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orbite culturali - Gagarin Magazine

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Quando i nostri progenitori qualche migliaio<br />

di anni fa cominciarono a scambiarsi<br />

fra loro i primi oggetti, si trattava<br />

soprattutto di beni di prima necessità, strettamente<br />

indispensabili alla vita quotidiana.<br />

Nel nuovo millennio, affogato in un mare di<br />

cose e beni che cessano di diventare indispensabili<br />

non appena arrivano tra le nostre<br />

mani, di imprescindibile c’è poco o nulla e di<br />

futile tanto, se non troppo. Case che diventano<br />

monumenti contemporanei ai tradimenti<br />

di giornate di shopping compulsivo, agli addii<br />

ad infatuazioni di interi mesi di risparmi, a<br />

doni mai amati o da togliere dalla vista per<br />

non riaprire vecchie ferite. Ripostigli nei quali<br />

si ha perfino paura ad addentrarsi perché «se<br />

si sposta quella scatola, chissà cosa viene<br />

giù...». Armadi che sfornano ad ogni cambio<br />

di stagione quel capo di abbigliamento. che<br />

ti fa capire che le mode tornano ciclicamente<br />

ma le taglie no. E poi solai stipati come granai,<br />

garage dove l’auto manco riesce più a<br />

addentrarsi, angoli di cortili modello robivecchi.<br />

Può bastare così.<br />

I tecnocrati risolvono il problema mettendo in<br />

vendita online gli oggetti ancora appetibili o<br />

di valore. Per gli altri una possibile via di fuga<br />

arriva proprio dal passato, dal caro e vecchio<br />

baratto dei tempi che furono, cioè riuscire a<br />

scambiare con altre persone i nostri prodotti,<br />

oggetti inutilizzati o inservibili, a prescindere<br />

dal loro valore. Facile a dirsi, ma dove e<br />

quando riunire sotto lo stesso tetto questa<br />

variegata umanità con il suo carico di materiale<br />

da conferire e scambiare A questo ci<br />

Immagini dalle precedenti edizioni<br />

della Fiera del Baratto e del Riuso<br />

ha pensato la cooperativa Villaggio Globale di<br />

Ravenna che già da un anno organizza negli<br />

spazi di Citt@attiva e sotto i portici dei giardini<br />

Speyer la Fiera del Baratto e del Riuso e che<br />

ritorna il prossimo 1° maggio. La filosofia di<br />

fondo che ha mosso gli organizzatori e che<br />

ha sancito il successo della manifestazione è<br />

semplice quanto banale: «se in casa ho una<br />

cosa che non uso e non mi serve e che per<br />

me non ha valore, la metto a disposizione<br />

d’altri perché possano valorizzarla e<br />

ridarle vita».<br />

Tutto il progetto si basa sulla<br />

formula dello scambio perché<br />

durante la fiera non è permesso<br />

utilizzare il vil denaro.<br />

Si arriva, si porta il proprio<br />

oggetto che è selezionato<br />

e allestito nella rispettiva<br />

bottega (abbigliamento, oggettistica<br />

casalinga, utensileria, giocattoli,<br />

scarpe) e si riceve un gettone<br />

di legno riciclato, perché qui il valore non è<br />

quello dato dal mercato, ma è sempre 1, sia<br />

che si tratti di un televisore che di una piccola<br />

bomboniera. «Tutto si compra e si vende<br />

sempre e solo con un gettone, perché non<br />

è un mercatino» spiega Stefania Pelloni della<br />

Cooperativa Villaggio Globale. «La scommessa<br />

più grande, della quale all’inizio eravamo<br />

un po’ preoccupati è stata proprio quella<br />

del valore dato agli oggetti in vendita. Avevamo<br />

paura di dover perdere tanto tempo a<br />

convincere le persone della nostra idea invece<br />

non abbiamo ricevuto nessuna lamentela.<br />

Tutti hanno capito il senso della scelta e ci<br />

hanno aiutato nella sensibilizzazione, non abbiamo<br />

mai dovuto spiegare noi direttamente<br />

che ogni oggetto sia in entrata che in uscita<br />

ha valore 1».<br />

All’interno del mercatino, lavorano a pieno<br />

regime volontari di tutte le nazionalità che<br />

prestano il loro tempo per allestire gli spazi<br />

e smistare gli oggetti, trasformando un<br />

semplice evento in un momento aggregativo<br />

e sociale molto significativo. «È davvero<br />

strabiliante la partecipazione legata a questo<br />

evento - spiega entusiasticamente Stefania -<br />

Abbiamo inizialmente coinvolto le scuole con<br />

le quali avevamo relazioni su altri progetti, poi<br />

il tam tam si è esteso e ora partecipano al<br />

nostro concorso La scuola più riciclosa quasi<br />

tutti gli istituti di Ravenna, dalle scuole dell’infanzia<br />

alle superiori. Tutte sono impegnate<br />

nella raccolta preventiva e nello stoccaggio<br />

dei materiali da destinare alla Fiera e nella<br />

sensibilizzazione delle famiglie».<br />

A lato dell’evento, inoltre, si inserisce l’Università<br />

del Riuso, uno spazio aperto anche<br />

ad altre associazioni, che mette in mostra<br />

e propone laboratori creativi con materiale<br />

Per ogni oggetto<br />

portato si riceve un<br />

gettone di legno che può<br />

essere scambiato con<br />

qualunque altro articolo<br />

in mostra<br />

di recupero. Qui si insegna ai partecipanti<br />

come costruire borse con vecchi quotidiani,<br />

come fare la carta riciclando fogli destinati al<br />

macero, cucire e assemblare vecchi avanzi<br />

di stoffa per dare vita a pupazzi, cuscini,<br />

tovaglie e altro, addirittura come recuperare<br />

reinventando vecchi mobili ormai dal triste<br />

aspetto. Tra le botteghe della fiera non è però<br />

la ricerca dell’affare a tutti i costi che spinge<br />

centinaia di persone a depositare chili di<br />

materiale indesiderato, quanto la voglia<br />

di contribuire al progetto e,<br />

perché no, la curiosità di portarsi<br />

a casa qualcosa di insolito.<br />

«Un episodio accaduto in una<br />

scorsa edizione - prosegue<br />

Stefania - fotografa in pieno il<br />

senso del baratto. Un signore<br />

ha depositato un tv nuovo a<br />

schermo piatto di 32 pollici con<br />

l’unico problema che dopo un’ora<br />

e mezza di accensione si spegneva.<br />

Stupiti gli abbiamo ricordato che avrebbe<br />

ricevuto un solo gettone per l’oggetto, ma<br />

secondo lui era anche troppo un gettone rispetto<br />

allo stress e all’antipatia maturata per<br />

quella tv. Intanto in fila alla cassa tra gli occhi<br />

stupiti, subito una richiesta di prenotazione<br />

tra i presenti: Appena ho riscosso i gettoni delle<br />

mie scarpe, la posso comprare io, non ho<br />

mai provato questa sensazione di stress. Male<br />

che vada la prossima fiera lo riporto! E se l’è<br />

aggiudicato».<br />

Info: cittattivaravenna.it<br />

l’orto<br />

In aprile, recita il proverbio, germoglia anche il manico<br />

del badile. Mentre scegliete che cosa piantare, date il<br />

giusto spazio alle piante aromatiche, buone in cucina,<br />

utili consociazioni nell’orto, e spesso adatte anche alla<br />

coltivazione in vaso. La santoreggia, ad esempio, si<br />

offre in diverse specie interessanti: Satureja hortensis<br />

e S. calamintha (detta anche nepetella) sono annuali,<br />

mentre S. montana è perenne; tutte si consumano<br />

fresche o essiccate, hanno proprietà stimolanti, antispasmodiche,<br />

digestive (secondo gli antichi perfino<br />

afrodisiache), e sono «buone vicine» dei fagioli. Ai più<br />

inesperti consiglio di provare l’erba cipollina (Allium<br />

schaenoprasum), una pianta perenne e persistente che<br />

richiede poche cure e si propaga facilmente da sola,<br />

oppure per divisione dei cespi ogni due-tre anni. Santoreggia<br />

ed erba cipollina, tritate finemente insieme a<br />

prezzemolo e basilico e spruzzate di olio, sale e succo<br />

di limone, sono un condimento irresistibile che va su<br />

tutto. Buon appetito. (Aran)<br />

4/11 gagarin n. 4<br />

musica arte gusto teatro libri shopping bimbi cinema<br />

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