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iBOO Magazine Gennaio

Il difficile momento dell’economia e della finanza ha portato molte attività commerciali in una situazione di forte sofferenza. Il flusso dei potenziali clienti si sta concentrando in aree commerciali aggregate dedicate allo shopping e al tempo libero. In questa situazione, comune a molte zone d’Italia, è stato necessario creare una nuova opportunità che si affiancasse ai tradizionali centri commerciali e che potesse fornire un valore aggiunto al cliente, ormai assuefatto dalle offerte di sconti e sempre più in difficoltà nella selezione e nella valutazione della qualità del prodotto. Design, Turismo, Cultura, Artigianato, Enogastronomia, Intrattenimento, Arte e naturalmente Shopping sono le parole chiave intorno alle quali è stato sviluppato il rilancio del nuovo Val Vibrata Village.

Il difficile momento dell’economia e della finanza ha portato molte attività commerciali in una situazione di forte sofferenza. Il flusso dei potenziali clienti si sta concentrando in aree commerciali aggregate dedicate allo shopping e al tempo libero. In questa situazione, comune a molte zone d’Italia, è stato necessario creare una nuova opportunità che si affiancasse ai tradizionali centri commerciali e che potesse fornire un valore aggiunto al cliente, ormai assuefatto dalle offerte di sconti e sempre più in difficoltà nella selezione e nella valutazione della qualità del prodotto.
Design, Turismo, Cultura, Artigianato, Enogastronomia, Intrattenimento, Arte e naturalmente Shopping sono le parole chiave intorno alle quali è stato sviluppato il rilancio del nuovo Val Vibrata Village.

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ALEX<br />

CHIARA GALLO<br />

OGLE<br />

STORIA DI UN<br />

FOTOREPORTER<br />

Alex Ogle gira il<br />

mondo da anni<br />

come fotoreporter.<br />

Una carriera<br />

che ha avuto<br />

inizio a Washington<br />

e si è poi<br />

spostata su diversi continenti, fino<br />

all’arrivo attuale ad Hong Kong.<br />

Grazie al suo lavoro ha potuto<br />

venire a contatto con la realtà<br />

più profonda delle proteste di<br />

Occupy che si sono svolte nel<br />

corso dell’anno. Abbiamo cercato<br />

di capire qual è stato il suo<br />

percorso e come ha vissuto personalmente<br />

l’esperienza.<br />

Come sei diventato un fotogiornalista<br />

In cosa consiste esattamente<br />

il tuo lavoro<br />

Ho cominciato a lavorare presso<br />

l’Agence France Presse al desk<br />

immagini circa un anno fa ad<br />

Hong Kong, prima ho lavorato<br />

per 5 anni, principalmente a Washington<br />

DC, come editor sempre<br />

per l’AFP. Tuttavia cercavo<br />

un modo per cambiare la mia<br />

posizione in quanto il mio sogno<br />

è sempre stato quello di fare il fotografo.<br />

Scrivo ancora come fotoreporter<br />

e mi mancano ancora<br />

alcuni anni prima di diventare<br />

fotografo a tempio pieno. Negli<br />

ultimi mesi sono riuscito comunque<br />

a scattare numerose immagini<br />

durante le proteste di Hong<br />

Kong, spero quindi si tratti solo di<br />

avere pazienza e di aspettare le<br />

opportunità giuste. Nel periodo<br />

delle proteste più significative, al<br />

mattino vado al mio solito turno,<br />

finisco nel pomeriggio, vado a<br />

fare alcuni scatti per l’agenzia<br />

fino al primo mattino del giorno<br />

dopo, dormo qualche ora e poi<br />

di nuovo in piedi per un nuovo<br />

turno di lavoro.<br />

Attualmente vivi e lavori a Hong<br />

Kong. Le tue foto ritraggono<br />

bene la situazione, ma com’è<br />

veramente essere lì, assistere<br />

alle proteste e vivere insieme ai<br />

contestatori<br />

È stato davvero affascinante<br />

essere ad Hong Kong durante<br />

le proteste, potevi vedere bene<br />

come trasformavano la città, dif-<br />

ph.credit AFP/Getty

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