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<strong>Vicentini</strong> <strong>nel</strong> mondonumero 4.20055RNALE CHE SI PUBBLICA FIN DAL 1953che hanno segnato date e cambiamenti importantiGennaio 1961Il primo convegno


10<strong>Vicentini</strong> <strong>nel</strong> mondonumero 4.2005Gennaio 1979È di nuovoun altro lo<strong>ok</strong>


<strong>Vicentini</strong> <strong>nel</strong> mondonumero 4.200511Gennaio 1982La graficamuta stile


12<strong>Vicentini</strong> <strong>nel</strong> mondonumero 4.2005Gennaio 1987Altra vestealtro formato


<strong>Vicentini</strong> <strong>nel</strong> mondonumero 4.200513Vacanzesulle nevidi Asiago<strong>nel</strong> 1925.PonteSan Michele.Un lontanissimocarnevale vicentino<strong>nel</strong> 1908.Quandoper Vicenzapassavala Mille Miglia.


14<strong>Vicentini</strong> <strong>nel</strong> mondonumero 4.2005IL 47° CORSO INTERNAZIONALE DEDICATO AL GRANDE ARCHITETTOINCONTRO CON PALLADIOSi terrà a Vicenza dal 27 agosto al 3 settembre e si articolerà,come di consueto, in lezioni a palazzo Barbaran Da Portoe in visite dal vivo a edifici e ville disseminati <strong>nel</strong> territorio.L’<strong>Ente</strong> farà partecipare alcunigiovani oriundi per stimolare laconoscenza del patrimonioculturale dei loro padri.Sopra, Vicenza. La Basilica Palladiana di notte. A sinistra,la Loggia del Capitaniato. Due delle più straordinarie operedi Andrea di Pietro della Gondola detto Palladio, architettouniversale.Qui a sinistra, i quattro giovani architetti che hanno partecipatolo scorso anno al 46° Corso palladiano in visita alComune di Schio.


<strong>Vicentini</strong> <strong>nel</strong> mondonumero 4.200515Torna anche il corso internazionale sull’economiaIl corso internazionale sull’architetturapalladiana di quest’anno, il 47° della serieorganizzato dal Cisa, il Centro internazionaled’architettura intitolato ad AndreaPalladio, va inteso come un ritorno alleorigini dell’iniziativa “storica” del Centro,che si ripete dal 1958.Asse portante del corso, in programma<strong>nel</strong>la sede del Cisa di Palazzo Barbaran DaPorto dal 27 agosto al 3 settembre, sonoinfatti le visite sistematiche a pressochétutti gli edifici palladiani, compresi quelliraramente visitati, come le realizzazionifriulane.Soltanto le lezioni saranno esclusivamentein lingua italiana, mentre <strong>nel</strong> corso dellevisite giovani assistenti provvederanno atradurre in inglese le informazioni offerteper quei partecipanti che non comprendesserol’italiano.Le visite in programma porteranno <strong>nel</strong>Veneto, in Friuli e <strong>nel</strong> Vicentino.Ecco le varie tappe: Arco Bollani a Udine,Tpalazzo Antonini a Udine, villa Zeno aorna anche quest’anno, a Vicenza, sempre che arrivi dalla Regione Veneto il suoCessalto, villa Foscari “La Malcontenta”, determinante contributo, il corso sulla realtà socio-culturale-produttiva del Veneto,chiesa del Redentore a Venezia, complessodi San Giorgio a Venezia, facciata provenienza.<strong>nel</strong>l’economia ed il diritto internazionale <strong>nel</strong>l’interscambio commerciale con i paesi didi San Francesco della Vigna a Venezia, Il corso durerà, secondo uno standard ormai collaudato, un mese intero, dal 23 ottobreconvento della Carità a Venezia.al 22 novembre.Nel Vicentino le visite si moltiplicheranno. L’iniziativa, a carattere formativo, è organizzata in collaborazione con la Regione e siEcco le mete: palazzo Civena, Basilica rivolge ai giovani oriundi veneti di età compresa tra i 23 ed i 32 anni con ottima conoscenzadalla lingua italiana. L’obiettivo dell’<strong>Ente</strong> <strong>Vicentini</strong> è appunto di far conoscerePalladiana, Loggia del Capitaniato, palazzoThiene, palazzo Schio, palazzola realtà economico-produttiva del Veneto, la cultura e le tradizioni che sono state ilPorto, chiesa di Santa Maria Nuova,vettore del successo di quest’area, e le ricchezze artistiche ed architettoniche di unapalazzo Thiene Bonin Longare, palazzoPorto in piazza Castello, palazzo Valmarana,Cappella Valmarana, casa Cogollo, Altra finalità è quella di fornire conoscenze professionali per quanto riguarda i diversiregione che dispone di beni culturali senza pari.teatro Olimpico, villa Arnaldi a Meledo, aspetti che caratterizzano gli interscambi commerciali con i Paesi di residenza deivilla Trissino a Meledo, villa Pisani a Bagnolo,palazzo della Torre a Verona, villa Giacomo Rumor - Centro Produttività Veneto”, che si avvarrà di docenti che operanogiovani che parteciperanno al seminario. L’azione formativa è a cura della “FondazioneSarego a Santa Sofia di Pedemonte, villa come consulenti o dirigenti di importanti aziende che attuano l’import-export di beniGodi a Lonedo, ponte di Bassano, villa durevoli, semi durevoli e di largo consumo, o che hanno maturato grande esperienzaBarbaro a Maser, villa Emo a Fanzolo, <strong>nel</strong> mondo della cultura e dell’arte, delle professioni, dell’economia, del mondo associativoed istituzionale.villa Cornaro a Piombino Dese, villa Valmaranaa Lisiera, villa Caldogno a Caldogno,villa Porto a Molina, villa ForniLe richieste di partecipazione, negli appositi moduli fatti pervenire ai Circoli <strong>Vicentini</strong>,Cerato a Montecchio Precalcino, villaandavano inoltrate entro il 26 giugno.Valmarana a Vigardolo, villa La Rotonda, Fra l’altro il corso prevede visite di studio ad aziende vicentine e venete, esercitazionivilla Gazzotti a Bertesina, villa Thiene a in lingua italiana e una serie di lezioni sul panorama amministrativo e istituzionale delQuinto, villa Chiericati a Vancimuglio, Veneto.villa Poiana, villa Pisani a Montagnana,villa Badoer a Fratta Polesine.Al Corso l’<strong>Ente</strong> <strong>Vicentini</strong> <strong>nel</strong> mondo faràpartecipe, come ogni anno, anche giovanidi origine veneta e vicentina residenti all’estero,laureati in architettura, ingegneria,beni culturali, lettere, che conoscano be<strong>nel</strong>’italiano e che abbiano dai 25 ai 35 anni.Le richieste di partecipazione compilatein un apposito modulo, andranno inviate– come di consueto dalla segreteria dell’<strong>Ente</strong>a tutti i Circoli <strong>Vicentini</strong> – con ladoppia firma del candidato e del presidentedel Club di appartenenza, entro il26 giugno. L’intento è di stimolare neglioriundi vicentini delle nuove generazioni laconoscenza del patrimonio culturale dellaterra dei loro padri.Nel caso venisse meno il contributodella regione Veneto, la partecipazioneverrà ristretta a 5 partecipanti di solaorigine vicentina. Orefici vicentini al lavoro in una foto del 1930.CONOSCERE LA REALTÀPRODUTTIVA DEL VENETOL’obiettivo dell’<strong>Ente</strong> è di far scoprire ai giovani oriundigli scenari moderni di una regione che vanta un mondoaziendale di prim’ordine e beni culturali di assoluto livello


16<strong>Vicentini</strong> <strong>nel</strong> mondonumero 4.2005LIBRIEncuentro en Bariloche. È il titolo diun emotivo libro della scrittrice BrunaGiacori in Visconti, vicentina e residentein questa città del sud argentino.Bruna è nata a Bassano del Grappa comela mamma mentre il babbo proveniva daVenezia. Nel 1949 si è stabilita a Barilochedove si trovava un gran numero di venetisoprattutto bellunesi, dato l’ambiente dimontagna.È docente, sposata con quattro fi glie.Ha partecipato alla creazione dell’IstitutoDante Alighieri e del Centro Italiano di Cultura.Attualmente è membro dell’AssociazioneFamiglia Veneta di Bariloche.Encuentro en Bariloche, vale a dire “Incontroa Bariloche” racconta un po’ la vitadegli emigranti che aiutarono lo sviluppodella terra argentina.Chi legge il libro si sentirà parte dellastoria, quella di tantissime famiglie chearrivarono negli anni cinquanta cercandonuovi orizzonti, nuove opportunità.Partendo da un incontro casuale, tra Brunaed un bellunese che visitava la città assiemead un gruppo venuto dall’Italia, nascequesta bella storia piena di ricordi.Le fotografi e sono anche una testimonianzaviva di quell’epoca.Per questo libro è stato dichiarato l’interessedella Sottosegreteria della Culturadella Provincia di Río Negro e del ConsiglioComunale della Città di San Carlos diBariloche. Ed inoltre, è stato presentatocon molto successo, alla XXXI Fiera Internazionaledel Libro, un evento che ognianno riunisce migliaia di persone.Il Circolo Vicentino di Buenos Aires ha ricevutoin omaggio un esemplare che formeràparte della biblioteca Danilo Longhi.CORDOBAINAUGURATA LA NUOVA SEDE CONSOLARECasa nuova per gli italiani di Cordoba,per l’inaugurazione, dellanuova sede consolare <strong>nel</strong>l’antica cittàmediterranea, la cui circoscrizione,comprende, oltre alla provincia di Cordoba,quelle di Santiago del Estero,Catamarca, La Rioja, Tucumán, Saltae Jujuy.Alla cerimonia hanno partecipato ilvice governatore della Provincia diCordoba, Juan Schiaretti, l’ambasciatored’Italia in Argentina, RobertoNigido, il vice sindaco di CordobaCarlos Giacomina la dott.ssa Cafurein Battistella in rappresentanza delSuperiore Tribunale di Giustizia diCordoba e il presidente del ComitesRodolfo Borghese, nonché numerosiesponenti della collettività italianadella circoscrizione. Presenti anchenumerosi rappresentanti consolari divari paesi accreditati <strong>nel</strong>la provinciadi Cordoba.Dopo gli inni nazionali, hanno salutatol’apertura della nuova sede consolareil vice sindaco Giacomina eil vice governatore Schiaretti, i qualihanno sottolineato le proprie radicipiemontesi. Quindi ha parlato il consolegenerale d’Italia in Cordoba, min.Nicola Di Tullio, il quale ha ricordato lalunga storia del Consolato d’Italia <strong>nel</strong>lacittà, inaugurato <strong>nel</strong> 1880. Di Tullio hapoi parlato della nuova sede. Si trattadi una costruzione del XVIII secolo,della quale è stato rispettato lo stilearchitettonico e sono stati fatti lavoridi ristrutturazione per adibirla a sedeconsolare, tutto con un investimentocomplessivo di 730mila euro. Il consolegenerale Di Tullio ha ringraziatol’impresa edile, gli architetti e il personaledel consolato per aver portatoa termine un’opera che dovrà renderela sede consolare più confortevole siaper gli impiegati che per i connazionaliche vi si recano per le diversepratiche.


<strong>Vicentini</strong> <strong>nel</strong> mondonumero 4.200517P. GABRIELE PAROLINUN BASSANESEALLA FESTA DEGLISCALABRINIANID’EUROPAHa 57 anniLa Direzione Generale dei MissionariScalabriniani ha comunicato che, aseguito delle indicazioni date dai confratelli,è stato nominato Superiore Regionaledell’Europa e dell’Africa Padre GabrieleParolin, attualmente Delegato deimissionari di emigrazione in Germania eScandinavia.Questo in breve il suo curriculum. Nato aBassano del Grappa (VI) il 9.3.1948, è dalsettembre del 1965 membro della Congregazionescalabriniana. Dopo la maturitàclassica, ha frequentato gli studi teologiciall’università di Fribourg in Svizzera, conclusicon la licenza in teologia. Durante glistudi teologici si dedicò nei fine settimanaal lavoro pastorale fra i migranti, prima<strong>nel</strong>la missione di Losanna, poi in quella diBerna. Fu ordinato sacerdote a Bassanodel Grappa il 17.5.1975.Dal 1975 al 1977 operò <strong>nel</strong>la parrocchia tedescadi St. Josef a Solingen-Krahenhöhe,con lo scopo di inserirsi <strong>nel</strong> mondo tedescoe di collaborare all’inserimento della comunitàitaliana colà residente <strong>nel</strong>la chiesalocale. Dal 1977 al 1987 operò <strong>nel</strong>l’ambitodella Missione cattolica italiana di Köln(Nordrhein-Westfalen), soprattutto <strong>nel</strong>lezone di Kalk, Mülheim, Porz e Bergisch-Gladbach. Fu attivo nei corsi di inserimentoscolastico per i ragazzi italiani, promossefortemente il legame fra la collettivitàitaliana e le comunità locali, operò <strong>nel</strong>laformazione degli adulti e delle famiglieorganizzando corsi di alfabetizzazione edi formazione permanente.Nel 1987-1988 si dedicò per un anno a Gerusalemmealla propria formazione biblicae alla conoscenza del mondo ebraico.Fu in seguito, dal 1988 al 1998, parrocoe direttore della Missione cattolica italianadi Stoccarda (Baden-Württemberg)e portavoce dei missionari italiani delWürttemberg.Collaborò attivamente con le autoritàconsolari e cittadine nei vari organismi afavore della numerosa collettività italiana.In modo particolare fu attivo all’interno delComitato consolare di assistenza (Cais)e diresse per dieci anni il bimensile Contatti,promuovendo la conoscenza e lavalorizzazione della comunità.Il 1° settembre 1998 è stato nominato Delegatoper le Missioni Cattoliche Italianein Germania e Scandinavia da parte dellaConferenza episcopale tedesca. Nel 2003gli è stato rinnovato l’incarico di Delegatoper altri 5 anni.BRASILE - CAXIAS DO SULIL “RE” DEL MOBILEÈ DI SANGUE VICENTINOLa famiglia di Darcy Castellan partì da Caldogno <strong>nel</strong> 1875Vengono tutti dal “Veneto Tropicale” del sud brasiliano i nuovi zii d’America dell’emigrazioneitaliana: uno stuolo di “veci” dalla grinta inesauribile che si sonotrasformati nei maggiori imprenditori globali del Brasile, paladini della sorprendenteripresa economica di Lula e dei suoi ultimi record <strong>nel</strong>l’export. I 130 anni di duro lavorodella colonia italiana in Brasile, dall’arrivo dei primi emigranti che si celebra proprio inquesti giorni alle spalle di Porto Alegre, stanno dando risultati inimmaginabili per quellapovera italica gente venuta alla fine dell’Ottocento a «Fare la Merica». Emblema di tuttiè Luiz Fernando Furlan, già a capo della Sadia, maggiore agro - industria brasiliana,e adesso ministro prediletto del presidente Luiz Inacio Lula da Silva.Pochi giorni fa ha festeggiato lo storico superamento dei 100 miliardi di dollari <strong>nel</strong>leesportazioni brasiliane. Premiato come «Uomo dell’anno 2004», ha ereditato dal nonnoveneto Attilio Fontana un’impresa che attualmente ha 40 mila dipendenti più 10 milafattorie associate, per esportare in 92 paesi del mondo 250 prodotti, dalla carne dipollo ai ravioli con la mozzarella, dal prosciutto ai filet mignon di zebù. Parla fluentementeil «talian» , dialetto veneto condito con neologismi portoghesi, Paolo Bellini, 78anni, proprietario della Marcopolo di Caxias do Sul, considerata la maggior produttricemondiale di carrozzerie di pullman. «Ho incominciato a lavorare a 14 anni e <strong>nel</strong> 1949ho fondato la mia fabbrichetta – racconta all’Ansa – Eravamo in sette e facevamo lecorriere di legno, col legname pregiato di quella giungla dove si viveva. Da allora aNatale io ringrazio tutti i miei lavoratori stringendogli la mano: stavolta ci ho messo tresettimane». Sono infatti 10.300 i suoi dipendenti attuali che fabbricano 17 mila autobusall’anno in Brasile, Argentina, Colombia, Messico, Sudafrica e Portogallo.Con l’Iveco sta incominciando a produrre anche in Cina. «Quando mio nonno Giuseppeè arrivato qui <strong>nel</strong> 1885 da San Benedetto Po in provincia di Mantova - se la ride - nonpoteva mica immaginare che Caxias do Sul sarebbe diventata un polo metalmeccanicodi livello mondiale con 15 mila industrie».Analogo curriculum vitae è quello di Raul Randon, 75 anni, proprietario della quartafabbrica di rimorchi e autosnodati del pianeta. Anche per lui stesso lavorare nei campia 14 anni per poi mettere su la sua piccola officina a 22. «Ma la svolta <strong>nel</strong>la mia vita èstata la Fiera di Milano – ricorda in puro veneto – L’ho visitata <strong>nel</strong> 1970 quando sonoandato per la prima volta in Italia. Mi ha svegliato, mi ha fatto capire. A quel tempoproducevamo a stento 700 camion all’anno. Al ritorno ho detto a mio fratello: dobbiamofare una fabbrica per 100 camion al giorno. Credeva che fossi impazzito». Adesso100 autotreni al giorno vengono prodotti normalmente dai suoi 6.500 dipendenti piùuna varietà di componenti per camion che gli ha già aperto le porte di joint venturescon Stati Uniti e Germania.Re dei mobili brasiliani è un altro «talian» , Darcy Castellan, 75 anni, creatore della Florense,maggior mobilificio del Sudamerica. La sua famiglia di Caldogno arrivò a Floresda Cunha <strong>nel</strong> lontano 1875. «All’inizio la nostra fabbrica non aveva neppure l’elettricità– è il suo racconto – si facevano botti da vino, banchi da chiesa, porte, finestre. Ioavevo il dono di Dio del buon intagliatore, oltre alla volontà di essere qualcuno <strong>nel</strong>lavita e di svegliarmi presto al mattino». Risultato, il mese prossimo aprirà il suo 102°negozio di mobili addirittura a New York: «E le assicuro, <strong>nel</strong>la mia vita non ho maipreso un centesimo in prestito». È lui a sintetizzare lo spirito di questa straordinariacolonia italiana concentrata sulle colline a vino della Serra Gaucha brasiliana.Il pensiero di altri super-imprenditori come Clovis Tramontina, gigante dell’acciaioinossidabile che produce 18 milioni di posate al mese in dieci fabbriche, AlessandroGrendene, re delle scarpe, Adriano Miolo, bandiera dei vitivinicoltori del Rio Grandedo Sul, Adelino Colombo, con centinaia di supermercati, è sintetizzato in questeparole. «L’Italia è ancora la nostra patria madre - si commuove Castellan - E il nostrospecchio maggiore. Lo scopriamo sempre più. Quando sono andato in Italia la primavolta <strong>nel</strong> 1971 sono rimasto a bocca aperta. La mia sorpresa maggiore sa quale èstata? È che parlavo italiano e non so sapevo».


18<strong>Vicentini</strong> <strong>nel</strong> mondonumero 4.2005STORIETADEU VILANIGrande talento fotografico è oriundo vicentino per partematerna e lavoro come fotoreporter per Zero Hora,il maggior quotidiano del Rio Grande do Sul.Luis Tadeu Fogliato Vilani ha quarant’annie vive a Passo Fundo, cittàdi 200 mila abitanti del Rio Grande do Sul(Brasile), sede di una quotata Università elocalizzata in posizione strategica rispettoai Paesi del Mercosul.È l’agricoltura a farla storicamente da protagonistada queste parti; un’agricolturache si è sviluppata grazie al lavoro deicoloni italiani, arrivati in questo lembo delBrasile (dove il luglio e agosto le temperaturesono capaci di arrivare sotto zero)in tempi remoti.Sposato con Alba Regina Benvegnù (diorigini bellunesi) e padre dal 1999 diJùlia Rosà, Tadeu è un quotatofotoreporter (lavora per il più diffusoquotidiano dello Stato, ZeroHora), ma è anche un artista cheattraverso la lente del suo obiettivoè capace di trasmettere fortiemozioni.Sue sono le bellissime immaginidegli Indios Guarani (popolazioneindigena del Rio Grandedo Sul) esposte al Liceo TitoLivio di Padova.Ma sue sono anche le immaginidi questa pagina che ritraggonoi figli degli emigrati veneti di fine‘800. Persone nate in Brasile che,pur non avendo vissuto l’esodoin prima persona, sono gli ultimitestimoni di un’epopea storica,perché l’hanno sentita raccontare per unavita dalla viva voce dei protagonisti, i lorogenitori.Sono scatti contemporanei di ottuagenaridi cui tratti somatici – e non potrebbe esserealtrimenti – potremmo ritrovare <strong>nel</strong>lenostre campagne venete. Sono foto divolti bruciati dal sole e solcati da rugheprofonde. Sono mani che hanno lavoratosodo la terra, che hanno raccolto il tabaccoe l’uva. Contadini.Contadini lo sono stati per generazionianche i Fogliato.“Mio trisnonno Giacomo – ci raccontaTadeu – è nato <strong>nel</strong> marzo del 1848 daGiovanni Fogliato e Agnese Chemello edè stato battezzato <strong>nel</strong>la Parrocchia di SanFrancesco d’Assisi a Villaraspa”.Giacomo Fogliato emigrò <strong>nel</strong> 1865, unvero e proprio pioniere, se pensiamo chel’inizio dell’emigrazione italiana in RioGrande do Sul si fa storicamente risalireal 1875.Stabilitosi <strong>nel</strong>la cosiddetta “3 a Colonia”per fare l’agricoltore, prende in moglie IsabellaMartini, dalla quale ha sei figli. Unodi questi, João, nasce <strong>nel</strong> 1890 a SilveriaMartins ed è il bisnonno del nostro Tadeu.João Fogliato sposa in prime nozze LuisaLorenzon (che gli da tre figli) e poi, rimastovedovo, porta all’altare Teresa Zago conla quale ha altri tredici figli.Fra questi c’è il nonno di tadeu, Fiorello(classe 1916) dal quale nasce Aldair Fogliato,la mamma del nostro fotoreporterche sposa <strong>nel</strong> 1960 un altro oriundo italiano,Abrilino Hugo Vilani.Tadeu Vilani è il classico discendente diTadeu con la mamma Aldair Fogliato e il papà Abrilino HugoVilani.terza-quarta generazione. Giovane, conun buon lavoro, brasiliano da generazionima... Ma c’è stato un momento, qualcheanno fa, <strong>nel</strong> quale è scattata anche in lui lavoglia di conoscere la storia della propriafamiglia, di andare a ritroso <strong>nel</strong> tempoalla ricerca delle origini italiane. E cosìha iniziato a raccogliere le testimonianzedei parenti, ad ascoltare i racconti deglianziani della famiglia, a catalogare dati eavvenimenti.Due anni fa è stato il primo, fra i discendentidei Fogliato emigrati in Brasile, aritornare <strong>nel</strong> Paese degli avi.«Quella dei Fogliato “brasiliani non èuna storia straordinaria – continua Taseu– siamo gente semplice, lavoratori. Damio trisnonno a mio padre ci siamo semprededicati al lavoro <strong>nel</strong>le nostre piccoleproprietà rurali riuscendo a viverepiù che dignitosamente e a mandare ascuola i figli. Della nostra famiglia nessunoè diventato ricco o famoso, anchese fra i Fogliato che vivono qui <strong>nel</strong> Brasilemeridionale ci sono medici, avvocati,commercianti, docenti Universitari... Secondoquanto dice mia madre, che èin contatto con molti parenti, il ramobrasiliano dei Fogliato dovrebbe esserecomposto da non meno di 700/800 persone.Quasi tutti vivono <strong>nel</strong> Rio Grandedo Sul, ma ce ne sono anche nei viciniStati del Paraná, di Santa Catarina e delMato Grosso.Il legame con la campagna è davverospeciale, per me e per la mia famiglia.Ricordo, in particolar modo, quando dabambino andavo a trovare gli zii, durantele vacanze scolastiche. Mi divertivoun sacco a giocare al “contadino” epoi a tuffarmi <strong>nel</strong> fiume per un bagnoristoratore, dopo una lunga giornatapassata sotto il sole. Queste esperienzemi hanno fatto apprezzare ancoradi più il sacrificio dei miei nonnie di tutte le altre famiglie di origineitaliana che sono emigrate numeroseda queste parti.Fortunatamente, la gran parte degliitaliani ha trovato qui in Brasile lavoro eprosperità. Ma non dobbiamo dimenticarcidi coloro che quel sogno, ditrovare l’“America”, lo stanno ancorarincorrendo.Sto cercando le mie radici – ci confessaTadeu – ma l’ultima volta chesono stato in Italia <strong>nel</strong> 2003, in occasionedella mia mostra fotografica dal titolo“Dopo l’Alba”, non avevo molto tempo adisposizione e non ho potuto fare dellericerche approfondite. Mi ricordo, però,di una grande emozione quando sonoarrivato a Mason Vicentino. La chiesa, ilMunicipio, il verde delle colline, i volti dellepersone... Sentivo proprio aria di casa».«Bella, questa iniziativa del Giornale diVicenza. Farà senz’altro la gioia di moltefamiglie di origine vicentina. Ce ne sonoun sacco anche qui. A proposito – cichiede – posso approfittarne per lanciareun messaggio ai Fogliato “italiani” attraversole pagine del Giornale?».Lo riportiamo così come ce l’ha mandatoqualche giorno fa via e-mail:«Per tutti Fogliato chi abitano in Italia,desideriamo molte felicità per tutti, aspettiamoun giorno trovare la radice Fogliatoin Italia, perché crediamo che i Fogliatisono veramente uno, persone di moltabravura, lavoro e amico degli amici».


PERSONAGGI<strong>Vicentini</strong> <strong>nel</strong> mondonumero 4.200519VIVIANA DAL CENGIOUn po’ vicentina, un po’ cinesee tutta canadeseVentiduenne, laureata in chimica allaSimon Fraser University, Viviana DalCengio ha ben chiari i suoi obiettivi peril futuro: lavorare <strong>nel</strong> campo della ricercae del controllo delle malattie infettive einsieme, confessa scherzosa, fare l’attrice,sua principale vocazione.Fervida, estroversa, simpaticissima,Viviana è nata a Vancouver da padrevicentino e madre cinese di Hong Kong.“Erano arrivati in Canada appena ventennie si sono conosciuti frequentando i corsidi ESL, inglese come seconda lingua!”dice ammiccando la giovane. Mi informainoltre che sua madre è impiegata allaCity of Surrey mentre il padre, piccoloimprenditore, ha da poco ceduto il propriobusiness per dedicarsi ad altri interessi. Lagiovane ha una sorella dodicenne, Louisa,e due fratellini: Danilo di dieci anni e Gabrieledi sei. “Siamo una famiglia unita,molto legata – dice – ci piace andare alcinema tutti insieme o trascorrere a casablockbuster nights (noleggiare videocassette);nei confronti dei miei fratelli misento più madre che sorella. Ora cheLouisa è cresciuta, studiamo insieme einsieme andiamo a fare la spesa; e per fardivertire i miei fratellini, trascorro con loroparecchio tempo al parco o rincorrendocitra le case vicine alla nostra”.Quanto alla sua provenienza mista, “esserebirazziale non è mai stato un grossoproblema per me – afferma Viviana (conuna piccola eccezione alla pre-school, ene vedremo in seguito la ragione) – semplicementeperché ho frequentato unascuola primaria dove molti ragazzi eranobirazziali o addirittura multirazziali. A direil vero, non ci ho mai fatto troppo casofino alla secondarie, dove mi sono sentitamolto orgogliosa della mia etnicità e hocominciato a partecipare a concorsi dibellezza etnici, <strong>nel</strong> contesto dei quali potevosentirmi parte delle comunità cinesee italiana.Negli anni recenti la giovane, oltre a vinceremeritate borse di studio a premiarneeccellenza e tenacia, è stata eletta MissSunshine Coast e si è classificata secondaall’ultimo concorso per Miss Italia in Canada.«La mia prima lingua – dice – è stata il cinese,ma una volta entrata alla pre-schoolricordo di aver chiesto a mia madre dinon parlare cinese di fronte ai miei compagniperché erano cattivi e mi avrebberopresa in giro per la mia “differenza”. Daquel momento lei non si rivolse più a mein cinese, e sfortunatamente non ricordomolto del linguaggio della mia infanzia. Incasa parliamo inglese, tuttavia mia sorellasi esprime fluentemente anche in cinese.Louisa e mamma, tra loro, non parlanomai inglese ma cinese (e così in questiultimi anni ho cercato di afferrare ed impararequalche espressione, ma vorreiconoscere meglio quel linguaggio). Daragazzina ho trascorso parecchie estatiin Italia, <strong>nel</strong> vicentino, con i parenti di miopadre – soprattutto con mia nonna – e<strong>nel</strong> corso degli anni ho appreso l’italianoimmergendomi completamente <strong>nel</strong>la culturaitaliana. Gli studi hanno in seguitoassorbito anche le mie estati e non ho piùpotuto viaggiare come mi sarebbe tantopiaciuto. Nello scorso mese di agosto hopotuto finalmente ritornare in Italia, doveho vissuto con la mia più cara amica colàtrasferitasi ed ho rivisto i miei cari dopoben 11 anni!. Da parte di madre ho deiparenti che vivono in British Columbia efrequentandoli ho la possibilità di conosceremeglio anche il mio heritage cinese(la mia provenienza)».ANNA MARIA ZAMPIERI PANFRATEL VENZOÈ TORNATOA CASAMostra a RossanoPer la prima volta, Rossano hareso omaggio in modo degnodella fama internazionale ad un artistadi casa, fratel Venzo, una dellefigure più rappresentative dell’artepittorica del Novecento. Nell’ambitodella collaborazione con i Comuni diBassano e Cartigliano, è stata inaugurata<strong>nel</strong>la splendida cornice dellavilla settecentesca Caffo-Navarrini,la mostra che ospita 40 opere delperiodo giovanile e parigino dell’artista.La trasferta <strong>nel</strong> Paese d’oltralpe èstata fatta dal giovane rossaneseper prendere contatto dal vivo conle opere e la tecnica di due artistigià affermati, come Cézanne e VanGogh. Opere degli esordi, quelle chesi possono ammirare a villa Caffo, mache in ogni caso mantengono intattal’ispirazione tipicamente veneta, caratterizzatadai colori vivaci e dalla capacitàdi trasmettere impressioni edemozioni tipiche immediate ed uniche.Il paesaggio locale e veneto rappresentanoforse la parte più suggestiva,fra le oltre due mila opere lasciatedall’artista. Il fascino per la natura,vista come momento della creazione,viene trasmesso dagli aspetti all’apparenzameno significativi, un muro,un rustico, un campo arato colto <strong>nel</strong>lecolline dei Colli Berici, <strong>nel</strong>la zona diLonigo, dove fratel Venzo è entrato neiGesuiti dopo la trasferta parigina.Aspetti umili, trasfigurati dalle lezionidi stabilità ed equilibrio compositivoappresi da Cézanne e dall’arte del colore,divenuta linguaggio tipico di VanGogh. Insomma, un ritorno in casa inpompa magna per un grande artistadi casa, finora, forse, sottovalutato.


20<strong>Vicentini</strong> <strong>nel</strong> mondonumero 4.2005QUEGLI EMIGRANTI BENEMERITINEL CAMPO DEL VOLONTARIATOL’ANIOC ha dato il benvenuto a 3 neo-cavalieri dell’Area BericaIn una bella domenica della scorsa primavera,presso il Ristorante “Miramonti”,<strong>nel</strong> cuore dei Berici, la delegazione provincialedi Vicenza dell’A.N.I.O.C. ha cordialmentemanifestato il benvenuto a treconcittadini dell’Area Berica recentementeinsigniti dell’onorificenza di cavaliere alMerito della Repubblica Italiana.Sono il cav. Luigi Casarin di Poiana Maggiore,il cav. Gianni Fattori di Colloredo eil cav. Gelindo Scalzotto di Sossano.Il cav. Lorenzo Gaspari, delegato di zonaper l’Area berica, ha organizzato l’incontro,con lodevole cura e riconosciutobuon gusto. Hanno partecipato oltre 150ospiti, insigni d’onorificenze e parenti deifesteggiati.Il menù, preparato con raffinata competenzada Gino e dai suoi collaboratori,è stato caratterizzato dai “Sapori dellaNostra Terra” e piacevolmente apprezzatoda tutti i convenuti. Hanno illustratoi meriti dei neocavalieri e il significatodelle onorificenze concesse dal Presidentedella Repubblica Italiana: il comm.Giuliano Giovannini, delegato provincialeA.N.I.O.C., Mons. Ezio Busato, cavalieredel Santo Sepolcro.Il cav. Lorenzo Gaspari ha brillantementeesposto i meriti del neo-cavaliere LuigiCasarin, di Poiana.Il comm. Antonio Boraso ha cordialmentepresentato i neo-cavalieri Giovanni Fattorie Gelindo Scalzotto, di Sossano.All’inizio della manifestazione il delegatoprovinciale ha letto un lungo messaggiodel Presidente della repubblica. Dopo ivari interventi, i rappresentanti delle istituzionihanno consegnato ai festeggiatile insegne cavalleresche, tra i cordialiapplausi dei numerosi parenti ed amicipresenti.Ed ecco i curriculum degli insigniti.I tre concittadini dell’Area Berica, ora cavalierial merito della Repubblica, hannoben meritato il riconoscimento e la festa.I loro meriti sono stati, nei mesi scorsi,adeguatamente fatti conoscere, anchedalla stampa locale.Ci si può limitare, in quest’occasione, aduna rapida sintesi.Il cav. Luigi Casarin ha lavorato findall’adolescenza in Svizzera e svoltoimportanti incarichi per la Cameradi Commercio e l’<strong>Ente</strong> <strong>Vicentini</strong> <strong>nel</strong><strong>Mondo</strong>, meritando stima e fiducia inItalia e all’estero. Continua, <strong>nel</strong> campodel volontariato sociale, ad operare generosamentee con competenza a favoredelle famiglie degli italiani che vivono inEuropa e <strong>nel</strong> <strong>Mondo</strong>.


<strong>Vicentini</strong> <strong>nel</strong> mondonumero 4.200521Il cav. Gianni Fattori, dopo un’intensaattività di artigiano e di amministratorecomunale, continua ad operare <strong>nel</strong> campodel volontariato. Ha il merito, tra gli altri, diaver organizzato e di continuare a sostenere,con passione e generosità, il Museodella Civiltà Contadina “Storia e Memoria”di Colloredo, una delle istituzioni culturalipiù ricche di significato del Comune diSossano.I CARI VICENTINIDI CORDOBAIl cav. Gelindo Scalzotto, dopo unalunga esperienza di lavoro come emigrantein Francia e come artigiano inItalia, ha espresso il suo impegno <strong>nel</strong>laCivica Amministrazione e <strong>nel</strong>la gestionedella casa di Riposo. Continua ad operare<strong>nel</strong> volontariato, con generosità e spiritod’iniziativa, <strong>nel</strong>l’Associazione per la Tuteladell’Ambiente (A.P.T.A.) di Sossano.La manifestazione ha avuto momenti easpetti di particolare significato socialee culturale.Vi sono stati incontri cordiali e piacevoliconversazioni, in piccoli gruppi, tra personeche da qualche tempo non avevanooccasione di trovarsi insieme, oche s’incontravano per la prima volta. Visono state motivazioni per confrontareesperienze di vita professionale, idee suproblemi d’attualità e proposte per altriincontri. Si sono ricordate le esperienzevissute dagli emigranti in Europa e inAustralia e gli amici che vivono ancoraall’estero, conservando vivo il ricordo e ildesiderio di rivedere i paesini dei Berici incui sono nati. Si sono ritrovati parenti chesi erano persi di vista e incontrate per laprima volta persone che si conoscevanosolo per il nome o il ruolo, più o menonoto, <strong>nel</strong>la comunità vicentina. Vi sonostate esortazioni a partecipare alle “Festedell’Emigrante” che vengono organizzatein molti paesi della Provincia, anche neiBerici, a Grancona, Pozzolo, Nanto, Zovencedo,...Sul significato delle onorificenze, ha suscitatointeresse e commenti favorevolila particolare attenzione dimostrata dalpresidente Ciampi. Egli, tra l’altro, haespresso il proposito di riqualificarle conun doppio approccio: limitare il numero econferire il riconoscimento solo a chi si èveramente distinto per virtù civili.Infine, una sorpresa da tutti apprezzata:la vivace, festosa ed affettuosa espressionedi gioia e d’augurio dei numerosifratelli, figli e nipoti del neo-cavaliere GelindoScalzotto, con canti, poesie, recitee doni!ANTONIO BORASONelle foto alcuni flash delle attività del Circolo <strong>Vicentini</strong> di Cordoba (Argentina). In alto, lavisita al Porto di Buenos Aires e al museo degli emigranti.Sotto, alla Chiesetta della Madonna protettrice degli emigranti a El Condor a 2 milametri d’altitudine.Qui sopra, l’incontro al Teatro Astral di Buenos Aires.


22<strong>Vicentini</strong> <strong>nel</strong> mondonumero 4.2005GERMANO RIGOTTOè originario di LusianaIL GOVERNATOREVICENTINO FESTEGGIAI 100 ANNI DEGLIITALIANI IN BRASILEItalia conosce troppo poco della«L’ storia di questi suoi emigranti <strong>nel</strong>sud del Brasile. Bisogna recuperare questaepopea per mostrare agli italiani cosavoglia dire ancora oggi per tutto il Brasilequesta loro emigrazione di successo.Vengano qui a ritrovare le capacità, lamodestia, l’onestà, la solidarietà e l’allegriadella loro gente». Lo ha affermatoil governatore del Rio Grande do Sul,Germano Rigotto, <strong>nel</strong> partecipare a NovaMilano (120 chilometri da Porto Alegre) aifesteggiamenti per i 130 anni dall’arrivodei primi emigrati italiani in Brasile. «Approfittiamodi queste celebrazioni - haproposto Rigotto, di origine vicentina,nato anche lui <strong>nel</strong> “Veneto tropicale”delle colline meridionali brasiliane - perfare in modo che l’Italia venga a scoprirei miracoli della sua emigrazione. Ènecessario che la stampa italiana parlidi più di questa saga ancora troppo sconosciutaa tutti gli italiani».Completamente d’accordo l’ambasciatored’Italia in Brasile, Michele Valensise,che ha partecipato con Rigottoalla grande kermesse italo-brasilianadi Nova Milano: «Gli italiani e i loro discendentisi sono fatti onore in Brasile.Ancora adesso hanno uno straordinarioattaccamento alle loro radici italiane, chesi traduce soprattutto in una domandadi lingua e di cultura del nostro paese.Su questo l’Italia ha tutto l’interesse arafforzare la sua azione». Valensise e Rigottohanno già concordato di diffonderel’insegnamento dell’Italiano <strong>nel</strong>le scuolepubbliche del Brasile meridionale. Assiemehanno dato fuoco ad una lampadasimbolica che resterà accesa per tuttala durata delle celebrazioni in onore deiprimi emigranti italiani in Brasile, che sisvolgeranno in una quarantina di comunidel Rio Grande do Sul.LA PREVIDENZA ALL’ESTEROPENSIONI. ABBATTEREI TEMPI DI ATTESAIl tempo di definizione delle pensioni in Italia, almeno per quanto riguarda la gestionedell’Inps, è stato decisamente negli ultimi tempi migliorato. In linea di massimal’Inps definisce infatti una domanda di pensione di vecchiaia o di anzianità entro60 giorni; una domanda di invalidità entro 120 giorni ed infine una domanda di reversibilitànon oltre 30 giorni. Questo criterio è valido per le domande di pensionepresentate dai lavoratori in Italia. Altrettanto non avviene però per le domande dipensione in regime di convenzione internazionale presentate dai residenti all’estero.In questo caso, purtroppo, i tempi di definizione raggiungono anche l’anno interose non addirittura, come il caso di Argentina e Brasile, oltre due anni. La causa delritardo in parte è da addebitare alla struttura Inps ma soprattutto agli Enti previdenzialiesteri che non sempre forniscono tempestivamente, all’istituto previdenziale italiano,i dati utili per la definizione della pratica. Dal gennaio 2004 l’Inps, col chiaro intentodi ridurre drasticamente i tempi di attesa e per mettere in condizioni le istituzioniestere di avere contatti diretti con una sola sede per lo scambio di tutte le notizienecessarie per la definizione delle domande, ha istituito specifici poli territoriali. Inpratica ogni istituzione estera tratterà la domanda esclusivamente con una sedeInps. Le prime indicazioni scaturite dal nuovo criterio hanno dimostrato che il sistemapuò essere considerato valido.Recentemente l’Inps ha intrapreso nuove iniziative trattando direttamente con lesingole istituzioni estere. La Sardegna, ad esempio, è responsabile della trattazionedelle domande di pensione di quanti risiedono in Olanda.Nel mese di dicembre si è tenuta a Cagliari una importante riunione fra i responsabilidell’Inps e dell’istituto previdenziale olandese. Il risultato è stato oltremodo positivo<strong>nel</strong> senso che si è potuto stabilire un piano di azione fra i due enti non solo perabbattere l’arretrato ma soprattutto per creare uno s<strong>nel</strong>lo e sollecito criterio per ladefinizione di tutte le domande che saranno presentate. Altrettanto è avvenuto inquasi tutte le sedi Inps operanti sul territorio nazionale i cui rappresentanti regionalie provinciali si sono incontrati con i rispettivi rappresentanti della istituzione esterainteressata. Sicuramente si tratta di una nuova iniziativa che potrebbe finalmenterisolvere l’annoso problema dell’abbattimento dei lunghi tempi di attesa per la definizionedelle domande di pensione in regime di convenzione internazionale.Momentaneamente sono interessati al rapporto diretto Inps-istituzione esteraesclusivamente i residenti all’estero i quali, pur continuando a presentare le variedomande di pensione alle rispettive sedi, dovranno successivamente rivolgersi aduna sola sede Inps che per l’appunto tratterà solo ed esclusivamente le domandedi pensione di quanti hanno lavorato o continuano a lavorare in un determinatoPaese straniero.LE PRESTAZIONI SOCIALI NON PIÙ ESPORTABILI NELL’UEIl regolamento CEE n. 1408/71 relativo alla sicurezza socialedei lavoratori migranti, in vigore dal 1° ottobre 1972, è statosostituito dal regolamento (CE) n. 883/2004 del Parlamentoeuropeo e del Consiglio, del 29 aprile 2004, relativo al coordinamentodei sistemi di sicurezza sociale.Il nuovo regolamento è in vigore dal 27 giugno 2004, ma nonè ancora d’applicazione perché manca il regolamento d’applicazione,in ritardo di elaborazione per l’adesione dei nuovi10 Stati (manca in pratica il regolamento che deve sostituireil regolamento n. 574/72).Di fronte a questa situazione paradossale continuano ad essereapportate modifiche al vecchio regolamento n. 1408/71 comese nulla fosse cambiato dopo l’adozione del regolamento n.883/2004. L’ultima novità in ordine di tempo è la posizionecomune n. 7/2005 definita dal Consiglio il 15 novembre 2004,che deve tradursi in un regolamento che ha apportato, dal 1°gennaio 2005, alcune sostanziali modifiche.Adesso, sono otto le prestazioni italiane che non possonoessere pagate a chi risiede all’estero: le pensioni sociali ai cittadinisenza risorse; le pensioni, assegni e indennità ai mutilatie invalidi civili; le pensioni e indennità ai sordomuti; le pensionie indennità ai ciechi civili; l’integrazione della pensione minima;l’integrazione dell’assegno d’invalidità; l’assegno sociale e,infine, la maggiorazione sociale.Normalmente le nuove disposizioni fanno salvi i diritti acquisiti,<strong>nel</strong> senso che i vantaggi riconosciuti prima dell’entratain vigore del regolamento modificativo devono esseremantenuti.


LETTERE<strong>Vicentini</strong> <strong>nel</strong> mondonumero 4.200523LA POESIADI MIO FIGLIOPER IL PADREPieroDe VicariEgregio Direttore,perdona per questa mia, vorrei se èpossibile che <strong>nel</strong> giornale “<strong>Vicentini</strong><strong>nel</strong> <strong>Mondo</strong>” si mettesse questapoesia scritta da mio figlio <strong>nel</strong>ricordare suo padre.Io vivo in Argentina, sono nata aRecoaro, sempre ricordo la miapatria, però sono tanto lontana. Chepeccato.Mio figlio è professore e lavoraassieme al giudice di San Nicolas.È molto buono. Si chiama Piero DeVicari.Vi auguro tanto tanto bene.MARIA DE VICARIRivadavia 812San Nicolas - Buenos AiresPIERO DE VICARI è nato a San Nicolas(Buenos Aires, Argentina) <strong>nel</strong> 1963.Libri pubblicati:– “Poemas de caballo azul” (Premiopubbicazione del Fondo Editorialedi San Nicolas - 1989).– “Gato de piel lunar” (1996).– “Vicio de manos” (Menzione al IIIConcorso nazionale di Poesia FondazioneAcero “Manuel N. Savio -1999).È stato Presidente della Sezione diSan Nicolas della Società Argentinadi Scrittori (1992-1994) e Direttore dellaScuola Comunale di Lingua e Letteratura“Andrés del Pozo” <strong>nel</strong> periodo1991-2001.Dal 1994 ad oggi, è condirettore dellacasa editrice Onlus Yaguarón Ediciones.Il volume “Palabra Lázaro” riunisce(con altri lavori) le poesie che hannovinto <strong>nel</strong> 1998 il Premio Nazionale diPoesia, <strong>nel</strong> concorso organizzato durantela Fiera del Libro di San Nicolas,in omaggio ai 250 anni della fondazionedella sua città natale.Inutilmentele sue scarpeInutilmente le sue scarpe(come qualche suo oggetto o altraappartenenza che ha evitatosoccombere <strong>nel</strong> tempo)lo aspettano.Dico inutilmenteperché mi risulta che sannodel suo impossibile ritorno,eppure,scagliano la sua furente identitàcontro l’oblio,contro quel mucchio di ossa che il vento,ancora,non riesce a spargere.Sono lì, <strong>nel</strong> dormiveglia;rinnovando i suoi giorni in cassettoniscuri,attenti a quelle ceneri,a quella parolae come Lazzarole restituisca al suo antico mestiere.Estranei alla morte,al desdegno e ad altre calamità,vedono passare le orein un calendario detenuto a metàe sentono la nostalgia(me l’hanno detto)dello sfioramento dei suoi talloni<strong>nel</strong>la battaglia quotidiana dell’instinto.Cosa li fa persistenti davantia tanto silenzio?Non intendono di annidi multiplio schive ragioni,solo aspettano,come se <strong>nel</strong>l’aspettareil destino mescolasse ancora le carte.Indolenti,ma saggiamente redimiti,le scarpe di mio padre compartono la vigilia.Costa tanto sognare che si sentiràuna campana,che si aprirà la portae che le mie braccia cercheranno le suein un febbrile battito d’ali di colombe?Inutilmente, come le sue scarpe,lo aspetto.


24<strong>Vicentini</strong> <strong>nel</strong> mondonumero 4.2005I 5 0 A N N I D E L L’ E N T EIl programmaMERCOLEDÌ 27 LUGLIOArrivo degli 84 delegati dei Circoli <strong>Vicentini</strong> <strong>nel</strong> <strong>Mondo</strong>.Villa CordellinaOre 18.30: Inaugurazione della Manifestazione.Ore 20.30: Gala di benvenuto.GIOVEDÌ 28 LUGLIOOre 9.30: Inaugurazione della Mostra Fotografica pressoil LAMEC, piazza dei Signori.Palazzo Bonin LongareOre 10.30: Caffè di benvenuto.Ore 11.00: Saluti del Presidente degli Industriali, della Presidentedella Provincia, del Sindaco di Vicenza,del Presidente della Camera di Commercio, delPresidente della Banca Popolare di Vicenza, dell’assessoreregionale ai Flussi Migratori OscarDe Bona, del dott. Gianni Zonin.Ore 11.45: Intervento del Presidente dell’<strong>Ente</strong> <strong>Vicentini</strong> GiuseppeSbalchiero.Riflessioni di sua Eccellenza Mons. Cesare NosigliaVescovo di Vicenza.Ore 15.00: Interventi dei rappresentanti dei Circoli Esteri.FieraOre 19.30: Cena.Ore 21.15: Spettacolo di cabaret della Anonima Magnagati.VENERDÌ 29 LUGLIOPalazzo Bonin LongareOre 9.30: Incontro con rappresentanza delle Categorieeconomiche, Istituti di Credito, Istituzioni, Enti.Ore 10.30: Lavori di gruppo a sessioni parallele.Ore 15.00: Relazioni dei presidenti delle Commissioni.Ore 18.00: Intervento conclusivo del presidente Sbalchiero.Teatro OlimpicoOre 18.45: Consegna attestati di partecipazione e benemerenze.Ore 19.45: Concerto del Coro El Vajo.Basilica palladianaOre 21.00: Pranzo d’Onore <strong>nel</strong>la Loggia superiore.SABATO 30 LUGLIO (facoltativa)Ore 8.00 Partenza dall’albergo per l’Altopiano di Asiago.Ore 9.00 Incontro con le autorità, omaggio ai Caduti all’Ossario,visita alla città.Ore 11.00 Partenza per Gallio e incontro con il VicenzaCalcio in ritiro.Ore 12.00 Incontro con la Comunità Montana e cerimoniadi consegna del bozzetto del Monumentoall’Emigrante.Ore 14.30 Visita a Marostica.Ore 17.00 Visita a Bassano e al Museo cittadino.Ore 19.30 Saluto delle autorità.DOMENICA 31 LUGLIOOre 10.00 Santa Messa alla Basilica di Monte Berico.Incontro con il Priore <strong>nel</strong>la Sala dei Sette Santi.Ore 14.00 Bus a disposizione per Lusiana. SS. Messa pressola Chiesa dell’Emigrante di Velo.Il periodico “<strong>Vicentini</strong> <strong>nel</strong><strong>Mondo</strong>” ha avuto in questiultimi anni un incremento didiffusione che ci conforta sulla validitàdel servizio che l’<strong>Ente</strong> offre agli emigrati vicentini.Di riflesso, c’è stato un progressivo aumento <strong>nel</strong>le spese dispedizione e di redazione.Per assicurare l’invio a tutti coloro che rientrano <strong>nel</strong> nostroschedario e ad altre richieste che continuamente pervengonoalla Segreteria, chiediamo di poter avere un aiuto da parte deilettori attraverso un contributo non obbligatorio, che, per l’anno2005, si quantifica in almeno € 15,00.Il Vostro sostegno ci consentirà di migliorare ulteriormente la qualitàdel nostro periodico e permetterà ad altri nostri amici emigratidi avere un contatto ideale con la terra di origine.Grazie.Ai lettoriMODALITÁ DI PAGAMENTO:si prega di inviare tale contributo all’attenzione dell’ENTEVICENTINI NEL MONDO onlus Corso Fogazzaro 18 - 36100VICENZA - Italytramite:- vaglia postale nazionale- bonifico bancario sul c/c con le seguenti coordinate bancarie- UNICREDIT BANCA SpaAgenzia 02057 VICENZA BATTISTIConto corrente di corrispondenza ORDINARIO CLIENTELAN. 000040077089 EUR BIC agenzia UNCRIT2BM57• dall’estero:IBAN PAESE IT CHECK DIGIT 98 CIN X ABI 02008 CAB 11820C/C 000040077089• dall’Italia:BBAN CIN X ABI 02008 CAB 11820 C/C 000040077089NON INVIARE ASSEGNI BANCARI O DENARO CONTANTEREDATTORE CAPOFRANCO PEPECOLLABORAZIONE FOTOGRAFICA DICOLORFOTO ARTIGIANAFOTO BORRACINOUfficio Postale - Vicenza Ferrovia (Italy)Tassa riscossa / Taxe perçueReg. del Trib. di Vicenza N. 206 - 26 gennaio 1967Sped. in A.P. - Art. 2 - Comma 20/C - Legge 662/96Stampa: UTVI tipolito - Borgo Casale, 60 - Vicenza

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