Ente Vicentini nel Mondo

luglio n. 5 | anno 60 | 2013 

15ª FESTA ITINERANTE 

DELL’EMIGRANTE 

Pedemonte, Commovente omaggio 

a Danilo Longhi 

Valdastico, Grande tributo 

di calore e affetto agli emigranti 

nel ricordo di Longhi 

icentini 

nel Mondo 

Danilo Longhi 

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MANOSCRITTI E FOTOGRAFIE NON SI RESTITUISCONO

15ª Festa itinerante 

dell’Emigrante 

PEDEMONTE, Commovente omaggio a Danilo Longhi 

VALDASTICO, Grande tributo di calore e affetto agli emigranti 

nel ricordo di Longhi 

Il Sindaco di Pedemonte e il Presidente del 

Credito Cooperativo presentano la lapidericordo 

in marmo 

Il verde della valle ha fatto da magnifico 

sfondo alla cerimonia svoltasi domenica 

7 luglio in onore degli emigranti, giunti 

numerosi a questo appuntamento annuale 

arrivato alla quindicesima edizione. Terra di 

grandi lavoratori che mai hanno rinunciato ad 

affrontare e sfidare le avversità della vita, San 

Pietro Valdastico e i Comuni contigui hanno 

vissuto nel passato il dramma dell’emigrazione 

con un esodo assai consistente. 

Gli abitanti di questi luoghi hanno inteso manifestare 

con entusiasmo i loro sentimenti di 

riconoscenza verso i propri concittadini che 

a suo tempo cercarono fortuna in terre più o 

meno lontane e verso tutti coloro, emigranti ed 

ex emigranti, che dalle varie parti del mondo 

si sono dati appuntamento per questo raduno 

loro dedicato. 

Questa importante manifestazione ha avuto 

inizio già nella serata di sabato 6 luglio con 

la commemorazione a Pedemonte, suo paese 

natale, della figura di un grande personaggio 

vicentino: Danilo Longhi. 

Roberto Carotta Sindaco di Pedemonte, Alberto 

Toldo Sindaco di Valdastico, Bruno Scalzeri 

ex Sindaco di Pedemonte, Renato Zanoni 

Presidente del Credito Cooperativo di Pedemonte, 

Vladimiro Riva Consigliere Delegato 

di Vicenzaè e Giuseppe Sbalchiero Presidente 

dell’Ente Vicentini nel Mondo si sono alternati 

nel ricordare colui che per 19 anni fu Presidente 

della Camera di Commercio di Vicenza 

e dell’Ente Vicentini e che nel corso della sua 

carriera ricoprì anche altre prestigiose cariche 

istituzionali locali, italiane e internazionali fra 

cui la presidenza nazionale di Unioncamere, 

la vicepresidenza di Eurochambre, organismo 

che raggruppa 1300 Camere di commercio 

di 34 Paesi europei, la presidenza di Assocamerestero, 

cioè l’associazione della Camere 

di Commercio italiane all’estero. 

Fu anche al vertice dell’Ente Fiera di Vicenza,del 

Centro internazionale di Architettura Andrea 

Palladio, della Fondazione Giacomo Rumor, 

dell’Azienda Vicenza Qualità, della Fondazione 

Nordest e del Consorzio di promozione turistica 

Vicenzaè. 

È stato messo in particolare rilievo l’impegno 

profuso da Danilo Longhi a favore dello sviluppo 

economico e produttivo del territorio 

vicentino, impegno che anche oggi, vista la 

difficile situazione che sta attraversando l’intera 

nostra penisola, si ripropone in tutta la 

sua urgenza e drammaticità. 

Sono state più volte sottolineati l’attenzione 

e l’interesse da lui sempre dimostrati verso il 

mondo della emigrazione, tant’è che la cortesia, 

la passione e il sorriso che lui sempre 

riservava alle persone che incontrava sono 

rimasti impressi nella memoria di coloro che 

ebbero l’onore di conoscerlo. 

Com’è stato ricordato dal Sindaco di Pedemonte, 

l’Amministrazione da lui presieduta 

apporrà una targa ricordo in marmo mostrata 

nell’occasione, realizzata grazie alla collaborazione 

del Credito Cooperativo di Pedemonte 

presso la sua casa natale. A breve, inoltre,verrà 

intitolata al suo nome la scuola materna del 

paese. 

Bruno Scalzeri ha fatto un ampio excursus 

sulla comune esperienza politica con Longhi 

e sul rapporto improntato su una solida e 

sincera amicizia e il Presidente del Credito 

Cooperativo di Pedemonte ha rammentato il 

periodo che Longhi trascorse come collaboratore 

all’interno dell’Istituto di Credito che, 

grazie anche al forte collegamento che lui 

sempre ebbe verso i luoghi di origine, incontrò 

negli anni un crescente sviluppo di immagine 

e di attività. 

Particolarmente sentita la rievocazione di Vladimiro 

Riva, per molti anni amico e stretto 

collaboratore di Longhi che, oltre a ricordare 

le qualità di un uomo di raro carisma, ha avuto 

modo nel suo intervento di rievocare sia i momenti 

goliardici delle storiche partite a carte 

a “foracio”, che rimarcare le grandi qualità 

umane di un uomo che ascoltava molto e che 

aveva il dono di rispettare le idee di ciascuno, 

senza mai abbandonarsi a tentativi di discredito 

di chicchessia. 

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Toccante anche la descrizione dell’episodio 

nel quale egli si trovò a doverlo soccorrere a 

Roma durante il malore che lo colpì e che poi 

determinò il suo definitivo ritiro dallo scenario 

della vita pubblica. Parole di apprezzamento 

anche da parte del Presidente dell’Ente Vicentini 

Giuseppe Sbalchiero che ha invitato tutti 

alla manifestazione in programma il giorno 

successivo a San Pietro Valdastico, nel corso 

della quale, in memoria di Longhi, sarebbe 

stata consegnata alla Signora Luisa una targa 

ricordo da parte dell’Ente da lui presieduto. 

È seguita la proiezione di una serie di foto 

raccolte da Carla Padovan, Segretario Generale 

di Vicenzaè, riferite ai momenti più significativi 

degli incontri di Danilo Longhi con statisti e 

illustri personaggi italiani e stranieri di rilievo 

internazionale. 

Qui sopra, l’intervento di Vladimiro Riva e la 

consegna della targa ricordo a Luisa Longhi 

Qui a fianco, un'immagine del punto di ritrovo 

per tutti i convenuti alla festa 

Domenica 7 luglio è iniziata con il ritrovo dei partecipanti alla 

15ª Festa Itinerante dell’Emigrante in prossimità della Chiesetta 

dell’Emigrante di San Pietro Valdastico dove, prima dell’inizio 

della sfilata per il centro del paese, si è svolta la cerimonia dell’alzabandiera 

e della deposizione, all’interno della medesima Chiesetta, di una 

corona di alloro in memoria di tutti gli emigranti scomparsi. 

Con alla testa il complesso bandistico di Cogollo del Cengio ha preso 

avvio la sfilata che ha percorso la via principale di Valdastico fino all’arrivo 

alla Chiesa Parrocchiale dove don Elia Ferro, delegato della diocesi 

di Padova per la pastorale dei migranti, ha celebrato con il parroco ed 

altri prelati la Santa Messa. Nell’omelia, don Elia ha ricordato che tutti 

siamo dei migranti, dato che l’essere umano è in costante cammino, che 

l’emigrazione non finirà mai, tant’è che nello scorso 2012 ben 160.000 

italiani hanno lasciato il nostro Paese. Ha poi ricordato che la volontà e la 

fierezza hanno caratterizzato il lavoro svolto dai nostri emigranti, alcuni 

dei quali sono ritornati, mentre di altri si è perso notizia. Ha concluso 

sostenendo che è bello ricordarli e dire loro “Siate felici perché i vostri 

nomi sono scritti nel cielo”. In conclusione della cerimonia religiosa, 

il Presidente dell’Ente Vicentini Giuseppe Sbalchiero ha ricordato che 

"Noi siamo ritornati qui perché la prima edizione della Festa Itinerante 

dell’Emigrante si svolse ad Arsiero, un Comune qui vicino, quindici anni 

fa. Fu Danilo Longhi, allora Presidente della Camera di Commercio e 

dell’Ente Vicentini nel Mondo a volerla e a realizzarla assieme ad Augusto 

Peruz, anche lui scomparso e per molti anni suo stretto collaboratore. 

Era giusto tornare per ricordarli assieme ai rappresentanti delle Amministrazioni 

comunali e a tutti gli emigranti che quest’anno sono giunti 

numerosi dalle varie parti del mondo: Australia, Canada, Belgio, Francia, 

Sudamerica per citarne alcune”. I partecipanti si sono quindi trasferiti 

presso il capannone appositamente allestito dove , prima del pranzo, 

c’è stato il saluto delle autorità. Il Sindaco di Valdastico Alberto Toldo, 

dopo aver ricordato le comunità valdasticane di Encantado (Brasile), 

Morialmè (Belgio) e Floranne (Francia), rivolgendosi agli emigranti ha 

detto: “Nei loro occhi c’è il vero amore per la nostra terra, un sentimento 

che loro stessi ci insegnano a riscoprire dentro di noi, forse perché 

dato per scontato. L’emigrazione muove da un’unica causa: il lavoro 

che non c’è. Oggi qui nel vicentino e nel Veneto dobbiamo difendere 

questa risorsa se vogliamo avere un futuro”. Pensiero, questo, al quale 

si sono associati sia il presidente della Comunità Montana Alto Astico 

e Posina Riccardo Calgaro, che l’Assessore Regionale al Bilancio e agli 

Enti Locali Roberto Ciambetti. Terminato il pranzo, il Presidente Sbal- 

numero 5.2013 | 3

chiero ha rivolto un particolare ringraziamento al Sindaco di Valdastico, 

Comune che ha ospitato la manifestazione, alla Comunità Alto Astico 

e Posina e al suo Presidente Riccardo Calgaro e a tutte le Associazioni 

di volontariato che con il loro impeccabile impegno hanno fornito un 

contributo fondamentale per la buona riuscita della manifestazione. 

Alla Signora Luisa Longhi il Presidente dell’Ente ha quindi consegnato 

una targa in ricordo dell’illustre marito “Per l’infaticabile e preziosa 

opera svolta a favore degli emigranti vicentini nel mondo”. 

Ha fatto seguito l’intrattenimento con Claudio Cappozzo e il collegamento 

via Skype con Encantado, la città brasiliana fondata dagli 

emigranti valdastichesi e gemellata con Valdastico. 

Gabriele Zanetti 

4 | numero 5.2013

Nella foto qui sopra, il Presidente Sbalchiero 

consegna alla signora Luisa la targa in ricordo 

di Danilo Longhi 

Nelle foto della pagina a fianco, in ordine 

da sinistra: 

la deposizione della corona in memoria degli 

emigranti; sotto la partenza della sfilata dalla 

Chiesetta dell’Emigrante e un secondo scatto 

con le autorità al seguito del gagliardetto 

dell'Ente Vicentini nel centro cittadino 

Nella colonna di destra, invece, due momenti 

della Santa Messa, il saluto delle autorità 

e, in chiusura, un'immagine colta durante 

il pranzo 

Ormai siete rimasti in pochi a tornare 

come le rondini. 

I vostri figli non vi seguono più, 

la loro terra è un'altra. 

Non sanno cos'è una valigia di cartone 

con pochi stracci, molti sogni 

e quella sirena che suonava. 

La nave che si staccava dalla terra 

strappandovi i colori della giovinezza. 

Quanto sudore, quante umiliazioni e lacrime 

e i ricordi che non ti lasciavano dormire. 

La sposa scriveva, la tua vecchia pregava, 

e quella canzone bella e triste di Tajoli 

ti portava un po' d'Italia e tanta nostalgia. 

Immagini che sfumano dentro le stagioni. 

Ma tu torna, torna ancora 

perchè questa è la tua terra. 

Guarda la tua vecchia casa, 

anche se non c'è più 

esiste, è li dentro al tuo cuore. 

Entra nella tua chiesa, 

porta un fiore a quelle croci. 

Perchè tu appartieni alla terra 

dove sono sepolti i tuoi cari. 

Gira ancora per il tuo paese, 

qualcuno ti riconoscerà e se un vecchio 

ti parlerà dei tuoi 

l'emozione ti chiuderà la gola. 

Se puoi, ogni tanto torna dove sei nato. 

Renzo Cappozzzo 

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Valdastico - Encantado 

Storia di un gemellaggio 

Comune di Valdastico 

PROGETTO DI DELIBERAZlONE CHE DlCHlARA IL COMUNE DI VALDASTICO 

ClTTÀ SORELLA DEL COMUNE DI ENCANTADO 

Era il mese di giugno dell'anno 1990 quando il Prof. Franco Imbrianti, Presidente del 

Circolo culturale ltalo-Brasiliano della città di Garibaldi (Brasile) fece recapitare alla nostra 

Amministrazione Comunale una lettera con cui si chiedevano notizie e libri in lingua italiana. 

Con essa esprimeva l’intenzione di rifornire la biblioteca della sua città della documentazione 

necessaria per dare risposte concrete alle molte richieste che venivano dai suoi concittadini, 

desiderosi di conoscere meglio le loro origini ed i Paesi di provenienza dei loro Padri. 

A quella prima lettera rispondemmo con simpatia e spirito di collaborazione. In allegato, 

furono inviate anche alcune copie del libro "San Pietro storia del Paese" e "Valdastico ieri 

e oggi" scritti, rispettivamente, dai Reverendi fratelli Don Giovanni e Don Antonio Toldo. 

Si aggiunge inoltre che nel primo libro, scritto da Don Giovanni, nell'anno 1935, a pag. 

118, si registra quanto segue: 

“(...) Nell’ultimo trentennio del 1800 ebbe inizio in paese un fatto nuovo che andò sempre 

più crescendo di importanza: l’emigrazione. Il flusso delle correnti migratorie è un fenomeno 

caratteristico dell'800. L’impulso nuovo portato nella vita, le comunicazioni e i commerci 

moltiplicati, il progresso meccanico e industriale agitavano il mondo e richiamavano or 

quà or là, sui centri di lavoro, forti masse di operai. Inoltre aperte alla colonizzazione le 

immense terre d’America le nostre popolazioni, affollate sopra un suolo tanto povero, 

cercarono altrove l’espansione necessaria alla vita. Ed ecco i nostri uomini affluire ai paesi 

industriali per le strade, le miniere e l’edilizia, ecco famiglie dirigersi a fondare colonie nel 

Brasile, oppure stabilirsi nella pianura. Qualche caso di emigrazione avveniva già sotto 

l’Austria, quando i nostri andavano a lavorare nei forti di Verona, o nella linea ferroviaria 

a Vicenza, ma il fenomeno si allargò specialmente verso il 1870. Dapprima tre o quattro 

operai emigrarono in Albania e Macedonia presso Salonicco . 

Nell’anno 1872 cominciarono i lavori di strade a Genova e a La Spezia e i nostri si mostrarono 

bravi minatori. 

Nell’anno 1878 si iniziò l’emigrazione nel Brasile e l'anno dopo si portò in queste terre un 

primo scaglione di dodici famiglie coloniche: un secondo drappello di quindici famiglie emigrò nell’anno 1887; infine negli anni seguenti raggiunsero 

quelle terre altre dodici famiglie. 

Questi emigrati in parte raggruppati insieme nel Rio Grande del Sud, fondarono un villaggio chiamato San Pietro Incantado a ricordo del paese 

d’origine. A ricordo dei nostri colonizzatori del Brasile, nell’anno 1927 fu posta una lapide nel Cimitero coi loro nomi e con questa bella iscrizione: 

Facemmo notare come quella lapide fosse l’unico 

ricordo esistente, nell’ambito comunale, della 

prima emigrazione in Brasile. 

Da allora, nonostante ripetuti appelli inviati attraverso 

la stampa locale, non si ebbero più 

notizie di quelle persone, così come delle altre 

numerose famiglie partite negli anni successivi. 

Il Prof. Imbrianti, incuriosito da queste notizie 

e accertata l'esistenza nel Sud del Brasile di 

una città di nome Encantado, si recò sul posto. 

Qui, durante le ricerche, ebbe la fortuna di incontrare 

il Dott. Gemino Antonio Ferri, uomo 

di cultura e storico della città Encantadense, 

che si offrì spontaneamente di rintracciare le 

famiglie dei primi immigrati dall’ Italia e dal 

paese di Valdastico. 

Il Dott. Ferri, professore universitario in pensione, 

pure lui figlio di immigrati italiani, negli ultimi 

anni aveva scritto molti libri su fatti e avvenimenti 

accaduti nell’intera Regione. 

Egli è autore anche del libro “Encantado – Sua 

Historia – Sua Gente” che narra delle vicende 

della città, dei suoi abitanti, dalle origini fino 

all’anno 1985. 

Profondo conoscitore dello Stato del Rio Grande 

del Sud, il Dott. Ferri intuisce che lo scambio di 

corrispondenza con noi è un'occasione propizia 

per approfondire meglio le radici storiche dei numerosi 

discendenti dei primi coloni attualmente 

residenti nel comprensorio. S’impegna quindi, 

con meticolosa cura, nella ricerca delle famiglie 

i cui cognomi corrispondano a quelli citati nel 

libro "Valdastico ieri e oggi". Ed è con grande 

soddisfazione che, giorno dopo giorno, riscontra 

come fra i suoi concittadini sia forte e radicato 

il desiderio di sapere e conoscere le loro origini. 

Pur nella difficoltà di comprensione derivante 

dalla lingua portoghese in cui erano scritte le 

prime lettere che giungevano da Encantado, si 

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provvide a trasmettere al Sig. Ferri un'ampia 

documentazione storica e fotografica. Furono 

sollecitati anche il Presidente e l'Assessorato alla 

cultura della Provincia di Vicenza, nonchè l'Ente 

Vicentini nel Mondo, ad inviare notizie ed illustrazioni 

riguardanti l’intero territorio provinciale. 

Le informazioni pervenute convinsero il Dott. 

Ferri di aver individuato nel Comune di Valdastico, 

il paese italiano da dove erano partiti i 

primi pionieri che nell'anno 1882, risalendo il 

fiume Taquarì, si fermarono e colonizzarono quel 

luogo, per antica leggenda chiamato Encantado 

dagli Indios della Foresta. 

Fu una grande scoperta che aggiungeva particolari 

di eccezionale importanza a quanto egli 

stesso conosceva ed aveva scritto a proposito 

dei primi immigrati, a pagina n. 42 del libro 

"Encantado-Sua storia-Sua gente" che qui riportiamo: 

“L’inizio della colonizzazione del territorio 

di Encantado è iniziata nei primi giorni dell’anno 

1882. I primi ad arrivare in quel peeriodo furono: 

Giovanni Battista Lucca, sposato con Antonia, 

avevano sette figli maschi, si costruirono una 

casa (tipo maso) costruita con cortecce di albero, 

in località dove si trova oggi l'ospedale Santa 

Teresina, trasferendosi poi a risiedere in Via Sette 

Sorelle, a cento e cinquanta metri dalla chiesa. 

Acquistarono le fattorie 12, 13 e 14 di proprietà 

di Santos Pinto; esse formavano un quadrilatero 

che confinavano a sud con 1a Via della Pace 

(oggi inesistente), a est con il fiume Taquarì, a 

ovest fino al terreno oggi posteriore alla chiesa di 

San Pietro e a nord fino a 500 metri dal cimitero. 

I sette figli di Giovanni Battista, erano i seguenti: 

Guerrino sposato con Celestina Zucchetti (fu 

vice delegato di polizia); Romano sposato con 

Dosolina Pretto (fu fabbricante di bibite); Battista 

sposato con Maria Pretto (fu consigliere 

comunale); Giovanni sposato con Paolina Cervi 

(deceduto in un episodio storico di banditismo 

"il monge di pignerino”); Antonio sposato con 

Giacomina Bratti (fu agricoltore); Pio sposato 

con Giuseppina Maioli (fu agricoltore); Giuseppe 

sposato con Luisa Petersen (fu agricoltore). 

Nel volume citato si legge come Battista Lucca 

ed i suoi figli siano stati fortemente impegnati 

nella vita sociale e amministrativa della città. 

Risulta infatti come negli anni successivi (fino al 

1915, anno di costituzione del Municipio di Encantado) 

essi saranno i primi rappresentanti eletti 

del potere politico, amministrativo e giudiziario. 

Brevemente ricordiamo le funzioni più importanti 

da loro svolte: 

Anno 1883 - Battista Lucca è delegato a dirigere 

la costruzione della prima strada del paese; dal 

15/01/1897 al 07/01/1905 Iose Lucca Non è 

Intendente di Encantado. 

Anno 1891 - con l’istituzione del Municipio di 

Laiedao vengono eletti consiglieri di Encantado 

Battista Lucca dal 15.10.1891 al 20.07.1896; 

Iose Lucca Non dal 20.07.1896 al 16.01.1900; 

Battista Lucca dal 30.07.1904 al 20.07.1908. 

Subdelegati di Encantado: Guerino Lucca dal 

17.11.1896 al 07.01.1905; Iose Lucca Non dal 

07.01.1905 al 31.12.1905; Guerino Lucca dal 

31.12.1905 al 01.05.1915. 

Potere Giudiziario: 

Nell’anno 1888 è istituito l’Ufficio del Registro 

Civile diretto da Romano Lucca, uno dei sette 

fratelli. 

Anno 1888 - Costruzione della prima chiesa dedicata 

a San Pietro apostolo, su terreno donato 

da Giovanni Battista Lucca 

Anno 1902 – Il 4 maggio, muore eroicamente 

per difendere i suoi concittadini Joao Lucca. 

Per i meriti di questa famiglia in particolare, e 

di tutte le altre partite dalla nostra valle, il Dott. 

Ferri, con l’allegata lettera del dicembre 1991, 

ci comunica la Sua intenzione di ricordare e 

riconoscere nel futuro, la città di Valdastico come 

paese di origine dei colonizzatori di Encantado: 

Carissimo Sig. Sindaco, 

sono lieto di aver ricevuto la Sua lettera e, successivamente, 

i due libri: “San Pietro storia del 

paese“ di Giovanni Toldo; “Valdastico, ieri e 

oggi" di Antonio Toldo. 

È con mia grande soddisfazione informarLa del 

grande interesse che i libri hanno suscitato, mostrandoli 

a varie persone, fra cui i componenti del 

Consiglio Comunale e del Consiglio Provinciale, 

nonchè nelle scuole, ove ho avuto il piacere di 

tenere delle conferenze. Ieri ho assunto, come 

supplente, un posto nel Consiglio Provinciale e, 

nell’occasione ho presentato il libro della storia 

di Encantado, illustrando fatti totalmente sconosciuti 

ai presenti, destando in loro grande 

interessamento ai vari spunti di storia. Durante 

numero 5.2013 | 7

tutto il mese della mia supplenza, è mia intenzione 

di presentare, nientemeno, che quattro 

o cinque progetti di legge, di cui due avranno 

relazioni con Valdastico. 

Uno è stato presentato ieri con una piccola variazione 

nella legge, modificando la nostra bandiera 

comunale, inserendo una frase e provocando 

uno stacco dal fiume Taquarì, fiume importante 

che passa vicino ad Encantado e che ha avuto 

una grande influenza nella fondazione e nel 

progresso della nostra cittadina, dato che i primi 

immigrati italiani sono scesi per il medesimo con 

zattere ed altri mezzi. 

Un altro progetto, che intendo presentare nella 

prossima settimana tratta l'ufficializzazione di 

San Pietro Apostolo come patrono del Comune, 

attualmente è venerato solo come patrono della 

nostra chiesa che, a mio avviso, non dice tanto; 

al contrario, essere proclamato patrono della 

nostra città, assume un’importanza più incisiva. 

È mia intenzione, altresì, di presentare un 

progetto di legge dichiarando Encantado città 

sorella di San Pietro Valdastico, quale giusto e 

meritato ricordo alla Vostra città, essendo stata 

fra le prime ad inviare emigranti nella nostra 

terra, ove dimorano ancora centinaia di famiglie 

discendenti di quei pionieri. 

Come giustificazione userò i dati raccolti nei due 

libri e quelli della Sua lettera… 

Genuino A. Ferri 

Nei primi mesi dell'anno 1992 si ebbe la gioia 

di ricevere la visita del Vescovo Don Paolo De 

Conto Pretto, discendente da Pretto Giuseppe 

"Galina", uno dei primi pionieri partiti nell'anno 

1887 e fondatore del paese di Jacareziho, attuale 

frazione del Comune di Encantado. 

Il Vescovo, entusiasta di aver finalmente trovato 

il luogo di nascita del suo bisnonno materno, ci 

informa della situazione attuale della città, delle 

persone, degli usi e tradizioni tutte tipicamente 

venete dei suoi abitanti. 

Nel frattempo anche la Prefettura Municipale di 

Encantado era attivata ed è stato con grande 

compiacimento che nel mese di aprile 1992 abbiamo 

ricevuto dal Prefetto Luis Pedro Dalla Lasta 

la seguente missiva che decretava ufficialmente 

l’inizio della nuova unione fra le due Comunità: 

Encantado 30 Marzo 1992 

Signor Sindaco 

Con immensa soddisfazione, portiamo a conoscenza 

della S.V. che questo esecutivo ha 

sancito con legge n. 1.569/92 dell’11 marzo, 

ENCANTADO “Città Sorella" di San Pietro Valdastico 

della Provincia di Vicenza, risultato questo 

di un progetto di legge presentato su iniziativa 

del consigliere regionale Dott. Genuino Ferri. 

Desideriamo dare un giusto e meritato omaggio 

alla Sua Città di San Pietro Valdastico e al grande 

numero di pionieri emigranti italiani oriundi del 

Suo Comune, che sono venuti a fondare e colonizzare 

la terra di Encantado. A fronte di quanto 

sopra esposto, abbiamo la grande soddisfazione 

e il piacere di invitare la S.V. a visitare la nostra 

cittadina di Encantado e, in quell’occasione Le 

sarà consegnata ufficialmente una copia autenticata 

della legge inerente al gemellaggio. 

Sarà organizzata una grande manifestazione a 

dimostrazione e riconoscimento del Suo passaggio 

per riconfermare i legami di questo felice 

incontro con 1a popolazione, specialmente con 

i discendenti dei primi emigrati italiani originari 

della Vostra regione. Se sarà possibile la Sua 

visita in Encantado, aspettiamo la comunicazione 

della data che la S.V. Ill.ma reputerà opportuna 

e di ciò, saremo molto onorati. Nella Speranza 

di un Suo pronunciamento positivo, riguardo a 

quanto sopra esposto, cogliamo l'occasione per 

porre all’illustre rappresentante del Comune di 

Valdastico e ai suoi cittadini i nostri più affettuosi 

saluti ed iI nostro più caloroso abbraccio. 

Con rispetto 

Lujz Pedro DaIla Lasta 

Sindaco Municipale 

In seguito, alcuni nostri concittadini: Maestro Carlo Pesavento e Mario Pesavento, assieme al Parroco Don Romeo Martello, si recarono a Encantado, 

constatando di persona come sia grande la stima e la riconoscenza che gli abitanti di quella città riservano alla nostra Comunità. 

Per tutte queste ragioni, Signori Consiglieri, oggi, viene sottoposto alla Vostra approvazione questo progetto di deliberazione. 

Una volta approvato, si tradurrà in un patto di gratitudine e omaggio del Consiglio Comunale e dell’ intera popolazione di Valdastico verso quei 

valorosi emigranti ed i loro discendenti che, nella lontana terra Brasiliana hanno onorato con il proprio lavoro la nostra Patria. 

Allo stesso tempo, questo atto servirà come stimolo per stringere nuove relazioni di amicizia e parentela tra i discendenti delle originarie famiglie, 

con l'augurio che sia portatore anche di un maggior intercambio sociale e culturale a beneficio delle due Comunità. 

8 | numero 5.2013

NUOVA Legge Regionale pubblicata nel BUR n. 49/2013 

parzialmente modificata dalla 

Legge Regionale n. 10 del 7 giugno 2013 

Legge regionale 9 gennaio 2003, n. 2 (BUR n. 4/2003) 

NUOVE NORME A FAVORE DEI VENETI NEL MONDO E AGEVOLAZIONI PER IL LORO RIENTRO (1) 

CAPO I - Disposizioni generali 

Art. 1 - Finalità e destinatari. 

1. La Regione del Veneto, nell’ambito delle finalità fissate in particolare dall’articolo 1, comma 5, dello Statuto in 

ordine al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo economico e sociale: (2) 

a) promuove iniziative miranti a favorire e facilitare il rientro e l'inserimento nel territorio regionale: 

1) dei cittadini italiani emigrati, nati nel Veneto o che, per almeno tre anni prima dell'espatrio, abbiano avuto residenza in uno 

dei comuni del Veneto e che abbiano maturato un periodo di permanenza all'estero per almeno cinque anni consecutivi; 

2) del coniuge superstite e dei discendenti fino alla terza generazione dei soggetti di cui al punto 1); 

b) interviene nei confronti della collettività veneta all'estero per garantire il mantenimento della identità veneta e migliorare 

la conoscenza della cultura di origine. 

1 bis. Le iniziative di cui al comma 1, lettera b), sono realizzate direttamente o mediante la concessione di contributi ad 

amministrazioni pubbliche, organismi e associazioni senza scopo di lucro. Nella concessione dei contributi ad organismi e 

associazioni senza scopo di lucro costituisce elemento di preferenza la promozione, la valorizzazione e tutela della cultura 

veneta all’estero quale finalità statutaria principale del soggetto richiedente il beneficio. (3) 

2. Non rientrano tra i destinatari degli interventi previsti dalla presente legge i dipendenti di pubbliche amministrazioni, di 

ditte e di imprese italiane distaccati o inviati in missione presso uffici, cantieri o fabbriche all'estero. 

3. La permanenza all'estero deve risultare da dichiarazione rilasciata ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 28 

dicembre 2000 n. 445 "Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa". 

Art. 2 - Iniziative e interventi. 

1. Le iniziative e gli interventi regionali (4) di cui all'articolo 1, comma 1, lettera a), sono volti: 

a) ad agevolare e favorire il rientro e l'inserimento nel territorio regionale; 

b) omissis (5) 

c) a concorrere con le autonomie locali e funzionali nell'assistenza, qualora i soggetti di cui all’articolo 1, comma 1, lettera a) 

(6) stabiliscano la loro residenza nel Veneto. 

2. Le iniziative regionali di cui all’articolo 1, comma 1, lettera b), sono volte a: 

a) diffondere e valorizzare fra le comunità venete all’estero la cultura e l’identità veneta, avendo particolare riguardo allo 

sviluppo di interrelazioni sociali, culturali ed economiche tra la Regione del Veneto e le realtà venete all’estero, nonché allo 

sviluppo delle professionalità dei giovani all’estero; 

b) promuovere l’organizzazione di soggiorni culturali e di iniziative di turismo sociale nel Veneto; 

c) promuovere rapporti di gemellaggio tra comuni ed accordi tra università, istituzioni scolastiche, associazioni per facilitare 

una maggiore sensibilizzazione ai problemi dell’emigrazione e per agevolare occasioni di conoscenza, di confronto e di scambio 

interculturali; 

d) fornire assistenza nei casi in cui si verifichino all’estero particolari eventi socio-politici; 

e) curare e sostenere la diffusione, fra le comunità dei veneti all’estero, delle relative pubblicazioni e del materiale audiovisivo 

e/o radiofonico; 

f) prevedere riconoscimenti per chi ha onorato il Veneto nel mondo. (7) 

3. La Regione effettua e sostiene, altresì, studi, indagini e ricerche relativi al fenomeno migratorio. 

REGIONE DEL VENETO 

LA PAGINA DELLA REGIONE 

| 9

Si riporta di seguito il testo della nuova 

Legge Regionale pubblicata nel BUR n. 49/2013, parzialmente 

CAPO II - Interventi finalizzati al rientro e all'inserimento nel territorio regionale 

Art. 3 - Sportelli informativi. 

1. La Regione può promuovere (8) l'istituzione di sportelli informativi a favore dei soggetti di cui all'articolo 1, comma 

1, lettera a), volti a: 

a) omissis (9) 

b) garantire consulenza e assistenza nelle pratiche relative al rientro e all'inserimento degli stessi nel territorio regionale. 

2. La Giunta regionale è autorizzata ad istituire gli sportelli informativi di cui al comma 1 e può affidarne la gestione 

alle amministrazioni provinciali, alle associazioni di cui all'articolo 18, comma 2, lettera a), alle associazioni delle categorie 

economiche e ad altri enti e associazioni. 

Art. 4 - Alloggio. 

1. Ai soggetti di cui all’articolo 1, comma 1, lettera a), provenienti dall’estero e residenti nel Veneto da non più di 

quattro anni, che nel territorio della Regione intendano costruire o acquistare un alloggio avente le caratteristiche previste per 

l’edilizia residenziale pubblica, o effettuare interventi di restauro, risanamento conservativo, ristrutturazione, manutenzione 

straordinaria, ampliamento di un immobile di proprietà o in usufrutto ad uso abitativo del proprio nucleo familiare, la Regione 

può concedere un contributo una tantum in conto capitale. La Giunta regionale stabilisce, sentita la competente commissione 

consiliare, i criteri di attribuzione dei contributi e per garantire l’accesso alle fasce più deboli. (10) 

2. In caso di costruzione o di acquisto, il richiedente e i componenti del suo nucleo familiare non devono essere 

titolari di diritti di proprietà, di usufrutto, di uso e di abitazione nel territorio nazionale ed estero su altro alloggio adeguato 

alle esigenze del nucleo familiare stesso e non devono aver ottenuto l'assegnazione in proprietà o con patto di futura vendita 

di un alloggio costruito con il contributo di enti pubblici. (11) 

3. L'abitazione che viene sistemata o adeguata deve essere l'unica di proprietà del richiedente e dei componenti il 

nucleo familiare o l'unica sulla quale gli stessi possono esercitare i diritti di usufrutto, di uso e di abitazione. 

4. L’alloggio, per un periodo di cinque anni dalla data di assegnazione del contributo, non può essere destinato a 

uso diverso da quello di abitazione del titolare e del suo nucleo familiare, pena la revoca dello stesso. (12) 

5. Gli interventi di cui al comma 1 possono essere stati effettuati anche nei due anni precedenti la data di presentazione 

della domanda; la realizzazione in tale periodo deve essere comprovata da idonea documentazione. (13) 

6. Ai fini della liquidazione del contributo, la documentazione relativa agli interventi di cui al comma 1 deve essere 

prodotta, pena la decadenza dal beneficio, entro il 31 dicembre dell’anno di assegnazione del contributo medesimo. (14) 

7. omissis (15) 


Art. 5 - Incentivazione di attività produttive. 

1. La Giunta regionale è autorizzata a concedere, anche tramite gli enti locali, contributi ai soggetti di cui all'articolo 

1, comma 1, lettera a), provenienti dall'estero e residenti nel Veneto da non più di due anni, che intendano avviare nel territorio 

regionale attività produttive in forma singola o cooperativistica. 

2. Il contributo in conto capitale è concesso per investimenti finalizzati all'avvio dell'attività produttiva nella misura 

massima del trenta per cento delle spese ritenute ammissibili e comunque entro i limiti massimi fissati nel programma annuale 

di cui all'articolo 14, comma 2. Tale contributo non può essere cumulato con quelli previsti da altre norme regionali, nazionali 

e comunitarie. 

3. I destinatari dei contributi di cui al comma 1 devono essere in possesso dei requisiti professionali necessari allo 

svolgimento dell'attività di impresa. 

4. Le agevolazioni previste dal presente articolo sono erogabili nel rispetto del regolamento (CE) n. 1998/2006 della 

Commissione, del 15 dicembre 2006, (17) relativo all'applicazione degli articoli 87 e 88 del Trattato CE agli aiuti di importanza 

minore (de minimis). 

10 | 


LA PAGINA DELLA REGIONE

modificata dalla Legge regionale n. 10 del 7 giugno 2013 

Art. 6 - Inserimento scolastico. 

omissis (18) 

Art. 7 - Formazione e riqualificazione professionale. 

omissis (19) 

Art. 8 - Interventi socio-assistenziali. (20) 

1. Ai soggetti di cui all’articolo 1, comma 1, lettera a), provenienti dall’estero e residenti nel Veneto da almeno un 

anno e da non più di tre, la Giunta regionale, in relazione a comprovate situazioni di particolare bisogno, può disporre il 

rimborso, anche parziale, delle seguenti tipologie di spese: 

a) di viaggio, comprese le spese del nucleo familiare che viaggia assieme agli aventi diritto o che si riunisca agli stessi entro 

un periodo massimo di sei mesi; 

b) di trasporto degli oggetti personali, del vestiario, dell’arredo, del mobilio e di attrezzature varie; 

c) di prima sistemazione; 

d) di trasporto delle salme dei soggetti di cui all’articolo 1, comma 1, lettera a), dall’estero nel territorio regionale. 

2. La Giunta regionale, con apposito provvedimento, individua le situazioni di particolare bisogno e le modalità del 

rimborso delle spese di cui al comma 1. 

CAPO III - Interventi a favore dei veneti nel mondo 

Art. 9 - Iniziative e attività culturali. 

1. La Regione favorisce iniziative e attività culturali dirette a conservare e a tutelare fra le comunità venete nel mondo 

il valore della identità veneta e della patria di origine e a rinsaldare i rapporti culturali con il Veneto con particolare riguardo 

a quelle intese al mantanimento del patrimonio linguistico. (21) 

2. Le iniziative di cui al comma 1 possono essere realizzate anche in concorso con altre amministrazioni pubbliche, 

istituzioni culturali e associazioni per l’emigrazione di cui all’articolo 18. 

Art. 9 bis - Iniziative e relazioni economico-sociali. (22) 

1. La Regione riconosce, valorizza e sostiene le relazioni economico-sociali con le realtà imprenditoriali venete all’estero, 

anche in collaborazione con le associazioni, i comitati e le federazioni di cui all’articolo 18, comma 2, lettere a) e c). 

2. La Regione favorisce altresì rapporti di gemellaggio tra comuni ed accordi tra università, istituzioni scolastiche e 

associazioni, al fine di sviluppare produttive relazioni sociali, culturali ed economiche. 

Art. 10 - Informazione. 

1. La Regione provvede: 

a) all'informazione sulle proprie attività legislative e amministrative, sulla realtà economica, culturale e sociale del Veneto e su 

quanto sia di interesse per i veneti nel mondo, compreso l'utilizzo dei benefici previsti dalla normativa regionale e nazionale; 

b) alla diffusione, tra le comunità dei veneti nel mondo, di quotidiani, di pubblicazioni e di materiale audiovisivo e radiofonico 

e di quanto risulti utile per rinsaldare e per sviluppare i rapporti culturali ed economici con la terra di origine; 

c) a promuovere l'informazione di ritorno da parte delle comunità venete all'estero; 

c bis) allo sviluppo di nuovi strumenti di comunicazione e di informazione. (23) 

2. Per le finalità di cui al comma 1 la Giunta regionale può sostenere iniziative promosse da enti e associazioni. 

Art. 11 - Formazione e aggiornamento culturale. (24) 

1. La Regione promuove iniziative per la formazione, la riqualificazione professionale e l’aggiornamento culturale a 

favore dei seguenti soggetti che intendano mantenere la propria residenza all’estero: 


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a) i cittadini italiani emigrati, nati nel Veneto o che, per almeno tre anni prima dell’espatrio, abbiano avuto residenza in uno 

dei comuni del Veneto e che abbiano maturato un periodo di permanenza all’estero per almeno cinque anni consecutivi; 

b) il coniuge superstite e i discendenti fino alla quinta generazione dei soggetti di cui alla lettera a). 

Art. 12 - Soggiorni, scambi e turismo sociale. 

1. La Regione promuove a favore dei soggetti di cui all’articolo 11: 

a) l’organizzazione di soggiorni culturali e di iniziative di turismo sociale nella Regione; 

b) iniziative di scambio culturale, da realizzarsi in Veneto e nei paesi dove operano le collettività venete. (25) 


Art. 13 - Interventi in caso di situazioni particolari. 

1. La Giunta regionale, nel caso si verifichino all'estero calamità naturali o particolari eventi sociali, economici o politici, 

può stipulare accordi con il Governo interessato che prevedano prestazioni di tipo socio-sanitario a favore dei soggetti 

di cui all'articolo 11 (27) ivi residenti, sentita la competente commissione consiliare. 

CAPO IV - Disposizioni comuni 

Art. 14 - Piano triennale e programma annuale degli interventi. 

1. La Giunta regionale, entro il mese di ottobre, sottopone all'approvazione del Consiglio regionale il piano di 

massima degli interventi da perseguire nel triennio successivo contenente gli indirizzi, gli obiettivi, le priorità e trasmette, 

contestualmente, la relazione sull'attività svolta nel triennio precedente. Nelle more dell'approvazione del piano triennale, la 

Giunta regionale è autorizzata alla programmazione di cui al comma 2, sulla base degli indirizzi dell'ultimo piano triennale 

approvato. 

2. La Giunta regionale, entro il mese di marzo, approva il programma annuale degli interventi stabilendo criteri e 

modalità per l'attuazione delle singole iniziative. 

Art. 15 - Conferenza d'area. 

1. Allo scopo di garantire un proficuo collegamento con i veneti delle diverse aree geografiche e per assicurare una 

più estesa partecipazione, la Giunta regionale può promuovere conferenze d'area all'estero, alle quali partecipano il Presidente 

della commissione consiliare regionale competente, o suo delegato, i rappresentanti dei soggetti di cui all'articolo 11 (28) 

residenti in quelle aree, nonché i rappresentanti di enti, istituzioni e associazioni, culturali ed economiche, operanti in Italia e 

nell'area geografica prescelta. 

2. La Giunta regionale, in sede di approvazione del programma annuale, individua l'area geografica, definisce le 

modalità di organizzazione delle conferenze d'area, ivi compresi i rimborsi dei viaggi e i costi per l'ospitalità dei partecipanti. 

Art. 16 - Consulta dei veneti nel mondo. 

1. È istituita la Consulta dei veneti nel mondo di seguito denominata Consulta. 

2. La Consulta è presieduta e convocata dal Presidente della Giunta regionale, o dall'Assessore delegato. 

3. La Consulta è composta: 

a) dal Presidente della commissione consiliare regionale competente, o suo delegato; 

b) da un rappresentante per ciascun comitato o federazione all'estero, di cui all'articolo 18, comma 2, lettera c); 

c) da un rappresentante per ciascuna delle associazioni di cui all’articolo 18, comma 2, lettera a), dalle stesse designato; (29) 

d) da un rappresentante designato dall’Associazione nazionale comuni d’Italia (ANCI) del Veneto; (30) 

e) da un rappresentante designato dalle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura del Veneto; 

f) da un rappresentante designato dalle Università del Veneto; 

g) omissis (31) 

g bis) da un rappresentante dei giovani veneti od oriundi veneti entro la quinta generazione e di età compresa fra i diciotto 

12 | 




e i trentanove anni, designato in sede del Meeting annuale di cui all’articolo 16 bis. (32) 

4. La Consulta è convocata almeno una volta all'anno preferibilmente in una località del Veneto da definirsi, di volta 

in volta, nell’ambito del programma annuale di cui all’articolo 14 (33) e ha il compito di formulare proposte per la predisposizione 

del piano triennale e del programma annuale di cui all'articolo 14. (34) 

5. I componenti della Consulta sono nominati con decreto del Presidente della Giunta regionale, su designazione 

degli organismi interessati, e restano in carica fino a sei mesi dopo la scadenza della Giunta regionale; qualora le designazioni 

di cui al comma 3 non pervengano entro trenta giorni dalla richiesta, se ne prescinde. 

6. La Consulta, nella prima riunione, elegge al proprio interno un Vicepresidente scelto tra i membri di cui alle lettere 

b) e c) del comma 3. (35) 

7. Le funzioni di segretario della Consulta sono svolte da un funzionario della struttura amministrativa regionale 

competente nella materia, nominato dal Presidente della Giunta regionale. 

8. La Giunta regionale è autorizzata a provvedere alle spese per l'attività della Consulta, nonché al rimborso totale 

o parziale delle spese di viaggio e ospitalità per i partecipanti di cui al comma 3, (36) qualora non sia già previsto il rimborso 

da parte dell'ente di appartenenza. 

Art. 16 bis - Meeting annuale del coordinamento dei giovani veneti e dei giovani oriundi veneti residenti all’estero. (37) 

1. La Regione del Veneto, riconoscendo il ruolo e l’importanza assunti dai giovani nell’ambito dell’associazionismo 

volto a garantire il mantenimento della cultura e dell’identità veneta all’estero, promuove la componente giovanile dell’associazionismo 

di settore operante in Veneto e all’estero, attraverso l’organizzazione del “Meeting del coordinamento dei giovani 

veneti e dei giovani oriundi veneti residenti all’estero”, di seguito denominato Meeting. 

2. Il Meeting si svolge annualmente in una località individuata dalla Giunta regionale, sentita la Consulta dei veneti 

nel mondo di cui all’articolo 16. 

3. Al Meeting partecipano giovani veneti e giovani oriundi veneti, entro la quinta generazione, di età compresa tra 

i diciotto e i trentanove anni, attivi nel mondo dell’associazionismo. Ciascuna associazione iscritta al registro di cui all’articolo 

18, comma 2, lettera a), e ciascuna federazione o comitato iscritto al registro regionale di cui all’articolo 18, comma 2, lettera 

c), designa, ai fini della partecipazione, il giovane veneto o oriundo veneto in possesso dei predetti requisiti. 

4. La Giunta regionale è autorizzata a provvedere alle spese per l’organizzazione del Meeting nonché a rimborsare 

ai partecipanti le spese di viaggio e di ospitalità nei limiti e secondo le modalità stabilite con successiva deliberazione. 

Art. 17 - Riconoscimento a cittadini di origine veneta. (38) 

1. La Giunta regionale conferisce, secondo criteri e modalità da definirsi con apposito provvedimento, riconoscimenti 

agli emigrati veneti che con la loro attività abbiano onorato il Veneto nel mondo. 

Art. 18 - Associazionismo. 

1. La Regione riconosce il ruolo fondamentale dell’associazionismo operante nel Veneto e all’estero a favore dei 

veneti nel mondo e ne valorizza e sostiene l’attività (39) al fine di assicurare la tutela dei diritti civili e sociali, conservare il 

valore dell'identità della terra di origine e sviluppare i rapporti con la comunità veneta. 

2. Presso la Giunta regionale sono istituiti distinti registri: 

a) delle associazioni che hanno sede nella Regione e che operano con carattere di continuità da almeno tre anni a favore dei 

veneti nel mondo; (40) 

b) dei circoli aventi sedi all’estero, che abbiano almeno cinquanta iscritti e che operino con carattere di continuità, da almeno 

tre anni, a favore dei veneti nel mondo; (41) 

c) dei comitati o delle federazioni all’estero che svolgano attività con carattere di continuità da almeno tre anni e a cui aderisca 

la maggioranza dei circoli di cui alla lettera b) operanti nello Stato. (42) 

2 bis. Presso la Giunta regionale è altresì istituito un elenco delle aggregazioni estere di emigrati e oriundi veneti che 

operino con carattere di continuità a favore dei veneti nel mondo e che abbiano un numero di iscritti inferiore a cinquanta. (43) 

2 ter. La Giunta regionale, con apposito provvedimento, individua le modalità e la documentazione necessaria ai fini 

della iscrizione delle aggregazioni nell’elenco di cui al comma 2 bis. (44) 



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3. Le associazioni, i circoli e i comitati o le federazioni all'estero già iscritti nei registri regionali ai sensi della legge 

regionale 18 aprile 1995, n. 25 "Interventi regionali per i veneti nel mondo" e successive modificazioni, sono iscritti di diritto 

nei registri previsti al comma 2. 

4. La Giunta regionale è autorizzata a concedere contributi alle associazioni, ai comitati e alle federazioni iscritti ai 

registri regionali per le iniziative di cui alla presente legge. 

4 bis. La Giunta regionale può concedere alle associazioni, ai comitati e alle federazioni di cui alle lettere a) e c) del 

comma 2, secondo criteri e modalità da definirsi con apposito provvedimento, contributi annuali per le spese di funzionamento 

dagli stessi sostenute in stretto collegamento all’attività associativa svolta e debitamente documentate. (45) 

CAPO V - Disposizioni finali 

Art. 19- Abrogazioni e norme transitorie. 

1. Sono abrogate la legge regionale 18 aprile 1995, n. 25 "Interventi regionali per i veneti nel mondo" e le seguenti 

leggi e disposizioni regionali di modificazione: articolo 27, comma 2 della legge regionale 3 dicembre 1998, n. 29; articolo 

44 della legge regionale 22 febbraio 1999, n. 7; legge regionale 9 agosto 1999, n. 30; articolo 19 della legge regionale 28 

gennaio 2000, n. 5; articolo 20 della legge regionale 13 settembre 2001, n. 27. 

2. Ai procedimenti non ancora conclusi alla data di entrata in vigore della presente legge, si applica la previgente 

disciplina di cui alla legge regionale 18 aprile 1995, n. 25 e successive modificazioni. 

3. Fino all’insediamento della Consulta di cui all’articolo 16, e comunque per un periodo non superiore a 60 giorni 

dall’entrata in vigore della presente legge, il comitato permanente per i veneti nel mondo di cui all’articolo 6 della legge regionale 

18 aprile 1995, n. 25 e successive modificazioni, rimane insediato e svolge le funzioni attribuite dalla presente legge 

alla Consulta. 

Art. 20 - Norma finanziaria. 

1. Alle spese di natura corrente indotte dall'attuazione della presente legge si fa fronte come segue: 

a) per euro 1.000.000,00 relativi alle iniziative di informazione, istruzione e culturali, ai sensi degli articoli 3, 6, 7, 9, 10, 

11, 12 15, 16 e 17, con lo stanziamento dell'u.p.b. U0170 "Iniziative per gli emigrati veneti" iscritto nello stato di previsione 

della spesa del bilancio annuale 2002 e pluriennale 2002-2004; 

b) per euro 1.000.000,00 relativi agli interventi socio-assistenziali, ai sensi dell'articolo 8, con lo stanziamento dell'u.p.b. 

U0165 "Interventi di contrasto alle situazioni di emergenza sociale" iscritto nello stato di previsione della spesa del bilancio 

annuale 2002 e pluriennale 2002-2004. 

2. Alle spese d'investimento indotte dall'attuazione della presente legge si fa fronte come segue: 

a) per euro 2.500.000,00 relativi alle iniziative di edilizia residenziale, ai sensi dell'articolo 4, con lo stanziamento dell'u.p.b. 

U0081 "Interventi nel campo delle abitazioni per i veneti rimpatriati" iscritto nello stato di previsione della spesa del bilancio 

annuale 2002 e pluriennale 2002-2004, incrementato mediante riduzione, di pari importo, dei fondi previsti nell'u.p.b. U0080 

"Interventi per programmi di edilizia abitativa pubblica", iscritta nel medesimo stato di previsione della spesa; 

b) per l'incentivazione di attività produttive, ai sensi dell'articolo 5, nell'ambito delle u.p.b. di competenza per i settori 

interessati, di cui alle funzioni obiettivo F0006 "Agricoltura e sviluppo rurale", F0007 "Sviluppo del sistema produttivo e 

delle PMI", F0010 "Commercio" e F0011 "Turismo", iscritte nello stato di previsione della spesa del bilancio annuale 2002 e 

pluriennale 2002-2004, mediante riserva di quota parte dei fondi stanziati per le leggi regionali di settore. 

3. Per gli esercizi successivi, alle spese di cui ai commi 1 e 2 si provvede ai sensi dell'articolo 2 della legge (46) regionale 

29 novembre 2001, n.39 "Ordinamento del bilancio e della contabilità della regione". 

Testo riportato dal Link 

http://www.consiglioveneto.it/crvportal/leggi/2013/13lr0010.htmlnumLegge=10&annoLegge=2013&tipoLegge=Alr 

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(1) Con sentenza n. 387/2005 (G.U. 1ª serie speciale n. 42/2005) la Corte costituzionale ha dichiarato non fondata la questione di legittimità costituzionale 

dell’art. 13 sollevata in riferimento all’art. 117 comma secondo lettera a) e nono comma riconoscendo che le regioni, nelle materie di propria competenza, 

possono stipulare oltre che intese con enti omologhi esteri, anche veri e propri accordi con gli Stati, nei casi e nelle forme determinate da leggi statali. La 

legge era stata impugnata dal Governo con ricorso n. 27/2003 (G.U. 1ª serie speciale n. 18/2003). 

(2) Alinea così sostituito da comma 1 art. 1 legge regionale 7 giugno 2013, n. 10. 

(3) Comma inserito da comma 2 art. 1 legge regionale 7 giugno 2013, n. 10. 

(4) Alinea modificato da comma 1 art. 2 legge regionale 7 giugno 2013, n. 10, che ha soppresso le parole “destinati ai soggetti”. 

(5) Lettera abrogata da comma 2 art. 2 legge regionale 7 giugno 2013, n. 10. 

(6) Lettera così modificata da comma 3 art. 2 legge regionale 7 giugno 2013, n. 10, che ha sostituito le parole “gli stessi” con le parole “i soggetti di cui 

all’articolo 1, comma 1, lettera a)”. 

(7) Comma così sostituito da comma 4 art. 2 legge regionale 7 giugno 2013, n. 10. 

(8) Alinea così modificato da comma 1 art. 3 legge regionale 7 giugno 2013, n. 10, che ha sostituito la parola “promuove” con le parole “può promuovere”. 



(11) Comma così sostituito da comma 1 art. 5 legge regionale 16 agosto 2007, n. 21. 




(15) Comma abrogato da comma 5 art. 4 legge regionale 7 giugno 2013, n. 10. 


(17) Comma così modificato da comma 1 art. 5 legge regionale 7 giugno 2013, n. 10 che ha sostituito le parole “n. 69/2001 della Commissione, del 12 gennaio 

2001 pubblicato nella GUCE del 13 gennaio 2001, n. L10” con le parole “n. 1998/2006 della Commissione, del 15 dicembre 2006,”. 

(18) Articolo abrogato da comma 1 art. 6 legge regionale 7 giugno 2013, n. 10. 

(19) Articolo abrogato da comma 1 art. 7 legge regionale 7 giugno 2013, n. 10. 

(20) Articolo così sostituito da comma 1 art. 8 legge regionale 7 giugno 2013, n. 10. 

(21) Comma così modificato da comma 1 art. 9 legge regionale 7 giugno 2013, n. 10 che ha aggiunto alla fine le parole “con particolare riguardo a quelle 

intese al mantenimento del patrimonio linguistico.”. 

(22) Articolo inserito da comma 1 art. 10 legge regionale 7 giugno 2013, n. 10. 

(23) Lettera aggiunta da comma 1 art. 11 legge regionale 7 giugno 2013, n. 10. 

(24) Articolo così sostituito da comma 1 art. 12 legge regionale 7 giugno 2013, n.10. 



(27) Comma così modificato da comma 1 art. 14 legge regionale 7 giugno 2013, n. 10 che ha sostituito le parole “di cui all’articolo 1, comma 1” con le parole 

“di cui all’articolo 11”. 

(28) Comma così modificato da comma 1 art. 15 legge regionale 7 giugno 2013, n. 10 che ha sostituito le parole “di cui all’articolo 1, comma 1” con le parole 

“di cui all’articolo 11”. 

(29) Lettera così sostituita da comma 1 art. 16 legge regionale 7 giugno 2013, n. 10. 



(32) Lettera aggiunta da comma 4 art. 16 legge regionale 7 giugno 2013, n. 10. 

(33) Comma così modificato da comma 5 art. 16 legge regionale 7 giugno 2013, n. 10 che ha inserito dopo le parole “almeno una volta all’anno” le parole 

“preferibilmente in una località del Veneto da definirsi, di volta in volta, nell’ambito del programma annuale di cui all’articolo 14”. 

(34) Comma così sostituito da comma 1 art. 7 legge regionale 16 agosto 2007, n. 21. 

(35) Comma così modificato da comma 6 art. 16 legge regionale 7 giugno 2013, n. 10 che ha sostituito le parole “comma 2” con le parole “comma 3”. (36) 

Comma così modificato da comma 7 art. 16 legge regionale 7 giugno 2013, n. 10 che ha sostituito le parole “alle spese di viaggio e ospitalità per i partecipanti” 

con le parole “al rimborso totale o parziale delle spese di viaggio e ospitalità per i partecipanti di cui al comma 3,”. 

(37) Articolo inserito da comma 1 art. 17 legge regionale 7 giugno 2013, n. 10. Tale norma per l’anno 2013, va coordinata con quanto disposto dall’art. 16 

della legge regionale 5 aprile 2013, n. 3 “Legge finanziaria regionale per l’esercizio 2013” che detta in materia analoghe disposizioni. 

(38) Articolo così sostituito da comma 1 art. 18 legge regionale 7 giugno 2013, n. 10. 

(39) Comma così modificato da comma 1 art. 19 legge regionale 7 giugno 2013, n. 10 che ha sostituito le parole “La Regione riconosce le attività -svolte dalle 

associazioni che operano a favore dei soggetti di cui all’articolo 1, comma 1 residenti all’estero o nel Veneto” con le parole “La Regione riconosce il ruolo 

fondamentale dell’associazionismo operante nel Veneto e all’estero a favore dei veneti nel mondo e ne valorizza e sostiene l’attività”. 


(41) Lettera così sostituita da comma 3 art. 19 legge regionale 7 giugno 2013, n. 10. Ai sensi dell’art. 21 della legge regionale 7 giugno 2013, n. 10 “Modifica 

della legge regionale 9 gennaio 2003, n. 2 “Nuove norme a favore dei veneti nel mondo e agevolazioni per il loro rientro” e successive modificazioni” la disposizione 

contenuta in questa lettera si applica anche ai circoli già iscritti, alla data del 26/06/2013, al registro regionale secondo le previgenti disposizioni 

contenute nell’art. 18, comma 2, lett. b) che stabiliva l’iscrizione al registro dei circoli dei soggetti di cui all'articolo 1 aventi sedi all'estero che abbiano almeno 

cento iscritti e che svolgano attività da almeno tre anni. In precedenza lettera modificata da comma 1 art. 8 legge regionale 16 agosto 2007, n. 21 e prima 

ancora modificata da art. 18 legge regionale 25 febbraio 2005, n. 7. 

(42) Lettera così sostituita da comma 4 art. 19 legge regionale 7 giugno 2013, n. 10, in precedenza modificata da comma 2 art. 8 legge regionale 16 agosto 

2007, n. 21, già modificata da art. 18 legge regionale 25 febbraio 2005, n. 7 che ha abrogato l’espressione “che svolgano attività da almeno tre anni”. 



(45) Comma così sostituito da comma 6 art. 19 legge regionale 7 giugno 2013, n. 10, in precedenza aggiunto da comma 2 art. 8 legge regionale 16 agosto 2007, n. 21. 

(46) Nel testo approvato dal Consiglio regionale per mero errore materiale è stata omessa la parola “legge”. 



| 15

Dai nostri comuni 

Bassano 

del Grappa 

Quarta Conferenza sull’Emigrazione 

all’IPSIA “A. Scotton” 

Si è svolta venerdì 10 maggio 2013 presso 

l’Istituto Professionale “A. Scotton” di 

Bassano del Grappa la quarta conferenza 

sull’emigrazione alla presenza di ottanta 

studenti di seconda, terza, quarta e quinta 

classe. Anche quest’anno l’Istituto ha 

avuto il privilegio di poter ospitare come 

relatore Benito Sasso e come testimone 

Luigi Frigo, rappresentanti dell’Ente Vicentini 

nel Mondo, resisi disponibili alla 

realizzazione di un programma dell’Ente, 

condiviso dalla Regione del Veneto – Assessorato 

ai Flussi Migratori. 

L’incontro rientra tra le attività previste dal 

Progetto “Emigrazione-Immigrazione: dimensioni 

storiche e sociali” che la prof.ssa 

Maria Antonia Forte cura da cinque anni e 

che quest’anno ha voluto che fossero gli 

studenti gli animatori protagonisti della 

giornata dedicata alle migrazioni. Infatti 

la giornata si è aperta con la proiezione 

di un video di immagini dell’emigrazione 

italiana realizzato da Alessandro Parolin e 

Andrea Di Francesco(3L) al quale sono seguite 

le testimonianze di Thirlam Elmehdi 

(Marocco), Andrej Coretchi (Moldavia) e 

Ismaila Kwamena (Ghana) sulla loro personale 

sensibilità, sull’ l’apprensione di 

arrivare in un Paese che non conoscevano 

e, nello stesso tempo, sulla consapevolezza 

di essere riusciti ad inserirsi nel modo 

migliore nel nuovo mondo scolastico e 

addirittura, quella mattina, di esserne protagonisti. 

Gli stati d’animo, la nostalgia 

della propria terra e spesso la diffidenza 

degli abitanti del posto percepita più volte 

dai ragazzi immigrati hanno costituito il 

tema comune e di collegamento con la 

storia dell’emigrazione italiana, storia degli 

emigranti di ogni tempo e di ogni paese, 

storia comune di sentimenti, di timori, di 

lotta, di forza e di coraggio nell’affrontare 

le difficoltà in terra straniera. 

Luigi Frigo ha così raccontato la sua esperienza 

di emigrante. Negli anni sessanta 

era partito da 

Solagna per la 

Svizzera, dove 

tra non pochi 

problemi e 

molti disagi, ha 

trovato lavoro e 

si è sposato con 

una ragazza del 

luogo. Come 

per tanti connazionali, 

però, 

il suo desiderio 

era quello di far 

ritorno al paese 

d’origine. La 

lontananza dai propri cari, dagli amici 

e dall’Italia è sempre stata una componente 

presente nel cuore di tutti coloro 

che sono emigrati per necessità. Come 

spesso succede, però, proprio nel momento 

progettato per il ritorno in Italia 

i figli, diventati adulti, scelgono, con le 

nuove famiglie formate, di restare. L’esperienza, 

la conoscenza delle lingue e 

le competenze acquisite hanno poi consentito 

al Cav. Frigo di spostarsi in altre 

nazioni e continenti, che gli hanno dato 

meritate soddisfazioni professionali. 

La mattinata è proseguita con un animato 

dibattito, nel quale gli studenti 

hanno espresso emozioni ed esperienze. 

Il gruppo musicale gli UOTìSDìS con il 

docente dell’Istituto Matteo Vecchiatto 

al mandolino, con Saverio Parma alla chitarra 

e con Laura cantante, emigrata in 

sud America (testimone diretta delle sue 

“peregrinazioni nel mondo”) si è esibito 

intrattenendo con canti e musiche celtiche, 

coinvolgendo tutti i presenti. Lo studente 

Luca Cocco (5^L) ha letto e documentato 

con diapositive tratti di storia dell’emigrazione 

della sua famiglia quando nel 

periodo dopo la seconda guerra mondiale, 

i “procacciatori di braccia” reclutavano 

manodopera e i suoi nonni son partiti 

per Vallona del Belgio, paesino vicino al 

fiume Mosa, dove da una montagna si 

estraeva la calce e gli uomini dovevano 

andare nella cava con mazze da 20 kg, per 

spaccare la roccia in pezzi, che venivano 

poi caricati sui carrelli. 

Riprendendo i lavori della impegnativa 

giornata Benito Sasso ha relazionato sulla 

vicenda storica dell’emigrazione italiana, 

partendo dall’Ottocento sino agli anni 

settanta del Novecento, allorquando ha 

avuto inizio la prima immigrazione nel 

nostro paese dai Balcani, dal nord Africa 

e in seguito da tante aree del mondo 

sino ai nostri giorni. Ha riferito, il relatore, 

dopo proprie testimonianze, i dati 

impressionanti dei fenomeni migratori, 

attinti dall’Istat e i Dossier della Caritas 

- Migrantes. Infine ha ritenuto quanto 

16 | numero 5.2013

mai utile leggere la pag. 41 del testo 

“Talian, la nostra vera lingua” di Onorio 

Tonial – EDIFAPES – Erechim 2001. Una 

pagina dialettale incisiva, pregnante di 

intensa italianità, ma pertinente al fatto 

che la “Costitussion brasiliana nel 1988 a 

dise che tutte le maniere da manifestarse, 

materiali e no materiali, dei popoli e dela 

gente che ga popolà el nostro territorio, 

ze patrimonio culturale brasiliano”. 

A questo proposito lo studente Luca Cortese 

(2L) ha letto alcuni brani della favola 

“Capuceto Rosso dei Fradel Grimm” tradotta 

in dialetto veneto da una redazione di 

emigranti veneti in Rio do Sul (Brasile). Altri 

studenti, Kevin Bisinella, Fabio Sesti, Stefano 

Ferronato, Marco Disegna (5L), si sono 

susseguiti per affermare con le loro letture 

che ogni uomo porta con sè un bagaglio di 

valori e di bisogni trasmessi dai propri avi 

e deve essere educato a comprendere che 

ogni emigrante, come lui, dispone di un’ 

eredità culturale alla quale non vuole rinunciare. 

E citando Claude Levi Strauss hanno 

ribadito che è grazie allo scambio di idee 

e relazioni tra gli uomini di culture diverse 

che si è andato formando il patrimonio di 

sapienza collettivo. Testimonianze di emigranti 

bassanesi sono state lette da Steven 

Pellizzer (2L) mentre Filippo Crestani (2T) ha 

letto la poesia “Ragazzo 

immigrato”. 

IL relatore Benito Sasso 

ha concluso i lavori rilevando 

la pertinenza, 

data la particolarità della 

mattinata, nel ricordare 

quanto scrisse Mario Rigoni 

Stern, nel concludere 

la presentazione del 

libro “Merica!, Merica!” 

– 1994 - di E. Franzina 

“Dalla storia della nostra 

emigrazione dobbiamo 

trarre motivo di riflessione 

e quindi di comportamento 

verso coloro 

che vengono in Italia per 

sfamarsi. Già! Da terra di 

emigranti siamo diventati 

terra di immigrati”. 

“Gli studenti provenienti dalla Moldavia, 

dal Marocco e dal Ghana”- ha ribadito 

Benito Sasso-“ci hanno dimostrato come 

si sono inseriti nella scuola e nei paesi 

veneti dove risiedono con le loro famiglie. 

Sta a noi ora approfondire il fenomeno 

e agevolarne la coesione”. Una giornata 

speciale questa dedicata alla storia dei 

movimenti dei popoli di tutti i tempi che 

ha sorpreso 

i relatori per 

la larga partecipazione 

di studenti, 

italiani e stranieri, 

dell’istituto, 

ai quali la curatrice del Progetto è 

grata anche per le emozioni che hanno 

saputo suscitare nei presenti e dentro di 

lei in modo particolare. Emozioni e riflessioni 

contenute nei versi di un suo libro di 

poesie di recente pubblicazione: "Di ogni 

tempo e di ogni terra gli emigranti/ Gli 

son sembianze sofferenti in movimento/ 

viaggiatori, nomadi e laceri viandanti/ 

dall'inizio dei tempi son per primi riscattati/dall'Alfa 

e l'Omega dei segni onnipotenti" 

(Maria Antonia Forte, da "L'Alfa 

e l'Omega dei cammini" in "Di sogno in 

sogno"- Libreria Editrice Francesco Urso- 

Avola - Marzo 2013) 

Maria Antonia Forte 

In apertura, uno scorcio dei partecipanti con in 

primo piano le storiche valigie di cartone 

In questa pagina, in alto, il relatore Benito Sasso in 

primo piano e sullo sfondo il testimone Luigi Frigo 

Qui a fianco, da destra, la prof.ssa Maria Antonia 

Forte, Benito Sasso e Luigi Frigo 

numero 5.2013 | 17

anniversario 

le 59 candeline del matrimonio di Gino e Adele 

Gino Chiarello e la moglie Adele hanno fatto parte del gruppo che ha partecipato ai Soggiorni Climatici svoltesi 

a Jesolo dal 6 al 20 maggio. La loro presenza in Veneto ha riservato l’opportunità di poter festeggiare un 

importante anniversario, di cui Gino fa cenno tracciando un breve ritratto della sua vita : 

“Sono nato nel Comune di Nogarole Vicentino . 

Il 5 aprile 1942, giorno di Pasqua, partì per la Libia, nel nord Africa, dove partecipai alla battaglia di El Alamein 

e dove successivamente fui protagonista, assieme a molti altri soldati italiani, della lunga ritirata protrattasi 

fino alla Tunisia. Venni catturato dagli inglesi e rilasciato il 28 maggio 1946. 

L’8 maggio 1952 emigrai in Canada dove sposai Adele Ferrari, il 9 ottobre 1954. Abbiamo avuto due figli e 4 

nipoti e approfittiamo della nostra venuta in Italia con il gruppo dei Vicentini nel Mondo per celebrare con le 

sorelle e i tanti nipoti i 59 anni di felice matrimonio 

 

Gino Chiarello 

Domenica 2 giugno a Nogarole Vicentino è stata festeggiata la felice ricorrenza con un programma che prevedeva 

la Santa Messa e il successivo ritrovo per un pranzo conviviale al quale hanno partecipato, oltre alla 

di lui sorella Severina, anche circa 40 nipoti. 

Anche tutto l’Ente si felicita per il traguardo raggiunto da questa lunga e fruttuosa unione, augurando che 

essa sia foriera per ancora molti anni di momenti di felicità, affetto e soddisfazioni. 

 

G. Zanetti 

Nella foto qui a fianco, Gino Chiarello 

con la moglie Adele alla sua destra e la 

sorella Severina alla sua sinistra 

Qui sotto, i coniugi Chiarello con il folto 

gruppo di nipoti 

18 | numero 5.2013

Il libro racconta 

Pubblichiamo il quarto racconto 

della raccolta "Valigie" di Valeria Mancini 

Edizioni Edimond 

SPAGHETTI 

(Svizzera, 1948) 

Mi torturava ogni giorno il pensiero che 

Alberto cresceva lontano da noi, immaginavo 

le sue prime parole e le canzoncine 

che cantava. Lo vedevo tra i bambini nel 

parco giochi, e mi guardavo spesso le sue 

foto, che mia suocera ci mandava. Lo sentivo 

crescere lontano da noi. 

Avevo tre foto sul comodino e una nel 

portafogli. Sapevo che era bravo a scuola, 

che cresceva sano e che Flora gli parlava 

spesso di noi. Ma non I'avevo visto col 

grembiulino il primo giorno di scuola, e 

Alvise non aveva potuto insegnargli ad 

andare in bicicletta. Non avrei potuto riconoscere 

la cicatrice sulla fronte dopo 

la caduta dallo scivolo. Ogni anno che 

passava, il bisogno di stringerlo a me diventava 

sempre più forte. Mi ero persa 

le domande dei primi anni, le guance 

rotonde, la piccola mano nella mano. 

Ero partita da Ormelle l'8 settembre 1948 

per raggiungere mia sorella a Zurigo. 

Prima lavoravo come domestica presso 

una famiglia a Milano. A Milano c'erano 

tante ragazze venete, ma in Svizzera si 

guadagnava di più. 

La mia signora mi offrì un aumento di 

stipendio perché non la lasciassi, ma io 

decisi di partire lo stesso. 

A Zurigo ci chiamavano "Spaghetti" o 

"Cinq". Pensavo volesse dire "zingari", 

invece era una parola che dicevano gli 

immigrati quando giocavano a morra. 

Trovai lavoro in un ristorante. 

Il primo giorno mi offrirono un piatto di 

spaghetti stracotti e accompagnati con 

purè di mele: per non offendere il cuoco, 

masticavo lentamente, cercando di 

mandarli giù. Sento ancora il sapore, 

se ci penso: scivolavano giù molli. 

Pensavo a come avrei 

fatto a stare in un mondo così 

diverso. Ma non volevo tornare senza aver 

fatto fortuna. 

Trovai lavoro presso una coppia di anziani. 

Per il mio compleanno il marito mi comprò 

un disco dell'Aida. Loro erano gentili, ma 

gli Svizzeri non vedevano gli italiani di 

buon occhio. Al primo ingresso alla frontiera 

venivamo sottoposti ad esami di ogni 

tipo. Però io a Zurigo stavo bene, e ci restai 

per vent'anni. Vedevo spesso mia sorella, 

forse più di prima. Mia sorella sposò uno 

svizzero, ma non fu un matrimonio felice, 

e si divisero dopo pochi anni. 

La domenica andavamo a ballare alla Casa 

d'Italia. Là conobbi mio marito, tre anni 

dopo il mio arrivo: un italiano come me, 

di Castell'Arquato. Era bello, un gran lavoratore. 

Quando ballai il primo valzer con 

lui, mi sembrò di sentire dei campanellini 

suonare. Con la sua mano sulla schiena 

mi sembrava di pattinare sulla pista da 

ballo. Mi sentivo come Ginger Rogers tra 

le braccia di Fred. 

Ci sposammo dopo un anno. Tramite un 

amico trovammo una stanza dove si cucinava, 

si mangiava e si dormiva. 

Il bagno era fuori, in comune con un'altra 

famiglia. In quella stanza ho trascorso gli 

anni più belli della mia vita: gli anni dei 

sogni, della fiducia nel futuro, in cui lavoravamo 

pensando alla casa che avremmo 

costruito con i nostri risparmi. 

Lì era nato Alberto, lì avevamo messo la 

sua culletta di vimini bianca. E per un 

anno me I'ero coccolato, l'avevo portato 

a passeggio, gli avevo insegnato le prime 

parole. 

Poi, i soldi non bastavano più: ero dovuta 

tornare al lavoro e avevamo deciso di far 

allevare il bambino a mia suocera in Italia. 

I primi tempi mi sentivo le ossa dolenti e 

dovevo stringere la pancia per allontanare 

le fitte che sentivo quando mi svegliavo 

di colpo, dopo aver sognato Alberto nella 

sua culla o tra le mie braccia. 

Nei miei incubi sentivo la sua voce chiamarmi 

«Mamma!» e, lo vedevo saltar giù 

da un muretto o attraversare la strada 

di corsa, mentre passava un camion. E 

correvo per salvarlo. 

Ma non avevamo scelta. Il lavoro era lì. 

Dopo sette anni non ce l'abbiamo più 

fatta: era il nostro unico figlio e stava 

crescendo come un estraneo. Siamo tornati 

in Italia. 

Il ritorno a Castell'Arquato era stato tanto 

desiderato, ma all'inizio io ci ho sofferto. 

Mi sono ritrovata improvvisamente sbalzata 

dalla grande città svizzera alla campagna 

emiliana. 

Mi sentivo sola. 

Ho tanto pianto, perché Alberto era freddo 

e distante con me e il papà. Diceva che il 

ragù della nonna era più buono, andava 

da lei per mostrarle un disegno appena 

fatto, chiedeva a lei il permesso di uscire. 

Dopo mesi, è venuto da me invece che 

dalla nonna a mostrarmi la pagella. 

Ero commossa. Ero in cucina, e Flora mi 

ha fatto uno sguardo d'intesa. 

Ce I'avevo fatta. 

È passato tanto tempo, ma ancora oggi 

sogno la nostra stanzetta a Zurigo, la 

trapunta a fiori con le piume d'oca che 

frusciavano. E vedo Alberto lì, con noi, 

nella piccola culla di vimini bianca. 

Illustrazione di Daniela Biavati 

numero 5.2013 | 19

El canpanaro 

La zente li ciamava co i soranomi: 

"Bepi cordea, Toni batocio e Caieto 

canpanaro”. 

Però sonare le canpane 

gera n'arte. 

Dentro el canpanile de la cesa 

el più vecio dei tre canpanari 

dava el tenpo co i dei 

le volte che ciascun co le man 

doveva tirar le corde. 

Fora de la cesa 

un sòno armonioso 

sentiva meza sità. 

Ma el più interessante 

gera dentro el canpanile 

a vedar tirar le corde: 

"Chi tirava a destra 

chi a sinistra 

queo la grossa 

e quel'altro la pìcoa”. 

Le gera cossì svelte 

le man nei movimenti 

che pareva vedare 

maestri de orchestre. 

El strassaro 

Un triste personajo 

co par man el careto 

girava par le strade de contrà. 

la matina presto. 

Na vosse profonda 

el sigava 

"Strasse, ossi e fero vecio 

mi so el strassaro 

che ve porta via 

i zavaj dal granaro". 

Se contentava de poco 

un osso, quatro strasse 

o un kilo de fero. 

El gera contento 

co el vedeva carico el careto. 

El tornava casa fis'ciando perché el 

saveva 

de aver ciapà la giornata 

par sbarcare el lunario. 

l'angolo del 

dialetto 

vicentino 

Maestra elementare 

Mi da picolo 

co 'n davo a scola elementare 

fortuna mia ze sta 

de avere na maestra 

cossì brava da far scola 

che inparava tuti 

anca i più somari. 

Me ricordo 

che gaveva na passion 

par el teatro e dialetto. 

Passa i ani o ze sta destin 

la trovo diventà 

poetessa del dialetto visentin. 

Quanta grinta, quanta sagessa 

dentro na vita e la so esperiensa. 

Pare che co la te varda 

te scava dentro 

a sercare el mejo de ti stesso. 

E po co te ciacoi co ela 

la sta tenta, se te disi 

na paroa sbaglià in dialeto. 

El tenpo passa 

me resta un ricordo 

che no podarò dismentegare 

la maestra elementare. 

20 | numero 5.2013

L’armaron 

Vecio armaro 

pien de scarpie 

sbandonà nel canton del granaro. 

Me ricorda el tempo passà 

in alto tacà ghe ze el tabaro 

el cotolon lungo de la nona. 

Scarpe incolà co le pesse 

un elmeto col buso in testa 

bruto ricordo de guera. 

El giradischi co la manovela 

la monega par scaldare el leto 

el fero da stiro 

che funzionava co le bronze 

na scatola de tabacco mentolato 

par liberarse el naso. 

Serto che vedare sta roba vecia 

fa venere in mente 

storia e vita de na volta. 

El moeta 

Un omo tuto intabarà. 

in sela a na strana bicicleta 

girava per le strade de contrà. 

El sigava co na vosse forte: 

"Mi so el moeta, giusto onbrei 

e gusso forbese e cortei". 

Mestiere sensa vergogna 

el montava roverso in sela a la bicicleta; 

inbolonà sul parafango 

tegneva na rodea de piera 

legà insieme a na cinghia. 

Cossì pedalando girava la piera 

e sto tipo de inpianto. 

Per generassion intere 

el ga sfilà lame de cortei. 

Fantasia no mancava na 

volta 

sensa machine e corente 

da gnente ze nati 

i primi veri artigiani. 

Usanse Venete 

Na volta in Veneto come usansa 

i dava dei soranomi co creansa. 

Chi gaveva un mestiere o un difeto 

ghe gera intonà un verso: 

Dotore chi portava i ociaì 

Professore queo che studiava 

Contabile chi contava i schei 

Gotiero queo che beveva i goti de 

vin 

Gorna chi beveva massa 

Gainassa queo con la passion de 

la cacia 

Cavei 

el barbiere 

Pantegana la dona cativa 

Zanzara quea schizinosa 

Tachin chi vardava le tose 

Moscon queo che ghe coreva drio 

Ranabotolo la tosa bruta, picola 

El sordo 

queo furbo 

El merlo 

l' indormensà 

Racoa chi ciacolava massa 

El più belo de 

la compagnia 

el figo 

Soranomi de na volta 

gaveva na verità sconta. 

Natalino Carlan 

Via Btg. Framarin, 7 

36100 VICENZA 

Tel. 0444/545712 

Cell. 347/2961534 

numero 5.2013 | 21

aziende vicentine eccellenti 

O.M.C. Collareda srl 

Azienda leader nel trattamento delle acque 

Non molti conoscono i tesori nascosti nella provincia italiana 

e che ci sono invidiati nel mondo. Tesori, non solo di arte, 

storia e costume ma anche e soprattutto di tecnologia. 

Così a Schio in Provincia di Vicenza sorge la OMC Collareda Srl 

Azienda fondata nel 1974 dai fratelli Bruno ed Erminio Collareda. 

Specializzata nel trattamento, chiarifica e depurazione delle acque 

di scarico sia civili che industriali, la Omc Collareda può a ragione 

considerarsi leader nel panorama internazionale. E non poteva 

che essere così. Del resto fin dall’inizio la propria mission è stata 

l’esportazione delle proprie tecnologie, di trattamento e recupero 

dell'acqua, in tutto il mondo. 

L’Azienda si presenta con una vasta esperienza nella progettazione, 

costruzione, installazione, avviamento, commercializzazione 

ed assistenza di apparecchiature per il trattamento delle acque 

industriali e civili, (sia come acque primarie utilizzando tecnologie 

moderne come la ultrafiltrazione, la nanofiltrazione e l'osmosi 

inversa) che come trattamento delle acque di scarico finali proponendo 

impianti chimico fisici e biologici aerobici. 

Attenta alle tematiche di natura ambientale, la OMC Collareda 

si prefigge: 

Il recupero e riutilizzo delle acque (depurando e pulendo quelle 

dei processi produttivi e degli impianti biologici). 

Recupero e riutilizzo delle materie prime (es: la fibra di carta che 

altrimenti andrebbe perduta con l’acqua sporca, oli, grassi, residui 

petroliferi, etc.) 

Recupero energetico sotto forma di kw risparmiati (es: evitando 

l’uso di energia per il pescaggio di acqua da pozzi, oppure dal 

dover utilizzare acqua di fiume, etc.) 

Recupero energetico, (nel caso di impianti biologici finali e dove 

richiesto dal processo produttivo), sotto forma di risparmio nel 

non dover riscaldare acque nuove grazie all’ utilizzo di acque già 

riscaldate perché operanti in circuiti chiusi. 

Ogni processo non è uguale all’altro, come ogni acqua non è 

uguale all’altra. Così la tecnologia della OMC Collareda Srl sa 

adattarsi alle più svariate esigenze con analisi e progettazioni 

specifiche e mirate. Oggi si spazia in moltissimi settori: dall’Industria 

cartaria a quella petrolchimica; da quella alimentare a quella 

conciaria, etc. In sostanza dove in un processo produttivo si utilizza 

dell'acqua inquinandola, la OMC è presente per chiarirla. 

La chiave di volta per essere sulla cresta dell’onda a livello mondiale 

si può riassumere su tre linee fondamentali: 

1) Capacità di cogliere e soddisfare le esigenze e le aspettative 

dei Clienti, con incontri personali con gli stessi e con una seria 

analisi dei dati di ritorno dal mercato. 

2) Volontà di tenere aggiornate le proprie risorse (sia umane che 

tecnologiche) con corsi di aggiornamento e utilizzo delle più 

avanzate attrezzature di progettazione e di costruzione. 

3) Certificazione e Accreditamento con i massimi riconoscimenti 

per il settore di competenza (Certificazione del Sistema di 

Gestione della Qualità UNI EN ISO 9001 sin dal lontano 1995; 

certificazioni PED, ASME, TÜV, GOST-R, RTN, RINA, CICPND, 

ISPESL/INAIL, etc. per prodotti e personale). 

Essere in grado non solo di proporre la propria tecnologia nel 

mondo ma di vantarne la totale componente Made in Italy è oggi 

una delle maggiori soddisfazioni per l’Azienda Scledense. Infatti, 

progettazione, costruzione e assistenza post vendita, hanno riferimento 

esclusivo nella sede di Schio da dove partono non solo 

le idee e le sperimentazioni ma anche i manufatti di alta qualità. 

Il futuro è una grande scommessa. L’acqua il bene più prezioso 

dell’umanità. La OMC Collareda Srl è presente e capace di mettersi 

in gioco, oggi come domani, per affrontare la sfida con 

ragionevole ottimismo. 

22 | numero 5.2013

Circoli 

Mondelange 

Buenos Aires 

Myrtleford 

Valli del Pasubio 

Canberra 

numero 5.2013 | 23

Circolo di Mondelange 

Festa delle mamme 

e nozze di diamante 

Quest 'anno, dopo alcuni cambiamenti di 

data perché la sala delle feste era riservata 

per due matrimoni, tutto sembrava venire 

contro alla realizzazione della nostra festa 

delle mamme. Infatti, il bollettino informava 

gli aderenti che il giorno fissato per la celebrazione 

della festa delle mamme era stato 

stabilito il 19 Maggio. 

Meno male che tre settimane prima ci hanno 

avvertito dell'occupazione della sala in questo 

giorno. Anche se tutto era già stato programmato 

da tempo, la fortuna volle che 

si è trovata un'altra data. È quindi partita la 

lettera a tutti gli aderenti per dare loro l 'informazione 

del cambiamento del calendario, 

con la manifestazione fissata al 2 Giugno. 

La mattina, di buon'ora, le mogli dei membri 

del Comitato si sono date da fare per preparare 

le lasagne tanto attese. 

A mezzogiorno, una volta sistemati i partecipanti, 

è stato servito l'aperitivo e l' orchestra 

Silver Brothers ha emesso le prime note musicali 

per invitare i presenti a fare il primo ballo. 

Le lasagne sono state servite ben calde e 

tutti le hanno gustate con appetito. Non 

si sentiva una mosca volare, solo il rumore 

delle forchette e dei coltelli, tutti occupati a 

mangiare lasciando la pista da ballo deserta. 

Finita la pasta, i musicisti hanno ripreso a 

suonare per far ballare tutti gli amatori, anche 

quelli che avevano un po' di difficoltà 

a muovere le gambe, perché la musica li 

attirava malgrado tutto. 

Tra un piatto e l'altro si è arrivati al momento 

di pensare alle mamme, poichè questa festa 

era dedicata a loro. 

Allora, quando i partecipanti stavano gustando 

il gelato, dei volontari sono passati 

fra i tavoli per proporre i biglietti della tombola. 

Nel frattempo, i membri del Comitato si sono 

trasformati in bravi cavalieri distribuendo una 

confezione di cioccolatini alle mandorle ed una 

orchidea a tutte le mamme presenti nella sala. 

Un altro avvenimento coronava questa festa: 

si è festeggiato il 60°di matrimonio di Pierre 

e Marie – Thérese ENTRINGER, nostri soci da 

molti anni. I membri del Comitato, uniti al 

presidente, hanno offerto un bouquet di fiori 

alla Signora ed un piatto souvenir a Pierre. 

Così anche quest'anno, dopo aver fatto dei 

felici vincitori all'estrazione della tombola 

con prosciutti, quarti di formaggio, fiori offerti 

dal fiorista "Le Petit Nice” e bottiglie 

di champagne, il nostro fedele e simpatico 

amico Gerard Berron ha immortalato la coppia 

delle nozze di diamante, attorniata dai 

vincitori della tombola, dalle personalità e 

dal Comitato. 

Tutti hanno formulato l'augurio di ritrovarci 

l'anno prossimo per un'altra festa delle 

mamme, possibilmente con minore tormento 

nel trovare la buona data. 

"Buona festa a tutte le mamme” 

Il Presidente 

Livio Pagliarin 

Circolo di Buenos Aires 

Padre Sante Cervellin festeggia i 50 anni 

di sacerdozio 

Padre Sante Cervellin, sacerdote vicentino 

che è stato per nove anni parroco della 

chiesa degli immigranti del quartiere della 

Boca a Buenos Aires, un quartiere d’origine 

italiana, ha festeggiato recentemente i cinquanta 

anni di sacerdozio. 

Nato a San Pietro di Rosà, vicino a Bassano, 

il 12 ottobre di 1938, ha vissuto in diversi 

paesi del Latinoamerica prima d’arrivare in 

Argentina. 

È stato un caro assistente spirituale del 

Circolo Vicentino di Buenos Aires dove ha 

celebrato la messa in onore alla Madonna di 

Monte Berico durante le Feste dei Oto, negli 

anniversari del sodalizio e dirigendo inoltre 

il giornale “Voce d’Italia” della comunità 

italo-argentina, dove la nostra Associazione 

ha lo spazio ne “La Pagina Vicentina”. 

Dopo nove anni trascorsi a Buenos Aires, 

appartenendo lui alla diocesi dell’ex arcivescovo 

Bergoglio (oggi papa Francesco), 

è stato trasferito a Córdoba dove continua 

il lavoro pastorale. 

Ha svolto un gran lavoro nel mondo migratorio 

ed è stato attivo partecipante del 

congresso sull’emigrazione italiana in America 

Latina del 2008, organizzato a Buenos 

Aires, città nella quale l’ex cardinale Bergoglio 

celebrò la messa là dove iniziò l’opera 

dei missionari scalabriniani che accolgono 

la comunità italiana di Buenos Aires. 

Padre Sante porta il nome di suo nonno 

e ha studiato nei seminari Scalabriniani 

di Bassano del Grappa, Rezzato (Brescia), 

Cermenate (Como), Crespano del Grappa 

(Treviso) e Piacenza. 

Proprio nel seminario Cristoforo Colombo 

di Piacenza è stato ordinato sacerdote il 19 

marzo 1963. 

Dopo aver finito gli studi teologici è partito 

per il Venezuela dove è rimasto circa 30 anni 

in diverse città e dove prese il brevetto di 

pilota perché, secondo lui, date le distanze 

tra le città e il numero contenuto di sacerdoti, 

l’unica maniera di raggiungere anche 

le comunità più lontane è tramite l’utilizzo 

dell’aereo. 

Con un gruppo di connazionali fonda anche 

24 | numero 5.2013

un’associazione di Piloti Italiani in Venezuela. 

È stato anche dieci anni in Colombia per 

arrivare finalmente in Argentina, dove si 

trova da dieci anni, prima a Buenos Aires e 

da poco tempo a Córdoba. 

Invitato speciale alle celebrazioni del Circolo 

Vicentino di Buenos Aires, fu felice quando 

scoprì che il presidente onorario Zen era 

anche lui oriundo di Rosà. 

Per festeggiare le nozze d’oro sacerdotali 

è ritornato al suo paese durante il mese 

d’aprile. 

Poi i superiori gli hanno concesso la possibilità 

di effettuare un pellegrinaggio in 

Terra Santa per coronare i suoi primi 50 

anni come sacerdote. 

La Presidente 

Karin Orlandi 

Nella foto: da sinistra Cav. Uff Desio Zen presidente onorario del Circolo di BsAs, Padre Sante Cervellin, Karin Orlandi presidente del Circolo, 

Carlo Vayr dei Piemontesi nel Mondo e Sen. Luigi Pallaro, presidente Camera di Commercio d’Italia a BsAs. 

Circolo di Myrtleford 

Elezione del nuovo Comitato 

Roberto Parolin confermato Presidente 

Domenica 3 Febbraio si è svolta la riunione generale del Circolo Vicentino di Myrtleford, 

nel corso della quale è stato eletto il nuovo comitato che per l’anno 2013 risulta 

composto così come riportato nella foto. In piedi, da sinistra: Lili Pasqualotto, Adriano 

Fin, Mario Panozzo, Peter Bogotto, Paul Rizzato, Nina Panozzo, Giuliano Parolin, Adam 

Pasqualotto. Seduti: Caterina Revrenna (tesoriera), Martin Revrenna (vice presidente), 

Roberto Parolin (presidente), Anna Fin Genero (segretaria) e Luigino Fin. 

Assente: Romina Ceradini. 

Ai neo eletti i migliori auguri di buon e proficuo lavoro da parte di tutto l’Ente Vicentini 

nel Mondo. 

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numero 5.2013 | 25

Circolo di Valli del Pasubio 

Celebrata la locale 

22ª Festa dell’Emigrante 

Nella foto in alto, il ritrovo presso 

il Monumento all’Emigrante, subito 

sotto, il parroco di Valli benedice il 

monumento 

Anche quest’anno si è ripetuto il tradizionale appuntamento che ha 

visto riunito nel primo giorno di maggio un folto guppo di partecipanti 

davanti al Monumento dell’Emigrante dove il parroco Don Maurizio 

dopo un breve saluto di benvenuto e alla presenza del Sindaco di Valli 

Armando Cunegato, dell’Assessore Gianvalerio Piva, della Presidente 

del Circolo Vicentini di Valli Anna Bonato e del Segretario dell’Ente 

Gabriele Zanetti, ha benedetto la statua eretta a ricordo dei cittadini 

di Valli che a suo tempo intrapresero la via verso stati stranieri alla 

ricerca di maggiore fortuna e di migliori condizioni di vita. 

I presenti si sono successivamente spostati verso la chiesa parrocchiale 

dove è stata celebrata la Santa Messa e dove don Maurizio ed il 

Sindaco Cunegato hanno ricordato la figura dell’ing. Ezecchia Dalla 

Pozza, l’Assessore ai Lavori Pubblici e al Patrimonio del Comune di 

Valli scomparso lo scorso anno. Una figura, è stato detto, che si è 

distinta nel campo civile e sociale per sensibilità e attenzione verso 

la comunità e che a ulteriore testimonianza di questa sua innata 

inclinazione ha saputo trovare il tempo e lo spazio per collaborare 

in modo determinante alla fondazione del Circolo Vicentini di Valli, 

presso cui ha svolto in modo mirabile le funzioni di Segretario fino alla 

sua scomparsa. La comitiva si è successivamente portata a Recoaro 

Terme presso il ristorante La Linte per il pranzo, dove è stata raggiunta 

anche dal Presidente del Comitato Eventi dell’Ente Maurizio Romagna 

e dalla vice Presidente del Circolo Franca Celli. 

Nel discorso proferito in una pausa dell’intrattenimento il Sindaco Cunegato 

ha rivolto un augurio cordiale al Circolo di Valli affinchè il suo 

operato possa continuare a raccogliere positivi consensi, in particolare 

consolidare e implementare il rafforzamento dei legami fra coloro che 

risiedono all’estero e i loro luoghi di origine. 

Il Segretario Gabriele Zanetti, nel porgere il saluto del Presidente Sbalchiero 

e di tutto l’Ente Vicentini nel Mondo, ha sintetizzato l’attività 

complessiva della Associazione che annovera iniziative rivolte sia agli 

emigrati anziani che alle giovani generazioni. 

Nella circostanza ha anche rivolto un invito a Soci e simpatizzanti del 

Circolo ad essere presenti ai due importanti appuntamenti programmati 

per il mese di luglio: domenica 7 luglio per la celebrazione a 

Valdastico della 15ª Festa Itinerante dell’Emigrante e domenica 28, 

sempre del mese di luglio, per la Giornata dell’Emigrante di Lusiana, 

giunta quest’anno alla XLV edizione. 

Come ricordato, sono due momenti importanti di incontro e di conoscenza 

fra emigranti provenienti dalla varie parti del mondo, ex 

emigranti e comuni cittadini, riuniti per rendere omaggio e ricordare 

una parte importante della nostra storia e rinsaldare i rapporti di amicizia 

fra coloro che sono ritornati ai luoghi di origine e quanti hanno 

invece scelto un altro Paese come loro seconda patria. 

L’estrazione di una lotteria che metteva in palio ricchi premi ha concluso 

l’incontro con il proposito, da parte dei partecipanti, di ritrovarsi con 

rinnovato spirito di amicizia all’edizione del prossimo anno. 

26 | numero 5.2013 

Gabriele Zanetti

Circolo di Canberra 

Confermato il Comitato 

dei vicentini di Canberra 

All’assemblea generale tenutasi il 7 luglio all’Italo-Australian Club, 

la presidente Gabriella Genero è stata riconfermata nell’incarico per 

il prossimo anno. La Genero aveva assunto la presidenza nel 2012 

dopo il ritiro di Lino Farronato per ragioni di salute. 

I soci presenti all’assemblea generale hanno rieletto tutto il comitato 

uscente dato che nessuno di nuovo si era offerto di farne parte. 

I membri del comitato sono quindi: Presidente/Segretaria: Gabriella 

Genero, Vice Presidente: Flavia Sella, Tesoriera: Silvana Pavan, Consiglieri: 

Ines Sartor, Silvano Sartor, Elke Galafassi, e Enza Guglielmin. 

I convenuti hanno approfittato dell’occasione per rinnovare la tessera 

e per passare qualche ora in allegra compagnia gustando un 

ottimo buffet preparato dal Club. 

L’assemblea generale che si tiene a luglio è la seconda di quattro 

manifestazioni annuali organizzate dal sodalizio: la prima è per 

Pasqua; la terza è a settembre in occasione della festa della Madonna 

di Monteberico, una Madonna tanto cara ai vicentini; e la 

quarta a dicembre per festeggiare Natale. 

L’Associazione Vicentini nel Mondo (Canberra e Queanbeyan) ha 

55 soci, prevalentemente originari del triveneto. Uno dei maggiori 

eventi organizzati l’anno scorso è stata la festa di commiato per 

il nunzio apostolico Mons Giuseppe Lazzarotto, un simpatico vicentino. 

L’evento principale che sta organizzando per quest’anno 

è invece il 25esimo anniversario della fondazione del sodalizio che 

verrà celebrato domenica 29 settembre in concomitanza con la 

festa della Madonna di Monteberico. 

A questa festa particolare la Genero si aspetta la partecipazione 

di vicentini da altri stati. Ad esempio, già sembra che ci sarà un 

pullman da Adelaide. 

La presidente Genero annuncia pure che quest’anno il tradizionale 

Presidents’ meeting si svolgerà a Canberra sabato 28 settembre. 

Vi parteciperanno i presidenti dei sette sodalizi vicentini d’Australia 

(situati a Melbourne, Sydney, Adelaide, Wollongong, Myrtleford, 

Griffith e Canberra). E naturalmente il giorno dopo prenderanno 

tutti parte ai festeggiamenti per il 25esimo anniversario del sodalizio 

di Canberra. Sarà una bella occasione per sentirsi uniti tra di loro 

e anche rinnovare il legame con la terra di origine. 

Yvette Alberti Devlin 

Si ricorda 

l'appuntamento 

dell'8 settembre 

Cunico 

ad Asiago! 

dei 

In ordine da sinistra: il comitato vicentini 2013 (la presidente Gabriella 

Genero è la prima a destra), seguono due tavolate dei presenti 

all'assemblea. 

numero 5.2013 | 27

le vignette di Vedù 

Vicentini nel Mondo 

Direttore Responsabile Giuseppe Sbalchiero 

Ufficio Postale - Vicenza Ferrovia (Italy) - Tassa riscossa / Taxe perçue 

Reg. del Trib. di Vicenza N. 206 - 26 gennaio 1967 - Numero di iscrizione al ROC: 340 29/08/2001 

Stampa: Tipografia UTVI - Via Zamenhof, 687 - Vicenza

Ente Vicentini nel Mondo

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