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Lunigiana Qualità - Aicod

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Qualità <strong>Lunigiana</strong> 5<br />

Farina di Castagne della <strong>Lunigiana</strong> D.O.P.<br />

A scrivere che le castagne erano i due terzi del<br />

pane di <strong>Lunigiana</strong> era già stato, nel XV secolo, lo<br />

speziale bagnonese Giovanni Antonio da Faye, ma<br />

la stessa cosa si sarebbe potuta ripetere sino alla<br />

metà del secolo scorso, quando fu proprio la farina<br />

di castagna a sfamare, in tempo di guerra, migliaia<br />

di sfollati nei paesi di montagna. Nel 1388, troviamo<br />

le castagne protagoniste della cena della vigilia<br />

di Natale in quel di Pulica di Fosdinovo: “mangiammo infine castagne pizzatelle<br />

per la maggior parte provenienti dalla selva di Rupignano, o raccolte<br />

altrove…”<br />

Per i Lunigianesi possedere un castagneto era indispensabile: ne era consapevole<br />

il marchese Anton Giulio Brignole Sale quando, nella seconda metà del<br />

settecento, chiedendo al celebre cartografo Matteo Vinzoni di riorganizzare<br />

la maglia poderale del suo feudo di Groppoli, gli raccomandava di assegnare<br />

sempre a ciascun podere una porzione di castagneto.<br />

Gli inviati dei granduchi di Toscana lamentavano l’eccessivo attaccamento<br />

dei lunigianesi al castagneto: secondo loro i contadini di <strong>Lunigiana</strong> erano così<br />

pigri che anche in pianura preferivano tenere il castagneto, che richiedeva<br />

poco lavoro, piuttosto che disboscare e mettere a coltura cereali.<br />

Lo avrete capito: in queste vallate la castagna è indissolubilmente legata alla<br />

cultura, ma non solo alla cultura alimentare. In <strong>Lunigiana</strong> i bambini non<br />

“nascono sotto un cavolo”, ma li si trova nel tronco cavo di un castagno e persino<br />

la Madonna, in quel di Podenzana, appare su un castagno, di cui ancora<br />

si conservano i resti, murati nell’altare.<br />

Con alle spalle questa secolare storia, la coltivazione del castagneto non poteva<br />

che selezionare con cura varietà pregiate, destinate alla produzione di<br />

farina di qualità.<br />

La farina presenta una consistenza molto fine al palato, ha un colore avoriocrema<br />

e si apprezza per il caratteristico dolce sapore, per il profumo e l’intenso<br />

e persistente aroma, che ritroviamo anche dopo la cottura.<br />

Alla base di questa eccellente farina ci sono pregiate varietà di castagne, rinomate<br />

per le pregevoli caratteristiche organolettiche, ma anche l’antichissima<br />

tecnica di lavorazione, che prevede l’essiccatura nei tipici gradili alimentati<br />

costantemente con esclusivo utilizzo di legna di castagno e la molitura fatta<br />

con le tradizionali macine in pietra in molini alimentati dall’acqua.<br />

Per la secolare tradizione di coltivazione del castagneto, per le antiche tecniche<br />

di lavorazione affinate nel tempo e per la sua straordinaria qualità, la<br />

farina di castagne della <strong>Lunigiana</strong> ha ottenuto il riconoscimento europeo di<br />

prodotto “a denominazione d’origine protetta” D.O.P.<br />

“La farina di castagne D.O.P.” si presta ad una sorprendente versatilità in<br />

cucina, conservando sempre inconfondibili profumi e sapori, sia che la si<br />

utilizzi per spianare tagliatelle e lasagne, sia per impastare frittelle e castagnaccio,<br />

o per farne un soprendente pane.<br />

La farina di castagne della <strong>Lunigiana</strong> si trova nei migliori negozi alimentari,<br />

o direttamente presso l’Antico Mulino Rossi di Fivizzano (MS).

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