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Il prete oggi.pdf - Webdiocesi

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tempo, cioè il proprio vivere, la propria vita.” (Cfr. E. Bianchi, La liturgia nella cultura odierna,<br />

Ed Qiqajon, pagg. 7-8).<br />

<strong>Il</strong> tempo <strong>oggi</strong> è accelerazione, velocizzazione… tutto è più veloce e questo incide<br />

sulla qualità della vita che a sua volta dipende o coincide con la qualità delle relazioni. <strong>Il</strong><br />

tempo è fondamentalmente “evento di relazione”. E. Lévinas dice : “<strong>Il</strong> tempo è la relazione<br />

stessa del soggetto con altri”. (Cfr E. Levinas, Le temps et l’autre, Quadrige/PUF, Paris<br />

1979).<br />

Come vivo il mio tempo Quali relazioni riesco a coltivare Quanto “ riesco a<br />

stare” con il gregge che mi è affidato Quale la qualità del tempo libero<br />

Anche la vita fraterna tra presbiteri necessita di tempo... quanto la desidero e quanto<br />

riesco a realizzare<br />

E’ nel tempo che si misura e si esercita la fedeltà… quanto il tempo mi aiuta ad<br />

essere fedele al mio essere uomo, cristiano e presbitero<br />

La preghiera e in particolare la Liturgia delle Ore ha come fine “la santificazione<br />

del giorno e di tutta l’attività umana” (Cfr. Principi e Norme per la Liturgia delle Ore<br />

10)… Quale tempo dedico alla preghiera personale e comunitaria<br />

Prete ed Ecclesialità<br />

La missione del presbitero si svolge «nella Chiesa». Una tale dimensione ecclesiale,<br />

comunionale, gerarchica e dottrinale è assolutamente indispensabile ad ogni autentica<br />

missione e, sola, ne garantisce la spirituale efficacia. I quattro aspetti menzionati devono<br />

essere sempre riconosciuti come intimamente correlati: la missione è “ecclesiale” perché<br />

nessuno annuncia o porta se stesso, ma dentro ed attraverso la propria umanità ogni<br />

sacerdote deve essere ben consapevole di portare un Altro, Dio stesso, al mondo. Dio è la<br />

sola ricchezza che, in definitiva, gli uomini desiderano trovare in un sacerdote. (Cfr<br />

Benedetto XVI, Discorso ai partecipanti alla Plenaria della Congregazione per il Clero, Sala<br />

del Concistoro, 16 marzo 2009).<br />

Vivere la missione di presbitero nella Chiesa è la situazione concreta che mi fa<br />

sentire e sperimentare di “appartenere a qualcuno”. E’ fondamentale nella nostra<br />

esperienza di celibi far memoria della appartenenza a Cristo e alla Chiesa soprattutto<br />

attraverso l’essere in un presbiterio. Come vivo tutto ciò Che cosa potrebbe aiutarmi a<br />

gustare questa appartenenza Quanto la domanda quotidiana : “Di chi sono stato <strong>oggi</strong>”<br />

mi aiuta a dar senso al servizio pastorale e alla relazione col Signore<br />

La Chiesa Comunione-Popolo di Dio mi mette in relazione con i consacrati e i laici.<br />

Quale tipo di relazione vivo con loro Una vera comunione o un “uso” pastorale Quanto<br />

la vita delle famiglie interpella e definisce il mio ministero La fedeltà, la fecondità, la<br />

dedizione dei laici sposati aiutano il mio servizio affinché possa avere le stesse<br />

caratteristiche La complessità della vita della famiglia <strong>oggi</strong> diventa occasione di<br />

solidarietà attraverso la complessità della vita sacerdotale L’ecclesialità si manifesta a<br />

volte anche nella convergenza sui programmi pastorali e sulle iniziative diocesane… in che<br />

modo e con che spirito convergo su questi

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