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N.73 agosto (5,08Mb Pdf) - la Notizia

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GUIDIZZOLO MN - BIMESTRALE DI ATTUALITA’, CRONACA, CULTURA E POLITICA N. 73 - AGOSTO 2007<br />

Direttore responsabile Andrea Dal Prato - Anno XIII - Tariffa R.O.C.: ”Poste Italiane s.p.a. - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27-02-2004 n° 46) art. 1 comma 1, DCB - Brescia - Euro 0,20<br />

9 luglio 2007<br />

ore 17,38<br />

Campionato<br />

Regionale<br />

Giovanissimi<br />

Sportiva-mente<br />

2007


sommario<br />

3 Editoriale - La disponibilità, l’operosità e il senso civico...<br />

5 Ciao, Cristian<br />

6 9 luglio 2007 ore 17,38 immagini e impressioni<br />

12 Intervista al vicesindaco<br />

14 Campionato Regionale Giovanissimi<br />

15 La Scuo<strong>la</strong> non ci ha guadagnato!<br />

16 Percorso ciclo-pedonale<br />

18 Salute<br />

20 Psicologia<br />

22 Le ricette<br />

23 Cronaca<br />

26 Noi e <strong>la</strong> legge<br />

27 Noi e il fisco<br />

28 Arte e dintorni<br />

36 Spazio giovani<br />

37 Games area<br />

38 Sportiva-mente 2007<br />

40 Istituto Statale d’Arte<br />

41 Prima Messa solenne per don Matteo<br />

42 Tacabanda<br />

44 Amministrazione Comunale<br />

46 Una Biblioteca per tutti...<br />

In copertina:<br />

9 luglio 2007: il tornado su<br />

Guidizzolo<br />

23 giugno 2007<br />

Baite presso Rebecco,<br />

cerimonia a ricordo del<strong>la</strong> Battaglia<br />

del 1859<br />

2<br />

TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI: Informativa ai sensi del d. lgs n. 196 del 30-06-2003<br />

I dati in possesso del<strong>la</strong> redazione de "<strong>la</strong> <strong>Notizia</strong>" sono forniti direttamente dagli interessati o estratti da elenchi pubblici: ovvero in nostro<br />

possesso anteriormente all'8-5-1997. Gli interessati possono chiedere <strong>la</strong> cancel<strong>la</strong>zione, il blocco, l'aggiornamento o l'integrazione dei<br />

dati od opporsi al trattamento stesso.


editoriale<br />

Andrea Dal Prato<br />

Delle intemperanze del<strong>la</strong> natura siamo abituati a leggere sui libri, a vedere nei documentari, attraverso<br />

i racconti, i discorsi riportati, mai ci saremmo aspettati che <strong>la</strong> grande furia del<strong>la</strong> natura si<br />

abbattesse anche sul<strong>la</strong> nostra Guidizzolo.<br />

Sessanta interminabili secondi. Sessanta brevissimi istanti sufficienti per distruggere tutto quello<br />

che <strong>la</strong> tromba d'aria incontrava sul suo cammino. Si sono visti ciclisti “vo<strong>la</strong>re” contro muri o<br />

cancel<strong>la</strong>te, pedoni sbattuti contro pi<strong>la</strong>stri e piante oppure investiti da ogni genere di oggetti; auto<br />

spostate di decine di metri, cortili e strade riempiti di mattoni, tegole, assi o travi di legno, canali<br />

e <strong>la</strong>miere, e poi ancora piante divelte e pali del<strong>la</strong> luce accartocciati. Tetti spazzati via, veloci a<br />

vo<strong>la</strong>re come petali di un fiore spogliato da un colpo d'aria: un vero inferno per le oltre 500 case<br />

colpite, anche se, fortunatamente, non ci sono stati feriti gravi, solo tredici contusi e con prognosi<br />

di pochi giorni.<br />

Possiamo chiamarlo miracolo<br />

Pochi minuti e poi il silenzio. La gente è uscita dalle case per vedere cosa fosse accaduto, quasi<br />

senza rendersi conto del<strong>la</strong> furia distruttrice del tornado, poi piano piano con incredulità crescente<br />

e sgomento ha capito <strong>la</strong> gravità del disastro.<br />

Pochi minuti e <strong>la</strong> macchina dei soccorsi ha preso il via. I Carabinieri hanno bloccato <strong>la</strong> statale<br />

per spostare le macchine di traverso, provvedere allo spostamento del materiale, control<strong>la</strong>re<br />

alcune case perico<strong>la</strong>nti. La Protezione Civile ha dispiegato le proprie forze, i volontari si sono<br />

sparsi ovunque dando segno di una rapidità ed efficienza certamente non dovute al caso, ma ad<br />

una preparazione attenta e mirata, riprova di un impegno costante e di una struttura organizzativa<br />

di primordine. Come i<br />

Carabinieri anche i Vigili del<br />

Fuoco, altrettanto celeri nel<br />

La disponibilità,<br />

l'operosità e il senso<br />

civico dei Guidizzolesi<br />

prendere in mano <strong>la</strong> situazione,<br />

hanno individuato le<br />

case perico<strong>la</strong>nti e posto<br />

tutto in sicurezza. Nel frattempo,<br />

dal cielo, gli elicotteri<br />

perlustravano <strong>la</strong> zona<br />

per individuare i punti dove<br />

intervenire con più urgenza.<br />

Il Sindaco è stato messo a dura prova ma l'organizzazione “unità di crisi” ha funzionato bene, per<br />

36 ore, ininterrottamente. I Vigili e <strong>la</strong> Protezione Civile non hanno avuto un momento di sosta. In<br />

poche ore sono stati allestiti oltre cento posti letto, alcuni hanno potuto usufruire del<strong>la</strong> disponibilità<br />

del<strong>la</strong> Casa di Riposo, altri, forse i più, sono stati accolti da parenti e amici.<br />

La prima notte è stata lunga: i rumori, il sonno che tardava a venire, i pensieri e <strong>la</strong> disperazione<br />

di chi poi avrebbe dovuto fare i conti con migliaia di euro di danni. Pochi hanno dormito, anche<br />

nei bambini lo stato di agitazione perdurava perché i loro occhi e il loro sentire attento e sensibile<br />

si specchiava in quello delle loro madri e dei loro padri.<br />

Subito, senza attendere che i politici dichiarassero lo “stato di ca<strong>la</strong>mità”, senza aspettare di<br />

avere anche <strong>la</strong> minima speranza di ottenere dallo Stato un aiuto tutti si sono messi all'opera. Ha<br />

davvero dell'incredibile <strong>la</strong> col<strong>la</strong>borazione che, in questo frangente, è nata tra parenti, amici oppure<br />

vicini di casa. Tutti al <strong>la</strong>voro a<strong>la</strong>cremente in un meccanismo perfetto in cui ognuno forniva il<br />

proprio contributo, senza risparmiarsi. Le imprese artigiane, le più richieste per riparare i danni<br />

causati dal<strong>la</strong> tromba d'aria, si sono rese immediatamente disponibili per i casi più gravi, con una<br />

operosità davvero unica. Il paese si è mobilitato nel<strong>la</strong> sua interezza, riuscendo a fare in pochi<br />

giorni ciò che normalmente avrebbe richiesto mesi e mesi e dopo dieci giorni dall'evento<br />

Guidizzolo si offre agli occhi dello “straniero di passaggio” come un cantiere in fase di conclusione<br />

dei <strong>la</strong>vori.<br />

Ma a fianco di tanta operosa disponibilità e al comune mobilitarsi di tutti, anche di quanti non<br />

erano stati coinvolti nel disastro, non dobbiamo dimenticare un altro aspetto fondamentale in<br />

queste occasioni: il senso civico. Di questo ne sono testimoni i Carabinieri i quali, pur continuando<br />

nell'opera di sorveglianza e pattugliamento, soprattutto notturno, non hanno ricevuto alcuna<br />

segna<strong>la</strong>zione di furti. Il temuto “sciaccal<strong>la</strong>gio” grazie al<strong>la</strong> continua sorveglianza e al<strong>la</strong> civiltà dei<br />

guidizzolesi non si è verificato.<br />

E questo, credo proprio, sia un miracolo nel miracolo!<br />

3


N U M E R I<br />

U T I L I<br />

ENTI<br />

AMBULATORI MEDICI<br />

DIRETTORE<br />

RESPONSABILE<br />

Andrea Dal Prato<br />

CAPO REDATTORE<br />

Graziano Pelizzaro<br />

REDAZIONE<br />

Elisa Corradi<br />

Marco Badini<br />

Marika Busca<br />

Sergio Desiderati<br />

Elodio Perani<br />

Giovanni Zangobbi<br />

COLLABORATORI<br />

Giorgio Arienti<br />

Giulia Avanzi<br />

Francesca Cappa<br />

Francesca Cargnoni<br />

Cristina Delmenico<br />

Francesco Gandellini<br />

Martina Grandelli<br />

Laura Leorati<br />

Francesca Lugoboni<br />

Antonio Ma<strong>la</strong>gutti<br />

Franco Mondadori<br />

Luca Piazza<br />

Mariavittoria Spina<br />

Giulia Stuani<br />

Davide Truzzi<br />

MUNICIPIO - tel. 0376 819201<br />

E-mail: info@comune.guidizzolo.mn.it<br />

CARABINIERI - tel. 0376 819006 - 112<br />

VIGILI URBANI - tel. 0376 840241<br />

ARCALGAS (METANO) - tel. 0376 818443<br />

BIBLIOTECA COMUNALE - tel. 0376 840435<br />

TEATRO COMUNALE - tel. 335 422406<br />

ORATORIO SAN LORENZO - tel. 335 1211999<br />

FONDAZIONE “V. RIZZINI” - tel. 0376 819120<br />

ISTITUTO COMPRENSIVO - 0376 819049 - 819059<br />

ISTITUTO STATALE D’ARTE - tel. 0376 819023<br />

PARROCCHIA BIRBESI - tel. 0376 819602<br />

PARROCCHIA GUIDIZZOLO - tel. 0376 819052<br />

POSTE E TELEGRAFI - tel. 0376 840091<br />

SISAM (ACQUEDOTTO) - 800 859370 - 0376 771869<br />

PROTEZIONE CIVILE - tel. 0376 847388<br />

PRENOTAZIONE AMBULANZA - tel. 349 8608653<br />

UFFICI COMUNALI<br />

ORARIO DI APERTURA<br />

Da lunedì a venerdì: dalle 10 alle 13<br />

Sabato: dalle 10 alle 12<br />

Ufficio Tecnico:<br />

lunedì e mercoledì dalle 10 alle 12,30<br />

sabato dalle 10 alle 12<br />

Assistente sociale:<br />

martedì e venerdì dalle 10 alle 13<br />

BIBLIOTECA<br />

• Dr.ssa Ghisolfi Emi<br />

Prenotazione visite: 0376 689604 (8,30-12,30)<br />

Ambu<strong>la</strong>torio 0376 840433 - abitazione 0376 818011<br />

Cell. 333 8356733<br />

Lun. Giov. Ven.: dalle 16 alle 19 (su appuntamento)<br />

Mar. Mer. Gio.: dalle 10 alle 13<br />

• Dr. Galvani Orfeo Valerio<br />

Prenotazioni visite: 0376 819794<br />

Ambu<strong>la</strong>torio 0376 819794 - abitazione 0376 819096<br />

Lun. Mar. Mer. Gio.: dalle 9,30 alle 12,30<br />

Mer. Ven.: dalle 16,30 alle 19,30 (su appuntamento)<br />

• Dr. Ponti Giuliano<br />

Ambu<strong>la</strong>torio 0376 819475 - abitazione 0376 819177<br />

Lun. Mar. Mer. Ven.: dalle 10 alle 12,30<br />

Giovedì: dalle 16,30 alle 19<br />

• Dr. ssa Gatti Ange<strong>la</strong><br />

presso l’AVIS di Guidizzolo - tel. 338 2619350<br />

Lunedì - Mercoledì - Venerdì: dalle 17,30 alle 18,30<br />

Ambu<strong>la</strong>torio Medole - tel. 0376 898109<br />

Lun. Merc. Ven. : dalle 10,30 alle 12<br />

Mar. Gio.: dalle 17,30 alle 19<br />

• Pediatra di base D.ssa Schena Stel<strong>la</strong><br />

presso l’AVIS di Guidizzolo<br />

Per appuntamenti tel. 3491047387<br />

Lun. Mart. Giov.: dalle 9,30 alle 12,30<br />

Merc.: dalle 16 alle 19 - Ven.: dalle 14 alle 17<br />

• Pediatra di base D.ssa Cavalli Giancar<strong>la</strong><br />

Per appuntamenti tel. 0376 868173<br />

PROGETTO GRAFICO<br />

C<strong>la</strong>udia Dal Prato<br />

EDITORE<br />

Centro Culturale<br />

"San Lorenzo"<br />

via Bruno Rodel<strong>la</strong> 34-A<br />

46040 Guidizzolo (MN)<br />

Tel. 348 3115232<br />

e-mail:<br />

redazione@<strong>la</strong>notiziaguidizzolo.com<br />

R. O. C.: N° 9434 del 16-10-00<br />

Aut. Tribunale di MN N° 8/95<br />

del 30-05-1995<br />

Stampa:<br />

GVM - Volta Mantovana<br />

Cellofanatura e spedizione<br />

postale Coop Service s.c.r.l.<br />

Virle Treponti (BS)<br />

COSTO MODULI<br />

1 modulo verticale:<br />

mm 60 x 39 € 40,00<br />

2 moduli orizzontali:<br />

mm 60 x 82 € 65,00<br />

4 moduli orizzontali:<br />

mm 60 x 170 € 100,00<br />

1/2 pagina:<br />

mm 124 x 170 € 160,00<br />

ORARIO DI APERTURA<br />

merc. - ven. 9-12 (estivo) 9-12 (inv.)<br />

lun. - mar. - giov. 15-19 (estivo) 14,30 -18,30 (inv.)<br />

ASSOCIAZIONI<br />

Ass. Naz Carabinieri - tel. 338 2507927<br />

Amici di Rebecco - tel. 0376 819678<br />

AIDO - tel. 0376 223001<br />

AVIS - tel. 0376 840177<br />

Altri Mondi - tel. 0376 819478<br />

Anspi Birbesi - tel. 0376 849602<br />

Anspi Guidizzolo - tel. 0376 819052<br />

Arca - tel. 0376 818417<br />

Associazione Artigiani - tel. 0376 819528<br />

Associazione Commercianti - tel. 0376 818494<br />

Calcio Guidizzolo - tel. 0376 818291<br />

Ciclo Club 1977 - tel. 0376 818189<br />

Cooperativa “Orizzonti” - tel. 0376 847326<br />

Corale B.V. Di Lourdes - tel. 0376 819052<br />

Corpo Bandistico - tel. 0376 840090<br />

CSE-Anffas - Rebecco - tel. 0376 818253<br />

Freebikers Guidizzolo 2000 - tel. 0376 818344<br />

Gruppo Alpini Guidizzolo - tel. 0376 819516<br />

GVG-Gruppo Volontari - tel. 0376 818240<br />

Pescasportiva Guidizzolese - tel. 0376 819064<br />

Tennis Club Guidizzolo - tel. 0376 818382<br />

ORATORIO S. LORENZO<br />

NUMERO VERDE FARMACIE DI TURNO<br />

tel. 800-228521<br />

SANTE MESSE<br />

GUIDIZZOLO<br />

Feriali: 7,30 - 18 (invernale 17,30)<br />

Prefestivi: 19 (invernale 18)<br />

Festivi: 8 - 9,30 - 11 - 18 (invernale 17)<br />

BIRBESI<br />

Feriali:<br />

ASL<br />

Ambu<strong>la</strong>torio igiene pubblica - tel. 0376 846713<br />

Amb. vaccinazioni pediatriche - tel. 0376 846705<br />

Servizio di medicina veterinaria - tel. 0376 846724<br />

Servizio igiene degli alimenti - tel. 0376 846737<br />

Servizio medicina del <strong>la</strong>voro - tel. 0376 846733<br />

Igiene dell'edilizia ed igiene pubblica - tel. 0376 846733<br />

PIAZZOLA RIFIUTI<br />

ORARIO DI APERTURA<br />

Lunedì e Mercoledì dalle 14,30 alle 17,30<br />

Sabato: dalle 9 alle 12 e dalle 14,30 alle 17,30<br />

mart. giov. 8,30 prefestivi 18,30 (estivo)<br />

prefestivi 18,00 (invernale)<br />

Festivi: 9,30<br />

REBECCO Prefestivi 18 (invernale 17)<br />

4<br />

Pagina intera:<br />

mm 277 x 170 € 260,00<br />

ORARIO DI APERTURA DOMENICALE<br />

Maggio - Settembre dalle 17,00 alle 19,00<br />

Ottobre - Aprile dalle 15.30 alle 17,30<br />

Tutti i giorni dalle 8 alle 19<br />

CIMITERO


Ciao, Cristian<br />

Un silenzio assordante. Interrotto so<strong>la</strong>mente dal<strong>la</strong> fede profonda di una famiglia<br />

e di una comunità che si è stretta intorno a Cristian ed a quel<strong>la</strong> picco<strong>la</strong> bara<br />

bianca accolta al suo ingresso in chiesa da un lungo app<strong>la</strong>uso. Preludio di una<br />

celebrazione eucaristica al<strong>la</strong> quale han preso parte migliaia di persone.<br />

Tutta Guidizzolo era li accanto a lui, ai genitori, ai<br />

nonni, agli zii, al<strong>la</strong> sorellina e i cugini; agli amici.<br />

Ai compagni di scuo<strong>la</strong>, guidati dal dirigente<br />

Sanzio Sa<strong>la</strong>mi e dagli insegnanti. Le medie, <strong>la</strong><br />

secondaria di primo grado che Cristian frequentava<br />

in 1ª A, alcune c<strong>la</strong>ssi del<strong>la</strong> primaria. Tutti vicini,<br />

dal sindaco al vice-sindaco, assessori e consiglieri<br />

nell'ampia chiesa che non è riuscita a contenere<br />

tutte le persone, vicini ai ragazzini del<strong>la</strong> squadra<br />

di calcio dove giocava da portiere e ai dirigenti<br />

delle società sportive. Le preghiere che si facevano<br />

canto guidato dai ragazzi con i quali Cristian<br />

molte volte aveva anch’egli cantato. Inutile dire<br />

del pianto e del<strong>la</strong> commozione in ognuno. Intorno<br />

all’altare dove hanno preso posto il celebrante don<br />

Giampaolo e i tre concelebranti c’erano già molti<br />

bambini: nei loro volti tutta <strong>la</strong> sofferenza per aver<br />

perso un amico, uno di quelli, dirà al<strong>la</strong> fine una<br />

compagna di c<strong>la</strong>sse, con il sorriso sempre sulle<br />

<strong>la</strong>bbra.<br />

Lo stesso saluto finale anche di chi gli giocava<br />

insieme a calcio e lo ha immaginato in cielo a<br />

difendere una porta, come faceva qui cercando di<br />

imitare il suo idolo, quel Gigi Buffon che milita<br />

nel<strong>la</strong> sua squadra del cuore e <strong>la</strong> cui maglia bianconera<br />

era appoggiata sul<strong>la</strong> bara. Il momento<br />

del<strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> di Dio è stato scandito da due letture<br />

che racchiudono tutti gli interrogativi e tutte le<br />

speranze dell'uomo. La prima, dal libro di Giobbe;<br />

il Vangelo là dove par<strong>la</strong> del<strong>la</strong> resurrezione del figlio<br />

del<strong>la</strong> vedova di Naim. Don Giampaolo nell'omelia<br />

ha ripreso questi interrogativi: “Signore, dammi<br />

un segno; ti chiediamo un raggio di luce per cercar<br />

di capire; Ti vogliamo chiedere delle spiegazioni”.<br />

Le domande che tutti in chiesa si stavano<br />

ponendo: dov'eri o Dio quel pomeriggio Forse<br />

tutti noi vorremmo un Dio miracolistico che con<br />

una sorta di bacchetta magica ci tolga dagli<br />

impicci e dal dolore! Tutti noi vorremmo che i<br />

nostri figli ci vengano restituiti come al<strong>la</strong> vedova<br />

di Naim. “Tu, Signore, ha proseguito don<br />

Giampaolo, hai scelto <strong>la</strong> strada difficile del<strong>la</strong> condivisione:<br />

Tu sei il Dio del<strong>la</strong> croce, sei il Dio che<br />

piange con il nostro pianto. Il miracolo, ancora<br />

una volta, lo hai già compiuto. E' difficile crederci<br />

fino in fondo, ma tutti noi sappiamo che Cristian<br />

è già risuscitato ed è lì accanto Te.<br />

Ora Guidizzolo ha un angelo in più che prega per<br />

noi. E noi lo immaginiamo a correre per i prati del<br />

cielo”. Un altro lungo app<strong>la</strong>uso ha accompagnato<br />

all'uscita di chiesa Cristian, quell'amico di tutti<br />

che per cause ancora sconosciute e per un disegno<br />

che rimane solo nel<strong>la</strong> mani di Dio ha <strong>la</strong>sciato<br />

un po' orfana l'intera comunità di Guidizzolo.<br />

Una comunità che ha tributato un grande affetto a<br />

questa famiglia così provata <strong>la</strong> quale, in un composto<br />

silenzio, ha ringraziato per tutte queste<br />

manifestazioni di vicinanza al proprio immenso<br />

quanto inumano dolore.<br />

A SCUOLA<br />

... “Ciao Cristian, piccolo<br />

Buffon”. “Piccolo uomo<br />

ma grande amico”. “Sei<br />

salito al cielo perché Dio<br />

aveva bisogno di un angelo”.<br />

“Dovevi <strong>la</strong>sciarci proprio<br />

adesso che ci siamo<br />

qualificati per le finali”.<br />

Sono solo alcuni degli<br />

innumerevoli messaggi<br />

che i compagni di scuo<strong>la</strong><br />

di Cristian gli hanno dedicato.<br />

Sono stati appesi su<br />

un gigantesco cartellone<br />

che occupava un’intera<br />

parete nel<strong>la</strong> sua c<strong>la</strong>sse, un<br />

cartellone che verrà sicuramente<br />

<strong>la</strong>sciato al<strong>la</strong> famiglia.<br />

Senza che nessuno dicesse<br />

loro nul<strong>la</strong>, tutti i ragazzini<br />

delle prime si sono radunati,<br />

il giorno dopo, intorno<br />

al banco vuoto di Cristian<br />

dove qualcuno aveva già<br />

messo un fiore. Poi sono cominciati ad arrivare<br />

anche gli studenti del<strong>la</strong> altre c<strong>la</strong>ssi. Prima uno, poi<br />

altri, hanno iniziato a <strong>la</strong>sciare il loro bigliettino di<br />

saluto; probabilmente senza comprendere fino in<br />

fondo ciò che era accaduto. Poi tutti hanno capito:<br />

Cristian se n’era andato. Aveva preso il suo<br />

pallone ed era corso a giocare da un’altra parte.<br />

Sul suo banco sempre fiori freschi e tanti occhi,<br />

tutti gli occhi, intrisi di <strong>la</strong>crime...<br />

Sergio Desiderati<br />

5


9 luglio 2007 ore 17,38<br />

immagini e impressioni<br />

Erano circa le 17.35. Mi trovavo sul divano a<br />

leggere il giornale, quando ho sentito un rumore<br />

che col passare del tempo diveniva sempre più<br />

assordante. Convinto che fosse un aereo che<br />

stesse precipitando, mi sono alzato per vederne <strong>la</strong><br />

rotta. In quel momento guardando verso Rebecco<br />

ho notato che c'erano oggetti che vo<strong>la</strong>vano e il<br />

cielo oscurato da una nube grigia che viaggiava a<br />

velocità impressionante. Il tempo di rendermi<br />

conto che si trattava di una tromba d'aria, ho invitato<br />

mio figlio a darmi una mano a chiudere le<br />

imposte e le finestre. Stavo per aprire <strong>la</strong> finestra<br />

del soggiorno e chiudere l'ultima anta, quando ho<br />

visto che <strong>la</strong> tromba d'aria era già addosso al<strong>la</strong><br />

casa, così ho chiuso solo <strong>la</strong> finestra e ho gridato<br />

a mio figlio e al<strong>la</strong> suocera di correre nel seminterrato.<br />

6<br />

Ore 17,40 così<br />

appariva via<br />

Solferino<br />

Ore 17,45 arrivano<br />

i Carabinieri, ci si<br />

rende conto del<strong>la</strong><br />

gravità<br />

dell’accaduto<br />

Sentire il rumore di tutto ciò che si stava abbattendo<br />

sull'abitazione, sono stati i secondi più brutti<br />

del<strong>la</strong> mia vita. Ho pregato che <strong>la</strong> struttura reggesse<br />

l'urto. Dall'impatto saranno trascorsi 10<br />

secondi di botti e rumori assordanti, il tempo<br />

necessario affinché il tornado andasse oltre.<br />

Aperta <strong>la</strong> porta, sembrava un campo di battaglia,<br />

era una cosa indescrivibile, surreale: case scoperchiate,<br />

auto distrutte, assi e tegole conficcate<br />

nelle mura delle case, persone che guardavano<br />

ciò che era rimasto del<strong>la</strong> propria abitazione con lo<br />

sguardo, a volte, perso nel vuoto. Man mano che<br />

passava il tempo, cominciai a comprendere ciò<br />

che veramente era successo e una cosa mi ha<br />

colpito, <strong>la</strong> solidarietà del<strong>la</strong> gente.<br />

Approfitto di questo spazio concessomi cortesemente<br />

dal direttore, per ringraziare pubblicamente<br />

tutti coloro che in questi giorni ci sono stati<br />

vicini. Spesso, per superare momenti difficili<br />

basta un sorriso, una paro<strong>la</strong>, un piccolo gesto,<br />

una telefonata, un e-mail. Dalle ore 18.00 del 09<br />

luglio, io e <strong>la</strong> mia famiglia, abbiamo avuto <strong>la</strong> prova<br />

di quanto tutto ciò sia importante per superare<br />

momenti drammatici. Auguro a tutti coloro che<br />

sono stati colpiti dal<strong>la</strong> tromba d'aria, come il sottoscritto,<br />

di trovare <strong>la</strong> forza e <strong>la</strong> serenità per ritornare<br />

a condurre una vita normale.<br />

Grazie di cuore per il sostegno.<br />

Giovanni Veltri e famiglia


...un rumore che sembrava quello di un motore<br />

d’aereo in avaria, uno sguardo dal<strong>la</strong> finestra ed in<br />

lontananza nel cielo una nube rossastra: “un grande<br />

incendio” pensai!!<br />

Poi una corsa inutile verso l’interruttore delle tapparelle<br />

ed un grande boato: “La fine del mondo”<br />

ur<strong>la</strong>i e poi... <strong>la</strong> quiete ed il sole risplendere in cielo.<br />

Nel giardino <strong>la</strong> devastazione: paraboliche, tegole,<br />

mattoni, vetri, travi, tavoli e sedie di alte case.<br />

La paura è rimasta dentro di me! è più facile ora<br />

comprendere <strong>la</strong> gente che vive in quelle regioni<br />

del mondo dove questi fatti sono ciclici.<br />

Nadia<br />

Verso le 17,30, mentre mi intrattenevo con<br />

alcuni clienti al bar del Ristorante, ricevo da mia<br />

sucera, che era a Medole, una telefonata al<strong>la</strong>rmata<br />

che mi invita a riparare <strong>la</strong> macchina perchè un<br />

grosso temporale con grandine si stava muovendo<br />

verso Guidizzolo. Esco subito e porto in riparo<br />

l’auto, vado sul<strong>la</strong> terrazza a chiudere gli ombrelloni<br />

e avverto un forte “ronzio”, guardo verso il cielo<br />

e vedo avvicinarsi a forte velocità una “nube”<br />

marrone, rientro subito chiudendo a fatica <strong>la</strong> porta<br />

e vedo passarmi a pochi metri mattoni, tegole,<br />

canali, p<strong>la</strong>stica e molto altro...<br />

Simone


Stavo rientrando in casa quando all'improvviso<br />

si è alzato un forte vento, talmente forte che ho<br />

fatto fatica a chiudere <strong>la</strong> porta, Appena in casa ho<br />

visto dal<strong>la</strong> vetrata in direzione del<strong>la</strong> piazza una<br />

grande "striscia di vento" grigia dentro <strong>la</strong> quale<br />

vo<strong>la</strong>va di tutto, era impressionante. Sembravano<br />

pezzi di carta, ma poi ho realizzato che erano tegole.<br />

Mi sono spaventata, ma dopo pochi minuti era<br />

tutto passato, vasi, sedie, rami spezzati e altro<br />

sparsi per il giardino, ma nul<strong>la</strong> di grave. Mi sono<br />

calmata e solo qualche ora, dopo facendo un giro<br />

per il paese, mi sono resa conto del disastro e di<br />

quanto sono stata fortunata.<br />

C<strong>la</strong>udia<br />

Come al solito tutto si stava svolgendo nel<strong>la</strong> più<br />

assoluta normalità. Sembrava una giornata qualunque.<br />

Nel tardo pomeriggio, verso sera, erano le<br />

cinque... “le cinque del<strong>la</strong> sera” ...il cielo con <strong>la</strong><br />

nuvo<strong>la</strong>glia grigiastra si è rabbuiato, un brontolio<br />

strano, sinistro, si è fatto più frequente, poi di<br />

colpo il vento ha rinforzato. Quasi tutti l’hanno<br />

notato. I più fortunati e solerti hanno potuto mettersi<br />

al riparo, gli altri no, sono stati sorpresi. E’<br />

stato un disastro.<br />

Sono stati pochi secondi, i più lunghi che si possano<br />

ricordare perchè siamo stati aggrediti dal<br />

panico e da una grande paura. L’evento, un tornado<br />

di forza impressionante, si è formato all’incirca<br />

a Castel Goffredo ed ha preso <strong>la</strong> direzione di<br />

Guidizzolo.<br />

“Ho vissuto questi attimi richiudendomi nello studio.<br />

Un tempo re<strong>la</strong>tivamente breve che non mi ha<br />

permesso di rendermi conto di ciò che stava<br />

accadendo. Un forte sibilo, un rumore scrosciante.<br />

Ho aperto leggermente <strong>la</strong> porta ed ho visto il<br />

tetto del portico che bal<strong>la</strong>va, ma <strong>la</strong> forza del vento<br />

mi ha fatto subito richiudere appoggiandomi con<br />

il corpo. Ho sollevato lo sguardo verso il lucernario<br />

e ho visto passare vorticosamente di tutto...<br />

travi, rami, cassette nere, cellofan, tegole.<br />

Lo sgomento per<br />

l’accaduto appare<br />

in tutta <strong>la</strong> sua<br />

gravità.<br />

8


Angoscia! Dopo pochi secondi ritorna <strong>la</strong> calma.<br />

Esco e mi rendo subito conto che il disastro è<br />

grande. Nel cortile materiali vari sparsi, davanti al<br />

cancello cassonetti rovesciati, assi, rami, tegole


dappertutto. Prendo <strong>la</strong> macchina fotografica, esco<br />

sul<strong>la</strong> strada. Impietrisco! Il traffico è bloccato e<br />

vedo nel<strong>la</strong> via le case dei miei vicini con le grondaie<br />

divelte, staccate, i tetti coi camini rovesciati,<br />

due macchine che transitavano sul<strong>la</strong> strada<br />

colpite. Le famiglie incredule escono al<strong>la</strong> rinfusa<br />

dalle abitazioni, qualcuno ur<strong>la</strong>, ho pensato subito<br />

che vi fossero delle vittime. Ho scattato numerose<br />

foto sin all’arrivo dei Vigili del Fuoco. Mi sono<br />

poi spostato sul<strong>la</strong> Via Circonval<strong>la</strong>zione nel<br />

Quartiere Gitti dietro casa mia. Tutte le case e le<br />

macchine parcheggiate erano danneggiate.<br />

Sconcerto! Ho seguito a ritroso il percorso del<strong>la</strong><br />

“striscia maledetta” nelle Vie San Martino e M.<br />

Grassi, nessuno ha avuto scampo. Ho seguito il<br />

percorso sino a Corte Breda: qui sembrava che <strong>la</strong>


furia scatenata si fosse accanita sulle serre delle<br />

coltivazioni; tutte divelte. Persone sbiancate,<br />

ammutolite, spaventate. Dall’alto il rumore dell’elicottero<br />

dei VVFF che volteggiava per rendersi<br />

conto del<strong>la</strong> disfatta. Più avanti, a Rebecco, dicevano<br />

che era peggio. Non ho più proseguito e<br />

sono rientrato, tanto ero angosciato e triste.<br />

Franco Bassignani<br />

I danni del Tornado del 9 luglio 2007 su Guidizzolo<br />

Abitazioni lesionate 505 di cui 103 in modo grave per un danno totale di circa 70.000.000 Euro<br />

di cui circa 8.000.000 per gli edifici pubblici.<br />

Aziende Agricole danneggiate 10 per un danno di circa 20.000.000 di Euro<br />

Le stime sono “molto” provvisorie, il danno reale si conoscerà solo dopo un completo inventario e stima dei beni<br />

danneggiati e difficilmente sarà inferiore alle prime valutazioni.<br />

La redazione ringrazia tutti coloro che hanno messo gentilmente le fotografie a disposizione per <strong>la</strong> pubblicazione.<br />

11


Intervista al vicesindaco<br />

La Dott.ssa Emi Ghisolfi, Assessore alle politiche sociali e del<strong>la</strong> famiglia, risponde<br />

in modo chiaro ed esaustivo al programma del suo assessorato e ci informa<br />

sei programmi in “cantiere”.<br />

Quali sono gli interventi più significativi realizzati<br />

a favore dei giovani Quali quelli in programma<br />

Prima di entrare nel vivo del<strong>la</strong> domanda mi consenta<br />

una picco<strong>la</strong> “introduzione”. Par<strong>la</strong>re di politiche<br />

sociali e del<strong>la</strong> famiglia significa trattare di<br />

argomenti che investono <strong>la</strong> pluralità dei soggetti<br />

che compongono <strong>la</strong> nostra società, tutti con esigenze<br />

legittime ed aspettative che meritano<br />

attenzione. Per questo l’Ente locale, il Comune, si<br />

pone in un’ottica di “doppia sussidiarietà” con<br />

interventi che talvolta sarebbe più logico immaginare<br />

effettuati da altri, ma anche con interventi<br />

volti a supportare le famiglie immerse spesso in<br />

un cammino quotidiano faticoso. A volte si tratta<br />

di programmi di grande respiro (si veda ad esempio<br />

il “Progetto Famiglia” <strong>la</strong>nciato alcuni anni fa)<br />

ed altre volte il piccolo contributo per <strong>la</strong> spesa<br />

quotidiana.<br />

Veniamo ai giovani.<br />

Negli ultimi 10/12<br />

anni sono state<br />

attuate politiche<br />

partico<strong>la</strong>ri le quali,<br />

pur abbracciando<br />

anche altri ambiti<br />

dell’azione amministrativa,<br />

svolgono<br />

appieno <strong>la</strong> loro funzione<br />

sociale.<br />

Pensiamo all’incremento<br />

notevolissimo<br />

dello sport,<br />

all’impegno profuso<br />

nel<strong>la</strong> biblioteca<br />

comunale e nel teatro,<br />

alle costanti col<strong>la</strong>borazioni sempre più strette<br />

con <strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> e le associazioni del territorio che si<br />

interessano dei giovani, ai Centri Ricreativi estivi,<br />

ai percorsi di approfondimento dei temi legati al<br />

mondo giovanile attuati mediante indagini che ci<br />

hanno portato ad individuarne i bisogni, al<strong>la</strong> nuova<br />

decorosa sede del<strong>la</strong> banda musicale che richiama<br />

tantissimi ragazzi, e non solo. Per il futuro Lo<br />

scorso anno abbiamo svolto un’interessante indagine<br />

“Da cancello a cancello” sui ragazzi fino a 15<br />

anni e sulle loro famiglie. Ne è risultato un interessantissimo<br />

spaccato di vita che sta per essere<br />

pubblicato e che consegneremo alle famiglie interessate.<br />

Ecco, da quel <strong>la</strong>voro è scaturita l’idea di<br />

dar vita ad un “Progetto stili di vita”. Qual è oggi<br />

lo “stile di vita” maggiormente seguito dai giovani:<br />

l’alcol, <strong>la</strong> velocità, lo sballo o altro Faremo<br />

degli incontri a spot per approfondire questi temi.<br />

Dai risultati scaturiranno poi le iniziative corre<strong>la</strong>te.<br />

Cosa propone il suo assessorato a beneficio<br />

degli anziani, oltre al<strong>la</strong> gestione dei fondi su<br />

programmi regionali e provinciali<br />

Dai giovani agli anziani, quasi si dovesse par<strong>la</strong>re<br />

dei due estremi di una società peraltro molto più<br />

artico<strong>la</strong>ta. La nostra prima preoccupazione verso<br />

le persone anziane è sempre stata quel<strong>la</strong> di favorire<br />

<strong>la</strong> loro permanenza nelle famiglie di origine,<br />

senza tuttavia scordare che vi sono situazioni tali<br />

dove il ricorso a strutture protette e specializzate<br />

è l’unico modo per migliorare le condizioni di vita<br />

dell’anziano. Abbiamo quindi potenziato l’assistenza<br />

domiciliare, sviluppato incontri e col<strong>la</strong>borazioni<br />

con le altre associazioni che operano nel settore;<br />

in questi giorni stanno per essere assegnati<br />

i nuovi mini alloggi realizzati con Aler ed il contributo<br />

del<strong>la</strong> Regione Lombardia; altri verranno<br />

costruiti sempre vicino al<strong>la</strong> Fondazione Rizzini con<br />

<strong>la</strong> quale poi ci convenzioneremo per poter usufruire<br />

dei servizi che con assoluta competenza eroga.<br />

Va ricordato inoltre l’impegno dell’amministrazione<br />

in servizi proposti da altri Enti, e qui penso al<br />

Centro Diurno, senza dimenticare il pagamento o<br />

l’integrazione di alcune rette al<strong>la</strong> Casa di Riposo.<br />

A questo proposito devo esprimere un forte<br />

apprezzamento per <strong>la</strong> nostra Fondazione Rizzini,<br />

una realtà sempre più aperta al territorio: non <strong>la</strong><br />

“Casa di Riposo” intesa come negli anni passati,<br />

12


piuttosto un luogo di incontro per un modo nuovo<br />

di concepire i servizi al<strong>la</strong> persona.<br />

E per gli anziani in grave difficoltà cosa fa il<br />

Comune E' possibile ipotizzare un intervento<br />

personalizzato di assistenza non solo sanitaria<br />

a domicilio<br />

Vi sono ambiti dell’assistenza sociale che escono<br />

dalle competenze dei Comuni. Noi ci siamo sempre<br />

mossi per cercare di dare risposte esaurienti<br />

a tutte le richieste che ci pervengono. I comuni<br />

del nostro Distretto sono riuniti insieme ed insieme,<br />

nel settore sociale, predispongono quello che<br />

tecnicamente viene chiamato “Piano di zona”. Vi<br />

<strong>la</strong>vorano assistenti sociali ed operatori di tutto il<br />

territorio con competenze specifiche in questi<br />

ambiti. E' chiaro comunque che il nostro Comune,<br />

come sempre del resto, cerca di dare e darà<br />

risposte pure in questo ambito, da solo o attraverso<br />

le associazioni e le persone che con grande<br />

entusiasmo e dedizione, ne devo dare atto, <strong>la</strong>vorano<br />

in silenzio in questo settore dando segnali<br />

forti di una comunità che condivide.<br />

In questo periodo assistiamo ad un aumento<br />

delle truffe, soprattutto a domicilio, a danno<br />

degli anziani. Pensate a un più attivo impegno<br />

delle Forze dell'Ordine sul territorio A una<br />

Polizia di quartiere<br />

Recentemente ci siamo attivati, insieme al<strong>la</strong> Pro<br />

Loco, al Gruppo Volontari, al Centro Sociale “La<br />

Mimosa” ed al Circolo ANSPI “La famiglia” con un<br />

primo incontro informativo tenuto dal nostro servizio<br />

di Polizia Locale e in col<strong>la</strong>borazione con il<br />

comando Carabinieri; incontro proprio sul tema<br />

delle truffe e dei raggiri cui sono purtroppo coinvolte<br />

quasi sempre le persone anziane. E' stato<br />

molto partecipato: parecchie ed attente le persone<br />

presenti nel salone del<strong>la</strong> Parrocchia che lo ha<br />

ospitato. Questa è stata solo <strong>la</strong> prima iniziativa<br />

al<strong>la</strong> quale ne seguiranno altre. Per quanto attiene<br />

alle Forze dell’Ordine, i Carabinieri ed anche i<br />

nostri vigili, credo che il loro impegno sul territorio<br />

sia già ora notevole. Pensare al<strong>la</strong> Polizia di<br />

quartiere mi pare, per Guidizzolo, prematuro. Le<br />

competenze comunque riguardano altri organi.<br />

Il servizio pasti a domicilio è sufficientemente<br />

utilizzato oppure potrebbe essere incrementato<br />

Il numero degli utenti di questo servizio è generalmente<br />

in costante aumento. Solo questo dato, da<br />

solo, ci dice del suo gradimento. Vi sono persone<br />

che usufruiscono del pasto tutto l'anno ed altre<br />

che lo richiedono solo per brevi periodi. I pasti<br />

vengono confezionati dal<strong>la</strong> Fondazione Rizzini e<br />

trasportati a casa a cura del Comune; <strong>la</strong> loro preparazione<br />

è personalizzata secondo le indicazioni<br />

mediche. L’eventuale incremento è legato unicamente<br />

alle richieste che noi sicuramente provvederemo<br />

a soddisfare.<br />

Il “Micronido” si sta rive<strong>la</strong>ndo un'esperienza<br />

positiva<br />

E' un po' come chiedere all’oste se il vino che<br />

serve è buono. La domanda andrebbe probabilmente<br />

rivolta alle famiglie dei piccoli utenti. Da<br />

parte mia posso solo confermare che gli apprezzamenti<br />

sono continui. Il servizio è svolto in convenzione<br />

con <strong>la</strong> locale Cooperativa Orizzonti con cui<br />

abbiamo uno stretto rapporto di proficua col<strong>la</strong>borazione<br />

in questo e in altri ambiti del settore sociale.<br />

Val <strong>la</strong> pena infatti ricordare, ma il tema sarà<br />

opportunamente e meglio trattato dall’Assessore<br />

alle Politiche sco<strong>la</strong>stiche, che il Comune interviene<br />

anche a sostegno di necessità socio-assistenziali<br />

nel<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> con ottimi risultati.<br />

Quali aiuti sono rivolti a sostegno dei portatori<br />

di handicap e delle loro famiglie<br />

A Guidizzolo, per <strong>la</strong> precisione in frazione<br />

Rebecco, ha <strong>la</strong> sua sede il Centro Diurno Disabili<br />

dell’Alto Mantovano al quale il Comune di<br />

Guidizzolo presta da sempre grande attenzione.<br />

Nato 25 anni fa e da allora sempre cresciuto ci dà<br />

l’idea complessiva dell’impegno amministrativo<br />

nel variegato settore delle disabilità. Gli aiuti concreti<br />

poi riguardano, ad esempio, il pagamento<br />

delle rette di coloro che frequentano Centri specializzati<br />

(CDD, Coop. Fiordaliso, ecc.); il trasporto<br />

al<strong>la</strong> Casa del Sole oltre che <strong>la</strong> quota generale di<br />

sostegno al servizio erogata anche in assenza di<br />

utenti; lo sgravio del<strong>la</strong> tariffa rifiuti, e comunque<br />

tutte le necessità che quotidianamente si possono<br />

presentare. Aggiungo inoltre che a livello<br />

distrettuale, quindi con partecipazione diretta del<br />

nostro Comune, si interviene anche nei confronti<br />

delle altre strutture territoriali.<br />

Andrea Dal Prato<br />

13


Campionato Regionale<br />

Giovanissimi<br />

Alessia Gozio,<br />

vincitrice del G3,<br />

felice con gli amici<br />

Giovani “atlete”<br />

in gara<br />

Simone Turrini vice-campione regionale<br />

Semplicemente perfetta. E’ questo l’unico aggettivo<br />

utilizzabile per una manifestazione che ha<br />

visto coinvolte l’Amministrazione comunale e le<br />

principali associazioni guidizzolesi, Pro-Loco e<br />

Commercianti in testa. Al di là dei vincitori e delle<br />

vincitrici nelle diverse fasce <strong>la</strong> vera palma del vincitore<br />

in questo Campionato Regionale Ciclistico<br />

del<strong>la</strong> categoria Giovanissimi spetta senza ombra<br />

di dubbio al Ciclo Club 77 Guidizzolo che non solo<br />

ha saputo organizzare tutto nei minimi dettagli (e<br />

non era certo facile vista <strong>la</strong> massiccia partecipazione<br />

di 500 giovani atleti provenienti da tutta <strong>la</strong><br />

Lombardia) ma ha anche saputo mettere insieme<br />

e far partecipare a questo importante “vetrina”<br />

enti ed attività pubblici e privati. E i commenti da<br />

parte delle società, oltre che dei più accreditati<br />

addetti ai <strong>la</strong>vori, sono stati tutti improntati ad un<br />

apprezzamento al Comitato organizzatore con l’auspicio<br />

che anche in futuro altri prendano esempio.<br />

250 ragazzine al mattino ed altrettanti maschi al<br />

pomeriggio si son così dati battaglia in quel<strong>la</strong> che<br />

per tutti era <strong>la</strong> “gara dell’anno”. Il percorso, 950<br />

metri in area industriale tutto interamente transennato<br />

proprio per <strong>la</strong> sicurezza dei ragazzini; il<br />

servizio d’ordine coordinato dal locale Comando di<br />

Polizia Locale e dal<strong>la</strong> Protezione civile, <strong>la</strong> visita del<br />

maresciallo comandante del Carabinieri,<br />

l’Amministrazione comunale per <strong>la</strong> propria parte e<br />

gli sponsor per <strong>la</strong> loro: inappuntabile. Così, presenti<br />

il responsabile nazionale del settore giovanile<br />

FCI Adriano Arioli, il vice presidente regionale<br />

Bruno Righetti ed il presidente provinciale<br />

Corrado Lodi, il consigliere regionale Carlo<br />

Maccari, il sindaco di Guidizzolo Graziano<br />

Pelizzaro e l’assessore allo sport Cesare Maccari,<br />

il “Trofeo Amac - Trofeo Arcobaleno” ha vissuto <strong>la</strong><br />

sua giornata perfetta. Sul piano organizzativo,<br />

come si è detto, ma anche su quello sportivo dove<br />

il Ciclo Club 77 è riuscito a piazzare un suo giovane<br />

corridore, Simone Turrini, al secondo posto -<br />

vice campione regionale - nel<strong>la</strong> G2 vinta dal bresciano<br />

Michele Gazzoli. Tra le ragazzine in evidenza<br />

le province di Bergamo e Brescia; più equilibrati<br />

i maschi. Questi i campioni: FEMMINILE - G1<br />

Miche<strong>la</strong> Giuliani (Bergamo), G2 Martina Fidanza<br />

(Bergamo), G3 Alessia Gozo (Brescia), G4 Miriam<br />

Vece (Cremona), G5 Simona Signorini (Brescia),<br />

G6 Arianna Fidanza (Bergamo); MASCHILE - G1<br />

Gianluca Formico<strong>la</strong> (Lodi), G2 Michele Gazzoli<br />

(Brescia), G3 Samuele Arena (Pavia), G4 Imerio<br />

Cima (Brescia), G5 Paolo Bernasconi (Como), G6<br />

Antonio Magni (Bergamo). Al<strong>la</strong> fine ringraziamenti<br />

a tutti coloro che hanno contribuito e <strong>la</strong>vorato<br />

sono venuti dal presidente del Ciclo Club C<strong>la</strong>udio<br />

Cervi e dal segretario Adriano Roverselli.<br />

14


La Scuo<strong>la</strong> non ci ha guadagnato!<br />

Non è così, se vi pare!<br />

Sono <strong>la</strong> professoressa Anna Giallonardo.<br />

Scrivo sull’onda del<strong>la</strong> soddisfazione e del<strong>la</strong> gioia,<br />

che hanno contaminato anche alunni e genitori,<br />

colleghi, bidelli e segreteria, ma che, nel<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong><br />

di Guidizzolo (medie e alte sfere), e solo in questa,<br />

non possono mai essere allo stato puro: si perdono<br />

in rivoli di finta normalità e di biascicante,<br />

distratto, frettoloso riconoscimento (quando c’è).<br />

Che cosa è successo E’ successo che un <strong>la</strong>boratorio<br />

espressivo-teatrale, facoltativo/opzionale,<br />

fatto al pomeriggio, con un gruppo di 22 alunni<br />

delle c<strong>la</strong>ssi terze, ha funzionato talmente bene che<br />

si è pensato di non doverlo riproporre (il Dirigente<br />

non l’ha nemmeno menzionato nei Collegi<br />

Docenti, luogo deputato al<strong>la</strong> discussione e al<strong>la</strong><br />

approvazione anche dei progetti) così come era<br />

stato concepito e realizzato; anche se poi ha ottenuto<br />

una menzione d’onore al concorso nazionale<br />

“Immagini per <strong>la</strong> terra” di Green Cross, cosa<br />

importa… tanto i premi non si conquistano, ma si<br />

rega<strong>la</strong>no, e guarda caso a essere premiati sono<br />

sempre gli stessi, fortunati in modo irriguardoso e<br />

impudente perchè nul<strong>la</strong> fanno e nul<strong>la</strong> hanno per<br />

meritarseli! Ma tant’è…<br />

Ora, per un attimo fuor di ironia, vorrei ringraziare<br />

<strong>la</strong> Fondazione “Nonsoloarte Franco Bombana”,<br />

l’Amministrazione comunale, il Teatro Magro, gli<br />

alunni delle c<strong>la</strong>ssi terze e i loro genitori per aver<br />

concorso, a vario titolo, al<strong>la</strong> riuscita di un’attività<br />

che ci ha portato fuori dall’autoreferenzialità e dai<br />

confini rassicuranti, ma pur sempre ristretti, del<strong>la</strong><br />

scuo<strong>la</strong> di paese per approdare al<strong>la</strong> cerimonia di<br />

premiazione, che si terrà in ottobre a Roma, al<strong>la</strong><br />

presenza del Presidente del<strong>la</strong> Repubblica. La menzione<br />

d’onore non prevede premi in denaro. Però,<br />

<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> ha guadagnato in immagine, in prestigio,<br />

in/per qualità. Ma si dà il caso che per qualcuno,<br />

purtroppo insegnante, che evidentemente attribuisce<br />

al<strong>la</strong> sua professione connotati da <strong>la</strong>voro<br />

impiegatizio e che ben si districa tra numeri e<br />

conti, c’è guadagno quando <strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> risparmia. E<br />

si badi bene che il progetto “Storia, arte, teatro in<br />

ricic<strong>la</strong>ggio” è stato a costo zero per <strong>la</strong> scuo<strong>la</strong>: <strong>la</strong><br />

Fondazione che, con il suo comitato scientifico,<br />

l’ha ideato e proposto e l’Amministrazione comunale<br />

che l’ha sostenuto si sono spartiti l’onere<br />

economico e, visto l’esito finale “grondante di vittoria”,<br />

anche l’onore. La scuo<strong>la</strong> può goderne Può<br />

ripetere l’esperienza e continuare a <strong>la</strong>vorare,<br />

come ha fatto, per obiettivi di conoscenza e di<br />

sensibilizzazione dei ragazzi alle tematiche<br />

ambientali in una scuo<strong>la</strong> del fare e dell’essere,<br />

dove si impara divertendosi No. Perché non ci ha<br />

guadagnato. Ma che cosa avrebbe dovuto o potuto<br />

guadagnarci Qualcuno dovrebbe dirmelo.<br />

Accetto risposta, se c’è, da chicchessia, purché<br />

motivata sul piano educativo-didattico e non<br />

necessariamente riconducibile a meri interessi<br />

contabili.<br />

Sia chiaro: i soldi sono<br />

stati necessari, e <strong>la</strong><br />

stessa documentazione<br />

di processo e di<br />

prodotto, realizzata e<br />

presentata a fine anno<br />

sco<strong>la</strong>stico, ha avuto<br />

bisogno di idee di partenza,<br />

di proposte in<br />

itinere, di persone e<br />

competenze, …e di<br />

soldi: contro <strong>la</strong> logica<br />

dell’accontentarsi e<br />

dell’arrangiarsi.<br />

A questo punto, si<br />

andrà a fare altrove<br />

quello che non è più<br />

possibile fare a<br />

Guidizzolo. Mi si dirà:<br />

nessuno è indispensabile:<br />

vero. Però i “veri”<br />

risultati “cantano” a<br />

beneficio di chi ha creduto e sostenuto tutta l’operazione<br />

e di quanti (in primis i ragazzi) vi hanno<br />

profuso anima e corpo.<br />

E solo quelli contano! E’ così, se vi pare.<br />

Anna Giallonardo<br />

15


Percorso ciclo - pedonale<br />

La conservazione, <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> e <strong>la</strong> valorizzazione del territorio sono temi che interessano<br />

partico<strong>la</strong>rmente l'opinione pubblica per poter concretizzare meglio <strong>la</strong><br />

tute<strong>la</strong> del paesaggio.<br />

Presentiamo un progetto per un “percorso ciclo - pedonale” che vorrebbe promuovere,<br />

valorizzare e in alcuni casi ripristinare i luoghi che hanno caratterizzato<br />

il nostro territorio non solo nel presente, ma anche del passato.<br />

Il percorso da realizzarsi nel<strong>la</strong> parte a sud del<strong>la</strong> ex<br />

S.S. n. 236 “Goitese” potrebbe fruire e appoggiarsi<br />

al<strong>la</strong> viabilità esistente, mantenendo le caratteristiche<br />

tipologiche dei tracciati viari, cercando di<br />

sfruttare al meglio le infrastrutture esistenti<br />

(Parcheggio delle Poste in viale Martiri del<strong>la</strong><br />

Libertà) base di partenza, per limitare al minimo<br />

l'impatto ambientale. Gran parte del tracciato ipotizzato<br />

si trova in una porzione di territorio indicato<br />

nel<strong>la</strong> cartografia del Piano Territoriale di<br />

Coordinamento Provinciale, come “zona di salvaguardia<br />

ambientale”.<br />

Il mezzo migliore per fruire delle bellezze del luogo<br />

è <strong>la</strong> bicicletta, anche grazie al<strong>la</strong> mancanza di dislivelli;<br />

una velocità contenuta e <strong>la</strong> possibilità di percorrere<br />

distanze di alcune decine di chilometri in<br />

tempi brevi, <strong>la</strong> rendono lo strumento ideale per<br />

vivere il paesaggio.<br />

Il percorso attrezzato potrebbe essere dotato di<br />

idonei segnavia e di cartellonistica che descriva i<br />

caratteri naturalistici, paesaggistici, agresti,<br />

antropici, storico-culturali, architettonici che<br />

caratterizzano questa parte del paesaggio<br />

Guidizzolese.<br />

Potranno essere previsti spazi di sosta e zone di<br />

ristoro per i fruitori, tabelle indicative di fatti storici<br />

o di dati legati al<strong>la</strong> flora e al<strong>la</strong> fauna, nonché<br />

indicanti punti di vista privilegiati per ammirare le<br />

caratteristiche del paesaggio agreste, gli scorci e<br />

le vedute migliori per poter ammirare i dolci declivi<br />

del vicino anfiteatro Morenico del Garda, dell’arco<br />

collinare dove si trovano Castiglione delle<br />

Stiviere, Solferino, Cavriana e Volta Mantovana.<br />

Oltre a questi interventi diretti al<strong>la</strong> realizzazione<br />

del tracciato, sarà molto importante prevedere il<br />

ripristino, in alcuni dei punti più significativi, del<strong>la</strong><br />

vegetazione autoctona, del<strong>la</strong> rete idrica di irrigazione<br />

che ha caratterizzato le nostre campagne<br />

fino a pochi anni fa, dei manufatti più antichi e di<br />

quelle opere di antropizzazione del territorio che<br />

hanno permesso di trasformare il paesaggio così<br />

come oggi possiamo vederlo e che crediamo<br />

possa anche essere ripristinato rispetto a certe<br />

vecchie realtà naturali, non per una mera nostal-<br />

16


gia di tempi passati, ma per migliorare quel<strong>la</strong><br />

natura che ci è stata donata e del<strong>la</strong> quale abbiamo<br />

obbligo di custodia.<br />

Il tracciato vorrebbe far apprezzare elementi architettonici<br />

importanti, quali:<br />

- corti rurali presenti all’interno del tessuto urbano,<br />

o iso<strong>la</strong>te nel<strong>la</strong> campagna aperta (antichi strumenti<br />

di controllo del territorio, abitazioni delle<br />

famiglie contadine);<br />

- edifici di pregio storico - sacro (l’Oratorio di San<br />

Lorenzo, le Chiese dei vari centri abitati, eventuali<br />

Edicole votive presenti sul percorso, Pa<strong>la</strong>zzo<br />

Vil<strong>la</strong> Rizzini, Pa<strong>la</strong>zzo Pezzati, cascine legate al<strong>la</strong><br />

Battaglia di Solferino e San Martino);<br />

e gli elementi strutturali del territorio quali:<br />

- reti idriche che hanno permesso l’ordinata antropizzazione<br />

del paesaggio rurale;<br />

- piantumazioni lungo le strade o lungo i confini di<br />

proprietà con specie autoctone come: gelsi (a<br />

ricordo dell’origine del grande sviluppo industriale<br />

nel campo tessile dei nostri giorni), pioppi (per <strong>la</strong><br />

capacità di offrire sollievo dal<strong>la</strong> calura estiva).<br />

Si vorrebbero valorizzare le alzaie che delimitano<br />

gli argini del canale “Virgilio” e suoi derivati, individuandole<br />

come punti di vista privilegiati per <strong>la</strong><br />

fruizione visiva del territorio.<br />

La realizzazione delle “opere” che caratterizzeranno<br />

il percorso ciclo - pedonale, potrà avvenire in<br />

tempi diversi, l’idea infatti è quel<strong>la</strong> di realizzare un<br />

“semplice progetto paesaggistico” formato da più<br />

interventi legati tra loro, ma a sè stanti, realizzabili<br />

in tempi diversi, per rendere più flessibile e più<br />

snel<strong>la</strong> <strong>la</strong> loro attuazione.<br />

Il percorso non vuole però essere solo un tracciato<br />

rigido da seguire acriticamente, ma un “suggerimento”<br />

per potersi perdere nel<strong>la</strong> campagna e<br />

scoprire i caratteri del paesaggio che <strong>la</strong> contraddistinguono.<br />

Il progetto è stato presentato<br />

al Comune, perchè<br />

possa essere valutato, in<br />

fase di redazione del<br />

nuovo Piano di Governo<br />

del Territorio.<br />

L’inserimento del progetto,<br />

tra gli elementi ordinatori<br />

del Piano, potrebbe<br />

essere individuato come<br />

una proposta di interesse<br />

collettivo.<br />

Si dovrebbe valutare <strong>la</strong><br />

possibilità di vinco<strong>la</strong>re<br />

paesaggisticamente le<br />

aree più significative dal<br />

punto di vista dei caratteri<br />

paesistici, poste nell’intorno<br />

del tracciato del<br />

percorso.<br />

Alcuni vincoli potranno<br />

essere di tipo conservativo,<br />

per quel che riguarda<br />

gli elementi architettonici<br />

tipologicamente importanti<br />

degli edifici di interesse;<br />

altri di tipo inedificatorio<br />

per <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> di<br />

aspetti naturalistici.<br />

Gli amici del percorso<br />

17


salute<br />

Argomenti medici semplificati da Elodio Perani di Guidizzolo<br />

Le razze umane non esistono<br />

La scoperta di uno scienzato italiano<br />

I reali parametri temporali dell’origine<br />

dell’uomo non sono paragonabili né a quelli del<strong>la</strong><br />

Bibbia, per l’impossibilità di confrontare quel<br />

sistema di calcolo con le nostre unità di misura,<br />

né a quelli del<strong>la</strong> bioastronomia che ipotizza <strong>la</strong> presenza<br />

di ominidi sul<strong>la</strong> terra addirittura quattro<br />

milioni di anni fa.<br />

I più conosciuti resti scheletrici di paleantropi,<br />

venuti al<strong>la</strong> luce da due secoli, appartengono<br />

ad esseri vissuti dai 65.000 ai 35.000 anni<br />

fà in una valle del<strong>la</strong> Germania chiamata<br />

Neandertal e in una località francese denominata<br />

Cro-Magnon.<br />

Da questi e da altri reperti vennero distinti<br />

dei raggruppamenti, con caratteri costanti e trasmissibili<br />

chiamati razze.<br />

I primi tentativi di c<strong>la</strong>ssificazione risalgono<br />

al 1.700 quando l’homo sapiens è stato suddiviso<br />

in quattro razze: americanus (di pelle rossa),<br />

europaeus (di pelle bianca), asiaticus (di pelle<br />

gial<strong>la</strong>), asser (di pelle nera).<br />

Ciascuna di queste razze, oltre che per<br />

caratteri somatici esteriori, veniva poi distinta per<br />

facoltà psicologiche e culturali ed era questo<br />

orientamento che già conteneva i presupposti del<br />

razzismo.<br />

Nel<strong>la</strong> prima metà del 1.800 venne proposta<br />

una c<strong>la</strong>ssificazione più partico<strong>la</strong>reggiata su<br />

cui Darwin proseguì i suoi studi ed altri antropologi<br />

e<strong>la</strong>borarono categorie, solo apparentemente<br />

scientifiche, che ancor più innescarono mitologie<br />

razziali di tipo gerarchico.<br />

Darwin in origine, partendo dal fenomeno<br />

del<strong>la</strong> selezione naturale, era arrivato al concetto di<br />

mutabilità e quindi di origine di nuove razze.<br />

In altre parole sosteneva che l’allontanamento<br />

dal tipo originario provocava <strong>la</strong> tendenza<br />

al<strong>la</strong> varietà.<br />

Da qui aveva ipotizzato <strong>la</strong> discendenza<br />

biologica dell’uomo dal<strong>la</strong> scimmia, basata sul<strong>la</strong><br />

somiglianza ereditaria dei caratteri.<br />

Ebbe il disappunto simultaneo dei biologi<br />

perché questi concetti non riportavano le minime<br />

prove scientifiche, e dei teologi che logicamente<br />

contestavano, per rive<strong>la</strong>zione divina, un comune<br />

antenato per uomo e scimmia.<br />

Darwin, nell’ultimo periodo, perfezionò le<br />

precedenti convinzioni sostenendo che il primate<br />

dell’uomo era addirittura un gradino inferiore allo<br />

scimpanzè e che <strong>la</strong> loro vicinanza era evocabile<br />

soltanto per processi psicologici e fisiologici simili,<br />

non affatto uguali.<br />

Questo concetto per certi versi non contrastava<br />

con l’opera di Dio perché divideva completamente<br />

<strong>la</strong> creazione dell’uomo da quel<strong>la</strong> degli<br />

altri esseri viventi.<br />

Successivi autori, a partire dal 1.900,<br />

seguirono altre tendenze ed altre strade che al<strong>la</strong><br />

fine si rive<strong>la</strong>rono sempre più inattendibili: veniva<br />

fatta una distinzione di razze esclusivamente sul<strong>la</strong><br />

base di fattori estetici, risultati da condizioni<br />

ambientali quali il colore del<strong>la</strong> pelle e <strong>la</strong> forma del<br />

cranio, il tipo di capelli, i tratti facciali, ecc. chiamati<br />

FENOTIPI.<br />

E’ stato uno scienziato italiano, Luigi Luca CAVAL-<br />

LI-SFORZA, mio giovane professore di Genetica<br />

Umana all’Università di Mi<strong>la</strong>no e successivamente<br />

docente emerito all’Università di Stanford in<br />

California, che ha sovvertito il concetto di diversità<br />

razziale scoprendo che i veri responsabili dei<br />

caratteri esteriori sono i GENOTIPI e che i FENO-<br />

TIPI sono interessati solo in parte.<br />

Ma ciò che è sensazionale è che soltanto 3-5 geni<br />

su tre miliardi di elementi che costituiscono il<br />

GENOMA UMANO sono coinvolti e che questo<br />

fenomeno è da considerare come il risultato di fattori<br />

che hanno agito in epoche subentranti.<br />

Questo scienziato, spostando l’attenzione sui<br />

genotipi, gli unici elementi che possono rappresentare<br />

i caratteri differenziali tra gli esseri umani,<br />

18


salute<br />

ha dimostrato per primo che le razze non esistono;<br />

ne esiste una solo perché tutti conserviamo<br />

immutati i caratteri comuni posseduti all’origine.<br />

I suoi studi, frutto di una enorme ricerca multidisciplinare<br />

antropologica, geografica, ecologica,<br />

linguistica, dimostrano<br />

che l’umanità<br />

senza dubbio deriva<br />

tutta da una picco<strong>la</strong><br />

popo<strong>la</strong>zione centroafricana<br />

vissuta<br />

circa 100.000 anni<br />

fà.<br />

Barriere geografiche,<br />

oceani, deserti,<br />

catene montuose<br />

hanno iso<strong>la</strong>to questi<br />

gruppi umani per<br />

migliaia di anni favorendo<br />

<strong>la</strong> stabilità del<br />

patrimonio genetico<br />

fino a quando iniziarono a migrare nelle varie parti<br />

del mondo.<br />

Raggiunsero primitivamente l’Asia, quindi<br />

l’Europa e poi l’America ed è strabiliante come<br />

questo percorso non sia stato costruito temporalmente<br />

e storicamente da CAVALLI-SFORZA bensì<br />

ricavato da indagini di variazioni genetiche c<strong>la</strong>ssificate<br />

esclusivamente come fenotipiche dai precedenti<br />

studiosi del<strong>la</strong> materia.<br />

Le differenze etniche visibili quindi non dipendono<br />

da fattori razziali, ma da una selezione il cui concetto<br />

essenziale sta nel fatto che, partendo dalle<br />

differenze genetiche esistenti fra gli uomini odierni,<br />

si può risalire nel tempo per capire come e perché<br />

si sono verificate.<br />

Un’ulteriore conclusione<br />

del<strong>la</strong> ricerca di<br />

CAVALLI-SFORZA<br />

mette in evidenza<br />

che, se due individui<br />

sono geneticamente<br />

molto simili, hanno<br />

un antenato comune<br />

molto recente mentre<br />

<strong>la</strong> loro maggiore<br />

diversità presuppone<br />

un antenato molto<br />

antico.<br />

Nell’universo scientifico<br />

moderno, in cui<br />

le scoperte si susseguono<br />

a ritmo vertiginoso, spesso viene spontaneo<br />

interrogarsi sul valore delle ricerche.<br />

In questo caso <strong>la</strong> risposta è insita nel fatto che il<br />

professor CAVALLI-SFORZA è ufficialmente riconosciuto<br />

ai vertici mondiali del<strong>la</strong> scienza genetica<br />

umana e che, con <strong>la</strong> sua equipe di ricercatori, ha<br />

peculiarmente esaminato le oltre duemi<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zioni<br />

remote di origine autoctona tuttora viventi<br />

sul globo terrestre.<br />

19


Psicologia<br />

a cura del<strong>la</strong> Dott.ssa Giulia Stuani<br />

I lettori possono esporre problemi o situazioni che siano di interesse generale<br />

La morte completa <strong>la</strong> nostra vita<br />

La nostra società non ama e, soprattutto, non è preparata<br />

a par<strong>la</strong>re di morte. Tutte le esperienze che noi possiamo<br />

fare attinenti al<strong>la</strong> morte, vengono falsate, nascoste,<br />

non se ne vuole par<strong>la</strong>re.<br />

Basti pensare a quando muore il cagnolino dei nostri<br />

bambini. Noi tendiamo a nascondere tutte le prove di<br />

questa morte e poi siamo pronti a dire ai nostri figli che<br />

“il cagnolino è scappato”; oltretutto, non ci rendiamo<br />

nemmeno conto che i bambini hanno una visione molto<br />

più realistica e naturale del<strong>la</strong> vita e del<strong>la</strong> morte, e che<br />

molto spesso sanno reagire ad essa con molta più forza<br />

di un adulto. Ma ci dimentichiamo una cosa fondamentale:<br />

vivere significa, prima o poi, morire; <strong>la</strong> morte non è<br />

da vedere come <strong>la</strong> fine di un’esistenza, ma come il suo<br />

necessario compimento. Non può esistere una vita che<br />

non debba arrivare a concludersi. È un fatto naturale, per<br />

quanto triste.<br />

Allora perché <strong>la</strong> nostra civiltà fugge da tutto ciò che è<br />

morte e ad essa annesso E sto qui par<strong>la</strong>ndo delle ma<strong>la</strong>ttie,<br />

degli anziani, del dolore (fisico e psichico)… Se provate<br />

per un attimo a pensarci, i ma<strong>la</strong>ti, gli anziani, i pazzi,<br />

gli orfani vengono tutti allontanati dal<strong>la</strong> società anche<br />

fisicamente, facendo loro trovare spazio in appositi edifici<br />

adibiti al<strong>la</strong> pre-morte o al vissuto di mancata vita;<br />

l'integrazione di queste persone all'interno del<strong>la</strong> società<br />

è sempre difficile, non tanto per i problemi reali che il<br />

loro modo di essere comporta, quanto per le reticenze<br />

che le persone “normali” hanno ad accettarli e ad accettare<br />

i pensieri, non esattamente felici, che in loro rimandano.<br />

Questa tendenza a negare l’esistenza del<strong>la</strong> morte è un<br />

errore gravissimo del<strong>la</strong> nostra cultura. Facendo finta che<br />

essa non esista, creiamo le occasioni migliori per accrescere<br />

<strong>la</strong> nostra paura interiore e normale nei confronti<br />

del<strong>la</strong> morte, ma è un circolo vizioso!<br />

Dovremmo impegnarci tutti un po’ di più per estinguere<br />

questa cattiva abitudine, sia per cercare una più grande<br />

serenità nostra interiore, sia per poter dare un po’ più di<br />

aiuto a coloro che con <strong>la</strong> morte ci <strong>la</strong>vorano e a coloro<br />

che <strong>la</strong> stanno vivendo nel<strong>la</strong> propria famiglia o nel proprio<br />

intimo. È proprio per questo motivo che l’articolo di psicologia<br />

vuole, stavolta, affrontare questo, ormai, tabù;<br />

ma non parleremo del<strong>la</strong> morte, del<strong>la</strong> quale saprebbe<br />

meglio par<strong>la</strong>re un sacerdote o una guida spirituale, bensì<br />

del lutto, una condizione ad essa strettamente legata.<br />

Innanzitutto bisogna dare una definizione di lutto: come<br />

dice D. Barnes, il lutto è “il lento processo di ridefinizione<br />

del nostro mondo e del<strong>la</strong> presenza di una persona che<br />

ci era partico<strong>la</strong>rmente cara”. Con queste parole s’intende<br />

dire che, dopo <strong>la</strong> perdita di una persona che occupava<br />

un posto importante nel nostro cuore, noi che rimaniamo<br />

proviamo un insieme di sensazioni che, nel caso<br />

in cui non diventino patologiche, ci porteranno a capire<br />

il nostro mondo, <strong>la</strong> vita ed anche il nostro caro scomparso<br />

sotto un’altra prospettiva. In quest’ottica, il lutto è<br />

strettamente legato all’amore: “solo chi vive lontano dall’amore<br />

può evitare <strong>la</strong> tristezza del lutto, l’importante è<br />

crescere, nel lutto, e rimanere vulnerabili all’amore”<br />

diceva John Brantner.<br />

Il lutto può essere di svariati tipi: anticipatorio, normale,<br />

patologico o cronico.<br />

Il lutto anticipatorio avviene esclusivamente in chi assiste<br />

per un lungo periodo una persona che sta andando<br />

inesorabilmente verso <strong>la</strong> morte; è un percorso, fatto<br />

giorno dopo giorno, in cui i famigliari, o coloro che assistono<br />

il ma<strong>la</strong>to, si abituano al<strong>la</strong> futura separazione dal<br />

proprio caro, diluendo nel tempo il dolore per <strong>la</strong> perdita,<br />

avendo <strong>la</strong> possibilità di par<strong>la</strong>rne anche con colui che se<br />

ne andrà, avendo <strong>la</strong> possibilità di, in un certo senso, prepararsi<br />

a ciò che succederà.<br />

Il lutto cronico ed il lutto patologico sono due forme di<br />

lutto ma<strong>la</strong>te: sono le estremizzazioni di ciò che avviene<br />

nel lutto normale, ma, nel primo caso, le sensazioni, i<br />

pensieri ed i modi di agire tipici del lutto normale diven-<br />

20


tano eterni e non arrivano ad estinguersi se non con <strong>la</strong><br />

propria morte, mentre, nel secondo caso, questi modi di<br />

sentire e di essere diventano talmente importanti e<br />

pesanti da impedirci di reagire al lutto e da trascinarci in<br />

una condizione di non-vita molto autolesionista.<br />

Il lutto normale è quel periodo successivo al<strong>la</strong> perdita<br />

del<strong>la</strong> persona cara, ma soprattutto, successivo a quel<br />

senso di stordimento iniziale dato dall’evento (che si<br />

fosse stati preparati o meno ad esso), in cui, come già<br />

precedentemente si accennava, si “<strong>la</strong>vora”, consciamente<br />

ed inconsciamente su sé stessi per arrivare al<strong>la</strong><br />

costruzione di un nuovo equilibrio interiore, anche in<br />

assenza di quel<strong>la</strong> persona a noi tanto cara. Questo percorso<br />

è costituito da fasi, che però non hanno un tempo<br />

e non possono essere considerate uguali per tutti: ognuno<br />

di noi ha i suoi tempi ed i suoi modi per reagire al<strong>la</strong><br />

vita e quindi anche per reagire al<strong>la</strong> morte; non esistono<br />

modi giusti o sbagliati, emozioni giuste o sbagliate, azioni<br />

giuste o sbagliate per vivere un lutto, semplicemente<br />

esistono le nostre personali attitudini a reagire in una<br />

maniera o in un’altra.<br />

Ovviamente, il lutto invade tutti gli aspetti di cui noi<br />

siamo l’insieme: il piano affettivo, il piano intellettuale ed<br />

il piano fisico.<br />

Affettivamente, com’è intuibile, <strong>la</strong> tristezza e il pessimismo<br />

sono le emozioni dominanti, si rifiuta l’aiuto degli<br />

altri e spesso si crede di non poter nemmeno sfogare<br />

apertamente il proprio dolore, perché chi vive il lutto<br />

crede che questo sia solo suo e quindi che gli altri non<br />

possano capirlo; si può passare un periodo in cui ancora<br />

si par<strong>la</strong> con il defunto, si può passare dal pianto disperato<br />

al riso isterico, solo perché si è in uno stato quasi<br />

confusionale in cui ancora non si è in grado di ristabilirsi<br />

e di guardare in faccia <strong>la</strong> realtà. Spesso ci si colpevolizza<br />

per aver eventualmente dedicato una scarsa assistenza<br />

al<strong>la</strong> persona cara, sia che fosse ma<strong>la</strong>to, sia che<br />

fosse morto in situazioni istantanee ed inimmaginabili (il<br />

c<strong>la</strong>ssico “avrei potuto fare”); riaffiorano i rimpianti, si<br />

fugge da luoghi allegri, non ci si vuole più mettere in<br />

gioco, si cade in una sorta di apatia. La tendenza è quel<strong>la</strong><br />

del rifiuto. E soprattutto è probabile arrivare a pensare<br />

che <strong>la</strong> propria vita ora, senza il nostro caro, non abbia<br />

più valore e possa essere <strong>la</strong>sciata andare al<strong>la</strong> deriva: nel<br />

momento in cui questo pensiero rimane solo un pensiero,<br />

il lutto resta ancora nell’ambito del<strong>la</strong> normalità, ma<br />

nel momento in cui si arriva a credere di non prendersi<br />

più cura di sé e di <strong>la</strong>sciarsi trasportare dagli eventi, solo<br />

per smettere di soffrire, il lutto diventa patologico.<br />

Sul piano intellettuale non è difficile credere che diminuiscano<br />

le capacità di pensare, di ragionare, di essere<br />

attenti e concentrati, di memorizzare le cose; di tutto<br />

questo ci si accorge e, quindi, viene ad aumentare <strong>la</strong> sfiducia<br />

in sé stessi.<br />

A livello fisico, dato che “mens sana” è “in corpore<br />

sano”, tutto quanto viene sconvolto: variano i ritmi<br />

sonno-veglia, sia aumentando le ore di sonno (per fuggire<br />

dal<strong>la</strong> realtà) sia diminuendole perché non si è in grado<br />

di ri<strong>la</strong>ssarsi nemmeno per un attimo, subentra l’inappetenza<br />

e spesso si ha un calo ponderale considerevole, si<br />

diventa rallentati in tutto, anche nel par<strong>la</strong>re.<br />

Poi, come appunto si diceva prima, nessun lutto può<br />

essere uguale a quello di un’altra persona: ognuno può<br />

sperimentare tutto quanto appena detto, oppure non<br />

vivere nul<strong>la</strong> di tutto ciò; si può mascherare il dolore e<br />

non par<strong>la</strong>rne, oppure essere monotematici e par<strong>la</strong>re solo<br />

di quanto male si stia. Ciò che più è importante è che,<br />

prima o poi, si arrivi all’accettazione, l’unico rimedio contro<br />

il dolore dato dal<strong>la</strong> perdita del<strong>la</strong> persona che tanto<br />

amavamo.<br />

Come diceva Elisabeth Kubler Ross, una delle maggiori<br />

esponenti del<strong>la</strong> medicina palliativa, “l’accettazione è <strong>la</strong><br />

fase finale del lutto in cui viene permessa <strong>la</strong> ricostruzione<br />

del<strong>la</strong> propria interiorità. È il momento in cui si riesce<br />

a raccogliere i pezzi e a ricomporre <strong>la</strong> struttura del<strong>la</strong> propria<br />

personalità. Non si nega e non si rifiuta più <strong>la</strong> realtà,<br />

ma <strong>la</strong> si accetta”. In sintesi, l’accettazione diventa il<br />

momento in cui si capisce intimamente che <strong>la</strong> situazione<br />

è irreversibile, che noi siamo impotenti di fronte al<strong>la</strong><br />

morte e che nul<strong>la</strong> possiamo più fare per non guardare in<br />

faccia <strong>la</strong> verità; i sensi di colpa e il dolore si affievoliscono,<br />

ricominciano le interazioni sociali e le attività sia<br />

<strong>la</strong>vorative che di svago. Ci arrendiamo all’evidenza, ma<br />

lo facciamo arricchiti di ciò che, soffrendo, abbiamo<br />

potuto imparare: <strong>la</strong> nostra vita non sarà mai più come<br />

prima, ma continueremo a vivere, anche ricominciando<br />

a sorridere, perché il modo migliore di onorare <strong>la</strong> memoria<br />

di una persona a noi cara è di continuare a vivere una<br />

vita piena e ricca nell’animo. L’unico strumento che<br />

abbiamo per poter arrivare a questa consapevolezza è <strong>la</strong><br />

comunicazione, <strong>la</strong> condivisione e <strong>la</strong> manifestazione del<br />

nostro dolore; ma questo non significa dover par<strong>la</strong>re! Il<br />

nostro dolore, può essere colto anche solo da uno sguardo,<br />

da un sorriso a mezza bocca, dal rifiuto ad un invito;<br />

ciò che dovremmo augurarci è di trovare sempre qualcuno<br />

che sia in grado di accogliere il nostro dolore, senza<br />

diventare invadente o, peggio, banale: quando soffriamo,<br />

le parole che ci vengono dette servono a poco, l’unica<br />

cosa di cui abbiamo bisogno è di sapere che non<br />

siamo soli.<br />

21


Gnocchi<br />

al<strong>la</strong> parigina<br />

a cura di Donatel<strong>la</strong> Lusenti<br />

Ricetta per 4 persone<br />

Ingredienti<br />

250 g di farina<br />

150 g di burro<br />

150 gr parmigiano<br />

4 dl di <strong>la</strong>tte<br />

6 uova<br />

noce moscata<br />

sale<br />

Per <strong>la</strong> salsa Mornay<br />

40 g di burro<br />

40 g di farina<br />

1/2 l di <strong>la</strong>tte<br />

80 g panna fresca<br />

60 g di parmigiano grattugiato<br />

sale, noce moscata<br />

Preparazione<br />

Portare ad ebollizione il <strong>la</strong>tte con 100 gr di burro, un pizzico di sale e noce moscata.<br />

Raggiunto il bollore, versare velocemente a pioggia 250 gr di farina e mesco<strong>la</strong>re<br />

energicamente per ottenere un composto liscio che <strong>la</strong>sceremo cuocere per<br />

2/3 minuti. Togliere dal fuoco, far intiepidire ed incorporare, uno al<strong>la</strong> volta, le uova<br />

intere mesco<strong>la</strong>ndo energicamente finchè l’uovo sarà completamente assorbito<br />

nel composto, al<strong>la</strong> fine incorporare 100 gr di parmigiano. Mettere il composto in<br />

una sacca di te<strong>la</strong> (sacca da pasticceria) con una bocchetta liscia del diametro di<br />

1 cm e mezzo (oppure basta l’apertura del<strong>la</strong> sacca se non è troppo grande).<br />

In una pento<strong>la</strong> capiente portare ad ebollizione acqua sa<strong>la</strong>ta e formare con <strong>la</strong><br />

sacca, spremendo il composto, dei gnocchetti lunghi 2-3 cm che tufferemo nell’acqua<br />

bollente tagliandoli a raso del<strong>la</strong> bocchetta con un coltello bagnato nell’acqua<br />

bollente.<br />

Formati gli gnocchi pescarli quando vengono in superficie e metterli ad asciugare<br />

su di un canovaccio. Continuare formando pochi gnocchi al<strong>la</strong> volta, fino ad<br />

esaurimento del composto.<br />

In una pirofi<strong>la</strong> da forno fare sul fondo uno strato di salsa Mornay e disporvi gli<br />

gnocchi, coprirli con <strong>la</strong> rimanente salsa e con i 50 gr di parmigiano rimasti e infine<br />

aggiungere i fiocchetti di burro.<br />

Infornare a 200° per 10 minuti.<br />

Vini consigliati<br />

Ribol<strong>la</strong> del Colli Orientali del Friuli<br />

Pinot grigio dell'Alto Adige<br />

Preparare una besciamel<strong>la</strong>: sciogliere in un tegamino 40 g di burro, poi unire <strong>la</strong><br />

farina mesco<strong>la</strong>ndo in continuazione con <strong>la</strong> frusta. Una volta amalgamati i due<br />

ingredienti, aggiungere lentamente il <strong>la</strong>tte bollente con sale ed un pizzico di noce<br />

moscata. Cuocere, continuando a mesco<strong>la</strong>re, per circa 3-4 minuti. Versare <strong>la</strong><br />

panna mesco<strong>la</strong>ndo ed aggiungere il parmigiano grattugiato.<br />

22


cronaca<br />

Gli Alpini all'Adunata Nazionale<br />

Al<strong>la</strong> recente Adunata Nazionale degli Alpini, a<br />

Cuneo, era presente anche una rappresentanza<br />

del Gruppo di Guidizzolo tra gli oltre 450.000 partecipanti.<br />

Per un’intera giornata <strong>la</strong> città piemontese<br />

ha accolto ed app<strong>la</strong>udito le numerose sfi<strong>la</strong>te<br />

che passavano davanti al palco delle autorità, tra<br />

le quali c’erano il presidente del Senato tenente<br />

alpino Franco Marini, il Ministro del<strong>la</strong> Difesa<br />

Arturo Parisi, il capo del<strong>la</strong> Protezione Civile Guido<br />

Berto<strong>la</strong>so, il segretario del<strong>la</strong> Camera dei Deputati<br />

Carlo Giovanardi. A rappresentare i guidizzolesi<br />

c’erano il presidente Virgilio Bignotti, Angelo<br />

Rivera, Bruno Tedoldi, Franco Mazzacani ed Enzo<br />

Galvani. “Molti si chiedono e ci chiedono perchè<br />

solo gli alpini fanno queste oceaniche adunate, ci<br />

ha detto Bignotti; semplice: perché siamo alpini,<br />

perché ci unisce un grande spirito di corpo, il cappello<br />

con <strong>la</strong> penna ed il Tricolore”. Davanti al<strong>la</strong><br />

bandiera del Corpo, sul<strong>la</strong> quale sono appuntate<br />

ben 208 medaglie d’oro, hanno sfi<strong>la</strong>to proprio<br />

tutti, dai sopravvissuti al<strong>la</strong> guerra di Russia fino ai<br />

più recenti. Tra i più “anziani” anche un reduce<br />

del<strong>la</strong> campagna di Abissinia del 1935.<br />

Guidizzolo, vigili urbani a confronto<br />

Una trentina tra comandanti ed agenti di polizia<br />

locale, in rappresentanza di oltre 15 Comuni del<strong>la</strong><br />

provincia di Mantova, si son dati appuntamento<br />

nei giorni a scorsi a Guidizzolo per una giornata di<br />

aggiornamento promossa dal comando guidizzolese<br />

di cui è responsabile Ramona Tarchini. Tema<br />

dell’incontro: “Procedure sanzionatorie con stesura<br />

dei re<strong>la</strong>tivi verbali inerenti i pubblici esercizi, i<br />

circoli privati, gli esercizi commerciali, gli ambu<strong>la</strong>nti”.<br />

Il commissario aggiunto del Comune di<br />

Brescia Oscar Pasini, responsabile del<strong>la</strong> Polizia<br />

Commerciale di Brescia, re<strong>la</strong>tore al convegno, ha<br />

preso in esame tutta <strong>la</strong> normativa nazionale e<br />

regionale re<strong>la</strong>tiva all’argomento trattato, presentando<br />

una serie di schede esplicative. Queste<br />

hanno, senza dubbio, lo scopo di spiegare le<br />

norme ed ottengono pure l’obiettivo di omogeneizzare<br />

anche le interpretazioni e, conseguentemente,<br />

l’operatività degli agenti di Polizia locale<br />

chiamati quotidianamente a districarsi tra leggi e<br />

leggine. Al termine dei <strong>la</strong>vori, i partecipanti si<br />

sono detti tutti ampiamente soddisfatti ed hanno<br />

auspicato il ripetersi di questi incontri di aggiornamento.<br />

Il <strong>la</strong>boratorio “SpazioFotoIdea”<br />

Lo scorso 7 giugno si è concluso<br />

“SpazioFotoIdea”, il <strong>la</strong>boratorio per i ragazzi del<strong>la</strong><br />

Scuo<strong>la</strong> Medi organizzato dal<strong>la</strong> Orizzonti Onlus in<br />

col<strong>la</strong>borazione con il Comune di Guidizzolo.<br />

L’evento conclusivo, che ha avuto luogo presso<br />

l’au<strong>la</strong> magna dell’Istituto Comprensivo di<br />

Guidizzolo ed al quale hanno partecipato molti dei<br />

21 ragazzi iscritti al <strong>la</strong>boratorio, è stato programmato<br />

come un ultimo momento di festa e di condivisione<br />

dell’esperienza: i partecipanti hanno<br />

potuto infatti allestire i <strong>la</strong>vori fotografici realizzati<br />

ed assistere ad un video che raccoglieva tutte le<br />

foto più significative scattate dai ragazzi.<br />

SpazioFotoIdea, partito il 22 febbraio scorso, non<br />

è stato propriamente un <strong>la</strong>boratorio di fotografia,<br />

dove imparare teorie e tecniche di questa arte,<br />

ma piuttosto un <strong>la</strong>boratorio re<strong>la</strong>zionale e di idee<br />

creative. Quanti han preso parte agli incontri settimanali<br />

del giovedì hanno utilizzato <strong>la</strong> macchina<br />

fotografica digitale soprattutto per riscoprire sé<br />

stessi e gli altri attraverso l’immagine. L’obiettivo,<br />

ci dicono al<strong>la</strong> Cooperativa Orizzonti, non era tanto<br />

quello di insegnare ai giovani come diventare<br />

fotografi provetti, quanto quello di aiutare e condurre<br />

i ragazzi ad esprimere tutta <strong>la</strong> loro creatività,<br />

le loro idee e le loro emozioni “fissandole” su<br />

foto significative. Così, i giovani fotografi hanno<br />

avuto modo di mettersi a fuoco e di capire meglio<br />

sé stessi e gli altri attraverso lo strumento del<strong>la</strong><br />

23


cronaca<br />

24<br />

macchina fotografica. Numerose<br />

le attività programmate: costruzione<br />

di storie fotografiche a<br />

fumetti, utilizzando le immagini<br />

scattate per il paese; rappresentazione<br />

di statue pronte ad essere<br />

immorta<strong>la</strong>te per trasmettere<br />

emozioni e sentimenti come <strong>la</strong><br />

paura, <strong>la</strong> tristezza e <strong>la</strong> meraviglia;<br />

creazione di originali messaggi<br />

pubblicitari e sociali, integrando il<br />

segnale stradale “STOP” con cartelloni<br />

che citavano tutte quelle<br />

cose che i ragazzi volevano fermare<br />

(come ad esempio <strong>la</strong> droga<br />

ed i <strong>la</strong>dri); un’uscita di pulizia<br />

ambientale dimostrando, attraverso<br />

il loro reportage fotografico,<br />

come sia semplice rendere le<br />

nostre strade migliori con piccole<br />

azioni. Praticabili da tutti. Un’esperienza sicuramente<br />

positiva che merita di essere riproposta.<br />

Esercitazione post-terremoto<br />

Movimentata simu<strong>la</strong>zione di un evento tellurico<br />

con conseguente intervento delle squadre di soccorso.<br />

L’esercitazione, promossa dall’assessorato<br />

al<strong>la</strong> sicurezza del Comune di Guidizzolo con il<br />

patrocinio del Ministero degli Interni, Regione<br />

Lombardia e Provincia di Mantova, ha visto allertati<br />

gli uomini del<strong>la</strong> locale Protezione Civile, che<br />

già in passato hanno avuto compiti operativi in<br />

situazioni di vera emergenza, <strong>la</strong> Polizia locale, i<br />

Vigili del fuoco, i volontari del GVG. Il primo intervento<br />

ha interessato il plesso sco<strong>la</strong>stico con i<br />

bambini e ragazzi delle scuole primaria e secondaria<br />

di primo grado, impegnate a seguire un copione<br />

che già altre volte avevano immaginato e sperimentato<br />

a scuo<strong>la</strong>. In questa occasione però,<br />

come ha spiegato il dirigente sco<strong>la</strong>stico prof.<br />

Sanzio Sa<strong>la</strong>mi, <strong>la</strong> presenza degli uomini addetti<br />

al<strong>la</strong> sicurezza ha reso più credibile l’esercitazione<br />

voluta dall’assessore C<strong>la</strong>udio Busca. Con i primi<br />

ragazzi che raggiungevano l’esterno sono scattate<br />

tutte le modalità previste dai protocolli di soccorso<br />

con l’impiego di uomini e mezzi. Sirene,<br />

ambu<strong>la</strong>nze, ponti radio: tutto per dare all’evento <strong>la</strong><br />

maggior veridicità possibile. Nel parco Barriera, di<br />

fronte alle scuole, veniva nel frattempo montato il<br />

campo dove i finti-feriti sono stati portati; nel frattempo<br />

altri ragazzi ed insegnanti erano impegnati<br />

in prove di spegnimento di incendio. La due<br />

giorni sull’emergenza è continuata con l’evacuazione<br />

pomeridiana del teatro comunale, mentre <strong>la</strong><br />

mattina successiva si è ipotizzato il crollo di una<br />

pa<strong>la</strong>zzina su Via Solferino, tratto interno del<strong>la</strong> ex<br />

statale Goitese, con conseguente deviazione del<strong>la</strong><br />

circo<strong>la</strong>zione per una mezz’oretta su strade interne.<br />

Increduli i guidizzolesi nel vedere <strong>la</strong> strada, che<br />

taglia in due il centro abitato, completamente libera<br />

da veicoli. Soddisfazione per <strong>la</strong> prova è stata<br />

espressa dal sindaco Graziano Pelizzaro, dall’assessore<br />

Busca e da tutti gli uomini impegnati.<br />

Visita al Mulino Castagna<br />

Non sono molti i mulini ad acqua tuttora funzionanti.<br />

Uno di questi, probabilmente tra i meglio<br />

conservati, è quello di Aldo Castagna a Guidizzolo,<br />

a due passi dall’Oratorio di San Lorenzo. E’ tornato<br />

ad essere meta di sco<strong>la</strong>resche, come già diversi<br />

anni fa. Qui si può ancora vedere <strong>la</strong> grande<br />

ruota di 44 pale che gira <strong>la</strong> macina e scoprire<br />

come dal grano si passi piano piano al<strong>la</strong> farina.<br />

Recentemente ha ricevuto <strong>la</strong> visita degli incuriositi<br />

bambini del<strong>la</strong> materna di Guidizzolo i quali,<br />

accompagnati dalle loro insegnanti, hanno dimostrato<br />

un grande interesse. Ad accogliere bambini<br />

ed insegnanti, oltre ad Aldo Castagna, anche<br />

Gianfranco Ruffoni, guidizzolese, autore di una<br />

recente ricerca sul mulino dal<strong>la</strong> quale risulterebbe<br />

che lo stesso sarebbe stato in attività già nel<br />

1400.<br />

Tutti insieme appassionatamente<br />

Poco meno di 200 tra ragazzini ed animatori<br />

hanno dato vita per un'intera settimana al Grest<br />

organizzato dal<strong>la</strong> parrocchia di Guidizzolo.<br />

“Musica Maestro”, questo il motivo conduttore<br />

ed il titolo del Grest nell’ambito dell’intera estate<br />

negli oratori <strong>la</strong> quale con “Musica Maestro!” è<br />

partita dal<strong>la</strong> diocesi di Mi<strong>la</strong>no per abbracciare<br />

tutta <strong>la</strong> Lombardia. “C’è chi ha reso <strong>la</strong> sua vita una<br />

musica meravigliosa perché si è accorto che un<br />

Altro era il Direttore di orchestra. E allora <strong>la</strong>sciamo<br />

che in questo estate i ragazzi dell’Oratorio<br />

scoprano <strong>la</strong> “sinfonia” che possono diventare se<br />

solo si <strong>la</strong>sciano guidare dal “Maestro” che per


cronaca<br />

loro ha scritto uno spartito su cui danzare, vibrare<br />

e vivere!”. Questo il motivo conduttore delle<br />

diverse attività che animano gli oratori lombardi e<br />

che anche a Guidizzolo hanno trovato un allegro<br />

stuolo di ragazzini ed animatori intenti a mettere<br />

insieme tutte le note e poter così ascoltare insieme<br />

quel<strong>la</strong> “meravigliosa sinfonia” che è <strong>la</strong> vita.<br />

E brava Metalstyle!<br />

Nei giorni dopo il tornado si diceva che metà dei<br />

guidizzolesi si fosse trasferita sui tetti per ricostruire<br />

e ricominciare a vivere. E l'altra metà<br />

dov'era Era <strong>la</strong> solito posto di <strong>la</strong>voro, per continuare<br />

a vivere, a <strong>la</strong>vorare, a ripristinare <strong>la</strong> propria<br />

quotidianità violentata.<br />

Un esempio significativo, non certo l'unico, si è<br />

avuto nel<strong>la</strong> giornata di sabato, dove un evento già<br />

programmato ha assunto, viste le circostanze, un<br />

significato partico<strong>la</strong>re, ovvero <strong>la</strong> conferma del<strong>la</strong><br />

capacità di iniziativa, del<strong>la</strong> concretezza e del<strong>la</strong><br />

determinazione del<strong>la</strong> nostra gente.<br />

Si tratta del<strong>la</strong> inaugurazione del nuovo spazio<br />

espositivo del<strong>la</strong> ditta METALSTYLE, di Diego<br />

Marchesini e Matteo Pasini, due ragazzi guidizzolesi,<br />

che nel locale in via Slonghine espongono il<br />

meglio di quanto producono e vendono <strong>la</strong> vasta<br />

selezione e tipologia di scale, serramenti in ferro,<br />

inox , alluminio , corten , pvc. inferriate, cancelli<br />

c<strong>la</strong>ssici e artistici, corrimano, bascu<strong>la</strong>nti, balconi<br />

in stile moderno e antico, sezionali, arredamenti in<br />

ferro battuto.<br />

L'azienda Metalstyle nasce nel 1982 dal<strong>la</strong> volontà<br />

di Bruno Marchesini, come picco<strong>la</strong> carpenteria<br />

metallica. Con il tempo, volontà e fatica, <strong>la</strong> carpenteria<br />

Marchesini riesce ad affermarsi nel<strong>la</strong><br />

realtà di Guidizzolo. Nel 2000 Marchesini Bruno<br />

con l'aiuto del figlio Diego, vede l'esigenza di<br />

ampliare gli spazi produttivi e arriva <strong>la</strong> decisione<br />

di spostarsi in un nuovo capannone. Dopo altri 6<br />

anni di attività, l'evolversi del mercato e l'aggregazione<br />

di Matteo Pasini, ulteriori 1200 mtq. vengono<br />

aggiunti al complesso.<br />

L'azienda Metalstyle dopo anni di esperienza è in<br />

grado di p<strong>la</strong>smare a proprio piacimento elementi<br />

naturali, antichi e difficili come il ferro inox ed alluminio.<br />

Col<strong>la</strong>bora con molti studi tecnici per riuscire<br />

a realizzare quello che <strong>la</strong> più fervida matita<br />

inventa per arredare e costruire <strong>la</strong> propria casa.<br />

E chi non può recarsi a visitare i 600 mq dello showroom,<br />

può sempre consultare il sito<br />

www.metalstyle.eu per scoprire un assortimento<br />

davvero unico!<br />

Miss Pizza premiata a Goito<br />

Nei primi giorni di luglio 2007 Goito ha ospitato <strong>la</strong><br />

tradizionale manifestazione “Pizza in piazza”.<br />

Presenti le migliori Pizzerie del mantovano oltre<br />

alle locali come il “Mocambo”, “La Torre” e altre,<br />

per <strong>la</strong> prima volta <strong>la</strong> nostra “Miss Pizza” ha partecipato<br />

e ottenuto un gran successo e gradimento<br />

degli appassionati con oltre seicento pizze “sfornate”.<br />

Il successo ottenuto dal<strong>la</strong> “Bontà” delle<br />

pizze di Domenico, Pietro e Vincenzo che per l’occasione<br />

si sono avvalsi del<strong>la</strong> col<strong>la</strong>borazione di<br />

Cristian, Massimo, Nunzia, Antonio e Pasquale<br />

(considerato a Erco<strong>la</strong>no “il Re del<strong>la</strong> pizza”) è stato<br />

confermato dal premio assegnato dagli organizzatori<br />

per <strong>la</strong> riscontrata qualità e <strong>la</strong> professionalità.<br />

Miss Pizza vi aspetta a Guidizzolo, in via Solferino,<br />

66 e Castiglione delle Stiviere in via Ordanino, 36.<br />

25


Noi e <strong>la</strong> legge<br />

a cura di Laura Leorati, avvocato<br />

I lettori possono esporre problemi o situazioni che siano di interesse generale<br />

Il nuovo conto energia<br />

Con <strong>la</strong> liberalizzazione del mercato dell'energia e le<br />

limitazioni imposte dal Protocollo di Kyoto, sono state<br />

create le condizioni per <strong>la</strong> produzione e <strong>la</strong> commercializzazione<br />

di energia da fonti rinnovabili. La necessità<br />

di ridurre l'emissione nell'atmosfera di biossido di carbonio,<br />

nonché di altri gas colpevoli dell'effetto serra,<br />

ha portato al<strong>la</strong> previsione legis<strong>la</strong>tiva del “Conto<br />

Energia”, per incentivare <strong>la</strong> produzione di energia elettrica<br />

da impianti so<strong>la</strong>ri fotovoltaici. Questi ultimi consistono<br />

per lo più in pannelli di silicio cristallino che<br />

producono energia elettrica mediante <strong>la</strong> conversione<br />

diretta di radiazione so<strong>la</strong>re. Essi devono essere provati<br />

e certificati da <strong>la</strong>boratori accreditati in conformità<br />

alle Norme UNI CEI EN ISO/IEC 17025. I soggetti che<br />

possono beneficiare, per vent'anni, degli incentivi previsti<br />

dal<strong>la</strong> Finanziaria 2007 sono:<br />

a) persone fisiche;<br />

b) persone giuridiche;<br />

c) soggetti pubblici;<br />

d) condomini di unità abitative e/o di edifici;<br />

che abbiano instal<strong>la</strong>to impianti fotovoltaici di potenza<br />

nominale uguale o superiore a 1 KW, collegati al<strong>la</strong> rete<br />

elettrica, che siano entrati in esercizio dopo il 13 aprile<br />

2007 e che non abbiano già beneficiato degli incentivi<br />

previsti dai D.M. precedenti. Le tariffe incentivanti<br />

sono differenziate in base al<strong>la</strong> taglia degli impianti ed<br />

al grado di integrazione architettonica:<br />

Misura<br />

di potenza<br />

Non integrato<br />

(€/kwh)<br />

Parzialmente<br />

Integr. (€/kwh)<br />

Integrato<br />

(€/kwh)<br />

Da 1 Kw fino a 0.40 0.44 0.49<br />

3 Kw<br />

Sopra i 3 Kw 0.38 0.42 0.46<br />

fino a 20 Kw<br />

Sopra i 20 Kw 0.36 0.40 0.44<br />

Le cifre su indicate sono valide nel periodo intercorrente<br />

tra il 13 aprile del corrente anno ed il 31 dicembre<br />

2008, mentre per gli anni 2009 e 2010 le tariffe<br />

stesse saranno decurtate del 2% per ciascun anno<br />

successivo al 2008, fermo restando il periodo di venti<br />

anni.<br />

La procedura per ottenere <strong>la</strong> tariffa incentivante consta<br />

essenzialmente di due passaggi:<br />

a) Il soggetto responsabile dell'esercizio dell'impianto,<br />

ossia colui che ha diritto a richiedere l'erogazione degli<br />

incentivi, deve inoltrare al Gestore dei Servizi Elettrici<br />

- GSE S.p.A. con sede in Viale M. Pilsudski 92 00197<br />

Roma - il progetto preliminare e <strong>la</strong> richiesta di connessione<br />

al<strong>la</strong> rete in plico sigil<strong>la</strong>to riportante l'intestazione<br />

“GSE Incentivazione di impianti fotovoltaici ai sensi<br />

del D.M. '07”. Se trattasi di impianto tra 1 e 20 KW, va<br />

specificato se ci si vuole avvalere del servizio di scambio<br />

sul posto, ossia del<strong>la</strong> possibilità di ricavare un<br />

saldo annuo tra l'energia immessa in rete dall'impianto<br />

e quel<strong>la</strong> prelevata dal<strong>la</strong> rete stessa. La richiesta di<br />

concessione del<strong>la</strong> tariffa incentivante deve pervenire<br />

al GSE entro 60 giorni dall'entrata in esercizio dell'impianto.<br />

Con quest'ultima accezione si fa riferimento<br />

al<strong>la</strong> coesistenza di:<br />

- collegamento al<strong>la</strong> rete elettrica;<br />

- instal<strong>la</strong>zione dei contatori per il calcolo dell'energia<br />

prodotta e scambiata o ceduta;<br />

- attivazione dei contratti di scambio o di cessione con<br />

<strong>la</strong> rete.<br />

La perentorietà del termine di 60 giorni per l'inoltro<br />

del<strong>la</strong> richiesta fa si che l'inutile decorso dello stesso<br />

comporti <strong>la</strong> decadenza dal beneficio e, quindi, <strong>la</strong> non<br />

ammissibilità agli incentivi. Al GSE deve inoltre essere<br />

comunicata l'avvenuta esecuzione dell'impianto.<br />

b) Il GSE verifica il rispetto delle disposizioni di legge<br />

e comunica entro 60 giorni dal ricevimento del<strong>la</strong><br />

richiesta, debitamente accompagnata dal<strong>la</strong> documentazione<br />

necessaria, l'entità del<strong>la</strong> tariffa incentivante.<br />

Il tempo necessario per il rientro del capitale investito<br />

può essere mediamente stimato tra 7 e 12 anni. Per<br />

un calcolo più preciso occorre valutare i diversi fattori<br />

che di volta in volta si presentano quali, per esempio:<br />

a) <strong>la</strong> misura del<strong>la</strong> radiazione so<strong>la</strong>re determinata dal<strong>la</strong><br />

<strong>la</strong>titudine e dall'orientamento dell'impianto;<br />

b) il costo dell'impianto;<br />

c) il rapporto tra il valore economico delle tariffe incentivanti<br />

ed il valore dell'energia utilizzata.<br />

E' inevitabile concludere dicendo che questo piccolo<br />

passo, verso il miglioramento dell'efficienza energetica,<br />

deve essere seguito da una serie continua di interventi<br />

mirati a contrastare i sempre più rapidi cambiamenti<br />

climatici che mettono in pericolo il nostro pianeta.<br />

26


Noi e il fisco<br />

a cura di Giulia Avanzi, ragioniere commercialista<br />

I lettori possono esporre problemi o situazioni che siano di interesse generale<br />

Detrazioni d’imposta<br />

La Finanziaria per l'anno 2007 ha introdotto delle nuove<br />

agevo<strong>la</strong>zioni fiscali per <strong>la</strong> realizzazione di determinati<br />

interventi finalizzati al contenimento dei consumi<br />

energetici, realizzati su edifici esistenti.<br />

L'agevo<strong>la</strong>zione è stata redatta tenendo presente <strong>la</strong><br />

norma che disciplina <strong>la</strong> detrazione del 36% per gli interventi<br />

di ristrutturazione edilizia (di cui si è già trattato in<br />

passato) con <strong>la</strong> quale ha alcuni punti in comune.<br />

Proprio per il fatto che per alcuni tipi di intervento ci<br />

potrebbe essere una sorta di “sovrapposizione” è doveroso<br />

precisare subito che le due agevo<strong>la</strong>zioni fiscali non<br />

sono tra loro cumu<strong>la</strong>bili; pertanto il contribuente potrà<br />

avvalersi, per le medesime spese soltanto dell'una o<br />

dell'altra agevo<strong>la</strong>zione; rispettando gli adempimenti<br />

specificamente previsti in re<strong>la</strong>zione a ciascuna di esse.<br />

La detrazione in esame, finalizzata ad incentivare l'adeguamento<br />

del patrimonio edilizio a specifici standard di<br />

risparmio energetico è stabilita nel<strong>la</strong> misura del 55%<br />

delle spese sostenute entro il 2007, da ripartire in tre<br />

rate annuali di pari importo, entro un limite massimo di<br />

spesa stabilito in re<strong>la</strong>zione a ciascuno degli interventi<br />

previsti.<br />

I soggetti interessati all'agevo<strong>la</strong>zione sono sia le persone<br />

fisiche, che le società di persone o di capitali o gli<br />

Enti, a condizione che le spese sostenute siano rimaste<br />

a loro carico e che posseggano o detengano l'immobile<br />

in base ad un titolo idoneo come ad esempio <strong>la</strong> piena<br />

o <strong>la</strong> nuda proprietà, l'usufrutto od un altro diritto reale,<br />

un contratto di locazione, anche finanziaria o un contratto<br />

di comodato.<br />

E' importante inoltre sottolineare che, a differenza di<br />

quanto previsto con altre norme, nel caso in esame<br />

sono interessati tutti gli edifici o le unità immobiliari, di<br />

qualsiasi categoria catastale; quindi anche quelli rurali<br />

e quelli strumentali per le imprese od i professionisti.<br />

Le tipologie di interventi agevo<strong>la</strong>bili sono l eseguenti:<br />

-Interventi di riqualificazione globale su edifici, che consentano<br />

il risparmio energetico, indicato in una tabel<strong>la</strong><br />

allegata al D.Lgs. 102/2005 .<br />

-Interventi su strutture opache verticali ed orizzontali<br />

(coperture e pavimenti) e su infissi, a condizione che<br />

vengano rispettati i requisiti di trasmittenza termica<br />

indicati nel<strong>la</strong> Tabel<strong>la</strong> allegata al<strong>la</strong> Finanziaria 2007;<br />

-Instal<strong>la</strong>zione di pannelli so<strong>la</strong>ri per <strong>la</strong> produzione di<br />

acqua calda per usi domestici o industriali e per <strong>la</strong><br />

copertura del fabbisogno di acqua calda in piscine,<br />

strutture sportive, case di ricovero e cura, istituti sco<strong>la</strong>stici<br />

ed università.;<br />

-Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale<br />

con impianti dotati di caldaie a condensazione e contestuale<br />

messa a punto del sistema di distribuzione.<br />

Per poter ottenere <strong>la</strong> detrazione dovranno essere rispettati<br />

alcuni adempimenti tra cui acquisire l'asseverazione<br />

di un tecnico abilitato che attesti <strong>la</strong> corrispondenza<br />

degli interventi effettuati ai requisiti tecnici richiesti<br />

dal<strong>la</strong> norma.<br />

I soggetti non tito<strong>la</strong>ri di reddito d'impresa, devono effettuare<br />

i pagamenti con bonifico postale o bancario dal<br />

quale risulti <strong>la</strong> causale del versamento il codice fiscale<br />

del beneficiario del<strong>la</strong> detrazione e il codice fiscale o <strong>la</strong><br />

partita IVA del beneficiario del bonifico.<br />

Copia dell'attestato di “certificazione energetica” dell'edificio<br />

dovrà essere trasmessa telepaticamente o<br />

spedita con raccomandata all'ENEA entro 60 giorni<br />

dal<strong>la</strong> fine dei <strong>la</strong>vori e comunque non oltre il 29 febbraio<br />

2008.<br />

Sempre con le modalità ed i termini sopraindicati,<br />

dovrà essere inviata all'ENEA anche un apposita scheda<br />

informativa re<strong>la</strong>tiva agli interventi realizzati.<br />

Tutta <strong>la</strong> documentazione dovrà essere conservata ed<br />

esibita all'Amministrazione finanziaria, ove ne faccia<br />

richiesta, in funzione dei propri poteri di controllo.<br />

Si ricorda nuovamente che <strong>la</strong> documentazione dovrà<br />

essere ri<strong>la</strong>sciata da tecnici abilitati (es. Ingegneri, geometri,<br />

architetti ecc,) e che <strong>la</strong> mancata acquisizione o<br />

<strong>la</strong> mancata presentazione su richiesta<br />

dell'Amministrazione Finanziaria, comporterà <strong>la</strong> decadenza<br />

del beneficio.<br />

27


arte &<br />

dintorni<br />

<strong>la</strong> nostra storia<br />

Personaggi: Sacerdoti<br />

nativi di Rebecco<br />

L'ordinazione sacerdotale di don Matteo Pa<strong>la</strong>zzani suggerisce il profilo di alcuni<br />

sacerdoti nativi del<strong>la</strong> frazione.<br />

“Ricordati che tu sei di Rebecco" amava ripetere<br />

nonna Tullia a Matteo, quasi lo avvertiva, lo<br />

ammoniva. Come dicesse: "Continuerai il cammino<br />

di ben quattro sacerdoti nati a Rebecco".<br />

Ed ecco <strong>la</strong> storia dei quattro sacerdoti che, nati<br />

verso fine '800, nel secolo scorso svolsero il loro<br />

ministero di Parroci.<br />

Angelo Gandini di Francesco nacque il 2 ottobre<br />

1866 "in pago Rebecchi", nell'abitazione paterna,<br />

cioè Cantarane, come recita l'atto di Battesimo.<br />

La mamma si chiamava Pinelli Giovanna.<br />

Ordinato nel 1891, dal 1899 fu Parroco a<br />

Gabbiana, fino al<strong>la</strong> morte nel 1948.<br />

Temperamento stravagante, era appassionato<br />

cacciatore, dilettante fotografo, come amava definirsi,<br />

e tra i pionieri patentati al<strong>la</strong> guida di una<br />

Topolino rosso bordeaux. La nipote, Giovanna,<br />

Don Angelo Gandini<br />

Don Angelo Gandini<br />

con i nipoti<br />

Francesco e<br />

Giovanna<br />

Franco Mondadori<br />

nata nel 1900, negli anni '20 fu in parrocchia <strong>la</strong><br />

prima Presidente del<strong>la</strong> Gioventù femminile di<br />

Aziorie Cattolica ed entrò poi nel<strong>la</strong> Congregazione<br />

delle Ancelle col nome di Maria Grazia.<br />

Dante Scalori morì nel 1957 Arciprete a<br />

Roverbel<strong>la</strong>. Era nato alle Baite da famiglia di possidenti<br />

nel 1871 e fu ordinato sacerdote dal<br />

Vescovo Sarto (San Pio X) nel 1894. Dal<strong>la</strong> Curia<br />

mantovana fu apprezzato come Amministratore<br />

dei beni ecclesiastici.<br />

Nel 1910 a Guidizzolo vi furono due prime Messe,<br />

28


arte &<br />

dintorni<br />

pure <strong>la</strong> Croce e l'attestato di Cavaliere<br />

Costantiniano di San Giorgio. A Rodigo, dove fu<br />

Parroco per quasi 22 anni, <strong>la</strong>sciò buon ricordo di<br />

sè, benvoluto dal<strong>la</strong> gente, caritatevole. Anche<br />

esorcista: scacciava i temporali e nel pronunciare<br />

le formule per allontanare <strong>la</strong> grandine sudava freddo.<br />

Una lettera del Vescovo ausiliare mons. Peruzzo,<br />

dopo <strong>la</strong> visita nel settembre 1927, tesse l'elogio<br />

del Parroco ze<strong>la</strong>nte "dal <strong>la</strong>voro silenzioso<br />

e paziente" nel<strong>la</strong> Scuo<strong>la</strong> di Dottrina,<br />

nelle Associazioni, pegno sicuro di rendere<br />

<strong>la</strong> parrocchia di Rodigo "un vero<br />

giardino del<strong>la</strong> Chiesa mantovana".<br />

Ma<strong>la</strong>to di cuore, con il "cuore ingrossato"<br />

(quasi un simbolo del suo animo<br />

generoso), sul punto di scoppiare,<br />

come avvenne all'Ospedale civile di<br />

Mantova il 23 settembre 1938 a soli<br />

51 anni. Riposa nel cimitero di<br />

Guidizzolo.<br />

Don Dante Scalori<br />

due sacerdoti novelli pressochè coetanei.<br />

Marcello Bellomi, nato nel 1886 e Romolo Daeder<br />

nato nel 1881.<br />

Erano i primi di sette a ricevere l'Ordine sacro e <strong>la</strong><br />

benedizione di Papa Sarto, già Vescovo di<br />

Mantova. Il settimo, Ernesto Ruffini, sarà<br />

Arcivescovo di Palermo.<br />

Don Dott. Cav. Romolo Daeder<br />

1954: Nel 60° di sacerdozio don Dante<br />

Scalori con i nipoti<br />

Don Marcello era un omone, grande e grosso, e<br />

fumava il toscano. Curato a Castiglione e Rettore<br />

del Santuario di San Luigi, dal 1925 fu Parroco a<br />

Volongo dove morì nel 1957.<br />

La mamma di don Romolo Daeder era maestra,<br />

Bonoldi Adele, <strong>la</strong> maestra di Rebecco, che per 46<br />

anni insegnò a molte generazioni di fanciulli e<br />

ragazzi. Era <strong>la</strong> maestra per antonomasia, a lei si<br />

rivolgevano molti per i consigli più disparati.<br />

Energica e autoritaria nelle feste patriottiche interveniva<br />

in soccorso dell'oratore impappinato.<br />

Don Romolo conseguì un diploma in Scienze<br />

sociali al Pontificio Collegio per l'Emigrazione<br />

dopo avere seguito nel 1924 un corso di lezioni<br />

per l'assistenza degli emigranti, titolo che gli valse<br />

29


arte &<br />

dintorni<br />

viaggi<br />

Brasile: il paese delle<br />

“Rimembranze”<br />

Il luogo comune, spesso, è tutt’uno con <strong>la</strong> verità:<br />

quel<strong>la</strong> specie di verità accertata, divulgata e resa<br />

ovvia, o addirittura degradata. Così è luogo comune,<br />

ed anche verità, che il Brasile sia un insieme<br />

di enormi regioni contrassegnate dal pluralismo,<br />

dalle diversità caratteriali, dal benessere e dal<strong>la</strong><br />

povertà di<strong>la</strong>gante, dalle etnie con i tratti africani e<br />

quindi dagli umori e dalle par<strong>la</strong>te. Lo hanno detto,<br />

anzi lo abbiamo detto, tutti, par<strong>la</strong>ndo e scrivendo<br />

di questa vastissima nazione illustre e schiva,<br />

lodata e biasimata più che conosciuta.<br />

Personalmente <strong>la</strong> conosco poco o meglio conosco<br />

diversi vil<strong>la</strong>ggi lungo le interminabili coste at<strong>la</strong>ntiche,<br />

vil<strong>la</strong>ggi nelle prospicienti colline colorate da<br />

un verde immenso, un calore affabile allietato dal<br />

vento che inebria il corpo e lo sguardo verso tutte<br />

le cose: questo per me è l’immediato profilo del<br />

Brasile. Una lunga peniso<strong>la</strong> nel<strong>la</strong> peniso<strong>la</strong> con un<br />

litorale incantevole, lungo centinaia di miglia, e un<br />

entroterra non ancora domato dal<strong>la</strong> mano dell’uomo.<br />

Sulle prime acque dell’At<strong>la</strong>ntico affiorano piccole<br />

barche in cerca di pesce e sgangherati bragozzi,<br />

dentro il cielo di un azzurro irreale che staglia<br />

in profondità l’immagine di moderne città.<br />

Non così appare Salvador de Bahia <strong>la</strong> cui modernità<br />

è resa ancor più accentuata perchè totalmente<br />

in contrasto con <strong>la</strong> sua propaggine antica chiamata<br />

CITADE de PELORINHO. Pelorinho in portoghese<br />

significa capestro; i mercanti di schiavi,<br />

che dall’Ango<strong>la</strong> li trasportavano e scaricavano nel<br />

porto di Salvador, non attendevano un granché<br />

per rimettere in sesto <strong>la</strong> carne umana proveniente<br />

dell’Africa. Preferivano, dopo un periodo di for-<br />

30


arte &<br />

dintorni<br />

zato adeguamento dichiarato improduttivo, impiccarli<br />

ed interrarli sul<strong>la</strong> collina posta a davanzale<br />

sull’oceano. Oggi, questa città nel<strong>la</strong> città è di una<br />

bellezza inconfutabile. I pa<strong>la</strong>zzi dei governatori, ma<br />

soprattutto le chiese edificate nel 1600-1700 possiedono<br />

lo stile barocco e i quadri al loro interno,<br />

firmati da artisti spagnoli e portoghesi, hanno<br />

colori che esa<strong>la</strong>no essenze tropicali dentro <strong>la</strong> loro<br />

maestosità senza essere ingombranti.<br />

Fuori, nelle strade, nelle “ruas” metropolitane<br />

appaiono molte persone di una povertà sconcertante.<br />

Soprattutto randagi che sonnecchiano sulle<br />

panchine o meglio “bluffano” il riposo perchè non<br />

appena sentono il clik del<strong>la</strong> macchina fotografica<br />

si rizzano in piedi e pretendono con foga il risarcimento<br />

programmato dal<strong>la</strong> loro immagine. Così è<br />

accaduto a turisti e fotografi con l’arnese appeso<br />

al collo e allo scrivente che qui propone alcune<br />

immagini pagate fior di Reais dopo lunghe trattative<br />

in un bastardo portoghese.<br />

A proposito di lingua, sentire una conversazione<br />

fra due persone che “fa<strong>la</strong>m” (par<strong>la</strong>no) in portoghese-brasilero,<br />

è come sentire delle indisposizioni<br />

gutturali a causa delle numerosissime finali in AU-<br />

EU-OU; e poi le frasi vengono pronunciate come<br />

se gli interlocutori stessero facendo una corsa in<br />

salita e l’altra in discesa. Tuttavia <strong>la</strong> gente di quei<br />

posti si alimenta, bal<strong>la</strong> e sorride in ogni momento<br />

del<strong>la</strong> giornata con dieci Reais in tasca, magari<br />

procurati vendendo acqua minerale alle fermate<br />

degli autobus. E non portano al polso l’orologio,<br />

considerato da loro una protesi di convulsi ritmi<br />

quotidiani di stampo europeo.<br />

La fuga del tempo <strong>la</strong> control<strong>la</strong>no osservando il<br />

cielo e <strong>la</strong> riempiono facendo all’amore.<br />

Il nord e il centro del Brasile con le loro spiagge<br />

silenti e intatte sono un omaggio del<strong>la</strong> natura a<br />

noi mortali.<br />

Franco Turcato<br />

viaggi<br />

31


arte &<br />

dintorni<br />

arte<br />

Bassignani: un'opera<br />

dedicata a San Lorenzo<br />

L’affetto del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione di Guidizzolo per l’antico<br />

Oratorio di San Lorenzo, riporta ai ricordi del<strong>la</strong><br />

lontana infanzia.<br />

Le passeggiate nelle domeniche pomeridiane con<br />

foto ricordo, le visite con i maestri delle scuole<br />

elementari, <strong>la</strong> curiosità delle ricerche legate al<strong>la</strong><br />

storia ed all’arte<br />

(affreschi ed incisioni<br />

<strong>la</strong>pidee), sollecitata<br />

dal Prof.<br />

Alessandro Dal<br />

Prato, hanno radicato<br />

questi ricordi.<br />

Purtroppo, il trascorrere<br />

inesorabile<br />

del tempo e per<br />

tanta parte l’incuria<br />

avevano trasformato<br />

l’aspetto di questa<br />

Icona in un<br />

luogo fatiscente e<br />

tristemente degradato.<br />

Dopo tanti tentativi,<br />

oggi il recupero del<br />

monumento è quasi<br />

ultimato e gli ha<br />

ridato dignità, permettendoci<br />

di ricostruire<br />

una parte<br />

del<strong>la</strong> nostra identità<br />

storica.<br />

Non è <strong>la</strong> prima volta<br />

che San Lorenzo “ispira” <strong>la</strong> nostra fantasia.<br />

Lo spazio circostante con gli alberi, l’umiltà del<strong>la</strong><br />

costruzione e <strong>la</strong> rievocazione dei ricordi sono gli<br />

stimoli al<strong>la</strong> nostra presenza ed alle rappresentazioni<br />

artistiche. Rendendomi interprete, ho realizzato<br />

un’immagine grafica all’acquaforte-acquatinta<br />

che possa stimo<strong>la</strong>re i sentimenti, rievocando i<br />

ricordi del<strong>la</strong> nostra memoria.<br />

L’opera è tito<strong>la</strong>ta:<br />

“Ricordi di San Lorenzo“<br />

Come è stata concepita<br />

L’idea è stata di realizzare un’opera - non fotografica<br />

- descrivendo gli elementi più importanti con<br />

<strong>la</strong> memoria del tempo passato. L’Oratorio dal vecchio<br />

muro incerto e sgreto<strong>la</strong>to, con il selciato in<br />

ciotto<strong>la</strong>to sul sagrato, gli alberi rappresentati con<br />

il vecchio e possente gelso a destra ed il fi<strong>la</strong>re<br />

degli esili pioppi a sinistra. Nel<strong>la</strong> parte bassa gli<br />

oggetti dei ricordi e delle abitudini, i giochi: <strong>la</strong> vecchia<br />

seggio<strong>la</strong> impagliata, <strong>la</strong> ruota del<strong>la</strong> bicicletta,<br />

un soldatino, <strong>la</strong> pal<strong>la</strong>, il pianoforte, il fiore secco,<br />

una rete metallica contorta (fors’anche si immagina<br />

<strong>la</strong> “pompina” che sgorgava ininterrottamente<br />

l’acqua fresca).<br />

L’idea<br />

L’immagine non essendo realistica, è valorizzata<br />

dall’importanza compositiva. Lo spazio che<br />

descrive “l’evento” si proietta in verticale, verso il<br />

cielo, per dare maggior s<strong>la</strong>ncio al<strong>la</strong> scena, ma nel<br />

contempo si collega al<strong>la</strong> parte inferiore da cui<br />

emergono i ricordi.<br />

La luce<br />

La luce è l’elemento dominante che squarcia il<br />

cielo, scende e illumina, come un bagliore, <strong>la</strong> facciata<br />

incorniciata dal fi<strong>la</strong>re in salita degli alberi<br />

che proiettano una leggera ombra sul sagrato,<br />

creando il collegamento con <strong>la</strong> parte inferiore che,<br />

dal buio-ombra, fa emergere il racconto dei ricordi.<br />

In sintesi, nel complesso, l’opera è <strong>la</strong> narrazione<br />

dei nostri ricordi in una chiave poetico-affettiva,<br />

valorizzata dal<strong>la</strong> luce.<br />

Titolo “Ricordi di San Lorenzo”<br />

Tecnica Acquaforte Acquatinta<br />

Dimensione mm 250x320<br />

Anno 2007<br />

Franco Bassignani<br />

32


Una storia del mondo<br />

in 10 capitoli e 1/2<br />

“Una storia del mondo in 10 capitoli e 1/2” è il<br />

curioso titolo di uno dei capo<strong>la</strong>vori di Julian<br />

Barnes, scrittore contemporaneo inglese, originario<br />

di Leicester, educato al Magdalen College, lessicografo<br />

del prestigioso Oxford English<br />

Dictionary, ex corrispondente del “The New<br />

Yorker”, editore letterario, critico cinematografico,<br />

autore di gialli sotto lo pseudonimo di Dan<br />

Kavanagh, (probabilmente ispirato al cognome<br />

del<strong>la</strong> moglie Pat Kavanagh) e ora affermato scrittore<br />

postmodernista, residente nel centro di<br />

Londra. Una storia del mondo molto partico<strong>la</strong>re,<br />

raccontata con inconfondibile eleganza, che si<br />

snoda attraverso una serie di connessioni non<br />

convenzionali in un fluire di eventi, generi e circostanze<br />

solo in apparenza casuali. Ad<br />

ogni riga il ritmo del<strong>la</strong> narrazione<br />

incalza, varia e con stile brioso interseca<br />

nuovi legami <strong>la</strong>ddove non si<br />

sarebbero attesi. Significativi i temi<br />

ricorrenti: lo scatenarsi di forze naturali<br />

e sovrannaturali che gettano <strong>la</strong><br />

vita umana nel dubbio, ma anche<br />

l'inestinguibile ironia dell'autore nello<br />

smascherare con raffinatezza e sottile<br />

sarcasmo le presunzioni e paranoie<br />

del genere umano. La struttura del<br />

libro è di per se funzionale sia al<strong>la</strong><br />

coesione che all'originalità dell'opera:<br />

ognuno dei dieci capitoli, infatti,<br />

costituisce un episodio in se compiuto, ma unito<br />

agli altri compone un ben più vasto mosaico, che<br />

conduce ad un modello esistenziale profondo. Dal<br />

diluvio universale dell'esordio, raccontato da un<br />

simpatico c<strong>la</strong>ndestino a bordo dell'Arca di un<br />

dispotico e quanto mai umano Noè, al sogno finale,<br />

nel quale un disincantato narratore ci descrive<br />

il paradiso dal punto di vista dell'uomo moderno, il<br />

groviglio del<strong>la</strong> storia umana si dipana tracciando<br />

disegni misteriosamente intersecati da ricorrenze<br />

e sbagli. La versatilità creativa di Barnes ci offre<br />

inoltre una galleria di personaggi dalle personalità<br />

complesse, alle prese, tra gli altri, con eventi<br />

improbabili e tuttavia documentati: un processo<br />

contro una colonia di tarli minacciati di scomunica,<br />

<strong>la</strong> testimonianza di un uomo ingoiato vivo da<br />

un cetaceo, i miracoli del<strong>la</strong> pittura che sa trasformare<br />

una tragedia in arte, illuminante nel suo<br />

saliente rigore il passaggio critico su un dipinto di<br />

Théodore Géricault, e quelli del<strong>la</strong> forza di una fede<br />

che va oltre le sistematiche delusioni, chi non<br />

conosceva <strong>la</strong> storia dell'astronauta americano<br />

James Irwin resterà sorpreso. Ogni volta però,<br />

nonostante qualche picco di grandezza, <strong>la</strong> nostra<br />

specie emerge come un mistero del<strong>la</strong> creazione<br />

fragile e errante davanti ai casi del<strong>la</strong> vita, per lo<br />

più inerme nonostante i suoi sogni di grandezza e<br />

incline a dimenticare gli errori del passato, Barnes<br />

non manca di ammonirci con una storia che<br />

riguarda il passato prossimo dell'Europa e il fallimento<br />

dei suoi valori davanti al<strong>la</strong> minaccia nazista.<br />

Su tutto sembra prevalere <strong>la</strong> natura e il caso,<br />

come a dire che l'uomo può superare se stesso<br />

ma <strong>la</strong> natura e il sovrannaturale superano comunque<br />

l'uomo. In questo libro, tradotto in italiano nel<br />

1997 nel<strong>la</strong> col<strong>la</strong>na Einaudi tascabili,<br />

lo stesso autore supera se stesso e<br />

oltre ad offrirci un racconto piacevole<br />

da leggere, ricco di imprevisti<br />

e i<strong>la</strong>rità, riesce a far riflettere con<br />

uno stile tanto garbato quanto pungente,<br />

ma senza pretese di formalità.<br />

Per completare l'opera, l'accorto<br />

scrittore inserisce una “parentesi”,<br />

ovvero il mezzo capitolo al quale fa<br />

riferimento il titolo, una sorta di elogio<br />

dell'amore nel<strong>la</strong> sua forza creatrice<br />

e distruttiva, un pezzo riflessivo<br />

appassionato ma realistico che<br />

apparentemente disorienta il lettore<br />

con inattese valutazioni dirette, offrendogli in realtà<br />

<strong>la</strong> chiave d'interpretazione del libro. Perché, se<br />

è vero che gli eventi narrati sono legati da una<br />

sottile quanto incredibile consequenzialità, <strong>la</strong> violenza<br />

dell'impatto che essi hanno sull'uomo può<br />

essere mitigata solo grazie ad un sentimento che<br />

misteriosamente perdura e sa andare oltre le<br />

disgrazie quotidiane: l'amore. Si tratta forse di una<br />

morale scontata, ma certamente non banale,<br />

decantata poco prima di un finale che bril<strong>la</strong> d'ingegno<br />

giocoso. E se proprio questa storia del mondo<br />

ci apparisse inafferrabile, perché di per se troppo<br />

astratta, anche se irresistibilmente originale e<br />

divertente, quanto l'essenza stessa del<strong>la</strong> vita,<br />

almeno potremo conso<strong>la</strong>rci nel ricordare il suo<br />

messaggio intrinseco: esiste una speranza, innata<br />

nell'umanità, che supera immutata gli oltraggi del<br />

tempo e del<strong>la</strong> nostra superficialità: l'amore.<br />

arte &<br />

dintorni<br />

recensioni<br />

Mariavittoria Spina<br />

33


Nuova patente<br />

autotrasportatori<br />

CARTA DI QUALIFICAZIONE DEL CONDUCENTE<br />

Normativa:<br />

Sul<strong>la</strong> Gazzetta Ufficiale n. 80 del 05/04/2007 sono stati pubblicati tre decreti ministeriali (Decreto del<br />

Ministro dei trasporti 7 febbraio 2007 recante “enti per <strong>la</strong> formazione dei conducenti professionali, programmi<br />

del corso e procedure d'esame per il conseguimento del<strong>la</strong> carta di qualificazione del conducente”;<br />

Decreto del Capo del Dipartimento dei trasporti terrestri 7 febbraio 2007 n. 371 recante “ri<strong>la</strong>scio del<strong>la</strong> carta<br />

di qualificazione del conducente”; Decreto del Capo del dipartimento dei trasporti terrestre 7 febbraio 2007<br />

n.372 recante “gestione dei punti del<strong>la</strong> carta di qualificazione del conducente”) che danno piena attuazione<br />

al<strong>la</strong> Direttiva Europea 2003/59/CE e al Decreto Legis<strong>la</strong>tivo 21 novembre 2005 n. 286.<br />

Soggetti che possono godere del diritto di ottenere <strong>la</strong> CQC per documentazione<br />

Possono ottenere <strong>la</strong> CQC per documentazione (cioè senza frequentare il corso di formazione iniziale e <strong>la</strong><br />

prova d'esame) tutti coloro che al 05/04/2007 risultino in possesso di una patente di guida del<strong>la</strong> categoria<br />

C, CE, D+KD, DE+KD. Costoro avranno comunque <strong>la</strong> facoltà di richiedere <strong>la</strong> CQC tramite l'Agenzia di<br />

Consulenza Automobilistica Savit all'ufficio provinciale del DTT che, secondo le scadenze sottoriportate,<br />

provvederà al ri<strong>la</strong>scio del documento.<br />

COGNOME DEL CONDUCENTE PERIODO DELLA RICHIESTA<br />

A- B-C-D-E-F DAL 06.04.07 AL 04.07.2007<br />

G-H-I-J-K-L-M DAL 05.07.07 AL 04.10.2007<br />

N-O-P-Q-R DAL 05.10.07 AL 04.01.2008<br />

S-T-U-V-W-X-Y-Z DAL 05.01.08 AL 04.04.2008<br />

Cosa occorre per richiedere <strong>la</strong> CQC per documentazione:<br />

2 fotografie - fotocopia del<strong>la</strong> patente di guida - fotocopia del KD (quando ricorre) - fotocopia del codice<br />

fiscale - fotocopia carta d'identità - fotocopia del permesso di soggiorno per cittadini extracomunitari.<br />

Attribuzione Decorrenza e decurtazione dei 20 punti sul<strong>la</strong> CQC<br />

L'attribuzione dei 20 punti iniziali sul<strong>la</strong> CQC, ottenuta per documentazione, avverrà solo 12 mesi dopo dall'avvio<br />

delle procedure fissate per il ri<strong>la</strong>scio del nuovo documento. In definitiva, solo dopo il 06/04/2008 sarà<br />

possibile decurtare i punti dal<strong>la</strong> CQC.<br />

34


Grindhouse<br />

a prova di Tarantino<br />

Tremate ragazze perché un feroce Kurt Russell,<br />

armato di auto “a prova di morte”, si aggira per le<br />

strade in cerca di prede.<br />

“Grindhouse - A prova di morte” e l'ultimo folle<br />

parto del<strong>la</strong> mente tarantiniana; si tratta di un film<br />

fuori da ogni genere e schema, dove non esiste<br />

una vera e propria sceneggiatura ed i dialoghi,<br />

assurdi e talvolta imbarazzanti, sembrano far<strong>la</strong> da<br />

padroni.<br />

Le Grindhouse erano sale cinematografiche molto<br />

diffuse negli anni Settanta e specializzate nel<strong>la</strong><br />

proiezione di film di genere: horror, sp<strong>la</strong>tter, kung<br />

fu, poliziesco e porno; insomma, un'accozzaglia di<br />

B-movie di cui Tarantino andava ghiotto da giovane,<br />

e che hanno <strong>la</strong>rgamente influenzato <strong>la</strong> sua filmografia.<br />

Si tratta quindi di un tributo a quei generi<br />

cinematografici ormai finiti nell'oblio, come<br />

dimostrano le dirette citazioni a “Punto Zero”<br />

(1971), “L'ultimo Buscadero” (1972) o “Bullit”<br />

(1968). Proprio come i film proiettati nelle<br />

Grindhouse anche qui <strong>la</strong> pellico<strong>la</strong> è spesso graffiata,<br />

l'audio è compromesso ed il montaggio volutamente<br />

“grosso<strong>la</strong>no”.<br />

Il film presenta tra i suoi interpreti Kurt Russell,<br />

l'indimenticabile Jena Plissken di “1997-Fuga da<br />

New York” (1981), stavolta nei panni di un serial<br />

killer misogino, che con <strong>la</strong> sua Chevrolet Nova<br />

(con tanto di teschio sul cofano), si diverte a terrorizzare<br />

indifese fanciulle. L'immagine dell'assassino<br />

“motorizzato” non è certo nuova al cinema di<br />

genere, basti pensare a “Duel” (1971) di<br />

Spielberg, dove un tir perseguita un povero automobilista,<br />

oppure ai diabolici “La macchina nera”<br />

(1977) e “Christine <strong>la</strong> macchina infernale” (1983).<br />

Presente nel cast, in veste di attore, il regista Eli<br />

Roth, il pupillo di Tarantino; quest'ultimo infatti ha<br />

prodotto i suoi due ultimi film: “Hostel” (2006) e<br />

“Hostel II” (2007), che presentano, a loro volta,<br />

continui rimandi e citazioni al<strong>la</strong> filmografia tarantiniana.<br />

Ma le vere protagoniste sono le donne, donne<br />

forti, autonome, in diretta competizione con gli<br />

uomini: si sbronzano, sono sfacciate ed autoritarie,<br />

fanno a botte e si <strong>la</strong>nciano in rocamboleschi<br />

inseguimenti automobilistici; ma se nel<strong>la</strong> prima<br />

parte del film questa determinazione non le risparmierà<br />

dal massacro, nel<strong>la</strong> seconda le trasformerà<br />

in spietate valchirie, pronte a vendicare ogni torto<br />

subito.<br />

Tarantino pare aver scoperto<br />

l'universo femminile in maniera<br />

graduale; “Le Iene” (1992),<br />

infatti, presenta un cast interamente<br />

maschile, “Pulp Fiction”<br />

(1994), invece, annovera fra gli<br />

interpreti una Uma Thurman in<br />

versione dark <strong>la</strong>dy, capace di<br />

rubare <strong>la</strong> scena agli altri interpreti.<br />

La vera svolta si ha però<br />

con “Jackie Brown” (1997),<br />

dove Pam Grier (altra icona del<br />

cinema americano degli anni<br />

Settanta) riesce con astuzia e<br />

sangue freddo a raggirare criminalità<br />

e polizia. “Kill Bill”<br />

(2004), infine, altro non è che<br />

<strong>la</strong> celebrazione del<strong>la</strong> femminilità<br />

guerriera, del<strong>la</strong> donna tanto bel<strong>la</strong> quanto spietata,<br />

mossa dal solo desiderio di vendetta, vendetta<br />

che porterà avanti ad ogni costo.<br />

Negli States “A prova di morte” è stato affiancato<br />

a “P<strong>la</strong>net Terror”, uno zombie-movie diretto da<br />

Robert Rodriguez (per intenderci il “compagno di<br />

sbronze” di Tarantino), che però vedremo nelle<br />

sale italiane a settembre, dopo <strong>la</strong> presentazione<br />

al<strong>la</strong> Mostra del Cinema di Venezia.<br />

arte &<br />

dintorni<br />

cinema<br />

Francesca Piazza<br />

35


Primi al concorso<br />

“Arnaldo da<br />

Brescia”<br />

A cura di Francesco Gandellini<br />

Ai promotori del Concorso una targa del Presidente<br />

del Senato. La poesia è senza dubbio una delle arti<br />

in cui meglio si racchiude <strong>la</strong> creatività e l’espressività<br />

dell’animo umano. E probabilmente di tutte le<br />

arti. Cosa sarebbe un’opera d’arte senza poesia Un<br />

quadro che non esprimesse i sentimenti dell’autore<br />

Una vita che non riuscisse a <strong>la</strong>sciare un’impronta<br />

poetica, a segnare un passaggio su questa terra<br />

Ognuno di noi è poeta. Lo è nel<strong>la</strong> quotidianità più<br />

apparentemente normale, lo è nei momenti di maggior<br />

euforia, lo è quando piange o quando ride,<br />

quando si diverte o quando aiuta a divertire, quando<br />

si racchiude in se stesso o quando si espande<br />

agli altri. La vita è poesia. Da sempre, dal primo<br />

istante fino all’ultimo. Ed ecco allora che riuscire a<br />

far emergere, anche nei ragazzini, queste certezze<br />

diventa un compito educativo di straordinaria<br />

importanza che rimarrà per sempre. E questo è ciò<br />

che fa da anni ormai, e con invidiabile successo, <strong>la</strong><br />

prof. Anna Giallonardo con alcune c<strong>la</strong>ssi del<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong><br />

secondaria di primo grado, le medie, dell’Istituto<br />

Comprensivo di Guidizzolo. Anche quest’anno <strong>la</strong><br />

“profe” con i suoi ragazzi ha condotto un <strong>la</strong>voro con<br />

il quale ha partecipato al<strong>la</strong> XIIª edizione del concorso<br />

di poesia “Arnaldo da Brescia” che <strong>la</strong> città del<strong>la</strong><br />

Leonessa dedica agli studenti delle scuole secondarie<br />

di primo e secondo grado. Più di 1.800 le poesie<br />

scrutinate in rappresentanza di 215 scuole provenienti<br />

da tutta Italia. E nell’auditorium San<br />

Barnaba di Brescia il nome dell’Istituto<br />

Comprensivo di Guidizzolo è stato ancora una volta<br />

chiamato tra i premiati, per il terzo anno consecutivo.<br />

In questa occasione l’attività è ancora più significativa<br />

in quanto riguarda tutto un gruppo: non un<br />

singolo quindi, magari partico<strong>la</strong>rmente portato, ma<br />

un intero gruppo delle seconde che per tutto l’anno<br />

sco<strong>la</strong>stico ha maturato, prima sui c<strong>la</strong>ssici e poi su<br />

se stesso, le capacità espressive di assoluta libertà<br />

che <strong>la</strong> poesia consente. Senza timore dei propri<br />

sentimenti, ma aperti per rendere partecipi gli altri.<br />

Al<strong>la</strong> premiazione erano presenti, oltre al sen. Elidio<br />

De Paoli sottosegretario allo Sport, l’assessore al<strong>la</strong><br />

Pubblica Istruzione del Comune di Brescia Car<strong>la</strong><br />

Bisleri, Pao<strong>la</strong> Vil<strong>la</strong>rdi presidente del Consiglio provinciale,<br />

Laura Castelletti presidente del Consiglio<br />

comunale, Patrizia Capoferri dell’Ufficio sco<strong>la</strong>stico<br />

provinciale, Agostino Mantovani presidente del<strong>la</strong><br />

giuria che aveva tra i propri membri anche <strong>la</strong> poetessa<br />

Beatrice Cornado e Sergio Isonni che ha recitato<br />

tutte le poesia premiate. Il sen. De Paoli, nel<br />

complimentarsi per <strong>la</strong> manifestazione, ha consegnato<br />

una meritata targa d’argento a Roberta<br />

Morelli, organizzatrice del concorso promosso<br />

dall’Associazione “Arnaldo da Brescia” con il patrocinio<br />

del<strong>la</strong> Presidenza del Consiglio dei Ministri, del<br />

Ministero delle Politiche Giovanili e Sport, del<strong>la</strong><br />

Regione Lombardia, di Comune e Provincia di<br />

Brescia.<br />

Sergio Desiderati<br />

36


Games area<br />

a cura di Davide Truzzi<br />

I lettori possono suggerire consigli che siano di interesse generale<br />

Lo Spamming<br />

In questo numero, discostandomi leggermente<br />

dall'argomento di cui prevalentemente mi occupo,<br />

tratterò uno dei problemi più fastidiosi di internet:<br />

LO SPAM<br />

A quanti sarà spesso capitato di trovare nel<strong>la</strong> propria<br />

casel<strong>la</strong> di posta elettronica messaggi indesiderati<br />

da mittenti sconosciuti, contenenti pubblicità,<br />

materiale pornografico e ingannevole: questo<br />

fenomeno è denominato SPAM. Il principale<br />

scopo dello spamming è <strong>la</strong> pubblicità; l'individuo<br />

autore dei messaggi, chiamato “spammer“ invia,<br />

senza alcun pemesso da parte del destinatario,<br />

email identiche a migliaia di indirizzi di posta elettronica,<br />

prelevati precedentemente dal<strong>la</strong> rete con<br />

appositi programmi. Da un recente sondaggio è<br />

scaturito che lo spamming, illegale in molte nazioni<br />

(Italia compresa) rappresenta uno fra i maggiori<br />

disagi riscontrabili in internet, poiché contrario<br />

all'AUP corrispondente all'italiano “condotta d'uso<br />

accettabile”.<br />

I metodi più utili e semplice per difendersi da questo<br />

fenomeno sono sostanzialmente 2: l'utilizzo,<br />

per prima cosa, di programmi di filtraggio e bloccaggio<br />

delle email indesiderate, semplici da<br />

instal<strong>la</strong>re sul proprio P.C. e in grado di agire automaticamente,<br />

ed in secondo luogo non rispondere<br />

mai, in alcun modo, a questa tipologia di messaggi,<br />

eliminandoli il più velocemente possibile.<br />

Questa E-mail truffa<br />

arrivata nei giorni<br />

scorsi al<strong>la</strong><br />

redazione de<br />

“La <strong>Notizia</strong>”, è<br />

stata subito<br />

cancel<strong>la</strong>ta<br />

37


Sportiva-mente 2007<br />

I numeri non ingannano: le presenze sono state<br />

più di 5mi<strong>la</strong> e circa 1500 sono stati gli sportivi<br />

accorsi al<strong>la</strong> seconda edizione di “Sportiva-mente<br />

Guidizzolo”, <strong>la</strong> festa dello sport che dal 25 maggio<br />

al 3 giugno 2007 ha confermato <strong>la</strong> sua formu<strong>la</strong><br />

vincente dando spazio a tutti gli sport locali con<br />

momenti di gioco e agonismo, di spettacolo, di<br />

intrattenimento e di<br />

beneficenza.<br />

La lunghezza del<strong>la</strong> festa,<br />

insieme all'eterogeneità<br />

e rilevante quantità di<br />

attività previste, è riuscita<br />

ad attirare l’attenzione<br />

di quasi tutto il<br />

paese portando al<br />

Centro sportivo di<br />

Guidizzolo anche molti<br />

gruppi e famiglie provenienti<br />

da tutta <strong>la</strong> provincia<br />

di Mantova.<br />

Dare vita a dieci giorni<br />

di festa è stata una vera<br />

impresa iniziata nell’ottobre<br />

2006 con <strong>la</strong> raccolta<br />

delle prime adesioni<br />

e proseguita con un<br />

grande sforzo di mediazione<br />

tra le varie società<br />

e associazioni sportive,<br />

culturali e di volontariato.<br />

Al<strong>la</strong> fine, però, <strong>la</strong><br />

soddisfazione è stata<br />

tanta per tutti, accorgendosi<br />

di poter offrire<br />

al pubblico una così<br />

ampia scelta di corsi,<br />

lezioni e gare.<br />

Il Corpo bandistico di<br />

Guidizzolo, infatti, ha<br />

inaugurato <strong>la</strong> manifestazione<br />

con una splendida<br />

esibizione in movimento;<br />

i tornei di beach volley<br />

e calcio tennis<br />

hanno visto confermata<br />

l’energica adesione dei giovani; i giochi antichi<br />

come lo sciàncol, <strong>la</strong> schida e <strong>la</strong> sciàfeta hanno<br />

raggruppato grandi e piccoli al<strong>la</strong> scoperta dei<br />

divertimenti di un tempo; per gli appassionati<br />

delle sca<strong>la</strong>te è stata allestita una palestra per roccia<br />

mentre gli “Amici ludici” di “Ludicamente<br />

Mantova” (una delle maggiori rassegne di giochi<br />

di strada) ha organizzato una serie di tornei di giochi<br />

tradizionali. Il Csi, Centro Sportivo Italiano, ha<br />

appoggiato lo svolgimento di un campionato provinciale<br />

di corsa su strada e di un campionato<br />

provinciale di calcio balil<strong>la</strong>, vera novità e successo<br />

del<strong>la</strong> kermesse sportiva - i campioni di biliardino<br />

hanno <strong>la</strong>sciato il Centro sportivo alle ore 2:24<br />

del mattino di venerdì 1 giugno dopo ben cinque<br />

ore di gioco ininterrotto. E poi le innumerevoli<br />

lezioni di danza a cura di Stefania Roverselli,<br />

Francesca Ponti, Sergio Canicossa, Alexandra<br />

Samojlova, Eleonora Volpato ed Erika Montagnoli,<br />

l’incontro sul<strong>la</strong> cultura Hip hop con Cristina<br />

Gallesi, l’arrivo rombante e curioso di una quindicina<br />

di macchine e<strong>la</strong>borate, <strong>la</strong> gara di moto cross<br />

organizzata da Fabio Caio<strong>la</strong> su un percorso creato<br />

appositamente per l’occasione e un festival delle<br />

arti marziali organizzato con passione da Matteo<br />

Mi<strong>la</strong>ni che ha allestito un ring professionale per<br />

fare esibire i suoi campioni. Alfio Montagnoli,<br />

invece, ha dato vita con il suo gruppo di<br />

Freebikers a una divertente e coinvolgente gimkana<br />

ciclistica, il Circolo ippico “Le Zagare” ha aperto<br />

le sue porte a bimbi e genitori curiosi, “Tre-V<br />

Service” ha riunito i soci con una scenografica<br />

passeggiata a cavallo tra le colline, mentre alcuni<br />

bambini con i loro genitori si sono tuffati in un’accesa<br />

sfida a basket e sui campi da calcio si sono<br />

svolti un torneo giovanile e uno femminile. Hanno<br />

partecipato anche il Ciclo Club di Guidizzolo con<br />

una prova di velocità fulminea a causa del maltempo,<br />

il Tennis club che ha programmato un torneo<br />

di tennis maschile e femminile under 10 e<br />

persino l’asilo comunale ha calcato le scene con<br />

uno spettacolo che ha avuto per protagonisti un<br />

centinaio di bimbi dai tre ai cinque anni.<br />

Anche le serate sono state un vero successo grazie<br />

all’alternarsi di diverse rappresentazioni come<br />

il saggio-spettacolo “Successo, fama, passione e<br />

38


fantasia” diretto da Stefania Roverselli e lo<br />

“Sporting Dance Galà” di Sergio Canicossa che ha<br />

portato le sue allieve di Cremona e una coppia di<br />

suoi allievi campioni italiani di tango argentino<br />

oltre ad ospitare le coreografie di Francesca Ponti;<br />

infine “Una serata per l’Africa”, spettacolo di poesia,<br />

danza e pittura di Marcel<strong>la</strong> Volcan durante il<br />

quale sono stati raccolti 1750euro destinati agli<br />

ospedali di Wamba e Tanguietà in Kenya e Benin.<br />

Nonostante tanta carne al fuoco gli appuntamenti<br />

previsti sarebbero stati ancora tanti, ma spesso<br />

volontà e destino seguono percorsi opposti…<br />

Lo sport e <strong>la</strong> vita ci hanno insegnato, ci insegnano<br />

e ci insegneranno sempre molte cose… colpiti<br />

da un dolore più grande di noi non ce <strong>la</strong> siamo<br />

proprio sentita di proseguire a pieno ritmo. Per<br />

questo da sabato 2 giugno abbiamo dato spazio<br />

so<strong>la</strong>mente alle attività che non potevamo annul<strong>la</strong>re<br />

per motivi contrattuali o comunque impossibili<br />

da disdire.<br />

Solo venerdì 29 giugno, grazie al direttivo<br />

dell’Avis, un pubblico di circa settecento persone<br />

ha potuto assistere a “Sportiva-mente Gran<br />

Finale”, una lunga serata di danza e moda realizzata<br />

grazie ai negozi “Animali amici” di Tre-V<br />

Service, “Gianburrasca” di Tania Sergi, “Giuly<br />

Jeans” di Giulia Pugliese”, “Le Clochard” di<br />

Davide Tosatori, “Calzature Massimo Grassi” e<br />

grazie alle scuole “Nuova Immagine” di Stefania<br />

Roverselli, “Ganxhe arte-danza” di Volta<br />

Mantovana, “Just Dance” di Cristina Gallesi e “il<br />

Cigno” di Castiglione.<br />

Dopo tanto <strong>la</strong>voro e tanta fatica il sentimento che<br />

accomuna gli organizzatori C<strong>la</strong>udia Morselli, Luca<br />

Bianchera, Gilberto Pozzi, presidente ed Ermes<br />

Pelizzo<strong>la</strong>, dirigente dell’Atletica Guidizzolese, e<br />

Giorgio Tedoldi, dirigente del Cam Guidizzolo, è<br />

quello di riconoscenza e ringraziamento verso tutti<br />

coloro che hanno dato il loro contributo. Per il<br />

Patrocinio: Comune di Guidizzolo, Pro Loco,<br />

Parrocchia di Guidizzolo, CSI, Coni e Fondazione<br />

Franco Bombana. Per l’organizzazione di corsi e<br />

tornei: Associazione artigiani, Associazione commercianti,<br />

Associazione agricoltori, Cai di<br />

Castiglione delle Stiviere, Ciclo Club 77 Guidizzolo,<br />

Circolo Ippico “Le Zagare”, Corpo Bandistico di<br />

Guidizzolo, “Cross Line” di Fabio Caio<strong>la</strong>,<br />

“Espressione in movimento” di Florian Cobelli e<br />

Sabina Castrini, Free Bikers Guidizzolo 2000,<br />

“Ganxhe arte-danza” di Volta Mantovana, Gruppo<br />

Volontari Guidizzolesi , il gruppo Basket di<br />

Guidizzolo, “JKTB” di Matteo Mi<strong>la</strong>ni, “Just Dance”<br />

di Cristina Gallesi, Ludicamente Mantova, Manuel<br />

de Cuba, “Nuova Immagine” di Stefania<br />

Roverselli, “Palestra Williams” di Wiliam Conti,<br />

Protezione Civile, “Sporting Dance” di Sergio<br />

Canicossa, Tre-V Service Srl. Per il sostegno, <strong>la</strong><br />

col<strong>la</strong>borazione e l’affiancamento nei <strong>la</strong>vori: Aido,<br />

Avis, tutto l’organico dell’AS Virus, Circolo Anspi<br />

“La Famiglia” soprattutto nel<strong>la</strong> persona di Davide<br />

Pasini, Isac e in partico<strong>la</strong>re Pao<strong>la</strong> Ramazzotti,<br />

l’Associazione Altri Mondi, Don Gianpaolo Ferri,<br />

Matteo Morandi,<br />

Emanuele Rodel<strong>la</strong> e<br />

Marco di Robe Italia per<br />

le luci, Marcel<strong>la</strong> Volcan,<br />

l’Eurotend di Ceresara<br />

per le strutture.<br />

Infine, per ultimi, ma<br />

non meno importanti,<br />

anzi fondamentali per <strong>la</strong><br />

buona riuscita del<strong>la</strong><br />

festa, tutti i 60 meravigliosi<br />

e straordinari<br />

ragazzi che si sono dati<br />

il turno in cucina, sui<br />

campi, in ufficio, sopra e<br />

sotto il palco, al sole a<br />

40 gradi e sotto una<br />

pioggia torrenziale, nei<br />

momenti di entusiasmo<br />

e soprattutto in quelli<br />

più tristi. A loro va tutta<br />

<strong>la</strong> nostra stima e riconoscenza<br />

con un partico<strong>la</strong>re<br />

saluto e abbraccio.<br />

www.sportiva-mente.it<br />

C<strong>la</strong>udia Morselli<br />

39


Istituto Statale d’Arte<br />

A cura del<strong>la</strong> Prof.ssa Fiorenza Travagliati<br />

“Note fuori registro”<br />

al<strong>la</strong> Torre Civica di Medole<br />

...”Un bello spettacolo di Arte e professionalità”...<br />

con queste parole Bruno Pesci, sindaco di<br />

Medole, ha salutato venerdì 8 Giugno il <strong>la</strong>boratorio<br />

artistico degli studenti e dei docenti<br />

dell’Istituto Statale d’Arte di Guidizzolo nel<strong>la</strong> sa<strong>la</strong><br />

del<strong>la</strong> locale Torre Civica. Il Comune di Medole ha<br />

presentato, con grande orgoglio, questa kermesse<br />

all’interno delle attività proposte in occasione<br />

del<strong>la</strong> mostra didattica, “Note fuori Registro” del<br />

prestigioso Istituto “Alessandro Dal Prato” inauguratasi<br />

nel<strong>la</strong> giornata di venerdì 1° Giugno. Nel<br />

corso del<strong>la</strong> prima delle due serate dedicate ai<br />

<strong>la</strong>boratori attivi, al<strong>la</strong> presenza dell’organizzatrice<br />

Prof.ssa Donatel<strong>la</strong> Lusenti, del Sindaco di Medole<br />

e del D.S. Prof. Antonio Piazza, alcuni studenti,<br />

coordinati dai docenti Proff. Sergio Banni e<br />

Vincenzo Denti, hanno eseguito su maglietta delle<br />

riproduzioni del<strong>la</strong> sezione geometrica del<strong>la</strong> Torre<br />

medolese: un <strong>la</strong>voro di rilievo architettonico ripreso<br />

su tessuto con uso estemporaneo del<strong>la</strong> tecnica<br />

di stampa serigrafica. Anche i presenti sono<br />

stati coinvolti e si sono cimentati nell’esecuzione,<br />

aiutati dallo studente Yuri Merlo che ha dato prova<br />

delle conoscenze acquisite, insegnando il<br />

“mestiere” del<strong>la</strong> serigrafia, divertimento misto al<br />

fare ed al termine dell’esibizione ognuno si é portato<br />

con sé il frutto dell’evento.<br />

Lo storico monumento gonzaghesco ha ospitato<br />

gli studenti del<strong>la</strong> sezione di decorazione pittorica<br />

che, sotto <strong>la</strong> guida del<strong>la</strong> Prof.ssa Sira Castagna,<br />

hanno dato vita ad un altro momento di <strong>la</strong>boratorio,<br />

con <strong>la</strong> produzione di graffiti e mosaici. Questa<br />

iniziativa, promossa dal Comune di Medole, dal<strong>la</strong><br />

Provincia di Mantova e dal Comune di Guidizzolo,<br />

si inserisce nel tour delle mostre didattiche che<br />

da qualche anno sono un punto di forza del<strong>la</strong><br />

Scuo<strong>la</strong> di Guidizzolo. “Note fuori Registro” rappresenta<br />

un’importante vetrina per esibire le opere di<br />

questi artisti in erba, ragazzi che ora stanno studiando<br />

le tecniche nelle aule sco<strong>la</strong>stiche, ma che<br />

nel prossimo futuro avranno modo di affermarsi in<br />

capo artistico e tecnico come già molti ex allievi<br />

prima di loro. L’Istituto Statale d’Arte con il suo<br />

Liceo d’Arte é espressione di progettualità e contenuti,<br />

talvolta anche provocatori, ma con il suo<br />

continuo rinnovarsi, pur nel<strong>la</strong> tradizione, ha saputo<br />

cogliere le sfide epocali, affrontandole con<br />

tempestività e competenza. Sapersi trasformare e<br />

garantire <strong>la</strong> qualità del <strong>la</strong>voro é da sempre l’obiettivo<br />

dell’Istituto di Guidizzolo che testimoni con <strong>la</strong><br />

professionalità del suo organico l’opera tracciata<br />

dal suo illustre fondatore Prof. Alessandro Dal<br />

Prato.<br />

40


Prima Messa solenne<br />

per don Matteo<br />

TU SEI SACERDOTE PER SEMPRE “Tu es sacerdos in æternum”. Così <strong>la</strong> Corale<br />

parrocchiale “Beata Vergine di Lourdes” ha intonato il canto finale del<strong>la</strong> prima<br />

solenne celebrazione eucaristica di don Matteo Pa<strong>la</strong>zzani nel<strong>la</strong> sua Guidizzolo.<br />

Una cerimonia aperta dai canti del coro dei giovani<br />

(bellissime le voci soliste di Giulia Gallina e<br />

Davide Gandini) e dal saluto del sindaco Graziano<br />

Pelizzaro che ha ricordato <strong>la</strong> “scelta di vita” di<br />

questo “giovane figlio di Guidizzolo che ha accolto<br />

una chiamata speciale”. Era dal 1941 che il nostro<br />

paese non aveva un sacerdote; fu don Giuseppe<br />

Bosio infatti ad essere ordinato prete quell’anno.<br />

Per don Adriano Avanzi, parroco in questa parte<br />

del<strong>la</strong> pianura mantovana dal 1971, una giornata<br />

memorabile: un “suo” giovane diventato prete<br />

che celebra <strong>la</strong> prima S. Messa di fronte a tutta <strong>la</strong><br />

comunità. E <strong>la</strong> commozione del sacerdote che<br />

probabilmente ha immaginato a lungo questo<br />

giorno è evidentissima. Come quel<strong>la</strong> dei genitori<br />

di don Matteo, dei fratelli e di tutti i parenti; degli<br />

amici c<strong>la</strong>sse 1982 ai quali erano stati riservati<br />

alcuni banchi per essere anche fisicamente vicini<br />

al loro compagno di giochi del<strong>la</strong> prima infanzia. Ad<br />

accompagnare don Matteo nel<strong>la</strong> celebrazione<br />

eucaristica i sacerdoti che in questi anni si sono<br />

avvicendati nel<strong>la</strong> parrocchia di Guidizzolo. Diaconi<br />

o vicari qui prima ancora che nascesse, chi era<br />

presente al suo battesimo, chi lo ha seguito alle<br />

elementari e poi coloro che lo hanno accompagnato<br />

negli anni di seminario. Sull’altare anche il<br />

diacono fra Enrico, guidizzolese, ordinato recentemente.<br />

La festa è iniziata con l’ingresso dei sacerdoti<br />

in una chiesa che a fatica è riuscita a contenere<br />

tutte le persone e dall’Inno al<strong>la</strong> Gioia intonato<br />

dal<strong>la</strong> Banda musicale che ha anche accompagnato<br />

alcuni canti liturgici. All’omelia don Crivelli,<br />

prendendo spunto dalle letture del<strong>la</strong> domenica, ha<br />

ricordato a tutti, e a don Matteo, come <strong>la</strong> nostra<br />

vita debba essere un continuo rendimento di grazie<br />

a Dio per i molti doni ricevuti (e quello del<br />

sacerdozio è un dono partico<strong>la</strong>re) concludendo,<br />

con S. Paolo: “…non sono più io che vivo, ma è<br />

Cristo che vive in me”. Don Matteo Pa<strong>la</strong>zzani è<br />

originario di Rebecco, frazione<br />

guidizzolese che tra<br />

’800 e ’900 ha dato al<strong>la</strong><br />

Chiesa quattro sacerdoti:<br />

don Angelo Gandini, parroco<br />

a Gabbiana, don Dante<br />

Scalori a Roverbel<strong>la</strong>, don<br />

Marcello Bellomi a Volongo<br />

e don Romolo Daeder a<br />

Rodigo, tutti sacerdoti del<strong>la</strong><br />

prima metà del ’900.<br />

Don Matteo al termine del<strong>la</strong><br />

Santa Messa ha ringraziato<br />

tutti coloro, dai familiari ai<br />

preti agli amici al<strong>la</strong> comunità,<br />

che gli sono stati vicini<br />

in questi anni e che poi si è<br />

intrattenuto con tutti sul<strong>la</strong><br />

piattaforma dove era in<br />

svolgimento <strong>la</strong> Festa<br />

dell’Oratorio.<br />

Sergio Desiderati<br />

41


<strong>Notizia</strong>rio del Corpo Bandistico di Guidizzolo - a cura di Francesca Cappa<br />

Estate 2007: una stagione intensa<br />

Il Corpo Bandistico di Guidizzolo, nato nel 1839,<br />

sta vivendo, da tre anni a questa parte, uno dei<br />

più rosei periodi dal<strong>la</strong> sua fondazione. L’ensemble<br />

ha visto aumentare il numero di componenti fino<br />

ai circa 60 del<strong>la</strong> “rosa” odierna, ha intrapreso rapporti<br />

con altre realtà del<strong>la</strong> Provincia, di altre regioni<br />

e si è fatta conoscere all’estero con grandi elogi<br />

da parte del pubblico e degli organizzatori.<br />

Per l’estate il Corpo Bandistico di Guidizzolo ha in<br />

programma numerosi impegni; ha già partecipato<br />

a numerose manifestazioni fra cui il 17 giugno a<br />

Guidizzolo per <strong>la</strong> Celebrazione del<strong>la</strong> prima Messa<br />

da parte di un sacerdote guidizzolese guidizzolese,<br />

il 23 Giugno ha organizzato uno scambio musicale<br />

con <strong>la</strong> Banda di Desenzano (BS) a Rebecco, il<br />

24 Giugno ha sfi<strong>la</strong>to fra gli app<strong>la</strong>usi per le vie di<br />

Solferino in ricordo al<strong>la</strong> famosa battaglia, il 1°<br />

luglio è stata presente per il il Campionato<br />

Regionale di ciclismo a Guidizzolo, il 6 Luglio ha<br />

suonato gli Inni di Italia e Giappone al Pa<strong>la</strong>bam di<br />

Mantova per <strong>la</strong> partita di World League di volley<br />

in diretta televisiva ed il 7 Luglio si è esibita in un<br />

app<strong>la</strong>uditissimo concerto in piazza a Medole,<br />

mentre i prossimi impegni saranno il 7 Settembre<br />

in un concerto di prestigio sul Lago di Garda alle<br />

ore 21.00 a Rivoltel<strong>la</strong> del Garda (BS) e chiuderà<br />

l’estate con un ulteriore concerto serale nel<strong>la</strong> piazza<br />

di Ceresara.<br />

L’organico del gruppo, composto da numerosi giovani<br />

allievi del<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> di musica, è completo e<br />

vanta il fatto di non essere composto da “esterni”,<br />

ossia è composto da elementi che settimanalmente<br />

partecipano alle prove. Il programma da<br />

concerto spazia da arrangiamenti di musica c<strong>la</strong>ssica<br />

(Overture 1812) e operistica (Carmen) a<br />

musica da film (G<strong>la</strong>diatore, Il Principe d’Egitto, La<br />

vita è bel<strong>la</strong>) senza tra<strong>la</strong>sciare musica originale per<br />

banda, brani del Premio Oscar Ennio Morricone e<br />

con un solista speciale, <strong>la</strong> fisarmonica del prof.<br />

Davide Azzini che proporrà il celebre “Carnevale di<br />

Venezia” con grande virtuosismo.<br />

Circolo Diapason - Corpo Bandistico:<br />

una felice col<strong>la</strong>borazione<br />

Per il Circolo Musicale “Diapason” di Guidizzolo è<br />

stato un anno sco<strong>la</strong>stico ricco di impegni e di<br />

grandi soddisfazioni. Il Circolo è nato per diffondere<br />

<strong>la</strong> cultura musicale nel territorio attraverso<br />

corsi di musica ad indirizzo bandistico e non,<br />

organizzazione di concerti ed eventi musicali, visite<br />

guidate ai più importanti luoghi di diffusione<br />

musicale.<br />

Dal 2005, anno di fondazione, il presidente è<br />

Nico<strong>la</strong> Ferraresi, goitese, che ci esprime il programma<br />

attuato e i futuri impegni: “E’ con grande<br />

soddisfazione ed orgoglio che io e il Consiglio<br />

Direttivo portiamo avanti le attività del Circolo<br />

Diapason; abbiamo notato da subito grande interesse<br />

ed entusiasmo da parte del paese di<br />

Guidizzolo e dell’Amministrazione Comunale, ma<br />

non pensavamo certo di arrivare a quasi 200<br />

iscritti dopo nemmeno 2 anni di fondazione.<br />

Abbiamo più di cento ragazzi ed adulti che frequentano<br />

i nostri corsi presso le scuole di<br />

Guidizzolo e Gazoldo degli Ippoliti ed oltre 10 insegnanti<br />

professionisti che ci aiutano a far crescere<br />

in modo esponenziale le idee e le attività.<br />

Nell’anno sco<strong>la</strong>stico passato, oltre ai corsi musicali,<br />

abbiamo organizzato una rassegna di concerti<br />

itineranti a Guidizzolo, abbiamo portato persone<br />

all’Arena di Verona durante <strong>la</strong> Stagione Areniana e<br />

soprattutto abbiamo organizzato il Primo Stage<br />

musicale per giovani musicisti, rivolto ai nostri<br />

ragazzi per educarli non solo al<strong>la</strong> vita musicale ma<br />

anche ai rapporti sociali con ragazzi di diverse età<br />

ed adulti accompagnatori. Posso assicurare che è<br />

stata un’esperienza indimenticabile”.<br />

42


Ci sarà un nuovo Stage “Certo, a fine Agosto partiremo<br />

aggiungendo un giorno rispetto l’anno passato.<br />

Qui <strong>la</strong> neonata Young Band del Circolo si esibirà<br />

nel<strong>la</strong> splendida cornice del Parco<br />

dell’Adamello”.<br />

Ricordando che per partecipare alle attività del<br />

“Diapason” bisogna iscriversi presso <strong>la</strong> Segreteria<br />

in via Carlo Alberto dal<strong>la</strong> Chiesa, 8 il giovedì dalle<br />

16 alle 18 (oppure tel. 346/0181382).<br />

I prossimi appuntamenti:<br />

“Boheme” all’Arena di Verona il 27 luglio, “Il<br />

Barbiere di Siviglia” all’Arena di Verona l’11 <strong>agosto</strong>.<br />

Entrambe le partenze da Gazoldo e Guidizzolo<br />

in secondo pomeriggio. Per entrambi verràù distribuito<br />

materiale informativo sull’opera in visione.<br />

Per aderire tel. 346 0181382.<br />

CIRCOLO DIAPASON<br />

COMUNE DI GUIDIZZOLO<br />

Assessorato al<strong>la</strong> Biblioteca,<br />

Teatro e manifestazioni culturali<br />

ALL'ARENA DI VERONA<br />

SABATO 11 AGOSTO 2007<br />

partenza nel pomeriggio da Piazzale Marconi<br />

ISCRIZIONI FINO<br />

AL 10 AGOSTO<br />

Per informazioni e prenotazioni:<br />

Circolo Diapason: 346 0181382<br />

Biblioteca di Guidizzolo: 0376 840435<br />

43


Notizie<br />

dall’Amministrazione<br />

A CURA DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI GUIDIZZOLO<br />

Presentato il libro di Massimo Marocchi<br />

IL RACCONTO DELLA SECONDA GUERRA D'INDI-<br />

PENDENZA<br />

Chiunque - turista, studioso, storico, militare,…<br />

curioso - varchi <strong>la</strong> soglia del Tempio-Ossario di<br />

Solferino, ex chiesa parrocchiale di “S. Pietro in<br />

vincoli” - ora santuario di pietà, memoria, eroismo,<br />

monito - è accolto dall’invito altissimo,<br />

solenne palpitante dal bianco marmo delle quattro<br />

<strong>la</strong>pidi poste all’ingresso sulle pareti <strong>la</strong>terali interne,<br />

in lingua francese, tedesca, <strong>la</strong>tina e italiana.<br />

E subito <strong>la</strong> visita si fa pellegrinaggio.<br />

Alle commiste reliquie dei prodi<br />

porgete fiori<br />

innalzate preci<br />

nemici in battaglia<br />

nel silenzio del sepolcro<br />

affratel<strong>la</strong>ti riposano<br />

In piena sintonia di stile - con sobrietà, quindi,<br />

senza trionfalismi, ma con convinzione e condivisione<br />

- Guidizzolo e Rebecco hanno celebrato il<br />

148° anniversario del<strong>la</strong> Battaglia di Solferino e<br />

San Martino ( 24 Giugno 1859 ).<br />

Il <strong>la</strong> all’intensa giornata commemorativa - il 23<br />

Giugno u.s. - è stato dato nel<strong>la</strong> sa<strong>la</strong> consiliare<br />

comunale con <strong>la</strong> presentazione del libro di<br />

Massimo Marocchi, “Il racconto del<strong>la</strong> seconda<br />

guerra d’indipendenza”, pubblicato da Gaspari<br />

Editore, Udine, con il qualificato contributo di<br />

C<strong>la</strong>udia Dal Prato Design Studio nel<strong>la</strong> realizzazione<br />

del progetto editoriale.<br />

Nel<strong>la</strong> sa<strong>la</strong> gremita di pubblico attento e coinvolto,<br />

in apertura, il Sindaco Graziano Pelizzaro ha rivolto<br />

parole di cordiale benvenuto e di viva riconoscenza<br />

ai graditi ospiti presentandone l’alto profilo:<br />

il dott. Fausto Fondrieschi, presidente del<strong>la</strong><br />

Società “Solferino e San Martino”, prefatore dell’opera,<br />

e l’autore del libro, lo storico prof.<br />

Massimo Marocchi. Con tocco preciso e discreto<br />

il Sindaco ha, poi, inteso sottolineare l’importante<br />

coinvolgimento del territorio di Guidizzolo -<br />

Rebecco in partico<strong>la</strong>re, come attestano cippi e<br />

<strong>la</strong>pidi sul posto, e già anticipato da “La <strong>Notizia</strong>”<br />

con un servizio dettagliato e documentato -, nel<br />

teatro del<strong>la</strong> Battaglia passata al<strong>la</strong> storia con il<br />

nome di Solferino e San Martino.<br />

Il dott. Fondrieschi, prendendo quindi <strong>la</strong> paro<strong>la</strong>, ha<br />

ringraziato il comune di Guidizzolo e il Centro<br />

Culturale “San Lorenzo” per <strong>la</strong> partecipazione<br />

all’iniziativa, voluta dal<strong>la</strong> Società “Solferino e San<br />

Martino”, di ricordare adeguatamente con l’opera<br />

di Marocchi <strong>la</strong> seconda guerra d’Indipendenza,<br />

evento che va ben al di là dei territori coinvolti e<br />

si colloca tra quelli determinanti per<br />

l’Indipendenza Italiana, abbracciando l’intero<br />

periodo napoleonico, dall’attentato di Felice Orsini<br />

44


fino al<strong>la</strong> morte di Napoleone III. Interessante e<br />

nuovo il modo di “raccontare” una pagina di storia<br />

così importante, ha poi sottolineato il presidente<br />

del<strong>la</strong> Società “Solferino e San Martino”: non in<br />

stile tecnico per addetti ai <strong>la</strong>vori… militari e difficile,<br />

se non noioso, per i profani, né encomiastico,<br />

oleografico o retorico, ma secondo una luce più<br />

giusta, più realistica, più “storica” attraverso le<br />

testimonianze delle persone direttamente coinvolte,<br />

con <strong>la</strong> rappresentazione, da vero storico, di<br />

fatti documentati, circostanziati, senza cedere a<br />

tentazioni enfatiche o epiche. Un quadro di luci,<br />

quindi, ma anche di ombre.<br />

L’autore, non senza aver prima ringraziato quanti<br />

hanno voluto e reso possibile l’opera, ha presentato<br />

il suo <strong>la</strong>voro. Delineata <strong>la</strong> cornice dei territori<br />

interessati, degli stati e dei sovrani coinvolti, del<strong>la</strong><br />

dislocazione e dei movimenti degli eserciti belligeranti<br />

e dei re<strong>la</strong>tivi quartieri generali, Marocchi si è<br />

soffermato sul quadro raffigurato dal<strong>la</strong> sua opera.<br />

E’ il racconto del<strong>la</strong> guerra vissuta sul campo nei<br />

suoi aspetti… “ordinari”: <strong>la</strong> vita nell’accampamento<br />

di giovani, giovanissimi soldati, volontari;<br />

le fatiche, le ma<strong>la</strong>ttie, le armi, i combattimenti, le<br />

ferite, <strong>la</strong> morte: l’uomo sotto <strong>la</strong> divisa; ma anche<br />

le popo<strong>la</strong>zioni coinvolte e i loro terreni occupati, i<br />

loro beni - grano, piante, foraggi, stalle - sequestrati,<br />

distrutti. Atti di eroismo, di pietà, ma anche<br />

di meschinità: una pagina, in fondo, di… “quotidiana”,<br />

“normale” umanità… in guerra. Sono questi<br />

gli aspetti, peraltro finora poco noti, che coinvolgono<br />

il lettore, attinti a fonti dirette, documentate,<br />

del tempo con ricerche, consultazioni, accertamenti,<br />

quali lettere di soldati, corrispondenze,<br />

cronache degli inviati di guerra, giornali, riviste,<br />

anche illustrate da disegnatori - i… fotoreporter<br />

del tempo -, oltre ai bollettini, ai rapporti tatticomilitari<br />

degli Stati Maggiori, agli interventi dei<br />

Comandanti dei vari Corpi, interessanti, ma già<br />

abbondantemente pubblicati. E il racconto si fa<br />

vivo, avvincente e coinvolgente dal momento che<br />

le vicende sono spesso narrate dagli stessi protagonisti<br />

o da testimoni.<br />

Prima di concludere il suo intervento il prof.<br />

Marocchi ha evidenziato due fatti salienti avvenuti<br />

proprio in territorio guidizzolese: <strong>la</strong> morte del<br />

colonnello Carl principe di Windischgraetz nei<br />

pressi di Casa Nova e l’animata disputa tra il<br />

maresciallo Canrobert e il generale Niel, comandanti<br />

rispettivamente del terzo e quarto Corpo<br />

dell’Armata Francese, nel<strong>la</strong> chiesa di Rebecco,<br />

con il tetto sfondato, <strong>la</strong> notte di quel 24 Giugno.<br />

Il sindaco Pelizzaro ha poi letto alcuni passaggi del<br />

contributo predisposto dal prof. Giovanni<br />

Zangobbi, purtroppo assente, per sottolineare <strong>la</strong><br />

validità grazie allo stile di scrittura, piano, preciso,<br />

ma non pedante, e per l’ango<strong>la</strong>tura, oltre che per<br />

<strong>la</strong> documentazione, del<strong>la</strong> pregevole opera di<br />

Marocchi, di sicuro interesse anche per <strong>la</strong> scuo<strong>la</strong><br />

media inferiore.<br />

E’ quindi seguito con interventi diversi del prof.<br />

Costantino Cipol<strong>la</strong> un vivace dibattito di approfondimento.<br />

Il prof. Massimo Marocchi, in chiusura,<br />

ha precisato <strong>la</strong> sua posizione circa il numero complessivo<br />

dei caduti del<strong>la</strong> storica Battaglia, motivo<br />

primo del<strong>la</strong> discussione, indicandolo tra i 10-<br />

12mi<strong>la</strong> - secondo altri, anche molti di più -, ma<br />

aspetto, questo, per tanti motivi difficile, tra l’altro,<br />

da definire, e comunque secondario dal<br />

momento che quel<strong>la</strong> fu sicuramente una sconvolgente<br />

tragedia: <strong>la</strong> carneficina che impressionò…<br />

Henri Dunant a tal punto da indurlo a fondare <strong>la</strong><br />

Croce Rossa.<br />

Filippo Cerini<br />

Un momento del<strong>la</strong> presentazione del libro<br />

Lo sparo a “salve” presso <strong>la</strong> <strong>la</strong>pide a ricordo del<strong>la</strong><br />

Battaglia nel<strong>la</strong> località Baite presso Rebecco<br />

Un momento dell’esibizione del<strong>la</strong> Banda di Desenzano del<br />

Garda a chiusura del<strong>la</strong> giornata commemorativa<br />

45


Una Biblioteca per tutti,<br />

tutte le Biblioteche per te<br />

C'è un’importante novità per le biblioteche mantovane:<br />

arriva <strong>la</strong> tessera-lettore unica provinciale,<br />

vero e proprio “salto di qualità” per i servizi di pubblica<br />

lettura che, negli ultimi, anni hanno visto<br />

maturare sempre più consensi.<br />

Le biblioteche, già da tempo, <strong>la</strong>vorano in rete con<br />

l’obiettivo di costruire un unico grande patrimonio<br />

di conoscenza e di informazione, a cui tutti i cittadini,<br />

senza distinzione, possano avere accesso.<br />

Di questi sforzi, il risultato sicuramente più gradito<br />

ai lettori è il<br />

prestito interbibliotecario:<br />

servizio che<br />

consente di<br />

ottenere a<br />

prestito libri o<br />

multimediali<br />

posseduti<br />

dalle altre<br />

biblioteche,<br />

rivolgendosi<br />

al<strong>la</strong> propria, in<br />

non più di tre<br />

giorni dal<strong>la</strong><br />

richiesta. I<br />

prestiti interbibliotecari<br />

crescono ininterrottamente<br />

dal 2002,<br />

anno di attivazione<br />

del<br />

servizio, e nel<br />

2006 si sono<br />

superate le<br />

40.000 richieste<br />

nel<strong>la</strong> provincia.<br />

Forse non tutti sanno invece che le biblioteche<br />

programmano insieme gli acquisti in modo da<br />

estendere e diversificare e mantenere aggiornata<br />

quanto più possibile l’offerta ai propri lettori.<br />

Ma di che numeri si par<strong>la</strong><br />

Si par<strong>la</strong> di quasi un milione di documenti tra libri,<br />

dvd ed altri multimedia, più di trecentomi<strong>la</strong> titoli<br />

tra cui scegliere, diecimi<strong>la</strong> nuovi titoli in più ogni<br />

anno.<br />

E’ importante inoltre sottolineare che le biblioteche<br />

si pongono l’obiettivo di soddisfare ogni esigenza<br />

di lettura: in biblioteca troverete <strong>la</strong> narrativa<br />

(autori c<strong>la</strong>ssici, contemporanei, letterature di<br />

genere). Di rilievo sono le raccolte di storia, arte,<br />

filosofia e religione, psicologia ed educazione.<br />

Speciale considerazione è rivolta ai manuali e alle<br />

guide “per fare”: le guide turistiche, <strong>la</strong> cura del<strong>la</strong><br />

vita familiare, l’hobbistica ed il tempo libero, lo<br />

sport, l’informatica.<br />

In questo orizzonte, le tessere portano ad un livello<br />

più alto il grado di attenzione verso il lettore.<br />

Innanzitutto, <strong>la</strong> tessera è unica per l’intera provincia.<br />

E’ sufficiente essere iscritto in una biblioteca<br />

per avere diritto ai servizi di tutte le biblioteche<br />

mantovane. Basta portar<strong>la</strong> con sé per essere riconosciuto<br />

ed abilitato.<br />

Non solo, dunque, si può usare <strong>la</strong> propria biblioteca<br />

per avere accesso al patrimonio di tutte le<br />

altre; con <strong>la</strong> tessera si può, con un’unica iscrizione,<br />

usufruire dei servizi di tutte le biblioteche.<br />

Ma c’è di più. Il codice riportato sul<strong>la</strong> tessera consente<br />

ad ogni utente di utilizzare i servizi del<strong>la</strong><br />

biblioteca anche da casa propria, via internet.<br />

Ogni lettore iscritto dispone infatti di uno spazio<br />

personale riservato sul sito<br />

www.biblioteche.mn.it e, accedendo al catalogo,<br />

potrà: prenotare libri e dvd, verificare in tempo<br />

reale <strong>la</strong> situazione dei prestiti e delle richieste in<br />

corso, effettuare proroghe, salvare ricerche e<br />

bibliografie proprie, fare proposte di acquisto,<br />

richiedere informazioni e ricerche bibliografiche<br />

personalizzate.<br />

A questo si aggiunge un’ulteriore opportunità: con<br />

l’iniziativa “Ad ogni lettore il suo libro”, chi lo<br />

volesse può ricevere una newsletter mensile con<br />

<strong>la</strong> segna<strong>la</strong>zione di tutte le novità di proprio interesse<br />

che le biblioteche mantovane hanno acquistato,<br />

per non rimanere mai a corto di buone letture.<br />

46<br />

ULTIMISSIME<br />

Con il prossimo mese di ottobre <strong>la</strong> Biblioteca Comunale cambierà sede. Il Comune ha infatti affittato allo<br />

scopo uno stabile in Via IV Novembre di proprietà del Sig. Remo Stanghellini. “La decisione di giungere<br />

ad affittare dei locali invece di procedere al<strong>la</strong> realizzazione di una nuova sede, ci dice il sindaco<br />

Graziano Pelizzaro, è stata attentamente valutata. Non potevamo più rimanere nel<strong>la</strong> vecchia sede, troppo<br />

picco<strong>la</strong> ed inadeguata all'ottimo servizio che viene svolto. Una nuova costruzione, da una valutazione<br />

minima, sarebbe costata all'incirca 500.000 euro, cifra attualmente non sostenibile per le casse<br />

comunali in previsione di intervenire in maniera consistente sull'edilizia sco<strong>la</strong>stica. La forma dell'affitto,<br />

sia per i locali che per gli arredi, ci è pertanto parsa quel<strong>la</strong> allo stato sicuramente attuabile. L'alternativa<br />

era solo quel<strong>la</strong> di conge<strong>la</strong>re i servizi attuali nel campo del<strong>la</strong> cultura senza <strong>la</strong> minima possibilità di espandere<br />

come invece ci viene continuamente sollecitato dal gradimento dell'utenza”. La nuova ha una<br />

superficie di circa 370 c0ntro i 170 attuali. Nel<strong>la</strong> prossima edizione saremo sicuramente più precisi.

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