iBOO Magazine Gennaio
Il difficile momento dell’economia e della finanza ha portato molte attività commerciali in una situazione di forte sofferenza. Il flusso dei potenziali clienti si sta concentrando in aree commerciali aggregate dedicate allo shopping e al tempo libero. In questa situazione, comune a molte zone d’Italia, è stato necessario creare una nuova opportunità che si affiancasse ai tradizionali centri commerciali e che potesse fornire un valore aggiunto al cliente, ormai assuefatto dalle offerte di sconti e sempre più in difficoltà nella selezione e nella valutazione della qualità del prodotto. Design, Turismo, Cultura, Artigianato, Enogastronomia, Intrattenimento, Arte e naturalmente Shopping sono le parole chiave intorno alle quali è stato sviluppato il rilancio del nuovo Val Vibrata Village.
Il difficile momento dell’economia e della finanza ha portato molte attività commerciali in una situazione di forte sofferenza. Il flusso dei potenziali clienti si sta concentrando in aree commerciali aggregate dedicate allo shopping e al tempo libero. In questa situazione, comune a molte zone d’Italia, è stato necessario creare una nuova opportunità che si affiancasse ai tradizionali centri commerciali e che potesse fornire un valore aggiunto al cliente, ormai assuefatto dalle offerte di sconti e sempre più in difficoltà nella selezione e nella valutazione della qualità del prodotto.
Design, Turismo, Cultura, Artigianato, Enogastronomia, Intrattenimento, Arte e naturalmente Shopping sono le parole chiave intorno alle quali è stato sviluppato il rilancio del nuovo Val Vibrata Village.
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PEOPLE<br />
CLAUDIO CECCHETTO<br />
TALENTO, RE MIDA,<br />
SUPERMAN!<br />
La moglie Mapi gli ha dato una mano ad aprire il cassetto<br />
dei ricordi. In via eccezionale, il grande talent scout<br />
italiano si racconta prima in un libro e poi per i lettori di<br />
Iboo. Per un viaggio totalmente “In Diretta”<br />
21<br />
RICCARDO SADA<br />
Il testo della “Gioca Jouer”<br />
riecheggia ancora oggi:<br />
“Dormire, salutare, autostop,<br />
starnuto, camminare, nuotare,<br />
sciare, spray”. Un tormentone.<br />
Il suo e quelli che poi lui<br />
stesso ha realizzato per chi lo<br />
circondava. Il re Mida Claudio<br />
Cecchetto è sempre uno e trino.<br />
Forse di più: quando sei distratto,<br />
ti dimostra come si fa ad avere il<br />
dono dell’ubiquità. Il suo primo (e<br />
ultimo) libro, “In Diretta - Il Gioca<br />
Jouer della mia vita” (Baldini<br />
e Castoldi, 400 pagine, 16 euro),<br />
è la scusa per incontrarlo e comprenderlo.<br />
Claudio Cecchetto<br />
spiega velocemente che è stato<br />
semplice scrivere questo tomo.<br />
Che ci ha pensato su per anni,<br />
almeno una decina, prima di farsi<br />
convincere dalla famiglia Dalai<br />
a scriverlo. Volevano fare un libro<br />
sugli anni Ottanta e Novanta, in<br />
Baldini e Castoldi, sull’onda di<br />
tanti altri volumi e sugli speciali<br />
su Sky (“è successo che molte<br />
cose che mi sono capitate me le<br />
sono godute adesso per la prima<br />
volta. Ero sempre di corsa, ora le<br />
ho potute apprezzare”). Così ne<br />
è nata una “finta” autobiografia.<br />
In cui Cecchetto parla della nascita<br />
della radio, della tivù. E ovviamente<br />
molto di se stesso.<br />
Uno che ha scoperto Jovanotti,<br />
Max Pezzali, Leonardo Pieraccioni,<br />
Amadeus, Fabio Volo, Fiorello,<br />
e posti come Riccione e Ibiza, e<br />
marchi come Radio Deejay, Capital,<br />
(ri)lanciando Festivalbar,<br />
Sanremo. Senza contare le hit<br />
prodotte, come “Gioca Jouer”.<br />
Senza nostalgie, tanta consapevolezza<br />
e l’orgoglio di aver fatto<br />
grandi cose. Internet poi ha<br />
cambiato tutto.<br />
“Avessi vent’anni ora, sarei uno<br />
youtuber e inventerei qualcosa lì.<br />
Internet non è stato ancora del<br />
tutto capito, proprio come negli<br />
anni Settanta i giornali non colsero<br />
la novità delle radio libere.<br />
Quando uno ha avuto una vita<br />
come la mia è inutile avere rimpianti<br />
per piccole sciocchezze. Il<br />
mio è un libro di speranza, quando<br />
uno ci crede, tutto è possibile”.<br />
Capisci sempre la potenzialità di<br />
chi ti sta davanti. Jovanotti, ad<br />
esempio.<br />
“In Lorenzo ho visto subito non<br />
solo il dj e il rapper ma anche il<br />
cantautore che ora conoscono<br />
tutti. Lui in dieci minuti scriveva<br />
canzoni, già pronte, da cantare.<br />
Mi piace pensare che serva un<br />
piccolo talento per riconoscere<br />
il talento. È una cosa che mi<br />
è sempre venuta naturale, concentrandomi<br />
riesco a vedere prima<br />
quello che poi riconoscono<br />
anche gli altri”.<br />
Nuove idee all’orizzonte<br />
“Un talent che si chiama ‘Star-<br />
Cube, la Voce non è tutto’. Il<br />
mio concetto è: prima di sentirti<br />
cantare, voglio sceglierti. Voglio<br />
capire chi sei”.<br />
Hai cominciato da bambino suonando<br />
la batteria sui fustini del<br />
detersivo...<br />
“Alle medie ho messo su una<br />
band con gli amici. Ricordo che<br />
passavamo il tempo a cambiare<br />
il nome al gruppo. In via dei<br />
Giaggioli, in periferia, a Milano,<br />
avevo trovato anche la fidanzatina.<br />
Si chiamava Daria e abitavamo<br />
sullo stesso piano. In fondo<br />
avevo capito che se non cerchi<br />
guai, loro non vengono a cercarti.<br />
Me la sono giocata bene.<br />
Tutto nasce dalla mia prima professione<br />
che sarà quella fino alla<br />
fine: il disk jockey. Il dj infatti non<br />
è altro che un talent scout, è un<br />
aggregatore, propone musica,<br />
nasce tutto da qui”.<br />
Come sei diventato disc jockey<br />
“Mi piaceva la musica e volevo<br />
guadagnare. In fondo il dj è lo<br />
sfigato che alle feste metteva i<br />
dischi mentre gli altri ballavano.<br />
Decisi di sfruttare la mia competenza<br />
musicale. Cominciai nelle<br />
discoteche nel’ 75. Prima al Lucciola<br />
di via Padova, poi al Pink<br />
Elephant in Sarpi, poi al Pantea di