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Progetto - Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga

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Abete bianco Settembre 2012 UNIVPM - CNR - PNGSML<br />

7.3 Obiettivi e fasi <strong>del</strong> progetto<br />

Il presente progetto, nell’ambito <strong>del</strong> quale sarà attivato un assegno di ricerca presso UNIVPM, si propone<br />

quattro obiettivi primari da realizzare all’interno <strong>del</strong>le cenosi con abete bianco con particolare riferimento<br />

a quelle riferibili agli habitat 9210 (Faggeti degli Appennini con Taxus e Ilex) e 9220 (Faggeti degli<br />

Appennini con Abies alba) <strong>del</strong> settore abruzzese <strong>del</strong> PNGSML:<br />

1. determinare la struttura (spaziale e cronologica) <strong>del</strong>le cenosi selezionate e la capacità di rinnovazione<br />

<strong>del</strong>l’abete bianco;<br />

2. ricostruire la dinamica di accrescimento radiale e valutare la sensitività climatica attuale e pregressa<br />

<strong>del</strong>l’abete bianco;<br />

3. caratterizzare la struttura genetica di una parte significativa dei popolamenti di abete bianco per<br />

valutarne la variabilità genetica ed il potenziale adattativo, oltre a verificare l’effettiva autoctonia dei<br />

nuclei indagati;<br />

4. definire indirizzi gestionali per la conservazione, il miglioramento funzionale e la valorizzazione <strong>del</strong>le<br />

cenosi in oggetto e <strong>del</strong>l’abete bianco in particolare.<br />

7.4 Fasi operative <strong>del</strong> progetto<br />

1. Raccolta e analisi cartografica su piattaforma GIS per l’identificazione e la caratterizzazione preliminare<br />

dei siti di Tab. 1 e recupero dei dati storici e ambientali (dati climatici, cartografia e bibliografia<br />

tematica) (Con la collaborazione <strong>del</strong> personale <strong>del</strong>l’Ente <strong>Parco</strong>)<br />

2. Esecuzione di sopralluoghi per verificare l’idoneità <strong>del</strong>le cenosi alle analisi previste (estensione,<br />

distribuzione spaziale, stato vegetativo, presenza di rinnovazione (con la collaborazione <strong>del</strong> personale<br />

<strong>del</strong>l’Ente <strong>Parco</strong> o <strong>del</strong>l’UTB <strong>del</strong> CFS):<br />

a. Georeferenziazione puntuale o areale di tutti i principali nuclei identificati<br />

b. Caratterizzazione fisionomico-strutturale di tutti i principali nuclei identificati<br />

3. Selezione dei siti idonei per i campionamenti di dettaglio finalizzati alle analisi a) dendrometricostrutturali,<br />

b) dendrocronologiche e c) genetiche<br />

a. Rilevamento dei principali caratteri di contestualizzazione stazionale nei siti (fisiografici,<br />

amministrativi, naturalistici, storico-culturali, ecc.)<br />

b1. Rilevamenti dei principali parametri quali-quantitativi in aree di saggio tradizionali (anche<br />

relascopiche) e, solo nei siti più rappresentativi, in aree di saggio permanenti.<br />

b2. Prelievo di carote legnose su un congruo numero di individui di abete bianco<br />

c. Prelievo di campioni per analisi genetiche dalla maggior parte dei nuclei presenti per la<br />

verifica <strong>del</strong>l’autoctonia. Successivamente verrà svolto un campionamento più intensivo nei<br />

nuclei ritenuti di maggiore interesse per una caratterizzazione puntuale <strong>del</strong>la variabilità<br />

genetica e <strong>del</strong> potenziale adattativo di tali popolamenti.<br />

4. Elaborazione ed analisi dei dati raccolti<br />

a. Restituzione cartografica e mappatura di tutti i rilevamenti eseguiti in campo (con la<br />

collaborazione <strong>del</strong> personale <strong>del</strong>l’Ente <strong>Parco</strong>).<br />

b1. Calcolo di indici di diversità strutturale su base diametrica, ipsometrica e cronologica.<br />

b2. Caratterizzazione <strong>del</strong>le serie e dei dinamismi di accrescimento radiale, determinazione <strong>del</strong>la<br />

sensitività climatica.<br />

c1. Ricostruzione <strong>del</strong>le relazioni filogenetiche tra i popolamenti campionati e i restanti nuclei<br />

presenti lungo la dorsale appenninica (caratterizzati geneticamente in un recente progetto<br />

<strong>del</strong>l’IGV-CNR di Firenze e <strong>del</strong>l’Università di Parma) tramite metodi di clustering bayesiano e<br />

metodi di filogenesi classica.<br />

c2. Stima dei principali parametri per descrivere la struttura e la variabilità genetica dei<br />

popolamenti indagati.<br />

c3. Analisi integrata dei dati dendrocronologici e genetici<br />

d. Determinazione di eventuali pattern distributivi dei diversi parametri analizzati sull’intero<br />

territorio indagato<br />

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