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Ottobre - Parrocchia San Francesco di Lecco

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ottobre2010anno XXn°1“<strong>San</strong> <strong>Francesco</strong> d’AssisiPatrono della nostra parrocchia”


In questo numero3 La lettera del Parroco<strong>Francesco</strong>: l’araldo del gran Re4 Ascoltando il Papaa cura <strong>di</strong> Padre Giulio8 L’angolo del catechismo“Anche tu così”: il tema del nuovo anno oratoriano13 Speciale estate 2010280 bambini e ragazzi hanno partecipato all’oratorio estivoA Primolo con le me<strong>di</strong>e e il gabbiano J. LivingstonPrimolo ADO: “Venite e vedrete”Una sorpresa <strong>di</strong> vacanza17 Giornata Mon<strong>di</strong>ale della Gioventù a Madrid 201118 Mwenda (colui che ha a cuore gli altri)Partire per alzare lo sguardo20 Or<strong>di</strong>ne Francescano SecolareUna donna che ha saputo guardare “sorella morte”...21 Gruppo Nazareth e <strong>di</strong>ntorniAndare versoL’estate sta finendo22 Controcampo: Spazio AuroraI trionfi in campo? Merito del gruppoLa festa <strong>di</strong> chiusura: una prima volta da ripetereBambini protagonisti al Baby Day Campus24 Calendario Pastorale <strong>di</strong> <strong>Ottobre</strong>25 Speciale Festa dell’OratorioSenza la carità amici in festa non è nullaParrocchiART ATTACK: Prima E<strong>di</strong>zioneTra una pia<strong>di</strong>na e l’altra“Senza la carità non sono nulla”“Deus Caritas est”30 I racconti <strong>di</strong> Kora … la rubrica dei più piccoliVoi amate gli animali?31 Calendario Cenacolo <strong>di</strong> <strong>Ottobre</strong> 201032 Spazio CenacoloCenacolo Francescano: stagione 2010-1134 Letture del Mese <strong>di</strong> <strong>Ottobre</strong>In copertina:<strong>San</strong> <strong>Francesco</strong> <strong>di</strong> Cimabueaffresco nella Basilica Inferiore <strong>di</strong> <strong>San</strong> Franceso ad Assisi


La lettera del Parroco3<strong>Francesco</strong>:l’araldo del gran ReIo sonol’araldo delgran ReCosì amava definirsi san<strong>Francesco</strong>, dopo aver fattol’esperienza dell’amore<strong>di</strong> Dio, dopo essersi sentitoamato dal Signore.Come raccontano Tommasoda Celano e <strong>San</strong>Bonaventura, primi biografi<strong>di</strong> <strong>Francesco</strong>, quandonon era ancora santo,ma per <strong>di</strong>ventarlo, spessoandava, libero e sicuro,per ascoltare, solo e nelsilenzio, gli arcani colloquidell’Altissimo.E la gioia che provavanell’ascoltare la Parola <strong>di</strong>Gesù, il Suo Vangelo,che gli giungeva sino alleviscere del cuore, spingeval’araldo del gran Re acantare in francese e adanzare le lo<strong>di</strong> del Signore.Alle volte, mentre cantavae ballava, nella selva,raccoglieva due legni e liutilizzava a mo’ <strong>di</strong> violinoe si lasciava guidaredall’Amore <strong>di</strong> Dio, <strong>di</strong>ventandoil giullare <strong>di</strong> Dio.“Ben spesso - come raccontail Celano - tuttaquesta esultanza terminavain lacrime ed il giubilosi stemperava in compiantodella passione delSignore …”. E vagandoper la selva piangeva perché:“l’AMORE non èamato!!! ...”.<strong>Francesco</strong>,tu che hai accoltoe ti sei lasciatoamare da Gesù,tu che, con la forza<strong>di</strong> questo Suo Amore,hai Amato tutto ciòche Lui Ama,e il Cantico delle Creaturene è la sintesi,Lo hai amatoa tal punto cheGesù stessoha impressonel tuo corpo il sigillo,i segni del Suo Amore,interce<strong>di</strong> ed ottienidal Signore,per la nostra comunitàche ti festeggiacome patrono:la voglia <strong>di</strong><strong>di</strong>ventare santicome l’hai avuta tu,la capacità <strong>di</strong>lasciarci amarecome l’hai avuta tu,la capacità <strong>di</strong> Amarecome vuole il Signoreda ciascuno <strong>di</strong> noie la capacità <strong>di</strong>piangere ogni volta chel’AMOREnon è amato da noi !!! ...Pace e BeneFra’ Saverio CortiParrocoLunedì 4 <strong>Ottobre</strong> 2010 alle ore 21.00PERCHÉ “MARTA” SIA ANCHE “MARIA”CELEBRAZIONE EUCARISTICAPer tutti i collaboratori parrocchiali,per i componenti delle associazioni, dei movimentie dei gruppi che gravitano intorno alla nostra parrocchia.


Ascoltando il Papaa cura <strong>di</strong> P. Giulio“Nacque al mondo un sole”. Con queste parole, nella Divina Comme<strong>di</strong>a (Para<strong>di</strong>so,Canto XI), il sommo poeta italiano Dante Alighieri allude alla nascita <strong>di</strong> <strong>Francesco</strong>,avvenuta alla fine del 1181 o agli inizi del 1182, ad Assisi …”.Così iniziava l’u<strong>di</strong>enza generale <strong>di</strong> mercoledì, 27 gennaio 2010 Benedetto XVI.Ne è passato del tempo, ma mi piace riprendere queste sue parole, all’inizio deinostri appuntamenti sul Bollettino <strong>Parrocchia</strong>le; il primo numero in questo annopastorale 2010-2011 uscirà proprio nella festa patronale della nostra Comunitàparrocchiale: la solennità <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Francesco</strong> d’Assisi. Leggiamo allora insieme, oltreche spunti biografici, alcune riflessioni <strong>di</strong> Benedetto XVI.“Oggi vorrei presentarvila figura <strong>di</strong> <strong>Francesco</strong>,un autentico “gigante”della santità, che continuaad affascinare moltissimepersone <strong>di</strong> ognietà e <strong>di</strong> ogni religione.[…] A vent’anni prese partead una campagna militare,e fu fatto prigioniero.Si ammalò e fu liberato.[…] Risalgono a questoperiodo i celebri episo<strong>di</strong>dell’incontro con il lebbroso,a cui <strong>Francesco</strong>,sceso da cavallo, donò ilbacio della pace, e delmessaggio del Crocifissonella chiesetta <strong>di</strong> <strong>San</strong> Damiano.Per tre volte il Cristoin croce si animò, e gli<strong>di</strong>sse: “Va’, <strong>Francesco</strong>, eripara la mia Chiesa inrovina”. Questo sempliceavvenimento della paroladel Signore u<strong>di</strong>ta nellachiesa <strong>di</strong> S. Damiano nascondeun simbolismo profondo.Imme<strong>di</strong>atamente san<strong>Francesco</strong> è chiamato ariparare questa chiesetta,ma lo stato rovinoso <strong>di</strong>questo e<strong>di</strong>ficio è simbolodella situazione drammaticae inquietante della Chiesastessa in quel tempo, conuna fede superficiale chenon forma e non trasformala vita, con un clero pocozelante, con il raffreddarsidell’amore; una <strong>di</strong>struzioneinteriore della Chiesa checomporta anche una decomposizionedell’unità, con lanascita <strong>di</strong> movimenti ereticali.Va’ <strong>Francesco</strong>e riparala mia Chiesain rovinaTuttavia, in questa Chiesain rovina sta nel centro ilCrocifisso e parla: chiamaal rinnovamento, chiama<strong>Francesco</strong> ad un lavoromanuale per riparare concretamentela chiesetta <strong>di</strong>san Damiano, simbolo dellachiamata più profondaa rinnovare la Chiesa stessa<strong>di</strong> Cristo, con la sua ra<strong>di</strong>calità<strong>di</strong> fede e con il suoentusiasmo <strong>di</strong> amore perCristo. Questo avvenimento,accaduto probabilmentenel 1205, fa pensaread un altro avvenimentosimile verificatosi nel 1207:il sogno del Papa InnocenzoIII. Questi vede in sognoche la Basilica <strong>di</strong> <strong>San</strong> Giovanniin Laterano, la chiesamadre <strong>di</strong> tutte le chiese,sta crollando e un religiosopiccolo e insignificantepuntella con le sue spalle lachiesa affinché non cada.È interessante notare, dauna parte, che non è il Papache dà l’aiuto affinché lachiesa non crolli, ma unpiccolo e insignificante religioso,che il Papa riconoscein <strong>Francesco</strong> che gli fa visita.Innocenzo tuttavia non èlui a rinnovare la Chiesa,ma il piccolo e insignificantereligioso: è san <strong>Francesco</strong>,chiamato da Dio.Dall’altra parte, però, è importantenotare che san<strong>Francesco</strong> non rinnova laChiesa senza o contro il Papa,ma solo in comunionecon lui. Le due realtà vannoinsieme: il Successore <strong>di</strong>Pietro, i Vescovi, la Chiesafondata sulla successione degliApostoli e il carismanuovo che lo Spirito <strong>San</strong>tocrea in questo momento perrinnovare la Chiesa. Insiemecresce il vero rinnovamento.4


5[…] Nel 1208, ebbe luogoun altro avvenimento fondamentalenell’itinerario dellasua conversione. Ascoltandoun brano del Vangelo<strong>di</strong> Matteo - il <strong>di</strong>scorso<strong>di</strong> Gesù agli apostoli inviatiin missione -, <strong>Francesco</strong>si sentì chiamato a viverenella povertà e a de<strong>di</strong>carsialla pre<strong>di</strong>cazione.Altri compagni si associaronoa lui, e nel 1209 sirecò a Roma, per sottoporreal Papa Innocenzo IIIil progetto <strong>di</strong> una nuovaforma <strong>di</strong> vita cristiana.Ricevette un’accoglienzapaterna da quel grandePontefice, che, illuminatodal Signore, intuì l’origine<strong>di</strong>vina del movimento suscitatoda <strong>Francesco</strong>.Il Poverello <strong>di</strong> Assisi avevacompreso che ogni carismadonato dallo Spirito <strong>San</strong>tova posto a servizio del Corpo<strong>di</strong> Cristo, che è la Chiesa;pertanto agì sempre inpiena comunione con l’autoritàecclesiastica. Nellavita dei santi non c’è contrastotra carisma profeticoe carisma <strong>di</strong> governo e, sequalche tensione viene acrearsi, essi sanno attenderecon pazienza i tempi delloSpirito <strong>San</strong>to.[…] Alcuni storici nell’Ottocentoe anche nelsecolo scorso hanno cercato<strong>di</strong> creare <strong>di</strong>etro il<strong>Francesco</strong> della tra<strong>di</strong>zione,un cosiddetto <strong>Francesco</strong>storico, così come sicerca <strong>di</strong> creare <strong>di</strong>etro ilGesù dei Vangeli, un cosiddettoGesù storico. Tale<strong>Francesco</strong> storico non sarebbestato un uomo <strong>di</strong>Chiesa, ma un uomo collegatoimme<strong>di</strong>atamente soloa Cristo, un uomo che volevacreare un rinnovamentodel popolo <strong>di</strong> Dio,senza forme canoniche esenza gerarchia. La veritàè che san <strong>Francesco</strong> ha a-vuto realmente una relazioneimme<strong>di</strong>atissima con Gesùe con la parola <strong>di</strong> Dio,che voleva seguire sineglossa, così com’è, in tuttala sua ra<strong>di</strong>calità e verità.<strong>Francesco</strong>si sentì chiamatoa viverenella povertà ea de<strong>di</strong>carsi allapre<strong>di</strong>cazioneÈ anche vero che inizialmentenon aveva l’intenzione<strong>di</strong> creare un Or<strong>di</strong>necon le forme canonichenecessarie, ma, semplicemente,con la parola <strong>di</strong>Dio e la presenza del Signore,egli voleva rinnovareil popolo <strong>di</strong> Dio, convocarlo<strong>di</strong> nuovo all’ascoltodella parola e all’obbe<strong>di</strong>enzaverbale con Cristo.Inoltre, sapeva che Cristonon è mai “mio”, ma èsempre “nostro”, che il Cristonon posso averlo “io” ericostruire “io” contro laChiesa, la sua volontà e ilsuo insegnamento, ma solonella comunione dellaChiesa costruita sullasuccessione degli Apostolisi rinnova anche l’obbe<strong>di</strong>enzaalla parola <strong>di</strong> Dio.[…] Sapeva sempre che ilcentro della Chiesa è l'Eucaristia,dove il Corpo <strong>di</strong>Cristo e il suo <strong>San</strong>gue <strong>di</strong>ventanopresenti. Tramiteil Sacerdozio, l'Eucaristiaè la Chiesa. Dove Sacerdozioe Cristo e comunionedella Chiesa vanno insieme,solo qui abita anchela parola <strong>di</strong> Dio.Il vero <strong>Francesco</strong> storico èil <strong>Francesco</strong> della Chiesae proprio in questo modoparla anche ai non credenti,ai credenti <strong>di</strong> altreconfessioni e religioni.[…] <strong>Francesco</strong> e i suoi frati,sempre più numerosi, sistabilirono alla Porziuncola,o chiesa <strong>di</strong> <strong>San</strong>ta Mariadegli Angeli, luogo sacroper eccellenza della spiritualitàfrancescana. AncheChiara, una giovane donna<strong>di</strong> Assisi, <strong>di</strong> nobile famiglia,si mise alla scuola <strong>di</strong> <strong>Francesco</strong>.Ebbe così origine ilSecondo Or<strong>di</strong>ne francescano,quello delle Clarisse,un’altra esperienza destinataa produrre frutti insigni<strong>di</strong> santità nella Chiesa.[…] Nel 1219 <strong>Francesco</strong>ottenne il permesso <strong>di</strong> recarsia parlare, in Egitto,con il sultano musulmanoMelek-el-Kâmel, per pre<strong>di</strong>careanche lì il Vangelo <strong>di</strong>Gesù. Desidero sottolinearequesto episo<strong>di</strong>o dellavita <strong>di</strong> san <strong>Francesco</strong>, cheha una grande attualità.


In un’epoca in cui era inatto uno scontro tra il Cristianesimoe l’Islam, <strong>Francesco</strong>,armato volutamentesolo della sua fede e dellasua mitezza personale,percorse con efficacia lavia del <strong>di</strong>alogo. Le cronacheci parlano <strong>di</strong> un’accoglienzabenevola e cor<strong>di</strong>alericevuta dal sultano musulmano.È un modello alquale anche oggi dovrebberoispirarsi i rapportitra cristiani e musulmani:promuovere un <strong>di</strong>alogonella verità, nel rispettoreciproco e nella mutuacomprensione (cfr NostraAetate, 3). Sembra poi chenel 1220 <strong>Francesco</strong> abbiavisitato la Terra <strong>San</strong>ta, gettandocosì un seme, che a-vrebbe portato molto frutto.[…] Nel 1224, nell’eremodella Verna, <strong>Francesco</strong>vede il Crocifisso nellaforma <strong>di</strong> un serafino edall’incontro con il serafinocrocifisso, ricevette lestimmate; egli <strong>di</strong>venta cosìuno col Cristo crocifisso:un dono, quin<strong>di</strong>, che esprimela sua intima identificazionecol Signore.La morte <strong>di</strong> <strong>Francesco</strong> - ilsuo transitus - avvenne lasera del 3 ottobre 1226,alla Porziuncola. Dopoaver benedetto i suoi figlispirituali, egli morì, <strong>di</strong>stesosulla nuda terra.[…] È stato detto che<strong>Francesco</strong> rappresenta unalter Christus, era veramenteun’icona viva <strong>di</strong> Cristo.Egli fu chiamato anche “ilfratello <strong>di</strong> Gesù”. In effetti,questo era il suo ideale:essere come Gesù; contemplareil Cristo del Vangelo,amarlo intensamente,imitarne le virtù. Inparticolare, egli ha volutodare un valore fondamentalealla povertà interioreed esteriore, insegnandolaanche ai suoi figli spirituali.La prima beatitu<strong>di</strong>nedel Discorso della Montagna- Beati i poveri in spiritoperché <strong>di</strong> essi è il regnodei cieli (Mt 5,3) - hatrovato una luminosa realizzazionenella vita e nelleparole <strong>di</strong> san <strong>Francesco</strong>.Egli fu anchechiamatoFratello<strong>di</strong> GesùDavvero, cari amici, i santisono i migliori interpreti dellaBibbia; essi, incarnandonella loro vita la Parola <strong>di</strong>Dio, la rendono più che maiattraente, così che parla realmentecon noi. La testimonianza<strong>di</strong> <strong>Francesco</strong>, che haamato la povertà per seguireCristo con de<strong>di</strong>zione elibertà totali, continua adessere anche per noi un invitoa coltivare la povertàinteriore per crescere nellafiducia in Dio, unendo ancheuno stile <strong>di</strong> vita sobrio e un<strong>di</strong>stacco dai beni materiali.In <strong>Francesco</strong> l’amore perCristo si espresse in modospeciale nell’adorazionedel <strong>San</strong>tissimo Sacramentodell’Eucaristia. Nelle Fontifrancescane si leggonoespressioni commoventi,come questa: “Tutta l’umanitàtema, l’universo interotremi e il cielo esulti,quando sull’altare, nellamano del sacerdote, vi èCristo, il Figlio del Diovivente. O favore stupendo!O sublimità umile, che ilSignore dell’universo, Dioe Figlio <strong>di</strong> Dio, così si u-mili da nascondersi per lanostra salvezza, sotto unamo<strong>di</strong>ca forma <strong>di</strong> pane”(<strong>Francesco</strong> <strong>di</strong> Assisi, Scritti,E<strong>di</strong>trici Francescane, Padova2002, 401).In quest’anno sacerdotale,mi piace pure ricordareuna raccomandazione rivoltada <strong>Francesco</strong> ai sacerdoti:“Quando vorrannocelebrare la Messa, puriin modo puro, faccianocon riverenza il vero sacrificiodel santissimo Corpoe <strong>San</strong>gue del Signore nostroGesù Cristo” (<strong>Francesco</strong><strong>di</strong> Assisi, Scritti, 399).<strong>Francesco</strong> mostrava sempreuna grande deferenzaverso i sacerdoti, e raccomandava<strong>di</strong> rispettarlisempre, anche nel caso incui fossero personalmentepoco degni. Portava comemotivazione <strong>di</strong> questo profondorispetto il fatto cheessi hanno ricevuto il dono<strong>di</strong> consacrare l’Eucaristia.Cari fratelli nel sacerdozio,non <strong>di</strong>mentichiamomai questo insegnamento:6


7la santità dell’Eucaristiaci chiede <strong>di</strong> essere puri, <strong>di</strong>vivere in modo coerente conil Mistero che celebriamo.Dall’amore per Cristo nascel’amore verso le personee anche verso tutte lecreature <strong>di</strong> Dio. Ecco unaltro tratto caratteristicodella spiritualità <strong>di</strong> <strong>Francesco</strong>:il senso della fraternitàuniversale e l’amoreper il creato, che gli i-spirò il celebre Canticodelle creature. È un messaggiomolto attuale. Comeho ricordato nella miarecente Enciclica Caritasin veritate, è sostenibilesolo uno sviluppo che rispettila creazione e chenon danneggi l’ambiente(cfr nn. 48-52), e nel Messaggioper la GiornataMon<strong>di</strong>ale della Pace <strong>di</strong>quest’anno ho sottolineatoche anche la costruzione<strong>di</strong> una pace solida è legataal rispetto del creato.<strong>Francesco</strong> ci ricorda chenella creazione si <strong>di</strong>spiegala sapienza e la benevolenzadel Creatore. La naturaè da lui intesa proprio comeun linguaggio nel qualeDio parla con noi, nelquale la realtà <strong>di</strong>venta trasparentee possiamo noiparlare <strong>di</strong> Dio e con Dio.Cari amici, <strong>Francesco</strong> èstato un grande santo e unuomo gioioso. La sua semplicità,la sua umiltà, lasua fede, il suo amore perCristo, la sua bontà versoogni uomo e ogni donnal’hanno reso lieto in ognisituazione. Infatti, tra lasantità e la gioia sussisteun intimo e in<strong>di</strong>ssolubilerapporto. Uno scrittorefrancese ha detto che almondo vi è una sola tristezza:quella <strong>di</strong> non esseresanti, cioè <strong>di</strong> non esserevicini a Dio. Guardandoalla testimonianza <strong>di</strong> san<strong>Francesco</strong>, compren<strong>di</strong>amoche è questo il segreto dellavera felicità: <strong>di</strong>ventaresanti, vicini a Dio!Ci ottenga la Vergine, teneramenteamata da <strong>Francesco</strong>,questo dono. Ci affi<strong>di</strong>amoa Lei con le parolestesse del Poverello <strong>di</strong> Assisi:“<strong>San</strong>ta Maria Vergine,non vi è alcuna similea te nata nel mondo tra ledonne, figlia e ancelladell’altissimo Re e Padreceleste, Madre del santissimoSignor nostro GesùCristo, sposa dello Spirito<strong>San</strong>to: prega per noi...presso il tuo santissimo<strong>di</strong>letto Figlio, Signore eMaestro” (<strong>Francesco</strong> <strong>di</strong>Assisi, Scritti, 163).NON POSSIAMO DIMENTICAREAnzi, lo dobbiamo assolutamente ricordare: portare nel cuore. Sto parlando<strong>di</strong> P. Rufino Carrara. Una figura <strong>di</strong> frate unica. Per certi versi, <strong>di</strong> altri tempi.Eppure, in<strong>di</strong>spensabile per il nostro tempo, perché con valori che scarseggianoai nostri giorni. Un frate con un cuore grande come le nostre montagne emolto <strong>di</strong> più: un cuore che ogni giorno, per tutti i giorni della sua vita, haabbracciato la sua Africa, la sua Eritrea.Un cuore che ha battuto fino all’ultimo pieno <strong>di</strong> preghiera e <strong>di</strong> carità!Insomma, VOGLIAMO RACCOGLIERE TESTIMONIANZE SCRITTEda tutte le persone della nostra parrocchia, che l’hanno avvicinato, conosciuto,amato. Vogliamo raccogliere i FIORETTI <strong>di</strong> P. Rufino.Vogliamo scrivere un libro che traman<strong>di</strong> la sua saggezza, il suo buon esempio,la sua passione per la vita e ... anche qualche sua stravaganza!AIUTACI ANCHE TU!Manda, possibilmente, il tuo scritto a tommaso.grigis@fraticappuccini.itoppure, consegnalo in segreteria parrocchiale nella casella del bollettino.AIUTACI A RICORDARE P. RUFINO.


L’angolo del Catechismo“Anche tu così”è il tema dell’anno oratoriano 2010-20118Diventate mieiimitatori, come iolo sono <strong>di</strong> Cristo(1 Corinzi 11, 1)Lo slogan “Anche tu così”per l’anno oratoriano 2010-2011 è una sfida soprattuttoper gli educatori egli animatori che sarannochiamati a spingere l’acceleratoresull’amore, per“sbloccare” sia la lorovita sia la vita dei piùgiovani, spesso attirateentrambe da modelli chesono contrari alla logicadella carità.Solo l’esempio <strong>di</strong> chi hascelto <strong>di</strong> farsi <strong>di</strong>scepolodel Signore - insieme aparole che vadano <strong>di</strong>rittoal cuore - può essere efficacequando si chiede <strong>di</strong>amare così come Dioama. Per questo gli educatorie gli animatori sisforzeranno <strong>di</strong> vivere inmodo esemplare, traendole loro motivazioni da unmaggiore impegno <strong>di</strong>preghiera e <strong>di</strong> ascoltodella Parola <strong>di</strong> Dio e dallabontà delle relazionifraterne da costruire dentrola comunità.L’esercizio della caritàvissuto dai più gran<strong>di</strong> -a partire dagli adolescentiche si impegnano in oratorio- spronerà i più pic-coli a non “passare oltre”quando si tratterà <strong>di</strong> agireallo stesso modo nellesituazioni <strong>di</strong> tutti i giorni.L’esempio è sempreun’arma a doppio tagliose non rimanda a Coluiche per noi è l’unico modello<strong>di</strong> perfezione el’unico Maestro. Lo stileeducativo dell’oratorio sigioca sempre dentro questorimando a Gesù, anchequando si fa animazione!Ad occhi attenti,come lo sono quelli deiragazzi, le azioni mostranosempre la verità dellemotivazioni: ogni educatorepotrà invitare lecitamentei ragazzi all’imitazione,solo se saràchiaro che il riferimentoe il motore del suo agire(in oratorio e dappertutto)è la persona <strong>di</strong> Cristo.I ragazzi potranno cosìapprezzare lo sforzo umilema convinto, da partedegli educatori, <strong>di</strong> manifestarela loro fede esplicitamente,anche se c’èda ammettere a volte alcuneincoerenze che ciascunoporta con sé: maanche questo fa cresceredentro un rapporto <strong>di</strong> amorecon Dio, che parte innanzituttodalla sua misericor<strong>di</strong>ae dal suo perdono.Si costruisce così uncammino <strong>di</strong> fiducia e stimadentro il quale ogniragazzo può sentirsi spintoa camminare sullastrada dell’amore, ad accorgersidelle situazioni <strong>di</strong>bisogno e ad intervenireconcretamente proprio perchéchi educa in oratorio sicomporta così.Come il <strong>San</strong>toche vi ha chiamati,<strong>di</strong>ventate santianche voi(1 Pietro 1, 15)Il tema “Anche tu così”parla del modo <strong>di</strong> esseresanti e della possibilità<strong>di</strong> <strong>di</strong>ventarlo da parte<strong>di</strong> ciascuno. Basta cheognuno costruisca un progetto<strong>di</strong> vita che sia fondatosui due comandamentidell’amore: AmareDio con tutto ciò che <strong>di</strong>più profondo abbiamo eil prossimo come se stessi.«Fa’ questo e vivrai»(Luca 10, 28) è quelloche <strong>di</strong>ce Gesù a conferma


9<strong>di</strong> un obiettivo raggiungibileproprio attraversol’amore. Una meta altache vale la pena <strong>di</strong> in<strong>di</strong>careai ragazzi, anche a costo <strong>di</strong>essere impopolari, e unmetodo che occorre costruirecon loro, leggendoinsieme la loro vita e lesituazioni in cui si imbattonoper suggerire lorogesti <strong>di</strong> amore, da compierecon coraggio e scelte<strong>di</strong> fede per rispondereall’amore incontrato.“Anche tu così” è laspinta a <strong>di</strong>re a ciascunoche la sua strada è tracciatadentro un amoreche innanzitutto è ricevutoe, se si vuole, puòessere ridonato: esseresanti vuol <strong>di</strong>re lasciarsiinnanzitutto amare da Dioe permettere a Gesù <strong>di</strong>percorrere insieme a noiil nostro cammino.In sua compagnia, sorrettida Lui - e, ogni voltache occorre, “rialzati” daLui - possiamo sperimentareuna felicità che, passodopo passo, plasma ilcarattere e l’esistenza esa affrontare ogni <strong>di</strong>fficoltàcon una forza nuovae impreve<strong>di</strong>bile.“Anche tu così” in<strong>di</strong>cache la strada della santitàda un lato non può cheessere libera, personalee originale - tutta da plasmaresul proprio cuore -e, dall’altro, non può cheaccedere ad un patrimoniocomune e scaturireda una comunità in cuii santi sono i modelli acui ispirarsi.Il racconto della lorovita è sempre stato e<strong>di</strong>ficantee lo può essere ancorase inserito nel contestodelle esperienze in cuii ragazzi quoti<strong>di</strong>anamentesi imbattono.Il buon pastoredà la propria vitaper le pecore(Giovanni 10, 11)Sullo sfondo della propostaoratoriana per l’anno2010-2011 “Anche tucosì” c’è la figura <strong>di</strong>santità <strong>di</strong> san CarloBorromeo, compatronodella nostra Diocesi, percui si celebra nel 2010 ilIV centenario della canonizzazione.Il racconto della vita <strong>di</strong><strong>San</strong> Carlo può essere affascinanteper i ragazzi egli adolescenti perché presentala figura <strong>di</strong> un giovaneche poteva restare nellosfarzo in cui era immerso eche, per amore, scelse <strong>di</strong>vivere con coerenza la suavocazione facendosi “vicino”alla sua Chiesa. Nontanto con le parole ma coni fatti della sua vita esemplare,è riuscito a rinnovaree a dare una improntaevangelica a tutta la comunità<strong>di</strong>ocesana che ancoravive del suo ricordo.“Egli ha dato la sua vitaper noi; quin<strong>di</strong> anche noidobbiamo dare la vita per ifratelli” (1 Giovanni 3,13-16):questo versetto della primalettera <strong>di</strong> Giovannipresenta l’atteggiamentodei fedeli della Milanodel Cinquecento <strong>di</strong>nnanzialla figura del loro vescovosanto, Carlo Borromeo.Anche i ragazzi possonoimparare dal nostrocompatrono, nel corsodell’anno, anche graziealle in<strong>di</strong>cazioni che civerranno dal percorsopastorale <strong>di</strong>ocesano, acogliere i tratti <strong>di</strong> unasantità che trova il suo“segreto” proprio nell’amore.Ci lasceremo attrarredal suo amore per ilCrocifisso e per l’Eucaristiae troveremo ilmodo perché anche i ragazzie gli adolescentipossano imparare aguardare con amore laCroce <strong>di</strong> Gesù e a viverecon più partecipazionela celebrazionedella Messa come sorgentiper una santitàpossibile anche per loro.E poi impareremo a guardarecon gli occhi e ilcuore <strong>di</strong> <strong>San</strong> Carlo - chesono gli stessi del BuonPastore e del Buon Samaritano- che sanno accorgersidelle necessità deifratelli e sanno intervenireconcretamente, prendendosicura <strong>di</strong> chi è in<strong>di</strong>fficoltà, proprio perchésono stati “educati” aguardare il mondo e lepersone con la stessacompassione <strong>di</strong> Gesù.


L’angolo del Catechismo“Anche tu così”:la spiegazione dello slogan10“Anche tu così” è la possibilitàdata a ciascun ragazzo<strong>di</strong> camminare suuna strada meravigliosadove l’incontro con Gesù,il Buon Samaritano,la sua compassione e lasua cura, trasformano lavita e la inseriscono inuna prospettiva gioiosa eluminosa che si chiamasantità.ANCHE TU“Anche tu” in<strong>di</strong>ca il coinvolgimentopersonale <strong>di</strong>ciascuno in un progetto<strong>di</strong> vita da costruire “sumisura” (con l’aiuto <strong>di</strong>chi educa e <strong>di</strong>mostra stimae fiducia) ma dentroun orizzonte più ampioche è il patrimonio <strong>di</strong>amore della Chiesa, cheogni credente arricchiscecon le sue azioni e il suostile evangelico.“Anche tu” ricorda chenessuno può sentirsi escluso,al contrario, la viadella santità è allo stessotempo ardua e semplice,perché alla portata <strong>di</strong>ciascuno, secondo la misuraa lui affidata.“Anche tu” non lasciafuori nessuno, ma coinvolge,integra, impegnain prima persona e responsabilizza,perché, peralimentare la santità dellaChiesa, c’è proprio bisognodel contributo <strong>di</strong> tutti.Più ogni credente -anche il più piccolo - sisforza <strong>di</strong> amare, più laChiesa ama ... chi invecenon risponde a questo“appello” e “togliere luminositàalla Chiesa, aquella comunità <strong>di</strong> cui faparte grazie al Battesimo.“Anche tu” significa apparteneree fare la propriaparte, dentro una catena<strong>di</strong> relazioni che fanno“gruppo” e comunità.Questa catena può restringersio allargarsi nellamisura in cui si è capaci<strong>di</strong> coinvolgere altrinella proposta <strong>di</strong> vivere ilVangelo seguendo lastrada della santità.COSÌ“Così” è il segno evidentedella presenza dell’amore<strong>di</strong> Dio, una presenzaviva che è Gesù.Dalla sua venuta in mezzoa noi, Dio si fa “esempio”da seguire per chi sceglie<strong>di</strong> vivere come Lui.Basta fare “così”, cioè comeGesù ha fatto, ha detto,ha vissuto, per essere santie realizzare la vita.Basta essere “così” comeil nostro unico Maestro,Colui che impariamo a conoscerenel Vangelo, checontempliamo sulla Croce,che incontriamo nell’Eucaristiae dentro la Chiesa,nell’amore fraterno e neisacramenti.“Così” ci ricorda che anchenoi possiamo avere ilcoraggio <strong>di</strong> vivere il donototale della Croce, invista del “per sempre”della resurrezione. Certo,nel “basta fare così” cista tutta la <strong>di</strong>fficoltà dellasequela, la fatica del restarefedeli, il peso del peccato… ma la strada è evidentee ben tracciata e cista “fissa” innanzi (Ebrei12, 1-2): è il cammino arestare “fedele”, anche senoi possiamo mancare <strong>di</strong>fede (2 Timoteo 2, 11-13).Dire “così” è dunque“<strong>di</strong>re” Gesù, è <strong>di</strong>re ilBuon Samaritano, è <strong>di</strong>re ilBuon Pastore …Chi ha scelto <strong>di</strong> vivere“così”, come Gesù, <strong>di</strong>ventaesso stesso un esempioda imitare, un ulteriore“così” da seguire con fiducia,proprio perché lasua vita rimanda sempre aquella del Signore.Questo “così” sono i santie per noi, quest’anno, è inparticolar modo san CarloBorromeo che, con la suacoerenza, ha saputo essereun modello per l’interaChiesa.


L’angolo del Catechismo11“Anche tu così”:la descrizione del logoIl “logo” dell’anno oratorianoè sempre un’immagineche racchiude insé i molti significati dellaproposta e, in chiave artistica,li restituisce per lariflessione dei ragazzi,degli adolescenti e delleloro famiglie.Presentare il logo in oratoriosignifica già fareuna catechesi sul temadell’anno e inquadrare icontenuti che poi sarannosviluppati <strong>di</strong> settimana insettimana grazie alle attivitàcostruite sul progetto“Anche tu così”.Dalla sagoma della città,che si trova in alto, parteuna strada, un sentieroche è la vita stessa, coni suoi tempi e i suoi spazie con la sua <strong>di</strong>rezione;parte da dove ciascunovive la sua storia personale,dal luogo delle proprieorigini, là doveognuno sta crescendo eacquista una sua identità,un tu che lo rende unicoe originale.Ogni ciottolo che componela strada rappresentagli “incontri” che nellavita ciascuno fa con lepersone e con le situazioni.Possono essere incontripiù o meno piacevoli, piùo meno duraturi, più omeno importanti. Possonobuttarci giù o possonofarci risalire, farci provaregioia o sofferenza.Ma c’è un “incontro”che è risolutivo, che si falegame in<strong>di</strong>ssolubile, perdare una svolta nuovache cambia la prospettivae trasforma il cammino inuna “gioia” duratura - lastrada senza questo legamepuò risultare piatta,monotona (quasi monocromatica),in<strong>di</strong>stinta.Questo incontro è con ilSignore Gesù, rappresentatodal ciottolo bianco -che ha la stessa formadell’accento del “così” -con il ciottolo grigio, cheè l’uomo che senza Dionon può che essere“ferito” e abbandonatoper strada.È proprio questo incontroche ci fa rialzare e “accentua”la nostra vita,la rende più evidente eviva (così come sono vivacii colori della stradanuova con Lui), le dà ulterioripossibilità <strong>di</strong> benee la conduce a vivere ilmassimo dell’amore possibile.La vita <strong>di</strong>venta cosìcusto<strong>di</strong>ta da Gesù, uncammino con Lui, ancheperché è “raccolta” dentrouna cura costante(i ciottoli che si toccano)che si rinnova nelle relazionieducative che si costruiscononella comunitàcristiana.


Dal momento dell’incontrocon Colui che è ilBuon Samaritano, laprospettiva <strong>di</strong>venta quelladella carità e ogni rapportoviene inserito dentroun amore che parte daDio Padre e generaun’autentica felicità.Non vengono cancellatele <strong>di</strong>fficoltà del cammino- la sagoma della stradanuova ha uno sfondo nerospigoloso che non sipuò cancellare - ma sopra<strong>di</strong> esse si può vivere unagioia vera: la nostra felicitàha sempre sullo sfondola croce, la prova, lasofferenza e il peccato,ma la vita <strong>di</strong> Gesù chesiamo chiamati a vivere,in una imitazione - percui si fa “così” come Lui- è il segno <strong>di</strong> una perfezioneche vale “anche”per noi.La scritta dello sloganviene sdoppiata.“Anche tu” è il segnodell’esperienza personaleche risulta <strong>di</strong>visa fra unastrada che è la “propriastrada” e le <strong>di</strong>verse vicendedel mondo e dellavita quoti<strong>di</strong>ana, rappresentateancora dalla cittàsopra l’“anche”.La città in cui viviamopuò essere anche un luogoin cui ci si può perdere.Da un lato la cittàcerca <strong>di</strong> spingerti lontanodal tuo percorso personale– dal tuo sentiero – perfarti vivere una vita“anonima” in cui “tu” sei“anche” questo o “anche”un’altra cosa senza definirtimai.D’altro canto non si puòvivere fuori dal propriotempo e dal proprio spazio,anzi la città mancherebbe<strong>di</strong> qualcosa <strong>di</strong> preziosose non fosse scossadal nostro amore (ve<strong>di</strong> idue accenti <strong>di</strong> vivacità asinistra).La città richiede il nostroimpegno e la nostra de<strong>di</strong>zione,che possono essereveri ed efficaci se primaognuno fa il pieno della“compassione” <strong>di</strong> Gesù ese si sceglie <strong>di</strong> amare comeDio ama: cioè <strong>di</strong> a-mare “così”.Il “tu” sopra la stradain<strong>di</strong>ca l’invito personalea camminare e a vivereintensamente dentro unpercorso che si fa scoperta.Tutto lo sfondo è biancocon un’aureola che lodefinisce in alto.Tutti noi siamo immersidentro l’amore <strong>di</strong> Dio,anche chi ancora non haavuto l’occasione <strong>di</strong> conoscerlo.Ma chi ama conosce Dio(cfr. 1 Giovanni 4, 7-8) epuò aiutare il prossimo acoglierlo nella sua evidenza:il “così” biancopuò emergere dallo sfondoproprio grazie al nostroamore e alla nostraimitazione.La sua santità ci avvolge,come l’aureola in alto eci sprona a vivere “così”:“Siate santi, perché io, ilSignore, Dio vostro, sonosanto” (Levitico 19,1).“Così” è dunque il modoper essere santi, quellodescritto nella Paraboladel Buon Samaritano equello che ognuno può leggerenella Parola <strong>di</strong> Dio.Chi si sforza <strong>di</strong> amareDio con tutto se stesso eil prossimo come se stessotrasforma la sua vita equella degli altri: il beneche si può fare adesso ein prima persona è il nostrocontributo puntuale -l’unico possibile - chepuò rendere il mondo miglioree migliorare anchenoi stessi, la nostra vita ei nostri incontri.Dentro la città si intravedeil Duomo <strong>di</strong> Milano,consacrato da san CarloBorromeo nel 1577.La cattedrale è la sededel Vescovo che imitail Buon Pastore per mettersia guida del suopopolo.È “così” che ha vissutosan Carlo Borromeo,passando anche lui lungole vie della nostraDiocesi, risanando e rie<strong>di</strong>ficando.La sua vita <strong>di</strong>ventaesemplare per chi, concoerenza, si lascia amareda Dio e si impegna aplasmare la sua vita, ilsuo sguardo e il suocuore sull’esempio <strong>di</strong>Gesù, restituendo tuttoquello che ha ricevuto aifratelli che incontra lungola via.12


Speciale Estate 201013280 bambini e ragazzihanno partecipato all’Oratorio EstivoSottoSopra,come in cielocosì in terraè stato il tema dell’oratorioestivo 2010 che haaccolto ben 280 (!) bambinie ragazzi nel nostrooratorio.In compagnia dei respo,dei frati, delle mamme,dei cuochi e <strong>di</strong> vari volontariabbiamo vissutotre settimane molto intensea partire dalle otto <strong>di</strong>mattina (preaccoglienza)fino al pomeriggio tardo.Il “sandwich” era imbottitodal momento <strong>di</strong> preghierainiziale, dai giochimattutini, dal pranzo inoratorio e, a seconda dellegiornate, da un film inteatro oppure da tornei elaboratori.Questi ultimi sono statimolto apprezzati e specialmentequello <strong>di</strong> cucinadove i nostri ragazzi,guidati da mani sapienti,si sono sbizzarriti a crearepiatti belli e buoni;quello <strong>di</strong> montagna, dovehanno imparato a conoscerele tecniche basedell’ambiente montano egli animali; quello <strong>di</strong>scuola <strong>di</strong> calcio, dove sisono allenati; quello <strong>di</strong>danze, dove dare liberosfogo al proprio corpo;quello <strong>di</strong> lavoretti manuali,in cui creare varioggetti e quello <strong>di</strong> teatro<strong>di</strong>rettamente nel cenacolo.Non sono potute mancarele nostre passeggiate a PianSciresa, la gita a Minitaliae le uscite in piscina a Oggionoe a Milano.La cosa più bella è certamentestata vedere lagioia sul volto dei nostribambini, il loro sorriso eallegria contagiosa.Questa felicità ha ripagatotutti della fatica fatta el’ha resa gioiosa e generosa.Questa stessa felicitàsi è espressa bene nellafesta finale che ha coinvoltotutti in un susseguirsi<strong>di</strong> danze, scenette esketch.Un grazie <strong>di</strong> cuore aTUTTI quelli che hannodonato tempo, energie evita per i nostri bambini.Un grazie particolare airespo (nuovi e “vecchi”):coloro che, sul campo <strong>di</strong>battaglia, hanno sudatoimparando che c’è piùgioia nel donarsi che nelricevere.CRE-ART NATALIZIODivertiamoci creando con le nostre maniLaboratori ricreativi per bambini e ragazzial Sabato pomeriggiodal 23 <strong>Ottobre</strong> all’11 DicembreI bambini dall’ultimo anno <strong>di</strong> scuola materna alla III Elementaresi <strong>di</strong>vertiranno con la pasta <strong>di</strong> salementre i ragazzi dalla IV Elementare alla III Me<strong>di</strong>acreeranno decorazioni su piatti, sfere natalizie e sorprese culinarie.Per informazioni e iscrizioni rivolgersi in Segreteria


Speciale Estate 2010A Primolo con le Me<strong>di</strong>ee il gabbiano Jonathan Livingston14Quest’anno è stato il gabbianoJonathan ad accompagnarcisulle altevette delle montagne <strong>di</strong>Primolo!Lui, un gabbiano apparentementecome tantialtri, ci ha insegnato chea volte è necessario farescelte coraggiose pur <strong>di</strong>volare ad alta quota e nonrassegnarsi a razzolarenella spazzatura.E così l’animato gruppodelle me<strong>di</strong>e, guidato dairespo (bravissimi!), havissuto otto giorni stupen<strong>di</strong>cercando <strong>di</strong> impararecosa significhi sognaree far si che i nostrisogni si avverino mettendocelatutta, accettandola fatica <strong>di</strong> seguire il signoreGesù, a volte lasolitu<strong>di</strong>ne, l’andare controcorrente, l’allenarsiquoti<strong>di</strong>anamente nelle virtù,ma anche l’accettare ipropri limiti e la paura elo scegliersi dei maestrida seguire per essere <strong>di</strong>scepolidel vero “grandegabbiano”, Gesù.Guidati da questi pensierie da intensi momenti <strong>di</strong>preghiera ci siamo poiimmersi in giornate fantastiche(tutte col sole!)all’insegna <strong>di</strong> giochi, torneie gite. Al lago Palùabbiamo ad<strong>di</strong>rittura fattoil bagno e ci siamo“cotti” ben bene. Anchequest’anno abbiamo vissutola gita dei due giornipernottando una notte alrifugio Bignami (m 2400),non prima <strong>di</strong> avere goduto<strong>di</strong> una serata sotto lestelle e la luna giocandoa fare capriole.Momenti speciali sonostati il falò attorno alquale abbiamo danzato,giocato e infine pianto; igiochi notturni e … lecamerate. Il povero padreGianpaolo si è trovatopiù volte <strong>di</strong> fronte a tavoliniimban<strong>di</strong>ti <strong>di</strong> biscotti,nutella e patatine in pienanotte (ma va?) … meglioi maschi-cavalieri o leragazze-principesse? Nonmi esprimo! Di certo ilrisveglio era duro per tutti,seppur cullato da dolcinote musicali e da allegririchiami.Il cibo poi, sempre ottimo(grazie!) riempiva <strong>di</strong> sorrisoi nostri eroi affamati.Le squadre si sono arrovellateper conquistarel’ambita coppa e alla finel’hanno spuntata i condorsu avvoltoi, aquile e falchi.Forse, quel che conta,è che abbiamo imparatoun po’ <strong>di</strong> più ad essereamici nello stile delSignore.Ragazzi, che bello che èstato! Ringraziamo ciascuno<strong>di</strong> voi, i respo, icuochi e tutti, il gabbianoJonathan ma soprattuttoil Signore.Queste esperienze sonosemi <strong>di</strong> fede e <strong>di</strong> gioia dafare fiorire qui a <strong>Lecco</strong>,quando la quoti<strong>di</strong>anità èun po’ più grigia. Che ilSignore ci doni ancoratanti momenti così belliper ricaricarci!Padre GianpaoloVenerdì 8 <strong>Ottobre</strong> 2010 alle ore 21.00RIUNIONEPER I GENITORI DEGLI ADOPresentazione del nuovo annoche culminerà con laGMG 2011 a Madrid.


Speciale Estate 201015Primolo ADO:“Venite e vedrete”Eccoci qui per raccontarviqualcosa <strong>di</strong> quello cheabbiamo vissuto nell’esperienzaestiva <strong>di</strong> Primolocon gli adolescenti.Il tema, ormai da <strong>di</strong>versotempo, è rappresentato daun brano <strong>di</strong> vangelo:quest’anno si trattavadella chiamata dei primidue <strong>di</strong>scepoli, Giovanni eAndrea, e il tema affrontatoè stato quello dellavocazione.Andrea e Giovanni sonodue <strong>di</strong>scepoli <strong>di</strong> Giovanniil Battista, ma un giornoGiovanni in<strong>di</strong>ca loro Gesùche passa ed essi inizianoa seguire lui, stannocon lui un pomeriggioe poi corrono ad annunciarea Pietro quello chehanno trovato, e lo conduconoda lui (Gv 1).Un incontro speciale, entusiasmante,dolce, forte.L’incontro che vogliamofare anche noi in unaesperienza come questa,attraverso momenti <strong>di</strong>preghiera, <strong>di</strong> deserto, maanche <strong>di</strong> amicizia e gioco.Un incontro che non titoglie dalla tua realtà maad essa rimanda e in essaavviene. L’incontro conun presenza che ti guida,ti accompagna, ti accetta.Il gruppo è stato moltounito e sereno.Abbiamo fatto anche dellebelle passeggiate.Storica quella al rifugioBosio: il cielo ci ha lasciatiappena arrivare epoi ha scaricato tonnellated’acqua che ci ha costrettinel rifugio per oreaspettando che smettesse.Dopo aver celebrato anchela messa siamo dovutiripartire sotto il fortunaleche non accennava a<strong>di</strong>minuire ma che ci hapremiati, poco sopral’alpe Pirlo, con la vista<strong>di</strong> uno stupendo arcobaleno(doppio!) su un cieloormai rasserenato.Altra bella gita è stataquella con la notte in tendaal Pirlo, con<strong>di</strong>ta dauna serata allegra <strong>di</strong> giochie scherzi, nonché dallavoro per recuperare lalegna per frate fuoco, pernon congelare (tanto siamocongelati lo stesso!).Le stelle hanno sorrisoalla nostra presenza allegrae fraterna; il conta<strong>di</strong>noun po’ meno …Una serata storica è stataquella del gioco “uominie donne” durante la qualele nostre “miss” hannoscelto il più uomo tra gliuomini, colui che - unico- è sopravvissuto a tuttele prove a cui è stato sottoposto.E ha vinto proprio … unprimino! I “primini”: unapresenza positiva che hasaputo ben integrarsi nelgruppo.Altro allegro teatrino: iltelone saponato fuori dallacasa, gioco nuovo chealla fine ha conquistatotutti tra fango, ferite, risatee clamorose cadute escivolate.E poi ancora la gita al rif.Longoni (che bello!), ilgiallo, la caccia al tesoro,il gioco <strong>di</strong> twilight e latana <strong>di</strong> Ka.E infine l’ultima serataattorno al fuoco dove tantelacrime ci hanno accompagnato,lacrime forseun po’ <strong>di</strong>verse da quelledegli anni scorsi in cuieravamo sicuri che il nostroera solo un arrivederci.Questa volta forse è statoun ad<strong>di</strong>o e si è sentito.Tanto.Grazie ragazzi. Grazierespo. Grazie cuochi.Grazie Signore.Abbiamo affidato ancorala nostra casa alla Madonnacol rosario e siamopartiti come i due <strong>di</strong>scepoliche hanno seguitoGesù senza sapere dovesarebbe andato. Ci hadetto queste due sole parole:“Venite e vedrete”.Gli ADO


Speciale Estate 2010Una sorpresa <strong>di</strong> vacanzaAvevamo già avvistatoaltre volte in oratorio i manifestiche invitano le famigliedella parrocchia atrascorrere tre giorni nelle“Baracche” dei Frati Cappuccini<strong>di</strong> Cancano, ma a<strong>di</strong>re la verità non abbiamomai preso in considerazionel’idea <strong>di</strong> partecipare,convinti che fosse una e-sperienza riservata a famiglieche la ripetevano abitualmente.Quest’anno per noi è accadutoqualcosa <strong>di</strong> <strong>di</strong>verso.Un’entusiasta Licia, durantele calde serate del bartorneo, ci ha presi in contropiede… “Venite anchevoi a Cancano, sarà unaesperienza forte per le vostrefamiglie e una bellaoccasione per creare nuovilegami!”Non nascon<strong>di</strong>amo a Liciala nostra perplessità iniziale:i nostri mariti non seguonocosì da vicino leattività della parrocchia (enon sono facilmente “avvistabili”alla messa delladomenica … ). In più abbiamoil sincero timore <strong>di</strong>ritrovarci in una realtà <strong>di</strong>vacanza già consolidata daanni nella quale temiamo<strong>di</strong> essere gli ospiti dell’ultimaora!Qualche dubbio c’è, maabbandonati i tentennamentiiniziali deci<strong>di</strong>amo <strong>di</strong>buttarci e il coinvolgimen-to inizia inaspettatamenteprima della partenza!!!Altro che “ospiti”: qui citocca pure fare la spesa!!!Accettiamo <strong>di</strong> buon grado,perplessi della fiducia …Giungiamo a Cancano e,complice il buio, non compren<strong>di</strong>amobene dove siamofiniti … Ad accogliercifestanti volti conosciuti edalcuni a noi meno noti. Tracalorosi saluti e presentazionici accorgiamo che iragazzi fanno già spontaneamentegruppo e hannol’aria <strong>di</strong> avere una granvoglia <strong>di</strong> stare insieme: laloro imme<strong>di</strong>atezza a volteinsegna molto a noi adulti!La mattina dopo, per noidell’ultima ora, è un risveglioall’insegna dello stupore:un paesaggio davveromozzafiato, il posto èincantevole … Sembranoesserci tutti gli ingre<strong>di</strong>entiper trascorrere giorni davverospeciali!La natura e la tranquillitàdel luogo donano alle riflessionie alle preghierecomunitarie un sapore unico.Momenti vissuti anchenel rispetto <strong>di</strong> chi, come inostri mariti, non con<strong>di</strong>videancora pienamente questocammino.Non sono certo mancate lebelle passeggiate all’ariaaperta <strong>di</strong> cui Padre Giulio,profondo conoscitore <strong>di</strong>quei fantastici monti, è statapreziosa ed esperta guida ele incombenze quoti<strong>di</strong>ane(cucina, pulizie) a cui anchei ragazzi hanno partecipatocon grande entusiasmo: èproprio vero, stando insiemela gioia si moltiplica ela fatica si <strong>di</strong>vide!!!L’opportunità <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>rela conoscenza <strong>di</strong> personeche vedevamo solospora<strong>di</strong>camente o salutavamoappena sul selciatodella chiesa è stata davveropreziosa e i frutti si raccolgonoanche al ritornoquando ci si rende davveroconto <strong>di</strong> come queste esperienzeaiutino concretamentea conoscersi e quin<strong>di</strong>a “fare comunità”.Come recitava il canto“tormentone” della vacanzaproposto da Padre Saveriodurante la messa:“Se il <strong>di</strong>avolo (a Cancano)era arrabbiato, c’era propriouna ragione”: quella<strong>di</strong> vederci serenamente efestosamente tutti insieme!Giorni all’insegna dell’amicizia,del confronto e dellapreghiera che hanno lasciatoin noi il desiderio … <strong>di</strong> tornarea Cancano l’anno prossimo.E da ultimi arrivati… ci permettiamo <strong>di</strong> estendereentusiasticamente l’invitoa nuove famiglie!Appuntamento a giugno 2011,vi aspettiamo!FamiglieBuzzi, Pirovano e Valagussa16


Speciale Estate 201117GMG 2011 a Madrid:con i frati alla Giornata Mon<strong>di</strong>ale della GioventùSede <strong>di</strong> alloggio:Convento del Frati Cappuccini sito in località El Pardo, a 14 Km.da Madrid raggiungibile con la Metro e l’autobus.Struttura ricettiva: L´ambiente del Convento del Cristo è grande e confortevole.Ci sono bagni e docce sufficienti, cameroni per dormire con il sacco a pelo.Nella struttura c’è l’aria con<strong>di</strong>zionata.Destinatari: I giovani e le ragazze dai 16 ai 30 anni, i giovani portatori <strong>di</strong> han<strong>di</strong>cap(in<strong>di</strong>vidualmente accompagnati e assistiti), i giovani frati in formazione.Data:Da Martedì 16 Agosto a Domenica 21 Agosto (rientro per notte). I primi giorni<strong>di</strong> questo periodo serviranno a preparare, in chiave francescana - missionaria - vocazionale,la partecipazione al programma generale previsto per tutti i giovani presenti alla GMG.Vitto: I pasti saranno preparati sul posto da un´azienda <strong>di</strong> ristorazione, che provvederàanche i “sacchetti da viaggio” per i pasti consumati in Madrid.Trasporti: Volo aereo da Milano a Madrid. Trasferimento in bus noleggiatidall’aeroporto al Convento <strong>di</strong> El Pardo, dal Convento all’Aerodromo de CuatroVientos per la Veglia con il Papa e messa conclusiva della Domenica, dall’uscitadell’area della Veglia all’aeroporto per il ritorno.Copertura assicurativa Inclusa nella quota, a cura della Pastorale Giovanile eVocazionale dei Frati Cappuccini <strong>di</strong> Lombar<strong>di</strong>a.Pronto Soccorso:Per affrontare eventuali emergenze verrà attrezzato in Conventoun posto me<strong>di</strong>co con il necessario personale.Quota <strong>di</strong> partecipazione: Massimo 400 euro, incluso il viaggio aereo <strong>di</strong> andata eritorno. La definizione precisa della quota <strong>di</strong>pende dalla contrattazione delle tariffeaeree e verrà comunicata entro la data del saldo.La quota comprende vitto, alloggio, trasferimenti con bus noleggiati, copertura assicurativae pass per le varie iniziative. All’atto dell´iscrizione va versata una caparra <strong>di</strong> 50euro restituibili in caso <strong>di</strong> ritiro entro il 15 ottobre 2010. Entro il 1 novembre 2010vanno versati come acconto euro 200 a testa, il saldo va versato entro il 1 Marzo 2011.Iscrizioni: Entro il 15 <strong>Ottobre</strong> 2010, presso il Centro <strong>di</strong> Pastorale Giovanile eVocazionale dei frati Minori Cappuccini <strong>di</strong> Lombar<strong>di</strong>a, Via Cappuccini 13, 24021ALBINO (BG), e-mail: gmgmadrid@suituoipassi.it Telefono fisso 035 774 277L’iscrizione per essere accettata richiede: il versamento <strong>di</strong> una prima caparra <strong>di</strong>euro 50,la compilazione dettagliata della scheda <strong>di</strong> iscrizione (da richiedere pressoil Centro <strong>di</strong> Albino)la consegna <strong>di</strong> tre fototessera aggiornate.L’iscrizione comporta l’impegno a partecipare a tutti i momenti previsti dal programma.Programma dettagliato:Sarà consegnato a tutti gli iscritti entro il 1 giugno 2011(o anche prima, se l’organizzazione generale lo renderà possibile).Ulteriori Informazioni: rivolgersi a Padre Gianpaolo.


Mwenda (colui che ha a cuore gli altri)Partire per alzare lo sguardoIn Guinea Bissau con il PIME e “Giovani e Missione”18Kassuumai(Pace)!Kassuumai Keb(Pace solo)!Quante volte ho scambiatoquesto saluto con gli uomini,le donne, i bambini, glianziani che ho incontratonel mio viaggio a Suzanain Guinea Bissau?!?È una delle poche espressioniin lingua locale chesono riuscito subito ad imparare;anzi, in moltissimicasi è stato il massimo livello<strong>di</strong> <strong>di</strong>alogo a cui potevoaspirare!In un mese è <strong>di</strong>fficile fare<strong>di</strong> più! Eppure, anche soloqueste poche parole sonostate uno strumento fondamentalenel tentativo quoti<strong>di</strong>ano<strong>di</strong> creare un contattocon la gente che incontravo.Quando lungo la stradati capitava d’incrociarelo sguardo …taac… partivicon la tua semplice parolinae, solo in base al tonodella risposta, capivi moltecose: la compostezza, oltremodocostruita, del vecchioche ci tiene a mostrarsicome una persona seriadavanti allo straniero; lasimpatia irriverente dei ragazzini,che fanno il versoal tuo modo senz’altro sbagliato<strong>di</strong> pronunciare quell’unicaparola che conoscinella loro lingua; la curiositàdelle vecchiette che,non badando agli evidentiproblemi <strong>di</strong> lingua, ti subissanocon domande a rafficae ti stringono la mano;l’impegno o la timidezzadelle giovani donne che,indaffarate a trasportare intesta qualsiasi cosa, accennanoappena ad una rispostae tirano avanti per laloro strada. Da un’azionesemplice, molte volte da testesso banalizzata, riesci acogliere davvero tanto.E il saluto è solo un esempio,la stessa sensazione larivivi a ripetizione con e-sperienze sempre nuove einaspettate! Inaspettate soprattutto!!In Guinea hopotuto conoscere un po’ larealtà rurale della zona inIL GRUPPO MISSIONARIO GIOVANILEE IL CORETTOVi invitano ad“ACCENDI LA SPERANZA”SERATA DI SOLIDARIETÀPER I BAMBINI DELLADAKH (INDIA)presso la Chiesa <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Francesco</strong> <strong>Lecco</strong>Sabato 15 <strong>Ottobre</strong> 2010alle ore 21.00


19cui risiedono i Padri delPIME che mi hanno ospitato:la gente ha una vitasemplice, quasi tutti vivonodei prodotti che coltivano(per lo più riso, ma ancheun po’ <strong>di</strong> frutta e verdura)e degli animali cheallevano. La scuola c’è,anche se offre un livello <strong>di</strong>istruzione molto <strong>di</strong>scutibile,e in più le successivepossibilità <strong>di</strong> lavoro sonopressoché nulle, anche leattività artigiane sono moltolimitate. La globalizzazionenon tarda a farsi sentire,creando paradossi emiti davvero sconvolgenti.Ad esempio i cellulari, ormai<strong>di</strong>ffusissimi in tutto ilpaese che però è privo <strong>di</strong>una rete elettrica; la ricaricaenergetica del telefoninoviene anch’essa acquistatanei negozi forniti <strong>di</strong>generatore. Le comunità <strong>di</strong>cristiani rappresentanotutt’oggi solo una minoranza,rispetto alla maggior partedella popolazione che èlegata alla religione tra<strong>di</strong>zionaleanimista, basata sul cultodegli spiriti. Il lavoro deimissionari infatti è iniziatosolo da 50 anni riscontrando,soprattutto all’inizio,notevoli <strong>di</strong>fficoltà e ostruzionismoda parte <strong>di</strong> granparte della popolazione.Attualmente il clima è unpo’ più tranquillo: evangelizzazionee promozioneumana viaggiano sullostesso binario, in mezzosecolo la missione ha realizzatoscuole, pozzi, pontima anche battesimi, cresime,matrimoni e anche or<strong>di</strong>nazioni;le proposte nonsono reciprocamente vincolate,sta al cuore <strong>di</strong> o-gnuno e alla grazia <strong>di</strong> Dioaccettare solo l’aiuto concretoo fermarsi ad ascoltarel’annuncio del vangelo!Prima della partenza avevocercato <strong>di</strong> immaginarmi ilmeno possibile: non volevocrearmi delle aspettativeo degli stereotipi sull’Africa.Nonostante ciòsono rimasto comunquespiazzato! Spiazzato soprattuttoda me stesso edalle mie reazioni!Non è stato facile, soprattuttoall’inizio, ma accettarele <strong>di</strong>fficoltà e cercarecomunque <strong>di</strong> viverle è statoun passo determinanteche ha valorizzato pienamentel’esperienza.Alzare lo sguardo insomma!Sfruttare (o meglio, farfruttare) la grande possibilitàche mi è stata data <strong>di</strong>partire, ovvero spostare“fisicamente” il punto <strong>di</strong>osservazione, per mo<strong>di</strong>ficarela prospettiva con cuiguardare al quoti<strong>di</strong>ano e allapropria vita.Stefano FumagalliQuando ci si sente immensamente amati,non si può partecipare al misterodell’Amore che si donarestando a guardare da lontano.Bisogna lasciarsi investire dalle fiammee <strong>di</strong>ventare , noi pure amore.IL GRUPPO MISSIONARIO GIOVANILEper sostenere progetti <strong>di</strong> carità confeziona bomboniere per:Battesimi, Comunioni, Cresime e MatrimoniPer informazioni o per vedere le nostre creazionici si può rivolgere il lunedì sera dalle ore 21.00presso la nostra sede all’oratorio femminile


Or<strong>di</strong>ne Francescano SecolareUna donna che ha saputoguardare “sorella morte”come passaggio al Padre20Il 14 giugno è mancataRosa. La sua testimonianza<strong>di</strong> vita cristiana si è realizzatanella <strong>Parrocchia</strong> <strong>San</strong><strong>Francesco</strong> fin dal suo arrivonel rione S.Stefano, arrivorisalente a metà anni ’60.La sua presenza è statasempre molto <strong>di</strong>screta esilenziosa, carica <strong>di</strong> servizioe operosità.Inizialmente si è trattato <strong>di</strong>una partecipazione quoti<strong>di</strong>anaalla S.Messa e <strong>di</strong> unconcreto sostegno per lemissioni attraverso la preparazione<strong>di</strong> lavori <strong>di</strong> ricamo,cucito e maglia per ilbanco missionario. Eranogli anni dei figli piccoli, guidatiamorevolmente nelcammino <strong>di</strong> fede, fede che èstata il suo punto fermo finoalla fine quando costantementeripeteva loro: “Rimaneteattaccati alla fede”.In seguito ha maturato lavocazione francescana entrandonella Fraternità dell’O.F.S.Qui ha espresso lasua spiritualità con umiltà,spendendosi per il prossimo,in modo particolare per coloroche si trovavano nellasofferenza sia fisica, sia interiore.È <strong>di</strong>ventata così unriferimento per gli altrimembri della Fraternità chenel 2007 l’hanno eletta perla prima volta loro Ministrae nel 2010 l’hanno confermatanell’incarico.Durante il suo mandato haorganizzato ritiri nei perio<strong>di</strong><strong>di</strong> Avvento e Quaresima, hasollecitato le visite agli ammalatie ha sensibilizzato laFraternità verso le necessitàeconomiche dei bisognosi,ha curato la partecipazioneai momenti <strong>di</strong> incontro organizzatidalla FraternitàRegionale, come il “Capitolodelle stuoie” <strong>di</strong> Caravaggio,ha seguito e propostocorsi <strong>di</strong> formazione per ifratelli dell’O.F.S., ha organizzatoe gestito l’accoglienzadelle reliquie <strong>di</strong> <strong>San</strong>taElisabetta durante il loroperegrinare tra le Fraternitàdella Lombar<strong>di</strong>a.Nel frattempo ha continuatoa spendere per gli altri il suotalento manuale, realizzandolavori per le missioni e confezionandole vesti biancheper i Battesimi che ricamavaad una ad una.La sua ultima grande gioiaè stata quella <strong>di</strong> <strong>di</strong>venireMinistro straor<strong>di</strong>nario dell’Eucaristia:portare Gesùal prossimo soprattutto aimalati, persone anziane,sofferenti era ciò che <strong>di</strong>più grande sentiva <strong>di</strong> poterfare per il Signore.Al funerale l’O.F.S. l’hasalutata così:Ciao Rosa,piccola e grande donna,umile e semplice, da sempreinnamorata <strong>di</strong> <strong>San</strong><strong>Francesco</strong>, fin da giovanenon hai saputo resisterealla gioia <strong>di</strong> vivere donandoa tutti i tuoi talenti e letue opere, offrendole conamore a Gesù.Hai preso a cuore gli affanni<strong>di</strong> chi ti è stato vicino, esenza accorgerti hai donatote stessa a piene mani; haiaccettato con umiltà la croceche Dio ti ha proposto,testimoniando la tua fedefino all’ultimo, lasciando inciascuno un grande vuotoma anche un grande esempio<strong>di</strong> vita.Ora sei nelle braccia delSignore, conosci il misteroimmenso del Cielo, doveora tu vivi … e sei neinostri cuori, dove resteraiper sempre e dove sempresarà vivo l’amore che cihai donato.Continueremo a pregarecon te e per te, ma anche aridere, a scherzare, a riviverequelle piccole cose chetanto ci piacevano quandoeravamo insieme; asciugheremole nostre lacrime enon piangeremo, perché tivogliamo bene e sappiamoquanto ce ne vuoi tu.Grazie Rosa.


Gruppo Nazareth e <strong>di</strong>ntorni21Andare versoDomenica 19 settembreil gruppo “Nazareth e <strong>di</strong>ntorni”ha ripreso alla grandei suoi incontri dopo lapausa estiva, e l’ha fattocon una giornata <strong>di</strong> Ritironella splen<strong>di</strong>da cornice <strong>di</strong>Villa Maggio a Mondellodel Lario (Olcio) presso laFraternità “Famiglia dell’AveMaria”.La Parola <strong>di</strong> Dio che ci haaccompagnato è stata l’Innoalla Carità (1 Cor 13, 1-13)“senza la Carità non siamonulla”. Subito, con stuporee meraviglia, ci siamo riscopertiavvolti e abbracciatidalla Carità espressadalla bellezza che ci circondavain quel luogo incantevole:il cielo azzurro,le sfumature e il suono dellago, la brezza leggera epiacevole, l’incanto delgiar<strong>di</strong>no … Doni del Creatoreall’uomo tanto amato.È stata un’occasione perfare silenzio intorno e dentro<strong>di</strong> noi, per riscoprire nell’Ascoltoun’interiorità checi ha accompagnati a viverein comunione gli uni versogli altri. Questa unità ha a-vuto la sua massima espressioneumana nel momentofinale della cena insieme,dove ciascuno ha toccatocon mano e cuore il sensovero e concreto della Carità.Per il Dono della giornatavissuta in armonia ren<strong>di</strong>amograzie a Dio.Un ringraziamento speciale,gioioso e colmo <strong>di</strong> gratitu<strong>di</strong>ne,va anche a Padre Saverioper esserci stato guidanel cammino alla scopertadell’Amore <strong>di</strong> Dio durantel’intenso anno già trascorso,e per rimanerci come preziosapresenza anche quest’annoall’appuntamentomensile del quarto mercoledì<strong>di</strong> ogni mese.Continuiamo a camminareinsieme nella Carità!GiuseppeL’estate sta finendoIl tempo più bellol’ho vissutoin questo ultimo mese.Non ho più visto il mareda sei anni,ma quest’estateho visto tutti i giornigli occhi delle mie figlie,non ho più sentitole onde infrangersisugli scogli …ma ho ascoltato le vocipiù allegre e soavi,che toccano il mio cuore.Non ho più visto tramontimozzafiato sul mare …ma il sorriso<strong>di</strong> chi è parte <strong>di</strong> tee ami in<strong>di</strong>ssolubilmente.Sono ancora tante le coseche mi mancano …perse per strada,<strong>di</strong> quello che una volta erail nostro”Amore grande”.Signore,lascia pure che continuia guardare il mare incartolina,perché non mi mancail calore del sole sulla pelle,non mi manca l’acqua salatao il profumo del mare;ma ti prego, non farmimancare i loro abbracci,i baci, le voci e anchequeste lacrime …che fanno sussultare<strong>di</strong> gioia il mio cuore!La felicità è come la luna:quando meno te l’aspetti,spunta dalle tenebre eattira in alto il tuo sguardoe il tuo cuore,verso il suo splendore!Signore Gesù,tu che hai portato l’Amorenella casa <strong>di</strong> Nazareth,fa che con l’aiuto<strong>di</strong> Maria e Giuseppequesto Amore regninel cuore <strong>di</strong> ogni mammae <strong>di</strong> ogni papà, affinchésappiano trasmettere ilsenso vero della Caritàai loro figli. AmenGiuseppe


Controcampo: Spazio AuroraI trionfi in campo? Merito del gruppoA coronamento <strong>di</strong> una stagionesportiva esaltante dalpunto <strong>di</strong> vista sportivo,domenica 20 giugno ilnostro gruppo sportivo hafesteggiato le 3 squadreche si sono ben comportatedurante l’anno: il gruppodella 3^ categoria dopo unfinale <strong>di</strong> stagione strepitosocoronato da 2 partite deiplay off al car<strong>di</strong>opalma haottenuto la prestigiosa promozionein 2^ categoria(è la seconda volta nella storiadel gruppo sportivo);il gruppo dei Liberi a 11CSI dopo un campionatoche li ha visti protagonisticon importanti vittorie soprattuttonel girone finaleha ottenuto la promozionestorica (è la prima volta!)nel girone <strong>di</strong> eccellenza;le ragazze top junior dellapallavolo, anche qui graziead un eccezionale campionatosempre al verticehanno ottenuto la qualificazionealle fasi regionali(prima volta nella storiadella pallavolo) con incontricon società <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong>e Milano.Sicuramente il principaleautore <strong>di</strong> questi successi èstato il gruppo: i ragazzi ele ragazze, grazie ad allenatorimolto vali<strong>di</strong> sia dalpunto <strong>di</strong> vista sportivo cheumano, hanno saputo creareun gruppo <strong>di</strong> veri amicisuperando così gli ostacoliimpegnativi.La festa, fortemente volutadal nostro padre spiritualepadre Bruno Lenta, è stataun successo.I ragazzi accompagnati damogli/fidanzate sono statipremiati con un ricordodella fantastica stagione egrazie all’aiuto dei volontarihanno potuto cenare incompagnia.Le premiazioni sono stateeffettuate dal presidentegenerale Fabrizio Arrigonie da padre Bruno, coa<strong>di</strong>uvatiper il calcio dal sottoscrittomentre per quantoriguarda la pallavolo dalresponsabile <strong>di</strong> sezioneGigi Abate.Con l’augurio <strong>di</strong> poter fareancora tante <strong>di</strong> queste feste,un buon inizio <strong>di</strong> stagionea tutti !Paolo Criscuolo22Festa <strong>di</strong> chiusura: una prima volta da ripetereÈ stata davvero una bellaserata Aurora dal fortesenso <strong>di</strong> appartenenza e <strong>di</strong>gruppo. Accanto ai consolidatiimportanti momentireligiosi <strong>di</strong> Natale e Pasquaper la prima voltaquest’anno il Gruppo Sportivoha festeggiato con tuttii suoi collaboratori e contutti i suoi frati la chiusuradelle fatiche dell’anno sportivo.È stata davvero unabella serata con oltre 110partecipanti, un forte segnodella forza e dell’impegno<strong>di</strong> tante persone inquesta grande realtà parrocchiale,del quartiere edella città <strong>di</strong> <strong>Lecco</strong>.È stata l’occasione per presentarei nuovi responsabilied il nuovo <strong>di</strong>rettivo, conoscersie chiacchieraretranquillamente insieme atavola delle varie realtà eattività passate, presenti efuture.Particolarmente apprezzataè stata la partecipazione <strong>di</strong>tutti i nostri frati che ringraziamoper la presenza,la vicinanza ed il supporto.Un grazie particolare a padreSaverio per la sua testimonianzasportiva ed apadre Bruno per la suapresenza attiva e stimolanteper tutti noi.L’Aurora deve essere orgogliosadel percorso fattodalla sua nascita fino adoggi. Vedere tutti insiemeal tavolo i nostri frati ed ipast president è stata davverouna bella testimonianzaed una forte emozionesoprattutto quando a


23turno Peppino Ciresa, GigiFrigerio e Giorgio Cogliatihanno raccontato eventi,situazioni e fatti anche gloriosidella nostra storiasportiva passata.Fortunatamente quest’annoabbiamo avuto importantisuccessi sportivi sia nelcalcio che nel volley fonte<strong>di</strong> entusiasmo e <strong>di</strong> buonauspicio per gli impegnifuturi. E allora an<strong>di</strong>amoavanti consapevoli dellaforte necessità <strong>di</strong> coinvolgerenuove persone nellenostre molteplici attività.Viviamo in una societàfrenetica i cui impegniscolastici, professionali efamigliari rendono <strong>di</strong>fficileil mantenimento <strong>di</strong> un impegno<strong>di</strong> lungo periodocon relativa costanza emotivazione.Prima <strong>di</strong> chiudere un ringraziamentoparticolare va all’amicoMatteo Abate (unagrande risorsa Aurora a 360gra<strong>di</strong> ed una colonna dell’alpinismogiovanile del Cai)che ha organizzato la seratain collaborazione con il“Bar Moijto” e l’associazione“Qualcosa in più”che si occupa <strong>di</strong> sostenerealcuni anziani del nostroquartiere. Questa piacevoleserata <strong>di</strong>verrà un appuntamentofisso per il nostrogruppo sportivo.Fabrizio ArrigoniBambini protagonisti al Baby Day CampusDomenica 19 settembre si ètenuta la terza e<strong>di</strong>zione delBaby Day Campus organizzatodall’Aurora <strong>San</strong> <strong>Francesco</strong>e riservato ai bambinie bambine nati negli annidal 1999 al 2005.Assistiti da un bel pomeriggio<strong>di</strong> sole oltre 85bambini, insieme ad oltre25 istruttori e <strong>di</strong>rigenti delGruppo Sportivo <strong>di</strong>stribuitiin quattro squadre, hannopiacevolmente invaso <strong>di</strong>colore ed allegria l’oratoriodei Frati Cappuccini.Alla mattina è stata celebratala messa per bene<strong>di</strong>rel’inizio della stagione sportiva,animata dai <strong>di</strong>rigenti edagli atleti dell’Aurora <strong>San</strong><strong>Francesco</strong>. Durante la celebrazioneil padre spirituale -padre Bruno Lenta - ha ricordatoalla comunità l’importanzache la società Aurorariveste all’interno delquartiere <strong>di</strong> <strong>San</strong>to Stefano eper la città <strong>di</strong> <strong>Lecco</strong>.Nel pomeriggio i bambinihanno poi potuto prendereparte a brevi simulazioni<strong>di</strong> allenamento in tutte le<strong>di</strong>scipline offerte dalGruppo Sportivo: pallacanestro,volley, fantathlon,sci montagna e calcio.Lo scopo prefissato dagliorganizzatori è stato quello<strong>di</strong> promuovere la praticasportiva nelle fasce delleprime classi elementari, attraversol’attiva partecipazionedei piccoli atleti asessioni <strong>di</strong> lavoro sul campo,facendo poi conoscereai bambini stessi ed ai lorigenitori, tutti gli istruttoriche poi sosterranno <strong>di</strong>rettamentele sessioni <strong>di</strong> allenamenti.Al proposito preme ringraziaretutti gli istruttori chea vario titolo prestano ilproprio tempo per la crescitasportiva ed umana <strong>di</strong>tutti i nostri associati.Ad oggi il Gruppo SportivoAurora <strong>San</strong> <strong>Francesco</strong>conta, infatti, oltre 800 atletied associati <strong>di</strong> cui circa220 bambini sotto i <strong>di</strong>ecianni; per questo motivo,con la precisa volontà <strong>di</strong>investire tempo e risorseper il miglioramento ed ilpotenziamento dell’offertasportiva, nel corso del prossimotriennio la societàintende sviluppare un percorsomulti-<strong>di</strong>sciplinare grazieal quale, nel corso dellastagione, tutti gli atleti potrannopraticare gli sportofferti, ed al termine sceglierela <strong>di</strong>sciplina ritenutamaggiormente idonea alleproprie passioni e potenzialità.Bruno Longhi


Elevazione Francescana in Chiesa ore 21.00Incontro <strong>di</strong> Formazione Aurora (ore 9.00 -18.00) FESTA PATRONALEApertura anno catechisticoMandati ai collaboratori (durante la S. Messa delle ore 10.00) TRANSITO DI S.FRANCESCO (ore 18.00)INIZIO CATECHESI Giovani (ore 18.30) INIZIO CATECHISMO - Me<strong>di</strong>e (ore 17.00) e Adolescenti (ore 18.30)S. Messa per tutti i collaboratori parrocchiali (ore 21.00) INIZIO CATECHISMO - Elementari (ore 14.30 oppure ore 16.30)Catechesi Adulti (ore 21.00) Inizio Corso Fidanzati (ore 21.00) Incontro coi genitori degli Adolescenti (ore 21.00) Riprende l’Adorazione Eucaristica (ore 16.00)Ritiro per i Giovani (fino a Domenica) VI dopo il Martirio <strong>di</strong> S. Giovanni il PrecursoreRaccolta delle castagne Confessioni ragazzi I Me<strong>di</strong>a (ore 17.00)Incontro Animatori Gruppi <strong>di</strong> Ascolto (ore 21.00) Confessioni ragazzi Elementari (orario catechismo)Catechesi Adulti (ore 21.00) Incontro coi genitori dei ragazzi <strong>di</strong> I Me<strong>di</strong>a (ore 21.00) Riflessione Missionaria in Chiesa (ore 21.00) Ritiro Catechisti (ore 15.00 - 21.00) De<strong>di</strong>cazione del Duomo <strong>di</strong> MilanoPomeriggio in Oratorio con animazione e castagnataIncontro OFS (ore 15.30) e Incontro Giovani Coppie (ore 17.30) Confessioni ragazzi II e III Me<strong>di</strong>a (ore 17.00) e Adolescenti (ore 19.00) Incontro Consiglio Pastorale <strong>Parrocchia</strong>le (ore 21.00) Incontro coi genitori dei ragazzi <strong>di</strong> V Elementare (ore 21.00) VEGLIA MISSIONARIA ZONALE (a Casatenovo) GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE Incontro coi genitori dei ragazzi <strong>di</strong> IV Elementare (ore 21.00) Incontro <strong>di</strong> preparazione al Battesimo (ore 20.45)Incontro “Nazareth e <strong>di</strong>ntorni” (ore 20.45) Gruppo <strong>di</strong> Preghiera <strong>di</strong> Padre Pio (ore 18.00) Penitenziale Adulti (ore 21.00) II dopo la De<strong>di</strong>cazione del Duomo <strong>di</strong> MilanoRitiro Corso Fidanzati (ore 9.30)Battesimi (ore 16.00)


SENZA CARITÀ AMICINFESTA NON È NULLA!Proviamo a declinare lo slogan <strong>di</strong> questa e<strong>di</strong>zione 2010 della Festa, applicandolo non al singoloin<strong>di</strong>viduo, ma a tutta la nostra AMICINFESTA e forse potremo capirne meglio il senso e la gioiache ci ha pervaso...Pensiamo forse che le ‘specialità’ sfornate dalla nostra cucina, il grande numero <strong>di</strong> presenti allabiciclettata, i bei regali <strong>di</strong>stribuiti alla ‘Pesca’ o le altre fantastiche iniziative proposte, siano il metrocon cui valutare COM’È ANDATA LA FESTA? Vi devo deludere: dobbiamo cercare altrove ilsenso ‘vero’ della Festa che ha riempito <strong>di</strong> gioia palpabile tutti quelli che in mille mo<strong>di</strong> hannocontribuito alla sua riuscita.... A PROPOSITO...Alla fine della Festa tutti ringraziavano tutti... questo stesso, continuo e reciproco scambio <strong>di</strong>‘GRAZIE!’, dà già l’idea del sentimento comune <strong>di</strong> gratitu<strong>di</strong>ne che ha attraversato i nostri cuori...Ma questo non è ancora il senso pieno del nostro ‘far festa’.... Errori, malintesi, piccoli <strong>di</strong>sappunti?Certo nel gran calderone ci stanno anche quelli, ma sicuramente hanno avuto la stessa misura dellepiccole scaramucce che ogni giorno con<strong>di</strong>scono la nostra vita familiare.... Sì - parlo <strong>di</strong> famiglia -perché è proprio questo il bel clima che si è respirato in tutte le attività che hanno affollato ilcalendario <strong>di</strong> AMICINFESTA... ma anche questo non risponde alla domanda iniziale...Proviamo a rispondere riflettendo su 3 punti che mi sembrano molto importanti....Come tutti gli anni anche questa volta QUALCHE NUOVO VOLONTARIO SI ÈIMPEGNATO, magari inizialmente ‘trascinato’ dal bisogno organizzativo o arrivato più o menoper caso... Ma credo che tutti i nuovi arrivati abbiano percepito che non era chiesto loro solo <strong>di</strong>‘fare’, ma in primo luogo <strong>di</strong> ‘ESSERE PARTE’ e non si sono tirati in<strong>di</strong>etro!!!La seconda evidenza riguarda i momenti <strong>di</strong> riflessione e <strong>di</strong> allegria proposti all’interno <strong>di</strong>AMICINFESTA... Credo (mi auguro senza presunzione) che tra le Feste oratoriane che si svolgonoa <strong>Lecco</strong>, la nostra sia una delle poche che ha la forza e la bella consuetu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> FERMARE ilmomento dello ‘spettacolo’ per CONDIVIDERE la gioia <strong>di</strong> stare e <strong>di</strong> PREGARE ASSIEME e ...<strong>di</strong> VEGLIARE!!! (siamo FORTI RAGAZZI!!)L’ultima nota: quest’anno un piccolo e sottilissimo filo ROSSO ha legato trasversalmente le varieiniziative con delle piccole ma GRANDI attenzioni agli Altri... ma su questo non posso <strong>di</strong>re <strong>di</strong> piùperché il seme è gettato e va rispettato il suo sonno ....Quando spunterà e darà frutto lo vedremo intutta la sua bellezza...Si potrebbe allora concludere che la Festa ha MISURATO innanzitutto la NOSTRACAPACITÀ DI STARE ASSIEME, <strong>di</strong> CONDIVIDERE, <strong>di</strong> FARE COMUNIONE,quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> VIVERE la CARITÀ ... POSSIAMO MIGLIORARE? Sicuramente!!!Proviamo a chiederci se, durante la Festa, abbiamo mancato <strong>di</strong> ESSERE ACCOGLIENTI edabbiamo ritenuto <strong>di</strong> ‘poter fare a meno’ dell’Altro (che magari si proponeva per dare una mano)?... se ci siamo lamentati o abbiamo parlato alle spalle (la mal<strong>di</strong>cenza è una dei peccati peggiori dellaComunità Cristiana!)? ... se ci siamo impegnati a incontrare le persone che erano al nostro fianco inmodo ‘vero’, profondo? ... se abbiamo vissuto l’impegno come momento <strong>di</strong> incontro e <strong>di</strong>testimonianza?... se saremo capaci <strong>di</strong> riprodurre lo ‘stile’ della Festa nel resto dell’anno?Per poterci raccontare davvero la gioia o la fatica che abbiamo provato, confrontandoci sui problemiincontrati e sulle proposte per migliorarci ci troveremo[ce la fate ad invitare TUTTI, ma proprio TUTTI i Volontari che ci hanno dato una mano??]


Speciale Festa dell’Oratorio27ParrocchiART ATTACK : Prima E<strong>di</strong>zioneLa festa dell’oratorio <strong>di</strong>quest’anno è stata arricchita<strong>di</strong> una nuova attività:il concorso <strong>di</strong> <strong>di</strong>segno“ParrocchiART ATTACK”;i partecipanti dovevanorappresentare con un’operaartistica (<strong>di</strong>segno, collage)i luoghi, i personaggi, le cosedella nostra parrocchia.L’idea ci è scattata in pienaestate e, quin<strong>di</strong>, c’era ildubbio che, complici levacanze , ci sarebbero statepoche adesioni e invece …una trentina <strong>di</strong> quadri hannofatto capolino nel chiostrodei Frati. Tutti bellissimi,tutti originali. Abbiamo<strong>di</strong>viso le opere in duecategorie: Junior (artisti da0 a 13 anni) e Senior(artisti dai 14 anni in su)e, faticosamente, abbiamocercato <strong>di</strong> scegliere un solo<strong>di</strong>segno da premiare … èstata una bella impresa!Il team <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>ci è statocapitanato dal prof. Clau<strong>di</strong>oDestito che ha valutatole opere con occhioprofessionale, ricordandoa tutti i giurati che nonera solo la tecnica a renderebello un quadro, ma,soprattutto, la sua attinenzacon lo spirito parrocchiale.La giuria ha quin<strong>di</strong> deciso<strong>di</strong> premiare Clau<strong>di</strong>oBongiovanni, con l’opera“Vasi Comunicanti”per la categoria Junior eRoberto Chinaglia, con“Abbà Rufaiel”, un bellissimoritratto <strong>di</strong> PadreRufino, per la categoriaSenior.Inoltre sono stati assegnatidue premi extra: al più giovanepartecipante, GiaelePanzeri (4 anni!) con“I nostri frati a teatro” e ilpremio simpatia ad Andrea“Ciufoli” con un ritrattoparticolare dei Frati.Sod<strong>di</strong>sfatti, quin<strong>di</strong>, del seguitoche ha avuto questoconcorso cre<strong>di</strong>amo <strong>di</strong> poterciimpegnare per unaseconda e<strong>di</strong>zione <strong>di</strong>“ParrocchiART ATTACK”,dando più tempo a tutti gliartisti per creare una nuovamirabolante opera, su unnuovo tema che stiamo giàstu<strong>di</strong>ando; preparate quin<strong>di</strong>la fantasia e tutti i“ferri del mestiere”, sperando<strong>di</strong> riuscire a bissare- e superare - il successo<strong>di</strong> quest’anno!Elena Lo MuzioTra una pia<strong>di</strong>na e l’altra ...Pur non avendo mai pensatoprima <strong>di</strong> parteciparee proporci, eccoci quest’annotra le reclute dellaFesta della parrocchia<strong>di</strong> “<strong>San</strong> <strong>Francesco</strong>”.È stato un piacere viverela festa dell’oratorio nonsolo da “ospiti” e spettatori,ma un po’ da “attori”.Si è rivelata un’occasione<strong>di</strong> incontro e una piacevolescoperta <strong>di</strong> personeconosciute sino a quelmomento solo superficialmente.Tra una pia<strong>di</strong>na e l’altra, tragesti esperti o maldestri sisono instaurati simpaticicontatti, incontri … e“scontri” tra persone e“teste” <strong>di</strong>verse, ma con unagran voglia <strong>di</strong> fare e <strong>di</strong>con<strong>di</strong>videre questo momentoimportante.I nostri ragazzi sono statiparticolarmente felici <strong>di</strong>trascorrere all’oratorioserate tra amici in un clima<strong>di</strong> festa e non hannofatto mancare benevoleprese in giro a noi“cuochi principianti”!A festa finita incontrandoi “volti del Viale” ancorascappa un sorriso complice.Proprio per questo ci auguriamoche in tanti decideranno<strong>di</strong> vivere con noiquesta bella esperienzaanche il prossimo anno!Le “pia<strong>di</strong>nare”


Speciale Festa dell’Oratorio“Senza la Carità non sono nulla”La sera del 10 settembrescorso la comunità parrocchialeè stata invitataa partecipare ad un momento<strong>di</strong> preghiera e <strong>di</strong>me<strong>di</strong>tazione sulla lettera<strong>di</strong> S. Paolo ai Corinzi,tema centrale della festadell’oratorio: “Senza lacarità non sono nulla”.In una chiesa gremita <strong>di</strong>persone assorte e silenziose,i canti, dai tonidolci e sommessi, eseguitidal nostro coretto, sisono alternati a letturetratte dai vangeli e dall’enciclica<strong>di</strong> BenedettoXVI “Deus caritas est”.Alle 23, con l’esposizionedel SS. Sacramento,ha avuto inizio la veglia<strong>di</strong> adorazione eucaristicain cui fedeli <strong>di</strong> ogni età sisono alternati, tra canti esilenzi, fino alle 7 delmattino, quando, con larecita delle Lo<strong>di</strong>, è andatoa concludersi questogesto comunitario <strong>di</strong> a-more per il Signore.È stata l’offerta <strong>di</strong> untempo, tolto al nostro riposo,riconoscenti versol’Amore che Dio ci regalaogni giorno, con la Suapresenza nell’Eucarestia,fiduciosi nei doni checontinuerà ad elargirci.La raccolta <strong>di</strong> letture,tratte dalla Sacra Scritturee dall’enciclica delPontefice e commentatada autori vari, è stataun’utile traccia per fareluce sul nostro cammino<strong>di</strong> conversione alla paroladel Vangelo.Benedetto XVI ci <strong>di</strong>ceche Dio è carità, che ilmodo <strong>di</strong> amare <strong>di</strong> Dio èla carità. La carità è quin<strong>di</strong>il desiderio <strong>di</strong> Dio <strong>di</strong>offrire all’uomo un destino<strong>di</strong> bene, <strong>di</strong> vera felicità,<strong>di</strong> salvezza per l’eternità.L’uomo, fatto a sua immagine,<strong>di</strong>venta capace<strong>di</strong> vivere la carità quandocomincia ad aspirare allasantità. La carità è <strong>di</strong> Dioe da Dio: l’uomo convertitola trasmette e così<strong>di</strong>venta <strong>San</strong>to.“Senza la carità non sononulla”, è l’espressione<strong>di</strong> S. Paolo, ma esprime ilvissuto <strong>di</strong> coloro che nonhanno avuto, e non hanno,paura <strong>di</strong> seguire Cristo,l’Amore <strong>di</strong> Dio fattocarne, la carità fattasipersona.“Senza la carità non sononulla”: non posso essereun cristiano, non <strong>di</strong>venteròsanto.Rosalia Muciaccia28RedazionePadre Saverio CortiCristina ed Eugenio BattistonMonica e Dino Ubertibollettino@parrocchiasanfrancescolecco.itPiazza Cappuccini 3, <strong>Lecco</strong>Tel. : 0341.372329Fax : 0341.372329info@cenacolofrancescano.comwww.cenacolofrancescano.com


Speciale Festa dell’Oratorio29“Deus Caritas est”Riportiamo le frasi tratte dall’enciclica <strong>di</strong> Papa Benedetto XVIscelte dal Coretto per il momento <strong>di</strong> preghiera e riflessioneche ha preceduto la veglia notturna con l’esposizione del SS.Sacramento.L’amore <strong>di</strong> Dio ci vienedonato gratuitamente,senza un nostro merito,perché è amore che perdona.Nella mortein croce <strong>di</strong> GesùDio si dona nella formapiù ra<strong>di</strong>cale dell’amore.L’unione con Cristoè allo stesso tempounione con tutti gli altriai quail Egli si dona.L’amore <strong>di</strong>viene il criterioper la decisione definitivasul valore o il <strong>di</strong>svalore<strong>di</strong> una vita umana.Egli per primo ci ha amati econtinua ad amarci per primo;per questo anche noi possiamorispondere con l’amore.Chiunqueha bisogno <strong>di</strong> mee io posso aiutarloè il mio prossimo.Facciamo un’esperienzad’amore che ci viene donato eche deve essere ulteriormentepartecipato ad altri.Nell’atto totalizzantedell’amore si unisconointelletto, volontà esentimento.Nessunodeve soffrireper mancanzadel necessario.Quanto più unosi adopera per gli altritanto più capisce <strong>di</strong> agireperchè il Signore gliene fa dono.Dio tiene il mondo nelle sue mani e,nonostante ogni oscurità, Egli vince.


I racconti <strong>di</strong> Kora … la rubrica dei più piccoliVoi amate gli animali ?Bau bau! Ciao bambini!!!Come state? L’estate èquasi finita, ero un po’accaldata, ma il mio padronemi ha fatto il bagno!!All’inizio avevo unpo’ paura dell’acqua poimi sono rilassata e mi èanche piaciuto! Ora sonotutta profumata!Ma voi amate gli animali?Volete sapere quali sonoi miei preferiti? Ho pensatoa un po’ <strong>di</strong> animali e liho <strong>di</strong>visi tra quelli che a-mo <strong>di</strong> più e quelli <strong>di</strong> meno.Animali che amo: cani,lucertole, formiche, volpi,pipistrelli, pettirossi, merli,ragni, api, bombi (= apipelose), ramarri, salamandre,vampiri, pecore, capre,asini, orsi, falchi, aquile,serpenti (solo quelli buoni),ricci, pulcini, muntagnì(= cincia mora), granchi,scoiattoli, gechi, picchi,cuculi, cinghiali, mucche,maiali, corvi, stambecchi,cervi, cerbiatti, caprioli,vermi, lombrichi, lombrichipelosi, millepie<strong>di</strong>, mostri,mosche bianche, topolini<strong>di</strong> montagna, papere, pescivari, gatti, gatti selvatici,lumache, criceti, bruchi,tartarughe, lupi, lupimannari, vespe, ermellini,marmotte, talpe, scarafaggivari, farfalle,chiocciole, coccinelle, cuccioli<strong>di</strong> uomo.Animali così così: serpenti,scorpioni, galline,gluglu (tacchini), piccioni,mosche, mosconi.Animali antipatici: topi <strong>di</strong>fogna, zanzare, zecche esanguisughe varie, tafani.Quanti! E voi quali amate?Ora attenti che vi raccontouna bellissima storia!Vagabondandoqua e là,un grosso canefinì in una stanzain cui le pareti eranodei gran<strong>di</strong> specchi.Così si vide improvvisamentecircondato da cani.Si infuriò,cominciò a <strong>di</strong>grignarei denti e a ringhiare.Tutti i cani delle pareti,naturalmente, fecero altrettanto,scoprendo leloro minacciose zanne.Il cane cominciò a girarevorticosamente su sestesso per <strong>di</strong>fendersi controgli attaccanti, poi abbaiandorabbiosamentesi scagliò contro uno deisuoi presunti assalitori.Finì a terra tramortito esanguinante per il tremendourto contro lospecchio.Avesse sco<strong>di</strong>nzolato inmodo amichevole unasola volta, tutti i cani deglispecchi l‘avrebberoricambiato. E sarebbestato un incontro festoso.Avete capito? Provate asco<strong>di</strong>nzolare invece <strong>di</strong>ringhiare e vedrete cheanche il mondo vi sco<strong>di</strong>nzolerà<strong>di</strong> gioia!!!A presto!!!!Bau bau!!!Kora30Domenica 10 <strong>Ottobre</strong> 2010TUTTI INSIEME A RACCOGLIERELE CASTAGNE !!


con il contributo <strong>di</strong> <strong>San</strong>dra Vitolo Con Mauro BonfantiAndrea BragiottoRenata CampanellaSimone Tansini <strong>di</strong> Mona AchacheCon Josiane Balasko, Garance Le Guillermic, Togo Igawa, Anne Brochet.<strong>Ottobre</strong> 2010Cine-teatro - Sala della ComunitàPiazza Cappuccini, 3 - <strong>Lecco</strong>Cenacolo Francescano Piazza Cappuccini,3 23900 <strong>Lecco</strong> Telefono - Fax 0341/372329E-Mail: info@cenacolofrancescano.com Web: www.cenacolofrancescano.com


Spazio CenacoloCenacolo Francescano: stagione 2010-11Dopo un sostanzioso “prologo”che ha visto sul palcoscenico,in queste settimane:i ragazzi della Festadell’Oratorio, il cantautoreAlberto Fortis ospite della“Festa delle note 2010”, laCompagnia “Assai” delCarcere <strong>di</strong> Rebibbia e unCorso <strong>di</strong> Direzione d’Orchestra,riprende ufficialmentela sua attività ilCenacolo Francescano, conil tra<strong>di</strong>zionale ricco ventaglio<strong>di</strong> proposte.Anche in questa stagione2010/2011, si potrà sceglieretra cinema <strong>di</strong> qualità(“Ciak Cenacolo”),teatro <strong>di</strong>alettale (“Mettiuna sera a teatro ... Tra<strong>di</strong>aletto e comicità”),teatro amatoriale (“UnaCittà sul Palcoscenico”),teatro per i più piccoli(“Piccoli & Gran<strong>di</strong> insieme”e “Primi Passi aTeatro”), rappresentazionie conferenze sui gran<strong>di</strong>temi esistenziali (“I teatridel Sacro” e “Respiroe Tempi della Vita”)opere liriche e operette(“<strong>Lecco</strong> Lirica”).Ciak Cenacoloalla sua <strong>di</strong>ciannovesimae<strong>di</strong>zione, prenderà il viail 13 ottobre, con il filmRobin Hood <strong>di</strong> RydleyScott e si concluderà il 9marzo 2011.In programma <strong>di</strong>ciottopellicole selezionate dainostri “giovani” esperti.Le proiezioni sarannoproposte il mercoledì alle15:00 e alle 21:00.Metti una sera a teatro…Tra <strong>di</strong>aletto e comicitàè la nuova <strong>di</strong>citura <strong>di</strong>“Dialetto a teatro” l’attesissimarassegna teatrale,unica nel suo genere, chepresenta al pubblico leccheseimportanti compagnie<strong>di</strong> teatro <strong>di</strong>alettaleprovenienti da varie regionid’Italia.Partirà sabato 16 ottobrecon la comme<strong>di</strong>a FilumenaMarturano <strong>di</strong> Eduardode Filippo.Piccoli e gran<strong>di</strong>insieme,la rassegna del Cenacolopiù imitata (ma mai eguagliata),quest’anno saràde<strong>di</strong>cata esclusivamenteagli spettacoli teatrali.I nostri ragazzi e i loro genitori,potranno assisterealle più interessanti novitàcon attori e animatori professionisti.Il primo appuntamento èper domenica 31 ottobrecon Barbablù - fiabahorror per ragazzi e adulticoraggiosi interpretata dallaCompagnia “Pandemonium”<strong>di</strong> Bergamo.<strong>Lecco</strong> Lirica,la prestigiosa rassegna <strong>di</strong>Opere e operette, alla suasettima e<strong>di</strong>zione, sarà anchequest’anno un appuntamentoobbligato per imelomani lecchesi , e ancheper gli appassionatidelle province limitrofe<strong>di</strong> Bergamo, Como, Sondrio,Varese e Milanoche, pur abitando in città<strong>di</strong> gran<strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zioni teatrali,in buon numero frequentanoed apprezzanogli spettacoli lirici delCenacolo.Il cartellone, come è consuetu<strong>di</strong>neal CenacoloFrancescano, prevedeGRANDI TITOLI interpretatida GRANDI GIO-VANI VOCI, con la messain scena <strong>di</strong> quattro o-pere e <strong>di</strong> due operette.Si partirà sabato 23 ottobrealle ore 21:00 conl’intramontabile“Barbiere <strong>di</strong> Siviglia” <strong>di</strong>Gioachino Rossini. Figarosarà il giovane baritonoMauro Bonfanti, Almavivail raffinato tenoreAndrea Bragiotto mentreRosina sarà il sopranoRenata Campanella.Sabato 27 novembre, agrande richiesta, “MadamaButterfly” <strong>di</strong> GiacomoPuccini. Questo capolavoro,amatissimo da giovanied anziani, vedrà nei32


33panni della sfortunata CioCio <strong>San</strong>, Maria SimonaCianchi soprano <strong>di</strong> gran<strong>di</strong>ssimaqualità che ha giàdato prova del suo valorela scorsa stagione al Cenacolo.L’opera sarà riproposta,fuori abbonamento,anche domenica 28 novembrealle 15:30.Domenica 9 gennaio 2011,alle 15:30, appuntamentocon il mondo magicodell’operetta, con una nuovae<strong>di</strong>zione de “Il paesedei Campanelli” <strong>di</strong> CarloLombardo e Virgilio Ranzato.Sarà l’occasione <strong>di</strong>rivedere i simpatici artistiguidati da Walter Rubboli eil ritorno sul nostro palcoscenicodella “mini” soubretteDaniela Tessore unabeniamina del pubblico lecchesereduce da una recentefelicissima maternità.Sabato 5 febbraio, alle21:00 sarà la volta del“Simon Boccanegra” <strong>di</strong>Giuseppe Ver<strong>di</strong>, un operagran<strong>di</strong>osa raramente rappresentatanei teatri <strong>di</strong>“provincia” che sarà interpretatada un poker <strong>di</strong> artisti<strong>di</strong> altissimo livello qualiil baritono Carlo MariaCantoni, il soprano DanielaStigliano, il basso AndreaMastroni e il tenoreEnrico Giovagnoli. Quest’ultimoha avuto un momento<strong>di</strong> grande notorietà,lo scorso gennaio, partecipandocon molto onore alprogramma condotto da FabrizioFrizzi “Mettiamociall’Opera” su RAI uno.Domenica 20 febbraio alle15:30 la bellissima “Scugnizza”operetta partenopea<strong>di</strong> Mario Costa famosaper le sue belle romanze:“Salomè, una ron<strong>di</strong>ne nonfa primavera...” e “Napoletana,come canti tu...”.Sabato 19 marzo, alle ore21:00 ci attende un pezzoda novanta: “Norma”l’opera più “magica” <strong>di</strong>Vincenzo Bellini, altro capolavororiservato ad interpretidotati <strong>di</strong> eccellentiqualità vocali ed artistiche.Assieme alla protagonistaMaria Simona Cianchi, siesibiranno il tenore LucaBo<strong>di</strong>ni, il basso AndreaMastroni e il soprano leggeroBarbara Fasol.Punti fermi della rassegnasono l’Orchestra Sinfonica<strong>di</strong> <strong>Lecco</strong>, che sarà protagonistasia nelle opere chenelle operette; il Coro SimonMayr <strong>di</strong> Bergamo<strong>di</strong>retto da Salvo Sgrò, presentea tutti gli spettacolioperistici; il balletto ArteDanza <strong>Lecco</strong> che arricchirà,con la grazia delle suegiovani ballerine e le perfettecoreografie <strong>di</strong> CristinaRomano, i due appuntamenticon la piccola liricae i giovani cantanti selezionatidal Laboratorio LiricoEuropeo <strong>di</strong> Milano<strong>di</strong>retto da Daniele Rubboli.A questa eminente personalitàdel mondo lirico nazionale,è affidata la <strong>di</strong>rezioneartistica della rassegnae la regia delle rappresentazionioperistiche.Deus ex machina e registadelle operette sarà WalterRubboli, geniale e spassosissimoattore e cantantecomico.Sul po<strong>di</strong>o dell’OrchestraSinfonica <strong>di</strong> <strong>Lecco</strong> si alternerannoi maestri SalvoSgrò, per il Barbiere <strong>di</strong>Siviglia, Vito Lombar<strong>di</strong>per Madama Butterfly, PaoloVolta per Simon Boccanegrae Aldo Salvagnoper Norma. La <strong>di</strong>rezionemusicale delle operettesarà affidata alla brava DeboraMori.Gli impianti scenografici el’organizzazione sono, deivolontari del CenacoloFrancescano, un gruppo,ahimè, poco numeroso <strong>di</strong>“entusiasti” della nostra<strong>Parrocchia</strong> che, pur in unmomento <strong>di</strong> crisi comequello attuale, cercano <strong>di</strong>offrire al territorio momenti<strong>di</strong> riflessione su queigran<strong>di</strong> temi etici, culturalie religiosi, che dovrebberoalimentare la nostra vita.Nutrimento in<strong>di</strong>spensabile,per una società come la nostra,“obesa” <strong>di</strong> cose materiali(avere), ma quasi“anoressica” per quanto riguardale spirituali (essere).Un doveroso ringraziamentova agli uffici culturalidella Regione Lombar<strong>di</strong>a,della Provincia <strong>di</strong> <strong>Lecco</strong>e alla benemerita BancaLecchese che, anche quest’anno,hanno concretamentesostenuto le nostreiniziative.Angelo Cesana


V Domenica dopo il Martirio <strong>di</strong> S. Giovanni Il PrecursoreAlla Messa Vigiliare Vangelo della Risurrezione : Lc 24,13-35Lettura : Is 56,1-7Salmo 118Epistola : Rm 15,2-7Vangelo : Lc 6,27-38 VI Domenica dopo il Martirio <strong>di</strong> S. Giovanni Il PrecursoreAlla Messa Vigiliare Vangelo della Risurrezione : Lc 24,13b.36-48Lettura : I Re 17,6-16Salmo 4Epistola : Eb 13,1-8Vangelo : Mt 10,40-42 De<strong>di</strong>cazione del Duomo <strong>di</strong> MilanoAlla Messa Vigiliare Vangelo della Risurrezione : Gv 2,13-22Lettura : Is 60,11-21Salmo 117Epistola : Eb 13,15-1.20-21Vangelo : Lc 6,43-48 Domenica dopo la De<strong>di</strong>cazioneAlla Messa Vigiliare Vangelo della Risurrezione : Gv 21,1-14Lettura : At 13,1-5aSalmo 95Epistola : Rm 15,15-20Vangelo : Mt 28,16-20 Domenica dopo la De<strong>di</strong>cazioneAlla Messa Vigiliare Vangelo della Risurrezione : Mc 16,9-16Lettura : Is 25,6-10aSalmo 35Epistola : Rm 4,18-25Vangelo : Mt 22,1-14


Giorni FerialiLo<strong>di</strong> ore 07.15Eucarestia ore 08.00 (*)Ora Me<strong>di</strong>a (terza) ore 08.45Eucarestia ore 09.00Ora Me<strong>di</strong>a (sesta) ore 12.00Rosario ore 18.00Eucarestia - Vespri ore 18.30SabatoAdorazione Eucaristica Personale ore 16.15Vespri ore 18.00Eucarestia ore 18.30Domenica e SolennitàLo<strong>di</strong> ore 07.30Eucarestia ore 08.00Eucarestia ore 10.00Eucarestia ore 11.30 (**)Rosario - Vespri - Bene<strong>di</strong>zione Eucaristica ore 17.30Eucarestia ore 18.30Eucarestia ore 21.00ConfessioniOgni giorno dalle 07.30 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 19.00tranne il Martedì mattina e la Domenica durante le <strong>San</strong>te Messe(*) Non viene celebrata nei mesi <strong>di</strong> Luglio e Agosto(**) Non viene celebrata nel mese <strong>di</strong> Agosto<strong>Parrocchia</strong><strong>San</strong> <strong>Francesco</strong>P.za Cappuccini 6<strong>Lecco</strong>Tel. : 0341.365401Fax : 0341.362818frati@parrocchiasanfrancescolecco.itwww.parrocchiasanfrancescolecco.itOrariSegretaria <strong>Parrocchia</strong>leda Lunedì a Venerdì9.30 - 11.30 e 15.00 - 17.30Sabato : 9.30 - 11.30Centro <strong>di</strong> Accoglienza Francescanoda Lunedì a Venerdì : 9.30 - 11.00Circolo ACLItutti i giorni : 14.30 - 18.30


“Io sonola via,la veritàe la vita.Gesùcatechesiadultiascoltare. me<strong>di</strong>tare.risuonare. pregare.un cammino <strong>di</strong> crescitae con<strong>di</strong>visione <strong>di</strong> federivolto agli adulti,con padre Gianpaolo2010ogni mese2 martedìconsecutiviore 21in Oratorio5 e 12 ottobre2 e 9 novembre14 e 21 <strong>di</strong>cembre

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