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Matteo Renzi, classe 1975, nel giugno 2009, giovanissimo<br />

diventa sindaco: Firenze respira aria di un nuovo<br />

fermento politico. Lo scorso 13 settembre, ha annunciato<br />

la sua candidatura alle primarie del Partito Democrato.<br />

Proprio pochi giorni fa, ho conosciuto Matteo a<br />

San Marcello pistoiese, dopo la sua visita a Dynamo<br />

Camp, realtà importante della zona. E’ stato accolto<br />

da Sabrina Sergio Gori, assessore al Comune di San<br />

Marcello e, con lei, erano presenti i suoi sostenitori:<br />

Riccardo Fagioli, Coordinatore del Comitato Pistoia,<br />

<br />

<br />

<br />

Matteo Renzi piace. Lo si capisce dagli abbracci, dalle<br />

strette di mano e dai consensi che riscuote tra la gente.<br />

E’ un ragazzo che crede nella politica e in quella<br />

meravigliosa frase di Bono Vox, rivolta a Blair e Brown,<br />

<strong>per</strong> la quale “i politici sono i depositari dei sogni della<br />

gente”. Le sue frasi all’incontro di San Marcello, sono<br />

state queste: “S<strong>per</strong>o che le primarie siano un confronto<br />

civ<strong>il</strong>e, senza parlare male l’uno dell’altro”. Matteo, alla<br />

numerosa platea, ha anche spiegato di voler porre ‘’tre<br />

<br />

e <strong>il</strong> merito’’. Secondo Renzi, inoltre, “in Italia c’è una<br />

<br />

può limitare a considerare <strong>il</strong> cittadino come un’arancia<br />

<br />

sco<br />

che fa la faccia feroce con gli onesti, ma lascia i fur-<br />

. Durante la sua presenza a San Marcello,<br />

riusciamo anche a scambiarci due battute. “Il nostro<br />

non deve essere <strong>il</strong> paese del priv<strong>il</strong>egio e delle rendite di<br />

posizione - afferma - <br />

devono avere le stesse opportunità in modo da poter<br />

sv<strong>il</strong>uppare <strong>il</strong> loro potenziale e le loro inclinazioni e nelle<br />

condizioni di <strong>per</strong>seguirle. Senza lasciare indietro nessu-<br />

<br />

realizzare i propri sogni a differenza di chi appartiene a<br />

<br />

Ho chiesto a Matteo quale fosse l’accusa più grande<br />

che gli hanno fatto. Mi ha risposto: “Mi accusano di<br />

<br />

senza pensare che un Presidente del Consiglio può anche<br />

decidere di indire una riunione istituzionale a casa<br />

<br />

<br />

Mario Monti in un luogo diverso dal palazzo del Governo.<br />

E’ stato lui a volerlo, ma non gli è stato dato nessun<br />

risalto mediatico”.<br />

Nelle foto Antonella Gramigna con Matteo Renzi<br />

e alcuni momenti del suo incontro a San Marcello<br />

“Vi racconto un giorno con Matteo”<br />

Matteo Renzi, dopo San Marcello pistoiese, è partito in<br />

un Tour che ha toccato molte città d’Italia. Ha incontrato<br />

migliaia di <strong>per</strong>sone che hanno deciso di conoscere<br />

da vicino questo “bravo ragazzo”, così giovane, ma determinato.<br />

Perché, allora, nel Partito Democratico c’è<br />

chi ha paura di lui Perché pare che si voglia boicottarne<br />

la candidatura Massimo D’Alema, Rosy Bindi,<br />

Nicky Vendola, infatti non hanno <strong>per</strong>so occasione <strong>per</strong><br />

dipingere l’eventuale sua vittoria alle primarie, come<br />

<br />

più ne ha più ne metta. Mentre lui, Matteo, ha sempre<br />

dichiarato che nel caso in cui non vinca le elezioni interne<br />

al partito “non andrà via portandosi dietro <strong>il</strong> pallone”.<br />

Insomma, seguendo una giornata intera <strong>il</strong> sindaco<br />

<br />

nella vecchia politica, ma desidera qualcosa di nuovo.<br />

<br />

sentire anche più vicino a noi toscani.<br />

Antonella Gramigna<br />

“I Gr<strong>il</strong>lini sono<br />

da rottamare”<br />

“Spazio a gente<br />

pulita e credib<strong>il</strong>e”<br />

Dopo la batosta rimediata alle ultime elezioni amministrative,<br />

la classe dirigente del Pdl ha fatto poco o nulla <strong>per</strong> rimediare,<br />

tutti troppo impegnati a minimizzare l’accaduto <strong>per</strong><br />

ridurre le evidenti responsab<strong>il</strong>ità. Le vicende legate ai casi<br />

di mala gestione dei soldi pubblici hanno dato, poi, un altro<br />

durissimo colpo alla credib<strong>il</strong>ità del nostro progetto politico.<br />

Se <strong>il</strong> Pdl resiste ancora intorno al 20% nei sondaggi non è,<br />

<strong>qui</strong>ndi, <strong>per</strong> merito, ma <strong>per</strong> solitudine: dopo <strong>il</strong> suicidio poli-<br />

<br />

rinvii di Montezemolo e la caduta della Lega, gli elettori di<br />

centrodestra che hanno ancora voglia di votare non possono<br />

che dare indicazioni <strong>per</strong> Berlusconi. Ma, come già dissi<br />

a<strong>per</strong>tamente al Coordinatore Nazionale Verdini, in occasione<br />

del congresso provinciale, se non si presenta un nuovo<br />

gruppo dirigente, credib<strong>il</strong>e, pulito e capace di intercettare <strong>il</strong><br />

<br />

<br />

Un partito nato da pochi anni che ha vinto tante guerre, non<br />

<br />

quella delle amministrative, o <strong>per</strong> la presenza di qualche <strong>per</strong>sonaggio<br />

da “basso im<strong>per</strong>o”. Spazio <strong>per</strong> ripartire c’è <strong>per</strong>ché<br />

<strong>il</strong> nostro elettorato è, e rimane convinto, della necessità di<br />

un’offerta politica e amministrativa che sappia tenere insie-<br />

<br />

fare pulizia, cambiare modalità di selezione della classe dirigente<br />

e puntare su chi ha es<strong>per</strong>ienza, m<strong>il</strong>itanza e capacità.<br />

A differenza della sinistra che ogni tanto si trova a dover<br />

cambiare pelle <strong>per</strong>ché ha sbagliato analisi, dobbiamo solo<br />

rivoluzionarci all’ interno, seguendo regole di rigore e buon<br />

senso. Ripartiamo uniti dalle piazze, dai progetti e dai valori<br />

e rivedremo, alla prossima scadenza elettorale, un partito<br />

vincente e soprattutto radicato nel cuore della gente. Ripartiamo<br />

dai tanti risultati positivi e rottamiamo i ‘gr<strong>il</strong>lini’ che si<br />

annidano all’interno del Pdl, che cercano di riposizionarsi <strong>per</strong><br />

opportunismo. Sono solo una sparuta minoranza, ma vanno<br />

“combattuti” fortemente partendo da una lezione: non<br />

si lasci che la critica <strong>per</strong>sonalistica prenda <strong>il</strong> sopravvento,<br />

senza che vi siano organi di partito che, nel rispetto del dissenso<br />

costruttivo, non abbiano la determinazione di mettere<br />

alla porta i “sabotatori” interni, cioè quelli che sono nel partito<br />

solo quando le cose vanno bene. Dobbiamo avere quattro<br />

<br />

<br />

ma anche dicendo che oggi siamo pronti nuovamente alla<br />

contare<br />

la verità sul governo Berlusconi “massacrato” dalla<br />

stampa di regime e dai “traditori” interni; tenere unito <strong>il</strong> partito<br />

come unico punto fermo intorno al quale costruire l’alternativa<br />

alla sinistra. Tutto questo va fatto subito. E <strong>per</strong> farlo, se<br />

necessario, useremo la ramazza.<br />

Alberto Lapenna<br />

Coordinatore Provinciale PDL Pistoia<br />

<br />

A tal proposito, la battaglia di rinnovamento che Renzi sta<br />

conducendo è da guardare con grande interesse, anche se<br />

te<br />

ripetib<strong>il</strong>e a destra. Il Pdl ha avuto un’occasione storica,<br />

clamorosamente sprecata, circondando i vari “capi” di mol-<br />

<br />

<br />

lavorare <strong>per</strong> chi li ha eletti. Per questo si impongono nuove<br />

forme di selezione del gruppo dirigente, che premino com-<br />

-<br />

<br />

compito di un qualsiasi mozzo, con <strong>il</strong> mare in tempesta, è<br />

avvertire chi comanda che si imbarca acqua o che la rotta<br />

sta portando verso gli scogli.<br />

Alessandro Capecchi

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