bollettino 5.2.2010 su carta rivalta - Distretto 108Ib3
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DALLA SOVRANITA' ASSOLUTA ALLA TUTELA DEI DIRITTI UMANI<br />
E' stata di vivo interesse e di esemplare chiarezza la relazione svolta nel corso del meeting di gennaio dal Prof.<br />
Andrea Gioia, ordinario di diritto internazionale nell'Università di Modena e, tra l'altro, con<strong>su</strong>lente dell'Agenzia<br />
Internazionale dell'Energia Atomica, che ha parlato della tutela internazionale dei diritti umani.<br />
Per fortuna – ha esordito il relatore – oggi siamo lontani dai tempi in cui il sovrano poteva fare quello che<br />
voleva (“l'Etat c'est moi”), perchè era lui lo Stato. I diritti umani sono nati proprio per porre al riparo la persona<br />
da coloro che esercitavano il potere pubblico e hanno trovato il loro fondamento filosofico in pensatori quali<br />
Locke, Voltaire, Montesquieu e Kant, assertori della dignità della persona umana e del principio secondo cui<br />
l'uomo non deve mai essere trattato come un mezzo, ma sempre come un fine. Il rapporto tra la tutela degli<br />
individui e lo Stato è disciplinato dal diritto interno di ciascuno Stato e dal diritto internazionale. A livello<br />
internazionale, la tutela è sempre stata difficile, perchè la società internazionale in fondo è una società<br />
anarchica, essendo sempre gli Stati interni a creare le norme, con i trattati (equiparabili ai contratti tra i privati)<br />
e con le con<strong>su</strong>etudini. Per molto tempo, infatti, il rapporto fra lo Stato ed i <strong>su</strong>dditi era considerato, a livello<br />
internazionale, quale affare domestico, cioè alla stregua di una questione interna del singolo Stato, che doveva<br />
limitarsi a garantire un trattamento minimo agli stranieri. Solo le catastrofi delle due guerre mondiali del secolo<br />
scorso, in particolare la seconda, hanno modificato questo stato di cose, spingendo a pensare ad una tutela degli<br />
individui anche sotto il profilo internazionale. Questa tutela è dovuta principalmente all'opera delle Nazioni<br />
Unite, anche se si sono dovuti attendere circa 20 anni dalla loro nascita per intraprendere la via della tutela<br />
internazionale. Un po' meglio vanno le cose in Europa, grazie al Consiglio d'Europa e alla Convenzione<br />
europea dei diritti dell'uomo del 1950, a cui si sono <strong>su</strong>ccessivamente ispirate la <strong>carta</strong> americana e quella<br />
africana. I trattati vincolano solo gli Stati contraenti, alla stregua dei contratti, che obbligano solo le parti<br />
stipulanti, ma il numero di questi Stati è elevato, soprattutto per quanto riguarda i trattati più importanti<br />
(genocidio, tortura, violazione dei principali diritti umani, ecc.). Certo è che occorre apprestare garanzie<br />
giudiziarie attivabili non solo dal singolo Stato, ma anche contro uno Stato: bisogna cioè che uno Stato possa<br />
attivare il meccanismo internazionale contro un altro Stato. Occorre altresì che il singolo individuo possa<br />
rivolgersi contro lo Stato che commette violazioni dei diritti umanitari. La protezione dei diritti umani, ha<br />
concluso il prof. Gioia, è oggi particolarmente minacciata dalla guerra e dal terrorismo internazionale, che<br />
consentono, anche secondo gli Stati che li combattono, di derogare alla tutela dei diritti umani.<br />
Esaurita la relazione, il Prof. Gioia ha risposto alle domande dei presenti, toccando l'argomento dell'embargo<br />
(che, secondo il relatore, colpisce più gli individui inermi che lo Stato colpevole) e soffermandosi <strong>su</strong>lle pecche<br />
dell'Onu, che, a per il prof. Gioia, sono le pecche degli Stati che ne fanno parte: l'Onu, infatti, a differenza<br />
dell'Unione Europea, non dispone di un organo esecutivo quale la Commissione, composta da un<br />
rappresentante per Stato membro, ma indipendente dai Governi nazionali.<br />
UN SERVICE LOCALE: VERDETO E LA SUA CHIESA<br />
Il Rivalta ha deciso di “adottare” l’urgente restauro dell’affresco raffigurante Sant’Antonio Abate, collocato in<br />
una cappella laterale della chiesa di San Tommaso Apostolo di Verdeto, ridente frazione collinare sita <strong>su</strong>i<br />
pendii che dominano Agazzano e l’intera vallata. L’auspicio è che per il nostro Club sia solo una prima tappa di<br />
un cammino più lungo a favore della comunità di Verdeto, che, grazie al dinamismo e alla capacità di<br />
aggregazione dell’amministratore parrocchiale don Pietro Cesena (parroco di Borgotrebbia), negli ultimi mesi<br />
ha visto realizzati interventi di muratura e lavori di giardinaggio piuttosto onerosi, portati a compimento grazie<br />
all’aiuto economico di alcune persone ed enti, all’opera gratuita di altre e anche al sostegno della parrocchia di<br />
Borgotrebbia. In concreto, è stata resa abitabile la canonica nuova, con tanto di riscaldamento a metano ed<br />
impianto elettrico a norma, è stato trasformato il piano terra in cucina e sala da pranzo, realizzato un nuovo<br />
bagno, ripulita l’area verde, allargato il piazzale e recuperato il portico, adibito a deposito di legna. Adesso vi è
necessità di ripassare il tetto della canonica nuova e ricoprire l’edificio, per migliorarne l’impatto visivo.<br />
Quanto alla canonica vecchia, invece, don Cesena intende procedere ad uno studio di <strong>su</strong>o recupero<br />
complessivo, da presentare alla Soprintendenza per l’autorizzazione. Tutto questo con l’obiettivo di non<br />
disperdere un’antica sede di culto, che ospita fin da ora non solo funzioni religiose, ma anche riunioni di<br />
giovani, con momenti ludici e svariate occasioni di aggregazione. Dunque, i lavori da fare non mancano. Si<br />
attendono solo persone di buona volontà che rispondano alla chiamata. Forza Rivalta!<br />
VI RICORDATE DEI MISTADELLI<br />
Sul fronte della cultura, il nostro Club ha sostenuto la pubblicazione del volume di Maria Rosaria Auricchio,<br />
dal titolo “Arte e devozione rurale: mistadelli a Piacenza, Val Tidone, Val Trebbia e Val d’Aveto”. Il volume,<br />
dato alla stampa nel novembre 2009, rivela una speciale attenzione allo studio di mistadelli, edicolette e oratori,<br />
alcuni con rilevante pregio artistico ed architettonico. I mistadelli, che evocano alla mente il ricordo delle sere<br />
di maggio o il cammino in sentieri di campagna o di montagna, furono in gran parte costruiti nei secoli dai<br />
cittadini delle borgate, quindi da privati, ed elevati a simbolo di protezione e di luoghi di preghiera. Essi, pur<br />
rappresentando una forma di devozione tipica del mondo rurale, si trovano, sia pure in numero inferiore, anche<br />
in città. Notevole è anche la presenza di mistadelli nelle località in prossimità dei guadi (v. Calendasco) o delle<br />
strade caratterizzate dal passaggio dei pellegrini. Rilevante è anche la frequenza delle dedicazioni a San Rocco.<br />
Scorrendo i sacelli cittadini, fra gli altri balzano agli occhi quelli, a molti conosciuti, della Madonna della<br />
Bomba, della Madonna di Pompei (via Tempio), di Santa Barbara (parco della Galleana) e della Madonna del<br />
Carmine (Porta Borghetto). Quanto alla provincia, sono illustrati i mistadelli di Agazzano, Borgonovo,<br />
Calendasco, Caminata, Castelsangiovanni (tra cui quello dell’Annunciazione, posto lungo la S.S. Emilia<br />
all’altezza di Fontana Pradosa), Gragnano, Nibbiano, Pecorara (che ne vanta ben 10), Coli, Cortebrugnatella,<br />
Ferriere (che fa la parte del leone con 17), Gazzola, Ottone (ne ha ben 14!), Rivergaro, Travo, Zerba. Il volume,<br />
che si compone di 221 pagine con numerose fotografie a colori, presenta in calce un’interessante rassegna<br />
fotografica dei mistadelli nel mondo, un bel repertorio di immagini sacre e un utile glossario. In conclusione,<br />
bene ha fatto il Club a sostenere questa pubblicazione: intanto perché tra i compiti del Lions vi è anche quello<br />
di favorire un movimento di opinione, la cultura e la conoscenza della propria storia e delle proprie radici e, in<br />
secondo luogo, perché quello dei mistadelli è un patrimonio della cultura locale (anche del nostro territorio in<br />
senso stretto) da valorizzare con estrema attenzione.<br />
PER TUTTO IL TEMPO CHE SARA’ NECESSARIO<br />
L'attenzione di tutto il mondo – e doverosamente anche di noi Lions - è rivolta al devastante terremoto che ha<br />
colpito Haiti, con oltre 200.000 vittime e 1,5 milioni di persone senza tetto. Come per lo t<strong>su</strong>nami che ha colpito<br />
l'Asia Meridionale, per l'Uragano Katrina, e per altre catastrofi, i Lions insieme a LCIF (la Fondazione<br />
internazionale dei Lions) saranno ancora una volta presenti, per portare aiuti immediati e sostegno nel futuro<br />
processo di ricostruzione delle comunità, per tutto il tempo che sarà necessario. Quello che contraddistingue<br />
i Lions e che ci rende unici, è che il nostro è un impegno a lungo termine: lavoriamo nelle comunità colpite,<br />
attraverso i Lions del luogo, per ricostruire un domani migliore. Non potremmo mai deludere i nostri fratelli e<br />
sorelle Lions di Haiti che sono parte della nostra famiglia internazionale. Nell’immediato, tende di soccorso dei<br />
Lions sono state inviate dalla Svezia e, fin dalle prime ore dopo il terremoto, assistenza immediata è stata<br />
fornita dai Lions canadesi in missione ad Haiti durante il sisma. E inoltre, i Lions dell'area caraibica continuano<br />
a inviare aiuti via terra e via mare, mentre un coordinamento dei soccorsi, guidato dai Lions di Haiti, della<br />
Repubblica Dominicana e dei paesi vicini, sta pianificando le fasi <strong>su</strong>ccessive; il presidente della nostra<br />
Fondazione, nonché Immediato Past Presidente Internazionale, Al Brandel, è già andato <strong>su</strong>l luogo per<br />
incontrarli. Dalla raccolta di fondi di LCIF "I Lions offrono una speranza ad Haiti", in pochi giorni sono stati<br />
raccolti più di USD 350.000. Tuttavia, occorrono tanti milioni per dare una casa a chi non l'ha più, per<br />
costruire scuole per i bambini e per dare aiuto concreto a tutti quelli a cui questo disastro ha spezzato il cuore.<br />
Per quanto riguarda l’Italia, la So.San. (organizzazione Lions – Solidarietà sanitaria) ha già predisposto l’invio<br />
di cinque medici Lions ad Haiti con materiale sanitario. Chi vorrà aiutare tale meritoria associazione con atti di<br />
liberalità, può inviare un contributo al c/c Cassa Risparmio Ravenna, Ag. Cervia, Iban IT 93 Y 06270 23615<br />
CC0 1500 14310, specificando nella causale “terremoto Haiti”. Cerchiamo allora di sostenere e di mantenere<br />
una promessa alle famiglie Lions – e non solo - di Haiti: i Lions di tutto il mondo saranno lì con voi oggi,<br />
domani, nei prossimi giorni, nei prossimi anni e per il tutto il tempo che sarà necessario.
A PROPOSITO DI LCIF<br />
La Fondazione Internazionale dei Lions (LCIF) è il braccio operativo del Lions che si occupa dell’erogazione di<br />
<strong>su</strong>ssidi, di fornire soccorsi, aiuto, speranza e assistenza sanitaria in tutto il mondo. La Fondazione, nata nel<br />
1968, è un’organizzazione no-profit. La <strong>su</strong>a missione è quella di assistere i Lions Clubs di tutto il mondo nel<br />
loro impegno a favore del servizio umanitario e dei progetti di servizio a favore delle loro comunità. Essa viene<br />
gestita attraverso un Consiglio di Amministrazione, del quale fanno parte i membri del Consiglio di<br />
Amministrazione del Lions Clubs International e due membri nominati separatamente. L’immediato Past<br />
Presidente Internazionale dei Lions ricopre la carica di Presidente della Fondazione Internazionale. La LCIF,<br />
attraverso l’elargizione dei <strong>su</strong>ssidi, è in grado di mettere a disposizione parte dei fondi necessari per finanziare i<br />
progetti umanitari offerti dai Lions nelle comunità di tutto il mondo. Qui di seguito sono elencati i vari tipi di<br />
<strong>su</strong>ssidio, per ottenere i quali occorre che venga presentato un progetto articolato con l’indicazione analitica dei<br />
costi preventivati (non sono ammessi rimborsi di spese per progetti già realizzati) e che il progetto sia di<br />
“marchio” esclusivamente Lions (non sono ammessi progetti a “rimorchio” di altre associazioni o mere dazioni<br />
“a pioggia” di somme di denaro, sia esse a favore di altre associazioni sia direttamente in capo ai beneficiari):<br />
- <strong>su</strong>ssidio standard: offre un finanziamento fino a USD 75.000 per progetti <strong>su</strong> vasta scala che cercano di<br />
soddisfare bisogni umanitari, come per esempio la costruzione di scuole, ospedali, case d’accoglienza<br />
per anziani e programmi di formazione professionale;<br />
- <strong>su</strong>ssidio Sight First: viene erogato per programmi nell’ambito delle iniziative per la lotta alla cecità<br />
prevenibile e curabile. Il programma Sight First della LCIF ha ridato la vista a milioni di persone tramite<br />
operazioni alla cataratta, costruzione di ospedali oculistici, formazione di personale medico,<br />
distribuzione di farmaci e la divulgazione di maggiori informazioni <strong>su</strong>lla salute degli occhi;<br />
- <strong>su</strong>ssidio Core 4: è elargito fino a USD 200.000 per progetti svolti nei seguenti quattro settori:<br />
conservazione della vista, lotta alla disabilità, promozione della salute e impegno a favore dei giovani. A<br />
seconda del tipo di <strong>su</strong>ssidio, la Fondazione LCIF offre il 25% o il 75% del costo;<br />
- <strong>su</strong>ssidio di emergenza: fino a USD 10.000, elargito immediatamente in caso di calamità naturale <strong>su</strong><br />
richiesta dei distretti Lions. Ha lo scopo di consentire ai Lions locali di fornire alle vittime generi di<br />
primo soccorso, quali: viveri, vestiario, articoli per l’igiene e medicinali;<br />
- <strong>su</strong>ssidio per l’assistenza internazionale (IAG): è disponibile in importi da USD 5.000 a USD 30.000 e<br />
richiede la collaborazione dei Lions Clubs di due o più nazioni. Offre l’opportunità di aiutare i Lions a<br />
realizzare nelle aree meno sviluppate progetti destinati allo sviluppo del benessere umano e/o della<br />
tutela dell’ambiente. E’ considerato prioritario per assistenza sanitaria, istruzione, costruzione di pozzi<br />
d’acqua potabile, programmi alimentari per diventare auto<strong>su</strong>fficienti, servizi per non vedenti e disabili.<br />
Bollettino n. 11, Piacenza, 5 febbraio 2010<br />
L’addetto stampa<br />
Claudio Tagliaferri