22<strong>Vicentini</strong> <strong>nel</strong> mondonumero 4.2005GERMANO RIGOTTOè originario di LusianaIL GOVERNATOREVICENTINO FESTEGGIAI 100 ANNI DEGLIITALIANI IN BRASILEItalia conosce troppo poco della«L’ storia di questi suoi emigranti <strong>nel</strong>sud del Brasile. Bisogna recuperare questaepopea per mostrare agli italiani cosavoglia dire ancora oggi per tutto il Brasilequesta loro emigrazione di successo.Vengano qui a ritrovare le capacità, lamodestia, l’onestà, la solidarietà e l’allegriadella loro gente». Lo ha affermatoil governatore del Rio Grande do Sul,Germano Rigotto, <strong>nel</strong> partecipare a NovaMilano (120 chilometri da Porto Alegre) aifesteggiamenti per i 130 anni dall’arrivodei primi emigrati italiani in Brasile. «Approfittiamodi queste celebrazioni - haproposto Rigotto, di origine vicentina,nato anche lui <strong>nel</strong> “Veneto tropicale”delle colline meridionali brasiliane - perfare in modo che l’Italia venga a scoprirei miracoli della sua emigrazione. Ènecessario che la stampa italiana parlidi più di questa saga ancora troppo sconosciutaa tutti gli italiani».Completamente d’accordo l’ambasciatored’Italia in Brasile, Michele Valensise,che ha partecipato con Rigottoalla grande kermesse italo-brasilianadi Nova Milano: «Gli italiani e i loro discendentisi sono fatti onore in Brasile.Ancora adesso hanno uno straordinarioattaccamento alle loro radici italiane, chesi traduce soprattutto in una domandadi lingua e di cultura del nostro paese.Su questo l’Italia ha tutto l’interesse arafforzare la sua azione». Valensise e Rigottohanno già concordato di diffonderel’insegnamento dell’Italiano <strong>nel</strong>le scuolepubbliche del Brasile meridionale. Assiemehanno dato fuoco ad una lampadasimbolica che resterà accesa per tuttala durata delle celebrazioni in onore deiprimi emigranti italiani in Brasile, che sisvolgeranno in una quarantina di comunidel Rio Grande do Sul.LA PREVIDENZA ALL’ESTEROPENSIONI. ABBATTEREI TEMPI DI ATTESAIl tempo di definizione delle pensioni in Italia, almeno per quanto riguarda la gestionedell’Inps, è stato decisamente negli ultimi tempi migliorato. In linea di massimal’Inps definisce infatti una domanda di pensione di vecchiaia o di anzianità entro60 giorni; una domanda di invalidità entro 120 giorni ed infine una domanda di reversibilitànon oltre 30 giorni. Questo criterio è valido per le domande di pensionepresentate dai lavoratori in Italia. Altrettanto non avviene però per le domande dipensione in regime di convenzione internazionale presentate dai residenti all’estero.In questo caso, purtroppo, i tempi di definizione raggiungono anche l’anno interose non addirittura, come il caso di Argentina e Brasile, oltre due anni. La causa delritardo in parte è da addebitare alla struttura Inps ma soprattutto agli Enti previdenzialiesteri che non sempre forniscono tempestivamente, all’istituto previdenziale italiano,i dati utili per la definizione della pratica. Dal gennaio 2004 l’Inps, col chiaro intentodi ridurre drasticamente i tempi di attesa e per mettere in condizioni le istituzioniestere di avere contatti diretti con una sola sede per lo scambio di tutte le notizienecessarie per la definizione delle domande, ha istituito specifici poli territoriali. Inpratica ogni istituzione estera tratterà la domanda esclusivamente con una sedeInps. Le prime indicazioni scaturite dal nuovo criterio hanno dimostrato che il sistemapuò essere considerato valido.Recentemente l’Inps ha intrapreso nuove iniziative trattando direttamente con lesingole istituzioni estere. La Sardegna, ad esempio, è responsabile della trattazionedelle domande di pensione di quanti risiedono in Olanda.Nel mese di dicembre si è tenuta a Cagliari una importante riunione fra i responsabilidell’Inps e dell’istituto previdenziale olandese. Il risultato è stato oltremodo positivo<strong>nel</strong> senso che si è potuto stabilire un piano di azione fra i due enti non solo perabbattere l’arretrato ma soprattutto per creare uno s<strong>nel</strong>lo e sollecito criterio per ladefinizione di tutte le domande che saranno presentate. Altrettanto è avvenuto inquasi tutte le sedi Inps operanti sul territorio nazionale i cui rappresentanti regionalie provinciali si sono incontrati con i rispettivi rappresentanti della istituzione esterainteressata. Sicuramente si tratta di una nuova iniziativa che potrebbe finalmenterisolvere l’annoso problema dell’abbattimento dei lunghi tempi di attesa per la definizionedelle domande di pensione in regime di convenzione internazionale.Momentaneamente sono interessati al rapporto diretto Inps-istituzione esteraesclusivamente i residenti all’estero i quali, pur continuando a presentare le variedomande di pensione alle rispettive sedi, dovranno successivamente rivolgersi aduna sola sede Inps che per l’appunto tratterà solo ed esclusivamente le domandedi pensione di quanti hanno lavorato o continuano a lavorare in un determinatoPaese straniero.LE PRESTAZIONI SOCIALI NON PIÙ ESPORTABILI NELL’UEIl regolamento CEE n. 1408/71 relativo alla sicurezza socialedei lavoratori migranti, in vigore dal 1° ottobre 1972, è statosostituito dal regolamento (CE) n. 883/2004 del Parlamentoeuropeo e del Consiglio, del 29 aprile 2004, relativo al coordinamentodei sistemi di sicurezza sociale.Il nuovo regolamento è in vigore dal 27 giugno 2004, ma nonè ancora d’applicazione perché manca il regolamento d’applicazione,in ritardo di elaborazione per l’adesione dei nuovi10 Stati (manca in pratica il regolamento che deve sostituireil regolamento n. 574/72).Di fronte a questa situazione paradossale continuano ad essereapportate modifiche al vecchio regolamento n. 1408/71 comese nulla fosse cambiato dopo l’adozione del regolamento n.883/2004. L’ultima novità in ordine di tempo è la posizionecomune n. 7/2005 definita dal Consiglio il 15 novembre 2004,che deve tradursi in un regolamento che ha apportato, dal 1°gennaio 2005, alcune sostanziali modifiche.Adesso, sono otto le prestazioni italiane che non possonoessere pagate a chi risiede all’estero: le pensioni sociali ai cittadinisenza risorse; le pensioni, assegni e indennità ai mutilatie invalidi civili; le pensioni e indennità ai sordomuti; le pensionie indennità ai ciechi civili; l’integrazione della pensione minima;l’integrazione dell’assegno d’invalidità; l’assegno sociale e,infine, la maggiorazione sociale.Normalmente le nuove disposizioni fanno salvi i diritti acquisiti,<strong>nel</strong> senso che i vantaggi riconosciuti prima dell’entratain vigore del regolamento modificativo devono esseremantenuti.
LETTERE<strong>Vicentini</strong> <strong>nel</strong> mondonumero 4.200523LA POESIADI MIO FIGLIOPER IL PADREPieroDe VicariEgregio Direttore,perdona per questa mia, vorrei se èpossibile che <strong>nel</strong> giornale “<strong>Vicentini</strong><strong>nel</strong> <strong>Mondo</strong>” si mettesse questapoesia scritta da mio figlio <strong>nel</strong>ricordare suo padre.Io vivo in Argentina, sono nata aRecoaro, sempre ricordo la miapatria, però sono tanto lontana. Chepeccato.Mio figlio è professore e lavoraassieme al giudice di San Nicolas.È molto buono. Si chiama Piero DeVicari.Vi auguro tanto tanto bene.MARIA DE VICARIRivadavia 812San Nicolas - Buenos AiresPIERO DE VICARI è nato a San Nicolas(Buenos Aires, Argentina) <strong>nel</strong> 1963.Libri pubblicati:– “Poemas de caballo azul” (Premiopubbicazione del Fondo Editorialedi San Nicolas - 1989).– “Gato de piel lunar” (1996).– “Vicio de manos” (Menzione al IIIConcorso nazionale di Poesia FondazioneAcero “Manuel N. Savio -1999).È stato Presidente della Sezione diSan Nicolas della Società Argentinadi Scrittori (1992-1994) e Direttore dellaScuola Comunale di Lingua e Letteratura“Andrés del Pozo” <strong>nel</strong> periodo1991-2001.Dal 1994 ad oggi, è condirettore dellacasa editrice Onlus Yaguarón Ediciones.Il volume “Palabra Lázaro” riunisce(con altri lavori) le poesie che hannovinto <strong>nel</strong> 1998 il Premio Nazionale diPoesia, <strong>nel</strong> concorso organizzato durantela Fiera del Libro di San Nicolas,in omaggio ai 250 anni della fondazionedella sua città natale.Inutilmentele sue scarpeInutilmente le sue scarpe(come qualche suo oggetto o altraappartenenza che ha evitatosoccombere <strong>nel</strong> tempo)lo aspettano.Dico inutilmenteperché mi risulta che sannodel suo impossibile ritorno,eppure,scagliano la sua furente identitàcontro l’oblio,contro quel mucchio di ossa che il vento,ancora,non riesce a spargere.Sono lì, <strong>nel</strong> dormiveglia;rinnovando i suoi giorni in cassettoniscuri,attenti a quelle ceneri,a quella parolae come Lazzarole restituisca al suo antico mestiere.Estranei alla morte,al desdegno e ad altre calamità,vedono passare le orein un calendario detenuto a metàe sentono la nostalgia(me l’hanno detto)dello sfioramento dei suoi talloni<strong>nel</strong>la battaglia quotidiana dell’instinto.Cosa li fa persistenti davantia tanto silenzio?Non intendono di annidi multiplio schive ragioni,solo aspettano,come se <strong>nel</strong>l’aspettareil destino mescolasse ancora le carte.Indolenti,ma saggiamente redimiti,le scarpe di mio padre compartono la vigilia.Costa tanto sognare che si sentiràuna campana,che si aprirà la portae che le mie braccia cercheranno le suein un febbrile battito d’ali di colombe?Inutilmente, come le sue scarpe,lo aspetto.