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Ingegneria ed economia di sistema<br />

nel Trasporto Pubblico Locale<br />

a via guidata<br />

5 o Convegno Nazionale sul Sistema Tram<br />

Roma 31 gennaio - 1 febbraio 2013<br />

Organizzato da:<br />

Pubblicato con il contributo di:<br />

sporti


www.ansaldobreda.it<br />

@ansaldobredaspa<br />

AnsaldoBreda Official Channel<br />

Sustainable urban mobility<br />

Il Tram Sirio AnsaldoBreda<br />

equipaggiato con il sistema di<br />

recupero energia a<br />

supercodensatori (SERS)


Aprile 2013<br />

Per una nuova mobilità<br />

urbana sostenibile<br />

Una nuova mobilità urbana sostenibile. È l’obiettivo che ha guidato<br />

anche lo svolgimento del 5° Convegno nazionale<br />

“Ingegneria ed economia di sistema nel Trasporto pubblico locale<br />

a via guidata”, coordinato dal<strong>la</strong> Direzione generale TPL del<br />

Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ed organizzato da<br />

ASSTRA (Associazione delle aziende di trasporto locale pubblico<br />

e privato), AIIT (Associazione per l’Ingegneria del Traffico e<br />

dei Trasporti) e CIFI (Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani).<br />

Lo sviluppo dell’integrazione dei sistemi di trasporto a via guidata<br />

o a guida vinco<strong>la</strong>ta per <strong>la</strong> costruzione di un “Sistema<br />

Metro-Tram-Treno” costituisce <strong>la</strong> nuova frontiera di una mobilità<br />

che si evolve in direzione del<strong>la</strong> compatibilità ambientale, di<br />

un nuovo e più sostenibile assetto del<strong>la</strong> rete trasportistica urbana<br />

ed extraurbana.<br />

L’evoluzione del<strong>la</strong> tecnologia, le sinergie che oggi si possono sviluppare<br />

con l’adozione – ad esempio – di nuovi e più funzionali<br />

sistemi tram-treno o <strong>la</strong> semplice estensione del<strong>la</strong> rete dei<br />

binari e delle metropolitane, razionalizza il sistema dei flussi e<br />

l’organizzazione complessiva del sistema dei trasporti cittadini<br />

o locali, contribuendo a diminuire <strong>la</strong> congestione, a liberare dal<strong>la</strong><br />

sudditanza al mezzo automobilistico e a migliorare <strong>la</strong> qualità<br />

dei servizi, influendo positivamente sui livelli di qualità del<strong>la</strong> vita.<br />

In partico<strong>la</strong>re, gli sviluppi sempre più interessanti delle possibilità<br />

offerte dai sistemi “tram-treno” (su cui il Ministero dei<br />

Trasporti e delle Infrastrutture, <strong>la</strong>vorando in col<strong>la</strong>borazione e su<br />

impulso di ASSTRA, è intervenuto dettando nuove linee guida<br />

per un’evoluzione anche in senso normativo) consentono oggi<br />

lo sfruttamento ottimale di tratti di linea a guida vinco<strong>la</strong>ta, spesso<br />

recuperando frammenti di infrastrutture esistenti (e semmai<br />

sottoutilizzate o in abbandono), inserendole all’interno di una<br />

rete sinergica che moltiplica l’efficacia in termini trasportistici e<br />

di soluzione alle problematiche del traffico metropolitano o<br />

locale.<br />

Bastano questi pochi cenni per indicare l’importanza di un<br />

tema cui FerPress ha dedicato questo “Speciale”, proseguendo<br />

nel<strong>la</strong> produzione di Quaderni che hanno l’obiettivo di approfondire<br />

le tematiche più innovative del mondo dei trasporti e fornire<br />

una documentazione più ampia e capace di andare oltre<br />

le semplici cronache di convegni specifici dedicati a questi argomenti.<br />

I Quaderni di FerPress vogliono costituire uno strumento informativo,<br />

ma è opportuno ricordare che sono anche un’occasione per le<br />

aziende per veico<strong>la</strong>re i loro messaggi e presentare i propri prodotti<br />

innovativi, con un advertising rivolto a un pubblico mirato, ma nello<br />

stesso tempo universale.<br />

IL CONVEGNO<br />

Le sessioni del<br />

Convegno presentate da<br />

Elena Molinaro<br />

Direttore Div. 5° direzione generale TPL<br />

Ministero Infrastrutture e Trasporti<br />

Il Convegno Nazionale sul sistema tram dal titolo<br />

“Ingegneria ed economia di sistema nel Trasporto<br />

Pubblico Locale a via guidata”, che si è svolto a Roma dal<br />

31 gennaio al 1 febbraio 2013, ha costituito <strong>la</strong> quinta edizione<br />

di una manifestazione che, a partire dal 2004, con<br />

cadenza pressoché biennale, pone a confronto pubbliche<br />

amministrazioni, esercenti, costruttori, docenti universitari,<br />

esperti per fare il punto sui sistemi di trasporto in<br />

ambito urbano.<br />

Questa quinta edizione a differenza delle altre orientate<br />

essenzialmente al sistema tranviario, ha ampliato le tematiche<br />

prendendo in considerazione anche altre tipologie di<br />

sistemi di trasporto a guida vinco<strong>la</strong>ta, nel<strong>la</strong> consapevolezza<br />

che l’integrazione tra i vari sistemi costituisce elemento<br />

fondamentale per una corretta pianificazione del trasporto<br />

pubblico nelle aree urbane e metropolitane.<br />

Inoltre il Convegno, oltre a trattare temi strettamente tecnici,<br />

ha dato l’opportunità di affrontare problematiche<br />

connesse alle “modalità realizzative” e al<strong>la</strong> “sostenibilità<br />

economica” dei sistemi di trasporto in ambito locale.<br />

Cinque sono state le sessioni che hanno caratterizzato le<br />

due giornate di <strong>la</strong>voro:<br />

1. TraM e TrenI neLLe aree MeTroPoLITane:<br />

evoLuzIone generaLe<br />

La sessione ha riguardato tematiche di carattere generale<br />

che hanno toccato aspetti re<strong>la</strong>tivi al<strong>la</strong> sicurezza, all’ integrazione<br />

tra reti di trasporto pubblico e alle prospettive di<br />

sviluppo dei sistemi tramviari in Italia.<br />

Tra l’altro, nell’ambito del<strong>la</strong> sessione è stata focalizzata l’attenzione<br />

sullo sviluppo del sistema tram-treno in Europa,<br />

riprendendo il tema già trattato nel<strong>la</strong> parte introduttiva del<br />

Convegno, durante <strong>la</strong> quale sono state presentate le “linee<br />

guida per i sistemi tram-treno”, messe a punto dal gruppo<br />

di <strong>la</strong>voro coordinato dal Ministero delle Infrastrutture e<br />

dei Trasporti, e costituito da rappresentanti di ANSF, RFI,<br />

CONFINFUSTRIA, ASSTRA e UNIFER.<br />

3


Aprile 2013<br />

2. MoDI DI fInanzIaMenTo e DI reaLIzzazIone<br />

La sessione ha riguardato tematiche connesse ai modi di<br />

finanziamento e realizzazione dei sistemi di trasporto.<br />

Nell’ambito del<strong>la</strong> sessione le re<strong>la</strong>zioni si sono incentrate in<br />

partico<strong>la</strong>re sul “project financing” mettendone in evidenza,<br />

a seconda delle esperienze maturate nel settore dei sistemi<br />

di trasporto a guida vinco<strong>la</strong>ta, i vantaggi, i limiti, le difficoltà<br />

attuative, e <strong>la</strong> conseguente limitata applicazione nel<br />

contesto nazionale.<br />

3. TraM e TrenI neLLe aree MeTroPoLITane:<br />

reaLIzzazIone e ProPosTe<br />

Nell’ambito del<strong>la</strong> sessione sono state presentate proposte<br />

progettuali nel settore degli impianti a via guidata e illustrate<br />

soluzioni tecnologiche innovative tese al risparmio<br />

energetico e al<strong>la</strong> riduzione degli impatti.<br />

4. ProbLeMaTIche DI esercIzIo e cIcLo DI vITa<br />

Nell’ambito del<strong>la</strong> sessione è stata data evidenza ad alcune<br />

esperienze maturate negli impianti in esercizio e sono stati<br />

forniti suggerimenti per risolvere problematiche tipiche<br />

degli impianti a via guidata.<br />

5. aPProccIo sIsTeMIco neLLa ProgeTTazIone<br />

La sessione ha dato evidenza del<strong>la</strong> necessità di un approccio,<br />

nel<strong>la</strong> progettazione dei sistemi di trasporto, di natura<br />

interdisciplinare tra l’urbanistica, l’economia e l’ingegneria<br />

delle infrastrutture e dei rotabili, con <strong>la</strong> ricerca di soluzioni<br />

che consentano di minimizzare gli impatti sul territorio.<br />

Le due giornate di Convegno hanno dato l’opportunità di<br />

uno scambio di esperienze tra gli addetti al settore di<br />

ampio respiro e altamente qualificato.<br />

Ciò denota, peraltro, che, anche in un contesto di mancanza<br />

di risorse finanziarie, operatori, ricercatori, tecnici,<br />

costruttori sono in costante attività al<strong>la</strong> ricerca di soluzioni<br />

tese a migliorare le condizioni di mobilità nei centri<br />

urbani a beneficio dei cittadini.<br />

Il Convegno Nazionale sul sistema tram, in definitiva, rappresenta<br />

ancora oggi, a otto anni dal<strong>la</strong> prima edizione, un<br />

evento significativo per il settore; quindi, prossimo appuntamento<br />

al 2015.<br />

Marcello Panettoni,<br />

il TPL è in stato<br />

di abbandono<br />

“Dal mondo del<strong>la</strong> cultura<br />

tecnologica qui<br />

rappresentato – ha<br />

detto Marcello<br />

Panettoni, presidente<br />

Asstra, nel suo saluto<br />

di apertura dei <strong>la</strong>vori<br />

– vogliamo dare un<br />

messaggio alle forze politiche: il TPL deve esser considerato<br />

un tema fondamentale per noi cittadini che ci muoviamo<br />

in sistemi urbani congestionati dal traffico privato<br />

mentre <strong>la</strong> rete pubblica è colpevolmente abbandonata”.<br />

“Colpevolmente abbandonata – ha spiegato Panettoniperché<br />

nonostante <strong>la</strong> domanda di TPL stia aumentando, a<br />

seconda delle zone, dal 3 o 4 per cento fino al 13, le forze<br />

politiche non hanno colto questo spostamento modale.<br />

Non hanno capito che investire nel TPL è fondamentale<br />

per non perdere <strong>la</strong> competizione con l’UE”.<br />

“È vero che siamo in un periodo di crisi – ha concluso<br />

Panettoni – ma non durerà all’infinito e comunque investire<br />

in infrastrutture aiuterà anche nel futuro”.<br />

“Stiamo vivendo un momento delicato per il nostro settore,<br />

ma con <strong>la</strong> nuova Legge di Stabilità si potrebbe arrivare<br />

a una svolta”. Così Amedeo Fumero, responsabile del<br />

dipartimento per i trasporti, <strong>la</strong> navigazione ed i sistemi<br />

informativi e statistici del Ministero delle Infrastrutture e<br />

Trasporti, intervenendo nei saluti di apertura dei <strong>la</strong>vori<br />

del<strong>la</strong> prima giornata. “Stiamo mettendo a punto – ha proseguito<br />

Fumero - con Regioni, associazioni e sindacati <strong>la</strong><br />

definizione delle norme per i passaggi più importanti”.<br />

“In alcune Regioni <strong>la</strong> situazione è critica, – ha concluso<br />

Fumero – ora è necessaria una nuova fase da affrontare in<br />

modo graduale”.<br />

Elena Molinaro,<br />

definizione linee guida<br />

per <strong>la</strong> realizzazione<br />

di sistemi tram-treno<br />

in Italia<br />

Nel corso dei <strong>la</strong>vori del 5° Convegno nazionale sul sistema<br />

tram Elena Molinaro ha illustrato <strong>la</strong> realizzazione<br />

del gruppo di <strong>la</strong>voro, istituito nel 2011 con decreto dirigenziale,<br />

sullo studio del<strong>la</strong> progettazione di sistemi tramtreno<br />

in Italia.<br />

Il gruppo di <strong>la</strong>voro, creato con <strong>la</strong> partecipazione del<br />

Ministero dei Trasporti, l’Agenzia Nazionale sul<strong>la</strong> Sicurezza<br />

Ferroviaria, ASSTRA, Confindustria, RFI e Unifer,ha e<strong>la</strong>borato<br />

le prime linee guida a metà 2012, ma ancora non sono<br />

state approvate.<br />

4


Aprile 2013<br />

Obiettivo del gruppo di <strong>la</strong>voro è stato quello di studiare i<br />

sistemi tram-treno esistenti in Europa, al<strong>la</strong> ricerca di caratteristiche<br />

comuni da prendere come base per <strong>la</strong> definizione<br />

di linee guida utilizzabili nel nostro Paese. Nel corso<br />

del<strong>la</strong> presentazione Molinaro ha delineato gli aspetti generali<br />

sui quali il gruppo di <strong>la</strong>voro si è mosso.<br />

In primo luogo nel<strong>la</strong> progettazione di sistemi tram-treno<br />

vanno prese in considerazione le caratteristiche del territorio,<br />

le infrastrutture esistenti e <strong>la</strong> possibilità di offrire al<br />

cittadino un servizio comodo e senza rotture di carico.<br />

Non si punta a dare indicazioni dal punto di vista trasporti<br />

stico poiché tale competenza rimane delle amministrazioni<br />

nel<strong>la</strong> pianificazione del territorio. Aspetto importante<br />

è anche quello re<strong>la</strong>tivo al<strong>la</strong> sicurezza.<br />

Il gruppo di <strong>la</strong>voro ha individuato infine tre sistemi tramtreno<br />

sviluppabili per stadi successivi: il TT1, TT2 e il TT3,<br />

quest’ultimo è considerato il più complesso.<br />

Infine, ha sottolineato Molinaro, le linee guida vogliono<br />

offrire un quadro generale dello sviluppo di un progetto di<br />

questo tipo, mettendone in evidenza tutti quelli che sono<br />

gli elementi che vanno presi in considerazione e le eventuali<br />

criticità. Infatti tali progetti – ha concluso il direttore<br />

– “solo se correttamente inseriti nel territorio, possono<br />

essere efficaci”.<br />

I° sEsssIONE - TraM E TrENI<br />

NELLE arEE METrOPOLITaNE: EVOLuzIONE GENEraLE<br />

L’evoluzione delle procedure approvative<br />

nei sistemi di trasporto: le implicazioni<br />

del sistema tram - treno<br />

Stefano Bernardi, Sergio Viganò –<br />

UNIFER<br />

Nell’ambito del <strong>la</strong>voro svolto<br />

dal Gruppo di Lavoro “Tram-<br />

Treno” istituito dal Ministero<br />

dei Trasporti nel 2011 al fine di<br />

e<strong>la</strong>borare specifiche linee-guida re<strong>la</strong>tive al sistema “tramtreno”,<br />

è stato affrontato il tema dell’analisi dei rischi<br />

nel<strong>la</strong> normativa ferrotranviaria, con partico<strong>la</strong>re riferimento<br />

al sistema tram-treno. Le Linee Guida, come specificato<br />

nel<strong>la</strong> presentazione, applicano i criteri del<strong>la</strong> valutazione<br />

dei rischi, di uso già consolidato nelle ferrovie<br />

interoperabili, anche ai sistemi di trasporto locale. Tale<br />

approccio innovativo non è scevro di problemi, per<br />

esempio il rischio di applicazioni «burocratiche», acritiche.<br />

In ogni caso però <strong>la</strong> valutazione dei rischi, prevedendo<br />

una gestione consapevole e quantitativa del<strong>la</strong> sicurezza,<br />

è probabilmente lo strumento migliore per analizzare<br />

le situazioni non convenzionali che i sistemi Tram-<br />

Treno necessariamente presentano e per pervenire allo<br />

loro autorizzazione.<br />

Il tram treno nell’esperienza francese.<br />

L’intervento di gazeau<br />

“In Francia il tram-treno è presente<br />

in solo cinque città”, ha<br />

detto Bruno Gazeau, direttore<br />

generale dell’UTP, l’associazione<br />

delle aziende di TPL pubblico<br />

francese, nel suo intervento<br />

al convegno Asstra.<br />

“Ciò a causa del fatto – ha spiegato<br />

Gazeau – che il sistema è rego<strong>la</strong>mentato da due legis<strong>la</strong>zioni<br />

diverse: quel<strong>la</strong> per i tram e quel<strong>la</strong> per i treni.<br />

Inoltre gli autisti devono avere competenze specifiche e <strong>la</strong><br />

maggior parte di loro sono ex SNCF”.<br />

Al<strong>la</strong>rgando lo sguardo all’intero comparto del trasporto pubblico<br />

francese, Gazeau ha spiegato che il quadro legis<strong>la</strong>tivo<br />

che rego<strong>la</strong>menta il settore è stabile da una trentina di anni: i<br />

comuni sono le autorità che si occupano di trasporto pubblico<br />

urbano, poi ci sono i partenariati per quello extraurbano<br />

e le Regioni che si occupano del trasporto su ferrovia.<br />

Lo Stato rego<strong>la</strong>menta il settore e organizza gli appalti. Per quanto<br />

riguarda i finanziamenti, questi derivano per un terzo dalle<br />

tariffe, per un terzo dalle imposte locali e per un terzo dal<strong>la</strong> “versement<br />

transport taxe” da cui provengono 6 miliardi l’anno.<br />

Il contributo dello Stato è minimo e re<strong>la</strong>tivo solo agli investimenti.<br />

5


Aprile 2013<br />

Wolff, il futuro è nel<strong>la</strong> mobilità elettrica<br />

Il futuro è nel<strong>la</strong> mobilità elettrica.<br />

Così potrebbe essere riassunto<br />

l’intervento di Oliver<br />

Wolff, Direttore Generale<br />

VDV (Associazione delle<br />

Aziende di trasporto tedesche)<br />

presentando il sistema tramtreno<br />

esistente in Germania.<br />

“In Germania – ha detto Wolff – usiamo l’infrastruttura<br />

esistente al massimo delle sue possibilità, sullo stesso binario<br />

facciamo passare i tram-treno e l’alta velocità, sia passeggeri<br />

che merci”.<br />

Questa convivenza però, sottolinea Wolff, non è facile dal<br />

momento che <strong>la</strong> diversità di velocità potrebbe causare<br />

problemi di sicurezza, soprattutto quando un treno ad alta<br />

velocità passa a fianco a un tram-treno. Per questo motivo<br />

esistono delle regole molto precise sui limiti di velocità e<br />

sui sistemi di frenata e sicurezza.<br />

“L’utilizzo del tram-treno in diverse città del<strong>la</strong> Germania –<br />

ha dichiarato Wolff – è stato fatto previo studio delle<br />

caratteristiche di base del territorio, i bisogni del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione<br />

e le infrastrutture esistenti”.<br />

Perciò, sottolinea il direttore di VDV, dato che uno degli<br />

elementi che caratterizzerà il nostro futuro sarà l’uso sempre<br />

più massiccio di energia elettrica per <strong>la</strong> mobilità cittadina,<br />

non solo per il TPL ma anche per <strong>la</strong> mobilità privata,<br />

si prevede, e in questo senso <strong>la</strong> VDV si sta muovendo in<br />

col<strong>la</strong>borazione con le case automobilistiche, che le colonnine<br />

per <strong>la</strong> ricarica dei tram-treno poste alle fermate siano<br />

utilizzabili anche per <strong>la</strong> ricarica delle automobili e delle bici<br />

elettriche dei cittadini.<br />

Il valore aggiunto di questo sistema sta nel fatto che <strong>la</strong> ricarica<br />

delle auto avverrà in tempi brevi dato che l’alimentazione<br />

del sistema treno è molto alta e quindi più veloce<br />

per un mezzo che richiede meno energia rispetto al tram.<br />

La sicurezza dei sistemi tranviari.<br />

approccio di ricerca cosT Tu 1103<br />

Domenico Gattuso – Ordinario di<br />

Trasporti Università Mediterranea<br />

di Reggio Ca<strong>la</strong>bria<br />

L’intervento pone l’accento su<br />

le condizioni di sicurezza di<br />

esercizio dei tram, sottolineando<br />

l’importanza di un sistema di<br />

monitoraggio intelligente che possa orientare i tecnici<br />

nelle scelte. A tale riguardo, viene illustrata una ricerca<br />

finanziata dal<strong>la</strong> Commissione Europea nell’ambito del<br />

Programma COST, avviata a fine 2011, che ha per tema <strong>la</strong><br />

sicurezza nei sistemi tranviari, con specifico riferimento<br />

all’interazione fra tram e ambiente cittadino. La ricerca<br />

COST TU 1103 nello specifico, si pone l’obiettivo di<br />

miglioramento delle condizioni di sicurezza nei sistemi<br />

tranviari attraverso una migliore gestione del loro inserimento<br />

nel contesto urbano, e <strong>la</strong> riduzione del numero<br />

degli incidenti e dei loro impatti sia sul sistema di trasporto<br />

che sul<strong>la</strong> società. A conclusione dell’intervento viene<br />

altresì proposto di redigere delle Linee Guida mirate a:<br />

Migliore gestione inserimento TRAM nel contesto urbano<br />

Specifiche azioni per ridurre numero di incidenti e loro<br />

impatti sia sul sistema di trasporto che sul<strong>la</strong> comunità.<br />

Sistema di monitoraggio intelligente che possa orientare i<br />

tecnici nelle scelte di pianificazione, progettazione, ma<br />

anche per accrescere <strong>la</strong> sicurezza dei tram esistenti.<br />

Quali prospettive per il tram in italia<br />

Giovanni Mantovani – Libero professionista<br />

La presentazione inizia col<br />

descrivere lo stato dell’arte dei<br />

sistemi tranviari in Europa con<br />

partico<strong>la</strong>re riferimento al<strong>la</strong><br />

Francia, nonché il ritorno di<br />

questo sistema di trasporto in Spagna e Gran Bretagna. Per<br />

quanto concerne i sistemi tranviari urbani in Italia, vengono<br />

illustrate le caratteristiche dei quattordici sistemi esistenti<br />

(uno ancora in fase di costruzione), analizzandone<br />

aspetti positivi e criticità. Viene poi affrontato l’aspetto<br />

economico: il tram ha evidentemente un costo di realizzazione<br />

più elevato dell’autobus o del filobus, ma, oltre un<br />

certo livello di posti/ora, ha costi di gestione più bassi. Vi è<br />

quindi una fascia di offerta di posti/ora in cui il tram risulta<br />

globalmente più conveniente dell’autobus o del filobus,<br />

dal punto di vista economico. L’intervento pone infine l’accento<br />

sul tram-treno, un sistema che negli ultimi anni è<br />

stato spesso talvolta mitizzato, talvolta rifiutato.<br />

Modelli integrati di reti su sca<strong>la</strong> regionale:<br />

quadro europeo e prospettive di sviluppo<br />

Riccardo Genova – CIRT,<br />

Dipartimento DITEN, Università<br />

degli Studi di Genova<br />

La presentazione illustra le problematiche<br />

re<strong>la</strong>tive all’interoperabilità<br />

dei veicoli che forniscono<br />

oggi una nuova prospettiva,<br />

forse troppo restrittiva, che rende di fatto più facile ad un<br />

treno di penetrare nel tessuto urbano (peraltro con forti<br />

restrizioni) piuttosto che ad un tram di circo<strong>la</strong>re sull’infrastruttura<br />

ferroviaria in promiscuità con altri treni. La diffusione<br />

di reti integrate (linee ferroviarie e tranvie urbane<br />

interconnesse, come Karlsruhe o Kassel) ha in ogni caso<br />

6


Aprile 2013<br />

immesso sul mercato una nuova categoria di rotabili: il<br />

tram-treno inteso come vettura “ferroviaria leggera”, con<br />

elevate prestazioni e caratteristiche che lo rendono idoneo<br />

a circo<strong>la</strong>re anche su tratte con caratteristiche ferroviarie.<br />

Questa opportunità viene oggi sviluppata mediante<br />

<strong>la</strong> definizione di due nuovi modelli operativi: il primo che<br />

propone schemi di esercizio semplificati per linee ferroviarie<br />

mediante l’utilizzo di materiale leggero, (con consistenti<br />

risparmi su investimenti e gestione); Il secondo scenario<br />

è quello re<strong>la</strong>tivo ad una sempre più spiccata tendenza a<br />

riavvicinare il TPL alle aree più pregiate ed al<strong>la</strong> superficie<br />

stradale.<br />

2° sEsssIONE - MOdI dI fINaNzIaMENTO<br />

E dI rEaLIzzazIONE<br />

Project financing nelle opere pubbliche.<br />

La situazione italiana<br />

Il Partenariato Pubblico Privato<br />

(PPP) in Europa ha trovato <strong>la</strong> sua<br />

prima applicazione fin dagli inizi<br />

degli anni ‘90 e poi <strong>la</strong> sua massima<br />

diffusione nel Regno Unito: emblematici<br />

sono i casi del tunnel ferroviario<br />

sotto <strong>la</strong> Manica e delle linee<br />

del<strong>la</strong> metropolitana di Londra.<br />

Un ampio report sul sistema di Project Financing nelle<br />

opere pubbliche, con partico<strong>la</strong>re attenzione ai sistemi di<br />

trasporto è stato presentato da Marco santo spinelli,<br />

dell’Università di Catania.<br />

“In Italia il ricorso al PPP in gare di opere pubbliche è via<br />

via aumentato negli anni passando, secondo i dati contenuti<br />

nel rapporto 2012 curato dall’ANCE, dal 13,9 per cento<br />

del 2003 al 42,3 per cento del 2011 rispetto al numero<br />

totale di gare bandite per opere pubbliche.<br />

L’adozione del PPP rimane abbastanza limitata rispetto agli<br />

altri paesi europei, sia nel<strong>la</strong> quantità<br />

che nel perimetro di applicazione,<br />

rappresentato generalmente<br />

da opere non molto complesse,<br />

per le quali il flusso di<br />

cassa è facilmente prevedibile e il<br />

rischio di mercato è presumibilmente<br />

contenuto.<br />

Le gare in PPP di opere infrastrutturali<br />

riconducibili al trasporto<br />

ferroviario rimangono<br />

poche eccezioni (1 per cento sul<br />

numero totale di gare aggiudicate,<br />

con <strong>la</strong>vori iniziati nel 60 per<br />

cento dei casi e con nessuna<br />

gestione ancora avviata, nel<br />

periodo di riferimento 2003-<br />

2011) sebbene comunque abbiano<br />

un peso molto elevato in termini<br />

di valore economico dell’opera.<br />

Esempi che rientrano in questa<br />

casistica sono il sistema integrato di tramvia nei territori<br />

dei comuni di Firenze e Scandicci (292 milioni di euro); <strong>la</strong><br />

linea 5 del<strong>la</strong> metropolitana di Mi<strong>la</strong>no (503 milioni); l’infrastruttura<br />

di trasporto rapido di<br />

massa per il collegamento tipo people mover tra l’aeroporto<br />

G. Marconi e <strong>la</strong> stazione centrale FS di Bologna (90<br />

milioni).<br />

Oltre all’esiguo numero di infrastrutture viarie realizzate<br />

nel nostro paese ricorrendo al PPP, sono da segna<strong>la</strong>re le<br />

lungaggini ed i perditempi che ritardano l’avvio dei cantieri<br />

(a gara aggiudicata) e l’avvio del<strong>la</strong> gestione dell’opera (a<br />

<strong>la</strong>vori ultimati): nel primo caso risulta partico<strong>la</strong>rmente critica<br />

l’attività di redazione e approvazione del progetto<br />

definitivo, mentre al secondo caso risultano imputabili i<br />

contenziosi dovuti a carenze contrattuali o ad eventuali<br />

inadempienze del concessionario. Infatti sebbene le opere<br />

in PPP vengano generalmente realizzate in tempi più brevi<br />

rispetto alle procedure di appalto tradizionali, esistono <strong>la</strong>rghi<br />

margini di miglioramento in termini gestionali e procedurali<br />

per meglio cogliere tutte le potenzialità positive del<br />

partenariato pubblico privato.<br />

7


IVU.rail<br />

PIANIFICAZIONE INTEGRATA<br />

DELLE RISORSE<br />

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turni guida<br />

Rotazione<br />

turni guida<br />

Vestizione del<br />

personale<br />

Calcoli per<br />

retribuzioni<br />

Pianificazione<br />

rete<br />

Pianificazione<br />

orari<br />

IVU. r ail . pl an<br />

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Programmazione<br />

turni<br />

macchina<br />

Occupazione<br />

binari<br />

Assegnazione<br />

veicoli<br />

Monitoraggio<br />

veicoli<br />

Pianificazione efficiente con IVU.rail<br />

Sia per <strong>la</strong> vestizione del personale che per l’assegnazione<br />

dei veicoli, IVU.rail gestisce in modo efficiente tutte le<br />

possibili attività di pianificazione, tenendo conto anche<br />

dei requisiti specifici degli operatori del<strong>la</strong> pianificazione e<br />

delle norme dettate dal<strong>la</strong> qualità. Mediante calcoli completamente<br />

automatizzati, analisi dei parametri e algoritmi<br />

intelligenti, IVU.rail pone le basi per un processo decisionale<br />

affidabile in grado di garantire scenari di programmazione<br />

ottimizzati sul<strong>la</strong> base di requisiti personalizzati. IVU.<br />

rail.p<strong>la</strong>n fornisce inoltre una serie di interfacce per sistemi<br />

di follow-up e consente <strong>la</strong> generazione di diversi report<br />

statistici e stampe<br />

Assegnazione rapida e flessibile con IVU.rail<br />

L’assegnazione giornaliera dei veicoli e del personale rappresenta<br />

una sfida per ogni azienda di trasporto nazionale,<br />

regionale o comunale. E‘ possibile ottimizzare <strong>la</strong> rotazione<br />

dei turni guida tenendo conto delle richieste dei dipendenti,<br />

delle normative contrattuali e dell’economia aziendale.<br />

I sistemi di assegnazione del<strong>la</strong> IVU indicano dove è impiegata<br />

in ogni momento ciascuna risorsa. In questo modo le<br />

aziende ferroviarie possono reagire rapidamente ad eventi<br />

imprevedibili, ad esempio richiamando immediatamente<br />

personale o inviando veicoli sostitutivi. Questa flessibilità<br />

fornita da IVU.rail.crew e IVU.rail.vehicle è un fattore di<br />

estrema importanza per poter garantire <strong>la</strong> rego<strong>la</strong>rità del<br />

trasporto e <strong>la</strong> qualità dei servizi per gli utenti, senza perdere<br />

di vista i costi aziendali.<br />

Sede in Italia:<br />

IVU Traffic Technologies<br />

Italia Srl<br />

Via Cornelio Magni n° 51<br />

00147 Roma<br />

IVU.rail.p<strong>la</strong>n<br />

Consente di progettare e rappresentare <strong>la</strong> rete sia in forma<br />

tabel<strong>la</strong>re che cartografica e di sviluppare ed ottimizzare<br />

l‘offerta in termini di orari, turni macchina e turni guida,<br />

dal<strong>la</strong> pianificazione strategica alle giornate a carattere<br />

straordinario. Grazie ad algoritmi innovativi, IVU.rail.p<strong>la</strong>n<br />

ottimizza <strong>la</strong> circo<strong>la</strong>zione dei mezzi e del personale viaggiante<br />

in un‘unica soluzione, e riesce a tener conto di tutte<br />

le normative aziendali indicate dal cliente garantendo in<br />

ogni caso <strong>la</strong> rego<strong>la</strong>rità del servizio.<br />

IVU.rail.crew<br />

Gestisce l‘intero processo di assegnazione del personale,<br />

dal<strong>la</strong> programmazione ferie a lungo termine e<br />

dall‘assegnazione quotidiana degli incarichi fino al<strong>la</strong> comunicazione<br />

dei dati di base necessari per il calcolo delle retribuzioni,<br />

interfacciandosi con qualunque sistema di paghe.<br />

Il <strong>la</strong>voro degli operatori viene enormemente alleggerito<br />

grazie all‘assegnazione automatica dei veicoli ed ai controlli<br />

di entrata in servizio rilevati mediante dispositivi mobili.<br />

I conducenti, inoltre, vengono coinvolti maggiormente nel<br />

processo decisionale grazie al<strong>la</strong> possibilità di inserire nel<br />

sistema le proprie richieste e preferenze.<br />

IVU.rail.vehicle<br />

Programma e gestisce l‘assegnazione quotidiana dei veicoli,<br />

monitorando i singoli chilometraggi percorsi e minimizzando<br />

le risorse necessarie. Rileva informazioni dettagliate<br />

circa le posizioni di smistamento ed ottimizza i processi di<br />

manovra. Garantisce mediante l’ottimizzatore un invecchiamento<br />

control<strong>la</strong>to del<strong>la</strong> flotta e ricomprende gli impegni<br />

programmati dei mezzi (manutenzione, <strong>la</strong>vaggi, ecc.) nei<br />

turni macchina.<br />

Tel: +39.0694429600<br />

Fax: +39.065133178<br />

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ivu@ivu.it


Aprile 2013<br />

Il coinvolgimento dei capitali privati<br />

nel<strong>la</strong> realizzazione e gestione delle<br />

infrastrutture di trasporto pubblico<br />

Achille Battista – Ansaldo STS<br />

Le infrastrutture di trasporto<br />

pubblico presentano due partico<strong>la</strong>rità:<br />

<strong>la</strong> prima è che richiedono,<br />

in genere, investimenti a elevata<br />

capitalizzazione e, quindi,<br />

con considerevole assorbimento<br />

di risorse finanziarie; <strong>la</strong> seconda è che, di norma, presentano<br />

bassi ritorni finanziari tali da non consentire <strong>la</strong> remunerazione<br />

del capitale investito. Per tale motivo l’investimento<br />

per <strong>la</strong> realizzazione di tali infrastrutture è stato per<br />

lo più sostenuto con risorse finanziarie pubbliche; tuttavia,<br />

<strong>la</strong> recente crisi finanziaria sta comportando una limitazione<br />

nell’impiego di tali risorse con <strong>la</strong> conseguente necessità<br />

di dover coinvolgere anche il risparmio privato nel<strong>la</strong> realizzazione<br />

di opere di utilità collettiva.<br />

Comunque, l’efficacia del<strong>la</strong> finanza di progetto non è legata<br />

solo al miglioramento dell’assetto normativo ad essa dedicato,<br />

ma anche all’introduzione e sviluppo di altre regole<br />

che riguardano settori complementari. Infatti, occorre<br />

intervenire sulle norme che rego<strong>la</strong>no <strong>la</strong> disponibilità dei<br />

beni pubblici da offrire in permuta, su quelle che rego<strong>la</strong>no il<br />

Patto di Stabilità, il consenso pubblico al<strong>la</strong> realizzazione di<br />

un’opera, i pagamenti dei <strong>la</strong>vori da parte del<strong>la</strong> P.A. e quelle<br />

re<strong>la</strong>tive al<strong>la</strong> determinazione delle tariffe e così via.<br />

Scopo del presente intervento è quello di affrontare uno<br />

dei temi critici riguardanti l’equilibrio economico-finanziario<br />

di un progetto, quale <strong>la</strong> criticità connessa al<strong>la</strong> certezza<br />

e correntezza delle risorse finanziarie pubbliche per l’investimento:<br />

il requisito del<strong>la</strong> certezza attiene all’effettiva<br />

disponibilità del contributo pubblico assegnato al progetto,<br />

mentre il requisito del<strong>la</strong> correntezza attiene al rispetto dei<br />

tempi di disponibilità e di erogazione del medesimo contributo<br />

pubblico in aderenza all’avanzamento del<strong>la</strong> spesa.<br />

Il mancato rispetto sia dell’uno che dell’altro requisito pregiudica<br />

l’equilibrio economico-finanziario dell’investimento<br />

potendo compromettere il buon andamento dell’operazione<br />

e favorendone l’eccessiva onerosità fino all’ipotesi<br />

estrema del fallimento dell’operazione stessa.<br />

Le banche coinvolte prestano partico<strong>la</strong>re attenzione ai<br />

rischi connessi al<strong>la</strong> certezza e correntezza del<strong>la</strong> contribuzione<br />

pubblica, o rinunciando all’ingresso nell’operazione<br />

oppure richiedendo una remunerazione maggiore con conseguente<br />

aggravio del costo complessivo dell’operazione.<br />

Il requisito del<strong>la</strong> certezza è alquanto rispettato soprattutto<br />

quando ci si trova in presenza di contributi pubblici definitivamente<br />

concessi. Si osserva per lo più <strong>la</strong> riduzione di<br />

stanziamenti o tagli lineari a causa soprattutto di intervenute<br />

esigenze di risparmio del<strong>la</strong> spesa pubblica, come è il<br />

recente caso del<strong>la</strong> “Spending Review”. Ma è piuttosto rara,<br />

e soprattutto imprudente, l’ipotesi che un’operazione di<br />

finanza di progetto, con compartecipazione di fondi pubblici,<br />

si chiuda sul<strong>la</strong> base del semplice stanziamento.<br />

La criticità maggiormente osservata è proprio <strong>la</strong> correntezza<br />

delle erogazioni che, già critica negli appalti tradizionali,<br />

lo diventa ancor di più nelle delicate operazioni di finanza<br />

di progetto; al riguardo, nel seguito alcuni esempi di situazioni<br />

osservate:<br />

LINEA METROPOLITANA 6 DI NAPOLI (TRATTA MERGELLINA-MUNICIPIO)<br />

- data Delibera CIPE concessione contributo:<br />

30.08.2007<br />

- data registrazione Corte dei Conti del Decreto<br />

Interministeriale: 25.01.2011<br />

LINEA METROPOLITANA 5 DI MILANO (TRATTA GARIBALDI-BIGNAMI)<br />

- data Delibera CIPE concessione contributo:<br />

29.09.2004<br />

- data registrazione Corte dei Conti del Decreto<br />

Interministeriale: 23.03.2009<br />

LINEA METROPOLITANA DI BRESCIA<br />

- data Delibera CIPE concessione contributo:<br />

29.09.2006<br />

- data registrazione Corte dei Conti del Decreto<br />

Interministeriale: 25.01.2011<br />

Il non breve tempo occorrente per l’espletamento di tutte<br />

le fasi procedurali può comportare <strong>la</strong> caduta in perenzione<br />

di più di un’annualità di contributo con <strong>la</strong> conseguenza che<br />

al fine di evitare il decurtamento del contributo complessivamente<br />

concesso, è necessario che il MIT richieda al MEF<br />

<strong>la</strong> reiscrizione in Bi<strong>la</strong>ncio delle annualità andate in perenzione;<br />

inoltre, nell’ipotesi di un mancato tempestivo intervento,<br />

si rischia altresì che i contributi perenti vadano in economia.<br />

Sul<strong>la</strong> correntezza delle erogazioni finanziarie influisce anche<br />

il rispetto delle regole del Patto di Stabilità da parte delle<br />

Regioni e degli Enti Locali. Infatti, quando un ente locale,<br />

beneficiario di un contributo statale o comunitario, riceve<br />

un’erogazione a fronte di un avanzamento di spesa sul progetto,<br />

può ritrovarsi nell’impossibilità di accreditare detta<br />

erogazione in favore del soggetto appaltatore dei <strong>la</strong>vori a<br />

causa del temporaneo superamento dei limiti alle uscite di<br />

bi<strong>la</strong>ncio imposti dal Patto di Stabilità<br />

Inoltre sulle erogazioni influiscono anche le partico<strong>la</strong>ri regole<br />

che Regioni ed Enti Locali applicano nel<strong>la</strong> liquidazione<br />

delle spese: infatti, ancorché un’erogazione esogena viene<br />

acquisita al bi<strong>la</strong>ncio dell’ente a fronte dell’avanzamento <strong>la</strong>vori<br />

di un progetto, tale erogazione confluisce nel<strong>la</strong> tesoreria<br />

dell’ente e sommandosi al<strong>la</strong> complessiva disponibilità di<br />

cassa viene utilizzata secondo una ben precisa scaletta di<br />

priorità nei pagamenti. Così succede che, in carenza di<br />

disponibilità di cassa, l’Ente utilizza risorse finanziarie, acquisite<br />

a fronte di finanziamenti su progetti, per pagare prioritariamente<br />

ad esempio stipendi, interessi su mutui etc.<br />

Solo quando nuove entrate potranno rimpinguare <strong>la</strong> cassa<br />

dell’Ente, quest’ultimo procederà anche al pagamento dell’avanzamento<br />

<strong>la</strong>vori, nel pedissequo rispetto dell’ordine<br />

cronologico dei mandati di pagamento emessi verso <strong>la</strong><br />

propria tesoreria.<br />

9


Aprile 2013<br />

utilizzo del metodo “Life cycle cost<br />

analysis” nel project financing<br />

Renzo Emili – Libero Professionista<br />

La memoria espone <strong>la</strong> metodologia<br />

del calcolo del Life Cycle Cost<br />

quale strumento per effettuare le<br />

analisi economiche di diverso interesse<br />

inerenti i progetti tranviari.<br />

Nell’attuale stato del<strong>la</strong> congiuntura<br />

economica <strong>la</strong> realizzazione di opere pubbliche, quali appunto<br />

una tranvia, richiede gioco forza <strong>la</strong> ricerca di forme innovative<br />

di finanziamento, realizzazione ed esercizio che, non avendo<br />

gli Enti Pubblici committenti sufficienti risorse economiche,<br />

si ritiene possono essere eseguite con il concorso di capitali<br />

privati , i quali naturalmente dovranno essere remunerati nel<br />

corso degli anni, consentendo agli Investitori sia il rientro del<br />

capitale investito, sia una sua adeguata redditività. Sotto questa<br />

premessa <strong>la</strong> modalità di realizzazione delle tranvie e metropolitane<br />

con <strong>la</strong> tecnica del Project Financing (Finanza di<br />

Progetto) vive un momento di grande interesse tra i soggetti<br />

interoperanti (Decisore Politico, Amministrazione<br />

Committente, Concessionario per <strong>la</strong> realizzazione ed esercizio<br />

dell’opera). Secondo le situazioni <strong>la</strong> remunerazione da<br />

parte del<strong>la</strong> Pubblica Amministrazione Committente potrebbe<br />

avvenire in diverse forme: prevedendo <strong>la</strong> messa a valore di<br />

adeguate aree, attraverso <strong>la</strong> riscossione dei proventi di esercizio,<br />

mediante il pagamento di ratei predefiniti, ecc.<br />

esperienze di finanza di progetto:<br />

vantaggi, limiti, forme alternative<br />

di finanziamento<br />

Marco Broglia – MM Mi<strong>la</strong>no; Remy<br />

Cohen – Cohen & Co<br />

La presentazione illustra le caratteristiche<br />

di alcune esperienze nell’ambito<br />

del project financing evidenziandone<br />

sia i vantaggi che le<br />

criticità. Le recenti esperienze di<br />

project financing e di partenariato<br />

pubblico privato per <strong>la</strong> realizzazione<br />

rispettivamente delle nuove<br />

linee M5 ed M4 del<strong>la</strong> metropolitana<br />

di Mi<strong>la</strong>no costituiscono una<br />

prima esperienza significativa in<br />

Italia dell’applicazione di questi<br />

strumenti al finanziamento di<br />

opera di trasporto pubblico. La complessità giuridico-amministrativa<br />

di queste operazioni, i vincoli legis<strong>la</strong>tivi, <strong>la</strong> scarsa propensione<br />

al rischio imprenditoriale da parte delle banche, <strong>la</strong><br />

presenza di tariffe per <strong>la</strong> gestione del servizio vinco<strong>la</strong>te e non<br />

remunerative, l’incertezza nel<strong>la</strong> corresponsione dei contributi<br />

pubblici sono i principali elementi che stanno rendendo queste<br />

forme di finanziamento non solo di difficile gestione, ma con<br />

costi diretti ed indiretti molto più alti rispetto alle forme tradizionali<br />

di finanziamento. Ad ogni modo, l’analisi critica dell’intervento<br />

pubblico negli schemi di concessione porta ad analizzare<br />

tipologie di strumenti che possano al<strong>la</strong>rgare le fonti di finanziamento<br />

al di fuori del circuito bancario, quali ad esempio strutture<br />

basate sul mercato dei capitali (Project Bonds) o su prestiti<br />

governativi (esperienze negli Stati Uniti ed in Gran Bretagna).<br />

Project financing etna rail - sistema<br />

innovativo di Tpl con monorotaia<br />

Paolo Scravaglieri – Amm. Unico e<br />

Dirett. Tecnico, Uzeda Progetti;<br />

Massimiliano Lombardo –<br />

Professionista, Studio Lombardo<br />

Viene presentato un progetto<br />

innovativo di realizzazione di un<br />

sistema di TPL con monorotaia<br />

che collegherà l’area pedemontana<br />

nord con il centro di<br />

Catania. Tale progetto presenta<br />

diversi aspetti positivi quali<br />

basso impatto sul suolo, basso<br />

inquinamento, bassa rumorosità;<br />

consentirebbe inoltre il decongestionamento<br />

del traffico e collegamenti<br />

in tempi brevi con zero costi di gestione a carico<br />

del<strong>la</strong> Pubblica Amministrazione. Il progetto infatti prevede<br />

l’nvestimento dei privati nel<strong>la</strong> redazione di un progetto<br />

preliminare completo e degli altri elementi del<strong>la</strong> proposta<br />

(giuridici + economico/finanziari). L’opera è costituita<br />

da tre linee con doppia via di corsa e ritorno ai capolinea,<br />

inoltre <strong>la</strong> vettura presenta una linea futuristica con forme<br />

che consento nono facilmente l’accoppiamento testacoda.<br />

sir fiera – autonomia finanziaria<br />

ed organizzativa nel<strong>la</strong> progettazione<br />

di linea tranviaria di collegamento<br />

tra poli strategici<br />

Alberto Cavallini – Direttore<br />

d’Esercizio Tram APS Holding,<br />

Padova<br />

La memoria, dopo una breve presentazione<br />

dell’azienda, illustra il<br />

progetto “Sir Fiera” attivo nel<strong>la</strong><br />

città di Padova. Il successo operativo<br />

del<strong>la</strong> linea tranviaria su gomma SIR1 (Sistema Intermedio<br />

a Rete – linea 1) di Padova ha indotto ad individuare delle pos-<br />

10


Aprile 2013<br />

sibilità di estensione del<strong>la</strong> rete che superassero lo scoglio dell’disponibilità<br />

di finanziamenti pubblici (da tempo in attesa di<br />

approvazione per le linee SIR2 e SIR3) e consentissero invece<br />

di ottimizzare le potenzialità finanziarie locali realizzando<br />

sinergie con progetti che, oltre a rafforzarne il significato strategico,<br />

ponessero anche le basi per un piano di rientro finanziario<br />

di lungo periodo del progetto SIR. Si è quindi avviata <strong>la</strong><br />

progettazione del<strong>la</strong> linea (ipotizzata per ora con servizio<br />

“navetta”) di collegamento tra <strong>la</strong> stazione ferroviaria RFI di<br />

Padova e l’area fieristica, posta circa un chilometro ad est del<strong>la</strong><br />

stazione. Vengono quindi illustrate le diversi fasi del progetto, <strong>la</strong><br />

stima dei costi e dei ricavi nonché le ipotesi di finanziamento.<br />

Dall’analisi svolta, il progetto si è quindi dimostrato un importante<br />

banco di prova per testare nuove soluzioni tecniche<br />

potenzialmente estendibili alle future linee del<strong>la</strong> rete SIR e per<br />

“allenare” <strong>la</strong> struttura aziendale a divenire parte attiva e determinante<br />

nel<strong>la</strong> gestione tecnica e strategica dei prossimi progetti.<br />

3° sEsssIONE - TraM E TrENI NELLE<br />

arEEE METrOPOLITaNE: rEaLIzzazIONI E PrOPOsTE<br />

enrico sciarra e il caso del nodo ferroviario<br />

di roma<br />

“È necessario smantel<strong>la</strong>re il 422 e <strong>la</strong> regionalizzazione La<br />

crisi del sistema è nata da un eccesso di regionalizzazione<br />

o da un uso distorto di essa”. Con questi interrogativi<br />

Enrico sciarra, AD dell’Agenzia Roma Servizi per <strong>la</strong><br />

Mobilità, ha aperto il suo intervento.<br />

“Io sono – dice Sciarra – favorevole a un’Authority dei trasporti<br />

che per ora è solo prevista e sono per <strong>la</strong> separazione<br />

tra gestore delle infrastrutture e gestore dei trasporti”.<br />

“Premesso questo – continua Sciarra – non esistono<br />

opere piccole e opere grandi ma solo opere utili e inutili.<br />

Inoltre è bene ricordare che grandi responsabilità le hanno<br />

anche i tecnici e il loro orgasmo di proposte: sul<strong>la</strong> mobilità<br />

è stato detto tutto ora occorre tornare al principio di<br />

responsabilità”.<br />

Sciarra ha poi illustrato il caso del Nodo Ferroviario di<br />

Roma che riveste un’importanza fondamentale per il trasporto<br />

passeggeri, nei segmenti lunga percorrenza, regionale<br />

e metropolitana, e costituisce il crocevia principale<br />

per gli itinerari merci nord-sud.<br />

In un contesto caratterizzato da una domanda di mobilità<br />

crescente, il Nodo mostra attualmente evidenti criticità<br />

dal punto di vista infrastrutturale, che impediscono un<br />

incremento dei servizi sulle direttrici a maggiore densità di<br />

domanda. A questo si aggiunge l’esigenza di perseguire <strong>la</strong><br />

separazione e <strong>la</strong> riorganizzazione dei traffici, così da incrementare<br />

<strong>la</strong> capacità massima dell’infrastruttura e minimizzare<br />

le perturbazioni sull’esercizio.<br />

Nel Piano Strategico del<strong>la</strong> Mobilità Sostenibile, approvato<br />

nel<strong>la</strong> seduta di Consiglio Comunale del 16 marzo 2010, il<br />

sistema del trasporto pubblico su ferro (sistema ferroviario<br />

e tranviario) è indicato come <strong>la</strong> base su cui poggiare<br />

l’intero assetto del<strong>la</strong> mobilità metropolitana, creando le<br />

opportune interconnessioni con gli altri sistemi di trasporto<br />

pubblico (metropolitane e rete su gomma).<br />

L’Agenzia Roma Servizi per <strong>la</strong> Mobilità ha quindi avviato, a<br />

partire da ottobre 2009, un intenso <strong>la</strong>voro per l’individuazione<br />

di tutte le azioni infrastrutturali, tecnologiche ed<br />

organizzative finalizzate a realizzare lo schema previsto dal<br />

PSMS e a rimuovere le criticità suddette.<br />

La costituzione di un Tavolo Tecnico tra Roma Capitale,<br />

Roma Servizi per <strong>la</strong> Mobilità e Gruppo FS ha portato, in<br />

data 12 aprile 2010, al<strong>la</strong> sottoscrizione in Campidoglio<br />

dell’Accordo Operativo tra Comune e Ferrovie dello<br />

Stato finalizzato “al<strong>la</strong> definizione e al<strong>la</strong> sottoscrizione di un<br />

Accordo di Programma tra Ministero delle Infrastrutture e<br />

dei Trasporti, Regione Lazio, Provincia di Roma, Provincia di<br />

Latina, Provincia di Rieti, Provincia di Frosinone, Provincia<br />

di Viterbo, Comune di Roma e Ferrovie dello Stato, per il<br />

potenziamento del sistema ferroviario e <strong>la</strong> valorizzazione<br />

11


Aprile 2013<br />

In questo senso, Roma Servizi per <strong>la</strong> Mobilità, a partire dal<br />

2010, ha svolto anche un attento e dettagliato <strong>la</strong>voro per<br />

l’individuazione di tutte le azioni finalizzate a realizzare lo<br />

schema di rete tramviaria dello scenario strategico, sviluppando<br />

e ampliando <strong>la</strong> rete attuale, fino a diventare elemento<br />

cardine del<strong>la</strong> rete portante dei servizi di superficie.<br />

La rete proposta rappresenta concretamente quel<strong>la</strong> che<br />

nel Piano è stata definita <strong>la</strong> funzione di “riammaglio” e<br />

riconsegna al tram una funzione non marginale, ma coerente<br />

con le strategie di integrazione e con l’idea di sviluppo<br />

del<strong>la</strong> città.<br />

delle aree dismesse nel Comune di Roma”.<br />

Successivamente, tra il 2010 ed il 2011, il Tavolo Tecnico è stato<br />

al<strong>la</strong>rgato al<strong>la</strong> Regione Lazio, con cui si è condiviso ed integrato<br />

il <strong>la</strong>voro svolto, in previsione del<strong>la</strong> firma del Protocollo<br />

d’Intesa propedeutico ad un nuovo Accordo di Programma.<br />

Nell’ambito del Tavolo Tecnico sono state individuate nel<br />

dettaglio le azioni prioritarie, raggruppate per tipologia di<br />

intervento, da realizzare per rimuovere le criticità attuali e<br />

incrementare <strong>la</strong> capacità del sistema nel suo complesso,<br />

definendo i nuovi modelli di offerta di breve periodo<br />

(Scenario Operativo) e di lungo periodo (Scenario<br />

Strategico), in linea con i presupposti specificati nel Piano<br />

Strategico del<strong>la</strong> Mobilità Sostenibile.<br />

L’individuazione degli interventi è stata effettuata di pari<br />

passo con <strong>la</strong> valutazione degli investimenti necessari.<br />

Partico<strong>la</strong>re importanza è stata attribuita a quegli interventi,<br />

anche solo manutentivi o tecnologicamente innovativi,<br />

capaci di innescare una fase nuova di sviluppo e quel ciclo<br />

keynesiano di cui molti par<strong>la</strong>no associandolo, però, solo<br />

alle cosiddette “grandi opere”.<br />

Il modello di offerta re<strong>la</strong>tivo allo Scenario Operativo costituisce<br />

un’anticipazione di quello obiettivo (Scenario<br />

Strategico), considerando le sole nuove infrastrutture che<br />

potranno essere disponibili a breve.<br />

Coerentemente con le indicazioni riportate nel Piano<br />

Strategico del<strong>la</strong> Mobilità Sostenibile, il sistema ferroviario del<br />

Nodo di Roma non può che progettarsi fortemente integrato<br />

con il sistema tranviario e con quello delle metropolitane.<br />

È prioritario ricostruire una rete tramviaria di almeno 70<br />

Km (oggi solo 38, un incremento quindi pari circa al 100<br />

per cento), una rete distributiva, capace di decongestionare<br />

il traffico, una rete di circo<strong>la</strong>ri tramviarie che potranno<br />

essere gestite con servizi a massima flessibilità, anche per<br />

archi e intersezioni delle circo<strong>la</strong>ri, dove i servizi incrociano<br />

<strong>la</strong> più alta quantità di domanda di trasporto, utilizzando<br />

tram tecnologicamente avanzati, capaci di muoversi senza<br />

catenaria e di trasmettere informazioni in tempo reale,<br />

dotati di aria condizionata, con spunto e prestazioni tali da<br />

raggiungere elevate velocità commerciali.<br />

Lo sviluppo del<strong>la</strong> rete in tal senso permetterà una migrazione<br />

dei servizi su gomma verso quelli tramviari con corrispondente<br />

riduzione delle emissioni inquinanti.<br />

Si è stimato che il nuovo assetto del<strong>la</strong> rete tram, unitamente<br />

al ridisegno e al<strong>la</strong> razionalizzazione del<strong>la</strong> rete TPL di<br />

superficie (nuova rete portante), porterà ad un incremento<br />

di utenza pari a 2,4 per cento.<br />

Concludendo l’intervento, si evidenzia che per recuperare<br />

il gap con le grandi capitali europee le leve fondamentali<br />

sono rappresentate dall’ innovazione tecnologica e dall’<br />

integrazione.<br />

Tecnologia e integrazione nel<strong>la</strong> gestione del<strong>la</strong> circo<strong>la</strong>zione,<br />

nel<strong>la</strong> flessibilizzazione delle tariffe, nelle informazioni sul<br />

servizio e poi tecnologie integrate sui mezzi di trasporto e<br />

sui sistemi.<br />

La sostenibilità è questa, una strategia che programmaticamente<br />

costruisce le condizioni di fondo di un nuovo sistema,<br />

e che non può essere determinata da una scelta di un<br />

mezzo di trasporto o dal<strong>la</strong> gestione di una modalità, tutte<br />

cose inutili e quanto mai inefficaci se fuori da un contesto<br />

complessivo e sistemico.<br />

12


Aprile 2013<br />

Il tracciato storico del<strong>la</strong> sangritana tratta<br />

san vito – castel frentano. recupero e<br />

con<strong>versione</strong> per utilizzo Tram-Treno<br />

Pasquale Di Nardo – Presidente<br />

FAS, Lanciano<br />

Dopo un’ampia descrizione del<strong>la</strong><br />

Ferrovia Adriatico Sangritana e dei<br />

servizi svolti dall’azienda, si pone l’accento<br />

sul progetto di recupero e<br />

con<strong>versione</strong> del<strong>la</strong> tratta San Vito –<br />

Castel Frentano per utilizzo Tram<br />

Treno. Per continuare ad assicurare il collegamento con <strong>la</strong> rete<br />

R.F.I. che aveva effettuato un cambiamento nel<strong>la</strong> propria rete,<br />

anche Sangritana ridisegna il proprio tracciato da Lanciano a San<br />

Vito e nel marzo del 2008 ne inizia l’esercizio sospendendo contestualmente<br />

l’esercizio del<strong>la</strong> linea storica. Considerata <strong>la</strong> valenza<br />

strategica dal punto di vista del territorio servito, F.A.S. decide di<br />

riattivare <strong>la</strong> tratta storica con l’impiego di un mezzo eco-compatibile:<br />

il tram-treno. La scelta è scaturita da diverse riflessioni che<br />

hanno portato a considerare questo sistema come <strong>la</strong> scelta più<br />

idonea in quanto migliora i servizi e ne offre di nuovi; riduce i costi<br />

di esercizio; garantisce tempi brevi di realizzazione del sistema di<br />

trasporto rispetto ad altri.<br />

ripristino del<strong>la</strong> tranvia garibaldirepubblica<br />

a Mi<strong>la</strong>no (progettazione<br />

integrata e realizzazione)<br />

Emanuele Pe – Responsabile<br />

Progettazione Armamento ATM, Mi<strong>la</strong>no<br />

La presentazione illustra il progetto<br />

di ricollocazione del<strong>la</strong> linea<br />

tranviaria, in posizione diversa<br />

rispetto a quel<strong>la</strong> originale, che<br />

passava per le vie Ferrari-Don<br />

Sturzo- Rosales Questa era prevista nell’ambito del P.I.I.<br />

Garibaldi Repubblica, in fase di realizzazione da parte di<br />

Operatori Privati secondo apposita Convenzione stipu<strong>la</strong>ta<br />

nel 2005 con il Comune di Mi<strong>la</strong>no. Tale opera, <strong>la</strong> cui realizzazione<br />

a scomputo oneri come opera di urbanizzazione primaria<br />

era prevista inizialmente completamente a carico di<br />

Ingre, società incaricata dagli Operatori privati suddetti per<br />

<strong>la</strong> realizzazione delle opere infrastrutturali del P.I.I., in seguito<br />

al<strong>la</strong> variante del tracciato del<strong>la</strong> M5 e all’accordo tri<strong>la</strong>tero<br />

Comune-Ingre-M5, è stata suddivisa in due parti, <strong>la</strong> prima in<br />

fase di ultimazione, <strong>la</strong> seconda in fase di progettazione. La<br />

linea tranviaria preesistente è stata invece dismessa a partire<br />

da Luglio 07, per consentire i due interventi suddetti e se ne<br />

prevede il ripristino e <strong>la</strong> messa in esercizio a seguito dell’ultimazione<br />

del<strong>la</strong> stazione Garibaldi del<strong>la</strong> M5, prevista per <strong>la</strong><br />

seconda metà del 2013.<br />

Il tram a firenze, un successo non annunciato<br />

Numero di passeggeri in crescita<br />

fino a superare un milione e<br />

trecentomi<strong>la</strong> al mese nel dicembre<br />

2012 e 25 per cento di<br />

utenti che abbandonano il<br />

mezzo privato a seguito del<strong>la</strong><br />

rioriganizzazione del servizio<br />

pubblico.<br />

Sono alcuni dei dati positivi emersi dalle indagini svolte in<br />

seguito al<strong>la</strong> realizzazione del<strong>la</strong> tramvia a Firenze.<br />

A raccontare <strong>la</strong> storia di un successo non annunciato,<br />

filippo Martinelli, funzionario del Comune di Firenze.<br />

Martinelli ha ricordato i dubbi mossi inizialmente da chi<br />

osteggiava il tram. Le obiezioni erano essenzialmente tre:<br />

- rischio di un peggioramento del trasporto su gomma;<br />

- inutilità del<strong>la</strong> spesa considerando il rapporto tra i costi e<br />

i benefici per <strong>la</strong> collettività;<br />

- riduzione dello spazio a disposizione dei privati.<br />

Le indagini di customer sadisfaction hanno invece dimostrato<br />

<strong>la</strong> validità di un progetto studiato immaginando il<br />

tram non come alternativo alle linee esistenti ma come<br />

mezzo su cui queste convergono.<br />

col<strong>la</strong>borazione ferro-aria: il collegamento<br />

ferroviario T1-T2 a Malpensa<br />

Alberto Croce – Libero Professionista<br />

L’aeroporto di Malpensa è uno<br />

dei pochi aeroporti italiani raggiungibili<br />

con il treno e dove<br />

l’accesso tramite il servizio ferroviario<br />

gioca un ruolo di una<br />

certa consistenza. Le società<br />

SEA (gestore del sistema aeroportuale mi<strong>la</strong>nese) e FER-<br />

ROVIENORD (in qualità di gestore dell’infrastruttura ferroviaria<br />

a servizio di Malpensa) – a seguito di una costante<br />

crescita dell’utenza che si serve del treno sul<strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione<br />

Malpensa-Mi<strong>la</strong>no e delle prospettive di sviluppo del<br />

Terminal 2 - hanno ritenuto matura l’idea di prolungare<br />

verso nord <strong>la</strong> linea ferroviaria che attualmente termina<br />

presso il Terminal T1 dell’aeroporto, in modo da poter servire<br />

direttamente anche il T2. A tale scopo ne hanno sviluppato<br />

congiuntamente <strong>la</strong> Progettazione Preliminare e<br />

Definitiva beneficiando anche di un contributo finanziario<br />

del<strong>la</strong> Agenzia Esecutiva incaricata dello sviluppo delle reti<br />

europee TEN-T, cui Malpensa appartiene (“Malpensa<br />

Airport Railway Link-Up T1-T2” Project 2010-IT-<br />

91112–S). Il Progetto Preliminare si è concluso a novembre<br />

2011 mentre il Definitivo lo sarà per ottobre 2012; il<br />

primo è stato approvato in linea tecnica da ENAC e da<br />

Regione Lombardia (Decreto 2778 30.03.2012).<br />

13


“Non importa cosa sceglierai<br />

di fare da grande, l’importante<br />

è che tu lo faccia bene”.<br />

E noi in ZF Italia, abbiamo scelto di<br />

farlo con passione, abbiamo scelto<br />

di <strong>la</strong>vorare nel mondo delle trasmissioni<br />

ferroviarie per essere partner<br />

affidabili e di eccellenza mettendo a<br />

disposizione dei nostri clienti tecnologie<br />

sempre all’avanguardia e processi<br />

innovativi.<br />

La ZF Italia nasce come filiale del<strong>la</strong><br />

multinazionale tedesca ZF<br />

Friedrichshafen AG nel 1990 ed ha<br />

sede ad Assago (MI). Dal 2004<br />

grazie al suo Centro Servizi<br />

Officina, <strong>la</strong> ZF Italia svolge con<br />

competenza e passione, attività di<br />

riparazione e manutenzione, e<br />

fornisce assistenza tecnica, commerciale<br />

e logistica ai clienti italiani<br />

supportando le loro attività, sia<br />

sul territorio italiano che internazionale;<br />

tutto ciò grazie ad un’ampia<br />

rete di service partner e sedi ZF<br />

presenti in tutto il mondo.<br />

Sul territorio italiano, ZF Italia supporta<br />

con <strong>la</strong> propria esperienza, i<br />

maggiori operatori nazionali quali,<br />

tra gli altri, ATM Mi<strong>la</strong>no, ATAC<br />

Roma, TreNord, Circumvesuviana,<br />

GTT avvalendosi del<strong>la</strong> competenza<br />

del<strong>la</strong> nostra Casa Madre.<br />

“Customer First”<br />

Il cliente, con le sue esigenze e le<br />

sue potenzialità, viene prima di<br />

tutto. Valutando congiuntamente<br />

le sue necessità specifiche, grazie a<br />

un team di col<strong>la</strong>boratori di esperienza<br />

decennale, sviluppiamo<br />

soluzioni su misura, che vanno<br />

dalle forniture di primo impianto<br />

alle attività di service e al<strong>la</strong> vendita<br />

di ricambi, e perseguiamo con<br />

tenacia l’obiettivo di un servizio di<br />

eccellenza.<br />

Viviamo il mondo ferroviario in<br />

maniera integrata, dalle forniture<br />

di primo impianto di ammortizzatori,<br />

sistemi di trasmissione Diesel<br />

(DMU e Veicoli Speciali), Elettrici<br />

(Metro, EMU, Tram), alle attività di<br />

assistenza, manutenzione e revisioni<br />

complete sui tutti i prodotti<br />

ZF e non ZF; siamo certificati ISO<br />

9001, IRIS per le forniture di<br />

primo impianto e COCS 30 per le<br />

manutenzioni, riparazioni e revisioni.<br />

Per poter continuare ad eccellere e<br />

a competere con successo anche in<br />

futuro grazie a prodotti innovativi,<br />

ci prefiggiamo obiettivi ambiziosi. Il<br />

Gruppo ZF investe ogni anno il 5%<br />

del suo fatturato nel<strong>la</strong> Ricerca e<br />

Sviluppo (2012: 880 milioni di<br />

euro). Nel<strong>la</strong> c<strong>la</strong>ssifica internazionale<br />

dei fornitori dell’industria<br />

Automotive, ZF è fra le prime dieci<br />

aziende nel mondo. In ZF Italia<br />

applichiamo con coerenza questa<br />

competenza di sistema con l’obiettivo<br />

di fornire ai nostri clienti partner<br />

un servizio di qualità a 360°.<br />

marketing.zfitalia@zf.com<br />

www.zf.com/it


Aprile 2013<br />

La tramvia albenganese: un sistema<br />

“aperto”<br />

Stefano Sibil<strong>la</strong> – Libero professionista<br />

L’ipotesi di realizzare una tramvia<br />

lungo <strong>la</strong> litoranea nasce dall’opportunità<br />

di valorizzare l’attuale<br />

e <strong>la</strong> futura ferrovia del<br />

Ponente Ligure, ricercando possibili<br />

sinergie con gli altri “sistemi”<br />

presenti sul territorio, per conseguire almeno i<br />

seguenti obiettivi:<br />

- migliorare <strong>la</strong> qualità e l’affidabilità del Trasporto<br />

Pubblico Locale;<br />

- ridurre <strong>la</strong> congestione del litorale e il consumo di prezioso<br />

suolo nell’unica pianura ligure;<br />

- permettere l’interscambio con modalità sostenibili e<br />

“dolci”, come <strong>la</strong> bicicletta;<br />

- rinnovare <strong>la</strong> modalità di fruizione del<strong>la</strong> Riviera e <strong>la</strong> sua<br />

immagine, anche internazionale;<br />

- favorire l’applicazione, finalmente anche in Italia, dei<br />

concetti di “tram-treno” e “treno-tram”;<br />

- creare le condizioni per un vero trasferimento modale<br />

nell’entroterra ligure, in Piemonte ed oltre.<br />

Tra Andora e Finalmarina, a 100 mi<strong>la</strong> residenti si<br />

aggiungono 500 mi<strong>la</strong> turisti; nell’entroterra ingauno,<br />

dove ai centri commerciali e al nuovo Ospedale si<br />

aggiungeranno un Polo Sco<strong>la</strong>stico per 1500 studenti ed<br />

uno stabilimento con 800 dipendenti, un collegamento<br />

in sede propria è suggerito dal Decreto Ministeriale di<br />

Valutazione di Impatto Ambientale del raddoppio ferroviario.<br />

La tramvia albenganese (fig. 1) acquisirebbe traffico dal<strong>la</strong><br />

modalità ferroviaria e soprattutto dall’autobus, grazie a<br />

tempi di percorrenza non soggetti al<strong>la</strong> congestione stradale,<br />

e di tale miglioramento del servizio potranno a loro<br />

volta beneficiare le autolinee afferenti il litorale.<br />

Le fermate sono da realizzare di preferenza presso i passaggi<br />

a livello dell’attuale ferrovia costiera, da mutare in<br />

semplici incroci con “chiamata semaforica”.<br />

Per realizzare in Liguria <strong>la</strong> più lunga pista cic<strong>la</strong>bile<br />

d’Europa, si può ben affiancare al tram (cassa ≤ 2,4m)<br />

una pista cic<strong>la</strong>bile e, nei tratti all’aperto e più ampi,<br />

ciclopedonale.<br />

Realizzando<strong>la</strong> in forma carrabile, l’evoluzione tecnologica<br />

permetterà di rendere <strong>la</strong> tramvia accessibile, “su chiamata”<br />

al centro di rego<strong>la</strong>zione del traffico, a mezzi di polizia e per<br />

emergenze (due ospedali sul<strong>la</strong> linea).<br />

Specie se prolungata in provincia di Imperia (ulteriore<br />

opzione), <strong>la</strong> tramvia litoranea avrebbe l’attuale stazione<br />

di Albenga come baricentro, per l’incontro delle corse<br />

provenienti da Andora e da Finalmarina, in coincidenza<br />

con le corse dirette nell’entroterra sino al<strong>la</strong> nuova stazione<br />

RFI di Bastia d’Albenga; lì potrà avvenire <strong>la</strong> transizione<br />

tram-treno, e sorgono opportunità per <strong>la</strong> logistica:<br />

un piccolo scalo merci, di cui un tempo Albenga era<br />

dotata, si pone in alternativa sempre più attuale ad un<br />

mero “autoporto”.<br />

L’aggiunta al<strong>la</strong> nuova stazione di Bastia d’Albenga dei<br />

ruoli “treno-tram” e “merci” inseriscono <strong>la</strong> Tramvia<br />

Albenganese in un quadro più ampio di “cura del<br />

ferro”, poiché un valico Bastia d’Albenga-Garessio (24<br />

km), chiudendo una maglia nel<strong>la</strong> “rete” RFI, permetterebbe<br />

alle linee Ceva – S.Giuseppe e Acqui –<br />

S.Giuseppe di meglio servire i porti savonesi (già in via<br />

di potenziamento, e oggetto del corridoio europeo<br />

“dei due mari”, altrimenti limitato al<strong>la</strong> funzione<br />

“Genova-Rotterdam”). Un valico ferroviario nel<br />

Ponente ligure è alternativa chiara (almeno per il<br />

Protocollo Trasporti del<strong>la</strong> Convenzione delle Alpi) a<br />

numerosi progetti (auto) stradali, e accrescerebbe il<br />

VAN del Raddoppio Ligure: anticipando l’esercizio<br />

sul<strong>la</strong> nuova tratta Imperia – Albenga - Piemonte, mentre<br />

si completa <strong>la</strong> Finale Ligure – Albenga e si provvede<br />

al rinnovo del<strong>la</strong> galleria Belbo del<strong>la</strong><br />

Ceva - Savona, si disporrebbe di un flusso di cassa più favorevole<br />

per <strong>la</strong> trasformazione del<strong>la</strong> ferrovia litoranea, senza<br />

il cui completamento il Terzo Valico vedrebbe ridotta <strong>la</strong><br />

propria urgenza.<br />

Fig. 1 – Il tram come “colonna vertebrale” del TPL<br />

15


Aprile 2013<br />

L’ascensore inclinato: potenzialità ed<br />

applicazione nei trasporti urbani<br />

Alessandro Sales – Università<br />

Roma Tre; Andrea Giaccai –<br />

Ufficio Tecnico CIAM Servizi<br />

L’intervento illustra le caratteristiche<br />

dell’ascensore inclinato:<br />

una possibile soluzione per il<br />

superamento delle barriere<br />

architettoniche all’interno dei luoghi (stazioni, parcheggi,<br />

siti di attrazione turistica, ecc) nei quali è necessario <strong>la</strong><br />

continua movimentazione di passeggeri. L’ascensore supporta<br />

pendenze tra i 15° ed i 75°, capacità di 1200 passeggeri/h<br />

e tracciati con lunghezza massima di 120m. La presentazione<br />

riporta un’analisi dei costi con un programma<br />

di rientro dell’investimento in un tempo pari a 30 anni, con<br />

un costo del<strong>la</strong> singo<strong>la</strong> corsa fissato a 50 cent/passeggero.<br />

Progettazione degli aPM (automated<br />

People Mover) con trazione a fune:<br />

metodologia ed applicazione ad un caso<br />

studio in Torino<br />

Luca Monello – Politecnico di<br />

Torino<br />

L’intervento mira ad illustrare le<br />

caratteristiche tecniche, economiche<br />

e operative, corredate di<br />

opportuni calcoli matematici, di<br />

un sistema APM a fune progettato<br />

per il caso studio di Torino. Vengono analizzate diverse<br />

soluzioni strutturali (a singo<strong>la</strong> fune, bifune, con movimento<br />

va e vieni, semicontinuo, a singo<strong>la</strong> o a doppia via di corsa),<br />

le quali vengono poi messe a confronto mediante un<br />

metodo di individuazione delle variabili critiche. Viene<br />

descritta, infine, <strong>la</strong> soluzione ottimale.<br />

Il nuovo sistema ferroviario nell’ambito<br />

urbano del<strong>la</strong> città di Trapani<br />

Michele Ingardia – Università di<br />

Palermo<br />

Lo scenario attuale è caratterizzato<br />

essenzialmente da una linea<br />

ferroviaria ad unico binario che a<br />

partire dal punto di congiunzione<br />

delle due linee, quel<strong>la</strong> da via<br />

Milo e quel<strong>la</strong> da via Castelvetrano, che collegano <strong>la</strong> città di<br />

Trapani con il resto del<strong>la</strong> Provincia, si trasforma in una linea<br />

a doppio binario che termina nell’attuale stazione ferroviaria<br />

posta in adiacenza al centro storico del<strong>la</strong> città. L’attuale<br />

linea ferroviaria penetrando per circa 2 km, all’interno del<br />

tessuto urbano cittadino, ne divide <strong>la</strong> parte a Nord densamente<br />

urbanizzata e ricca di attività commerciali, da quel<strong>la</strong><br />

a sud mediamente urbanizzata, ma come da previsione di<br />

P.R.G., sarà soggetta ad uno sviluppo residenziale, ma<br />

soprattutto delle attività commerciali e del terziario.<br />

Tra molteplici scenari progettuali ci si è posti l’obiettivo di<br />

individuare quelli che, dal punto di vista tecnico ed economico–sociale,<br />

rappresentano delle alternative all’attuale<br />

collocazione del<strong>la</strong> stazione ferroviaria di Trapani, tenendo<br />

conto sia delle esigenze del<strong>la</strong> città di Trapani che dell’Ente<br />

gestore <strong>la</strong> linea ferroviaria.<br />

Tra i vari scenari possibili, se ne sono individuati quattro alternativi<br />

al<strong>la</strong> situazione attuale che vengono riportati di seguito:<br />

- scenario 1: mantenimento dell’attuale stazione con interramento<br />

del<strong>la</strong> linea ferroviaria nel tratto urbano;<br />

- scenario 2: delocalizzazione del<strong>la</strong> stazione ferroviaria nell’area<br />

individuata nel P.R.G. e collegamento con il centro<br />

storico mediante un servizio di autobus urbano;<br />

- scenario 3: delocalizzazione parziale del<strong>la</strong> stazione ferroviaria<br />

nell’area individuata nel P.R.G. (fermata intermedia) e<br />

mantenimento dell’attuale stazione con interramento del<br />

tratto urbano del<strong>la</strong> ferrovia;<br />

- scenario 4: delocalizzazione del<strong>la</strong> stazione ferroviaria nell’area<br />

individuata nel P.R.G. e ridimensionamento dell’attuale<br />

stazione come terminale di un servizio tranviario<br />

urbano tra <strong>la</strong> nuova e <strong>la</strong> vecchia stazione.<br />

A seguito di analisi comparativa tra gli scenari visti, considerando<br />

costo d’investimento e di esercizio dell’intervento,<br />

fluidità del traffico veico<strong>la</strong>re sul<strong>la</strong> rete urbana, impatto<br />

ambientale, grado di soddisfazione dei pendo<strong>la</strong>ri che giornalmente<br />

raggiungono o si spostano da Trapani, viene<br />

preso come oggetto di studio lo scenario 4.<br />

Di questo ne viene proposta un’applicazione in chiave territoriale<br />

ampliando l’area di riferimento per l’operatività<br />

del servizio tranviario.<br />

In dettaglio, si suggerisce di vagliare <strong>la</strong> possibilità di attivare un<br />

collegamento di linea tramite tram-treno re<strong>la</strong>tivamente al<strong>la</strong><br />

tratta Trapani - Castelvetrano, prevedendo, rispetto all’attuale<br />

collegamento ferroviario, un numero maggiore di fermate nell’ambito<br />

dei vari centri urbani attraversati. A tal proposito,<br />

giova evidenziare che il tram-treno è un veicolo tranviario<br />

appositamente adattato per circo<strong>la</strong>re sia su binari tramviari<br />

sia su binari ferroviari convenzionali. Fattore peculiare è <strong>la</strong><br />

condivisione del binario, cioè l’esercizio continuo dei veicoli<br />

sul<strong>la</strong> rete ferroviaria assieme a materiale rotabile pesante, in<br />

presenza sia del solo trasporto merci sia di servizi passeggeri.<br />

L’utilizzo di veicoli permette di disegnare percorsi che<br />

sfruttino sia <strong>la</strong> linea ferroviaria extraurbana che <strong>la</strong> rete tramviaria<br />

cittadina, effettuando un servizio su sca<strong>la</strong> regionale, ma<br />

in grado di penetrare nel tessuto urbano dei diversi centri<br />

attraversati; ciò permette di ottenere, anche su servizi a<br />

media percorrenza, una buona prossimità ai bacini di origine<br />

e destinazione mantenendo una velocità commerciale molto<br />

alta. Le dimensioni ridotte dei veicoli tramviari, <strong>la</strong> rapidità di<br />

16


Aprile 2013<br />

accesso in vettura e le ottime prestazioni di accelerazione<br />

permettono, infatti, di realizzare gli stessi collegamenti svolti<br />

precedentemente con treni regionali effettuando molte più<br />

fermate senza penalizzare i tempi globali di percorrenza.<br />

Un rotabile tranviario può essere adattato abbastanza<br />

facilmente al<strong>la</strong> marcia con segna<strong>la</strong>mento a norma ferroviaria,<br />

ma rimane abilitato anche al<strong>la</strong> guida a vista, mantenendo<br />

allo stesso tempo costi di esercizio molto più bassi<br />

rispetto ad un veicolo ferroviario per servizio regionale.<br />

L’ambito geografico ideale per l’applicazione del trenotram<br />

è quelle città di medio - grandi dimensioni caratterizzate<br />

da un forte pendo<strong>la</strong>rismo, generato dai centri vicini di<br />

dimensioni più ridotte. Questa soluzione è stata applicata<br />

in alcuni Paesi europei (Germania, Paesi Bassi, Svizzera,<br />

Portogallo) e negli Stati Uniti d’America.<br />

L’intervento proposto potrebbe contare sul<strong>la</strong> molteplicità<br />

dei soggetti tito<strong>la</strong>ri di uno specifico interesse nei riguardi<br />

dell’investimento da effettuare, ovvero sul<strong>la</strong> possibilità di<br />

coinvolgere nel finanziamento del progetto <strong>la</strong> provincia di<br />

Trapani, nonché gli altri comuni del<strong>la</strong> tratta Trapani –<br />

Castelvetrano.<br />

Oltre al già citato beneficio in termini di crescita dell’accessibilità<br />

e, quindi, del<strong>la</strong> competitività del trasporto collettivo<br />

su ferro in ambito provinciale, va segna<strong>la</strong>ta <strong>la</strong> possibilità<br />

che <strong>la</strong> proposta in esame possa favorire l’attivazione di<br />

nuovi servizi di collegamento ad elevata capacità con poli<br />

di traffico rilevanti dal punto di vista turistico, quali l’aeroporto<br />

di Birgi ed il porto di Trapani.<br />

Si è progettata <strong>la</strong> trasformazione dell’asse ferroviario in asse<br />

tranviario in funzione del<strong>la</strong> scelta di utilizzo del tram treno.<br />

L’asse tranviario ha il vantaggio di poter essere posizionato<br />

a quota stradale e di non necessitare di una zona riservata<br />

come per l’asse ferroviario, ciò permette di risolvere<br />

uno dei grandi problemi del<strong>la</strong> città, menzionato anche negli<br />

scenari progettuali, cioè quello di separazione del<strong>la</strong> maglia<br />

stradale, che in questo caso troverà dei punti di collegamento<br />

in posizioni strategiche per avvantaggiare il traffico<br />

veico<strong>la</strong>re. La progettazione dell’asse tranviario comprende<br />

l’edificio del<strong>la</strong> nuova stazione ferroviaria dotata di parcheggio<br />

multipiano con sistema traslo-elevatore, un edificio da<br />

adibire a sa<strong>la</strong> congressi, alcuni edifici “ponte” nei nuovi<br />

punti di collegamento dell’asse viario e il riuso funzionale<br />

dell’edificio che attualmente ospita i locali del<strong>la</strong> stazione<br />

ferroviaria e adattamento a terminal tranviario.<br />

Il tram del futuro che rispetta<br />

anche il passato<br />

Stefano Ragazzini – Sales<br />

Manager CAF<br />

La presentazione illustra un<br />

esempio di mobilità sostenibile,<br />

ovvero il tram “Urbos”, un<br />

modello di vettura progettato e<br />

realizzato dal CAF che ha avuto il cosiddetto EPD, una partico<strong>la</strong>re<br />

certificazione ambientale di prodotto. L’Urbos è<br />

progettato secondo una specifica “funzione di sostenibilità<br />

del prodotto”, implementata internamente da CAF, che ha<br />

permesso di realizzare questo mezzo ibrido altamente efficiente<br />

(-20% consumi), il cui sistema energetico è caratterizzato<br />

dal<strong>la</strong> veloce ricarica di batterie e capacitori al<br />

momento del<strong>la</strong> fermata. Il veicolo è estremamente flessibile,<br />

strutturalmente semplice (permette l’eliminazione di<br />

pali e ancoraggi vari), utilizza tecnologia greentech ed è<br />

compatibile con le diverse tecnologie di trazione.<br />

L’approccio progettuale interdisciplinare<br />

per il nuovo binario allettato di Dublino<br />

Marcello Corsi – Track Design<br />

Manager Railway procurement<br />

Agency, Dublino<br />

La presentazione espone le<br />

caratteristiche tecniche dei binari<br />

urbani del<strong>la</strong> città di Dublino.<br />

Dopo averne evidenziato le principali<br />

problematiche riscontrate dopo alcuni anni di esercizio,<br />

viene proposta una soluzione basata sull’utilizzo di<br />

materiali innovativi. La presentazione riporta immagini e<br />

dati tecnici rilevati durante le fasi di test dei nuovi binari,<br />

illustrando i risultati maggiormente significativi.<br />

alstom presenta coradian Meridian<br />

treno flessibile<br />

Attenzione al confort per i passeggeri<br />

e facilità negli interventi<br />

manutentivi. Queste sono le<br />

parole chiave del<strong>la</strong> realizzazione<br />

di treni Coradian Meridian del<strong>la</strong><br />

Alstom nel<strong>la</strong> presentazione<br />

tenuta oggi dal Sales Manager<br />

Trenitalia Alstom, daniele<br />

rossino, nel corso del<strong>la</strong> seconda giornata dei <strong>la</strong>vori del<br />

5° Convegno nazionale del sistema tram.<br />

Tali modelli di treni, 70 dei quali sono stati acquistati lo<br />

scorso anno da Trenitalia, si caratterizzano per il piano<br />

ribassato che permette di eliminare tutti i gradini consentendo<br />

in questo modo una facilità di incarrozzamento e<br />

una migliore mobilità interna.<br />

“Questa caratteristica – sottolinea Rossino – è segno che Alstom<br />

privilegia e mette al primo posto il confort del passeggero. Inoltre<br />

questa conformazione delle carrozze permette di semplificare<br />

anche le operazioni di pulizia e igienizzazione del treno”.<br />

Altro aspetto, di cui <strong>la</strong> casa costruttrice francese si occupa,<br />

è <strong>la</strong> manutenzione, quindi i treni sono costruiti tenendo<br />

conto anche delle necessità di scomposizione per le<br />

re<strong>la</strong>tive operazioni di mantenimento.<br />

17


Aprile 2013<br />

azienda vossloh e sistemi trazione a<br />

risparmio energetico<br />

Tram innovativi a pianale ribassato<br />

per i centri cittadini e per le<br />

aree metropolitane, equipaggiamenti<br />

elettrici a risparmio energetico.<br />

Sono questi alcuni prodotti<br />

dell’azienda Vossloh Kiepe,<br />

presentati dall’amministratore<br />

delegato Maurizio Bottari.<br />

Progettazione di equipaggiamenti elettrici a zero emissioni<br />

per i centri cittadini, utilizzo del<strong>la</strong> tecnologia più innovativa<br />

per il risparmio energetico, partecipazione attiva al<strong>la</strong> convenzione<br />

UITP per lo sviluppo sostenibile del trasporto<br />

pubblico e integrazione degli aspetti ecologici nelle condizioni<br />

di vendita. Questi gli obiettivi dell’azienda che nel 2011<br />

ha realizzato un fatturato complessivo di 1,2 milioni di euro.<br />

Tra gli ultimi risultati dell’azienda ricordiamo, nel 2011, <strong>la</strong><br />

progettazione del Tramlink 100 per cento a pianale ribassato<br />

e, sempre nello stesso anno, l’aggiudicazione di 31<br />

treni per <strong>la</strong> ferrovia sospesa di Wuppertal.<br />

4° sEsssIONE - PrOBLEMaTIChE dI EsErCIzIO<br />

E CICLO dI VITa<br />

Determinazione dell’usura di rotaie<br />

tranviarie mediante analisi delle immagini<br />

con tecniche mono e stereoscopiche<br />

Marco Guerrieri – Facoltà di<br />

Ingegneria e Architettura, Università<br />

degli Studi di Enna “Kore”<br />

La misura dei valori assunti dai<br />

parametri geometrici del binario<br />

e lo stato di usura delle rotaie,<br />

ormai da diversi anni viene effettuata<br />

con tecniche <strong>la</strong>ser ad alto rendimento e con treni<br />

diagnostici (come ad esempio i treni Archimede e Talete<br />

per le ferrovie ordinarie).<br />

La ricerca ha riguardato una nuova procedura per <strong>la</strong> stima<br />

dell’usura del profilo trasversale di rotaie tramviarie in<br />

esercizio mediante <strong>la</strong> tecnica dell’image processing; tale<br />

approccio metodologico si basa sulle “informazioni” contenute<br />

in immagini fotografiche ad alta risoluzione delle<br />

rotaie e su specifici algoritmi che permettono di ottenere<br />

l’esatto profilo geometrico delle rotaie stesse e quindi di<br />

poter misurare l’usura del loro estradosso e, più in partico<strong>la</strong>re,<br />

del<strong>la</strong> superficie di roto<strong>la</strong>mento. Le analisi ed i risultati<br />

presentati nello studio sono re<strong>la</strong>tivi a ricerche svolte<br />

in <strong>la</strong>boratorio con metodiche mono e stereoscopiche effettuate<br />

su sezioni trasversali di rotaie tramviarie prelevate<br />

da linee già in esercizio. Grazie alle loro specifiche peculiarità<br />

ed al<strong>la</strong> elevata precisione nel<strong>la</strong> stima dell’usura ed al<strong>la</strong><br />

velocità di analisi, le due tecniche si prestano ad essere<br />

usate, in potenza, sia per analisi in <strong>la</strong>boratorio (dove sono<br />

di semplice applicazione le tecniche monoscopiche), sia<br />

per rilievi ad alto rendimento in situ mediante l’instal<strong>la</strong>zione<br />

di idonea apparecchiatura sui rotabili diagnostici (tecniche<br />

stereoscopiche) opportunamente attrezzati, eventualmente<br />

in associazione alle metodiche di auscultazione del<br />

binario tradizionalmente impiegate in ambito ferroviario.<br />

I risultati ottenuti evidenziano che entrambe le procedure<br />

presentano elevata precisione nel<strong>la</strong> stima dell’usura; ciò è<br />

emerso dalle indagini di <strong>la</strong>boratorio effettuate su rotaie<br />

UIC 60 e su rotaie a go<strong>la</strong>. In definitiva, il nuovo approccio<br />

metodologico può trovare applicazione nei processi e nei<br />

protocolli manutentivi delle rotaie tramviarie in analogia a<br />

quanto già avviene nell’ambito del<strong>la</strong> diagnostica predittiva<br />

applicata alle reti ferroviarie ordinarie.<br />

Il tram su gomma di Mestre-venezia. I<br />

primi due anni di esercizio<br />

Elio Zaggia – Direttore Settore<br />

Automobilistico ACTV, Venezia<br />

La presentazione descrive l’attività<br />

svolta sul<strong>la</strong> linea tramviaria<br />

Mestre-Favaro (Ve). Dapprima<br />

vengono presentati i principali<br />

dati re<strong>la</strong>tivi ai km/anno percorsi<br />

sul<strong>la</strong> tratta, al numero di passeggeri trasportati, vengono illustrate<br />

le caratteristiche strutturali e il programma di esercizio<br />

annuale. In secondo luogo vengono riportati i risultati di<br />

alcune indagini svolte presso i passeggeri re<strong>la</strong>tivamente al<strong>la</strong><br />

percezione del<strong>la</strong> qualità, con partico<strong>la</strong>re riferimento al maggior<br />

gradimento verso il servizio tram rispetto al servizio<br />

bus. La presentazione, infine, illustra ed analizza le principali<br />

problematiche riscontrate dal<strong>la</strong> stessa linea tramviaria, nonché<br />

il modello organizzativo di depositi e officine.<br />

aggiornamento situazione <strong>la</strong>vori e prospettive<br />

nuove linee<br />

Massimo Diana – Dirigente<br />

Progetti Speciali PMV, Venezia<br />

L’intervento è incentrato sul<strong>la</strong><br />

descrizione del<strong>la</strong> situazione<br />

strutturale del<strong>la</strong> linea Mestre-<br />

Favaro (Ve) e degli interventi di<br />

miglioramento/sviluppo del<strong>la</strong> stessa, consistenti nel<strong>la</strong> com-<br />

18


Aprile 2013<br />

pleta realizzazione delle piattaforme su tutta <strong>la</strong> tratta, del<br />

sottopasso ferroviario, nei <strong>la</strong>vori di ammodernamento del<br />

tratto di P.le Cialdini e di Ponte del<strong>la</strong> Libertà. I <strong>la</strong>vori di<br />

miglioria comprendono anche <strong>la</strong> realizzazione di nuovi sottoservizi<br />

(acquedotti, linee telefoniche, ecc). L’intervento,<br />

inoltre, descrive una partico<strong>la</strong>re situazione di emergenza<br />

dovuta al<strong>la</strong> caduta di un LAC e a come l’Aziende TPL di<br />

Venezia l’ha affrontata e risolta.<br />

Il costo del ciclo di vita dal<strong>la</strong> metodologia<br />

al<strong>la</strong> gestione organizzativa<br />

Andrea Bottazzi – Responsabile<br />

del Settore Manutenzione Mezzi<br />

TPER<br />

La gestione delle flotte di veicoli:<br />

autobus, filobus, tram e sistemi<br />

pesanti rappresenta per l’operatore<br />

di TPL un elemento centrale<br />

del<strong>la</strong> gestione operativa del servizio.<br />

La gestione delle flotte, come noto, deve essere orientata<br />

al<strong>la</strong> massimizzazione del<strong>la</strong> disponibilità e assicurazione<br />

del<strong>la</strong> sicurezza del servizio ai costi minori.<br />

Nel presente <strong>la</strong>voro dopo aver richiamato in estrema sintesi<br />

il ben noto concetto del Costo del Ciclo di vita, Life<br />

Cycle Cost, si illustreranno in dettaglio i passaggi operativi<br />

e le competenze necessarie al<strong>la</strong> sua gestione.<br />

In partico<strong>la</strong>re si illustrerà <strong>la</strong> coerenza del<strong>la</strong> metodologia<br />

come supporto al processo di gestione flotte che va dalle<br />

specifiche d’acquisto all’entrata in esercizio:<br />

- scelta strategica del sistema da cui deriva <strong>la</strong> specifica di<br />

capito<strong>la</strong>to;<br />

- gestione del<strong>la</strong> gara di fornitura;<br />

- gestione del<strong>la</strong> commessa di fornitura;<br />

- gestione dell’esercizio.<br />

Ci si focalizzerà sulle fasi di inserimento nell’organizzazione<br />

di questa metodologia e sui punti critici che si presentano<br />

con l’adozione del<strong>la</strong> metodologia.<br />

L’evoluzione dei dati da gestire re<strong>la</strong>tivi ai piani di manutenzione, ai<br />

col<strong>la</strong>udi intermedi e alle registrazioni delle attività costituiscono il<br />

fondamento organizzativo per <strong>la</strong> gestione del costo del ciclo di vita.<br />

Saranno peraltro evidenziati i grandi vantaggi che derivano<br />

dall’adozione del<strong>la</strong> metodologia del costo del ciclo di vita<br />

in partico<strong>la</strong>re:<br />

- dal monitoraggio contrattuale del<strong>la</strong> disponibilità;<br />

- quotidiana dei veicoli;<br />

- dal<strong>la</strong> gestione dei piani di manutenzione dichiarati;<br />

- dal<strong>la</strong> gestione delle dichiarazioni re<strong>la</strong>tive alle percorrenze<br />

delle parti dei veicoli..<br />

La gestione delle attività di programmazione tecnica ed<br />

economica delle attività nel budget annuale e nel piano<br />

poliennale degli investimenti sono supportate in modo efficace<br />

dal<strong>la</strong> gestione basata sul costo del ciclo di vita.<br />

In specifico per il caso tranviario saranno illustrate le<br />

modalità con le quali <strong>la</strong> metodologia del costo del ciclo di<br />

vita permette di definire un rapporto prolungato negli anni<br />

, almeno 20/25 per un tram, tra l’ente locale che acquista<br />

il sistema, l’operatore TPL ed il fornitore del sistema.<br />

L’illustrazione delle re<strong>la</strong>zioni contrattuali, strutturate, favorite<br />

dall’adozione del<strong>la</strong> metodologia del costo del ciclo di<br />

vita permetterà di verificare <strong>la</strong> ricchezza dei feedback di<br />

contenuti tecnici che sono al<strong>la</strong> base dello sviluppo continuo<br />

delle competenze dei vari attori interessati.<br />

Sarà cosi evidente che <strong>la</strong> complessità del rapporto tra i<br />

diversi attori può essere supportata in modo contrattualmente<br />

monitorabile dall’adozione di metodologie quali il<br />

costo del ciclo di vita.<br />

Saranno definite in modo specifico le competenze necessarie<br />

al<strong>la</strong> gestione del costo del ciclo di vita per un sistema<br />

tranviario.<br />

Dinamica di marcia di veicoli tranviari e<br />

consumi di rotaia: l’esperienza di arsT<br />

spa nel<strong>la</strong> metropolitana leggera di<br />

cagliari<br />

Ernesto Porcu – Dirigente Capo<br />

Servizio Tecnico ARST, Cagliari<br />

Mediante questo intervento<br />

viene presentato un modello di<br />

analisi dei consumi di una rotaia,<br />

realizzando mediante una sperimentazione<br />

reale eseguita sul<strong>la</strong><br />

linea di metropolitana leggera del<strong>la</strong> città di Cagliari. Il<br />

modello va a tener conto dell’effetto del<strong>la</strong> lubrificazione,<br />

del<strong>la</strong> temperatura e delle sollecitazioni causate dal<strong>la</strong> dinamica<br />

di marcia. L’intervento mostra immagini re<strong>la</strong>tive ad<br />

interventi di rimedio messi in atto dall’Azienda di TPL di<br />

Cagliari e del<strong>la</strong> loro applicazione nel<strong>la</strong> tratta Gottardo-<br />

Policlinico del<strong>la</strong> stessa città.<br />

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A t a c. L a v o r i a m o c o n t r a s p o r t o.


Aprile 2013<br />

Metodologia per <strong>la</strong> stima dell’impatto<br />

vibrazionale di una linea tranviaria<br />

Paolo Pezzoli – Amministratore<br />

Unico e Direttore Tecnico INDA-<br />

PRO; Giancarlo Bono –<br />

Professionista Studio Tecnico Bono<br />

L’intervento intende illustrare <strong>la</strong><br />

metodologia più corretta per lo<br />

svolgimento di uno studio d’impatto<br />

vibrazionale per una tranvia,<br />

uno dei principali aspetti da<br />

valutare nelle fasi di progettazione<br />

di una nuova linea tranviaria.<br />

Naturalmente <strong>la</strong> prima fase del<strong>la</strong><br />

metodologia consiste in una<br />

corretta valutazione dell’impatto<br />

vibrazionale che <strong>la</strong> nuova linea potrà generare, mediante<br />

lo studio di tutte le variabili in gioco. Se correttamente<br />

eseguita, tale valutazione permetterà di effettuare <strong>la</strong> selezione<br />

oggettiva del<strong>la</strong> tipologia di armamento più adeguata<br />

(in termini di prestazioni e costi) da adottare. L’intervento<br />

mira proprio a mettere in risalto le variabili maggiormente<br />

sensibili, a valutarne correttamente l’entità ed a suggerire<br />

i migliori interventi di attenuazione, soprattutto in<br />

quelle situazioni più critiche di passaggio partico<strong>la</strong>rmente<br />

ravvicinato a monumenti storici.<br />

The Travelling comfort start from the rail:<br />

riporto di saldatura, riparazione e ripristino<br />

del<strong>la</strong> geometria dell’armamento<br />

Amedeo Di I<strong>la</strong>rio – Product<br />

Manager Thermit<br />

La presentazione illustra le principali<br />

tecniche che <strong>la</strong> Thermit<br />

Italiana srl suggerisce per <strong>la</strong> preparazione<br />

delle rotaie e per il<br />

ripristino del<strong>la</strong> geometria dell’armamento<br />

a seguito di usura da esercizio. Lo scopo è<br />

quello di migliorarne qualità, performance e, soprattutto,<br />

durata. Per ciò che riguarda <strong>la</strong> preparazione delle rotaie, <strong>la</strong><br />

tecnica consigliata è quel<strong>la</strong> dell’applicazione, durante le fasi<br />

di saldatura, di strati di materiale d’apporto, atti a migliorare<br />

<strong>la</strong> resistenza all’usura. Per il ripristino delle geometrie<br />

dell’armamento, invece, vengono descritti approfonditamente<br />

interventi non invasivi, da realizzare durante l’esercizio<br />

tramviario, consistenti nel<strong>la</strong> realizzazione di partico<strong>la</strong>ri<br />

saldature (ad elettrodo, a filo animato, ad arco sommerso,<br />

ecc).<br />

5° sEsssIONE - aPPrOCCIO sIsTEMICO<br />

NELLa PrOGETTazIONE<br />

Piano del<strong>la</strong> rete, progetto del tram e<br />

processo decisionale: quale rapporto un<br />

caso di studio<br />

Lucio Ros – Libero professionista<br />

L’intervento si incentra sull’esposizione<br />

di alcune tecniche<br />

di processo decisionale adottabili<br />

al momento del<strong>la</strong> pianificazione<br />

e del<strong>la</strong> progettazione<br />

delle attività tramviarie.<br />

Dapprima si definiscono i processi<br />

decisionali in quanto tali,<br />

esponendo vari modelli da utilizzare<br />

(il “razionale comprensivo”, il modello del “bidone<br />

del<strong>la</strong> spazzatura” e il modello “delle quattro risorse”);<br />

successivamente <strong>la</strong> presentazione illustra un caso<br />

studio, ovvero una situazione reale nel<strong>la</strong> quale sono stati<br />

applicati tali modelli decisionali. Infine vengono riportate<br />

delle indicazioni di massima per l’ottimizzazione dei<br />

processi che portano al<strong>la</strong> definizione dei piani del<strong>la</strong><br />

mobilità.<br />

aTac, quanto pesano i costi accessori<br />

“I costi imprevisti ostaco<strong>la</strong>no <strong>la</strong><br />

cura del ferro nel<strong>la</strong> Capitale”. Così<br />

andrea spadaccino, responsabile<br />

sistemi filotramviari ATAC.<br />

Infatti, secondo quanto sostiene<br />

Spadaccino, oltre ai costi previsti<br />

vanno presi in considerazione<br />

anche i costi accessori che<br />

potrebbero rallentare <strong>la</strong> realizzazione dei <strong>la</strong>vori come nel<br />

caso del prolungamento del tram 8 da Torre Argentina a<br />

Piazza Venezia dove <strong>la</strong> galleria pp.ss. che corre sotto il nuovo<br />

tracciato tranviario nel tratto finale si alza di quota ed interferisce<br />

col pacchetto dell’armamento tranviario da posare.<br />

La soluzione trovata dal<strong>la</strong> società prevede innanzitutto <strong>la</strong> deviazione,<br />

per ragioni di sicurezza e di esercizio, dei cavi elettrici<br />

ACEA posati nel tratto finale del<strong>la</strong> galleria pp.ss. In seconda battuta<br />

sarà necessario demolire <strong>la</strong> copertura del tratto finale del<strong>la</strong><br />

galleria pp.ss. e ricostruire un solettone di cemento per ripristinare<br />

una quota utile di circa 40 cm dal piano del ferro, compatibile<br />

con l’altezza del pacchetto dell’armamento tranviario da<br />

posare. Infine sarà necessario riportare i cavi ACEA in galleria.<br />

21


Aprile 2013<br />

uban Mobility reloaded: una sfida sostenibile<br />

per le aree metropolitane<br />

Sabina Pinto – Business development<br />

account manager Europe<br />

Ansaldo Breda<br />

Approcciare <strong>la</strong> mobilità in una<br />

prospettiva diversa e più ampia.<br />

Se finora ci si è concentrati principalmente<br />

sul<strong>la</strong> sostenibilità<br />

dell’abitare da una parte e sul<strong>la</strong> riduzione delle emissioni<br />

dei trasporti dall’altra, è giunto il momento di approcciare<br />

il tema del<strong>la</strong> mobilità da una prospettiva congiunta: è il<br />

momento del<strong>la</strong> sostenibilità urbana.<br />

Del resto anche <strong>la</strong> “Carta del<strong>la</strong> Mobilità”, sottoscritta a<br />

Roma dalle principali imprese europee di trasporto pubblico,<br />

ha nel suo incipit che “senza una mobilità urbana efficiente<br />

non c’è crescita economica sostenibile”, ovvero<br />

promuovere il trasporto pubblico come elemento in grado<br />

di svolgere un ruolo chiave nel<strong>la</strong> creazione di posti di <strong>la</strong>voro,<br />

nello sviluppo sostenibile e nel<strong>la</strong> ripresa economica.<br />

La funzione che prima di tutto mette l’uomo nel<strong>la</strong> capacità<br />

di produrre è <strong>la</strong> Mobilità: andare al <strong>la</strong>voro, incontrare persone,<br />

trasportare beni e materie. Tutto è mobilità. E muoversi<br />

implica delle scelte (auto privata, mezzo pubblico, che<br />

tipo di mezzo pubblico).<br />

Migliorare il trasporto pubblico urbano implica migliorare<br />

<strong>la</strong> qualità del<strong>la</strong> vita e dell’ambiente, si pensi infatti che un<br />

sistema di trasporto pubblico metropolitano che elimini o<br />

riduca le “rotture di carico” può attrarre fino al doppio dei<br />

passeggeri con conseguente riduzione del traffico da auto<br />

private, quindi con riduzione di migliaia di tonnel<strong>la</strong>te di<br />

CO2/annue nelle grandi città.<br />

Città metropolitane che sovente sono anche scrigno di un<br />

patrimonio artistico di inestimabile bellezza e valore turistico,<br />

che verrebbe quindi meglio preservato dall’azione<br />

corrosiva degli agenti inquinanti.<br />

Un esempio per tutti è il caso di Firenze dove, grazie all’introduzione<br />

del<strong>la</strong> nuova tranvia, solo nel 2011, le emissioni<br />

di CO2 si sono ridotte di 460mi<strong>la</strong> tonnel<strong>la</strong>te, e tutti gli edifici<br />

lungo il percorso del<strong>la</strong> stessa hanno visto rivalutare il<br />

loro valore del +20 per cento.<br />

Ma ridurre le emissioni di CO2 vuol dire sopratutto salute,<br />

e qualità del<strong>la</strong> vita; grazie a studi e modelli di impatto<br />

sanitario sviluppati dall’Organizzazione Mondiale del<strong>la</strong><br />

Sanità e dall’Istituto Superiore del<strong>la</strong> Sanità, calco<strong>la</strong>ndo<br />

quante persone avranno bisogno di usufruire di servizi del<br />

Sistema Sanitario per patologie legate all’inquinamento<br />

dell’aria, al<strong>la</strong> rumorosità o agli incidenti causati dall’attuale<br />

ripartizione modale degli spostamenti, si può calco<strong>la</strong>re lo<br />

spread del Trasporto collettivo. Un Tc-spread inferiore a<br />

100 significa dire che il Paese ha una mobilità strutturata in<br />

modo da comportare costi sociali pari al 50 per cento<br />

del<strong>la</strong> spesa sanitaria corrente. Un Tc-spread inferiore a 100<br />

significa che i costi del<strong>la</strong> mobilità sono inferiori del 50 per<br />

cento del<strong>la</strong> spesa sanitaria corrente.<br />

La sostenibilità è contenuta entro i 300 punti di Tc-spread,<br />

ovvero entro il 150 per cento di scarto con <strong>la</strong> spesa sanitaria<br />

corrente: ammettendo che <strong>la</strong> quota pubblica sia integrata<br />

da un 50 per cento di spesa integrativa privata, il<br />

sistema può rimanere stabile.<br />

Fermo restando il carattere generale di queste valutazioni,<br />

<strong>la</strong> soglia dei 300 Tc-spread è quel<strong>la</strong> che indica che <strong>la</strong> mobilità<br />

sta causando un indebitamento sociale sul<strong>la</strong> spesa sanitaria<br />

futura.<br />

Il Tc-spread per l’Italia, a quota 475, mostra chiaramente<br />

quanto sia necessario ripartire dal trasporto pubblico<br />

locale se si vuole davvero far ripartire il Paese.<br />

AnsaldoBreda, p<strong>la</strong>yer globale nel trasporto metropolitano, si<br />

propone agli Operatori, come Partner tecnologico per soluzioni<br />

di trasporto pubblico integrato e sostenibile, e attraverso<br />

tre esempi di trasporto pubblico integrato in Italia,<br />

dimostra <strong>la</strong> propria capacità e competenza nel supportare<br />

gli Operatori a raggiungere l’obiettivo di PTx2 entro il 2025.<br />

I casi proposti come esempio sono tre:<br />

Mi<strong>la</strong>no: integrazione di diverse modalità di trasporto pubblico<br />

metropolitano (dal treno regionale al metro convenzionale,<br />

al tram, fino al metro automatico) nell’ottica di<br />

sovrapporre e connettere i singoli sistemi di trasporto eliminando<br />

le “rotture di carico”.<br />

Inoltre, l’obiettivo di Expo 2015 ha portato non solo<br />

AnsaldoBreda ma anche Finmeccanica a divenire Partner<br />

tecnologico per <strong>la</strong> “Safe City & Main Operations Centre”,<br />

una piattaforma altamente tecnologica che prevede di fornire<br />

chiavi in mano un Centro Operativo per monitorare<br />

e sorvegliare l’evento sotto il profilo del<strong>la</strong> sicurezza.<br />

Potranno infatti essere fruibili agli operatori di Expo 2015<br />

specifici applicativi in grado di gestire e localizzare mezzi e<br />

persone per il monitoraggio del flusso dei visitatori.<br />

Genova: l’integrazione di un sistema di trasporto pubblico<br />

metropolitano, il Tram-Treno, in diversi contesti, dal<strong>la</strong> periferia<br />

all’area centrale fortemente urbanizzata. Questa modalità di<br />

trasporto consente il riutilizzo di rami ferroviari attualmente<br />

a bassa capacità/disuso da integrare con il network urbano.<br />

Di recente anche Bogotà, in Colombia, città da 2 milioni di<br />

abitanti, dotata attualmente solo di Bus Rapid Transport<br />

(BRT) e con gravi problemi di inquinamento, sta optando<br />

per una soluzione di trasporto tipo Tram-Treno, e così<br />

molte altre città nel mondo.<br />

Brescia: in questo caso l’integrazione del trasporto pubblico<br />

metropolitano potrebbe attuarsi cercando di collegare<br />

<strong>la</strong> città di Brescia con <strong>la</strong> Val Trompia, una possibile soluzione<br />

consisterebbe nell’utilizzo del Metro Automatico e di<br />

un collegamento tipo Tram-Treno senza rottura di carico.<br />

In conclusione, AnsaldoBreda è in grado di proporre e realizzare<br />

soluzioni di trasporto<br />

metropolitano integrato grazie alle proprie competenze e<br />

prodotti, ed all’adozione delle tecnologie e prodotti delle<br />

altre aziende del Gruppo Finmeccanica: mini-bus elettrico<br />

Zeus di BredaMenariniBus, segna<strong>la</strong>mento di AnsaldoSTS e<br />

telecomunicazioni di Selex.<br />

22


Aprile 2013<br />

approccio sistemico nel<strong>la</strong> progettazione con<br />

l’utilizzo di software innovativi finalizzati al<br />

raggiungimento dei target di progetto<br />

Eros Pettinelli – Amministratore<br />

Unico SHRail, Mi<strong>la</strong>no<br />

La presentazione tende ad<br />

inquadrare le varie fasi che portano<br />

dal<strong>la</strong> progettazione dei<br />

sistemi e sottosistemi alle fasi di<br />

pre-esercizio ed esercizio, passando per <strong>la</strong> costruzione<br />

delle infrastrutture, l’acquisto del materiale rotabile e l’addestramento<br />

del personale operativo. Viene, inoltre, individuato<br />

il cosiddetto “ecosistema di riferimento”: mediante<br />

un grafico “ad insiemi” viene l’inquadrato ed posizionato<br />

all’interno del<strong>la</strong> struttura aziendale ogni attore aziendali<br />

coinvolto nell’implementazione di una linea tramviaria. Per<br />

ogni fase del progetto vengono suggeriti diversi tools<br />

informatici di simu<strong>la</strong>zione, che forniscono un significativo<br />

valore aggiunto, potendo servire come ausilio all’assunzione<br />

di importanti decisioni da parte dei soggetti coinvolti.<br />

Di ogni tool vengono evidenziati vantaggi e svantaggi.<br />

La sa<strong>la</strong> montata ferroviaria con ruote e<strong>la</strong>stiche<br />

applicata al concetto TramTreno:<br />

esigenze di esercizio e carenze normative<br />

Riccardo Gallo – Manager Railway<br />

Products Engineering Lucchini RS<br />

L’intervento mira a descrivere le<br />

fasi di progettazione di una sa<strong>la</strong><br />

montata per uso ferrotranviario,<br />

individuandone le caratteristiche<br />

meccaniche e le variabili tecniche<br />

maggiormente influenti. Il principale scopo del<strong>la</strong> trattazione è<br />

quello di evidenziare una mancanza di rego<strong>la</strong>mentazione normativa<br />

per i servizi tranviari, sicuramente differenti dai puri ferroviari,<br />

che definiscano univocamente le caratteristiche delle<br />

sale montate e delle ruote e<strong>la</strong>stiche, le metodologie di calcolo<br />

per gli assi ed i metodi di validazione dei calcoli effettuati. Tali<br />

normative permetterebbero di risolvere alcuni problemi dovuti<br />

al<strong>la</strong> mancanza di precisi riferimenti per le omologazioni, per<br />

le qualifiche e per le approvazioni all’esercizio, al<strong>la</strong> mancanza<br />

delle definizioni delle interfacce, dei profili e quindi delle dimensioni<br />

“forti” delle sale montate, a quel<strong>la</strong> delle definizioni delle<br />

sollecitazioni ammissibili per i componenti delle sale montate e<br />

dei modelli di validazione del prodotto (full scale test) ed infine<br />

al<strong>la</strong> mancanza di coerenza tra le diverse soluzioni progettuali.<br />

esercizio economico di scambi tranviari<br />

ultima generazione<br />

Leonardo Petruzziello – Direttore<br />

Tecnico voestalpine VAE Italia<br />

Dopo aver fatto una descrizione<br />

introduttiva delle attività aziendali<br />

del Gruppo Voestalpine VAE, l’intervento<br />

illustra caratteristiche e proprietà<br />

di due tipologie di te<strong>la</strong>io utilizzabili<br />

per <strong>la</strong> realizzazione di scambi tranviari: il te<strong>la</strong>io ad aghi<br />

saldati e il te<strong>la</strong>io ad aghi ricavato da massello. Per entrambe le<br />

tipologie vengono dettagliatamente descritti: struttura, proprietà<br />

meccaniche e termiche, punti di forza e debolezza e le tipologie<br />

di acciaio utilizzato. Vengono infine riportati i risultati delle prove<br />

realizzate in <strong>la</strong>boratorio sui materiali utilizzati, nonché <strong>la</strong> descrizione<br />

caso studio del nuovo capolinea del Tram 8 di Roma.<br />

Informazione all’utenza e tariffazione<br />

nell’approccio sistemico<br />

Alberto Zuliani – Vice Presidente<br />

So<strong>la</strong>ri di Udine<br />

L’intervento definisce, nel<strong>la</strong> prima<br />

parte, <strong>la</strong> caratteristiche che una<br />

buona informazione dell’utenza<br />

deve possedere. Essa deve essere<br />

attendibile, real-time e integrata<br />

(informazioni sul traffico, sulle ferrovie, sulle metro, sul<strong>la</strong> situazione<br />

nelle tangenziali, ecc). Vengono presentate delle proposte<br />

di soluzione implementate dall’Azienda So<strong>la</strong>ri di Udine. Nel<strong>la</strong><br />

seconda parte l’intervento si focalizza sull’esposizione di un<br />

partico<strong>la</strong>re modello di validatrice integrate, definendo le caratteristiche<br />

delle diverse interfacce di comunicazione mediante<br />

le quali vengono “<strong>la</strong>vorate” le varie tipologie di titolo di viaggio<br />

che le si presentano.<br />

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