliente al
100%. Il business di MHT e Reno è
innovativo e questa fusione ci darà
la possibilità di operare su modelli
di competenza, proposte tecnologiche
e soluzioni a vantaggio competitivo.
Siamo solo all’inizio, ma il nostro
interesse reciproco è destinato a
durare nel tempo. Dal punto di vista
operativo le condivisioni saranno
molte: database e sistema informativo
comune e una metodologia e
modello di razionalizzazione tecnologica
interscambiabile, ma, ripeto,
la cosa più importante è il profondo
spirito comune che ispira la fusione:
cooperare con i clienti per renderli
più efficaci”. MHT&Reno si avvale
di un network internazionale per seguire
i propri clienti soluzioni gestionali
certificate Microsoft specializzate
per tutti i settori di business,
dalla moda, alla produzione su commessa
o discreta, dalla sanità, al retail,
dai servizi professionali alle
aziende di processo, dal food&beverage
alle aziende di distribuzione:
soluzioni e sistemi integrati per la
gestione della contabilità, il controllo
di gestione e la Business Intelligence,
per la gestione di logistica e
produzione, oltre a portali Web per
la Supply Chain, B2B e B2C.
MHT&Reno, per numero di risorse
tecniche certificate, per i suoi numerosi
clienti e per il fatturato di
oltre 13 milioni di euro realizzato
esclusivamente su Dynamics, diventa
la struttura leader nel mercato
italiano delle business applications
di Microsoft. La crescita rispetto allo
scorso anno è del 28% ed ha raggiunto
per primo in Europa il traguardo
di Microsoft partner - Gold
ERP Competence secondo i nuovi e
più restrittivi canoni imposti da Microsoft.
Numeri che hanno portato
a traguardi importanti. Dopo aver
raggiunto nel 2007, 2008 e 2009
l’accesso al President’s Club for Microsoft
Dynamics (club per il 5%
dei migliori Partner al mondo), quest’anno
MHT&Reno è tra i primi 10
partners in Europa e parte del Microsoft
Dynamics Inner Circle, che
include solo il 1% di quelli mondiali.
www.mhtnet.it
ISOPLAM
Isoplam S.r.l., l'azienda di Coste di
Maser specializzata nella produzio-
34 imprese trevigiane
ne di premiscelati e pitture, sta allestendo
presso la propria sede un
ampio show-room interamente dedicato
al mondo dei pavimenti e
della pittura. L'obiettivo è quello di
mostrare ai clienti l'effetto del prodotto
finito, sia esso un pavimento o
una parete, per poterli guidare, in
modo preciso e calibrato sulle loro
esigenze, nella scelta più adeguata
ad arredare ciascun ambiente.
Nel nuovo show-room saranno presentati
vari tipi di pavimento realizzati
con Pavilux Pastina. Questo
prodotto consente di ottenere una
superficie perfettamente liscia, indi-
cata sia per ambienti classici che
moderni; sia per abitazioni private
che per uffici, locali pubblici, negozi,
show room. Le superfici realizzate
con Pavilux Pastina si differenziano
dai normali pavimenti perché
estremamente resistenti al graffio e
molto semplici da pulire.
Anche i muri dello show-room sa-
ARE O

anno valorizzati con prodotti altamente
decorativi: Travertino, Velature,
Terre Fiorentine, Pitture metalliche,
Finiture dorate e argentate.
Questi prodotti consentono di ottenere
delle superfici che non sono
solo molto belle dal punto di vista
estetico, ma anche estremamente
funzionali dal punto di vista pratico,
in quanto perfettamente lavabili.
Isoplam invita tutti i clienti nel negozio
Isocolor a Coste di Maser, lungo
la provinciale tra Asolo e Montebelluna
dove, in occasione della primavera,
presenta il nuovo ciclo deumidificante
per risolvere i fastidiosi
problemi di umidità di risalita. Grazie
alla recente collaborazione con
Hidra, azienda specializzata in questo
campo, Isocolor è in grado di offrire
una garanzia di dieci anni sull'intero
ciclo. Isoplam e Isocolor,
grazie alla loro trentennale esperienza,
offrono ai propri clienti un servizio
tecnico di alto livello per soddisfare
il cliente a 360 gradi.
www.isoplam.it
DE’ LONGHI
Il Consiglio di Amministrazione di
De’ Longhi S.p.A. di Treviso ha approvato
i risultati consolidati al 31
dicembre 2010. I risultati positivi
conseguiti sia in termini di crescita
che di redditività rendono l'esercizio
2010 come uno dei più favorevoli
tra quelli conseguiti dal Gruppo
nell'ultimo decennio e acquisiscono
maggiore significato considerando il
persistente stato di difficoltà dell'economia
in molte aree del globo.
In particolare il Gruppo ha saputo
trarre vantaggio dall'andamento anti
ciclico del settore dei piccoli elettrodomestici
(+7% nei mercati dell'Europa
Occidentale, fonte GFK),
sostenendo la crescita delle vendite
con un aumento della spesa pubblicitaria
e promozionale (passata da
96 a 116 milioni di euro, pari al
7,1% dei ricavi) e con un’azione alquanto
incisiva sul fronte del lancio
di nuovi prodotti.
I ricavi netti hanno segnato un incremento
del 15,8%, passando da
1.404,1 a 1.626,3 milioni di euro,
grazie soprattutto alla dinamica della
divisione Household (in crescita
del 18,6%), ma anche in virtù di
una ripresa della divisione Professional
superiore alle attese (+ 5,6%).
Anche l'ultimo trimestre dell'anno
ha dimostrato continuità con i precedenti
trimestri, con una crescita a
doppia cifra dei ricavi netti (+
18,4%), passati da 470,1 a 556,5
milioni. A cambi costanti, la crescita
dei ricavi nell'anno sarebbe stata pari
al 12,1 %.
Sono risultati in crescita gran parte
dei principali mercati, molti del quali
con percentuali a doppia cifra.
Molto dinamici in particolare i mercati
emergenti, cresciuti del 36,7% a
463,4 milioni e che passano dal
24,2% al 28,5% dei ricavi. La crescita
dei ricavi è stata guidata dai segmenti
delle macchine per il caffè
espresso e per la preparazione dei cibi
(a marchio Kenwood), che hanno
evidenziato ritmi di sviluppo prossimi
al 30% nell'anno. Tuttavia, anche
i segmenti della pulizia e stiro e del
riscaldamento portatile sono cresciuti
con percentuali superiori al 10%.
L'esercizio 2010 ha visto ulteriori
importanti progressi del Gruppo nel
processo di focalizzazione sulla fascia
medio alta del mercato dei piccoli
elettrodomestici, accentuando il
carattere distintivo di leadership dei
marchi De' Longhi e Kenwood, ri-
imprese trevigiane
spettivamente nei segmenti delle
macchine per il caffè espresso e dei
prodotti per la preparazione dei cibi.
Il miglioramento del mix di prodotto
unitamente al controllo dei
costi di produzione e ai benefici derivanti
dalla gestione valutaria, specificamente
per quanto concerne gli
acquisti in dollari Usa, hanno portato
ad un incremento del margine industriale
netto di 150 basis points
(dal 42,6% al 44,1% dei ricavi) e, a
cascata, un incremento sia dell'Ebitda
che del risultato operativo.
L'Ebitda (ante oneri non ricorrenti)
è stato pari a199,1 milioni di euro
(12,2% dei ricavi) contro 143 milioni
nel 2009 (10,2% dei ricavi) nei
12 mesi, mentre nel quarto trimestre
il margine è stato di 74,6 milioni
(13,4% dei ricavi) contro 57,6
milioni (12,3% dei ricavi) nel 4° trimestre
2009.
Dopo ammortamenti per 39,9 milioni
di euro, ma prima di oneri non
ricorrenti per 11,6 milioni, il risultato
operativo (Ebit) è stato pari a
159,2 milioni di euro (9,8% dei ricavi)
contro 105,5 milioni (7,5 %
dei ricavi) nel 2009, con un incremento
quindi di 53,7 milioni
(+50,9 %). Al netto delle componenti
non ricorrenti, l'Ebit è risultato
pari a 147,6 milioni di euro
(9,1% dei ricavi), con un incremento
di 55,2 milioni sul 2009 (92,4
milioni, pari al 6,6% dei ricavi).
Il risultato operativo del quarto trimestre
è stato pari al 10% dei ricavi.
Gli effetti positivi di medio termine
della politica di riorganizzazione
della piattaforma industriale e del
portafoglio prodotti si sono dispiegati
con particolare evidenza nella
divisione Household, il cui margine
lordo (Ebitda, prima degli oneri non
ARE O
35

icorrenti) è stato pari al 13,8% nei
12 mesi e del 15,3% nel quarto trimestre.
Prima delle componenti non
ricorrenti, l'Ebit della divisione
Household si è attestato a 147,2 milioni,
pari all'11,5% dei ricavi.
L'utile netto di competenza del
Gruppo si è portato a 74,9 milioni
di euro (pari ad un EPS di 0,50 euro)
con un incremento del 131,5%
rispetto all'esercizio precedente (€
32,4 milioni) – dopo aver scontato
imposte per 36,5 milioni.
L'andamento positivo dei margini e
un'efficiente gestione del circolante
hanno portato benefici significativi
nella generazione di cassa (pari a
112,4 milioni nell'anno), con il conseguente
quasi azzeramento dell'indebitamento
netto, che al 31 dicembre
ammontava a 4,7 milioni (contro
117,1 milioni al 31 dicembre
2009).
Il Gruppo, a fronte della consistente
dotazione di liquidità sul fine d'anno,
ha deciso di mantenere in essere
le operazioni di finanza a medio termine
esistenti, in quanto strutturalmente
legate all'attività di investimento
del Gruppo e in considerazione
anche del deterioramento del
mercato del credito bancario nell'ultima
parte dell'anno. Pertanto la
liquidità disponibile e le ingenti linee
di credito a breve termine inutilizzate
offrono al Gruppo uno stabile
sostegno alla crescita.
Il Consiglio di Amministrazione ha
deliberato di proporre all'Assemblea
degli Azionisti del 22 aprile un dividendo
di 0,146 euro per azione, pari
ad un pay out ratio del 29,1 %.
Nei mesi scorsi De’ Longhi è stata
l’unica azienda italiana inserita nelle
classifiche del premio tedesco Best
Brand 2011, giunto all’ottava edi-
zione e promosso dall’agenzia Serviceplan,
l’Associazione Marchi, l’Istituto
di Ricerche di Mercato GFK, la
TV Commerciale Pro Sieben SAT 1
Media, la Rivista Wirtschaftswoche e
l’Agenzia Pubblicitaria I Q Media
Marketing. De’ Longhi è stato inserito
tra i migliori marchi in crescita
in una classifica guidata ds Apple
con l’I Pad.
La filiale De’ Longhi Deutschland è
stata fondata nel 1995 e nel 2010
ha sviluppato un fatturato superiore
ai 150 milioni di euro. Il risultato
premia lo sviluppo complessivo di
tutta la gamma in Germania, ma soprattutto
delle macchine da caffè
dove la De’ Longhi nel 2010 è diventata
leader del mercato con una
quota del 32% a valore.
www.delonghi.it
RCH
Ancora un anno da incorniciare per
RCH S.p.A. di Silea. Il bilancio consolidato
2010 mette in evidenza un
netto trend di crescita, grazie soprattutto
all'export: esclusa la fatturazione
intercompany, l'anno si è
chiuso con un +25% rispetto all'anno
precedente. Nel 2009 infatti si
era registrato un consolidato di
gruppo di 17milioni di euro, per il
2010 si registra un considerevole
balzo in avanti fino a 21milioni di
euro (best estimate).
A trainare gli ottimi risultati dell'azienda
sono soprattutto i nuovi
prodotti presentati al mercato nel
corso dell'anno e l'apertura verso i
mercati internazionali.
L'export al 30 settembre 2010, rispetto
all'anno precedente, è cresciuto
del 600%. A fine anno l'incidenza
delle esportazioni sul fatturato
globale del gruppo è passata
36 imprese trevigiane
dall'1,6% del 2009 al 9,2% del
2010. Il Gruppo guidato dalla famiglia
De Pra opera stabilmente in
molti Paesi europei (Norvegia, Svezia,
Finlandia, Germania, Regno
Unito, Olanda, Belgio, Repubblica
della Slovacchia, Grecia e Malta) oltre
che in Africa, Far East e Sud
America.
A luglio 2010 si è concretizzata
l'entrata di RCH nel mercato della
Tanzania, Paese in cui è recente-
Stefano De Pra
mente entrata in vigore la legge fiscale.
Entro la fine dell’anno tutti gli
esercizi commerciali dovevano dotarsi
di registratori di cassa in grado
di rilasciare scontrini o fatture fiscali.
L’azienda è approdata nel Paese
africano dopo aver superato una
preselezione a cui hanno aderito 13
aziende di tutto il mondo. Il percorso
avviato ad inizio anno dalla locale
Agenzia delle Entrate (TRA, Tanzania
Revenue Authority) al fine di
consentire l'ingresso al mercato ad
operatori di comprovata serietà, in
grado di garantire qualità costruttiva
e tecnologica, solidità finanziaria ed
ARE O

elevati livelli di assistenza post-vendita,
si è concluso a fine aprile con
la presentazione dei prototipi di
prodotto e la positiva notifica a 4
fornitori, tra cui appunto RCH.
I prodotti che l'azienda italiana ha
promosso in questo nuovo mercato
riguardano prevalentemente la fascia
entry level. I misuratori fiscali
Onda, Flea e Globe Light, tutti best
sellers progettati e prodotti in casa
RCH, garantiscono oltre alla compattezza
del design e la facilità
d'uso, anche la possibilità di memorizzare
tutti i dati fiscali in formato
elettronico, grazie alla funzionale
memoria compact flash. L'ingresso
di RCH in Tanzania si completa
inoltre con la vendita di alcuni prodotti
OEM. Il settore retail nel Paese
esprime notevoli potenzialità: gli
operatori commerciali iscritti alla
TRA, sono 13mila ed esprimono un
fabbisogno di circa 60mila registratori
fiscali. Cifra che, stando alle stime
che prevedono l'emersione
esponenziale di numerosi esercizi
commerciali non ancora censiti, potrebbe
arrivare fino a 300mila. A
contendersi le diverse quote di mercato
saranno, oltre ad RCH e agli altri
tre produttori selezionati, anche
sei società autorizzate alla rivendita.
“L'attenzione verso i mercati globali
è nel Dna della nostra azienda –
commenta il Presidente e Amministratore
Delegato Stefano De Pra –
il mercato della Tanzania rappresenta
un'ottima occasione per allargare
la nostra presenza a livello internazionale,
e in Africa in particolare,
dove siamo presenti, in Kenya, già
dal 2003. RCH è ormai un marchio
consolidato in Europa, in questo periodo
guardiamo con attenzione ai
mercati emergenti, tra cui anche
quelli del Sud America”.
A giocare un ruolo fondamentale,
tanto a livello internazionale quanto
nel mercato italiano, è stato il nuovo
prodotto Touch Me, il primo registratore
fiscale di cassa entry level
con tecnologia touchscreen: le vendite
sfiorano le 10mila unità.
“Il nostro segreto consiste nella continua
ricerca di nuovi vantaggi competitivi
– spiega De Pra – attraverso
importanti investimenti, sulle persone
e sulle tecnologie. Nel 2011 lanceremo
una gamma completamente
rinnovata, introducendo nel mercato
sei nuovi prodotti ispirati alle ultime
frontiere della connettività e
del design. Dietro a queste scelte e
ai positivi numeri degli ultimi anni
c'è una precisa filosofia aziendale
che mette al centro la persona: nel
2010 il Gruppo ha assunto numerosi
nuovi dipendenti. La nostra politica
in questo senso è quella di sviluppare
al massimo le competenze e
incentivare il personale ad ogni livello
con possibilità di crescita”.
Per il 2011 RCH seguirà l'evoluzione
del punto vendita e del commercio
con sei nuove proposte: da
Swing a I-Globe, passando per I-
Swing, il nuovo Onda, il classico Till
e il touch screen di Ral Pos One, caratterizzati
da un software potenziato,
affidabilità, funzionalità e lo svi-
imprese trevigiane
luppo della connettività con porte
ethernet, usb e schede di rete per
nuove frontiere nella gestione del
punto vendita e della contabilità.
Alle nuove funzionalità si affiancano
stile e un’attenta ricerca estetica.
Tra tonalità chiare, forme tondeg-
gianti ed ergonomiche, touch screen
e rivestimenti satinati, il 2011 sarà
l'anno della ‘bellezza’. “I nuovi prodotti
sono stati presentati in anteprima
a fine ottobre in due affollatissimi
meeting aziendali rivolti alla
rete di concessionari che opera per
conto di RCH in tutta Italia – spiega
Stefano De Pra – e già in questi appuntamenti
abbiamo avuto ottimi
riscontri, tanto a livello emozionale
quanto dal punto di vista commerciale.
La cura del design ha sicuramente
svolto un ruolo importante
nell'evoluzione della nostra gamma”.
Una squadra giovane, competitiva
e tecnologicamente all'avanguardia:
di chi stiamo parlando?
RCH è sponsor ufficiale del Team
Speed Master per il Road Racing
World Championship 2011 che vede
il pilota Andrea Iannone in corsa
per il titolo mondiale Moto2 dopo
l'ottimo piazzamento al terzo posto
ARE O
37

nell'edizione 2010. Il sostegno all'avventura
che porterà il giovane
pilota abruzzese ed il suo team in
giro per il mondo in 14 Paesi, attraverso
17 gare in 4 continenti, nasce
da un'affinità speciale: “Non c'è solo
la voglia di lasciarsi dietro gli avversari,
in gara così come nel mercato –
commenta Stefano De Pra – c'è la
voglia di scommettere e di credere
in un progetto. RCH, malgrado la
sua storia quarantennale, è una realtà
aziendale fatta di giovani. È valorizzando
al massimo il ruolo delle
persone che cerchiamo di imporci
nei mercati a livello globale. La nostra
presenza a sostegno di Iannone
ha proprio questo significato, oltre a
testimoniare l'energia positiva di
nuova generazione è anche un po'
un simbolo del made in Italy”.
www.rch.it
VP SOLAR
VP Solar di Cornuda, che si occupa
di fotovoltaico dal 1999, è il nuovo
distributore Sanyo per il mercato
italiano.
“Esprimo la grande soddisfazione
del team VP Solar – afferma Stefano
Loro, Ceo dell’azienda – di essere
stati selezionati da Sanyo per poter
contribuire allo sviluppo nel mercato
italiano, abbinando all’indiscussa
qualità dei moduli fotovoltaici Sanyo,
l’elevato livello di qualità nel
servizio riconosciuto a VP Solar dagli
oltre 1400 clienti professionali
(installatori, system-integrators)
operanti in tutta Italia”.
“Sono felice della cooperazione con
VP Solar per il mercato italiano –
commenta Shigeki Komatsu, Direttore
della Divisione Solare Sanyo
Europa – VP Solar ha una lunga tradizione
nel settore fotovoltaico e
38
una capillare rete distributiva in Italia.
Il sistema del Conto Energia per
il fotovoltaico garantisce le tariffe incentivanti
migliori per le installazioni
sui tetti. Grazie al proprio knowhow
tecnico, VP Solar saprà massimizzare
le prestazioni dei nostri moduli
HIT per ciascuna applicazione,
con soddisfazione del cliente”.
VP Solar ha inoltre rafforzato la collaborazione
con il GAS (Gruppo di
Acquisto pannelli e fotovoltaici)
Energie Rosa di Rodengo Saiano
(Brescia). “VP Solar auspica – ha dichiarato
Stefano Loro – di poter
continuare a supportare al meglio,
secondo le esigenze delle famiglie
del Gruppo di Acquisto, questa lodevole
esperienza che ha portato a
risultati che sono diventati un riferimento
per iniziative similari, in altre
parti d’Italia.” “Il successo del nostro
progetto sul fotovoltaico – ha detto
Mauro Menini, Presidente di Energie
RoSa – non può prescindere
dalla comprensione della filosofia di
fondo del progetto stesso, chiaramente
intuita dal gruppo dirigente
di VP Solar: la diffusione quanto più
massiccia della tecnologia fotovoltaica,
in particolare per l'autoconsumo
di tipo familiare, non può essere
ostacolata da prezzi di mercato in
molti casi ancora troppo alti. Gli autoproduttori
possono e devono auto-organizzarsi,
esattamente come
abbiamo fatto nel nostro territorio,
per far sì che i moduli fotovoltaici
vengano installati sui loro tetti a
prezzi “umani”, riconoscendo comunque
a fornitori, installatori e
imprese trevigiane
progettisti coinvolti margini di guadagno
adeguatamente soddisfacenti.
Ad un anno dall'avvio delle attività
del nostro gruppo d'acquisto possiamo
affermare che senza la disponibilità
di VP Solar a “seguirci” con
professionalità nella fornitura di
moduli, inverter e sistemi di fissaggio
a prezzi particolarmente vantaggiosi,
in linea con la nostra filosofia
di fondo, non saremmo probabilmente
riusciti a contenere il prezzo
medio degli impianti realizzati ben
al di sotto dei 4000 euro al Kwp”.
VP Solar ha fornito nel corso del
2010 a oltre 1.400 clienti (installatori
e system integrators in tutta Italia)
complessivamente circa 40
MWp di moduli di qualità (Sanyo,
Mitsubishi Electric, Schott Solar,
Kyocera, Hyundai, Mitsubishi Heavy
Industries), ed oltre 10.000 inverters
(Power One, SMA, Mitsubishi
Electric, Fronius, Aros, Steca).
www.vpsolar.com
CAME
Came Cancelli Automatici S.p.A. di
Dosson di Casier contraddistingue i
propri prodotti con il marchio En
Tested. Riconosciuto in tutta Europa
e basato su nuovi sistemi elettronici,
nuovi motori e nuovi dispositivi
di protezione, En Tested stabilisce
nuovi e più elevati standard di sicurezza
del prodotto e permettere agli
installatori di rendere più snella la
certificazione sia dal punto di vista
burocratico che sul fronte tecnico.
www.came.it
MEDIA SPHAERA
Acquistare in cambio merce spazi
pubblicitari e monetizzare il credito
dei propri clienti utilizzandolo anche
in pubblicità sono due dei nuo-
ARE O

vi progetti lanciati da Media Sphaera
S.r.l. di Treviso. L’agenzia di comunicazione
e marketing strategico
di Vito Papa ha infatti già sviluppato
con successo il progetto in Italia e
da poco ha deciso di allargarlo anche
oltre confine, varcando con diverse
campagne adv i mercati di Europa
e Asia.
Ritornare alle origini e alla primordiale
attività del baratto per superare
le sfide dell’odierna crisi econo-
Vito Papa
mica. Questa era l’idea che aveva
spinto Vito Papa a dare il via – un
anno fa – al progetto Pikù.
Pikù è sorto dal presupposto che le
aziende, i cui budget subiscono gli
effetti della crisi economica in atto,
sono sempre meno propense ad investire
in pubblicità. E alla scarsa disponibilità
di liquidità Papa e la sua
agenzia di comunicazione e marketing
hanno trovato un’efficace alternativa
nel bartering, ovvero l’attività
del baratto. Così i pagamenti in
merce sono diventati la nuova mo-
neta. Il club d’acquisto Pikù, la cui
sede è in Sicilia, è diventato dunque
il canale distributivo per la vendita
al pubblico della merce. La garanzia
che Media Sphaera offre ai suoi
clienti per una distribuzione controllata
della merce.
“In questi mesi il progetto ha avuto
talmente tanto successo, che sono
state proprio le aziende per le quali
ci occupiamo di media buying a
chiedermi se era possibile investire
in cambio merce anche nei mercati
esteri. – spiega Vito Papa, Amministratore
di entrambe le aziende – Ed
è proprio grazie al cambio merce
che ci siamo trovati a gestire budget
pubblicitari raddoppiati”.
Innovativo anche il progetto ‘Finance’
che Media Sphaera ha lanciato.
Tra i nuovi servizi offerti dall’agenzia
vi è infatti la possibilità di trasformare
i crediti commerciali dei
propri clienti in investimenti pubblicitari.
Obiettivo del progetto, che
l’agenzia svolge in partnership con
General Finance, è svincolare le esigenze
di comunicazione dalle implicazioni
finanziarie e amministrative.
Media Sphaera, attraverso la sua
partner, effettua gli acquisti per
conto dell’azienda inserzionista
chiedendo in cambio solo la cessione
dei crediti commerciali che
l’azienda vanta verso i propri clienti.
Così oltre ad evitare la gestione del
debito verso la concessionaria e dei
propri crediti l’azienda può inoltre
avvalersi di una preziosa opportunità
per proseguire, anche in un momento
di innegabile crisi economica,
i propri investimenti pubblicitari.
Ma il progetto non si limita certo
all’advertising. Obiettivo generale è
infatti convertire il credito in disponibilità
finanziaria immediata, che il
imprese trevigiane
cliente può poi gestire a propria discrezione.
Grazie a questi progetti Media
Sphaera ha già dato il via a diverse
campagne in Italia – core business
dell’agenzia – e alle prime campagne
outdoor e stampa in Francia e in Spagna.
Per il 2011 sono inoltre in programma
progetti che coinvolgeranno
anche Cina, Giappone e Russia.
Pikù sostiene anche un’iniziativa di
solidarietà, Casa Orchidea, comuni-
tà alloggio per minori che opera a
Mazara del Vallo (Trapani), con il
progetto ‘Asta Orchidea’. Pikù e
Media Sphaera hanno selezionato
infatti una serie di aziende italiane
(tra cui 3A Antonini, Converse, De
Rigo Vision, Gotti, Impronte, Lotto,
Manas, Rcs, Stonefly, Unlimited,
Zippo e Mondadori) alle quali hanno
chiesto di offrire un quantitativo
di merce a costo zero. I prodotti donati
sono stati poi raccolti nel club
Pikù, che assieme all’agenzia trevigiana
ha organizzato un’asta di beneficenza.
Un evento, organizzato
proprio a Casa Orchidea, al quale
hanno partecipato anche gli imprenditori
generosi, la stampa e tutti
i tesserati Pikù. Il ricavato delle vendite
(al miglior offerente) della merce
raccolta è stato ora impiegato
nella realizzazione di una nuova ala
della comunità alloggio. Un padiglione
didattico, adibito anche al
ARE O
39

gioco, che offrirà presto nuove possibilità
agli otto bimbi accolti a Casa
Orchidea.
www.mediasphaera.com
CIELLE
Cielle S.r.l.di Pero di Breda di Piave
ha presentato insieme a EngView
un processo facile e completo per la
realizzazione di scatole, espositori,
P.O.P. e imballaggi, grazie all’utilizzo
di librerie complete di scatole
parametriche.
Grazie al software EngView disegnare
contenitori e materiali da
esposizione non è più un problema.
Semplice da usare, provvede a tutto
da solo e ha a disposizione una vastissima
libreria con oltre 1300 modelli
certificati FEFCO e ECMA da
realizzare nei più comuni materiali
(cartoncino, micro-onda, doppia-onda,
onda-scoperta, cartone-ondulato,
multistrato, cartone pressato, cartone
alveolare, ecc.), pronti per l’uso e
modificabili in base alle necessità.
Con EngView creare è semplice: si
sceglie dalla libreria il modello che
si desidera, si decide se utilizzarlo
come si presenta o con misure differenti,
si seleziona lo spessore del
40
materiale da lavorare e il software
automaticamente adatta le misure
dei fori, dei tagli, delle patelle e di
quanto necessario alla realizzazione
e consegna il progetto completo. Il
software calcola infatti automaticamente
lo sviluppo del solido, elaborando
una simulazione in 3D del
prodotto finito completo di movimenti
di piegatura/montaggio. Il
programma carica direttamente il
progetto, calcola i percorsi e automaticamente
invia alla macchina il
lavoro. Con l’ausilio del FPC (sistema
automatico con telecamera) verranno
letti i segni di registro per determinare
la posizione del materiale
sul piano di lavoro e verranno quindi
eseguiti cordonatura e taglio.
www.cielle.it
INGEMAR
Ingemar S.r.l. di Casale sul Sile ha
firmato un contratto per il totale rifacimento
delle strutture di ormeggio
di Khiran Marine in Kuwait. Situato
a circa cento chilometri a sud
della capitale, è uno primi porti turistici
del Paese realizzato circa trent’anni
fa al servizio di un grande insediamento
turistico gestito da Touristic
Enterprises Company, di proprietà
del Governo kuwaitiano. Nell'ambito
della completa ristrutturazione
del porto e di parte degli immobili
del resort, sono stati affidati
ad Ingemar i lavori di progettazione
esecutiva del layout e la ricostruzione
dei pontili e dei finger di ormeggio.
Le nuove installazioni daranno
ospitalità a circa 300 imbarcazioni. I
pontili galleggianti, circa 1.500 metri,
saranno dotati di tutti i servizi,
attrezzati con finger larghi tra 1 e
2,4 metri (per uno sviluppo complessivo
di 1.850 metri) e ancorati
imprese trevigiane
al fondale per mezzo di pali infissi.
Ingemar è presente in Kuwait da
quasi dieci anni, prevalentemente
nel settore dei pontili galleggianti
per impieghi speciali, dove ha instaurato
da tempo un'organizzazione
stabile e collaudate partnership.
Referenze per l’azienda sono le
strutture di ormeggio realizzate nell'ultimo
decennio per i mezzi navali
del Centro Nazionale della Guardia
Costiera e gli approdi speciali per le
unità di supporto del Marine Firefighting
Departement e della Kuwait
National Petroleum Company.
Molti gli interventi di Ingemar anche
nel Nordest. A Venezia si va dal
ponte del Redentore al porto galleggiante
per i mezzi di servizio al
Tronchetto, dagli attracchi per i battelli
turistici (a S.Elena, Isola della
Certosa, Lido, Stazione Marittima e
Riva degli Schiavoni) ai padiglioni
galleggianti per la Biennale di Architettura
e ancora ai porti galleggianti
quali Marina di Portegrandi, V.D.V.-
Vento di Venezia sull'isola della
Certosa e Marina Fiorita a Treporti
sulla laguna nord. Inoltre, anche nel
2011 si è rinnovata la consolidata
partnership tecnica per l'allestimento
delle strutture galleggianti del Salone
del Mare di Venezia.
Fra i molti nuovi approdi dell'area
nord adriatica già completati o in
fase di finalizzazione, sono numerosi
quelli che utilizzeranno i moduli
galleggianti realizzati da Ingemar a
Casale sul Sile. Tra questi il Porto di
San Rocco di Muggia (Trieste) con
pontili galleggianti e 35 nuovi posti
barca; a Monfalcone (Gorizia) con
una nuova struttura di ormeggio del
Consorzio Sviluppo Industriale sul
canale Lisert; l’Adriatica Marina a
Lignano Sabbiadoro (Udine) con
ARE O

nuovi ormeggi per il piccolo cabotaggio
dotati di pontili galleggianti e
aste d'ormeggio per imbarcazioni fino
a 8 m.; Marina 4 di Caorle (Venezia)
i 70 nuovi posti barca per natanti
fino a 15 metri su pontili galleggianti
e fissi; Chioggia (Venezia)
col duplice intervento di ampliamento
dell'approdo Corte Molin
nell'alveo del Brenta Nuova e di sostituzione
dei pontili fissi esistenti
dei Cantieri Mosella, per complessivi
360 posti barca su 1100 metri di
pontili galleggianti; infine Goro
(Ferrara), sul delta del Po, dove è
stato realizzato un nuovo approdo
fluviale per barche fino a 12 metri.
www.ingemar.it
IBT
IBT Group S.r.l. di Villorba, che
opera nei sistemi di autoproduzione
energetica e partner esclusivo per
l’Italia di Capstone Turbine Corporation,
ha annunciato insieme a
OMB International, società del
Gruppo Brescia Mobilità del Comune
di Brescia e la collaborazione di
EPT, azienda bresciana operante nel
settore dei veicoli elettrici, il lancio
di un progetto per la realizzazione
di una flotta di autobus ecologici
ibridi ZEV (Zero Emission Vehicles),
costruiti sfruttando la tecnologia
Capstone di derivazione aeronautica
che impiega come motore
addizionale una microturbina cogenerativa
a gas (o alternativamente a
GPL/Gasolio). OMB-EPT rappresentano
la prima realtà in Italia in
possesso del know-how per produrre
questi particolari autobus ibridi:
dotati di un generatore di energia
elettrica collegato ad una microturbina
alimentata a metano, segnano
un nuovo traguardo per il livello di
emissioni più basso in Italia per
questo tipo di trasporti e l'estrema
silenziosità. La preannunciata flotta
di autobus ibridi si arricchirà di
nuovi modelli e conta di incremen-
tare considerevolmente le unità annue
prodotte destinate al mercato
domestico e internazionale con particolare
attenzione a Paesi quali
Spagna, Emirati Arabi, Olanda, Cile,
Gran Bretagna. Prove di durata ed
efficienza di questa peculiare solu-
zione sono già in corso in Spagna
con feedback altamente positivi. I
nuovi autobus saranno presentati
ufficialmente il prossimo novembre
alla fiera Ecomondo di Rimini.
L’azienda ha inoltre lanciato in questi
mesi il suo nuovo concept aziendale
“Clean & Green”. Il pay off
riassume il modus operandi dell’azienda,
incentrato sull’adozione
di strategie basate sul rispetto dell’ambiente
e valori etici. La nuova
corporate identity fa parte di un in-
imprese trevigiane
novativo e più ampio progetto di
Green Marketing.
Il restyling dell’immagine coordinata
fa parte di un più ampio piano di
comunicazione ‘green’ che ha compreso:
la creazione di un ufficio
stampa corporate e di prodotto dedicato,
il lancio del nuovo portale
internet, una campagna pubblicitaria
sui principali quotidiani e gli
specializzati, l’organizzazione di
eventi di settore e workshop sul risparmio
energetico e la creazione di
innovativi marketing tools (dal
wallpaper della flotta di telefonini
aziendali, agli adesivi da applicare
sugli impianti, sino ai gadget in materiali
riciclati) volti a creare branding
all’interno e all’esterno dell’azienda.
Il piano di comunicazione
è stato ideato da The Reflection
Studios di Treviso. www.ibtgroup.it
CARRPENE’ – MALVOLTI
Si chiama Cuvèe 1868 ed è il più
rappresentativo tra gli spumanti di
Carpené Malvolti per raccontare il
secolo e mezzo di storia che la contraddistingue.
Un omaggio all’Unità
d'Italia, ma soprattutto al fondatore
dell'azienda, Antonio Carpenè Senior,
che 150 anni fa, prima di intraprendere
l'attività di produzione
spumantistica, vivendo da protagonista
l'evento storico più importante
del nostro Paese, fece parte degli
oltre mille garibaldini partiti da
Quarto, per quell'epica impresa che
il 17 marzo 1861 si sarebbe conclusa
con la promulgazione dell'Unità
d’Italia.
Nel messaggio di commiato letto alla
cittadinanza dall’allora Sindaco
Aliprandi si legge “Come negli epici
giorni della riscossa Antonio Carpené
brillò per valore di soldato nelle
ARE O
41

attaglie combattute sotto il magico
comando dell’Eroe leggendario, così,
deposte le armi, Egli rifulse quale
uomo di studi fuori dell'ombra del
suo laborioso raccoglimento, conquistando
ben presto nel campo
scientifico quella elevata competenza,
per cui fu detto il principe degli
enologi italiani”. La ricetta di Cuvée
1868 ha origini sin dalla fondazione
dell’azienda e racchiude uve autoctone
e, oggi rare, che raccontano i
luoghi dove Antonio Carpenè andava
ad insegnare ai vignaioli la cultura
enologica per la valorizzazione
del patrimonio vitivinicolo del suo
territorio: “...il primissimo requisito
per avere vino buono è quello di
avere buoni vitigni. E perciò si può
molto migliorare soltanto col coltivare
e propagare le uve più buone.”
diceva. Si fondono quindi Prosecco,
Verdiso e Boschera, con Pinot Bianco
e un rarissimo Incrocio Manzoni,
contributo al maestro dal Collegio
Enologi Carpenè Malvolti. C’è la
maestria enologica di 140 anni di
passione di uno Charmat lungo nove
mesi, elaborato con lieviti autoctoni.
Il risultato è un brut Metodo
Charmat dal gusto unico, immediato,
puro, fresco e persistente, colore
chiaro e vivo, olfatto di frutta bianca
e miele con sfumature di tabacco,
gradazione alcolica del 12,5 %, residuo
zuccherino di 9 g/l e acidità di
5 g/l, in degustazione in anteprima
assoluta dal 7 all'11 aprile alla 45°
edizione di Vinitaly. Un 2010 da ricordare
per Carpenè Malvolti, non
solo per gli innumerevoli successi
che hanno fatto brillare il Conegliano
Valdobbiadene Prosecco Superiore
Docg, ma anche per le tante
novità introdotte, a partire da un rilevante
cambiamento nel sistema
42
di gestione aziendale, a cui si sommano
una crescita dei risultati in
termini di cifra d’affari, un rafforzamento
degli impianti industriali
e nuovi investimenti in comunicazione.
Sul piano della gestione aziendale
l’azienda ha rinnovato e predisposto
una struttura ‘Vendite - Marketing –
Produzione – Ricerca&Sviluppo –
Amministrazione & Controllo’, che
dovrà favorire la realizzazione del
Piano di Sviluppo programmato per
i prossimi tre anni. “Per quanto riguarda
le vendite e la distribuzione
sul mercato italiano – illustra il Direttore
Generale Antonio Motteran
– di rilevante importanza è stato
il cambiamento del partner per la
distribuzione che dal 21 aprile 2010
è il Gruppo Italiano Vini, ovvero
l’azienda di maggiori dimensioni
che opera sul mercato italiano e che
lascia intravedere un prevedibile
trend di crescita nel medio termine.
Per quanto attiene ai volumi complessivi
nell’esercizio solare si sono
superati i 5,7 milioni di bottiglie,
imprese trevigiane
pari ad un valore di 23,7 milioni di
euro distribuiti per il 45% in Italia e
per il 55% sui mercati esteri, in particolare
Svizzera, Canada/Quebec,
Inghilterra, Giappone e Australia
tendenzialmente ricettivi anche per
il 2011”.
La performance positiva degli spumanti
di Carpenè Malvolti si attesta
su una crescita in volumi pari al
7,9% e del 5,3% in valore, soprattutto
nei mercati esteri nel segmento
di prezzo di fascia medio-alta.
“Contenuta la redditività, – afferma
Antonio Motteran – , nonostante un
incremento della cifra d'affari, a
causa dell’aumento del costo delle
materie prime e del lavoro, inoltre la
Carpenè come sempre investe in ricerca
e anche in questo esercizio ha
realizzato importanti investimenti
per il potenziamento dell’impiantistica
di cantina, con ampliamenti
della capacità produttiva e interventi
specifici”.
Molto interessante è stata l’attività
di Ricerca&Sviluppo in particolare
nel progetto denominato L’Arte
Spumantistica, e le attività di comunicazione
dell'azienda che ha investito
risorse per la pubblicità e le
pubbliche relazioni sia sul mercato
nazionale che sui mercati esteri di
Svizzera e Quebec. Infine, ottimi i
risultati conseguiti attraverso le iniziative
di promozione dell’immagine
del vino italiano di qualità svolte
in collaborazione con l’Istituto
Grandi Marchi, che annovera le famiglie
più rappresentative e storiche
del mondo del vino italiano.
Successo anche per il sito internet,
che nella Top Ten di Cantine in
Web, la speciale classifica che il portale
Winenews pubblicata ogni anno
dopo aver visionato i siti di oltre
ARE O

duemila cantine italiane che hanno
scelto la rete per relazionarsi con il
potenziale consumatore, conquista
un ottimo ottavo posto su oltre
2.300 siti esaminati”.
www.carpene-malvolti.com
SIDI SPORT
Per la stagione 2011 il Team Liquigas
Cannondale avrà sempre al suo
fianco Sidi Sport S.r.l. di Maser. Alla
presentazione ufficiale della squadra
i corridori hanno sfilato in passerella
indossando oltre alle nuove divise
anche le nuove calzature Sidi Ergo
2 Carbon Lite e Genius 6.6 Carbon
Lite ad essi appositamente dedicate
da Dino Signori. Si tratta infatti della
nuova accattivante versione
“bronze” impreziosita nella grafica
dai dettagli che riprendono i colori
ufficiali della divisa Liquigas-Cannondale.
Il piede, e quindi la scarpa,
rappresenta un aspetto fondamentale
per ogni ciclista è il punto di
unione tra l’atleta e la sua bicicletta,
tra la componente umana e il mezzo
meccanico. Ogni campione ha le
sue esigenze e le sue preferenze, se
Ivan Basso utilizza Genius 6.6 Carbon
Lite, Vincenzo Nibali invece ha
scelto Ergo 2 Carbon Lite. Inoltre
Sidi Sport sarà presente con l’inconfondibile
“vortice Sidi” sui calzini
ufficiali da gara dei corridori e fornirà
alla squadra i copri scarpa, sia i
modelli che proteggono il piede degli
atleti da pioggia e vento sia i modelli
che contribuiscono all’aerodinamica
del piede nelle prove a cronometro.
Una partnership di lunga data quella
che unisce Sidi Sport e Liquigas
Sport, un rapporto destinato a durare
nel tempo rinforzandosi vittoria
dopo vittoria. Il Team Liquigas-Can-
nondale si presenta al via con una
rosa eccezionale da Ivan Basso, re
del Giro d’Italia 2010, a Vincenzo
Nibali, vincitore della Vuelta a
Espana, passando per giovani di
grande valore come Peter Sagan,
Daniel Oss, Jacopo Guarnieri, Elia
Viviani, Kristijan Koren e Davide
Cimolai ai quali quest’anno si sono
aggiunti Eros Capecchi, Damiano
Caruso e Dominik Nerz. Ivan Basso
e Vincenzo Nibali sono i testimonial
della nuova campagna televisiva “Sidi
cycling shoes” che accompagnerà
tutta la stagione del grande ciclismo
proposta da Eurosport.
Anche il ciclista belga Tom Boonen
è entrato ufficialmente a fare parte
della scuderia dei campioni targati
Sidi Sport con le calzature Sidi Genius
6.6 Carbon Lite.
www.sidisport.com
EUROMOBIL
Il Gruppo Euromobil di Falzè di
Sernaglia della Battaglia, specializzato
nella produzione di sistemi e
complementi di arredo, è stato main
sponsor dell’edizione 2011 di Artefiera
Art First, Fiera internazionale
d’arte contemporanea di Bologna.
L’azienda sostiene la manifestazione
da ben cinque edizioni e parallelamente
promuove il “Premio Gruppo
Euromobil under 30”, importante
riconoscimento – arrivato anch'esso
al quinto appuntamento – riservato
ad un artista under 30, presente, con
una sua opera, nelle Gallerie che
espongono ad Artefiera.
Si tratta di un Premio acquisto assegnato
da una giuria formata da
esperti e dai titolari del Gruppo, da
sempre attenti alle suggestioni e novità
che provengono dall’arte contemporanea.
Il 29 la scelta della
imprese trevigiane
Giuria, che ha premiato Adelita
Husni-Bey quale vincitrice della
quinta edizione del Premio Gruppo
Euromobil under 30. Giovane italolibica
di 25 anni, ad Artefiera è stata
presentata dalla Galleria Laveronica
di Corrado Gugliotta. L’artista vive
e lavora a Londra dove ha conseguito
un Master in Fotografia e Culture
Urbane presso la Goldsmiths Uni-
versity e frequentato il Chelsea College
of Art and Design. Ha già al
suo attivo diverse mostre a Londra,
in altre città europee e in Italia. 28
gallerie internazionali hanno candidato
i loro artisti (32) per un totale
di 42 opere visionate dalla Giuria
del Premio così composta: Gaspare,
Antonio, Fiorenzo e Giancarlo Lucchetta,
titolari del Gruppo Euromobil
e collezionisti d'arte, Silvia Evangelisti,
direttore di Artefiera Art
First, Beatrice Buscaroli e Walter
Guadagnini, critici d'arte, Aldo Colonetti,
direttore scientifico IED,
Cleto Munari, designer. Segretario
della Giuria l'architetto Roberto
ARE O
43

Gobbo. Così è stata motivata la
scelta dell'opera: “Perché la sua
opera si distingue per la capacità di
affrontare il tema della figura con
originalità, inserendola all'interno
di uno spazio misterioso e volutamente
ambiguo. La tela è caratterizzata
da una sospensione temporale
e spaziale che invita alla riflessione.
La padronanza del linguaggio
pittorico conferma il raggiungimento
di una notevole maturità
espressiva”.
Per tutta la durata di Artefiera Art
First, l'installazione “I luoghi dell'arte
I luoghi del design” ha ospitato le
opere vincitrici delle passate edizioni
del premio ed è stato punto di incontro
per artisti, critici ed appassionati,
accolti dai fratelli Lucchetta.
“Una componente molto importante
della strategia di comunicazione
del Gruppo Euromobil è imperniata
sulla promozione dell'arte moderna
e contemporanea – affermano i fratelli
Lucchetta – In particolare il
Premio Gruppo Euromobil Under
30 è il nostro modo di guardare al
futuro”.
La prima edizione del Premio ha
avuto come vincitore l'artista Jakub
Nepras della Repubblica Ceca, la seconda
edizione l'italiano Paolo Maggis,
la terza edizione l’artista tedesco
Lars Teichmann e la quarta, l’inglese
Rob Sherwood.
Le opere vincitrici delle prime quattro
edizioni del Premio sono state
presentate, riunite, nello Spazio
Gruppo Euromobil. Nell’installazione,
ideata da Roberto Gobbo, è stato
presentato un video, girato all’interno
dello spazio espositivo rinnovato
del Gruppo: attraverso lo sguardo di
un bambino, in un mondo di sogni e
desideri, sono stati mostrati vari am-
44
bienti, arredati con le ultime collezioni
Euromobil cucine, Zalf mobili
e Désirée divani, che si animano di
immagini di volta in volta evocative,
emozionanti, storiche, fantastiche,
affettuose, familiari, giocose, eroiche.
www.gruppoeuromobil.com
GALDI
Galdi S.r.l. di Postioma di Paese, importante
operatore nelle macchine
per il confezionamento dei prodotti
lattiero-caseari e dei succhi di frutta,
ha recentemente inaugurato a
Mosca 'OOO Galdi Service Center',
una nuova struttura dedicata al
supporto clienti per l'area dell'ex
Unione Sovietica, in particolare
Russia, Ucraina e Bielorussia. Una
scelta che conferma la propensione
di Galdi a commercializzare i propri
prodotti a livello internazionale,
puntando su un elevato livello di
qualità nell'assistenza al cliente.
La nuova sede di Mosca si occupa in
particolare delle attività di pre-produzione
e post-vendita, dei servizi
di manutenzione e del training degli
operatori delle macchine Galdi. Tutte
attività caratterizzate da un'elevata
customizzazione, per ridurre al
minimo i tempi d'intervento ed aumentare
l'efficienza produttiva. “Da
anni siamo presenti nell'Est Europa
e in Russia, dove abbiamo raggiunto
grandi risultati in termini di vendite,
rispondendo alle specifiche richieste
di questo mercato” – spiega Antonella
Candiotto, General Manager di
Galdi. “La scelta di aprire una nuova
sede a Mosca nasce con il preciso
obiettivo di offrire ai clienti un servizio
di assistenza tecnica con standard
di qualità ancora più elevati,
andando loro incontro. Un servizio
reso possibile grazie alla grande pro-
imprese trevigiane
fessionalità dei nostri tecnici e collaboratori
e ad un vasto magazzino di
ricambi originali Galdi”.
www.galdi.it www.galdi.ru
YARIX –
ALTEVIE TECHNOLOGIES
Yarix S.r.l. di Montebelluna, specializzata
nella sicurezza informatica e
Altevie Technologies S.r.l. di Villorba,
società di consulenza specializzata
su soluzioni SAP, hanno raggiunto
un accordo di collaborazione
strategica che consentirà un allargamento
dei servizi offerti ai propri
clienti.Nello specifico, l’accordo
prevede che Yarix, grazie al suo Security
Team, affianchi Altevie nella
gestione della sicurezza informatica
dei propri clienti, mentre Altevie sarà
coinvolta da Yarix nell’assistenza
a tutta la sua parte di clientela che
utilizza un qualsiasi tipo di prodotto
o soluzione SAP.
Questa collaborazione, regolata da
un patto di reciproca preferenza,
consentirà alle due aziende di ampliare
e consolidare la gamma dei
servizi offerti, garantendo così ai
propri clienti evidenti vantaggi operativi
ed economici.
Questo accordo segna quindi la nascita
di un team “esteso” composto
da oltre 200 persone specializzate in
applicazioni verticali e sicurezza informatica
in ambito SAP-ERP.
www.yarix.it, www.altevie.com
21 PARTNERS
21 Partners di Treviso, gruppo di
private equity fondato da Alessandro
Benetton, ha concluso la raccolta
del suo fondo francese per 380
milioni di euro con un impegno assicurato
per il 75% da investitori internazionali.
“Grazie a questo nuovo
ARE O

importante risultato, che segue
quello del 2008 quando il nostro ultimo
fondo italiano ha raccolto 283
milioni di euro, il gruppo dispone di
circa 700 milioni per il sostegno
della crescita di societa 'industriali
europee del mid-market'”, ha commentato
Alessandro Benetton.
La controllata The Space Cinema,
nata dalla fusione di Warner Village
Cinema e Medusa Multicinema e
controllata al 51% da 21 Investimenti
e al 49% da Mediaset Rti, ha
acquisito il 100% del circuito di
multisale cinematografiche Cinecity,
presenti a Silea, Padova, Parma,
Cagliari, Trieste e Udine e terzo
operatore italiano del settore, da
Msref V, fondo gestito da Morgan
Stanley, e dalla famiglia Furlan.
L’operazione ha coinvolto anche i
fondi Delta e Gamma, gestiti da Fimit
Sgr, che hanno acquisito la proprietà
degli immobili. L’operazione
è stata finanziata da Unicredit e Intesa
Sanpaolo e consente a The Space
di dare vita a un Gruppo di oltre
200 milioni di euro di giro d’affari,
con 34 strutture e 347 schermi, con
un box office di 21 milioni di biglietti
pari al 21% del mercato.
“Sono estremamente soddisfatto
dell’operazione che possiamo ufficializzare
– ha detto Giuseppe Corrado,
Presidente e Amministratore
Delegato di The Space – Acquisire il
circuito Cinecity ci permette di aumentare
la capillarità della nostra
presenza sul territorio attraverso
multiplex ottimamente dislocati e
di riconosciuta eccellenza.
Cinecity, nel progetto The Space,
rappresenta un tassello fondamentale
in quanto leader nel mercato
Nord Est e gestore di sale moderne,
di grande qualità e perfettamente
complementari ai nostri insediamenti”.
21 Centrale Partners, assieme a Sec
Partners, ha acquisito Silhouette,
leader svizzero nel ramo dei centri
fitness. Silhouette conta 37mila soci
iscritti grazie a un network di 22
club dislocati tra Ginevra, Zurigo e
Bruxelles, che si aggiungono a due
centri fitness interni ad aziende.
Nel 2008, 21 Centrale Partners aveva
anche acquisito Club Med Gym
da Club Méditerranée, leader francese
con una rete di 22 centri fitness
a Parigi e 32 club all’interno di
grandi aziende e hotel di lusso per
un totale di 70.000 iscritti. A Club
Med Gym fa anche capo IMF, la
scuola professionale per preparatori
atletici accreditata dalle principali
autorità europee di fitness. In seguito
all’operazione, Club Med Gym e
Silhouette prevedono di realizzare
ricavi per 80 milioni, con un totale
di 44 club presenti in tre Paesi europei
e un numero complessivo di
107mila soci. “Credo da sempre nello
sport e nella forma fisica come
disciplina di vita e come opportunità
di business – ha dichiarato Alessandro
Benetton, Presidente di 21
Partners –. I settori fitness e wellness
godranno di uno sviluppo molto
forte nei prossimi anni e vogliamo
esserne uno dei principali protagonisti
a livello europeo. Per questo,
attraverso l’acquisizione di Silhouette,
abbiamo voluto ampliare il progetto
avviato con Club Med Gym in
Francia e la nostra intenzione è di
renderlo sempre più internazionale
creando un gruppo leader in tutta
Europa. Guardiamo con interesse,
perciò, a tanti altri Paesi”.
Sempre a inizio anno 21 partners ha
aquisito Forma-Dis, società che si oc-
imprese trevigiane
cupa di insegnamento a distanza attraverso
programmi di formazione
professionale e che, con oltre 80mila
clienti è leader francese e uno dei
maggiori player sul mercato europeo.
Il Gruppo è composto da sei scuole
di insegnamento a distanza e nell'elearning
che offrono corsi specializzati
in diverse materie, tra cui arte,
graphic design, formazione paramedica
e sociale, cura degli animali e
dell'ambiente, giardinaggio, salute e
benessere, ma anche il settore pubblico.
Nel corso del 2010 ha generato
ricavi per circa 50 milioni di euro
e, grazie ad un modello di business
basato su contratti di formazione
pluriennali, ha guadagnato una forte
solidità, con una crescita dei ricavi
superiore al 50% già assicurata per il
2011. www.21investimenti.it
TSW STRATEGIES
TSW Strategies S.r.l. di Treviso ha
progettato l’interfaccia del nuovo sito
di Jacuzzi® e ha collaborato con
l’agenzia creativa per lo sviluppo di
un sito efficace nella comunicazione
e costruito attorno ai bisogni dei
clienti e degli appassionati dell’azienda
leader degli idromassaggi.
L’inizio del 2011 è stato momento
importante per la presenza in rete
di Jacuzzi, con la pubblicazione delle
nuove funzionalità interattive e
delle versioni in lingua del nuovo sito
Jacuzzi.eu.
Jacuzzi® e TSW Strategies collaborano
dal 2002 per rafforzare la presenza
dell’importante brand italiano
leader nell’idromassaggio, con una
strategia di marketing online che
raggiunge il mercato italiano ma anche
quello internazionale, in particolare
quello russo.
TSW Strategies ha messo in campo
ARE O
45

un team di lavoro multidisciplinare
che ha studiato il posizionamento di
Jacuzzi® in rete e i valori associati
al brand, grazie al monitoraggio delle
conversazioni in blog, forum, portali
di opinioni e social media. Il
rendimento del sito precedente è
stato verificato attraverso l’analisi
dei dati statistici e del comportamento
degli utenti durante la navigazione,
per individuare le aree di
miglioramento e contenuti di particolare
interesse per i navigatori.
Grazie alla collaborazione con TSW
Strategies, il nuovo sito Jacuzzi® è
un efficace strumento di marketing
online, che dedica la massima attenzione
alla user experience e alla visibilità
nei motori di ricerca, coinvolgendo
i navigatori in una totale
esperienza di benessere.
TSW Strategies è una società specializzata
in strategie di marketing online.
Nasce nel 1997, con l’obiettivo
di mettere in relazione le aziende
con le persone, attraverso le opportunità
offerte da internet. E’ composta
oggi da 45 persone e coordina tre
brand dedicati:TSW Search Marketing
che si occupa di visibilità online
e nei motori di ricerca, About User
specializzato in usabilità, progettazione
e design, web analytics e
About You dedicato al monitoraggio
e alla gestione dell’identità e della
reputazione online. TSW Strategies
è in evoluzione costante e conta su
una rete di partner qualificati per gli
strumenti del marketing online che
non sviluppa direttamente.
www.tswstrategies.com
TEXA
Texa S.p.A. di Monastier ha raggiunto
un obiettivo importante sul fronte
della qualità: dopo la prima certi-
46
ficazione Iso 9001 conseguita nel
2005 e revisionata nel 2009, da gennaio
2011 è infatti certificata Iso/TS
16949. Lo standard internazionale
Iso/TS16949 è espressamente dedicato
al primo equipaggiamento del
settore automotive, essendo stato
sviluppato da IATF (International
Task Force Automotive), composta
da costruttori europei, americani e
giapponesi e da associazioni del settore
automobilistico. La Iso/TS
comprende tutti i requisiti della Iso
9001 e requisiti supplementari spe-
imprese trevigiane
cifici al settore automobilistico.
Lo standard Iso/TS16949 è orientato
ai principi della massima affidabilità
dei prodotti e stabilità dei processi.
Sebbene la Iso 16949 Ts riguardi
la progettazione, il testing, e
la realizzazione di prodotti da installare
a bordo dei veicoli per primo
equipaggiamento ed i relativi
processi aziendali per la gestione
della qualità, Texa ha deciso di applicare
questo standard ai nuovi
strumenti in sviluppo, ai processi
connessi ed ai servizi di riferimento,
anche se non destinati al primo
equipaggiamento.
Con questa nuova certificazione,
l’azienda ha fatto dunque proprie le
regole peculiari dei costruttori di
vetture, noti per l’attenzione ai controlli
di qualità. Tra le altre: estrema
severità sulla difettosità, riassumibile
con l’obiettivo del “Difetti Zero”;
introduzione dell’utilizzo degli strumenti
Fmea, Ppap, Apqp, Spc, Msa,
Control plan; motivazione e consapevolezza
del personale; piani di
emergenza per la continuità operati-
ARE O

va; tecniche statistiche per l’utilizzo
dei dati. La conformità all’applicazione
del nuovo sistema di gestione
per la qualità verrà assicurata da rigorosi
controlli periodici eseguiti da
personale interno qualificato ed enti
accreditati.
I nuovi prodotti Texa rispetteranno
quindi le severe procedure richieste,
ad iniziare dalla nuova macchina
per l’aria condizionata Konfort, collaudata
con una preserie tecnica di
ben 200 esemplari.
“Siamo convinti – dice il Presidente
Bruno Vianello – che il futuro si
giocherà sempre di più sulla qualità
degli strumenti e sulla loro affidabilità.
Adeguarci alle norme estremamente
restrittive dell’Iso/TS ha rappresentato
un grosso impegno, ma
siamo sicuri verrà apprezzato dai
clienti e ci garantirà una soddisfazione
da parte del meccanico ancora
superiore a quella odierna”.
www.texa.it
LAMA 2
Lama 2 S.r.l. di Quinto di Treviso,
azienda specializzata nella produzione
di ponteggi in alluminio per
pittori è stata selezionata da Thales
Alenia Space Italia per la fornitura
di una torre mobile da lavoro su cui
vengono effettuati i rifornimenti di
propellente per il lancio in orbita
dei satelliti del programma Globalstar2.
L'attrezzatura marchiata Lama
è stata utilizzata nella campagna
gestita da un lanciatore russo svoltasi
presso il Cosmodromo di Baikonur,
in Kazakistan, punto di riferimento
del Roscomos, l'Agenzia
Spaziale russa. La realizzazione della
torre mobile Quicksystem è stata
concepita sin nei minimi dettagli
dall'ufficio tecnico interno all'azien-
da sulla base di specifiche esigenze
del committente. Tutti i componenti
dell'attrezzatura fornita sono stati
realizzati in alluminio al fine di evitare
rischi di scintille e incendio nella
fase di rifornimento del propellente;
anche le ruote, installate per
garantire la massima mobilità della
torre, sono state dotate di messa a
terra.
Lama 2 è diventata a inizio 2010
parte del Gruppo Pilosio S.p.A. di
Tavagnacco (Udine), a cinque anni
di distanza dall’avvio dell’operazione
di incorporazione, e ha trasferito
nel corso dell’anno la sede operativa
da Riese Pio X a Quinto di Treviso,
dove si concentrano ora le attività
commerciali, di stoccaggio, gli uffici
tecnici e di progettazione, con showroom
dei prodotti in alluminio.
“Questa importante commessa dimostra
la bontà della strategia intrapresa
dal Gruppo, che fonda le azioni
sull’internazionalizzazione delle
aree di vendita e su una forte spinta
allo studio di nuove soluzioni da
proporre al mercato nel segno della
globalità dell’offerta – spiega Dario
Roustayan, Amministratore Delegato
di Pilosio. Il completamento dell’acquisizione
di Lama, in questo
senso, ha segnato una tappa fondamentale
nel progetto di rilancio della
società grazie al suo ottimo e pregresso
posizionamento sul mercato
imprese trevigiane
e alla qualità dei prodotti”.
Il marchio Lama è nato nel 1990,
diventando un riferimento nei ponteggi
leggeri da manutenzione e restauro.
Produce attrezzature specifiche
in alluminio per manutenzione,
restauro e dipintura, progettate con
soluzioni brevettate per ridurre i
pesi semplificando le fasi di montaggio
e smontaggio. Fra queste, il
ponteggio fisso di facciata in alluminio,
il sistema di ponteggi modulari
Dario Roustayan
in alluminio con aggancio brevettato
Quick System dotato di uno speciale
gancio magnetico, e una vasta
gamma di coperture provvisionali
modulari a travi prefabbricate in alluminio
per cantieristica edile, manifestazioni
ed eventi e restauri.
www.lamaponteggi.com
H – FARM
H-Farm S.p.A., il Venture Incubator
con sede a Ca’ Tron, si appresta
chiudere un importante aumento di
capitale. Questo aumento e' indiriz-
ARE O
47

zato a finanziare nei prossimi cinque
anni circa dieci nuove aziende
digitali all'anno. L'investimento previsto
e' di dieci milioni di euro e dovrebbe
portare ad impiegare, a regime,
oltre 500 addetti nell'area dei
servizi digitali nella sola area di Ca'
Tron, che sempre di più diventerà
una valley.
L'aumento, sottoscritto anche da al-
Riccardo Donadon
cuni dei soci esistenti come Lauro
Buoro (Nice S.p.A. di Oderzo) e
Giovanni Zorzi (Zorzi, veicoli industriali
S.p.A. di Treviso) – vede ora
tra gli altri l'ingresso nel capitale di
Luca Marzotto (Zignago Vetro
S.p.A. di Fossalta di Portogruaro),
Nicola Riello (presidente Riello Investimenti),
Mauro Banchero (presidente
ICT Team ed ex amministratore
delegato SunMicrosystem),
Barbara Donadon (Amministratore
delegato di Altana S.p.A. di Paese) e
Riccardo Lorenzini (fondatore dell'omonima
e storica società di comunicazione).
www.h-farmventures.com
MBN NANOMATERIALIA
Il 18 febbraio è stata presentata nella
sede della Provincia di Treviso
un’invenzione tecnologica frutto del
progetto europeo Manudirect, di
durata decennale, finanziato dall’Unione
Europea con 8 milioni di
48
euro e coordinato dal consorzio interuniversitario
CSGI (Nanomaterials
laboratory con sede a Vascon di
Carbonera) e Siemens Corporate
AG, al quale hanno collaborato importanti
aziende e centri di ricerca
europei. Protagoniste di questa iniziativa
la MBN Nanomaterialia
S.p.A. di Vascon di Carbonera e Manudirect
S.r.l. che hanno realizzato
una stampante 3D ad alta definizione
per nano materiali.
Ad inaugurare questa tecnologia
“made in Treviso”, l’Assessore Michele
Noal, che ha salutato con viva
soddisfazione e con i migliori auspici
il risultato del lavoro delle due
aziende, che assieme ad altre dislocate
nella zona industriale di Vascon
di Carbonera compongono un promettente
‘Polo industriale delle nanotecnologie
della Marca’”.
L’invenzione (tecnicamente: piattaforma
industriale di sinterizzazione
laser) tramite la sinterizzazione laser
di nanomateriali (nanopolveri),
sviluppati per questo tipo di processo,
è in grado di produrre oggetti solidi
3D nanostrutturati con precisione
e accuratezza geometrica molto
elevata. Tutto ciò permette di rispondere
efficacemente alle necessità
crescenti dell’industria di componenti
dalle geometrie molto complesse
e costruiti con materiali aventi
proprietà ottimizzate a seconda
dell’applicazione. Attualmente non
esiste nel mercato uno strumento
capace di simili prestazioni e la sua
spendibilità in campo industriale è
potenzialmente infinita: basti pensare,
ad esempio, ai dispositivi medico-chirurgici,
che necessitano di
componenti di altissima precisione,
ma anche all’industria automobilistica
e aerospaziale. “Le nanotecno-
imprese trevigiane
logie rappresentano il futuro e la
Provincia di Treviso è orgogliosa di
disporre di un centro propositivo e
all’avanguardia quale il Polo delle
Nanotecnologie di Vascon di Carbonera»,
questo il commento dell’Assessore
provinciale Michele Noal.
“Per le istituzioni è un dovere prestare
attenzione a queste realtà, importanti
non solo per il potenziale di innovazione
tecnologica e industriale,
ma in senso lato per lo sviluppo dell’economia
del territorio, contribuendo
alla competitività delle nostre imprese
e generando occupazione. Auspico
che il progetto Manudirect sia
solo il primo dei grandi risultati delle
nanotecnologie trevigiane e che queste
possano diventare una nuova produzione
tipica della Marca”.
“Il Polo industriale delle nanotecnologie
di Treviso è una realtà profondamente
radicata nel territorio
e soprattutto un insieme di aziende
molto competitivo a livello europeo”,
afferma Paolo Matteazzi, Presidente
di MBN Nanomaterialia,
nonché della Piattaforma Europea
delle Nanotecnologie. “Manudirect
è solo uno dei progetti perseguiti
dalla nostra azienda, che opera in
un campo di primario interesse per
tutto il comparto industriale legato
alla micro-ingegneria. Le nanotecnologie
hanno un potenziale innovativo
enorme e il Veneto ne è già
un produttore e rappresentante
d’eccellenza. La piattaforma Manudirect
abbatte una frontiera delle
nanotecnologie, introducendo un
sistema di produzione che è unico
nel suo genere, capace di risvolti rivoluzionari
in tutto il manifatturiero:
questo è il futuro del settore,
ora sta alle imprese investire in
questa tecnologia”. www.mbn.it
ARE O

AXO SPORT
Annunciato l’accordo di licensing
tra Axo Sport S.p.A. di Istrana, specializzata
nella produzione di accessori,
calzature, protezioni e abbigliamento
per motociclisti, e Warner
Bros. Consumer Productsper una
nuovissima linea di caschi Jet ispirati
al mondo dei cartoon (Looney Tunes,
Batman e Superman).
Il nuovo modello Axo jet Glory WB
si vestirà così di grafiche ispirate al
mondo dei supereroi DC Comics o
a quello dei Looney Tunes. Ogni
modello nasce dalla collaborazione
tra il design team di Axo e il reparto
creativo WBCP, che supporta il licenziatario
nel processo di sviluppo
prodotto e di adattamento delle grafiche
e degli artworks.
“L’accordo con Axo Sport è un
progetto importante - commenta
Maurizio Distefano, General Manager
Italy e Agent Markets di Warner
Bros. Consumer Products - perché
riesce ad avvicinare il mondo
dei cartoon ad una fascia d’età più
alta. Ma non solo. I supereroi e l’allegra
banda dei Looney Tunes di
Warner Bros. prestano volentieri la
loro immagine per veicolare l’importanza
della sicurezza sulla strada
e sulle due ruote”. “Siamo entusiasti
dell’accordo con Warner Bros.
Consumer Products perché porta
una ventata di freschezza e ironia
alla nostra collezione urban - afferma
Valentina Zago, Amministratore
Delegato di Axo Sport. Sulla scia
del successo della cartoon mania
siamo felici di incrociare la nostra
strada con i colorati personaggi
Warner Bros. Inoltre crediamo che
il fenomeno dei “kidult”, gli adulti
che giocano a fare i bambini, sia un
trend in piena crescita che di sicu-
ro cavalcheremo in pieno con questo
progetto”.
I caschi Axo che vedono protagonisti
Tweety, Gatto Silvestro, Taz, Batman
e Superman sono distribuiti dal
mese di marzo presso i migliori rivenditori
Axo ed i punti vendita
Coin di tutta Italia.
www.axosport.com
BENETTON GROUP
Il 15 marzo il Consiglio di Amministrazione
di Benetton Group S.p.A.
di Ponzano Veneto ha approvato il
progetto di bilancio 2010 del Gruppo.
I ricavi netti si attestano a 2.053
milioni di euro. Di particolare soddisfazione
il risultato conseguito nei
Paesi emergenti e ad elevata crescita,
complessivamente in aumento
del 13,8% a cambi correnti (+ 6,8%
a cambi costanti).
Franco Furnò, Amministratore Delegato
agli Affari Commerciali, di
Prodotto e Risorse Umane ha dichiarato:
“Sono soddisfatto, in questo
difficile contesto, per i buoni risultati
conseguiti nel 2010 in particolare
nei paesi emergenti e ad alta
crescita. Per il 2011 ci poniamo
l’obiettivo di incrementare la redditività
del punto vendita attraverso
la rivitalizzazione dell’offerta
commerciale di tutte le linee di
prodotto, il rafforzamento dell’attrattività
dei marchi e la riduzione
del time to market, oltre al continuo
miglioramento della rete a cui
è destinata la maggior parte dell’importante
programma di investimenti
previsto nell’anno. Queste
azioni avranno un ritorno nel medio
termine”. Biagio Chiarolanza,
Amministratore Delegato alle
Operations, le Business Unit estere
e la Finanza ha dichiarato: “I pro-
imprese trevigiane
grammi avviati nel 2009 e proseguiti
con determinazione nel 2010
hanno consentito di raggiungere un
buon risultato sul fronte costi e
processi e quindi di profitto. Il
Gruppo intende reagire con vigore
per contrastare l’aumento dei costi
delle materie prime e l'attesa erosione
dei margini. Sono state attivate
azioni di ulteriore efficienza in
tutte le aree e funzioni, con enfasi
particolare verso la filiera produttiva
e le attività di vendita diretta in
alcuni Paesi europei ed extra europei.
In questo contesto si inquadra
anche il recente accordo per la costruzione
di un nuovo sito produttivo
in Serbia. L’insieme di queste
misure genererà benefici già nel
breve termine, in misura crescente
col trascorrere del tempo.”
L’Ebitda della gestione ordinaria si
attesta a 311 milioni di euro, pari al
15,2 % dei ricavi. A questo risultato
hanno contribuito con segno positivo
i programmi di miglioramento
del costo di prodotto e, al netto delle
variazioni nei cambi, i risparmi sulle
spese generali ed amministrative.
L’Ebit raggiunge 208 milioni di euro
pari al 10,1% dei ricavi. L’utile netto
dell’esercizio si attesta quindi a 102
milioni di euro, con un’incidenza
percentuale sui ricavi pari al 5%.
Gli investimenti complessivi netti
sono stati pari a 122 milioni (113
milioni nel 2009) e sono stati in
gran parte indirizzati sullo sviluppo
della rete commerciale, attraverso il
rinnovo di alcuni dei principali flagship
nelle metropoli più importanti
(Parigi, Milano, Londra su tutte), le
nuove aperture nei mercati emergenti
(Mongolia, Siberia, Russia) e
l’acquisizione di ulteriori location
(New York, Washington).
ARE O
49

Il capitale investito si attesta a
1.984 milioni.
Il Consiglio ha proposto all’Assemblea
degli Azionisti, convocata a
Ponzano il 28 aprile, in considerazione
della positiva generazione di
cassa, la distribuzione di un dividendo
complessivo di circa 43 milioni
di euro, pari a 0,25 euro per azione
(0,23 euro per azione nel 2010
A inizio anno il Gruppo Benetton
ha firmato a Nis, nel Sud della Serbia,
un accordo per la realizzazione
di una fabbrica di produzione che
nei prossimi quattro anni impiegherà
2.700 dipendenti. L'investimento
ammonta a 43,2 milioni di euro e
Benetton acquisterà per 3 milioni di
euro gli stabilimenti della compagnia
tessile Nitex, che verranno in
gran parte ristrutturati e convertiti
alla produzione del Gruppo.
Con il 2011 ha preso il via il progetto
iPad di Benetton rivolto alla propria
rete di agenti che, grazie a
un’applicazione dedicata, sono oggi
collegati on line con le aree prodotto
di tutti i marchi – United Colors
of Benetton donna, uomo e bambino,
Sisley, Sisley Young, Playlife, Undercolors
– per seguire in tempo
reale il processo di sviluppo delle
collezioni, dalla concezione dei nuovi
prodotti all’ordine di acquisto finale.
Via tablet la rete commerciale
Benetton può conoscere lo stile, le
tendenze e i colori delle collezioni
nascenti e coglierne ogni dettaglio,
dalle immagini dei tessuti alle foto
dei prototipi, dalle schede tecniche
di lavorazione al listino prezzi. Tutto
il ciclo di creazione e vendita delle
collezioni Benetton può quindi contare
su una maggiore integrazione e
velocità grazie, ad esempio, all’aggiornamento
immediato dei dati e
50
alla maggiore rapidità nell’effettuare
gli ordini. Il nuovo sistema Benetton,
inoltre, conferma l’indirizzo di
una crescente attenzione all’ecosostenibilità,
grazie a una sensibile riduzione
dell’utilizzo della carta e
dei trasporti. La nuova applicazione
è destinata ad avere ulteriori sviluppi:
è già stato avviato un programma
dedicato a United Colors of Benetton
adulto per la realizzazione di un
negozio virtuale tridimensionale,
che permette alla forza vendita di
vedere sul tablet sia la suddivisione
dei prodotti per temi sia l’allestimento
delle vetrine e la disposizione
dei capi in negozio. E’ stato inoltre
lanciato Facebook Deals, che
consente ai possessori di smartphone
di entrare in comunicazione diretta
con il mondo Benetton e di conoscere
le novità, le iniziative e le
promozioni speciali dei vari marchi.
Benetton Group ha introdotto innovativi
e leggeri appendiabiti in legno
liquido – al 100% biodegradabile e
riciclabile – al posto dei comuni
modelli di plastica, con un risparmio
di seicento tonnellate di plastica
rilasciate nell’ambiente. Gli appendiabiti
ecologici sono stati sviluppati
da P.M.P. S.r.l. di San Polo di
Piave in collaborazione con il Fraunhofer
Institut Chemische Technologie
di Pfinztal Berghausen (Germania),
andranno gradualmente a sostituire
i predecessori in tutta la rete
mondiale di negozi Benetton.
Il programma degli appendiabiti in
legno liquido rientra in un più ampio
progetto di business ecosostenibile
avviato da Benetton. Altri due
programmi concreti di sostenibilità
ambientale che segnano il cammino
verde di Benetton riguardano i capi
in cotone biologico e gli shopper in
imprese trevigiane
carta eco-friendly. Nelle collezioni
bambino Benetton il cotone biologico
rappresenta già oltre il 30% del
totale dei capi in cotone, e con la
collezione primavera-estate 2011 si
arriverà a un totale di 13 milioni di
capi in cotone organico distribuiti
tra i diversi marchi del Gruppo. Lo
documentano le certificazioni eticoambientali
dei “Prodotti Tessili Biologici”
in accordo con lo Standard
GOTS (Global, Organic, Textile,
Standard), un marchio adottato a livello
internazionale che è sinonimo
di garanzia della coltivazione. L’interesse
dello Standard GOTS è rivolto
alla sostenibilità etico-ambientale
(garantisce che i prodotti siano
Ogm Free e che provengano da coltivazioni
a basso impatto). Benetton
effettua un ciclo costante di controlli
per garantire che all’interno
della fibra non sia presente il promotore
CaMV 35S che indica la
presenza di cotoni Ogm.
Già dal gennaio 2010, inoltre, ogni
cliente che compra in un negozio
United Colors of Benetton porta a
ARE O

casa il suo acquisto in una shopper
di carta eco-friendly craft white, lavorata
usando esclusivamente inchiostri
a base acquosa e proveniente
da una cartiera certificata FSC, il
marchio che identifica prodotti provenienti
da foreste controllate e gestite
secondo i dettami della sostenibilità
sociale e ambientale.
www.benettongroup.com
BETTIOL
Bettiol Impianti Tecnologici di Villorba
è l’azienda capogruppo dell’ATI
esecutrice dell’impianto di trigenerazione
che produrrà l’energia
necessaria alla sorgente di luce di
quarta generazione al Sincrotrone di
Trieste; il cantiere si è chiuso alla fine
del 2010. Si tratta di una “luce”
che consentirà di investigare in modo
diretto fenomeni a livello atomico
e molecolare in fisica ed in biologia
con enormi attese da parte del
mondo della ricerca.
Enrico Bettiol
L’impianto di trigenerazione è preposto
a produrre energia elettrica
con elevate caratteristiche qualitative
per i carichi convenzionali e privilegiati
e con garanzia di continuità
assoluta a produrre calore e freddo
per i sistemi di condizionamento,
solo freddo per i sistemi di processo
del laboratorio. L’impianto si com-
pone di tre gruppi generatori con
motore endotermico alimentato a
gas metano di potenza elettrica singola
pari a 580 kW, uno stabilizzatore
di energia elettrica di tipo rotativo
con potenza nominale 1,1
MVA ed un assorbitore a doppio effetto
con Pf=1570 kW. I tre generatori
elettrici potranno funzionare sia
in isola che in parallelo con la rete
esterna. Il calore prodotto per mezzo
degli scambiatori è utilizzato dai
sistemi di condizionamento, mentre
una batteria di scambiatori acqua
aria consentirà lo smaltimento in atmosfera
dell’eventuale calore in eccesso.
Parte dello stesso calore alimenta
una macchina ad assorbimento
misto combinata a bromuro
di litio in grado di produrre l’energia
frigorifera necessaria sia per le
macchine di processo che producono
la luce di quarta generazione, sia
per i sistemi di condizionamento
estivo. La qualità elevata richiesta
per l’energia elettrica prodotta e
utilizzata per i processi del laboratorio
ha richiesto l’adozione di un
gruppo di continuità rotante dotato
di volano appositamente dimensionato.
La regolazione dell’intero sistema
è gestita totalmente in automatico.
Il tasso di innovazione è alto, come
dimostrano i risultati che si ottengono
dal suo impiego. La produzione
combinata di energia elettrica e frigorifera
con un impianto di trigenerazione
dotato di assorbimento misto
consente di raggiungere un rendimento
globale del sistema pari al
98%, mentre con assorbitore a sola
acqua calda il rendimento si riduce
al 79%. Di contro, con un rendimento
del 43% per produzione di
energia elettrica mediante centrale
imprese trevigiane
termoelettrica, il rendimento del sistema
diventa pari al 64%. Qualora
i cogeneratori funzionino al 75%
(funzionamento normale), 24 ore al
giorno e 365 giorni l’anno, la minore
emissione di CO 2 in atmosfera risulta
pari rispettivamente a 9600 e
4300 tonnellate di CO 2 .
Bettiol Impianti, che fa capo all’Ingegner
Enrico Bettiol, progetta ed
installa impianti termotecnici dal
1957. L’azienda si propone come
partner nella realizzazione di strutture
commerciali, turistiche, civili
ed industriali; Bettiol fornisce dal
1998 anche l’impiantistica elettrica
e all’occorrenza sviluppa la fornitura
chiavi in mano, inclusa quindi la
parte edile, con l’obbiettivo di dare
un servizio completo al cliente offrendosi
come unico interlocutore.
Attività tipicamente svolte sono interventi
in ambito di riqualificazione,
ristrutturazioni, realizzazioni di
ambienti particolari come sale operatorie,
cucine per comunità ed ambienti
che devono rispondere a normative
specifiche. L’adozione di sistemi
di risparmio energetico e l’installazione
di tecnologie per lo
sfruttamento delle energie alternative
come sistemi fotovoltaici, solare
termico, geotermia, cogenerazione e
trigenerazione abbinati anche alla
telegestione rientrano nelle cono-
ARE O
51

scenze e convinzioni del personale
aziendale a tutti i livelli; grazie al
know how acquisito Bettiol si propone
come valido consulente già in
fase progettuale. Le recenti acquisizioni
consolidano la presenza storica
dell’azienda in Alto Adige e rafforzano
la penetrazione nel settore
commerciale ed industriale.
www.bettiolimpianti.com
BOTTEGA DEL SOFFITTO
È stato aperto da poco, a cura di Legno
d’Epoca espressione della Bottega
del Soffitto S.r.l. di Montebelluna,
un nuovo show room a Cortina
d’Ampezzo. Trattandosi della vetrina
promozionale di un’azienda
operante nel settore dell’arredamento
d’interni, non poteva che situarsi
in Via dei Marangoni. L’esposizione
è articolata in un appartamento di
150 mq, che si sviluppa su due piani,
e ospita sette ambienti di tipologia
differenziata. Fedele alle caratteristiche
dell’azienda madre, nota anche
come Bottega del Soffitto, nella
realizzazione dimostrativa sono stati
impiegate boiseries e soffittature
d’epoca provenienti dalla collezione
di Tarcisio Scandiuzzi. Il mitico patrimonio
ligneo del maestro di
Montebelluna, raccolto in cinquant’anni
di paziente ricerca, comprende
oltre 100 soffitti gotici, 120 travi
portanti scolpiti con motivi di varie
epoche, più di 1000 travetti originali
diversamente intagliati e scolpiti,
più di 350 tra stube e boiseries, almeno
1.000 porte di passaggio, oltre
a 250 ante di mobili e armadi; datati
a partire dall’XI secolo e particolarmente
concentrati tra il 1500 e il
1600. Gli ambienti in visione a Cortina
sono stati, infatti, realizzati
ognuno in uno stile diverso con ele-
52
menti coerenti tra loro per epoca e
provenienza. Un’opera di ricostruzione
filologica che, come tutti gli
interventi arredativi di Legno
d’Epoca, si ammanta di sapori culturali.
Sia lo show room di Cortina,
sia il Museo di Montebelluna sono
visitabili su appuntamento telefonico,
fissabile rispettivamente allo
0436.866925 o allo 0423.600692.
www.legnodepoca.it
DEMA PUBBLICITA’
Dema Pubblicità di San Vendemiano
è stata tra i Gold Sponsor della
Treviso Marathon, giunta quest'anno
alla 8° edizione e che ha visto
l'iscrizione di oltre 3.000 atleti.
L’azienda si è occupata della stampa
del materiale pubblicitario-informativo
necessario all'allestimento nelle
aree partenza-arrivo e lungo il tragitto
della gara. Dema Pubblicità
opera nel campo della stampa digitale,
è sempre tra i leader nel Nord-
Est per la comunicazione mobile e
parcheggiata grazie ad una flotta di
automezzi che supera le 50 unità.
Negli ultimi mesi è stata maggior-
imprese trevigiane
mente intensificata l'attività riguardante
la decorazione dei mezzi
aziendali per clienti di primaria importanza.
Autoveicoli e furgoni
commerciali vengono rivestiti, anche
integralmente, con speciali pellicole
di adesivi stampati in quadricromia.
L'azienda è attrezzata con
macchinari anche per la plastificazione
delle stampe che permette così
una maggiore resistenza e durata
agli agenti atmosferici nel corso del
tempo.www.demapubblicita.com
SALEWA
Il Gruppo Oberalp S.p.A. di Bolzano
ha potenziato la propria divisione
Footwear creata nel 2005 a Montebelluna.
L’inaugurazione è avvenuta
il 24 gennaio alla presenza del
fondatore Heiner Oberrauch. “Abbiamo
deciso di investire dove altri
si sono arresi e hanno trovato difficoltà
– ha commentato il numero
uno di Oberalp – e dedicando risorse
a questa struttura vogliamo dare
anche un segnale forte al mercato: il
nostro obiettivo è fare innovazione,
e quindi confermare la posizione di
leadership che abbiamo conquistato
in questi anni”.
Innovazione che viene strategicamente
posizionata in un territorio
dalla forte tradizione manifatturiero
nel comparto tempo libero. “Investire
in progetti di sviluppo di nuovi
ARE O

soluzioni tecniche per l’abbigliamento
sportivo a Montebelluna significa
insediarsi nel territorio che
storicamente ha un know-how come
pochi altri territori al mondo. Il
nuovo ufficio, a regime, si avvarrà di
25 collaboratori e sarà il centro di
eccellenza Salewa/Dyanfit per lo
Heiner Oberrauch
e Maurizio Corazzina
sviluppo dell'abbigliamento integrandosi
perfettamente con la struttura
dell'avvenieristico nuovo headquarter
a Bolzano dove stiamo investendo
in un centro di ricerca che
integrerà la ricerca di base con quella
applicata ai prodotti – ha aggiunto
Maurizio Corazzina, General Manager
Operations del Gruppo Oberalp
– “e siamo certi che i risultati si
vedranno molto presto”.
A cinque anni dalla sua creazione, la
footwear division punta a chiudere
l’esercizio 2010 con un fatturato di
32 milioni di euro, un risultato ottenuto
grazie ad un gruppo di lavoro
di 22 persone. La struttura Oberalp
di Montebelluna sviluppa progetti
legati alle calzature da montagna: gli
scarponi da scialpinismo Dynafit
(pari al 40% di quota di mercato
mondiale), le calzature da alpinismo
e trekking Salewa, la collaborazione
per la Ricerca e Sviluppo degli scarponi
da sci a marchio Fischer e, non
ultimo la realizzazione di un innovativo
progetto per racchette da neve
a marchio Salewa.
“Mentre altre aziende del settore segnano
il passo, noi siamo in controtendenza
– commenta Antonio Dus,
General manager della Divisione
Footwear - e nell’area di Montebelluna
abbiamo un piano di sviluppo
che ci ha portato ad assumere il
personale specializzato disponibile
sul territorio”. E’ così che, rinforzando
la strategia vincente avviata con
la Divisione Footwear, Oberalp ha
dato vita lo scorso settembre ad un
nuovo centro di R&D operativo da
2010 e che si occuperà di ricerca di
nuove soluzioni nell’abbigliamento
tecnico di Salewa e Dyanfit (quest’ultimo
in stretta sinergia con il
gruppo di lavoro di Monaco di Baviera)
e dello sviluppo tecnico dei
prototipi. Anche sul fronte commerciale
Salewa ha investito con un
factory outlet inaugurato il 19 novembre,
dove sono disponibili prototipi
di capi di abbigliamento e
prodotti test. Questo importante
sviluppo è consentito dal successo
di tutto il gruppo Oberalp, che nel
2009 ha chiuso con un fatturato di
165 milioni di euro, segnando un
+8% rispetto all’anno precedente.
www.salewa.it, www.oberalp.it
BROLLO SIET
E’ iniziata a fine febbraio la produzione
del nuovo stabilimento russo
di Brollo Siet S.r.l. di Caerano San
Marco, azienda leader nella produ-
imprese trevigiane
zione di trasformatori per insegne al
neon e illuminazione architetturale
a catodo freddo con stabilmenti italiani
a Caerano e a Silea.
Brollo Siet realizza nei mercati internazionali
oltre il 50% del proprio
fatturato, che nel 2010 ha superato i
dieci milioni di euro con vendite in
60 Paesi nel mondo, tornando così ai
livelli pre-crisi.
Il nuovo sito produttivo di Mosca,
realizzato in joint venture, ha visto
Brollo fornire, oltre alla tecnologia
anche macchinari e impianti, con un
investimento di oltre 600mila euro,
mentre il partner locale ha conferito
ARE O
53

gli immobili. L’apertura di una sede
produttiva in Russia consente, oltre
a superare il problema dei dazi posti
dal Paese sui prodotti importati, una
produzione ed una logistica molto
più snelle, al fine di penetrare ulteriormente
nei mercati dell’area.
L’apertura dello stabilimento russo
segue all’avvio della sede indiana a
Bangalore, attiva dal 2008 sempre in
joint-venture.
“Lo stabilimento indiano – ha dichiarato
l’Amministratore Delegato
Andrea Brollo – oltre a coprire il
mercato interno serve come base
per fornire i paesi del Medio ed
Estremo Oriente e a controbilanciare
gli effetti del cambio in mercati
con riferimento dollaro. Nel mercato
locale per la fascia di prodotti
medio-bassa per lo più indirizzata al
mercato delle insegne, il 50% dei
prodotti è realizzato in loco. Per tutto
ciò che riguarda invece il mondo
dell’illuminazione, molto più orientato
alla qualità e all’eccellenza, lo
stabilimento produttivo di riferimento
rimane quello di Silea, dal
quale sono partiti anche i 600 trasformatori
corrispondenti ad oltre
10.000 metri di tubo che hanno illuminato
il padiglione cinese all’Expo
di Shanghai nel 2010.
I due nuovi stabilimenti, dislocati in
mercati strategici hanno permesso a
Brollo Siet di diventare l’azienda di
riferimento per tutto il mondo dell’illuminazione
e delle insegne”.
www.brollosiet.com
UMANA
“Dobbiamo accettare una realtà inevitabile:
la crisi ha cambiato profondamente
lo scenario socioeconomico.
Oggi abbiamo dei segnali di ripresa,
ma questo non significa che
54
torneremo indietro: il mercato dell’occupazione
oggi è più competitivo,
più esigente e richiede flessibilità,
ma non bisogna smettere di cercare
la propria occasione. In Umana,
nonostante la crisi, abbiamo assistito
all’aumento esponenziale del numero
dei nostri lavoratori somministrati
(nel 2010 erano il 32,7% in più rispetto
al 2009), e solo tra gennaio e
febbraio abbiamo trovato una nuova
opportunità lavorativa ad oltre
5.500 persone”.
A parlare è la dottoressa Maria Raffaella
Caprioglio, Vicepresidente
dell’Agenzia per il Lavoro Umana,
una donna ai vertici di un’azienda di
donne (oltre l’80% dei dipendenti).
“Uno dei dati più significativi che
abbiamo registrato”, continua la
dottoressa Caprioglio, “è riferito ai
lavoratori non più giovani che, con
la crisi, hanno dovuto cercare un
nuovo lavoro: nel 2008, le missioni
di Umana riguardavano gli over 40
solo per il 16,6%. Nel 2010, invece,
gli ultraquarantenni sono saliti già
oltre il 20%, con un 4,5% di over
50: in pratica, la ripresa economica
sta richiedendo l’esperienza dei lavoratori
che, non più giovanissimi,
hanno perso il lavoro durante la crisi
e ora si rimettono in gioco”.
Ricorrere al lavoro in somministrazione,
quindi, non è più prerogativa
solo dei giovani, ma diventa una
scelta in linea con le attuali caratteristiche
del mondo dell’occupazione.
La crescita più notevole, secondo
i dati di Umana, si è avuta nelle
professioni legate all’industria e al
settore manifatturiero (aziende che,
alla ripresa della produzione, stanno
tornando ad assumere), ma vi sono
anche molte opportunità nei servizi,
nella moda, nel turismo e nella sani-
imprese trevigiane
tà. Con l’inizio della ripresa, anche
l’Agenzia per il Lavoro Umana è
tornata a crescere, dopo aver affrontato
il periodo nero a cavallo tra
2008 e 2009, non con licenziamenti
ma ricorrendo al contratto di solidarietà.
Anche per gli amministratori.
“Abbiamo stretto la cinghia, ma il
tempo ci ha premiato: già nel terzo
trimestre del 2010 avevamo visto
una crescita di fatturato del 51% rispetto
allo stesso periodo del 2009,
ma il quarto trimestre è andato oltre:
tra settembre e dicembre abbiamo
registrato un aumento del
54,8%. La nostra scelta di fare squadra
nel momento del bisogno ha dato
i suoi frutti: siamo usciti da un
momento difficile senza licenziare
nessuno dei nostri 500 dipendenti e
senza chiudere nemmeno una delle
nostre 109 filiali. Siamo cresciuti e
vogliamo crescere ancora: per il
2011 abbiamo in programma di inserire
60 giovani talenti nella nostra
rete commerciale, per costruire
nuovi rapporti con le aziende del
territorio, e 40 stagisti in gestione
delle Risorse Umane, dotati di predisposizione
al contatto con il pubblico
e di ottime doti comunicative”
“Oggi il mondo dell’occupazione
funziona attraverso nuove regole”,
spiega la dottoressa Caprioglio. “La
definizione di “posto fisso” non sarà
mai più la stessa, perché la stabilità
non è più legata solo ad un contratto
a tempo indeterminato, quanto
piuttosto al bagaglio di competenze
del lavoratore, che può renderlo
nuovamente spendibile anche al
modificarsi delle situazioni iniziali.
La crisi ha costretto molte persone a
rimettersi in discussione, a riscoprire
l’importanza della formazione e ad
intraprendere percorsi di riqualifica-
ARE O

zione professionale. In questo scenario,
affidarsi ad un’Agenzia per il
Lavoro come Umana sta diventando
il passaggio più logico per entrare o
rientrare nel mondo del lavoro, per
la nostra capacità di far incontrare
domanda e offerta con soddisfazione
sia delle aziende che dei lavoratori
che si rivolgono a noi”.
Le offerte di lavoro di Umana sono
consultabili sul nuovo sito www.umana.it:
attraverso il portale è inoltre
possibile registrare il proprio curriculum
vitae e mantenere attivo un
servizio di Job Alert, per essere informati
in tempo reale di ogni nuova
opportunità nel settore lavorativo
di interesse.
FRACCARO
Le Officine Termotecniche Fraccaro
S.r.l. di Castelfranco Veneto hanno
presentato la linea Plaforad, soffitti
radianti per il riscaldamento e raffrescamento
di molti ambienti (come
banche, studi legali, studi dentistici,
ambulatori, ospedali, aeroporti,alberghi,
uffici commerciali oltre
che abitazioni), con alta efficienza e
risparmio energetico e grande attenzione
al design. In sintesi, ‘soffitti intelligenti’
perché oltre che piacevoli
esteticamente e funzionali (consentendo
anche di nascondere i diversi
cavi presenti), contemporaneamente
possono scaldare e climatizzare gli
ambienti. E' un prodotto tecnologico
ed ecologico: funzionando ad acqua
può essere abbinato ad altre tecnologie
ecocompatibili come pannelli solari
e pompe di calore, fornendo il
comfort termico tipico dell'irraggiamento.
I Plaforad possono essere metallici o
in cartongesso. La linea comprende i
seguenti prodotti: Plaforad GK, con-
trosoffitti radianti in cartongesso,
Plaforad V, controsoffitti metallici
con strutture portanti a vista, Plaforad
N, controsoffitti metallici con
strutture portanti nascoste, Plaforad
Q, pannelli radianti inseribili nei
controsoffitti in fibra minerale, Plaforad
IS, pannello radiante a isole
che può essere realizzato con profilo
portante in acciaio o in alluminio,
Plaforad W, pannelli radianti inseribili
nei controsoffitti in fibra mine-
rale, Plaforad ACR, soffitti radianti
ad alta capacità raffrescante, che
trova applicazione in spazi di grande
affollamento di persone come aeroporti,
stazioni, centri commerciali,
cinema eccetera.
La climatizzazione per questi innovativi
soffitti radianti è gestita da
più unità combinabili. La termoregolazione
Climatop Fraccaro, specifica
per i controsoffitti radianti, consente
di gestire in maniera intelligente
e automatica tutte le funzioni
di riscaldamento e climatizzazione
negli ambienti. Le unità Pixie sono
dedicate al rinnovo e al trattamento
termico dell’aria eliminando gli inquinanti
dagli ambienti in cui viviamo.
I deumidificatori Fraccaro serie
FRF e FRG sono apparecchi di elevate
prestazioni progettati per l’abbinamento
con i più moderni im-
imprese trevigiane
pianti di raffrescamento a pannelli
radianti.
Le Officine Termotecniche Fraccaro
sono attive da quasi cinquant’anni
specializzandosi negli apparecchi
per il riscaldamento radiante destinati
ai grandi spazi. L’irraggiamento
è un fenomeno naturale ed assicura
un notevole comfort termico con risparmio
di energia, riscaldando direttamente
le persone ed eliminando
il problema degli sprechi dovuti
al riscaldamento di grandi masse
d’aria. In questo modo si riducono
al minimo i movimenti d’aria eliminando
così anche il problema della
circolazione delle polveri nocive per
la salute. www.fraccaro.it
NICE
Il 15 marzo il Consiglio di Amministrazione
di Nice S.p.A. di Rustignè
di Oderzo, attiva nel settore dell’home
automation, ha approvato il progetto
di bilancio 2010. Lauro Buoro,
Presidente di Nice ha commentato:
“Sono particolarmente soddisfatto
di poter commentare gli ottimi risultati
del 2010 che presentano una
crescita dei ricavi e degli utili ed
una posizione finanziaria estremamente
solida. Gli importanti investimenti
effettuati nel corso del 2010
e quelli pianificati nel 2011, continueranno
ad assicurare una crescita
profittevole per il Gruppo Nice ed
un ulteriore miglioramento della gestione
finanziaria. Il continuo sviluppo
del Gruppo è conseguente
anche all’inserimento di nuove figure
manageriali che ci permetteranno
di conseguire nei prossimi anni un
ulteriore percorso di crescita”.
I ricavi consolidati del 2010, pari a
183,9 milioni di euro, registrano una
crescita del 7,1%, grazie in partico-
ARE O
55

lare alle ottime perfomance del Resto
d’Europa (+23,9% sul dato
2009) e del Resto del Mondo (+
27,2%). Buona la crescita del mer-
Lauro Buoro
cato francese, primo mercato del
Gruppo (+ 3,4%) e del mercato domestico
(+ 7,3%). Il Primo Margine
nel 2010 è stato pari a 114,2 milioni
di euro rispetto a 105,6 milioni
del 2009, con un’incidenza sul fatturato
del 62,1%. L’Ebitda è stato
pari a 47,0 milioni con una marginalità
del 25,6%, l’utile netto pari a
29,2 milioni, rispetto ai 26,8 milioni
del 2009, con un margine del
15,9%. Il Consiglio di Amministrazione
ha proposto la distribuzione
di un dividendo di 0,0736 euro per
azione www.niceforyou.com
CLAIM
Claim, branding value, agenzia di
comunicazione e web agency di
Preganziol guidata da Luca Ferrazza,
Alberto Colla e Giuseppe Binco-
56
letto, ha avviato la collaborazione
con Advisionair per l’ideazione della
campagna di comunicazioni 2011 di
U.S.P.A., brand americano di sportswear,
licenziato da United States
Polo Association, la storica Associazione
del polo americana nata nell’Ottocento.
Per il brand, leader a livello
internazionale, Claim e Advisionair
hanno studiato una strategia
di comunicazione a supporto del lancio
della nuova collezione europea: la
nuova campagna adv U.S.P.A. è attualmente
on air e declinata sui principali
periodici fashion in tutta Europa.
Il prossimo passo, in fase di definizione,
sarà la campagna worldwide
per la quale Claim e Advisionair hanno
già siglato il contratto con la casa
madre in Usa.
“E’ il più recente caso di successo
della nostra agenzia, secondo il principio
del “Think globally, act locally”-
spiegano alla Claim - . Nell’epo-
ca della globalizzazione 2.0 l’internazionalità
delle imprese si misura
sulla loro capacità di pianificare
strategie di brand che sappiano co-
imprese trevigiane
struire valore sulle diverse identità
locali. Oltre e al di là della delocalizzazione,
prevedere e cavalcare le
nuove dinamiche dei mercati signi-
fica anche sapere dove costruire relazioni
strategiche, a prescindere dai
costi. Per questo sempre più brand
esteri scelgono di affidarsi all’Italia
per creatività, design, stile comunicativo,
cosmetica di prodotto, ricerca
e sviluppo. In questo scenario
Claim, branding value si propone
come partner decisivo per lo studio
di strategie di comunicazione innovative
e vincenti”.
Claim ha saputo evolvere le sue
competenze comunicative applicandole
ai social network e alle tecnologie
interattive e traducendole secondo
i nuovi codici internazionali
di marketing. Un work in progress
continuo che ha portato il gruppo
ad essere sempre più vicino per sensibilità
e versatilità alle esigenze di
brand multinazionali.
Come Blizzard, marchio austriaco
dominatore delle piste da sci, che ha
ARE O

voluto un design di prodotto dall’inconfondibile
gusto italiano e ha affidato
a Claim lo sviluppo di un’approfondita
analisi sugli ultimi trends
stilistici, cromatici e grafici. Una
consulenza di marketing a tutto
tondo che ha spaziato dalla cosmetica
di prodotto alla comunicazione,
ai materiali pubblicitari e agli allestimenti
fieristici per assicurare un
alto impatto al marchio e ai suoi
modelli.
E come Manfrotto, storica azienda
italiana leader mondiale nel settore
delle attrezzature per fotografi, tassello
della multinazionale con base
londinese Vitec Group. Per la prima
volta la sua licenzataria israeliana
produttrice d’abbigliamento e borse
per fotografi ha scelto un interlocutore
straniero per esprimere l’identità
e lo stile delle Manfrotto Bags. La
nuova comunicazione pubblicitaria
di Manfrotto Bags parla italiano, sia
attraverso le location dello spot tv,
girato in Italia, sia attraverso le immagini
della campagna stampa e del
catalogo, scattate da un fotografo
italiano. E’ made in Italy anche la
strategia comunicativa del brand fotografico,
che ha voluto Claim per
interpretare e valorizzare la sua immagine:
l’agenzia creativa di Preganziol
ha curato tutto il materiale
pubblicitario, dai documenti below
the line all’ambient advertising, alle
campagne stampa, dai video al sito
web, dal packaging e labelling agli
stand della fiera internazionale di
fotografia e imaging photo show.
www.claim.it
DA PONTE
La Distilleria Andrea Da Ponte
S.p.A. di Conegliano ha presentato
il suo nuovo liquore GattaNera, che
nasce da un infuso di dieci erbe officinali
in grappa ottenuta dalle vinacce
di Prosecco Superiore unite
alla menta e alla liquirizia.
“Ad averlo ispirato – racconta Francesco
Fabris, Amministratore unico
della Da Ponte – è la fama della storica
Theriaca veneziana dai miracolosi
effetti, usata sin dall’alba dei
tempi come panacea in grado di
“...confortare lo stomaco, la testa, la
vista, rallegrare il cuore, rinvigorire
l'uomo e promettere lunga vita...”.
Si racconta che Pompeo dopo aver
sconfitto Mitridate, re del Ponto,
avesse trovato la ricetta tra i suoi effetti
personali, da cui il nome di
elettuario di Mitridate. Qualche
tempo dopo, Nerone lo fece perfezionare
dal suo medico Andromaco,
e Galeno di Pergamo, medico di
Marco Aurelio, diede a questo rimedio
il nome di Theriaca”.
“GattaNera è una bevanda versatile
e moderna, con proprietà digestive,
toniche e corroboranti. La sua ridotta
gradazione alcolica di 19 gradi la
imprese trevigiane
rende ideale in ogni occasione, adattandosi
alle esigenze dei consumatori
di tutte le età. Al primo sorso si
prova una sensazione morbida e
suadente, in cui i sapori si mescolano
in un’armonia intensa ed equilibrata.
La lunghissima persistenza
del sapore e degli aromi ne fa un
‘dark drink’ rotondo e pieno, ottima
base di partenza per inventare cocktail
di grande spessore. Grazie alla
sua estrema ricchezza aromatica è
in grado di soddisfare ogni palato:
consumata ghiacciata, la sua freschezza
la rende dissetante, servita
bollente, rivela il suo morbido fascino”.
www.daponte.it
ORG_NUMERI
Org_Numeri S.r.l. di Silea, società di
servizi e consulenza nella gestione
dei temi della sicurezza, della salute
sul lavoro e dell’ambiente, nei primi
mesi del 2011 ha festeggiato il sesto
anno di vita e le oltre 300 applicazioni
di Org_Sicurezza, strumento
informatico creato e sviluppato internamente
che consente alle aziende
di avere il pieno controllo del
proprio livello di corrispondenza
agli obblighi di legge.
Uno dei più recenti obblighi in materia
di sicurezza, la valutazione del-
lo stress lavoro-correlato, che comporta
l’analisi delle cause lavorative
di stress e la verifica della presenza
di effetti ad esse correlabili, è un
esempio del ruolo determinante
dell’aspetto organizzativo nella
complessa gestione della normativa
ARE O
57

su questi temi. Con il programma
Org_Sicurezza lo staff di Org Numeri
ha già supportato decine di
aziende nell’effettuare una valutazione
del rischio stress che tenga
conto dei relativi effetti sulla salute
dei lavoratori e sulla produttività
aziendale, alla luce delle specificità
e delle esigenze dell’ambiente di lavoro,
consentendo così di attivare
delle soluzioni di miglioramento sostenibili,
con riflessi positivi sul clima
aziendale e conseguentemente
sul livello di servizio offerto dall’azienda
al proprio mercato.
www.orgnumeri.com
ASCOPIAVE
Il Consiglio di Amministrazione di
Ascopiave S.p.A di Pieve di Soligo
riunitosi il 16 mazo ha approvato
l’esercizio 2010 con ricavi consolidati
a 855,9 milioni di euro, rispetto
ai 764,2 milioni registrati nel 2009
(+12,0%). La crescita del fatturato è
stata determinata principalmente
dall’ampliamento dell’area di consolidamento
del Gruppo (+29,9 milioni
di euro), dallo sviluppo delle
attività di trading e vendita gas come
grossista (+19,2 milioni) e di
vendita di energia elettrica (+15,3
milioni), e dalla crescita dei ricavi di
vendita di gas al mercato finale che,
a parità di perimetro di consolidamento,
hanno registrato un aumento
di 19,5 milioni.
Rispetto al 2009, il margine operativo
lordo del Gruppo Ascopiave è
aumentato di 16,5 milioni di euro
(+26,8%), attestandosi a 78 milioni.
L’ampliamento dell’area di consolidamento
ha contribuito alla formazione
del margine operativo lordo
per circa 2,5 milioni, mentre il margine
realizzato sul perimetro delle
58
attività consolidate nel 2009 ha registrato
una crescita di 14 milioni,
determinata da un miglioramento
dei margini commerciali sull’attività
di vendita di gas (+24 milioni); un
incremento dei ricavi tariffari della
distribuzione (+4 milioni di euro);
un miglioramento dei margini commerciali
sull’attività di vendita di
energia elettrica (+1,1 milioni); un
contributo negativo dal saldo delle
voci di costo e di ricavo residuali (-
15,1 milioni, dovuti principalmente
a maggiori canoni pagati agli enti locali
in relazione alle concessioni di
distribuzione del gas 5,5 milioni di
euro, maggiori costi del personale
per 2,3 milioni).
Il risultato operativo del 2010, pari
a 55,8 milioni di euro, è aumentato
rispetto all’esercizio precedente di
14,7 milioni (+35,7%). Il risultato
netto consolidato, pari a 32,8 milioni
di euro, registra un incremento rispetto
all’esercizio 2009 di 7,0 milioni
(+26,9%), collegato al miglioramento
dei risultati della gestione
operativa.
I volumi di gas venduti al mercato
finale dalle società consolidate al
100% nel 2010 sono stati pari a
1.042,4 milioni di metri cubi, segnando
una crescita del 17,6% rispetto
al 2009. All’incremento dei
volumi sull’area di consolidamento
2009 (+87,1 milioni di metri cubi;
+9,8%), si è aggiunto l’effetto dell’ampliamento
del perimetro (+69,1
milioni di metri cubi). Le società
consolidate pro quota (al 49% o al
51%) nel 2010 hanno venduto complessivamente
637,1 milioni di metri
cubi di gas (+70,6 milioni di metri
cubi; +12,5%). L’attività di vendita
al Punto di Scambio Virtuale ha
comportato, nel periodo, la movi-
imprese trevigiane
mentazione di 1.057,1 milioni di
metri cubi di gas (+274,0 milioni di
metri cubi, +35,0%). Al 31 dicembre
2010 i clienti gas gestiti dalle
società consolidate al 100% ammontano
a circa 446.000, mentre i
clienti delle società consolidate proquota
sono circa 298.500. Per quanto
concerne l’attività di distribuzione
del gas, i volumi di gas erogati attraverso
le reti gestite dal Gruppo
sono stati 944,1 milioni di metri cubi,
segnando un incremento del
11,3% rispetto all’anno precedente.
La rete distributiva ha una lunghezza
di 7.583 chilometri.
Nel 2010 il Gruppo ha realizzato
investimenti per 28,5 milioni di euro,
mentre la posizione finanziaria
netta è pari a 96 milioni di euro, con
una variazione nell’esercizio di
+16,9 milioni.
Il 13 gennaio 2011 Ascopiave ha
perfezionato l’operazione grazie alla
quale è diventata partner industriale
strategico di Unigas Distribuzione
S.r.l., società attiva nella provincia di
Bergamo, e l’acquisizione del 100%
delle azioni di Blue Meta S.p.A. al
prezzo di 23,8 milioni.
Al termine dell’esercizio Ascopiave
ha raggiunto un accordo con 74 Comuni
delle province di Treviso, Venezia,
Pordenone, Belluno per la
sottoscrizione di una convenzione
per adottare una procedura condivisa
nella quantificazione concordata
del “Valore Industriale Residuo” o
“VIR” delle reti attraverso cui viene
prestato, in ciascun Comune, il servizio
di distribuzione del gas.
Ad alcuni Comuni Ascopiave ha
convenuto di corrispondere un importo
composto da una componente
fissa da versarsi una tantum alla data
della sottoscrizione della conven-
ARE O

zione. Il pagamento di tale componente
fissa comporterà un esborso
di 3,3 milioni di euro a favore dei
74 Comuni aderenti. In aggiunta,
Ascopiave ha convenuto con i Comuni
interessati il riconoscimento
di una componente variabile che sarà
pagata annualmente a seguito
della determinazione dei criteri di
valutazione del VIR, a partire dall’anno
2011, il cui importo è stimabile
in 3,8 milioni di euro annui.
Ascopiave nel corso del 2011 ha
proseguito le trattative per giungere
alla stipula della medesima convenzione
con altri 19 Comuni delle
province sopra indicate.
Il Consiglio di Amministrazione di
Ascopiave S.p.A. ha proposto all’Assemblea
degli Azionisti del 29 aprile
la distribuzione di un dividendo di
0,10 euro per azione, per un totale
di 23,4 milioni di euro, con un incremento
del11,1% rispetto all’anno
precedente. www.ascopiave.it
KERT
Si è concretizzata un’importante
partnership di K.E.R.T. S.r.l. di Caerano
San Marco con l’Arabia Saudita,
iniziata con una considerevole
fornitura di gruppi di continuità
(UPS) al Ministero degli Interni a
Jeddah e Medina. Gli UPS, in caso
di black-out, saranno in grado di garantire
il funzionamento del sistema
informatico del Ministero.Si tratta
infatti di UPS di elevata qualità, online
doppia conversione, che ricreano
continuamente un’uscita ad onda
sinusoidale pura senza tempi di
commutazione in caso di mancanza
della rete elettrica principale.
Questa fornitura al Governo saudita
è la prima di una rilevante commessa,
definita dopo un lungo percorso
60
conoscitivo fatto di visite e test qualitativi
da parte di un rappresentante
saudita. L’azienda è particolarmente
orgogliosa e soddisfatta di
aver contribuito a portare il Made
in Italy, la creatività, la tecnologia
italiana e veneta in questo importante
Paese arabo.
Kert da oltre trent’anni progetta,
produce, commercializza in tutto il
mondo, i propri sistemi di energia e
alimentazione (il riferimento ad essi
è infatti parte del marchio), ovvero
apparati elettronici volti a garantire
energia e continuità elettrica ad
ogni utenza e tra i quali spiccano
alimentatori, stabilizzatori di tensione,
UPS e gruppi soccorritori di
emergenza e antiallagamento.
Oltre che per robustezza e affidabilità
i prodotti dell’azienda si caratterizzano
sempre più per innovazione
e design. Ad esempio il Soccorritore
da incasso Flat, il primo e tuttora
l’unico ideato e progettato specificamente
per l’installazione ‘a scomparsa’
e, dunque, ideale per appartamenti,
negozi, uffici ed ovunque si
richieda attenzione allo spazio ed ai
dettagli. Oppure al design innovativo
dei nuovi Gruppi soccorritori di
emergenza, dalla linea elegante e
fluida, e la cui colorazione è personalizzabile
in base ai propri desideri.
In essi, inoltre la predisposizione per
l’integrazione in un sistema fotovoltaico
è prevista e fornita di serie.
imprese trevigiane
Sull’orientamento al cliente si sviluppa
il modello di gestione integrato
di Kert, il cui Sistema Qualità è
certificato dall’autorevole istituto
Dnv. www.kert.it
RDS NORDEST
RDS Nordest S.r.l. di Riese Pio X è
una software house specializzata
nell’implementazione di progetti
nell’ambito: Erp, Quality Management
e LIMS, Sales Management.
La pluriennale esperienza ha permesso
all’azienda di acquisire un
know how specifico nell’ambito del
Quality Management, sviluppando
una suite che copre le specifiche
esigenze aziendali con le soluzioni:
LIMS CQT2000, software per la gestione
dei progetti di R&S, delle
schede tecniche di prodotto, dell’elaborazione
ingredienti e calcolo
valori nutrizionali, taratura e manutenzione.
In particolare CQT2000 è
il LIMS (Laboratory Information
Management System) di RDS Nordest
per la gestione dei laboratori di
prove industriali e commerciali,
completamente integrabile con le
soluzioni esistenti in azienda, atto a
gestire il ciclo di vita del campione:
dalla pianificazione dei campionamenti,
all'accettazione in laboratorio
dei provini e all'inserimento, ela-
ARE O

orazione, validazione dei dati analitici
e generazione del certificato di
analisi, con lo scopo di mettere a disposizione
degli operatori informazioni
tempestive per prendere le decisioni.
La soluzione (conforme alle norme
Iso/IEC 17025) è adottata con suc-
cesso in aziende operanti in diversi
settori tra cui: alimentare, ambientale,
meccanico, tessile, inerti, farmaceutico
(alcune delle principali referenze:
Gruppo Colussi, Paluani,
Sammontana, Unilever, Levoni,
Grandi Salumifici Italiani, Aboca,
RTM Breda, Etra, Indam, CCPL
Inerti, Lab. Enochimico Polo, Magistrato
alle acque di Venezia, Olio
Carli, Umbra Acque).
Dalle esigenze delle aziende che
operano con la GDO e il canale
Ho.Re.Ca., è nata la suite di Sales
Management, la quale permette di
mappare e gestire le complesse regole
che governano i rapporti tra industria
dei beni di largo consumo e
questi canali.
La suite ottimizza l’intero ciclo di
vita del contratto, mediante: registrazione
e archiviazione dei contratti
con clienti e agenti, diminu-
zione dei rischi connessi all’applicazione
delle regole concordate, generazione
dei documenti e calcolo dei
premi da liquidare, aggiornamento
delle provvigioni da liquidare agli
agenti in base ai premi e contributi
concessi, monitoraggio dei rapporti
con il canale, disponibilità dei dati
utili alla contrattazione alla forza
vendita. E’ possibile scambiare i dati
elettronici tra sistemi eterogenei per
comunicare con i propri fornitori ai
fini del conseguimento di piani d’integrazione
amministrativa e commerciale.
I diversi attori commerciali
possono interagire con il sistema
informativo aziendale per inserire e
monitorare gli ordini, conoscere le
promozioni in essere, visualizzare
dati e informazioni utili al processo
di vendita, sia in modalità on-line
sia off-line per consentire ai capi
area e agli agenti di raccogliere gli
ordini del cliente e di trasmetterli
quando la linea è disponibile.
www.rds-nordest.it
NASTROFLEX
Nastroflex S.p.A. di Levada di Ponte
di Piave, che produce e commercializza
abrasivi flessibili destinati a vari
settori industriali e in particolare
a quello del mobile, ha realizzato
una ricerca a carattere qualitativo
sulla filiera del legno–arredo dedicata
agli orientamenti futuri delle lavorazioni,
dei materiali e delle finitura.
L’indagine si è basata sulle opinioni
e riflessioni di un campione
rappresentativo di imprese di varie
tipologie produttive che partecipano
alla filiera. L’obiettivo di Nastroflex
è stata la raccolta di elementi
utili a sviluppare nuove tecnologie
abrasive e sviluppare un modello di
comunicazione con gli imprenditori
imprese trevigiane
e i responsabili tecnici delle aziende
attraverso incontri, tramite la newsletter
Nastroflex Informa e naturalmente
attraverso il lavoro quotidiano
della propria rete di vendita.
La ricerca ha evidenziato alcune criticità
e orientamenti riguardanti le
produzioni a grande volume, il just
in time, la verniciatura ad acqua e i
materiali alternativi. Ha inoltre mostrato
l’esigenza di far crescere negli
utilizzatori le conoscenze su vernici,
macchine, colle, abrasivi e materiali
al fine di acquistare, produrre e ven-
dere meglio, soprattutto nel confronto
competitivo con i prodotti
provenienti dai Paesi emergenti.
A tal fine Nastroflex intende potenziare
il proprio impegno nel comunicare
le conoscenze necessarie a un
utilizzo sempre più evoluto dei prodotti
per la levigatura, delle loro applicazioni
per ogni singolo comparto
e le loro correlazioni con macchine
e vernici al fine anche di cogliere
le tendenze produttive che andranno
a caratterizzare la filiera.
Fondata negli anni Cinquanta dalla
famiglia Palù, che ancora oggi la guida,
Nastroflex è oggi un Gruppo
con stabilimenti in Veneto, in Lombardia
(con la storica azienda Abrasivi
Industriali di Trezzano sul Naviglio,
acquisita negli anni Ottanta) e
in Svezia (con la Naxoflex di Västervik,
fondata nel 1895 e tra i primi
produttori di abravisi con brevetti
nella chimica avanzata, acquisita
nel 2003). Il Gruppo ha assunto
una posizione di rilievo in ambito
internazionale nel proprio settore,
ARE O
61

arrivando a servire oltre tremila
aziende in Italia e altre mille in sessanta
Paesi nei cinque continenti.
www.nastroflex.it
MONTELVINI
Montelvini S.p.A. di Venegazzù di
Volpago del Montello brinda alla
positiva chiusura del 2010 con un
fatturato di Gruppo di circa 20 milioni
di euro. Di grande interesse
l’incremento registrato nelle vendite
di bottiglie che ha segnato un aumento
del 19%, e un totale di bottiglie
prodotte pari a 3 milioni, confermando
una tendenza che, negli
ultimi tre anni, ha segnato per Montelvini
in Italia, con distribuzione
esclusivamente nel canale ho.re.ca,
incrementi del 37% negli spumanti
e di un + 71% nel Prosecco.
Sui mercati esteri, dove la cantina è
presente già in 36 Paesi, si osserva
un crescita con segno costantemente
positivo: le vendite dal 2003 sono
addirittura triplicate. Ed è proprio
all’estero che Montelvini ha deciso
di festeggiare l’anno appena concluso,
coinvolgendo i clienti e gli agenti
in un meeting in Kenya per condividere
i risultati e tracciare le proiezioni
per l’anno 2011 che, già nel primo
trimestre, ha registrato per Montelvini
una crescita di oltre il 10%.
“Le scelte di ricerca qualitativa e di
innovazione continue della nostra
azienda – spiega Alberto Serena Vice
Presidente Montelvini – con investimenti
negli ultimi anni di circa
10 milioni di euro, vengono premiate
dai mercati con risposte decisamente
positive che ci motivano a
continuare in questa direzione”.
Montelvini ha partecipato al Vinitaly
accogliendo clienti, esperti ed appassionati
in uno spazio che ha
62
espresso la nuova immagine ed il
nuovo percorso intrapreso dalla cantina
a partire dal 2011, significativamente
rappresentati dal claim “In
Montelvini Veritas”. Nell’occasione
il debutto e la presentazione ufficiale
del primo bianco aromatico Montelvini
e degustazioni guidate da un
esperto sommelier, con abbinamento
di piatti gourmet interpretati dagli
chef dell’Altamarca Trevigiana.
Alberto, Armando e Sarah Serena
La cantina Montelvini nasce nel
1968 dalla passione di Armando Serena
nel solco della tradizione di
una famiglia che è presente nel
mondo del vino ininterrottamente
dal 1881. Nel 1988 propone il vino
in fusto, un’intuizione che ha permesso
all’azienda di diventare oggi
marchio di riferimento italiano nella
produzione di vino alla spina di
qualità. Montelvini oggi vanta il primo
impianto di infestamento su larga
scala d’Italia e la presenza dei
suoi vini in locali più prestigiosi, in
Italia e all’estero.
Tutto il processo produttivo della
cantina è monitorato da un avanzato
sistema informatico. Dal 2003 è
stata ampliata ulteriormente la
struttura, portando lo stoccaggio a
61.000 ettolitri di cui 12.000 in autoclave
(per consentire fermentazioni
più lunghe). E’ stata realizzata
imprese trevigiane
una cantina sotterranea per le barrique
e un nuovo punto vendita per
accogliere enoturisti, esperti e appassionati
provenienti, sempre più
numerosi, da tutta Italia. L’impianto
di imbottigliamento ha una capacità
produttiva potenziale di 30.000
bottiglie al giorno (6.000.000 all’anno).
Negli ultimi dieci anni la cantina
ha investito oltre 10 milioni di
euro in innovazione tecnologica.
Da alcuni anni Montelvini ha introdotto
la linea di vini Fontana Masorin,
ottenuta dalla coltivazione dei
35 ettari di poderi che la cantina
possiede nella zona Doc Montello.
Inoltre, Montelvini ha creato un vero
e proprio rapporto di partnership
con 250 viticoltori del territorio che
conferiscono uve provenienti da vigneti
selezionati, prodotte nel rispetto
di severi parametri di qualità
e raccolta condivisi con Montelvini.
Dal 2004 è entrata a far parte del
Gruppo la cantina S. Osvaldo – di
cui Montelvini ha rilevato l’intero
pacchetto azionario – azienda del
Veneziano dalla lunghissima tradizione,
punto di riferimento della
Doc Lison Pramaggiore.
L’esperienza nella coltivazione del
vino in Montelvini è passata di padre
in figlio attraverso cinque generazioni
in 130 anni, mantenendo
l’obiettivo della qualità, della lealtà
e della correttezza. Oggi Montelvini,
presieduta da Armando Serena, è
diretta dal figlio Alberto che, oltre a
ricoprire il ruolo di Vice Presidente,
si occupa dello sviluppo a livello nazionale
ed internazionale, e dalla figlia
Sarah, Direttore amministrativo
e responsabile dell’innovativa introduzione
in azienda di un processo
nel controllo di gestione che, negli
ultimi anni, ha permesso alla canti-
ARE O

na di realizzare importanti risultati
gestionali. I valori in cui oggi si riconosce
la nuova generazione Montelvini
sono quelli che hanno ispirato il
fondatore, all’insegna di quella “voglia
sana e sincera” che, da sempre,
rappresenta lo spirito del vino e di
questa azienda che nelle “Zuitere”
(terre della civetta, dal veneto “zuita”)
contribuisce a scrivere il futuro
di un territorio vocato ai grandi vini.
www.montelvini.it
E - GROUP
Enrico Frare, giovane imprenditore
coneglianese di 35 anni, ha acquisito
a inizio anno i marchi Colle e Chateau
Beau-Cedre, noti per le linee di
abbigliamento invernale sportivo e
informale con storico insediamento
a Crocetta del Montello. La nuova
azienda ha assunto il nome di E –
Group S.r.l.
“Non è vero che non esistono più
imprenditori”, ha dichiarato Enrico
Frare, che ha portato avanti l'operazione
con la consulenza di Giovanni
Rubin, giovane commercialista di
San Stino di Livenza - . Si tratta di
Enrico Frare
un progetto importante e composito.
L'acquisizione rappresenta solo il
primo passo. Abbiamo subito riaperto
l'outlet sulla Statale Feltrina e
gli uffici hanno ripreso la loro operatività
nella vecchia sede della società.
Finito il piano di assestamento,
torneranno al lavoro una quindicina
di persone. Il progetto è ambizioso
e si prefigge di riportare la
produzione, prima prettamente in
Est Europa e Cina, in Italia facendola
diventare un vantaggio competitivo.
Vogliamo infatti ripartire proprio
dalla storia del marchio Colle,
conosciuto soprattutto per i pantaloni
da sci fatti praticamente su misura,
adattabili anche a chi non è un
atleta della discesa e necessita di misure
più morbide.
Per fare questo, il progetto prevede
sinergie tra aziende “made in Italy” e
una gestione economica globale che
riduca, il più possibile, i costi di produzione
e li renda vicini a quelli
delle produzioni estere”.
Collante del progetto sarà un software,
creato ad hoc per E-Group su
indicazioni di Frare, da Wami Agency
che girerà su piattaforma OS X in
grado di gestire tutti gli attori economici
coinvolti nel progetto, garantendo
trasparenza e puntualità.
“Ci appoggeremo a laboratori in
provincia e in quelle vicine, i migliori
sulla piazza e che siano in grado
di sposare l’idea del progetto sinergico
– ha detto Enrico Frare –. La
superficie aziendale si presta bene
imprese trevigiane
ad un ampliamento del laboratorio
già presente, facendo immaginare in
un futuro prossimo la realizzazione
di un polo produttivo interno. In
due mesi abbiamo già un ottimo ufficio
stile che ogni giorno cresce e
vede aumentare il proprio organico
secondo la congiuntura economica
del periodo. Gli uffici commerciali
lavorano a pieno regime per riprendere
quanto è stato lasciato in sospeso
nel periodo di transizione e
creare una struttura efficiente per i
mercati esteri.
Al fine di ottimizzare la logistica e il
lavoro per il commerciale e direzionale,
in futuro la volontà è di aprire
una sede staccata nelle vicinanze
del’A27 a Treviso o Conegliano”.
www.collesport.it
ARCADIA
Arcadia S.r.l. di Conegliano, specializzata
nella creazione di applicativi
grafici per il settore del mobile e arredo,
ha rinnovato ad aprile il proprio
sito internet www.arcadiasrl.com. La
nuova versione web si presenta con
veste grafica più accattivante e moderna.
Il lay-out è stato rivisto fornendo
un look completamente rinnovato
nei contenuti e nelle immagini;
anche l’interfaccia grafica risulta
oggi più immediata e user friendly.
L’interazione e i servizi informativi
oggi a disposizione aggiornano
totalmente la versione precedente
per incontrare le esigenze emerse
dal customer service ed ampliare il
network aziendale. Con le nuove
impostazioni del sito diventa ora
più semplice e diretta la ricerca delle
informazioni sui prodotti aziendali,
il download di brochure, aggiornamenti
software e versioni demo
dei prodotti.
ARE O
63

Arcadia è attiva dal 1988 ed è l’esito
di significative esperienze professionali
e di ricerca universitaria nel
settore delle applicazioni grafiche e
tecnico scientifiche del software.
“Arcadia ha la convinzione che la
tecnologia deve rendere più agevole
il lavoro dei propri clienti e deve
permettere di realizzare prodotti di
alta qualità, nella ricerca del costante
miglioramento – dichiara il responsabile
commerciale –. La tecnologia,
come ogni altro strumento di
lavoro, deve essere di pratico utilizzo
e facile approccio. Così sono i
nostri prodotti. Il loro valore tecnico
unito a grande flessibilità e comodità
d’uso hanno reso Arcadia
un’azienda di riferimento nella settore
del software grafico e di produzione
per il settore del mobile”.
LISEC C.M.I.
LiSec C.M.I. S.r.l. con sede a Olmi
di San Biagio di Callalta, specializzata
nella produzione di linee per
vetro laminato, a fine 2010 ha brevettato
e immesso sul mercato un
innovativo tunnel di laminazione
equiparabile ad una autoclave ma
con notevoli vantaggi in termini di
costi, consumi energetici e tempi di
lavorazione. Il progetto nasce da una
crescente attenzione verso le soluzioni
di risparmio energetico e di
ottimizzazione dei costi di produzione
per il cliente finale. Il nuovo
prodotto ha ottenuto subito un
buon riscontro sia in Italia che all’estero.
L’azienda è la seconda sede produttiva
del gruppo LiSec, azienda leader
nella lavorazione del vetro e il
cui marchio è conosciuto in tutto il
mondo per tecnologia, qualità e servizio
post-vendita, vero e proprio
64
segno distintivo del brand.
Prima di diventare LiSec C.M.I.
l’azienda era conosciuta con il nome
di Silemeccanica S.r.l., nata nel
1997 a Treviso con la produzione di
lavatrici verticali o orizzontali per il
vetro. Nel 2004 inizia la produzione
di linee per vetro laminato, diventate
oggi il punto forte della propria
gamma prodotti.
Nel 2006, il grande salto: il Gruppo
austriaco LiSec apprezza il valore
dell’impresa e la integra nella propria
organizzazione con l’obiettivo
di ampliarne l’attività produttiva e
lo sviluppo tecnologico dei prodotti.
Con l’entrata nel Gruppo LiSec,
l’azienda cambia la ragione sociale
in LiSec Costruzione Macchine Italia
S.r.l.
Con la crescita dei volumi produttivi,
nel 2008 l’azienda si trasferisce
nella nuova sede produttiva che copre
una superficie totale di 6mila
metri quadrati e 48 dipendenti.
Cuore di LiSec C.M.I è l’attività di
progettazione, ricerca, sviluppo e innovazione
che insieme alla professionalità
dei propri collaboratori fa
crescere costantemente il ruolo di
questa sede italiana nell’ambito del
imprese trevigiane
Gruppo. www.liseccmi.com
BLUINTERNI
Bluinterni nasce nel 2008, dall’
esperienza di oltre vent’anni di
Fiam S.r.l. di Cimaldolmo, consolidata
azienda nel settore della componentistica
per l’arredo, da sempre
attenta alla cura del dettaglio e alla
ricerca di materiali innovativi.
“La porta che arreda” è il payoff di
questo brand che fa della porta un
vero e proprio elemento dell’ambiente
casa: in un’ottica di filomuro
sono realizzate porte sia a battente
che scorrevoli, che possono tranquillamente
raggiungere i 3,40 metri
di altezza, con finiture esclusive
e di impatto.
Nel mese di marzo 2011 è stata
presentata la nuova collezione “Frassino
Matè”.
L’innovativa lavorazione del frassino,
una trama intrecciata ed un risultato
graffiato rendono totalmente
ARE O

attuale un materiale nobile come il
legno. Tale attributo è ancor più
marcato dall’utilizzo dei sette colori
scelti, presentati in scala cromatica e
che richiamano gli elementi della
natura. Il bianco, tono semplice, intramontato,
sempre elegante e lineare;
il canapa, che tra tutte è la tonalità
che maggiormente si relaziona
con le mode del momento; l’arancio,
che trasmette luce e lucentezza.
Tra le tonalità più scure si annoverano
un rosso amaranto, due gradazioni
di marrone (l’intramontabile sfumatura
base ed un tabacco, più scuro
e con un tocco di sobrietà) per
giungere, infine, ad un color antracite
che conduce la porta ad un climax
di eleganza. www.bluinterni.it
EUROSYSTEM
Eurosystem S.r.l., parte del gruppo
Eurosystem Sistemarca S.p.A., di
Villorba, che realizza soluzioni informatiche
per le aziende, ha annunciato
il rilascio della versione
2.0 del proprio ERP esteso Freeway®
Skyline. L’obiettivo è creare
un supporto operativo per il miglioramento
del lavoro nelle imprese,
attraverso la semplificazione dei
processi interni, così da rispondere
in modo efficiente e flessibile alle richieste
del mercato.
Il software offerto da Eurosystem
permette di rendere espliciti i processi
aziendali, tracciarli, definendone
aspetti chiave ed evidenziare
eventuali aree di inefficienza. Freeway®
Skyline 2.0 è un software
esteso che prevede all’interno del
progetto anche un adeguato incremento
dei consulenti di progetto
Eurosystem, capaci di rispondere alle
esigenze di organizzazione del lavoro
con un’esperienza tarata con le
aziende clienti e il supporto della
Facoltà di Ingegneria Gestionale di
Padova.
Una delle principali innovazioni di
Freeway® Skyline 2.0 è il potenziamento
del modulo Workflow, che
dà gli strumenti necessari a coordinare
i processi nell’impresa. Esplicitare
i workflow (flussi) significa ordinare,
mettere in sequenza e sincronizzare
le attività degli utenti e
del sistema. Quando i processi vengono
formalizzati sarà più semplice
identificare anomalie, “tempi morti”,
“colli di bottiglia”, ma anche idee e
innovazioni, riducendo i tempi di risposta
al cliente e i lead time.
Secondo questo approccio Freeway®
Skyline 2.0 va oltre il tradizionale
ruolo di contenitore di applicazioni
e ‘organizza’ il lavoro dell’impresa
e dell’utente, definendo e
ridisegnando i flussi aziendali. La
conoscenza e la tracciatura dei processi
aziendali dà valore aggiunto e
migliora l’organizzazione, grazie alla
consulenza resa dal Business Process
Management (BPM), una metodologia
di gestione e perfezionamento
dei processi business dell’azienda.
L’esigenza diffusa di flessibilità si
traduce nel campo dei software nella
necessità di scomporre il prodotto
in moduli da combinare e modificare
senza intaccare il funzionamento
del sistema. Questo approccio
ha guidato la progettazione di
Freeway® Skyline 2.0, che sfrutta
le potenzialità di una nuova architettura,
la SoA (service oriented architecture).
Altro elemento innovativo della
nuova release è la gestione dell’approvvigionamento
in funzione delle
necessità aziendali. In particolare si
pianificano gli ordini in base ai fab-
imprese trevigiane
bisogni dell’azienda ed alla loro collocazione
temporale. Ad esempio,
pianifica tenendo separati magazzini,
stabilimenti e commesse, cioè
stabilisce l’acquisto di una determinata
quantità di articoli relativi ad
una commessa, e tale articolo deve
essere collocato in un certo magazzino,
o deve essere prodotto in un
determinato stabilimento. Tale pianificazione
avviene grazie al potenziamento
del MRP (material requirement
planning) di Freeway® Skyline
2.0, il cui obiettivo è tenere
basso il magazzino, senza intaccare
la produzione ed il forecast di vendita.
Questo migliora la precisione
negli acquisti, permette di risparmiare
sul magazzino e offre indicazioni
precise per indirizzare le vendite.
www.eurosystem.it
ARPER
Arper S.p.A. di Monastier ha inaugurato
il 24 marzo a Milano il suo
primo spazio espositivo in Via Pantano
30, nel centro storico della città.
Il progetto dell’allestimento è
dello Studio Lievore Altherr Molina,
che interpreta la spazialità degli
interni e le necessità espositive del-
l'ampia collezione di prodotti Arper
inserendoli in un contenitore neutro,
molto luminoso, che si sviluppa
attorno a un patio. Una calda tonalità
di bianco accoglie sedie, divani,
poltrone e tavoli per sottolineare a
ARE O
65

pieno il design, i particolari e la varietà
cromatica e tattile di tessuti e
pelli; alle pareti grandi immagini
con composizioni tipografiche alternate
a foto d'autore.
Lo spazio ha lo scopo di diventare
un punto di riferimento divulgativo
sul territorio ed è destinato a professionisti,
architetti e interior designer,
che hanno qui la possibilità di
ottenere informazioni su tutte le
collezioni dell’azienda. Arper così
consolida il proprio percorso di crescita,
che la porterà a inaugurare,
prossimamente, altri spazi espositivi
in importanti città d’Europa.
www.arper.it
MODULA
Modula S.r.l. di Silea, società di consulenza
aziendale, ha organizzato il
24 marzo un seminario dal titolo
“Come detensionare l’organizzazione,
per migliorare il clima aziendale
e il servizio al cliente”, settimo incontro
del ciclo “Agorà dei numeri”.
il metodo individuato da Modula si
basa sulla ricerca, l’analisi e l’eliminazione
dei ‘punti di disturbo’ presenti
in azienda, che vengono classificati
in tre livelli: le criticità che
impattano sulla soddisfazione del
cliente, quelle più generiche correlate
alle relazioni interne e i conflitti
tra le persone. Dopo la raccolta degli
elementi informativi attraverso
interviste incrociate e dopo un pro-
cesso di sintesi e classificazione,
l’analisi sfocia in un incrocio di pensiero,
ovvero nell’incontro tra le
66
aspettative espresse dalla Direzione
e le necessità emerse dal Personale,
il cui utilizzo pratico durante la fase
risolutiva, permette di scegliere le
priorità di intervento partendo da
spunti comuni e al tempo stesso
consente di ricostruire un organigramma
dell’azienda per livelli di
responsabilità, attraverso il quale
attuare e consolidare i miglioramenti
che si vogliono apportare all’azienda.
Modula terrà nel mese di giugno un
seminario formativo per illustrare
come individuare i disturbi dell’azienda,
valutarne la natura e la
diffusione, impostare efficacemente
le azioni risolutive, lavorando in
modo alternativo sull’organizzazione
e sui collaboratori, per ridare
fluidità nell’erogazione del servizio
ai clienti, avendo contemporaneamente
migliorato il clima interno.
www.modulaconsulting.it
KEYLINE/MSC
KeyLine S.p.A. di Scomigo di Conegliano
ha avviato un importante
programma incentrato sull’impiego
di innovative metodologie applicate
nella lean production con lo scopo
di ottimizzare l’efficienza del processo
aziendale. Un progetto sviluppato
dalla società trevigiano-emiliana
Q&O-MCS che ha l’obiettivo di
portare KeyLine a livelli di eccellenza
nel key business, ottimizzandone
le performance nei differenti settori
del processo industriale: dallo sviluppo
del prodotto alla sua introduzione
nel mercato, passando attraverso
i processi produttivi fino alla
supply chain. Un obiettivo importante
che KeyLine sta raggiungendo
grazie a un progetto strutturato in
una serie di interventi mirati nelle
imprese trevigiane
aree specifiche nella catena del processo
aziendale. Per questo l’azienda
di Conegliano si è affidata a Q&O-
MCS, società di consulenza nota per
la sua organizzazione e la sua metodologia
operativa, che le permettono
di focalizzare, una volta definita
la “mission” aziendale, le aree critiche
e gli interventi più adeguati per
ogni realtà industriale.
Il progetto ha avuto inizio dall’ana-
lisi strategico-organizzativa in cui
Q&O-MCS ha individuato con precisione
la mission di KeyLine, fissando
una serie di macro obiettivi e
mantenendo un approccio di tipo
Top-Down. Successivamente, la società
ha predisposto il piano di intervento
approvato dal management
di KeyLine, che prevede una serie di
interventi mirati, ognuno focalizzato
su una specifica fase del processo
aziendale e con una logica, questa
volta, di approccio Bottom-Up. Oltre
alle metodologie e agli strumenti
utilizzati, propri del lean thinking,
Q&O-MCS ha sviluppato un approccio
e un metodo operativo denominato
Change & Coach®, finalizzato
a rendere permeante e permanente
l’effetto dell’introduzione
di metodologie e strumenti innovativi.
Una soluzione che permette di
ARE O

promuovere il cambiamento mediante
un’attività di coaching, basata
su assistenza e supporto al personale
nella fase di implementazione
delle azioni specifiche. Secondo Andrea
Artiglia, responsabile del progetto
per Q&O-MCS: “La metodologia
Change & Coach®, unitamente
alle metodologie specifiche impiegate
nel progetto, permette al te-
Massimo Bianchi
am coinvolto di promuovere direttamente
all’intera azienda il progetto
estendendolo a tutte le unità organizzative
della produzione”.
Una volta definite le fasi di analisi
strategico-organizzativa e approvato
il piano di intervento, Q&O-MCS
ha avviato i primi progetti operativi.
Tra questi, in particolare, si è occupata
di sviluppare il progetto Duplilean,
che prevede la progettazione e
predisposizione di una linea di produzione
pilota focalizzata sulla famiglia
di duplicatrici BI994, che sta
riscuotendo notevole successo commerciale
a livello internazionale grazie
anche alla sua applicazione presso
l’industria automobilistica.
Attraverso Duplilean, KeyLine è
riuscita a ottimizzare il ciclo logistico
produttivo di questa famiglia di
macchine, eliminando gli sprechi e
riducendo significativamente i tempi
di attraversamento che ritardavano
l’intero processo produttivo. Per
realizzare questo progetto Q&O-
MCS ha realizzato una linea di produzione
detta “a flusso” che parte
dal mercato e mette in stretta sequenza
operativa tutte le fasi della
catena di approvvigionamento,
agendo anche sui fornitori esterni
attraverso il trasferimento di metodologie
just in time.
Per Massimo Bianchi, Amministra-
tore Unico di KeyLine: “Oggi contiamo
di raddoppiare la capacità
produttiva attuale. Un aumento significativo
quanto necessario per
soddisfare la crescita delle vendite,
senza per questo dover variare il numero
dei collaboratori coinvolti, né
il livello attuale di work in progress.
Siamo così soddisfatti dei risultati
sin qui ottenuti che contiamo di replicare
il progetto pilota in tutta
l’azienda, in modo da estendere i risultati
conseguiti a ogni gamma dei
nostri prodotti”. www.keyline.it,
www.mcs-tv.vom
BHR HOTEL
A soli due anni dall’apertura, nel
2010 BHR Treviso Hotel di Quinto
di Treviso ha già raggiunto il 55%
di occupazione su base annua e superato
le 34.000 presenze. Il trend
imprese trevigiane
positivo di crescita si sta riproponendo
puntuale anche nel primo
trimestre del corrente anno. La
clientela prevalentemente straniera,
ha apprezzato molto lo stile internazionale
dell’hotel e le aziende
hanno scelto gli ampi e ben attrezzati
spazi congressuali per organizzare
i propri meeting e convention.
La chiusura per manutenzione dell’Aeroporto
di Treviso dal 1 giugno
al 30 settembre farà sicuramente
registrare una flessione nei prossimi
mesi, ma le prenotazioni dei meeting
già confermate, fanno ben sperare
nel mantenimento del trend di
crescita necessario per il ritorno
d’investimento e per la locazione
delle aree commerciali e direzionali
del Centro Leonardo, il complesso
polifunzionale dove è inserito il
BHR Treviso Hotel.
Di fondamentale importanza per
far conoscere la struttura sono stati
gli spettacoli di cabaret con artisti
di Zelig e Colorado Café, i concerti
di Veneto Jazz, le cene a tema, le
serate enogastronomiche con prodotti
a Km Zero, tutti eventi di forte
richiamo sia per la cittadinanza
che per la clientela fuori zona, che
grazie all’hotel ha colto l’opportu-
ARE O
67

nità per trascorrere almeno un pernottamento
nelle ampie camere, dai
comodi letti extralarge dotati di
ben tre cuscini per persona, una
delle caratteristiche più apprezzate
dagli ospiti, tanto decantata nelle
positive recensioni delle maggiori
community internazionali di viaggiatori
come TripAdvisor e booking.com,
oppure nei blog dove sono
i clienti stessi a raccontare le
proprie esperienze di viaggio. Una
sorta di “certificazione di qualità da
parte del consumatore” che oggigiorno
può far la differenza nella
scelta del cliente prima di prenotare
un albergo. La customer satisfaction
è infatti il punto di riferimento
essenziale per la direzione dell’albergo,
perché consente di monitore
costantemente la qualità dei servizi
e prevenire i complaint dei clienti
insoddisfatti prima che questi pubblichino
recensioni negative, abbassando
il rating della struttura nei
confronti dei competitor. Oggigiorno
la scelta da parte del cliente oltre
alla location, si basa sicuramente
sul rapporto qualità/prezzo, facilmente
confrontabile nei portali di
booking online i quali hanno sostituito
quasi totalmente le prenotazioni
tramite agenzia viaggi.
Il rapporto con il professionista intermediario
rimane ancora molto
forte per l’organizzazione di meeting
e convegni, attività che necessitano
di competenze specifiche che
difficilmente si possono trovare nel
web. BHR Treviso Hotel ha investito
anche su questo settore che rappresenta
il core business dell’intera
struttura, attivando un Ufficio Sales
& Marketing composto da tre operatori
che promuovono i servizi alle
imprese locali e agli organizzatori
68
professionali del settore, PCO e
meeting planner, e un Ufficio
Eventi con altre tre addette che
curano nei minimi dettagli tutte le
“operazioni indoor”, dalla proposta
degli spazi all’invio dei preventivi,
dall’assistenza in hotel durante gli
eventi alla rendicontazione per
l’invio delle fatture ai clienti. L’Ufficio
Eventi si occupa di procurare
al cliente anche tutti i servizi accessori
e complementari: transfer,
biglietteria, escursioni, pranzi, cene
e degustazioni fuori hotel, fornitura
di attrezzature congressuali, hostess,
interpreti e artisti dello spettacolo,
evitando al cliente di ricercare
di fornitori in loco. In questo
periodo vanno di gran moda le attività
di Team Building, per ritrovare
lo spirito di squadra fuori dall’azienda
e anche per questa nicchia
di mercato, BHR Treviso Hotel
offre un’ampia gamma di proposte:
le escursioni tutti in bici
sulle restere o in canoa lungo il
Fiume Sile, The Ruyi - la caccia al
tesoro negli angoli meno noti dell’affascinante
Venezia, Chef Cooking
Lessons - lezioni e gare di cucina
con lo Chef del Ristorante Di-
Vino Osteria Trevigiana. Altra opportunità
che unisce il risparmio
con la sostenibilità ambientale sono
i Green Meetings, ovvero i seminari
e convegni nei quali vengono
praticati degli sconti se non si
utilizzano le attrezzature audio e
video già incluse dell’affitto delle
sale congressi.
www.bhrtrevisohotel.it
BISOL
L’Huffington Post, uno dei siti d'informazione
più seguiti al mondo,
sceglie Venissa: la giornalista Ondi-
imprese trevigiane
ne Cohane dichiara Venice’s Venissa
uno fra i dieci migliori posti al
mondo da visitare, unica meta turistica
segnalata a Venezia. Nel suo
articolo Best Travel Finds of 2010,
così descrive l'antica vigna murata
di Mazzorbo Burano recuperata da
Bisol, di proprietà del Comune di
Venezia: “Un ristorante nell'affascinante
isola di Mazzorbo; il luogo
è splendido, un vigneto di fine
'800, le pietanze sono sublimi, con
una vera anima locale”.
“L'articolo dell'Huffington Post rappresenta
una ulteriore soddisfazione
per la nostra famiglia e per le
Istituzioni che sostengono questo
progetto, dal Comune di Venezia –
attraverso realtà quali il Parco della
Laguna – alla Regione Veneto, grazie
al sostegno di Veneto Agricoltura”
– commenta Gianluca Bisol,
Direttore Generale di Bisol di Santo
Stefano di Valdobbiadene e
principale fautore del recupero di
Venissa – . “La nostra famiglia, forte
di secoli di tradizione nel Prosecco
e sul Cartizze, ha recuperato il vigneto
che circonda il campanile trecentesco
della Tenuta, piantando la
Dorona, vitigno veneziano del XV
secolo a bacca bianca, che rischiava
di scomparire”. Entro il 2012 verranno
prodotte 4880 bottiglie di
Venissa, il “vino di Venezia” già ottenibile
su prenotazione tramite la
vendita en primeur. Venissa ospita
orti dedicati alla coltivazione di
specialità tutte veneziane ed una
peschiera con tipici pesci lagunari.
In questa Tenuta, sorge il Ristorante
Venissa, gestito da Paola Budel, chef
bellunese formatasi alla scuola di
Gualtiero Marchesi e di Michel
Roux.
www.venissa.it, www.bisol.it
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assise di confindustria
70
l’Italia che vogliamo
sSabato 7 maggio a Bergamo si sono tenute
le Assise 2011 di Confindustria e
Piccola Industria di Confindustria dal
titolo ‘L’Italia che vogliamo. Sbloccare
la crescita, Liberare il mercato, premiare
il merito’. Una grande operazione di
ascolto, premiata dalla partecipazione
di ben 5.700 persone, espressione di
ASSISE DI CONFINDUSTRIA 2011 quella base produttiva di piccole, medie
e grandi imprese che rendono l'Ita-
‘L’ITALIA CHE VOGLIAMO.
lia il secondo paese manifatturiero eu-
SBLOCCARE LA CRESCITA,
ropeo.
“Ci sono momenti nella vita di un Pae-
LIBERARE IL MERCATO,
se – si legge nella presentazione – che ri-
PREMIARE IL MERITO’
chiedono un impegno straordinario. Per
questo abbiamo voluto le Assise generali
di Confindustria e di Piccola Industria.
Una vasta consultazione tra tutti gli Associati
non per rivendicare ma per progettare
insieme. E dare forza alle nostre
tesi sul futuro dell’Italia. Per definire una
piattaforma per la modernizzazione e lo
sviluppo. Da questo impegno nasce l’appuntamento
del 7 maggio a Bergamo.
Perché dalle imprese arrivi un segnale
Significativa la presenza degli imprenditori della
provincia di Treviso alle Assise di Bergamo,
con il Presidente Alessandro Vardanega e il
Direttore generale Giuseppe Milan. Unindustria
Treviso ha coordinato la partecipazione degli
imprenditori associati, organizzando anche un
pullman per agevolare il trasferimento
assise di confindustria
vero, concreto, profondo. Per sbloccare la
crescita, liberare il mercato e premiare il
merito”.
L’evento era riservato alle imprese associate
al Sistema Confindustria e si è articolato
in diverse sessioni tematiche e di
una sessione plenaria di tutti i partecipanti.
Le conclusioni nell’intervento della
Presidente di Confindustria Emma
Marcegaglia.
Le sessioni tematiche hanno sviluppato
la riflessione tra gli imprenditori nelle seguenti
aree: Le imprese che vogliamo: il
compito di Confindustria; Le relazioni
industriali per la produttività; Fisco, credito
e finanza; Infrastrutture, ambiente
ed energia; Mezzogiorno e fondi strutturali;
Pubblica Amministrazione: semplificazione
e costi della politica; Giovani,
merito, opportunità; Tecnologia, ricerca
e innovazione.
Confindustria Veneto insieme alle Associazioni
Industriali della regione ha presentato
un contributo articolato ai lavori,
che pubblichiamo integralmente.
ARE O

IL CONTRIBUTO DEL SISTEMA CONFINDUSTRIALE VENETO
Le imprese del Veneto si preparano alle Assise di Confindustria, consapevoli che il futuro del Paese si costruisce innanzitutto con le buone idee.
L’Assise di Bergamo è un punto di arrivo, ma anche un punto di partenza. Per questa ragione il Sistema Confindustriale Veneto ha cercato di raccogliere
idee e proposte da presentare il 7 maggio, quale contributo degli Industriali del Veneto, che – consapevoli delle sfide – vogliono essere in prima fila
nelle strategie di uscita dalla crisi e nell’indicazione del ruolo dell’impresa in un’economia globalizzata.
Le “tesi” che sono raccolte in questo documento, sviluppano, adattandolo al sentire e alle aspettative di quest’area, le “tesi” che Confindustria ha predisposto
per gli otto gruppi di lavoro previsti dall’Assise.
Queste proposte sono frutto del lavoro di analisi e di elaborazione, svolto dai coordinamenti tecnici, che approfondiscono le materie di principale interesse
per le imprese.
La metodologia è stata condivisa dai Presidenti delle Territoriali e dagli Organi Collegiali di Confindustria Veneto, che – il 29 aprile 2011 – hanno approvato
questo percorso.
Il Veneto – alla pari di altre aree fortemente industrializzate – ha vissuto la drammaticità della crisi, ma ha saputo reagire guardando ai mercati internazionali,
accelerando l’ennesima “trasformazione competitiva” delle imprese, cercando di salvare il grande patrimonio della sua vocazione manifatturiera,
delle competenze distintive e di servizi innovativi di sostegno.
A Bergamo questo lavoro rappresenterà il “comune denominatore” degli imprenditori veneti, che non impedirà tuttavia di poter esprimere altre proposte
e di continuare – nel tempo futuro – un’azione di approfondimento e di affinamento.
Il documento non servirà pertanto solo per l’Assise, ma sarà un “manifesto”, in cui gli Industriali del Veneto si potranno riconoscere e che potranno
presentare e gestire come una “piattaforma” di confronto con le Parti Sociali e con le Istituzioni locali.
Abbiamo – nonostante tutto – la possibilità di fare e di contare. E noi vogliamo fare e contare.
Andrea Tomat, Presidente Confindustria Veneto, Andrea Bolla, Presidente Confindustria Verona, Luigi Brugnaro, Presidente Confindustria Venezia, Gian
Domenico Cappellaro, Presidente Confindustria Belluno Dolomiti, Gian Michele Gambato, Presidente Unindustria Rovigo, Massimo Pavin, Presidente
Confindustria Padova, Alessandro Vardanega, Presidente Unindustria Treviso, Roberto Zuccato Presidente Confindustria Vicenza
IL COMPITO
DI CONFINDUSTRIA
Il quadro di riferimento
Le organizzazioni di rappresentanza
stanno vivendo una profonda trasformazione.
Le dinamiche economiche e
sociali, insieme alla sempre maggior
articolazione del sistema produttivo
richiedono azioni di lobby sempre più
mirate e personalizzate. La multiformità
degli interessi, le risorse pubbliche
in costante diminuzione, gli scambi
fra stato e mercato, tra capitale e lavoro
vivono una radicale trasformazione.
L’economia digitale consente alle
persone e alle organizzazioni di relazionarsi,
scambiare informazioni, organizzare
iniziative condivise.
Confindustria
Confindustria rappresenta le imprese
italiane manifatturiere e dei servizi
che competono nei mercati, senza differenza
di dimensione e di collocazione
all’interno delle reti e delle filiere
produttive e territoriali.
Confindustria promuove politiche di
sviluppo sostenibile attraverso la riqualificazione
del manifatturiero e la
creazione di una nuova “industria dei
servizi”, capace di produrre maggior
valore aggiunto e di offrire occupazione
ai giovani, a cominciare dai “nativi
digitali”.
Confindustria persegue, in ogni sua relazione
con la Pubblica Amministrazione,
la “semplificazione” delle leggi,
assise di confindustria
delle norme e delle procedure.
Confindustria è consapevole che le riforme
istituzionali, il federalismo e la
dimensione europea richiedono
un’azione di lobbying concentrata su
quei sistemi locali che si configurano
quali importanti “piattaforme” competitive
anche trans-nazionali. Una visione
coerente con quella dell’Europa a
27 che permette di delineare macroregioni,
intese come sistemi integrati dal
punto di vista economico e sociale. Va
prevista pertanto un’organizzazione
che superi i confini amministrativi e
nazionali, per accompagnare imprese
e politiche, attraverso reti sovraregionali,
sovranazionali ed internazionali.
Confindustria è impegnata a definire
ARE O
71

il ruolo, le finalità e gli obiettivi dei
propri livelli provinciali, regionali e
centrale, con particolare attenzione ai
seguenti ambiti.
Infrastrutture materiali (logistica) e
immateriali (banda larga).
Produzione e approvvigionamento
dell’energia a costi più contenuti.
Generazione del capitale umano, attraverso
efficaci politiche di orientamento.
Riorganizzazione amministrativa del
territorio (accorpamento dei Comuni
più piccoli, abolizione delle Province
come livello elettorale, privatizzazione e
razionalizzazione dei servizi pubblici).
Confindustria sostiene la vocazione
medium tech del sistema produttivo
nazionale e opera per fare dell’education
e della formazione una priorità
na zionale nel convincimento che al sistema
produttivo occorrono competenze
tecnico- scientifiche nei seguenti
profili.
INFRASTRUTTURE, AMBIENTE,
ENERGIA
Infrastrutture –
La Portualità Alto-Adriatica
Il quadro di riferimento
Lo scenario economico internazionale
è in radicale trasformazione. Il processo
di globalizzazione vede l’affermazione
di Paesi come Cina e India e
l’integrazione economica tra Vecchia e
Nuova Europa compresa la Russia.
Una rivoluzione che determina ripercussioni
altrettanto sostanziali nei
flussi di traffico. In particolare – anche
per i lavori in corso sul Canale di Suez
– cresce l’importanza della rotta mediterranea
tra Cina, India ed Europa.
Si determinano nuove e interessanti
prospettive per i porti mediterranei, in
particolare, per la portualità Alto
Adriatica. Il terminale più vicino tra
72
Europa e Cina che richiede ben sei
giorni in meno di viaggio, rispetto gli
scali di Rotterdam o di Amburgo. Per
l’economia nazionale e per quella veneta
in particolare, è una grande opportunità
di sviluppo.
Le esigenze del Veneto
L’Autorità Portuale di Venezia e gli
scali Alto Adriatici – consapevoli che
le ridotte dimensioni impediscano loro
di svolgere singolarmente un ruolo
sul mercato mondiale dei traffici –
hanno concordato un’azione unitaria
(NAPA).
L’obiettivo è la costituzione di un vero
e proprio Sistema Portuale capace di
una movimentazione complessiva di
almeno 10 milioni di TEU. Ciò richiede
il sostanziale allargamento del bacino
d’interesse del Sistema portuale
Alto Adriatico, che, dal punto di vista
geografico e trasportistico, può allargarsi
alla Germania, alla Polonia e ai
Paesi Baltici, all’Ungheria, e all’Ucraina
fino alla Russia.
Infrastrutture
I grandi “corridoi europei”
Il quadro di riferimento
I volumi del traffico di transito di
grandi dimensioni vanno organizzati
in modo da ridurre il loro impatto sulla
rete autostradale e, più in generale,
sulle ricadute ambientali. Un obiettivo
praticabile solo con il completamento
dei grandi “corridoi ferroviari europei”
che vedono il Veneto come un “nodo”
di grande rilievo. Ci riferiamo al Corridoio
V (Lione/Milano/Trieste/Budapest),
al Corridoio I (Berlino/Verona/Sud
Italia), al nuovo PPE 23 Adriatico
Baltico e al PPE 21 “autostrada
dei mari”. I progetti presenti nella programmazione
europea e nazionale trovano
grandi difficoltà a concretizzarsi.
Tutto ciò per la scarsità di risorse pub-
assise di confindustria
bliche disponibili e per il deficit di
pianificazione a lungo termine da parte
di molti Stati, tra cui l’Italia. A livello
europeo l’importanza dei grandi
assi ferroviari che s’intersecano nel
Nord Est italiano è ampiamente condivisa.
Nel nostro Paese, purtroppo, la
realizzazione della Milano/Venezia/Trieste
è rinviata a vantaggio di opere più
coerenti con le strategie delle FS, volte
a privilegiare i traffici viaggiatori sulla
lunga distanza come la Napoli/Bari.
Dalla definizione delle “Leggi Obiettivo”
in poi, le opere d’interesse per il
Veneto sono state riconosciute di
prioritaria valutazione nazionale. Nei
fatti, dell’originario “progetto Alta Velocità”
del 1992 l’unica parte non realizzata
è proprio la tratta Milano/Venezia.
Anche la più recente Delibera
CIPE (fine 2010) non prevede risorse
per quest’opera.
Le esigenze del Veneto
Il Veneto si trova di fronte a un bivio:
o accettare l’orientamento nazionale e
rinunciare di fatto a vedere realizzate
le opere promesse in tempi mediolunghi,
o, per tutti i motivi sopra riassunti,
ripensare alle modalità di realizzazione
dell’Alta Velocità Brescia/Vero -
na/Mestre, soprattutto, per quanto riguarda
il suo finanziamento. Una scelta
netta, che trova sostegno nei piani
strategici di sviluppo dei principali
centri di traffico presenti sul territorio:
dall’aeroporto al porto di Venezia,
dal “quadrante Europa” di Verona fino
al porto e all’aeroporto di Trieste. Soggetti
che, nella definizione dei propri
programmi di sviluppo, pongono sempre
la disponibilità della rete AV/AC
come un dato acquisibile nel medio
periodo.
Infine, si evidenzia l’ipotesi di una
grande “Venezia metropolitana”, estesa
da Verona a Trieste. Una scelta stra-
ARE O

tegica – per un territorio che intende
competere con le grandi aree metropolitane
mondiali – che non può prescindere
dalla presenza di una ferrovia
veloce, efficiente e integrata con il sistema
ferroviario regionale in un insieme
organico e funzionale.
Le proposte di Confindustria Veneto
Gli investimenti nelle opere richiamate
potranno innescare una nuova fase
di crescita dell’intero Nord Est a condizione
che sia individuata la soluzione
circa le possibili forme di finanziamento.
Un tema, quest’ultimo, sul
quale il Programma delle Infrastrutture
Strategiche del Ministero dei Trasporti
(settembre 2010) è molto chiaro:
“vi è l’esigenza di un progressivo
coinvolgimento di capitali privati che,
almeno per le infrastrutture strategiche,
già nel triennio 2011 - 2013 dovranno
coprire oltre il 50% dei fabbisogni”.
Una soluzione che coincide
con l’impostazione adottata in Veneto;
infatti, già allo stato attuale fondamentali
investimenti puntuali (porto
off shore di Venezia e nuovo scalo
portuale di Trieste), così come le ipotizzate
strutture di rete (attraversamento
del nodo di Mestre e raccordo
con porto e aeroporto attraverso le “linee
dei Bivi”) prevedono la realizzazione
in project financing.
Gli industriali veneti – prendendo
spunto da ciò che è stato fatto per
l’asse del Brennero, dove la parallela
società autostradale finanzia il tunnel
di base in cambio di una proroga della
durata della concessione – propongono
la costituzione di una “società di
corridoio“, che realizzi l’infrastruttura
ferroviaria in cambio dell’assunzione
della concessione autostradale per un
congruo numero di anni. Una proposta
innovativa – prospettata anche da
autorevoli esponenti politici e gover-
nativi e gradita in sede di Unione Europea
– che permetterebbe di cogliere
una singolare coincidenza: il tratto di
ferrovia prioritario da realizzare è
quello tra Brescia e Padova e proprio
tra queste due località si estende la
concessione in una importante società
autostradale, in scadenza nel 2013.
Naturalmente quest’ultimo attore andrà
affiancato e integrato da altri soggetti
e da specifici strumenti come
banche, istituti finanziari e assicurativi,
obbligazioni garantite e così via.
AMBIENTE
Il quadro di riferimento
L’ambito normativo e amministrativo
dell’ambiente è complesso e pone a
carico delle imprese oneri e responsabilità
crescenti, non sempre giustificate
e sostenibili. Lo stesso recepimento
della normativa comunitaria avviene,
il più delle volte, con provvedimenti
che moltiplicano gli iter autorizzativi
e gli adempimenti, anziché razionalizzarli.
Dai rifiuti al regime delle acque, grava
sulle imprese un intreccio di autorizzazioni
e oneri gestionali che si fatica
addirittura a monitorare. Interi settori
– emblematico è nel Veneto il caso
delle cave – sono da anni in una sorta
di limbo, vale a dire, sospesi tra una
normativa oramai obsoleta e l’affacciarsi
di un nuovo, ma non ancora
esplicitato, assetto legislativo. Per non
considerare poi che la delicatezza e la
specificità dei temi trattati e le conseguenze
spesso penali dei relativi inadempimenti,
rendono particolarmente
difficile l’attività stessa di concertazione
con le amministrazioni regionali.
Non solo, si va affermando – analogamente
a quanto accade nel “vicino”
comparto delle infrastrutture – una
preconcetta difesa dell’esistente che
assise di confindustria
impedisce perfino il rewamping o comunque
la ristrutturazione e l’aggiornamento
di taluni impianti, pur nel
pieno rispetto delle normative vigenti.
In tale prospettiva razionalizzare e
semplificare la gestione degli adempimenti
ambientali appare una strada
obbligata.
Le proposte di Confindustria Veneto
Gli industriali veneti hanno individuato
i seguenti tre livelli sui quali è indispensabile
intervenire.
Il primo, è di natura prettamente
culturale o di approccio, vale a dire,
che l’ambiente deve interessare tutti i
livelli dell’azione sociale e amministrativa
(istituzioni, cittadini, lavoratori
e così via) e non solo le imprese. La
sensibilizzazione della società su questa
tematica è un passaggio non più
rinviabile. In tale direzione il nostro sistema
associativo potrebbe attivarsi
per promuovere una campagna nazionale
per promuovere l’idea che l’attività
d’impresa è legata al rispetto delle
leggi, a processi produttivi certificati
ed è costantemente oggetto di controlli
e attività di vigilanza.
Il secondo livello su cui intervenire è
la semplificazione amministrativa e
procedimentale. L’auspicata realizzazione
di Testi Unici – che raggruppino
e razionalizzino il novero dei provvedimenti
– fatica a concretizzarsi; così
come un processo di razionalizzazione
dei tanti livelli di competenze, presenti
in alcune materie. Appare non più
rinviabile l’avvio di un processo, forte
e radicato territorialmente, di semplificazione
delle singole procedure e,
ancor prima, degli assetti normativi
che gravano sulle varie materie.
Il terzo livello riguarda le imprese
che sono chiamate, per un verso, ad
investire sui cosiddetti strumenti o
procedure volontarie, come i sistemi
ARE O
73

certificati di gestione ambientale, e,
per un altro, a investire sulle nuove
tecnologie.
Appare del tutto evidente che l’onere –
non solo in termini di costi vivi – non
può e non deve gravare unicamente su
chi produce. Occorre, pertanto, un quadro
regolamentare e amministrativo
snello, con riconoscimenti premiali per
gli investimenti effettuati (ad esempio
tramite la previsione – nei vari bandi
nazionali e regionali – di un punteggio
maggiore attribuito a progetti d’impresa
che prevedano tali fattispecie) e, naturalmente,
attraverso agevolazioni o
incentivazioni specifiche.
ENERGIA
Il quadro di riferimento
Il nostro futuro dipende dalle decisioni
che il nostro Paese assumerà in materia
energetica. Il completamento
della liberalizzazione del mercato e il
conseguente ingresso di nuovi competitors
ci spingeranno – inevitabilmente
– ad assumere decisioni sugli obiettivi
da perseguire nel medio e lungo termine.
L’Italia deve decidere se continuare
a dipendere da altri Paesi europei
ed extraeuropei o, viceversa, perseguire
una politica responsabile e
lungimirante che conduca ad una posizione
di autonomia e di sviluppo. La
vera sfida è di conciliare le esigenze
legate al rispetto ambientale con quelle
dello sviluppo e del benessere del
Paese.
Come noto, il sistema energetico italiano
presenta elementi di complessità e di
maggiore fragilità rispetto ai principali
Paesi europei. Si caratterizza, infatti, per
una bassa diversificazione delle fonti di
produzione energetica causata dalla dipendenza
quasi assoluta (90%) dalla
fonte fossile (petrolio, carbone, gas) per
sua natura esauribile. Non solo, l’innal-
74
zamento dei consumi degli ultimi decenni
ha aumentato le importazioni
d’energia dagli altri Paesi europei ed extraeuropei
(molti dei quali instabili politicamente:
Libia, Algeria, Russia) a oltre
l’80% del totale.
Le reti di approvvigionamento, di trasformazione
e distribuzione dell’energia
sono oggi inadeguate e obsolete. In
tale prospettiva s’inserisce la situazione
energetica della Regione del Veneto
dove la produzione d’energia negli
ultimi anni ha subito un notevole decremento
a fronte di un continuo innalzamento
dei consumi, compensato
da importazioni da altre Regioni e dall’estero.
Un deficit produttivo che ha
pesato, soprattutto, sul settore industriale,
che rappresenta il 60% dell’intero
consumo elettrico del Veneto.
Nel 2009 il delta tra produzione e
consumo è stato pari a 15,275GWh,
vale a dire intorno al 50% e la situazione
non è destinata a migliorare nel
prossimo futuro.
Le proposte di Confindustria Veneto
A fronte dei ritardi richiamati e degli
impegnativi obiettivi assunti a livello
internazionale dal nostro Paese,
è opportuno riflettere sulle possibili
soluzioni.
Tutto ciò nella consapevolezza che le
questioni energetiche e ambientali
chiedono iniziative i cui risultati sono
necessariamente differiti nel tempo.
L’attuazione di una rinnovata politica
energetica presuppone, in via preliminare,
l’assunzione di un preciso paradigma
di riferimento: l’impresa deve
essere considerata come interlocutore
privilegiato e non solo come soggetto
“inquinatore”. Allo stesso tempo, è indispensabile
una concreta e coerente
politica di formazione e informazione
rivolta ai cittadini, per promuovere sistematicamente
la riduzione dei con-
assise di confindustria
sumi energetici e la diffusione di un
approccio ecocompatibile.
Oggi, il primo obiettivo del Paese è la
riduzione del grave deficit di produzione
energetica da perseguirsi attraverso
le seguenti iniziative.
Rendere operativi gli impianti da
tempo autorizzati e non ancora completamente
realizzati a causa di intoppi
burocratici e procedurali (in Veneto,
la Centrale di Polesine Camerini).
Realizzare nuovi impianti, nel pieno
rispetto delle esigenze ambientali e
mediante il ricorso alle migliori tecnologie
disponibili.
Sviluppare e potenziare le fonti rinnovabili:
eolica, solare, idroelettrica, da
biomasse, bioenergie e geotermica a
partire delle peculiarità del territorio.
Favorire – attraverso una campagna
informativa e incentivi economici – gli
investimenti per l’efficienza e il risparmio
energetico con l’obiettivo di
facilitare sia il raggiungimento degli
obiettivi assunti a livello internazionale,
sia la riduzione dei consumi aziendali
determinando così la riduzione
della “bolletta”.
Nella consapevolezza che il solo ricorso
alle rinnovabili non permetterà
l’autosufficienza energetica del Paese,
la scelta nucleare rimane una via obbligata.
Occorre poi predisporre un’efficace
incentivazione degli investimenti che
non sia limitata solo ai profili economici,
ma che interessi sia la realizzazione
e l’applicazione di normative di
settore semplici, certe e praticabili, sia
lo snellimento dell’iter di approvazione
dei progetti. Allo stesso tempo, è
indispensabile incentivare e potenziare
la ricerca, favorendo la collaborazione
tra industria e università. Tutto
ciò al fine di migliorare le potenzialità
delle fonti rinnovabili e individuare al-
ARE O

ternative future alle fonti fossili.
Un capitolo di particolare importanza
è il contenimento dei costi di trasporto
e dispacciamento. Un obiettivo perseguibile
attraverso il potenziamento
delle reti.
In tale ambito è indispensabile superare
i vincoli di natura ambientale sinora
sollevati e permettere la minimizzazione
dei limiti di rete che comportano
un elevato costo di trasporto e dispacciamento,
a fronte di bassi livelli di
qualità del servizio. Per quanto riguarda
le imposte – che rappresentano il
14,4% del costo totale dell’energia – è
indispensabile agire all’interno di un
quadro complessivo di riduzione della
pressione fiscale. In tale ambito occorre
evitare regimi di doppia imposizione
fiscale sui consumi (ad esempio
l’Iva corrisposta sulle accise)
TECNOLOGIA – RICERCA –
INNOVAZIONE
Il quadro di riferimento
La performance complessiva delle piccole
imprese italiane e venete in particolare,
ha confermato, nella gestione
della crisi, delle doti di tenuta e
d’adattamento superiori a quelle delle
aziende di grandi dimensioni. Un dato
ben presente nel saldo import-export
(31,2 miliardi contro 13 delle grandi);
nella creazione di valore aggiunto
(50% contro 28,6%) e nel rendimento
del capitale (6,7% contro 4,6%). Allo
stesso tempo, sono emersi i limiti di
quello che per anni è stato il pilastro
dello sviluppo delle Pmi, vale a dire
l’innovazione senza ricerca o innovazione
incrementale.
Un approccio che, nonostante uno
stentato 1,18% di spese di R&S sul Pil
(Istat 2007), ha consentito al Paese di
rimanere innovativo e competitivo.
Oggi, questo modello ha visto una si-
gnificativa riduzione della propria efficacia.
Tutto ciò per un insieme di fattori.
Primo fra tutti, l’accelerazione
dei processi di diffusione mondiale
delle conoscenze e delle innovazioni,
grazie alle nuove tecnologie dell’informazione
e all’aumentata mobilità di
tutti i fattori della produzione.
Nella programmazione comunitaria e
nazionale – avviata con il 2007 – è stata
data grande enfasi al tema della ricerca
e innovazione. Nonostante ciò i
risultati non sono in linea con le
aspettative. I principali limiti in tale
ambito sono da individuare in:
un approccio meramente tecnologico
al tema della ricerca e innovazione;
una parziale “miopia” nell’utilizzo
dei fondi per la formazione (FSE e
Fondi Interprofessionali) che non sono
stati destinati al sostegno della competitività
e dell’innovazione;
il fallimento dei grandi programmi
di ricerca “a fondo perduto”. Le procedure
e i tempi di erogazione non hanno
consentito di perseguire politiche
realmente incentivanti per le imprese;
l’offerta di ricerca – spesso sostenuta
da fondi a natura pubblica – è rimasta
frammentata e lontanissima da logiche
di mercato finalizzate al trasferimento
tecnologico.
Nella consapevolezza delle nuove dinamiche
competitive e delle variabili
critiche richiamate, è stata definita la
nuova strategia dell’Unione europea
denominata “Europa 2020”. Un documento
programmatico che delinea le
traiettorie dello sviluppo fondato su
una crescita intelligente, sostenibile e
inclusiva. Un risultato ottenibile grazie
allo sviluppo della conoscenza, dell’innovazione,
dell’istruzione, della formazione
e all’utilizzo delle tecnologie
dell’informazione e della comunicazione.
Un insieme di opzioni che pos-
assise di confindustria
sono contribuire a far si che le idee innovative
si trasformino in nuovi prodotti
e servizi. Europa 2020 indica,
con grande chiarezza, che l’innovazione
non riguarda solo i fattori
“hard” (tecnologia, prodotto e mercato),
ma anche le organizzazioni e
conseguentemente le persone che in
esse operano.
Le proposte di Confindustria Veneto
Avvio del Programma nazionale della
ricerca di medio termine con una dotazione
economica importante. In
questa iniziativa devono essere ben
definiti gli strumenti di sostegno e le
relative modalità di funzionamento.
L’obiettivo è poter consentire alle
aziende un accesso “in tempo reale” alle
agevolazioni. Da questo punto di vista,
il credito d’imposta dovrebbe costituire
il principale strumento agevolativo.
Inoltre, per ciascuno strumento
individuato, vanno predisposte opportune
valutazioni di impatto che consentano
– anche in modo macro – di
valutare il “Roi” degli investimenti
pubblici in ricerca e innovazione. Il
programma – per i motivi già evidenziati
– deve prevedere non solo un sostegno
agli investimenti hard in R&I,
ma anche azioni di sviluppo della capacità
innovativa a sostegno della
competitività avvalendosi, per questo,
delle risorse destinate al capitale umano.
È indispensabile poi predisporre
azioni a favore delle imprese al fine di
promuovere la raggiungibilità dei seguenti
obiettivi.
La generazione di idee e di nuovi
business, attivando interventi di livello
elevato nei campi della creatività e
dell’innovazione; sul front-end dell’open
innovation; sulla green economy
e sui nuovi settori possibili; sullo
start-up e lo spin-off di aziende ad alta
tecnologia; sull’innovation audit; sul
ARE O
75

esearch based brokering.
La gestione dell’innovazione, proponendo
iniziative di trasmissione di contenuti
e metodi relativamente a tematiche
quali: la gestione dei processi di innovazione
e dei fattori abilitanti l’innovazione
in termini di prodotto (come
concept e come design), di trasferimento
tecnologico, di organizzazione e di
sviluppo delle risorse umane (innovation
skills), di finanza (project controlling
risk); la condivisione dell’innovazione
(attraverso la Technogical Road
Map / TRM); l’innovazione in campo
di ICT e TT.
L’innovazione sociale, da favorirsi attraverso
iniziative che facilitino il trasferimento
del management disponibile
dal settore manifatturiero ai KIBS
(e dalla grande, alla media e piccola
impresa) operando mediante un approccio
di re-generation (trasferimento
e il conseguente utilizzo delle competenze
e delle esperienze delle persone
aged, associandole alle potenzialità
e ai talenti delle giovani generazioni).
Nell’era dell’open innovation e della
comunicazione è necessario rendere
trasparenti e accessibili anche le informazioni
sulle opportunità offerte e
sulle performances dei centri di trasferimento
tecnologico. Un obiettivo che
richiede la realizzazione dei seguenti
obiettivi.
La creazione – almeno su base regionale
– di una mappatura delle competenze
e delle specializzazioni dei centri
di ricerca, per comunicare in maniera
sistemica le eventuali opportunità
alle imprese;
La predisposizione di un set di pochi
e significativi indicatori che consenta
di valutare la capacità di trasferimento
tecnologico dei centri di ricerca
nei confronti delle imprese. Grande
attenzione va rivolta alla “combinazio-
76
ne” tra giovani e nuova imprenditorialità.
Il passaggio dal manifatturiero
verso una società di servizi è di fatto
già avviato, anche se è spesso difficile
da cogliere. Vanno sostenuti i processi
di sviluppo di nuovi settori e di nuova
giovane imprenditorialità e favorite le
contaminazioni tra questi nuovi settori
e il manifatturiero, che resta un
punto di forza del Nordest e di molte
altre zone d’Italia. Il sostegno a queste
nuove forme di imprenditorialità dovrebbe
rivolgere una particolare attenzione
ai ricercatori universitari, un patrimonio
di conoscenza attualmente
disperso. Il ritardo nella realizzazione
della “banda larga” costituisce un ulteriore
elemento penalizzante ai cittadini
e al loro processo di digitalizzazione,
alle imprese nei processi di internazionalizzazione,
alle nuove imprese
dei settori ICT. La Finlandia ha stabilito
il diritto legale dei propri cittadini
alla banda larga: entro il 2015 la velocità
di trasmissione dati garantita raggiungerà
i 100Mbps. Senza porre
obiettivi utopistici, è tuttavia necessario
porre chiari obiettivi in questo
senso.
RELAZIONI INDUSTRIALI PER LA
PRODUTTIVITA’
Il quadro di riferimento
La crescita della produttività del lavoro
è uno dei grandi limiti registrati dal
settore manifatturiero italiano. Nonostante
ciò le imprese – in particolare
le Medie Imprese – evidenziano un
buon coefficiente di specializzazione.
Appare pertanto evidente che un recupero
di produttività e di efficienza
organizzativa favorirebbe una crescita
della competitività e della stessa specializzazione
delle imprese nel contesto
competitivo mondiale. Il Veneto,
autentica “società lavorista”, ha spesso
assise di confindustria
privilegiato il numero di addetti e la
loro grande capacità di lavoro e di
flessibilità, in luogo di modelli organizzativi,
che favorivano elevati tassi
di produttività. Il “dialogo sociale” e la
“crescita intelligente, sostenibile, inclusiva”
sono due modalità in cui il capitalismo
del terzo millennio può contare
per coniugare una maggior creazione
di valore, di occupazione e di distribuzione
del benessere. Non solo,
per realizzare modelli organizzativi
più efficienti è indispensabile sia
l’adozione di forme “snelle” di organizzazione
dei processi, sia la partecipazione
diretta dei collaboratori/lavoratori
al costante miglioramento dell’efficienza/produttività
aziendale.
Le proposte di Confindustria Veneto
La diffusione di forme “snelle” di organizzazione
dei processi richiede interventi
coerenti nei seguenti ambiti:
il sistema di istruzione e formazione
iniziale;
il sistema di istruzione secondaria
superiore;
il sistema dell’alta formazione accademica
e dell’istruzione tecnica superiore
(ITS);
la formazione degli occupati e dei
giovani in ingresso nel mondo del lavoro;
alta formazione imprenditoriale e
manageriale
formazione dei formatori
La riforma degli assetti contrattuali
del 2009, rappresenta una “pietra miliare”
del modello contrattuale. Essa
può al contempo rappresentare – nella
competizione globale - non solo un
punto di arrivo, ma anche un punto di
partenza. L’ancora incompiuta (perché
contrastata da una parte del sindacato)
realizzazione degli accordi del
2009 non impedisce di sperimentare
formule, parzialmente nuove ed evo-
ARE O

lutive, pur all’interno del quadro di relazioni
delineato.
Le proposte degli industriali veneti in
tal senso sono le seguenti.
Difesa di due livelli massimi di contrattazione,
senza escludere l’ipotesi di
un percorso verso un’ulteriore semplificazione,
che approdi a un unico livello
contrattuale per le imprese che
siano in grado di sviluppare relazioni e
contenuti compiuti.
Attenzione alle specificità settoriali,
dimensionali, di filiere e di partecipazione
a reti internazionali.
Sperimentazione – nel limite dei
due livelli previsti e per i “sistemi di
piccola industria” – di modelli di contrattazione
aziendale, assistiti da format
concordati con le organizzazioni
sindacali locali, che consentano l’utilizzo
delle agevolazioni fiscali, previste
per alcune voci della retribuzione.
Da tempo, la produttività e il sistema
di welfare non competono solo alle
imprese, ma anche ai sistemi locali.
Nella consapevolezza di ciò è opportuno
perseguire i seguenti obiettivi.
Dotare il territorio di servizi per il
lavoro, molteplici, concorrenti, efficienti
e specialistici nelle funzioni e
nel target dei clienti.
Valorizzare l’apprendistato quale
“strada maestra” per l’ingresso dei giovani
al lavoro.
Utilizzare i Fondi pensione per l’accompagnamento
di nuove imprese innovative
e competitive.
Utilizzare i fondi interprofessionali
per l’accompagnamento alle “trasformazioni
industriali” e per il placement
di lavoratori disoccupati.
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Semplificazione e riduzione dei costi
Il quadro di riferimento
Il rapporto tra imprese e Pubblica
Amministrazione è caratterizzato da
antiche criticità che non hanno ancora
trovato soluzione, come l’eccesso di
burocrazia, la regolamentazione pervasiva,
le incertezze e ritardi nei procedimenti
e nei pagamenti. Una situazione
che contribuisce a determinare
un livellamento verso il basso della
crescita Paese. Un onere che pesa per
quasi il 25 % (Censis) sui costi complessivi
delle aziende. Per le imprese
tutto ciò determina incertezza e
un’oppressione alla quale non ci si
può sottrarre. Nel Veneto, il caso delle
Valutazioni di Impatto Ambientale è
emblematico: Commissione ferma per
quasi un anno; giacenza di pratiche
ben al di sopra del centinaio; certezza
– da parte di chi richiedesse ora l’autorizzazione
ad avviare un impianto –
di tempi di attesa di due anni e mezzo
o tre. Ugualmente lastricato d’incertezze
è il piano del recupero di eventuali
crediti nei confronti della pubblica
Amministrazione stretta, a sua volta,
nelle morse del rispetto del Patto
di Stabilità, imposto a livello nazionale
per il contenimento della spesa.
La lotta alla burocrazia e l’avvio di
processi di semplificazione sono da
tempo nell’agenda politica italiana anche
e soprattutto, grazie all’impegno
delle principali Organizzazioni d’impresa
che, tuttavia, registrano solo modeste
evoluzioni positive. Con la manovra
dell’autunno scorso si sono
adottati diversi provvedimenti: dall’aggiornamento
della normativa sugli
Sportelli Unici Comunali per le attività
produttive alle Agenzie per le imprese;
dalla mediazione finalizzata alla
conciliazione delle cause civili alle importantissime
norme sui tempi massimi
di durata dei procedimenti amministrativi.
Le Regioni sono più o meno
impegnate nei monitoraggi relativi ai
assise di confindustria
tempi procedimentali per garantire il
rispetto degli ormai famosi 180 giorni,
tempo massimo per qualsivoglia procedura
della Pubblica Amministrazione
attivata su istanza di parte. Infine,
vale la pena richiamare il pacchetto
più ampio di misure semplificative in
materie di appalti ed edilizia.
Paradossalmente, più si eleva il livello
di competenza toccato dalle misure
semplificative e più il tutto sembra
annacquarsi. Allo stesso modo più si
generalizzano le proposte, minore risulta
la loro efficacia in termini sostanziali.
Ecco perché, nonostante il
quadro generale sia ben poco incoraggiante,
in alcuni territori si sperimentano
pratiche di qualche successo nella
iterazione tra privati e Pubblica
Amministrazione. In alcune regioni, in
particolare, si sono anticipate buone
pratiche, si pensi – per ricordarne una
– al progressivo allargamento dell’istituto
dell’autocertificazione a numerosi
procedimenti.
Le proposte di Confindustria
Gli industriali veneti evidenziano
l’obiettivo di una semplificazione da
declinarsi non genericamente.
Un’azione fondata, provvedimento
per provvedimento, da declinare e gestire
a livello nazionale, regionale e locale.
Con la già citata manovra dell’autunno
scorso, gli strumenti a nostra
disposizione sono molteplici e si
fondano, soprattutto, sull’abbandono
quasi totale del cartaceo e l’applicazione
dei termini certi di fine procedimento.
Si propone dunque una strategia
fondata sulla dimensione particolare,
nella speranza che la somma dei
particolari comporti un segnale unitario.
Emblema di una eccessiva ed ingiustificata
proliferazione legislativa vincolistica
è quella del sistema per la trac-
ARE O
77

ciabilità dei rifiuti, denominato Sistri,
che tra pochi giorni - la sua esecutività
è prevista per il prossimo 1 Giugno
2011 - costituirà un vero incubo per
tantissimi operatori economici. Si
pensi solo che a centinaia e centinaia
di imprese mancano, ancor oggi, dispositivi
funzionanti per l'immissione
dei dati. Molte imprese rischiano di
essere sanzionate (penalmente!), pur
essendo nella materiale impossibilità
di adempiere a quanto previsto. Facciamo
sì che il Sistri diventi l'emblema
di un "non senso vincolistico", che
finisce col pesare sullo sviluppo delle
nostre imprese, quanto e più di altri
fattori frenanti.
In tali prospettive le iniziative da intraprendere
sono le seguenti.
La predisposizione di protocolli
semplificativi ratione materiae.
La responsabilità e, in particolare, la
cosiddetta responsabilità da ritardo.
Trattasi di un tema delicato, che va a
toccare i dirigenti e i responsabili di
pubbliche funzioni, ma non può nemmeno
essere ignorato il fatto che proprio
precisi provvedimenti in materia,
di recente emanazione, contribuirebbero
non poco ad agevolare quel cambiamento
culturale che si auspica.
L’attivazione – anche in concorso
con altri soggetti ed in attesa della riforma
strutturale della giustizia – di
ambiti giurisdizionali che abbrevino i
tempi lunghi della giustizia civile.
La richiesta al Ministro dell’Ambiente,
non solo di una ulteriore proroga
dell’entrata in vigore del Sistri,
ma pretendendo una revisione profonda
dell'impianto normativo in parola.
FISCO – CREDITO – FINANZA
Fisco
Il quadro di riferimento
Le imprese soffrono di una ridotta
78
produttività anche a causa di una
pressione fiscale eccessiva. In base al
rapporto annuale Eurostat 2010, che
ha elaborato dati riferiti all’anno
2008, in Italia la pressione fiscale complessiva
raggiunge il 42,8% del Pil,
contro una media dei 27 Paesi Ue del
37,0% e una media dei 16 Paesi dell’area
euro del 37,6%. I dati Istat più
aggiornati si riferiscono al 2009 e registrano
un ulteriore aumento al 43,2%.
Il nostro Paese si colloca al quinto posto
nel confronto europeo, ma, se il Pil
venisse depurato della componente stimata
dell’economia sommersa, la pressione
fiscale nel 2008 salirebbe al
50,8% e nel 2009 al 51,6% (valutazioni
statistiche effettuate dall’Istituto di
ricerca dei Dottori commercialisti ed
Esperti contabili). Cifra che pone stabilmente
l’Italia al primo posto tra i
Paesi più esosi nei confronti dei propri
cittadini. Siamo al primo posto per le
tasse sul lavoro: 42,8%, contro una
media Ue -27 del 34,2% e Ue-16 del
34,4%. Siamo invece al terz’ultimo
posto per le tasse sui consumi: 16,4%,
contro una media Ue-27 del 21,5% e
Ue-16 del 20,8%). Siamo a metà classifica
per le tasse sui capitali: 35,3%,
contro una media Ue-27 del 31,9% e
Ue- 16 del 29,8%.
Le imposte dirette sulle società hanno
raggiunto nel 2008, il 31,4%, contro
una media Ue a 27 del 23,2% e una
media Ue a16 del 25,7%. La situazione
dei nostri più diretti competitors è
la seguente: Germania 29,8% (- 1,6%
rispetto all’Italia), Spagna 30,0% (-
1,4 % rispetto all’Italia), Regno Unito
28% (-3,4% rispetto all’Italia). Va precisato
che per le società, oltre al dato
sulle imposte dirette, va considerato
l'ulteriore prelievo dovuto per i tributi
locali.
Il prelievo fiscale locale incide media-
assise di confindustria
mente per il 32% sugli utili ante imposte,
con significative differenze (in
peggio, fino al 40%) per le imprese di
minori dimensioni (dati Unindustria
Bologna riferiti al 2007 su un campione
significativo di imprese associate).
Tra i tributi locali, l'Irap incide per il
91,4%; com’è noto, l’Irap colpisce
maggiormente le imprese che investono
e che assumono dipendenti. A
fronte di tale situazione è evidente
che, per rilanciare produttività e consumi,
va rapidamente attuata la promessa
riforma fiscale che alleggerisca
il prelievo su imprese e lavoro.
Confindustria ha elaborato un apprezzabile
progetto di riforma che, pur tenendo
conto del vincolo del debito
pubblico, razionalizza il sistema rimodulando
il prelievo e la distribuzione
del carico fiscale. Tutto ciò, attraverso
le seguenti iniziative.
Una seria lotta all'evasione.
L’avvio di un virtuoso federalismo fiscale.
L’eliminazione degli sprechi nella
spesa pubblica.
Lo spostamento del prelievo dalle
imposte dirette alle indirette.
La revisione delle aliquote sulla tassazione
dei redditi da capitale.
La semplificazione delle norme rese
certe e stabili e una riduzione degli
adempimenti.
Le richieste di Confindustria Veneto
Si chiede da tempo la riduzione del
cuneo fiscale al fine di incrementare il
netto in busta paga. A questo fine andrebbero
confermate, a regime, le attuali
misure temporanee di detassazione
del reddito di lavoro legato al
recupero di produttività ed efficienza
(premi di produzione, lavoro straordinario,
lavoro su turni).
Tassazione delle imprese: Irap: ne era
ARE O

stato promesso il graduale superamento
con l'introduzione del federalismo
fiscale, ma si tratta di una promessa
elusa. Infatti, la bozza del decreto sul
federalismo regionale non sopprime
l’imposta, limitandosi a consentire alle
Regioni, con i conti in ordine, una riduzione
dell' aliquota dal 2013. Diventa,
pertanto, necessario ottenere un
alleggerimento della base imponibile
dell’Irap (consentendo almeno la deducibilità
delle perdite e un’attenuazione
della componente del costo del
lavoro) e prevedere la sua deducibilità
dal reddito d'impresa.
Ammortamenti: la Legge Finanziaria
per il 2008, dopo aver soppresso gli
ammortamenti anticipati, aveva previsto
l'aggiornamento dei coefficienti
d’ammortamento, fissati da un ormai
inadeguato decreto del 1988. Sono
passati tre anni invano, non è più il caso
di attendere. Per evitare il riprodursi
di simili inaccettabili ritardi, andrebbe
introdotto un criterio di revisione
periodica per adeguare i coefficienti
alla progressiva riduzione della
vita utile dei beni imposta dal progresso
tecnologico. Sarebbe anche auspicabile
che, per gli investimenti in
beni strumentali ad elevata tecnologia,
venisse garantito il pieno riconoscimento
fiscale degli ammortamenti civilistici.
Indeducibilità degli interessi passivi: penalizza
l’indebitamento limitando la
deduzione degli interessi che superano
una percentuale del risultato operativo.
Impedire alle imprese di dedurre
gli interessi passivi, non solo dall’Irap,
ma anche dall’Ires, significa mettere in
crisi il sistema. Non si tratta, infatti, di
poste valutative, ma di costi reali sostenuti
per finanziare la normale attività
d’impresa. La norma va pertanto
abrogata o fortemente ridimensionata,
con la previsione di adeguate franchigie,
in particolare, per le Pmi. Più in
generale, andrebbe rivisto il regime fiscale
del finanziamento delle imprese,
per sostituire norme che penalizzano
l’indebitamento con norme che premino
patrimonializzazione e ricorso
all’equity.
Ricerca e sviluppo: gli investimenti in
questo ambito sono essenziali per la
competitività delle imprese. Le agevolazioni
alle aziende devono essere sfoltite
per concentrare le risorse su questi
investimenti attraverso una disposizione,
a regime, in favore delle aziende
che effettuano spese di ricerca e sviluppo,
con il sistema del credito d’imposta
e con il meccanismo del riparto
proporzionale.
Aggregazioni tra imprese: anche i processi
collaborativi tra imprese meritano
un sostegno strutturale. Andrebbe
tolto il vincolo temporale alle agevolazioni
per le reti d’impresa e ne andrebbe
meglio definita la portata: da
mera sospensione d’imposta, a vera
detassazione per gli utili destinati alla
realizzazione degli investimenti previsti
dal programma di rete.
Innalzamento del tetto di compensazione
dei crediti tributari: l’Amministrazione
finanziaria è stata recentemente dotata
di strumenti normativi eccezionali
per stroncare ogni abuso nell’utilizzo
dei crediti in compensazione, pertanto
non è più rinviabile l’aumento del tetto
di compensazione.
Da ultimo, una raccomandazione: bisogna
agire con particolare decisione a
favore delle Pmi perché per esse i costi
amministrativi e le imposte incidono
in misura maggiore rispetto alle
grandi imprese. La sommatoria di Ires,
Irap e tributi locali per alcune di esse
supera l'80% dell'utile ante imposte.
Occorre porvi normativamente un
assise di confindustria
tetto, vale a dire, un livello massimo
non superabile.
Lotta all'evasione: l’evasione fiscale nel
nostro Paese è un fenomeno rilevante
che distorce la corretta e leale concorrenza
e va combattuta; ma deve trattarsi
di una lotta seria rivolta contro la
reale evasione. Troppo spesso assistiamo
a verifiche che colpiscono semplici
errori di competenza nell’imputazione
temporale di costi o ricavi, trattati
come fossero redditi occultati, o
peggio, banali errori formali considerati
come reali evasioni. Deleterio è attribuire
ai funzionari del fisco premi
di produzione legati ai volumi di imposte
accertate e non alle imposte realmente
recuperate. Deleterio, ancora,
è il recente abuso delle norme antielusive
perpetrato dall’Agenzia delle Entrate
e da una parte della giurisprudenza.
In questo delicato settore va distinto
– con una norma apposita – ciò
che è reale “abuso di diritto”, da ciò
che è legittimo risparmio d’imposta. È
impensabile, infatti, che vengano messe
in discussione, a distanza di anni, legittime
scelte imprenditoriali. Viene
meno, in tal modo, quell’elementare
certezza sul ritorno economico degli
investimenti realizzati che, da tempo,
allontana gli investitori esteri e frena
le scelte d’investimento dell’imprenditoria
nazionale. In tale prospettiva l’atteggiamento
dell’amministrazione finanziaria
deve diventare collaborativo
e non più solo inquisitorio. L’evasione
fiscale va colpita dove si annida realmente,
ma non si può tollerare una
presunzione legale di evasione. Ai verificatori
chiediamo che conoscano
l’azienda e che nel proprio operare
tengano conto anche della storia
aziendale. Infine, va posto con forza
l’obiettivo di destinare il recupero del
gettito evaso a riduzione del carico fi-
ARE O
79

scale e non dello stock del debito pubblico.
Spostamento del prelievo dal reddito ai
consumi: si tratta di un passaggio obbligato
per reperire le risorse necessarie
a finanziare la riduzione del carico
fiscale su imprese e lavoratori, ma va
gestito con cautela. L’aliquota ordinaria
Iva è in linea con la media europea
e difficilmente potrebbe essere aumentata
significativamente. Ci sono
molti regimi agevolati, nell’agricoltura,
nel settore alimentare, nell’edilizia
e nel turismo, che potrebbero essere
rimodulati senza abolire totalmente le
aliquote ridotte. Andrebbe, invece,
fortemente ridimensionato il numero
di partite Iva presenti in Italia, attraverso
l’adozione di regimi forfettari
come già attuato in altri Paesi, ad
esempio nel Regno Unito. Anche il regime
delle accise potrebbe essere riformulato:
il vino è ad aliquota zero, i
prodotti energetici hanno un carico fiscale
tra i più elevati al mondo. È molto
discutibile la ventilata introduzione
di un’imposta patrimoniale, prima ancora
che per considerazioni economiche
per motivi etici: i patrimoni si sono
costruiti attraverso il risparmio e il
proficuo investimento di redditi che
sono già stati tassati, si verrebbe a realizzare
una sorta di doppia tassazione.
Semplificazione: l’Italia è l’unico Paese
al mondo ad avere il Ministero per le
semplificazioni. La struttura amministrativa
pubblica va snellita e vanno
eliminati gli sprechi. I dirigenti pubblici
devono rispondere dei risultati, il
lavoro deve rispettare oggettivi criteri
di qualità e produttività, il personale
va distribuito secondo reali esigenze e
non con logiche clientelari o elettorali.
Il sistema normativo va semplificato,
le regole devono essere certe, chiare.
Alcuni esempi: Il Modello Unico si
80
chiama ancora dichiarazione dei redditi,
ma in realtà, dopo averli dichiarati,
il contribuente è chiamato ad applicare
complicate, opinabili e variabili
norme fiscali per determinare le imposte
dovute. La liquidazione delle
imposte è un onere improprio, che dovrebbe
essere adempiuto dagli Uffici
competenti della PA! Ancora, è dal
1973 che le imprese sono sostituto
d’imposta per i propri dipendenti, con
costi immensi non remunerati e addirittura
con sanzioni pesantissime per
chi sbaglia. Di più, con le recenti norme
sugli “incapienti” e sui “bonus famiglia”
sono addirittura diventate “sostituti
di welfare”. Recentemente, per
ovviare ad abusi nell’uso dei crediti
Iva, è stato imposto alle imprese un
oneroso meccanismo di vidimazione
delle proprie dichiarazioni. Recentemente
si è aperto un tavolo sulle semplificazioni
al quale siedono le Associazioni
di categoria delle imprese e
l’Agenzia delle Entrate. Confindustria
ha presentato un documento con 25
proposte di semplificazione tributaria
a costo zero per l’erario che, se accolte,
offrirebbero, grandi risparmi al sistema
delle imprese. Questo documento conteneva
un anno fa solo 15 proposte.
Nel tempo trascorso nella trattativa le
proposte sono salite a 25 a causa dell’inesauribile
crescita di nuove disposizioni.
In ambito fiscale, per poter realizzare
con speditezza le attese semplificazioni,
occorre rimuovere un ostacolo
di fondo: il ruolo improprio assunto
dall’Agenzia delle Entrate. Questo
ente svolge innaturalmente anche
quelle di interprete del diritto e di suggeritore
politico per le nuove disposizioni
fiscali. Da ultimo, andrebbe anche
riformata la giustizia tributaria,
con giudici professionalizzati, efficienti
e adeguatamente retribuiti.
assise di confindustria
Federalismo Fiscale e richieste di
Confindustria
È necessario monitorare che il saldo
complessivo della riforma federalista
non sia un ulteriore aggravio fiscale
per le imprese, oltre che per il Paese.
La razionalizzazione dei centri di spesa
e la correlazione tra responsabilità
politica e impositiva dovrebbe portare
a una riduzione del carico fiscale complessivo.
Sinora si assiste, invece, a un
aumento complessivo per effetto di
nuovi tributi (tassa di scopo, imposta
di soggiorno) e per effetto della rimodulazione
delle imposte già esistenti
(Ici-Imu). Anche la facoltà concessa
agli Enti locali di aumentare le addizionali
Irpef, se non viene bilanciata
da un’analoga riduzione dell’imposta
trattenuta dall’Erario statale, rischia di
aumentare, anziché ridurre il già troppo
ampio cuneo fiscale, con il conseguente
aumento sia della tassazione
sul lavoro dipendente, sia del costo del
lavoro per le imprese.
Adempimenti: è necessario applicare la
valutazione d’impatto normativo degli
adempimenti fiscali. Sempre più spesso
vengono introdotti adempimenti
inutili e sproporzionati rispetto ai benefici
che ne può trarre l’Erario o
l’Amministrazione in fase di controllo.
Tale aggravio degli adempimenti, oltre
a determinare costi ingentissimi per le
imprese, viola anche le disposizioni
comunitarie dello Small Business Act
che prevedono la tutela delle Pmi attraverso
una graduazione degli adempimenti
proporzionale alla dimensione
aziendale (mentre, di norma, vengono
introdotti adempimenti uguali
per la Pmi e per le grandi imprese).
Inoltre, non si deve sottovalutare la
penalizzazione delle imprese italiane
rispetto ai “competitors” stranieri.
Puntualità nell’emanazione delle dispo-
ARE O

sizioni attuative e delle istruzioni amministrative:
è necessario che il legislatore
rispetti i tempi, da lui stesso indicati,
per l'emanazione delle disposizioni
attuative di provvedimenti di portata
generale. Non è ragionevole che le imprese
restino mesi nell’incertezza per
la mancanza delle disposizioni di dettaglio,
necessarie per applicare i nuovi
adempimenti. L’implementazione delle
procedure amministrative, infatti,
richiede costi e tempi per poter agire
sui sistemi informativi e sempre più
frequentemente le imprese non sono
messe in condizione di adempiere
tempestivamente ai loro obblighi. Peraltro,
la soluzione frequentemente
adottata, di fornire tardivamente le
istruzioni e di consentire regolarizzazioni
successive, non tiene conto degli
elevati costi amministrativi generati
per effetto della duplicazione degli
adempimenti (prima bisogna fare e
poi bisogna correggere).
Irretroattività: è necessario far rispettare
il principio di irretroattività delle
norme fiscali. Non è accettabile la
continua mortificazione del diritto a
vantaggio delle esigenze di cassa dell’Erario.
Le norme fiscali devono essere
irretroattive per impedire che modifiche
successive vadano a produrre
effetti su scelte gestionali già prese (ad
esempio, l’allungamento dei tempi di
ammortamento esteso ai beni già in
corso di ammortamento; modifica della
disciplina del leasing immobiliare
applicabile anche ai contratti in essere
e così via).
Riscossione: le disposizioni sulla riscossione
sono sempre più squilibrate a favore
dell’Erario: da un lato, l’immediata
esecutività degli accertamenti e il
blocco delle compensazioni in caso di
debiti erariali, dall'altra, ritardi di pagamento
della PA e impossibilità di far
valere o utilizzare i propri crediti verso
la PA. Il sistema va riequilibrato,
mentre devono essere più flessibili i
criteri adottati per concedere le dilazioni
nel pagamento delle imposte
iscritte a ruolo.
Aggregazioni: nei processi di integrazione
societaria, l’avviamento rappresenta
la voce più importante per determinare
i valori delle imprese. Sarebbe
opportuna una norma opzionale
che consenta l’ammortamento dell’avviamento
in un periodo inferiore a
nove anni, attraverso il pagamento di
un'imposta sostitutiva che, per valori
non superiori a cinque milioni di euro,
non dovrebbe superare la misura
del 12%.
Accertamento: una particolare attenzione
va dedicata ai grandi contribuenti
che, sempre più spesso, sono
considerati dall’Amministrazione fiscale
come “pecore da tosare”. Il rapporto
con questi i contribuenti, al di la
delle dichiarazioni mediatiche sul “tutoraggio”
(peraltro mai partito concretamente),
dovrebbe essere più collaborativo
e meno repressivo-sanzionatorio.
Inoltre, le norme vigenti in tema
di rapporti con società estere (black
list, CFC, transfer price), unite alla notevole
incertezza connessa all’applicazione
estensiva dell’istituto giuridico
dell’abuso del diritto, costituiscono un
formidabile deterrente all’attrattività
di investimenti esteri che richiedono,
più di tutto, norme certe e stabili che
consentano una pianificazione fiscale
attendibile.
Credito e Finanza
Il quadro di riferimento
Le piccole e medie imprese continuano
a registrare difficoltà nei confronti
del sistema bancario: la loro richiesta
di credito aumenta, mentre l’offerta si
assise di confindustria
fa più selettiva. Questa situazione ha
favorito una risalita dei tassi pagati
dalle imprese, più di 1 punto negli ultimi
12 mesi. La struttura finanziaria
tipica delle Pmi è fragile, soprattutto,
se rapportata al livello internazionale.
Il tasso di leverage medio nazionale si
attesta al 57,8% superiore alla media
europea del 47,4%. Inoltre continua a
manifestare un forte indebitamento rispetto
sia al fatturato, sia al capitale di
rischio; una maggiore incidenza dei
debiti a breve; una minore propensione
alla capitalizzazione. La finanza risulta
pertanto un validissimo driver di
sviluppo per le Pmi, ma deve essere
rinnovata. Crescere impone alle aziende
di investire in innovazione e internazionalizzazione.
Tutto ciò richiede
trasformazioni dimensionali, maggiore
capacità d’integrazione e una gestione
finanziaria più evoluta e strutturata
capace di gestire anche strumenti di
finanza straordinaria. Risulta pertanto
fondamentale migliorare il rapporto
tra banca e impresa.
Le richieste di Confindustria Veneto
Accesso al credito: Basilea 3 sta delineando
uno scenario che vedrà aumentare
le difficoltà nell’accesso al credito,
con un effetto più marcato per le
aziende con i rating peggiori. L’offerta
di credito sarà un po’ più selettiva e,
per le imprese più rischiose, presenterà
costi superiori a quelli attuali. La
proposta: adeguato livello di patrimonializzazione
e controllo della leva finanziaria
sono chiavi importanti per
garantire un corretto sostegno finanziario
a processi di sviluppo e rafforzamento
della struttura produttiva delle
imprese.
Rating: il rating deve diventare un momento
di miglioramento nel rapporto
banca-impresa.
La proposta: in questa logica le ban-
ARE O
81

che devono essere molto più disponibili
di oggi a fornire alle imprese una
corretta e trasparente informazione
sul rating assegnato, così da far nascere
– da questo indicatore di rischio – un
processo di miglioramento e crescita
aziendali.
Miglioramento dei contratti: la struttura
della contrattualistica bancaria risulta
decisamente sbilanciata a vantaggio e
tutela degli Istituti di credito.
La proposta: si dovrà concordare con
l’ABI una rivisitazione dei modelli di
contratti verso un maggior equilibrio
ed una più chiara leggibilità.
Modifica unilaterale delle condizioni:
con una certa frequenza le imprese segnalano
il susseguirsi, in tempi ravvicinati,
di proposte di modifica delle condizioni
applicate dal sistema bancario.
La proposta: è opportuno, al fine di dare
un più certo orizzonte di riferimento,
che le modifiche concordate non
subiscano nuove variazioni almeno per
un anno.
Centrale Rischi: ha un ruolo di primo
piano nell’ambito dei sistemi di rating
bancari e costituisce un punto di riferimento
molto importante nel processo
di valutazione del rischio e di concessione
del credito.
La richiesta: il sistema bancario deve
porre particolare attenzione nelle segnalazioni
per evitare errori, purtroppo,
non infrequenti. Dovrebbe anche
essere prevista una conseguente e veloce
procedura di rettifica.
Codice identificazione degli appalti pubblici:
per permettere alle aziende di rispettare
gli obblighi di tracciabilità dei
flussi finanziari è necessario che i sistemi
informatici delle banche vengano
rapidamente adeguati, in particolare
nei confronti della possibilità di inserimento
dei codici nelle ricevute
bancarie.
82
Allontanamento delle competenze decisionali:
l’introduzione dei sistemi di
rating e la riorganizzazione che ha interessato
molti Istituti di credito hanno
comportato un progressivo allontanamento
delle competenze deliberative
dai gestori del rapporto con l’azienda
presso le filiali, verso strutture centralizzate,
dove la conoscenza dell’azienda
e dei suoi assets intangibili
(capacità e dinamicità imprenditoriale,
livello di innovazione, eccellenza
dei prodotti) risulta un po’ meno precisa.
A oggi la parte qualitativa dei sistemi
di rating, che dovrebbe raccogliere
e ponderare questo tipo di informazioni,
non risulta così sviluppata
e il relativo peso nella valutazione finale
appare moltocontenuto.
La proposta: adozione di un sistema di
rating coerente e sensibile anche agli
asset intangibili che, nelle imprese innovative,
rappresentano una caratteristica
costitutiva importante.
Valorizzazione adeguata delle garanzie
concesse dai confidi 107: nonostante il
notevole impegno riposto dal sistema
dei confidi nel rispondere alla normativa
che ha previsto, per i maggiori di
essi, la trasformazione in intermediari
finanziari vigilati dalla Banca d’Italia.
La proposta: ancora pochi istituti di
credito hanno attivato criteri di pricing
coerenti con i significativi effetti
consentiti dalle nuove garanzie in termini
di mitigazione del rischio, sia a livello
economico che patrimoniale.
Occorre provvedere velocemente.
Modifiche alla normativa dei confidi in
materia di composizione societaria.
La proposta: necessario e urgente attuare
una modifica normativa che
consenta di aprire il capitale dei confidi
anche ad altre categorie di soci, oltre
che alle Pmi, al fine di consentirne
una maggiore patrimonializzazione,
assise di confindustria
soprattutto in questa fase di articolata
revisione del sistema delle garanzie.
Accanto a ciò vanno promossi ed attivati
processi di aggregazione dei Confidi,
ottimizzando le risorse e riducendo
i costi.
Riordino delle competenze in materia di
garanzia pubblica e privata: alla luce
dell’importanza del ruolo svolto dalle
garanzie finanziarie pubbliche e private,
soprattutto, in questa delicata e
complessa fase, e considerata la possibile
limitatezza, in futuro, di fondi da
destinare al supporto finanziario delle
Pmi, si auspica un riordino del sistema
delle garanzie. Una soluzione che tenga
conto della rete dei confidi, da un
lato, come potenziali strumenti di “leva”
nell’impiego di risorse pubbliche e,
dall’altro, come elementi integrativi e
complementari del Fondo di Garanzia
per le Pmi, anziché in potenziale sovrapposizione
con esso.
GIOVANI, MERITO,
OPPORTUNITA’
Il quadro di riferimento
Meritocrazia significa valorizzare l’eccellenza
di una persona, indipendentemente
dalla sua provenienza familiare,
sociale, politica. Esattamente il contrario
di quanto accade in Italia. La svolta
verso una compiuta meritocrazia passa
obbligatoriamente attraverso i giovani,
la scuola, l’impresa e la Pubblica Amministrazione.
In Italia, negli ultimi
vent’anni molte delle prerogative proprie
dei giovani si sono progressivamente
affievolite. I giovani hanno perso
la capacità di conquistare autonomia
per partecipare a pieno titolo alla
vita attiva della società secondo i propri
talenti. La stragrande maggioranza
dei giovani italiani si dichiara soddisfatto
della propria vita, ma ha rinunciato
a sperare.
ARE O

Davvero un giovane meritevole trova
oggi nel nostro Paese la giusta valorizzazione?
La risposta non è delle più
incoraggianti. La meritocrazia, infatti,
poggia su due assi fondamentali: pari
opportunità e libero mercato: il primo,
strettamente legato al sistema
educativo; il secondo, a un regime di
vera concorrenza sia nel settore pubblico,
sia in quello privato. Ed è evidente
come su entrambi i fronti ci sia
ancora molto lavoro da fare.
In tutte le società più avanzate il sistema
educativo costituisce una delle leve
più efficaci a garanzia delle pari opportunità,valore
fondante la meritocrazia.
Il sistema educativo italiano è
ancora insufficiente nel suo compito
di attivatore delle pari opportunità
per i giovani e le loro famiglie, con il
risultato che il nostro Paese non ha
nessuna università di eccellenza, o almeno
riconosciuta tale dal resto del
mondo. I test Ocse – Pisa in matematica
e scienze, fotografano un sistema
scolastico ancora troppo diviso tra un
Nord, sostanzialmente in linea con la
media europea ed un Mezzogiorno
ancora molto, troppo lontano da un risultato
soddisfacente. Scuola e lavoro
appaiono ancora due mondi distanti,
che faticano a parlare tra loro.
L’impegno di Confindustria è che venga
finalmente messo a punto un progetto
concreto che introduca il merito
nel sistema educativo italiano. L’assenza
di meritocrazia nel sistema scolastico
ha pesanti conseguenze anche in
merito all’ingresso dei giovani nel
mercato del lavoro.
Le proposte di Confindustria Veneto
Facilitare la transizione dalla scuola al
lavoro, rilanciare l’istruzione tecnica e
professionale, diffondere gli stage nelle
imprese e l’alternanza scuola-lavoro,
aprire i dottorati di ricerca al sistema
produttivo, progettare efficaci azioni
di orientamento a tutti i livelli, sono le
attività sulla quali il Veneto ha puntato
e sulle quali investirà ancora nel futuro.
Per generare un futuro con più
merito, più occupabilità, più opportunità
per i giovani, è indispensabile un
cambiamento culturale che coinvolga
tutti i soggetti: istituti scolastici, università,
studenti, famiglie, Stato, Regioni,
Enti Locali e, non da ultimo, le
imprese, soggetti indispensabili per
una vera riforma meritocratica, in grado
di dare nuova speranza ai giovani.
Confindustria Veneto, d’intesa con
Confindustria, intende promuovere,
adottare e consolidare relazioni con il
mondo dell’istruzione e della formazione,
attraverso le seguenti azioni.
Adozione di scuole e dipartimenti
universitari da parte delle imprese.
Apertura delle imprese a momenti
formativi rivolti ai docenti e studenti.
Una sorta di laboratorio, che si estenda
dalle aule ai luoghi della produzio-
ne e della progettazione tecnica, amministrativa
e commerciale.
Sostegno delle aggregazioni tra istituti
scolastici e universitari per razionalizzarne
e qualificarne l’offerta formativa,
rendendola variamente specia-
assise di confindustria
listica e integrata in veri e propri “distretti”
tecnologico-formativi.
Valorizzazione della laurea e dottorato
di ricerca, ove sia essenziale possedere
una buona conoscenza della
lingua inglese.
Avvio e consolidamento degli ITS, a
buona base scientifica e a spiccata vocazione
professionalizzante.
Sostegno ai tecnici con competenze
qualificate attraverso formazione professionale
iniziale, triennale e quadriennale.
Misurazione periodica delle competenze
degli studenti, coinvolgendo le
imprese che impiegano i diplomati ed
i laureati.
Possibilità di chiamata diretta dei
docenti da parte di Scuole ed Università,
attingendo da un pool di idonei,
selezionati con criteri rigorosi.
Possibilità di chiamata per specifici
insegnamenti di “docenti esterni”, provenienti
dalle imprese e dalle professioni.
Il gruppo degli imprenditori della provincia di Treviso fotografato durante una pausa
del viaggio di ritorno da Bergamo
Estensione dei CTS (“comitati tecnici
scientifici”, organismi consultivi
partecipati da imprese, professioni ed
Enti Locali) alle scuole e ai dipartimenti
universitari di particolare interesse
per le imprese.
ARE O
83

unindustria treviso
84
Rugby under 20
Unindustria Treviso e la Federazione
Italiana Rugby, rappresentate
dai rispettivi Presidenti
Alessandro Vardanega e Giancarlo
Dondi, hanno siglato il 30
marzo a Treviso a Palazzo Giacomelli,
sede dell’Associazione, un accordo
di collaborazione in occasione
dei prossimi Campionati mondiali
di rugby under 20 che si svolgeranno
nel mese di giugno nella stessa
Treviso e a Padova e Rovigo.
Con l’intesa, Unindustria Treviso ha
unindustria treviso
voluto essere partner attivo e visibile
di questo appuntamento sportivo
così importante e sentito dal territorio
e lo stesso Palazzo Giacomelli
sarà riferimento per l’organizzazione
e per i molti giornalisti attesi da
tutto il mondo durante l’intera durata
dei Campionati.
“E’ per noi un grande onore e un
grande piacere, tanto più in una città
e in un territorio particolarmente
appassionati e vocati al gioco della
palla ovale – ha dichiarato il Presi-
ARE O

dente Alessandro Vardanega –. E’
certamente inconsueto che un’Associazione
imprenditoriale come
Unindustria Treviso sostenga direttamente
un evento sportivo ma è
una scelta che parte naturalmente
dal nostro territorio, nel quale le imprese
e noi stessi siamo profondamente
radicati.
Treviso è una delle capitali italiane
ed europee del gioco del rugby e in
questo sport e nei suoi valori la nostra
comunità storicamente si riconosce
e identifica. Siamo convinti
che questo legame così profondo
abbia molto in comune con i valori,
la tenacia e la creatività che animano
i nostri imprenditori (e ne conosco
molti che hanno praticato il rugby)
e che sono alla base dello sviluppo
sociale ed economico di questa
comunità”.
Il Presidente di Unindustria ha inoltre
rilevato il valore dell’evento
sportivo anche per valorizzare e
promuovere il territorio in un’efficace
azione di marketing.
“E’ un messaggio che sappiamo verrà
capito e ascoltato in molti Paesi
del mondo che amano il rugby e nei
quali le nostre imprese sono attive.
E sarà un’opportunità preziosa per
essere ulteriormente riconoscibili e
ci auguriamo apprezzati. Già oggi
abbiamo distribuito una pubblicazione,
Il Sistema Treviso, che Unin-
dustria ha realizzato appunto con
l’obiettivo di presentare al meglio le
eccellenze di questo territorio e delle
sue imprese. Questa azione, ne
unindustria treviso
siamo certi, troverà il sostegno anche
delle altre realtà istituzionali ed
economiche di quest’area e questa
coesione sarà uno dei nostri migliori
biglietti da visita.
Questo legame con il rugby troverà
espressione anche in un altro evento,
che precederà di pochi giorni
l’inizio dei Campionati.
La nostra Assemblea generale 2011,
infatti, si tiene nell’area dei campi
da rugby di Monigo a Treviso. E’ il
massimo appuntamento annuale
della nostra Associazione e tradizionale
punto di incontro tra gli imprenditori
e tutta la comunità, con
oltre duemila presenze attese. Abbiamo
scelto questo sito del tutto
inusuale per un’Assemblea di imprenditori
anche per il valore simbolico
che esso ha, che ben riassume
i principi ai quali si ispira quotidianamente
il fare impresa e associazionismo:
passione, fatica, spirito di
gruppo, correttezza e rispetto degli
interlocutori e avversari”.
www.it.irb.com/jwc/fixturesresults/i
ndex.html
ARE O
85

gruppo giovani
86
Assemblea 2011
“Verde, creativa, internazionale.
La nuova impresa italiana ”
“Verde, creativa, internazionale. La
nuova impresa italiana” è il titolo
dell’Assemblea 2011 del Gruppo
Giovani Imprenditori di Unindustria
Treviso che si è tenuta venerdì
15 aprile a Villa Contarini Nenzi di
Dosson di Casier.
I soci del Gruppo hanno eletto, nella
parte interna, il nuovo Presidente,
Federico Pompeo, a conclusione, a
norma di Statuto, del mandato
triennale di Silvia Dal Cin.
Di grande interesse, nella parte pubblica,
la presentazione dei risultati
del progetto L’innovazione diventa
sostenibile che ha impegnato i Giovani
Imprenditori di Treviso nell’ultimo
anno.
“E’ stata un’esperienza interessante
e appassionante – ha dichiarato Silvia
Dal Cin nel suo intervento - e
rinnovo il ringraziamento a tutti i
partecipanti che hanno colto questa
gruppo giovani
Alessandro Vardanega
e Federico Pompeo
opportunità di conoscenza che, ne
sono certa, ha consentito di racco-
ARE O

Federico Pompeo e Silvia Dal Cin
gliere stimoli e stabilire relazioni di
grande utilità per l’attività professionale
di ognuno. Ringrazio naturalmente
il Professor Stefano Micelli
e tutti i suoi collaboratori, e tra loro
la dottoressa Ilda Mannino, che ci
hanno seguito con competenza e attenzione
in questa esperienza. Il
programma scelto è stato di alto
profilo, intenso e impegnativo. Accanto
all’approfondimento teorico
ci ha colpito conoscere le storie di
aziende e imprenditori del nostro
territorio, spesso di piccole dimensioni
e simili a molte altre nelle quali
noi lavoriamo quotidianamente, e
scoprire situazioni già molto avanzate
nell’adozione di un approccio
sostenibile all’industria nelle sue
molteplici modalità.
Registro con soddisfazione come la
partecipazione sia stata numerosa e
motivata, grazie anche all’azione di
stimolo del nostro Gruppo Innovazione”.
I lavori sono stati aperti dai saluti della
Presidente Dal Cin e dal saluto del
Presidente neo eletto Federico Pompeo.
Ha portato il suo saluto il Presidente
dei Giovani Imprenditori di
Confindustria Veneto, Giulio Pedrollo.
Il tema dell’assemblea è stato illustrato
dal Professor Stefano Micelli,
docente a Ca’ Foscari di Venezia e
Direttore della Venice International
University. E’ seguita una conversazione
che ha presentato alcune significative
esperienze di ‘nuova impresa
italiana’ con le testimonianze
di Giulio Bonazzi, Presidente di Acquafil
S.p.A. di Trento, Piergiovanni
Ceregioli, responsabile Ricerca e
Comunicazione de I Guzzini S.p.A.
di Recanati, Alessandro Ferlito, Direttore
commerciale della Novamont
S.p.A. di Novara, e Chiara
gruppo giovani
Mio dell’Università Ca’ Foscari. Le
conclusioni sono state del Presidente
di Unindustria Treviso, Alessandro
Vardanega.
Durante l’incontro è stato consegnato
il libro “L’innovazione diventa sostenibile”,
che ripercorre i contenuti
del progetto realizzato nell’ultimo
anno dai Giovani Imprenditori di
Unindustria Treviso e dedicato alle
strategia per il riposizionamento
ambientalmente compatibile delle
imprese in tutto il ciclo produttivo,
distributivo e nella comunicazione
interna ed esterna.
“Sviluppare intelligenza, brevetti,
idee e capacità di gestire i tanti
know how indispensabili oggi in
azienda – ha continuato Silvia Dal
Cin – è la via per confermare, sulla
base di nuovi presupposti, la centralità
del manifatturiero nel nostro
territorio. Dobbiamo prepararci ad
ARE O
87

affrontare una vera trasformazione
economica, sociale e culturale. Innovare
significa, tra le altre cose, rendere
sostenibile l’intera vita del prodotto:
dalle materie prime alla sua
realizzazione, al consumo, fino al recupero
e riutilizzo. Tutto ciò attraverso
nuovi materiali, nuove tecnologie
d’assemblaggio e nuove soluzioni
tecniche e logistiche. Dalla
grande recessione di questi anni si
esce perseguendo lo sviluppo di
nuovi prodotti eco-efficienti. Si tratta
di una grande opportunità: risparmio
energetico e tutela ambientale
e sostenibilità devono diventare un
elemento centrale non solo per le
imprese, ma anche per la politica
industriale del nostro territorio,
della nostra Regione e del Paese”.
“Questo lavoro svolto ci è tanto più
utile come giovani imprenditori - ha
concluso Silvia Dal Cin - perché la
88
sostenibilità rimane un tema al centro
dell’agenda economica e sociale
a livello mondiale e sta modellando i
processi di riassetto competitivo dopo
la grande crisi che ancora ci tocca
e che ha caratterizzato questo triennio
in cui ho avuto l’onore e il piacere
di presiedere il Gruppo Giovani
di Unindustria Treviso. Sentivamo
che l’approccio alla sostenibilità prometteva
anche di avvicinare le ragioni
dell’economia, quella ‘reale’, e la
dimensione vitale, e perché no anche
affettiva, di chi nelle imprese lavora,
con diversi ruoli e responsabilità.
La crisi finanziaria e l’eccesso di
astrazione rispetto all’economia reale
ha messo in evidenza l’urgenza di
mantenere e rafforzare la cultura e
la pratica della sostenibilità, al quale
questo progetto ha voluto essere un
contributo.
Potremo dire che è in corso una
gruppo giovani
profonda ridefinizione delle priorità
dei nostri sistemi economici, e tra
queste si impone una riflessione sui
limiti del modello di sviluppo tradizionale
e sulle prospettive di crescita
delle imprese. Non si tratta di
un’improbabile nostalgia del passato
quanto un pensare all’innovazione
tenendo conto di nuovi vincoli e
nuove opportunità. L’ambiente è,
naturalmente, una di queste, certamente
la più importante, e richiede
di guardare a una diversa qualità
dello sviluppo delle imprese e dei
loro fattori di competitività.
Come ho già detto in altre occasioni
il percorso verso un modello di innovazione
sostenibile richiede occhi
nuovi con cui guardare allo sviluppo
e non è solo un progresso di tipo
tecnologico quanto piuttosto l’urgenza
di formule inedite di organizzazione
del lavoro e del consumo”.
ARE O

gruppo giovani
Federico Pompeo
Il nuovo presidente
federico Pompeo è il nuovo Presidente
del Gruppo Giovani Imprenditori
di Unindustria Treviso, tra i
maggiori di Confindustria con oltre
220 soci, dopo l’elezione nel corso
dell’assemblea del 15 aprile scorso,
che si è tenuta a Villa Contarini
Nenzi di Dosson di Casier. Succede
a Silvia Dal Cin che ha concluso il
mandato triennale a norma di
Statuto.
“Ringrazio Silvia Dal Cin per l’impegno
e i risultati ottenuti alla guida
dei Giovani Imprenditori di Unindustria
Treviso in questi tre anni pur
così difficili per le imprese – ha
dichiarato Federico Pompeo al momento
dell’elezione – . Il suo ‘testimone’
mi è prezioso per intraprendere
al meglio questo incarico di cui
sento l’onore e la responsabilità.
L’obiettivo di fondo è far sì che il
Gruppo rimanga la casa di tutti i soci,
aperta, partecipata e impegnata
anche nel territorio. Al tempo stesso
vogliamo esprimere dei percorsi di
riflessione, come sono stati quelli
sulla sostenibilità e sul brand, che
siano utili a tutta Unindustria Treviso.
Più in generale, ritengo che i
Giovani Imprenditori non devono e
non possono avere paura del cambiamento,
quanto piuttosto comprenderlo
per contribuire ad accompagnare
le imprese e la società nelle
difficili trasformazioni in atto. In
questo contesto nuovi ed ampi spazi
si devono aprire alla responsabilità
degli individui, delle famiglie, delle
associazioni, per valorizzare le com-
gruppo giovani
petenze, lo spirito di iniziativa, l’imprenditorialità,
il legame con il territorio.
Ed è qui che intendiamo operare
come Giovani Imprenditori”.
Federico Pompeo ha appena compiuto
39 anni ed è Amministratore
delegato della Piero Della Valentina
& C. S.p.A. di Cordignano. E’ laureato
in Scienze Politiche alla Sapienza
di Roma e ha conseguito un
master in Business Administration
alla Luiss e si è specializzato in Corporate
Finance all’università Cattolica
di Milano. Ha iniziato l’attività
professionale presso la merchant
bank Cofiri specializzandosi nella
consulenza di direzione, risk management
e revisione contabile. Entra
successivamente nell’azienda di
famiglia fondata dal nonno materno,
il Cavaliere del Lavoro Piero Della
Valentina. L’azienda è leader nella
produzione e nel commercio di pallet,
elemento alla base dei moderni
sistemi logistici. E’ inoltre attiva nella
produzione e commercio di vernici
e pavimenti in legno. Negli stabilimenti
di Cordignano e Spresiano
e nei depositi commerciali di Milano,
Bologna e Roma sono impiegate
circa 170 persone.
Iscritto al Gruppo Giovani Imprenditori
di Unindustria Treviso dal
2004 ha ricoperto negli ultimi due
mandati il ruolo di Vicepresidente,
nell’ultimo triennio con delega alla
rappresentanza. Per il triennio
2008-2011 è stato componente del
Consiglio Centrale dei Giovani Imprenditori
di Confindustria
ARE O
89

gruppo giovani
nello sviluppo del progetto l’Innovazione
diventa sostenibile siamo partiti
da un presupposto ormai condiviso:
siamo di fronte ad una crisi
economica e finanziaria che impone
una svolta nel nostro modello di
crescita economica. Il nodo che si
delinea all’orizzonte è quello della
discontinuità. Lo sviluppo industriale
deve passare da una visione
tradizionale, quella caratterizzata
dalle attività dello sviluppo industri-
Introduzione al volume
ale nel nostro Paese dagli anni ’50
L’innovazione diventa sostenibile
agli anni ‘80, per intenderci, a un
presentato all’Assemblea 2011 nuovo modello basato sui fonda-
dei Giovani Imprenditori, che menti della cosiddetta green econo-
riprende i contenuti degli
my. La green economy, come sottolineato
nel suo intervento all’evento
interventi di Stefano Micelli,
di avvio del progetto da Corrado
docente di Economia e Gestione
Clini, direttore generale del Minis-
delle Imprese all’Università tero dell’Ambiente e della Tutela
Ca’ Foscari di Venezia e
del Territorio e del Mare, non deve
direttore di Venice International essere più intesa come l’insieme dei
settori legati alla gestione dei grandi
University, e di Corrado Clini,
cicli ambientali (acqua, aria, rifiuti)
Direttore Generale del
ma, in chiave più generale, come il
Ministero dell’Ambiente.
ripensamento complessivo dei
E’ possibile richiedere l’invio prodotti e dei processi produttivi
del volume alla Segreteria del così come oggi li conosciamo con
una lettura più generale dell’econo-
Gruppo Giovani Imprenditori
mia del futuro. Se si considerano i
(Rif. Monica Ceccato
pacchetti di stimolo introdotti dalle
tel. 0422 294261
principali economie internazionali si
ggi@unindustriatv.it)
coglie immediatamente come all’o-
90
gruppo giovani
biettivo di salvaguardare l’ambiente
sia ormai stabilmente appaiato quello
di mettere in moto un volano per
il rilancio dell’economia. Secondo i
dati stimati dal rapporto del Wuppertal
Insitute (Schepelmann et al.,
2009) gli Stati Uniti hanno destinato
l’11,5% del proprio pacchetto alla
green economy, la Germania il
13,2% e la Cina quasi il 40%; il dato
più impressionante è però l’80,5%
della Corea del Sud.
Questi dati evidenziano come molti
Paesi abbiano colto le opportunità
economiche legate all’ambiente;
segnalano, inoltre, come siano proprio
le economie emergenti a
puntare di più sulla green economy
e a coglierne le opportunità. Questa
tendenza nasce da una doppia considerazione:
la prima è legata alla
consapevolezza che il loro attuale
sviluppo economico passa attraverso
un elevato sfruttamento di risorse
naturali, impossibile da sostenere
nel lungo termine in assenza di
misure correttive; la seconda è che
la domanda è destinata ad aumentare
ancora nei prossimi anni a
causa della sostenuta crescita della
popolazione che tenderà a diventare
classe media e a consolidare i propri
consumi. E’ sufficiente considerare
l’obiettivo dell’India di innalzare
dall’attuale 60% all’80% la popolazione
che ha accesso all’energia
elettrica nel Paese; un obiettivo del
genere punta a coinvolgere oltre
230 milioni di persone che nell’arco
di pochi anni avranno accesso a
standard di vita analoghi a quelli dei
paesi più sviluppati. In assenza di
innovazione tecnologica, facendo
riferimento a sistemi tradizionali di
produzione di energia, questo
potrebbe avere in termini ambien-
ARE O

tali e di consumo delle risorse un
impatto drammatico sull’ambiente
e sulle risorse naturali a livello globale.
La crisi economica non ha fatto
altro che stimolare ulteriormente le
economie avanzate e i paesi emergenti
a cercare di immaginare e a
creare velocemente soluzioni innovative
in diversi settori critici come
quello dell’energia, dell’acqua, dei
rifiuti e dell’alimentare. Proprio per
il grande interesse attribuito dai
governi nazionali e grazie alle
notevoli risorse investite, il quadro
dell’economia green è destinato a
cambiare molto velocemente.
Per l’Italia questa accelerazione
pone un rischio e una sfida importante:
per rimanere competitiva a
livello internazionale l’economia
italiana deve intraprendere anch’essa
un percorso virtuoso, immaginan-
do e mettendo in pratica velocemente
progetti e iniziative nuove.
Se il Made in Italy vuole avere un
futuro dovrà diventare green, dovrà
puntare su quelle iniziative industriali
che valorizzano la domanda di
qualità e la sposano con la riduzione
del consumo di risorse naturali; è
questa la chiave che dà valore aggiunto
al prodotto italiano a livello
internazionale.
Dobbiamo guardare al futuro sulla
base delle potenzialità e dei vincoli
con cui il Paese si confronta in
questo specifico momento storico. E
ciò vuole dire affrontare entro una
nuova prospettiva anche le questioni
di stabilità sociale che hanno
segnato le trasformazioni di questi
anni, accettando di non sostenere
attività ormai obsolete dal punto di
vista del prodotto, del costo ambi-
gruppo giovani
Il nuovo
direttivo
del Gruppo Giovani
Nel corso dell’Assemblea del 15 aprile sono stati eletti anche i componenti del Consiglio Direttivo
del Gruppo. Ne fanno parte Federica Berra (Opticaldesign S.r.l. di Pederobba), Marco Cunial (Industrie
Cotto Possagno S.p.A.), Alessia Forte (General Security Italy S.r.l. di Treviso), Piero Garbellotto
(Giobatta & Piero Garbellotto S.p.A. di Conegliano), Gloria Gasparini (G01.com S.r.l. di Istrana),
Alice Meneghetti (R.D.S. S.r.l. di Riese Pio X), Elisa Menuzzo (Came Cancelli Automatici S.p.A. di
Dosson di Casier) e Jgor Zaghis (Zaghis S.p.A. di Levada di Ponte di Piave).
entale e della produzione, per investire
in scenari innovativi proiettati
nel futuro. Per mettere in piedi
questi nuovi percorsi c’è bisogno di
competenze scientifiche, di knowhow
industriale ma anche di intuito
e creatività. Se è vero che su questo
terreno le grandi imprese sono avvantaggiate,
è giusto sottolineare
che anche le Pmi italiane hanno dimostrato
di avere capacità e risorse
per intraprendere un percorso nella
stessa direzione, soprattutto quando
a guidarle sono giovani imprenditori
con una nuova visione sui problemi
dell’ambiente e della sostenibilità. Il
progetto promosso dal Gruppo Giovani
Imprenditori di Unindustria
Treviso ha scommesso proprio su
questa nuova sostenibilità e sulla
possibilità di costruire rapidamente
progetti innovativi di successo.
ARE O
91

unindustria treviso
92
Sistema moda
Intervento di
Roberto
Bottoli,
Presidente del
Gruppo
Sistema Moda
di Unindustria
Treviso, all’incontro Marzotto
e la confezione industriale,
tenuto a Treviso presso la
sede del Corso di laurea in
design della moda in
occasione del conferimento
della Cattedra Gaetano
Marzotto a Maria Luisa Frisa.
La cattedra voluta
dall’Associazione Progetto
Marzotto per avviare un
progetto di ricerca di durata
triennale dedicato al tema del
passaggio alla confezione,
ovvero dell’avvio e dello
sviluppo della produzione di
abiti in serie in accordo con
l’industria tessile, partendo
dall’esperienza sviluppata dal
Gruppo Marzotto.
Maria Luisa Frisa
M
i congratulo con Maria Luisa
Frisa per l’alto e meritato
onore del conferimento della
cattedra intitolata al grande
Gaetano Marzotto.
Ringrazio da parte mia e di Unindustria
Treviso l’Associazione Progetto
Marzotto che ha voluto valorizzare
in questo modo l’innovativo percorso
formativo ed educativo del corso
di Design della moda promosso dallo
Iuav a Treviso dal 2005 e sostenuto
dalle imprese attraverso la Camera
di Commercio.
Il programma didattico e di ricerca
studierà una fase decisiva nella storia
del made in Italy, che ha avuto
Marzotto come protagonista.
Se fino ad allora c’era l’industria tessile
per la produzione delle stoffe e
gli abiti si realizzavano prevalentemente
in sartoria, con il passaggio
alla confezione industriale in serie si
posero nuove attenzioni ai materiali
e allo stile, all’evoluzione del costume
sistema moda
e degli stili di vita. L’industria della
moda si allargò al nuovo ambito
della confezione, della maglieria e
dell’intimo, creando diffusa occupazione,
che ha rappresentato un fattore
importante del decollo economico
di questo territorio, creando
saperi produttivi, mentalità industriale
e imprenditoriale, nascita di
nuove realtà economiche. E’ un modello
di grande interesse dal punto
di vista storico e sarà interessante
capire, dal contributo degli studiosi,
quali suggestioni si possono ancora
dare agli imprenditori e alle giovani
leve che si formano in questa scuola
di eccellenza. Lo scenario produttivo
e distributivo della moda italiana
è cambiato, se non stravolto,
rispetto a quello degli anni ’50. Anzi
alcuni si pongono il dubbio se
convenga ancora puntare al made
in Italy come identità simbolica e
pratica del fare la moda in questo
Paese.
Sono un convinto sostenitore della
necessità di valorizzare il patrimonio,
non solo creativo, ma anche
produttivo del “fatto in Italia”; ribadisco
che queste competenze trasmesse
ed innovate possono essere
un vantaggio anche per chi ha un ciclo
industriale prevalentemente internazionale.
Più modelli possono convivere, con
aziende eccellenti in tutte le tipologie
a dimostrazione della grande
vitalità che, nonostante tutto, il sistema
moda italiano continua a presentare.
Ho premesso che il tema mi appassiona
e quindi permettetemi ancora
alcune osservazioni magari un po’
personali ma in tema.
Mi sento coinvolto innanzitutto
perché, come laniere di quarta ge-
ARE O

nerazione, posso immodestamente
sentirmi “collega” dei Marzotto; poi
per il fatto che mi sono diplomato a
Valdagno all’Istituto tessile che porta
il nome di V.E. Marzotto.
Era una scuola accessibile a tutti,
ma elitaria; formava giovani fieri di
uscire da quelle aule con una preparazione
specialistica; ricercati e prenotati
con largo anticipo dalle varie
aziende.
Il diploma di perito tessile valeva un
dottorato e, non essendoci scuole di
moda, la vena creativa o stilistica
nasceva in alcuni in modo spontaneo
ma su solide basi tecniche.
Competenze che non mancarono di
dare il loro contributo sia all’industria
tessile di base, che alla nascente
industria della confezione.
Il Veneto fu la culla di questa attività
e grandi marchi, come la Marzotto
confezioni, furono incubatoi
di professionalità per una miriade
di piccole e medie altre imprese
che insieme crearono la “regione
delle macchine da cucire” (poi anche
dalle macchine da maglieria)
con decine di migliaia di addetti e
tanta, importante, occupazione
femminile.
Ritornando a Valdagno, ho rivisitato
i laboratori dell’Istituto, oggi museo
tecnologico tessile. Non nego il turbamento
per il silenzio di quei muri
che si contrappone al fervore di attività
ed al vocio degli anni della
scuola; purtroppo è un silenzio che
oggi aleggia in tanti nostri opifici e
laboratori tessili che anno dopo anno
hanno visto cessare o trasferire
all’estero l’attività.
Ma i tempi cambiano e, si sa, le imprese
devono adattarsi alla competizione
globale e alle sue regole. Tuttavia
ciò non significa si debbano
abbandonare i Valori con la V maiuscola,
ed il programma di azioni del
Progetto della Famiglia Marzotto ci
conforta. E’ ispirato alle linee guida
del grande Gaetano che seppe coniugare
i valori dell’imprenditoria
con quelli dell’etica e del sociale.
Un’etica in nome della quale esortiamo
gli imprenditori di successo a
spendere la loro credibilità ed esperienza
per indirizzare la Politica,
non solo ai loro legittimi interessi,
ma al bene comune.
Altrettanto lodevole l’iniziativa dell’Associazione
Progetto Marzotto finalizzata
a promuovere la formazione
di creativi della moda dedicati
alla confezione; perché significherà
sostenere, sempreché si sia ancora
in tempo, non solo l’industria
della confezione ma tutta la filiera
tessile veneta e italiana.
C’è un gran bisogno di giovani talenti
che vedano un significativo
punto di approdo nella confezione
industriale, perché troppo spesso il
fascino dello stilismo e della passerella
hanno distratto il loro sguardo
dalle realtà produttive che sostengono
l’economia del Paese.
Infatti la moda jeans e sportwear ha
calamitato negli ultimi due decenni
l’interesse del pubblico; di pari passo
hanno sviato le giovani risorse
creative provocando l’invecchiamento
del mondo dell’abbigliamento
formale e sartoriale che erano
prerogativa e vanto della confezione
Italiana.
Un circolo perverso che, unito alla
scarsa versatilità delle realtà produttive
delocalizzate, ha ancor più fossilizzato
il prodotto formale rendendolo
poco innovativo e quindi vulnerabile
da parte della concorrenza
estera.
sistema moda
Ora, senza ignorare le problematiche
e difficoltà del settore, guardiamo
avanti.
Il Veneto è terra di grandi risorse
umane e professionali; i nostri imprenditori
sono spiriti creativi ed indomiti
a dispetto di uno Stato ottuso
che fa di tutto per scoraggiarli.
Uno Stato che non si interroga e
non programma e assiste ignaro alla
falcidia delle nostre aziende o alla
migrazione di imprenditori italiani
non solo, com’è comprensibile, verso
Paesi a basso costo del lavoro, ma
addirittura in nazioni come la Svizzera,
l’Austria, la Slovenia o magari
nel Brandeburgo. E queste quasi mai
sono scelte speculative, bensì di sopravvivenza
messa a rischio dai costi
del sistema Italia o dall’oppressione
burocratica ed impositiva.
Va da sé che in questa iniziativa targata
Marzotto cercheremo motivi di
speranza e ottimismo... elementi di
cui il settore ha estremo bisogno
perché, rimarchiamo ancora una
volta, in Veneto a tutt’oggi operano
nel settore tessile/abbigliamento oltre
80.000 addetti in 7.000 imprese
e la filiera, se pur decimata è
ancora ben vitale e diversificata con
validissimi presidi produttivi.
Sono presidi importanti, voglio dire
essenziali, nell’ottica della competitività
progettuale del Sistema moda
anche per l’immagine dei grandi
marchi, che, anche se spesso tendono
a disconoscerlo, tuttora poggiano sul
piedistallo del “Made in Italy”.
Quindi presidi di esperienze, professionalità
ed ingegno innovativo
che dobbiamo riconoscere, valorizzare
e salvaguardare perché oltre ad
essere il nostro orgoglio rappresentano
il nostro oggi ed anche il nostro
domani.
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unindustria treviso
di Giuseppe Bincoletto
Presidente
del Gruppo Terziario Innovativo
LE AGGREGAZIONI TRA
COMPARTI ED IMPRESE
ALL’INSEGNA
DELL’INNOVAZIONE
E DELLA COMPETITIVITÀ
SUI MERCATI
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Cartario innovativo
presentarsi di nuove sfide
dovute all’evolversi delle
conoscenze del consumatore
e al periodo contingente
dal punto di vista economico e
sociale hanno portato ad un ripensamento
dei modelli di business tradizionalmente
conosciuti attraverso
una attualizzazione degli stessi.
La crescente importanza dei rapporti
tra soggetti-imprese e la ricerca di
soluzioni organiche ai singoli problemi,
abbandonando, quindi, una logica
di standardizzazione, ha portato
alla necessità di affidarsi ad un modello
inter-relazionale che coinvolge
sia i singoli attori che fanno parte direttamente
del business, e che svolgono
la funzione di hub con con un
grado di importanza elevato vista la
grande quantità di link con il tessuto
connettivo, sia lo stesso singolo network
dei diversi nodi hub.
Un esempio concreto di collaborazione
e aggregazione strategica è
quella intrapresa dal Gruppi di
Unindustria Treviso Terziario Innovativo
(comparti: informatica-telematica
e comunicazione e marketing)
e Cartario-Cartotecnico-Grafico.
Le importanti sfide competitive
unindustria treviso
oggi non possono prescindere da
strategie più allargate e globali e dalla
progressiva e costante digitalizzazione
dei contenuti veicolati.
I progetti e le strategie di marketing
e consulenza, lo sviluppo di iniziative
di comunicazione, la produzione
di tutti gli strumenti operativi pubblicitari
e promozionali tradizionali
e digitali: richiedono sempre maggiore
integrazione e coordinamento
perché raggiungano gli obiettivi e gli
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unindustria treviso
standard di efficienza ed efficacia richiesti
oggi dal mercato.
Il tessuto imprenditoriale trevigiano
(per tipologia numero di aziende
rappresentate) già oggi è in grado di
esprimere eccellenze nei segmenti
del design, della comunicazione e di
raggiungere traguardi esclusivi nelle
produzioni legate all’editoria, alla
cartotecnica, alla serigrafia, ma anche
nelle aree dei contenuti digitali,
video e multimediali.
Spesso è la dimensione individuale
delle aziende a penalizzare il business
potenziale.
Proprio dal territorio vocato alla comunicazione
nasce un progetto ambizioso
che mira alla creazione di
una piattaforma relazionale di business
da rivolgere al mercato internazionale.
Un modello definito per ora
“Polo della Comunicazione” che mira
a trasformare la creatività, la sinergia
e l’innovazione continua in
uno scenario competitivo fatto di
imprese aggregate in rete che attraverso
forme di governance daranno
risposte concrete sui temi del marketing
innovativo, sulla comunicazione,
sul web ma anche sulla produzione,
sulla stampa, sul design,
sulla fotografia e sul video.
Dopo i workshop e i focus group ristretti,
le tappe del progetto passano
attraverso una mappatura delle competenze
per l’offerta strategica, la definizione
di una piattaforma progettuale
e di un business plan, nonché la
predisposizione degli aspetti formali
e di finanziamento dell’iniziativa.
Una successiva strategia di immagine
e comunicazione creeranno attorno
al progetto e ai membri coinvolti
nella community il giusto risalto di
marketing necessario per affrontare
al meglio la sfida competitiva.
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unindustria treviso
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news
CONTRATTO DI RETE
E’ stato sottoscritto nel mese di gennaio
il primo contratto di rete della
provincia di Treviso, e tra i primi in
Italia, denominato Rete Maglia Italiana
tra la Timavo & Tivene S.r.l. di
Vazzola e la Friultex S.r.l. di Azzano
Decimo (Pordenone), rappresentate
rispettivamente dal Consigliere Lorenzo
Peruzzi e dall’Amministratore
unico Franco Dino Boz.
Timavo & Tivene opera da oltre 50
anni nella nobilitazione dei tessuti
ed è oggi il maggior operatore della
nobilitazione per conto terzi con
quasi 20 milioni di euro di fatturato.
Friultex opera nella produzione di
tessuto grezzo con ricavi per circa 8
milioni.
Unindustria Treviso, con l’Area Fisco–Finanza–Diritto
d’impresa, ha
seguito tutto il processo di aggregazione
e l’elaborazione del contratto.
“Sono orgoglioso che il primo contratto
di rete in provincia di Treviso
sia stato promosso da imprese manifatturiere
tessili, che sono parte
fondante della storia industriale di
questo territorio, e del made in Italy
in generale, e dimostrano così capacità
e volontà ad attivare dei progetti
innovativi di riposizionamento
competitivo. – dichiara Roberto
Bottoli, Presidente del Gruppo Sistema
Moda di Unindustria Treviso
– “Sono certo che anche altre aziende
del settore aderiranno a questo
progetto e le imprese della moda
della provincia di Treviso faranno da
battistrada a questo modello innovativo
per lo sviluppo del settore
con l’obiettivo del mantenimento
unindustria treviso
delle competenze e professionalità
che sono alla base dell’indiscusso
prestigio nel mondo del made in
Italy”.
Obiettivi della Rete Maglia Italiana
sono di migliorare la competitività e
l’ottimizzazione dei costi delle due
imprese, con condivisione delle attività
di ricerca e sviluppo di prodotti
e processi produttivi, condivisione e
pianificazione delle strategie di approvvigionamento
delle materie prime
e semilavorate, sviluppo della
qualità dei prodotti anche attraverso
attività di tracciabilità, marcatura e
certificazione della filiera produttiva.
Ci si propone inoltre di migliorare
il ricorso al credito e favorire attività
di promozione commerciale.
“Con la rete ci presentiamo ai mercati
in modo più incisivo, con maggiori
asset produttivi e offrendo al
tempo stesso un alto grado di specializzazione,
qualità e flessibilità
per rispondere rapidamente alle esigenze
dei clienti – dichiara Lorenzo
Peruzzi, Consigliere di Timavo & Tivene
–. Puntiamo ora ad aggregare
in Rete Maglia Italiana anche altri
produttori complementari alle nostre
imprese”.
Il contratto di rete è stato introdotto
nel 2009 per favorire i processi di
aggregazione tra piccole e medie
imprese anche oltre il tradizionale
modello dei distretti. “La sottoscrizione
di Rete Maglia Italiana – dichiara
il Presidente di Unindustria
Treviso Alessandro Vardanega – è
segno del crescente interesse degli
imprenditori per i progetti di aggregazione
e collaborazione anche con
l’utilizzo di questo nuovo strumento
contrattuale particolarmente efficace
e flessibile. Il contratto di rete è
sicuramente un’opportunità per raf-
ARE O

news
forzare le imprese e per tale ragione
la nostra Associazione si è strutturata
per fornire con competenza tutto
il supporto necessario alle aziende
per usufruire di questa opportunità.
Nostra intenzione è quella di valorizzare
e diffondere tali accordi con
la speranza che il Governo provveda
al più presto a chiarirne alcuni importanti
aspetti di natura fiscale che
a tutt’oggi non sono stati definiti.
Stiamo lavorando ad altri contratti
di rete nonché a progetti di aggregazione
tra imprese, che si spingono
fino alla fusione societaria grazie al
coordinamento del nostro consorzio
Unint, presieduto da Federico Zoppas
e operativo fin dal 2004. Il Consorzio
a tutt’oggi ha realizzato 48
progetti di aggregazione con 210
imprese coinvolte. Successivamente
Unint ha visto l’entrata delle Associazioni
Industriali di Padova e Belluno
ed è considerata best practice
di Confindustria”.
FORMAZIONE UNINDUSTRIA
Unindustria Treviso e il Comitato
Provinciale del Coni di Treviso, con i
rispettivi Presidenti Alessandro Vardanega
e Giovanni Ottoni, hanno
sottoscritto a Palazzo Giacomelli
una convenzione che assicura alle
Federazioni sportive del Coni di
Treviso condizioni agevolate per la
gestione della normativa sulla privacy,
sicurezza e ambiente, qualità,
medicina del lavoro, servizi di formazione,
selezione di personale (attraverso
Unimpiego Treviso), assistenza
amministrativa e fiscale. Le
associazioni aderenti alle Federazioni
del Coni di Treviso, in pratica, potranno
usufruire degli stessi servizi e
alle stesse condizioni delle imprese
associate a Unindustria Treviso.
unindustria treviso
Si tratta del primo caso in Italia di
collaborazione nei servizi tra il Sistema
confindustriale e un Comitato
provinciale del Coni.
“Il Gruppo di Unindustria Treviso –
ha spiegato il Presidente del Coni di
Treviso, Ingegner Giovanni Ottoni –
ha sviluppato importanti competenze
ed esperienze in molti ambiti legati
ai nuovi adempimenti nella gestione
d’impresa. Ogni associazione
sportiva è, in fondo, anche una piccola
impresa e ha l’onere di rispondere
a scadenze e impegni gestionali
sempre più complessi. Il Coni di
Treviso si è affidato alle società di
Unindustria Treviso per avviare una
collaborazione che riteniamo utile
al sostegno e promozione dell’attività
sportiva nel territorio”.
“La messa in rete di competenze e
la creazione di alleanze nel territorio
– ha dichiarato il Presidente di
Unindustria Treviso Alessandro Vardanega
– caratterizza da sempre la
nostra Associazione. Ringrazio il
Coni per la fiducia dimostrata per i
servizi e la consulenza offerta dalle
nostre società, che da tempo operano
oltre che per le imprese anche
con Enti e Amministrazioni nelle diverse
aree gestionali. Sono certo che
anche con il Coni vi saranno molteplici
occasioni di collaborazione, così
come avviene con altri organismi
associativi del mondo professionale
di questo territorio”.
VENETO SVILUPPO
Il Fondo di Capitale di Rischio, istituito
dalla Regione del Veneto e gestito
da Veneto Sviluppo, porta a
termine la sua prima operazione: è
stata infatti presentata il 9 marzo,
nel corso di una conferenza stampa
svoltasi nella sede di Unindustria
ARE O
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unindustria treviso
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news
Treviso, l’acquisizione da parte di
Veneto Sviluppo di una partecipazione
minoritaria e temporanea nella
società Cielle di Breda di Piave,
azienda leader nella progettazione e
produzione di pantografi personalizzati,
tavole da taglio e fresatura, minicentri
di lavoro a controllo numerico
e macchine per incisione e marcatura
laser.
Estremamente positivo il commento
di Alessandro Vardanega, Presidente
di Unindustria Treviso: “Siamo
orgogliosi che Cielle, da molti
anni nostra associata, sia la prima
impresa partecipata dal Fondo gestito
da Veneto Sviluppo. Va dato merito
a Luigino De Lazzari e alla sua
famiglia per aver scelto di intraprendere
questo percorso di condivisione
per rafforzare lo sviluppo della
sua azienda. Questa operazione premia
inoltre lo sforzo della nostra Associazione
per lo sviluppo della cultura
finanziaria nel territorio. La
scorsa estate la nostra Area Finanza
ha presentato i Fondi di Veneto Sviluppo
alle associate e poi gestito,
con l'importante supporto tecnico
di una Sim specializzata in finanza
d'impresa, il progetto di Cielle.
Apprezziamo molto la decisione
della Regione Veneto di partecipare
direttamente al capitale di piccole e
medie imprese, credendo nelle loro
prospettive di crescita e sul loro radicamento
territoriale. La leva finanziaria
è essenziale per il superamento
della crisi ed è strategico che
Veneto Sviluppo disponga delle risorse
per poter essere protagonista
in questa direzione in una logica di
politica industriale regionale. Questo
primo importante risultato ci
stimola a proseguire con determinazione
in questa direzione, consoli-
unindustria treviso
dando il ruolo centrale dell’Associazione
nel sostegno e nell'orientamento
delle imprese nei progetti di
patrimonializzazione, oggi più che
mai necessari a sostenerne la crescita
competitiva”.
“Il Fondo di Capitale di Rischio – ha
sottolineato il Presidente della finanziaria
regionale, Francesco Borga
– è stato progettato con l’obiettivo
di sostenere quelle imprese venete
Luigino De Lazzari
(siano esse nella fase di start up o
nella fase di expansion attraverso
processi di innovazione), che presentano
un elevato potenziale di
crescita ma non hanno trovato adeguato
accesso ai mercati di capitali:
Cielle ha dimostrato di avere una
visione strategica del proprio sviluppo
e soprattutto un piano di investimenti
e un programma di ricerca e
innovazione degni di particolare attenzione
da parte della finanziaria
regionale e che potranno essere attuati
grazie alle risorse immesse”.
Con questa operazione, Veneto Svi-
ARE O

news
luppo detiene per conto del Fondo
di Capitale di rischio una partecipazione
pari al 45% del capitale sociale
di Cielle, ottenuta con un investimento
di 500 mila euro.
“Questa prima operazione del Fondo
– ha proseguito Borga – assume
anche un valore simbolico: la presenza
nel capitale sociale di una Pmi
di un partner come Veneto Sviluppo
intende dare rilievo alla funzione
Francesco Borga
del “capitale paziente” che il soggetto
pubblico esprime. Ovvero: da un
lato c’è un’attenzione mirata per la
realtà aziendale, dall’altro l’interesse
alla crescita economica del territorio
nel suo complesso. Il soggetto
“pubblico” si pone, all’interno dell’azienda,
proprio per la sua natura,
come un partner che privilegia lo
sviluppo dell’impresa alla remunerazione
del capitale investito, che
pur dovrà esserci”.
“Sostenere in tutti i modi possibili il
sistema produttivo veneto è la nostra
priorità – ha sottolineato Tizia-
unindustria treviso
no Baggio, segretario generale della
Regione del Veneto – per questo abbiamo
avviato un cambio di cultura
fondamentale, puntando la barra
sulle PMI, che rappresentano a pieno
titolo, nonostante il difficile momento
congiunturale, la vera ossatura
del nostro sistema economico. La
Regione del Veneto è impegnata
nella definizione di politiche economiche
ad hoc e nella messa a punto
di mezzi operativi come alcuni strumenti
di "ingegneria finanziaria",
costruiti a misura di Pmi. Proprio
con Veneto Sviluppo, il braccio operativo
della regione sul fronte della
finanza, è stato possibile ideare e
realizzare questi moderni e concreti
sistemi di intervento”.
“Il fondo di Capitale di rischio, al
pari del Patrimonio Destinato – altro
strumento costruito e gestito da
Veneto Sviluppo con risorse miste,
fra cui capitali messi a disposizione
dalla Regione Veneto – si configura
proprio come una concreta leva di
crescita per l’impresa veneta, storicamente
caratterizzata da alcune
debolezze strutturali, come la sottocapitalizzazione”.
“Questi due strumenti
finanziari sono in grado di
supportare anche i processi di ricerca
e innovazione, accompagnare il
passaggio generazionale, migliorare
il rating rispetto ai parametri richiesti
dal sistema bancario, in un’ottica
di rafforzamento dello sviluppo dell’economia
regionale”.
“Il Fondo di Capitale di rischio, in
particolare, punta a favorire la nascita
di nuove imprese e la realizzazione
di progetti, anche innovativi, che
possono essere anche una risposta
alla crisi del mercato e alla perdita
dei posti di lavoro tramite, appunto,
la creazione di nuove iniziative im-
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news
prenditoriali”. “E’ importante e confortante
per un imprenditore – ha
commentato il titolare di Cielle,
Luigino De Lazzari – incontrare
nuove forme di sostegno e di collaborazione
per la crescita della propria
azienda. Affrontare il mercato
richiede precise progettualità e risorse
e in questi frangenti di crisi e
di generale fragilità finanziaria diventa
estremamente impegnativo
perseguire i propri obbiettivi aziendali.
La fiducia che Veneto Sviluppo
ha espresso nei nostri confronti ha
radici solide e forti, cresciute in 32
anni di ricerca tecnologica e di ragionata
esplorazione di opportunità.
SALONE DEL MOBILE
Tre imprese trevigiane, tutte del Comune
di Gaiarine, sono state premiate all’ultimo
Salone del Mobile per la loro fedeltà alla
grande esposizione milanese, che si è confermato
il primo appuntamento mondiale
per il design e il mobile made in Italy. Due
di loro, la Jesse S.p.A. di Francenigo e la
Pianca S.p.A., sono presenti fin dalla prima
edizione, giusto cinquant’anni fa. La
S.M.A. di Albina espone da quarant’anni.
Sopra: Antonio Zigoni, S.M.A. S.p.A
In alto a destra: Aldo Pianca
A lato: Paola, Alessandro
e Francesca, Jesse S.p.A.
unindustria treviso
Poter contare sul supporto finanziario
partecipativo regionale rende
oggi più raggiungibili gli obiettivi
che Cielle si e' posta: il rafforzamento
delle iniziative internazionali
(in particolar modo in Brasile) e la
prosecuzione delle attività di ricerca
condotte con particolare efficacia
negli ultimi anni. La nostra volontà
di competere è immutata, mentre
mutate sono le condizioni di accesso
alla finanza, oggi vero nodo strategico
dell’intraprendere. Per queste ragioni,
il ruolo di Veneto Sviluppo e
del Fondo di Capitale di Rischio
emerge quale risposta efficace ed
adeguata”. www.venetosviluppo.it
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I COMUNI TRA
CAMPANILISMO E
COLLABORAZIONE. VINCOLI
DI BILANCIO, FEDERALISMO E
AMMINISTRAZIONE LOCALE
Lunedì 4 aprile, nella sala del Ridotto
del Teatro Accademia di Conegliano
Unindustria Treviso ha organizzato
un incontro dal titolo I Comuni
tra campanilismo e collaborazione.
Vincoli di bilancio, Federalismo
e Amministrazione locale.
L’iniziativa ha origine dal progetto
promosso dall’Associazione insieme
alla Regione Veneto per individuare
le forme di collaborazione e condivisione
di servizi tra Comuni del
territorio al fine di un miglioramento
per i cittadini e di un’ottimizzazione
dei costi e dell’impiego di risorse.
L’attività svolta ha visto la
partecipazione di cinque Comuni
dell’area Coneglianese che hanno
convenuto di avviare alcune sperimentazioni
condivise.
L’incontro – dal taglio seminariale –
si rivolgeva agli Amministratori locali
e al mondo dell’associazionismo
d’impresa.
Nel corso dei lavori vi è stata la pre-
sentazione dell’indagine sviluppata
nel corso del progetto dalla società
Deloitte Consulting S.p.A. su quindici
Comuni della provincia di Treviso
per una popolazione complessiva
di 125mila abitanti.
In una tavola rotonda, moderata dal
professor Paolo Feltrin, sono intervenuti
l’Assessore agli Enti locali
della Regione Veneto Roberto
Ciambetti, l’Assessore alle Politiche
Sociali del Comune di Conegliano
Loris Balliana e il Vicepresidente di
Unindustria con delega a Sistema
Locale – Infrastrutture – Alleanze
Territoriali Flavio Sgambaro. A seguire
l’intervento del professor Luca
Antonini e le conclusioni del Ministro
del Lavoro Maurizio Sacconi.
Tra i dati emersi dalla ricerca di Deloitte
Consulting vi sono le criticità
di natura organizzativa e tecnologica
che al momento non consentono
agli Enti di poter cooperare in modo
sinergico per poter conseguire economie
di scala e di esperienza. Tra
queste: l’elevata frammentazione
del mercato di fornitura, un’altrettanto
elevata frammentazione tecnologica
(sia tra Enti che all’interno
unindustria treviso
di uno stesso Servizio), basso ricorso
alla forma associata nella gestione
dei servizi, l’assenza di meccanismi
stabili di condivisione delle
competenze, esposizione limitata ai
servizi web.
Nell’ambito dell’ICT, la proposta è
per un ridisegno del modello di gestione
che sgravi gli Enti da un presidio
diretto a favore di un polo di
risorse specializzate per l’insieme
dei Comuni aderenti all’iniziativa.
La riduzione dei costi diretti di gestione
dell’ICT sarebbe di circa il
40%. Inoltre, l’attuale spesa sostenuta
dagli Enti per la manutenzione
ordinaria degli applicativi assorbe
circa il 50% della spesa complessiva
e rappresenta un costo che potrebbe
essere ridotto di circa il 60% introducendo
una tecnologia in ASP condivisa
tra gli Enti. Infine, l’adozione
di una piattaforma gestionale unica
fruibile via web costituisce un’opportunità
per ridurre gli attuali costi
operativi e consentire una naturale
evoluzione verso un modello di gestione
dei servizi in forma sovracomunale.
La realizzazione di tali iniziative potrebbe
consentire una sensibile riduzione
della spesa per la funzione
ICT, portando la spesa complessiva
attuale pari a 1.186.000 euro/anno
(valutata per il 2008) ad una spesa
totale di 833mila euro/anno, con
una riduzione percentuale dei costi
pari al 30%.
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Scuola news
scuola
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LICEO DA VINCI
L’11 marzo si sono tenute in tutta
Italia le gare interprovinciali di matematica
a squadre, organizzate dall’Università
di Genova in collaborazione
con altri Atenei e le sezioni
provinciali della Mathesis.
Il Liceo Scientifico Leonardo da
Vinci di Treviso ha gareggiato con
tre squadre, due delle quali impegnate
nella competizione di Trieste
e una in quella di Udine. La storica
squadra del Liceo, “I 7 del Leone”,
ha vinto, in un testa a testa con il
prestigioso Liceo Oberdan di Trieste,
la gara del capoluogo friulano,
nella quale il Da Vinci aveva già dominato
in tre passate edizioni. Il Liceo
ha così portato a Treviso anche
la nuova coppa Aurea, che ha sostituito
la precedente, definitivamente
aggiudicata al Liceo stesso lo scorso
anno dopo la terza vittoria. La nuova
coppa dovrà essere rimessa in
gioco il prossimo anno e diventerà
proprietà della scuola che la vincerà
per tre edizioni, con un meccanismo
simile alla precedente coppa Aurea.
La squadra era formata da Gianluca
Grilletti (capitano), Giulio Pegorer
(consegnatore), Jacopo Borga, Alessandro
Fiorindo, Elena Pol, Matteo
Sovilla, Marco Trevisiol.
scuola
La squadra “Da Vinci”, che ha gareggiato
nella difficile piazza di Udine
contro ben altre ventidue scuole,
si è brillantemente piazzata al secondo
posto nonostante la giovanissima
età media dei suoi componenti,
alle spalle del fortissimo Liceo
Marinelli di Udine, producendosi in
un exploit che ha sorpreso perfino
gli insegnanti responsabili del progetto
e che allenano e seguono le
squadre da diversi anni. La squadra
era formata da Francesco Muroni
(capitano), Giorgia Cenedese (consegnatore),
Francesco Florian, Giulio
Pace, Marco Parise, Matteo Pietrobon,
Ivan Violo.
La terza squadra, “I fattori di potenza”,
formata dalle leve più giovani,
si è onorevolmente classificata all’ottavo
posto nella gara di Trieste.
In squadra gareggiavano Marco
Mangano (capitano), Giovanna Saladino
(consegnatore), Greta Narder,
Tommaso Padovan, Viktor Ricchiuto,
Riccardo Trevisan, Samuele
Vianello.
Entrambe le due prime squadre
hanno guadagnato la qualificazione
del Liceo Da Vinci alla finale nazionale
delle Olimpiadi di Matematica
a squadre di Cesenatico, dove
però potrà scendere in gara, per
regolamento, una sola squadra in
rappresentanza della scuola. Allievi
e docenti sono già impegnati nella
preparazione e nella selezione della
rappresentativa, con la speranza di
riuscire a bissare il successo del
2009, anno in cui il Liceo si è aggiudicato
il titolo nazionale.
Questi risultati sono stati resi possibili
anche grazie all’impegno di
tutti gli insegnanti di matematica
del Liceo, che hanno ben stimolato
l’interesse per questa disciplina
ARE O
103

nelle classi; un gruppo di questi
docenti ha poi coinvolto una sessantina
di allievi in una serie di allenamenti
con cadenza settimanale
dall’inizio dell’anno scolastico; il
lavoro di preparazione è culminato,
il 4 febbraio, nel “Trofeo Da
Vinci”, gara organizzata per le
scuole della Provincia di Treviso.
Queste iniziative del Liceo, a supporto
delle eccellenze, sono patrocinate
dalla Provincia di Treviso e sostenute
economicamente da Veneto
Banca insieme a numerose altre attività
scolastiche.
www.liceodavincitv.it
CORSO DI LAUREA
IN GASTRONOMIA
Unindustria Treviso, per i Gruppi
Alimentare, Distillazione e Vinicolo,
ha siglato un accordo di collaborazione
con il Corso di laurea in
Scienze e Cultura della Gastronomia
e della Ristorazione, promosso
dall’Università di Padova a Castelfranco
e di cui è Preside il Professor
Francesco Favotto. L’accordo ha
l'obiettivo di promuovere il dialogo
e il confronto tra imprese e università,
per supportare le aziende che
intendono investire in risorse umane
altamente qualificate e in ricerca e
sviluppo; far conoscere agli studenti
e ai docenti del Corso di laurea e la
realtà imprenditoriale del territorio;
far conoscere alle aziende associate
a Unindustria Treviso le competenze
che si sviluppano nel percorso
triennale di laurea; incentivare opportunità
di stage degli studenti presso
aziende del territorio, avviare progetti
di studio, ricerca e formazione
su tematiche di particolare rilevanza
o novità di comune interesse.
www.agraria.unipd.it/castelfranco/
104
IPSIA GIORGI
Texa S.p.A. di Monastier, nell’ambito
del progetto TexaEdu, ha realizzato
all’Ipsia Giorgi di Treviso un laboratorio
attrezzato dedicato alla
meccatronica che si rivolge agli studenti
del terzo, quarto e quinto anno
e ai loro insegnanti. Si tratta della
prima aula attrezzata realizzata
da Texa in provincia di Treviso. Ha
collaborato al progetto anche Autoattrezzatura
Triveneto.
www.ipsiagiorgi.it
ITIS BARSANTI
Continuando una consolidata collaborazione,
anche quest’anno la Italproject
S.r.l. di Galliera Veneta (Padova),
ha messo a disposizione dell’Itis
Barsanti di Castelfranco Veneto
una macchina incartonatrice.
L’obiettivo è di consentire un’esperienza
diversa ai ragazzi su macchine
automatiche che formano l’imballaggio
finale di un prodotto: alimentare,
chimico, liquido eccetera.
Gli studenti, dopo un lavoro di ricerca,
dovranno essere in grado di
fornire all’azienda indicazioni per
l’ottimizzazione del funzionamento,
proponendo modifiche alle parti
meccaniche, elettriche e di automazione.
Per l’Italproject si tratta di un notevole
investimento di capitale e di risorse
umane, ma Angelo Pivato,
contitolare dell’azienda, affronta
questa esperienza nell’ottica di un
imprenditore che si assume una responsabilità
sociale nei confronti
della scuola e della cultura tecnica.
Naturalmente, a fine anno, la macchina
sarà restituita con una nuova
progettazione allegata, ma questa
esperienza avrà segnato il percorso
di studio di tutti gli studenti che si
scuola
occupano di automazione all’interno
dell’Istituto.
“La collaborazione con l’Itis Barsanti
per noi è anche un investimento a
lungo termine, perché ci aspettiamo
diplomati preparati e pronti ad un
rapido inserimento nel mondo del
lavoro” – afferma Angelo Pivato.
“Questa è la sfida e lo è particolarmente
in questo momento di difficoltà
generale. Investire nella formazione
e nella ricerca attraverso
partnership attive con scuola e università
(tirocini, sperimentazioni sul
campo), sono le armi vincenti per
costruire il futuro del nostro Paese e
del Nordest in particolare”.
www.itisbarsanti.it
ITIS PLANCK
Si è svolta il 29 gennaio la premiazione
delle vincitrici del concorso
“Scienza e tecnica. Un tabù per le
ragazze?” promosso dall’Itis Planck
di Lancenigo di Villorba e riservato
alle scuole medie ed elementari con
l’obiettivo di promuovere l’interesse
femminile verso l’istruzione tecnica.
Vincitrici sono state le studentesse
delle medie Stefanini di Treviso con
un progetto di ‘cane domotico’; seconde
le giovani dell’Istituto comprensivo
di Carbonera e quelle dell’Istituto
comprensivo di Quinto di
Treviso. Al terzo posto le allieve dell’Istituto
comprensivo di Ponte di
ARE O

Piave. Le tre scuole elementari premiate
sono state quelle di Breda di
Piave, Silea e Spresiano.
www.itisplanck.it
RETE ORIZZONTI
MONTEBELLUNA –
VALDOBBIADENE
Cosa farò da grande? Spunti e riflessioni
su possibili itinerari professionali
è il titolo del progetto sull’orientamento
scolastico promosso
da Rete Orizzonti di Montebelluna
– Valdobbiadene in collaborazione
con Unindustria Treviso e Confartigianato,
che ha coinvolto quattro
istituti scolastici del territorio.
In ogni istituto della rete si è offerta
una tavola rotonda alla presenza di
testimoni di diversi settori produttivi,
tutti rappresentanti di imprese
significative e di spicco nel territorio,
che hanno raccontato agli studenti
la loro esperienza formativa e
professionale e ciò che il mercato richiede
oggi, in termini di competenze
trasversali e tecnico-professionali,
al fine di aprire un dialogo tra due
mondi ancora distanti e provvisti di
limitati canali comunicativi: il mondo
scolastico e quello del lavoro.
I primi tre appuntamenti, curati insieme
a Unindustria, hanno preso il
via il 19 febbraio all’Isiss Verdi di
Valdobbiadene, con la presenza di
Gabriella Vettoretti, de La Tordera
Azienda Agricola di Vidor, Daniele
De Biasio, responsabile del personale
alla Frezza S.p.A. del Gruppo
Doimo di Vidor, l’Avvocato Fabio
Rizzetto, Paolo Spadetto e Andrea
Amadio, terapista occupazionale e
fisioterapista a La Nostra Famiglia
di Conegliano, Enrica Frare, ricercatrice
universitaria. Sono stati invitati
gli studenti delle classi quinte del-
l'indirizzo tecnico industriale meccanico,
del tecnicoturistico, del liceo
scientifico e linguistico.
Il 26 febbraio all’Itcg Einaudi di
Montebelluna si è tenuta la seconda
conferenza, alla quale sono state invitate
tutte le classi quinte dell'istituto;
due i relatori presenti: Mario
Anton Orefice, responsabile della
comunicazione della Carron Cav.
Angelo S.p.A. di San Zenone degli
Ezzelini e Andrea Mantoni, titolare
della Ten – Engineering S.r.l. di
Nervesa della battaglia.
Il 4 marzo al Liceo Levi di Montebelluna
si è tenuta la terza conferenza
rivolta agli studenti del Liceo
Levi e Veronese; al tavolo come relatori
Roberto Rodio, responsabile
risorse umane della Cooperativa Sociale
Castelmonte di Montebelluna,
Stefano Marchesin, Reconta Ernest&Young
di Treviso, Silvia Moretto,
Amministratore Delegato di DB
Group di Montebelluna, Alessandro
Vanzelli, responsabile del servizio
Medicina di Comunità dell’Ulss 8.
Infine, in collaborazione con la Confartigianato,
si è realizzata il 18 marzo
2011 presso l’Ipsia Scarpa di
Montebelluna la quarta conferenza
alla presenza degli studenti delle
classi quinte elettrici e meccanici.
Si è registrato un significativo gradimento
dell’iniziativa da parte degli
studenti partecipanti e l’83,4% ha
scuola
segnalato la necessità di proporre e
approfondire le tematiche di orientamento
al lavoro, anche con iniziative
on the Job e con visite aziendali,
rafforzando l’esperienza degli stages
e dell’alternanza scuola-lavoro
che si stanno affermando in molti
Istituti.
Rete Orizzonti è una delle 47 reti
presenti nel territorio regionale e si
occupa dei servizi di orientamento
informativo e formativo del territorio
di Montebelluna, Valdobbiadene
e area Ovest del Quartier del Piave.
Conta 22 partner: 11 Scuole secondarie
di 1° grado, 5 Scuole secondarie
di 2° grado, 3 Amministrazioni
Comunali, un CTP, una cooperativa
sociale e un’Associazione di categoria.
La Rete ha come istituto capofila
l’Isiss Verdi di Valdobbiadene.
La Rete realizza annualmente il
Progetto Orizzonti, giunto oramai
alla sua ottava edizione, che ha lo
scopo di fornire servizi di orientamento
scolastico-professionale agli
8648 studenti del territorio e alle
loro famiglie; il progetto è finanziato
dalla Regione Veneto, Piano Regionale
per gli interventi di Orientamento,
con cadenza annuale. All’interno
delle azioni previste dal progetto
l’azione 7 (Sostegno alla Scelta
per ragazzi/e a conclusione del
loro percorso formativo) mira allo
sviluppo e realizzazione di iniziative
ARE O
105

suggerite dalle normative precedentemente
analizzate. Nello specifico,
nelle ultime due edizioni del progetto,
il gruppo di progettazione ha
previsto di dedicare le risorse disponibili
a iniziative di orientamento
professionale rivolte a tutti gli istituti
del territorio, lasciando alla
competenza delle singole scuole
l’orientamento alla scelta universitaria,
prassi già ben consolidata in
ogni istituto, e focalizzando pertanto
l’attenzione sul contesto produttivo,
professionale di impresa che risulta
spesso solo sfiorato. www.progettorizzonti.it
COLLEGIO PIO X
Il 21 gennaio sono stai presentati
con un convegno i progetti di robot
elaborati dagli studenti dell’indirizzo
biologico – sanitario e dell’indirizzo
in robotica del Collegio Pio X
di Treviso nell’ambito della collaborazione
ormai pluriennale con
l’Ulss 9 e l’Università di Padova Gli
studenti hanno creato piccoli robot
imparando e innovando competenze
di matematica e di fisica. In particolare,
quest’anno hanno ‘robotizzato’
alcuni arti dell’uomo, mettendo
a frutto conoscenze e competenze
proprie delle scienze della
medicina.
In particolare Riccardo Cavallin e
Marco Cosentino hanno presentato
un carrello elevatore, Giacomo Dalla
Cia, Alessandro Minotto, Filippo
Pietrobon, Nicola Veronese, Alessandro
Zalla e Gilberto Zancanaro
un robot archiviatore; Marco Rossignolo,
Alberto Marcolin e Giovanni
Scaramucci un robot bipede, Italo
Guerrieri, Nicolò Pipesso e Enrico
Biondo la mano robotica; Luca
Bianchin un braccio robotico che si
106
muove con il bluetooth.
I relatori del convegno sono stati
docenti di matematica e fisica, di
robotica e di informatica, ma anche
di robotica e alta tecnologia per mano
e arto superiore, i primi del Collegio
e dell’Università di Padova, i
secondi dell’Ulss 9 Treviso. E sul
palco dell’Auditorium gli studenti
hanno messo in funzione la mano
robotica ma anche braccio e gambe,
loro invenzioni e realizzazioni nel
laboratorio di robotica del Collegio,
creato e guidato dalla professoressa
Lorella Burlin.
www.collegiopiox.com
MASTER CIBO VINO
Il Master universitario in Cultura
del Cibo e del Vino promosso dall’Università
Ca' Foscari di Venezia a
Valdobbiadene ha avviato una collaborazione
con il Brasile. E' stata
infatti siglata convenzione fra la
stessa Ca’ Foscari e l’Instituto Federal
de Educaçao, Ciencia e Tecnologia
dello stato del Cearà, che prevede
cooperazione e interscambio di
docenti e tecnici al fine dell’arricchimento
reciproco di conoscenze e
competenze nell’ambito della formazione
e della ricerca scientifica. I
contenuti della convenzione stabiliscono,
inoltre, l’iscrizione di giovani
laureati dello stato brasiliano al Master.
“Le massime autorità dello Stato
del Cearà intendono proporre il
Master come nuova offerta formativa
dei loro istituti universitari, avvalendosi
dell’esperienza maturata
a Valdobbiadene dai loro giovani
laureati e della collaborazione dell’Università
Ca’ Foscari”, ha spiegato
il Professor Roberto Stevanato,
coordinatore del Master.
Furio Bragagnolo, Presidente di Pa-
scuola
sta Zara ha dichiara: “Come italiani,
portiamo all’estero i nostri prodotti,
ma anche la nostra cultura della tavola.
Un processo intellettuale che
necessita di persone preparate a tutti
i livelli: il Master va proprio in
questo senso”.
Loris Colomberotto, titolare dell'omonima
azienda di allevamento e
lavorazione di carni bovine:
“L'agroalimentare italiano, sempre
più indirizzato verso la filiera certificata
e di qualità, sinonimo di eccellenza,
assume posizioni di rilievo
anche nei settori dell'alta cultura internazionale”.
Il Master è patrocinato dal Ministero
delle Politiche Agricole e dalla
Regione del Veneto ed è sostenuto
dal Comune di Valdobbiadene,
Forum Spumanti d’Italia, Altamarca,
Consorzio Tutela Grana Padano,
Consorzio Tutela Radicchio
Rosso di Treviso e Variegato di Castelfranco,
Consorzio Tutela del
Formaggio Casatella Trevigiana
Dop e da Bisol, Jeio, Bel Star, Relais
Duca di Dolle, Venissa, Latteria
Soligo, Pagnan, Forno d'Asolo,
Bibanesi, Birra Pedavena, Colomberotto,
Labozeta, Salumi De Stefani,
Pasta Zara, Corriere del Veneto,
Radio Padova e da altre realtà
produttive del territorio. www.masterciboevino.it
– www.mastercibovino.it
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infrastrutture
108
Il porto di Venezia
“.... un traguardo che fino
a qualche tempo fa potevamo solo
sognare e che oggi è diventato realtà”
i“Il raggiungimento dei 400mila Teu
è per il porto di Venezia un record
di sempre – racconta il Professor
Paolo Costa, Presidente dell’Autorità
Portuale di Venezia – Segno che
tutte le attività svolte e l’impegno
profuso dalla comunità portuale
stanno portando i loro buoni frutti.
Stiamo tornando ai livelli pre-crisi, e
questo è un segnale più che positivo
per tutte le imprese coinvolte nelle
attività portuali e per le imprese che
decidono di passare per Venezia per
le loro importazioni ed esportazioni.
Ad oggi, fatto salvo il traffico
croceristico che non ha mai visto
flessione, abbiamo recuperato il
60% dei traffici rispetto al 2008 e
sui container siamo già tornati ai livelli
pre crisi del 5%”.
“L’approfondimento dei canali portuali
a meno 10 metri e cinquanta,
l’ammodernamento delle banchine,
le strategie di promozione all’estero
infrastrutture
e i progetti di sviluppo in via di realizzazione,
ci consentono di dare accesso
alle grandi navi portacontainer
provenienti dal Far East e di farle ri-
Paolo Costa
ARE O

partire sempre a pieno carico, un
traguardo che fino a qualche tempo
fa potevamo solo sognare e che oggi
è diventato realtà” – continua Paolo
Costa.
È importate però guardare avanti e
credere fermamente nelle potenzia-
lità dei porti dell’Alto Adriatico
quale porte di accesso e inoltro delle
merci europee. I porti del Nord
Adriatico (Venezia, Trieste, Ravenna,
Capodistria e Fiume), riuniti
nell’Associazione Napa (North
Adriatic Port Association), hanno in
previsione piani di sviluppo e am-
pliamento delle capacità ricettive e
di inoltro delle merci. “Tutti assieme
– dichiara il Professor Costa – dobbiamo
arrivare a movimentare almeno
10 milioni di Teu (unità di misura
dei container) nei prossimi 10 anni”.
Il Porto di Venezia, dal canto suo, si
Fondale naturale -20 mt
Posizionamento 8 miglia al largo della Bocca di Malamocco
Traffici da 1,5 a 3 milioni di Teu
Transit Time da/per il Far East -5 giorni
Navi (container) da 6 a 14 mila Teu
Navi (petroliere) fino a 150 mila tonnellate di portata
Investimento 1,3 miliardi di euro
Tempi 5 anni dall’avvio della progettazione
sta attrezzando con un progetto ambizioso
per la realizzazione di una
innovazione logistica, ambientale ed
economica di interesse europeo e
mondiale. Venezia si popone di diventare
l’accesso privilegiato ai mercati
dell’Europa Centrale e Orientale
per le merci scambiate nei traffici
infrastrutture
con l’Estremo Oriente, potendo
contare su: un risparmio di cinque
giorni di navigazione rispetto ai porti
del Nord Europa; una riduzione
delle emissioni (si calcola ad esempio
un risparmio di 97 Kg di Co 2
per container diretto in Baviera);
una riduzione del carico sulla rete
stradale e ferroviaria europea.
Il progetto è anche una grande innovazione
tecnologica. Non si tratta
infatti di una piattaforma tradizionale
ma di un “piazzale mobile” che
elimina il costo della rottura di carico.
In import ad esempio, una volta
che la gru avrà scaricato il container
dalla nave madre, si procederà al
trasferimento diretto su chiatte con
capacità di 112 Teu o superiore. La
soluzione scelta, particolarmente innovativa
ed ecologica, consente di
effettuare un collegamento continuo
che integra operativamente la
piattaforma d’altura e il nuovo terminal
di 90 ettari che sorgerà a Porto
Marghera, dove i container verranno
riordinati per essere inoltrati
alle destinazioni dell’entroterra.
A questo importante progetto, che
consentirà di rilanciare i traffici container
e di estromettere i petroli
della laguna, si affianca la realizzazione
di un terminal per le Autostrade
del Mare in area Fusina.
Il progetto – ideato da un pool di
imprese veneziane – prevede la realizzazione
di 4 accosti nave e
un’area per attività portuali destinate
allo stoccaggio e movimentazioni
merci, cui si aggiungeranno edifici
dedicati a servizi commerciali, direzionali
e ricettivi. Il terminal sarà
completato entro la fine del 2013
con un investimento di circa 200
milioni di euro in project financing.
www.port.venice.it
ARE O
109

cultura
110
Cultura economia società
di Ennio Bianco
Vicepresidente di Unindustria Treviso
cC’è una parola, cultura, che assume
una centralità crescente nelle attività
industriali, declinandosi in molte
articolazioni quali design, moda,
arte, territorio, paesaggio, spettacolo
.… che non rimangono più ambiti
separati dalla vita attiva, destinati ad
una fruizione nel tempo libero o
puramente specialistica, ma entrano
in pieno nella progettazione e
creazione di valore. E’ un processo
che è parte di quella ‘economia della
conoscenza’ dove i saperi si incontrano,
si integrano e comunicano
insieme, utilizzando le piattaforme
globali di Internet.
Proprio la ‘cultura’, anzi il finanziamento
alla cultura per essere esatti,
è stata protagonista del dibattito
politico dei mesi scorsi, con proteste
nei teatri e in piazza contro il taglio
dei contributi da parte dello Stato
(poi in parte ripristinati), con il
presupposto di fondo che la cultura,
tutta la cultura, abbia un diritto
naturale ad essere a carico del bilancio
pubblico.
Perché non avviare un’altra riflessione
sulle nuove modalità di promozione
e sostegno alle iniziative
culturali, complementari o anche, in
tutto o in parte, alternative al
cultura
tradizionale supporto della Pubblica
Amministrazione?
Non è certamente una novità ma
considero necessario ribadirlo. Non
penso, intendiamoci, che ogni iniziativa
culturale stabile debba necessariamente
dare profitto, come invece
deve saper fare un’impresa.
Penso piuttosto siano possibili
modelli anche non profit in grado di
reggersi autonomamente e per
questo penso a modelli diffusi anche
nel nostro territorio che sanno
produrre occupazione e fatturato,
certo in collaborazione con il Pubblico,
ma non solo.
Ritengo, forse un po’ provocatoriamente,
che la centralità che assume
la cultura anche nei processi produttivi,
nel lavoro, oltre che naturalmente
nella formazione e crescita di
ogni persona, richieda un nuovo approccio.
Ovvero, che i soggetti e le
organizzazioni culturali si pensino
anche come imprese, così come le
aziende industriali devono imparare
a pensare se stesse anche come organismi
che agiscono per e con la
cultura.
Sono consapevole che il ‘prodotto’
culturale nelle sue molte articolazioni
ha delle specificità che lo rendono
difficilmente assimilabile ad altri
beni e servizi di cui riusciamo a
misurare il valore, ma è inevitabile
che la progressiva e strutturale
riduzione delle risorse pubbliche
disponibili, ad di là di ogni valutazione
politica si voglia fare,
richiede un cambio di prospettiva.
Nel nostro territorio vi è un esempio
positivo, penso alla Fondazione Oderzo
Cultura, che vede una positiva collaborazione
pubblico-privato e che si
vorrebbe potesse essere modello anche
per altre realtà territorio.
ARE O

Da parte nostra, come Unindustria
Treviso collaboriamo dalle origini
con un importante manifestazione
come il Premio Comisso e abbiamo
stabilito una fitta rete di relazioni
con importanti associazioni culturali
cittadine mettendo a disposizione la
sede di Palazzo Giacomelli – che sta
diventando una vera e propria casa
delle associazioni culturali trevigiane
– e offrendo altre forme di supporto.
Si cita spesso la parola Rete, che è un
termine, seppure un po’ inflazionato,
che rimane molto utile se sapremo
darvi un concreto contenuto.
La Provincia di Treviso, con l’Assessore
Marzio Favero, ha promosso
un’esperienza importante come
Rete Eventi, che ha permesso di
rendere visibili e coordinare le
molte manifestazioni culturali che
nascono in questo territorio, rive-
lando tra l’altro una ricchezza e
qualità di proposte invidiabile. Sempre
in provincia è presente un
modello innovativo che mette in
rete le biblioteche consentendo all’utente
attraverso un unico sito internet
di conoscerne le attività e il
patrimonio librario disponibile.
Vorrei portare altri esempi.
Inizio da un progetto al quale ho
contribuito, a nome di Unindustria e
anche per passione personale. A
cultura
giugno dello scorso anno ha preso il
via Treviso Design, rete tra soggetti
pubblici e privati che operano e
promuovono la cultura del design.
Vi partecipano Unindustria, Treviso
Tecnologia, lo Iuav, Oderzo Cultura,
la Fornace di Asolo con il patrocinio
della Provincia e il sostegno di
Veneto Banca.
E’ un coordinamento che consente,
innanzitutto, di evitare improduttivi
doppioni e dall’altro di mettere insieme
competenze e relazioni per
una proposta culturale avanzata nel
design a disposizione delle imprese
e dei professionisti, certamente, ma
anche di tutto un ampio pubblico
ARE O
111

sensibile al design.
Già a dicembre Treviso Design è
riuscita a realizzare un importante
evento culturale come il primo festival
del Design Sostenibile, che ha
animato Treviso per più giorni con
esposizioni, incontri e workshop
portando tra l’altro a contatto con la
città le esperienze importanti che si
realizzano nei corsi di laurea in disegno
industriale e design della moda
che sono attivi da anni qui a Treviso.
Treviso ha maturato negli anni
un’importante specializzazione/vocazione
nel design che parte dal
nostro eccellente saper – fare manifatturiero
(ricordiamo sempre che il
45% del Pil della provincia di Treviso
è realizzato dall’industria) per
trasformarlo e arricchirlo di nuovi
valori. Al tempo questa vocazione,
che parte da esigenze vere e non è
imposta artificialmente, potrebbe
diventare fattore distintivo di questa
città e del suo territorio per tutto il
Nord Est e anche oltre.
Un secondo esempio è Gruppo 14,
una rete tra soggetti culturali e associativi
che realizzano progetti per
l’infanzia attivi in provincia di Treviso.
Vi partecipano gruppi teatrali,
fondazioni, musei, pro loco e società
pubbliche che, per così dire, sono da
tempo ‘sul mercato’ con successo.
E’ un esempio positivo, al quale auguriamo
il miglior successo, anche
per la capacità progettuale di alzare
le ambizioni della propria offerta
culturale in una comune iniziativa
che lavora nel territorio nella
creazione di una vocazione specifica,
la cultura per l’infanzia, che finora,
nonostante sia da tutti
conosciuta la Carta di Treviso, non
abbiamo saputo qualificare meglio
quale strumento, anche qui, di
112
brand territoriale, attrazione di
competenze e perché no di turisti.
Aggiungo un terzo esempio. A inizio
anno è stato sottoscritto il Protocollo
d’intesa tra Regione Veneto e
Confindustria Veneto per la valorizzazione
del patrimonio culturale
delle imprese e la promozione della
cultura d’impresa in rapporto con le
politiche culturali regionali.
Si tratta di un’iniziativa che riconosce
per la prima volta la cultura
d’impresa quale parte integrante
della politica per la cultura della Regione
Veneto e consentirà di favorire
gli investimenti e le collaborazione
per una piena valorizzazione
della storia e del lavoro
delle imprese attive nel territorio.
Già negli scorsi anni, Unindustria
Treviso aveva avviato, in collaborazione
con la stessa Regione Veneto,
un significativo progetto di ricognizione
tra le imprese industriali per
dare visibilità e riconoscimento alle
molte iniziative culturali promosse
dagli imprenditori. Questo studio si
è poi concretizzato nella pubblicazione
del volume Valori di Marca.
Anche qui il contesto è propizio a
mettere in rete esperienze culturali
che nascono, per così dire, dal basso
inserendole in un circuito più vasto.
Questi esempi che ho elencato evidenziano
da un lato vivacità di idee
e capacità di relazioni, dando fiducia
alle possibilità di poter produrre
cultura in questo territorio, senza
timori reverenziali e complessi di
interiorità e soprattutto senza dover
necessariamente imitare o importare
format organizzativi dall’esterno.
Riteniamo che l’attuale fase di
trasformazione della nostra economia
e dei modelli ai quali abbiamo
cultura
fatto riferimento in passato possano
promuovere ulteriormente la cultura
dell’alleanza o della rete, non solo
per una questione di costi ma soprattutto
per capire a quali vocazioni
passate, presenti e future fare riferimento
e sulle quali investire.
Siamo convinti che la cultura, che
vuol dire anche educazione dei giovani,
scuola, formazione degli adulti
e molte altre cose, possa innervare il
nostro sviluppo futuro.
Treviso e il suo territorio hanno il
grande vantaggio di essere prossimi
a una delle capitali della cultura
mondiale, Venezia. Essere, come dicono
molti imprenditori nel mondo,
near Venice, è una grande opportunità
(visti anche i flussi lì diretti che
arrivano nel nostro scalo aeroportuale)
ma impone al tempo stesso di
articolare una proposta culturale
che sia al tempo stesso integrata e
originale.
Non possiamo, né dobbiamo imitare
Venezia, tuttavia pur così vicini a
questa capitale mondiale della cultura
dobbiamo essere in grado di
creare una nostra identità distinta e
che metta a frutto i valori di una
tradizione culturale di assoluto
rispetto.
Anziché ‘subire’ Venezia, proviamo
piuttosto a trarre vantaggio dalla
sua vicinanza cominciando finalmente
a ragionare come appartenente
a un’unica area metropolitana,
progetto che coinvolge le iniziative
culturali come molti altri
ambiti. E’ anche questo un pensare
per Reti su cui dobbiamo finalmente
iniziare a esercitarsi, certi che
il radicamento e il livello della nostra
proposta culturale ci consente di
poter essere protagonisti a pieno
titolo anche di questa partita.
ARE O

informazioni • newsletter • servizi
www.unindustria.treviso.it
Oltre 1.500.000 contatti ogni anno
Il sito di Unindustria Treviso continua ad essere,
tra le realtà associative, uno dei più visitati
in Italia con più di 1.500.000 contatti nel
2010. Oggi il nuovo portale associativo è ancora
più funzionale, interattivo e ricco di contenuti.
Attraverso il sito e la newsletter, Unindustria
Treviso si propone di raggiungere il
maggior numero di operatori attivi all'interno
delle imprese, continuando a sviluppare
quell’azione fondata sulla personalizzazione
delle informazioni inviate quotidianamente a
ciascuna azienda associata.
la creatività al lavoro

cultura
Laura Gallon e Beatrice Susa
114
Arte laguna
Diffondere l'arte tra la
gente è uno degli obiettivi
che il Premio Arte
Laguna persegue dalla
sua nascita insieme a quello di offrire
concrete opportunità ai talenti.
Un sistema di relazioni formato da
tante diversificate realtà che ha spalancato
le sue porte alle imprese attraverso
la realizzazione di ciò che
l’organizzazione definisce ‘Business
for Art’, il mondo imprenditoriale a
servizio dell’arte, rappresentato ogni
anno da aziende differenti che hanno
deciso di mettersi in gioco, ma
soprattutto hanno capito che investire
in arte significa far entrare valore
aggiunto in azienda.
In questo le imprese rivestono un
ruolo da protagoniste poiché spesso
sono proprio gli stessi imprenditori
a proporre la loro idea e attraverso
Arte Laguna riescono a concretizzarla.
Ad esempio l’azienda Capodopera
di Revine Lago che con An-
cultura
nalù, una delle artiste dell’edizione
2007, ha realizzato una nuova linea
di mobili artistici, oppure la Tenuta
Sant’Anna di Annone Veneto, che
ha creato etichette artistiche per
una propria linea di vini grazie alle
opere dell’israeliana Rotem Reshef e
ancora l’azienda Re-iL di Silea che
quest'anno ha scelto lo spagnolo
Joan Mateu per un intervento artistico
site specific in uno dei resort
costruiti dall’azienda in Brasile.
Il sistema creato dal premio è coltivato
con passione, cresciuto e fortificato
negli anni proprio dalle numerose
collaborazioni, fatte di persone
che con cuore, esperienza e
idee incrociano e condividono la
strada che il Premio percorre. Una
rete di relazioni, dunque, che dalla
prestigiosa sede dell’Arsenale, spazio
della mostra collettiva, si dipana
idealmente a contesti nazionali ed
internazionali.
Il Premio Arte Laguna ha visto un
continuo crescendo. Nell’edizione
conclusasi lo scorso marzo sono state
oltre seimila le opere partecipanti
e oltre 95 i Paesi di provenienza degli
iscritti, dati che dimostrano l’internazionalità
e la costante adesione
che il Premio ha ormai ottenuto nel
panorama dell’arte contemporanea
come opportunità per molti artisti.
Le candidature sono assolutamente
democratiche, fuori dagli schemi a
invito di molti premi d’arte e consentono
ad Arte Laguna di mappare
quanto più possibile le molteplici
espressioni d’arte contemporanea,
dando così forma a mostre collettive
in cui pluralità di linguaggi e confronto
espressivo sono fortemente
percepibili.
La giuria, presieduta da Igor Zanti e
composta da direttori di museo, cu-
AR E O

atori d'arte, direttori di festival internazionali
ha scelto 110 opere
d'arte che sono state esposte in due
Mateo Juan
mostre, aperte dal 12 al 22 marzo,
presso le Nappe dell'Arsenale di Venezia
e l'Istituto Romeno in Strada
Nuova, collettive che hanno avuto
oltre seimila visitatori.
Il Premio Arte Laguna nel corso delle
sue edizioni ha raccolto la partecipa-
zione di oltre 13mila creazioni artistiche
da tutto il mondo. I vincitori
hanno esposto a Venezia, Vienna,
Praga con più di 20mila visitatori.
Con Arte Laguna, tutti gli artisti
vincitori hanno incrementato o iniziato
il proprio percorso professionale
grazie al contatto con critici,
curatori, direttori di museo e festival,
collezionisti e galleristi interna-
cultura
zionali nonché con il mondo imprenditoriale,
contatti che il premio
ha coltivato e potenziato nel corso
degli anni configurandosi come una
vetrina internazionale e un contenitore
di opportunità.
Parallelamente Arte Laguna promuove
e diffonde il marchio, il nome
e l'immagine delle aziende
partner attraverso un piano di comunicazione
studiato ad hoc che
comprende una mailing list con più
di 50mila indirizzi, riviste di settore
e non, ma soprattutto divulgazione
nel web che permettere di raggiungere
in tempo reale ogni parte del
mondo. La comunicazione dura circa
nove mesi, dall'apertura delle
iscrizioni fino alla mostra finale, per
poi continuare in maniera più mirata
nelle fasi di concretizzazione dei
singoli progetti che vedono coinvolte
le imprese.
“Con il Premio Arte Laguna –dichiara
Laura Gallon, una delle fondatrici
– la connessione tra il mondo
dell’arte e quello del business diventa
concreta, ma soprattutto risulta
essere un punto di forza per entrambi:
per gli artisti che faticano a
trovare sostegni da parte delle istituzioni
pubbliche e per i quali l'intervento
dei privati diventa essenziale
e per gli imprenditori che nutrono
la loro attività con nuova linfa
creativa proponendo un’immagine
di sè innovativa e di eccellenza all’esterno,
ma offrendo anche nuovi
stimoli all’interno. Si realizza quindi
il Business for Art ma anche l'Art
for Business, l'arte che entrando in
azienda la diversifica dalla concorrenza
e rende unico il suo prodotto
nel mercato”.
www.artelaguna.it,
www.premioartelaguna.it
ARE O
115

cultura
116
Taneka Beri
Veduta di Taneka Beri da una collina a
ovest del villaggio
(fotografia di Marco Tamaro, 6 dicembre
2010).
La Giuria del Premio Internazionale
Carlo Scarpa per il Giardino
ha deciso all’unanimità di
dedicare la XII edizione (2011)
a Taneka Beri, villaggio dell’Atakora,
Benin.
Il Premio, istituito nel 1990 dalla
Fondazione Benetton Studi Ricerche,
apre come tutti gli anni una
campagna di attenzioni su un luogo
che contenga patrimoni di memoria
e natura di particolare densità e si
presenti come significativo per la ricerca
scientifica e la sperimentazione
di metodi e strumenti per la conoscenza
e il buon governo dei beni
culturali.
Questa edizione ha portato la Giuria
a una scelta inconsueta, lontana
da tutti i temi affrontati in prece-
cultura
denza: un villaggio dell’Africa occidentale
subsahariana. Un luogo, la
sua forma e la sua vita, la comunità
Tangba che ne è responsabile, il suo
patrimonio di idee e di cose, il senso
del tempo e dello spazio, la custodia
della memoria, la trasmissione di conoscenze,
di arti e di mestieri, il governo
dei beni comuni e le cure della
casa, il concetto di natura e le figure
del sacro.
È un villaggio del nordovest del Benin,
posto sulle colline Taneka, propaggini
meridionali del massiccio
dell’Atakora, snodo cruciale della
storia delle popolazioni della regione,
spartiacque tra i bacini del Volta,
del Niger e dell’Ouémé, il fiume
che percorre il Paese da Nord a Sud
fino al Golfo di Guinea. Fa parte di
AR E O

Lo “specialista rituale” Youtoula accanto alla sua capanna, a Taneka Beri.
(fotografia di Marco Aime, 31 luglio 2006).
un insieme di villaggi che hanno origine
nel XVIII secolo come rifugi
dai razziatori di schiavi provenienti
dal sud; il suo toponimo oscilla tra
cultura
lo storico Seseirhà (“le case sovrapposte”),
e il più recente Taneka Beri
(“grande taneka”). È articolato in
quattro parti identificate con altrettanti
toponimi – Satyekà, Tyaklerò,
Galorhà, Pendolou –, ognuna delle
quali è costituita da molteplici nuclei
abitati da famiglie allargate.
Un antropologo italiano, Marco Aime,
ha guidato in questo mundus
alter un’incursione sperimentale di
un gruppo di esperti europei di paesaggio
nel tentativo di raccoglierne
segni e intercettarne significati, attraverso
l’inevitabile e consapevole
filtro degli attrezzi conoscitivi e percettivi
del nostro mondo. Le indagini
condotte hanno quindi trovato
un momento di sintesi tra le conoscenze
già acquisite sul campo in
ambito antropologico e un approccio
paesaggistico in grado di rendere
non solo i caratteri di spazialità che
Il re Tchourou seduto sotto l’albero luogo d’incontro dell’assemblea del quartiere (fotografia di Marco Aime, 8 dicembre 2010).
ARE O
117

Alcune capanne del villaggio di Taneka Beri
(fotografia di Massimo Venturi Ferriolo, 8 dicembre 2010).
Il cortile interno di un nucleo abitativo di Taneka Beri, sul quale si affacciano
le varie capanne (fotografia di Luigi Latini, 7 dicembre 2010).
118
cultura
ci sono più consueti ma anche la
complessità relazionale che trova in
un diverso rapporto spazio tempo la
sua tipicità. L’impegno è stato quello
di dar conto degli interrogativi
che un microcosmo così lontano
continua a porre alla nostra cultura
e alla nostra mentalità, luogo che si
è svelato possibile paradigma di sviluppo
sostenibile, da cui trarre suggestioni
importanti per il futuro,
piuttosto che restare ancorati alle
consuete certezze di un Occidente
esportatore di civiltà e progresso. I
modi dell’insediarsi in rapporto simbiotico
con la natura, l’invenzione
della libertà e di una struttura particolare
della società hanno consolidato
un comune senso di appartenenza
che non è esclusione, ma senso
di comunità coesa e stabile, mediato
attraverso figure carismatiche
che garantiscono il senso di appartenenza
alla terra, senza creare forme
di rifiuto integralista verso gli stimoli
provenienti dalle altre culture.
La campagna culturale ha avuto inizio
pubblico a Milano con la conferenza
stampa del 29 marzo e trovato
il suo apice a Treviso nelle giornate
del 13 e 14 maggio, in un incontro
con la delegazione beninese, nella
pubblicazione del dossier dedicato
al luogo designato, in un’esposizione
di materiali documentari, nel
seminario di riflessioni e nella cerimonia
di consegna del sigillo scarpiano.
La campagna proseguirà poi
nel corso del 2011 con altre iniziative
di approfondimento e divulgazione,
rivolte anche al mondo della
scuola. www.fbsr.it
Un granaio in un cortile di un nucleo
abitativo di Taneka Beri
(fotografia di Luigi Latini, 7 dicembre
2010).
AR E O

E’ stato
presentato a
Palazzo Giacomelli
il 21 marzo
il Gruppo 14 – Per la
cultura dell’infanzia, che una realtà
che riunisce 20 associazioni della
provincia di Treviso che si impegnano
a diffondere una nuova cultura
dell’infanzia. Gruppo 14 (così chiamato
dal numero di soggetti presenti
al primo incontro) è nato alla fine
del 2010 allo scopo di: creare una
cultura dell’infanzia; attuare una rete
tra gli operatori del settore; organizzare
attività, spettacoli, seminari,
laboratori, ecc… rivolti a bambini e
ragazzi, genitori, operatori; collaborare
con Enti e Istituzioni che hanno
nei loro programmi manifestazioni
per l’infanzia e l’adolescenza.
Gruppo 14 ha voluto iniziare la
propria attività con una “provocazione”
in piena regola, presentando
la candidatura come Assessore all’Infanzia
del coniglio Cilindro, un
personaggio conosciuto e amatissimo
dai bambini. L’Assessore Cilindro,
che si farà promotore delle
istanze dei più piccoli portandole in
sede istituzionale, inizia la sua attività
elencando ciò che si dovrebbe
fare per sviluppare una cultura per
l’infanzia. Cilindro ha presentato il
suo decalogo per sviluppare una cultura
per l’infanzia. Tra i punti elencati
nel suo programma troviamo:
“… dare ascolto ai bambini, anche se
non votano; proteggerli, stando a
qualche metro di distanza; capire
che se i bambini sono il nostro futuro
noi siamo il loro presente; non tagliare
la spesa pubblica per l’infanzia
nei momenti di difficoltà, anzi…”
Ha attivato anche una casella email
(cilindro.assessore@gruppo14.org)
per raccogliere la voce dei bambini
che potranno raccontargli tutto
quello che non funziona – ma si
spera anche tutto quello che funziona!
– nelle loro città.
Gruppo 14 si è rapportato con le
Istituzioni della provincia di Treviso
e sta organizzando un grande evento
rivolto ai bambini e alle famiglie domenica
12 giugno a Treviso. La manifestazione
– una grande festa che
si svolge in un parco cittadino – si
intitola Castelli di carta e come sottotitolo
recita: Un viaggio tra le carte
a tutela dell’infanzia.
E’ già attivo il sito www.gruppo14.org
che permette di avere una panoramica
di tutte le attività (spettacoli,
cultura
incontri,animazioni,
mostre, libri,
musei,
ecc…) per i bambini
che vengono organizzate nel territorio
della provincia di Treviso.
Gruppo 14 è composto dalla seguenti
Associazioni: Associazione Madamadorè,
Associazione Maga Camaja,
Associazione Pro Loco Sarmede, Ass.
di Promozione Soc. SeLaLuna, Associazione
di Promozione Soc. Sogno
Numero 2, Compagnia di Teatro di
Burattini e Figura L’Aprisogni, Compagnia
Paolo Papparotto Burattinaio,
Compagnia “El Teatrin de Arlechin
di Alberto Pozzobon, Fondazione Benetton
Studi Ricerche, Fondazione
Mostra Int. d’illustrazione per l’infanzia
“Zavrel”, Fondazione Zanetti
Onlus, Gruppo Alcuni, Il Teatro dei
Burattini di A. De Bastiani-Ass. Il
Piccolo Principe, Librerie Lovat–Cartastraccia,
L.I.L.T. “Giocare in corsia”,
Ludoteca “Nel Paese di Alice”,
Museo dell’Arte Bambina di Vittorio
Veneto, Museo di storia Naturale e
Archeologia di Montebelluna, Treviso
Mercati SpA, Unicef Comitato
Provinciale Treviso.
www.gruppo14.org
ARE O
119

cultura
120
Guida per coneglianesi e turisti curiosi
Luciano Caniato, Giuseppe Palugan
e Arcangelo Piai
Conegliano. Guida per turisti e Coneglianesi
curiosi
ZeL Edizioni, 2010 pp.240
cultura
Per lettori esigenti, per turisti
cui piace andare al sodo, per
curiosi che quando visitano
un luogo vorrebbero portarsene a
casa almeno un po’, per coloro cui
piace consigliare una meta agli amici
o regalare un libro pregiato che è
anche molto di più... c’è una guida
che è soprattutto un libro affascinante:
Conegliano. Guida per Coneglianesi
e per turisti curiosi pubblicato
da ZeL Edizioni (Treviso, 2010)
grazie alla fattiva collaborazione di
Banca Prealpi
Tre gli autori: due storici conosciuti,
Luciano Caniato e Giuseppe Palugan,
e un fotografo altrettanto noto,
Arcangelo Piai, che dimostra la sua
arte nelle 115 fotografie di grande
formato che corredano l’opera.
ARE O

Duecentoquaranta pagine conducono
per mano a conoscere una delle
città più antiche ed affascinanti del
Trevigiano, il castrum difensivo (il
cui toponimo, passando dal latino
Coneclanum, si è poi cristallizzato
nell’attuale Conegliano) che formatosi
tra XI e XII secolo, si è poi fatto
signore del territorio che lo circondava
fino a diventare indiscussa realtà
geografica, politica, economica
e militare della Sinistra Piave.
In sette itinerari rivivono strade, palazzi,
chiese, monumenti, statue, dipinti
e affreschi, collegati da un filo
storico-artistico che ridà vita al passato
coniugandolo nelle sue luci e
nelle sue ombre. Un testo che di-
venta anche catalogo delle cose salvate
e da salvare, punto di riferimento
per chi ricerca, chi insegna,
chi chiede ai reperti del passato di
ricucire lo strappo di memoria che
sempre più ci allontana da come
eravamo.
Si entra in Conegliano al seguito di
Felix Faber, un frate tedesco che ha
compiuto il suo viaggio in Terra
Santa con alcuni compagni e ora,
dopo lo sbarco in Venezia e l’acqui-
cultura
sto di un cavallo nella terraferma
mestrina, sta tornando a Ulma
(Ulm), dove ha sede il suo convento.
Ha pernottato la sera del 16 in
Treviso e adesso, 17 gennaio 1484,
attraversato il Piave su un’apposita
zattera, è accolto dalla piccola fortezza,
punto di riferimento di viandanti
e mercanti d’ogni genere e conosciuta
dagli stranieri col nome di
Hunglim. L’episodio è reale ed è
tratto dal diario di viaggio che il religioso
scrisse in latino e che, riscoperto,
fu poi pubblicato in Germania
nella seconda parte dell’Ottocento.
Dunque ecco il pellegrino
giungere nella piccola città attraversata
dal Monticano e trascorrervi la
notte dopo aver preso nota che si
trova in un “castello fortificato immerso
negli ulivi”. Peccato che Felix
non descriva l’ambiente in cui con
tutta probabilità cenò e dormì, la
ben conosciuta osteria al bò. Sapremmo
infatti di più su questo edificio
che ancora esiste in Borgo Madonna
e di cui si sono trovate interessanti
notizie negli archivi.
Le ricerche degli autori assicurano
che la costruzione, edificata dal nobile
e intraprendente Zambattista
Montalban nel 1474, aveva una facciata
affrescata da Dario da Treviso
al cui interno, tra festoni e frutta,
era dipinta anche l’insegna del locale,
un bue rosso, ancora visibile e
che un tempo era accompagnato
dall’invitante scritta: “Chi vol del
polo e vedelo”. L’oste che la gestiva
era di solito un tedesco, un bilingue
capace di accontentare l’andirivieni
di locali e di stranieri attraverso
l’imboccatura più animata della città.
Gli spazi posti di fronte all’ostello
erano il luogo in cui i carrettieri
locali, dopo averle ricevute al Piave
ARE O
121

nei pressi di Lovadina, scaricavano
le balle di merce provenienti da Venezia
e le consegnavano ai conducenti
di Serravalle che proseguivano
il viaggio fino al Fadalto dove trasportatori
bellunesi davano loro il
cambio. Così le mercanzie provenienti
dalla Laguna e i preziosi
bianchi dei colli coneglianesi raggiungevano
l’attuale Germania anche
quando neve e ghiacci rendevano
il viaggio estremamente pericoloso,
specie lungo la strada che fiancheggiava
il Lago Morto e poi saliva
e saliva per la Val Lapisina, come
ben sapevano i buoi che tiravano i
carretti.
Forse frate Faber visitò anche la
chiesa di Santa Maria dei Battuti
(attuale duomo) prima che fervessero
i lavori per trasformarla nella meraviglia
che divenne nell’anno 1500
quando migliaia di pellegrini, oggi li
diremmo tedeschi e austriaci, passarono
per la città diretti a Roma per
il grande Giubileo mettendo a dura
prova le capacità ricettive del castrum
e le sue scorte di vino. Pellegrini,
questi sì, che pregarono in
Santa Maria, divenuta per l’occasio-
122
ne Santa Maria Nuova, davanti alla
pala dipinta e consegnata nel 1493
dal grande pittore coneglianese
Giambattista Cima e raffigurante
Gesù e la Vergine circondata da
Santi.
Ed ecco che il fotografo ce ne restituisce
gli splendenti particolari,
mentre gli autori, con rapida sintesi,
ne leggono impalcatura e simboli ricostruendo
in tal modo parte della
mens religiosa degli avi. Ma il libro
cultura
non si ferma qui perché indaga e
spiega anche la Sala dei Battuti attigua
alla chiesa, ne legge al suo interno
le scansioni pittoriche di Francesco
da Milano dedicate al Nuovo
Testamento, scioglie alcuni dubbi
sulla sua costruzione, recupera per
sommi capi la storia architettonica
dell’ambiente. Preziosa è poi la ricostruzione
grafica del grande affresco
esterno, opera di Ludovico Toeput
detto il Pozzoserrato (1550 ca-
1604), cui i Battuti, gestori dell’insieme,
affidarono il compito di illustrare,
forse nel centenario della pala
cimesca (1593), scene bibliche prefiguranti
la venuta della Vergine.
Qui editore, autori, grafico e fotografo
hanno lavorato a stretto con-
tatto per costruire una tavola riassuntiva
dell’intero monumentale affresco
consegnando al lettore uno
strumento di conoscenza rapido e
moderno.
Da questi pochi cenni si comprende
come ogni presenza del passato coneglianese
sia stata messa in evidenza
per riconsegnarla rigenerata e
AR E O

iutilizzabile in modo da ricomporre
lo spettro profondo di una identità
cittadina, identità oggi in ribasso.
Anche in questo senso vanno visti
gli approfondimenti che riguardano
Palazzo Montalban Nuovo, Casa
Longega, Palazzo Montalban Vecchio,
Casa Piutti, Casa Sbarra, Casa
del Cima, Convento di San France-
sco, Villa Gera, Castello e Museo eccetera.
E non mancano preziose in-
formazioni su altre evidenze, anche
novecentesche.
Al XX secolo infatti appartengono I
Piloni della Vittoria, la Chiesa popolarmente
detta Madonna delle Grazie
e alcuni ambienti della Scuola
Enologica di cui gli autori forniscono
anche una storia succinta.
E a proposito della Madonna delle
Grazie bisognerà sottolineare come,
per la prima volta in assoluto, e finalmente,
se ne parli come di un autentico
capolavoro. Restituita nel
commovente raccoglimento del suo
interno da una fotografia che aderisce
alla sua sacralità reinterpretandola,
la chiesa, pensata nel 1969-
1971 da un ispirato Nerino Meneghello,
mostra ascendenti scarpiani e
una particolare predisposizione a
“sentire” l’edificio nella sua sacralità
costringendo il cemento ad ammorbidire
la perentorietà delle sue consistenze.
La guida consolida poi la sua originale
impostazione nelle pagine finali
che visitano le frazioni cittadine
da sempre dimenticate dai libri sulla
cultura
città (Campolongo, Collalbrigo, Costa,
Ogliano, Scomigo) e i luoghi
dell’hinterland dove vi è ancora
molto da scoprire (Vittorio Veneto,
San Fior, Susegana eccetera.).
Agli studiosi e ai curiosi di cose patrie
sono infine destinati un prezioso
indice dei nomi e degli argomenti
cui seguono una dettagliata cronologia
per sbrogliare la matassa delle
dominazioni (trevigiani, padovani,
veronesi, ungheri, veneziani) e la bibliografia
ragionata che va dal sedicesimo
secolo ai nostri giorni.
Infine, va evidenziato anche che
ogni itinerario è accompagnato da
un’apposita carta topografica che ne
disegna il percorso e che la pubblicazione
ha il suo esito in modo originalissimo,
cioè con una carta che
riassume per simboli gli avvistamenti
di mammiferi e avifauna in città
negli ultimi cinque anni. Davanti a
questo documento che induce a riflettere
sarà sorprendente constatare
che tra le costruzioni del piccolo
territorio comunale (36 chilometri
quadrati per 35000 abitanti) resistono
civette, gufi, volpi, scoiattoli, tassi
ecc., cui contendono gli ultimi
lembi di verde almeno un centinaio
di altre specie divise tra mammiferi,
uccelli e pesci.
Come afferma l’editore nella prefazione
(o, per meglio dire, gli editori,
dal momento che si tratta di Mauro
Lizzi e Luigi Zoppelli, da cui ZeL)
si tratta, insomma, di un libro che
“ha inteso amalgamare scientificità
ed estetica evitando la reciproca
prevaricazione”. Nel quale l’eleganza
dell’edizione e la funzionalità
dell’esposizione s’intrecciano dando
vita ad un contributo alla conoscenza
della città di Conegliano.
www.zeledizioni.it
ARE O
123

cultura
124
Gruppo Alcuni
Il 26 marzo al Parco degli Alberi
Parlanti ideato dal Gruppo Alcuni a
Treviso (Viale Felissent), è stata
aperta al pubblico una nuova, grande
sezione dedicata a “Cuccioli, Maghe
& Cavalieri”, che promette di
affascinare e divertire grandi e piccoli.
Il progetto è curato da Paolo
Sansoni e Valentina Tomio.
Il Parco degli Alberi Parlanti, inaugurato
a inizio 2008, è il primo parco
interattivo sulla comunicazione
audiovisiva per ragazzi in Italia, e in
due anni di attività ha ospitato circa
65mila visitatori (famiglie, bambini
e studenti delle regioni del Nord e
Centro Italia), con attività specificatamente
rivolte ai bambini dai 3 fino
ai 14 anni. E’ aperto da lunedì a
sabato nel pomeriggio e la domenica
nell’intera giornata con ingressi
per gruppi a numero prestabilito.
Dopo l’apertura, nel 2010, del visitatissimo
spazio dedicato ai dinosauri
(che per l’occasione è stata
riallestito in un nuovo punto del
parco) e dello studio di Galileo Galilei,
ora Gruppo Alcuni trasporta i
giovanissimi visitatori in un luogo
magico ed evocativo come un ca-
cultura
stello medievale, alla scoperta delle
molteplici attività che vi si svolgevano,
dai tornei ai mercati, dai combattimenti
ai concerti. I bambini si
trasformeranno in dame e cavalieri e
aiuteranno i Cuccioli a sconfiggere
la loro terribile nemica, Maga Cornacchia.
Dovranno poi recuperare la
spada di Merlino, partecipare a un
torneo, ricostruire il castello perduto,
entrare in un labirinto, scoprire i
nomi dei fiori giganti e molto altro
ancora. Il percorso dura un’ora e un
quarto, sempre accompagnato da un
animatore.
“Il Parco degli Alberi Parlanti non
nasce con logica commerciale – dichiara
Sergio Manfio, Presidente di
Gruppo Alcuni – ma dalla nostra
convinzione che ogni impresa sia
‘debitrice’ del territorio nel quale è
nata e cresciuta e dovrebbe in qual-
Sergio e Francesco Manfio
che modo saldare questo debito. Per
questo abbiamo scelto di ‘restituire
alla città’ un bellissimo spazio verde
abbandonato da anni. Nel farlo abbiamo
attinto alla straordinaria
esperienza di Gruppo Alcuni nel
settore edutainment. Abbiamo rea-
ARE O

lizzato un parco dove i bambini con
i loro genitori potessero compiere
un percorso multimediale che permetta
loro di entrare nei nostri cartoon,
di rivivere gli esperimenti di
Galileo Galilei, di vivere le avventure
del giovane Leonardo da Vinci, di
conoscere il mondo dei dinosauri, di
entrare in un castello medievale e
molto altro, sempre per divertirsi e
nello stesso tempo imparare qualcosa.
Il Parco, pur non avendo come
detto logica commerciale, diventa
comunque vetrina delle nostre attività
e dei nostri brand: in sostanza,
della creatività di Gruppo Alcuni”.
Tra gli altri spazi del Parco degli Alberi
Parlanti, all’interno della splendida
Cedraia, è possibile visitare il
Museo del Precinema e divertirsi,
nel laboratorio, a costruire alcuni
prototipi; si può entrare nello studio
del giovane Leonardo da Vinci, affollato
di invenzioni fantastiche; visitando
la Sala dei Cuccioli si assiste
a incredibili proiezioni sulla pareti e
cultura
sul soffitto. Vicino alla Cedraia trova
spazio la sezione Cuccioli & Dino-
sauri, riallestita per l’occasione, che
ospita una decina di dinosauri a
grandezza naturale. Nel Teatrino vicino
all’ingresso c’è la ricostruzione
dello studio di Galileo Galilei che è
stato il set della serie tv ‘Eppur si
muove – Galileo’ (in onda su Rai
2). Qui i ragazzi possono, tra le altre
cose, ricostruire semplici esperimenti
scientifici, un percorso guidato
nel verde per risolvere un giallo eto-
ARE O
125

logico e molto altro. Gruppo Alcuni,
fondato a Treviso dai fratelli
Francesco e Sergio Manfio nel 1973,
è una delle realtà produttive più vitali
e innovative nel mondo dell’animazione.
Con uno studio di produzione
di cartoni animati, un gruppo
che si occupa di produrre trasmissioni
televisive, un altro che gestisce
la programmazione di un teatro, oltre
a un’attività editoriale e musicale,
Gruppo Alcuni si situa tra le
maggiori strutture multimediali di
produzione per l’infanzia in Europa.
Nel 2005 il Ministero per i Beni e le
Attività Culturali gli ha riconosciuto
lo status di Teatro Stabile di Innovazione
per l’Infanzia e la Gioventù,
sancendo così il suo ruolo fondamentale
all’interno del panorama
artistico nazionale.
I filoni d’intervento nel settore della
produzione di serie cartoon sono
molteplici, dato che spaziano dall’animazione
tradizionale in 2D all’integrazione
di animazione e live
action, all’utilizzo anche del 3D. A
oggi le produzioni in animazione di
Gruppo Alcuni sono vendute a oltre
50 emittenti nel mondo.
Il primo lungometraggio per il cinema
Cuccioli – Il Codice di Marco
Polo, uscito con successo nelle sale il
126
22 gennaio 2010, è già stato venduto
in 21 Paesi e ora è disponibile anche
per l’home video (01 Distribution).
Il sequel è in produzione.
“Gruppo Alcuni – dichiara il Direttore
generale Francesco Manfio – è
riuscito a ritagliarsi uno spazio im-
portante nel mercato internazionale
delle produzioni in animazione. Il
risultato è tanto più significativo
perché ottenuto in un settore a forte
concorrenza e con agguerritissimi
player (basti pensare alle majors statunitensi);
è un successo non limitato
a pochi mercati europei ma esteso
a più di 50 Paesi. Mi piace sottolineare
che l’attività del nostro
gruppo cresce di anno in anno grazie
a un mix di creatività e capacità
imprenditoriale, pur in mancanza di
un adeguato supporto statale. Oggi
Gruppo Alcuni, con una struttura di
circa 80 persone, è all'avanguardia
sia nella produzione di contenuti,
sia nella loro distribuzione, sia nello
sfruttamento commerciale dei propri
brand. A tal proposito – continua
Francesco Manfio – è abbastanza
singolare che i nostri partner siano
nella stragrande maggioranza
aziende geograficamente distanti da
noi, se non addirittura delle multinazionali.
Ci farebbe naturalmente
piacere creare rapporti di collaborazione
anche con le aziende del territorio
con le quali sarebbe sicura-
cultura
mente molto più facile operare, e
non solo in termini di contiguità. Si
potrebbero inoltre sfruttare insieme
anche le straordinarie potenzialità
del Parco degli Alberi Parlanti”.
Gruppo Alcuni ha anche una Divisione
Licensing & Merchandising
che partecipa alle principali fiere di
settore e gestisce la creatività in
house e il supporto ideativo, di strategie
di marketing, di comunicazione
e grafico che viene fornito alle
aziende clienti. Con le proprie licenze
è presente costantemente
sulle principali riviste di settore. I
partner che utilizzano i brand di
Gruppo Alcuni (le licenze sono oltre
30 solo in Italia) hanno fatturato
14.679.000 euro nel 2010 (+ 17%
dal 2009).
La XXII edizione del Festival televisivo
internazionale Ciak Junior,
ideato da Gruppo Alcuni e in onda
su Canale 5, si è svolta a Treviso dal
23 al 28 maggio. Come di consueto
il Teatro Sant’Anna e il Parco degli
Alberi Parlanti hanno ospitato le
centinaia di studenti italiani e stranieri
che hanno partecipato al progetto
scrivendo e interpretando un
corto per la televisione. Con loro sono
arrivati a Treviso anche i responsabili
delle emittenti dei 18 Paesi
che prendono parte al progetto e le
troupe televisive che hanno catturato
le immagini per realizzare i reportage
dal Festival che andranno in
onda nei vari canali televisivi. Durante
il Festival è stato consegnato
anche il Premio Programma Audiovisivo
per l’Educazione dell’Infanzia,
giunto alla IX edizione, a cui
quest’anno hanno partecipato emittenti
da 13 Paesi.
www.alcuni.it,
www.parcodeglialberiparlanti.it
ARE O

territorio
128
Texa
di Gianfranco Fabi
giornalista, già Vice-Direttore vicario
del Sole 24 Ore e Direttore responsabile
di Radio 24.
Insegna giornalismo economico
all’Università cattolica di Milano.
affermiamo che la magnificenza
del mondo si è arric-
“Noi
chita di una bellezza nuova:
la bellezza della velocità”. Nelle parole
con cui il 20 febbraio del 1909
Filippo Tommaso Marinetti pubblica
il Manifesto del futurismo c’è
un’idea, un pensiero, una corrente
artistica, ma soprattutto la coscienza
che le macchine avrebbero cambiato
lo stile di vita dell’umanità.
E l’automobile è diventata il simbolo
di un’epoca: sempre più un concentrato
di tecnologia, esaltante nel
dominare la velocità, in grado di rispondere
ad una estetica essenziale.
Fino ad arrivare alla sintesi tra i
grandi valori dell’epoca moderna: la
bellezza insieme alla tecnologia,
l’utilità insieme alla libertà. “L’essenza
del nostro pensiero è seguire
il concetto rinascimentale di Leonardo
da Vinci che vede arte e
scienza camminare insieme.” Sono
teritorio
parole di Horacio Pagani alla presentazione
della Huayra, l’ultima
realizzazione della mitica “officina”
per auto di San Cesario sul Panaro,
in provincia di Modena.
Huayra, il nome del vento che spira
sulle Ande, è non solo un omaggio
di Pagani alla sua patria di nascita,
ma anche il segno di una passione
che è nata da lontano e che ha portato
l’imprenditore italo-argentino a
costruire l’automobile più avanzata
e tecnologicamente evoluta, e anche
tra le più costose, del mondo.
Un’automobile saldamente legata
alla terra, ma ispirata all’aria. Costruita
per la pista e le corse, ma capace
di essere domata sulla strada
rispettando le più severe regole contro
l’inquinamento. Un motore studiato
apposta dalla Amg-Mercedes,
12 cilindri a V, biturbo, capace di
sviluppare oltre 700 Cv, un peso di
soli 1.350 kg, pneumatici realizzati
AR E O

Horacio Pagani e Bruno Vianello
ad hoc dalla Pirelli adatti a superare
i 370 Km/h. Una supercar composta
di oltre 4.000 parti, senza contare il
motore: “crearli e metterli insieme,
spiega un entusiasta Pagani, richiede
creatività, pazienza e passione che
ho condiviso con un giovane e fantastico
team e con i più competenti
partner in ogni settore.” Un’alta specializzazione
di tante piccole e medie
imprese italiane che diviene
un’esaltazione del “made in Italy”
come capacità di coniugare i valori
della modernità. E’ così per la Brembo
per i sistemi frenanti, l’Aspra per
i componenti in alluminio, la Pirelli
per le gomme, la Texa per il controllo
diagnostico a distanza.
Proprio Texa (“Tecnologie Elettroniche
X Automotive”) rappresenta un
caso di straordinaria affinità con Pagani,
pur in un settore collegato, ma
profondamente diverso. L’azienda di
Monastier di Treviso, fondata da
Bruno Vianello e Emanuele Cavalli
meno di vent’anni fa, non rappresenta
infatti solo un caso di successo,
ma è anche il paradigma di dove
possano arrivare la passione imprenditoriale
unita alla competenza professionale
e ad una coraggiosa strategia
di ricerca e innovazione. E infatti
dai dieci dipendenti iniziali Texa
è diventata una multinazionale
leader europea nella progettazione,
industrializzazione e costruzione di
strumenti diagnostici per autovetture,
motociclette e camion. Con un
fatturato che negli ultimi anni è arrivato
a 50 milioni di euro, 420 dipendenti
con un’età media di 32 anni,
per quasi metà laureati tra cui
circa 90 ingegneri e specialisti impegnati
nella Ricerca e Sviluppo.
E’ così che nel cuore della Huarya è
firmato Texa un piccolo sistema
territorio
elettronico miniaturizzato, (chiamato
TMD, Texa Mobile Diagnostics)
che non solo rileva in tempo reale
tutti i principali parametri di funzionamento,
ma li trasmette in caso
di necessità al centro di controllo
della casa costruttrice che può fornire
immediatamente le necessarie
indicazioni. Un sistema di grande affidabilità
e di elevata sofisticazione
che tuttavia ha già superato la fase
sperimentale e potrà costituire un
punto di forza per una vasta gamma
di applicazioni anche nelle vetture
tradizionali. Così come in pochi anni
gli apparati di diagnosi Texa hanno
conquistato un posto tra la strumentazione
essenziale nelle officine
automobilistiche non solo nel campo
della diagnostica, ma anche in
quello della ricarica dei condizionatori
e dell’analisi dei gas di scarico. E
hanno portato il presidente Bruno
Vianello a ritirare nel 2009, durante
il salone “Equip Auto” di Parigi, il
Trofeo d’Oro dell’Innovazione e nel
2010, durante “Automechanika” di
Francoforte, l’evento mondiale più
importante dedicato all’attrezzatura
Automotive, lo “Innovation Award”,
direttamente dalle mani del Ministro
dei Trasporti tedesco.
Texa, profondamente radicata nel
territorio in cui è nata dove sta
completando la realizzazione di un
nuovo modernissimo stabilimento, è
una realtà che sa pensare alla grande:
fino a stringere un accordo con
un colosso come Google per affinare
le potenzialità di ricerca e informazione
degli strumenti diagnostici.
Uno tra i tanti esempi di un Nord
Est che crede nel proprio futuro, il
futuro di chi sa costruire con gli occhi
rivolti al domani e i piedi saldamente
per terra.
ARE O
129

territorio
130
news
IMPRESE PER LA CULTURA
“Costruire una cultura del mecenatismo
e ritornare allo spirito che è
ne è alla base, perché investire in
cultura ha un ritorno non solo economico”.
E’ una delle sottolineature
fatte dal Vicepresidente della Giunta
regionale del Veneto, Marino Zorzato,
in occasione della firma ufficiale
il 9 febbraio a Palazzo Balbi
con il Presidente di Confindustria
Veneto, Andrea Tomat, di un protocollo
d’intesa finalizzato alla valorizzazione
del patrimonio culturale
delle imprese venete e alla promozione
della cultura d’impresa in rapporto
con le politiche culturali regionali.
Zorzato ha ricordato che
l’idea è scaturita qualche mese fa
con la presentazione del progetto
“Imprese per la Cultura” di Confindustria,
nell’ambito del quale il Veneto
è stato individuato a livello nazionale
come regione-laboratorio
per ideare, realizzare e diffondere su
tutto il territorio nuovi “format culturali”.
Numerose sono le aziende
venete che si sono rese disponibili a
prendere parte al progetto. Cogliendo
questa proposta – ha aggiunto
Zorzato – la Regione ha rapidamente
messo a punto questo protocollo
d’intesa finalizzato a forme innovative
di collaborazione tra pubblico e
privato, che rappresenta un ulteriore
tassello dell’azione intrapresa dall’amministrazione
regionale per
mettere a sistema tutto ciò che riguarda
la cultura. E’ già stato avviato
un gruppo di lavoro congiunto e
sono stati messi in cantiere, tra l’altro,
un sito web dedicato alla Cultura
d’Impresa e un censimento dei
principali fenomeni di mecenatismo
culturale. “Ragionare in termini di
network – ha detto Tomat – è un
territorio
valore aggiunto. Conoscere il molto
che già esiste può essere un elemento
di emulazione e di stimolo per altri”.
Il dato culturale nel mondo dell’impresa,
inoltre, può avere anche
una valenza economica da far crescere,
dando spazio ad una sorta di
“turismo industriale” che il Veneto
potrebbe inaugurare.
PROVINCIA DI TREVISO
Con la firma il 15 marzo nella sede
della Provincia di Treviso ha preso
ufficialmente avvio l’unione delle
aziende di trasporto pubblico locale.
A firmare il Presidente della Provincia
di Treviso, Leonardo Muraro,
il Sindaco di Vittorio Veneto, Gianantonio
Da Re, l’Assessore ai Trasporti
del Comune di Treviso, Vittorio
Zanini e l’Assessore all’Urbanistica
di Castelfranco Veneto, Roberto
Filippetto. Inoltre, firmatari anche
i Presidenti delle Aziende di
Trasporto, La Marca S.p.A. Mario
Piovesan, Actt Erich Zanata, CTM
Gerardo Campiello. Erano presenti
inoltre, l’Assessore provinciale ai
Trasporti, Michele Noal, il Direttore
dell’Atm, Gianfranco Feletti e il
rappresentante di PricewatherhaouseCoopers,
Cristiano Valpolini che
ha presentato i cardini del piano industriale
condiviso e concertato
dalle quattro società di trasporto
trevigiane.
“Sono felice perché si è concretizzato
un progetto a cui tenevo particolarmente:
l’unione delle quattro
aziende di trasporto pubblico locale
trevigiane. Questo significa: abbattimento
dei costi, riduzione dei membri
di Cda, e razionalizzazione del
servizio al cittadino. Con la firma di
oggi la parte politica chiude il suo
percorso. Ora spazio agli aspetti bu-
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ocratici, come ad esempio gli atti
notarili. Ovviamente, contatteremo
ancora anche le parti sindacali per
presentare nel dettaglio il piano industriale,
che non prevede assolutamente
tagli al personale. L’Azienda
unica permetterà così di ammortizzare
i costi anche a fronte dei tagli
regionali”, ha spiegato il Presidente
della Provincia di Treviso, Leonardo
Muraro. www.provincia.treviso.it
VENETO BANCA
Si è tenuta il 25 gennaio a Villa Spineda
Gasparini Loredan l’Assemblea
dei soci di Veneto Banca Holding,
che hanno approvato i tre
punti all’ordine del giorno.
Nella parte straordinaria è stata ap-
Vincenzo Consoli
provata la variazione della denominazione
dell’istituto che, in seguito
al processo di riorganizzazione recentemente
varato, ritornerà ad essere
Veneto Banca scpa.
Nei mesi scorsi Banca di Bergamo,
Banca Popolare di Monza e Brianza,
Banca Popolare di Intra e Veneto
Banca sono state incorporate nell’-
Holding; con il cambio di denominazione
diviene pienamente operativa
una banca che opererà nel Nord
Italia con 318 filiali, attraverso tre
nuove direzioni territoriali.
Veneto Banca scpa fungerà inoltre
da capogruppo per le banche controllate
del Centro e Sud Italia, dove
sono operative Carifac e bancApulia,
e quelle per l’Europa dell’Est,
dove il Gruppo Veneto Banca è presente
in Croazia, Albania, Moldova
e Romania. “Una riorganizzazione
diretta a garantire risposte tempestive
ed efficaci alle sollecitazioni del
territorio – ha commentato l’Amministratore
Delegato del Gruppo
Vincenzo Consoli –. Le nuove direzioni
territoriali sono dotate di notevoli
autonomie, importanti in momenti
delicati come questo, nei quali
la velocità dell’erogazione del credito
diventa un fattore decisivo”.
Approvata anche la proposta di fusione
per incorporazione in Veneto
Banca Holding scpa di Co.Fi.To –
Compagnia Finanziaria Torinese
S.p.A. –, che controlla BIM Banca
Intermobiliare di Investimenti e Gestioni.
Dopo la fusione, e avuto il
via libera da Consob, sarà lanciata
un’Opa sulla totalità delle azioni
BIM in circolazione.
Il 6 dicembre a Treviso sono iniziati
i lavori di restauro della monumentale
Porta San Tomaso che sono finanziati
da Veneto Banca e si protrarranno
per tutto il 2011.
www.venetobanca.it
ROTARY CONEGLIANO:
Ha preso il via a febbraio a Conegliano,
offerto dal Rotary Club Conegliano
in collaborazione con l'Informacittà-Informagiovani,
il servizio
di consulenza gratuita per
l'orientamento lavorativo dei giovani,
attraverso incontri individuali
con uno tra 16 imprenditori di settori
merceologici diversi e con differenti
dimensioni aziendali, consulenti
aziendali, professionisti quali
territorio
medici, architetti, commercialisti,
avvocati, ingegneri che presentano
una visione dell’ambito del lavoro
sia complessiva che specificatamente
mirata. I professionisti che hanno
messo a disposizione dei giovani la
loro esperienza sono: Pierpaolo Becich
(imprenditore), Gianluca Bisol
(imprenditore), Lucia Bittesini (medico
chirurgo), Francesco Chiesura
(avvocato), Katia da Ros (imprenditrice),
Carlos Dos Santos (manager),
Graziano Favero (direttore
personale), Alberto Grollo (medico
odontoiatra), Bruno Michelin (imprenditore),
Manlio Milani (medico),
Federico Pompeo (imprenditore),
Michela Possami (dirigente pubblico),
Leonardo Ricci (export ma-
Alberto Maniero, Paolo Becich,
Loris Balliana
nager), Pierantonio Val (architetto),
Francesco Vidotto (editore), Arrigo
Zanardo (imprenditore).
“Proponiamo colloqui individuali
tra giovani neodiplomati o neolaureati
e imprenditori, soci attivi del
Rotary, sono persone che occupano
posizioni di responsabilità e autonomia
nel mondo del lavoro – ha spiegato
il Presidente del Rotary Club
Conegliano, Pier Paolo Becich di
San Servolo – agevolando il trasferimento
di esperienza da parte di im-
ARE O
131

prenditori e professionisti nei confronti
dei giovani che si affacciano a
tale mondo per la prima volta. Lo
scopo del service promosso dal Rotary
Club di Conegliano è, in primo
luogo, quello di avvicinare i giovani
al mondo del lavoro in maniera utile
e pragmatica, mettendo loro a disposizione
informazioni che spesso
non vengono comunicate per mezzo
dei consueti canali formativi. Mettendo
direttamente in relazione il
giovane con imprenditori e professionisti,
lo si pone anche nella condizione
di capire cosa realmente
viene ricercato in fase di colloquio
dalle aziende”.
Nel 2010 si sono registrati oltre ottomila
contatti di persone che hanno
cercato lavoro tramite l'Informacittà-Informagiovani
del Comune di
Conegliano, il 20% dei quali con
una o più lauree in tasca. “I giovani
sono un patrimonio di talenti che
non possiamo lasciare in garage – ha
spiegato l'Assessore all'Informacittà,
Loris Balliana – aiutarli significa saperli
riconoscere e valorizzare, ma
anche accettare. Grazie a questo
servizio entrano in contatto con imprenditori
e professionisti del territorio,
che sapranno dare loro indicazioni
utili per sapersi proporre al
meglio, non solo nel redigere un
curriculum ma anche nell'avvicinarsi
a realtà coerenti con il loro profilo
e le loro ambizioni”.
www.comune.conegliano.tv.it
FONDAZIONE BCC TREVISO
Le sei banche di Credito Cooperativo
della provincia di Treviso hanno
costituito la Fondazione BCC -
CRA della Provincia di Treviso. A
Villa Emo a Fanzolo di Vedelago i
Presidenti di CentroMarcaBanca,
132
Banca di Credito Cooperativo delle
Prealpi, Banca di Monastier e
del Sile, Credito Trevigiano, Cassa
Rurale e Artigiana di Treviso e
Banca della Marca davanti al notaio
Maurizio Bianconi ed ai rispettivi
consigli d’amministrazione hanno
firmato l’atto costitutivo, nominando
Tiziano Cenedese, di Centromarca
Banca, primo Presidente
della Fondazione e Vicepresidente
Carlo Antiga, della Banca di credito
cooperativo delle Prealpi. La
Fondazione ha fini sociali e di promozione
del territorio, nonché
l’obiettivo del rafforzamento dell'entità
del credito cooperativo nel
territorio. Sarà alto, inoltre, l'impegno
per lo sviluppo della ricerca
scientifica, istruzione, arte, conservazione
e valorizzazione dei beni
artistici e ambientali; senza trascurare
le iniziative di assistenza e tutela
di tipo assistenziale, sanitario,
previdenziale.
In provincia di Treviso il credito
cooperativo ha una forte ed ultracentenaria
presenza: conta 140
sportelli, 1.200 dipendenti, 25 mila
soci. La raccolta supera i 6 miliardi
di euro e gli impieghi superano i 5
miliardi e 900 milioni.
“Questo significa – conclude il Presidente
Cenedese –, che quando si
parla di banca locale noi siamo un
esempio virtuoso: quello che viene
raccolto da soci e clienti viene investito
tutto nel territorio. E la Fondazione
completa questo impegno anche
attivando una rete di solidarietà
che coinvolge le comunità locali
della nostra provincia”. Le sei Banche
di credito cooperativo del Trevigiano
rappresentano circa il 30%
dell’intero movimento cooperativo
del Veneto. www.cratv.it
territorio
NEROLUCE
La Direzione lavoro della Commissione
Europea ha selezionato trenta
casi di ‘acceleratori di innovazione’,
di cui cinque arrivano dall''Italia.
E tra questi, Neroluce, il laboratorio
promosso da Treviso Tecnologia e situato
nell’‘incubatore’ La Fornace
dell''Innovazione di Asolo.
Neroluce è nato nel 2008 nell''ambito
di un progetto di Treviso Tecnologia
cofinanziato da Regione Veneto
e Camera di Commercio con
l’obiettivo di supportare le aziende
nello sviluppo di prodotti nuovi e
innovativi.
In particolare fornisce alle aziende
un servizio di prototipazione virtuale:
ovvero consente di ricreare un
modello digitale in forma tridimensionale
di un articolo, prima di metterlo
in produzione, consentendo
così di avere una più precisa percezione
dell'oggetto nel suo ingombro
e valutarne meglio le prestazioni rispetto
all'utente finale. Proprio questa
funzione ha colpito gli esperti
europei: non a caso, la scelta di Neroluce
è stata motivata con il prezioso
supporto garantito al design
industriale, soprattutto all''industria
del mobile, attraverso servizi personalizzati
ad alto valore aggiunto nello
sviluppo prodotto per le piccole e
medie imprese del territorio.
“Esiste ormai una vera e propria
geografia europea di oltre 30 casi di
eccellenza, che dimostra come in
varie realtà locali, progetti su larga
scala di integrazione fra tecnologie
avanzate e innovazione dei servizi,
stiano già producendo importanti risultati
di crescita intelligente, competitiva
e sostenibile”. E' quanto ha
affermato Ennio Lucarelli, Vicepresidente
vicario di Confindustria Ser-
ARE O

vizi Innovativi e Tecnologici, nell’aprire
i lavori della conferenza europea
Meeting the Challenge of Europe
2020: the Transformative Power
of Service Innovation. “Questi
casi, i cosiddetti demonstrators, sono
veri e propri acceleratori dell' innovazione
- ha concluso Lucarelli - replicabili
in altre situazioni a livello
europeo. Con l’Expert Panel è stato
fatto un primo importante passo di
riconoscimento di queste realtà, da
cui si può partire per definire degli
standard europei di innovazione in
settori industriali e di grande impatto
per la società come la sanità, la
mobilità, il turismo. Ci auguriamo
che i Governi e le Istituzioni nazionali
ed europee sappiano cogliere la
forza di cambiamento insita in questo
nuovo approccio per stabilire
politiche di sviluppo efficaci, necessarie
per rilanciare la crescita, rinnovare
la società e mantenere in Europa
un'industria manifatturiera forte
e competitiva”.
Con Neroluce gli altri casi italiani
hanno riguardato progetti d'innovazione
nel turismo con Card project,
carta magnetica che permette di
prenotare e acquistare dal cellulare
biglietti ferroviari, biglietti dei trasporti
pubblici locali e prodotti museali,
presentato da Trenitalia, Federturismo
e Confcultura; Storevaltellina.it,
esperienza pilota promossa da
Ised e Università di Pavia che mette
in rete decine di produttori e servizi
del territorio per valorizzare prodotti,
stili di vita e turismo; City Logistics,
promosso dal Comune di Parma
che realizza un servizio efficiente
e a basso impatto ambientale per
la distribuzione delle merci in città;
Hypermedia News, sistema automatico
per l'aggregazione e presenta-
zione multimodale di sorgenti diverse
di informazione giornalistica
presentato dalla Rai.
http://neroluce.tvtecnologia.it
ALTAMARCA
La Regione Veneto punta sulla capacità
di attrazione turistica della
Pedemontana veneta, come completamento
e arricchimento dell’ospitalità
regionale. Le colline e le Prealpi
di Treviso e Vicenza possono essere
una destinazione supplementare
e alternativa a Dolomiti e Venezia
per i turisti, sia quelli che già conoscono
il Veneto, ma soprattutto
per attrarne dei nuovi, potenziali
fruitori alla ricerca di un sistema
‘slow’ attirati da nuove opportunità.
Il progetto, con la regia della Regione
Veneto-Assessorato al turismo e
dei Comuni di Thiene e Vittorio Veneto,
è stato affidato ad Altamarca
(per la Pedemontana Trevigiana)
sotto la direzione di Giampietro
Comolli e all’associazione Pedemontana
Vi (per Vicenza) sotto la
direzione di Nazzareno Leonardi.
Il progetto di indagine operativo si
svolgerà in tempi brevissimi su tutti
i comparti e settori collegati al turismo
del territorio, coinvolgendo in
primis i Sindaci, ma anche tutte le
associazioni, alberghi, agriturismi,
ristoranti e marchi leader della Pedemontana
Veneta. Il progetto coinvolge
71 Comuni della provincia di
Vicenza e 45 dell’Altamarca Trevigiana.
Altamarca opera dal 1993 sul territorio
Pedemontano Trevigiano. Dal
2008 con la Presidenza di Floriano
Zambon, prima, di Gianpiero Possamai
poi e attualmente di Alberto
Rasera, un ristoratore, l’associazione
ha cambiato indirizzo, perdendo la
territorio
connotazione esclusiva “vino” per
puntare sulla valorizzazione a 360
gradi della promozione e valorizzazione
del marchio d’area con eventi
di gastronomia, cultura, arte, enologia,
slow sport e ambiente. Altamarca
punta su un progetto che lanci
un sistema di accoglienza delle 4 B,
BfourB: Benvenuto. Buonvivere,
Buongusto e Benessere. L’Altamarca
Trevigiana rappresenta 320.000 abitanti,
14mila imprese (di cui più di
un terzo viticole legate al mondo
del Prosecco per una produzione di
circa 200 milioni di bottiglie),
430.000 presenze l’anno e circa
700.000 arrivi (di cui 300mila per
la primavera del Prosecco). Sul territorio
hanno sede tre Consorzi di
tutela del Vino, due Strade dei Vini
di Conegliano e Valdobbiadene e
del Montello Colli Asolani, Consorzi
di tutela di formaggi. Si producono
ed hanno origine sull’Altamarca
Trevigiana oltre 20 prodotti Dop,
Igp, Tipici tradizionali fra cui i Maroni
di Combai e Monfenera, i piselli
di Borso, le ciliegie di Maser, il cavolo
cappuccino di Crespano, i fagioli
di Levada, la patata del Montello,
il mais della Valsana; i formaggi
freschi e stagionati Casatella, Soligo,
Morlacco del Grappa, Imbriago;
l’olio extra vergine d’oliva della
Pedemontana. www.altamarca.it
CONFCOOPERATIVE TREVISO
Il 27 gennaio Enrico Spina, avvocato
di Pieve di Soligo, è stato eletto
nuovo Presidente di Confcooperative
Treviso, la federazione provinciale
che rappresenta 160 cooperative
e sei banche di credito cooperativo,
con 90mila soci, 7mila posti di lavoro
(di cui 4.700 occupati da soci-lavoratori
e 2.300 da personale dipen-
ARE O
133

dente) e un fatturato totale vicino
ai 700 milioni di euro.
Enrico Spina è Presidente della
Cantina dei Colli del Soligo e Vicepresidente
del Consorzio di Tutela
Prosecco Docg, in Confcooperative
succede a Sandro Loschi; Vicepresidente
rimane Valerio Cescon.
Enrico Spina
Confcooperative Treviso ha inoltre
cambiato sede, trasferendo i suoi uffici
a Lancenigo di Villorba.
Il 18 marzo ha preso il via il percorso
formativo realizzato da Federsolidarietà
Treviso, che all'interno di
Confcooperative, raggruppa le 60
imprese sociali, che danno lavoro ad
oltre 6mila addetti (soci e dipendenti),
per un fatturato totale di oltre
130 milioni di euro l'anno ed è
presieduto da Antonio Zamberlan.
Questa nuova ‘scuola dirigenti’, che
si avvale della collaborazione delle
Università di Trento e Forlì, si propone
di formare i futuri amministratori
e presidenti delle cooperative
sociali del territorio. Quaranta gli
iscritti alla prima edizione.
Le tematiche approfondite nel primo
anno di corso riguardano tre
grandi aree: il contesto di riferimento
e le sue opportunità, i valori e le
persone, le politiche territoriali e le
134
strategie correlate. www.confcooperativetreviso.it
COMUNE DI PAESE
Una discarica estesa su 33 mila metri
quadrati, in disuso da 12 anni ma
ancora in grado di produrre forti
quantità di percolato e di costare al
Comune di Paese oltre 100 mila euro
l'anno in spese di smaltimento,
sarà messa in sicurezza grazie ad un
investimento di quasi otto milioni
di euro ammortizzabile con l'installazione
di superfici fotovoltaiche.
Il progetto, che diventerà il sito più
grande del Veneto con questa finalità,
è stato presentato a marzo dal
Sindaco, Francesco Pietrobon, e dal
Presidente del Consorzio intercomunale
per la gestione dei rifiuti
Priula, Giuliano Pavanetto.
Per l'impermeabilizzazione superiore
e la copertura della discarica di
elementi di silicio amorfo sarà utilizzato
un fondo di rotazione della
Regione Veneto per 7,4 milioni da
ripianare in 15 anni, oltre ad un finanziamento
a fondo perduto per
338 mila euro. I proventi della vendita
dell'energia elettrica prodotta
dall'impianto, circa un milione di
kWh l'anno, assieme ai contributi
statali, secondo il business plan dovrebbero
permettere l'esecuzione
dell'intervento senza oneri a carico
del Comune.
www.comune.paese.tv.it
www.consorziopriula.it
ULSS 9
E’ stato consegnato il 25 marzo , alla
presenza dell’Assessore regionale
alle Politiche Sanitarie Luca Coletto,
all’Azienda Ulss 9 Treviso l'attestato
di Accreditamento di Eccellenza
internazionale. A consegnare
territorio
l’attestato al Direttore Generale
dell’Azienda, Claudio Dario, è stato
Sebastian Audette, Direttore di Accreditation
Canada International,
l’organizzazione che certifica la
qualità e l’eccellenza delle istituzioni
sanitarie.
“Va riconosciuto alla Ulss trevigiana
di aver accettato una sfida – ha sottolineato
l’assessore Luca Coletto –.
Quello che era stato previsto dalla
Regione come un percorso volontaristico,
a Treviso è stato sfruttato come
una grande opportunità di cui
oggi si vedono i frutti. L’obbiettivo
perseguito è così rilevante che sarebbe
auspicabile fosse portato a
tutte le aziende Ulss della Regione.
L’impegno è indubbiamente stato
grande ma oggi penso sia da dire
grazie a nome di tutti i cittadini veneti
per il lavoro fatto. Gli assistiti,
infatti, sono i primi beneficiari di
questo traguardo. Accreditamento,
infatti, significa dare sempre maggiori
garanzie e sicurezze ai nostri
cittadini innalzando ancora di più il
livello della nostra sanità”.
L’Azienda Ulss 9 ha conseguito l’accreditamento
per il suo intero assetto
organizzativo, dopo che aveva già
partecipato a una fase di sperimentazione
della Regione Veneto del
modello di eccellenza proposto dall’istituto
canadese, proseguita, nel
2007, con l’ottenimento del certificato
per quanto riguarda il lavoro
dell’Ospedale di Treviso e Oderzo e
per il Servizio di assistenza domiciliare
dei Distretti socio-sanitari. Il
progetto è stato seguito da numerosi
team multi professionali che hanno
coinvolto circa 500 professionisti,
rappresentativi dei Presidi ospedalieri,
dei Distretti socio-sanitari,
del Dipartimento di Prevenzione e
ARE O

del Dipartimento di Salute Mentale.
L’Azienda ha ricevuto il report in
cui, oltre all’esito positivo dell’accreditamento,
sono descritte una serie
di raccomandazioni per un ulteriore
miglioramento dell’organizzazione
del lavoro e della cura dei pazienti.
“La certificazione raggiunta oggi non
è l’accreditamento di una struttura
ma di tutta una organizzazione sanitaria;
di un modello – conclude il Direttore
Generale Claudio Dario –. E’
stato un percorso faticoso che ci ha
visto impiegare risorse credendoci fin
dal primo momento. Siamo usciti
dall’autoreferenzialità e ci siamo sottoposti
ad un giudizio terzo. Ci sono
state riconosciute alcune punte di eccellenza
ed abbiamo affrontato un
miglioramento continuo. Ci sono state
segnalate alcune aree dove possono
esserci ancora miglioramenti. E’ una
Luca Coletto, Claudio Dario
e Sebastian Audette
continua opera di valutazione che da
sempre maggiori garanzie ai cittadini
ed auspico possa essere valorizzata ai
fini del rischio clinico con ricadute
positive sui premi assicurativi”.
Altro importante riconoscimento per
l’Ulss 9 anche dal Cermes dell’Università
Bocconi che ha riconosciuto il
suo sito web tra i tre migliori per
coinvolgimento del paziente di quelli
realizzati da strutture sanitarie italia-
ne. Il riconoscimento – che ha consentito
all’Azienda sanitaria trevigiana
di conseguire il premio istituito
dall’ateneo lombardo in memoria
dell’innovatore Enrico Guidotti – è
conseguenza di una ricerca su 303 siti
web sanitari sia pubblici che privati
e sul rispettivo grado di coinvolgimento
dell’utente secondo i rigorosi
parametri internazionali PWEI (Patient
Web Epowerment Index). Il sito
è stato sviluppato dall’Ulss 9 in sinergia
con H – Art di Ca’ Tron di
Roncade. www.ulss.tv.it
UCID
L’Ingegner Enrico Bettiol è stato
eletto nei mesi scorsi Presidente della
sezione di Treviso dell’Ucid, l’
Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti.
Segretario della sezione è
Francesco Donadini. Tra le figure
che hanno contribuito alla crescita
dell’Associazione vanno sicuramente
annoverati Aldo Tognana e Dino
De Poli. E’ attiva una sezione giovani
e l’associazione si riconosce in
una Carta dei Valori.
“Ucid Treviso – dichiara il Presidente
Enrico Bettiol - si propone di
qualificare la presenza degli imprenditori
e dei dirigenti cattolici, nelle
aziende e nelle istituzioni, preoccupandosi
della loro formazione spirituale
e morale. Studia i problemi
dell’impresa sotto il profilo umano
e sociale al fine di migliorare la capacità
di azione dei suoi associati”.
Tra gli appuntamenti più recenti il
convegno “L’Etica d’impresa: testimonianze
dirette e confronto sul
modello Ucid” si è svolto il 12 marzo.
Sono intervenuti Piergiorgio Marino,
Presidente del Centro Siri di
Genova, Alessandro Vardanega, Presidente
di Unindustria Treviso, Gui-
territorio
do Pomini, Presidente di Ascom
Confcommercio Treviso, Mario Pozza,
Presidente di Confartigianato
della Marca Trevigiana e Amedeo
Piva, Presidente della Federazione
Veneta delle Bcc. Il Professor Ferruccio
Bresolin, docente di Economia
politica internazionale a Cà Foscari
di Venezia, ha moderato l’incontro,
un prezioso momento di confronto
sul progetto RIBC (Responsabilità
d'Impresa per il Bene Comune), un
sistema che supera la RSI (Respon-
sabilità Sociale dell'Impresa) per la
creazione di valore economico e sociale
per tutti e a lungo termine. Un
modo "nuovissimo" di pensare che
dimostra come il valore aggiunto di
un'impresa migliora se alla sua base
ci sono valori etici.
Ucid Treviso è anche partner di "Partecipare
il presente", associazione
che promuove la Scuola di Formazione
Socio Politica insieme ad altre
associazioni e Istituzioni del territorio.
La sede operativa è presso Donadini
S.r.l. in Via Bertolini a Treviso.
Ucid riunisce, su tutto il territorio
nazionale, imprenditori e dirigenti
di ispirazione cristiana con l’obiettivo
di promuovere, nel mondo dell'impresa,
la conoscenza, l'attuazione
e la diffusione della Dottrina Sociale
della Chiesa; di favorire la for-
ARE O
135

mazione personale degli iscritti e lo
sviluppo della loro moralità professionale
alla luce dei valori del cristianesimo;
di incoraggiare lo studio
e l'attuazione di iniziative per avvicinare
il mondo dell'economia ai
principi di sussidiarietà, fraternità e
bene comune, presenti nella testimonianza
cristiana; di sostenere
un’efficace ed equa collaborazione
fra tutti i soggetti dell'impresa, ponendo
la persona umana al centro
dell'attività economica e sociale e
favorendo la solidarietà contro ogni
discriminazione o disuguaglianza.
Nella continuità della sua tradizione
l'Ucid indica come suoi valori
fondanti: la centralità della persona;
l'equilibrato utilizzo dei beni
della terra; il ruolo sociale dell'impresa;
un’efficace ed equa collaborazione
fra tutti i soggetti che partecipano
all'impresa; la testimonianza
attraverso il lavoro dei valori
della fede cristiana. L’Associazione
si è costituita nel 1947, conta
4000 soci ed ha una struttura di
tipo federativo: l'Ucid nazionale,
con Presidente il Professor Angelo
Ferro e da giugno Giancarlo Abete;
i Gruppi regionali (17) e le Sezioni
provinciali (90), che operano secondo
propri statuti coordinati tra
loro. Ogni singola realtà è seguita
da un proprio Consulente Ecclesiastico
a testimonianza della laicità
dell’Associazione. Il Cardinal
Salvatore Di Giorgi è il consulente
nazionale nominato direttamente
dalla Cei.
Ucid fa parte dell'Uniapac, l’International
Christian Union of Business
Executives, federazione di associazioni
che da voce nel mondo agli
imprenditori e manager cristiani.
www.ucid.it
136
FORNACE INNOVAZIONE
Sono giunti al termine i bandi 2010
di “Incubazione” e “Tutoraggio” promossi
dalal Provincia di Treviso in
collaborazione con la Fornace di Asolo,
il primo incubatore di imprese
sorto nel territorio per facilitare lo
start-up dei nuovi imprenditori: 24 le
domande ricevute per il bando incubazione,
20 quelle per il tutoraggio.
Con il bando “Incubazione” tre
nuove aziende vengono ospitate alla
“Fornace di Asolo” per un massimo
di tre anni potendo usufruire di
tutti i servizi di formazione e accompagnamento.
Con il bando “Tutoraggio” sei
aziende possono usufruire di “voucher”
formativi individuali e personalizzati
per un percorso di assistenza
specialistica all’impresa fornito
dalla Fornace stessa attraverso
propri tecnici o in collaborazione
con Treviso Tecnologia e per un
importo predeterminato e a totale
carico dell’Amministrazione Provinciale.
“Questi bandi sono diventati un
importante punto di riferimento
per chi vuole scommettere sulle
proprie capacità imprenditoriali –
ha detto Michele Noal, Assessore
alle Attività Produttive della Provincia
di Treviso – e la Fornace, accompagnando
le imprese nello
start-up è una grande risorsa per il
nostro territorio”.
“Oltre all'ospitalità fisica diamo
consulenza alle imprese, è questo il
vero valore aggiunto – ha detto il
Presidente della Fondazione la Fornace
dell'Innovazione di Asolo,
Francesco Giacomin – l'ambiente è
inoltre molto importante e lavorare
nella stessa struttura porta i giovani
imprenditori a collaborare tra
territorio
loro, attualmente sono 21 le imprese
presenti alla Fornace”.
Vincitori del bando Incubazione
sono: 1° classificato: Andrea Poloni
di Trevignano, con il progetto
Braun Italia: soluzioni di produzioni
energetiche nel campo delle
energie rinnovabili (in particolare
settori minieolico, minidrico e fotovoltaico);
2° classificato Antonio
Boffo, di Maserada sul Piave, con
il progetto Plus Engineering (servizi
per il design, l’ingegneristica, la
ricerca e lo sviluppo di prodotti);
3° classificato Dario Johnnie Manerio
Collazo, di Treviso, con il
progetto 980codex (soluzioni evolute
per gestire via web progetti di
business).
Si sono affermati nel bando per
Tutoraggio di imprese: 1° Luca
Nogara, di Asolo, con il progetto
ID Logic (software gestionale Erp
innovativ o per la gestione dei processi
nel settore enologico); 2° Luca
Scapin, di Fonte, con il Chicken
and partner capo in denim (stile e
consulenza sulla produzione di jeans
denim); 3° Yuri Bacchiega, di
Montebelluna, con il progetto StileNatura
(progettazione, costruzione
e commercializzazione di abitazioni
e costruzioni bioecologiche
ad alto risparmio energetico); 4°
Francesca Ambroso, di Rosà (Vicenza)
con il progetto Marca Trevigiana
(realizzazione di portali
web tematici); 5° Steven Dallan,
di Asolo, con il progetto Tibb Treviso
(distribuzione e installazione
di impianti ad energia rinnovabile
ed alternativa); 6° Manuele Polloni,
di Cornuda, con Progettazione
e distribuzione di una linea di accessori
di moda in cellulosa.
www.fornaceinnovazione.org
ARE O

Unindustria Treviso
ringrazia
per la collaborazione
nella realizzazione
dell’Assemblea
Generale 2011
si ringrazia per la collaborazione
con il contributo di
un particolare ringraziamento

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Sorveglianza relativa ai brevetti pubblicati. Assistenza nella
progettazione di nuovi dispositivi in presenza
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