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il dovere e la gioia di educarsi ed educare

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Il primo tema che dobbiamo trattare è <strong>il</strong> <strong>dovere</strong> e <strong>la</strong> <strong>gioia</strong> <strong>di</strong> <strong><strong>ed</strong>ucarsi</strong> <strong>ed</strong> <strong>ed</strong>ucare. Così lo definisce <strong>il</strong><br />

Card. Martini che ha de<strong>di</strong>cato a questo tema tre lettere pastorali: “Dio <strong>ed</strong>uca <strong>il</strong> suo popolo”, “Cammini<br />

<strong>ed</strong>ucativi”, dove c’è quel<strong>la</strong> bellissima lettera ad un <strong>ed</strong>ucatore che si sente fallito, <strong>ed</strong> “Educare”.<br />

Perché ho scritto <strong><strong>ed</strong>ucarsi</strong> <strong>ed</strong> <strong>ed</strong>ucare Perché <strong>il</strong> primo riguarda i due coniugi e <strong>il</strong> secondo riguarda i genitori<br />

nei confronti dei figli. E questi due doveri non vengono mai meno e ci accompagnano per tutta <strong>la</strong> vita. Per<br />

quanto poi riguarda invece l’<strong>ed</strong>ucazione dei figli, mi preme <strong>di</strong>re che i coniugi non devono deresponsab<strong>il</strong>izzarsi<br />

tanto fac<strong>il</strong>mente, affidando questo compito ad altre agenzie <strong>ed</strong>ucative come <strong>la</strong> parrocchia, <strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> o le<br />

associazioni sportive.<br />

Il Conc<strong>il</strong>io Vaticano II nel decreto sull’<strong>ed</strong>ucazione cristiana, numero 3, <strong>di</strong>ce espressamente: “I genitori che<br />

hanno donato ai figli <strong>la</strong> vita, hanno l’obbligo gravissimo <strong>di</strong> <strong>ed</strong>ucarli. Sono i principali e primi <strong>ed</strong>ucatori; <strong>ed</strong> <strong>il</strong> loro<br />

compito <strong>ed</strong>ucativo è tanto importante che, se manca, <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>mente può essere sostituito. E’ compito dei genitori<br />

creare in seno al<strong>la</strong> famiglia un’atmosfera <strong>di</strong> amore, <strong>di</strong> rispetto affettuoso per Dio e per gli uomini, che nei figli<br />

fiorisce come <strong>ed</strong>ucazione, rispetto, amore e dà <strong>la</strong> possib<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> capire come si deve vivere sia in famiglia che<br />

nel<strong>la</strong> società. La famiglia è <strong>la</strong> prima scuo<strong>la</strong> <strong>di</strong> quelle virtù sociali <strong>di</strong> cui ogni società ha bisogno. La famiglia<br />

cristiana arricchita dal<strong>la</strong> grazia del sacramento matrimoniale è <strong>il</strong> luogo principale dove i figli, sin dai primi anni<br />

devono imparare <strong>il</strong> senso <strong>di</strong> Dio e l’amore del prossimo, sv<strong>il</strong>uppando <strong>la</strong> f<strong>ed</strong>e ricevuta nel battesimo. Nel<strong>la</strong><br />

famiglia i bambini fanno <strong>la</strong> prima esperienza del<strong>la</strong> sana vita sociale del<strong>la</strong> Chiesa e attraverso <strong>la</strong> famiglia<br />

vengono inseriti poco a poco nel<strong>la</strong> società civ<strong>il</strong>e e nel popolo <strong>di</strong> Dio. I genitori quin<strong>di</strong> prendono coscienza<br />

dell’importanza che <strong>la</strong> famiglia genuinamente cristiana ha per <strong>la</strong> vita e lo sv<strong>il</strong>uppo del popolo <strong>di</strong> Dio ”.<br />

Il <strong>dovere</strong> <strong>di</strong> <strong>ed</strong>ucare rimane sempre al primo posto nell’impegno dei genitori. Anche perché le agenzie<br />

<strong>ed</strong>ucative sono sempre in aumento. Una volta oltre al<strong>la</strong> famiglia c’era solo <strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> e forse <strong>la</strong> parrocchia.<br />

Adesso ci sono anche <strong>la</strong> strada, i mass me<strong>di</strong>a, internet. Spesso queste agenzie <strong>ed</strong>ucative sono contrastanti fra<br />

<strong>di</strong> loro e i valori che propongono non sempre sono positivi né adatti per crescere. Per cui <strong>il</strong> ruolo <strong>ed</strong>ucativo<br />

del<strong>la</strong> famiglia rimane quello <strong>di</strong> essere <strong>la</strong> guida critica <strong>di</strong> ciò che i figli v<strong>ed</strong>ono, assorbono un po’ ovunque e<br />

spesso non sanno valutare, coor<strong>di</strong>nare, dare <strong>il</strong> giusto valore morale. Non è che non vadano bene queste<br />

agenzie <strong>ed</strong>ucative; però, dato che i valori che propongono sono spesso contrastanti tra <strong>di</strong> loro, tocca al<strong>la</strong><br />

famiglia poi <strong>di</strong>re “questo va bene e questo no”, par<strong>la</strong>ndone insieme, cercando <strong>di</strong> spiegare <strong>il</strong> perché vanno bene<br />

o no.<br />

E ricor<strong>di</strong>amoci che si <strong>ed</strong>uca non solo in base alle parole che si <strong>di</strong>cono, agli or<strong>di</strong>ni che si danno, ma si <strong>ed</strong>uca<br />

soprattutto in base allo st<strong>il</strong>e <strong>di</strong> vita che si offre ai figli, in base al clima che i figli respirano in famiglia.<br />

Qui c’è una prima domanda che ogni coppia dovrebbe continuamente rivolgersi: “Che atmosfera c’è in casa<br />

nostra C’è serenità, <strong>di</strong>alogo sincero, tranqu<strong>il</strong>lità Oppure c’è tensione, ansia continua, musi lunghi, s<strong>il</strong>enzi<br />

prolungati Spesso senza darne neanche spiegazione”.<br />

E ancora: “La famiglia è aperta o chiusa egoisticamente in sé stessa ”. Ma forse c’è una <strong>di</strong>fficoltà che viene<br />

ancora prima <strong>di</strong> tutto questo. Si ha talora l’impressione che fra molti genitori <strong>ed</strong> <strong>ed</strong>ucatori spiri un vento<br />

d’incertezza, <strong>di</strong> rassegnazione, <strong>di</strong> rinuncia. Si è come bloccati, impotenti <strong>di</strong> fronte a quelli che vengono<br />

denunciati come gli insuperab<strong>il</strong>i ostacoli del mondo d’oggi: società permissiva, tv spazzatura, richiamo<br />

esasperato al <strong>di</strong>vertimento, mancanza <strong>di</strong> valori e via <strong>di</strong>cendo. Questa mentalità <strong>la</strong>mentosa e <strong>di</strong>missionaria fa sì<br />

che anche quei buoni sforzi che spesso facciamo e i sacrifici che si compiono non abbiano quel<strong>la</strong> forza incisiva e<br />

convincente che nasce dal<strong>la</strong> fiducia <strong>di</strong> avere in mano uno strumento <strong>ed</strong>ucativo valido.<br />

Papa Giovanni Paolo II <strong>di</strong>ceva: “I genitori, proprio perché genitori, sono anche <strong>ed</strong>ucatori.” Quin<strong>di</strong> non<br />

arrendetevi subito <strong>di</strong>cendo: “Io non sono capace.” No, come genitori voi siete già <strong>ed</strong>ucatori. Per questo voglio<br />

esaminare con voi com’è <strong>la</strong> realtà <strong>di</strong> oggi, quali sono le possib<strong>il</strong>ità che ci sono, misurare le <strong>di</strong>fficoltà e i mezzi<br />

per farvi fronte, quali modelli offrire per arrivare a <strong>di</strong>re, nonostante tutto, che <strong>ed</strong>ucare è bello, anche oggi, che<br />

è <strong>gioia</strong> e non solo un <strong>dovere</strong> gravoso.<br />

La prima <strong>di</strong>fficoltà che mi sembra da sempre denunciata è <strong>la</strong> crisi dei valori. L’attuale società propone nuovi<br />

valori e <strong>di</strong>sprezza, o se non altro trascura, i valori che si avevano un po’ <strong>di</strong> anni fa. E’ profondamente mutata <strong>la</strong><br />

coscienza e <strong>il</strong> costume sociale, alcune certezze non sono più tali perché sono messe in dubbio. La pressione<br />

sociale formata dai mass me<strong>di</strong>a spinge a fare dei propri figli dei personaggi <strong>di</strong> spicco: attori, modelle, calciatori,<br />

veline. E spinge a formare persone competitive, senza esclusione <strong>di</strong> colpi, con tutti i mezzi leciti e <strong>il</strong>leciti. E <strong>di</strong><br />

questa mentalità - mi hanno detto, io non li ho mai visti - sono un esempio molto chiaro certi cartoni animati<br />

giapponesi dove pur <strong>di</strong> vincere si arriva anche al<strong>la</strong> soppressione dell’avversario. Quasi mai vengono proposti,<br />

sempre a livello <strong>di</strong> mass me<strong>di</strong>a, aiuti per acquistare quelle virtù che rendono veramente umani: l’onestà, <strong>la</strong><br />

lealtà, <strong>la</strong> giustizia, <strong>la</strong> f<strong>ed</strong>e, <strong>la</strong> sobrietà, <strong>la</strong> fortezza, <strong>la</strong> bontà, <strong>la</strong> solidarietà e via <strong>di</strong>cendo …<br />

Inoltre è cambiata l’immagine e <strong>la</strong> struttura del<strong>la</strong> famiglia, non solo in peggio. E’ cambiata però, io <strong>di</strong>rei,<br />

dall’esperienza che ho dai fidanzati <strong>di</strong> oggi, in meglio. Avete visto quanti papà sono in giro con <strong>la</strong> carrozzina o<br />

portano in braccio i propri figli Quando vado a trovare i fidanzati a casa loro al sabato, spesso trovo lui con<br />

l’aspirapolvere o uno che legge <strong>la</strong> ricetta e l’altro che prepara da mangiare. E’ bello che sia così. C’è una<br />

maggiore con<strong>di</strong>visione nell’<strong>ed</strong>ucazione, nelle <strong>di</strong>fficoltà, nel tenere in or<strong>di</strong>ne <strong>la</strong> casa. Questo per me è positivo.<br />

Forse una volta l’uomo era a capo del<strong>la</strong> famiglia e <strong>di</strong> conseguenza <strong>la</strong> donna era <strong>la</strong> schiavetta e doveva fare

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