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PERSONAGGI<strong>Vicentini</strong> <strong>nel</strong> mondonumero 4.200519VIVIANA DAL CENGIOUn po’ vicentina, un po’ cinesee tutta canadeseVentiduenne, laureata in chimica allaSimon Fraser University, Viviana DalCengio ha ben chiari i suoi obiettivi peril futuro: lavorare <strong>nel</strong> campo della ricercae del controllo delle malattie infettive einsieme, confessa scherzosa, fare l’attrice,sua principale vocazione.Fervida, estroversa, simpaticissima,Viviana è nata a Vancouver da padrevicentino e madre cinese di Hong Kong.“Erano arrivati in Canada appena ventennie si sono conosciuti frequentando i corsidi ESL, inglese come seconda lingua!”dice ammiccando la giovane. Mi informainoltre che sua madre è impiegata allaCity of Surrey mentre il padre, piccoloimprenditore, ha da poco ceduto il propriobusiness per dedicarsi ad altri interessi. Lagiovane ha una sorella dodicenne, Louisa,e due fratellini: Danilo di dieci anni e Gabrieledi sei. “Siamo una famiglia unita,molto legata – dice – ci piace andare alcinema tutti insieme o trascorrere a casablockbuster nights (noleggiare videocassette);nei confronti dei miei fratelli misento più madre che sorella. Ora cheLouisa è cresciuta, studiamo insieme einsieme andiamo a fare la spesa; e per fardivertire i miei fratellini, trascorro con loroparecchio tempo al parco o rincorrendocitra le case vicine alla nostra”.Quanto alla sua provenienza mista, “esserebirazziale non è mai stato un grossoproblema per me – afferma Viviana (conuna piccola eccezione alla pre-school, ene vedremo in seguito la ragione) – semplicementeperché ho frequentato unascuola primaria dove molti ragazzi eranobirazziali o addirittura multirazziali. A direil vero, non ci ho mai fatto troppo casofino alla secondarie, dove mi sono sentitamolto orgogliosa della mia etnicità e hocominciato a partecipare a concorsi dibellezza etnici, <strong>nel</strong> contesto dei quali potevosentirmi parte delle comunità cinesee italiana.Negli anni recenti la giovane, oltre a vinceremeritate borse di studio a premiarneeccellenza e tenacia, è stata eletta MissSunshine Coast e si è classificata secondaall’ultimo concorso per Miss Italia in Canada.«La mia prima lingua – dice – è stata il cinese,ma una volta entrata alla pre-schoolricordo di aver chiesto a mia madre dinon parlare cinese di fronte ai miei compagniperché erano cattivi e mi avrebberopresa in giro per la mia “differenza”. Daquel momento lei non si rivolse più a mein cinese, e sfortunatamente non ricordomolto del linguaggio della mia infanzia. Incasa parliamo inglese, tuttavia mia sorellasi esprime fluentemente anche in cinese.Louisa e mamma, tra loro, non parlanomai inglese ma cinese (e così in questiultimi anni ho cercato di afferrare ed impararequalche espressione, ma vorreiconoscere meglio quel linguaggio). Daragazzina ho trascorso parecchie estatiin Italia, <strong>nel</strong> vicentino, con i parenti di miopadre – soprattutto con mia nonna – e<strong>nel</strong> corso degli anni ho appreso l’italianoimmergendomi completamente <strong>nel</strong>la culturaitaliana. Gli studi hanno in seguitoassorbito anche le mie estati e non ho piùpotuto viaggiare come mi sarebbe tantopiaciuto. Nello scorso mese di agosto hopotuto finalmente ritornare in Italia, doveho vissuto con la mia più cara amica colàtrasferitasi ed ho rivisto i miei cari dopoben 11 anni!. Da parte di madre ho deiparenti che vivono in British Columbia efrequentandoli ho la possibilità di conosceremeglio anche il mio heritage cinese(la mia provenienza)».ANNA MARIA ZAMPIERI PANFRATEL VENZOÈ TORNATOA CASAMostra a RossanoPer la prima volta, Rossano hareso omaggio in modo degnodella fama internazionale ad un artistadi casa, fratel Venzo, una dellefigure più rappresentative dell’artepittorica del Novecento. Nell’ambitodella collaborazione con i Comuni diBassano e Cartigliano, è stata inaugurata<strong>nel</strong>la splendida cornice dellavilla settecentesca Caffo-Navarrini,la mostra che ospita 40 opere delperiodo giovanile e parigino dell’artista.La trasferta <strong>nel</strong> Paese d’oltralpe èstata fatta dal giovane rossaneseper prendere contatto dal vivo conle opere e la tecnica di due artistigià affermati, come Cézanne e VanGogh. Opere degli esordi, quelle chesi possono ammirare a villa Caffo, mache in ogni caso mantengono intattal’ispirazione tipicamente veneta, caratterizzatadai colori vivaci e dalla capacitàdi trasmettere impressioni edemozioni tipiche immediate ed uniche.Il paesaggio locale e veneto rappresentanoforse la parte più suggestiva,fra le oltre due mila opere lasciatedall’artista. Il fascino per la natura,vista come momento della creazione,viene trasmesso dagli aspetti all’apparenzameno significativi, un muro,un rustico, un campo arato colto <strong>nel</strong>lecolline dei Colli Berici, <strong>nel</strong>la zona diLonigo, dove fratel Venzo è entrato neiGesuiti dopo la trasferta parigina.Aspetti umili, trasfigurati dalle lezionidi stabilità ed equilibrio compositivoappresi da Cézanne e dall’arte del colore,divenuta linguaggio tipico di VanGogh. Insomma, un ritorno in casa inpompa magna per un grande artistadi casa, finora, forse, sottovalutato.

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