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Lunigiana Qualità - Aicod

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Qualità <strong>Lunigiana</strong><br />

Gli archi medievali di un acquedotto<br />

che portava acqua corrente nel castello<br />

ricordano sorgenti di acque leggere che<br />

ancora dissetano nel vicino monumentale<br />

lavatoio della comunità.<br />

Nel silenzio di un pianoro, vicino alla<br />

strada che porta a Groppoli-Gavedo, la<br />

chiesa cimiteriale di san Martino, recentemente<br />

salvata dalla rovina, sorprende<br />

per l’eleganza dei suoi capitelli in arenaria,<br />

ma conserva il mistero della sua<br />

vera origine e funzione.<br />

A Gavedo di Groppoli il più famoso cartografo<br />

del settecento, Matteo Vinzoni,<br />

si è cimentato con l’arte dell’architettura:<br />

ha progettato - su commissione dei<br />

Brignole-Sale di Genova - la chiesa dei<br />

santi Lorenzo e Donnino; ha ridisegnato<br />

l’architettura del castello, oggi in restauro<br />

per opera di Loris Jacopo Bononi,<br />

mecenate e scrittore; ha disegnato il<br />

recinto del grande palazzo marchionale<br />

costruito nei primi decenni del 1600 su<br />

progetto dell’architetto genovese Bianchi.<br />

Narrano, le leggende dei vecchi del<br />

paese, che a capodanno da quel palazzo<br />

la marchesa Brignole-Sale guardasse in<br />

fondo alla valle i suoi 18 poderi e traesse<br />

auspici per i raccolti della nuova stagione,<br />

ma anche che potesse vedere, grazie<br />

alla scenografica prospettiva progettata<br />

dal Vinzoni, il prete celebrante la messa<br />

in quella chiesa in cui l’Addolorata veste<br />

ancora i suoi abiti. Più sotto, nella piana<br />

di Groppoli, l’oratorio di san Benedetto,<br />

antica fondazione monastica dei benedettini<br />

di Leno, già ricordata nel 1077,<br />

è un rudere non privo di fascino, anche<br />

per la recente restituzione di una statua<br />

stele. Ed è proprio a Groppoli che è<br />

stata fatta la più straordinaria scoperta<br />

archeologica di statue-stele degli ultimi<br />

decenni: sette sculture nascoste, non si<br />

sa da chi e in che epoca, in una profonda<br />

buca. Castevoli e Lusuolo riservano altri<br />

incontri con il medioevo: il maestoso<br />

castello di Castevoli, immerso in un paesaggio<br />

storico di indubbio fascino, ospita<br />

l’atelier dello scultore e pittore Loris<br />

Nelson Ricci, mentre a Lusuolo, in posizione<br />

dominante sui guadi della Magra e<br />

sulle strade medievali, il castello accoglie<br />

il Museo dell’Emigrazione delle genti di<br />

Toscana. In località Pieve la millenaria<br />

pieve di san Martino, che pende come la<br />

torre di Pisa, conserva un antichissimo<br />

fonte battesimale in macigno.<br />

Le lasagne bastarde della<br />

<strong>Lunigiana</strong><br />

Quando ai lunigianesi si chiede a quale<br />

regione d’Italia appartengono, è facile<br />

sentirsi rispondere “siamo un po’ bastardi”,<br />

per dire che sono un popolo a<br />

se’, “mescolato”, un po’ ligure, un po’<br />

toscano, un po’ emiliano.<br />

Proprio come le lasagne bastarde, suprema<br />

delizia che mescola farine di grano e<br />

castagna in percentuali che variano a seconda<br />

dei tempi di conservazione e delle<br />

capacità di spianare della massaia.<br />

Quelle prodotte artigianalmente vogliono<br />

una percentuale di farina di castagne<br />

che non supera il 25-30%; per quelle da<br />

consumare in giornata la percentuale è<br />

al 50%.<br />

La sfoglia sottile è tagliata a quadri, cotta<br />

in acqua salata e poi condita con olio<br />

extra vergine d’oliva e parmigiano, oppure<br />

con un delicato sugo di porri.

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