L’angolo del Catechismo“Anche tu così”è il tema dell’anno oratoriano 2010-20118Diventate mieiimitatori, come iolo sono <strong>di</strong> Cristo(1 Corinzi 11, 1)Lo slogan “Anche tu così”per l’anno oratoriano 2010-2011 è una sfida soprattuttoper gli educatori egli animatori che sarannochiamati a spingere l’acceleratoresull’amore, per“sbloccare” sia la lorovita sia la vita dei piùgiovani, spesso attirateentrambe da modelli chesono contrari alla logicadella carità.Solo l’esempio <strong>di</strong> chi hascelto <strong>di</strong> farsi <strong>di</strong>scepolodel Signore - insieme aparole che vadano <strong>di</strong>rittoal cuore - può essere efficacequando si chiede <strong>di</strong>amare così come Dioama. Per questo gli educatorie gli animatori sisforzeranno <strong>di</strong> vivere inmodo esemplare, traendole loro motivazioni da unmaggiore impegno <strong>di</strong>preghiera e <strong>di</strong> ascoltodella Parola <strong>di</strong> Dio e dallabontà delle relazionifraterne da costruire dentrola comunità.L’esercizio della caritàvissuto dai più gran<strong>di</strong> -a partire dagli adolescentiche si impegnano in oratorio- spronerà i più pic-coli a non “passare oltre”quando si tratterà <strong>di</strong> agireallo stesso modo nellesituazioni <strong>di</strong> tutti i giorni.L’esempio è sempreun’arma a doppio tagliose non rimanda a Coluiche per noi è l’unico modello<strong>di</strong> perfezione el’unico Maestro. Lo stileeducativo dell’oratorio sigioca sempre dentro questorimando a Gesù, anchequando si fa animazione!Ad occhi attenti,come lo sono quelli deiragazzi, le azioni mostranosempre la verità dellemotivazioni: ogni educatorepotrà invitare lecitamentei ragazzi all’imitazione,solo se saràchiaro che il riferimentoe il motore del suo agire(in oratorio e dappertutto)è la persona <strong>di</strong> Cristo.I ragazzi potranno cosìapprezzare lo sforzo umilema convinto, da partedegli educatori, <strong>di</strong> manifestarela loro fede esplicitamente,anche se c’èda ammettere a volte alcuneincoerenze che ciascunoporta con sé: maanche questo fa cresceredentro un rapporto <strong>di</strong> amorecon Dio, che parte innanzituttodalla sua misericor<strong>di</strong>ae dal suo perdono.Si costruisce così uncammino <strong>di</strong> fiducia e stimadentro il quale ogniragazzo può sentirsi spintoa camminare sullastrada dell’amore, ad accorgersidelle situazioni <strong>di</strong>bisogno e ad intervenireconcretamente proprio perchéchi educa in oratorio sicomporta così.Come il <strong>San</strong>toche vi ha chiamati,<strong>di</strong>ventate santianche voi(1 Pietro 1, 15)Il tema “Anche tu così”parla del modo <strong>di</strong> esseresanti e della possibilità<strong>di</strong> <strong>di</strong>ventarlo da parte<strong>di</strong> ciascuno. Basta cheognuno costruisca un progetto<strong>di</strong> vita che sia fondatosui due comandamentidell’amore: AmareDio con tutto ciò che <strong>di</strong>più profondo abbiamo eil prossimo come se stessi.«Fa’ questo e vivrai»(Luca 10, 28) è quelloche <strong>di</strong>ce Gesù a conferma
9<strong>di</strong> un obiettivo raggiungibileproprio attraversol’amore. Una meta altache vale la pena <strong>di</strong> in<strong>di</strong>careai ragazzi, anche a costo <strong>di</strong>essere impopolari, e unmetodo che occorre costruirecon loro, leggendoinsieme la loro vita e lesituazioni in cui si imbattonoper suggerire lorogesti <strong>di</strong> amore, da compierecon coraggio e scelte<strong>di</strong> fede per rispondereall’amore incontrato.“Anche tu così” è laspinta a <strong>di</strong>re a ciascunoche la sua strada è tracciatadentro un amoreche innanzitutto è ricevutoe, se si vuole, puòessere ridonato: esseresanti vuol <strong>di</strong>re lasciarsiinnanzitutto amare da Dioe permettere a Gesù <strong>di</strong>percorrere insieme a noiil nostro cammino.In sua compagnia, sorrettida Lui - e, ogni voltache occorre, “rialzati” daLui - possiamo sperimentareuna felicità che, passodopo passo, plasma ilcarattere e l’esistenza esa affrontare ogni <strong>di</strong>fficoltàcon una forza nuovae impreve<strong>di</strong>bile.“Anche tu così” in<strong>di</strong>cache la strada della santitàda un lato non può cheessere libera, personalee originale - tutta da plasmaresul proprio cuore -e, dall’altro, non può cheaccedere ad un patrimoniocomune e scaturireda una comunità in cuii santi sono i modelli acui ispirarsi.Il racconto della lorovita è sempre stato e<strong>di</strong>ficantee lo può essere ancorase inserito nel contestodelle esperienze in cuii ragazzi quoti<strong>di</strong>anamentesi imbattono.Il buon pastoredà la propria vitaper le pecore(Giovanni 10, 11)Sullo sfondo della propostaoratoriana per l’anno2010-2011 “Anche tucosì” c’è la figura <strong>di</strong>santità <strong>di</strong> san CarloBorromeo, compatronodella nostra Diocesi, percui si celebra nel 2010 ilIV centenario della canonizzazione.Il racconto della vita <strong>di</strong><strong>San</strong> Carlo può essere affascinanteper i ragazzi egli adolescenti perché presentala figura <strong>di</strong> un giovaneche poteva restare nellosfarzo in cui era immerso eche, per amore, scelse <strong>di</strong>vivere con coerenza la suavocazione facendosi “vicino”alla sua Chiesa. Nontanto con le parole ma coni fatti della sua vita esemplare,è riuscito a rinnovaree a dare una improntaevangelica a tutta la comunità<strong>di</strong>ocesana che ancoravive del suo ricordo.“Egli ha dato la sua vitaper noi; quin<strong>di</strong> anche noidobbiamo dare la vita per ifratelli” (1 Giovanni 3,13-16):questo versetto della primalettera <strong>di</strong> Giovannipresenta l’atteggiamentodei fedeli della Milanodel Cinquecento <strong>di</strong>nnanzialla figura del loro vescovosanto, Carlo Borromeo.Anche i ragazzi possonoimparare dal nostrocompatrono, nel corsodell’anno, anche graziealle in<strong>di</strong>cazioni che civerranno dal percorsopastorale <strong>di</strong>ocesano, acogliere i tratti <strong>di</strong> unasantità che trova il suo“segreto” proprio nell’amore.Ci lasceremo attrarredal suo amore per ilCrocifisso e per l’Eucaristiae troveremo ilmodo perché anche i ragazzie gli adolescentipossano imparare aguardare con amore laCroce <strong>di</strong> Gesù e a viverecon più partecipazionela celebrazionedella Messa come sorgentiper una santitàpossibile anche per loro.E poi impareremo a guardarecon gli occhi e ilcuore <strong>di</strong> <strong>San</strong> Carlo - chesono gli stessi del BuonPastore e del Buon Samaritano- che sanno accorgersidelle necessità deifratelli e sanno intervenireconcretamente, prendendosicura <strong>di</strong> chi è in<strong>di</strong>fficoltà, proprio perchésono stati “educati” aguardare il mondo e lepersone con la stessacompassione <strong>di</strong> Gesù.