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Lunigiana Qualità - Aicod

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Qualità <strong>Lunigiana</strong> 1<br />

S T O R I A N A T U R A E N O G A S T R O N O M I A<br />

Qualità <strong>Lunigiana</strong><br />

Edizione 2007-2008<br />

N E L L A V A L L E<br />

D E I C E N T O C A S T E L L I<br />

C.C.I.A.A.<br />

Massa Carrara<br />

COMUNITÀ<br />

MONTANA


2<br />

Qualità <strong>Lunigiana</strong><br />

<strong>Lunigiana</strong>:<br />

Antica terra della luna, di castelli<br />

e misteriosi idoli di pietra<br />

Le valli della Magra e dei suoi pescosi<br />

affluenti sono il cuore di quella regione<br />

storica chiamata <strong>Lunigiana</strong>, dominio<br />

della città romana di Luni e di una<br />

tra le più antiche e potenti diocesi della<br />

cristianità.<br />

Facili valichi che si aprono tra le pieghe<br />

della barriera appenninica hanno<br />

fatto di questa terra un reticolo di strade<br />

percorse fin dalla lontana preistoria<br />

da popoli diversi, prima da pastori,<br />

poi mercanti, da eserciti e pellegrini.<br />

Il turista che scende dalla Cisa, dopo<br />

aver attraversato le strette gole dell’appennino<br />

parmense, si immerge in<br />

un grande anfiteatro naturale che a<br />

primavera e d’estate è lussureggiante<br />

di verde e d’autunno veste i mille colori<br />

di sterminati boschi.<br />

In inverno le candide vette di marmo delle Apuane si confondono con il bianco delle<br />

nevi appenniniche.<br />

In un palmo di terra la natura offre un’insospettabile varietà di paesaggi: le alte praterie<br />

con brughiere a mirtillo e pascoli dove vive il pregiato agnello di Zeri; gli oliveti<br />

ed i vigneti delle colline dominate dal profilo alto e severo di cento e più castelli, di<br />

borghi murati e pievi romaniche.<br />

Nel fondovalle la Magra si snoda - sono parole di Mario Tobino - come un’anguilla<br />

d’argento che ha voglia di mare, con acque pescose e ancora balneabili.<br />

Terra dal cuore antico, terra di grandi itinerari di fede: il cammino per san Jacopo<br />

di Compostella e la Via Francigena, con la sua variante per il Volto Santo di Lucca,<br />

videro il passaggio, nel medioevo, di una moltitudine di pellegrini e ora, di anno in<br />

anno, tornano ad essere percorsi da un sempre maggior numero di moderni pellegrini.<br />

In queste valli, tra le asperità dei monti, i romani lottarono a lungo prima di vincere<br />

le popolazioni liguri-apuane che avevano fatto della vallata un grande santuario a<br />

cielo aperto popolato da decine di idoli di pietra posti a guardia di strade e di pascoli:<br />

guerrieri armati fino ai denti e donne procaci, che si ammirano nel castello del Piagnaro<br />

di Pontremoli.<br />

Su questi monti, durante l’ultima guerra mondiale, le antiche mulattiere tra i boschi<br />

conobbero gli orrori della guerra e delle rappresaglie, ma anche l’eroica pagina della<br />

gente di montagna che ospitò e sfamò migliaia di sfollati.<br />

L’ospitalità in <strong>Lunigiana</strong> è sacra: la sperimentò Dante alla corte dei Malaspina, grande<br />

casato che ha lasciato la sua impronta nelle architetture dei castelli di una miriade<br />

di piccoli feudi che attorniavano le eleganti città di Pontremoli e Fivizzano.


Qualità <strong>Lunigiana</strong> 3<br />

Quella che state attraversando<br />

è una terra<br />

generosa nei suoi<br />

prodotti: i suoi vini<br />

gradevoli e profumati,<br />

frutto di una grande<br />

varietà di vitigni, erano<br />

già celebri nell’antichità.<br />

I boschi di castagni<br />

danno una farina pregiata,<br />

macinata in molini<br />

ad acqua, mentre<br />

il sottobosco abbonda<br />

di funghi.<br />

L’olivo, che qui cresce<br />

in condizioni difficili,<br />

dà un olio che molto<br />

apprezzava il Petrarca.<br />

Nelle pagine che seguono<br />

vi racconteremo<br />

un pò di storie di<br />

questa terra, tracce<br />

per un viaggio che richiede<br />

la disponibilità<br />

a lasciarsi prendere<br />

la mano dagli scenari<br />

di un paesaggio storico,<br />

dagli incontri con<br />

la gente del luogo, dai<br />

piaceri della gola di<br />

una cucina semplice<br />

e gustosa, dalla ricchezza<br />

di monumenti<br />

e musei che narrano<br />

storie millenarie.<br />

Di una cosa siamo<br />

certi: dovunque vi fermerete<br />

vi accorgerete<br />

che è sempre vero il<br />

detto secondo il quale<br />

l’anima di un popolo<br />

si conosce scoprendo<br />

i sapori, i colori ed i<br />

profumi della sua cucina.<br />

La strada del vino dei colli<br />

di Candia e di <strong>Lunigiana</strong><br />

Gli storici non sarebbero d’accordo con questa<br />

definizione che chiama <strong>Lunigiana</strong> quel lenzuolo<br />

di colline che si estende da Aulla alla Cisa, perché<br />

<strong>Lunigiana</strong> è storicamente la ben più ampia<br />

regione storica di quella grande e potente diocesi<br />

di Luni che dalle Cinque Terre arrivava ai confini<br />

della Versilia, a nord oltrepassava la Cisa,<br />

a levante sconfinava in Garfagnana.<br />

D’altra parte sono proprio i suoi vini a ignorare<br />

i moderni limiti amministrativi e a sconfinare allegramente<br />

tra Liguria e Toscana con la D.O.C. dei Colli di Luni che alle<br />

produzioni delle colline liguri del sarzanese aggrega i vigneti<br />

di Fosdinovo, Aulla e Podenzana.<br />

I vini della D.O.C. del Candia dei Colli Apuani sono prodotti<br />

nei comuni di Carrara, Massa e Montignoso.<br />

Nella media e alta Val di Magra i vini hanno ottenuto il riconoscimento<br />

I.G.T., mentre tutto il territorio provinciale rientra<br />

nella I.G.T. Toscana.<br />

L’itinerario turistico-enologico di questa strada del vino attraversa<br />

una straordinaria varietà di paesaggi con scenari che<br />

si affacciano sul mare, guardano alle vette di marmo delle<br />

Apuane, si stemperano in dolci colline.<br />

Le strade che si insinuano tra i vigneti sono le stesse percorse<br />

nel medioevo da carovane di mercanti, ma anche da<br />

bellicosi eserciti, da pellegrini oranti e da briganti. Risalendo<br />

dalle colline del Candia, verso Fosdinovo, per scendere poi a<br />

Ceserano, San Terenzo Monti, Fivizzano, Aulla, e risalire sù,<br />

verso Pontremoli, non può non sorprendere la lunga teoria di<br />

torri e castelli che rammentano quella miriade di piccoli feudi<br />

malaspiniani in cui si frammentò la Val di Magra.<br />

Ogni versante ha una sua particolare ricchezza di vegetazione,<br />

i coltivi talvolta cedono il passo ai vigneti, altre volte sono<br />

i vigneti a lambire antichi castagneti: persino le condizioni<br />

climatiche variano frequentemente, passando da un piccolo<br />

crinale ad un altro, tanto che si può parlare di una terra con<br />

vari microclimi.<br />

Forse è anche per questo che la strada del vino riserva una<br />

sorprendente varietà di vitigni, alcuni autoctoni, altri importati,<br />

ma che si sono felicemente adattati.<br />

Pollera, albarola, lanaiolo, sangiovese, ciliegiolo, vermentino,<br />

malvasia, durella, merlot, sono i vitigni più diffusi.<br />

I viticoltori che hanno aderito alla Strada del Vino hanno saputo<br />

coniugare i saperi di una tradizione antica con i più moderni<br />

metodi di vinificazione ed è anche per questo che hanno<br />

raggiunto risultati eccellenti.


4<br />

Qualità <strong>Lunigiana</strong><br />

I produttori della Strada del Vino<br />

Le aziende vitivinicole della zona del Candia<br />

Il Tino, via Castagnata, 29 – Massa<br />

tel. 0585/831558<br />

Podere Scurtarola, via dell’Uva,3 - Massa<br />

tel. 0585/833662<br />

Cesare della Tommasina, via Aurelia Ovest<br />

- Massa - tel. 0585/830513<br />

Eva Vernazza, via dell’Uva, 12 - Massa<br />

tel. 0585/833264<br />

Montegreco, via Forma Alta, 23 - Bonascola-Carrara<br />

tel. 0585/846658<br />

Sabina Piastra Maria Luisa, via Candia, 70<br />

- Massa - tel. 0585/830113<br />

Vin.Ca, via Candia Bassa, 27 bis - Carrara - Avenza<br />

tel. 0585/834217<br />

A.L.E.S.T.E. srl, via Provinciale, 180 - Carrara<br />

– Avenza tel. 0585/8589387<br />

La Caloma, via Fabbrica, 5 - Capanne di Montignoso<br />

- tel.0585/348110<br />

Il Feudo, via Palatina, 47- Capanne di Montignoso<br />

tel. 330/277154<br />

Azienda Agricola Calevro, via Romagnano<br />

- Massa - tel. 0585/830291<br />

Azienda Agricola Cima, via del Fagiano, 1<br />

tel. 0585/830835<br />

S.I.I. srl, via del Cavatore, 10/A - Carrara<br />

tel.0585/54963<br />

Della Tommasina Renza, via dell’Uva, 5 - Massa<br />

tel. 0585/832430<br />

Giovanni Giusti, via Candia Bassa, 16 - Carrara<br />

tel. 0585/830336<br />

Milani Elvira, via Elisa, 4 - Carrara, tel. 0585/72273<br />

Il Pozzo, via del Fagiano,1- Massa, tel. 0585/830835<br />

Castagnini Roberto, viale XX settembre - Carrara<br />

tel. 0585/843829<br />

Le aziende vitivinicole dei Colli di Luni<br />

Podere Lavandaro, via Rocca, 1- Fosdinovo<br />

tel. 0187/68202<br />

Terenzuola, via Vercalda, 14- Fosdinovo<br />

tel. 0187/680030<br />

Biologica Boriassi, via Pini, 19-Fosdinovo<br />

tel. 0187/629981<br />

Nanni Barbero, via Fravizzola, 17- Fosdinovo<br />

tel. 0187/68410<br />

Le aziende vitivinicole dell’I.G.T. Val di Magra<br />

Fattoria di Ceserano del Conte Picedi<br />

Benettini, loc. Ceserano, tel.0187/625147<br />

Agricola <strong>Lunigiana</strong> S. Chiara, loc. S. Chiara-<br />

Gassano - tel. 0585/99359<br />

Fattoria Ruschi Noceti, piazza Repubblica 1, loc.<br />

S. Giustina - Pontremoli, tel. 0187/832466<br />

Podere Benelli, loc. Oppilo-Pontremoli<br />

tel. 338/9104330<br />

Azienda Il Posticcio, loc. Lusuolo-Mulazzo<br />

tel. 0187/494567<br />

Podere I Cerri, via Montebarelli, Bigliolo-Aulla<br />

tel. 0187/420155<br />

Alla strada del Vino aderiscono anche agriturismi,<br />

produttori di vino, alberghi e ristoranti.<br />

Per informazioni : tel. 338/8853067<br />

info@stradadelvino.ms.it<br />

www.stradadelvino.ms.it<br />

per informazioni su inziative ed eventi , iscriviti a :<br />

newsletter@stradadelvino.ms.it


Qualità <strong>Lunigiana</strong> 5<br />

Farina di Castagne della <strong>Lunigiana</strong> D.O.P.<br />

A scrivere che le castagne erano i due terzi del<br />

pane di <strong>Lunigiana</strong> era già stato, nel XV secolo, lo<br />

speziale bagnonese Giovanni Antonio da Faye, ma<br />

la stessa cosa si sarebbe potuta ripetere sino alla<br />

metà del secolo scorso, quando fu proprio la farina<br />

di castagna a sfamare, in tempo di guerra, migliaia<br />

di sfollati nei paesi di montagna. Nel 1388, troviamo<br />

le castagne protagoniste della cena della vigilia<br />

di Natale in quel di Pulica di Fosdinovo: “mangiammo infine castagne pizzatelle<br />

per la maggior parte provenienti dalla selva di Rupignano, o raccolte<br />

altrove…”<br />

Per i Lunigianesi possedere un castagneto era indispensabile: ne era consapevole<br />

il marchese Anton Giulio Brignole Sale quando, nella seconda metà del<br />

settecento, chiedendo al celebre cartografo Matteo Vinzoni di riorganizzare<br />

la maglia poderale del suo feudo di Groppoli, gli raccomandava di assegnare<br />

sempre a ciascun podere una porzione di castagneto.<br />

Gli inviati dei granduchi di Toscana lamentavano l’eccessivo attaccamento<br />

dei lunigianesi al castagneto: secondo loro i contadini di <strong>Lunigiana</strong> erano così<br />

pigri che anche in pianura preferivano tenere il castagneto, che richiedeva<br />

poco lavoro, piuttosto che disboscare e mettere a coltura cereali.<br />

Lo avrete capito: in queste vallate la castagna è indissolubilmente legata alla<br />

cultura, ma non solo alla cultura alimentare. In <strong>Lunigiana</strong> i bambini non<br />

“nascono sotto un cavolo”, ma li si trova nel tronco cavo di un castagno e persino<br />

la Madonna, in quel di Podenzana, appare su un castagno, di cui ancora<br />

si conservano i resti, murati nell’altare.<br />

Con alle spalle questa secolare storia, la coltivazione del castagneto non poteva<br />

che selezionare con cura varietà pregiate, destinate alla produzione di<br />

farina di qualità.<br />

La farina presenta una consistenza molto fine al palato, ha un colore avoriocrema<br />

e si apprezza per il caratteristico dolce sapore, per il profumo e l’intenso<br />

e persistente aroma, che ritroviamo anche dopo la cottura.<br />

Alla base di questa eccellente farina ci sono pregiate varietà di castagne, rinomate<br />

per le pregevoli caratteristiche organolettiche, ma anche l’antichissima<br />

tecnica di lavorazione, che prevede l’essiccatura nei tipici gradili alimentati<br />

costantemente con esclusivo utilizzo di legna di castagno e la molitura fatta<br />

con le tradizionali macine in pietra in molini alimentati dall’acqua.<br />

Per la secolare tradizione di coltivazione del castagneto, per le antiche tecniche<br />

di lavorazione affinate nel tempo e per la sua straordinaria qualità, la<br />

farina di castagne della <strong>Lunigiana</strong> ha ottenuto il riconoscimento europeo di<br />

prodotto “a denominazione d’origine protetta” D.O.P.<br />

“La farina di castagne D.O.P.” si presta ad una sorprendente versatilità in<br />

cucina, conservando sempre inconfondibili profumi e sapori, sia che la si<br />

utilizzi per spianare tagliatelle e lasagne, sia per impastare frittelle e castagnaccio,<br />

o per farne un soprendente pane.<br />

La farina di castagne della <strong>Lunigiana</strong> si trova nei migliori negozi alimentari,<br />

o direttamente presso l’Antico Mulino Rossi di Fivizzano (MS).


6<br />

Qualità <strong>Lunigiana</strong><br />

Aulla: il santo ritrovato - millenario<br />

incrocio di strade e commerci<br />

“ristai, Aulla di commerci viva,<br />

dove l’Aulella coniuga la Magra,<br />

rinata è san Caprasio nell’abside<br />

e solca ere con passo superbo…” (0.B.)<br />

Aulla, con la sua rete di esercizi commerciali e di<br />

servizi è ancora oggi il centro più vivace della <strong>Lunigiana</strong>,<br />

così come lo fu più di mille anni fa quando<br />

Adalberto di Toscana fondò - alla confluenza<br />

tra il fiume Magra e il suo affluente Aulella<br />

- un castello con case e magazzini per accogliere<br />

commerci e mercanti, ma anche un’abbazia per<br />

confortare i pellegrini della Via Francigena.<br />

Il centro storico, quasi interamente distrutto dai<br />

bombardamenti dell’ultima guerra, conserva in<br />

piazza Cavour il fontanone di marmo eretto nell’anno<br />

dell’Unità d’Italia, un tratto delle mura di<br />

cinta con feritorie, il palazzo che appartenne ai<br />

Centurione di Genova, ai Malaspina e - da ultimo<br />

- ai governatori del duca di Modena.<br />

Del dominio modenese resta l’unico archivio notarile<br />

lasciato per legge in deposito ad un comune:<br />

circa duemila volumi di atti rogati nei territori<br />

modenesi di <strong>Lunigiana</strong> dal XV al XIX secolo.<br />

Ma una vera insospettabile scoperta la riserva<br />

l’abbazia di san Caprasio, con gli scavi archeologici,<br />

la monumentale tomba del santo e la sala<br />

capitolare che ne racconta la storia con testimonianze<br />

di pellegrini, preziose sculture medievali,<br />

oggetti di vita quotidiana. Qui il visitatore incontra<br />

il santo che fu l’ispiratore e la guida spirituale<br />

del monachesimo provenzale, vede le sue reliquie<br />

ricollocate sotto l’altar maggiore e il prezioso


Qualità <strong>Lunigiana</strong> 7<br />

La perla della tavola:<br />

il fagiolo di Bigliolo<br />

La perla più preziosa dell’agricoltura aullese è l’incomparabile<br />

fagiolo di Bigliolo, con la sua buccia sottile e la pasta tenera<br />

e facilmente digeribile. E’ delizioso, accompagnato all’olio<br />

d’oliva di Caprigliola, ma lo si apprezza anche in umido,<br />

con salsicce e cotechini di produzione locale. Il turista che si<br />

reca a Bigliolo nei mesi estivi, magari per un’escursione al<br />

santuario di Castagnola, può osservare i campi-giardini di<br />

fagiolo irrigati con acqua purissima che scorre a ruscello e<br />

può acquistare i fagioli freschi o confezionati presso il locale<br />

comitato di valorizzazione di un prodotto che nel settecento<br />

era già conservato con cura nelle dispense del marchese<br />

Cosimo Malaspina.<br />

Le focaccette<br />

di Aulla<br />

Ad Aulla nelle tante sagre estive si preparano<br />

straordinarie focaccette, cotte in testelli di terracotta<br />

surriscaldati al fuoco di legna, fatte<br />

da un impasto di farina di grano e farina di<br />

granturco. Dopo la cottura tra due testelli le<br />

focaccette sono avvicinate velocemente alla<br />

brace e, per reazione al calore, si gonfiano e<br />

sono pronte per accogliere formaggi e salumi.<br />

Le focaccette aullesi ricordano le tigelle modenesi<br />

e sono forse il ricordo della dominazione<br />

dei Duchi di Modena, visto che la loro area di<br />

diffusione corrisponde ai territori lunigianesi<br />

a loro soggetti.<br />

reliquiario di stucco che le ha custodite: sono stati<br />

ritrovati mille anni dopo il loro nascondimento,<br />

che si rese necessario per proteggerli dalle invasioni<br />

degli infedeli, approdati sul lido di Luni.<br />

Alta, sul colle della Brunella, si erge la massiccia<br />

fortezza voluta dai Centurione<br />

di Genova, forse pensata<br />

da Giovanni delle Bande<br />

Nere che voleva fare di Aulla<br />

la capitale di una sua signoria.<br />

Oggi la fortezza è sede<br />

del museo di Storia Naturale<br />

e nel parco impiantato dagli<br />

inglesi si snoda un interessante<br />

percorso botanico.<br />

Nei dintorni di Aulla, Pallerone<br />

ospita in una torre del<br />

castello Malaspina uno spettacolare<br />

presepe meccanico aperto tutto l’anno;<br />

Bibola e Vecchietto regalano sorprendenti visioni<br />

panoramiche delle Apuane, lungo il sentiero<br />

della Francigena che è percorribile in sei ore da<br />

Aulla a Sarzana. Proseguendo sulla statale della<br />

Cisa in direzione di Sarzana si incontrano il<br />

santuario della Madonna degli Angeli, ospedale e<br />

romitorio medievale che conserva la memoria di<br />

un nobile pontremolese salvato per intercessione<br />

della Vergine dall’assalto dei<br />

briganti che popolavano la<br />

strada delle lame. L’elegante<br />

borgo di Caprigliola, con le<br />

imponenti mura medicee e<br />

la medievale torre dei vescovi-conti<br />

di Luni, sorge sul<br />

colle da cui si controllavano<br />

la romana via Aurelia, la via<br />

Francigena e quella per san<br />

Jacopo di Compostela. Il rudere<br />

del ponte della Bettola,<br />

nascosto dai salici che crescono<br />

nel greto della Magra, evoca il ricordo della<br />

sua costruzione, voluta da Firenze e dal vescovo<br />

di Luni dopo il tragico annegamento, nel XV secolo,<br />

di un gruppo di pellegrini diretti in Spagna.


8<br />

Qualità <strong>Lunigiana</strong><br />

Museo e area archeologica di San Caprasio,<br />

patrono di pellegrini della Via Francigena<br />

Non è un museo tradizionale, ma un percorso<br />

storico che, dopo la visita all’esterno dell’abside<br />

maggiore, risalente al sec. X, porta all’interno della<br />

chiesa dove sono visibili gli scavi archeologici<br />

con la monumentale tomba di san Caprasio e i resti<br />

di due precedenti chiese dei secoli VIII e IX.<br />

La grande sala capitolare del monastero è stata<br />

ritrovata e recuperata nel 2004 ed è sede di una<br />

raccolta museale dove sono esposti oggetti di vita<br />

quotidiana, reperti romani e medievali, monete lasciate<br />

dai pellegrini tra il X e il XIII secolo. Un<br />

sorprendente racconto spirituale è scolpito nella<br />

pietra di artistici capitelli e sono i testimoni di ricche<br />

committenze e della straordinaria importanza<br />

spirituale dell’abbazia, fondata nell’anno 884 da<br />

Adalberto di Toscana. All’esterno del complesso<br />

abbaziale sono in fase di recupero la torre campanaria<br />

e l’area del chiostro, che ospiterà un giardino<br />

con erbe e piante della farmacopea benedettina. (tel. 0187/420148 - 0187/400221)<br />

www.sancaprasio.it – cultura@comune.aulla.ms.it<br />

Museo di storia naturale della <strong>Lunigiana</strong><br />

Nelle sale della Fortezza della Brunella, dove a lungo soggiornò la famiglia di Lina<br />

Watterfield, giornalista e scrittrice inglese che vi ospitò poeti, pittori e letterati inglesi,<br />

tra i quali D. Lawrence con la moglie Frida, è allestito il Museo che descrive<br />

la varietà dei paesaggi di <strong>Lunigiana</strong>: dalle vette di marmo delle Apuane, alle colline,<br />

alle aree fluviali. Nel parco impiantato dagli inglesi si snoda un interessante percorso<br />

botanico e si trova un singolare cimitero per piccoli animali domestici.<br />

La fortezza fu la prima e unica grande macchina da guerra espressamente costruita<br />

a difesa della <strong>Lunigiana</strong> dopo l’introduzione dell’artiglieria: solidi puntoni potevano<br />

respingere le cannonate, mentre una serie di caditoie consentivano di aggredire con<br />

pietre e olio bollente chi fosse riuscito ad avvicinarsi troppo sotto le sue mura.<br />

Tel. 0187-400252. Info: cultura@comune.aulla.ms.it - coopnatour@libero.it


Qualità <strong>Lunigiana</strong> 9<br />

B&B<br />

Maggioni Roberta Emma<br />

Tel.: 0187/414426 - 339/1743995<br />

V. Bettola, 9 Caprigliola<br />

Olugboye Beatrice<br />

Tel.: 0187-414028 - 333/6244418 335/5384968<br />

V. Nuova, 19 Caprigliola<br />

La Favorita<br />

Tel.: 338/6814255<br />

V. Valenza, 6/A Valenza<br />

Nel Borgo<br />

Tel.: 360/278540<br />

V. Canonica, 2 Albiano Magra<br />

Casa Rò,<br />

Tel.0187/415439 - 347/2626519<br />

V. Amola, 18 Albiano Magra<br />

Locanda Pratomedici<br />

Tel.: 0187/412005 - 347/3861973<br />

347/1352352<br />

V. Protomedici, 13 Bigliolo<br />

La Pescigola,<br />

Tel.: 0187/420877 - 328/4452619<br />

Via Pescigola, 12 Aulla<br />

Casa Barani<br />

Tel.: 347/4657930<br />

V. Sprini, 7/A Aulla<br />

n.7 posti letto.<br />

Cà di Megoto<br />

Tel.: 0187/418296 - 339/4166707<br />

loc. Olivola<br />

ALBERGHI<br />

Albergo Ristorante Pasquino<br />

Tel.: 0187/420509<br />

P.zza Mazzini, 21<br />

Ristorante e albergo con 17 posti letto e totale<br />

10 camere, 2 stelle;<br />

Demy Hotel De Micheli<br />

Tel.: 0187/408370<br />

V. Salucci, 9<br />

Ristorante albergo con 44 camere per 80 posti<br />

letto, 3 stelle;<br />

Magra Immobili srl<br />

Tel.: 0187/691288<br />

Loc. Schiado<br />

20 unità abitative<br />

per un totale di 60 posti letto<br />

GLI AGRITURISMI<br />

Byron <strong>Lunigiana</strong><br />

Tel.: 335/5384968<br />

Via Nuova, 25 Caprigliola<br />

www.byronlunigiana.com<br />

“La Selva” di Vannini Eugenio<br />

Tel.: 0187/409897<br />

“Montebello” di Benedetti Raffaella<br />

Tel.: 0187/418993 - 340/3949800<br />

Via Collina<br />

Forni Pierina e Rosaia Raffaele<br />

Tel.: 0187/418505<br />

V. Puccini<br />

Al Fienile<br />

Tel.: 0187/471302<br />

Malacosta<br />

Valle Fiorita<br />

Valenza<br />

Tel.: 0187/471325 - 338/3420148<br />

“Il Cerro” di Tomè Antonio<br />

Tel.: 0187/418407<br />

V. Bardine<br />

Dalla mensa dell’Abate<br />

sec. XII - produzione araba<br />

Agriturismo “La Casalina”<br />

Tel.: 0585/982024<br />

Gorasco di Aulla


10<br />

Qualità <strong>Lunigiana</strong><br />

GLI AGRITURISMI<br />

“Pow Wow” di Grulli Aristide<br />

Tel.: 0187/412130- 388/9770977<br />

Cavana di Bigliolo<br />

“I Grotti” di Cittadini Lorenzo<br />

Tel.:0187/409415<br />

V. Pescigola<br />

Mattellini Eva<br />

Tel.: 0187/420894<br />

Pian di Bibola<br />

Ristorante Pizzeria Il Capannone<br />

Tel.: 0187/418327<br />

Via Turati – Pallerone<br />

Ristorante la Teresina<br />

Tel.: 0187/418006<br />

Via Turati, 159 – Pallerone<br />

Locanda Il Castellano<br />

Tel.:0187/415547<br />

Caprigliola<br />

I RISTORANTI<br />

Albergo Ristorante Demy Hotel<br />

Tel.: 0187/408370<br />

Via Salucci - Aulla<br />

Self-Service Break Time<br />

Via Resistenza, 59 - Aulla<br />

Albergo Ristorante Pasquino<br />

Tel.: 0187/420509<br />

Piazza Mazzini, 22<br />

Ristorante La Tavernetta<br />

Tel.: 0187/409985<br />

Località Pian di Bibola<br />

Ristorante la Locanda di Aramis<br />

Tel.: 0187/409967<br />

Piazza Corbani - Aulla<br />

Osteria - Trattoria - Enoteca Napoleone<br />

Tel.: 0187/415526<br />

Bettola di Caprigliola<br />

Pizzeria La Bouganville 2<br />

Tel.: 0187/423017<br />

Ragnaia di Aulla<br />

Ristorante Lo Spiedo Sardo<br />

Tel.: 0187/415195<br />

Caprigliola di Aulla<br />

Pizzeria Ristorante Pusigno<br />

Via Cerri, 20 – Ragnaia<br />

Ristorante – Cantina Girardengo<br />

Tel.: 0187/409144<br />

Via Nazionale – Aulla<br />

Ristorante – Enoteca per Bacco<br />

Tel.: 0187/420637<br />

Piazza Cavour – Aulla<br />

Ristorante Paradiso<br />

Tel.: 0187/417058<br />

Via Turati – Pallerone<br />

I RISTORANTI<br />

Ristorante La Fontana<br />

Tel.: 0187/415156<br />

Via Repubblica – Albiano Magra<br />

Ristorante – Pizzeria Gatto Matto<br />

Tel.: 329/7266986<br />

Via Nazionale- Aulla


Qualità <strong>Lunigiana</strong> 11<br />

Bagnone:<br />

antica piazza mercantile<br />

“Le forre, anime terse di pii,<br />

stornellano coi passi nei portici<br />

Bagnone, dal castello arroccato<br />

t’involi sulla villa dei Quartieri<br />

e rimiri il tuo borgo ricco d’acque,<br />

che fuggono con trame d’arabeschi…”<br />

(0.B)<br />

Pochi altri borghi di <strong>Lunigiana</strong> possono<br />

conoscere la cronaca della fondazione della<br />

loro piazza mercantile, su un’ansa del<br />

torrente Bagnone, sotto l’antico borgo aggrappato<br />

al castello malaspiniano. A metà<br />

quattrocento alle quattro antiche famiglie<br />

che lì abitavano si aggiunsero artigiani e<br />

bottegai arrivati da Vico, Fornoli, Taponecco,<br />

Pontremoli, Pàstina, Merizzo, Panicale;<br />

nel 1428, da Malgrate, “venne nudo, ed ora<br />

è vestito” lo speziale Giovanni Antonio da<br />

Faye, il grande disincantato cronista della<br />

<strong>Lunigiana</strong> del “400, sepolto nella cappella<br />

castrense di Bagnone.<br />

Bagnone divenne allora una delle quattro<br />

grandi piazze mercantili della Val di Magra:<br />

il suo vivace porticato accolse venditori di<br />

primizie della campagna, mercanti del parmense,<br />

macellai, sarti, calzolai, ma anche<br />

giocatori d’azzardo e usurai.<br />

La bella chiesa parrocchiale di san Nicolò<br />

ha un prezioso organo ed una venerata<br />

reliquia della Santa Croce e con la sua<br />

imponente facciata domina quella che può<br />

definirsi una classica piazza italiana, con il<br />

palazzotto di giustizia, il comune, le scuole,<br />

il palazzo dei Cortesini; la vicina villa<br />

Quartieri è attorniata da un grande parco;


12<br />

Qualità <strong>Lunigiana</strong><br />

la piazza d’ingresso è ingentilita da un grandioso<br />

portico-monumento ai caduti in guerra<br />

e, come il restaurato teatro costruito nel<br />

ventennio ed oggi tornato a vivere, testimonia<br />

la straordinaria ultima stagione artistica<br />

degli scalpellini di <strong>Lunigiana</strong>.<br />

A Treschietto la torre di Giovan Gasparo<br />

Malaspina, a picco su un burrone, evoca<br />

questo malandrino marchese che collezionò<br />

scomuniche e condanne a morte, mentre<br />

a Jera si sente aria di vera montagna, tra<br />

castagneti ancora curati e acque pescose.<br />

A Vico e Corlaga molini ad acqua macinano<br />

ancora castagne, mentre l’archeologia ha<br />

restituito l’unica fornace postmedivale scoperta<br />

in <strong>Lunigiana</strong> che produceva testelli e<br />

stoviglie.<br />

Ma la vera sorpresa è Castiglione del Terziere,<br />

sede di capitanato fiorentino, con il<br />

suo castello-palazzo riportato in vita da Loris<br />

Jacopo Bononi, medico, poeta, scrittore<br />

che ha raccolto le più preziose memorie della<br />

<strong>Lunigiana</strong>: documenti, libri antichi, preziose<br />

prime edizioni, autografi di letterati e<br />

poeti.<br />

Qui davvero è custodita l’eredità della secolare<br />

cultura lunigianese, della schiera innumerevole<br />

di poeti, scrittori, notai, letterati,<br />

condottieri, abili politici, uomini di chiesa<br />

che vissero presso le più celebri corti italiane,<br />

che esportarono nel mondo la genialità<br />

di questa terra di confine.<br />

Alla Pieve la chiesa ricorda l’antica organizzazione<br />

ecclesiastica della diocesi di Luni,<br />

mentre da Collesino la strada conduce fino<br />

alle case dell’Apella, in quel di Licciana,<br />

terra d’origine del leggendario eroe risorgimentale<br />

Anacardi Nardi, fucilato assieme<br />

ai fratelli Bandiera.<br />

Tra i tanti antichi illustri cittadini di Bagnone,<br />

uno ha il suo monumento nella cattedrale<br />

di san Martino di Lucca: è Pietro da Noceto,<br />

che il grande papa di <strong>Lunigiana</strong> Nicolò<br />

V elesse suo ascoltato segretario.<br />

Per lui i figli vollero che Matteo Cividali<br />

scolpisse l’artistico sarcofago, posto nella<br />

cappella di sinistra del duomo, con Pietro<br />

finalmente dormiente in quella pace che<br />

cercò negli ultimi suoi anni, a Lucca, per<br />

sempre lontano dagli splendori della corte<br />

papale.<br />

La rarità della squisitezza:<br />

la cipolla di Treschietto<br />

Deliziosa, dolce, insuperabile – e rara – la cipolla<br />

di Treschietto è seminata e trapiantata nelle fertili<br />

piane dominate dai ruderi del castello Malaspina.<br />

Viene coltivata da pazienti agricoltori con antiche<br />

tecniche e accurata e gelosa tutela del seme:<br />

è irrigata con delicatezza e cura, concimata con<br />

concime naturale e allevata in un terreno con caratteristiche<br />

uniche che ne garantiscono genuinità<br />

e sapore altrove perduti.<br />

E’ un ortaggio che reca con se’ il ricordo di una<br />

tradizione antica, quella delle donne del paese che<br />

nel giorno di mercato scendevano sotto i portici<br />

di Bagnone dove le aspettavano, per acquistare<br />

le pianticelle da trapiantare, buongustai di tutta<br />

la <strong>Lunigiana</strong>.<br />

E altri buongustai le ricercano oggi, le apprezzano<br />

nelle sagre che le fanno conoscere, le distinguono,<br />

per l’etichetta che ne garantisce la provenienza.


Qualità <strong>Lunigiana</strong> 13<br />

ALBERGHI e RISTORANTI<br />

Locanda La Lina<br />

Tel.: 0187/429069<br />

Piazza Marconi<br />

5 camere<br />

Ristorante La Nuova Jera<br />

Tel.: 0187/428161<br />

Jera<br />

Trattoria Bicchierai<br />

Tel.: 0187/429077<br />

Piazza Europa<br />

Osteria Musetti<br />

Tel. 0187/429036<br />

Loc. Pastina<br />

Ristorante I Fondi<br />

Bagnone<br />

Tel.: 0187/429086<br />

GLI AGRITURISMI<br />

Azienda Cà del Sasso<br />

Tel.: 0187/428077<br />

Loc. Corvarola<br />

Cà del Vento<br />

Tel.: 347/4774507<br />

Loc. Orturano<br />

Giunaso<br />

Loc. Orturano<br />

Tel.: 0187/427019<br />

G&G<br />

loc. Cassolana<br />

Tel.: 0187/427003<br />

Fattoria del Deglio<br />

Tel.: 0187/4421322<br />

Ristorante Fornesi<br />

Tel.: 0187/429408<br />

Loc. Vico<br />

Ruzzi Francesca<br />

Tel.: 0187/429069<br />

Piazza Marconi<br />

Poggio delle Rondini<br />

Tel.: 0187/429420<br />

Loc. Mochignano<br />

B&B<br />

Archivio - museo della memoria, Bagnone<br />

L’archivio storico del comune di Bagnone<br />

raccoglie registri e filze di grande importanza<br />

per lo studio della dominazione fiorentina<br />

nell’alta Val di Magra.<br />

Un’intensa atttività di studio, restauro e microfilmatura<br />

consente oggi una facile accessibilità<br />

alle fonti per studiosi e amanti della<br />

storia locale.<br />

Tel.: O187-427828-427834


14<br />

Qualità <strong>Lunigiana</strong><br />

Casola <strong>Lunigiana</strong>:<br />

il ritrovato pan di <strong>Lunigiana</strong><br />

“Rifulge Codiponte rara pieve,<br />

lontana eco di canti campestri,<br />

d’immenso si corrusca la sua volta…”<br />

(O.B.)<br />

Casola ha origini lontanissime e le sue valli<br />

furono abitate sin dall’età del ferro.<br />

Nel IX secolo fu possedimento del vescovo<br />

di Luni e, nel 1306, dopo la pace tra il vescovo<br />

ed i Malaspina siglata da Dante Alighieri,<br />

appartenne alla grande casata di Val di Magra.<br />

Nel 1496 il popolo di Casola si affidò a<br />

Firenze e divenne importante podesteria e<br />

centro di commerci.<br />

Da Casola passava la via del Volto Santo,<br />

importante strada di pellegrinaggio e commercio<br />

testimoniata anche dai resti dell’ospedale<br />

di Tea. Una grande strada, già<br />

frequentata in epoca romana, che univa<br />

Lucca all’asse viario del fondovalle della<br />

Magra, al nodo viario di Aulla, con la sua<br />

potente abbazia di san Caprasio.<br />

Le pievi di Offiano e Codiponte custodiscono<br />

capolavori d’arte romanica: a Codiponte<br />

gli scavi archeologici hanno documentato<br />

una continuità di insediamenti dalla preistoria,<br />

alla romanità, al medioevo.<br />

La vicina pieve di san Lorenzo e soprattutto<br />

l’eremo di Minucciano, oggi in territorio<br />

lucchese, ma un tempo appartenenti alla<br />

diocesi di Luni, offrono l’opportunità di incontro<br />

con echi di spiritualità medievale.<br />

Presso l’eremo sono state rinvenute statuestele:<br />

la chiesetta fino agli anni ‘70 era custodita,<br />

per antica tradizione, da un eremita<br />

laico che viveva di carità.<br />

L’eredità di Cortesi, ultimo eremita laico, è<br />

stata oggi raccolta da altri giovani eremiti<br />

che, resi invisibili dalla solitudine della clausura,<br />

regalano tuttavia l’emozione del canto<br />

dei vespri che si eleva tra le mura della cap-


Qualità <strong>Lunigiana</strong> 15<br />

pella, dove troneggia l’immagine della Madonna del Soccorso.<br />

Il borgo di Casola, con la sua isolata torre che funge da campanile, conserva eleganti palazzotti<br />

e case che ospitarono fiorenti botteghe medievali.<br />

In uno di questi palazzi, aperto su uno scenario naturale di rara bellezza, è ospitato il museo<br />

del territorio, con testimonianze preistoriche e della tradizione del canto del maggio.<br />

Museo del territorio dell’alta valle Aulella “Augusto Cesare Ambrosi”<br />

Per visitare il museo è indispensabile prenotare<br />

presso gli uffici del comune di Casola.<br />

Nelle sale espositive è raccontata la storia della<br />

valle dell’Aulella, dalla preistoria ai giorni nostri:<br />

dall’epoca delle statue stele, al dopoguerra,<br />

quando ancora si cantava il maggio drammatico<br />

all’ombra dei castagni.<br />

Il Museo è intitolato ad uno dei protagonisti della<br />

cultura lunigianese del secolo scorso: Augusto<br />

Cesare Ambrosi, discendente di un’antica famiglia<br />

di Casola, sindaco, storico e, soprattutto,<br />

grande studioso di fama internazionale del fenomeno<br />

culturale delle Statue stele che dapprima<br />

raccolse a Casola e poi allestì nel castello del<br />

Piagnaro di Pontremoli. Tel.: 0585/90013<br />

La Marocca di Casola<br />

Dal lontano medioevo ci arriva un sorprendente<br />

pane di farina di castagna.<br />

Quando, intorno al 1450, lo speziale bagnonese<br />

Giovanni Antonio da Faye scriveva che le castagne<br />

fornivano “i due terzi del pan di Lunexana”<br />

probabilmente si riferiva a questo pane dal sapore<br />

unico, ideale per accompagnare il celeberrimo<br />

lardo di Colonnata, ma anche formaggio pecorino<br />

e miele d.o.p. della <strong>Lunigiana</strong>.<br />

Fabio Bertolucci ha ritrovato il piacere di sfornare,<br />

a Casciana di Casola impagabili pagnotte<br />

di una ventina di centimetri di diametro, frutto<br />

di un impasto composto dal 70% di farina di castagna<br />

e dal 30% di farina di grano, amalgamate<br />

con un pò d’olio extravergine di oliva. A Casola<br />

è nato un comitato per la valorizzazione della<br />

marocca (tel. 0585-949122) e Fabio Bertolucci<br />

lo trovate al 340-6899209.<br />

B&B<br />

Il Giardino di Lidia<br />

Tel.: 0585/90234 - 90397<br />

Via Carmine<br />

ALBERGHI e RISTORANTI<br />

Ristorante Il Re di Macchia<br />

loc. Capoluogo<br />

Tel.:0585/90389<br />

GLI AGRITURISMI<br />

Ostello della Gioventù<br />

Loc. Convento - Tel.: 0585/90075<br />

Agriturismo Castagnoli<br />

Loc. Ugliancaldo - Tel.: 0585/ 987030<br />

Agriturismo Bacci<br />

Loc. Reusa - Tel.: 0585/987030<br />

Agriturismo Spino Fiorito<br />

Loc. Padula - Tel.: 0585/949167<br />

Agriturismo Argigliano<br />

Loc. Argigliano - Tel.: 0585/90218


16<br />

Qualità <strong>Lunigiana</strong><br />

Comano:<br />

la dote di Berta, moglie di Ugo di Provenza<br />

“E tu Comano sull’aprico colle<br />

ti posi; la tua torre, solitaria<br />

sirena, incanta le selve, e valli...”<br />

(O.B.)<br />

Comano era chiamata la Svizzera della<br />

<strong>Lunigiana</strong> per la salubrità del clima,<br />

per il verde delle sue valli, per la vicinanza<br />

all’appennino, per la moltitudine<br />

di villeggianti che passavano le estati in<br />

confortevoli alberghi.<br />

Il clima c’è ancora, il verde anche:<br />

persino la vecchia torre del castello è<br />

tornata a vivere, restaurata assieme a<br />

parte della cinta feudale; la cucina è ancora<br />

quella della tradizione, l’ospitalità<br />

anche.<br />

Attorno al grande invaso del Lagastrello<br />

non è difficile imbattersi in cavalli al<br />

pascolo e nei faggeti che lo attorniano<br />

nascono pregiati funghi porcini.<br />

Questa è una terra antica segnata da<br />

importanti strade che dal reggiano portavano<br />

al mare: strade di commerci,<br />

di militari, di pastori con greggi che,<br />

ancora nel secolo scorso, salivano alle<br />

praterie dell’appennino.<br />

Comano si affaccia alla storia per la<br />

prima volta in un documento del 938,<br />

quando re Ugo di Provenza porta in<br />

dote alla moglie Berta il paese e il suo<br />

castello; a queste terre guardarono<br />

sempre gli Estensi, che le elessero come<br />

loro punto di partenza per l’estensione<br />

del loro dominio in <strong>Lunigiana</strong>. L’eco<br />

della gran contessa Matilde, il breve<br />

dominio di Castruccio Castracani degli<br />

Antiminelli, poi il definitivo affermarsi<br />

dei Malaspina: sono le tappe di una<br />

storia millenaria di queste valli, storia<br />

civile, ma anche religiosa.<br />

Della storia civile resta la memoria dell’incastellamento<br />

di Groppo San Pietro<br />

che nel medioevo ebbe un grande ruolo<br />

strategico ed i cui ruderi purtroppo<br />

sono stati sciaguratamente dispersi<br />

La diocesi di Luni ebbe in questo terri-


Qualità <strong>Lunigiana</strong> 17<br />

torio la pieve di Crespiano, più volte restaurata, con annessa una bella casa canonica<br />

e una importante torre campanaria, risalente al sec. XI.<br />

Al primo piano di questa torre - secondo un uso del tempo - un piccolo vano era<br />

destinato ad accogliere una cappella, di cui resta la piccola abside con la sua monofora.<br />

Probabilmente proprio all’epoca della costruzione del campanile risale una importante<br />

e rarissima epigrafe datata al 1079, oggi custodita in sagrestia.<br />

Documenti di questo tipo sono molto rari; la lapide in origine era all’esterno ed<br />

era destinata a ricordare ai posteri la grande impresa del restauro e forse della<br />

costruzione della torre campanaria, ma anche - orgogliosamente - il nome del suo<br />

autore: “Nell’anno dell’Incarnazione del Signore 1079, quando fu restaurata questa<br />

chiesa, mi fece il maestro Oto”.<br />

L’arte del lavorare la pietra sembra essere stata una prerogativa degli uomini di<br />

Comano, scalpellini, ma anche artisti: lo testimoniano il portale e gli arredi della<br />

chiesa di Comano, ma anche lo straordinario repertorio di portali, edicole votive,<br />

motivi ornamentali di Camporaghena.<br />

ALBERGHI e RISTORANTI<br />

Albergo-Ristorante Miramonti<br />

Via Roma, 51 - Tel.: 0187/484563<br />

12 camere<br />

Albergo-Ristorante Roma<br />

Via Roma, 78/88 - Tel.: 0187/484216<br />

13 camere<br />

Albergo Ristorante Elisa<br />

Via Roma,5 - Loc. La Costa<br />

Tel.: 0187/484217 - 15 camere<br />

Ristorante Galletti<br />

Loc. Crespiano - Tel.: 0187/484257<br />

Ristorante Federici<br />

Loc. Prota - Tel.: 0187/484610<br />

Ristorante La Baracca<br />

Passo del Lagastrello<br />

Tel.: 0187/484713<br />

Ristorante Chalet del Lagastrello<br />

Tel.: 0187/484706<br />

Casa Turchetti<br />

GLI AGRITURISMI<br />

Loc. Cattognano<br />

Tel.: 0187/484502<br />

La bontà del sottobosco:<br />

i Porcini della <strong>Lunigiana</strong><br />

Hanno un profumo intenso, un sapore delicato e<br />

sono da secoli il vanto e la ricchezza della montagna<br />

lunigianese: una scrittrice inglese ai primi<br />

del 900 scriveva che in nessuna cucina della <strong>Lunigiana</strong><br />

mancava un sacchetto di funghi secchi.<br />

Ai primi dell’ottocento un cronista pontremolese<br />

scriveva che i funghi secchi venivano mandati in<br />

regalo a Pisa e Firenze.<br />

B&B<br />

Cà di Chiarella<br />

Via Croce - Tel.: 335/5254139<br />

Cà del Fraro<br />

Via Castello - Tel.: 0187/484146<br />

I Chiosi<br />

Loc. Montale - Tel.: 335/5434572<br />

L’Oasi<br />

Via Castello - Tel.: 0187/484336<br />

Zedda Salvatore<br />

Cattognano - Tel.: 339/4458284<br />

Oggi la raccolta e lavorazione del fungo, così<br />

come la conservazione, sono garantiti da cooperative,<br />

aziende e negozi di alta specializzazione.


18<br />

Qualità <strong>Lunigiana</strong><br />

Filattiera: idoli di antichi liguri,<br />

fattorie romane ed echi di Bisanzio<br />

“Fra le tue croci risplendi Sorano,<br />

poseidonia mia illumini il cammino,<br />

sotto il tuo suolo cimeli di voci<br />

simili a perle di cosmo marino…” (O.B.)<br />

A Filattiera, all’ombra della più elegante e<br />

scenografica pieve della <strong>Lunigiana</strong>, i prati<br />

custodiscono tesori d’archeologia già studiati<br />

che aspettano solo di essere rimessi in luce ed<br />

illustrati nel museo che si sta allestendo e testimonierà<br />

l’ininterrotto popolamento di questa<br />

piana dalla lontana preistoria, all’epoca<br />

romana, alla presenza bizantina, alla grande<br />

stagione medievale, quando Filattiera fu la<br />

capitale dei Malaspina che scelsero come<br />

stemma lo spino fiorito.<br />

La pieve di santo Stefano, recentemente restaurata,<br />

sorse su un edificio di culto del VI<br />

secolo, nei pressi del grande vallo militare<br />

bizantino, eretto dove già i romani, tra il I e<br />

il III secolo, avevano posto una grande fattoria<br />

su quella strada che da Luni saliva verso<br />

la Pianura Padana. Ancora prima, in questo<br />

stesso luogo, i Liguri Apuani avevano allestito<br />

il loro panteon di idoli di pietra che, travolti<br />

dal cristianesimo o da culture di altre genti,<br />

finirono per diventare solo semplici pietre da<br />

costruzione o lastre tombali, come testimoniano<br />

la stele femminile ed il guerriero dell’età<br />

del ferro esposti all’interno della pieve.<br />

Il borgo che sorge sulla collina ha il tipico impianto<br />

medievale, con il castello duecentesco<br />

e le case allineate sul crinale, mentre nella<br />

parte più a sud resta, isolato, il complesso del<br />

primo insediamento medievale, con la torre e<br />

la chiesetta castrense di san Giorgio. Proprio<br />

in questa chiesa si conserva la più straordinaria<br />

epigrafe del medioevo lunigianese: ricorda<br />

le benemerenze di uno straordinario uomo


Qualità <strong>Lunigiana</strong> 19<br />

di chiesa, forse chiamato Leodgar, che convertì<br />

la gente al cristianesimo, spezzò gli idoli<br />

pagani, eresse chiese e dette pane e ristoro ai<br />

pellegrini della Via Francigena.<br />

E per i pellegrini sorse nel borgo un ospitale<br />

dedicato a san Giacomo, che ancora reca un<br />

bel bassorilievo in marmo del santo.<br />

Alla porta di sopra, il 16 gennaio, vigilia di<br />

sant’Antonio Abate, rivive l’antico rito del<br />

falò purificatore: la grande catasta di legna<br />

viene accesa subito dopo la benedizione. Un<br />

tizzone del falò viene portato nelle stalle e nei<br />

pollai, a protezione degli animali domestici,<br />

sulla cui salute vigila sant’Antonio.<br />

A poca distanza dalla pieve un antico molino<br />

ad acqua, ancora in funzione, ricorda tempi<br />

non troppo lontani quando la grande piana<br />

strappata al fiume era una fertile campagna<br />

intensamente coltivata.<br />

Nei dintorni di Filattiera nel borgo di Ponticello<br />

le case torri medievali rammentano tempi<br />

difficili quando gli uomini, con i loro raccolti,<br />

si rinchiudevano in torri abitabili che avevano<br />

la porta in alto, accessibile con scale di legno<br />

che venivano ritirate in caso di pericolo.<br />

Tra Ponticello e Caprio i nobili pontremolesi<br />

eressero eleganti ville padronali, mentre più<br />

in alto, verso l’appennino, la potente Rocca<br />

Sigillina e Serravalle controllavano importanti<br />

vie militari e commerciali verso il parmense.<br />

Sperduti tra questi monti si incontrano i ruderi<br />

di una importante piazzaforte militare<br />

altomedivale: è Montecastello, forte baluardo<br />

del VII secolo che difendeva la valle dagli invasori<br />

che si affacciavano d’oltreappennino.<br />

I musei: la pieve e il molino Giuliani<br />

Mentre nei pressi della pieve si sta allestendo il museo del<br />

territorio è proprio la pieve uno straordinario museo di se<br />

stessa, non fosse altro per la millenaria sacralità del luogo. Le<br />

murature interne ed esterne della pieve recano i segni di epoche<br />

di splendore e di periodi di decadenza, di ricostruzioni dei<br />

primi decenni del secolo scorso, quando ospitò cappelle gentilizie.<br />

Le absidi mostrano con quanta sensibilità maestranze<br />

lombarde ne abbiano saputo disegnare, con semplici piccoli<br />

ciottoli di fiume, un’elegante tessitura. Altro museo vivente<br />

è il vicino molino Giuliani, ancora funzionante ad acqua,<br />

esempio tra i più significativi dell’edilizia rurale lunigianese.<br />

Raccolta di oggetti religiosi<br />

e della civiltà contadina di Lusignana<br />

La raccolta di oggetti e attrezzi da lavoro del<br />

mondo contadino è ospitata nei locali di quelle<br />

che furono le stalle della canonica. Dedicata<br />

a Mario Nadotti, la raccolta è visitabile<br />

grazie agli attivi abitanti del paese e al lavoro<br />

dei volontari di Legambiente.<br />

E’ aperta su prenotazione e in Agosto, in occasione<br />

della festa patronale.<br />

Tel.: 0187/422598 - 455337


20<br />

Qualità <strong>Lunigiana</strong><br />

La Pantera Rosa,<br />

Scorcetoli<br />

Tel.: 0187/458333<br />

Il Fringuello<br />

Scorcetoli<br />

Tel.: 0187/458309<br />

RISTORANTI<br />

GLI AGRITURISMI<br />

La Fola<br />

Loc. Dobbiana - Tel.: 0187/855035 Fax.:<br />

0187/855158 - www.lafola.com<br />

Azienda agricola Moscatelli<br />

Loc. Molino Giuliani<br />

Tel.: 0187/458006<br />

Mori Anna<br />

Loc. Pala di Scorcetoli<br />

Tel.: 333/8020717<br />

B&B<br />

Il mulino de’ Briganti - Casa vacanza<br />

Caprio<br />

Tel.: 0187/631090 - 333/8020717<br />

www.casadebriganti.it<br />

Una rarità gastronomica:<br />

la spalla cotta<br />

Non è un salume facile da trovare, ma<br />

è una vera golosità dal sapore d’altri<br />

tempi, prodotto prevalentemente nell’alta<br />

Val di Magra. E’ ricavata dalla<br />

parte anteriore del maiale ed è conservata<br />

con il suo osso, protetta da pelle<br />

grassa o dalla vescica del maiale.<br />

Dopo una stagionatura di alcuni mesi<br />

( ma può essere conservata anche per<br />

tre anni) si libera dalla pelle e può essere<br />

consumata sia fresca che cotta.<br />

Prima della cottura è bene lasciarla<br />

una notte in acqua fredda, poi -cambiata<br />

l’acqua - si mette sul fuoco ad<br />

acqua fredda e quando comincia<br />

a bollire la si lascia cuocere per un<br />

quarto d’ora per ogni chilo di peso<br />

(alcuni suggeriscono un’ora a chilo).<br />

Rosata, speziata e leggermente salata,<br />

la spalla cotta ha un sapore antico<br />

ed è uno straordinario salume che ha<br />

bisogno di un clima particolare: come<br />

dice l’enograstronomo Salvatore Marchese<br />

la spalla è un capolavoro introvabile<br />

dove arrivano le brezze del<br />

mare, nata com’è a metà strada tra il<br />

mare e la montagna dove si affina il<br />

prosciutto di Parma.<br />

La spalla è ritenuta il salume più pregiato<br />

del maiale: la si conservava per<br />

i giorni di festa del patrono, per matrimoni<br />

e battesimi, per la trebbiatura,<br />

ma ancora più freqentemente nel<br />

passato i contadini la vendevano alla<br />

fiera di san Genesio di Filetto, il 25<br />

agosto, e con il ricavato acquistavano<br />

il maialino da allevare per l’anno<br />

nuovo.


Qualità <strong>Lunigiana</strong> 21<br />

Fivizzano:<br />

colta città fiorentina<br />

“ Placida ti distendi con respiro<br />

di sorgente dei colli tuoi all’arcata,<br />

che cerca le vestigia di carbonai,<br />

d’arcieri e di bandiere Fivizzano…” (O.B.)<br />

Nel vasto territorio del comune di Fivizzano,<br />

che da poco ha annesso la terra di Equi Terme,<br />

l’uomo ha lasciato tracce sin dalla preistoria;<br />

poi sono arrivati i romani e la grande<br />

stagione medievale di Spinetta Malaspina il<br />

Grande. Castruccio Castracani prese Fivizzano<br />

nel 1316, ma nel corso del XV secolo vi<br />

si insediò Firenze e questa terra di <strong>Lunigiana</strong>,<br />

sede di capitanato, ne respirò leggi e saperi.<br />

Carlo VIII la cinse d’assedio ed il Guicciardini<br />

scrisse che sotto le sue mura fu combattuta<br />

la prima grande e tragica guerra con in campo<br />

le artiglierie.<br />

Fivizzano è città colta: Jacopo da Fivizzano<br />

stampò, primo in Italia e tra i primi nel mondo,<br />

rarissimi incunaboli; in casa Fantoni fu<br />

ideata, nel 1802, la prima macchina da scrivere;<br />

Giovanni Fantoni, in Arcadia Labindo,<br />

fu poeta assai noto sul finire del XVIII secolo;<br />

una moltitudine di notai, medici, ecclesiastici,<br />

giuristi fivizzanesi insegnarono nelle<br />

università e furono ascoltati consiglieri presso<br />

le corti italiane. Fivizzanese è Loris Jacopo<br />

Bononi, straordinario scrittore contemporaneo,<br />

medico e poeta. A lui si deve il recupero<br />

del palazzo Fantoni, l’allestimento del Museo<br />

della Stampa, mentre nel suo ospitale castello<br />

di Castiglione del Terziere fa rivivere l’anima<br />

colta e la grande stagione culturale della<br />

<strong>Lunigiana</strong>.<br />

Di Fivizzano era Andreola, madre del grande<br />

papa Nicolò V che, in sua memoria, donò il<br />

parato - oggi al Museo del Bargello di Firenze<br />

- ricevuto dalla città di Siena in occasione del-


22<br />

Qualità <strong>Lunigiana</strong><br />

l’elevazione agli altari di san Bernardino. Nel<br />

1683 il granduca Cosimo III fece dono alla<br />

città della splendida fontana di piazza Medicea<br />

e l’altro Cosimo, nel 1540, aveva cinto<br />

Fivizzano di imponenti mura.<br />

Nel convento degli Agostiniani, oggi sede di<br />

ostello e biblioteca, si trovano importanti affreschi<br />

e, lì accanto, sui resti della chiesa di<br />

san Giovanni si sta allestendo uno spazio<br />

museale.<br />

Lo spettacolare borgo della Verrucola, col<br />

castello di Spinetta<br />

il Grande, oggi residenza<br />

dello scultore<br />

Pietro Cascella, è<br />

uno tra i più affascinanti<br />

borghi medievali.<br />

Nel suo contado la<br />

pieve di san Paolo di<br />

Vendaso, la pieve di<br />

Viano e la chiesa di Pognana, conservano un<br />

interessante repertorio di capitelli romanici.<br />

A Gragnola il sorprendente borgo, ricco di<br />

insospettabili architetture medievali, è sorvegliato<br />

dal Castel dell’Aquila, il più spettacolare<br />

e grande castello della <strong>Lunigiana</strong>, miracolosamente<br />

restaurato, rinato e reso accogliente<br />

centro di ospitalità ad opera di Gabriella Girardin,<br />

raffinata e colta castellana.<br />

Equi Terme, con le sue sorgenti sulfuree, è<br />

stazione termale tutta da scoprire. Nella tecchia<br />

vissero l’uomo primitivo e l’orso; nelle<br />

sue carsiche grotte laghetti, stalattiti e stalagmiti<br />

ricamano un magico percorso, mentre a<br />

Natale nello scenario dei suoi vicoli e lungo<br />

la strada che porta alle grotte gli abitanti fanno<br />

rivivere la poesia della nascita di Gesù.<br />

Vinca si aggrappa ai marmi delle Apuane e la<br />

bellezza del paesaggio non fa tuttavia dimenticare<br />

la feroce rappresaglia<br />

tedesca di<br />

cui furono vittime i<br />

suoi abitanti. Il suo<br />

pane cotto nel forno<br />

a legna è straordinario<br />

ed è, assieme<br />

al vino di Ceserano<br />

e di San Terenzo<br />

Monti, al pane di<br />

Po e di Signano, uno dei capisaldi del mangiar<br />

bene. Sassalbo, bianco di gessi tra cui si<br />

aprono profonde doline, si incontra, sprofondato<br />

nel verde dei castagneti, lungo la strada<br />

per il Cerreto, poco oltre l’Orto Botanico dei<br />

Frignoli e lì, nella vecchia scuola del paese,<br />

vi aspetta la porta del Parco Nazionale dell’Appennino.<br />

Il piacere della gola: pane e antico elisir<br />

Il pane è tra i prodotti più rinomati<br />

del Fivizzanese : sono<br />

a ragione celebri i pani di<br />

Vinca, Agnino, Po, Signano,<br />

cotti nei forni a legna, come<br />

la focaccia tipica del pontremolese.<br />

Nella cottura della focaccia<br />

un letto di foglie di castagno,<br />

essiccate in estate e poi fatte<br />

rinvenire prima dell’uso in acqua bollente, viene steso<br />

come isolante tra l’impasto e la base del forno. Le foglie<br />

conferiscono al pane un gradevole aroma di castagno.<br />

Il segreto di questi celebri pani di <strong>Lunigiana</strong> probabilmente,<br />

oltre che nella qualità delle farine, sta nell’uso di lievito<br />

naturale e nell’acqua pura e leggera della montagna.<br />

Un buon pranzo lunigianese non può concludersi altro<br />

che con la sinfonia di aromi e profumi<br />

dell’inimitabile antico Elisir<br />

di China prodotto dalla farmacia<br />

Clementi di Fivizzano. Il liquore<br />

ha delicate sfumature, un aroma<br />

gradevole d’altri tempi che derivano<br />

dalla sapiente e ingegnosa<br />

formula del chimico-farmacista<br />

Giuseppe Clementi che la ideò nel<br />

1884 e nel 1911 ottenne il massimo<br />

riconoscimento all’esposizione<br />

agricola di Roma.<br />

Il segreto dell’elisir è gelosamente conservato dalla famiglia<br />

Clementi, che distilla la vera radice di China in un<br />

modernissimo stabilimento e commercializza il liquore<br />

nelle farmacie e nei migliori negozi.<br />

Una curiosità: tra i tanti estimatori di questo elisir “di lunga<br />

vita” c’era l’indimenticato Indro Montanelli.


Qualità <strong>Lunigiana</strong> 23<br />

Uno scrigno di straordinari musei<br />

A Fivizzano si può parlare di una vera e propria rete di musei e raccolte che guidano<br />

alla scoperta di tesori dei beni culturali e ambientali che fanno capo ad un unico Centro<br />

Servizi per il Turismo, che è a Fivizzano, in piazza Garibaldi, tel. 0585-948258-927111-<br />

info@comune.fivizzano.ms.it<br />

Museo della stampa<br />

Ospitato da L.J.Bononi nel palazzo Fantoni. Il settecentesco palazzo e l’attiguo<br />

giardino sono di grande interesse architettonico, mentre nelle sale si conosce la<br />

grande avventura della stampa, con il genio di Jacopo da Fivizzano, le opere del<br />

Fantoni ed una affascinante esposizione di libri rari.<br />

Parco culturale delle grotte di Equi Terme<br />

In uno degli angoli più incantevoli della Toscana rivivono le testimonianze dell’ambiente<br />

preistorico, con laboratori didattici, escursioni nel ventre della montagna di<br />

marmo, nel canyon naturale del Solco, nella Tecchia e nella Buca frequentate da<br />

orsi e cacciatori dell’epoca di Neanderthal. Su prenotazione si effettua l’interessante<br />

escursione Equi-Monzone.<br />

Museo del lavoro della valle del Lucido<br />

Oggetti e macchinari di archeologia industriale legati all’escavazione del marmo,<br />

assieme alle artistiche foto d’epoca di Ilario Bessi, documentano l’attività di estrazione<br />

del marmo.<br />

Parco botanico e foresteria<br />

dei Frignoli<br />

Il vecchio vivaio della Forestale, degradante su<br />

terrazzamenti artificiali, ospita un itinerario<br />

botanico alla scoperta delle essenze rare dell’Appennino<br />

e delle Apuane.<br />

Mulino di Arlia<br />

Itinerario alle mura medicee<br />

L’itinerario attorno al borgo di Fivizzano guida<br />

alla scoperta della straordinaria e impegnativa<br />

fortificazione voluta dai Medici a difesa<br />

del loro più importante avamposto militare e<br />

amministrativo della <strong>Lunigiana</strong>.<br />

Un antico mulino, immerso nei boschi, è stato ristrutturato e riattivato a scopi didattici ed è visitabile<br />

su prenotazione.<br />

L’insieme dei musei e dei centri di documentazione del comune di Fivizzano si arricchirà, questa estate,<br />

con la presenza, nelle ex-scuole di Sassalbo, della sede del Parco Nazionale dell’Appennino.


24<br />

ALBERGHI e RISTORANTI<br />

Albergo - Ristorante Il Giardinetto<br />

Tel.: 0585/92060<br />

Via Roma, Fivizzano - 22camere<br />

Albergo - Ristorante Le Terme<br />

Tel.: 0585/97830 - Equi Terme<br />

Albergo - Ristorante Da Felice<br />

Tel.: 0585/97916 - Equi Terme<br />

Albergo - Ristorante Cà Giannino<br />

Tel.: 0585/949707- Sassalbo - 12 camere<br />

Albergo - Ristorante Da Remo<br />

Tel.: 0585/97933 - Monzone<br />

Albergo - Ristorante San Paolo<br />

Tel.: 0585/949800 - 9 camere<br />

Ristorante - Albergo La Posta<br />

Tel.: 0585/97937<br />

Equi Terme - 8 camere<br />

Albergo Ristorante Il Sicomoro<br />

Tel.: 0585/99442<br />

Cormezzano - 8 camere<br />

Albergo - Ristorante Da Giannarelli<br />

Tel.: 0585/949666<br />

Passo del Cerreto - 20 posti letto<br />

B&B<br />

Castello dell’Aquila, via del castello<br />

Gragnola, tel. e fax. 0585-99157<br />

www.castellodellaquila.it -<br />

info@castelodellaquila.it<br />

Il Baffardello, loc. Verzano, tel. 348-7839605<br />

www.bblunigiana.it - ilbaffardello@hotmail.com<br />

Muller Karsten, loc. Terenzano, tel. 0585-<br />

92585<br />

Dal Pellegrino, loc. Pognana , tel. 338-1771064<br />

Passo del Cerreto, tel. 0585-949666<br />

MG Ranch, Pieve san Paolo,<br />

tel 0585-949846-347-8792234<br />

www.mgranch.com - megranch@tiscali.it<br />

Marini, via San Giacomo, 16- loc. Terenzanotel.<br />

0585-927019<br />

Qualità <strong>Lunigiana</strong><br />

GLI AGRITURISMI<br />

Azienda Agrituristica Il Bardellino, Soliera,<br />

tel. fax- 0585-93304<br />

www.ilbardellino.it - info@ilbardellino.it<br />

Azienda Agrituristica La Praduscella, Moncigoli,<br />

tel. 0585-93271<br />

Azienda Agrituristica Il Melo,loc. San Terenzo<br />

Monti tel. 0585-982239 fax 0585-422902 –<br />

www.agriturismoilmelo.com -<br />

francesca.chinca@tiscali.it<br />

Azienda Agrituristica Il Boschetto, loc. Moncigoli,<br />

tel. 0585-93057-fax 0585-93569<br />

Podere La Piana, loc. La Piana, tel. 339-1129187<br />

www.poderelapiana.it - info@poderelapiana.it<br />

Valle degli Ulivi, loc. Valle, tel.0585-927087- fax<br />

0585-926883 - m.colonnata@tiscali.it<br />

Agricola Santa Chiara, loc. Gassano, tel. 0585-<br />

99359 - qyappel@tin.it<br />

Germalla, loc. Germalla-Monte dei Bianchi, tel.<br />

334-3430011 - www.alvecchiotino.com<br />

Borgia Gabriele, loc. Debicò, tel. fax 0585-92562<br />

www.gborgia.it - info@borgia.it<br />

Giannarelli Lucia, via Stretta - Sassalbo,<br />

tel. 0585-949722<br />

Resti, via G. Cesare, 56, loc. Antigo,<br />

tel. 0585-984066<br />

Folegnani Mario, via Carlo del Prete,<br />

loc. Fazzano, tel. e fax 0585-97462<br />

Le Chianine dei Tognoli, via Castel dell’Aquila-Gragnola,<br />

tel.3382945665<br />

www.lechianinedeitognoli.it<br />

La Casalina, via Casalina-Ceserano-Gorasco,<br />

tel.fax 0585-982024<br />

Le Lune, via Monte Fisco, 17 tel.fax 0585-<br />

949239<br />

www.agriturismolelune.it -<br />

info@agriturismolelune.it<br />

Verzanini Paola Rita, via G.Pascoli, 27,<br />

tel.fax- 0585- 99729<br />

La Fattoria del Conte , loc. Ceserano, tel.0585-<br />

982015-0187-625147<br />

Peri Paolita, loc. Escaro-Agnino, tel. 0187-412080


Qualità <strong>Lunigiana</strong> 25<br />

Fosdinovo:<br />

il guerriero ligure e la medievale cena di Natale<br />

“O <strong>Lunigiana</strong>, mia solare patria,<br />

dove d’antico vivono i tuoi borghi,<br />

e le colline ed i colli si aprono<br />

a valichi vetusti e alle vette, a impeti di tempeste<br />

modellate”<br />

(O.B.)<br />

Il suo castello è il più fotografato tra tutti quelli di <strong>Lunigiana</strong>,<br />

è proprietà dei marchesi Torrigiani-Malaspina<br />

ed è sempre visitabile.<br />

L’antico maniero del XIV secolo, a pianta quadrangolare,<br />

con torri circolari, ha subìto ampliamenti e<br />

rifacimenti, anche nell’ottocento, adattandosi a tempi<br />

di pace e alle mutate esigenze di suoi proprietari.<br />

Il castello ospita concerti, manifestazioni culturali e<br />

mostre d’arte. Tra le sue mura si narra della presenza<br />

di Dante alle corti di Malaspina, ma anche di un<br />

immancabile fantasma che ogni tanto comparirebbe<br />

nelle sue stanze.<br />

Il castello domina, con la sua possente mole, il bellissimo<br />

borgo con chiese ed oratori che conservano preziose<br />

opere d’arte: tra tutte, nella chiesa di san Remigio,<br />

il sepolcro in marmo di Galeotto Malaspina.<br />

Nei vicoli del borgo respiri aria di terra di confine,<br />

sospeso com’ è tra le brezze che arrivano dal mare e<br />

i venti della montagna.<br />

Nella piana di Fosdinovo la villa Malaspina di Caniparola<br />

(oggi proprietà Zuccarino) ha un bel parco con<br />

giardino all’italiana che conduce all’ elegante loggiato<br />

d’ingresso, mentre il grande salone di rappresentanza,<br />

affrescato, conserva il palco per le feste.<br />

Nei pressi di Fosdinovo, da Pulica, ci arrivano le più<br />

preziose testimonianze della vita dei guerrieri liguriapuani,<br />

ma anche la più antica descrizione della cena<br />

del Natale.<br />

Il guerriero dell’età del ferro, di cui è stata ritrovata la<br />

tomba nei pressi di Pulica, recava con sé uno straordinario<br />

corredo funebre: un elmo di bronzo di produzione<br />

etrusca con grandi corna falcate, forse bottino<br />

di guerra sottratto ad un guerriero celtico, una spada,<br />

una lancia ed i vasi contenenti le sue ceneri, raccolte


26<br />

Qualità <strong>Lunigiana</strong><br />

dopo la cremazione, secondo l’uso funebre degli antichi<br />

liguri.<br />

Le sue armi richiamano quelle delle statue-stele, raccontano<br />

di scambi non sempre pacifici con il mondo<br />

celtico.<br />

Nella notte della vigilia di Natale del 1388, Giovanni<br />

Manzini da Motta (Fivizzano) scrive ad un marchese<br />

Malaspina di Fosdinovo:<br />

“Entrammo in Pulica…fummo ospitati da un certo<br />

Branchino, nativo del paese. Già tutti i bambini schiamazzavano<br />

e i vicini, vecchi e anziani, giovani e ragazzi,<br />

si rallegravano nel preparare il fuoco. Presso il lato<br />

destro della porta v’era un tronco d’albero d’olivo con<br />

alcune fascine di rami verdeggianti.<br />

E, secondo il costume degli avi, il padre di famiglia prende<br />

il tronco e gli altri intorno si danno da fare…invocano,<br />

pregano, preparano agnelli e porcelli…e poi anche<br />

i ragazzi maschi bevono in compagnia…Non chiedono<br />

regni, non ricchezze, o beni di sorta, ma solamente agnelli<br />

e porcelli…,poi ricreati dal vino visitammo i tuguri dei<br />

vicini…ci veniva servito da bere in un recipiente di legno<br />

scuro, ma pulito. Ci sedemmo a tavola, dove c’era un<br />

pane enorme, il padrone lo taglia a fette e serve al ceppo<br />

che brucia la prima porzione.<br />

La moglie, naturalmente bruna e senza trucco, serviva<br />

lasagne con noci e pan grattato e rape cotte sotto la brace.<br />

Infine mangiammo castagne, dolci frutte e ci sedemmo di<br />

nuovo sulla panca di pietra per la veglia...”<br />

I vini dei colli di Luni<br />

Sulle colline che guardano il mare e sovrastano la<br />

vasta piana dove sorse in antico quella “splendida<br />

Civitas” che fu la città di Luni, la vite è da sempre<br />

fonte di ricchezza e dispensatrice di piaceri.<br />

Gli storici dell’antica Roma parlano con entusiasmo<br />

dei vini di Luni e come dar loro torto quando<br />

si pensa ai nettari di quell’ampia corona di colline<br />

che dal mare delle Cinque Terre arriva nelle terre<br />

del Candia, ai piedi dei marmi delle Apuane <br />

I vini della D.O.C. dei colli di Luni sono assai versatili:<br />

trovi ottimi rossi prodotti con vitigni di sangiovese,<br />

lanaiolo, pollera, ciliegiolo, da abbinare a<br />

minestroni, carni grigliate, formaggi semiduri.<br />

I bianchi che danno i vitigni di vermentino e trebbiano<br />

sono ottimi con antipasti di mare, mesciua,<br />

baccalà.<br />

Il celeberrimo vermentino, prodotto con il 90% di<br />

quel vitigno, si sposa divinamente con ogni tipo di<br />

pescato.<br />

Il Museo audiovisivo della Resistenza<br />

delle Province di Massa-<br />

Carrara e della Spezia<br />

Via della Prade, 12 – Fosdinovo<br />

tel. 0187-680014/ 764821<br />

info@museodellaresistenza.it<br />

Una grande e moderna installazione multimediale fa<br />

rivivere le pagine gloriose e drammatiche della Resistenza,<br />

vissute dalle popolazioni delle due province<br />

decorate di Medaglia d’Oro al Valor Militare.<br />

Attraverso fotografie, documenti d’epoca e, soprattutto,<br />

emozionanti testimonianze dei protagonisti della<br />

lotta di liberazione, i visitatori possono scegliere vari<br />

percorsi didattici di approfondimento sui temi della<br />

lotta partigiana e della costruzione dell’Italia democratica<br />

e repubblicana.<br />

B&B<br />

B&B Gli Ulivi - Loc. Carignano<br />

Tel.: 0187/628515<br />

ristorantegliulivi@virgilio.it<br />

Dell’Amico Renzo - Via Montecchio 16<br />

Fosdinovo di Bianchi Lidia - Via Montecarboli,<br />

12 - Tel.:0187/68465 - www.fosdinovo.bb.itfabb.al@tin.it<br />

Il Girasole, via Gignola,3 Tel.:329/4238327<br />

- casemoni@libero.it<br />

Le Rose di Preali Carla - Via Prato 1, Tel.:<br />

0187/68881<br />

Pickwick House - Via Montecarboli, 11, Tel.:<br />

0187/68700 - 338/5242458<br />

www.pickhouse.it - info@pickhouse.it<br />

Podere dell’Angelo - Via Gignola,42<br />

Tel.: 349/1669577- 333/1281244<br />

www.poderedellangelo.it<br />

podere.angelo@tiscali.it<br />

Rossi Ciampolini - Via Montecarboli, 31 - Tel.:<br />

0187/68212<br />

In Armonia - Via dei Pini, 27 - Giucano Tel.:<br />

333/4769050<br />

abiolavanello@hotmail.com<br />

La Canonica, via Borgo di Sopra, 5- Giucano,<br />

tel. 0187-68366- 335-5617961<br />

abdes@luna.it


Qualità <strong>Lunigiana</strong> 27<br />

B&B<br />

Casa Virgilio, via Boccognano,5 Gula - Tel.<br />

0187/68927-338-3772268<br />

casavirgilio2000@yahoo.it<br />

Traverso Cinzia, via Olmo18-Posterla - Tel.:<br />

0187-670985<br />

A Casa di Marilù, via san Rocco, 32 - Pulica<br />

Tel.: 0187/68218 - 338/9166914 - egy01@libero.<br />

it<br />

Gioenda, via san Rocco, 35 - Pulica - Tel.:<br />

0187/68545- 329-5687846 www.bedandbreakfastgioenda.it<br />

info@bedandbreakfastgio<br />

enda.it<br />

ALBERGHI e RISTORANTI<br />

Azienda Barbero - Loc. Fravizzola, Tel.:<br />

0187/68410 - 8 posti letto<br />

Ristorante Il Cucco - Tel.: 187/68097<br />

Ristorante Emili - Loc. Giucano<br />

Tel.: 0187/68835<br />

Ristorante Il Faro - Loc. Giucano, Tel.:<br />

0187/628228<br />

Ristorante Il Selvatico - Caniparola, Tel.:<br />

0187/673178<br />

Ristorante Da Luigi - Tendola<br />

Tel.: 0187/ 680970<br />

Ristorante Pizzeria Coco Pizza, Tel.: 0187/693248<br />

Ristorante Gli Ulivi - Loc. Carignano - Tel.:<br />

0187/628515<br />

Ristorante Da Flavio - Loc. Pulica Tel.: 0187/<br />

68890<br />

Ristorante - focacceria Da Francesco - Via Aurelia<br />

- Caniparola<br />

Tel.: 0187/693151<br />

Pizzeria Cà del Bosco - Via Prate<br />

Tel.: 0187/68237<br />

Ristorante La Sosta - Via Boccognano -<br />

Tel.:0187/68979<br />

Ristorante La Pietra - Via Malaspina, Caniparola<br />

Tel.: 0187/693024<br />

Ristorante Le Pianazze - Loc. Canepari - Tel.:<br />

0187/628141<br />

ALBERGHI e RISTORANTI<br />

Ristorante La Francesina - Via Cucco - Tel.:<br />

0187/68922<br />

Ristorante La Papessa - Via Aurelia Caniparola<br />

- Tel.: 0187/ 670503<br />

Pizzeria La Madia - Via Malaspina loc. Caniparola<br />

- Tel.: 0187/670402<br />

Pizzeria Il Genio - Via Aurelia - Caniparola - Tel.:<br />

0187/675455<br />

Ristorante Al Falco - Loc. Piana di Coppino - Tel.:<br />

0187/680064<br />

Ristorante Da Riccà - loc. Carignano - Tel.:<br />

0187/628174<br />

GLI AGRITURISMI<br />

Agriturismo Agriluna, via Porredo, 2 loc. Belvedere<br />

- Tel.: 0187/680050 fax-0187-680377 www.<br />

agriluna.it info@agriluna.it<br />

Azienda Agrituristica Canniccio, via Pilastri 22<br />

- Tel.: 0187/675212<br />

La Maestà, loc. Giucano - Tel. 0187/68217<br />

lamaesta@libero.it<br />

Il borgo della Colomba - Via Colomba 16 - Tel.:<br />

0187/628152 - www.ilborgodellacolomba.com<br />

cricri9@virgilio.it<br />

Cà d’Moreto - Via Canepari, 45 - Tel.:<br />

0187/628016 - 338/8957538<br />

www.cadelmoreto.com<br />

Il Borghetto - Via Paghezzana 12 -<br />

Tel.: 0187/68626 www.lunigiana.net<br />

borghetto@lunigiana.net<br />

Wilif di Gregorini Ironia - Via Canepari, 49<br />

Tel.: 0187- 628162<br />

Fravizzola, loc. Caniparola<br />

Tel.: 0187/68410<br />

Poggio Aurora - Via Boccognano, 3<br />

Tel.: 0187/68732


28<br />

Qualità <strong>Lunigiana</strong><br />

Licciana Nardi:<br />

terra d’eroi, castelli e antichi sapori<br />

“Licciana, fra le cime ti ripari<br />

memore delle gesta di quel Nardi:<br />

rinfocolò ogni ardore di patria,<br />

alla tua gente riportò fulgore” (O.B)<br />

Piccola culla di eroi: così è stata definita<br />

Licciana per il martire risorgimentale<br />

Anacarsi Nardi, fucilato con i fratelli<br />

Bandiera nel vallone di Rovito nel 1844<br />

e per il leggendario Alceste De Ambris,<br />

sindacalista che guidò il primo sciopero<br />

agrario di Parma.<br />

I suoi deliziosi borghi sono dominati da<br />

castelli in gran parte ben conservati:<br />

quello di Monti è ancora proprietà dei<br />

Malaspina; abitata è anche la forte rocca<br />

della Bastia, dove visse la bellissima e<br />

fascinosa Annetta Malaspina da Mulazzo,<br />

che stregò il Monti ed il Frugoni e fu<br />

rivale della Pompadour alla corte del re<br />

di Francia.<br />

A Licciana capoluogo il castello ha<br />

l’aspetto di un elegante e severo palazzo<br />

a guardia del borgo allineato su un asse<br />

centrale fiancheggiato da belle case che<br />

in autunno aprono gli scantinati dove rivivono<br />

osterie, cucine, negozi di prodotti<br />

dell’artigianato e dell’agricoltura per un<br />

grande fine settimana dedicato alla castagna,<br />

regina dei boschi lunigianesi.<br />

A Panicale il santuario della Madonna di<br />

Loreto, ricorda gli aviatori mentre il bel<br />

palazzo Medici, con le sue eleganti bifore,<br />

ricorda fasti lontani.<br />

Risalendo l’antica via di Linari, dopo Ripola<br />

e Varano (nella chiesa trovate un<br />

trittico del Puccinelli di grande bellezza),<br />

Tavernelle ricorda nel nome la sua funzione<br />

viaria, con osterie, ricoveri, una


Qualità <strong>Lunigiana</strong> 29<br />

casa-torre, botteghe di artigiani che non<br />

ci sono più, ma hanno lasciato incise nei<br />

portali delle case le insegne dei loro mestieri.<br />

Una deviazione porta in uno dei posti più<br />

isolati e splendidi delle propaggini appenniniche:<br />

l’Apella dei Nardi, nella cui casa<br />

sorgerà un museo loro dedicato.<br />

Più in alto, nei pressi del passo del Lagastrello,<br />

un cumulo di pietre è quel che<br />

resta della grande e potente abbazia benedettina<br />

al cui abate si rivolgevano agli<br />

inizi del 1300 importanti ecclesiastici,<br />

supplicandolo di prendersi cura dell’ultimo<br />

monaco di san Caprasio, ridotto all’indigenza.<br />

A Pontebosio un castello e un castelletto<br />

disegnano un suggestivo paesaggio storico,<br />

uniti come sono da un ponte medievale<br />

che supera il Taverone.<br />

Sull’abitato di Monti, dedicata a santa<br />

Maria Assunta come l’antica cattedrale<br />

di Luni, vigila l’antica Pieve di Venelia,<br />

toponimo che evoca la continuità con antichi<br />

culti certamente non improbabili,<br />

visto che nella sottostante piana è stata<br />

trovata una statua-stele.<br />

A Terrarossa il colle del Masero nasconde<br />

in una casa rurale i resti dell’insediamento<br />

bizantino dell’antica Rubra, ricordata<br />

negli itinerari bizantini, mentre<br />

nel piano Fabrizio Malaspina eresse, tra<br />

XVI e XVII secolo, il suo castello con<br />

un’impronta gentilizia, ma senza rinunciare<br />

ai massicci puntoni laterali, adatti<br />

a resistere alle artiglierie. Nel castello si<br />

allevò, con metodi innovativi, il baco da<br />

seta; il suo marchese fu l’autore del celebre<br />

fortunato primo libro dedicato alle<br />

delizie del cioccolato.<br />

Forse anche per questi motivi il castello<br />

non poteva che rinascere col destino di<br />

vivace centro di promozione e innovazione<br />

delle produzioni agricole: restaurato<br />

da poco sta diventando sede di importanti<br />

appuntamenti che valorizzano i prodotti<br />

dell’agricoltura lunigianese, ospitando<br />

la rassegna Olea Lunae, dedicata ai produttori<br />

d’olio della vallata; nel castello<br />

hanno sede il comitato per la valorizzazione<br />

della farina di castagna, un punto<br />

di informazione turistica, una foresteria<br />

che accoglie i pellegrini della Via Francigena.<br />

Qui, nel salone di rappresentanza, ogni<br />

anno si premiano le migliori tesi di laurea<br />

dedicate al territorio della <strong>Lunigiana</strong> Storica<br />

e tra non molto si combinerà anche<br />

il matrimonio tra la cultura ed il mangiar<br />

bene, non appena saranno ultimati i lavori<br />

per l’esposizione, vendita e assaggio dei<br />

prodotti tipici della <strong>Lunigiana</strong>.<br />

L’olio extra vergine d’oliva:<br />

lo smeraldo della <strong>Lunigiana</strong><br />

In <strong>Lunigiana</strong>, nei versanti esposti al sole, l’ulivo<br />

cresce in condizioni estreme e proprio per questa<br />

fatica della natura l’olio che se ne ricava è di ottima<br />

qualità ed ha la caratteristica di esaltare, senza dominarli,<br />

i sapori delle pietanze.<br />

L’olio di <strong>Lunigiana</strong> è una produzione che di anno in<br />

anno cresce e trova la vetrina ideale nel castello di<br />

Terrarossa, dove gareggiano produttori accorti che<br />

utilizzano moderni metodi di spremitura per olive<br />

di pregiate varietà di nome Frantoio, Leccina, Moraiolo.<br />

Le aziende che imbottigliano olio di <strong>Lunigiana</strong> non<br />

conoscono problemi di mercato: esperti assaggiatori<br />

e gastronomi celebrano i profumi ed il sapore di<br />

un olio che è insuperabile condimento di testaroli,<br />

cipolle di Treschietto in pinzimonio e lasagne bastarde<br />

di castagna.


30<br />

ALBERGHI e RISTORANTI<br />

Ristorante La Colombera, Tavernelle, tel.<br />

0187-425038<br />

Ristorante Il Capriolo, loc. Tavernelle, tel.<br />

0187-425051<br />

Ristorante Pizzeria Paolo e Marina, Terrarossa,<br />

tel. 0187- 409022<br />

Ristorante La Quercia, loc. Masero, Terrarossa,<br />

tel.0187-422597<br />

Ristorante Venelia, loc. Monti, tel. 0187-<br />

472106<br />

Osteria Boccon Divino, loc. Pontebosio, tel.<br />

0187-471017<br />

La Locanda del Grillo, loc. Costamala, tel.<br />

0187-420128<br />

Ristorante Pizzeria Beatrice, loc. Monti, tel.<br />

0187-471518<br />

Pizzeria La Lanterna, loc. Masero, tel. 0187-<br />

408002<br />

Pizzeria Serena, loc. Monti, tel. 0187-471193<br />

Pizzeria Le Nuvole, loc. Ponterotto<br />

Ristorante Pizzeria Lo Scricciolo, loc. Monti<br />

Pizzeria Excalibur, loc. Monti<br />

GLI AGRITURISMI<br />

Agriturismo Montagna Verde, loc. Apella-la<br />

Torre, tel. 0187-421203<br />

Azienda Castel del Piano, via Piano-Licciana ,<br />

tel. 0187-475533<br />

Azienda Agricola Il picchio verde, Monti, tel.<br />

0187-471365<br />

Agriturismo Il Poderetto, loc. Pontebosio, tel.<br />

0187-471908<br />

Borgo Antico, loc. Apella, tel. 0187-421203<br />

Donati Ivana, Cà Rossano, tel. 349-6438594<br />

Capineri Iliana, loc. Campocontro , tel. 0187-<br />

474112<br />

Duranti Alberto, loc. Costamala, tel. 0187-<br />

420431<br />

Qualità <strong>Lunigiana</strong><br />

B&B<br />

Green Dream, via del Borgo- Tavernelle, tel.<br />

338-4245999<br />

B&B Borgocaldo di Marianelli, via Panicale 3,<br />

tel. 0187-475006-334-2565175<br />

www.borgocaldo.com - borgocaldo@libero.it<br />

Bocca del Castello, Castello Malaspina,<br />

piazza Municipio, tel. 0187-475526-fax 0187-<br />

45991- brunellaviani@libero.it<br />

Casa dell’Angelo, via Cuccarello, 3, tel. 0187-<br />

475002-335-5221948- fax 0187-1987026<br />

Casa delle Robinie di D’Anna, loc. Pontebosio,<br />

44- tel. 349-6412242<br />

www.casadellerobinie.it -<br />

info@casadellerobinie.it<br />

Casa Vallini, via Montebello, 46, tel. 0187-<br />

474213-fax 0187-495075<br />

casavallini@bblunigiana.it<br />

Cinthia Ann Marcellino, via Ceria 8, tel. 0187-<br />

471241-335-5886660<br />

www.marcellinoville.com -<br />

marcellinoville@libero.it<br />

De Caro Olimpia, via Borgo 92, tel. 0187-<br />

471580-fax 0187-472977<br />

olimpiadecaro@supereva.it<br />

La Casa del Gatto Silvestro, loc. Cuccarello,<br />

tel. 0187-475066- 328-8288566-340-2378857<br />

La Vecchia Loggia, loc. Pontebosio 19, tel.<br />

0187-471249-320-6136611<br />

www.lavecchialoggia.com - lavecchialoggia@b<br />

blunigiana.it<br />

Smith Wendy Joy, via Borgo 110, tel. 0187-<br />

425114<br />

Bonatti Paolo, via Paesi Bassi 54-Masero,<br />

tel.0187-421869-339-5621411<br />

Fiori Mario, Pontebosio, tel.0187-471249<br />

Caleffi Silvio, via Borgo-Tavernelle, tel. 0187-<br />

425111<br />

Green House, via Tavernelle


Qualità <strong>Lunigiana</strong> 31<br />

Mulazzo:<br />

la grande saga del premio Bancarella e<br />

dell’ultimo grande navigatore italiano<br />

“Canta l’erma severa a Mulazzo<br />

e Giovagallo turbini e tormenti,<br />

ma ti placasti allo staglio d’Apuane,<br />

Sommo, che il genio vedesti d’ Assisi…”<br />

(0.B.)<br />

Non tutti lo sanno, ma è Mulazzo e<br />

non Pontremoli la terra dove è nata la<br />

grande saga dei librai del Premio Bancarella:<br />

da Parana e Montereggio sono<br />

partiti i Fogola, i Maucci, i Bertoni, i<br />

Lazzarelli, i Giovannacci, i Tarantola,<br />

oggi straordinari librai ed editori nelle<br />

città di mezza Italia, ieri venditori ambulanti<br />

di mercerie e pietre per affilare<br />

le falci tra cui nascondevano, passando<br />

di stato in stato, libri proibiti dal potere.<br />

Da Montereggio, dove strade e piazze<br />

ricordano i grandi dell’editoria italiana,<br />

è partito per la Cina San Francesco Fogola,<br />

vescovo e martire là trucidato agli<br />

inizi del novecento; a Montereggio tornano<br />

i discendenti degli antichi librai per<br />

le importanti rassegne estive dedicate al<br />

libro che si tengono nella chiesa fortificata<br />

di sant’Apollinare, ma anche, il primo<br />

maggio, per cantare di casa in casa<br />

l’antico saluto alla primavera. Poco lontano,<br />

alto sul crinale, il santuario della<br />

Madonna del Monte ricorda antichi culti<br />

longobardi delle vette, legami con l’abbazia<br />

ligure di Borzone, la miracolosa<br />

apparizione della Vergine a rassicurare<br />

un uomo del genovesato ingiustamente<br />

accusato di omicidio.<br />

Mulazzo capoluogo fu potente capitale<br />

dei Malaspina dello spino secco e al<br />

grande casato è dedicato un importante<br />

centro di documentazione dove si scopre<br />

l’avventura umana e scientifica di<br />

Alessandro, ultimo di grandi navigatori<br />

al servizio della Spagna, finito in carcere<br />

come Colombo, tornato a morire a<br />

Pontremoli nel 1810. Sulla sommità del<br />

colle l’antica torre medievale, a cui volge<br />

lo sguardo la statua di Dante opera<br />

di Arturo Dazzi, è legata alla memoria<br />

dell’ospitalità data al poeta, cantata da<br />

Carducci e da Ceccardo Roccatagliata<br />

Ceccardi, e ricordata dal Centro Studi<br />

Danteschi nella casa torre che “uno stelo<br />

di bifora consola”.


32<br />

Qualità <strong>Lunigiana</strong><br />

Gli archi medievali di un acquedotto<br />

che portava acqua corrente nel castello<br />

ricordano sorgenti di acque leggere che<br />

ancora dissetano nel vicino monumentale<br />

lavatoio della comunità.<br />

Nel silenzio di un pianoro, vicino alla<br />

strada che porta a Groppoli-Gavedo, la<br />

chiesa cimiteriale di san Martino, recentemente<br />

salvata dalla rovina, sorprende<br />

per l’eleganza dei suoi capitelli in arenaria,<br />

ma conserva il mistero della sua<br />

vera origine e funzione.<br />

A Gavedo di Groppoli il più famoso cartografo<br />

del settecento, Matteo Vinzoni,<br />

si è cimentato con l’arte dell’architettura:<br />

ha progettato - su commissione dei<br />

Brignole-Sale di Genova - la chiesa dei<br />

santi Lorenzo e Donnino; ha ridisegnato<br />

l’architettura del castello, oggi in restauro<br />

per opera di Loris Jacopo Bononi,<br />

mecenate e scrittore; ha disegnato il<br />

recinto del grande palazzo marchionale<br />

costruito nei primi decenni del 1600 su<br />

progetto dell’architetto genovese Bianchi.<br />

Narrano, le leggende dei vecchi del<br />

paese, che a capodanno da quel palazzo<br />

la marchesa Brignole-Sale guardasse in<br />

fondo alla valle i suoi 18 poderi e traesse<br />

auspici per i raccolti della nuova stagione,<br />

ma anche che potesse vedere, grazie<br />

alla scenografica prospettiva progettata<br />

dal Vinzoni, il prete celebrante la messa<br />

in quella chiesa in cui l’Addolorata veste<br />

ancora i suoi abiti. Più sotto, nella piana<br />

di Groppoli, l’oratorio di san Benedetto,<br />

antica fondazione monastica dei benedettini<br />

di Leno, già ricordata nel 1077,<br />

è un rudere non privo di fascino, anche<br />

per la recente restituzione di una statua<br />

stele. Ed è proprio a Groppoli che è<br />

stata fatta la più straordinaria scoperta<br />

archeologica di statue-stele degli ultimi<br />

decenni: sette sculture nascoste, non si<br />

sa da chi e in che epoca, in una profonda<br />

buca. Castevoli e Lusuolo riservano altri<br />

incontri con il medioevo: il maestoso<br />

castello di Castevoli, immerso in un paesaggio<br />

storico di indubbio fascino, ospita<br />

l’atelier dello scultore e pittore Loris<br />

Nelson Ricci, mentre a Lusuolo, in posizione<br />

dominante sui guadi della Magra e<br />

sulle strade medievali, il castello accoglie<br />

il Museo dell’Emigrazione delle genti di<br />

Toscana. In località Pieve la millenaria<br />

pieve di san Martino, che pende come la<br />

torre di Pisa, conserva un antichissimo<br />

fonte battesimale in macigno.<br />

Le lasagne bastarde della<br />

<strong>Lunigiana</strong><br />

Quando ai lunigianesi si chiede a quale<br />

regione d’Italia appartengono, è facile<br />

sentirsi rispondere “siamo un po’ bastardi”,<br />

per dire che sono un popolo a<br />

se’, “mescolato”, un po’ ligure, un po’<br />

toscano, un po’ emiliano.<br />

Proprio come le lasagne bastarde, suprema<br />

delizia che mescola farine di grano e<br />

castagna in percentuali che variano a seconda<br />

dei tempi di conservazione e delle<br />

capacità di spianare della massaia.<br />

Quelle prodotte artigianalmente vogliono<br />

una percentuale di farina di castagne<br />

che non supera il 25-30%; per quelle da<br />

consumare in giornata la percentuale è<br />

al 50%.<br />

La sfoglia sottile è tagliata a quadri, cotta<br />

in acqua salata e poi condita con olio<br />

extra vergine d’oliva e parmigiano, oppure<br />

con un delicato sugo di porri.


Qualità <strong>Lunigiana</strong> 33<br />

Centro di documentazione Alessandro Malaspina<br />

Nel palazzo di casa Malaspina, con un nuovissimo ed efficace allestimento, è raccontata<br />

la geniale avventura di Alessandro Malaspina (1754-1810), grande navigatore<br />

protagonista di un viaggio attorno al mondo, della scoperta di nuove terre, autore<br />

di missioni scientifiche studiate in mezzo mondo. Il centro custodisce l’archivio domestico<br />

dei Malaspina ed una biblioteca che raccoglie tutta la bibliografia mondiale<br />

sulle imprese di Alessandro. Tel.: 0187/439712<br />

Museo dell’emigrazione della gente di Toscana<br />

Nel grande castello di Lusuolo che domina il borgo medievale e la via Francigena<br />

una rassegna fotografica documenta il lavoro e la genialità toscana portata dagli<br />

emigranti in tutto il mondo.<br />

Sono raccontate storie di anonimi lavoratori, di donne e bambini, ma anche di emigranti<br />

che han fatto fortuna nelle Americhe e in Inghilterra, dopo l’avventura degli<br />

imbarchi nei porti di Genova e Livorno.<br />

Accanto alle foto trovano posto gli oggetti dell’emigrante: i bauli, la cassetta dell’ambulante,<br />

la bicicletta-negozio degli ambulanti venditori di biancheria in “barsana”<br />

(nella pianura padana) ed oggetti riportati in patria dai luoghi di lavoro. Tel.:<br />

0187/850559 - info@museogenteditoscana.it


34<br />

Qualità <strong>Lunigiana</strong><br />

ALBERGHI e RISTORANTI<br />

Albergo Ristorante El Caracol<br />

Via Pineta - Mulazzo<br />

Tel.: 0187/439707 - 439485<br />

8 camere<br />

Pizzeria All’isola felice<br />

Via Roma - Mulazzo - Tel.: 0187/439418<br />

Park Hotel La Pineta - Ristorante da Giovanni<br />

- Cravilla di Groppoli<br />

Tel.: 0187/850013<br />

35 camere<br />

Albergo Ristorante Gerla’ Oro<br />

Montereggio - Tel.: 0187/839316<br />

12 camere<br />

Ristorante Da Abramo<br />

Ponte Teglia - Tel.: 0187/439656<br />

Hotel - Ristorante Rustichello<br />

Crocetta - Madonna del Monte<br />

Tel.: 0187/439759 - 8 camere<br />

Ristorante Villa Brignole<br />

Groppoli - Gavedo<br />

Tel.: 0187/850190<br />

Ristorante Pizzeria Manhattan<br />

Arpiola - Tel.: 0187/439900<br />

Ristorante dalla Elide - Pieve di Castevoli<br />

Tel.: 0187/850062<br />

Ristorante Capetta - Canossa<br />

Tel.: 0187/850063<br />

Pizzeria La Lucciola<br />

Ponte Magra - Tel.: 0187/850076<br />

GLI AGRITURISMI<br />

Azienda Agrituristica Coriana<br />

Via Coriana<br />

Tel.: 0187/830189<br />

Azienda Agrituristica Cà di Rossi<br />

loc. Busatica<br />

Tel.: 0187/439936<br />

Azienda Agrituristica Cà del Bosco<br />

Arpiola<br />

Tel.: 0187/439610<br />

Azienda Agrituristica Il Cargedo<br />

Campoli<br />

Tel.: 0187-450510<br />

Azienda Agricola Saudon<br />

Pozzo - Madonna del Monte<br />

Tel.: 0187/437539<br />

Azienda Agricola Il Posticcio Eremo di San<br />

Matteo - Lusuolo<br />

Tel.: 0187/493144 - 337-258399<br />

B&B<br />

Il Casale al Lavaggio - Via Lavaggio<br />

Groppoli - Tel.:0187/850554 - 333/4624890<br />

www.casalelavaggio.it / info@casalelavaggio.it<br />

Terraluna, Barcola - Montereggio<br />

Tel.: 338/9291527<br />

La Locanda del Marchese - San Benedetto<br />

Tel.: 0187/850562<br />

Il Cantuccio - Strada Teglia - Busatica<br />

Tel.: 0187/439654<br />

Antico Borgo di Lusuolo - Lusuolo<br />

Tel.: 0187/493174<br />

La Torre di Dante, Mulazzo<br />

Tel.: 0187/831443<br />

Monti di Luni - Loc. Casa di Loia<br />

Tel.: 0187/839256


Qualità <strong>Lunigiana</strong> 35<br />

Podenzana:<br />

il regno dei panigacci<br />

“Dalle tue sfere castello t’imponi<br />

e ti apri alla vallata dai balconi:<br />

a Podenzana tua, limpida luce”.<br />

(O.B.)<br />

E’ l’indiscussa capitale di quell’antico cibo<br />

che è il panigaccio, tanto povero un tempo,<br />

quanto ricercato ai giorni nostri.<br />

Un sapiente artigiano del luogo prepara ancora<br />

i testelli di argilla che servono per la cottura<br />

del panigaccio e sono documentati negli<br />

scavi archeologici già prima dell’anno mille.<br />

Il suo territorio fu abitato fin dalla preistoria:<br />

nella località di Genicciola è stata rintracciata<br />

una necropoli ligure del III-I secolo a.C.<br />

i cui preziosi materiali sono conservati nei<br />

musei di Reggio Emilia e della Spezia.<br />

Nell’anno 884 il marchese Adalberto di Toscana<br />

legò alla fondazione dell’Abbazia di<br />

Aulla un bosco di nome Gaggio (toponimo di<br />

origine longobarda) dove sorse, in posizione<br />

panoramica, uno tra i più celebri santuari<br />

mariani della <strong>Lunigiana</strong>, meta, il 5 agosto, di<br />

folle di pellegrini.<br />

Il santuario del Gaggio sorse dapprima come<br />

edicola eretta sul luogo dell’apparizione della<br />

Madonna ad un eretico boscaiolo che, bestemmiando,<br />

stava tagliando una pianta di<br />

castagno.<br />

La conversione dell’eretico ed i prodigi che si<br />

verificarono attorno al castagno dell’apparizione<br />

furono all’origine della costruzione di<br />

una piccola cappella che inglobò nell’altare il<br />

castagno su cui era apparsa Maria.<br />

La circostanza fu per secoli ritenuta una pia<br />

leggenda, ma negli anni ‘20 del secolo scorso<br />

il vescovo di Massa volle cercare il castagno<br />

del miracolo: lo trovò murato all’interno<br />

dell’altare e subito i pellegrini presero ad<br />

asportarne frammenti, da conservare come<br />

preziosa reliquia. Oggi quel che resta del castagno<br />

è saggiamente protetto con un vetro<br />

che ne impedisce l’asportazione.<br />

Nei pressi del santuario il castello Malaspina,<br />

interamente ricostruito negli anni ’60 del<br />

secolo scorso, domina il corso della Magra<br />

e nella cappella marchionale conserva un


36<br />

Qualità <strong>Lunigiana</strong><br />

grande bassorilievo del XV secolo, commissionato<br />

dagli uomini della comunità di Podenzana.<br />

Nella frazione di Montedivalli, incuneata<br />

in territorio ligure, è in restauro la pieve<br />

romanica di sant’Andrea che conservava<br />

pregevoli statue in marmo del XIV secolo,<br />

oggi custodite e finalmente rese visibili nella<br />

chiesa della frazione.<br />

Posta sulla via del pellegrinaggio per San<br />

Jacopo, la pieve sorse probabilmente su una<br />

precedente struttura militare e della sua fase<br />

romanica conserva pregevoli capitelli e sculture<br />

che raffigurano santi e uomini in eterna<br />

lotta con i mostri, simboli del male.<br />

Il Panigaccio di Podenzana<br />

ALBERGHI e RISTORANTI<br />

Albergo - Ristorante Da Gambin<br />

Loc. Barco - Tel.: 0187/410106<br />

6 camere<br />

Albergo - Ristorante Mirador<br />

Loc. Casalina - Tel.: 0187/410064<br />

8 camere<br />

Albergo - Ristorante La Greppia<br />

Loc.: Montedivalli<br />

Tel.: 0187/945117 - 19 camere info@lagreppia.it<br />

Ristorante Dai Cento<br />

Loc.: Metti - Tel.: 0187/410095<br />

Ristorante Dal Neno<br />

Via Montale - Tel.: 0187/410456<br />

Ristorante Trattoria Da Mileo<br />

Montedivalli - Tel.: 0187/945096<br />

Ristorante Il Fortino<br />

Via Serralta - Tel.: 0187/945235<br />

Pizzeria Gli Elfi<br />

Ponte sulla Magra - Bagni di Podenzana<br />

Tel.: 0187/422609<br />

Pizzeria - focacceria da Andrea<br />

Via Provinciale - Tel.: 0187/410306<br />

B&B<br />

Il panigaccio di Podenzana è un cibo antichissimo,<br />

cotto in testelli di terracotta arroventati<br />

sul fuoco di legna.<br />

L’impasto è quanto di più semplice si possa<br />

pensare: acqua, farina e sale, ma solo<br />

l’esperienza di un’antica tradizione sa trovare<br />

quella giusta consistenza necessaria<br />

perché il panigaccio risulti ben cotto.<br />

La cottura avviene in pochi minuti, impilando<br />

l’uno sopra l’altro i testelli riempiti di<br />

pastella.<br />

Il modo più tradizionale di consumarli è<br />

quello di usarli come pane in cui racchiudere<br />

salumi e formaggi, ma è possibile<br />

mangiarli, fatti rinvenire in acqua bollente,<br />

con condimenti al pesto, al ragù, al sugo di<br />

funghi.<br />

Per chi è goloso non manca il gran finale<br />

con panigacci e nutella.<br />

Lo Chalet<br />

Via Posticcio - Tel.: 0187/409094<br />

Il Falco<br />

Via Maestà del Monte<br />

Tel.: 0187/410055


Qualità <strong>Lunigiana</strong> 37<br />

Pontremoli:<br />

elegante e aristocratica città<br />

“Posò il tempo sul nobile capo<br />

e lo imbiancò, ma tu torni perenne<br />

Pontremoli, di chiese dotta, d’archi.<br />

Nei tuoi patii s’infiamma l’estro, aura<br />

di silenzi barocchi mi pervade…” ( 0.B.)<br />

Pontremoli è una deliziosa città, simile ad<br />

uno scrigno prezioso ricolmo di memorie<br />

artistiche e monumenti straordinari: camminare<br />

nei suoi vicoli lastricati d’arenaria<br />

e attraversare i suoi ponti medievali, è un<br />

po’come sfogliare un grande libro di storia.<br />

Ricordata per la prima volta nel 990, come<br />

tappa del viaggio dell’arcivescovo Sigerico,<br />

Pontremoli fu libero comune, riconosciuto<br />

da Federico Barbarossa e poi da Federico<br />

II.<br />

Nella rocca del Piagnaro le statue stele<br />

scolpite nella pietra raccontano i primordi<br />

dell’arte megalitica; i guerrieri e le donne<br />

scolpiti con tratti stilizzati che incantarono<br />

il grande scultore Henry Moore mantengono<br />

intatto il loro fascino e il mistero<br />

della loro funzione, disseminati com’erano<br />

a protezione di pascoli e strade.<br />

Nella piazzetta San Geminiano Pier delle<br />

Vigne, per ordine di Federico imperatore,<br />

subì l’oltraggio dell’accecamento, ma Carlo<br />

VIII fece ancora di peggio: incendiò per<br />

rappresaglia la città.<br />

Più sotto il borgo si apre con le due piazze<br />

che sono separate dalla cortina trecentesca<br />

di Castruccio Castracani e conservano memoria<br />

di antiche fazioni: guelfa la piazza<br />

con il duomo, ghibellina la contigua piazza<br />

della Repubblica, con il palazzo del comune,<br />

il tribunale, i grandi antichi palazzi dei<br />

Pavesi e dei Bocconi.<br />

A Pontremoli Carlo III, duca di Parma,


38<br />

Qualità <strong>Lunigiana</strong><br />

centellinava il rosolio dei Ceppellini e all’albergo<br />

del Pavone incontrava segretamente<br />

la sua amante; qui da più di cent’anni svizzeri<br />

dell’Engadina deliziano i palati con<br />

straordinari capolavori di pasticceria.<br />

La cattedrale, costruita nel XVII secolo su<br />

progetto di Alessandro Capra a memoria di<br />

una scampata pestilenza, conserva affreschi<br />

del Natali, importanti tele del Bottani,<br />

del Subleyras, del Tempesti. L’immagine<br />

della venerata Madonna del Popolo, vestita<br />

alla maniera della Madonna di Loreto, nasconde<br />

la figura di una Madonna in trono<br />

con Bambino risalente al secolo XIV.<br />

I palazzi pontremolesi sono lo specchio<br />

delle fortune mercantili della città: hanno<br />

facciate riccamente ornate, cortili con colonne<br />

e statue, imponenti scalinate, grandiosi<br />

saloni che testimoniano i fasti del<br />

barocco pontremolese, giardini affacciati<br />

sulla Magra e sul Verde.<br />

La chiesa di san Francesco vi accoglie con<br />

l’elegante portico settecentesco del Natali<br />

e con la colonna sulla quale si innalza la<br />

prima statua dell’Immacolata Concezione<br />

eretta in Italia. All’interno eleganti stucchi,<br />

un’opera di Guido Reni e altre importanti<br />

tele fanno da corona ad un bellissimo bassorilievo<br />

in marmo raffigurante la Vergine<br />

col Bambino, opera del grande Agostino di<br />

Duccio (sec. XV).<br />

Il settecentesco teatro della Rosa, recentemente<br />

restaurato, è uno dei più antichi<br />

d’Italia ed ha accanto l’imponente massiccia<br />

fortezza di Castelnuovo e la chiesa di<br />

Nostra Donna, capolavoro di architettura<br />

e pittura barocca.<br />

Poco oltre Pontremoli il complesso architettonico<br />

della Santissima Annunziata sorprende<br />

per la ricchezza delle opere d’arte<br />

del suo santuario, che fu meta di antichi<br />

pellegrinaggi e sorse attorno ad una maestà<br />

dipinta eretta nel luogo di una miracolosa<br />

apparizione della Madonna.<br />

Il borgo fu costruito accanto al santuario<br />

per accogliere fiere, botteghe e pellegrini;<br />

la grandiosità dei due chiostri del convento<br />

agostiniano testimoniano le grandi fortune<br />

che il santuario ebbe nei secoli scorsi, di<br />

cui parlano anche la straordinaria sacrestia<br />

intagliata da frate Battaglia nel 1676,<br />

un cinquecentesco elegante tempietto, tele<br />

del Cambiaso e del Garofalo, affreschi del<br />

Natali.<br />

Il testarolo:<br />

capolavoro gastronomico di<br />

modernità<br />

Nella media val di Magra chiamano impropriamente<br />

testaroli i panigacci fatti rinvenire in acqua bollente,<br />

ma è bene che si sappia che i veri testaroli sono quelli<br />

del territorio pontremolese, preparati in grandi testi di<br />

ghisa arroventati sul fuoco.<br />

Il testarolo si prepara versando direttamente sul testo<br />

di ghisa rovente una manciata di sale grosso e poi una<br />

pastella di farina di grano,acqua e sale. Dopo aver coperto<br />

il testo con la sua cupola di ghisa l’impasto cuoce<br />

in pochi minuti e diventa una sorta di crêpes soffice e<br />

spugnosa.<br />

Il testarolo è pronto per essere tagliato in piccole losanghe e per essere immerso in acqua salata portata al<br />

limite del bollore (il fuoco va spento appena l’acqua sobbolle). Si lascia riposare per due o tre minuti, poi si<br />

scola e si condisce con olio extravergine d’oliva, pecorino o parmigiano, oppure con un delicato pesto alla<br />

ligure.<br />

In commercio trovate testaroli sottovuoto, facilmente trasportabili e conservabili anche in freezer. Pronto<br />

in pochi minuti, il testarolo è davvero un piatto del lontano passato che sembra fatto apposta per i nostri<br />

frettolosi tempi.


Qualità <strong>Lunigiana</strong> 39<br />

Museo delle statue stele<br />

Un viaggio nel mistero e nella storia millenaria della <strong>Lunigiana</strong>: sculture<br />

di cinquemila anni fa, in uso fino al II°secolo a.C., sono allineate in una<br />

suggestiva esposizione che ne esalta i tratti anatomici scolpiti con selci<br />

dalle popolazioni liguri di questa terra.<br />

Questa del Piagnaro è la più grande e importante raccolta europea di scultura<br />

megalitica e consente di apprezzare l’evoluzione che hanno subito<br />

le armi, dall’età del rame sino all’età del ferro, quando i nostri guerrieri<br />

usavano giavellotti, spade e pugnali del mondo celtico, con il quale fecero<br />

guerre e commerci.<br />

Le eleganti raffigurazioni femminili testimoniano il ruolo importante che<br />

ebbero le donne nella società ligure-apuana, donne forti e coraggiose che<br />

stupirono gli storici dell’antica Roma per la loro capacità di lavorare e<br />

combattere come uomini.<br />

Castello del Piagnaro - Tel.:0187/831439


40<br />

Qualità <strong>Lunigiana</strong><br />

Antica Trattoria Pinelli<br />

B&B<br />

Via Montelungo Superiore 63<br />

Tel.: 0187/436135<br />

Villa Emilia - Loc. Versola<br />

Tel.: 0187/836455<br />

Zammarioni M. Teresa - Loc. Gravagna<br />

Tel.: 0187/436069<br />

Ai Chiosi - Via Chiosi, 15<br />

Tel. 340/5065620 - 340/2357383<br />

Rapanà - Loc. Succisa - Pollina<br />

Tel.: 0187/874002<br />

Francesca e Cleo - Via Piagnaro,3<br />

Tel.: 339/5970871<br />

Locanda degli Aceri - Gravagna<br />

Tel.: 0187/436171<br />

Podere Bramapane - Cargalla<br />

Tel.: 0187/836407 - 333/976631<br />

GLI AGRITURISMI<br />

Ca’ del Lupo - Via Traverde case sparse, 11<br />

Tel.: 0187/830214<br />

Il Paradiso - Costa san Nicolò<br />

Tel.: 349/685722<br />

Mulino la Serra - Vignola<br />

Tel.: 0187/939974 - 335/7752116<br />

GLI AGRITURISMI<br />

Casa Novelli - Loc. Vignola - Canà<br />

Tel.: 0187/830912<br />

Casa del Sarto - Via Grondola, 25<br />

Tel.: 0187/433861<br />

Podere Rottigliana - Loc. Rottigliana<br />

Tel.: 0187/833480<br />

Il glicine e la lanterna - Loc. Vignola<br />

Tel.: 0187/460050<br />

Podere Benelli - Oppilo<br />

Tel.: 338/9104330<br />

Albergo Ristorante Appennino<br />

Montelungo - Tel.: 0187/436131<br />

20 camere<br />

Albergo Ristorante Golf Hotel<br />

Via della Pineta - Tel.: 0187/831573<br />

85 camere - Fax: 0187/831591 golfhotel@tin.it<br />

Hotel Ristorante Napoleon<br />

Piazza Unità d’Italia<br />

Tel.: 0187/830544<br />

30 camere<br />

info@hotelnapoleon.net<br />

Fax: 0187/831592<br />

Albergo Cà del Moro<br />

Tel.: 0187/832202<br />

25 camere<br />

campo pratica golf<br />

ALBERGHI<br />

Azienda Agricola Copiado<br />

Montelungo - Tel.: 347/9366939<br />

Azienda Agricola Scorano<br />

Scorano - Tel.: 0187/830137<br />

Costa d’Orsola - Pieve di Saliceto<br />

Tel.: 0187/833332<br />

Prato Franco - Loc. Costa S. Nicolò<br />

Tel.: 0187/830173<br />

Giulianotti - Via Casa Corvi<br />

Tel.: 0187/831955


Qualità <strong>Lunigiana</strong> 41<br />

RISTORANTI<br />

Ristorante Ca’ del Moro<br />

Casa Corvi - Tel.: 0187/830588<br />

info@cadelmoro.it<br />

Trattoria da Bussé<br />

Piazza Duomo - Tel.: 0187/831371<br />

Ristorante Relais Caveau del Teatro<br />

Piazzetta Santa Cristina<br />

Tel.: 0187/833328<br />

Antica Trattoria Pelliccia<br />

Via Garibaldi, 137<br />

Tel.: 0187/830577<br />

Trattoria la Filastrocca<br />

Piazza S. Francesco<br />

Tel.: 0187/460608<br />

Ristorante da Giorgione<br />

Via P. Cocchi, 40 - Tel.:0187/831297<br />

Ristorante Trattoria Maffei<br />

Molinello - Tel.: 0187/836620<br />

Antica Trattoria Pinelli<br />

Via Montelungo Superiore, 63<br />

Tel.: 0187/836618<br />

RISTORANTI<br />

Ristorante Quel che passa il Convento - S.S.<br />

Annunziata<br />

Tel.: 0187/830402<br />

Ristorante Pizzeria Manuel<br />

Teglia - Tel.: 0187-439680<br />

Ristorante Pizzeria San Giorgio<br />

Via Porta Parma, 66<br />

Tel.:0187/831543<br />

Pizzeria Spaghetteria Il Menhir<br />

Via IV Novembre 31<br />

Tel.: 0187/830948<br />

Pizzeria Ristorante Il Girasole<br />

Via M. Giuliani, 7<br />

Tel.: 0187/460009<br />

Ristorante La Manganella<br />

Via Garibaldi, 20 - Tel.: 0187/830653<br />

Trattoria Norina<br />

Via Garibaldi, 13 - Tel.: 0187/460628


42<br />

Qualità <strong>Lunigiana</strong><br />

Tresana: dove un marchese malandrino<br />

coniava false monete<br />

“Rivedo i tuoi castelli, le tue chiese,<br />

baluardi del divino e dell’infamia.<br />

Di tenebre e luci un vento porta<br />

memoria del “Vapor di Val di Magra” ( O.B)<br />

E’ terra di antichi castelli, tra i quali il rudere<br />

di Giovagallo che ricorda Moroello Malaspina<br />

“vapor di Val di Magra” e Alagia Fieschi , evocati<br />

da Dante nella Divina Commedia.<br />

Quello di Tresana, in abbandono, ha un suo<br />

fascino nell’imponente torre che resiste alle ingiurie<br />

del tempo e degli uomini: un marchese di<br />

questo luogo aprì una zecca nel borgo, grazie<br />

al privilegio di batter moneta che gli concesse<br />

nel 1577 l’imperatore Massimiliano. Fu assai<br />

abile nel falsificare monete degli stati italiani e,<br />

quando coniò falsi del papato, Clemente VIII<br />

lo colpì con anatemi e scomuniche.<br />

La rivolta del popolo favorì il passaggio del<br />

feudo ai principi Corsini di Firenze che a lungo<br />

lo governarono con saggezza.<br />

Risalendo a Villa si incontra il castello riportato<br />

a nuova vita da Amalia, principessa di<br />

Baviera, e dal conte Poletti Galimberti, che<br />

recuperarono anche gran parte delle case abbandonate<br />

del piccolo borgo.<br />

Più in alto la gente di Villa ha restaurato un<br />

piccolo delizioso oratorio dedicato a santa<br />

Lucia, già antico ospedale lungo la strada per<br />

Parana ed i Casoni, dove una lapide quattrocentesca<br />

ricorda la morte di un armigero.<br />

In un fresco castagneto che si adagia su un<br />

corso d’acqua sorge la bella chiesa rinascimentale<br />

di santa Maria. Più sotto, a Tresana,<br />

in acque purissime, si allevano gustose trote.<br />

Barbarasco oggi è sede del municipio di Tresana,<br />

la sua chiesa, dedicata a san Quirico, dipendeva<br />

in antico dall’abbazia di san Caprasio<br />

di Aulla e fu poi ricostruita ai margini di una<br />

selva di castagni, oggi parco pubblico.<br />

Qui, 15 di luglio, è giorno di gran festa in onore<br />

di san Quirico ed un tempo qui convenivano<br />

contadini da tutta la <strong>Lunigiana</strong> per vendere<br />

fioroni, produzione allora assai diffusa e pre-


Qualità <strong>Lunigiana</strong> 43<br />

giata. A Filattiera ancora ricordano che in<br />

molti si recavano a Barbarasco alla fiera di<br />

san Quirico e rammentano l’insolita leggenda<br />

del santo che, per penitenza, si sarebbe lasciato<br />

divorare dalle mosche e rinnovava ogni<br />

anno un piccolo prodigio: teneva il fastidioso<br />

insetto fuori della chiesa che custodiva le sue<br />

reliquie.<br />

I formaggi:<br />

tradizione a tavola<br />

Dai pastori, ma anche<br />

nei migliori ristoranti si<br />

possono trovare ottimi<br />

formaggi prodotti da<br />

pastori e allevatori, ma<br />

anche da piccoli caseifici<br />

del fivizzanese e di<br />

Filattiera. La caciotta di<br />

mucca era il formaggio<br />

più diffuso: dolce e delicata, la caciotta è particolarmente<br />

adatta ad essere consumata nei<br />

panigacci e nelle focaccette, ma si sposa egregiamente<br />

anche con il miele di <strong>Lunigiana</strong>. Anticamente<br />

le formaggette stagionate venivano<br />

riposte nelle grandi casse contenenti il grano,<br />

perché si conservassero al fresco prima di<br />

essere spolverate sulla pasta.<br />

Per l’epifania era tradizione che i bambini<br />

passassero di casa in casa ad augurare un<br />

felice anno e chiedere in cambio una formaggetta.<br />

La mela rotella<br />

La mela rotella è conosciuta<br />

sin dall’antichità<br />

e rischiava di scomparire<br />

prima che la Comunità<br />

Montana della<br />

<strong>Lunigiana</strong> ne promuovesse<br />

la riproduzione:<br />

oggi la produzione comincia ad essere interessante<br />

ed i più accorti coltivatori la difendono<br />

dai parassiti con la lotta biologica.<br />

La rotella è una mela rotonda, leggermente<br />

schiacciata; quando è matura assumere un<br />

bel colore giallo, con striature rosse.<br />

Il sapore è dolce, è leggermente acidula, la polpa<br />

è consistente e bianca, il profumo intenso:<br />

è da provare nella cottura di carni di maiale<br />

e cinghiale.<br />

B&B<br />

La Terrazza in <strong>Lunigiana</strong><br />

Loc. Canala di Riccò<br />

Tel.: 0187/932169<br />

GLI AGRITURISMI<br />

F.lli Antoniotti - Via Giovagallo - Via Tavella<br />

Tel.: 0187/477070<br />

Azienda Agrituristica Al Pozzo<br />

Tresana - Tel.: 339/7419404<br />

Il Ghiottone - Loc. Riccò Castello<br />

Tel.: 0187/477542<br />

Ghiara e Pisciara - loc. Bola<br />

Tel.: 0187-477741<br />

Chez le Paysan - Loc. Riccò<br />

Tel.: 0187/477255<br />

ALBERGHI e RISTORANTI<br />

Albergo - Ristorante Da Mauro<br />

Barbarasco - Via Roma<br />

Tel.: 0187/477464 - 477160<br />

14 camere<br />

Albergo - Ristorante Rolando<br />

Barbarasco<br />

Tel. 0187/477371<br />

6 camere<br />

Albergo-Ristorante Le Querce,<br />

loc. Novegigola<br />

Tel.: 0187/477154<br />

Trattoria Lo Scoiattolo,<br />

loc. Villa di Tresana<br />

Tel.: 0187/477157<br />

Trattoria Zini<br />

loc. Canala di Riccò<br />

Tel.: 0187/477153<br />

Ristorante Bernardi - Loc. Tassonarla<br />

Tel.: 0187/477008


44<br />

Qualità <strong>Lunigiana</strong><br />

Villafranca in <strong>Lunigiana</strong>: della sua corte<br />

feudale parlarono Dante e Boccaccio<br />

“D’ampio ti adagi nel seno di monti,<br />

solcata dal Bagnone che frondoso<br />

corre alla Magra, vetusta sirena;<br />

acceso nodo, il borgo medievale<br />

a gente parca, assai operosa…” (O.B.)<br />

Il castello di Corrado Malaspina l’Antico<br />

che si trascina in pittoresco abbandono all’ingresso<br />

sud di Villafranca, un solitario<br />

campanile e il recente scavo di una tomba<br />

di famiglia sono quel che resta della chiesa<br />

di san Nicolò e di una corte feudale colta<br />

e ospitale, i cui echi rivivono nelle pagine<br />

della Divina Commedia di Dante e del<br />

Decamerone del Boccaccio.<br />

In questo luogo di antiche memorie l’esule<br />

Dante è presente nel marmo che ne riproduce<br />

il vero volto, così come è stato<br />

ricostruito dall’antropologo Francesco<br />

Mallegni.<br />

Le case del borgo hanno eleganti bifore,<br />

ricchi portali, santi scolpiti nel marmo a<br />

protezione dell’ospedale medievale o delle<br />

abitazioni di notai, mercanti, artigiani.<br />

Nei pressi della porta, che ricorda l’appartenenza<br />

al Ducato di Parma dal 1848, e<br />

del ponte medievale sul torrente Bagnone<br />

si incontrano il palazzotto dei Malaspina;<br />

la chiesa di san Giovanni; i trecenteschi<br />

molini che oggi ospitano il Museo Etnografico<br />

della Civiltà Contadina della <strong>Lunigiana</strong><br />

ed il bel palazzo liberty che fu<br />

biscottificio e casa della famiglia dell’asso<br />

dell’aviazione della prima guerra mondiale<br />

Flavio Torello Baracchini.<br />

Dopo aver visitato il vicino convento di<br />

San Francesco, che conserva due grandi<br />

terrecotte policrome attribuite alla scuola<br />

dei Della Robbia, la tappa obbligata è Filetto,<br />

straordinario borgo murato di impianto


Qualità <strong>Lunigiana</strong> 45<br />

bizantino, appartenuto poi ai Malaspina e<br />

agli Ariberti di Cremona. Il palazzo Ariberti,<br />

la chiesa, il convento e ospedale dei<br />

Fatebenefratelli, la grande piazza interna<br />

delimitata da eleganti residenze, il labirinto<br />

dei suoi vicoli, con il borgo detto<br />

degli ebrei, compongono una suggestiva<br />

scenografia che accoglie rievocazioni medievali,<br />

spettacoli, botteghe e rassegne di<br />

antiquariato. Poco oltre Filetto, lasciata<br />

l’antica selva di san Genesio, appare in<br />

lontananza il castello di Malgrate, con una<br />

delle più belle torri medievali italiane e il<br />

borgo che dette i natali a Silvestro Landini,<br />

missionario che fu tra i primi seguaci<br />

di sant’Ignazio di Loyola, e all’umanista<br />

Bonaventura Pistofilo.<br />

A Mocrone si visita la chiesetta romanica<br />

di san Maurizio, si possono acquistare ottimi<br />

testaroli prodotti artigianalmente; si<br />

vedono la casa natale ed il monumento di<br />

Alberico Benedicenti, illustre scienziato,<br />

farmacologo, accademico dei Lincei, antifascista;<br />

si ricorda che nella primavera<br />

del 1945 vi pernottò fugacemente, quasi<br />

prigioniero dei tedeschi, Benito Mussolini,<br />

di ritorno dalla visita in Garfagnana alle<br />

truppe della Monterosa.<br />

Un’altra pagina di medioevo è scritta sulle<br />

case di Virgoletta, addossate ad un piccolo<br />

rilievo su cui vigilano il castello e la bella<br />

chiesa ricca di marmi e preziose reliquie<br />

di Corpi Santi, a due passi dalla sorgente<br />

delle tre fontane, con acque leggere che<br />

sgorgano da mascheroni di marmo. Nei<br />

pressi di Fornoli, sulle rive della Magra, la<br />

chiesa di santa Maria di Groppofosco e un<br />

casolare in desolato abbandono ricordano<br />

il guado e l’ospedale che guidavano e accoglievano<br />

i pellegrini della via Francigena.<br />

Torta d’erbe<br />

della <strong>Lunigiana</strong><br />

In verità si dovrebbe chiamare torta d’erbi,<br />

perché nel dialetto locale le erbe commestibili<br />

sono declinate al maschile. Nella campagna,<br />

a primavera, c’è ancora chi la prepara nella<br />

sua più arcaica versione con una ventina<br />

di erbe selvatiche: borragine, ortiche, cimi di<br />

rovi, primule, viole, luppolo, cimi di vitalba,<br />

radicchi di campo, finocchio selvatico, ecc.<br />

Tutto l’anno si trova in commercio la versione<br />

prodotta con ortaggi pregiati (bietole, cipolle,<br />

borragine, porri, ecc.) finemente tagliati, talvolta<br />

cotti a freddo sotto sale.<br />

La prevalenza di un certo ortaggio (ad esempio<br />

il porro, nella torta rituale della vigilia di<br />

Natale) fa sì che la torta assuma sapori e sfumature<br />

diverse, legati alla stagionalità degli<br />

ingredienti e alla fantasia del cuoco.<br />

Quando si cuoce all’uso antico, nei testi di<br />

ghisa, con foglie di castagno usate in sostituzione<br />

dell’olio per impedire l’aderenza dell’impasto<br />

al testo, i profumi ed il sapore delle torte<br />

sono davvero difficili da descrivere.


46<br />

ALBERGHI e RISTORANTI<br />

Albergo Ristorante Manganelli<br />

Piazza san Nicolò, 5<br />

Tel.: 0187/493062<br />

13 camere<br />

Albergo Ristorante La Torre di Malgrate<br />

Piazza A. Da Faye, 3<br />

Tel.: 0187/493047<br />

9 camere<br />

Ristorante Gavarini<br />

Via Benedicenti, 50 - Mocrone<br />

Tel.: 0187/493115 - 495504<br />

Fax: 0187/495790 - 5 camere<br />

Locanda All’Antico Mulino<br />

Piazza S. Giovanni, 1<br />

Tel.: 0187/495000<br />

Ristorante Al Pozzo<br />

Loc. Selva di Filetto<br />

Tel.: 0187/495104<br />

Ristorante Pizzeria Madonna<br />

Loc. Selva di Filetto<br />

Tel.: 0187/493210<br />

Ristorante Libena<br />

Via Nazionale della Cisa<br />

Tel.: 0187/498041<br />

Pizzeria Coyote<br />

Via Nazionale della Cisa<br />

Tel.: 339/282621<br />

Ristorante Villa Enrica<br />

Via Provinciale, 17- Mocrone<br />

Tel.: 0187/498708<br />

Qualità <strong>Lunigiana</strong><br />

GLI AGRITURISMI<br />

Cà Sola - Loc. Mocrone<br />

Tel.: 0187/429892<br />

La Valle del Sole - Loc. Fornoli<br />

Tel.: 0187/490006<br />

B&B<br />

Folloni Nadia - Via Benedicenti, 48<br />

Mocrone - Tel.: 0187/495504<br />

Le Mura di Irola - Loc. Irola di Sotto<br />

Tel.: 348/3348225 - 348/3348226<br />

La Verrucoletta - Loc. Virgoletta<br />

Tel.: 0187/64076<br />

Il Biancospino - Loc. Filetto<br />

Tel.: 347/0340624<br />

Villa Magnolia - Via Roma<br />

Tel.: 0187/495563<br />

Formaini Albino - Loc. Ponte Magra<br />

Tel.: 0187/493493<br />

Da Anna - Loc. Malgrate<br />

Tel.: 0187/494417<br />

Ara dei Gatti - Loc. Piano di Malgrate<br />

Tel.: 0187/493345<br />

Casa dolce casa - Via 1 Maggio<br />

Tel.: 0187/495503<br />

GLI AGRITURISMI<br />

I Poggi, via Poggi, 10<br />

Tel.: 0187/493704<br />

La Cerreta - Via Cerreta<br />

Tel.: 0187/495198<br />

Raise Loide - Loc. Cà Madonna<br />

Filetto - Tel.: 338/5095552<br />

Il Piaggio - Loc. Corneda - Fornoli<br />

Tel.: 0187/490030<br />

I Saldi - Loc. Corneda<br />

Tel.: 0187/490132


Qualità <strong>Lunigiana</strong> 47<br />

Zeri:<br />

gente fiera e verdi pascoli<br />

“Il tuo fascino, Zeri, diva ode,<br />

che d’inverno ti nutri di diporti,<br />

e di riposi nell’estate, vive<br />

la temperie di fiori d’alpe in cuore…”<br />

( O.B.)<br />

Zeri è un toponimo di antica origine ligure,<br />

un nome collettivo che non indica un<br />

centro, ma una vasta area in cui sorgono<br />

diversi paesi, ciascuno con proprio nome:<br />

Noce, Bergugliara, Coloretta, Rossano,<br />

Bosco, Patigno, Formentara, ecc.<br />

Da sempre questa terra di confine ha relazioni<br />

con la Liguria e l’Emilia ed il suo territorio,<br />

in antico chiamato Cerri, compare<br />

nell’anno 774, tra le terre donate da Carlo<br />

Magno al monastero di san Colombano di<br />

Bobbio.<br />

L’imperatore Federico II nel 1164 assoggettò<br />

Zeri al dominio di Pontremoli e il<br />

Papa, quando istituì la diocesi di Brugnato,<br />

nel XII secolo, sottrasse la chiesa di san<br />

Lorenzo alla diocesi di Luni e la sottopose<br />

a Brugnato. Zeri entrava così a far parte<br />

del grande gioco delle ragioni politiche del<br />

tempo: il Papa si trovò costretto a stabilire<br />

equilibri di potere tra Pisa, già sede arcivescovile,<br />

e Genova, che ambiva ad esserlo.<br />

Per assicurare tutto ciò costituì la diocesi<br />

di Brugnato, sottrasse terre e chiese alla<br />

diocesi di Luni e sottopose la nuova diocesi<br />

alle dipendenze di Genova, che aveva così<br />

ottenuto un territorio sufficientemente vasto<br />

da giustificare la sua elevazione a sede<br />

arcivescovile.<br />

Zeri conserva intatto uno straordinario<br />

paesaggio rurale, dove mucche e pecore<br />

pascolano ancora, dove i boschi sono ancora<br />

curati e sulle cime del passo dei due<br />

Santi è possibile sciare.<br />

Gente fiera, quella di Zeri, abituata a vivere<br />

del proprio pane; gente orgogliosa delle<br />

proprie tradizioni che seppe cacciare i francesi<br />

di Napoleone Buonaparte e nel corso<br />

dell’ultima guerra fu generosa di ospitalità<br />

ai partigiani di un battaglione internazionale<br />

guidato dal maggiore inglese Gordon<br />

Lett, e non si fece intimorire dagli incendi<br />

e dalle rappresaglie tedesche.<br />

A Zeri la vacanza è verde, è il piacere di


48<br />

Qualità <strong>Lunigiana</strong><br />

fuggire dal rumore delle città, è meta ideale per chi voglia scoprire il rumore del silenzio<br />

lungo la grande rete di sentieri dove si incontrano edicole votive, con santi di marmo posti<br />

a protezione e indicazione di strade e ponti. In occasione delle sagre e feste estive non è<br />

difficile imbattersi in suggestive processioni religiose con le statue dei santi patroni portate<br />

a spalla; lungo il corso del torrente Gordana gli spettacolari Stretti di Giaredo sono<br />

accessibili con difficoltà e solo con guide esperte.<br />

I funghi sono una grande risorsa dei boschi, ma Zeri è noto tra i gourmet di tutta Italia<br />

per il suo agnello, partorito dalla pecora zerasca, famosa anche per i suoi parti gemellari<br />

e oggi salvata dall’estinzione grazie ad un gruppo di giovani donne che la allevano, ne utilizzano<br />

la lana, fanno del recupero di questa razza pregiata la scommessa per mantenere<br />

i più giovani a lavorare in paese, per custodire e salvare dal degrado i pascoli.<br />

Cinzia Angiolini guida con passione un manipolo di giovani allevatrici che guardano al<br />

futuro, senza dimenticare la tradizione.<br />

Qui è ancora possibile assaggiare l’agnello cotto nei testi di ghisa, ma anche trovare ottimi<br />

formaggi.<br />

In agosto, nell’ultima settimana, il cavallo di razza bardigiano è protagonista di una giornata<br />

di esibizioni equestri, di scambi e contrattazioni tra allevatori dei versanti parmensi,<br />

liguri e toscani dell’appennino.<br />

L’agnello di Zeri<br />

Al salone del gusto di Torino l’agnello di Zeri<br />

è stato uno dei piatti più apprezzati ed il segreto<br />

della sua bontà sta nei geni di quella<br />

pecora zerasca che è una razza a sé, ottima<br />

da carne, caratterizzata dalla particolarità<br />

di avere spesso parti gemellari e dalla produzione<br />

di un latte con altissima percentuale<br />

di proteine.<br />

L’altro segreto sta nell’allevamento allo stato<br />

brado nei grandi erbosi pascoli delle vallate<br />

di Zeri, pascoli incontaminati, adatti<br />

anche per la raccolta del fieno che alimenta<br />

il gregge nel periodo invernale.<br />

In quest’area si sono conservate interessanti<br />

produzioni agricole tipiche, anche se<br />

in modesti quantitativi: dalle dolcissime<br />

pere, alle mele e alle patate e, a proposito<br />

di quest’ultime, Zeri vanta il primato della<br />

loro introduzione tra le coltivazioni di <strong>Lunigiana</strong>.<br />

Chi vuole andare alla ricerca di questi antichi<br />

sapori può mettersi in contatto con<br />

il Consorzio Valorizzazione e Tutela della<br />

Pecora e dell’Agnello di Zeri, tel. 0187-<br />

449178.<br />

ALBERGHI e RISTORANTI<br />

Albergo Belvedere - Loc. Bergugliara<br />

Tel.: 0187/447470 - 447133<br />

25 camere<br />

Albergo - Ristorante La Catinella<br />

Loc. Patigno - Tel.: 0187/447125<br />

16 camere<br />

Albergo - Ristorante Paretola di Rossano<br />

- Tel.: 0187/447135 - 8 camere<br />

Ristorante Pizzeria Forever - Patigno<br />

Tel.: 0187/447540<br />

Albergo Monali - Coloretta<br />

Tel.: 0187/447126 - 15 camere<br />

GLI AGRITURISMI<br />

Cà du Re - Località Noce<br />

Tel.: 0187/447469<br />

Casa Diva - Località Montefiore<br />

Tel.: 347/6233128


Qualità <strong>Lunigiana</strong> 49<br />

Il Miele della <strong>Lunigiana</strong> DOP<br />

Il Miele della <strong>Lunigiana</strong> è stato il primo miele italiano ad ottenere dall’Unione<br />

Europea il marchio DOP Denominazione di Origine Protetta.<br />

La <strong>Lunigiana</strong>, terra che non ha conosciuto uno sviluppo industriale, è caratterizzata<br />

da prati pascolo e da vasti incontaminati boschi che rappresentano l’habitat<br />

ideale per lo sviluppo dell’apicoltura. Il territorio di produzione comprende<br />

i 14 Comuni della Comunità Montana della <strong>Lunigiana</strong> il cui paesaggio presenta<br />

una vegetazione molto varia con una particolare diffusione di boschi di acacia e<br />

di castagno, essenze vegetali molto pregiate per l’alimentazione delle api.<br />

Le due tipologie di Miele che hanno ottenuto il pregiato riconoscimento della<br />

Dop sono: Il Miele di Castagno e Il Miele di Acacia.<br />

Il miele di castagno della <strong>Lunigiana</strong><br />

Viene raccolto dalla seconda metà di giugno alla prima metà di luglio: è caratterizzato<br />

da un colore marrone scuro ed ha un profumo molto aromatico e caratteristico,<br />

un gusto forte e penetrante e tuttavia non risulta particolarmente amaro<br />

per la presenza abbastanza consistente di nettare di rovo, che fiorisce contemporaneamente<br />

al castagno. Si presenta liquido, con tendenza a cristallizzare nel<br />

tempo in maniera irregolare.<br />

Il miele di acacia della <strong>Lunigiana</strong><br />

Viene raccolto nella seconda metà del mese di maggio e conserva il delicato profumo<br />

dei fiori di acacia. A causa delle condizioni climatiche incerte della primavera,<br />

la produzione del miele di acacia può essere abbondante o nulla. Il sapore<br />

molto delicato e leggero, con sapori che richiamano la vaniglia ed il confetto, lo<br />

rendono un miele molto ricercato.<br />

I produttori che hanno aderito alla certificazione DOP sono 63 per un totale di<br />

5345 alveari. Alcuni produttori, raccogliendo 2815 alveari, hanno fatto la scelta<br />

per il doppio marchio di qualità aggiungendo alla DOP anche<br />

la certificazione dell’Agricoltura Biologica.<br />

La produzione certificata nel 2006 è stata di 710 q.li per il<br />

Miele di Acacia e 450 q.li per quello di Castagno.<br />

Info: Consorzio di Tutela del Miele DOP della <strong>Lunigiana</strong><br />

c/o Comunità Montana della <strong>Lunigiana</strong><br />

Piazza A.De Gasperi, 17<br />

54013 Fivizzano – MS<br />

tel.: 0585 942011 – fax: 0585 948080


50<br />

Qualità <strong>Lunigiana</strong><br />

INFORMAZIONI TURISTICHE<br />

TURISMO NATURALISTICO E CULTURALE<br />

Agenzia per il Turismo Massa - Carrara<br />

I turisti troveranno materiali pubblicitari, libri, guide turistiche e ogni utile informazione<br />

per un soggiorno piacevole in <strong>Lunigiana</strong>.<br />

www.aptmassacarrara.it - info@aptmassacarrara.it<br />

Marina di Massa Tel.: 0585 240045 - 0585 240063<br />

Aulla Tel.: 0187 409474<br />

Fivizzano Tel.: 0585 927111<br />

Filattiera Tel.: 0187 457523<br />

Autostrada A15 S. Benedetto Tel.: 0187 850607<br />

CAI - Club Alpino Italiano<br />

Carrara Tel.: 0585 776782<br />

Pontremoli Tel.: 0187 830714<br />

Fivizzano Tel.: 0585 92519<br />

COOP. NATOUR Tel.: 0187 400252<br />

> Museo di Storia Naturale, Fortezza di Aulla<br />

> Guide didattico-naturalistiche<br />

IL TAU Tel.: 333 4196688<br />

Associazione Guide Turistiche<br />

LEGAMBIENTE/COOP L’OSPITALE<br />

Tel.: 0187 422598 - legambiente@lunigiana.ms.it<br />

> Turismo sociale eco-responsabile, naturalistico, culturale, didattico per scuole,<br />

campi estivi ragazzi.<br />

> Punto Orrientamento Visitatori del Parco Alpi Apuane<br />

> Grotte e Museo di Equi Terme<br />

> Orto botanico e Foresteria dei Frignoli Parco nazionale Appennino Tosco-Emiliano<br />

- Sassalbo - Fivizzano<br />

> Antico Mulino di Arlia - Fivizzano<br />

> Foresteria Centro Educazione Ambiente - Parco Alpi Apuane - Vinca - Fivizzano<br />

Qualità <strong>Lunigiana</strong>, edizione 2007-2008<br />

Foto di copertina: Pasquali<br />

A cura di Riccardo Boggi<br />

Collaborazioni di Fabrizio Magnani e Alberto Ravecca<br />

I brani poetici che introducono le descrizioni dei comuni sono tratti dall’opera<br />

Cantico di <strong>Lunigiana</strong> di Oreste Burroni<br />

Grafica Studio MAX<br />

Testi di Riccardo Boggi<br />

Foto: Martorelli, Pasquali, Tollini, Archivio fotografico APT<br />

Stampa:<br />

Giugno 2007


Qualità <strong>Lunigiana</strong> 51<br />

© STUDIO MAX 2007 - TUTTI I DIRITTI RISERVATI<br />

Il viandante - Anna Kunitz


C.C.I.A.A.<br />

Massa Carrara<br />

COMUNITÀ<br />

MONTANA

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