N.73 agosto (5,08Mb Pdf) - la Notizia
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GUIDIZZOLO MN - BIMESTRALE DI ATTUALITA’, CRONACA, CULTURA E POLITICA N. 73 - AGOSTO 2007<br />
Direttore responsabile Andrea Dal Prato - Anno XIII - Tariffa R.O.C.: ”Poste Italiane s.p.a. - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27-02-2004 n° 46) art. 1 comma 1, DCB - Brescia - Euro 0,20<br />
9 luglio 2007<br />
ore 17,38<br />
Campionato<br />
Regionale<br />
Giovanissimi<br />
Sportiva-mente<br />
2007
sommario<br />
3 Editoriale - La disponibilità, l’operosità e il senso civico...<br />
5 Ciao, Cristian<br />
6 9 luglio 2007 ore 17,38 immagini e impressioni<br />
12 Intervista al vicesindaco<br />
14 Campionato Regionale Giovanissimi<br />
15 La Scuo<strong>la</strong> non ci ha guadagnato!<br />
16 Percorso ciclo-pedonale<br />
18 Salute<br />
20 Psicologia<br />
22 Le ricette<br />
23 Cronaca<br />
26 Noi e <strong>la</strong> legge<br />
27 Noi e il fisco<br />
28 Arte e dintorni<br />
36 Spazio giovani<br />
37 Games area<br />
38 Sportiva-mente 2007<br />
40 Istituto Statale d’Arte<br />
41 Prima Messa solenne per don Matteo<br />
42 Tacabanda<br />
44 Amministrazione Comunale<br />
46 Una Biblioteca per tutti...<br />
In copertina:<br />
9 luglio 2007: il tornado su<br />
Guidizzolo<br />
23 giugno 2007<br />
Baite presso Rebecco,<br />
cerimonia a ricordo del<strong>la</strong> Battaglia<br />
del 1859<br />
2<br />
TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI: Informativa ai sensi del d. lgs n. 196 del 30-06-2003<br />
I dati in possesso del<strong>la</strong> redazione de "<strong>la</strong> <strong>Notizia</strong>" sono forniti direttamente dagli interessati o estratti da elenchi pubblici: ovvero in nostro<br />
possesso anteriormente all'8-5-1997. Gli interessati possono chiedere <strong>la</strong> cancel<strong>la</strong>zione, il blocco, l'aggiornamento o l'integrazione dei<br />
dati od opporsi al trattamento stesso.
editoriale<br />
Andrea Dal Prato<br />
Delle intemperanze del<strong>la</strong> natura siamo abituati a leggere sui libri, a vedere nei documentari, attraverso<br />
i racconti, i discorsi riportati, mai ci saremmo aspettati che <strong>la</strong> grande furia del<strong>la</strong> natura si<br />
abbattesse anche sul<strong>la</strong> nostra Guidizzolo.<br />
Sessanta interminabili secondi. Sessanta brevissimi istanti sufficienti per distruggere tutto quello<br />
che <strong>la</strong> tromba d'aria incontrava sul suo cammino. Si sono visti ciclisti “vo<strong>la</strong>re” contro muri o<br />
cancel<strong>la</strong>te, pedoni sbattuti contro pi<strong>la</strong>stri e piante oppure investiti da ogni genere di oggetti; auto<br />
spostate di decine di metri, cortili e strade riempiti di mattoni, tegole, assi o travi di legno, canali<br />
e <strong>la</strong>miere, e poi ancora piante divelte e pali del<strong>la</strong> luce accartocciati. Tetti spazzati via, veloci a<br />
vo<strong>la</strong>re come petali di un fiore spogliato da un colpo d'aria: un vero inferno per le oltre 500 case<br />
colpite, anche se, fortunatamente, non ci sono stati feriti gravi, solo tredici contusi e con prognosi<br />
di pochi giorni.<br />
Possiamo chiamarlo miracolo<br />
Pochi minuti e poi il silenzio. La gente è uscita dalle case per vedere cosa fosse accaduto, quasi<br />
senza rendersi conto del<strong>la</strong> furia distruttrice del tornado, poi piano piano con incredulità crescente<br />
e sgomento ha capito <strong>la</strong> gravità del disastro.<br />
Pochi minuti e <strong>la</strong> macchina dei soccorsi ha preso il via. I Carabinieri hanno bloccato <strong>la</strong> statale<br />
per spostare le macchine di traverso, provvedere allo spostamento del materiale, control<strong>la</strong>re<br />
alcune case perico<strong>la</strong>nti. La Protezione Civile ha dispiegato le proprie forze, i volontari si sono<br />
sparsi ovunque dando segno di una rapidità ed efficienza certamente non dovute al caso, ma ad<br />
una preparazione attenta e mirata, riprova di un impegno costante e di una struttura organizzativa<br />
di primordine. Come i<br />
Carabinieri anche i Vigili del<br />
Fuoco, altrettanto celeri nel<br />
La disponibilità,<br />
l'operosità e il senso<br />
civico dei Guidizzolesi<br />
prendere in mano <strong>la</strong> situazione,<br />
hanno individuato le<br />
case perico<strong>la</strong>nti e posto<br />
tutto in sicurezza. Nel frattempo,<br />
dal cielo, gli elicotteri<br />
perlustravano <strong>la</strong> zona<br />
per individuare i punti dove<br />
intervenire con più urgenza.<br />
Il Sindaco è stato messo a dura prova ma l'organizzazione “unità di crisi” ha funzionato bene, per<br />
36 ore, ininterrottamente. I Vigili e <strong>la</strong> Protezione Civile non hanno avuto un momento di sosta. In<br />
poche ore sono stati allestiti oltre cento posti letto, alcuni hanno potuto usufruire del<strong>la</strong> disponibilità<br />
del<strong>la</strong> Casa di Riposo, altri, forse i più, sono stati accolti da parenti e amici.<br />
La prima notte è stata lunga: i rumori, il sonno che tardava a venire, i pensieri e <strong>la</strong> disperazione<br />
di chi poi avrebbe dovuto fare i conti con migliaia di euro di danni. Pochi hanno dormito, anche<br />
nei bambini lo stato di agitazione perdurava perché i loro occhi e il loro sentire attento e sensibile<br />
si specchiava in quello delle loro madri e dei loro padri.<br />
Subito, senza attendere che i politici dichiarassero lo “stato di ca<strong>la</strong>mità”, senza aspettare di<br />
avere anche <strong>la</strong> minima speranza di ottenere dallo Stato un aiuto tutti si sono messi all'opera. Ha<br />
davvero dell'incredibile <strong>la</strong> col<strong>la</strong>borazione che, in questo frangente, è nata tra parenti, amici oppure<br />
vicini di casa. Tutti al <strong>la</strong>voro a<strong>la</strong>cremente in un meccanismo perfetto in cui ognuno forniva il<br />
proprio contributo, senza risparmiarsi. Le imprese artigiane, le più richieste per riparare i danni<br />
causati dal<strong>la</strong> tromba d'aria, si sono rese immediatamente disponibili per i casi più gravi, con una<br />
operosità davvero unica. Il paese si è mobilitato nel<strong>la</strong> sua interezza, riuscendo a fare in pochi<br />
giorni ciò che normalmente avrebbe richiesto mesi e mesi e dopo dieci giorni dall'evento<br />
Guidizzolo si offre agli occhi dello “straniero di passaggio” come un cantiere in fase di conclusione<br />
dei <strong>la</strong>vori.<br />
Ma a fianco di tanta operosa disponibilità e al comune mobilitarsi di tutti, anche di quanti non<br />
erano stati coinvolti nel disastro, non dobbiamo dimenticare un altro aspetto fondamentale in<br />
queste occasioni: il senso civico. Di questo ne sono testimoni i Carabinieri i quali, pur continuando<br />
nell'opera di sorveglianza e pattugliamento, soprattutto notturno, non hanno ricevuto alcuna<br />
segna<strong>la</strong>zione di furti. Il temuto “sciaccal<strong>la</strong>gio” grazie al<strong>la</strong> continua sorveglianza e al<strong>la</strong> civiltà dei<br />
guidizzolesi non si è verificato.<br />
E questo, credo proprio, sia un miracolo nel miracolo!<br />
3
N U M E R I<br />
U T I L I<br />
ENTI<br />
AMBULATORI MEDICI<br />
DIRETTORE<br />
RESPONSABILE<br />
Andrea Dal Prato<br />
CAPO REDATTORE<br />
Graziano Pelizzaro<br />
REDAZIONE<br />
Elisa Corradi<br />
Marco Badini<br />
Marika Busca<br />
Sergio Desiderati<br />
Elodio Perani<br />
Giovanni Zangobbi<br />
COLLABORATORI<br />
Giorgio Arienti<br />
Giulia Avanzi<br />
Francesca Cappa<br />
Francesca Cargnoni<br />
Cristina Delmenico<br />
Francesco Gandellini<br />
Martina Grandelli<br />
Laura Leorati<br />
Francesca Lugoboni<br />
Antonio Ma<strong>la</strong>gutti<br />
Franco Mondadori<br />
Luca Piazza<br />
Mariavittoria Spina<br />
Giulia Stuani<br />
Davide Truzzi<br />
MUNICIPIO - tel. 0376 819201<br />
E-mail: info@comune.guidizzolo.mn.it<br />
CARABINIERI - tel. 0376 819006 - 112<br />
VIGILI URBANI - tel. 0376 840241<br />
ARCALGAS (METANO) - tel. 0376 818443<br />
BIBLIOTECA COMUNALE - tel. 0376 840435<br />
TEATRO COMUNALE - tel. 335 422406<br />
ORATORIO SAN LORENZO - tel. 335 1211999<br />
FONDAZIONE “V. RIZZINI” - tel. 0376 819120<br />
ISTITUTO COMPRENSIVO - 0376 819049 - 819059<br />
ISTITUTO STATALE D’ARTE - tel. 0376 819023<br />
PARROCCHIA BIRBESI - tel. 0376 819602<br />
PARROCCHIA GUIDIZZOLO - tel. 0376 819052<br />
POSTE E TELEGRAFI - tel. 0376 840091<br />
SISAM (ACQUEDOTTO) - 800 859370 - 0376 771869<br />
PROTEZIONE CIVILE - tel. 0376 847388<br />
PRENOTAZIONE AMBULANZA - tel. 349 8608653<br />
UFFICI COMUNALI<br />
ORARIO DI APERTURA<br />
Da lunedì a venerdì: dalle 10 alle 13<br />
Sabato: dalle 10 alle 12<br />
Ufficio Tecnico:<br />
lunedì e mercoledì dalle 10 alle 12,30<br />
sabato dalle 10 alle 12<br />
Assistente sociale:<br />
martedì e venerdì dalle 10 alle 13<br />
BIBLIOTECA<br />
• Dr.ssa Ghisolfi Emi<br />
Prenotazione visite: 0376 689604 (8,30-12,30)<br />
Ambu<strong>la</strong>torio 0376 840433 - abitazione 0376 818011<br />
Cell. 333 8356733<br />
Lun. Giov. Ven.: dalle 16 alle 19 (su appuntamento)<br />
Mar. Mer. Gio.: dalle 10 alle 13<br />
• Dr. Galvani Orfeo Valerio<br />
Prenotazioni visite: 0376 819794<br />
Ambu<strong>la</strong>torio 0376 819794 - abitazione 0376 819096<br />
Lun. Mar. Mer. Gio.: dalle 9,30 alle 12,30<br />
Mer. Ven.: dalle 16,30 alle 19,30 (su appuntamento)<br />
• Dr. Ponti Giuliano<br />
Ambu<strong>la</strong>torio 0376 819475 - abitazione 0376 819177<br />
Lun. Mar. Mer. Ven.: dalle 10 alle 12,30<br />
Giovedì: dalle 16,30 alle 19<br />
• Dr. ssa Gatti Ange<strong>la</strong><br />
presso l’AVIS di Guidizzolo - tel. 338 2619350<br />
Lunedì - Mercoledì - Venerdì: dalle 17,30 alle 18,30<br />
Ambu<strong>la</strong>torio Medole - tel. 0376 898109<br />
Lun. Merc. Ven. : dalle 10,30 alle 12<br />
Mar. Gio.: dalle 17,30 alle 19<br />
• Pediatra di base D.ssa Schena Stel<strong>la</strong><br />
presso l’AVIS di Guidizzolo<br />
Per appuntamenti tel. 3491047387<br />
Lun. Mart. Giov.: dalle 9,30 alle 12,30<br />
Merc.: dalle 16 alle 19 - Ven.: dalle 14 alle 17<br />
• Pediatra di base D.ssa Cavalli Giancar<strong>la</strong><br />
Per appuntamenti tel. 0376 868173<br />
PROGETTO GRAFICO<br />
C<strong>la</strong>udia Dal Prato<br />
EDITORE<br />
Centro Culturale<br />
"San Lorenzo"<br />
via Bruno Rodel<strong>la</strong> 34-A<br />
46040 Guidizzolo (MN)<br />
Tel. 348 3115232<br />
e-mail:<br />
redazione@<strong>la</strong>notiziaguidizzolo.com<br />
R. O. C.: N° 9434 del 16-10-00<br />
Aut. Tribunale di MN N° 8/95<br />
del 30-05-1995<br />
Stampa:<br />
GVM - Volta Mantovana<br />
Cellofanatura e spedizione<br />
postale Coop Service s.c.r.l.<br />
Virle Treponti (BS)<br />
COSTO MODULI<br />
1 modulo verticale:<br />
mm 60 x 39 € 40,00<br />
2 moduli orizzontali:<br />
mm 60 x 82 € 65,00<br />
4 moduli orizzontali:<br />
mm 60 x 170 € 100,00<br />
1/2 pagina:<br />
mm 124 x 170 € 160,00<br />
ORARIO DI APERTURA<br />
merc. - ven. 9-12 (estivo) 9-12 (inv.)<br />
lun. - mar. - giov. 15-19 (estivo) 14,30 -18,30 (inv.)<br />
ASSOCIAZIONI<br />
Ass. Naz Carabinieri - tel. 338 2507927<br />
Amici di Rebecco - tel. 0376 819678<br />
AIDO - tel. 0376 223001<br />
AVIS - tel. 0376 840177<br />
Altri Mondi - tel. 0376 819478<br />
Anspi Birbesi - tel. 0376 849602<br />
Anspi Guidizzolo - tel. 0376 819052<br />
Arca - tel. 0376 818417<br />
Associazione Artigiani - tel. 0376 819528<br />
Associazione Commercianti - tel. 0376 818494<br />
Calcio Guidizzolo - tel. 0376 818291<br />
Ciclo Club 1977 - tel. 0376 818189<br />
Cooperativa “Orizzonti” - tel. 0376 847326<br />
Corale B.V. Di Lourdes - tel. 0376 819052<br />
Corpo Bandistico - tel. 0376 840090<br />
CSE-Anffas - Rebecco - tel. 0376 818253<br />
Freebikers Guidizzolo 2000 - tel. 0376 818344<br />
Gruppo Alpini Guidizzolo - tel. 0376 819516<br />
GVG-Gruppo Volontari - tel. 0376 818240<br />
Pescasportiva Guidizzolese - tel. 0376 819064<br />
Tennis Club Guidizzolo - tel. 0376 818382<br />
ORATORIO S. LORENZO<br />
NUMERO VERDE FARMACIE DI TURNO<br />
tel. 800-228521<br />
SANTE MESSE<br />
GUIDIZZOLO<br />
Feriali: 7,30 - 18 (invernale 17,30)<br />
Prefestivi: 19 (invernale 18)<br />
Festivi: 8 - 9,30 - 11 - 18 (invernale 17)<br />
BIRBESI<br />
Feriali:<br />
ASL<br />
Ambu<strong>la</strong>torio igiene pubblica - tel. 0376 846713<br />
Amb. vaccinazioni pediatriche - tel. 0376 846705<br />
Servizio di medicina veterinaria - tel. 0376 846724<br />
Servizio igiene degli alimenti - tel. 0376 846737<br />
Servizio medicina del <strong>la</strong>voro - tel. 0376 846733<br />
Igiene dell'edilizia ed igiene pubblica - tel. 0376 846733<br />
PIAZZOLA RIFIUTI<br />
ORARIO DI APERTURA<br />
Lunedì e Mercoledì dalle 14,30 alle 17,30<br />
Sabato: dalle 9 alle 12 e dalle 14,30 alle 17,30<br />
mart. giov. 8,30 prefestivi 18,30 (estivo)<br />
prefestivi 18,00 (invernale)<br />
Festivi: 9,30<br />
REBECCO Prefestivi 18 (invernale 17)<br />
4<br />
Pagina intera:<br />
mm 277 x 170 € 260,00<br />
ORARIO DI APERTURA DOMENICALE<br />
Maggio - Settembre dalle 17,00 alle 19,00<br />
Ottobre - Aprile dalle 15.30 alle 17,30<br />
Tutti i giorni dalle 8 alle 19<br />
CIMITERO
Ciao, Cristian<br />
Un silenzio assordante. Interrotto so<strong>la</strong>mente dal<strong>la</strong> fede profonda di una famiglia<br />
e di una comunità che si è stretta intorno a Cristian ed a quel<strong>la</strong> picco<strong>la</strong> bara<br />
bianca accolta al suo ingresso in chiesa da un lungo app<strong>la</strong>uso. Preludio di una<br />
celebrazione eucaristica al<strong>la</strong> quale han preso parte migliaia di persone.<br />
Tutta Guidizzolo era li accanto a lui, ai genitori, ai<br />
nonni, agli zii, al<strong>la</strong> sorellina e i cugini; agli amici.<br />
Ai compagni di scuo<strong>la</strong>, guidati dal dirigente<br />
Sanzio Sa<strong>la</strong>mi e dagli insegnanti. Le medie, <strong>la</strong><br />
secondaria di primo grado che Cristian frequentava<br />
in 1ª A, alcune c<strong>la</strong>ssi del<strong>la</strong> primaria. Tutti vicini,<br />
dal sindaco al vice-sindaco, assessori e consiglieri<br />
nell'ampia chiesa che non è riuscita a contenere<br />
tutte le persone, vicini ai ragazzini del<strong>la</strong> squadra<br />
di calcio dove giocava da portiere e ai dirigenti<br />
delle società sportive. Le preghiere che si facevano<br />
canto guidato dai ragazzi con i quali Cristian<br />
molte volte aveva anch’egli cantato. Inutile dire<br />
del pianto e del<strong>la</strong> commozione in ognuno. Intorno<br />
all’altare dove hanno preso posto il celebrante don<br />
Giampaolo e i tre concelebranti c’erano già molti<br />
bambini: nei loro volti tutta <strong>la</strong> sofferenza per aver<br />
perso un amico, uno di quelli, dirà al<strong>la</strong> fine una<br />
compagna di c<strong>la</strong>sse, con il sorriso sempre sulle<br />
<strong>la</strong>bbra.<br />
Lo stesso saluto finale anche di chi gli giocava<br />
insieme a calcio e lo ha immaginato in cielo a<br />
difendere una porta, come faceva qui cercando di<br />
imitare il suo idolo, quel Gigi Buffon che milita<br />
nel<strong>la</strong> sua squadra del cuore e <strong>la</strong> cui maglia bianconera<br />
era appoggiata sul<strong>la</strong> bara. Il momento<br />
del<strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> di Dio è stato scandito da due letture<br />
che racchiudono tutti gli interrogativi e tutte le<br />
speranze dell'uomo. La prima, dal libro di Giobbe;<br />
il Vangelo là dove par<strong>la</strong> del<strong>la</strong> resurrezione del figlio<br />
del<strong>la</strong> vedova di Naim. Don Giampaolo nell'omelia<br />
ha ripreso questi interrogativi: “Signore, dammi<br />
un segno; ti chiediamo un raggio di luce per cercar<br />
di capire; Ti vogliamo chiedere delle spiegazioni”.<br />
Le domande che tutti in chiesa si stavano<br />
ponendo: dov'eri o Dio quel pomeriggio Forse<br />
tutti noi vorremmo un Dio miracolistico che con<br />
una sorta di bacchetta magica ci tolga dagli<br />
impicci e dal dolore! Tutti noi vorremmo che i<br />
nostri figli ci vengano restituiti come al<strong>la</strong> vedova<br />
di Naim. “Tu, Signore, ha proseguito don<br />
Giampaolo, hai scelto <strong>la</strong> strada difficile del<strong>la</strong> condivisione:<br />
Tu sei il Dio del<strong>la</strong> croce, sei il Dio che<br />
piange con il nostro pianto. Il miracolo, ancora<br />
una volta, lo hai già compiuto. E' difficile crederci<br />
fino in fondo, ma tutti noi sappiamo che Cristian<br />
è già risuscitato ed è lì accanto Te.<br />
Ora Guidizzolo ha un angelo in più che prega per<br />
noi. E noi lo immaginiamo a correre per i prati del<br />
cielo”. Un altro lungo app<strong>la</strong>uso ha accompagnato<br />
all'uscita di chiesa Cristian, quell'amico di tutti<br />
che per cause ancora sconosciute e per un disegno<br />
che rimane solo nel<strong>la</strong> mani di Dio ha <strong>la</strong>sciato<br />
un po' orfana l'intera comunità di Guidizzolo.<br />
Una comunità che ha tributato un grande affetto a<br />
questa famiglia così provata <strong>la</strong> quale, in un composto<br />
silenzio, ha ringraziato per tutte queste<br />
manifestazioni di vicinanza al proprio immenso<br />
quanto inumano dolore.<br />
A SCUOLA<br />
... “Ciao Cristian, piccolo<br />
Buffon”. “Piccolo uomo<br />
ma grande amico”. “Sei<br />
salito al cielo perché Dio<br />
aveva bisogno di un angelo”.<br />
“Dovevi <strong>la</strong>sciarci proprio<br />
adesso che ci siamo<br />
qualificati per le finali”.<br />
Sono solo alcuni degli<br />
innumerevoli messaggi<br />
che i compagni di scuo<strong>la</strong><br />
di Cristian gli hanno dedicato.<br />
Sono stati appesi su<br />
un gigantesco cartellone<br />
che occupava un’intera<br />
parete nel<strong>la</strong> sua c<strong>la</strong>sse, un<br />
cartellone che verrà sicuramente<br />
<strong>la</strong>sciato al<strong>la</strong> famiglia.<br />
Senza che nessuno dicesse<br />
loro nul<strong>la</strong>, tutti i ragazzini<br />
delle prime si sono radunati,<br />
il giorno dopo, intorno<br />
al banco vuoto di Cristian<br />
dove qualcuno aveva già<br />
messo un fiore. Poi sono cominciati ad arrivare<br />
anche gli studenti del<strong>la</strong> altre c<strong>la</strong>ssi. Prima uno, poi<br />
altri, hanno iniziato a <strong>la</strong>sciare il loro bigliettino di<br />
saluto; probabilmente senza comprendere fino in<br />
fondo ciò che era accaduto. Poi tutti hanno capito:<br />
Cristian se n’era andato. Aveva preso il suo<br />
pallone ed era corso a giocare da un’altra parte.<br />
Sul suo banco sempre fiori freschi e tanti occhi,<br />
tutti gli occhi, intrisi di <strong>la</strong>crime...<br />
Sergio Desiderati<br />
5
9 luglio 2007 ore 17,38<br />
immagini e impressioni<br />
Erano circa le 17.35. Mi trovavo sul divano a<br />
leggere il giornale, quando ho sentito un rumore<br />
che col passare del tempo diveniva sempre più<br />
assordante. Convinto che fosse un aereo che<br />
stesse precipitando, mi sono alzato per vederne <strong>la</strong><br />
rotta. In quel momento guardando verso Rebecco<br />
ho notato che c'erano oggetti che vo<strong>la</strong>vano e il<br />
cielo oscurato da una nube grigia che viaggiava a<br />
velocità impressionante. Il tempo di rendermi<br />
conto che si trattava di una tromba d'aria, ho invitato<br />
mio figlio a darmi una mano a chiudere le<br />
imposte e le finestre. Stavo per aprire <strong>la</strong> finestra<br />
del soggiorno e chiudere l'ultima anta, quando ho<br />
visto che <strong>la</strong> tromba d'aria era già addosso al<strong>la</strong><br />
casa, così ho chiuso solo <strong>la</strong> finestra e ho gridato<br />
a mio figlio e al<strong>la</strong> suocera di correre nel seminterrato.<br />
6<br />
Ore 17,40 così<br />
appariva via<br />
Solferino<br />
Ore 17,45 arrivano<br />
i Carabinieri, ci si<br />
rende conto del<strong>la</strong><br />
gravità<br />
dell’accaduto<br />
Sentire il rumore di tutto ciò che si stava abbattendo<br />
sull'abitazione, sono stati i secondi più brutti<br />
del<strong>la</strong> mia vita. Ho pregato che <strong>la</strong> struttura reggesse<br />
l'urto. Dall'impatto saranno trascorsi 10<br />
secondi di botti e rumori assordanti, il tempo<br />
necessario affinché il tornado andasse oltre.<br />
Aperta <strong>la</strong> porta, sembrava un campo di battaglia,<br />
era una cosa indescrivibile, surreale: case scoperchiate,<br />
auto distrutte, assi e tegole conficcate<br />
nelle mura delle case, persone che guardavano<br />
ciò che era rimasto del<strong>la</strong> propria abitazione con lo<br />
sguardo, a volte, perso nel vuoto. Man mano che<br />
passava il tempo, cominciai a comprendere ciò<br />
che veramente era successo e una cosa mi ha<br />
colpito, <strong>la</strong> solidarietà del<strong>la</strong> gente.<br />
Approfitto di questo spazio concessomi cortesemente<br />
dal direttore, per ringraziare pubblicamente<br />
tutti coloro che in questi giorni ci sono stati<br />
vicini. Spesso, per superare momenti difficili<br />
basta un sorriso, una paro<strong>la</strong>, un piccolo gesto,<br />
una telefonata, un e-mail. Dalle ore 18.00 del 09<br />
luglio, io e <strong>la</strong> mia famiglia, abbiamo avuto <strong>la</strong> prova<br />
di quanto tutto ciò sia importante per superare<br />
momenti drammatici. Auguro a tutti coloro che<br />
sono stati colpiti dal<strong>la</strong> tromba d'aria, come il sottoscritto,<br />
di trovare <strong>la</strong> forza e <strong>la</strong> serenità per ritornare<br />
a condurre una vita normale.<br />
Grazie di cuore per il sostegno.<br />
Giovanni Veltri e famiglia
...un rumore che sembrava quello di un motore<br />
d’aereo in avaria, uno sguardo dal<strong>la</strong> finestra ed in<br />
lontananza nel cielo una nube rossastra: “un grande<br />
incendio” pensai!!<br />
Poi una corsa inutile verso l’interruttore delle tapparelle<br />
ed un grande boato: “La fine del mondo”<br />
ur<strong>la</strong>i e poi... <strong>la</strong> quiete ed il sole risplendere in cielo.<br />
Nel giardino <strong>la</strong> devastazione: paraboliche, tegole,<br />
mattoni, vetri, travi, tavoli e sedie di alte case.<br />
La paura è rimasta dentro di me! è più facile ora<br />
comprendere <strong>la</strong> gente che vive in quelle regioni<br />
del mondo dove questi fatti sono ciclici.<br />
Nadia<br />
Verso le 17,30, mentre mi intrattenevo con<br />
alcuni clienti al bar del Ristorante, ricevo da mia<br />
sucera, che era a Medole, una telefonata al<strong>la</strong>rmata<br />
che mi invita a riparare <strong>la</strong> macchina perchè un<br />
grosso temporale con grandine si stava muovendo<br />
verso Guidizzolo. Esco subito e porto in riparo<br />
l’auto, vado sul<strong>la</strong> terrazza a chiudere gli ombrelloni<br />
e avverto un forte “ronzio”, guardo verso il cielo<br />
e vedo avvicinarsi a forte velocità una “nube”<br />
marrone, rientro subito chiudendo a fatica <strong>la</strong> porta<br />
e vedo passarmi a pochi metri mattoni, tegole,<br />
canali, p<strong>la</strong>stica e molto altro...<br />
Simone
Stavo rientrando in casa quando all'improvviso<br />
si è alzato un forte vento, talmente forte che ho<br />
fatto fatica a chiudere <strong>la</strong> porta, Appena in casa ho<br />
visto dal<strong>la</strong> vetrata in direzione del<strong>la</strong> piazza una<br />
grande "striscia di vento" grigia dentro <strong>la</strong> quale<br />
vo<strong>la</strong>va di tutto, era impressionante. Sembravano<br />
pezzi di carta, ma poi ho realizzato che erano tegole.<br />
Mi sono spaventata, ma dopo pochi minuti era<br />
tutto passato, vasi, sedie, rami spezzati e altro<br />
sparsi per il giardino, ma nul<strong>la</strong> di grave. Mi sono<br />
calmata e solo qualche ora, dopo facendo un giro<br />
per il paese, mi sono resa conto del disastro e di<br />
quanto sono stata fortunata.<br />
C<strong>la</strong>udia<br />
Come al solito tutto si stava svolgendo nel<strong>la</strong> più<br />
assoluta normalità. Sembrava una giornata qualunque.<br />
Nel tardo pomeriggio, verso sera, erano le<br />
cinque... “le cinque del<strong>la</strong> sera” ...il cielo con <strong>la</strong><br />
nuvo<strong>la</strong>glia grigiastra si è rabbuiato, un brontolio<br />
strano, sinistro, si è fatto più frequente, poi di<br />
colpo il vento ha rinforzato. Quasi tutti l’hanno<br />
notato. I più fortunati e solerti hanno potuto mettersi<br />
al riparo, gli altri no, sono stati sorpresi. E’<br />
stato un disastro.<br />
Sono stati pochi secondi, i più lunghi che si possano<br />
ricordare perchè siamo stati aggrediti dal<br />
panico e da una grande paura. L’evento, un tornado<br />
di forza impressionante, si è formato all’incirca<br />
a Castel Goffredo ed ha preso <strong>la</strong> direzione di<br />
Guidizzolo.<br />
“Ho vissuto questi attimi richiudendomi nello studio.<br />
Un tempo re<strong>la</strong>tivamente breve che non mi ha<br />
permesso di rendermi conto di ciò che stava<br />
accadendo. Un forte sibilo, un rumore scrosciante.<br />
Ho aperto leggermente <strong>la</strong> porta ed ho visto il<br />
tetto del portico che bal<strong>la</strong>va, ma <strong>la</strong> forza del vento<br />
mi ha fatto subito richiudere appoggiandomi con<br />
il corpo. Ho sollevato lo sguardo verso il lucernario<br />
e ho visto passare vorticosamente di tutto...<br />
travi, rami, cassette nere, cellofan, tegole.<br />
Lo sgomento per<br />
l’accaduto appare<br />
in tutta <strong>la</strong> sua<br />
gravità.<br />
8
Angoscia! Dopo pochi secondi ritorna <strong>la</strong> calma.<br />
Esco e mi rendo subito conto che il disastro è<br />
grande. Nel cortile materiali vari sparsi, davanti al<br />
cancello cassonetti rovesciati, assi, rami, tegole
dappertutto. Prendo <strong>la</strong> macchina fotografica, esco<br />
sul<strong>la</strong> strada. Impietrisco! Il traffico è bloccato e<br />
vedo nel<strong>la</strong> via le case dei miei vicini con le grondaie<br />
divelte, staccate, i tetti coi camini rovesciati,<br />
due macchine che transitavano sul<strong>la</strong> strada<br />
colpite. Le famiglie incredule escono al<strong>la</strong> rinfusa<br />
dalle abitazioni, qualcuno ur<strong>la</strong>, ho pensato subito<br />
che vi fossero delle vittime. Ho scattato numerose<br />
foto sin all’arrivo dei Vigili del Fuoco. Mi sono<br />
poi spostato sul<strong>la</strong> Via Circonval<strong>la</strong>zione nel<br />
Quartiere Gitti dietro casa mia. Tutte le case e le<br />
macchine parcheggiate erano danneggiate.<br />
Sconcerto! Ho seguito a ritroso il percorso del<strong>la</strong><br />
“striscia maledetta” nelle Vie San Martino e M.<br />
Grassi, nessuno ha avuto scampo. Ho seguito il<br />
percorso sino a Corte Breda: qui sembrava che <strong>la</strong>
furia scatenata si fosse accanita sulle serre delle<br />
coltivazioni; tutte divelte. Persone sbiancate,<br />
ammutolite, spaventate. Dall’alto il rumore dell’elicottero<br />
dei VVFF che volteggiava per rendersi<br />
conto del<strong>la</strong> disfatta. Più avanti, a Rebecco, dicevano<br />
che era peggio. Non ho più proseguito e<br />
sono rientrato, tanto ero angosciato e triste.<br />
Franco Bassignani<br />
I danni del Tornado del 9 luglio 2007 su Guidizzolo<br />
Abitazioni lesionate 505 di cui 103 in modo grave per un danno totale di circa 70.000.000 Euro<br />
di cui circa 8.000.000 per gli edifici pubblici.<br />
Aziende Agricole danneggiate 10 per un danno di circa 20.000.000 di Euro<br />
Le stime sono “molto” provvisorie, il danno reale si conoscerà solo dopo un completo inventario e stima dei beni<br />
danneggiati e difficilmente sarà inferiore alle prime valutazioni.<br />
La redazione ringrazia tutti coloro che hanno messo gentilmente le fotografie a disposizione per <strong>la</strong> pubblicazione.<br />
11
Intervista al vicesindaco<br />
La Dott.ssa Emi Ghisolfi, Assessore alle politiche sociali e del<strong>la</strong> famiglia, risponde<br />
in modo chiaro ed esaustivo al programma del suo assessorato e ci informa<br />
sei programmi in “cantiere”.<br />
Quali sono gli interventi più significativi realizzati<br />
a favore dei giovani Quali quelli in programma<br />
Prima di entrare nel vivo del<strong>la</strong> domanda mi consenta<br />
una picco<strong>la</strong> “introduzione”. Par<strong>la</strong>re di politiche<br />
sociali e del<strong>la</strong> famiglia significa trattare di<br />
argomenti che investono <strong>la</strong> pluralità dei soggetti<br />
che compongono <strong>la</strong> nostra società, tutti con esigenze<br />
legittime ed aspettative che meritano<br />
attenzione. Per questo l’Ente locale, il Comune, si<br />
pone in un’ottica di “doppia sussidiarietà” con<br />
interventi che talvolta sarebbe più logico immaginare<br />
effettuati da altri, ma anche con interventi<br />
volti a supportare le famiglie immerse spesso in<br />
un cammino quotidiano faticoso. A volte si tratta<br />
di programmi di grande respiro (si veda ad esempio<br />
il “Progetto Famiglia” <strong>la</strong>nciato alcuni anni fa)<br />
ed altre volte il piccolo contributo per <strong>la</strong> spesa<br />
quotidiana.<br />
Veniamo ai giovani.<br />
Negli ultimi 10/12<br />
anni sono state<br />
attuate politiche<br />
partico<strong>la</strong>ri le quali,<br />
pur abbracciando<br />
anche altri ambiti<br />
dell’azione amministrativa,<br />
svolgono<br />
appieno <strong>la</strong> loro funzione<br />
sociale.<br />
Pensiamo all’incremento<br />
notevolissimo<br />
dello sport,<br />
all’impegno profuso<br />
nel<strong>la</strong> biblioteca<br />
comunale e nel teatro,<br />
alle costanti col<strong>la</strong>borazioni sempre più strette<br />
con <strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> e le associazioni del territorio che si<br />
interessano dei giovani, ai Centri Ricreativi estivi,<br />
ai percorsi di approfondimento dei temi legati al<br />
mondo giovanile attuati mediante indagini che ci<br />
hanno portato ad individuarne i bisogni, al<strong>la</strong> nuova<br />
decorosa sede del<strong>la</strong> banda musicale che richiama<br />
tantissimi ragazzi, e non solo. Per il futuro Lo<br />
scorso anno abbiamo svolto un’interessante indagine<br />
“Da cancello a cancello” sui ragazzi fino a 15<br />
anni e sulle loro famiglie. Ne è risultato un interessantissimo<br />
spaccato di vita che sta per essere<br />
pubblicato e che consegneremo alle famiglie interessate.<br />
Ecco, da quel <strong>la</strong>voro è scaturita l’idea di<br />
dar vita ad un “Progetto stili di vita”. Qual è oggi<br />
lo “stile di vita” maggiormente seguito dai giovani:<br />
l’alcol, <strong>la</strong> velocità, lo sballo o altro Faremo<br />
degli incontri a spot per approfondire questi temi.<br />
Dai risultati scaturiranno poi le iniziative corre<strong>la</strong>te.<br />
Cosa propone il suo assessorato a beneficio<br />
degli anziani, oltre al<strong>la</strong> gestione dei fondi su<br />
programmi regionali e provinciali<br />
Dai giovani agli anziani, quasi si dovesse par<strong>la</strong>re<br />
dei due estremi di una società peraltro molto più<br />
artico<strong>la</strong>ta. La nostra prima preoccupazione verso<br />
le persone anziane è sempre stata quel<strong>la</strong> di favorire<br />
<strong>la</strong> loro permanenza nelle famiglie di origine,<br />
senza tuttavia scordare che vi sono situazioni tali<br />
dove il ricorso a strutture protette e specializzate<br />
è l’unico modo per migliorare le condizioni di vita<br />
dell’anziano. Abbiamo quindi potenziato l’assistenza<br />
domiciliare, sviluppato incontri e col<strong>la</strong>borazioni<br />
con le altre associazioni che operano nel settore;<br />
in questi giorni stanno per essere assegnati<br />
i nuovi mini alloggi realizzati con Aler ed il contributo<br />
del<strong>la</strong> Regione Lombardia; altri verranno<br />
costruiti sempre vicino al<strong>la</strong> Fondazione Rizzini con<br />
<strong>la</strong> quale poi ci convenzioneremo per poter usufruire<br />
dei servizi che con assoluta competenza eroga.<br />
Va ricordato inoltre l’impegno dell’amministrazione<br />
in servizi proposti da altri Enti, e qui penso al<br />
Centro Diurno, senza dimenticare il pagamento o<br />
l’integrazione di alcune rette al<strong>la</strong> Casa di Riposo.<br />
A questo proposito devo esprimere un forte<br />
apprezzamento per <strong>la</strong> nostra Fondazione Rizzini,<br />
una realtà sempre più aperta al territorio: non <strong>la</strong><br />
“Casa di Riposo” intesa come negli anni passati,<br />
12
piuttosto un luogo di incontro per un modo nuovo<br />
di concepire i servizi al<strong>la</strong> persona.<br />
E per gli anziani in grave difficoltà cosa fa il<br />
Comune E' possibile ipotizzare un intervento<br />
personalizzato di assistenza non solo sanitaria<br />
a domicilio<br />
Vi sono ambiti dell’assistenza sociale che escono<br />
dalle competenze dei Comuni. Noi ci siamo sempre<br />
mossi per cercare di dare risposte esaurienti<br />
a tutte le richieste che ci pervengono. I comuni<br />
del nostro Distretto sono riuniti insieme ed insieme,<br />
nel settore sociale, predispongono quello che<br />
tecnicamente viene chiamato “Piano di zona”. Vi<br />
<strong>la</strong>vorano assistenti sociali ed operatori di tutto il<br />
territorio con competenze specifiche in questi<br />
ambiti. E' chiaro comunque che il nostro Comune,<br />
come sempre del resto, cerca di dare e darà<br />
risposte pure in questo ambito, da solo o attraverso<br />
le associazioni e le persone che con grande<br />
entusiasmo e dedizione, ne devo dare atto, <strong>la</strong>vorano<br />
in silenzio in questo settore dando segnali<br />
forti di una comunità che condivide.<br />
In questo periodo assistiamo ad un aumento<br />
delle truffe, soprattutto a domicilio, a danno<br />
degli anziani. Pensate a un più attivo impegno<br />
delle Forze dell'Ordine sul territorio A una<br />
Polizia di quartiere<br />
Recentemente ci siamo attivati, insieme al<strong>la</strong> Pro<br />
Loco, al Gruppo Volontari, al Centro Sociale “La<br />
Mimosa” ed al Circolo ANSPI “La famiglia” con un<br />
primo incontro informativo tenuto dal nostro servizio<br />
di Polizia Locale e in col<strong>la</strong>borazione con il<br />
comando Carabinieri; incontro proprio sul tema<br />
delle truffe e dei raggiri cui sono purtroppo coinvolte<br />
quasi sempre le persone anziane. E' stato<br />
molto partecipato: parecchie ed attente le persone<br />
presenti nel salone del<strong>la</strong> Parrocchia che lo ha<br />
ospitato. Questa è stata solo <strong>la</strong> prima iniziativa<br />
al<strong>la</strong> quale ne seguiranno altre. Per quanto attiene<br />
alle Forze dell’Ordine, i Carabinieri ed anche i<br />
nostri vigili, credo che il loro impegno sul territorio<br />
sia già ora notevole. Pensare al<strong>la</strong> Polizia di<br />
quartiere mi pare, per Guidizzolo, prematuro. Le<br />
competenze comunque riguardano altri organi.<br />
Il servizio pasti a domicilio è sufficientemente<br />
utilizzato oppure potrebbe essere incrementato<br />
Il numero degli utenti di questo servizio è generalmente<br />
in costante aumento. Solo questo dato, da<br />
solo, ci dice del suo gradimento. Vi sono persone<br />
che usufruiscono del pasto tutto l'anno ed altre<br />
che lo richiedono solo per brevi periodi. I pasti<br />
vengono confezionati dal<strong>la</strong> Fondazione Rizzini e<br />
trasportati a casa a cura del Comune; <strong>la</strong> loro preparazione<br />
è personalizzata secondo le indicazioni<br />
mediche. L’eventuale incremento è legato unicamente<br />
alle richieste che noi sicuramente provvederemo<br />
a soddisfare.<br />
Il “Micronido” si sta rive<strong>la</strong>ndo un'esperienza<br />
positiva<br />
E' un po' come chiedere all’oste se il vino che<br />
serve è buono. La domanda andrebbe probabilmente<br />
rivolta alle famiglie dei piccoli utenti. Da<br />
parte mia posso solo confermare che gli apprezzamenti<br />
sono continui. Il servizio è svolto in convenzione<br />
con <strong>la</strong> locale Cooperativa Orizzonti con cui<br />
abbiamo uno stretto rapporto di proficua col<strong>la</strong>borazione<br />
in questo e in altri ambiti del settore sociale.<br />
Val <strong>la</strong> pena infatti ricordare, ma il tema sarà<br />
opportunamente e meglio trattato dall’Assessore<br />
alle Politiche sco<strong>la</strong>stiche, che il Comune interviene<br />
anche a sostegno di necessità socio-assistenziali<br />
nel<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> con ottimi risultati.<br />
Quali aiuti sono rivolti a sostegno dei portatori<br />
di handicap e delle loro famiglie<br />
A Guidizzolo, per <strong>la</strong> precisione in frazione<br />
Rebecco, ha <strong>la</strong> sua sede il Centro Diurno Disabili<br />
dell’Alto Mantovano al quale il Comune di<br />
Guidizzolo presta da sempre grande attenzione.<br />
Nato 25 anni fa e da allora sempre cresciuto ci dà<br />
l’idea complessiva dell’impegno amministrativo<br />
nel variegato settore delle disabilità. Gli aiuti concreti<br />
poi riguardano, ad esempio, il pagamento<br />
delle rette di coloro che frequentano Centri specializzati<br />
(CDD, Coop. Fiordaliso, ecc.); il trasporto<br />
al<strong>la</strong> Casa del Sole oltre che <strong>la</strong> quota generale di<br />
sostegno al servizio erogata anche in assenza di<br />
utenti; lo sgravio del<strong>la</strong> tariffa rifiuti, e comunque<br />
tutte le necessità che quotidianamente si possono<br />
presentare. Aggiungo inoltre che a livello<br />
distrettuale, quindi con partecipazione diretta del<br />
nostro Comune, si interviene anche nei confronti<br />
delle altre strutture territoriali.<br />
Andrea Dal Prato<br />
13
Campionato Regionale<br />
Giovanissimi<br />
Alessia Gozio,<br />
vincitrice del G3,<br />
felice con gli amici<br />
Giovani “atlete”<br />
in gara<br />
Simone Turrini vice-campione regionale<br />
Semplicemente perfetta. E’ questo l’unico aggettivo<br />
utilizzabile per una manifestazione che ha<br />
visto coinvolte l’Amministrazione comunale e le<br />
principali associazioni guidizzolesi, Pro-Loco e<br />
Commercianti in testa. Al di là dei vincitori e delle<br />
vincitrici nelle diverse fasce <strong>la</strong> vera palma del vincitore<br />
in questo Campionato Regionale Ciclistico<br />
del<strong>la</strong> categoria Giovanissimi spetta senza ombra<br />
di dubbio al Ciclo Club 77 Guidizzolo che non solo<br />
ha saputo organizzare tutto nei minimi dettagli (e<br />
non era certo facile vista <strong>la</strong> massiccia partecipazione<br />
di 500 giovani atleti provenienti da tutta <strong>la</strong><br />
Lombardia) ma ha anche saputo mettere insieme<br />
e far partecipare a questo importante “vetrina”<br />
enti ed attività pubblici e privati. E i commenti da<br />
parte delle società, oltre che dei più accreditati<br />
addetti ai <strong>la</strong>vori, sono stati tutti improntati ad un<br />
apprezzamento al Comitato organizzatore con l’auspicio<br />
che anche in futuro altri prendano esempio.<br />
250 ragazzine al mattino ed altrettanti maschi al<br />
pomeriggio si son così dati battaglia in quel<strong>la</strong> che<br />
per tutti era <strong>la</strong> “gara dell’anno”. Il percorso, 950<br />
metri in area industriale tutto interamente transennato<br />
proprio per <strong>la</strong> sicurezza dei ragazzini; il<br />
servizio d’ordine coordinato dal locale Comando di<br />
Polizia Locale e dal<strong>la</strong> Protezione civile, <strong>la</strong> visita del<br />
maresciallo comandante del Carabinieri,<br />
l’Amministrazione comunale per <strong>la</strong> propria parte e<br />
gli sponsor per <strong>la</strong> loro: inappuntabile. Così, presenti<br />
il responsabile nazionale del settore giovanile<br />
FCI Adriano Arioli, il vice presidente regionale<br />
Bruno Righetti ed il presidente provinciale<br />
Corrado Lodi, il consigliere regionale Carlo<br />
Maccari, il sindaco di Guidizzolo Graziano<br />
Pelizzaro e l’assessore allo sport Cesare Maccari,<br />
il “Trofeo Amac - Trofeo Arcobaleno” ha vissuto <strong>la</strong><br />
sua giornata perfetta. Sul piano organizzativo,<br />
come si è detto, ma anche su quello sportivo dove<br />
il Ciclo Club 77 è riuscito a piazzare un suo giovane<br />
corridore, Simone Turrini, al secondo posto -<br />
vice campione regionale - nel<strong>la</strong> G2 vinta dal bresciano<br />
Michele Gazzoli. Tra le ragazzine in evidenza<br />
le province di Bergamo e Brescia; più equilibrati<br />
i maschi. Questi i campioni: FEMMINILE - G1<br />
Miche<strong>la</strong> Giuliani (Bergamo), G2 Martina Fidanza<br />
(Bergamo), G3 Alessia Gozo (Brescia), G4 Miriam<br />
Vece (Cremona), G5 Simona Signorini (Brescia),<br />
G6 Arianna Fidanza (Bergamo); MASCHILE - G1<br />
Gianluca Formico<strong>la</strong> (Lodi), G2 Michele Gazzoli<br />
(Brescia), G3 Samuele Arena (Pavia), G4 Imerio<br />
Cima (Brescia), G5 Paolo Bernasconi (Como), G6<br />
Antonio Magni (Bergamo). Al<strong>la</strong> fine ringraziamenti<br />
a tutti coloro che hanno contribuito e <strong>la</strong>vorato<br />
sono venuti dal presidente del Ciclo Club C<strong>la</strong>udio<br />
Cervi e dal segretario Adriano Roverselli.<br />
14
La Scuo<strong>la</strong> non ci ha guadagnato!<br />
Non è così, se vi pare!<br />
Sono <strong>la</strong> professoressa Anna Giallonardo.<br />
Scrivo sull’onda del<strong>la</strong> soddisfazione e del<strong>la</strong> gioia,<br />
che hanno contaminato anche alunni e genitori,<br />
colleghi, bidelli e segreteria, ma che, nel<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong><br />
di Guidizzolo (medie e alte sfere), e solo in questa,<br />
non possono mai essere allo stato puro: si perdono<br />
in rivoli di finta normalità e di biascicante,<br />
distratto, frettoloso riconoscimento (quando c’è).<br />
Che cosa è successo E’ successo che un <strong>la</strong>boratorio<br />
espressivo-teatrale, facoltativo/opzionale,<br />
fatto al pomeriggio, con un gruppo di 22 alunni<br />
delle c<strong>la</strong>ssi terze, ha funzionato talmente bene che<br />
si è pensato di non doverlo riproporre (il Dirigente<br />
non l’ha nemmeno menzionato nei Collegi<br />
Docenti, luogo deputato al<strong>la</strong> discussione e al<strong>la</strong><br />
approvazione anche dei progetti) così come era<br />
stato concepito e realizzato; anche se poi ha ottenuto<br />
una menzione d’onore al concorso nazionale<br />
“Immagini per <strong>la</strong> terra” di Green Cross, cosa<br />
importa… tanto i premi non si conquistano, ma si<br />
rega<strong>la</strong>no, e guarda caso a essere premiati sono<br />
sempre gli stessi, fortunati in modo irriguardoso e<br />
impudente perchè nul<strong>la</strong> fanno e nul<strong>la</strong> hanno per<br />
meritarseli! Ma tant’è…<br />
Ora, per un attimo fuor di ironia, vorrei ringraziare<br />
<strong>la</strong> Fondazione “Nonsoloarte Franco Bombana”,<br />
l’Amministrazione comunale, il Teatro Magro, gli<br />
alunni delle c<strong>la</strong>ssi terze e i loro genitori per aver<br />
concorso, a vario titolo, al<strong>la</strong> riuscita di un’attività<br />
che ci ha portato fuori dall’autoreferenzialità e dai<br />
confini rassicuranti, ma pur sempre ristretti, del<strong>la</strong><br />
scuo<strong>la</strong> di paese per approdare al<strong>la</strong> cerimonia di<br />
premiazione, che si terrà in ottobre a Roma, al<strong>la</strong><br />
presenza del Presidente del<strong>la</strong> Repubblica. La menzione<br />
d’onore non prevede premi in denaro. Però,<br />
<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> ha guadagnato in immagine, in prestigio,<br />
in/per qualità. Ma si dà il caso che per qualcuno,<br />
purtroppo insegnante, che evidentemente attribuisce<br />
al<strong>la</strong> sua professione connotati da <strong>la</strong>voro<br />
impiegatizio e che ben si districa tra numeri e<br />
conti, c’è guadagno quando <strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> risparmia. E<br />
si badi bene che il progetto “Storia, arte, teatro in<br />
ricic<strong>la</strong>ggio” è stato a costo zero per <strong>la</strong> scuo<strong>la</strong>: <strong>la</strong><br />
Fondazione che, con il suo comitato scientifico,<br />
l’ha ideato e proposto e l’Amministrazione comunale<br />
che l’ha sostenuto si sono spartiti l’onere<br />
economico e, visto l’esito finale “grondante di vittoria”,<br />
anche l’onore. La scuo<strong>la</strong> può goderne Può<br />
ripetere l’esperienza e continuare a <strong>la</strong>vorare,<br />
come ha fatto, per obiettivi di conoscenza e di<br />
sensibilizzazione dei ragazzi alle tematiche<br />
ambientali in una scuo<strong>la</strong> del fare e dell’essere,<br />
dove si impara divertendosi No. Perché non ci ha<br />
guadagnato. Ma che cosa avrebbe dovuto o potuto<br />
guadagnarci Qualcuno dovrebbe dirmelo.<br />
Accetto risposta, se c’è, da chicchessia, purché<br />
motivata sul piano educativo-didattico e non<br />
necessariamente riconducibile a meri interessi<br />
contabili.<br />
Sia chiaro: i soldi sono<br />
stati necessari, e <strong>la</strong><br />
stessa documentazione<br />
di processo e di<br />
prodotto, realizzata e<br />
presentata a fine anno<br />
sco<strong>la</strong>stico, ha avuto<br />
bisogno di idee di partenza,<br />
di proposte in<br />
itinere, di persone e<br />
competenze, …e di<br />
soldi: contro <strong>la</strong> logica<br />
dell’accontentarsi e<br />
dell’arrangiarsi.<br />
A questo punto, si<br />
andrà a fare altrove<br />
quello che non è più<br />
possibile fare a<br />
Guidizzolo. Mi si dirà:<br />
nessuno è indispensabile:<br />
vero. Però i “veri”<br />
risultati “cantano” a<br />
beneficio di chi ha creduto e sostenuto tutta l’operazione<br />
e di quanti (in primis i ragazzi) vi hanno<br />
profuso anima e corpo.<br />
E solo quelli contano! E’ così, se vi pare.<br />
Anna Giallonardo<br />
15
Percorso ciclo - pedonale<br />
La conservazione, <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> e <strong>la</strong> valorizzazione del territorio sono temi che interessano<br />
partico<strong>la</strong>rmente l'opinione pubblica per poter concretizzare meglio <strong>la</strong><br />
tute<strong>la</strong> del paesaggio.<br />
Presentiamo un progetto per un “percorso ciclo - pedonale” che vorrebbe promuovere,<br />
valorizzare e in alcuni casi ripristinare i luoghi che hanno caratterizzato<br />
il nostro territorio non solo nel presente, ma anche del passato.<br />
Il percorso da realizzarsi nel<strong>la</strong> parte a sud del<strong>la</strong> ex<br />
S.S. n. 236 “Goitese” potrebbe fruire e appoggiarsi<br />
al<strong>la</strong> viabilità esistente, mantenendo le caratteristiche<br />
tipologiche dei tracciati viari, cercando di<br />
sfruttare al meglio le infrastrutture esistenti<br />
(Parcheggio delle Poste in viale Martiri del<strong>la</strong><br />
Libertà) base di partenza, per limitare al minimo<br />
l'impatto ambientale. Gran parte del tracciato ipotizzato<br />
si trova in una porzione di territorio indicato<br />
nel<strong>la</strong> cartografia del Piano Territoriale di<br />
Coordinamento Provinciale, come “zona di salvaguardia<br />
ambientale”.<br />
Il mezzo migliore per fruire delle bellezze del luogo<br />
è <strong>la</strong> bicicletta, anche grazie al<strong>la</strong> mancanza di dislivelli;<br />
una velocità contenuta e <strong>la</strong> possibilità di percorrere<br />
distanze di alcune decine di chilometri in<br />
tempi brevi, <strong>la</strong> rendono lo strumento ideale per<br />
vivere il paesaggio.<br />
Il percorso attrezzato potrebbe essere dotato di<br />
idonei segnavia e di cartellonistica che descriva i<br />
caratteri naturalistici, paesaggistici, agresti,<br />
antropici, storico-culturali, architettonici che<br />
caratterizzano questa parte del paesaggio<br />
Guidizzolese.<br />
Potranno essere previsti spazi di sosta e zone di<br />
ristoro per i fruitori, tabelle indicative di fatti storici<br />
o di dati legati al<strong>la</strong> flora e al<strong>la</strong> fauna, nonché<br />
indicanti punti di vista privilegiati per ammirare le<br />
caratteristiche del paesaggio agreste, gli scorci e<br />
le vedute migliori per poter ammirare i dolci declivi<br />
del vicino anfiteatro Morenico del Garda, dell’arco<br />
collinare dove si trovano Castiglione delle<br />
Stiviere, Solferino, Cavriana e Volta Mantovana.<br />
Oltre a questi interventi diretti al<strong>la</strong> realizzazione<br />
del tracciato, sarà molto importante prevedere il<br />
ripristino, in alcuni dei punti più significativi, del<strong>la</strong><br />
vegetazione autoctona, del<strong>la</strong> rete idrica di irrigazione<br />
che ha caratterizzato le nostre campagne<br />
fino a pochi anni fa, dei manufatti più antichi e di<br />
quelle opere di antropizzazione del territorio che<br />
hanno permesso di trasformare il paesaggio così<br />
come oggi possiamo vederlo e che crediamo<br />
possa anche essere ripristinato rispetto a certe<br />
vecchie realtà naturali, non per una mera nostal-<br />
16
gia di tempi passati, ma per migliorare quel<strong>la</strong><br />
natura che ci è stata donata e del<strong>la</strong> quale abbiamo<br />
obbligo di custodia.<br />
Il tracciato vorrebbe far apprezzare elementi architettonici<br />
importanti, quali:<br />
- corti rurali presenti all’interno del tessuto urbano,<br />
o iso<strong>la</strong>te nel<strong>la</strong> campagna aperta (antichi strumenti<br />
di controllo del territorio, abitazioni delle<br />
famiglie contadine);<br />
- edifici di pregio storico - sacro (l’Oratorio di San<br />
Lorenzo, le Chiese dei vari centri abitati, eventuali<br />
Edicole votive presenti sul percorso, Pa<strong>la</strong>zzo<br />
Vil<strong>la</strong> Rizzini, Pa<strong>la</strong>zzo Pezzati, cascine legate al<strong>la</strong><br />
Battaglia di Solferino e San Martino);<br />
e gli elementi strutturali del territorio quali:<br />
- reti idriche che hanno permesso l’ordinata antropizzazione<br />
del paesaggio rurale;<br />
- piantumazioni lungo le strade o lungo i confini di<br />
proprietà con specie autoctone come: gelsi (a<br />
ricordo dell’origine del grande sviluppo industriale<br />
nel campo tessile dei nostri giorni), pioppi (per <strong>la</strong><br />
capacità di offrire sollievo dal<strong>la</strong> calura estiva).<br />
Si vorrebbero valorizzare le alzaie che delimitano<br />
gli argini del canale “Virgilio” e suoi derivati, individuandole<br />
come punti di vista privilegiati per <strong>la</strong><br />
fruizione visiva del territorio.<br />
La realizzazione delle “opere” che caratterizzeranno<br />
il percorso ciclo - pedonale, potrà avvenire in<br />
tempi diversi, l’idea infatti è quel<strong>la</strong> di realizzare un<br />
“semplice progetto paesaggistico” formato da più<br />
interventi legati tra loro, ma a sè stanti, realizzabili<br />
in tempi diversi, per rendere più flessibile e più<br />
snel<strong>la</strong> <strong>la</strong> loro attuazione.<br />
Il percorso non vuole però essere solo un tracciato<br />
rigido da seguire acriticamente, ma un “suggerimento”<br />
per potersi perdere nel<strong>la</strong> campagna e<br />
scoprire i caratteri del paesaggio che <strong>la</strong> contraddistinguono.<br />
Il progetto è stato presentato<br />
al Comune, perchè<br />
possa essere valutato, in<br />
fase di redazione del<br />
nuovo Piano di Governo<br />
del Territorio.<br />
L’inserimento del progetto,<br />
tra gli elementi ordinatori<br />
del Piano, potrebbe<br />
essere individuato come<br />
una proposta di interesse<br />
collettivo.<br />
Si dovrebbe valutare <strong>la</strong><br />
possibilità di vinco<strong>la</strong>re<br />
paesaggisticamente le<br />
aree più significative dal<br />
punto di vista dei caratteri<br />
paesistici, poste nell’intorno<br />
del tracciato del<br />
percorso.<br />
Alcuni vincoli potranno<br />
essere di tipo conservativo,<br />
per quel che riguarda<br />
gli elementi architettonici<br />
tipologicamente importanti<br />
degli edifici di interesse;<br />
altri di tipo inedificatorio<br />
per <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> di<br />
aspetti naturalistici.<br />
Gli amici del percorso<br />
17
salute<br />
Argomenti medici semplificati da Elodio Perani di Guidizzolo<br />
Le razze umane non esistono<br />
La scoperta di uno scienzato italiano<br />
I reali parametri temporali dell’origine<br />
dell’uomo non sono paragonabili né a quelli del<strong>la</strong><br />
Bibbia, per l’impossibilità di confrontare quel<br />
sistema di calcolo con le nostre unità di misura,<br />
né a quelli del<strong>la</strong> bioastronomia che ipotizza <strong>la</strong> presenza<br />
di ominidi sul<strong>la</strong> terra addirittura quattro<br />
milioni di anni fa.<br />
I più conosciuti resti scheletrici di paleantropi,<br />
venuti al<strong>la</strong> luce da due secoli, appartengono<br />
ad esseri vissuti dai 65.000 ai 35.000 anni<br />
fà in una valle del<strong>la</strong> Germania chiamata<br />
Neandertal e in una località francese denominata<br />
Cro-Magnon.<br />
Da questi e da altri reperti vennero distinti<br />
dei raggruppamenti, con caratteri costanti e trasmissibili<br />
chiamati razze.<br />
I primi tentativi di c<strong>la</strong>ssificazione risalgono<br />
al 1.700 quando l’homo sapiens è stato suddiviso<br />
in quattro razze: americanus (di pelle rossa),<br />
europaeus (di pelle bianca), asiaticus (di pelle<br />
gial<strong>la</strong>), asser (di pelle nera).<br />
Ciascuna di queste razze, oltre che per<br />
caratteri somatici esteriori, veniva poi distinta per<br />
facoltà psicologiche e culturali ed era questo<br />
orientamento che già conteneva i presupposti del<br />
razzismo.<br />
Nel<strong>la</strong> prima metà del 1.800 venne proposta<br />
una c<strong>la</strong>ssificazione più partico<strong>la</strong>reggiata su<br />
cui Darwin proseguì i suoi studi ed altri antropologi<br />
e<strong>la</strong>borarono categorie, solo apparentemente<br />
scientifiche, che ancor più innescarono mitologie<br />
razziali di tipo gerarchico.<br />
Darwin in origine, partendo dal fenomeno<br />
del<strong>la</strong> selezione naturale, era arrivato al concetto di<br />
mutabilità e quindi di origine di nuove razze.<br />
In altre parole sosteneva che l’allontanamento<br />
dal tipo originario provocava <strong>la</strong> tendenza<br />
al<strong>la</strong> varietà.<br />
Da qui aveva ipotizzato <strong>la</strong> discendenza<br />
biologica dell’uomo dal<strong>la</strong> scimmia, basata sul<strong>la</strong><br />
somiglianza ereditaria dei caratteri.<br />
Ebbe il disappunto simultaneo dei biologi<br />
perché questi concetti non riportavano le minime<br />
prove scientifiche, e dei teologi che logicamente<br />
contestavano, per rive<strong>la</strong>zione divina, un comune<br />
antenato per uomo e scimmia.<br />
Darwin, nell’ultimo periodo, perfezionò le<br />
precedenti convinzioni sostenendo che il primate<br />
dell’uomo era addirittura un gradino inferiore allo<br />
scimpanzè e che <strong>la</strong> loro vicinanza era evocabile<br />
soltanto per processi psicologici e fisiologici simili,<br />
non affatto uguali.<br />
Questo concetto per certi versi non contrastava<br />
con l’opera di Dio perché divideva completamente<br />
<strong>la</strong> creazione dell’uomo da quel<strong>la</strong> degli<br />
altri esseri viventi.<br />
Successivi autori, a partire dal 1.900,<br />
seguirono altre tendenze ed altre strade che al<strong>la</strong><br />
fine si rive<strong>la</strong>rono sempre più inattendibili: veniva<br />
fatta una distinzione di razze esclusivamente sul<strong>la</strong><br />
base di fattori estetici, risultati da condizioni<br />
ambientali quali il colore del<strong>la</strong> pelle e <strong>la</strong> forma del<br />
cranio, il tipo di capelli, i tratti facciali, ecc. chiamati<br />
FENOTIPI.<br />
E’ stato uno scienziato italiano, Luigi Luca CAVAL-<br />
LI-SFORZA, mio giovane professore di Genetica<br />
Umana all’Università di Mi<strong>la</strong>no e successivamente<br />
docente emerito all’Università di Stanford in<br />
California, che ha sovvertito il concetto di diversità<br />
razziale scoprendo che i veri responsabili dei<br />
caratteri esteriori sono i GENOTIPI e che i FENO-<br />
TIPI sono interessati solo in parte.<br />
Ma ciò che è sensazionale è che soltanto 3-5 geni<br />
su tre miliardi di elementi che costituiscono il<br />
GENOMA UMANO sono coinvolti e che questo<br />
fenomeno è da considerare come il risultato di fattori<br />
che hanno agito in epoche subentranti.<br />
Questo scienziato, spostando l’attenzione sui<br />
genotipi, gli unici elementi che possono rappresentare<br />
i caratteri differenziali tra gli esseri umani,<br />
18
salute<br />
ha dimostrato per primo che le razze non esistono;<br />
ne esiste una solo perché tutti conserviamo<br />
immutati i caratteri comuni posseduti all’origine.<br />
I suoi studi, frutto di una enorme ricerca multidisciplinare<br />
antropologica, geografica, ecologica,<br />
linguistica, dimostrano<br />
che l’umanità<br />
senza dubbio deriva<br />
tutta da una picco<strong>la</strong><br />
popo<strong>la</strong>zione centroafricana<br />
vissuta<br />
circa 100.000 anni<br />
fà.<br />
Barriere geografiche,<br />
oceani, deserti,<br />
catene montuose<br />
hanno iso<strong>la</strong>to questi<br />
gruppi umani per<br />
migliaia di anni favorendo<br />
<strong>la</strong> stabilità del<br />
patrimonio genetico<br />
fino a quando iniziarono a migrare nelle varie parti<br />
del mondo.<br />
Raggiunsero primitivamente l’Asia, quindi<br />
l’Europa e poi l’America ed è strabiliante come<br />
questo percorso non sia stato costruito temporalmente<br />
e storicamente da CAVALLI-SFORZA bensì<br />
ricavato da indagini di variazioni genetiche c<strong>la</strong>ssificate<br />
esclusivamente come fenotipiche dai precedenti<br />
studiosi del<strong>la</strong> materia.<br />
Le differenze etniche visibili quindi non dipendono<br />
da fattori razziali, ma da una selezione il cui concetto<br />
essenziale sta nel fatto che, partendo dalle<br />
differenze genetiche esistenti fra gli uomini odierni,<br />
si può risalire nel tempo per capire come e perché<br />
si sono verificate.<br />
Un’ulteriore conclusione<br />
del<strong>la</strong> ricerca di<br />
CAVALLI-SFORZA<br />
mette in evidenza<br />
che, se due individui<br />
sono geneticamente<br />
molto simili, hanno<br />
un antenato comune<br />
molto recente mentre<br />
<strong>la</strong> loro maggiore<br />
diversità presuppone<br />
un antenato molto<br />
antico.<br />
Nell’universo scientifico<br />
moderno, in cui<br />
le scoperte si susseguono<br />
a ritmo vertiginoso, spesso viene spontaneo<br />
interrogarsi sul valore delle ricerche.<br />
In questo caso <strong>la</strong> risposta è insita nel fatto che il<br />
professor CAVALLI-SFORZA è ufficialmente riconosciuto<br />
ai vertici mondiali del<strong>la</strong> scienza genetica<br />
umana e che, con <strong>la</strong> sua equipe di ricercatori, ha<br />
peculiarmente esaminato le oltre duemi<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zioni<br />
remote di origine autoctona tuttora viventi<br />
sul globo terrestre.<br />
19
Psicologia<br />
a cura del<strong>la</strong> Dott.ssa Giulia Stuani<br />
I lettori possono esporre problemi o situazioni che siano di interesse generale<br />
La morte completa <strong>la</strong> nostra vita<br />
La nostra società non ama e, soprattutto, non è preparata<br />
a par<strong>la</strong>re di morte. Tutte le esperienze che noi possiamo<br />
fare attinenti al<strong>la</strong> morte, vengono falsate, nascoste,<br />
non se ne vuole par<strong>la</strong>re.<br />
Basti pensare a quando muore il cagnolino dei nostri<br />
bambini. Noi tendiamo a nascondere tutte le prove di<br />
questa morte e poi siamo pronti a dire ai nostri figli che<br />
“il cagnolino è scappato”; oltretutto, non ci rendiamo<br />
nemmeno conto che i bambini hanno una visione molto<br />
più realistica e naturale del<strong>la</strong> vita e del<strong>la</strong> morte, e che<br />
molto spesso sanno reagire ad essa con molta più forza<br />
di un adulto. Ma ci dimentichiamo una cosa fondamentale:<br />
vivere significa, prima o poi, morire; <strong>la</strong> morte non è<br />
da vedere come <strong>la</strong> fine di un’esistenza, ma come il suo<br />
necessario compimento. Non può esistere una vita che<br />
non debba arrivare a concludersi. È un fatto naturale, per<br />
quanto triste.<br />
Allora perché <strong>la</strong> nostra civiltà fugge da tutto ciò che è<br />
morte e ad essa annesso E sto qui par<strong>la</strong>ndo delle ma<strong>la</strong>ttie,<br />
degli anziani, del dolore (fisico e psichico)… Se provate<br />
per un attimo a pensarci, i ma<strong>la</strong>ti, gli anziani, i pazzi,<br />
gli orfani vengono tutti allontanati dal<strong>la</strong> società anche<br />
fisicamente, facendo loro trovare spazio in appositi edifici<br />
adibiti al<strong>la</strong> pre-morte o al vissuto di mancata vita;<br />
l'integrazione di queste persone all'interno del<strong>la</strong> società<br />
è sempre difficile, non tanto per i problemi reali che il<br />
loro modo di essere comporta, quanto per le reticenze<br />
che le persone “normali” hanno ad accettarli e ad accettare<br />
i pensieri, non esattamente felici, che in loro rimandano.<br />
Questa tendenza a negare l’esistenza del<strong>la</strong> morte è un<br />
errore gravissimo del<strong>la</strong> nostra cultura. Facendo finta che<br />
essa non esista, creiamo le occasioni migliori per accrescere<br />
<strong>la</strong> nostra paura interiore e normale nei confronti<br />
del<strong>la</strong> morte, ma è un circolo vizioso!<br />
Dovremmo impegnarci tutti un po’ di più per estinguere<br />
questa cattiva abitudine, sia per cercare una più grande<br />
serenità nostra interiore, sia per poter dare un po’ più di<br />
aiuto a coloro che con <strong>la</strong> morte ci <strong>la</strong>vorano e a coloro<br />
che <strong>la</strong> stanno vivendo nel<strong>la</strong> propria famiglia o nel proprio<br />
intimo. È proprio per questo motivo che l’articolo di psicologia<br />
vuole, stavolta, affrontare questo, ormai, tabù;<br />
ma non parleremo del<strong>la</strong> morte, del<strong>la</strong> quale saprebbe<br />
meglio par<strong>la</strong>re un sacerdote o una guida spirituale, bensì<br />
del lutto, una condizione ad essa strettamente legata.<br />
Innanzitutto bisogna dare una definizione di lutto: come<br />
dice D. Barnes, il lutto è “il lento processo di ridefinizione<br />
del nostro mondo e del<strong>la</strong> presenza di una persona che<br />
ci era partico<strong>la</strong>rmente cara”. Con queste parole s’intende<br />
dire che, dopo <strong>la</strong> perdita di una persona che occupava<br />
un posto importante nel nostro cuore, noi che rimaniamo<br />
proviamo un insieme di sensazioni che, nel caso<br />
in cui non diventino patologiche, ci porteranno a capire<br />
il nostro mondo, <strong>la</strong> vita ed anche il nostro caro scomparso<br />
sotto un’altra prospettiva. In quest’ottica, il lutto è<br />
strettamente legato all’amore: “solo chi vive lontano dall’amore<br />
può evitare <strong>la</strong> tristezza del lutto, l’importante è<br />
crescere, nel lutto, e rimanere vulnerabili all’amore”<br />
diceva John Brantner.<br />
Il lutto può essere di svariati tipi: anticipatorio, normale,<br />
patologico o cronico.<br />
Il lutto anticipatorio avviene esclusivamente in chi assiste<br />
per un lungo periodo una persona che sta andando<br />
inesorabilmente verso <strong>la</strong> morte; è un percorso, fatto<br />
giorno dopo giorno, in cui i famigliari, o coloro che assistono<br />
il ma<strong>la</strong>to, si abituano al<strong>la</strong> futura separazione dal<br />
proprio caro, diluendo nel tempo il dolore per <strong>la</strong> perdita,<br />
avendo <strong>la</strong> possibilità di par<strong>la</strong>rne anche con colui che se<br />
ne andrà, avendo <strong>la</strong> possibilità di, in un certo senso, prepararsi<br />
a ciò che succederà.<br />
Il lutto cronico ed il lutto patologico sono due forme di<br />
lutto ma<strong>la</strong>te: sono le estremizzazioni di ciò che avviene<br />
nel lutto normale, ma, nel primo caso, le sensazioni, i<br />
pensieri ed i modi di agire tipici del lutto normale diven-<br />
20
tano eterni e non arrivano ad estinguersi se non con <strong>la</strong><br />
propria morte, mentre, nel secondo caso, questi modi di<br />
sentire e di essere diventano talmente importanti e<br />
pesanti da impedirci di reagire al lutto e da trascinarci in<br />
una condizione di non-vita molto autolesionista.<br />
Il lutto normale è quel periodo successivo al<strong>la</strong> perdita<br />
del<strong>la</strong> persona cara, ma soprattutto, successivo a quel<br />
senso di stordimento iniziale dato dall’evento (che si<br />
fosse stati preparati o meno ad esso), in cui, come già<br />
precedentemente si accennava, si “<strong>la</strong>vora”, consciamente<br />
ed inconsciamente su sé stessi per arrivare al<strong>la</strong><br />
costruzione di un nuovo equilibrio interiore, anche in<br />
assenza di quel<strong>la</strong> persona a noi tanto cara. Questo percorso<br />
è costituito da fasi, che però non hanno un tempo<br />
e non possono essere considerate uguali per tutti: ognuno<br />
di noi ha i suoi tempi ed i suoi modi per reagire al<strong>la</strong><br />
vita e quindi anche per reagire al<strong>la</strong> morte; non esistono<br />
modi giusti o sbagliati, emozioni giuste o sbagliate, azioni<br />
giuste o sbagliate per vivere un lutto, semplicemente<br />
esistono le nostre personali attitudini a reagire in una<br />
maniera o in un’altra.<br />
Ovviamente, il lutto invade tutti gli aspetti di cui noi<br />
siamo l’insieme: il piano affettivo, il piano intellettuale ed<br />
il piano fisico.<br />
Affettivamente, com’è intuibile, <strong>la</strong> tristezza e il pessimismo<br />
sono le emozioni dominanti, si rifiuta l’aiuto degli<br />
altri e spesso si crede di non poter nemmeno sfogare<br />
apertamente il proprio dolore, perché chi vive il lutto<br />
crede che questo sia solo suo e quindi che gli altri non<br />
possano capirlo; si può passare un periodo in cui ancora<br />
si par<strong>la</strong> con il defunto, si può passare dal pianto disperato<br />
al riso isterico, solo perché si è in uno stato quasi<br />
confusionale in cui ancora non si è in grado di ristabilirsi<br />
e di guardare in faccia <strong>la</strong> realtà. Spesso ci si colpevolizza<br />
per aver eventualmente dedicato una scarsa assistenza<br />
al<strong>la</strong> persona cara, sia che fosse ma<strong>la</strong>to, sia che<br />
fosse morto in situazioni istantanee ed inimmaginabili (il<br />
c<strong>la</strong>ssico “avrei potuto fare”); riaffiorano i rimpianti, si<br />
fugge da luoghi allegri, non ci si vuole più mettere in<br />
gioco, si cade in una sorta di apatia. La tendenza è quel<strong>la</strong><br />
del rifiuto. E soprattutto è probabile arrivare a pensare<br />
che <strong>la</strong> propria vita ora, senza il nostro caro, non abbia<br />
più valore e possa essere <strong>la</strong>sciata andare al<strong>la</strong> deriva: nel<br />
momento in cui questo pensiero rimane solo un pensiero,<br />
il lutto resta ancora nell’ambito del<strong>la</strong> normalità, ma<br />
nel momento in cui si arriva a credere di non prendersi<br />
più cura di sé e di <strong>la</strong>sciarsi trasportare dagli eventi, solo<br />
per smettere di soffrire, il lutto diventa patologico.<br />
Sul piano intellettuale non è difficile credere che diminuiscano<br />
le capacità di pensare, di ragionare, di essere<br />
attenti e concentrati, di memorizzare le cose; di tutto<br />
questo ci si accorge e, quindi, viene ad aumentare <strong>la</strong> sfiducia<br />
in sé stessi.<br />
A livello fisico, dato che “mens sana” è “in corpore<br />
sano”, tutto quanto viene sconvolto: variano i ritmi<br />
sonno-veglia, sia aumentando le ore di sonno (per fuggire<br />
dal<strong>la</strong> realtà) sia diminuendole perché non si è in grado<br />
di ri<strong>la</strong>ssarsi nemmeno per un attimo, subentra l’inappetenza<br />
e spesso si ha un calo ponderale considerevole, si<br />
diventa rallentati in tutto, anche nel par<strong>la</strong>re.<br />
Poi, come appunto si diceva prima, nessun lutto può<br />
essere uguale a quello di un’altra persona: ognuno può<br />
sperimentare tutto quanto appena detto, oppure non<br />
vivere nul<strong>la</strong> di tutto ciò; si può mascherare il dolore e<br />
non par<strong>la</strong>rne, oppure essere monotematici e par<strong>la</strong>re solo<br />
di quanto male si stia. Ciò che più è importante è che,<br />
prima o poi, si arrivi all’accettazione, l’unico rimedio contro<br />
il dolore dato dal<strong>la</strong> perdita del<strong>la</strong> persona che tanto<br />
amavamo.<br />
Come diceva Elisabeth Kubler Ross, una delle maggiori<br />
esponenti del<strong>la</strong> medicina palliativa, “l’accettazione è <strong>la</strong><br />
fase finale del lutto in cui viene permessa <strong>la</strong> ricostruzione<br />
del<strong>la</strong> propria interiorità. È il momento in cui si riesce<br />
a raccogliere i pezzi e a ricomporre <strong>la</strong> struttura del<strong>la</strong> propria<br />
personalità. Non si nega e non si rifiuta più <strong>la</strong> realtà,<br />
ma <strong>la</strong> si accetta”. In sintesi, l’accettazione diventa il<br />
momento in cui si capisce intimamente che <strong>la</strong> situazione<br />
è irreversibile, che noi siamo impotenti di fronte al<strong>la</strong><br />
morte e che nul<strong>la</strong> possiamo più fare per non guardare in<br />
faccia <strong>la</strong> verità; i sensi di colpa e il dolore si affievoliscono,<br />
ricominciano le interazioni sociali e le attività sia<br />
<strong>la</strong>vorative che di svago. Ci arrendiamo all’evidenza, ma<br />
lo facciamo arricchiti di ciò che, soffrendo, abbiamo<br />
potuto imparare: <strong>la</strong> nostra vita non sarà mai più come<br />
prima, ma continueremo a vivere, anche ricominciando<br />
a sorridere, perché il modo migliore di onorare <strong>la</strong> memoria<br />
di una persona a noi cara è di continuare a vivere una<br />
vita piena e ricca nell’animo. L’unico strumento che<br />
abbiamo per poter arrivare a questa consapevolezza è <strong>la</strong><br />
comunicazione, <strong>la</strong> condivisione e <strong>la</strong> manifestazione del<br />
nostro dolore; ma questo non significa dover par<strong>la</strong>re! Il<br />
nostro dolore, può essere colto anche solo da uno sguardo,<br />
da un sorriso a mezza bocca, dal rifiuto ad un invito;<br />
ciò che dovremmo augurarci è di trovare sempre qualcuno<br />
che sia in grado di accogliere il nostro dolore, senza<br />
diventare invadente o, peggio, banale: quando soffriamo,<br />
le parole che ci vengono dette servono a poco, l’unica<br />
cosa di cui abbiamo bisogno è di sapere che non<br />
siamo soli.<br />
21
Gnocchi<br />
al<strong>la</strong> parigina<br />
a cura di Donatel<strong>la</strong> Lusenti<br />
Ricetta per 4 persone<br />
Ingredienti<br />
250 g di farina<br />
150 g di burro<br />
150 gr parmigiano<br />
4 dl di <strong>la</strong>tte<br />
6 uova<br />
noce moscata<br />
sale<br />
Per <strong>la</strong> salsa Mornay<br />
40 g di burro<br />
40 g di farina<br />
1/2 l di <strong>la</strong>tte<br />
80 g panna fresca<br />
60 g di parmigiano grattugiato<br />
sale, noce moscata<br />
Preparazione<br />
Portare ad ebollizione il <strong>la</strong>tte con 100 gr di burro, un pizzico di sale e noce moscata.<br />
Raggiunto il bollore, versare velocemente a pioggia 250 gr di farina e mesco<strong>la</strong>re<br />
energicamente per ottenere un composto liscio che <strong>la</strong>sceremo cuocere per<br />
2/3 minuti. Togliere dal fuoco, far intiepidire ed incorporare, uno al<strong>la</strong> volta, le uova<br />
intere mesco<strong>la</strong>ndo energicamente finchè l’uovo sarà completamente assorbito<br />
nel composto, al<strong>la</strong> fine incorporare 100 gr di parmigiano. Mettere il composto in<br />
una sacca di te<strong>la</strong> (sacca da pasticceria) con una bocchetta liscia del diametro di<br />
1 cm e mezzo (oppure basta l’apertura del<strong>la</strong> sacca se non è troppo grande).<br />
In una pento<strong>la</strong> capiente portare ad ebollizione acqua sa<strong>la</strong>ta e formare con <strong>la</strong><br />
sacca, spremendo il composto, dei gnocchetti lunghi 2-3 cm che tufferemo nell’acqua<br />
bollente tagliandoli a raso del<strong>la</strong> bocchetta con un coltello bagnato nell’acqua<br />
bollente.<br />
Formati gli gnocchi pescarli quando vengono in superficie e metterli ad asciugare<br />
su di un canovaccio. Continuare formando pochi gnocchi al<strong>la</strong> volta, fino ad<br />
esaurimento del composto.<br />
In una pirofi<strong>la</strong> da forno fare sul fondo uno strato di salsa Mornay e disporvi gli<br />
gnocchi, coprirli con <strong>la</strong> rimanente salsa e con i 50 gr di parmigiano rimasti e infine<br />
aggiungere i fiocchetti di burro.<br />
Infornare a 200° per 10 minuti.<br />
Vini consigliati<br />
Ribol<strong>la</strong> del Colli Orientali del Friuli<br />
Pinot grigio dell'Alto Adige<br />
Preparare una besciamel<strong>la</strong>: sciogliere in un tegamino 40 g di burro, poi unire <strong>la</strong><br />
farina mesco<strong>la</strong>ndo in continuazione con <strong>la</strong> frusta. Una volta amalgamati i due<br />
ingredienti, aggiungere lentamente il <strong>la</strong>tte bollente con sale ed un pizzico di noce<br />
moscata. Cuocere, continuando a mesco<strong>la</strong>re, per circa 3-4 minuti. Versare <strong>la</strong><br />
panna mesco<strong>la</strong>ndo ed aggiungere il parmigiano grattugiato.<br />
22
cronaca<br />
Gli Alpini all'Adunata Nazionale<br />
Al<strong>la</strong> recente Adunata Nazionale degli Alpini, a<br />
Cuneo, era presente anche una rappresentanza<br />
del Gruppo di Guidizzolo tra gli oltre 450.000 partecipanti.<br />
Per un’intera giornata <strong>la</strong> città piemontese<br />
ha accolto ed app<strong>la</strong>udito le numerose sfi<strong>la</strong>te<br />
che passavano davanti al palco delle autorità, tra<br />
le quali c’erano il presidente del Senato tenente<br />
alpino Franco Marini, il Ministro del<strong>la</strong> Difesa<br />
Arturo Parisi, il capo del<strong>la</strong> Protezione Civile Guido<br />
Berto<strong>la</strong>so, il segretario del<strong>la</strong> Camera dei Deputati<br />
Carlo Giovanardi. A rappresentare i guidizzolesi<br />
c’erano il presidente Virgilio Bignotti, Angelo<br />
Rivera, Bruno Tedoldi, Franco Mazzacani ed Enzo<br />
Galvani. “Molti si chiedono e ci chiedono perchè<br />
solo gli alpini fanno queste oceaniche adunate, ci<br />
ha detto Bignotti; semplice: perché siamo alpini,<br />
perché ci unisce un grande spirito di corpo, il cappello<br />
con <strong>la</strong> penna ed il Tricolore”. Davanti al<strong>la</strong><br />
bandiera del Corpo, sul<strong>la</strong> quale sono appuntate<br />
ben 208 medaglie d’oro, hanno sfi<strong>la</strong>to proprio<br />
tutti, dai sopravvissuti al<strong>la</strong> guerra di Russia fino ai<br />
più recenti. Tra i più “anziani” anche un reduce<br />
del<strong>la</strong> campagna di Abissinia del 1935.<br />
Guidizzolo, vigili urbani a confronto<br />
Una trentina tra comandanti ed agenti di polizia<br />
locale, in rappresentanza di oltre 15 Comuni del<strong>la</strong><br />
provincia di Mantova, si son dati appuntamento<br />
nei giorni a scorsi a Guidizzolo per una giornata di<br />
aggiornamento promossa dal comando guidizzolese<br />
di cui è responsabile Ramona Tarchini. Tema<br />
dell’incontro: “Procedure sanzionatorie con stesura<br />
dei re<strong>la</strong>tivi verbali inerenti i pubblici esercizi, i<br />
circoli privati, gli esercizi commerciali, gli ambu<strong>la</strong>nti”.<br />
Il commissario aggiunto del Comune di<br />
Brescia Oscar Pasini, responsabile del<strong>la</strong> Polizia<br />
Commerciale di Brescia, re<strong>la</strong>tore al convegno, ha<br />
preso in esame tutta <strong>la</strong> normativa nazionale e<br />
regionale re<strong>la</strong>tiva all’argomento trattato, presentando<br />
una serie di schede esplicative. Queste<br />
hanno, senza dubbio, lo scopo di spiegare le<br />
norme ed ottengono pure l’obiettivo di omogeneizzare<br />
anche le interpretazioni e, conseguentemente,<br />
l’operatività degli agenti di Polizia locale<br />
chiamati quotidianamente a districarsi tra leggi e<br />
leggine. Al termine dei <strong>la</strong>vori, i partecipanti si<br />
sono detti tutti ampiamente soddisfatti ed hanno<br />
auspicato il ripetersi di questi incontri di aggiornamento.<br />
Il <strong>la</strong>boratorio “SpazioFotoIdea”<br />
Lo scorso 7 giugno si è concluso<br />
“SpazioFotoIdea”, il <strong>la</strong>boratorio per i ragazzi del<strong>la</strong><br />
Scuo<strong>la</strong> Medi organizzato dal<strong>la</strong> Orizzonti Onlus in<br />
col<strong>la</strong>borazione con il Comune di Guidizzolo.<br />
L’evento conclusivo, che ha avuto luogo presso<br />
l’au<strong>la</strong> magna dell’Istituto Comprensivo di<br />
Guidizzolo ed al quale hanno partecipato molti dei<br />
21 ragazzi iscritti al <strong>la</strong>boratorio, è stato programmato<br />
come un ultimo momento di festa e di condivisione<br />
dell’esperienza: i partecipanti hanno<br />
potuto infatti allestire i <strong>la</strong>vori fotografici realizzati<br />
ed assistere ad un video che raccoglieva tutte le<br />
foto più significative scattate dai ragazzi.<br />
SpazioFotoIdea, partito il 22 febbraio scorso, non<br />
è stato propriamente un <strong>la</strong>boratorio di fotografia,<br />
dove imparare teorie e tecniche di questa arte,<br />
ma piuttosto un <strong>la</strong>boratorio re<strong>la</strong>zionale e di idee<br />
creative. Quanti han preso parte agli incontri settimanali<br />
del giovedì hanno utilizzato <strong>la</strong> macchina<br />
fotografica digitale soprattutto per riscoprire sé<br />
stessi e gli altri attraverso l’immagine. L’obiettivo,<br />
ci dicono al<strong>la</strong> Cooperativa Orizzonti, non era tanto<br />
quello di insegnare ai giovani come diventare<br />
fotografi provetti, quanto quello di aiutare e condurre<br />
i ragazzi ad esprimere tutta <strong>la</strong> loro creatività,<br />
le loro idee e le loro emozioni “fissandole” su<br />
foto significative. Così, i giovani fotografi hanno<br />
avuto modo di mettersi a fuoco e di capire meglio<br />
sé stessi e gli altri attraverso lo strumento del<strong>la</strong><br />
23
cronaca<br />
24<br />
macchina fotografica. Numerose<br />
le attività programmate: costruzione<br />
di storie fotografiche a<br />
fumetti, utilizzando le immagini<br />
scattate per il paese; rappresentazione<br />
di statue pronte ad essere<br />
immorta<strong>la</strong>te per trasmettere<br />
emozioni e sentimenti come <strong>la</strong><br />
paura, <strong>la</strong> tristezza e <strong>la</strong> meraviglia;<br />
creazione di originali messaggi<br />
pubblicitari e sociali, integrando il<br />
segnale stradale “STOP” con cartelloni<br />
che citavano tutte quelle<br />
cose che i ragazzi volevano fermare<br />
(come ad esempio <strong>la</strong> droga<br />
ed i <strong>la</strong>dri); un’uscita di pulizia<br />
ambientale dimostrando, attraverso<br />
il loro reportage fotografico,<br />
come sia semplice rendere le<br />
nostre strade migliori con piccole<br />
azioni. Praticabili da tutti. Un’esperienza sicuramente<br />
positiva che merita di essere riproposta.<br />
Esercitazione post-terremoto<br />
Movimentata simu<strong>la</strong>zione di un evento tellurico<br />
con conseguente intervento delle squadre di soccorso.<br />
L’esercitazione, promossa dall’assessorato<br />
al<strong>la</strong> sicurezza del Comune di Guidizzolo con il<br />
patrocinio del Ministero degli Interni, Regione<br />
Lombardia e Provincia di Mantova, ha visto allertati<br />
gli uomini del<strong>la</strong> locale Protezione Civile, che<br />
già in passato hanno avuto compiti operativi in<br />
situazioni di vera emergenza, <strong>la</strong> Polizia locale, i<br />
Vigili del fuoco, i volontari del GVG. Il primo intervento<br />
ha interessato il plesso sco<strong>la</strong>stico con i<br />
bambini e ragazzi delle scuole primaria e secondaria<br />
di primo grado, impegnate a seguire un copione<br />
che già altre volte avevano immaginato e sperimentato<br />
a scuo<strong>la</strong>. In questa occasione però,<br />
come ha spiegato il dirigente sco<strong>la</strong>stico prof.<br />
Sanzio Sa<strong>la</strong>mi, <strong>la</strong> presenza degli uomini addetti<br />
al<strong>la</strong> sicurezza ha reso più credibile l’esercitazione<br />
voluta dall’assessore C<strong>la</strong>udio Busca. Con i primi<br />
ragazzi che raggiungevano l’esterno sono scattate<br />
tutte le modalità previste dai protocolli di soccorso<br />
con l’impiego di uomini e mezzi. Sirene,<br />
ambu<strong>la</strong>nze, ponti radio: tutto per dare all’evento <strong>la</strong><br />
maggior veridicità possibile. Nel parco Barriera, di<br />
fronte alle scuole, veniva nel frattempo montato il<br />
campo dove i finti-feriti sono stati portati; nel frattempo<br />
altri ragazzi ed insegnanti erano impegnati<br />
in prove di spegnimento di incendio. La due<br />
giorni sull’emergenza è continuata con l’evacuazione<br />
pomeridiana del teatro comunale, mentre <strong>la</strong><br />
mattina successiva si è ipotizzato il crollo di una<br />
pa<strong>la</strong>zzina su Via Solferino, tratto interno del<strong>la</strong> ex<br />
statale Goitese, con conseguente deviazione del<strong>la</strong><br />
circo<strong>la</strong>zione per una mezz’oretta su strade interne.<br />
Increduli i guidizzolesi nel vedere <strong>la</strong> strada, che<br />
taglia in due il centro abitato, completamente libera<br />
da veicoli. Soddisfazione per <strong>la</strong> prova è stata<br />
espressa dal sindaco Graziano Pelizzaro, dall’assessore<br />
Busca e da tutti gli uomini impegnati.<br />
Visita al Mulino Castagna<br />
Non sono molti i mulini ad acqua tuttora funzionanti.<br />
Uno di questi, probabilmente tra i meglio<br />
conservati, è quello di Aldo Castagna a Guidizzolo,<br />
a due passi dall’Oratorio di San Lorenzo. E’ tornato<br />
ad essere meta di sco<strong>la</strong>resche, come già diversi<br />
anni fa. Qui si può ancora vedere <strong>la</strong> grande<br />
ruota di 44 pale che gira <strong>la</strong> macina e scoprire<br />
come dal grano si passi piano piano al<strong>la</strong> farina.<br />
Recentemente ha ricevuto <strong>la</strong> visita degli incuriositi<br />
bambini del<strong>la</strong> materna di Guidizzolo i quali,<br />
accompagnati dalle loro insegnanti, hanno dimostrato<br />
un grande interesse. Ad accogliere bambini<br />
ed insegnanti, oltre ad Aldo Castagna, anche<br />
Gianfranco Ruffoni, guidizzolese, autore di una<br />
recente ricerca sul mulino dal<strong>la</strong> quale risulterebbe<br />
che lo stesso sarebbe stato in attività già nel<br />
1400.<br />
Tutti insieme appassionatamente<br />
Poco meno di 200 tra ragazzini ed animatori<br />
hanno dato vita per un'intera settimana al Grest<br />
organizzato dal<strong>la</strong> parrocchia di Guidizzolo.<br />
“Musica Maestro”, questo il motivo conduttore<br />
ed il titolo del Grest nell’ambito dell’intera estate<br />
negli oratori <strong>la</strong> quale con “Musica Maestro!” è<br />
partita dal<strong>la</strong> diocesi di Mi<strong>la</strong>no per abbracciare<br />
tutta <strong>la</strong> Lombardia. “C’è chi ha reso <strong>la</strong> sua vita una<br />
musica meravigliosa perché si è accorto che un<br />
Altro era il Direttore di orchestra. E allora <strong>la</strong>sciamo<br />
che in questo estate i ragazzi dell’Oratorio<br />
scoprano <strong>la</strong> “sinfonia” che possono diventare se<br />
solo si <strong>la</strong>sciano guidare dal “Maestro” che per
cronaca<br />
loro ha scritto uno spartito su cui danzare, vibrare<br />
e vivere!”. Questo il motivo conduttore delle<br />
diverse attività che animano gli oratori lombardi e<br />
che anche a Guidizzolo hanno trovato un allegro<br />
stuolo di ragazzini ed animatori intenti a mettere<br />
insieme tutte le note e poter così ascoltare insieme<br />
quel<strong>la</strong> “meravigliosa sinfonia” che è <strong>la</strong> vita.<br />
E brava Metalstyle!<br />
Nei giorni dopo il tornado si diceva che metà dei<br />
guidizzolesi si fosse trasferita sui tetti per ricostruire<br />
e ricominciare a vivere. E l'altra metà<br />
dov'era Era <strong>la</strong> solito posto di <strong>la</strong>voro, per continuare<br />
a vivere, a <strong>la</strong>vorare, a ripristinare <strong>la</strong> propria<br />
quotidianità violentata.<br />
Un esempio significativo, non certo l'unico, si è<br />
avuto nel<strong>la</strong> giornata di sabato, dove un evento già<br />
programmato ha assunto, viste le circostanze, un<br />
significato partico<strong>la</strong>re, ovvero <strong>la</strong> conferma del<strong>la</strong><br />
capacità di iniziativa, del<strong>la</strong> concretezza e del<strong>la</strong><br />
determinazione del<strong>la</strong> nostra gente.<br />
Si tratta del<strong>la</strong> inaugurazione del nuovo spazio<br />
espositivo del<strong>la</strong> ditta METALSTYLE, di Diego<br />
Marchesini e Matteo Pasini, due ragazzi guidizzolesi,<br />
che nel locale in via Slonghine espongono il<br />
meglio di quanto producono e vendono <strong>la</strong> vasta<br />
selezione e tipologia di scale, serramenti in ferro,<br />
inox , alluminio , corten , pvc. inferriate, cancelli<br />
c<strong>la</strong>ssici e artistici, corrimano, bascu<strong>la</strong>nti, balconi<br />
in stile moderno e antico, sezionali, arredamenti in<br />
ferro battuto.<br />
L'azienda Metalstyle nasce nel 1982 dal<strong>la</strong> volontà<br />
di Bruno Marchesini, come picco<strong>la</strong> carpenteria<br />
metallica. Con il tempo, volontà e fatica, <strong>la</strong> carpenteria<br />
Marchesini riesce ad affermarsi nel<strong>la</strong><br />
realtà di Guidizzolo. Nel 2000 Marchesini Bruno<br />
con l'aiuto del figlio Diego, vede l'esigenza di<br />
ampliare gli spazi produttivi e arriva <strong>la</strong> decisione<br />
di spostarsi in un nuovo capannone. Dopo altri 6<br />
anni di attività, l'evolversi del mercato e l'aggregazione<br />
di Matteo Pasini, ulteriori 1200 mtq. vengono<br />
aggiunti al complesso.<br />
L'azienda Metalstyle dopo anni di esperienza è in<br />
grado di p<strong>la</strong>smare a proprio piacimento elementi<br />
naturali, antichi e difficili come il ferro inox ed alluminio.<br />
Col<strong>la</strong>bora con molti studi tecnici per riuscire<br />
a realizzare quello che <strong>la</strong> più fervida matita<br />
inventa per arredare e costruire <strong>la</strong> propria casa.<br />
E chi non può recarsi a visitare i 600 mq dello showroom,<br />
può sempre consultare il sito<br />
www.metalstyle.eu per scoprire un assortimento<br />
davvero unico!<br />
Miss Pizza premiata a Goito<br />
Nei primi giorni di luglio 2007 Goito ha ospitato <strong>la</strong><br />
tradizionale manifestazione “Pizza in piazza”.<br />
Presenti le migliori Pizzerie del mantovano oltre<br />
alle locali come il “Mocambo”, “La Torre” e altre,<br />
per <strong>la</strong> prima volta <strong>la</strong> nostra “Miss Pizza” ha partecipato<br />
e ottenuto un gran successo e gradimento<br />
degli appassionati con oltre seicento pizze “sfornate”.<br />
Il successo ottenuto dal<strong>la</strong> “Bontà” delle<br />
pizze di Domenico, Pietro e Vincenzo che per l’occasione<br />
si sono avvalsi del<strong>la</strong> col<strong>la</strong>borazione di<br />
Cristian, Massimo, Nunzia, Antonio e Pasquale<br />
(considerato a Erco<strong>la</strong>no “il Re del<strong>la</strong> pizza”) è stato<br />
confermato dal premio assegnato dagli organizzatori<br />
per <strong>la</strong> riscontrata qualità e <strong>la</strong> professionalità.<br />
Miss Pizza vi aspetta a Guidizzolo, in via Solferino,<br />
66 e Castiglione delle Stiviere in via Ordanino, 36.<br />
25
Noi e <strong>la</strong> legge<br />
a cura di Laura Leorati, avvocato<br />
I lettori possono esporre problemi o situazioni che siano di interesse generale<br />
Il nuovo conto energia<br />
Con <strong>la</strong> liberalizzazione del mercato dell'energia e le<br />
limitazioni imposte dal Protocollo di Kyoto, sono state<br />
create le condizioni per <strong>la</strong> produzione e <strong>la</strong> commercializzazione<br />
di energia da fonti rinnovabili. La necessità<br />
di ridurre l'emissione nell'atmosfera di biossido di carbonio,<br />
nonché di altri gas colpevoli dell'effetto serra,<br />
ha portato al<strong>la</strong> previsione legis<strong>la</strong>tiva del “Conto<br />
Energia”, per incentivare <strong>la</strong> produzione di energia elettrica<br />
da impianti so<strong>la</strong>ri fotovoltaici. Questi ultimi consistono<br />
per lo più in pannelli di silicio cristallino che<br />
producono energia elettrica mediante <strong>la</strong> conversione<br />
diretta di radiazione so<strong>la</strong>re. Essi devono essere provati<br />
e certificati da <strong>la</strong>boratori accreditati in conformità<br />
alle Norme UNI CEI EN ISO/IEC 17025. I soggetti che<br />
possono beneficiare, per vent'anni, degli incentivi previsti<br />
dal<strong>la</strong> Finanziaria 2007 sono:<br />
a) persone fisiche;<br />
b) persone giuridiche;<br />
c) soggetti pubblici;<br />
d) condomini di unità abitative e/o di edifici;<br />
che abbiano instal<strong>la</strong>to impianti fotovoltaici di potenza<br />
nominale uguale o superiore a 1 KW, collegati al<strong>la</strong> rete<br />
elettrica, che siano entrati in esercizio dopo il 13 aprile<br />
2007 e che non abbiano già beneficiato degli incentivi<br />
previsti dai D.M. precedenti. Le tariffe incentivanti<br />
sono differenziate in base al<strong>la</strong> taglia degli impianti ed<br />
al grado di integrazione architettonica:<br />
Misura<br />
di potenza<br />
Non integrato<br />
(€/kwh)<br />
Parzialmente<br />
Integr. (€/kwh)<br />
Integrato<br />
(€/kwh)<br />
Da 1 Kw fino a 0.40 0.44 0.49<br />
3 Kw<br />
Sopra i 3 Kw 0.38 0.42 0.46<br />
fino a 20 Kw<br />
Sopra i 20 Kw 0.36 0.40 0.44<br />
Le cifre su indicate sono valide nel periodo intercorrente<br />
tra il 13 aprile del corrente anno ed il 31 dicembre<br />
2008, mentre per gli anni 2009 e 2010 le tariffe<br />
stesse saranno decurtate del 2% per ciascun anno<br />
successivo al 2008, fermo restando il periodo di venti<br />
anni.<br />
La procedura per ottenere <strong>la</strong> tariffa incentivante consta<br />
essenzialmente di due passaggi:<br />
a) Il soggetto responsabile dell'esercizio dell'impianto,<br />
ossia colui che ha diritto a richiedere l'erogazione degli<br />
incentivi, deve inoltrare al Gestore dei Servizi Elettrici<br />
- GSE S.p.A. con sede in Viale M. Pilsudski 92 00197<br />
Roma - il progetto preliminare e <strong>la</strong> richiesta di connessione<br />
al<strong>la</strong> rete in plico sigil<strong>la</strong>to riportante l'intestazione<br />
“GSE Incentivazione di impianti fotovoltaici ai sensi<br />
del D.M. '07”. Se trattasi di impianto tra 1 e 20 KW, va<br />
specificato se ci si vuole avvalere del servizio di scambio<br />
sul posto, ossia del<strong>la</strong> possibilità di ricavare un<br />
saldo annuo tra l'energia immessa in rete dall'impianto<br />
e quel<strong>la</strong> prelevata dal<strong>la</strong> rete stessa. La richiesta di<br />
concessione del<strong>la</strong> tariffa incentivante deve pervenire<br />
al GSE entro 60 giorni dall'entrata in esercizio dell'impianto.<br />
Con quest'ultima accezione si fa riferimento<br />
al<strong>la</strong> coesistenza di:<br />
- collegamento al<strong>la</strong> rete elettrica;<br />
- instal<strong>la</strong>zione dei contatori per il calcolo dell'energia<br />
prodotta e scambiata o ceduta;<br />
- attivazione dei contratti di scambio o di cessione con<br />
<strong>la</strong> rete.<br />
La perentorietà del termine di 60 giorni per l'inoltro<br />
del<strong>la</strong> richiesta fa si che l'inutile decorso dello stesso<br />
comporti <strong>la</strong> decadenza dal beneficio e, quindi, <strong>la</strong> non<br />
ammissibilità agli incentivi. Al GSE deve inoltre essere<br />
comunicata l'avvenuta esecuzione dell'impianto.<br />
b) Il GSE verifica il rispetto delle disposizioni di legge<br />
e comunica entro 60 giorni dal ricevimento del<strong>la</strong><br />
richiesta, debitamente accompagnata dal<strong>la</strong> documentazione<br />
necessaria, l'entità del<strong>la</strong> tariffa incentivante.<br />
Il tempo necessario per il rientro del capitale investito<br />
può essere mediamente stimato tra 7 e 12 anni. Per<br />
un calcolo più preciso occorre valutare i diversi fattori<br />
che di volta in volta si presentano quali, per esempio:<br />
a) <strong>la</strong> misura del<strong>la</strong> radiazione so<strong>la</strong>re determinata dal<strong>la</strong><br />
<strong>la</strong>titudine e dall'orientamento dell'impianto;<br />
b) il costo dell'impianto;<br />
c) il rapporto tra il valore economico delle tariffe incentivanti<br />
ed il valore dell'energia utilizzata.<br />
E' inevitabile concludere dicendo che questo piccolo<br />
passo, verso il miglioramento dell'efficienza energetica,<br />
deve essere seguito da una serie continua di interventi<br />
mirati a contrastare i sempre più rapidi cambiamenti<br />
climatici che mettono in pericolo il nostro pianeta.<br />
26
Noi e il fisco<br />
a cura di Giulia Avanzi, ragioniere commercialista<br />
I lettori possono esporre problemi o situazioni che siano di interesse generale<br />
Detrazioni d’imposta<br />
La Finanziaria per l'anno 2007 ha introdotto delle nuove<br />
agevo<strong>la</strong>zioni fiscali per <strong>la</strong> realizzazione di determinati<br />
interventi finalizzati al contenimento dei consumi<br />
energetici, realizzati su edifici esistenti.<br />
L'agevo<strong>la</strong>zione è stata redatta tenendo presente <strong>la</strong><br />
norma che disciplina <strong>la</strong> detrazione del 36% per gli interventi<br />
di ristrutturazione edilizia (di cui si è già trattato in<br />
passato) con <strong>la</strong> quale ha alcuni punti in comune.<br />
Proprio per il fatto che per alcuni tipi di intervento ci<br />
potrebbe essere una sorta di “sovrapposizione” è doveroso<br />
precisare subito che le due agevo<strong>la</strong>zioni fiscali non<br />
sono tra loro cumu<strong>la</strong>bili; pertanto il contribuente potrà<br />
avvalersi, per le medesime spese soltanto dell'una o<br />
dell'altra agevo<strong>la</strong>zione; rispettando gli adempimenti<br />
specificamente previsti in re<strong>la</strong>zione a ciascuna di esse.<br />
La detrazione in esame, finalizzata ad incentivare l'adeguamento<br />
del patrimonio edilizio a specifici standard di<br />
risparmio energetico è stabilita nel<strong>la</strong> misura del 55%<br />
delle spese sostenute entro il 2007, da ripartire in tre<br />
rate annuali di pari importo, entro un limite massimo di<br />
spesa stabilito in re<strong>la</strong>zione a ciascuno degli interventi<br />
previsti.<br />
I soggetti interessati all'agevo<strong>la</strong>zione sono sia le persone<br />
fisiche, che le società di persone o di capitali o gli<br />
Enti, a condizione che le spese sostenute siano rimaste<br />
a loro carico e che posseggano o detengano l'immobile<br />
in base ad un titolo idoneo come ad esempio <strong>la</strong> piena<br />
o <strong>la</strong> nuda proprietà, l'usufrutto od un altro diritto reale,<br />
un contratto di locazione, anche finanziaria o un contratto<br />
di comodato.<br />
E' importante inoltre sottolineare che, a differenza di<br />
quanto previsto con altre norme, nel caso in esame<br />
sono interessati tutti gli edifici o le unità immobiliari, di<br />
qualsiasi categoria catastale; quindi anche quelli rurali<br />
e quelli strumentali per le imprese od i professionisti.<br />
Le tipologie di interventi agevo<strong>la</strong>bili sono l eseguenti:<br />
-Interventi di riqualificazione globale su edifici, che consentano<br />
il risparmio energetico, indicato in una tabel<strong>la</strong><br />
allegata al D.Lgs. 102/2005 .<br />
-Interventi su strutture opache verticali ed orizzontali<br />
(coperture e pavimenti) e su infissi, a condizione che<br />
vengano rispettati i requisiti di trasmittenza termica<br />
indicati nel<strong>la</strong> Tabel<strong>la</strong> allegata al<strong>la</strong> Finanziaria 2007;<br />
-Instal<strong>la</strong>zione di pannelli so<strong>la</strong>ri per <strong>la</strong> produzione di<br />
acqua calda per usi domestici o industriali e per <strong>la</strong><br />
copertura del fabbisogno di acqua calda in piscine,<br />
strutture sportive, case di ricovero e cura, istituti sco<strong>la</strong>stici<br />
ed università.;<br />
-Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale<br />
con impianti dotati di caldaie a condensazione e contestuale<br />
messa a punto del sistema di distribuzione.<br />
Per poter ottenere <strong>la</strong> detrazione dovranno essere rispettati<br />
alcuni adempimenti tra cui acquisire l'asseverazione<br />
di un tecnico abilitato che attesti <strong>la</strong> corrispondenza<br />
degli interventi effettuati ai requisiti tecnici richiesti<br />
dal<strong>la</strong> norma.<br />
I soggetti non tito<strong>la</strong>ri di reddito d'impresa, devono effettuare<br />
i pagamenti con bonifico postale o bancario dal<br />
quale risulti <strong>la</strong> causale del versamento il codice fiscale<br />
del beneficiario del<strong>la</strong> detrazione e il codice fiscale o <strong>la</strong><br />
partita IVA del beneficiario del bonifico.<br />
Copia dell'attestato di “certificazione energetica” dell'edificio<br />
dovrà essere trasmessa telepaticamente o<br />
spedita con raccomandata all'ENEA entro 60 giorni<br />
dal<strong>la</strong> fine dei <strong>la</strong>vori e comunque non oltre il 29 febbraio<br />
2008.<br />
Sempre con le modalità ed i termini sopraindicati,<br />
dovrà essere inviata all'ENEA anche un apposita scheda<br />
informativa re<strong>la</strong>tiva agli interventi realizzati.<br />
Tutta <strong>la</strong> documentazione dovrà essere conservata ed<br />
esibita all'Amministrazione finanziaria, ove ne faccia<br />
richiesta, in funzione dei propri poteri di controllo.<br />
Si ricorda nuovamente che <strong>la</strong> documentazione dovrà<br />
essere ri<strong>la</strong>sciata da tecnici abilitati (es. Ingegneri, geometri,<br />
architetti ecc,) e che <strong>la</strong> mancata acquisizione o<br />
<strong>la</strong> mancata presentazione su richiesta<br />
dell'Amministrazione Finanziaria, comporterà <strong>la</strong> decadenza<br />
del beneficio.<br />
27
arte &<br />
dintorni<br />
<strong>la</strong> nostra storia<br />
Personaggi: Sacerdoti<br />
nativi di Rebecco<br />
L'ordinazione sacerdotale di don Matteo Pa<strong>la</strong>zzani suggerisce il profilo di alcuni<br />
sacerdoti nativi del<strong>la</strong> frazione.<br />
“Ricordati che tu sei di Rebecco" amava ripetere<br />
nonna Tullia a Matteo, quasi lo avvertiva, lo<br />
ammoniva. Come dicesse: "Continuerai il cammino<br />
di ben quattro sacerdoti nati a Rebecco".<br />
Ed ecco <strong>la</strong> storia dei quattro sacerdoti che, nati<br />
verso fine '800, nel secolo scorso svolsero il loro<br />
ministero di Parroci.<br />
Angelo Gandini di Francesco nacque il 2 ottobre<br />
1866 "in pago Rebecchi", nell'abitazione paterna,<br />
cioè Cantarane, come recita l'atto di Battesimo.<br />
La mamma si chiamava Pinelli Giovanna.<br />
Ordinato nel 1891, dal 1899 fu Parroco a<br />
Gabbiana, fino al<strong>la</strong> morte nel 1948.<br />
Temperamento stravagante, era appassionato<br />
cacciatore, dilettante fotografo, come amava definirsi,<br />
e tra i pionieri patentati al<strong>la</strong> guida di una<br />
Topolino rosso bordeaux. La nipote, Giovanna,<br />
Don Angelo Gandini<br />
Don Angelo Gandini<br />
con i nipoti<br />
Francesco e<br />
Giovanna<br />
Franco Mondadori<br />
nata nel 1900, negli anni '20 fu in parrocchia <strong>la</strong><br />
prima Presidente del<strong>la</strong> Gioventù femminile di<br />
Aziorie Cattolica ed entrò poi nel<strong>la</strong> Congregazione<br />
delle Ancelle col nome di Maria Grazia.<br />
Dante Scalori morì nel 1957 Arciprete a<br />
Roverbel<strong>la</strong>. Era nato alle Baite da famiglia di possidenti<br />
nel 1871 e fu ordinato sacerdote dal<br />
Vescovo Sarto (San Pio X) nel 1894. Dal<strong>la</strong> Curia<br />
mantovana fu apprezzato come Amministratore<br />
dei beni ecclesiastici.<br />
Nel 1910 a Guidizzolo vi furono due prime Messe,<br />
28
arte &<br />
dintorni<br />
pure <strong>la</strong> Croce e l'attestato di Cavaliere<br />
Costantiniano di San Giorgio. A Rodigo, dove fu<br />
Parroco per quasi 22 anni, <strong>la</strong>sciò buon ricordo di<br />
sè, benvoluto dal<strong>la</strong> gente, caritatevole. Anche<br />
esorcista: scacciava i temporali e nel pronunciare<br />
le formule per allontanare <strong>la</strong> grandine sudava freddo.<br />
Una lettera del Vescovo ausiliare mons. Peruzzo,<br />
dopo <strong>la</strong> visita nel settembre 1927, tesse l'elogio<br />
del Parroco ze<strong>la</strong>nte "dal <strong>la</strong>voro silenzioso<br />
e paziente" nel<strong>la</strong> Scuo<strong>la</strong> di Dottrina,<br />
nelle Associazioni, pegno sicuro di rendere<br />
<strong>la</strong> parrocchia di Rodigo "un vero<br />
giardino del<strong>la</strong> Chiesa mantovana".<br />
Ma<strong>la</strong>to di cuore, con il "cuore ingrossato"<br />
(quasi un simbolo del suo animo<br />
generoso), sul punto di scoppiare,<br />
come avvenne all'Ospedale civile di<br />
Mantova il 23 settembre 1938 a soli<br />
51 anni. Riposa nel cimitero di<br />
Guidizzolo.<br />
Don Dante Scalori<br />
due sacerdoti novelli pressochè coetanei.<br />
Marcello Bellomi, nato nel 1886 e Romolo Daeder<br />
nato nel 1881.<br />
Erano i primi di sette a ricevere l'Ordine sacro e <strong>la</strong><br />
benedizione di Papa Sarto, già Vescovo di<br />
Mantova. Il settimo, Ernesto Ruffini, sarà<br />
Arcivescovo di Palermo.<br />
Don Dott. Cav. Romolo Daeder<br />
1954: Nel 60° di sacerdozio don Dante<br />
Scalori con i nipoti<br />
Don Marcello era un omone, grande e grosso, e<br />
fumava il toscano. Curato a Castiglione e Rettore<br />
del Santuario di San Luigi, dal 1925 fu Parroco a<br />
Volongo dove morì nel 1957.<br />
La mamma di don Romolo Daeder era maestra,<br />
Bonoldi Adele, <strong>la</strong> maestra di Rebecco, che per 46<br />
anni insegnò a molte generazioni di fanciulli e<br />
ragazzi. Era <strong>la</strong> maestra per antonomasia, a lei si<br />
rivolgevano molti per i consigli più disparati.<br />
Energica e autoritaria nelle feste patriottiche interveniva<br />
in soccorso dell'oratore impappinato.<br />
Don Romolo conseguì un diploma in Scienze<br />
sociali al Pontificio Collegio per l'Emigrazione<br />
dopo avere seguito nel 1924 un corso di lezioni<br />
per l'assistenza degli emigranti, titolo che gli valse<br />
29
arte &<br />
dintorni<br />
viaggi<br />
Brasile: il paese delle<br />
“Rimembranze”<br />
Il luogo comune, spesso, è tutt’uno con <strong>la</strong> verità:<br />
quel<strong>la</strong> specie di verità accertata, divulgata e resa<br />
ovvia, o addirittura degradata. Così è luogo comune,<br />
ed anche verità, che il Brasile sia un insieme<br />
di enormi regioni contrassegnate dal pluralismo,<br />
dalle diversità caratteriali, dal benessere e dal<strong>la</strong><br />
povertà di<strong>la</strong>gante, dalle etnie con i tratti africani e<br />
quindi dagli umori e dalle par<strong>la</strong>te. Lo hanno detto,<br />
anzi lo abbiamo detto, tutti, par<strong>la</strong>ndo e scrivendo<br />
di questa vastissima nazione illustre e schiva,<br />
lodata e biasimata più che conosciuta.<br />
Personalmente <strong>la</strong> conosco poco o meglio conosco<br />
diversi vil<strong>la</strong>ggi lungo le interminabili coste at<strong>la</strong>ntiche,<br />
vil<strong>la</strong>ggi nelle prospicienti colline colorate da<br />
un verde immenso, un calore affabile allietato dal<br />
vento che inebria il corpo e lo sguardo verso tutte<br />
le cose: questo per me è l’immediato profilo del<br />
Brasile. Una lunga peniso<strong>la</strong> nel<strong>la</strong> peniso<strong>la</strong> con un<br />
litorale incantevole, lungo centinaia di miglia, e un<br />
entroterra non ancora domato dal<strong>la</strong> mano dell’uomo.<br />
Sulle prime acque dell’At<strong>la</strong>ntico affiorano piccole<br />
barche in cerca di pesce e sgangherati bragozzi,<br />
dentro il cielo di un azzurro irreale che staglia<br />
in profondità l’immagine di moderne città.<br />
Non così appare Salvador de Bahia <strong>la</strong> cui modernità<br />
è resa ancor più accentuata perchè totalmente<br />
in contrasto con <strong>la</strong> sua propaggine antica chiamata<br />
CITADE de PELORINHO. Pelorinho in portoghese<br />
significa capestro; i mercanti di schiavi,<br />
che dall’Ango<strong>la</strong> li trasportavano e scaricavano nel<br />
porto di Salvador, non attendevano un granché<br />
per rimettere in sesto <strong>la</strong> carne umana proveniente<br />
dell’Africa. Preferivano, dopo un periodo di for-<br />
30
arte &<br />
dintorni<br />
zato adeguamento dichiarato improduttivo, impiccarli<br />
ed interrarli sul<strong>la</strong> collina posta a davanzale<br />
sull’oceano. Oggi, questa città nel<strong>la</strong> città è di una<br />
bellezza inconfutabile. I pa<strong>la</strong>zzi dei governatori, ma<br />
soprattutto le chiese edificate nel 1600-1700 possiedono<br />
lo stile barocco e i quadri al loro interno,<br />
firmati da artisti spagnoli e portoghesi, hanno<br />
colori che esa<strong>la</strong>no essenze tropicali dentro <strong>la</strong> loro<br />
maestosità senza essere ingombranti.<br />
Fuori, nelle strade, nelle “ruas” metropolitane<br />
appaiono molte persone di una povertà sconcertante.<br />
Soprattutto randagi che sonnecchiano sulle<br />
panchine o meglio “bluffano” il riposo perchè non<br />
appena sentono il clik del<strong>la</strong> macchina fotografica<br />
si rizzano in piedi e pretendono con foga il risarcimento<br />
programmato dal<strong>la</strong> loro immagine. Così è<br />
accaduto a turisti e fotografi con l’arnese appeso<br />
al collo e allo scrivente che qui propone alcune<br />
immagini pagate fior di Reais dopo lunghe trattative<br />
in un bastardo portoghese.<br />
A proposito di lingua, sentire una conversazione<br />
fra due persone che “fa<strong>la</strong>m” (par<strong>la</strong>no) in portoghese-brasilero,<br />
è come sentire delle indisposizioni<br />
gutturali a causa delle numerosissime finali in AU-<br />
EU-OU; e poi le frasi vengono pronunciate come<br />
se gli interlocutori stessero facendo una corsa in<br />
salita e l’altra in discesa. Tuttavia <strong>la</strong> gente di quei<br />
posti si alimenta, bal<strong>la</strong> e sorride in ogni momento<br />
del<strong>la</strong> giornata con dieci Reais in tasca, magari<br />
procurati vendendo acqua minerale alle fermate<br />
degli autobus. E non portano al polso l’orologio,<br />
considerato da loro una protesi di convulsi ritmi<br />
quotidiani di stampo europeo.<br />
La fuga del tempo <strong>la</strong> control<strong>la</strong>no osservando il<br />
cielo e <strong>la</strong> riempiono facendo all’amore.<br />
Il nord e il centro del Brasile con le loro spiagge<br />
silenti e intatte sono un omaggio del<strong>la</strong> natura a<br />
noi mortali.<br />
Franco Turcato<br />
viaggi<br />
31
arte &<br />
dintorni<br />
arte<br />
Bassignani: un'opera<br />
dedicata a San Lorenzo<br />
L’affetto del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione di Guidizzolo per l’antico<br />
Oratorio di San Lorenzo, riporta ai ricordi del<strong>la</strong><br />
lontana infanzia.<br />
Le passeggiate nelle domeniche pomeridiane con<br />
foto ricordo, le visite con i maestri delle scuole<br />
elementari, <strong>la</strong> curiosità delle ricerche legate al<strong>la</strong><br />
storia ed all’arte<br />
(affreschi ed incisioni<br />
<strong>la</strong>pidee), sollecitata<br />
dal Prof.<br />
Alessandro Dal<br />
Prato, hanno radicato<br />
questi ricordi.<br />
Purtroppo, il trascorrere<br />
inesorabile<br />
del tempo e per<br />
tanta parte l’incuria<br />
avevano trasformato<br />
l’aspetto di questa<br />
Icona in un<br />
luogo fatiscente e<br />
tristemente degradato.<br />
Dopo tanti tentativi,<br />
oggi il recupero del<br />
monumento è quasi<br />
ultimato e gli ha<br />
ridato dignità, permettendoci<br />
di ricostruire<br />
una parte<br />
del<strong>la</strong> nostra identità<br />
storica.<br />
Non è <strong>la</strong> prima volta<br />
che San Lorenzo “ispira” <strong>la</strong> nostra fantasia.<br />
Lo spazio circostante con gli alberi, l’umiltà del<strong>la</strong><br />
costruzione e <strong>la</strong> rievocazione dei ricordi sono gli<br />
stimoli al<strong>la</strong> nostra presenza ed alle rappresentazioni<br />
artistiche. Rendendomi interprete, ho realizzato<br />
un’immagine grafica all’acquaforte-acquatinta<br />
che possa stimo<strong>la</strong>re i sentimenti, rievocando i<br />
ricordi del<strong>la</strong> nostra memoria.<br />
L’opera è tito<strong>la</strong>ta:<br />
“Ricordi di San Lorenzo“<br />
Come è stata concepita<br />
L’idea è stata di realizzare un’opera - non fotografica<br />
- descrivendo gli elementi più importanti con<br />
<strong>la</strong> memoria del tempo passato. L’Oratorio dal vecchio<br />
muro incerto e sgreto<strong>la</strong>to, con il selciato in<br />
ciotto<strong>la</strong>to sul sagrato, gli alberi rappresentati con<br />
il vecchio e possente gelso a destra ed il fi<strong>la</strong>re<br />
degli esili pioppi a sinistra. Nel<strong>la</strong> parte bassa gli<br />
oggetti dei ricordi e delle abitudini, i giochi: <strong>la</strong> vecchia<br />
seggio<strong>la</strong> impagliata, <strong>la</strong> ruota del<strong>la</strong> bicicletta,<br />
un soldatino, <strong>la</strong> pal<strong>la</strong>, il pianoforte, il fiore secco,<br />
una rete metallica contorta (fors’anche si immagina<br />
<strong>la</strong> “pompina” che sgorgava ininterrottamente<br />
l’acqua fresca).<br />
L’idea<br />
L’immagine non essendo realistica, è valorizzata<br />
dall’importanza compositiva. Lo spazio che<br />
descrive “l’evento” si proietta in verticale, verso il<br />
cielo, per dare maggior s<strong>la</strong>ncio al<strong>la</strong> scena, ma nel<br />
contempo si collega al<strong>la</strong> parte inferiore da cui<br />
emergono i ricordi.<br />
La luce<br />
La luce è l’elemento dominante che squarcia il<br />
cielo, scende e illumina, come un bagliore, <strong>la</strong> facciata<br />
incorniciata dal fi<strong>la</strong>re in salita degli alberi<br />
che proiettano una leggera ombra sul sagrato,<br />
creando il collegamento con <strong>la</strong> parte inferiore che,<br />
dal buio-ombra, fa emergere il racconto dei ricordi.<br />
In sintesi, nel complesso, l’opera è <strong>la</strong> narrazione<br />
dei nostri ricordi in una chiave poetico-affettiva,<br />
valorizzata dal<strong>la</strong> luce.<br />
Titolo “Ricordi di San Lorenzo”<br />
Tecnica Acquaforte Acquatinta<br />
Dimensione mm 250x320<br />
Anno 2007<br />
Franco Bassignani<br />
32
Una storia del mondo<br />
in 10 capitoli e 1/2<br />
“Una storia del mondo in 10 capitoli e 1/2” è il<br />
curioso titolo di uno dei capo<strong>la</strong>vori di Julian<br />
Barnes, scrittore contemporaneo inglese, originario<br />
di Leicester, educato al Magdalen College, lessicografo<br />
del prestigioso Oxford English<br />
Dictionary, ex corrispondente del “The New<br />
Yorker”, editore letterario, critico cinematografico,<br />
autore di gialli sotto lo pseudonimo di Dan<br />
Kavanagh, (probabilmente ispirato al cognome<br />
del<strong>la</strong> moglie Pat Kavanagh) e ora affermato scrittore<br />
postmodernista, residente nel centro di<br />
Londra. Una storia del mondo molto partico<strong>la</strong>re,<br />
raccontata con inconfondibile eleganza, che si<br />
snoda attraverso una serie di connessioni non<br />
convenzionali in un fluire di eventi, generi e circostanze<br />
solo in apparenza casuali. Ad<br />
ogni riga il ritmo del<strong>la</strong> narrazione<br />
incalza, varia e con stile brioso interseca<br />
nuovi legami <strong>la</strong>ddove non si<br />
sarebbero attesi. Significativi i temi<br />
ricorrenti: lo scatenarsi di forze naturali<br />
e sovrannaturali che gettano <strong>la</strong><br />
vita umana nel dubbio, ma anche<br />
l'inestinguibile ironia dell'autore nello<br />
smascherare con raffinatezza e sottile<br />
sarcasmo le presunzioni e paranoie<br />
del genere umano. La struttura del<br />
libro è di per se funzionale sia al<strong>la</strong><br />
coesione che all'originalità dell'opera:<br />
ognuno dei dieci capitoli, infatti,<br />
costituisce un episodio in se compiuto, ma unito<br />
agli altri compone un ben più vasto mosaico, che<br />
conduce ad un modello esistenziale profondo. Dal<br />
diluvio universale dell'esordio, raccontato da un<br />
simpatico c<strong>la</strong>ndestino a bordo dell'Arca di un<br />
dispotico e quanto mai umano Noè, al sogno finale,<br />
nel quale un disincantato narratore ci descrive<br />
il paradiso dal punto di vista dell'uomo moderno, il<br />
groviglio del<strong>la</strong> storia umana si dipana tracciando<br />
disegni misteriosamente intersecati da ricorrenze<br />
e sbagli. La versatilità creativa di Barnes ci offre<br />
inoltre una galleria di personaggi dalle personalità<br />
complesse, alle prese, tra gli altri, con eventi<br />
improbabili e tuttavia documentati: un processo<br />
contro una colonia di tarli minacciati di scomunica,<br />
<strong>la</strong> testimonianza di un uomo ingoiato vivo da<br />
un cetaceo, i miracoli del<strong>la</strong> pittura che sa trasformare<br />
una tragedia in arte, illuminante nel suo<br />
saliente rigore il passaggio critico su un dipinto di<br />
Théodore Géricault, e quelli del<strong>la</strong> forza di una fede<br />
che va oltre le sistematiche delusioni, chi non<br />
conosceva <strong>la</strong> storia dell'astronauta americano<br />
James Irwin resterà sorpreso. Ogni volta però,<br />
nonostante qualche picco di grandezza, <strong>la</strong> nostra<br />
specie emerge come un mistero del<strong>la</strong> creazione<br />
fragile e errante davanti ai casi del<strong>la</strong> vita, per lo<br />
più inerme nonostante i suoi sogni di grandezza e<br />
incline a dimenticare gli errori del passato, Barnes<br />
non manca di ammonirci con una storia che<br />
riguarda il passato prossimo dell'Europa e il fallimento<br />
dei suoi valori davanti al<strong>la</strong> minaccia nazista.<br />
Su tutto sembra prevalere <strong>la</strong> natura e il caso,<br />
come a dire che l'uomo può superare se stesso<br />
ma <strong>la</strong> natura e il sovrannaturale superano comunque<br />
l'uomo. In questo libro, tradotto in italiano nel<br />
1997 nel<strong>la</strong> col<strong>la</strong>na Einaudi tascabili,<br />
lo stesso autore supera se stesso e<br />
oltre ad offrirci un racconto piacevole<br />
da leggere, ricco di imprevisti<br />
e i<strong>la</strong>rità, riesce a far riflettere con<br />
uno stile tanto garbato quanto pungente,<br />
ma senza pretese di formalità.<br />
Per completare l'opera, l'accorto<br />
scrittore inserisce una “parentesi”,<br />
ovvero il mezzo capitolo al quale fa<br />
riferimento il titolo, una sorta di elogio<br />
dell'amore nel<strong>la</strong> sua forza creatrice<br />
e distruttiva, un pezzo riflessivo<br />
appassionato ma realistico che<br />
apparentemente disorienta il lettore<br />
con inattese valutazioni dirette, offrendogli in realtà<br />
<strong>la</strong> chiave d'interpretazione del libro. Perché, se<br />
è vero che gli eventi narrati sono legati da una<br />
sottile quanto incredibile consequenzialità, <strong>la</strong> violenza<br />
dell'impatto che essi hanno sull'uomo può<br />
essere mitigata solo grazie ad un sentimento che<br />
misteriosamente perdura e sa andare oltre le<br />
disgrazie quotidiane: l'amore. Si tratta forse di una<br />
morale scontata, ma certamente non banale,<br />
decantata poco prima di un finale che bril<strong>la</strong> d'ingegno<br />
giocoso. E se proprio questa storia del mondo<br />
ci apparisse inafferrabile, perché di per se troppo<br />
astratta, anche se irresistibilmente originale e<br />
divertente, quanto l'essenza stessa del<strong>la</strong> vita,<br />
almeno potremo conso<strong>la</strong>rci nel ricordare il suo<br />
messaggio intrinseco: esiste una speranza, innata<br />
nell'umanità, che supera immutata gli oltraggi del<br />
tempo e del<strong>la</strong> nostra superficialità: l'amore.<br />
arte &<br />
dintorni<br />
recensioni<br />
Mariavittoria Spina<br />
33
Nuova patente<br />
autotrasportatori<br />
CARTA DI QUALIFICAZIONE DEL CONDUCENTE<br />
Normativa:<br />
Sul<strong>la</strong> Gazzetta Ufficiale n. 80 del 05/04/2007 sono stati pubblicati tre decreti ministeriali (Decreto del<br />
Ministro dei trasporti 7 febbraio 2007 recante “enti per <strong>la</strong> formazione dei conducenti professionali, programmi<br />
del corso e procedure d'esame per il conseguimento del<strong>la</strong> carta di qualificazione del conducente”;<br />
Decreto del Capo del Dipartimento dei trasporti terrestri 7 febbraio 2007 n. 371 recante “ri<strong>la</strong>scio del<strong>la</strong> carta<br />
di qualificazione del conducente”; Decreto del Capo del dipartimento dei trasporti terrestre 7 febbraio 2007<br />
n.372 recante “gestione dei punti del<strong>la</strong> carta di qualificazione del conducente”) che danno piena attuazione<br />
al<strong>la</strong> Direttiva Europea 2003/59/CE e al Decreto Legis<strong>la</strong>tivo 21 novembre 2005 n. 286.<br />
Soggetti che possono godere del diritto di ottenere <strong>la</strong> CQC per documentazione<br />
Possono ottenere <strong>la</strong> CQC per documentazione (cioè senza frequentare il corso di formazione iniziale e <strong>la</strong><br />
prova d'esame) tutti coloro che al 05/04/2007 risultino in possesso di una patente di guida del<strong>la</strong> categoria<br />
C, CE, D+KD, DE+KD. Costoro avranno comunque <strong>la</strong> facoltà di richiedere <strong>la</strong> CQC tramite l'Agenzia di<br />
Consulenza Automobilistica Savit all'ufficio provinciale del DTT che, secondo le scadenze sottoriportate,<br />
provvederà al ri<strong>la</strong>scio del documento.<br />
COGNOME DEL CONDUCENTE PERIODO DELLA RICHIESTA<br />
A- B-C-D-E-F DAL 06.04.07 AL 04.07.2007<br />
G-H-I-J-K-L-M DAL 05.07.07 AL 04.10.2007<br />
N-O-P-Q-R DAL 05.10.07 AL 04.01.2008<br />
S-T-U-V-W-X-Y-Z DAL 05.01.08 AL 04.04.2008<br />
Cosa occorre per richiedere <strong>la</strong> CQC per documentazione:<br />
2 fotografie - fotocopia del<strong>la</strong> patente di guida - fotocopia del KD (quando ricorre) - fotocopia del codice<br />
fiscale - fotocopia carta d'identità - fotocopia del permesso di soggiorno per cittadini extracomunitari.<br />
Attribuzione Decorrenza e decurtazione dei 20 punti sul<strong>la</strong> CQC<br />
L'attribuzione dei 20 punti iniziali sul<strong>la</strong> CQC, ottenuta per documentazione, avverrà solo 12 mesi dopo dall'avvio<br />
delle procedure fissate per il ri<strong>la</strong>scio del nuovo documento. In definitiva, solo dopo il 06/04/2008 sarà<br />
possibile decurtare i punti dal<strong>la</strong> CQC.<br />
34
Grindhouse<br />
a prova di Tarantino<br />
Tremate ragazze perché un feroce Kurt Russell,<br />
armato di auto “a prova di morte”, si aggira per le<br />
strade in cerca di prede.<br />
“Grindhouse - A prova di morte” e l'ultimo folle<br />
parto del<strong>la</strong> mente tarantiniana; si tratta di un film<br />
fuori da ogni genere e schema, dove non esiste<br />
una vera e propria sceneggiatura ed i dialoghi,<br />
assurdi e talvolta imbarazzanti, sembrano far<strong>la</strong> da<br />
padroni.<br />
Le Grindhouse erano sale cinematografiche molto<br />
diffuse negli anni Settanta e specializzate nel<strong>la</strong><br />
proiezione di film di genere: horror, sp<strong>la</strong>tter, kung<br />
fu, poliziesco e porno; insomma, un'accozzaglia di<br />
B-movie di cui Tarantino andava ghiotto da giovane,<br />
e che hanno <strong>la</strong>rgamente influenzato <strong>la</strong> sua filmografia.<br />
Si tratta quindi di un tributo a quei generi<br />
cinematografici ormai finiti nell'oblio, come<br />
dimostrano le dirette citazioni a “Punto Zero”<br />
(1971), “L'ultimo Buscadero” (1972) o “Bullit”<br />
(1968). Proprio come i film proiettati nelle<br />
Grindhouse anche qui <strong>la</strong> pellico<strong>la</strong> è spesso graffiata,<br />
l'audio è compromesso ed il montaggio volutamente<br />
“grosso<strong>la</strong>no”.<br />
Il film presenta tra i suoi interpreti Kurt Russell,<br />
l'indimenticabile Jena Plissken di “1997-Fuga da<br />
New York” (1981), stavolta nei panni di un serial<br />
killer misogino, che con <strong>la</strong> sua Chevrolet Nova<br />
(con tanto di teschio sul cofano), si diverte a terrorizzare<br />
indifese fanciulle. L'immagine dell'assassino<br />
“motorizzato” non è certo nuova al cinema di<br />
genere, basti pensare a “Duel” (1971) di<br />
Spielberg, dove un tir perseguita un povero automobilista,<br />
oppure ai diabolici “La macchina nera”<br />
(1977) e “Christine <strong>la</strong> macchina infernale” (1983).<br />
Presente nel cast, in veste di attore, il regista Eli<br />
Roth, il pupillo di Tarantino; quest'ultimo infatti ha<br />
prodotto i suoi due ultimi film: “Hostel” (2006) e<br />
“Hostel II” (2007), che presentano, a loro volta,<br />
continui rimandi e citazioni al<strong>la</strong> filmografia tarantiniana.<br />
Ma le vere protagoniste sono le donne, donne<br />
forti, autonome, in diretta competizione con gli<br />
uomini: si sbronzano, sono sfacciate ed autoritarie,<br />
fanno a botte e si <strong>la</strong>nciano in rocamboleschi<br />
inseguimenti automobilistici; ma se nel<strong>la</strong> prima<br />
parte del film questa determinazione non le risparmierà<br />
dal massacro, nel<strong>la</strong> seconda le trasformerà<br />
in spietate valchirie, pronte a vendicare ogni torto<br />
subito.<br />
Tarantino pare aver scoperto<br />
l'universo femminile in maniera<br />
graduale; “Le Iene” (1992),<br />
infatti, presenta un cast interamente<br />
maschile, “Pulp Fiction”<br />
(1994), invece, annovera fra gli<br />
interpreti una Uma Thurman in<br />
versione dark <strong>la</strong>dy, capace di<br />
rubare <strong>la</strong> scena agli altri interpreti.<br />
La vera svolta si ha però<br />
con “Jackie Brown” (1997),<br />
dove Pam Grier (altra icona del<br />
cinema americano degli anni<br />
Settanta) riesce con astuzia e<br />
sangue freddo a raggirare criminalità<br />
e polizia. “Kill Bill”<br />
(2004), infine, altro non è che<br />
<strong>la</strong> celebrazione del<strong>la</strong> femminilità<br />
guerriera, del<strong>la</strong> donna tanto bel<strong>la</strong> quanto spietata,<br />
mossa dal solo desiderio di vendetta, vendetta<br />
che porterà avanti ad ogni costo.<br />
Negli States “A prova di morte” è stato affiancato<br />
a “P<strong>la</strong>net Terror”, uno zombie-movie diretto da<br />
Robert Rodriguez (per intenderci il “compagno di<br />
sbronze” di Tarantino), che però vedremo nelle<br />
sale italiane a settembre, dopo <strong>la</strong> presentazione<br />
al<strong>la</strong> Mostra del Cinema di Venezia.<br />
arte &<br />
dintorni<br />
cinema<br />
Francesca Piazza<br />
35
Primi al concorso<br />
“Arnaldo da<br />
Brescia”<br />
A cura di Francesco Gandellini<br />
Ai promotori del Concorso una targa del Presidente<br />
del Senato. La poesia è senza dubbio una delle arti<br />
in cui meglio si racchiude <strong>la</strong> creatività e l’espressività<br />
dell’animo umano. E probabilmente di tutte le<br />
arti. Cosa sarebbe un’opera d’arte senza poesia Un<br />
quadro che non esprimesse i sentimenti dell’autore<br />
Una vita che non riuscisse a <strong>la</strong>sciare un’impronta<br />
poetica, a segnare un passaggio su questa terra<br />
Ognuno di noi è poeta. Lo è nel<strong>la</strong> quotidianità più<br />
apparentemente normale, lo è nei momenti di maggior<br />
euforia, lo è quando piange o quando ride,<br />
quando si diverte o quando aiuta a divertire, quando<br />
si racchiude in se stesso o quando si espande<br />
agli altri. La vita è poesia. Da sempre, dal primo<br />
istante fino all’ultimo. Ed ecco allora che riuscire a<br />
far emergere, anche nei ragazzini, queste certezze<br />
diventa un compito educativo di straordinaria<br />
importanza che rimarrà per sempre. E questo è ciò<br />
che fa da anni ormai, e con invidiabile successo, <strong>la</strong><br />
prof. Anna Giallonardo con alcune c<strong>la</strong>ssi del<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong><br />
secondaria di primo grado, le medie, dell’Istituto<br />
Comprensivo di Guidizzolo. Anche quest’anno <strong>la</strong><br />
“profe” con i suoi ragazzi ha condotto un <strong>la</strong>voro con<br />
il quale ha partecipato al<strong>la</strong> XIIª edizione del concorso<br />
di poesia “Arnaldo da Brescia” che <strong>la</strong> città del<strong>la</strong><br />
Leonessa dedica agli studenti delle scuole secondarie<br />
di primo e secondo grado. Più di 1.800 le poesie<br />
scrutinate in rappresentanza di 215 scuole provenienti<br />
da tutta Italia. E nell’auditorium San<br />
Barnaba di Brescia il nome dell’Istituto<br />
Comprensivo di Guidizzolo è stato ancora una volta<br />
chiamato tra i premiati, per il terzo anno consecutivo.<br />
In questa occasione l’attività è ancora più significativa<br />
in quanto riguarda tutto un gruppo: non un<br />
singolo quindi, magari partico<strong>la</strong>rmente portato, ma<br />
un intero gruppo delle seconde che per tutto l’anno<br />
sco<strong>la</strong>stico ha maturato, prima sui c<strong>la</strong>ssici e poi su<br />
se stesso, le capacità espressive di assoluta libertà<br />
che <strong>la</strong> poesia consente. Senza timore dei propri<br />
sentimenti, ma aperti per rendere partecipi gli altri.<br />
Al<strong>la</strong> premiazione erano presenti, oltre al sen. Elidio<br />
De Paoli sottosegretario allo Sport, l’assessore al<strong>la</strong><br />
Pubblica Istruzione del Comune di Brescia Car<strong>la</strong><br />
Bisleri, Pao<strong>la</strong> Vil<strong>la</strong>rdi presidente del Consiglio provinciale,<br />
Laura Castelletti presidente del Consiglio<br />
comunale, Patrizia Capoferri dell’Ufficio sco<strong>la</strong>stico<br />
provinciale, Agostino Mantovani presidente del<strong>la</strong><br />
giuria che aveva tra i propri membri anche <strong>la</strong> poetessa<br />
Beatrice Cornado e Sergio Isonni che ha recitato<br />
tutte le poesia premiate. Il sen. De Paoli, nel<br />
complimentarsi per <strong>la</strong> manifestazione, ha consegnato<br />
una meritata targa d’argento a Roberta<br />
Morelli, organizzatrice del concorso promosso<br />
dall’Associazione “Arnaldo da Brescia” con il patrocinio<br />
del<strong>la</strong> Presidenza del Consiglio dei Ministri, del<br />
Ministero delle Politiche Giovanili e Sport, del<strong>la</strong><br />
Regione Lombardia, di Comune e Provincia di<br />
Brescia.<br />
Sergio Desiderati<br />
36
Games area<br />
a cura di Davide Truzzi<br />
I lettori possono suggerire consigli che siano di interesse generale<br />
Lo Spamming<br />
In questo numero, discostandomi leggermente<br />
dall'argomento di cui prevalentemente mi occupo,<br />
tratterò uno dei problemi più fastidiosi di internet:<br />
LO SPAM<br />
A quanti sarà spesso capitato di trovare nel<strong>la</strong> propria<br />
casel<strong>la</strong> di posta elettronica messaggi indesiderati<br />
da mittenti sconosciuti, contenenti pubblicità,<br />
materiale pornografico e ingannevole: questo<br />
fenomeno è denominato SPAM. Il principale<br />
scopo dello spamming è <strong>la</strong> pubblicità; l'individuo<br />
autore dei messaggi, chiamato “spammer“ invia,<br />
senza alcun pemesso da parte del destinatario,<br />
email identiche a migliaia di indirizzi di posta elettronica,<br />
prelevati precedentemente dal<strong>la</strong> rete con<br />
appositi programmi. Da un recente sondaggio è<br />
scaturito che lo spamming, illegale in molte nazioni<br />
(Italia compresa) rappresenta uno fra i maggiori<br />
disagi riscontrabili in internet, poiché contrario<br />
all'AUP corrispondente all'italiano “condotta d'uso<br />
accettabile”.<br />
I metodi più utili e semplice per difendersi da questo<br />
fenomeno sono sostanzialmente 2: l'utilizzo,<br />
per prima cosa, di programmi di filtraggio e bloccaggio<br />
delle email indesiderate, semplici da<br />
instal<strong>la</strong>re sul proprio P.C. e in grado di agire automaticamente,<br />
ed in secondo luogo non rispondere<br />
mai, in alcun modo, a questa tipologia di messaggi,<br />
eliminandoli il più velocemente possibile.<br />
Questa E-mail truffa<br />
arrivata nei giorni<br />
scorsi al<strong>la</strong><br />
redazione de<br />
“La <strong>Notizia</strong>”, è<br />
stata subito<br />
cancel<strong>la</strong>ta<br />
37
Sportiva-mente 2007<br />
I numeri non ingannano: le presenze sono state<br />
più di 5mi<strong>la</strong> e circa 1500 sono stati gli sportivi<br />
accorsi al<strong>la</strong> seconda edizione di “Sportiva-mente<br />
Guidizzolo”, <strong>la</strong> festa dello sport che dal 25 maggio<br />
al 3 giugno 2007 ha confermato <strong>la</strong> sua formu<strong>la</strong><br />
vincente dando spazio a tutti gli sport locali con<br />
momenti di gioco e agonismo, di spettacolo, di<br />
intrattenimento e di<br />
beneficenza.<br />
La lunghezza del<strong>la</strong> festa,<br />
insieme all'eterogeneità<br />
e rilevante quantità di<br />
attività previste, è riuscita<br />
ad attirare l’attenzione<br />
di quasi tutto il<br />
paese portando al<br />
Centro sportivo di<br />
Guidizzolo anche molti<br />
gruppi e famiglie provenienti<br />
da tutta <strong>la</strong> provincia<br />
di Mantova.<br />
Dare vita a dieci giorni<br />
di festa è stata una vera<br />
impresa iniziata nell’ottobre<br />
2006 con <strong>la</strong> raccolta<br />
delle prime adesioni<br />
e proseguita con un<br />
grande sforzo di mediazione<br />
tra le varie società<br />
e associazioni sportive,<br />
culturali e di volontariato.<br />
Al<strong>la</strong> fine, però, <strong>la</strong><br />
soddisfazione è stata<br />
tanta per tutti, accorgendosi<br />
di poter offrire<br />
al pubblico una così<br />
ampia scelta di corsi,<br />
lezioni e gare.<br />
Il Corpo bandistico di<br />
Guidizzolo, infatti, ha<br />
inaugurato <strong>la</strong> manifestazione<br />
con una splendida<br />
esibizione in movimento;<br />
i tornei di beach volley<br />
e calcio tennis<br />
hanno visto confermata<br />
l’energica adesione dei giovani; i giochi antichi<br />
come lo sciàncol, <strong>la</strong> schida e <strong>la</strong> sciàfeta hanno<br />
raggruppato grandi e piccoli al<strong>la</strong> scoperta dei<br />
divertimenti di un tempo; per gli appassionati<br />
delle sca<strong>la</strong>te è stata allestita una palestra per roccia<br />
mentre gli “Amici ludici” di “Ludicamente<br />
Mantova” (una delle maggiori rassegne di giochi<br />
di strada) ha organizzato una serie di tornei di giochi<br />
tradizionali. Il Csi, Centro Sportivo Italiano, ha<br />
appoggiato lo svolgimento di un campionato provinciale<br />
di corsa su strada e di un campionato<br />
provinciale di calcio balil<strong>la</strong>, vera novità e successo<br />
del<strong>la</strong> kermesse sportiva - i campioni di biliardino<br />
hanno <strong>la</strong>sciato il Centro sportivo alle ore 2:24<br />
del mattino di venerdì 1 giugno dopo ben cinque<br />
ore di gioco ininterrotto. E poi le innumerevoli<br />
lezioni di danza a cura di Stefania Roverselli,<br />
Francesca Ponti, Sergio Canicossa, Alexandra<br />
Samojlova, Eleonora Volpato ed Erika Montagnoli,<br />
l’incontro sul<strong>la</strong> cultura Hip hop con Cristina<br />
Gallesi, l’arrivo rombante e curioso di una quindicina<br />
di macchine e<strong>la</strong>borate, <strong>la</strong> gara di moto cross<br />
organizzata da Fabio Caio<strong>la</strong> su un percorso creato<br />
appositamente per l’occasione e un festival delle<br />
arti marziali organizzato con passione da Matteo<br />
Mi<strong>la</strong>ni che ha allestito un ring professionale per<br />
fare esibire i suoi campioni. Alfio Montagnoli,<br />
invece, ha dato vita con il suo gruppo di<br />
Freebikers a una divertente e coinvolgente gimkana<br />
ciclistica, il Circolo ippico “Le Zagare” ha aperto<br />
le sue porte a bimbi e genitori curiosi, “Tre-V<br />
Service” ha riunito i soci con una scenografica<br />
passeggiata a cavallo tra le colline, mentre alcuni<br />
bambini con i loro genitori si sono tuffati in un’accesa<br />
sfida a basket e sui campi da calcio si sono<br />
svolti un torneo giovanile e uno femminile. Hanno<br />
partecipato anche il Ciclo Club di Guidizzolo con<br />
una prova di velocità fulminea a causa del maltempo,<br />
il Tennis club che ha programmato un torneo<br />
di tennis maschile e femminile under 10 e<br />
persino l’asilo comunale ha calcato le scene con<br />
uno spettacolo che ha avuto per protagonisti un<br />
centinaio di bimbi dai tre ai cinque anni.<br />
Anche le serate sono state un vero successo grazie<br />
all’alternarsi di diverse rappresentazioni come<br />
il saggio-spettacolo “Successo, fama, passione e<br />
38
fantasia” diretto da Stefania Roverselli e lo<br />
“Sporting Dance Galà” di Sergio Canicossa che ha<br />
portato le sue allieve di Cremona e una coppia di<br />
suoi allievi campioni italiani di tango argentino<br />
oltre ad ospitare le coreografie di Francesca Ponti;<br />
infine “Una serata per l’Africa”, spettacolo di poesia,<br />
danza e pittura di Marcel<strong>la</strong> Volcan durante il<br />
quale sono stati raccolti 1750euro destinati agli<br />
ospedali di Wamba e Tanguietà in Kenya e Benin.<br />
Nonostante tanta carne al fuoco gli appuntamenti<br />
previsti sarebbero stati ancora tanti, ma spesso<br />
volontà e destino seguono percorsi opposti…<br />
Lo sport e <strong>la</strong> vita ci hanno insegnato, ci insegnano<br />
e ci insegneranno sempre molte cose… colpiti<br />
da un dolore più grande di noi non ce <strong>la</strong> siamo<br />
proprio sentita di proseguire a pieno ritmo. Per<br />
questo da sabato 2 giugno abbiamo dato spazio<br />
so<strong>la</strong>mente alle attività che non potevamo annul<strong>la</strong>re<br />
per motivi contrattuali o comunque impossibili<br />
da disdire.<br />
Solo venerdì 29 giugno, grazie al direttivo<br />
dell’Avis, un pubblico di circa settecento persone<br />
ha potuto assistere a “Sportiva-mente Gran<br />
Finale”, una lunga serata di danza e moda realizzata<br />
grazie ai negozi “Animali amici” di Tre-V<br />
Service, “Gianburrasca” di Tania Sergi, “Giuly<br />
Jeans” di Giulia Pugliese”, “Le Clochard” di<br />
Davide Tosatori, “Calzature Massimo Grassi” e<br />
grazie alle scuole “Nuova Immagine” di Stefania<br />
Roverselli, “Ganxhe arte-danza” di Volta<br />
Mantovana, “Just Dance” di Cristina Gallesi e “il<br />
Cigno” di Castiglione.<br />
Dopo tanto <strong>la</strong>voro e tanta fatica il sentimento che<br />
accomuna gli organizzatori C<strong>la</strong>udia Morselli, Luca<br />
Bianchera, Gilberto Pozzi, presidente ed Ermes<br />
Pelizzo<strong>la</strong>, dirigente dell’Atletica Guidizzolese, e<br />
Giorgio Tedoldi, dirigente del Cam Guidizzolo, è<br />
quello di riconoscenza e ringraziamento verso tutti<br />
coloro che hanno dato il loro contributo. Per il<br />
Patrocinio: Comune di Guidizzolo, Pro Loco,<br />
Parrocchia di Guidizzolo, CSI, Coni e Fondazione<br />
Franco Bombana. Per l’organizzazione di corsi e<br />
tornei: Associazione artigiani, Associazione commercianti,<br />
Associazione agricoltori, Cai di<br />
Castiglione delle Stiviere, Ciclo Club 77 Guidizzolo,<br />
Circolo Ippico “Le Zagare”, Corpo Bandistico di<br />
Guidizzolo, “Cross Line” di Fabio Caio<strong>la</strong>,<br />
“Espressione in movimento” di Florian Cobelli e<br />
Sabina Castrini, Free Bikers Guidizzolo 2000,<br />
“Ganxhe arte-danza” di Volta Mantovana, Gruppo<br />
Volontari Guidizzolesi , il gruppo Basket di<br />
Guidizzolo, “JKTB” di Matteo Mi<strong>la</strong>ni, “Just Dance”<br />
di Cristina Gallesi, Ludicamente Mantova, Manuel<br />
de Cuba, “Nuova Immagine” di Stefania<br />
Roverselli, “Palestra Williams” di Wiliam Conti,<br />
Protezione Civile, “Sporting Dance” di Sergio<br />
Canicossa, Tre-V Service Srl. Per il sostegno, <strong>la</strong><br />
col<strong>la</strong>borazione e l’affiancamento nei <strong>la</strong>vori: Aido,<br />
Avis, tutto l’organico dell’AS Virus, Circolo Anspi<br />
“La Famiglia” soprattutto nel<strong>la</strong> persona di Davide<br />
Pasini, Isac e in partico<strong>la</strong>re Pao<strong>la</strong> Ramazzotti,<br />
l’Associazione Altri Mondi, Don Gianpaolo Ferri,<br />
Matteo Morandi,<br />
Emanuele Rodel<strong>la</strong> e<br />
Marco di Robe Italia per<br />
le luci, Marcel<strong>la</strong> Volcan,<br />
l’Eurotend di Ceresara<br />
per le strutture.<br />
Infine, per ultimi, ma<br />
non meno importanti,<br />
anzi fondamentali per <strong>la</strong><br />
buona riuscita del<strong>la</strong><br />
festa, tutti i 60 meravigliosi<br />
e straordinari<br />
ragazzi che si sono dati<br />
il turno in cucina, sui<br />
campi, in ufficio, sopra e<br />
sotto il palco, al sole a<br />
40 gradi e sotto una<br />
pioggia torrenziale, nei<br />
momenti di entusiasmo<br />
e soprattutto in quelli<br />
più tristi. A loro va tutta<br />
<strong>la</strong> nostra stima e riconoscenza<br />
con un partico<strong>la</strong>re<br />
saluto e abbraccio.<br />
www.sportiva-mente.it<br />
C<strong>la</strong>udia Morselli<br />
39
Istituto Statale d’Arte<br />
A cura del<strong>la</strong> Prof.ssa Fiorenza Travagliati<br />
“Note fuori registro”<br />
al<strong>la</strong> Torre Civica di Medole<br />
...”Un bello spettacolo di Arte e professionalità”...<br />
con queste parole Bruno Pesci, sindaco di<br />
Medole, ha salutato venerdì 8 Giugno il <strong>la</strong>boratorio<br />
artistico degli studenti e dei docenti<br />
dell’Istituto Statale d’Arte di Guidizzolo nel<strong>la</strong> sa<strong>la</strong><br />
del<strong>la</strong> locale Torre Civica. Il Comune di Medole ha<br />
presentato, con grande orgoglio, questa kermesse<br />
all’interno delle attività proposte in occasione<br />
del<strong>la</strong> mostra didattica, “Note fuori Registro” del<br />
prestigioso Istituto “Alessandro Dal Prato” inauguratasi<br />
nel<strong>la</strong> giornata di venerdì 1° Giugno. Nel<br />
corso del<strong>la</strong> prima delle due serate dedicate ai<br />
<strong>la</strong>boratori attivi, al<strong>la</strong> presenza dell’organizzatrice<br />
Prof.ssa Donatel<strong>la</strong> Lusenti, del Sindaco di Medole<br />
e del D.S. Prof. Antonio Piazza, alcuni studenti,<br />
coordinati dai docenti Proff. Sergio Banni e<br />
Vincenzo Denti, hanno eseguito su maglietta delle<br />
riproduzioni del<strong>la</strong> sezione geometrica del<strong>la</strong> Torre<br />
medolese: un <strong>la</strong>voro di rilievo architettonico ripreso<br />
su tessuto con uso estemporaneo del<strong>la</strong> tecnica<br />
di stampa serigrafica. Anche i presenti sono<br />
stati coinvolti e si sono cimentati nell’esecuzione,<br />
aiutati dallo studente Yuri Merlo che ha dato prova<br />
delle conoscenze acquisite, insegnando il<br />
“mestiere” del<strong>la</strong> serigrafia, divertimento misto al<br />
fare ed al termine dell’esibizione ognuno si é portato<br />
con sé il frutto dell’evento.<br />
Lo storico monumento gonzaghesco ha ospitato<br />
gli studenti del<strong>la</strong> sezione di decorazione pittorica<br />
che, sotto <strong>la</strong> guida del<strong>la</strong> Prof.ssa Sira Castagna,<br />
hanno dato vita ad un altro momento di <strong>la</strong>boratorio,<br />
con <strong>la</strong> produzione di graffiti e mosaici. Questa<br />
iniziativa, promossa dal Comune di Medole, dal<strong>la</strong><br />
Provincia di Mantova e dal Comune di Guidizzolo,<br />
si inserisce nel tour delle mostre didattiche che<br />
da qualche anno sono un punto di forza del<strong>la</strong><br />
Scuo<strong>la</strong> di Guidizzolo. “Note fuori Registro” rappresenta<br />
un’importante vetrina per esibire le opere di<br />
questi artisti in erba, ragazzi che ora stanno studiando<br />
le tecniche nelle aule sco<strong>la</strong>stiche, ma che<br />
nel prossimo futuro avranno modo di affermarsi in<br />
capo artistico e tecnico come già molti ex allievi<br />
prima di loro. L’Istituto Statale d’Arte con il suo<br />
Liceo d’Arte é espressione di progettualità e contenuti,<br />
talvolta anche provocatori, ma con il suo<br />
continuo rinnovarsi, pur nel<strong>la</strong> tradizione, ha saputo<br />
cogliere le sfide epocali, affrontandole con<br />
tempestività e competenza. Sapersi trasformare e<br />
garantire <strong>la</strong> qualità del <strong>la</strong>voro é da sempre l’obiettivo<br />
dell’Istituto di Guidizzolo che testimoni con <strong>la</strong><br />
professionalità del suo organico l’opera tracciata<br />
dal suo illustre fondatore Prof. Alessandro Dal<br />
Prato.<br />
40
Prima Messa solenne<br />
per don Matteo<br />
TU SEI SACERDOTE PER SEMPRE “Tu es sacerdos in æternum”. Così <strong>la</strong> Corale<br />
parrocchiale “Beata Vergine di Lourdes” ha intonato il canto finale del<strong>la</strong> prima<br />
solenne celebrazione eucaristica di don Matteo Pa<strong>la</strong>zzani nel<strong>la</strong> sua Guidizzolo.<br />
Una cerimonia aperta dai canti del coro dei giovani<br />
(bellissime le voci soliste di Giulia Gallina e<br />
Davide Gandini) e dal saluto del sindaco Graziano<br />
Pelizzaro che ha ricordato <strong>la</strong> “scelta di vita” di<br />
questo “giovane figlio di Guidizzolo che ha accolto<br />
una chiamata speciale”. Era dal 1941 che il nostro<br />
paese non aveva un sacerdote; fu don Giuseppe<br />
Bosio infatti ad essere ordinato prete quell’anno.<br />
Per don Adriano Avanzi, parroco in questa parte<br />
del<strong>la</strong> pianura mantovana dal 1971, una giornata<br />
memorabile: un “suo” giovane diventato prete<br />
che celebra <strong>la</strong> prima S. Messa di fronte a tutta <strong>la</strong><br />
comunità. E <strong>la</strong> commozione del sacerdote che<br />
probabilmente ha immaginato a lungo questo<br />
giorno è evidentissima. Come quel<strong>la</strong> dei genitori<br />
di don Matteo, dei fratelli e di tutti i parenti; degli<br />
amici c<strong>la</strong>sse 1982 ai quali erano stati riservati<br />
alcuni banchi per essere anche fisicamente vicini<br />
al loro compagno di giochi del<strong>la</strong> prima infanzia. Ad<br />
accompagnare don Matteo nel<strong>la</strong> celebrazione<br />
eucaristica i sacerdoti che in questi anni si sono<br />
avvicendati nel<strong>la</strong> parrocchia di Guidizzolo. Diaconi<br />
o vicari qui prima ancora che nascesse, chi era<br />
presente al suo battesimo, chi lo ha seguito alle<br />
elementari e poi coloro che lo hanno accompagnato<br />
negli anni di seminario. Sull’altare anche il<br />
diacono fra Enrico, guidizzolese, ordinato recentemente.<br />
La festa è iniziata con l’ingresso dei sacerdoti<br />
in una chiesa che a fatica è riuscita a contenere<br />
tutte le persone e dall’Inno al<strong>la</strong> Gioia intonato<br />
dal<strong>la</strong> Banda musicale che ha anche accompagnato<br />
alcuni canti liturgici. All’omelia don Crivelli,<br />
prendendo spunto dalle letture del<strong>la</strong> domenica, ha<br />
ricordato a tutti, e a don Matteo, come <strong>la</strong> nostra<br />
vita debba essere un continuo rendimento di grazie<br />
a Dio per i molti doni ricevuti (e quello del<br />
sacerdozio è un dono partico<strong>la</strong>re) concludendo,<br />
con S. Paolo: “…non sono più io che vivo, ma è<br />
Cristo che vive in me”. Don Matteo Pa<strong>la</strong>zzani è<br />
originario di Rebecco, frazione<br />
guidizzolese che tra<br />
’800 e ’900 ha dato al<strong>la</strong><br />
Chiesa quattro sacerdoti:<br />
don Angelo Gandini, parroco<br />
a Gabbiana, don Dante<br />
Scalori a Roverbel<strong>la</strong>, don<br />
Marcello Bellomi a Volongo<br />
e don Romolo Daeder a<br />
Rodigo, tutti sacerdoti del<strong>la</strong><br />
prima metà del ’900.<br />
Don Matteo al termine del<strong>la</strong><br />
Santa Messa ha ringraziato<br />
tutti coloro, dai familiari ai<br />
preti agli amici al<strong>la</strong> comunità,<br />
che gli sono stati vicini<br />
in questi anni e che poi si è<br />
intrattenuto con tutti sul<strong>la</strong><br />
piattaforma dove era in<br />
svolgimento <strong>la</strong> Festa<br />
dell’Oratorio.<br />
Sergio Desiderati<br />
41
<strong>Notizia</strong>rio del Corpo Bandistico di Guidizzolo - a cura di Francesca Cappa<br />
Estate 2007: una stagione intensa<br />
Il Corpo Bandistico di Guidizzolo, nato nel 1839,<br />
sta vivendo, da tre anni a questa parte, uno dei<br />
più rosei periodi dal<strong>la</strong> sua fondazione. L’ensemble<br />
ha visto aumentare il numero di componenti fino<br />
ai circa 60 del<strong>la</strong> “rosa” odierna, ha intrapreso rapporti<br />
con altre realtà del<strong>la</strong> Provincia, di altre regioni<br />
e si è fatta conoscere all’estero con grandi elogi<br />
da parte del pubblico e degli organizzatori.<br />
Per l’estate il Corpo Bandistico di Guidizzolo ha in<br />
programma numerosi impegni; ha già partecipato<br />
a numerose manifestazioni fra cui il 17 giugno a<br />
Guidizzolo per <strong>la</strong> Celebrazione del<strong>la</strong> prima Messa<br />
da parte di un sacerdote guidizzolese guidizzolese,<br />
il 23 Giugno ha organizzato uno scambio musicale<br />
con <strong>la</strong> Banda di Desenzano (BS) a Rebecco, il<br />
24 Giugno ha sfi<strong>la</strong>to fra gli app<strong>la</strong>usi per le vie di<br />
Solferino in ricordo al<strong>la</strong> famosa battaglia, il 1°<br />
luglio è stata presente per il il Campionato<br />
Regionale di ciclismo a Guidizzolo, il 6 Luglio ha<br />
suonato gli Inni di Italia e Giappone al Pa<strong>la</strong>bam di<br />
Mantova per <strong>la</strong> partita di World League di volley<br />
in diretta televisiva ed il 7 Luglio si è esibita in un<br />
app<strong>la</strong>uditissimo concerto in piazza a Medole,<br />
mentre i prossimi impegni saranno il 7 Settembre<br />
in un concerto di prestigio sul Lago di Garda alle<br />
ore 21.00 a Rivoltel<strong>la</strong> del Garda (BS) e chiuderà<br />
l’estate con un ulteriore concerto serale nel<strong>la</strong> piazza<br />
di Ceresara.<br />
L’organico del gruppo, composto da numerosi giovani<br />
allievi del<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> di musica, è completo e<br />
vanta il fatto di non essere composto da “esterni”,<br />
ossia è composto da elementi che settimanalmente<br />
partecipano alle prove. Il programma da<br />
concerto spazia da arrangiamenti di musica c<strong>la</strong>ssica<br />
(Overture 1812) e operistica (Carmen) a<br />
musica da film (G<strong>la</strong>diatore, Il Principe d’Egitto, La<br />
vita è bel<strong>la</strong>) senza tra<strong>la</strong>sciare musica originale per<br />
banda, brani del Premio Oscar Ennio Morricone e<br />
con un solista speciale, <strong>la</strong> fisarmonica del prof.<br />
Davide Azzini che proporrà il celebre “Carnevale di<br />
Venezia” con grande virtuosismo.<br />
Circolo Diapason - Corpo Bandistico:<br />
una felice col<strong>la</strong>borazione<br />
Per il Circolo Musicale “Diapason” di Guidizzolo è<br />
stato un anno sco<strong>la</strong>stico ricco di impegni e di<br />
grandi soddisfazioni. Il Circolo è nato per diffondere<br />
<strong>la</strong> cultura musicale nel territorio attraverso<br />
corsi di musica ad indirizzo bandistico e non,<br />
organizzazione di concerti ed eventi musicali, visite<br />
guidate ai più importanti luoghi di diffusione<br />
musicale.<br />
Dal 2005, anno di fondazione, il presidente è<br />
Nico<strong>la</strong> Ferraresi, goitese, che ci esprime il programma<br />
attuato e i futuri impegni: “E’ con grande<br />
soddisfazione ed orgoglio che io e il Consiglio<br />
Direttivo portiamo avanti le attività del Circolo<br />
Diapason; abbiamo notato da subito grande interesse<br />
ed entusiasmo da parte del paese di<br />
Guidizzolo e dell’Amministrazione Comunale, ma<br />
non pensavamo certo di arrivare a quasi 200<br />
iscritti dopo nemmeno 2 anni di fondazione.<br />
Abbiamo più di cento ragazzi ed adulti che frequentano<br />
i nostri corsi presso le scuole di<br />
Guidizzolo e Gazoldo degli Ippoliti ed oltre 10 insegnanti<br />
professionisti che ci aiutano a far crescere<br />
in modo esponenziale le idee e le attività.<br />
Nell’anno sco<strong>la</strong>stico passato, oltre ai corsi musicali,<br />
abbiamo organizzato una rassegna di concerti<br />
itineranti a Guidizzolo, abbiamo portato persone<br />
all’Arena di Verona durante <strong>la</strong> Stagione Areniana e<br />
soprattutto abbiamo organizzato il Primo Stage<br />
musicale per giovani musicisti, rivolto ai nostri<br />
ragazzi per educarli non solo al<strong>la</strong> vita musicale ma<br />
anche ai rapporti sociali con ragazzi di diverse età<br />
ed adulti accompagnatori. Posso assicurare che è<br />
stata un’esperienza indimenticabile”.<br />
42
Ci sarà un nuovo Stage “Certo, a fine Agosto partiremo<br />
aggiungendo un giorno rispetto l’anno passato.<br />
Qui <strong>la</strong> neonata Young Band del Circolo si esibirà<br />
nel<strong>la</strong> splendida cornice del Parco<br />
dell’Adamello”.<br />
Ricordando che per partecipare alle attività del<br />
“Diapason” bisogna iscriversi presso <strong>la</strong> Segreteria<br />
in via Carlo Alberto dal<strong>la</strong> Chiesa, 8 il giovedì dalle<br />
16 alle 18 (oppure tel. 346/0181382).<br />
I prossimi appuntamenti:<br />
“Boheme” all’Arena di Verona il 27 luglio, “Il<br />
Barbiere di Siviglia” all’Arena di Verona l’11 <strong>agosto</strong>.<br />
Entrambe le partenze da Gazoldo e Guidizzolo<br />
in secondo pomeriggio. Per entrambi verràù distribuito<br />
materiale informativo sull’opera in visione.<br />
Per aderire tel. 346 0181382.<br />
CIRCOLO DIAPASON<br />
COMUNE DI GUIDIZZOLO<br />
Assessorato al<strong>la</strong> Biblioteca,<br />
Teatro e manifestazioni culturali<br />
ALL'ARENA DI VERONA<br />
SABATO 11 AGOSTO 2007<br />
partenza nel pomeriggio da Piazzale Marconi<br />
ISCRIZIONI FINO<br />
AL 10 AGOSTO<br />
Per informazioni e prenotazioni:<br />
Circolo Diapason: 346 0181382<br />
Biblioteca di Guidizzolo: 0376 840435<br />
43
Notizie<br />
dall’Amministrazione<br />
A CURA DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI GUIDIZZOLO<br />
Presentato il libro di Massimo Marocchi<br />
IL RACCONTO DELLA SECONDA GUERRA D'INDI-<br />
PENDENZA<br />
Chiunque - turista, studioso, storico, militare,…<br />
curioso - varchi <strong>la</strong> soglia del Tempio-Ossario di<br />
Solferino, ex chiesa parrocchiale di “S. Pietro in<br />
vincoli” - ora santuario di pietà, memoria, eroismo,<br />
monito - è accolto dall’invito altissimo,<br />
solenne palpitante dal bianco marmo delle quattro<br />
<strong>la</strong>pidi poste all’ingresso sulle pareti <strong>la</strong>terali interne,<br />
in lingua francese, tedesca, <strong>la</strong>tina e italiana.<br />
E subito <strong>la</strong> visita si fa pellegrinaggio.<br />
Alle commiste reliquie dei prodi<br />
porgete fiori<br />
innalzate preci<br />
nemici in battaglia<br />
nel silenzio del sepolcro<br />
affratel<strong>la</strong>ti riposano<br />
In piena sintonia di stile - con sobrietà, quindi,<br />
senza trionfalismi, ma con convinzione e condivisione<br />
- Guidizzolo e Rebecco hanno celebrato il<br />
148° anniversario del<strong>la</strong> Battaglia di Solferino e<br />
San Martino ( 24 Giugno 1859 ).<br />
Il <strong>la</strong> all’intensa giornata commemorativa - il 23<br />
Giugno u.s. - è stato dato nel<strong>la</strong> sa<strong>la</strong> consiliare<br />
comunale con <strong>la</strong> presentazione del libro di<br />
Massimo Marocchi, “Il racconto del<strong>la</strong> seconda<br />
guerra d’indipendenza”, pubblicato da Gaspari<br />
Editore, Udine, con il qualificato contributo di<br />
C<strong>la</strong>udia Dal Prato Design Studio nel<strong>la</strong> realizzazione<br />
del progetto editoriale.<br />
Nel<strong>la</strong> sa<strong>la</strong> gremita di pubblico attento e coinvolto,<br />
in apertura, il Sindaco Graziano Pelizzaro ha rivolto<br />
parole di cordiale benvenuto e di viva riconoscenza<br />
ai graditi ospiti presentandone l’alto profilo:<br />
il dott. Fausto Fondrieschi, presidente del<strong>la</strong><br />
Società “Solferino e San Martino”, prefatore dell’opera,<br />
e l’autore del libro, lo storico prof.<br />
Massimo Marocchi. Con tocco preciso e discreto<br />
il Sindaco ha, poi, inteso sottolineare l’importante<br />
coinvolgimento del territorio di Guidizzolo -<br />
Rebecco in partico<strong>la</strong>re, come attestano cippi e<br />
<strong>la</strong>pidi sul posto, e già anticipato da “La <strong>Notizia</strong>”<br />
con un servizio dettagliato e documentato -, nel<br />
teatro del<strong>la</strong> Battaglia passata al<strong>la</strong> storia con il<br />
nome di Solferino e San Martino.<br />
Il dott. Fondrieschi, prendendo quindi <strong>la</strong> paro<strong>la</strong>, ha<br />
ringraziato il comune di Guidizzolo e il Centro<br />
Culturale “San Lorenzo” per <strong>la</strong> partecipazione<br />
all’iniziativa, voluta dal<strong>la</strong> Società “Solferino e San<br />
Martino”, di ricordare adeguatamente con l’opera<br />
di Marocchi <strong>la</strong> seconda guerra d’Indipendenza,<br />
evento che va ben al di là dei territori coinvolti e<br />
si colloca tra quelli determinanti per<br />
l’Indipendenza Italiana, abbracciando l’intero<br />
periodo napoleonico, dall’attentato di Felice Orsini<br />
44
fino al<strong>la</strong> morte di Napoleone III. Interessante e<br />
nuovo il modo di “raccontare” una pagina di storia<br />
così importante, ha poi sottolineato il presidente<br />
del<strong>la</strong> Società “Solferino e San Martino”: non in<br />
stile tecnico per addetti ai <strong>la</strong>vori… militari e difficile,<br />
se non noioso, per i profani, né encomiastico,<br />
oleografico o retorico, ma secondo una luce più<br />
giusta, più realistica, più “storica” attraverso le<br />
testimonianze delle persone direttamente coinvolte,<br />
con <strong>la</strong> rappresentazione, da vero storico, di<br />
fatti documentati, circostanziati, senza cedere a<br />
tentazioni enfatiche o epiche. Un quadro di luci,<br />
quindi, ma anche di ombre.<br />
L’autore, non senza aver prima ringraziato quanti<br />
hanno voluto e reso possibile l’opera, ha presentato<br />
il suo <strong>la</strong>voro. Delineata <strong>la</strong> cornice dei territori<br />
interessati, degli stati e dei sovrani coinvolti, del<strong>la</strong><br />
dislocazione e dei movimenti degli eserciti belligeranti<br />
e dei re<strong>la</strong>tivi quartieri generali, Marocchi si è<br />
soffermato sul quadro raffigurato dal<strong>la</strong> sua opera.<br />
E’ il racconto del<strong>la</strong> guerra vissuta sul campo nei<br />
suoi aspetti… “ordinari”: <strong>la</strong> vita nell’accampamento<br />
di giovani, giovanissimi soldati, volontari;<br />
le fatiche, le ma<strong>la</strong>ttie, le armi, i combattimenti, le<br />
ferite, <strong>la</strong> morte: l’uomo sotto <strong>la</strong> divisa; ma anche<br />
le popo<strong>la</strong>zioni coinvolte e i loro terreni occupati, i<br />
loro beni - grano, piante, foraggi, stalle - sequestrati,<br />
distrutti. Atti di eroismo, di pietà, ma anche<br />
di meschinità: una pagina, in fondo, di… “quotidiana”,<br />
“normale” umanità… in guerra. Sono questi<br />
gli aspetti, peraltro finora poco noti, che coinvolgono<br />
il lettore, attinti a fonti dirette, documentate,<br />
del tempo con ricerche, consultazioni, accertamenti,<br />
quali lettere di soldati, corrispondenze,<br />
cronache degli inviati di guerra, giornali, riviste,<br />
anche illustrate da disegnatori - i… fotoreporter<br />
del tempo -, oltre ai bollettini, ai rapporti tatticomilitari<br />
degli Stati Maggiori, agli interventi dei<br />
Comandanti dei vari Corpi, interessanti, ma già<br />
abbondantemente pubblicati. E il racconto si fa<br />
vivo, avvincente e coinvolgente dal momento che<br />
le vicende sono spesso narrate dagli stessi protagonisti<br />
o da testimoni.<br />
Prima di concludere il suo intervento il prof.<br />
Marocchi ha evidenziato due fatti salienti avvenuti<br />
proprio in territorio guidizzolese: <strong>la</strong> morte del<br />
colonnello Carl principe di Windischgraetz nei<br />
pressi di Casa Nova e l’animata disputa tra il<br />
maresciallo Canrobert e il generale Niel, comandanti<br />
rispettivamente del terzo e quarto Corpo<br />
dell’Armata Francese, nel<strong>la</strong> chiesa di Rebecco,<br />
con il tetto sfondato, <strong>la</strong> notte di quel 24 Giugno.<br />
Il sindaco Pelizzaro ha poi letto alcuni passaggi del<br />
contributo predisposto dal prof. Giovanni<br />
Zangobbi, purtroppo assente, per sottolineare <strong>la</strong><br />
validità grazie allo stile di scrittura, piano, preciso,<br />
ma non pedante, e per l’ango<strong>la</strong>tura, oltre che per<br />
<strong>la</strong> documentazione, del<strong>la</strong> pregevole opera di<br />
Marocchi, di sicuro interesse anche per <strong>la</strong> scuo<strong>la</strong><br />
media inferiore.<br />
E’ quindi seguito con interventi diversi del prof.<br />
Costantino Cipol<strong>la</strong> un vivace dibattito di approfondimento.<br />
Il prof. Massimo Marocchi, in chiusura,<br />
ha precisato <strong>la</strong> sua posizione circa il numero complessivo<br />
dei caduti del<strong>la</strong> storica Battaglia, motivo<br />
primo del<strong>la</strong> discussione, indicandolo tra i 10-<br />
12mi<strong>la</strong> - secondo altri, anche molti di più -, ma<br />
aspetto, questo, per tanti motivi difficile, tra l’altro,<br />
da definire, e comunque secondario dal<br />
momento che quel<strong>la</strong> fu sicuramente una sconvolgente<br />
tragedia: <strong>la</strong> carneficina che impressionò…<br />
Henri Dunant a tal punto da indurlo a fondare <strong>la</strong><br />
Croce Rossa.<br />
Filippo Cerini<br />
Un momento del<strong>la</strong> presentazione del libro<br />
Lo sparo a “salve” presso <strong>la</strong> <strong>la</strong>pide a ricordo del<strong>la</strong><br />
Battaglia nel<strong>la</strong> località Baite presso Rebecco<br />
Un momento dell’esibizione del<strong>la</strong> Banda di Desenzano del<br />
Garda a chiusura del<strong>la</strong> giornata commemorativa<br />
45
Una Biblioteca per tutti,<br />
tutte le Biblioteche per te<br />
C'è un’importante novità per le biblioteche mantovane:<br />
arriva <strong>la</strong> tessera-lettore unica provinciale,<br />
vero e proprio “salto di qualità” per i servizi di pubblica<br />
lettura che, negli ultimi, anni hanno visto<br />
maturare sempre più consensi.<br />
Le biblioteche, già da tempo, <strong>la</strong>vorano in rete con<br />
l’obiettivo di costruire un unico grande patrimonio<br />
di conoscenza e di informazione, a cui tutti i cittadini,<br />
senza distinzione, possano avere accesso.<br />
Di questi sforzi, il risultato sicuramente più gradito<br />
ai lettori è il<br />
prestito interbibliotecario:<br />
servizio che<br />
consente di<br />
ottenere a<br />
prestito libri o<br />
multimediali<br />
posseduti<br />
dalle altre<br />
biblioteche,<br />
rivolgendosi<br />
al<strong>la</strong> propria, in<br />
non più di tre<br />
giorni dal<strong>la</strong><br />
richiesta. I<br />
prestiti interbibliotecari<br />
crescono ininterrottamente<br />
dal 2002,<br />
anno di attivazione<br />
del<br />
servizio, e nel<br />
2006 si sono<br />
superate le<br />
40.000 richieste<br />
nel<strong>la</strong> provincia.<br />
Forse non tutti sanno invece che le biblioteche<br />
programmano insieme gli acquisti in modo da<br />
estendere e diversificare e mantenere aggiornata<br />
quanto più possibile l’offerta ai propri lettori.<br />
Ma di che numeri si par<strong>la</strong><br />
Si par<strong>la</strong> di quasi un milione di documenti tra libri,<br />
dvd ed altri multimedia, più di trecentomi<strong>la</strong> titoli<br />
tra cui scegliere, diecimi<strong>la</strong> nuovi titoli in più ogni<br />
anno.<br />
E’ importante inoltre sottolineare che le biblioteche<br />
si pongono l’obiettivo di soddisfare ogni esigenza<br />
di lettura: in biblioteca troverete <strong>la</strong> narrativa<br />
(autori c<strong>la</strong>ssici, contemporanei, letterature di<br />
genere). Di rilievo sono le raccolte di storia, arte,<br />
filosofia e religione, psicologia ed educazione.<br />
Speciale considerazione è rivolta ai manuali e alle<br />
guide “per fare”: le guide turistiche, <strong>la</strong> cura del<strong>la</strong><br />
vita familiare, l’hobbistica ed il tempo libero, lo<br />
sport, l’informatica.<br />
In questo orizzonte, le tessere portano ad un livello<br />
più alto il grado di attenzione verso il lettore.<br />
Innanzitutto, <strong>la</strong> tessera è unica per l’intera provincia.<br />
E’ sufficiente essere iscritto in una biblioteca<br />
per avere diritto ai servizi di tutte le biblioteche<br />
mantovane. Basta portar<strong>la</strong> con sé per essere riconosciuto<br />
ed abilitato.<br />
Non solo, dunque, si può usare <strong>la</strong> propria biblioteca<br />
per avere accesso al patrimonio di tutte le<br />
altre; con <strong>la</strong> tessera si può, con un’unica iscrizione,<br />
usufruire dei servizi di tutte le biblioteche.<br />
Ma c’è di più. Il codice riportato sul<strong>la</strong> tessera consente<br />
ad ogni utente di utilizzare i servizi del<strong>la</strong><br />
biblioteca anche da casa propria, via internet.<br />
Ogni lettore iscritto dispone infatti di uno spazio<br />
personale riservato sul sito<br />
www.biblioteche.mn.it e, accedendo al catalogo,<br />
potrà: prenotare libri e dvd, verificare in tempo<br />
reale <strong>la</strong> situazione dei prestiti e delle richieste in<br />
corso, effettuare proroghe, salvare ricerche e<br />
bibliografie proprie, fare proposte di acquisto,<br />
richiedere informazioni e ricerche bibliografiche<br />
personalizzate.<br />
A questo si aggiunge un’ulteriore opportunità: con<br />
l’iniziativa “Ad ogni lettore il suo libro”, chi lo<br />
volesse può ricevere una newsletter mensile con<br />
<strong>la</strong> segna<strong>la</strong>zione di tutte le novità di proprio interesse<br />
che le biblioteche mantovane hanno acquistato,<br />
per non rimanere mai a corto di buone letture.<br />
46<br />
ULTIMISSIME<br />
Con il prossimo mese di ottobre <strong>la</strong> Biblioteca Comunale cambierà sede. Il Comune ha infatti affittato allo<br />
scopo uno stabile in Via IV Novembre di proprietà del Sig. Remo Stanghellini. “La decisione di giungere<br />
ad affittare dei locali invece di procedere al<strong>la</strong> realizzazione di una nuova sede, ci dice il sindaco<br />
Graziano Pelizzaro, è stata attentamente valutata. Non potevamo più rimanere nel<strong>la</strong> vecchia sede, troppo<br />
picco<strong>la</strong> ed inadeguata all'ottimo servizio che viene svolto. Una nuova costruzione, da una valutazione<br />
minima, sarebbe costata all'incirca 500.000 euro, cifra attualmente non sostenibile per le casse<br />
comunali in previsione di intervenire in maniera consistente sull'edilizia sco<strong>la</strong>stica. La forma dell'affitto,<br />
sia per i locali che per gli arredi, ci è pertanto parsa quel<strong>la</strong> allo stato sicuramente attuabile. L'alternativa<br />
era solo quel<strong>la</strong> di conge<strong>la</strong>re i servizi attuali nel campo del<strong>la</strong> cultura senza <strong>la</strong> minima possibilità di espandere<br />
come invece ci viene continuamente sollecitato dal gradimento dell'utenza”. La nuova ha una<br />
superficie di circa 370 c0ntro i 170 attuali. Nel<strong>la</strong> prossima edizione saremo sicuramente più precisi.