Fantasie e verità intorno a una tazzina di caffè

Se si tiene conto che per ogni tazzina di caffè sono necessari
circa cinquanta chicchi e che ogni giorno nel nostro
Paese si bevono circa cento milioni di tazzine, risulta che
ogni italiano – secondo la statistica – consuma due tazze al
giorno, pari a circa cinque chilogrammi e mezzo di caffè
verde all’anno. Il che pone l’Italia al quinto posto mondiale
come importatore e al decimo come consumatore, preceduto
dai Paesi Scandinavi e del Nord Europa, da Austria,
Francia e Germania.
I modi di ordinare e sorbire un caffè sono innumerevoli:
dall’“espresso” al caffè “lungo”, al “macchiato”, al “corretto”,
al “cappuccino”, al “marocchino”… tanto che oltre a dolci,
nella gastronomia mondiale, esistono anche strani primi
piatti e secondi piatti al caffè.
Le proprietà organolettiche del caffè e i suoi effetti sull’organismo
sono dovuti agli oli essenziali, alle oltre seicento sostanze
aromatiche volatili, ma soprattutto alla caffeina contenuta
in quantità variabile da 60-80-100-130 milligrammi
per ogni tazzina a seconda delle miscele utilizzate (più elevata
con i “Robusta”) e del metodo di preparazione, dall’espresso
all’americana. Un uso moderato sino a tre tazzine al giorno, pari a circa 300 mgr di caffeina,
è concesso a chiunque – salvo casi del tutto particolari - in base a rigorosi studi scientifici.
Tra i suoi effetti spiccano quelli positivi sull’umore e sullo stato di vigilanza e attenzione.
Bere caffè crea maggiore sicurezza, capacità di concentrazione e accresce l’efficienza in qualsiasi
attività cerebrale. La caffeina esplica un effetto di stimolazione moderata, ma costante
e duratura sul miocardio, su tutti i muscoli, sui reni, sull’apparato digerente, sui polmoni.
La respirazione si fa più ampia e profonda, la digestione viene facilitata, il cuore
eleva il suo tono, la diuresi viene esaltata e così pure la forza muscolare.
Recentemente si è scoperto che il caffè incrementa la produzione di “endorfine” prodotte
dal nostro organismo che provocano una piacevole sensazione di benessere e attenuano
stress e depressione. Naturalmente niente eccessi come ebbe a dire il medico e filosofo svizzero
Philipp Theophrast von Hohenheim noto come Paracelso: “nulla è in sé rimedio o
veleno; tutto dipende dalla dose somministrata”. Il che vale anche per questa deliziosa bevanda
che per essere perfetta deve essere “nera come l’inferno, forte come la morte, dolce
come l’amore”, a detta di un vecchio proverbio turco.
* Primario emerito di Allergologia,
già dell’Ospedale di S. Martino di Genova.
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GOLOSITÀ
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