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ComOn 2009 - Monza Club

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EDITORIALE<br />

Licenza<br />

di insultare<br />

C’è qualcuno che ha il coraggio<br />

di affermare che in Italia<br />

non esiste più la libertà di<br />

informazione e c’è qualcuno,<br />

addirittura, che scende in<br />

piazza per protestare contro il Governo che<br />

si sarebbe reso complice di questo infame<br />

delitto che lede uno dei cardini fondamentali<br />

su cui si basa la nostra Costituzione. L’Italia<br />

ha tanti problemi, ma certamente non questo.<br />

Inoltre, in fatto di informazione, il nostro<br />

Paese risulta tra i più liberi del mondo dove<br />

chiunque può esprimere le proprie opinioni,<br />

anche imbastendo processi mediatici basati<br />

sul gossip, lasciando intendere notizie di<br />

reato che, invece, non ci sono, amplificando<br />

e pubblicizzando temi e argomenti che<br />

attengono alla vita privata dei comuni<br />

cittadini, con un eccesso di scandalismo<br />

allusivo che ha dell’incredibile. Ne ha<br />

avuto la riprova chi, come me, ha avuto la<br />

sventura di assistere alla prima puntata della<br />

nuova stagione di Annozero e si è ritrovato<br />

ancora una volta davanti allo stesso fango,<br />

alle stesse tecniche di linciaggio, alla stessa<br />

demagogia, che hanno caratterizzato le<br />

precedenti edizioni di una trasmissione,<br />

che continua ad andare in onda pagata con i<br />

soldi degli italiani costretti a sovvenzionare<br />

e a mantenere una mandria di individui che,<br />

con atteggiamento arrogante, e avvalendosi<br />

di un linguaggio violento e incivile, vivono<br />

solo su offese personali, insulti, calunnie,<br />

insinuazioni malevole, interpretazioni<br />

allusive. Di nuovo, rispetto all’ultima puntata<br />

dello scorso anno, c’erano le vignette di<br />

Vauro che aveva sostituito il ghigno sulle<br />

tombe dell’Abruzzo con quello sulle tombe<br />

dei caduti italiani in Afghanistan.<br />

Uno spettacolo indecoroso e indecente a<br />

cui, tanto per non farci mancare niente,<br />

si è aggiunta l’intervista di una prostituta<br />

che in prima serata ha spacciato per verità<br />

giudiziarie la sua versione dei fatti in merito<br />

agli incontri con il Primo Ministro senza<br />

adeguato contraddittorio. Nessuno può farci<br />

niente perché non è il Parlamento e neppure<br />

la Rai a stabilire il palinsesto e il contenuto<br />

di una cosa pubblica, ma solo un magistrato<br />

e Santoro che, forse, non hanno ancora<br />

capito che la libertà di stampa non è licenza<br />

d’insulto. Questa è la libertà d’informazione<br />

che s’invoca a sinistra, intesa non come<br />

critica o controinformazione che restano<br />

comunque un bene per la democrazia, ma<br />

come alibi di comodo per perseguire uno<br />

scopo apertamente politico attraverso la<br />

manipolazione e la falsificazione sistematica<br />

dei fatti.<br />

Fino a quando la maggioranza del Paese<br />

dovrà continuare ad essere presa a schiaffi<br />

dalla televisione pubblica Ad oggi risulta<br />

che il 27% degli italiani non paga più il<br />

canone, ma se questo bene pubblico non<br />

venisse salvaguardato da chi ha l’obbligo<br />

di farlo, il problema potrebbe davvero farsi<br />

grave, molto più grave di quello che appare a<br />

prima vista.<br />

di Toni Liguori<br />

N.48<br />

CM 1


FORUM UNESCO<br />

MONZACLUB<br />

www.monzaclub.it<br />

B<br />

Grande soddisfazione<br />

per Madame Françoise<br />

Rivière, vice presidente<br />

dell’Unesco che ha<br />

lanciato il progetto<br />

di un Premio Unesco<br />

dedicato allo sviluppo<br />

dell’impresa artigianale.<br />

Allo stesso tempo la<br />

Rivière ha assicurato<br />

47<br />

FRANÇOISE RIVIÈRE<br />

che l’Organizzazione<br />

vaglierà la proposta di<br />

tenere i prossimi Forum<br />

mondiali della Cultura<br />

in Villa Reale e - perché<br />

no -avere una sede nella<br />

reggia piermariniana.<br />

Ma, ancora una volta,<br />

ogni progetto futuro<br />

dipende dal restauro<br />

PERIODICO REALIZZATO DA<br />

<strong>Monza</strong> <strong>Club</strong> Edizioni srl<br />

Piazza Carrobiolo, 5 - <strong>Monza</strong><br />

Tel. 039/5961872<br />

redazione@monzaclub.it<br />

Prezzo di copertina: 5 euro<br />

DIRETTORE<br />

EDITORIALE<br />

Pietro Fortunato<br />

DIRETTORE<br />

RESPONSABILE<br />

Toni Liguori<br />

SEGRETERIA<br />

DI REDAZIONE<br />

Chiara Bramati<br />

REDAZIONE<br />

Sara Re (caporedattore)<br />

Francesca Barzaghi<br />

Chiara Bramati<br />

Sara Franchini<br />

Greta La Rocca<br />

Laura Marinaro<br />

Francesco Pozzi<br />

Elisa Tosi<br />

GRAFICA<br />

Ilaria Nigro<br />

Alessio Santamaria<br />

FOTOGRAFIE<br />

Marco Brioschi<br />

Antonio Mastrangelo<br />

Fabrizio Redaelli<br />

PUBBLICITÀ<br />

Hubnet Communication<br />

Paolo Marchettini<br />

Tel. 039/2315288<br />

e-mail p.marchettini@hubnet.it<br />

STAMPA<br />

Vamaprint - Melzo<br />

Periodico registrato presso il<br />

Tribunale di Milano al n.242 -<br />

Registro stampa periodica<br />

M CM 3<br />

N.48


TEMPO LIBERO<br />

TEMPO LIBERO<br />

40<br />

La squadra dei dirigenti dell’ AC <strong>Monza</strong><br />

e Brianza 1912, presenta il nuovo corso<br />

della società<br />

34<br />

Curiosi e appassionati si sono dati appuntamento<br />

in Piazza Trento e Trieste per ammirare vecchi<br />

e nuovi modelli della motocicletta che ha<br />

caratterizzato la storia d’Italia<br />

Una nuova concezione di turismo,<br />

“lento” e sostenibile, permette di gustare<br />

al meglio ogni angolo del nostro territorio<br />

87<br />

12<br />

Immagini, storie, opinioni dal<br />

Gran Premio d’Italia:<br />

mondanità e sport<br />

71<br />

<strong>ComOn</strong>, un workshop dove si incontrano<br />

studenti ed imprese per una crescita<br />

reciproca<br />

SOMMARIO<br />

WHAT’S ON<br />

8 - Flash<br />

12 - Gp/1 : il sapore dell’evento<br />

14 - Gp/2 : il lato glam<br />

16 - Gp/3 : <strong>Monza</strong> più, la città in<br />

festa<br />

18 - Gp/4: Confartigianato premia<br />

Button<br />

20 - Gp/5: in difesa del circuito<br />

cittadino<br />

22 - Gp/6: la regina dei motori<br />

28 - Gp/7: una festa per tutti<br />

29 - Gp/8: <strong>Monza</strong> per l’Abruzzo<br />

30 - Apg: al centro della musica<br />

32 - La Provincia apre le porte dei<br />

suoi tesori<br />

34 - In sella alla Vespa in giro per la<br />

Brianza<br />

36 - La vittoria della<br />

solidarietà<br />

37 - Eccellenze di MB<br />

38 - Un mese in rosa<br />

IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

40 - Il nuovo team<br />

del <strong>Monza</strong> Brianza<br />

47 - Il Forum Unesco<br />

della Cultura a <strong>Monza</strong><br />

56 - Caritas in Veritate<br />

MONZA YOUNG<br />

62 - Cristina: scrivo la mia<br />

passione<br />

65 - Per brillare sulla neve<br />

Fino a febbraio del prossimo<br />

anno una parte di Brianza<br />

rimarrà esposta in una fiera<br />

nello stato del Nevada<br />

90<br />

66 - Alla ricerca di talenti<br />

68 - La cultura in mano ai giovani<br />

71 - Giovani artisti crescono<br />

BRIANZA CLUB<br />

74 - Il sindaco racconta Muggiò<br />

78 - Seregno: la musica<br />

va in scena<br />

82 - Fellini ritorna nei sogni<br />

84 - Il turismo della nuova Provincia<br />

87 - Quando il viaggio è slow<br />

90 - Meda in mostra in America<br />

PASSIONI<br />

94 - Ritornano gli Anni 80<br />

97 - Professionisti del giallo<br />

100 - Roberta Musi: arte e motori<br />

104 - Moto <strong>Club</strong> <strong>Monza</strong>: dal 1919 la<br />

tradizione continua<br />

FASHION<br />

108 - Un inverno punk&chic<br />

IL CONSULENTE<br />

113 - Dentista<br />

114 - Legale<br />

115 - Assicurazione<br />

116 - Lavoro<br />

TEMPO LIBERO<br />

6 - Chi sale<br />

118 - Dove&Come<br />

119 - Mostre&Eventi<br />

120 - Oroscopo<br />

22<br />

Claudia Peroni:<br />

alla scoperta di una donna<br />

che ha sbaragliato<br />

la concorrenza dei colleghi<br />

uomini nel mondo dei motori<br />

108<br />

Per la stagione<br />

che sta per<br />

iniziare, il must<br />

è rivisitare il look<br />

degli Anni Ottanta<br />

con il gusto di<br />

oggi<br />

4 N.48<br />

CM<br />

N.48<br />

CM 5


TEMPO LIBERO<br />

Chi sale<br />

Piazza Duomo e l’Autodromo: due simboli di differente peso culturale che sono stati<br />

accomunati, durante i giorni del Gran Premio, dalla magia e da una battaglia particolare<br />

La nuova stagione del Noble parte dall’autunno<br />

La collaborazione tra la nuova gestione della famiglia Butticè del ristorante Noble Love&Passion<br />

e la storica Enoteca del Gruppo Meregalli crea un connubio di sapori per inaugurare l’autunno<br />

al meglio. Quattro serate a tema dedicate alle eccellenze enogastronomiche in cui tradizione e<br />

internazionalizzazione si uniscono nel nome del gusto.<br />

di Sara Franchini<br />

E<br />

zio<br />

Zermiani<br />

Un grande applauso al sessantanovenne<br />

storico commentatore Rai della<br />

Formula Uno. È proprio lui il testimonial<br />

d’eccezione della battaglia, tutta brianzola,<br />

per difendere il Gran Premio di <strong>Monza</strong> dallo<br />

scippo romano. Quella di Ezio Zermiani è una<br />

difesa appassionata, che proviene da cuore di<br />

chi comprende il valore sportivo di un evento<br />

come il Gran Premio d’Italia, consapevole<br />

che esso non può prescindere dalla tradizione dell’Autodromo più antico e blasonato<br />

del mondo (fu costruito nel 1922). Per il commentatore televisivo, in Italia non possono<br />

coesistere due Gran Premi e tantomeno avrebbe senso un circuito cittadino a Roma;<br />

l’appello accorato è, quindi, a tutti gli italiani appassionati di motorismo puro ad unirsi<br />

nella sensibilizzazione delle istituzioni e - perché no - anche dei vertici del Circus!<br />

Lunedì 12 ottobre<br />

“Il tartufo a tavola” degustazione<br />

classica in abbinamento con i grandi<br />

rossi piemontesi dalla selezione<br />

Meregalli il Dolcetto d’Alba Vigna del<br />

Mandorlo e barbera d’Alba Bricco dei<br />

Merli cantina Cogno<br />

Lunedì 26 ottobre<br />

Degustazione di pregiati vini rossi<br />

internazionali: Rawson’s Retreat Shiraz<br />

Cabernet Penfolds, cote du Rhone<br />

parallele 45 Paul Jaboulet Ainè, Lodai<br />

Tenuta Fertuna in abbinamento con: la<br />

quaglia, la lepre e il cervo<br />

Lunedì 16 novembre<br />

Piazza Duomo<br />

Sicuramente in salita la medievale agorà cittadina,<br />

nella quale domina lo splendido Duomo, crogiuolo<br />

di stili, che è stata la protagonista dell’evento più magico e<br />

affascinante di <strong>Monza</strong> Più <strong>2009</strong>. Si tratta di Riflessi, l’opera<br />

di Paolo Buroni: ovvero uno stupefacente gioco di luci<br />

e suoni che hanno illuminato le facciate della piazza con<br />

immagini evocative della cultura lombarda e longobarda.<br />

Dall’Ultima Cena di Leonardo da Vinci, alle nature morte del<br />

Caravaggio, dalle immagini di <strong>Monza</strong> dall’alto, a quelle della<br />

saga della Regina Teodolinda. Come in un film l’antico e<br />

l’attuale hanno sfilato davati agli occhi di passanti e spettatori.<br />

Il magico momento si è ripetuto per tre serate ogni dieci minuti,<br />

e a renderlo indimenticabile, fuori dal frastuono della fiera dei<br />

motori, il sottofondo di una musica celestiale di violino che<br />

ha avvolto lo spettatore in un sogno a 360 gradi. Una piazza<br />

non sempre vissuta fino in fondo è diventata il vero centro<br />

dell’evento e il punto di riferimento per tutta la kermesse.<br />

La tradizione della cucina brianzola...<br />

e champagne Ayala<br />

Lunedì 30 novembre<br />

La dolce cena: sauternes Chateau<br />

St. Helene, Messio Tenuta Fertuna<br />

abbinato con foie gras e formaggi<br />

erborinati<br />

Per informazioni chiamare<br />

il numero: 039 38.25.61<br />

Via Gerardo dei Tintori, 18 <strong>Monza</strong><br />

info@ristorantenoble.it<br />

www.ristorantenoble.it<br />

www.meregalli.com<br />

enoteca@meregalli.com<br />

Via Italia 24b – <strong>Monza</strong><br />

Tel 039 32 49 40<br />

6 N.48<br />

CM


WHAT’S ON<br />

FINE ESTATE, REALTÀ E SOGNI<br />

Con la nuova stagione ripartono progetti importanti per tutta la Provincia<br />

e, nello stesso tempo, si fa il punto sulla crisi economica globale e su come risolverla<br />

a cura della redazione<br />

In città arriva il volley serie A<br />

La notizia è di quelle incredibli, ma vere: la Cabeca, squadra di pallavolo maschile di serie A1, a rischio<br />

fallimento, lascia Montichiari per il PalaIper di <strong>Monza</strong>. Un'operazione, quella dell'acquisizione da parte del<br />

Comune di <strong>Monza</strong>, durata mesi, ma che sembra essersi conclusa nei giorni scorsi con il trasferimento della<br />

società in città. Le gare interne del prestigioso team verranno giocate nel Palazzetto di viale delle Industrie<br />

e verrà mutata di conseguenza la denominazione sociale in Gabeca <strong>Monza</strong>. La formazione avrà sulle<br />

maglie il marchio dell’Acqua Paradiso. «Per <strong>Monza</strong> è una novità straordinaria – ha spiegato il sindaco Marco<br />

Mariani – Da tempo non avevamo una formazione di questo livello ed ora potremo tornare ad assaporare<br />

gioie come quelle che, anni fa, ci ha regalato la Candy <strong>Monza</strong> nell’hockey su pista». Soddisfatto Dario<br />

Allevi, alla sua ultima uscita come assessore allo Sport: «Non potevo concludere meglio il mio mandato - ha<br />

sottolineato - La Gabeca disporrà del PalaIper in esclusiva per un triennio, grazie ad una convenzione che<br />

che potrà essere rescissa ogni anno». Emozionato il presidente del club di Montichiari, Marcello Gabana:<br />

«Lasciare Montichiari è stata una scelta dolorosa, ma per noi non c’erano le condizioni per proseguire. A<br />

<strong>Monza</strong> troviamo una struttura da attrezzare, ma siamo pronti a sobbarcarci quest’onere e a collaborare con<br />

le società del posto».<br />

Presente alla conferenza stampa di ufficializzazione del trasferimento, anche Bruno Cattaneo, consigliere<br />

nazionale della Federazione Italiana Pallavolo. «Il trasloco da Montichiari è molto positivo perché, anche se<br />

qualcuno ha sofferto della perdita, la cosa importante è che la storia di questa società continui».<br />

La decisione di concedere il PapaIper ad una squadra "forestiera" non è comunque piaciuta ai rappresentanti<br />

delle società pallavolistiche locali. Soprattutto al consorzio Vero Volley costitutito nel 2008 dalla spinta<br />

della Pro Victoria e che raccoglie parecchie società pallavolistiche cittadine e brianzole. I suoi rappresentanti<br />

hanno deciso di uscire dalla sala della presentazione in segno di protesta. «Non credo proprio che la nuova<br />

realtà bresciana possa essere d'ostacolo allo sviluppo delle società del territorio - ha ribattuto Adriano<br />

Pucci Mossotti, presidente del Comitato regionale della Fipav - Anzi credo che le squadre locali potranno<br />

collaborare con la Cabeca che milita nel campionato principale».<br />

8 M C<br />

N.48<br />

Marchesi nel Parco<br />

Gualtiero Marchesi, re degli<br />

chef italiani, a 80 anni suonati,<br />

sogna un ristorante nel Parco di<br />

<strong>Monza</strong>. Risale a metà settembre<br />

una visita del grande maestro<br />

della nuovelle cousine italiana,<br />

accompagnato dall'assessore<br />

Piefranco Maffè, alle bellezze<br />

della Villa Reale e del Parco.<br />

Pare che Marchesi sia rimasto<br />

affascinato in particolare da<br />

Villa Mirabello, che avrebbe<br />

individuato come possibile<br />

location, non solo per un<br />

ristorante di lusso, ma anche<br />

per un relais. Lo chef, che ha<br />

coronato un anno e mezzo fa il sogno di un ristorante in piazza<br />

della Scala - stando alle dichiarazioni del suo portavoce - ogni<br />

volta che visita luoghi di grande fascino, come il Parco di<br />

<strong>Monza</strong> e la Villa Reale, immagina che possano prendere vita nel<br />

sogno di un nuovo locale. E proprio per questo non è escluso<br />

che potrebbe creare nel Parco cintato più grande d'Europa<br />

qualcosa di nuovo e unico, che nulla avrà a che vedere con le<br />

strutture come l'Albereta di Erbusco o il ristorante milanese<br />

"Il Marchesino", dove già opera. L'idea o il sogno di Marchesi<br />

piace anche all'amministrazione comunale monzese.<br />

Per il momento - come assicura chi gli è molto vicino - è, però,<br />

sicuramente presto per parlarne.<br />

Mezza di <strong>Monza</strong> 10+<br />

Una splendida giornata<br />

e 2 mila 348 atleti:<br />

l'edizione <strong>2009</strong> della<br />

Mezza di <strong>Monza</strong>, la<br />

maratona che copre<br />

21 km tra Parco e<br />

Autodromo è stata<br />

un successo. Titolo<br />

iridato per Corrado<br />

Mortillaro, classe<br />

1985 dell’Atletica<br />

Gonnesa, con il tempo<br />

di 1h 08’05”, medaglia<br />

d’argento per Vito<br />

Sardella, maresciallo<br />

della Guardia Costiera<br />

di Bari e terzo<br />

Giuseppe Mucerino,<br />

tesserato a Ferrara.<br />

WHAT’S ON<br />

Lo sportello<br />

che offre<br />

lavoro<br />

Uno Sportello Impresa/Lavoro<br />

della Camera di Commercio, in<br />

collaborazione con Formaper,<br />

accreditato a livello regionale, un<br />

pacchetto di bandi occupazione<br />

per circa 1 milione di euro e 246<br />

domande di lavoro accolte. Questi<br />

i dati della Camera di Commercio<br />

che, con l'Ufficio Studi, ha<br />

elaborato una ricerca sul mercato<br />

del lavoro. Nel <strong>2009</strong> le imprese,<br />

a causa della crisi, sono state<br />

prudenti nelle assunzioni, tanto<br />

che, rispetto all’anno precedente,<br />

le previsioni di nuovi assunti sono<br />

passate da 9 mila 500 assunzioni<br />

non stagionali previste per il<br />

2008 a 5 mila 180 per il <strong>2009</strong>.<br />

Per uno dei settori “tradizionali”<br />

della Brianza, il legno-mobile, le<br />

imprese brianzole che prevedono<br />

di effettuare assunzioni sono il<br />

15,2%, una percentuale superiore<br />

a quella complessiva degli altri<br />

settori in Brianza (13,9%).<br />

«Credo che in questo momento sia<br />

necessario sostenere le famiglie<br />

e il lavoro», ha dichiarato Carlo<br />

Edoardo Valli Presidente della<br />

Camera di Commercio.<br />

N.48 M C<br />

9


Il beato Luigi Talamoni<br />

è il patrono della Brianza<br />

La nuova Provincia di <strong>Monza</strong> e Brianza ha un patrono ufficiale. È stato infatti insignito del sacro vessillo, dal<br />

cardinale Arcivescovo di Milano, Dionigi Tettamanzi, il beato Luigi Talamoni che fu, oltre che santo nella<br />

vita di sacerdote, impegnato anche in quella politica, in quanto ricorprì la carica di consigliere comunale a<br />

<strong>Monza</strong> dal 1893 al 1923. Per lui la politica fu espressione vera di carità ed è al suo esempio che lo stesso<br />

Cardinale ha sempre affidato anche i poltici locali. Il santo monzese, beatificato da Papa Giovanni Paolo<br />

II il 21 marzo 2004, è simbolicamente legato alla istituzione della nuova Provincia di <strong>Monza</strong> e Brianza<br />

anche temporalmente. La legge, infatti, che di fatto istituisce l'ente, è proprio del maggio 2004 e segue la<br />

sua beatificazione. È per questo motivo che Tettamanzi ha voluto aggiungere un altro sigillo durante una<br />

cerimonia solenne, che si è svolta lo scorso 3 ottobre nel Duomo di Milano, data di nascita del beato e<br />

giorno a lui dedicato. Un applauso entusiasta ha seguito la lettura, da parte di Monsignor Silvano Provasi,<br />

arciprete di <strong>Monza</strong>, del decreto che proclamava ufficialmente il beato. Nel pubblico non mancavano Dario<br />

Allevi, presidente della Provincia e Pierfranco<br />

Maffè, assessore del Comune di <strong>Monza</strong>. Una storia<br />

splendida quella del patrono iniziata proprio il<br />

3 ottobre 2004, quando Tettamanzi, durante la<br />

solenne traslazione dell'urna del Beato, aveva<br />

annunciato con una preghiera in Piazza Trento e<br />

Trieste che Talamoni sarebbe dovuto diventare il<br />

patrono della provincia. Il sacerdote-politico che<br />

fece dell'aiuto ai poveri la sua missione in vita e<br />

che lottò sia con i malumori della Chiesa milanese<br />

di fine '800, che con l'arrivo del Fascismo nel<br />

1923, fondò l'ordine delle Suore Misericordine<br />

che ancora oggi operano in città. La sua figura fu<br />

sottoposta al processo di beatificazione nel 2001.<br />

Il miracolo attribuitogli ufficialmente riguardava<br />

la guarigione inspiegabile di un monzese colpito<br />

da un infarto.<br />

Nuova Procura la via<br />

È stato il sindaco di <strong>Monza</strong>, Marco Mariani, a posare, il 15 settembre, la prima pietra della nuova Procura<br />

della Repubblica. Al via, dunque, il tanto atteso primo lotto dei lavori, che vedrà la costruzione degli uffici<br />

della Procura, con parcheggi e archivi, tra via Bellani, via Solera e via De Amicis. La prima parte dei lavori<br />

porterà al restauro e al risanamento della vecchia Area Solera e poi proseguirà con la realizzazione del nuovo<br />

edificio. Un progetto bloccato per anni, a causa di uno stop della Soprintendenza per i Beni Architettonici,<br />

dopo il ritrovamento di resti di epoca rinascimentale nell'area.<br />

Per ammirare e proteggere i reperti, verrà realizzata una struttura<br />

di metallo e vetro, con illuminazione notturna. Nel nuovo<br />

edificio, collegato con il vecchio Tribunale, saranno sistemati il<br />

banco informazioni, gli uffici per il pubblico, le registrazioni dei<br />

fascicoli, la polizia giudiziaria e la sala intercettazioni telefoniche,<br />

i magistrati e i dirigenti amministrativi, mentre nel sotterraneo<br />

saranno posizionati gli archivi. La fine dei lavori è prevista per il<br />

2012. (A lato il rendering del progetto).<br />

WHAT’S ON<br />

10 M C<br />

N.48<br />

Una biblioteca<br />

per San Rocco<br />

È stata una bella giornata quella del 27 settembre scorso<br />

per <strong>Monza</strong> e per il quartiere di San Rocco: alla presenza del<br />

sindaco Marco Mariani, dell’assessore al Sistema Bibliotecario<br />

Urbano, Martina Sassoli, dell’assessore alla Cultura, Alfonso<br />

di Lio, e di quello al Decentramento, Lucia Arizzi, nonchè del<br />

presidente della Circoscrizione Pietro Zonca, è stata scritta una<br />

pagina importante alla storia della cultura della città. È stata,<br />

infatti, inaugurata la nuova biblioteca del quartiere, nella sede<br />

di via Zara che era stata della Circoscrizione. Si tratta di una<br />

struttura di seicento metri quadri con numerosi open space<br />

ricchi di novità: una rinnovata collezione di libri, dvd, vhs e cd<br />

musicali, sei nuovi computer con connessione internet, nonché<br />

la proposta di orari più estesi soprattutto serali, per poter<br />

rendere fruibile la struttura anche da coloro che, pur lavorando,<br />

non intendono rinunciare al piacere delle lettura. Uno spazio<br />

dedicato a tutti, giovani e adulti, che vuole diventare un punto di<br />

riferimento e di incontro per le attività di un quartiere periferico<br />

da sempre attento alle proposte e agli stimoli culturali e ociali.<br />

Ed è solo l’inizio della “rivoluzione bibliotecaria monzese”: a<br />

breve cominceranno i lavori per un centro di lettura simile in<br />

Piazza San Paolo, mentre entro il nuovo anno, verrà inaugurata la<br />

nuova sede della biblioteca cittadina a San Gerardo.<br />

WHAT’S ON<br />

Premiate<br />

le poste<br />

Le Poste si evolvono e migliorano la<br />

qualità dei servizi. Sono stati infatti<br />

premiati come migliori, in occasione<br />

del Meeting dell’Area Territoriale<br />

Lombardia di Poste Italiane, svoltosi<br />

il 22 settembre ad Assago, gli uffici<br />

postali di <strong>Monza</strong> 3 e Triuggio 1. Il<br />

responsabile dell’Area Territoriale<br />

Lombardia Enrico Menegazzo,<br />

coordinatore del principale canale di<br />

accesso ai prodotti e ai servizi offerti<br />

da Poste Italiane attraverso una rete<br />

di 19 Filiali e 1.986 uffici postali,<br />

ha dato l’avvio ai lavori davanti<br />

ad una platea formata dai vertici<br />

aziendali nazionali, dai direttori di<br />

Filiale e dai circa 500 collaboratori<br />

provenienti dalla Lombardia,<br />

selezionati dalle strutture di staff<br />

e dai direttori degli uffici postali<br />

più rappresentativi dell’intera Area.<br />

In particolare a <strong>Monza</strong> e Brianza<br />

si sono distinti l’ufficio postale di<br />

<strong>Monza</strong> 3 e quello di Triuggio 1,<br />

premiati per aver conseguito ottimi<br />

risultati con riferimento al Corriere<br />

Espresso nazionale e al Paccocelere<br />

Internazionale. Sono stati premiati<br />

anche gli uffici di Arcore (polizze<br />

sottoscritte nel ramo<br />

Danni), Paina di Giussano<br />

(spedizioni con paccocelere)<br />

e <strong>Monza</strong> Centro.<br />

N.48 M C<br />

11


FORMULA 1<br />

MONZA<br />

Il GP dal sapore amaro<br />

Una gara unica per mille ragioni... grazie anche<br />

al debutto in rosso di Fisichella<br />

di Sandro Donato Grosso (per gentile concessione di Sky Sport)<br />

Amici di <strong>Monza</strong> <strong>Club</strong> sapete che il Gp<br />

di casa porta con sè un carico di unicità<br />

e magia del quale abbiamo parlato altre<br />

volte. Con piacere mi ritrovo qui ad esprimere<br />

la mia idea su quello che succede in pista. Oggi<br />

sarebbe meglio dire fuori pista, visto che il focus<br />

si è spostato su vicende collaterali. Sul gradino<br />

più alto del podio abbiamo rivisto Rubens<br />

Barrichello di bianco vestito e la cosa non mi<br />

ha sorpreso più di tanto, visto che la Brawn<br />

GP (o la Red Bull) è destinata alla vittoria del<br />

Mondiale. Ma <strong>Monza</strong> <strong>2009</strong> lo archivieremo<br />

nella bacheca dei pensieri particolari, quelli dal<br />

sapore acre… come un cedro libanese che lascia<br />

un retrogusto un po’ amaro a chi ama lo sport<br />

allo stato puro. L’atmosfera di <strong>Monza</strong> rispecchia<br />

un campionato strano, dove è successo di tutto<br />

e dove i valori usuali sono stati sovvertiti da<br />

decisioni regolamentari (inerenti perlopiù al<br />

recupero d’energia e a quei diffusori ritenuti<br />

regolari), ma anche dai veleni di un ambiente,<br />

quello del Circus, destinato a cambiare anima<br />

dopo mille lotte di potere tra i soliti noti:<br />

Mosley, Ecclestone, Briatore e le Case<br />

Costruttrici vittime e carnefici allo stesso tempo.<br />

«Non ci credo: Briatore che manda a sbattere<br />

un suo pilota per farne vincere un altro, e quel<br />

“pollo” di Piquet che accetta, ma il padre cosa<br />

gli avrà insegnato… roba da matti…», diceva<br />

un commissario di percorso brianzolo con tanti<br />

capelli bianchi quante vetture ha visto sfrecciare<br />

WHAT’S ON<br />

12 M C<br />

N.48<br />

sulla parabolica. Così nel paddock di<br />

<strong>Monza</strong> i media buttavano benzina sul<br />

fuoco dello scandalo Renault-Piquet-<br />

Briatore (conclusosi con la sospensione<br />

di due anni dalle gare, sottoposta alla<br />

condizionale fino alla fine della stagione<br />

2011, senza pena pecuniaria per il team,<br />

l’immunità per il pilota e la radiazione<br />

a tempo indeterminato per l’ex team<br />

manager già dimessosi della scuderia francese).<br />

Chi ama le corse storce la bocca; del resto se<br />

ci fosse piaciuto qualcosa di smaccatamente<br />

finto, avremmo optato per il wrestling. Ritengo<br />

Briatore un grande manager e Nelson (padre) un<br />

grande pilota, per questo rimango sorpreso. La<br />

sentenza ovviamente non toglie i dubbi legati ad<br />

un mondo che deve darsi nuovi assetti se vuole<br />

sopravvivere, soprattutto se vuole conservare la<br />

stima degli appassionati che inevitabilmente si<br />

stanno disamorando.<br />

Per fortuna che c’è la Ferrari. Quest’anno<br />

la nostra nazionale ci ha fatto soffrire per<br />

la mancanza di competitività e ci ha fatto<br />

tremare per le sorti di Felipe Massa che sta<br />

guarendo e che speriamo di rivedere presto<br />

seduto all’interno della nuova monoposto del<br />

Cavallino. Dopo la bandiera bianca di Schumi<br />

e quella nera di Badoer si è concretizzato il<br />

sogno di Giancarlo Fisichella. A <strong>Monza</strong> è stata<br />

la sua prima volta e i suoi occhi brillavano come<br />

quelli di chi vede in lui uno che ce l’ha fatta.<br />

Se puoi arrivare a guidare la Ferrari, anche se<br />

nasci nel quartiere tiburtino di Roma e sei figlio<br />

di un meccanico, allora significa che c’è ancora<br />

spazio per la meritocrazia. Conosco Giancarlo e<br />

la sua famiglia dal 1997 e posso assicurare che<br />

è un ragazzo davvero speciale, non solo per le<br />

sue qualità di guida. Grazie dunque al presidente<br />

Montezemolo e a Stefano Domenicali per<br />

averci visto lungo e per aver fatto una scelta così<br />

oculata ed intelligente. Giancarlo, quando sarà<br />

il momento, si metterà al servizio della squadra<br />

anche fuori dalla pista per ciò che riguarda la<br />

promozione del marchio nel mondo. A Giancarlo<br />

la squadra potrà chiedere di tutto tranne che…<br />

andare a sbattere! Altrimenti scatta una battuta<br />

in romanesco. Vai Giancarlo, <strong>Monza</strong> <strong>Club</strong> è con<br />

te, anche se non sei brianzolo!<br />

WHAT’S ON<br />

Alcune immagini che<br />

ritraggono i momenti<br />

clou del Gp <strong>2009</strong><br />

N.48 M C<br />

13


Dietro le quinte<br />

Politici e star del Circus<br />

C’erano proprio tutti a guardare la gara e a vivere in diretta il circo della<br />

Formula 1: oltre a tanti cittadini e appassionati, Vip, politici, uomini di<br />

cultura e imprenditori che hanno colto l’occasione per stare insieme<br />

Da sinistra, Dario Allevi, il ministro<br />

Ignazio La Russa e Stefano Domenicali<br />

Da sinistra, Vito Potenza con la compagna, Alfredo Mantica,<br />

Andrea Sassoli, Giuseppe Porro e la compagna Laura<br />

WHAT’S ON<br />

14 M C<br />

N.48<br />

Massimo Ponzoni e<br />

Roberto Formigoni<br />

Martina Sassoli<br />

Da sinistra, Claudia Peroni, Andrea Sassoli e Giuseppe Porro<br />

Elisabette Gregoraci<br />

e Flavio Briatore<br />

I signori Lork<br />

Giancarlo Sangalli, con la figlia<br />

Gianandrea Sassoli, Barbara e<br />

Massimiliano Ermolli<br />

Da sinistra, Alfonso Di Lio, Pier Franco Bertazzini,<br />

il colonnello Giuseppe Spina e Andrea Sassoli<br />

WHAT’S ON<br />

Da sinistra, Andrea Sassoli e il senatore Alfredo Mantica<br />

Natasha Stefanenko<br />

N.48 M C<br />

15


<strong>Monza</strong>Più<br />

La città<br />

vestita a festa<br />

WHAT’S ON<br />

16 M C<br />

N.48<br />

Grande successo per l’edizione<br />

<strong>2009</strong> della kermesse che si<br />

tiene ogni anno in centro città,<br />

in concomitanza con la gara<br />

automobilistica<br />

di Sara Franchini<br />

Cento cinquantamila visitatori, 60 eventi<br />

in quattro giorni, 15 concerti, dodici<br />

eventi sportivi, 16 motoristici e undici<br />

culturali, un villaggio per i bambini, 65 associazioni<br />

coinvolte. Questi i numeri della scorsa edizione<br />

di <strong>Monza</strong>Più, il contenitore di iniziative che<br />

accompagna monzesi e turisti durante il Gran<br />

Premio e che quest’anno ha visto il volto del<br />

centro città cambiare profondamente dal 9 al 13<br />

settembre. Oltre al Comune di <strong>Monza</strong>, a patrocinare<br />

le iniziative c’erano la Regione Lombardia, la<br />

neonata Provincia di <strong>Monza</strong> e Brianza e la Camera<br />

di Commercio. La kermesse è stata organizzata<br />

da Scenaperta S.p.a., la società partecipata del<br />

Comune che si occupa di organizzazione eventi,<br />

insieme al Consorzio Com&Te. Nelle giornate<br />

ancora calde di metà settembre, grande successo<br />

hanno riscosso le manifestazioni sportive dedicate<br />

ai più piccoli tra piazza San Paolo e l’Area<br />

Cambiaghi. Qui sono stati 15 mila i piccoli sportivi<br />

a cimentarsi in numerose discipline e giochi,<br />

tra i quali 1200 provetti scalatori sulla parete di<br />

arrampicata. Molto gettonati dal pubblico dei più<br />

giovani anche i sedici trattori a pedali da provare, le<br />

mountain bike e tutti gli altri giochi sapientemente<br />

diretti dai 25 operatori specializzati. In Piazza<br />

Trento e Trieste, un’altra occasione imperdibile<br />

per le famiglie con bambini è stata Bimbò in<br />

Pole Position, un’area ludica con animazioni per<br />

piccolini tra gonfiabili, truccabimbi, laboratori<br />

musicali e creativi. Tra gli sponsor dell’evento<br />

quest’anno c’era il Casinò di Campione che si è<br />

presentato allestendo alcuni tavoli di black jack<br />

e roulette all’ombra dell’Arengario. Una sorta di<br />

casinò all’aperto preso d’assalto da 20 mila persone<br />

nei tre giorni che, per le vincite, hanno ricevuto<br />

ovviamente solo gadget e divertimento. Non sono<br />

mancate, nelle piazze, le esposizioni di auto di<br />

tutte le migliori case automobilistiche, organizzate<br />

negli stand dei concessionari e tre lanci di nuove<br />

autovetture. A disposizione di tutti il trenino che<br />

girava per le vie del centro e che ha trasportato<br />

mille bambini e genitori alla scoperta dei tesori di<br />

Teodolinda e 20 pit stop, postazioni simili a quelle<br />

dei bolidi in Autodromo, dove tutti gli appassionati<br />

di Formula Uno hanno provato per qualche minuto<br />

l’ebbrezza dei meccanici di Ferrari and company.<br />

Simpatica anche l’iniziativa, realizzata per la prima<br />

volta, della sfilata di dieci Miss Gran Premio.<br />

Splendide ragazze giunte dalla Brianza, ma anche<br />

dal resto dalla Lombardia e persino dalla Russia,<br />

che hanno indossato gli abiti di Lorenzo Riva, noto<br />

stilista monzese, sfilando davanti ad una selezionata<br />

giuria di giornalisti locali. Tra studentesse<br />

brianzole, qualche modella non più tanto giovane<br />

e una straniera, alla fine ha vinto Priscilla Tizzoni,<br />

splendida sedicenne di Bovisio Masciago premiata<br />

con voti altissimi da tutti i giornalisti con un collier,<br />

realizzato da una gioielleria brianzola, da parte<br />

del presidente di guiria Luca Magni. Seconda<br />

classificata Beatrice Berruti, 18 anni di Vedano<br />

al Lambro e terza Barbara Toselli, 19 anni di<br />

Brugherio. «Una manifestazione straordinaria.<br />

Mai come quest’anno <strong>Monza</strong>Più è stata sentita<br />

dalla cittadinanza», ha commentato Dario Allevi,<br />

Presidente della Provincia di <strong>Monza</strong> e Brianza<br />

ed ex vicesindaco di <strong>Monza</strong>. «Sono stupito dalle<br />

critiche mosse dall’opposizione che ha parlato di<br />

manifestazione sottotono - ha aggiunto - Si può<br />

dire tutto meno che questo, la città è stata in festa<br />

per l’intera durata di <strong>Monza</strong>Più, abbiamo registrato<br />

un’enorme partecipazione. E a chi ha condannato<br />

la presenza del Casinò di Campione, rispondo<br />

che le molte persone che si sono dilettate con il<br />

blackjack, ad esempio, non hanno vinto certo<br />

denaro, ma gadgets. Purtroppo, quando non si<br />

trovano argomenti validi di denuncia, ogni pretesto<br />

è buono».<br />

«L’entusiasmo della gente ha zittito tutte le<br />

critiche», ha sottolineato Massimo Zanello,<br />

assessore regionale alle Culture, Identità e<br />

Autonomie. Senza il suo intervento sarebbe stato<br />

difficile organizzare sia il concerto di Davide Van<br />

de Sfroos, che la presentazione in anteprima del<br />

trailer di “Barbarossa”, il film di Renzo Martinelli<br />

(regista cesanese presente all’evento), ma anche<br />

lo splendido spettacolo di musiche e luci sulle<br />

facciate di piazza Duomo presentato da Paolo<br />

Buroni. Tempo di bilanci anche per Com&te,<br />

consorzio di comunicazione territoriale, che da tre<br />

anni organizza <strong>Monza</strong>Più: «Desidero ringraziare<br />

l’amministrazione comunale e porre l’accento<br />

sula totale sicurezza in cui si è svolta la quattro<br />

giorni - ha chiosato Marcello Vitella, membro<br />

del consiglio direttivo di Com&te - il mandato è<br />

finito e lasciamo la città di <strong>Monza</strong> convinti del<br />

suo potenziale, una piazza che potrà, in futuro,<br />

contendere a Milano la palma di città-evento della<br />

Lombardia».<br />

WHAT’S ON<br />

Alcuni tra i momenti più<br />

frequentati da grandi e<br />

piccini come il pit stop<br />

N.48 M C<br />

17


Janson Button, pilota<br />

top per le imprese<br />

Nell’edizione <strong>2009</strong>, il noto riconoscimento è stato consegnato, durante le<br />

prove del Gp, anche a tecnici e giornalisti della Formula 1<br />

WHAT’S ON<br />

18 M C<br />

N.48<br />

Premio<br />

Confartigianato<br />

di Sara Franchini<br />

La Formula 1 e in particolare il Gran<br />

Premio di <strong>Monza</strong> è una macchina che<br />

va avanti non solo grazie ai piloti dei<br />

bolidi, ma soprattutto a quei tecnici e a quegli<br />

artigiani che fanno parte del mondo delle imprese<br />

motoristiche made in Italy.<br />

Anche durante l’ottantesimo Gran Premio di<br />

Formula 1, la Confartigianato Motori di<br />

Milano e <strong>Monza</strong> e Brianza, che conta 60 mila<br />

imprese e oltre 400 mila addetti in Italia, ha scelto<br />

di dare un premio ad un pilota. Janson Button,<br />

della Brawn Gp, è stato premiato da Guido<br />

Cesati, segretario generale dell’Associazione<br />

di categoria e da Giovanni Barzaghi di Apa<br />

Confartigianato Milano, con la seguente ragione:<br />

è un pilota in sintonia con il suo staff tecnico e ha<br />

portato la sua vettura nel corso della stagione di<br />

gare al massimo del rendimento.<br />

Il pomeriggio, ricco di consegne di altri<br />

riconoscimenti, è stato animato dalle voci di<br />

Carlo Gaeta, giornalista e voce del Premio e da<br />

Paolo Ciccarone, responsabile della redazione<br />

Motori di Radio Montecarlo.<br />

Presenti anche il presidente Natalino Giorgio<br />

Guerrini e il segretario generale Confartigianato<br />

Imprese Cesare Fumagalli insieme al presidente<br />

ed al segretario generale di Confartigianato<br />

Lombardia Giorgio Merletti e Vincenzo<br />

Mamoli, con gli sponsor Datacol e Banca<br />

Popolare di Lodi e con personalità del mondo<br />

politico ed imprenditoriale.<br />

Il premio, che raffigura una piramide, vuole<br />

proprio evidenziare i massimi traguardi<br />

raggiunti dalla simbiosi tra pilota e squadra, che<br />

ha prodotto la migliore tecnologia in campo<br />

motoristico e ha sottolineato il legame tra il<br />

mondo ipertecnologico della Formula 1, fatto<br />

di ricerca e sperimentazione, e il mondo degli<br />

artigiani dei motori. Proprio per questo, insieme<br />

a Button sono stati insigniti del riconoscimento<br />

l’ingegnere Adrian Newey del Team Red Bull<br />

F1 e la Squadra Meccanici del Team Ferrari<br />

F1. Nella sezione giornalisti e foto operatori,<br />

sono stati individuati rispettivamente, Biagio<br />

Maglienti di Sky Sport Tv e Jean François<br />

Galeron dell’agenzia WRI2. Migliore pilota<br />

emergente invece, Sebastien Buemi della Toro<br />

Rosso F1 e, nella sezione pubbliche relazioni<br />

Luca Colajanni della Ferrari F1. Per il grande<br />

lavoro, spesso non reclamizzato, che ha<br />

contribuito in maniera fondamentale alle vittorie<br />

della Ferrari negli ultimi anni, Confartigianato<br />

ha voluto assegnare a Luca Badoer, pilota<br />

Ferrari F1, un premio particolare alla sua grande<br />

passione rossa. Il Comitato Organizzatore e la<br />

Confartigianato Imprese Milano hanno assegnato<br />

il premio speciale di quest’anno a Ercole<br />

Colombo, uno tra i più prestigiosi fotografi<br />

di corse automobilistiche, che quest’anno ha<br />

realizzato l’importante traguardo di seicento Gran<br />

Premi di Formula 1.<br />

Il riconoscimento speciale alla carriera dato a<br />

Giancarlo Fisichella, neo pilota Ferrari, per<br />

il coraggio e la tenacia dimostrati nella sua<br />

prestigiosa carriera, purtroppo quest’anno non<br />

è stato foriero della vittoria monzese, come era<br />

accaduto nel 2008, quando Confartigianato aveva<br />

consegnato e riconosciuto proprio Sebastian<br />

Vettel che tagliò il traguardo del Gran Premio<br />

d’Italia per primo. Infine è stata consegnata la<br />

piramide ad Andrea Cittadini, responsabile<br />

ufficio stampa corporate e prodotto Maserati<br />

S.p.a., per la passione e la professionalità<br />

dimostrata nel campo motoristico e nel ricordo<br />

dei suoi trascorsi lavorativi monzesi.<br />

WHAT’S ON<br />

Il pubblico di politici<br />

e imprenditori che<br />

ha partecipato alla<br />

consegna dei premi <strong>2009</strong><br />

N.48 M C<br />

19


<strong>Monza</strong>-Roma<br />

Il Gran Premio<br />

d’Italia resta dov’è<br />

Dal cuore di Ezio Zermiani ai numeri di Renato Mattioni; le voci<br />

di chi difende un’istituzione e una tradizione che, da brianzola,<br />

è diventata patrimonio mondiale<br />

WHAT’S ON<br />

di Laura Marinaro<br />

20 M C<br />

N.48<br />

«<strong>Monza</strong> non si tocca di certo fino al<br />

2016». Queste le parole con le quali il<br />

presidente della Regione Lombardia<br />

Roberto Formigoni ha chiuso il Gran Premio<br />

d’Italia di Formula 1, edizione <strong>2009</strong>. Parole<br />

che sembrano confortare chi ancora teme che<br />

Roma possa strappare la gara con un circuito<br />

cittadino da costruire all’Eur dal 2012. Ma, in<br />

realtà, il saluto di Ignazio La Russa, ministro<br />

della Difesa, intervenuto a premiare i piloti,<br />

a Bernie Ecclestone «Ci vediamo a Roma»,<br />

toglie di nuovo le speranze ai brianzoli e li<br />

fa ripiombare nell’incubo. I leghisti hanno<br />

sfilato con striscioni di protesta in pista e la<br />

Provincia di <strong>Monza</strong> ha creato un Comitato per<br />

la Difesa dell’Autodromo.<br />

I politici locali hanno calcato la mano<br />

sulla difesa di questo “prodotto turistico e<br />

motoristico” tutto monzese. Ma due sono le<br />

voci più appassionate e concrete che sono<br />

emerse dal coro: quelle di Ezio Zermiani,<br />

commentatore storico della Formula Uno in<br />

Rai e quella di Renato Mattioni, segretario<br />

della Camera di Commercio, che di numeri<br />

e cifre legate al Gran Premio ne sa più di<br />

chiuque altro.<br />

IL VALORE DEL BRAND GP:<br />

3 MILIARDI DI EURO<br />

- Indotto turistico:<br />

18 milioni 289 mila euro<br />

- Giro d’affari industria motoristica:<br />

2 milioni 436.642 mila euro<br />

- Giro d’affari per imprese della Brianza:<br />

4 milioni 613 mila euro<br />

- Indotto nel settore produttivo motori:<br />

37 milioni di euro<br />

- Totale Indotto:<br />

70 milioni di euro<br />

Passione per le gare di<br />

Formula 1 e business<br />

fanno del Gp un prodotto<br />

vincente in tutti i settori<br />

- Il 42 % degli europei conosce <strong>Monza</strong> per il<br />

Gran Premio<br />

WHAT’S ON<br />

EZIO ZERMIANI<br />

«Su quest’osso si sono buttati in troppi. Un altro Gp in Italia sarebbe tutt’altro<br />

che un valore aggiunto. Se si dovesse realizzare il progetto del romano<br />

Massimo Flamini è chiaro che gli organizzatori richiederebbero almeno<br />

cinque anni di contratto per rientrare degli investimenti e sicuramente,<br />

finiti i soldi privati, verrebbero utilizzati quelli pubblici, come a Roma si è<br />

abituati a fare. La Germania ha dimostrato che due Gran Premi nello stesso<br />

paese non possono coesistere. Alla porta di Ecclestone stanno bussando in<br />

molti, perfino la Grecia. Ed è chiaro che se un giorno <strong>Monza</strong> non dovesse<br />

più avere i soldi per pagare l’organizzazione di tutta la manifestazione, potrà<br />

anche dispiacere per l’impianto storico, ma ci saranno sempre altre alternative.<br />

Perché allora togliere spazio ed economia a un brand che funziona».<br />

Un appello accorato quello del grande giornalista sportivo che a <strong>Monza</strong><br />

ha vissuto tanti momenti magici della carriera e ha vissuto innumerevoli<br />

avventure sportive. «Chi vuole mettere in piedi a Roma la macchina di un<br />

Gran Premio cittadino all’Eur non si rende del tutto conto di cosa sta facendo<br />

- aggiunge - Si appellano al fatto che i circuiti cittadini nel mondo sono pochi,<br />

ma anche questa convinzione è completamente errata! Di circuiti cittadini<br />

ce ne sono già troppi e, a parte Montecarlo che ha ormai una sua storia, gli<br />

altri sono un flop... basta vedere a Valencia cosa è successo: un vero e proprio fiasco! La Formula 1 in quanto sport<br />

motoristico non può esistere senza il circuito dell’Autodromo di <strong>Monza</strong> dove davvero, a livello sportivo, si è fatta la storia<br />

dei motori: chiamo a raccolta tutti, non solo le istituzioni, ma proprio i tifosi ad andare avanti in questa battaglia di difesa».<br />

RENATO MATTIONI<br />

«Il valore del brand Gran Premio per <strong>Monza</strong> non è solo economico, ma di<br />

cultura e di tradizione. Il 42% degli stranieri conosce <strong>Monza</strong> per il Gran Premio<br />

e questo è un dato oggettivo. Più che in atteggiamento difensivo noi siamo<br />

obiettivi sul fatto che si sta agendo, a Roma, con una logica di campanile. Credo<br />

che Roma, in quanto capitale, dovrebbe difendere quelle che sono le identità e le<br />

ricchezze territoriali del resto d’Italia e non entrare in competizione imitandone<br />

i prodotti (vedi anche Festival del Cinema, Fiere del turismo, Fiumicino, Ndr)<br />

anche perché alla fine si rivelano dei flop, che comunque penalizzano gli altri<br />

territori e gli altri brand - ha spiegato il segretario della Camera di Commercio<br />

- Penso che Roma agendo nell’interesse delle altre realtà, darebbe un esempio<br />

di democrazia non di identità locale. È vero anche che noi qui a <strong>Monza</strong> qualche<br />

responsabilità in questo tentativo di scippo ce l’abbiamo. Finora abbiamo dato<br />

per scontato che in Brianza e a Milano il turismo fosse soltanto quello legato<br />

al business e in piccola parte al leisure; da oggi, invece, perché non costruire<br />

un turismo legato ai grandi eventi sportivi come il Gran Premio di Formula 1,<br />

ma anche la Champions a Milano. I campionati mondali di ciclismo a Varese,<br />

i Mondiali di Sci in Valtellina Anche noi dobbiamo difendere di più le nostre<br />

ricchezze turistiche e sono sconcertato dal silenzio assordante di Milano su<br />

questo argomento: alla fine il Gran Premio di <strong>Monza</strong> porta al capoluogo un introito derivato dall’indotto turistico di 10 milioni di<br />

euro. Credo che un’azienda debba scegliere <strong>Monza</strong> e non Roma per investire, perché questo è un brand che crea un valore aggiunto<br />

alla città e alla terra brianzola; a Roma, invece, è il solo nome della città che dà valore aggiunto ad un evento sicuramente minore.»<br />

N.48 M C<br />

21


Claudia Peroni<br />

La regina dei motori<br />

Bella, bionda, determinata e di successo. Intervista a una giornalista tutto<br />

pepe, tra contrasti con i colleghi uomini e un solo vero amore: la passione<br />

per le emozioni forti della Formula 1<br />

Da più di vent’anni siamo abituati a<br />

vederla al fianco di piloti e manager<br />

delle scuderie durante le competizioni<br />

motoristiche più prestigiose.<br />

Una figura che rappresenta un’anomalia nel<br />

panorama del giornalismo sportivo italiano,<br />

perché è stata una delle prime a invadere un<br />

campo solitamente considerato appannaggio<br />

maschile come quello dei motori. Veline,<br />

soubrette e vallette a parte, se oggi la giornalista<br />

donna è stata definitivamente “sdoganata” e<br />

può degnamente occuparsi di sport al pari di<br />

qualsiasi collega uomo, in parte lo si deve anche<br />

a lei: Claudia Peroni, pioniera di un trend che<br />

ormai si è radicato anche in Italia.<br />

Un viaggio alla scoperta di una donna che ha<br />

sbaragliato la concorrenza di colleghi uomini<br />

diffidenti, ma anche di giovani e giovanissime<br />

promettenti («Di Claudia Peroni ce n’è una<br />

sola», afferma lei stessa) e che continua a<br />

cavalcare l’onda del successo e a riscuotere<br />

sempre il gradimento del pubblico. Ma cosa<br />

WHAT’S ON<br />

22 M C<br />

N.48<br />

di Francesca Barzaghi<br />

sappiamo in realtà di questa donna che ha<br />

calcato tutti i circuiti del mondo, conosciuto i<br />

grandi piloti e stretto legami di amicizia vera e<br />

profonda con tantissimi protagonisti del jet-set<br />

internazionale «Trovo che sia estremamente<br />

difficile riuscire a fare un buon ritratto di se<br />

stessi, spiegare chi si è realmente al di là del<br />

personaggio pubblico che tutti conoscono -<br />

racconta - Forse è per questo che amo utilizzare<br />

un’analogia con l’astrologia per delineare le<br />

caratteristiche che più mi rappresentano».<br />

Claudia è una donna completa che riesce a<br />

vivere con grande confidenza la “dualità” che<br />

la contraddistingue, frutto della commistione<br />

tra il segno dei Gemelli e del Cancro sotto cui è<br />

nata: «Determinata, ambiziosa e grintosa sono<br />

gli aggettivi tipici dei Gemelli che più sento<br />

miei per descrivere chi è la Peroni in pubblico,<br />

nel lavoro, quando insegue e persegue la sua<br />

carriera». Una carriera per la quale ha speso – e<br />

continua a farlo – tante energie, raggiungendo<br />

un obiettivo dopo l’altro senza mai voltarsi ><br />

WHAT’S ON<br />

N.48 M C<br />

23


indietro, trovando sempre nuovi stimoli e spunti<br />

per migliorarsi, per dare di più. «Una Claudia<br />

vulcanica che però sa convivere con l’altra me,<br />

più dolce e sicuramente più tranquilla, che ama<br />

stare a casa con la famiglia e che sa fare un<br />

passo indietro di fronte all’amore, come nella<br />

miglior tradizione del Cancro».<br />

E a proposito di uomini «Non voglio un<br />

“Signor Peroni” al mio fianco; al contrario ho<br />

sempre cercato un uomo forte, che mi rispetti<br />

per quello che faccio, che sappia andare oltre<br />

la facciata pubblica che ha ognuno di noi,<br />

in grado di riconoscere il mio valore e che<br />

sappia accettare la mia determinazione come<br />

un plus. Un uomo che sappia guidarmi… Io<br />

ho già guidato a sufficienza nella mia vita!».<br />

WHAT’S ON<br />

24 M C<br />

N.48<br />

Una convivenza ottimale tra intraprendenza e<br />

dolcezza, insomma, che l’ha portata a maturare<br />

un equilibrio interiore davvero invidiabile, che<br />

emerge quando parla di ciò che più le è mancato<br />

in questi anni di duro lavoro, primo tra tutti una<br />

relazione stabile e duratura e un lato materno<br />

che ha potuto esprimere solo con Niki, l’adorato<br />

Jack Russel che da sette anni vive con lei.<br />

Equilibrio, sensibilità, senso del dovere e una<br />

giusta dose di creatività sono i tratti essenziali<br />

che l’hanno portata a essere “unica regina tra i<br />

motori”.<br />

A proposito di motori, ammetterai che è<br />

una passione anomala per una donna: da<br />

ragazzina con i tuoi amici andavi ad assistere<br />

al Rally di Sanremo, appassionandoti di corse<br />

per poi diventare tu stessa pilota di rally<br />

per dieci anni. Non temi di offrire una tua<br />

immagine troppo mascolina e a tratti confusa<br />

con la figura della donna dura a tutti i costi<br />

«In effetti una volta Antonio Albanese, che<br />

è un caro amico, mi ha definita “maschia”<br />

salvo poi ricorreggersi aggiungendo “sexy”<br />

al suo commento. In realtà sono finita nel<br />

magico mondo delle corse seguendo il mio lato<br />

romantico, per amore di un pilota finlandese<br />

Dal suo microfono sono<br />

passate le voci dei più<br />

importanti campioni<br />

delle quattro ruote, tra<br />

cui Michael Schumacher<br />

(nella foto)<br />

(Henry Toivonen, scomparso prematuramente,<br />

Ndr) con il quale sono stata legata per oltre<br />

quattro anni. Proprio per stare al suo fianco e per<br />

seguirlo in giro per il mondo, mi sono buttata sul<br />

giornalismo sportivo e sempre e grazie a lui ho<br />

imparato a gareggiare in pista. Ricordo ancora<br />

quando mi ha regalato il primo paio di scarpette<br />

da rally e mi ha detto “Prova!”».<br />

Tutto ebbe inizio per amore, come nelle favole<br />

disneyane... sembra davvero incredibile!<br />

«Sì, infatti, è iniziato tutto per caso anche<br />

se penso di aver sempre avuto nel sangue la<br />

passione per le corse. In realtà, più che i motori,<br />

ho sempre amato la competizione, l’adrenalina<br />

che esplode quando si è in pista, quando si<br />

corre in un circuito e si schiaccia il pedale<br />

dell’acceleratore».<br />

Che ricordo conservi di quegli anni in cui<br />

al volante c’eri tu, cosa ti ha lasciato quel<br />

periodo<br />

«Senz’altro è stata un’esperienza edificante,<br />

che mi ha arricchita come persona, ma anche<br />

come giornalista. Saper riconoscere il complesso<br />

sistema di emozioni che anticipa una gara, la<br />

paura, l’attesa, la voglia di vincere perché lo si<br />

è vissuto sulla propria pelle, aiuta ad avvicinare<br />

il giornalista ai piloti. Proprio queste sensazioni,<br />

che ho conosciuto e provato durante i rally,<br />

costituiscono il bagaglio che ho custodito<br />

gelosamente e che mi sono portata dietro negli<br />

“<br />

Per il giornalismo motoristico,<br />

la F1 rappresenta un punto<br />

di arrivo, per me invece è stato<br />

anche un importante punto<br />

di partenza<br />

anni. In particolare, la ricerca dell’adrenalina<br />

di cui parlavo e che provavo in pista è rimasta<br />

una costante che ritrovo nella mia vita di tutti<br />

i giorni. La passione è per me l’elemento<br />

imprescindibile, il cardine su cui ho fondato<br />

la mia carriera, in televisione, così come in<br />

radio e nei giornali per cui scrivo. Ma vale<br />

lo stesso anche per la mia vita privata. Senza<br />

passione non può esserci relazione, e se non c’è<br />

entusiasmo non c’è amore, né verso un uomo, né<br />

verso il mio lavoro».<br />

Il tuo lavoro, appunto, ti ha portata a<br />

confrontarti con una mentalità sessista che<br />

><br />

WHAT’S ON<br />

N.48 M C<br />

25


WHAT’S ON<br />

ritiene gli uomini più attendibili per trattare<br />

argomenti come le gare motoristiche. Che<br />

rapporto hai avuto con i colleghi uomini<br />

«Sinceramente non buoni, ma probabilmente<br />

a causa mia. Non ho mai capito perchè la<br />

stragrande maggioranza dei colleghi tenda a<br />

mettersi in competizione con me, cercando di<br />

screditare il mio lavoro, senza capire che per<br />

me è importante trasmettere le emozioni che<br />

provano i piloti, piuttosto che focalizzarmi sui<br />

soli aspetti tecnici di una gara».<br />

Ancora una volta, un netto richiamo alla<br />

sfera emotiva ed affettiva di uno sport che<br />

ormai sembra aver abbandonato l’aspetto<br />

passionale. Si può dire che ormai la Formula<br />

1 si sia trasformata in una competizione di<br />

mera regolarità<br />

«È solo parzialmente vero. Sicuramente c’è<br />

meno spettacolarità, si registrano meno sorpassi<br />

e una maggiore attenzione alla tecnicità delle<br />

macchine; tuttavia ritengo che il declino della<br />

Formula 1 sia piuttosto di natura ciclica. Ogni<br />

volta che viene a mancare il personaggio<br />

di punta in grado di attrarre e coinvolgere<br />

il pubblico, la Formula 1 vive momenti di<br />

depressione. È stato così per il “dopo Senna” e<br />

per il “dopo Schumacher”».<br />

E per il futuro cosa dobbiamo aspettarci Si<br />

scorge all’orizzonte un campione in grado di<br />

raccogliere il testimone e risollevare le sorti<br />

del prossimo campionato<br />

«È ormai ufficiale l’arrivo di Fernando Alonso<br />

in rosso, pilota eccellente, grandissima tecnica,<br />

UN COMMENTO PER:<br />

Ecclestone: onnipotente<br />

Montezemolo: un presidente doc<br />

Massa: il tipico carioca imperturbabile<br />

Raikkonen: può riservare ancora molte sorprese<br />

Hamilton: ancora in via di definizione<br />

Senna: carismatico. Ma non basta. Semplicemente il numero uno<br />

Su chi scommetteresti per il prossimo mondiale: Vettel, ma mi<br />

piace anche Kubika<br />

Le doti di un buon pilota: una marcia in più, in testa e nel piede<br />

Il pilota più incompreso di sempre: Alesi, un amico ma troppo<br />

lunatico<br />

Valentino Rossi alla Ferrari: grande marketing, pochi risultati reali<br />

Il mito nel giornalismo: Candido Cannavò<br />

26 M C<br />

N.48<br />

ma poca emozione. Non so se si possa davvero<br />

parlare di pilota-personaggio, ma staremo a<br />

vedere. Di certo, siamo in un momento difficile.<br />

Recentemente è uscita la sentenza contro Flavio<br />

Briatore, che comunque rappresentava un<br />

personaggio della Formula 1. Nel bene e nel<br />

male ha contribuito a tenere desta l’attenzione<br />

mediatica anche offrendo quella parvenza di<br />

glam che non nuoce mai; la mia speranza è<br />

che, dopo Mosley, possa davvero esserci un<br />

professionista come Jean Todt alla guida della<br />

Fia. Oggi più che mai abbiamo bisogno di lui,<br />

un vero re Mida che restituirebbe credibilità e<br />

allure alla competizione mondiale. Come già ha<br />

dimostrato nel rally, sarebbe senz’altro in grado<br />

di riversare la sua determinazione e capacità<br />

anche nel carosello della Formula 1».<br />

A proposito di campionato, avrai notato che<br />

quest’anno il clima a <strong>Monza</strong> era piuttosto<br />

teso e sembrava che l’attenzione fosse tutta<br />

concentrata sull’ipotesi Gran Premio a<br />

Roma. Cosa pensi di questa proposta<br />

«<strong>Monza</strong> non si tocca per il semplice fatto che<br />

è impossibile far saltare la tappa nel tempio<br />

dei motori. Per me <strong>Monza</strong> e Montecarlo sono<br />

i circuiti più importanti di tutto il Mondiale,<br />

l’uno per la storicità, l’altro per l’immagine nel<br />

mondo».<br />

Non credi dunque all’opzione Roma<br />

«Al contrario, credo che ci sia spazio per<br />

entrambe. Trovo assurdo comparare <strong>Monza</strong><br />

e Roma, visto che da una parte abbiamo un<br />

circuito permanente, che vive, respira, esiste<br />

in funzione delle<br />

corse e dall’altra un<br />

circuito cittadino<br />

che sarebbe solo una<br />

splendida vetrina.<br />

A Roma lo show, a<br />

<strong>Monza</strong> la sportività,<br />

la competizione,<br />

l’emozione».<br />

La tua prima volta a<br />

<strong>Monza</strong>: te la ricordi<br />

«Ricordo quando ho<br />

corso per la prima<br />

volta il rally di<br />

<strong>Monza</strong>. Era il 1984<br />

e io ero alla guida della Peugeot 305. Alboreto<br />

aveva la “macchina scopa”, cioè quella in coda che<br />

chiude il giro. Mi ricordo ancora con inquietudine<br />

quei tre giorni di pioggia misto neve in cui ho<br />

lottato contro ogni logica, pur di restare in gara.<br />

Sono arrivata ultima, ma la mia soddisfazione<br />

stava nel fatto di aver tenuto duro e che la mia<br />

tenacia mi avesse condotta fino in fondo. Io volevo<br />

arrivare, e alla fine ce l’ho fatta, ho tagliato il<br />

traguardo».<br />

Nella tua vita ne hai tagliati tanti di traguardi,<br />

dando sempre prova della tua dedizione e del<br />

tuo carattere d’acciaio. Quale tra tutti ha avuto<br />

il sapore vero della vittoria<br />

«Senza dubbio quando sono arrivata a occuparmi<br />

di Formula 1, dopo anni di dedizione totale al<br />

mondo del rally. Per il giornalismo motoristico, la<br />

F1 rappresenta un punto di arrivo, per me invece<br />

è stato anche un importante punto di partenza,<br />

perché, una volta raggiunto un traguardo che<br />

rappresenta la massima aspirazione, non resta altro<br />

che porsi nuovi obiettivi e cercare di migliorarsi<br />

sempre per raggiungere anche quelli».<br />

Adesso che hai raggiunto i massimi<br />

riconoscimenti da parte di tv, radio e giornali,<br />

che ti sei scoperta imprenditrice con la<br />

neonata “GPone communication”, società di<br />

comunicazione, organizzazione e gestione eventi<br />

con il tuo caro amico Jerry Calà, quali sono<br />

oggi i sogni nel cassetto<br />

«Ne ho uno cui tengo moltissimo, ma che per<br />

scaramanzia non voglio rivelare. Certo è che<br />

non ho voglia di “sedermi”, non l’ho mai fatto e<br />

l’accontentarmi non mi appartiene come filosofia<br />

di vita. Ho in cantiere un progetto molto stimolante<br />

che vorrei veder realizzato, ma quando non avrò<br />

più l’entusiasmo per quello che faccio oggi, vorrà<br />

dire che mi dedicherò a qualcos’altro».<br />

Un esempio<br />

«Andrò negli Stati Uniti e mi rivenderò come<br />

arredatrice d’interni... ma solo come hobby,<br />

perché come lavoro non sarebbe abbastanza<br />

adrenalinico!».<br />

WHAT’S ON<br />

Claudia Peroni è<br />

testimonial di diversi<br />

marchi e consulente<br />

di numerose aziende<br />

automobilistiche<br />

N.48 M C<br />

27


Minadesign<br />

Mondanità e<br />

bollicine<br />

Un party esclusivo, dal profumo di vittoria,<br />

ha celebrato la conclusione dell’evento<br />

sportivo più importante d’Italia<br />

WHAT’S ON<br />

28 M C<br />

N.48<br />

a cura della redazione<br />

Una serata di campioni: Sir Richard<br />

Branson, patron della multinazionale<br />

Virgin, sponsor della Brawn GP,<br />

al podio con primo e secondo posto al Gran<br />

Premio di <strong>Monza</strong> e la Mumm box F1 “Limited<br />

Edition”, realizzata in materiali pregiati ed<br />

esclusivi, sono stati gli ospiti d’onore di una<br />

notte magica, costellata da volti noti in tutto il<br />

mondo. A dare vita all’evento la presidente del<br />

Comitato per l’Imprenditoria Femminile della<br />

Camera di Commercio di <strong>Monza</strong> e Brianza ed<br />

essa stessa imprenditrice, Mina Pirovano, che<br />

con Minadesign, società operante nel settore del<br />

design applicato al mondo food&beverage, è stata<br />

partnership dell’evento. Per l’occasione è stato<br />

creato Pneus, un oggetto esclusivo ideato per<br />

offrire agli ospiti il più famoso degli champagne,<br />

G.H. Mumm, in modo unico, originale e<br />

personalizzato.<br />

In alto da<br />

sinistra, Richard<br />

Branson, Martina<br />

Sassoli con Mina<br />

Pirovano.<br />

Sotto, la stessa<br />

Pirovano con<br />

Luca Argentero;<br />

a fianco, Elenoire<br />

Casalagno<br />

Brianza Cuore Sport<br />

Un calcio per l’Abruzzo<br />

Jarno Trulli ha raccolto 68 mila euro in favore delle popolazioni<br />

terremotate dell’Abruzzo, sua terra d’origine<br />

di Sara Franchini<br />

Divertimento, sport e beneficenza. Questi<br />

gli ingredienti di Brianza Cuore Sport,<br />

la partita di calcio a sfondo benefico che<br />

si è disputata lo scorso 9 settembre, in apertura<br />

degli eventi di <strong>Monza</strong>Più. Ben 68 mila euro sono<br />

stati raccolti dalla vendita di cinquemila biglietti<br />

che, grazie al progetto del pilota di origine<br />

abruzzese Jarno Trulli, promotore dell’evento,<br />

sono stati devoluti in favore dei suoi conterranei<br />

vittime del terremoto. A tagliare ufficialmente<br />

il nastro di <strong>Monza</strong>Più, sul campo del Brianteo<br />

prima della partita tra la Nazionale Piloti e i clubs<br />

Ferrari, c’erano il presidente della provincia<br />

Dario Allevi, il sindaco di <strong>Monza</strong> Marco<br />

Mariani e l’assessore regionale alla Cultura<br />

Massimo Zanello. Al loro fianco non mancavano<br />

gli sponsor e la nuova squadra dell’A.C.<strong>Monza</strong><br />

Brianza 1912 che ha approfittato per presentarsi<br />

ancora una volta ai tifosi. Sul campo i piloti<br />

hanno battuto i <strong>Club</strong> Ferrari 3 a 1. Ma a fare da<br />

protagonista, è stata anche la festa animata dai<br />

cronisti d’eccezione Moreno Morello di Striscia<br />

e Luca Viscardi di Radio Number One, che<br />

hanno offerto al pubblico divertenti gag.<br />

WHAT’S ON<br />

L’intera squadra della<br />

Nazionale Piloti e<br />

l’abruzzese Jarno Trulli,<br />

promotore dell’evento<br />

N.48 M C<br />

29


APG<br />

Dove c’è musica<br />

L’azienda leader nel mercato dell’audio video professionale, ha presentato ai<br />

protagonisti del settore radio televisivo italiano i suoi nuovi prodotti ipertecnologici.<br />

Sullo sfondo due splendide voci che si sono esibite in uno spettacolo d’eccezione<br />

WHAT’S ON<br />

Da sinistra, il colonnello Spina, il capitano D’Ambrosio e Giuseppe Porro<br />

Andrea Sassoli<br />

Da sinistra, Gianfranco Zinzilli, il dottor Straniero, il dottor Andrea Jengo, il dottor Italo Clerici, l’ingegnere Alessandro Bernardi e Marco Porro<br />

30 M C<br />

N.48<br />

Da sinistra, Giuseppe Porro,<br />

Simonetta Mantovani e Dario Allevi<br />

Il sindaco Mariani con la moglie e l’assessore Maffè<br />

Barbara Fiorindo e Marco Porro<br />

Domenico Inga<br />

Da sinistra, Lucio Gerelli, Tiziano Mantovani, Pier Basilico<br />

Arianna Donadelli, soprano e Ji Myunghoon, tenore<br />

WHAT’S ON<br />

N.48 M C<br />

31


WHAT’S ON<br />

Ville Aperte<br />

Grand Opening<br />

Dopo anni di degrado e di ingiustificato abbandono, le ville e i palazzi della<br />

Brianza tornano a splendere: una giornata all’insegna dell’arte e della<br />

storia che ha coinvolto più di 12mila spettatori<br />

di Francesco Pozzi<br />

32 M C<br />

N.48<br />

Quante volte siamo passati di fianco<br />

ad una villa, ad un edificio sontuoso<br />

senza nemmeno chiederci quando,<br />

da chi e perché sia stato costruito Ogni<br />

opera d’arte che ci circonda racchiude un<br />

pezzo di storia, un piccolo tesoro che, se<br />

trascurato, col tempo, potrebbe scomparire per<br />

sempre. Forti di tale convinzione e difensori<br />

di questo enorme patrimonio, il presidente<br />

della Provincia Dario Allevi e l’assessore<br />

provinciale alla Cultura Enrico Elli hanno<br />

riproposto, per la giornata di domenica<br />

27 settembre, l’iniziativa dal titolo “Ville<br />

Aperte in Brianza <strong>2009</strong>”. Giunta alla sua<br />

sesta edizione, la manifestazione quest’anno<br />

ha raccolto l’adesione di 24 comuni della<br />

provincia e di ben 12 mila persone che<br />

hanno potuto ammirare i numerosi gioielli<br />

architettonici da troppo tempo nella polvere<br />

e nell’oblio. «Visti i risultati ottenuti – ha<br />

commentato l’assessore Elli al termine –<br />

contiamo di replicare l’iniziativa anche il<br />

prossimo anno: magari scegliendo una formula<br />

che si estenda su più giorni e cercando di<br />

promuovere il circuito delle ville brianzole<br />

anche a livello nazionale».<br />

WHAT’S ON<br />

In alto,<br />

alcuni spettatori che<br />

hanno visitato la Villa<br />

Reale di <strong>Monza</strong>.<br />

In basso, Villa Brivio<br />

Crosti-Colombo e la<br />

chiesa di Sant’Antonino<br />

Martire a Nova Milanese.<br />

Nella pagina a lato, in<br />

alto, Villa Traversi Cusani<br />

Tittoni, a Desio<br />

N.48 M C<br />

33


WHAT’S ON<br />

Raduno<br />

Fuori di Vespa!<br />

Un evento che ha richiamato in<br />

piazza un gran numero di curiosi e<br />

appassionati delle due ruote, accorsi<br />

da tutta la Brianza per ammirare gli<br />

storici modelli della moto che ha fatto<br />

la storia d’Italia<br />

di Francesco Pozzi<br />

34 M C<br />

N.48<br />

Centinaia di vespe che hanno sfrecciato<br />

rombando per le strade della Brianza,<br />

un tripudio di colori e di design che<br />

hanno saputo letteralmente incantare i numerosi<br />

spettatori presenti al Primo Raduno Vespa<br />

<strong>Monza</strong> e Brianza organizzato dal Vespa <strong>Club</strong><br />

Sordio. La manifestazione si è svolta domenica<br />

27 settembre in Piazza Trento e Trieste a <strong>Monza</strong><br />

e ha visto la partecipazione di alcune istituzioni<br />

locali, tra cui il Comune di <strong>Monza</strong> e le forze<br />

dell’ordine. Sponsor dell’evento, Stainless<br />

Product (Gruppo Sassoli), Tf Group, IWM<br />

srl, il ristorante Mucca e Bufala, l’Officina<br />

del Benessere e la nostra rivista <strong>Monza</strong> <strong>Club</strong>.<br />

Organizzatore e promotore dell’iniziativa è<br />

stato Carmelo Cappello, direttore artistico<br />

del Vespa <strong>Club</strong> Sordio: «Come primo raduno<br />

organizzato dalla nostra associazione, direi che<br />

non ci si può lamentare – ha esordito – abbiamo<br />

registrato un’ottima affluenza di pubblico e<br />

ricevuto numerosi riscontri positivi. Il nostro<br />

club è stato fondato solo nel maggio scorso e un<br />

simile risultato non può che essere per noi una<br />

grande soddisfazione, nonché un forte incentivo<br />

a proseguire su questa strada». Un entusiasmo<br />

che trova conferma nei numeri: all’evento erano<br />

presenti quasi duecentocinquanta modelli diversi<br />

targati Piaggio, un vero e proprio patrimonio<br />

storico, se si pensa che c’erano Vespe datate<br />

dal 1949 al 1968. Dopo una breve cerimonia<br />

d’inaugurazione, è stato dato il via alla staffetta<br />

che, partendo dal centro <strong>Monza</strong>, passando per<br />

Vedano, Triuggio e per le strade della vecchia<br />

Brianza, ha riportato i centauri al punto di<br />

partenza. Dopo quasi tre ore di viaggio è arrivato<br />

il momento delle premiazioni: «Sono stati<br />

riconosciuti i meriti di ben quattordici Vespa<br />

<strong>Club</strong> presenti all’evento – continua Cappello –<br />

Per fare ciò sono stati seguiti i criteri legati al<br />

numero delle presenze, delle distanze percorse<br />

e del valore del registro storico che ogni club<br />

possiede».<br />

Un grande successo, quindi, per il Vespa <strong>Club</strong><br />

Sordio, confermato anche dal presidente del<br />

Vespa <strong>Club</strong> Italia Roberto Leardi e dal direttore<br />

artistico Andrea Mastrangeli che stanno ora<br />

valutando l’ipotesi di trasferire la sede del <strong>Club</strong><br />

da Sordio, in provincia di Lodi, proprio a <strong>Monza</strong>.<br />

«Sarebbe un sogno che si realizza – ha concluso<br />

Cappello – <strong>Monza</strong> e la Brianza sono le nostre<br />

mete principali; l’anno prossimo, infatti,<br />

contiamo di organizzare un secondo raduno,<br />

magari in concomitanza con il Gran Premio di<br />

<strong>Monza</strong>, proprio all’interno dell’Autodromo.<br />

Attualmente contiamo 51 soci iscritti e siamo in<br />

9 a formare il direttivo; di lavoro ce n’è ancora<br />

tanto da fare; ma, come sono solito dire, “quando<br />

la Vespa ti punge, poi sei fatto!”».<br />

WHAT’S ON<br />

Centinaia di mitiche<br />

due ruote Piaggio che,<br />

partendo dal centro di<br />

<strong>Monza</strong>, hanno rombato<br />

per la Brianza.<br />

Nella pagina a lato il logo<br />

della manifestazione<br />

N.48 M C<br />

35


AIMB Giovani<br />

Tutti in campo<br />

con il sorriso<br />

Un pareggio che vale una vittoria:<br />

quella della solidarietà<br />

Tra gli ospiti della<br />

manifestazione anche il<br />

giornalista Emilio Fede<br />

WHAT’S ON<br />

36 M C<br />

N.48<br />

a cura della redazione<br />

Sabato 26 settembre al Centro sportivo<br />

comunale di Biassono, si è svolta la quinta<br />

edizione di “Dai un calcio alla malattia”,<br />

partita benefica fra i Giovani Imprenditori di<br />

Confindustria <strong>Monza</strong> e Brianza e la Nazionale<br />

Calcio TV con la partecipazione delle associazioni<br />

sportive e culturali della città di Biassono, che<br />

hanno animato il pre-partita e l’intervallo. I<br />

fondi raccolti sono stati interamente devoluti in<br />

beneficenza alle due associazioni onlus: Progetto<br />

Sorriso nel mondo e Cooperativa sociale “Il<br />

Seme” di Biassono. La partita si è conclusa con un<br />

pareggio con una doppietta di Matteo Materazzi<br />

per la Nazionale Tv e i gol di Giuseppe Maresca<br />

ed Edoardo Di Seri per i giovani di Confindustria.<br />

«Anche quest’anno è stata una giornata di festa<br />

molto riuscita – ha detto il presidente dei Giovani<br />

Imprenditori Matteo Parravicini. – Con le<br />

parole d’ordine “divertiamoci facendo del bene”,<br />

l’obiettivo della solidarietà è stato raggiunto».<br />

Regione Lombardia<br />

MB, marchio d’eccellenza<br />

Anta dopo anta, maniglia dopo maniglia, in Brianza si è sviluppata una<br />

tradizione legata al mobile che ha influenzato anche la cultura locale<br />

di Francesco Pozzi<br />

In Brianza la tradizione del mobile affonda le<br />

sue radici nelle botteghe dei grandi artigiani<br />

che, con operosità e dedizione, hanno<br />

saputo dar vita a vere e proprie opere d’arte. Un<br />

patrimonio immenso che Massimo Zanello e il<br />

suo assessorato alle Culture, Identità e Autonomie<br />

della Regione Lombardia intendono proteggere<br />

e valorizzare perché i brianzoli non perdano la<br />

consapevolezza delle eccellenze del loro territorio.<br />

Come nasce la tradizione mobiliera in Brianza<br />

«La storia del mobile in Brianza ci riporta nel<br />

XVIII secolo, quando Maria Teresa d’Austria<br />

ordinò la costruzione della Villa Reale di <strong>Monza</strong>.<br />

Furono tantissimi gli artigiani pronti a mettersi<br />

subito al lavoro perché nell’arredo dell’edificio<br />

fossero presenti opere realizzate con le loro mani.<br />

Ognuno di loro, con la sua tecnica, il suo gusto<br />

e la sua arte ha saputo contribuire alla nascita di<br />

questa grande tradizione, poi tramandata di padre<br />

in figlio».<br />

Quali sono le peculiarità che hanno reso i nostri<br />

artigiani famosi in tutto il mondo<br />

«Sicuramente l’operosità e l’amore per il proprio<br />

lavoro. Costruire un mobile non è come realizzare<br />

un qualsiasi altro prodotto: ci vuole ingegno,<br />

creatività e una grande manualità. Uno dei<br />

migliori artisti e intarsiatori di legno che la Brianza<br />

abbia mai conosciuto è Giuseppe Maggiolini<br />

da Parabiago: le sue opere, conosciute in tutto il<br />

mondo, denotano un’indole paziente e una grande<br />

attenzione verso i particolari, caratteristica che i<br />

nostri artigiani, con il passare del tempo, hanno<br />

saputo fare propria».<br />

Quanto ha inciso il fenomeno della committenza<br />

sulla produzione del mobile in Brianza<br />

«In passato, il mobile, come forma d’arte, era<br />

un fenomeno che dipendeva dalla committenza:<br />

ricordiamo, infatti, che senza Ludovico il Moro<br />

non ci sarebbe stato Leonardo da Vinci, come<br />

senza Giulio II non ci sarebbe stato Michelangelo.<br />

Storicamente parlando, la Chiesa e le istituzioni<br />

pubbliche, come principi e re, hanno sempre<br />

ricoperto un ruolo centrale nella realizzazione<br />

e nella conservazione delle opere d’arte. Anche<br />

Regione Lombardia, nell’ambito del progetto<br />

Twister, sta acquistando e commissionando<br />

numerosi lavori, oltre ad applicare la vecchia legge<br />

del recupero del 2%: per ogni opera pubblica<br />

acquisita si storna il 2% del suo valore che viene<br />

reinvestito per riqualificare l’opera stessa».<br />

Quale pensa sarà il futuro del mobile di<br />

produzione artigianale<br />

«In questo momento, il fai-da-te sta facendo stragi<br />

nel mercato del mobile. Forse, però, è la mentalità<br />

dei consumatori che sta cambiando: non esiste più<br />

l’idea del mobile definitivo, destinato a durare tutta<br />

la vita.<br />

I costi inferiori<br />

e la tendenza<br />

sempre più<br />

diffusa all’usa<br />

e getta sono i<br />

principali nemici<br />

del mobile di fattura<br />

artigianale.<br />

Occorre tornare a<br />

dare il giusto rilievo a<br />

ogni singolo oggetto,<br />

in particolar modo al<br />

mobile, il cui valore<br />

andava ben oltre il semplice<br />

impiego e sfociava in un<br />

vero e proprio legame<br />

affettivo».<br />

WHAT’S ON<br />

Sotto, un<br />

cassettone creato da<br />

Giuseppe Maggiolini.<br />

In alto, l’assessore<br />

Massimo Zanello<br />

N.48 M C<br />

37


Ottobre<br />

in rosa <strong>2009</strong><br />

Domani è oggi<br />

WHAT’S ON<br />

38 M C<br />

N.48<br />

Riparte il mese dedicato alle donne<br />

brianzole con numerose iniziative<br />

per le imprenditrici, ma anche per<br />

chi vuole difendersi dalla piaga<br />

della violenza in famiglia<br />

di Laura Marinaro<br />

Domani è questo giorno. Questo lo<br />

slogan scelto dall’Assessorato alle<br />

Pari Oppoortunità del Comune<br />

di <strong>Monza</strong> per pubblicizzare Ottobre in<br />

Rosa seconda edizione, il contenitore di<br />

iniziative dedicate alle donne brianzole.<br />

Dall’imprenditoria femminile, alla violenza,<br />

dalla prevenzione della salute, ai corsi di<br />

autodifesa del Comune che lo scorso anno<br />

hanno registrato il tutto esaurito le donne<br />

saranno dunque le protagoniste. «Un’iniziativa<br />

lodevole alla quale io stesso cercherò di<br />

partecipare», ha commentato il sindaco Marco<br />

Mariani. Nel 2007 le imprese al femminile<br />

in Brianza hanno registrato un incremento del<br />

54,7 per cento, a fronte di un dato lombardo<br />

dello 0,7 per cento. «In base ad una ricerca che<br />

abbiamo effettuato su 800 donne in aziende<br />

brianzole - ha spiegato Ambra Redaelli di<br />

Confindustria - è emerso che il 50 per cento<br />

dei consigli di amministrazione e dei ruoli<br />

dirigenziali è donna e mentre la vocazione<br />

amministrativa è sempre stata al femminile,<br />

oggi le più giovani puntano più a marketing<br />

e commerciale». Da questo dato, ma anche<br />

dalla diversa attenzione al mondo femminile<br />

parte Ottobre in Rosa. «Il messaggio che<br />

vogliamo lanciare è quello di vicinanza e<br />

sostegno economico alle donne - ha aggiunto<br />

Martina Sassoli, assessore monzese alle<br />

Pari Opportunità - cerchiamo di lavorare<br />

in rete con la Camera di Commercio, con<br />

Formaper e la Provincia per offrire spunti<br />

per la conciliazione famiglia-lavoro, nelle<br />

politiche di servizi all’infanzia e sul fronte<br />

della violenza sulle donne». A proposto di<br />

questo i dati sono ancora impressionanti: in<br />

Lombardia una donna su tre subisce violenza<br />

e il 14,8 per cento in famiglia, inoltre risulta<br />

che il 93 per cento ancora non denuncia.<br />

«Molte donne purtroppo non percepiscono la<br />

violenza come reato - ha aggiunto la Sassoli<br />

- e chi denuncia lo fa perché si è rivolta ad<br />

un centro antiviolenza: per questo noi siamo<br />

promotori, insieme al Centro Donne Maltrattate<br />

di <strong>Monza</strong>, di una proposta di legge regionale<br />

per il riconoscimento dei Centri antiviolenza».<br />

Il Cadom e gli altri centri lombardi si basano<br />

“Il messaggio che lanciamo è<br />

di sostegno e vicinanza alle<br />

donne sia nell’impresa e<br />

nella conciliazione che nella<br />

prevenzione della violenza<br />

sul lavoro di volontari ed è per questo è stata<br />

promossa la raccolta firme. «Abbiamo bisogno<br />

di sostegno e non è pensabile che la Lombardia<br />

non riconosca ufficialmente il nostro lavoro»,<br />

ha commentato Mimma Carta del Cadom di<br />

<strong>Monza</strong>. Intanto a sostegno delle donne la nuova<br />

Provincia è già attiva. «Al nostro sportello<br />

Spazio Donna si sono già rivolte circa 5 mila<br />

donne - ha spiegato Giuliana Colombo,<br />

assessore alle Pari Opportunità della Provincia -<br />

il nostro lavoro è appena iniziato, ma crediamo<br />

nella collaborazione di enti e associazioni».<br />

WHAT’S ON<br />

Nella pagina accanto,<br />

da sinistra Mariani,<br />

Sassoli, Colombo e<br />

Redaelli. Sopra, da<br />

sinistra, Mina Pirovano,<br />

Giuliana Colombo,<br />

Martina Sassoli, Mimma<br />

Carta e Ambra Redaelli<br />

N.48 M C<br />

39


IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

Salvo Zangari<br />

Non solo calcio<br />

Una gestione dell’atleta che va oltre<br />

il momento sportivo e una spiccata<br />

attenzione per il settore giovanile.<br />

Questi gli highlights della nuova<br />

società calcistica cittadina<br />

di Toni Liguori<br />

Una società tutta nuova, una serie<br />

di progetti rivoluzionari destinati<br />

a cambiare il mondo del calcio,<br />

una squadra fortemente motivata gestita<br />

da campioni, manager e imprenditori che<br />

vogliono rilanciare l’A.C. <strong>Monza</strong> Brianza<br />

1912, riportandolo agli antichi fasti. Tra questi<br />

Marco Ferrante, Beppe Bergomi e il grande<br />

fuoriclasse Clarence Seedorf. Un gruppo<br />

entusiasta, compatto e affiatato da cui <strong>Monza</strong><br />

e la Brianza, ma non solo, si aspettano grandi<br />

risultati e tantissime soddisfazioni. <strong>Monza</strong><br />

<strong>Club</strong> ne ha parlato con il presidente, Stefano<br />

Salaroli e con Salvo Zangari, consigliere<br />

delegato della nuova società.<br />

Signor Zangari, partiamo proprio da lei: un<br />

imprenditore nato a Palermo, ma che vive<br />

a <strong>Monza</strong> da 25 anni; uno che ha portato le<br />

sue aziende all’apice del successo grazie a un<br />

lavoro senza sosta e impegnandosi a fondo<br />

come tutti coloro che nella vita vogliono<br />

raggiungere gli obiettivi più ambiziosi e<br />

importanti. Ora che si è lanciato in questa ><br />

40 N.48<br />

CM<br />

N.48<br />

41<br />

CM


IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

avventura dell’Ac <strong>Monza</strong> Brianza dovrà<br />

lavorare ancora di più: perché questa nuova<br />

fatica<br />

«Proprio perché vivo a <strong>Monza</strong> da tanto tempo,<br />

amo questa città come se mi appartenesse e il<br />

progetto che con i nostri soci abbiamo messo in<br />

cantiere non potrà che portare alla città benefici<br />

di varia natura, anche a livello internazionale.<br />

Vedere nascere qualcosa di nuovo, partecipare<br />

in prima persona alla posa della prima pietra<br />

di un disegno destinato a dare lustro a un<br />

intero territorio ha rappresentato per me una<br />

tentazione troppo grande per lasciarmela<br />

sfuggire».<br />

concentrati su una progettualità globale di<br />

tipo imprenditoriale, che mira a trasformare<br />

le strategie basate sul calcio giocato soltanto<br />

a livello locale e nazionale con prospettive<br />

internazionali, affinché un pubblico sempre più<br />

vasto possa seguire tutte quelle iniziative che il<br />

<strong>Monza</strong> Brianza ha intenzione di realizzare».<br />

Vuole essere più esplicito<br />

«Noi vogliamo che la società possa diventare<br />

un modello d’eccellenza, non soltanto per<br />

tutto il mondo del calcio inteso come sport,<br />

ma anche come organizzazione di servizi di<br />

medicina preventiva per la salute sportiva, di<br />

Un team affiatato nato<br />

dal convergenza di<br />

due progetti differenti.<br />

Tutti però, con un solo<br />

obiettivo in mente:<br />

vincere dentro e fuori<br />

dal campo.<br />

Salvo Zangari veste<br />

Boggi (sponsor ufficiale<br />

A.C. <strong>Monza</strong><br />

Brianza 1912)<br />

Che cosa c’è di nuovo in questa vostra idea<br />

«La progettualità. La nuova società del<br />

<strong>Monza</strong> Brianza è formata da due cordate di<br />

imprenditori che si sono incontrate e hanno<br />

deciso di convergere su un progetto unico. È<br />

abbastanza strano che due iniziative distinte,<br />

che avevano lo stesso denominatore, vengano<br />

condivisi da cordate separate che, viaggiando<br />

in parallelo, alla fine s’incontrano per dare<br />

vita a qualcosa di veramente originale che<br />

le accomuna in una straordinaria unicità.<br />

Ma è avvenuto, e questo ci riempie di<br />

soddisfazione».<br />

È sempre comunque un progetto legato al<br />

mondo del calcio…<br />

«No, o meglio, non solo. Non riguarda<br />

esclusivamente il mondo del calcio, perchè il<br />

nostro è un progetto sportivo sostanzialmente<br />

diverso da tutti quelli già visti. Ci siamo<br />

infrastrutture dedicate agli oltre 300 ragazzi<br />

che oggi frequentano il nostro centro del<br />

Monzello, di scuole che serviranno a formare<br />

i giovani non solo come calciatori, ma anche<br />

come uomini che domani dovranno farsi strada<br />

nella vita. Purtroppo il mondo in cui viviamo<br />

ha perso molti dei suoi valori essenziali su<br />

cui, per molti anni, si sono costruite intere<br />

generazioni. La famiglia e la scuola non sono<br />

più precisi punti di riferimento e i giovani<br />

crescono in una società confusa e caotica,<br />

abbandonati a se stessi senza che nessuno, o<br />

quasi nessuno, li aiuti a crescere e li educhi con<br />

regole precise che ormai vanno scomparendo.<br />

Ecco, noi vogliamo occuparci anche di questo<br />

e contribuire in maniera fattiva affinché<br />

questi ragazzi vivano serenamente la loro età<br />

migliore».<br />

Le confesso che le sue parole mi hanno<br />

colpito profondamente e denotano<br />

quantomeno che i ragazzi sono parte<br />

predominante del vostro progetto…<br />

«Guardi che la nostra non vuole essere<br />

un’opera assistenziale dedicata ai giovani<br />

come ce ne sono già tante. È un progetto<br />

differente, serio e ponderato, che nasce sempre<br />

dal nostro amore per i ragazzi, ma anche<br />

dalla voglia di fare qualcosa di veramente<br />

diverso che assicuri loro un futuro migliore<br />

e, perché no, magari faccia emergere anche<br />

qualche nuovo campione. Forse lei non sa<br />

che io e il presidente Salaroli abbiamo in<br />

tutto nove figli, di cui 8 maschi: questo<br />

può darle un’idea di come la pensiamo in<br />

proposito…».<br />

Presidente Salaroli, il vostro è un<br />

progetto piuttosto ambizioso: pensa<br />

davvero che ce la farete ad attuarlo<br />

«Penso proprio di sì, perché abbiamo tutte<br />

le carte in regola per perseguirlo fino in<br />

fondo, anche perché i nostri partner sono<br />

all’altezza della fama che hanno raggiunto.<br />

Ricordiamo che tra i maggiori promotori<br />

di questa iniziativa figura Clarence Seedorf, un<br />

nome che non ha bisogno di presentazioni, sia<br />

come fuoriclasse che per quanto riguarda un<br />

indubbio spessore umano. Nel Suriname, suo<br />

paese natio, Clarence ha messo in piedi una<br />

struttura che è diventata un punto di riferimento<br />

per tutto il Centro America. Un’infinità di<br />

ragazzi vengono aiutati e possono condurre una<br />

vita dignitosa, certamente migliore di quella<br />

di migliaia di altri giovani meno fortunati<br />

che vivono nella più totale indigenza. Noi<br />

vogliamo fare la stessa cosa e vogliamo imitare<br />

questo esempio che, proprio con l’aiuto dell’ex<br />

campione milanista, potrà avere quel successo<br />

che merita. Non dimentichiamo che esiste un<br />

gruppo di persone che ruotano intorno a lui<br />

che lo assistono in una serie infinita di attività.<br />

“<br />

Vogliamo che la società diventi<br />

un modello d’eccellenza non<br />

solo per lo sport, ma anche per<br />

l’organizzazione di servizi medici<br />

sportivi e di infrastrutture<br />

Tra queste, ci sono investitori olandesi di alto<br />

profilo imprenditoriale che sono stati stimolati<br />

da quella che è sempre stata l’idea fissa di<br />

questo grande giocatore: nel mondo giovanile<br />

del calcio esistono innumerevoli potenziali<br />

><br />

I giocatori si sono<br />

presentati alla città<br />

durante la manifestazione<br />

<strong>Monza</strong>Più<br />

42 N.48<br />

CM<br />

N.48<br />

CM 43


IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

campioni che non diventeranno mai tali perché<br />

le norme che regolano l’attuale sistema non<br />

tengono conto degli aspetti psicologici dei<br />

giovani e perché i bambini vengono trattati<br />

come professionisti, anche se in realtà restano<br />

comunque dei giovani che, per crescere nella<br />

giusta maniera, hanno bisogno che qualcuno li<br />

segua con molta attenzione. I miei soci ed io<br />

abbiamo condiviso pienamente questo punto<br />

di vista e abbiamo deciso<br />

di gestire la società insieme<br />

ai nostri partner con criteri<br />

imprenditoriali innovativi,<br />

senza fare salti nel buio e senza<br />

investire in strutture tecniche<br />

o teoriche senza la certezza di<br />

un ritorno anche economico.<br />

Il restante 49% della società è<br />

rappresentato da persone che<br />

operano e vivono nel nostro<br />

territorio e che, proprio come Salvo Zangari e<br />

il sottoscritto, hanno il pallone come seconda<br />

pelle. Noi non ci siamo limitati ad acquistare<br />

una società di calcio come investimento fine<br />

a se stesso, ma con lo scopo principale che<br />

<strong>Monza</strong> diventi un centro di eccellenza di<br />

riferimento per tutta Europa e che proprio<br />

attraverso il calcio giocato, potrà dare una<br />

grande visibilità a tutti quei progetti che<br />

abbiamo in animo di realizzare».<br />

Come siete riusciti a coinvolgere gli altri soci<br />

e qual è stata la prima mossa che ha dato il<br />

via all’iniziativa<br />

«Come spesso capita, nelle varie iniziative<br />

che si intraprendono nella vita ci sono<br />

componenti casuali che non prendono forma<br />

ragionando intorno a un tavolo, ma nascono<br />

e si sviluppano attraverso una serie di fatti e<br />

di avvenimenti che sono opera soltanto del<br />

destino. Quando siamo venuti a conoscenza<br />

che la vecchia proprietà del <strong>Monza</strong> Calcio,<br />

con la quale tra l’altro abbiamo sempre avuto<br />

ottimi rapporti, era intenzionata a vendere,<br />

abbiamo accarezzato l’idea di investire per<br />

subentrare nella gestione puntando su due<br />

criteri essenziali: il primo - forse quello più<br />

naturale - è la passione sviscerata per il gioco<br />

del calcio, unita alla nostra esperienza nel<br />

mondo calcistico maturata ai vari livelli, sia<br />

come semplici spettatori, che come esperti<br />

conoscitori del calcio giovanile anche in<br />

società importanti; come secondo criterio di<br />

riferimento, abbiamo voluto impostare la sue<br />

modalità di gestione con i principi e le regole<br />

simili a quelle che caratterizzano la gestione<br />

delle imprese, intervenendo nella correzione di<br />

alcune strutture che ancora esistono nel mondo<br />

del calcio, specialmente in quello giovanile, ma<br />

che per noi erano superate».<br />

“<br />

Abbiamo dato vita a questo<br />

progetto con l’obiettivo che <strong>Monza</strong><br />

diventi un centro di eccellenza di<br />

riferimento per tutta Europa<br />

Signor Zangari, perché l’ex presidente<br />

Begnini ci ha messo così tanto a vendere<br />

la squadra Forse mancava una vera<br />

progettualità<br />

«Esatto. Il pacchetto in vendita era<br />

rappresentato da una società di calcio che<br />

vedeva nella prima squadra il suo oggetto<br />

principale. Il nostro progetto, invece, vede<br />

la società puntare molto sul settore giovanile<br />

che avrà il suo obiettivo studiato su misura,<br />

affiancato ad una iniziativa imprenditoriale che<br />

ha anch’essa un programma studiato ad hoc.<br />

Quindi sono due progetti forti che si affiancano<br />

e quello che riguarda il settore giovanile<br />

prevede uno sviluppo secondo delle linee<br />

che si applicheranno attraverso metodologie,<br />

processi, criteri, che saranno molto diversi<br />

da quelli tradizionali. Questo farà sì che si<br />

possano sviluppare veri talenti calcistici, ma<br />

anche ragazzi che in futuro, quando saranno<br />

uomini, saranno in grado di rappresentare una<br />

società più sana e più civile».<br />

Quali saranno nella squadra i ruoli di<br />

Seedorf e Bergomi<br />

«Clarence e Beppe fanno parte di un comitato<br />

tecnico, insieme a Marco Ferrante: da lì<br />

arriveranno i suggerimenti non solo per la<br />

prima squadra ma anche per le giovanili.<br />

Non c’è bisogno di sottolinearlo, ma anche<br />

tra loro l’entusiasmo non manca e il clima è<br />

più che amichevole. Non ho dubbi che la loro<br />

esperienza, unita alla stima e all’amicizia che li<br />

lega, darà attimi risultati».<br />

A proposito di risultati: cosa vi aspettate da<br />

questo campionato a livello sportivo<br />

«Una stagione dignitosa in cui daremo alla<br />

squadra l’assetto necessario per affrontare<br />

le stagioni future. Comunque vorremmo<br />

rientrare nella rosa dei primi 7-8 club».<br />

Presidente Salaroli, confesso che prima di<br />

incontrarvi vi immaginavo un po’ diversi:<br />

innanzitutto siete molto più giovani dell’età<br />

che avete e poi sprizzate entusiasmo come<br />

due ragazzi a cui hanno appena regalato un<br />

giocattolo nuovo. I presidenti delle squadre<br />

di calcio che ho intervistato finora non<br />

avevano un aspetto così vivace…<br />

«Grazie per il complimento, ma forse lei ci<br />

vede più giovani di quello che siamo perché,<br />

pur lavorando molto nel chiuso dei nostri<br />

uffici, viviamo spesso all’aria aperta e qualche<br />

volta tiriamo anche qualche calcio insieme ai<br />

nostri ragazzi».<br />

A proposito, ma da dove nasce la sua<br />

passione per il calcio<br />

«Sono appassionato di calcio da sempre e<br />

la possibilità di mettere a frutto esperienze,<br />

conoscenze e un po’ dell’intelligenza che<br />

la natura mi ha dato, mi permette oggi di<br />

essere un uomo sereno e soddisfatto delle<br />

mie scelte. Sono cresciuto a <strong>Monza</strong>, e dopo<br />

il Liceo Zucchi e l’Università Cattolica a<br />

Milano ho iniziato a lavorare come avvocato,<br />

professione che ancora oggi esercito con<br />

grande soddisfazione. Anche il nostro vice<br />

presidente Pierangelo Mainini è avvocato:<br />

come vede abbiamo una struttura abbastanza<br />

solida… In effetti qui da noi le cariche,<br />

anche se sono intese come ruoli che vanno<br />

interpretati seriamente, ci rendono un po’<br />

tutti uguali: in fondo anche noi siamo una<br />

vera e propria squadra che vuole farsi onore<br />

e regalare a i tifosi quei risultati che finora<br />

sono mancati. È una promessa che abbiamo<br />

fatto ai nostri azionisti, ma soprattutto a<br />

noi stessi e a tutti coloro che abitano questa<br />

meravigliosa terra che è la Brianza».<br />

Ecco la nuova<br />

“squadra” del <strong>Monza</strong><br />

Brianza: da sinistra,<br />

Giuseppe Rizzello, Salvo<br />

Zangari, Stefano Salaroli,<br />

Massimiliano Rossi e<br />

Pierangelo Mainini<br />

44 N.48<br />

CM<br />

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Dal 24 al 26 settembre la Villa Reale è stata al centro della cultura<br />

mondiale grazie alla presenza in città di oltre oltre 170 delegati<br />

dell’Unesco. Nei saloni del Piermarini si è discusso di design,<br />

artigianato, sapere e arte del fare


IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

Unesco<br />

<strong>Monza</strong>, una capitale<br />

per la cultura<br />

Duecento esperti e imprenditori provenienti da tutto il mondo hanno<br />

rilanciato in Brianza il binomio tra pensare e saper fare italiano<br />

di Toni Liguori<br />

Massimo Zanello, assessore alle<br />

Culture, Identità e Autonomie<br />

della Regione Lombardia, può<br />

ritenersi davvero un uomo soddisfatto: la<br />

tre giorni del Forum mondiale della Cultura<br />

promosso dall’Unesco, oltre che ad ottenere<br />

un grande successo, che ha superato ogni<br />

più rosea aspettativa, ha collocato <strong>Monza</strong> al<br />

centro dell’attenzione delle élite mondiali<br />

e riportato l’ex reggia sabauda alla ribalta<br />

della cronaca, grazie anche alla presenza di<br />

personaggi di altissimo livello, economico,<br />

politico e culturale che si sono avvicendati<br />

nei lavori. Il fatto che il Ministero dei Beni<br />

culturali e la Regione Lombardia vogliono<br />

fare di <strong>Monza</strong> la Davos della cultura, e<br />

della Villa la sede per gli annuali dibattiti,<br />

è certo una buona partenza. Per Sandro<br />

Bondi, infatti, nel futuro della Villa Reale<br />

non c’è solo la possibilità di diventare<br />

sede permanente del Forum; il<br />

Ministro ha voluto assicurare che<br />

il Governo farà la sua parte per<br />

favorirne il completo recupero<br />

con investimenti importanti,<br />

ipotizzando la possibilità che<br />

la villa costruita per volontà<br />

di Maria Teresa d’Austria dal<br />

Piermarini possa essere utilizzata<br />

anche per aprire un tavolo di<br />

confronto fra i ministri della<br />

cultura di tutto il mondo. Anche<br />

Roberto Formigoni, Governatore<br />

della Lombardia, ha proposto di<br />

trasformare <strong>Monza</strong> in luogo di<br />

incontri culturali internazionali:<br />

nella città brianzola esistono<br />

altri capolavori come il Duomo,<br />

la Corona Ferrea, per non<br />

dimenticare i tesori della storia “vetrina”<br />

del distretto industriale, che non ha eguali<br />

nel mondo. Ai margini della manifestazione,<br />

abbiamo rivolto qualche domanda<br />

all’assessore Zanello, che avevamo già<br />

intervistato qualche giorno prima di questo<br />

importante appuntamento.<br />

È soddisfatto di come si è svolto il Forum<br />

«Sì, penso proprio che tutto sia stato<br />

organizzato nei minimi particolari e che i<br />

partecipanti porteranno un buon ricordo di<br />

questa loro visita a <strong>Monza</strong>. Per questo devo<br />

ringraziare i miei collaboratori che si sono<br />

prodigati con fatica e con grande impegno».<br />

Quando l’abbiamo intervistata qualche<br />

settimana fa ci era sembrato emozionato<br />

e anche un po’ preoccupato per l’esito di<br />

questo Forum: ora è più tranquillo<br />

«Quando nella conferenza di Parigi del luglio<br />

scorso è stato siglato l’accordo definitivo<br />

che fissava <strong>Monza</strong> come sede del primo<br />

Forum Mondiale dell’Unesco dedicato alla<br />

Cultura, le confesso che ho provato una<br />

grande emozione che non mi ha fatto dormire<br />

per alcune notti. Ora, però, che tutto è finito,<br />

posso tirare un respiro di sollievo e godermi<br />

qualche giorno di meritato riposo».<br />

Che cosa l’ha colpita di più di questo Forum<br />

e che cosa l’ha soddisfatta<br />

«Desidero sottolineare che per la prima volta<br />

l’Unesco ha scelto l’Italia, la Lombardia e<br />

<strong>Monza</strong>, con l’obiettivo di rendere permanente<br />

la sede di questo Forum in modo che <strong>Monza</strong><br />

diventi la capitale mondiale della cultura<br />

come Davos lo è dell’economia. Per ottenere<br />

questo risultato abbiamo lavorato senza sosta<br />

e ci siamo battuti contro le altre nazioni in<br />

gara, che certamente non hanno preso bene la<br />

decisione dell’Unesco».<br />

Qual è il suo parere sul tema scelto<br />

dall’Unesco per questo primo Forum<br />

Mondiale<br />

«Mi è sembrato un tema particolarmente<br />

indovinato, che ben si adatta al nostro<br />

territorio: come l’industria abbia saputo<br />

valorizzare il patrimonio culturale del proprio<br />

popolo e cosa ne è scaturito. Per quest’anno<br />

l’Unesco ci ha chiesto di concentrarci sui<br />

settori del design e della moda, in una<br />

prospettiva che va ben oltre i singoli ambiti,<br />

perché la cultura ha inspirato designer,<br />

architetti, stilisti, ma anche molte altre attività<br />

che l’Italia, ma soprattutto la Brianza, è<br />

riuscita ad esportare con successo in tutto il<br />

mondo».<br />

I 170 delegati alla<br />

cerimonia di apertura<br />

del Forum nel salone<br />

principale della Villa<br />

Reale<br />

48 N.48<br />

CM<br />

N.48<br />

CM 49


IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

Cultura e impresa<br />

Aperture,<br />

contaminazioni, scambi<br />

Pochi giorni prima del Forum, l’Arengario ha ospitato un dibattito tra<br />

operatori del pubblico e del privato<br />

di Chiara Bramati<br />

In attesa dell’inaugurazione del Forum<br />

Internazionale sulla Cultura e le Industrie<br />

Culturali, il convegno Cultura e Impresa ha<br />

aperto la settimana monzese dedicata all’importante<br />

binomio. Promosso dall’azienda farmaceutica<br />

Rottapharm|Madaus, in collaborazione con il<br />

Comune di <strong>Monza</strong>, la Provincia di <strong>Monza</strong> e<br />

Brianza, la Regione Lombardia, Confindustria<br />

e la Camera di Commercio di <strong>Monza</strong> e Brianza,<br />

l’incontro è stato un importante momento dedicato<br />

alla riflessione su quanto due realtà apparentemente<br />

lontane possano trovare innumerevoli punti di<br />

contatto e di collaborazione.<br />

Molte le personalità presenti, tra cui il ministro<br />

Sandro Bondi, il sindaco di <strong>Monza</strong> Marco<br />

Mariani, il presidente della provincia Dario<br />

Allevi, e i presidenti di Confindustria e Camera di<br />

Commercio di <strong>Monza</strong> e Brianza, Renato Cerioli e<br />

Carlo Edoardo Valli. Durante il dibattito moderato<br />

da Enrico Mentana sono stati intensi gli interventi<br />

dei relatori. «La Cultura è il motore dello sviluppo<br />

di una società, anche se i dati non emergono<br />

nel Pil o nei bilanci dello Stato e il dialogo con<br />

l’impresa non può che aprire nuovi orizzonti», ha<br />

riflettuto l’assessore Massimo Zanello. Presente<br />

in qualità di responsabile del Progetto UniCredit<br />

& l’Arte, Catterina Seia Marocco che ha puntato<br />

sull’identità territoriale: «È necessario riappropriarsi<br />

del territorio da parte di chi lo abita, attraverso<br />

la restituzione degli elementi emersi a livelli<br />

internazionale - ha sottolineato - è fondamentale la<br />

progettualità che consente di vedere i musei non<br />

solo come realtà a sé stanti, ma come veri e propri<br />

luoghi di aggregazione, e la formazione, attraverso<br />

una piattaforma di confronto artistico sulle varie<br />

identità, con una pluralità di voci». Ma il rapporto<br />

50 N.48<br />

CM<br />

tra l’arte e l’impresa privata è fondamentale anche<br />

per il ministro Bondi, che ha approfittato della<br />

trasferta monzese per rilanciare su un interessante<br />

progetto di legge: «I musei italiani devono uscire<br />

dalla logica delle Soprintendenze – ha dichiarato –<br />

devono entrare in un’ottica di gestione privatistica e<br />

manageriale, proprio per trarre dalla cultura, anche<br />

conservativa dei beni, un profitto e quindi uno<br />

spunto per lo sviluppo economico». Una logica che<br />

piace molto anche agli imprenditori che da sempre<br />

investono nell’arte.<br />

«Bisogna creare un sovrapprofitto reinvestibile in<br />

cultura - ha sottolineato Luca Rovati, presidente<br />

di Formab e vicepresidente Rottapharm|Madaus<br />

– continuando con un attività costante volta anche<br />

migliorare le potenzialità culturali degli imprenditori<br />

stessi». « La cultura deve essere incentivata anche<br />

attraverso strette collaborazioni tra diverse entità,<br />

come nel nostro caso – ha ricordato Franco<br />

Gaiani, presidente dell’omonima fondazione – Noi<br />

siamo stati, in Italia, il primo caso di fondazione a<br />

partecipazione tra privati e Chiesa».<br />

Contestualmente<br />

all’apertura dei lavori,<br />

è stata inaugurata una<br />

mostra alla Villa Reale<br />

Metropoli<br />

La città<br />

è sexy<br />

Le città sono contenitori in grado di<br />

trasmettere un significato, un sogno,<br />

un’idea di se stessi e degli altri<br />

di Sara Re<br />

Il Ministro Bondi consegna il Prix<br />

Eurovisioni <strong>2009</strong> a Koichiro Maatsura,<br />

direttore generale dell’Unesco<br />

New York, Dubai, Londra, Parigi, Tokyo,<br />

Shanghai: solo alcune delle città più<br />

affascinanti del mondo, luoghi che non<br />

smettono di stupire per la loro continua capacità di<br />

rinnovarsi, portare alla luce nuove tendenze e dare<br />

spazio a talenti emergenti. Città che convogliano le<br />

energie, conquistano, fanno sognare e che – prima<br />

che un agglomerato di edifici, strade e infrastrutture –<br />

sono idee sul mondo. Com’è e come dovrebbe essere.<br />

È partendo da questi concetti che si è sviluppato<br />

l’incontro tenutosi la mattina del 25 settembre, in<br />

cui si sono confrontati studiosi, ricercatori, ma anche<br />

amministratori locali e rappresentanti di città ed<br />

esperienze provenienti da tutto il mondo. Giovanni<br />

Puglisi, Rettore dell’Università Iulm e presidente<br />

della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco,<br />

ha inaugurato i lavori parlando della difficoltà di<br />

trovare nuovi equilibri in realtà che mutano senza<br />

sosta: «Le persone cercano luoghi identitari, storici,<br />

che diano significato alle vite, ma che allo stesso<br />

tempo siano in grado di incarnarne il mutamento».<br />

In una dimensione contemporanea in cui i luoghi<br />

simbolici sono destabilizzati e scardinati dalle nuove<br />

tecnologie, vengono meno le nozioni di comunità<br />

e di centro-periferia, «espressione astratta di un<br />

sistema imperiale in cui la ricchezza è distribuita<br />

in modo concentrico». Ecco, dunque, che la nuova<br />

cartografia urbana deve essere basata sul concetto<br />

di circuito e, al tempo stesso, di frontiera. Anche<br />

Jonas Ridderstråle, professore alla Ashridge<br />

Business School, è partito dal presupposto che il vero<br />

elemento di rottura con il passato è la tecnologia, e<br />

da questa non si può prescindere nella valutazione<br />

delle dinamiche attuali. È soprattutto grazie ai sempre<br />

nuovi strumenti offerti dalla Rete (ad esempio<br />

Twitter o Facebook) che «le persone oggi possono<br />

scegliere di essere, andare, fare, vedere». Ridderståle<br />

ha insistito soprattutto su un concetto di mobilità<br />

che, nella maggior parte dei casi, è volontaria e<br />

dipende dai sogni, dalle aspirazioni, dai desideri<br />

degli individui. «In passato si faceva tutto all’interno<br />

di un territorio e si era legati a un punto georgrafico<br />

specifico; oggi ogni pezzo dell’azienda può essere<br />

trasferito, così come ogni “pezzo” della nostra vita.<br />

Oggi facciamo parte di un enorme gioco mondiale<br />

che si chiama attrazione: delle persone migliori,<br />

dei talenti, delle aziende…». In una vulcanica<br />

esposizione, Ridderståle ha affermato che le città<br />

sono città sexy: «Oggi una città non può più essere<br />

solo un luogo, ma deve diventare un sogno, un’idea,<br />

una necessità: essere sexy vuol dire trasmettere un<br />

significato».<br />

N.48<br />

CM 51


IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

Donne<br />

L’arte produce sviluppo<br />

Il sostegno all’attività artigianale del mondo femminile può aiutare le<br />

economie emergenti a diventare grandi: il racconto delle protagoniste<br />

di Laura Marinaro<br />

Conclusioni<br />

La lezione è lo scambio<br />

La Regione rilancia la Villa candidandola a sede permamente<br />

dell’Unesco e a location di tutti i forum<br />

di Laura Marinaro<br />

Le donne come protagoniste dello sviluppo<br />

economico dell’artigianato nei paesi<br />

europei, ma anche in quelli emergenti.<br />

A testimoniare questa teoria, che ha fatto da filo<br />

conduttore ai tre workshop paralleli della seconda<br />

giornata del Forum, tantissime imprenditrici<br />

e dirigenti di imprese e associazioni culturali<br />

provenienti da tutto il globo.<br />

Una vera e propria “aggressione” culturale degli<br />

artigiani è quella che viene operata in India, uno<br />

dei paesi più interessanti del panorama economico<br />

mondiale. «Abbiamo bisogno della collaborazione<br />

di tutte le regioni e gli stati - ha affermato Vandana<br />

Shiva, presidente e fondatrice di Navdanya - Grazie<br />

alla collaborazione dell’Unesco, della Banca<br />

Mondiale e di alcune Ong, riusciamo a contattare<br />

gli artigiani anche nelle campagne, per instradarli<br />

su una strategia di marketing aggressiva. Ed è<br />

fondamentale il nostro programma di educazione<br />

all’artigianato e al marketing nelle scuole».<br />

La formazione scolastica viene poi esportata<br />

e completata con programmi per gli studenti<br />

indiani anche a New York City. «Importante per<br />

lo sviluppo, è anche condividere le esperienze,<br />

partecipando a workshop e fiere nel mondo:<br />

vogliamo provocare delle onde che si propagano<br />

in tutto il mondo e portano al cambiamento. Ma<br />

abbiamo bisogno di aiuto», ha concluso.<br />

«L’accesso delle donne a ruoli decisionali nelle<br />

imprese culturali»: un tema scottante quello posto<br />

dalla giornalista Ann Morrison di Time Magazine<br />

alle imprenditrici straniere. «Noi cerchiamo di<br />

puntare sul recupero della cultura folk - ha spiegato<br />

Candida Fernandez de Calderòn, direttore del<br />

Fomento Cultural Banamex del Messico - grazie<br />

alla formazione dei maestri della tessitura e di<br />

altre arti, pianifichiamo un programma di sviluppo<br />

economico dell’intero settore artigianato».<br />

In Colombia si fa di più: «Il nostro più grande<br />

successo è stato la partecipazione ad una fiera della<br />

moda ad alto livello nel nostro Paese - ha raccontato<br />

Cecilia Duque Duque, direttore generale di<br />

Artesanias de Colombia - L’evento ha avuto un<br />

riscontro tale che siamo riusciti a venire a Milano,<br />

capitale della moda, con i nostri prodotti e abbiamo<br />

ottenuto un sccesso insperato». La moda come<br />

risposta alle violenze subite è anche la ricetta del<br />

riscatto economico e culturale dell’Africa.<br />

Le imprenditrici della<br />

moda mondiale durante<br />

uno dei workshop<br />

La Villa Reale come centro nevralgico<br />

della cultura in Italia. È stata la Regione<br />

Lombardia, in particolare il Goveratore<br />

Formigoni, a puntare tutto sul recupero della Reggia<br />

piermariniana. Durante la cerimonia di conclusione<br />

del Forum Mondiale dell’Unesco, il politico è stato<br />

chiaro: «Candidiamo ufficialmente la Villa Reale<br />

ad ospitare per sempre non solo i prossimi Forum<br />

Unesco, ma tutti i vertici della Cultura tra i grandi<br />

del mondo e inoltre a utilizzare una sala della Villa<br />

come eventuale nuova sede Unesco in Italia».<br />

Una candidatura da vagliare da parte dell’Unesco<br />

e che, tuttavia, passa per il completamento del<br />

restauro della Villa, per cui mancano all’appello<br />

100 milioni di euro. «Questo Forum e il nostro<br />

progetto sono comunque conseguenti al restauro<br />

e per quello speriamo di coinvolgere di più le<br />

istituzioni, ma anche i privati». Formigoni, il cui<br />

intervento è stato un fuoriprogramma ricco, ha<br />

fatto il punto sui progetti legati alla cultura della<br />

Regione Lombardia che stanzia per questa voce<br />

50 milioni di euro all’anno. «Stiamo già lavorando<br />

per creare una Fiera della Cultura a Rho-Pero nello<br />

stesso periodo del Forum - ha aggiunto - nella<br />

quale saranno gli artisti e tutta l’industria culturale<br />

e l’indotto a fare da protagonisti». L’obiettivo del<br />

Forum è stato centrato: 170 delegati provenienti da<br />

50 paesi del mondo, hanno parlato di valorizzazione<br />

dei mestieri d’arte, patrimonio culturale unico e di<br />

trasformazione dei prodotti in risorsa economica<br />

importante per le economie locali e globalizzate.<br />

«Questo Forum ci ha dato una lezione - ha chiosato<br />

Françoise Rivière, vice presidente dell’Unesco - lo<br />

scambio tra i popoli e le culture, nel rispetto delle<br />

proprie diversità, è fondamentale per lo sviluppo<br />

economico: per questo creeremo un Premio Unesco<br />

dedicato alla cultura artigianale e incentiveremo ><br />

“<br />

La cultura è strumento di<br />

riscatto sociale, economico<br />

e di pace, ma anche difesa<br />

dei diritti umani di donne e<br />

bambini nei paesi emergenti<br />

52 N.48<br />

CM<br />

N.48<br />

CM 53


IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

le borse di studio dedicate a giovani e donne<br />

che investono nell’artigianato d’arte, ma anche<br />

la collaborazione tra le Università, con o senza<br />

l’Unesco».<br />

«Impresa e cultura devono essere legate - ha<br />

chiosato Massimo Zanello - pensare prima di fare<br />

è il fondamento di ogni opera d’arte e per questo<br />

una convenzione tra cultura e impresa sotto l’egida<br />

Unesco ha la sua validità universale: questo il senso<br />

di questo Forum e di tutti quelli futuri».<br />

«Non possiamo negare che la crisi non sia passata,<br />

ma credo che, per uscirne, è fondamentale per le<br />

imprese credere che produrre benessere sia legato<br />

alla capacità di innovazione e di pensiero - ha<br />

affermato Emma Marcegaglia, presidente di<br />

Confindustria collegata in videoconferenza con<br />

il Forum - L’Italia può contare sulla capacità di<br />

unire arte, cultura e produzione di oggetti che<br />

siano emozioni: il Forum è solo l’inizio». Non solo<br />

tecnologia, design, moda, ma anche commercio<br />

e turismo sono esempi dell’unione di cultura e<br />

impresa in Italia e ne sono esempio musei industriali<br />

come Casa Zegna a Biella o la Galleria Ferrari a<br />

Maranello. «Confindustria si candida a collaborare<br />

in questo progetto e ad essere partner per Expo 2010<br />

di Shangai ed Expo 2015 a Milano», ha concluso.<br />

Infine il Ministro degli Esteri Franco Frattini ha<br />

concluso l’intera manifestazione con una certezza:<br />

«La cultura è fondamentale componente nello<br />

sviluppo sostenibile e industriale dei paesi in via di<br />

sviluppo; lo dimostra il fatto che il G20 ha chiamato<br />

al tavolo dei grandi anche i paesi africani, che<br />

finora non ne erano mai stati partecipi. Oggi non<br />

esistono più nazioni che emergono sugli altri e ne<br />

condizionano le politiche e le economie». La cultura<br />

è volano di sviluppo e persino di pace. «Credo<br />

che la cultura porti allo sviluppo delle economie<br />

del mondo, ma anche al riscatto e alla pace, ed è<br />

quello che stiamo facendo noi italiani in zone come<br />

l’Afganistan e l’Irak - ha concluso Frattini - nello<br />

stesso tempo la cultura è difesa per i diritti delle<br />

donne e dei bambini in quei luoghi dove vengono<br />

sistematicamente violati: la cultura è segno di libertà<br />

e democrazia e noi non vogliamo imporla, ma<br />

aiutare a coltivarla per essere liberi».<br />

Sopra i delegati nel foyer<br />

della Scala di Milano<br />

durante la serata<br />

del venerdì.<br />

Sotto, il ministro Bondi<br />

con il sindaco Mariani,<br />

l’assessore Maffè e il<br />

colonnello Spina<br />

Adr Studio Arbitrale<br />

Risoluzione Alternativa delle Controversie.<br />

A Vimercate il primo Studio Professionale interamente dedicato alla<br />

risoluzione extragiudiziale delle controversie civili e commerciali<br />

L’Adr Studio Arbitrale è uno studio professionale,<br />

unico nel suo genere, che propone a imprese,<br />

professionisti e privati la possibilità di scegliere<br />

un’alternativa al processo civile per la risoluzione<br />

delle controversie civili e commerciali. Attraverso<br />

i servizi di Arbitrato e Conciliazione, l’Adr Studio<br />

Arbitrale offre alle parti in lite una via certa,<br />

rapida ed economica per arrivare alla soluzione<br />

del proprio contenzioso. I soci dello Studio, il<br />

dott. Martino Redaelli e il dott. Alessandro<br />

Geddo, sono professionisti di estrazione<br />

giuridica che hanno ricevuto una specifica<br />

formazione teorica e pratica nell’ambito della<br />

Risoluzione Alternativa delle Contoversie.<br />

La partecipazione periodica ad incontri,<br />

seminari e convegni nazionali ed internazionali<br />

garantisce ai clienti dello Studio la massima<br />

professionalità e competenza nell’affrontare<br />

le proprie controversie. La collaborazione con<br />

due importanti studi legali di Milano e Zurigo<br />

permette, inoltre, allo Studio di avere sempre<br />

a disposizione esperti del diritto italiano ed<br />

internazionale con cui cooperare.<br />

L’ARBITRATO<br />

L’Arbitrato è uno strumento che permette di<br />

risolvere controversie civili e commerciali senza<br />

ricorrere al tribunale. È un processo privato<br />

che consente di risparmiare tempo e denaro<br />

e che ha una caratteristica fondamentale:<br />

sono i soggetti in lite a scegliere gli arbitri<br />

(neutrali ed imparziali). La scelta di affidare ad<br />

un arbitro privato la decisione della lite, può<br />

essere fatta dalle parti già alla redazione del<br />

contratto con l’inserimento di una apposita<br />

clausola compromissoria o, successivamente,<br />

dopo l’insorgere della controversia, con la<br />

sottoscrizione di un apposito accordo: il<br />

compromesso arbitrale.<br />

LA CONCILIAZIONE<br />

La Conciliazione è un metodo di risoluzione<br />

alternativa delle controversie che si caratterizza<br />

per l’intervento di un professionista (soggetto<br />

neutrale ed imparziale) il cui compito non è<br />

decidere la lite ma favorire l’accordo delle parti.<br />

Se le parti riescono con l’aiuto del conciliatore a<br />

trovare una soluzione, firmano un accordo che<br />

tra loro ha la medesima efficacia di un contratto;<br />

in caso contrario possono abbandonare il<br />

procedimento in ogni momento.<br />

Semplicità del procedimento<br />

Il processo civile è rigido e predisposto, nel<br />

giudizio arbitrale invece viene scelta la procedura<br />

più idonea alla questione trattata.<br />

Rapidità di risoluzione<br />

La durata media di un processo civile in Italia<br />

è di 13 anni; di un Arbitrato 90 gg, di una<br />

conciliazione 7 gg. La lunghezza massima di un<br />

Arbitrato è di 240 giorni (art. 820 c.p.c).<br />

Riservatezza<br />

L’Arbitrato e la Conciliazione rispetto al processo<br />

ordinario (pubblico per legge) consentono la<br />

massima riservatezza.<br />

Costi ridotti e predeterminati<br />

Le parti che decidono di risolvere una<br />

controversia ricorrendo ad un Arbitrato o ad<br />

una Conciliazione conoscono preventivamente il<br />

costo che dovranno sostenere.<br />

Adr Studio Arbitrale<br />

Via Garibaldi n.14<br />

20059 – Vimercate (MB)<br />

Tel. 039/5966087<br />

www.adrstudioarbitrale.com<br />

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54 N.48<br />

CM


IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

Caritas in Veritate<br />

Tra fede e ragione<br />

La verità di Cristo come Messia e la carità<br />

come amore e concordia: due dogmi della Fede<br />

approfonditi dalla lettura di un grande studioso delle Scritture<br />

di Monsignor Giuseppe Arosio<br />

Un articolo titolato in latino può<br />

sembrare strano su una rivista<br />

moderna, fatta di attualità rivolta<br />

più al futuro che al passato.<br />

Ma la provocazione mi è giunta da alcuni<br />

assidui lettori e sostenitori di <strong>Monza</strong> <strong>Club</strong><br />

che mi hanno chiesto un commento alla<br />

recente Enciclica sociale di Papa Benedetto<br />

XVI. Con molta acutezza mi hanno fatto<br />

notare l’assonanza con il vecchio monito di<br />

San Paolo che diceva: «Veritatem facientes<br />

in caritate» e mi hanno chiesto se ci fosse<br />

opposizione o concordanza.<br />

Cosi spontaneamente ho risposto che nei<br />

primi tempi della comunità cristiana, la<br />

prima preoccupazione era la “verità” e la<br />

concordanza nel riconoscere Cristo, come<br />

figlio di Dio e vero Messia, e si litigava su<br />

questi dogmi venendo meno alla “carità”<br />

intesa come armonia e concordia. Gesù aveva<br />

detto che il mondo avrebbe conosciuto la<br />

“verità” se i suoi seguaci si fossero “amati<br />

gli uni gli altri come fratelli”.<br />

Sono passati 2000 anni e il Papa ritorna<br />

su questi due pilastri portanti della società<br />

umana ideale: la carità (non intesa come<br />

elemosina o semplice filantropia) e la<br />

verità (non solo quella catechistica). Questa<br />

Enciclica sociale viene pubblicata a poco<br />

più di 40 anni dalla Populorum Progressio<br />

e nella prima parte si riallaccia a tutta la<br />

dottrina sociale della Chiesa, soprattutto nel<br />

dopo Concilio, dimostrandone il coerente<br />

sviluppo nei vari documenti pontifici di<br />

Paolo VI e Giovanni Paolo II.<br />

Questa Enciclica non è quindi di rottura col ><br />

Monsignor Giuseppe<br />

Arosio, 84 anni, è nato a<br />

<strong>Monza</strong> e ha svolto la sua<br />

attività pastorale nella<br />

Diocesi di Milano<br />

© untipografico<br />

56 N.48<br />

CM<br />

N.48<br />

CM 57


IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

La nuova enciclica è una<br />

rivisitazione moderna<br />

della Populorum<br />

Progressio<br />

passato o rivoluzionaria. Per questo non ha<br />

trovato grande eco o commentatori nella<br />

stampa estera, come avete potuto notare.<br />

È un grande documento di riflessione e<br />

approfondimento di verità già presenti nelle<br />

precedenti encicliche. Perfetta nella sua<br />

impostazione dottrinale sia religiosa, che<br />

socio-economica e perciò inattaccabile dai<br />

normali commentatori giornalistici.<br />

Anzi l’hanno giudicata talmente “alta”<br />

da considerarla distaccata dalla realtà,<br />

estranea alla vita di ogni giorno (Frankfurter<br />

Allgemeine e Suddeutsche Zeitung).<br />

A noi importa capire almeno i due termini<br />

del lungo discorso pontificio: carità e verità.<br />

La carità è la novità del messaggio cristiano<br />

e la via maestra della dottrina sociale della<br />

Chiesa. Essa dà vera sostanza alla relazione<br />

personale con Dio e con il prossimo. È<br />

principio non solo delle micro-relazioni<br />

(rapporti amicali, familiari, di piccolo<br />

gruppo), ma anche delle macro-relazioni<br />

(rapporti sociali, economici, politici).<br />

Questa parola è stata spesso mal interpretata<br />

e svuotata di senso, quindi estromessa dal<br />

vissuto etico e non correttamente valorizzata.<br />

Molti pensano che la carità sia irrilevante<br />

per interpretare e dirigere le responsabilità<br />

morali. La carità va compresa, avvalorata<br />

e praticata nella luce della verità. Un<br />

cristianesimo di carità senza verità può<br />

venire facilmente scambiato per una riserva<br />

di buoni sentimenti, utili per la convivenza<br />

sociale, ma marginali. Senza la verità, la<br />

carità è relegata in un ambito ristretto; è<br />

esclusa dai progetti e processi di costruzione<br />

di uno sviluppo umano di portata universale.<br />

La carità di cui qui si parla e Populorum<br />

progressio - come diceva Paolo VI - si<br />

adopera per la costruzione della “città<br />

dell’uomo” secondo diritto e giustizia. La<br />

“città dell’uomo” non è promossa solo da<br />

rapporti di diritti e doveri, ma ancor più<br />

da relazioni di gratuità di misericordia e di<br />

comunione.<br />

L’amore nella verità è una grande sfida<br />

per la Chiesa in un mondo in progressiva<br />

globalizzazione. Solo con la carità,<br />

illuminata dalla luce della ragione e della<br />

fede è possibile conseguire obiettivi di<br />

sviluppo dotati di una valenza più umana.<br />

Questa enciclica non pretende di risolvere<br />

tutti i problemi della società attuale. La<br />

Chiesa non ha soluzioni pratiche da offrire e<br />

non pretende di intromettersi nella politica<br />

degli stati, come diceva Paolo VI nella<br />

Populorum Progressio. Ha però una missione<br />

di verità da compiere in ogni tempo per una<br />

società a misura dell’uomo, della sua dignità.<br />

Senza verità si cade in una visione scettica<br />

della vita, incapace di elevarsi sulla prassi.<br />

Il lettore si domanderà: quale verità<br />

Verità storica, ad esempio: l’obiettiva<br />

situazione attuale, diversa da quella in cui fu<br />

pubblicata ad esempio la Rerum Novarum o<br />

la Populorum Progressio. Verità teologica:<br />

circa Dio e circa l’uomo, che deve essere<br />

al centro di tutta l’attività umana: uomo<br />

tutto intero, anima e corpo, con tutte le<br />

problematiche morali e fisiche che ne<br />

derivano.<br />

Dopo i disastri e il crollo delle ideologie<br />

marxiste, liberiste, razziste, forse è giunta<br />

l’ora di cercare una nuova via d’uscita da<br />

questa crisi, che non è solo economica.<br />

Papa Ratzinger ci ha dato una spinta.<br />

© blues brother<br />

“<br />

La carità è la novità del messaggio<br />

cristiano e la via maestra della<br />

dottrina sociale della Chiesa.<br />

Essa dà sostanza alla relazione<br />

con Dio e con gli altri<br />

© gaspa<br />

L’Enciclica di Papa<br />

Benedetto XVI pone<br />

interrogativi che<br />

coinvolgono l’intera<br />

società<br />

58 N.48<br />

CM<br />

N.48<br />

CM 59


Ducati Streetfighter<br />

MONZA<br />

Una moto, uno stile di vita<br />

Storia, corse, piste: dall’anno della sua<br />

nascita, 1926, la Ducati ha sempre prodotto<br />

motociclette ispirate e derivate direttamente<br />

dalle corse, caratterizzate da motori unici,<br />

design innovativo, ingegneria avanzata ed<br />

eccellenza tecnica. La “nuova di casa”, la<br />

Streetfighter, è spoglia fino all’essenziale e<br />

rappresenta un’eccezionale combinazione<br />

tra la più evoluta tecnologia racing e la<br />

massima espressione di stile e design: un<br />

risultato strabiliante che proietta questa perfetta<br />

esecuzione Ducati del concetto naked al vertice<br />

della categoria fighter.<br />

In versione normale o con il “trattamento S” di<br />

Ducati, che garantisce livelli di componentistica<br />

oltre ogni aspettativa, la Streetfighter è nata<br />

per le massime prestazioni con una potenza<br />

stupefacente. Concepita e costruita con la<br />

massima cura e una grandissima attenzione<br />

alla qualità è destinata a diventare un nuovo<br />

punto di riferimento tra gli appassionati e si<br />

presta ad una grande versatilità di utilizzo.<br />

E dato che a Borgo Panigale, storica sede<br />

della Ducati, nulla è lasciato al caso, anche i<br />

colori sono studiati per esaltare ancora di più<br />

l’adrenalina che trasmette: se la Streetfighter<br />

è semplicemente magnifica nel classico rosso<br />

Ducati o nel raffinato bianco perla, messi<br />

ancora più in risalto dal telaio nero e dagli<br />

eleganti cerchi a 5 razze a Y grigio grafite,<br />

la Streetfighter S diventa irresistibile nella<br />

tradizionale colorazione rossa o accattivante<br />

nella colorazione midnight black, ulteriormente<br />

caratterizzata dalle cartelle copricinghia e dal<br />

parafango anteriore in carbonio, che creano<br />

un contrasto elegantissimo e al tempo stesso<br />

aggressivo con il sofisticato color bronzo del<br />

telaio e dei cerchi a 5 razze a Y.<br />

Asso4Expo<br />

La forza<br />

del territorio<br />

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Tra studio<br />

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CRISTINA<br />

Tra il fucsia e il giallo


MONZA YOUNG<br />

MONZA YOUNG<br />

Cristina<br />

Le mie pagine in giallo<br />

quadro. Il mattino successivo Margaret viene<br />

trovata morta nella sua stanza del Four Seasons<br />

di Milano. Da qui parte il giallo; Ginevra si trova<br />

catapultata nella dimensione noir di uno spy game<br />

milanese, e attraverso il susseguirsi di colpi di<br />

scena, arriva alla soluzione del mistero».<br />

Una penna giovane che sogna di poter vivere,<br />

un giorno, della sua più grande passione<br />

di Chiara Bramati<br />

Come tante giovani fashion victims sogna<br />

una borsa di Hermès, che userebbe in<br />

pieno agosto anche se fosse un modello<br />

invernale, ma la sua passione più grande, oltre<br />

a Emiliano, il fidanzato storico con cui ha una<br />

relazione da tredici anni e Ares, l’amatissimo<br />

Jack Russel, è quella della scrittura. Cristina<br />

Sottocorno, 32 anni, nata a <strong>Monza</strong> e residente a<br />

Lissone, vive l’arte della penna come un’esigenza<br />

che coltiva da sempre, che oggi è coronata<br />

dalla pubblicazione del suo primo<br />

romanzo giallo “Fashion (&)<br />

Victims” (Eclissi Editrice,<br />

269 pag, 12 euro). Tra la<br />

prova di un paio di jeans<br />

all’ultima moda, il tentativo di<br />

arrampicarsi su tacchi vertiginosi<br />

e la decisione di rimandare al<br />

mese prossimo l’acquisto di quello<br />

stupendo maglione di cachemire<br />

che le sorride maliziosamente<br />

dallo scaffale del negozio, ha<br />

raccontato il suo libro… ma<br />

solo l’inizio! A voi lasciarvi<br />

incuriosire dalle avventure<br />

della “signora in giallo”<br />

dei tempi moderni.<br />

Ci racconti il tuo libro<br />

«La protagonista è Ginevra Ferri, esperta<br />

in storia dell’arte che lavora per una grande<br />

compagnia assicurativa. Una delle sue più care<br />

amiche è Margaret, una giornalista americana;<br />

le due si incontrano a Milano, in occasione della<br />

sfilata fall/winter di Versace. Finita la passerella,<br />

passano insieme la serata e, durante la cena,<br />

Margaret confida all’amica di aver trovato un<br />

documento scottante nel doppiofondo di un<br />

Ginevra Ferri è un’inguaribile fashion victim,<br />

appassionata di arte e grande conoscitrice della<br />

Milano della moda: il tuo alter ego<br />

«In lei c’è sicuramente una buona parte di me,<br />

perché è più facile scrivere di quello che si<br />

conosce; in più c’è tanto delle persone che ho<br />

intorno e di quello che mi incuriosisce. Le ho<br />

trasmesso le mie passioni sia quelle più serie per<br />

la storia, la storia dell’arte e i libri antichi, che<br />

quella più leggera per la moda. Ho cercato di<br />

immaginare e dar vita a quella che è la trentenne<br />

di oggi che lavora, ha passioni, interessi, una vita<br />

sociale e che se la sa cavare in tutte le situazioni.<br />

Una diversità Sicuramente io sono molto meno<br />

libertina di lei!».<br />

Tu sei brianzola, ma hai ambientato il romanzo<br />

a Milano...<br />

«Questo è il bianco e il nero che c’è in me:<br />

adoro la mia dimensione provinciale come<br />

background, ma Milano mi comunica quel respiro<br />

internazionale che sento nelle capitali europee.<br />

Mi da una sensazione di libertà, di qui e ora, che<br />

certamente percepisco meno in provincia. D’altra<br />

parte la provincia ha altri lati che amo di più,<br />

come il contatto umano, la dimensione familiare.<br />

Milano è la mia finestra sul mondo, anche se<br />

la vivo bene da qui: se ci vivessi sarebbe<br />

diverso e coglierei di più gli aspetti<br />

negativi. Ho la fortuna di frequentarla solo<br />

per piacere».<br />

Come definiresti il tuo rapporto con la<br />

scrittura<br />

«È una sensazione innata ed inevitabile;<br />

ho sempre avuto l’esigenza di scrivere e di<br />

conseguenza il bisogno che qualcuno mi leggesse<br />

per la necessità di dare un senso alle cose. Quando<br />

si scrive, ci si sente alienati dalla vita reale, come<br />

sott’acqua e si ha bisogno di un contatto con la<br />

realtà attraverso il lettore. L’idea che qualcuno<br />

leggerà le mie pagine motiva il tempo che impiego<br />

per scriverle. La passione c’è da sempre, negli anni<br />

del liceo ha preso più corpo fin a quando, durante<br />

l’università, sono nati i primi lavori». ><br />

Collana Jozica,<br />

e nella pagina a<br />

fianco, borsa Wilma<br />

di D&G<br />

Borsa patchwork<br />

Edy di D&G<br />

Cappotto Brunello<br />

Cucinelli in<br />

cachemire<br />

Cappotto in<br />

cachemire e<br />

visoncino Xoudoux<br />

Top grigio<br />

di Brunello<br />

Cucinelli<br />

in seta e<br />

cachemire<br />

62 N.48<br />

CM<br />

N.48<br />

CM 63


MONZA YOUNG<br />

MONZA YOUNG<br />

Dove affonda le radici la tua predilezione per il<br />

giallo<br />

«Apprezzo il genere, da scrivere e da leggere. I<br />

miei racconti precedenti sono stati dei gialli e il<br />

mio primo romanzo non poteva essere altrimenti.<br />

Mi piacciono le belle storie e il giallo è quello<br />

che più mi dà gusto. È il mio ambito di elezione,<br />

insieme al romanzo stoico. L’ideale è il romanzo<br />

giallo che si lega con l’arte, l’archeologia e<br />

la storia. In questo ambito il mio autore di<br />

riferimento è Valerio Massimo Manfredi».<br />

Pensi che se non avessi visto Sex & the City<br />

avresti mai scritto questo libro Cosa hai<br />

“rubato” da Carrie e amiche<br />

«Non sono una fanatica perché non ho mai<br />

avuto molto tempo di seguire la serie: forse il<br />

riferimento più giusto è “Il diavolo veste Prada”.<br />

Carrie e amiche non le conosco molto bene:<br />

conosco la tipologia di telefilm, ma non i caratteri.<br />

Sono cresciuta vedendo “La signora in giallo”, e<br />

la protagonista del mio romanzo è un po’ Jessica<br />

Fletcher con cinquant’anni meno e calata nei<br />

giorni nostri».<br />

Nella vita cosa conta: casa, famiglia e…<br />

l’ultima borsa di Prada Quale importanza dai<br />

alla moda<br />

«La moda non è sicuramente un valore, ma non<br />

si può vivere di sole cose indispensabili. È come<br />

un cioccolatino elevato all’ennesima potenza, un<br />

regalo che ci si fa ogni tanto per sdrammatizzare. I<br />

valori sono certamente altri, ma nella vita ci vuole<br />

anche qualcosa di frivolo».<br />

La copertina del giallo della<br />

giovane scrittrice monzese,<br />

che sarà presentato il 18<br />

ottobre alla libreria “Libri e<br />

Libri” di <strong>Monza</strong><br />

Oggetto del desiderio<br />

Segno zodiacale<br />

TORO ASCENDENTE<br />

CANCRO<br />

Cibo preferito<br />

IL CIOCCOLATO, IN TUTTE<br />

LE SUE FORME: SOLIDO<br />

LIQUIDO E GASSOSO<br />

Prossimo viaggio<br />

PARIGI, DI CUI SI DICE<br />

IN ASTINENZA<br />

Ultimo libro letto<br />

“EDUCAZIONE<br />

SIBERIANA”<br />

DI LILIN NICOLAI<br />

Scarpe preferite<br />

FRATELLI ROSSETTI<br />

I capi indossati da Cristina si possono trovare<br />

nel negozio Laura Pessina di via C. Alberto, 24 a<br />

<strong>Monza</strong>. Nella pagina precedente Simona Pessina<br />

mentre mostra alcuni capi all’ultima moda<br />

Un vestito per la sera<br />

LA LINEA LAVENDER<br />

LABEL DI VERA WANG<br />

Sogno nel cassetto<br />

POTER VIVERE DELLA SUA<br />

PASSIONE PER LA SCRITTURA<br />

Per brillare<br />

sulla neve<br />

Per le donne che, anche sui campi da sci, non<br />

rinunciano ad essere glamour, il marchio Toni Sailer<br />

Sports, che produce capi di alto livello ispirandosi<br />

allo stile del grande atleta austriaco vincitore di tre ori a<br />

Cortina, propone Heloise: con il collo in vera pelliccia<br />

staccabile e il logo in cristalli Swarovski, la giacca è l’ideale<br />

compagna di lunghe sciate e piacevoli soste in baita per la<br />

prossima stagione invernale ormai alle porte.<br />

999 euro di luccichio per non passare inosservate!<br />

Per informazioni visitare il sito www.tonisailersports.com<br />

64 N.48<br />

CM<br />

N.48<br />

CM 65


MONZA YOUNG<br />

MONZA YOUNG<br />

X Factor<br />

Chi sarà il nuovo Morgan<br />

Si sono svolte in città i provini per il talent show di Rai 2. Del resto<br />

a parte Morgan, una delle colonne portanti della trasmissione, sono molti<br />

gli aspiranti artisti brianzoli che hanno già partecipato al programma<br />

al via le selezioni<br />

VENERDÌ 4/9<br />

i primi ammessi<br />

continuano i provini<br />

SABATO 5/9<br />

i concerti<br />

66 N.48<br />

CM<br />

N.48<br />

CM 67


MONZA YOUNG<br />

MONZA YOUNG<br />

Asso4expo<br />

Giovani per la cultura<br />

Un film tutto lombardo e le note del cantautore monzese Davide Van<br />

de Sfroos hanno reso l’attesa della gara automobilistica carica di valori<br />

culturali legati al territorio<br />

di Chiara Bramati<br />

A<br />

poche ore dal Gran Premio anche<br />

i giovani hanno voluto dare il<br />

proprio contributo a <strong>Monza</strong>Più,<br />

il contenitore di eventi che, come ogni<br />

anno, anima la città nei giorni precedenti la<br />

manifestazione motoristica. E così Piazza<br />

Trento e Trieste si è trasformata in un<br />

teatro a cielo aperto che ha visto in scena<br />

una grande serata dedicata alla cultura a<br />

360 gradi, dalla storia, alla musica, alla<br />

filmografia, alla tradizione culinaria. I<br />

ragazzi dell’Associazione Asso4expo (www.<br />

asso4expo.com), approfittando della grande<br />

affluenza di pubblico, che la kermesse porta<br />

in città, hanno voluto dare un assaggio del<br />

mondo culturale regionale attraverso la<br />

manifestazione “Expo-niamo la cultura<br />

lombarda”. Nata presso il Politecnico di<br />

Milano, l’Associazione composta da ragazzi<br />

under 30, è presente in molte università<br />

del capoluogo lombardo ed opera in tutta<br />

la regione, con particolare attenzione alle<br />

province di Milano e <strong>Monza</strong>, con lo scopo<br />

di svolgere un ruolo attivo nella della<br />

progettazione e realizzazione dei grandi<br />

cambiamenti che riguarderanno l’intera<br />

Lombardia in vista dell’Esposizione<br />

Universale del 2015.<br />

La serata è iniziata con l’anteprima del<br />

trailer, appositamente creato per l’occasione,<br />

del kolossal fanta-storico “Barbarossa” di<br />

Renzo Martinelli (nelle sale dal 9 ottobre), ><br />

68 N.48<br />

CM<br />

N.48<br />

CM 69


MONZA YOUNG<br />

MONZA YOUNG<br />

“<br />

Finalmente si è parlato di<br />

cultura lombarda con il film<br />

legato alla nostra regione e al<br />

poeta Davide Van de Sfroos<br />

<strong>ComOn</strong> <strong>2009</strong><br />

La creatività va in scena<br />

Workshop dedicato al tessile, al design e all’arte per far dialogare<br />

le migliori aziende del territorio e gli studenti, non solo italiani.<br />

Opportunità di crescita e di lavoro per coinvolgere i giovani artisti<br />

vicenda tutta lombarda che narra la vita e<br />

le gesta del mitico Alberto da Giussano e<br />

di Federico Barbarossa, l’imperatore che<br />

sognava di ricostruire l’Impero Romano.<br />

L’ultima fatica del regista cesanese Renzo<br />

Martinelli che, presente alla serata,<br />

è intervenuto illustrando le difficoltà<br />

e il grande impegno necessari per la<br />

realizzazione di una pellicola del genere che<br />

mescola storia e leggenda, fantasia e realtà.<br />

A seguire il concerto gratuito di musica folk<br />

dell’ambasciatore di lingua e di tradizioni<br />

lombarde Davide Van de Sfroos, che vive<br />

sul lago di Como, canta in dialetto laghée,<br />

ma di nascita è monzese. In una serata tutta<br />

lombarda non potevano mancare anche<br />

specialità culinarie del territorio: in un’area<br />

allestita per l’occasione come angolo happy<br />

hour, si sono potuti assaggiare prodotti della<br />

tradizione locali.<br />

Presenti alla manifestazione, il sindaco<br />

Marco Mariani, soddisfatto che prima<br />

dell’anteprima mondiale, in scena al<br />

Castello Sforzesco il 2 ottobre, il trailer<br />

fosse proiettato proprio a <strong>Monza</strong> e<br />

l’assessore regionale Massimo Zanello,<br />

che ha sottolineato quanto sia importante la<br />

diffusione della cultura lombarda proprio<br />

in attesa che, con l’Expo, la nostra regione<br />

diventi centro dell’attenzione mondiale.<br />

A conclusione della manifestazione<br />

Matteo Brambilla, ventunenne presidente<br />

di Asso4expo ha commentato: «La<br />

soddisfazione è grande, sia per il numero<br />

di persone presenti, che per le personalità<br />

intervenute - ha concluso - Finalmente si<br />

è parlato di prodotti made in Lombardia,<br />

attraverso un film legato al nostro territorio<br />

e al nostro popolo e con la musica di<br />

Davide Van de Sfroos, un artista che<br />

partendo dalla realtà locale è arrivato a<br />

trasmettere un messaggio globale. È lo stesso<br />

obiettivo per cui ci stiamo impegnando con<br />

l’Associazione: non adeguarci alle attese dei<br />

visitatori dell’Expo, ma proporre prodotti e<br />

cultura locale su scala globale. Un grande<br />

ringraziamento va sicuramente al Comune di<br />

<strong>Monza</strong> e alla Regione Lombardia, per il forte<br />

sostegno che hanno dato all’evento».<br />

Il team di Asso4Expo<br />

con l’assessore Martina<br />

Sassoli e alcuni momenti<br />

delle serate di <strong>Monza</strong>Più<br />

di Greta La Rocca<br />

È<br />

il iniziato il countdown: la seconda<br />

edizione di <strong>ComOn</strong> verrà inaugurata<br />

lunedì 12 ottobre. Dopo una prima<br />

edizione pilota, nata in sordina nel 2008,<br />

novità e cambiamenti interesseranno il<br />

progetto <strong>2009</strong>. La settimana della creatività<br />

coinvolgerà tutta la città di Como con eventi<br />

e mostre, le industrie presenti sul territorio e i<br />

ragazzi fino al 18 ottobre, protagonista anche<br />

l’anima tessile, quella artistica del territorio e,<br />

per la prima volta, anche il mondo del design.<br />

Alle spalle dell’iniziativa, l’amore per<br />

la propria città da parte di un gruppo di<br />

imprenditori comaschi e il desiderio di<br />

avvicinare l’industria ai giovani.<br />

«Abbiamo voluto aprirci alla<br />

creatività a 360 gradi - ha spiegato<br />

Michele Viganò portavoce del<br />

gruppo - vogliamo far conoscere le<br />

risorse del nostro territorio anche<br />

all’estero, creando un evento che<br />

coinvolga tutti e che ospiti in città<br />

anche designer e artisti stranieri».<br />

Spinti dalla passione, otto amici<br />

d’infanzia (insieme a Michele ci<br />

sono Cristina Viganò, Simone<br />

Tettamanti, Paolo Noseda, Marcella<br />

Romanò, Massimo Colombo,<br />

Andrea Taborelli, Tomaso Vaghi<br />

e tanti altri che hanno voluto<br />

partecipare all’organizzazione) che<br />

hanno anche la fortuna di viaggiare<br />

molto e di conoscere realtà diverse, si<br />

sono voluti esporre in prima persona ><br />

Giornalista e curatrice<br />

di mostre ha ideato il<br />

progetto <strong>ComOn</strong> Design<br />

Workshop<br />

TAISSA<br />

Dida dida dida dida<br />

dida dida dida<br />

dida dida dida<br />

70 N.48<br />

CM<br />

N.48<br />

CM 71


I DESIGNER<br />

MONZA YOUNG<br />

KYU<br />

DANIELLE<br />

MAGDALENA<br />

ROBYN<br />

ZIV<br />

le persone con cui lavoreremo. Erano molto<br />

entusiaste e interessate. È stata davvero<br />

un’emozione e, per il nostro futuro, sarà una<br />

bella carta da giocare sui curricula».<br />

Entusiasmo arriva anche dalle parole<br />

dell’inglese Alex Brady, che durante la<br />

prima edizione di <strong>ComOn</strong>, ha partecipato a<br />

un workshop nel settore del tessile e che oggi,<br />

proprio grazie a quell’esperienza, lavora<br />

alla Miroglio, un’azienda piemontese: «Ho dei<br />

ricordi bellissimi della mia settimana a Como,<br />

la città è il cuore del tessile e della seta e questi<br />

progetti sono delle ottime opportunità per noi<br />

studenti». La settimana della creatività è anche<br />

raccontata sul sito www.comon-co.it: proprio<br />

qui, in una pagina personale, Alex ha pubblicato<br />

le foto del progetto realizzato: «I responsabili<br />

di Miroglio hanno visto i miei lavori e mi<br />

hanno contattata, nel dicembre dell’anno scorso<br />

sono tornata in Italia proprio per iniziare a<br />

lavorare con loro come stilista. Sono molto<br />

felice», ha concluso, a pochi giorni dall’inizio<br />

dell’attesissima nuova edizione.<br />

GLI ORGANIZZATORI<br />

CRISTINA<br />

MONZA YOUNG<br />

ANDREA<br />

MARCELLA<br />

Ecco i volti di tutti i<br />

protagonisti dell’evento in<br />

programma dal 12 ottobre<br />

MASSIMO<br />

per far dialogare la realtà locale con le novità<br />

dal sapore internazionale. Un party organizzato<br />

da studenti per studenti, incontri tra giovani<br />

italiani e non con le aziende tessili, workshop e<br />

un’iniziativa che coinvolge i curatori d’arte.<br />

Tra le novità dell’edizione di quest’anno,<br />

dedicata all’eco sostenibilità, anche il<br />

progetto <strong>ComOn</strong> Design Workshop, ideato<br />

dalla giornalista e curatrice di mostre Taissa<br />

Buescu: utilizzando materiali di scarto messi<br />

a disposizione dalle più famose aziende del<br />

comasco, (Poliform, Lema, Baxter, Living<br />

Divani, UNIFORM, Gallotti&Radice, OMP<br />

Porro), alcuni tra i migliori studenti del<br />

Politecnico di Milano, della sede di Como, e<br />

dello Ied di Milano e di Torino dovranno dar<br />

vita alla loro creatività. In coppia e sotto la<br />

supervisione dei designer Massimiliano Adami<br />

e Lorenzo Damiani sono stati ospitati per<br />

una settimana in un’azienda che ha garantito<br />

supporto tecnico e industriale. Qui hanno<br />

prodotto pezzi unici che, non solo rimarranno<br />

esposti durante la settimana di <strong>ComOn</strong>, ma,<br />

terminato l’evento, verranno presentati anche a<br />

Milano.<br />

«Non vedo l’ora di iniziare», ha commentato<br />

entusiasta Milena Bolognesi, a pochi giorni<br />

dal primo giorno di lavoro. Una laurea con il<br />

massimo dei voti al Politecnico di Como e<br />

una tesi sulle superfici luminose in fibre<br />

ottiche, sarà ospitata dalla Living Divani<br />

insieme all’amico e compagno di studi<br />

Stefano Contini: «Io e Milena siamo<br />

amici da tre anni, c’è un ottimo<br />

feeling tra noi, siamo molto<br />

complementari, la creatività<br />

unita al rigore sperimentale<br />

è la nostra forza». Dalla<br />

loro fantasia uscirà un “Day<br />

bed”: «È un divano da giorno,<br />

assembleremo insieme dei rotoli di<br />

tessuto in modo da creare delle onde<br />

per riprendere l’aspetto collinare del<br />

nostro territorio», ha spiegato Milena;<br />

le ha fatto subito eco Stefano: «Siamo<br />

già stati in azienda a conoscere<br />

MILENA<br />

STEFANO<br />

MICHELE<br />

SIMONE<br />

PAOLO<br />

72 N.48<br />

CM<br />

TOMMASO<br />

N.48<br />

CM 73


BRIANZA CLUB<br />

BRIANZA CLUB<br />

Muggiò<br />

Zanantoni È<br />

sindaco bis<br />

Il primo cittadino di Muggiò è stato eletto<br />

con il Pdl dopo due mandati di “pausa”. Ecco<br />

come racconta i suoi progetti per la città<br />

74 N.48<br />

CM<br />

di Laura Marinaro<br />

un uomo di razza liberale, un politico<br />

convinto, ma soprattutto ama la sua<br />

città. Pietro Stefano Zanantoni, 49<br />

anni compiuti ad agosto, nato a Sesto San<br />

Giovanni, ma residente a Muggiò da quando<br />

aveva sei mesi d’età («perché il dottore<br />

disse che non dormivo e consigliò ai miei un<br />

luogo più tranquillo...» ), è un bancario di<br />

professione, ma dallo scorso giugno è anche<br />

di nuovo sindaco di Muggiò. La prima volta<br />

su quello scranno si era seduto dal 1995 al<br />

1999, eletto nella fila di Forza Italia. Molto è<br />

cambiato da allora.<br />

Come e dove è nato il suo impegno politico<br />

«Sono sempre stato un uomo di destra liberale.<br />

Nella mia famiglia non so nemmeno cosa<br />

voti mio padre, ma so che anche mia madre<br />

si ispira alle idee liberali. Dopo aver militato<br />

negli anni di piombo, durante il liceo, nel<br />

partito che fu di Valerio Zanone (per molti<br />

anni a capo del Partito Nazionale Italiano,<br />

Ndr), mi sono avvicinato a Forza Italia. Già<br />

nel 1994, quando Berlusconi scese in campo,<br />

io fondai la sede del movimento a Muggiò e ne<br />

diventai presidente. Nelle elezioni comunali di<br />

quell’anno, però, decidemmo di candidare una<br />

persona esterna alla città e perdemmo.<br />

Ma, dopo cinque anni di opposizione, nel 1999,<br />

alla carica di sindaco fui eletto proprio io». ><br />

N.48<br />

CM 75


BRIANZA CLUB<br />

Quali sono stati i risultati ottenuti nel suo<br />

primo mandato e quali progetti, allora<br />

rimasti in sospeso, vuole realizzare oggi<br />

«Sin dall’inizio, il mio fu un mandato di<br />

rottura con il passato, nel quale riuscimmo<br />

a far tornare i muggioresi in piazza per<br />

numerosi eventi, realizzati in collaborazione<br />

con le associazioni cittadine; riuscimmo a<br />

far realizzare la caserma dei carabinieri che<br />

non c’era, pur essendo una città di più di 15<br />

mila abitanti, riorganizzammo tante strade<br />

e marciapiedi, grazie al Piano Integrato<br />

di Intervento, il primo di quel tenore in<br />

Lombardia. Il famoso Multisala poi fallito,<br />

fu una realtà che io subii dato che era stata<br />

la vittoria di un ricorso al Tar da parte dei<br />

costruttori a permettere di realizzare la struttura<br />

nel Parco del Grugnotorto. A quel punto cercai<br />

di ottenere, da quella iattura, anche una piccola<br />

fortuna: dato che l’operazione aveva causato<br />

perdite al Comune per 10 miliardi di lire, io<br />

riuscii ad ottenere che il costruttore versasse<br />

come onere di urbanizzazione per 15 sale, 5 in<br />

più di quelle previste, 1 milione per il restauro<br />

di Palazzo Brusa e concedesse 150 mila metri<br />

quadri di Parco. Quando l’opera fu terminata<br />

e poi ci fu il fallimento, tutto decadde e oggi<br />

stiamo ancora aspettando le proposte dei<br />

curatori fallimentari per trasformarlo. Da una<br />

convinzione non ci muoviamo: nessuno avrà<br />

un metro in più di Parco rispetto a quello già<br />

concesso!»<br />

“<br />

Sono da sempre un politico<br />

di fede liberale. Nel mio<br />

programma c’è il risanamento<br />

dei conti e un comune più<br />

moderno e snello<br />

Gabetti Franchising Agency <strong>Monza</strong>...<br />

Soluzioni immobiliari …. di valore<br />

Quarant’anni in prima linea nel mercato immobiliare “monzese” sono già un ottimo biglietto da visita.<br />

Eppure la storica società di intermediazione Gabetti, non paga degli obiettivi già raggiunti e consolidati<br />

a livello sia locale che nazionale, è da sempre proiettata al futuro e ricettiva ai mutamenti delle esigenze<br />

e delle necessità della propria Clientela.<br />

E se il mattone riserva parecchie incognite, specie in questa delicata congiuntura economica, solo il<br />

“professionista”, che ha fatto della pluriennale esperienza della propria Azienda la base da cui trarre<br />

preziosi spunti per la gestione di nuove sfide, è in grado di riconoscere nelle incognite vere e proprie<br />

opportunità.<br />

Roberto Brioschi - Responsabile Territoriale della Gabetti di <strong>Monza</strong> – si propone oggi con il proprio staff<br />

a tutti coloro che sono alla ricerca di un servizio consulenziale immobiliare ad alto valore aggiunto: non solo<br />

l’espressione di un marchio storico ed autorevole ma, altresì, la confluenza, in un gruppo organizzato, di<br />

distinte professionalità specializzate, tutte organicamente orientate verso la soddisfazione delle sempre<br />

più complesse istanze del mercato immobiliare.<br />

Per info su questi ed altri immobili<br />

039/365383<br />

Quali le priorità del suo programma<br />

«Prima di tutto ripianare i debiti del Comune, che<br />

ammontano a 3 miliardi e 600 mila euro, per poter<br />

rientrare nel patto di stabilità e, quando avremo<br />

i fondi, riorganizzare il Comune in modo più<br />

efficiente con 4-5 dirigenti e molta più efficienza<br />

nei settori. Tra le opere essenziali da realizzare, c’è<br />

la piazza Garibaldi, la rotonda di viale Repubblica<br />

il campo sportivo e, per la sicurezza, il terzo turno<br />

della Polizia locale. Ma ovvio che senza fondi non<br />

riusciremo a fare nulla!»<br />

Nella vita privata è uno scapolo impenitente.<br />

Una scelta o un caso<br />

«Diciamo che è stata una scelta di altre<br />

persone, ma io ne sono contento. Non è che mi<br />

dispiacerebbe avere una compagna fissa accanto,<br />

ma è anche vero che quando si arriva alla mia<br />

età da solo, non è facile mettersi in gioco per<br />

condividere la vita con una donna. Ovvio che<br />

le ragazze non mi mancano, ma sono storie<br />

passeggere... Non è facile accettare che il mio<br />

tempo vada comunque diviso con il lavoro e la<br />

politica».<br />

Quali sono le sue passioni e i suoi hobby<br />

«Sono un ex nuotatore, un ex tennista e oggi,<br />

quando posso, adoro giocare a golf. Ho un<br />

handicap alto, solo 27, ma d’altronde non ho molto<br />

tempo per dedicarmi al gioco. Mi piace anche<br />

viaggiare e ho visto parecchio del mondo, mi<br />

mancano l’Australia e il Sudafrica, ma spero di<br />

poterci andare presto».<br />

Pietro Zanantoni,<br />

49 anni, scapolo<br />

impenitente e sindaco<br />

impegnato<br />

San Fruttuoso<br />

<strong>Monza</strong> Parco<br />

Nella foto,<br />

Marco Brioschi,<br />

Responsabile<br />

territoriale<br />

Gabettoi <strong>Monza</strong><br />

I.P.<br />

76 N.48<br />

CM


BRIANZA CLUB<br />

BRIANZA CLUB<br />

Concorso Ettore Pozzoli<br />

Seregno in musica<br />

Per una settimana, la cittadina brianzola è stata teatro dell’annuale<br />

Concorso Internazionale di pianoforte. Oltre alla musica classica, per la<br />

prima volta è stato dato spazio a tutti i generi musicali durante gli eventi<br />

collaterali. Tra le novità, il patrocinio del Ministero dei Beni Culturali<br />

di Greta La Rocca<br />

brianzola e ha incuriosito e attirato anche tutti<br />

i comuni della nuova Provincia, complice<br />

l’ “OltrE il Pozzoli”, una kermesse di musica<br />

per tutti: canti, serate nelle piazze, giochi e<br />

divertimenti per i più piccoli, spazio anche al<br />

rock, al jazz e al pop. «Questo festival nasce<br />

dal desiderio di rafforzare il Concorso - ha<br />

continuato il Sindaco di Seregno - e di dar<br />

vita a eventi rivolti a un pubblico diverso, più<br />

giovane, che possa andare oltre quel perimetro<br />

tradizionale degli appassionati di classica<br />

e aprirsi agli “altri” mondi musicali». Una<br />

conferma è arrivata anche dalle parole di Vito<br />

Potenza, Assessore alla Programmazione<br />

Finanziaria, che ha vestito di nuovo la lunga<br />

manifestazione: «Vogliamo sviluppare le<br />

potenzialità di un concorso prestigioso<br />

conosciuto a livello internazionale per dare<br />

lustro alla città e permettere a tutti, anche ai<br />

non seregnesi, di vivere l’evento».<br />

Tantissime le serate collaterali al Concorso,<br />

in primo piano la musica di Bach suonata<br />

dall’orchestra Sinfonica “Giuseppe Verdi”,<br />

il “Recital Brass Ensemble”, interpretato<br />

dall’orchestra Filarmonica “Ettore Pozzoli”,<br />

il concerto di Enrico Giaretta, considerato ><br />

Alcuni magici<br />

momenti degli<br />

spettacoli di<br />

musica classica<br />

Una vittoria a stelle e strisce.<br />

Nell’elegante cornice del Teatro<br />

San Rocco di Seregno, martedì 22<br />

settembre, è stato proclamato il vincitore del<br />

prestigioso concorso musicale Ettore Pozzoli.<br />

L’americano Christopher Falzone, poco<br />

più che ventenne, ha ricevuto dalla giuria,<br />

presieduta dal pianista fiorentino e critico<br />

musicale Riccardo Risalti, il premio di 15<br />

mila euro e la medaglia Falzone D’Oro del<br />

Presidente della Repubblica consegnata dal<br />

commissario prefettizio di <strong>Monza</strong> e Brianza<br />

Renato Saccone.<br />

Per la prima volta, nella lunga storia del<br />

Pozzoli (è appena terminata la XXVI<br />

edizione), il Concorso Internazionale ha<br />

ricevuto prima il patrocinio del Ministero<br />

per i Beni e le Attività Culturali e, di<br />

conseguenza, la prestigiosa medaglia dalle<br />

mani del presidente Napolitano. «È un<br />

risultato molto importante, perché il Ministero<br />

concede pochissimi patrocini e solo ad eventi<br />

di altissimo livello - ha detto entusiasta il<br />

sindaco Giacinto Mariani - l’interesse del<br />

Presidente della Repubblica testimonia lo<br />

spessore culturale dell’evento».<br />

A cinquant’anni dal primo concorso, la scorsa<br />

edizione, iniziata lunedì 14 settembre e durata<br />

una settimana, ha coinvolto l’intera cittadina<br />

78 N.48<br />

CM<br />

N.48<br />

CM 79


BRIANZA CLUB<br />

l’erede di Paolo Conte, gli artisti rock “Veda”<br />

e “Waiting for Memories” e la dance Anni<br />

80 con Sandy Marton, Den Harrow, Tracy<br />

Spencer.<br />

Speaker ufficiale del fuori salone musicale è<br />

stato Luca Viscardi, conduttore del fortunato<br />

programma radiofonico “Gli Inaffidabili” di<br />

Radio 105. Tra gli ospiti dell’intera kermesse<br />

Cesare Cadeo, che ha condotto la prima e<br />

l’ultima serata del Concorso: «Sono felice<br />

di vedere le amministrazioni così coinvolte<br />

e impegnate. È un evento che amo molto,<br />

globale, la cui rilevanza va ben al di là del<br />

vincitore del Pozzoli». Settantuno erano i<br />

pianisti in gara, provenienti da 24 paesi del<br />

mondo; la prima prova eliminatoria, dalla<br />

durata di 20 minuti, era in programma martedì<br />

“<br />

Siamo orgogliosi di aver<br />

portato la musica a tutti i livelli<br />

in città e siamo certi che il<br />

nostro sia un grande evento<br />

internazionale<br />

15 settembre: uno studio di Chopin, uno di<br />

Liszt a Ligeti e un brano a libera scelta erano<br />

i pezzi da presentare; la seconda prova, 35<br />

minuti, richiedeva una sonata importante di<br />

Haydn o Mozart o Clementi, composizioni<br />

scritte nel periodo romantico e cinque studi<br />

di Ettore Pozzoli; un’ora al pianoforte<br />

durante le semifinali in programma domenica<br />

20, per eseguire una sonata di Beethoven,<br />

composizioni scritte nel periodo romantico<br />

e brani scritti dopo il 1900. Tra i talenti del<br />

domani che a suon di note si sono sfidati<br />

c’erano anche Domenico Monaco, 32 anni di<br />

Foggia, e il milanese Mattia Mistrangelo.<br />

Domenico, secondo classificato, riceverà 6<br />

mila euro offerti da AEB Spa e due premi<br />

speciali: quello alla memoria di Luigi<br />

Pontiggia, quella al più giovane italiano<br />

finalista e quello al miglior semifinalista a<br />

giudizio della pianista Ada Fino. Premio<br />

speciale alla memoria di Monsignor Luigi<br />

Biella invece a Mattia, come miglior<br />

esecutore degli studi di Pozzoli. E proprio la<br />

figura di Ettore Pozzoli è stata protagonista<br />

di un’altra importante giornata organizzata<br />

nella Sala Puccini del Conservatorio milanese<br />

di Giuseppe Verdi, dove proprio il maestro<br />

seregnese aveva insegnato teoria, solfeggio e<br />

dettato musicale. Qui sabato 19 settembre, a<br />

pochi giorni dalla finale, è stato organizzato<br />

un convegno, promosso dal Comune di<br />

Seregno, dedicato al famoso compositore.<br />

«Siamo molto felici e orgogliosi – ha<br />

commentato l’assessore Vito Potenza al<br />

termine della manifestazione – sapevo che<br />

questo concorso dal sapore internazionale<br />

aveva grosse potenzialità e abbiamo lavorato<br />

perché quest’anno potessero emergere. È<br />

andata molto bene, abbiamo portato la musica<br />

in città e ogni singolo evento è stato un<br />

successo».<br />

BRIANZA CLUB<br />

I premiati con<br />

il presentatore<br />

della serata finale,<br />

Cesare Cadeo<br />

e il sindaco<br />

Giacinto Mariani<br />

80 N.48<br />

CM<br />

N.48<br />

CM 81


BRIANZA CLUB<br />

BRIANZA CLUB<br />

Immaginario Felliniano<br />

Il Maestro secondo<br />

gli artisti trezzesi<br />

Grande successo della mostra allestita al Castello Visconteo di Trezzo<br />

sull’Adda lo scorso settembre<br />

di Laura Marinaro<br />

Dal “Libro dei Sogni” di Federico<br />

Fellini, nel quale il Maestro trascrisse<br />

per vent’anni le sue fantasie e i suoi<br />

immaginari onirici, ma anche dai personaggi<br />

più amati del suo cinema, nasce l’idea del<br />

Gruppo Artisti Trezzesi di allestire una mostra<br />

unica nel suo genere. Un’esposizione, definita<br />

persino “scandalosa” per alcune opere troppo<br />

sfacciatamente riferite al sesso da una parte<br />

della cittadinanza cattolica trezzese, che invece<br />

ha accolto dentro di sé il senso del grande<br />

amore del Gruppo Artisti Trezzesi per il regista<br />

riminese.<br />

“Immaginario Felliniano”, questo il titolo della<br />

mostra allestita nelle cinque sale di pertinenza<br />

del Castello Visconteo, dal 5 al 20 settembre<br />

scorsi, ha raccolto in una settantina di opere<br />

pittoriche del gruppo di artisti locali dal 1970<br />

ad oggi, nelle quali la copiosa filmografia del<br />

grande Federico è stata rivissuta dagli occhi<br />

di chi, per anni, lo ha conosciuto e amato. Un<br />

viaggio onirico-surreale che si snodava tra<br />

le sale sapientemente illuminate dal lighting<br />

design Bianca Tresoldi, quasi a voler evocare<br />

l’atmosfera di un teatro di posa, prediletto dal<br />

regista riminese per ricreare gli ambienti più<br />

improbabili. Tra i soggetti rivisitati: Gradisca,<br />

grande madre di carne, con “effetto” a sorpresa,<br />

maga Enotéa, guaritrice d’impotenti castigati<br />

dal Dio, Du Bois, secco e arcigno come<br />

mantide insidiosa, e ancora tanti tipi fortemente<br />

caratterizzati trascelti dal quotidiano come<br />

faceva Fellini, che aspettavano solo questa<br />

occasione per poter raccontare il proprio sogno.<br />

«L’impegno è stato alto per tutti i soci - ha<br />

spiegato Italo Mazza, presidente del Gruppo<br />

Artisti Trezzesi che si è avvalso del patrocinio<br />

della Provincia di Milano, del Comune di Trezzo<br />

e della collaborazione della Fondazione Fellini<br />

di Rimini - e il successo che ha avuto l’iniziativa<br />

dimostra quanto Fellini e il suo immaginario<br />

siano ancora amati». E riguardo alle polemiche<br />

“bigotte” l’artista ha preferito rispondere con la<br />

soddisfazione che la mostra sia stata ampiamente<br />

visitata da gente proveniente da tutta Italia.<br />

Il grande maestro Ermanno Olmi avrebbe<br />

dovuto presenziare all’inaugurazione, perchè<br />

amico fraterno di Federico, nonché premiato<br />

dalla Fondazione Federico Fellini nel 2007, ma<br />

purtroppo, non ha potuto partecipare per motivi<br />

di salute. Lo stesso Vittorio Boarini, direttore<br />

della Fondazione, ha concesso di fregiare<br />

locandine e manifesti con il logo che riproduceva<br />

il profilo di Fellini per mano di Ettore Scola.<br />

Tra gli artisti in mostra da segnalare Bianca<br />

Tresoldi, tra i più bravi lighting designers<br />

italiani, che ha regalato la sua lunga esperienza<br />

nel campo della luce, ottenendo miracoli dai<br />

pochi proiettori affittati. «Un sapiente gioco<br />

di contrasti in grado di calare i lavori dei soci<br />

in uno spazio senza limiti apparenti, proprio<br />

nel regno di Morfeo», ha aggiunto Mazza. La<br />

rassegna si è aperta con l’emblematica figura<br />

di mister Du Bois, personaggio del Casanova,<br />

qui trasposto in chiave kafkiana, preludio e<br />

spunto per più elaborate rivisitazioni sul tema<br />

che il Gruppo Artisti Trezzesi aveva in serbo<br />

(automi, macchine celibi, odierni transformers).<br />

Nella stessa sala del camino apparivano subito i<br />

rimpianti di una trezzese verace, «galvanizzata<br />

in tal modo da coinvolgere altri cittadini in<br />

una spiritosa performance, perfettamente<br />

aderente all’immaginario e graficamente<br />

efficace - ha proseguito l’artista - tanto da<br />

essere impiegata per il manifesto della mostra,<br />

già divenuto oggetto di collezionismo». Vi era<br />

poi un passionale ex voto alla maga Enotéa<br />

del Satyricon, interpretata nel 1969 dall’eterea<br />

Donyale Luna, oggi rappresentata dall’addetta<br />

alle pubbliche relazioni del Gruppo di Artisti,<br />

accomunata, per le doti istrioniche, all’attrice.<br />

La presenza femminile è continuata nelle<br />

sale attigue e ai superiori, ricordando celebri<br />

personaggi come Gradisca, Cabiria, Volpina,<br />

Gelsomina, insomma i vari volti della<br />

femminilità adorata e subita a volte dallo stesso<br />

Fellini. Non ultimo, il tema della sessualità,<br />

allusiva o senza veli, che ha caratterizzato<br />

alcune opere in mostra, nelle quali<br />

si riscattava<br />

l’elemento<br />

vitale del cinema e dei personaggi<br />

felliniani. «Per noi è stato<br />

un esperimento più che riuscito<br />

e con grande successo di<br />

pubblico - ha concluso Italo<br />

Mazza - e non è detto che non<br />

continui con altri progetti<br />

legati a Fellini e alla<br />

Fondazione».<br />

Sculture e pitture<br />

raffiguranti i sogni di<br />

Fellini diretti dalla luce<br />

di Bianca Tresoldi<br />

82 N.48<br />

CM<br />

N.48<br />

CM 83


BRIANZA CLUB<br />

BRIANZA CLUB<br />

Sistema Brianza/1<br />

Un piano per il turismo<br />

Procede il progetto di realizzazione del Sistema Turistico <strong>Monza</strong> e Brianza<br />

avviato nel 2006 da Comune, Provincia e Camera di Commercio<br />

di Sara Franchini<br />

Un sistema turistico unico per tutta la<br />

Brianza, non solo quella racchiusa nei<br />

confini della provincia, che porti nel<br />

nostro territorio un turismo non solamente di<br />

affari, come accaduto fino ad oggi, ma anche di<br />

nicchia, puntando alla cultura e all’arte, ma anche<br />

alla natura, all’enogastronomia, e allo sport. Un<br />

turismo che non può competere certo con quello<br />

delle località lacustri della Lombardia e che deve<br />

necessariamente essere destagionalizzato e quindi<br />

spalmato anche nei periodi dell’anno cosiddetti<br />

“morti”.<br />

Questo il senso del progetto di realizzazione<br />

del Sistema Turistico di <strong>Monza</strong> e Brianza, al<br />

quale stanno lavorando da tre anni il Comune<br />

di <strong>Monza</strong>, con l’ex assessore al Turismo, oggi<br />

presidente della Provincia Dario Allevi, la<br />

Camera di Commercio di <strong>Monza</strong> e Brianza e la<br />

nuova Provincia.<br />

Ed è Andrea Monti, neo assessore al Turismo<br />

Sotto, il Mulino del<br />

Cantone all’interno del<br />

Parco di <strong>Monza</strong><br />

della Provincia ad andare oltre: «Il sistema<br />

turistico della Brianza al quale si è lavorato fino<br />

ad oggi va bene, ma io credo che la Brianza<br />

turistica debba comprendere anche le province<br />

di Lecco e Como - ha spiegato - per questo sto<br />

già lavorando in collaborazione con i sindaci<br />

delle due città e con gli assessori provinciali per<br />

inglobare tutta la Brianza in un nuovo progetto<br />

che ci permetterà anche di ottenere finanziamenti<br />

per restaurare le ville e creare percorsi più<br />

completi; conto di poter iniziare a definire il<br />

progetto per fine <strong>2009</strong>».<br />

Intanto il lavoro, che porterà a creare il prodotto<br />

<strong>Monza</strong> e Brianza vero e proprio, avviato in<br />

precedenza e in attesa di approvazione regionale<br />

a breve, parte dall’analisi del contesto che<br />

ha portato ad una mappatura delle principali<br />

attrazioni del territorio: tra queste prima di<br />

tutto quelle storico-culturali, come le ville, le<br />

dimore storiche, gli edifici religiosi e di culto<br />

nonchè i musei, insieme agli attrattori naturali<br />

come ad esempio il Parco di <strong>Monza</strong>, il Parco<br />

dell’Alto Lambro e le vie d’acqua, le attrazioni<br />

economiche che fino ad oggi hanno costituito<br />

la parte preponderante del turismo, ovvero<br />

il business e le fiere e infine quelli sportivi<br />

(Autodromo di <strong>Monza</strong>, ma anche eventi legati ad<br />

altri sport che generano anche un indotto turistico<br />

interessante).<br />

Ambiziosi, ma significativi gli obiettivi: primo<br />

destagionalizzare i flussi turistici, quindi<br />

aumentare della permanenza media sul territorio<br />

e valorizzare in un’ottica di rete integrata i<br />

principali siti di qualsiasi natura.<br />

Costituito il prodotto, quindi, si provvederà a ><br />

In alto, una suggestiva<br />

immagine di Piazza<br />

Trento e Trieste.<br />

Sotto, la chiesa santuario<br />

di Santa Maria delle<br />

Grazie detta anche delle<br />

“Grazie vecchie”,<br />

attigua il Parco di <strong>Monza</strong><br />

84<br />

CM N.48<br />

N.48<br />

CM 85


BRIANZA CLUB<br />

BRIANZA CLUB<br />

costituire una struttura politica e tecnica, ma<br />

anche a definire una strategia di promozione e<br />

di commercializzazione dell’offerta turistica,<br />

tra cui la strutturazione di un sistema di<br />

Informazione e Accoglienza Turistica su tutto<br />

il territorio provinciale. A <strong>Monza</strong>, in verità, un<br />

passo importante è stato quello dell’apertura, nel<br />

2008, di un Ufficio Informazioni Turistiche per<br />

i cittadini, sotto i portici di piazza Carducci, ma<br />

si attende il completamento della rete di punti<br />

informativi nel resto della provincia.<br />

Ma come si è evoluta l’ideazione di questo<br />

progetto Il percorso per la creazione del<br />

Sistema Turistico <strong>Monza</strong> e Brianza è stato<br />

formalmente avviato nel 2006 dal Comune di<br />

<strong>Monza</strong> - Assessorato al Turismo, dalla Camera<br />

di Commercio di Milano e dalla Provincia di<br />

Milano – Assessorati al Turismo e all’Attuazione<br />

della Provincia di <strong>Monza</strong> e Brianza, con la<br />

sottoscrizione del “Protocollo di Intesa per la<br />

promozione e lo sviluppo di un sistema turistico<br />

nell’area di <strong>Monza</strong> e Brianza”.<br />

L’impegno dei tre enti promotori è stato<br />

rinnovato l’anno successivo con un nuovo<br />

“Atto d’Intenti 2007/2008 per la promozione<br />

del turismo nell’area di <strong>Monza</strong> e Brianza”,<br />

poi a fine 2007, ha preso il via la redazione<br />

del “Documento Strategico del Programma di<br />

Sviluppo Turistico”. A dicembre 2008 sono stati<br />

organizzati incontri mirati per coinvolgere nel<br />

sistema i rappresentanti delle amministrazioni<br />

comunali i privati, tramite la Camera di<br />

Commercio di <strong>Monza</strong> e Brianza, che hanno<br />

potuto contribuire al progetto su due livelli:<br />

sia aderendo al Sistema Turistico mediante<br />

l’invio di uno schema d’adesione, consistente<br />

in una dichiarazione per privati e in una<br />

delibera d’adesione per i comuni e i consorzi;<br />

sia presentando progetti e interventi in campo<br />

turistico, mediante l’invio di una scheda progetto<br />

riportante le principali caratteristiche, tra cui le<br />

finalità, le attività previste e il budget, aderendo<br />

al contempo in modo formale al Sistema.<br />

Ad oggi sono più di 50 progetti da realizzare<br />

sul territorio tutti volti allo sviluppo del campo<br />

degli operatori del territorio, degli attrattori,<br />

dell’integrazione dell’offerta turistica ricettiva e<br />

culturale, della comunicazione e del marketing.<br />

A questo punto non resta che attendere la<br />

valutazione ambientale dei progetti da parte<br />

della Regione Lombardia, in modo da ottenere<br />

il riconoscimento ufficiale del Sistema<br />

Turistico, poter partecipare ai relativi bandi di<br />

finanziamento.<br />

Eventi legati allo sport<br />

e non solo devono fare<br />

da attrattori insieme al<br />

turismo business<br />

Sistema Brianza/2<br />

Se è slow è meglio<br />

Il turismo “dolce” è la tendenza degli ultimi anni, finalizzata a<br />

valorizzare e rispettare le risorse specifiche di ogni territorio<br />

di Chiara Bramati<br />

Nel mese di settembre si è svolta<br />

all’Autodromo di <strong>Monza</strong> la prima<br />

edizione della Borsa Italiana Go<br />

Slow ideata e promossa dall’Associazione<br />

Nazionale Go Slow Italia Onlus.<br />

Un momento di presentazione e riflessione<br />

sulla necessità di una svolta del turismo verso<br />

un approccio più sostenibile e rispettoso<br />

dei territori. Fabrizio Pozzoli, segretario<br />

generale dell’Associazione, è convinto che<br />

unire le forze, tra pubblico e privato, al fine<br />

comune di rispettare il grande patrimonio<br />

turistico del nostro Paese, sia la strada<br />

obbligata per le realtà del settore.<br />

Quali sono le motivazioni che hanno<br />

portato alla nascita dell’Associazione<br />

«Negli anni si erano create una serie di<br />

collaborazioni che necessitavano di un punto<br />

di riferimento che desse ufficialità e rilevanza<br />

alla nostra concezione del turismo e fosse,<br />

al contempo, un mezzo di promozione delle ><br />

Il turismo verde e il<br />

cicloturismo sono alcune<br />

delle iniziative su cui<br />

punta l’Associazione<br />

Go Slow<br />

86 N.48<br />

CM<br />

N.48<br />

CM 87


BRIANZA CLUB<br />

BRIANZA CLUB<br />

riguardo la nostra zona: <strong>Monza</strong> e la Brianza<br />

si spopolano durante il weekend. La mia<br />

provocazione è quella di organizzare per il<br />

businessman, che è in zona per lavoro, delle<br />

visite che potrebbero convincerlo a ritornarci<br />

con la famiglia. Questo potrebbe essere un<br />

volano per il turismo, dando un contributo<br />

significativo all’economia locale. Del resto<br />

occorre essere consapevoli del fatto che la<br />

Brianza non è luogo di turismo di massa, ma<br />

di “nicchia”».<br />

Gli antichi mestieri in bicicletta sono stati<br />

riproposti da Go Slow durante la Bigs<br />

nostre iniziative: l’Associazione è nata per<br />

certificare, da un punto di vista giuridico,<br />

una realtà che di fatto già esisteva. Siamo<br />

stati in quattro a voler concretizzare le nostre<br />

aspirazioni: io che con la cooperativa Betania<br />

mi occupo da anni di turismo sostenibile,<br />

Deborah Sanna, titolare di Officine Kairos,<br />

un’azienda di comunicazione specializzata<br />

nel turismo dolce, il professor Giancarlo<br />

Dall’Ara, docente di marketing del turismo<br />

e Giovanna Mattiolo, titolare di Tourist<br />

Trend, agenzia specializzata in marketing<br />

del turismo. Nell’arco del primo anno di<br />

vita abbiamo aggregato una serie di realtà<br />

pubbliche e private sparse sul territorio<br />

italiano, e il nostro impegno più grande è stata<br />

la promozione attraverso l’organizzazione<br />

della Bigs, la Borsa Ital Go Slow».<br />

Cos’è e di cosa si occupa<br />

«L’Associazione vuole essere punto di<br />

incontro, di riferimento e una vetrina turistica<br />

sia per gli operatori del settore che per il<br />

pubblico. Attraverso Bigs, un workshop<br />

professionale, una vetrina espositiva per<br />

varie realtà ed una serie di eventi, abbiamo<br />

voluto proporre la nostra concezione di<br />

turismo lento, alla riscoperta del territorio.<br />

È importante diffondere una filosofia del<br />

“<br />

Abbiamo voluto proporre la<br />

nostra concezione di turismo<br />

lento, alla riscoperta del<br />

territorio per diffondere una<br />

nuova filosofia di viaggio in cui<br />

il visitatore si adegua ai luoghi<br />

viaggio che riserva attenzione all’ambiente,<br />

al consumo, al rapporto con il territorio<br />

e con le persone che lo abitano, in modo<br />

non invasivo ma declinato sulla specifica<br />

realtà delle zone che si visitano. Il turismo<br />

dolce pone al primo posto l’attenzione alle<br />

risorse locali e il turista si deve porre nelle<br />

vesti di ospite. Il territorio non si deve<br />

adeguare alle esigenze dei visitatori, bensì<br />

il contrario; chi propone il turismo “lento”<br />

fa il possibile per far innamorare il turista<br />

del luogo che sta visitando. Un esempio<br />

E le proposte per il futuro<br />

«L’idea è che l’Italia è un paese a forte<br />

“declinazione slow” e il territorio brianzolo<br />

si presta benissimo ad accogliere l’idea<br />

di turismo dolce. Vorremmo che la Bigs<br />

diventasse un appuntamento fisso e nazionale<br />

di cui <strong>Monza</strong> e la Brianza possano vantare la<br />

primogenitura. Quest’anno abbiamo puntato<br />

molto sulla comunicazione, anche a livello<br />

internazionale, e abbiamo ricevuto già dei<br />

buoni feedback. Abbiamo un potenziale<br />

strepitoso, ma non sfruttato».<br />

Esistono associazioni simili all’estero<br />

«A livello turistico l’Europa è decisamente<br />

più avanti di noi; ad esempio in Spagna,<br />

nella zona della Catalogna, sono già<br />

molto specializzati nelle guide di turismo<br />

naturalistico e accessibile, realtà che esistono<br />

anche in Francia, Germania, Austria. Come<br />

Associazione in Italia, per ora, siamo i<br />

primi».<br />

Il nome dell’Associazione richiama<br />

inevitabilmente Slow Food, guidato da<br />

Carlo Petrini: esiste un rapporto<br />

«Al momento non esiste una collaborazione.<br />

È tuttavia un modello da seguire: quello che<br />

fa Slow Food nel cibo, noi tentiamo di farlo<br />

nel turismo. Ma mi piacerebbe che in futuro<br />

ci possano essere rapporti di collaborazione».<br />

Una provocazione: grazie a Slow Food<br />

è nata la prima Università di Scienze<br />

Gastronomiche al mondo. Go Slow in<br />

futuro creerà una realtà simile dedicata al<br />

turismo<br />

«Perché no Enogastronomia e turismo sono<br />

materie molto dinamiche: sarebbe fantastico<br />

dare vita ad un centro studi che riunisca le<br />

eccellenze del settore per preparare e formare<br />

gli operatori ed affiancare le amministrazioni<br />

pubbliche nella rivalutazione delle<br />

potenzialità del territorio».<br />

Scorci delle colline<br />

nostrane: la meta ideale<br />

per una gita slow<br />

88 N.48<br />

CM<br />

N.48<br />

CM 89


BRIANZA CLUB<br />

BRIANZA CLUB<br />

Las Vegas<br />

Market<br />

Made in Meda<br />

Le più famose aziende medesi<br />

hanno presentato i migliori prodotti<br />

artigianali in una fiera del Nevada.<br />

L’esposizione continuerà con una<br />

mostra fino al prossimo anno<br />

di Greta La Rocca<br />

Nella pagina a lato, gli spazi espositivi di Las Vegas Market.<br />

Sotto, a destra, il tavolino Modello FIORI Stile Luigi XV.<br />

Las Vegas chiama Meda.<br />

La città brianzola, nota anche<br />

all’estero come la capitale del legno<br />

e del mobile, varca i confini e presenta una<br />

cinquantina di prodotti nati dal design e<br />

dalla bravura degli artisti medesi al mercato<br />

americano.<br />

Su invito di Las Vegas Market e in partnership<br />

con Fiera Milano, grazie anche alla Regione<br />

Lombardia, all’Assessorato Artigianato e<br />

Servizi, alla Camera di Commercio <strong>Monza</strong><br />

e Brianza, al Promos <strong>Monza</strong> e Brianza<br />

e al Comune di Meda, Madeinmeda -<br />

l’Associazione di promozione economica<br />

della città di Meda, creata dall’assessorato<br />

alla Politica Economica e agli Esteri del<br />

Comune nel 2000 - ha partecipato alla<br />

manifestazione fieristica organizzata presso il<br />

World Market Center dal 14 al 17 settembre<br />

scorsi. Lo showroom “Italiano Classico”, un<br />

open space di 600 metri quadrati, ha ospitato<br />

le creazioni di quasi una ventina di aziende<br />

artigiane. I prodotti italiani hanno incuriosito<br />

la stampa e i migliori architetti in visita,<br />

durante i quattro giorni dell’evento. Ma ora,<br />

terminato il Las Vegas Market, il made in<br />

Meda rimarrà in mostra fino al prossimo<br />

febbraio.<br />

Busnelli, Asnaghi, Mariani, Lanzani,<br />

Colombo Stile, Allievi, Berto, Mia, Medea<br />

e ancora Alchymia, Annibale Colombo,<br />

Anselmo Bonora, Colombo Roberto, Erba<br />

sono stati i grandi marchi protagonisti.<br />

«È ancora presto per fare un bilancio -<br />

ha commentato Anna Allievi, titolare<br />

dell’omonima azienda - è stato stimolante<br />

essere presenti a un evento tanto importante».<br />

Dello stesso parere il decoratore Roberto ><br />

><br />

90 N.48<br />

CM<br />

N.48<br />

CM 91


BRIANZA CLUB<br />

BRIANZA CLUB<br />

parte di una vetrina così importante come il<br />

Las Vegas Market, desideriamo continuare ad<br />

espandere il nostro mercato anche negli Stati<br />

Uniti, in particolar modo in quest’area dove<br />

ha avuto luogo l’esposizione», ha ribattuto il<br />

titolare.<br />

Una consolle in arte déco firmata Busnelli,<br />

una poltrona in mogano stile impero tra le<br />

proposte Lanzani, componenti d’arredo in<br />

oro zecchino per il decoratore Colombo,<br />

un divano ricoperto di Swarovski per<br />

Erba, un modello classico per la storica<br />

azienda Bonora: scelte che rispecchiano i<br />

gusti americani e confermano la preziosa<br />

artigianalità italiana. «Abbiamo esposto una<br />

coppia di poltrone in puro stile Giorgio III,<br />

ma con una finitura particolare: abbiamo<br />

giocato con il nero ebano e con il rosso acceso<br />

e abbiamo aggiunto cristalli Swarovski», ha<br />

spiegato Giuseppe Mariani. Una conferma<br />

arriva anche dalla Asnaghi Interiors che ha<br />

esposto una poltrona, una colonna portavaso<br />

e una lampada a muro: «La scelta dei pezzi<br />

è avvenuta in base alla grande richiesta che<br />

proviene dal mercato; nei pezzi esposti si fa<br />

“<br />

Tutti abbiamo esposto prodotti<br />

di alta qualità, pensati per un<br />

pubblico medio alto. Las Vegas<br />

Market sarà per noi una buona<br />

occasione per farci conoscere<br />

largo l’uso della foglia d’oro, degli intagli e<br />

delle decorazioni a mano, realizzati in modo<br />

completamente artigianale».<br />

Orgogliosi del successo Fabio Mariani e<br />

Alberto Busnelli, art director e organizzatori<br />

dell’esposizione: «È una grande opportunità<br />

per lo stile italiano». Felice anche Stefano<br />

Avallone, assessore del Comune di Meda e<br />

consigliere della nuova Provincia: «Ho un<br />

sogno nel cassetto: vorrei che in ogni casa<br />

degli Stati Uniti ci sia almeno un pezzo di<br />

arredo Made in Meda», ha concluso.<br />

La camera da letto Valery<br />

in Stile Impero firmata<br />

Asnaghi: un design molto<br />

ricco che ha trovato<br />

grande seguito negli Stati<br />

Uniti d’America<br />

La sala da pranzo<br />

Kandinskji di Asnaghi e lo<br />

specchio griffato<br />

Roberto Colombo<br />

92 N.48<br />

CM<br />

Colombo, «L’America è sempre l’America!»,<br />

ha esclamato. E, nonostante le naturali<br />

incertezze di fronte a un mercato oggi in<br />

difficoltà, c’è orgoglio anche nelle parole<br />

dell’amministratore delegato dell’omonima<br />

azienda Carlo Lanzani. «Siamo felici che il<br />

Comune abbia chiesto anche a noi di essere<br />

presenti», ha sottolineato. Molto entusiasta<br />

Giorgio Busnelli, che ha trascorso un paio<br />

di giorni in terra americana e ha toccato con<br />

mano l’interesse che l’artigianato medese<br />

suscita oltreoceano: «Tutti noi abbiamo<br />

esposto prodotti di alta qualità, pensati per un<br />

pubblico medio alto. “Italiano classico” gode<br />

anche di un’ottima visibilità. L’esposizione<br />

dura diversi mesi, per noi sarà una buona<br />

occasione per farci conoscere - ha aggiunto<br />

accennando anche ai concorrenti - Tra gli<br />

espositori c’era Colombo Stile, una garanzia,<br />

un marchio famoso e apprezzato in tutto<br />

il mondo». Soddisfatta anche la famiglia<br />

Asnaghi. «Siamo molto onorati di essere<br />

N.48<br />

CM 93


PASSIONI<br />

PASSIONI<br />

A sinistra, Karl Horst<br />

Hodicke, Danza con<br />

spade, 1985, 230x170,<br />

acrilico su tela.<br />

Sotto Alfonso Di Lio,<br />

assessore alla Cultura<br />

del Comune di <strong>Monza</strong><br />

e anima dell’evento.<br />

Nella pagina di sinistra,<br />

Brown-Senza titolo,<br />

1983, acrilici, legno e<br />

cartone, 197x127<br />

Serrone<br />

Un tuffo negli Anni Ottanta<br />

La prima grande mostra di pittura, e non solo, dedicata al decennio più<br />

scoppiettante degli ultimi cinquant’anni<br />

di Laura Marinaro<br />

L’Arengario e il Serrone della Villa Reale,<br />

ma anche il resto del centro città, dal 17<br />

ottobre a febbraio 2010 faranno un tuffo<br />

nei favolosi Anni 80. <strong>Monza</strong> a quel periodo fervido<br />

di vita culturale, di arte, di musica e di costume,<br />

dedica infatti la prima importante mostra in Italia. Lo<br />

assicura l’assessore alla Cultura di <strong>Monza</strong> Alfonso<br />

Di Lio che, per allestire l’evento, ha scelto il massimo<br />

esperto di quel periodo storico, Marco Meneguzzo.<br />

La mostra dal titolo «Gli Anni 80. Il trionfo della<br />

pittura. Da Schifano a Basquiat», proporrà<br />

un’esposizione che, attraverso 100 opere di grandi<br />

e grandissime dimensioni, esplorerà quegli anni che<br />

portarono a un radicale mutamento nel concetto di<br />

Arte, con la cosiddetta “fine delle avanguardie”, la<br />

riscoperta della pittura, e con il grande cambiamento<br />

dell’intero sistema artistico.<br />

Perchè una mostra sugli Anni 80<br />

«Il nostro è un tentativo di esplorare questo periodo<br />

storico fervido sia nell’arte, che nella vita sociale<br />

e culturale - ha spiegato Di Lio - abbiamo inoltre<br />

la fortuna di poter contare sulla collaborazione di<br />

Meneguzzo e non è stato un caso che proprio lui sia<br />

stato scelto come curatore della mostra di Milano<br />

dedicata a Renato Schifano insieme ad Achille<br />

Bonito Oliva».<br />

Avete pensato ad eventi collaterali alla mostra<br />

d’arte ><br />

94 N.48<br />

CM<br />

N.48<br />

CM 95


PASSIONI<br />

PASSIONI<br />

«Il catalogo sarà arricchito da un compendio di<br />

saggi composti da esperti di cinema, televisione,<br />

filosofia e cultura. E anche i concerti, gli eventi<br />

dedicati a cinema, televisione e moda che<br />

arricchiranno la città nel periodo della mostra<br />

sono stati concepiti come arricchimento del nostro<br />

evento. Infine ricorderemo gli eventi che segnarono<br />

quell’epoca, come i Mondiali di Calcio del<br />

1982, con i protagonisti di allora; siamo contenti,<br />

inoltre, di poter contare sulla collaborazione<br />

dei commercianti che saranno coinvolti nella<br />

promozione dell’iniziativa».<br />

Cosa farete per invogliare i monzesi e anche i<br />

turisti a venire a vedere questa mostra<br />

«Abbiamo creato un percorso di colore azzurro,<br />

come i grandi totem all’ingresso dei luoghi della<br />

mostra, che congiungerà il Serrone e la Villa<br />

all’Arengario ed enormi cartelloni intorno alla<br />

città».<br />

In questo periodo di crisi qual è stato l’impegno<br />

del Comune<br />

«Molto importante. Questo è un periodo difficile<br />

anche per l’arte, ma grazie al contributo di Regione<br />

Lombardia e della Provincia di <strong>Monza</strong> e Brianza,<br />

nonchè al volano del Forum dell’Unesco di Villa<br />

Reale, anche le aziende del territorio si sono<br />

appassionate a questo grande evento. Le opere<br />

firmate da grandi come Schifano, Ontani, Schnabel<br />

ed Haring, Paladino e Lupertz, Barcelò, Basquiat,<br />

Disler e Chia (autore dell’opera “Cocktail” che<br />

costituisce il manifesto, Ndr), provengono da<br />

collezioni private, anche brianzole e da musei<br />

civici. Il percorso espositivo analizzerà i principali<br />

movimenti di quel periodo dalla Transavanguardia<br />

italiana ai Nuovi Selvaggi tedeschi, dai graffitisti<br />

statunitensi alla Young British Sculpture, dagli<br />

Anacronisti ancora italiani alla Figuration Libre<br />

francese. Quindi, questo si annuncia come un evento<br />

davvero unico».<br />

Passione per il delitto<br />

Noir e giallo in Brianza<br />

Autori italiani e stranieri, eventi per grandi e piccoli, letture in lentezza,<br />

professionisti del crimine: grande successo per l’evento di Monticello<br />

di Laura Marinaro<br />

Il noir e il giallo protagonisti in Brianza da<br />

otto anni ne “La Passione per il Delitto”. Il<br />

suo linguaggio diretto, con temi duri, reali e<br />

mai consolatori piace e conquista sempre di più<br />

e viene proposto da autori francesi e spagnoli, ma<br />

anche italiani. E sono loro i protagonisti dell’evento<br />

di Villa Greppi di Monticello che, aperto il 27<br />

settembre, si concluderà l’11 ottobre. Ma oltre<br />

ai libri nuovi e vecchi, il festival significa anche<br />

scoperta di autori italiani e stranieri che hanno<br />

scelto questa appartenenza, scritture ragionate, stili<br />

che si incrociano, una sezione di incontri dedicata<br />

interamente ai piccoli, le cene a tema col delitto<br />

e molto altro. Abbiamo deciso di raccontarla<br />

con brevi interviste ad alcuni degli autori italiani<br />

e stranieri più conosciuti che saranno presenti<br />

all’evento. Il programma dettagliato è sul sito<br />

www.lapassioneperildelitto.it.<br />

Clemente-Senza titolo<br />

(Anch’io ho visto<br />

uccidere),1980,<br />

40x30, olio su tela<br />

ASA LARSSON, “Sentiero nero” (Marsilio, pp. 432, Euro 18 - <strong>2009</strong>)<br />

Cosa significa partecipare ad un festival come questo<br />

«Adoro da sempre incontrare la gente che ama la lettura. Mio padre era un libraio e un grande lettore e sono cresciuta proprio<br />

tra i libri, quindi, per me, è un’esperienza fantastica».<br />

Cosa vuol dire scrivere gialli oggi<br />

«È la cosa più bella. Tu sei libero di lavorare dove vuoi, basta una penna e un foglio: immagina di farti pagare per sognare per<br />

un giorno con la fantasia...».<br />

Molti oggi scrivono gialli, ma come si fa a piacere ai lettori e a sfondare<br />

«Credo sia difficile trovare un equilibrio tra la velocità degli eventi e della suspence e la costruzione fino in fondo dei caratteri<br />

e delle relazioni tra i personaggi. Ma se si riesce, si sfonda!».<br />

Giallisti si nasce o si diventa<br />

«Impossibile rispondere. In definitiva la mia formazione è stata molto legata alla mia vocazione di scrittore. Ho sempre letto<br />

molto e mio padre mi ha sempre raccontato tante storie, per questo io giallista lo sono diventata».<br />

96 N.48<br />

CM<br />

N.48<br />

CM 97


PASSIONI<br />

PASSIONI<br />

VALERIO VARESI, “Nel paese di Saimir” (Edizioni Ambiente, pp. 320 Euro 13<br />

<strong>2009</strong>)<br />

Di nuovo a “La Passione per il delitto”, come mai<br />

«Posso dire di essere un veterano, visto che vi partecipo fin dalla prima edizione e ho<br />

sempre sostenuto la manifestazione ormai diventata un classico letterario dell’autunno.<br />

Inoltre è un’occasione per rivisitare la bellissima Villa Greppi dove ritrovo ogni<br />

anno molti amici. Piacevole è anche l’incontro coi lettori che mi comunicano le loro<br />

impressioni: è sempre gratificante».<br />

Cosa è il giallo oggi<br />

«Ci sono innumerevoli declinazioni di questo genere letterario, ma, per quel che mi<br />

riguarda, il giallo è il pretesto per entrare a piè pari nella realtà del mondo di oggi.<br />

Indagare su un crimine è smontare i meccanismi che hanno portato ad esso e quindi<br />

capire quali sono i mali che stanno a monte, nel disagio sociale, per esempio. Per me questo è un compito che la letteratura<br />

deve assumersi recuperando quella dimensione etica dell’autore che dovrebbe essere alla base di ogni impegno artistico. In<br />

questa luce, il giallo e il noir vengono a fondersi in un ibrido che oggi funziona benissimo e che gli studiosi chiamano romanzo<br />

sociale».<br />

MATHILDE BONETTI, “Un rapace per amico” (Mondadori, pp.59 Euro 7-<strong>2009</strong>)<br />

Cosa significa per una scrittrice per l’infanzia come lei partecipare a “La<br />

Passione per il delitto”<br />

«Per me significa soprattutto invogliare i più piccoli a leggere. Spesso i<br />

bambini e i ragazzini sono distanti dai libri perché li vedono come un “dovere”.<br />

Un’occasione di divertimento e di ritrovo come questa è un modo per creare<br />

curiosità dando ai giovani lettori un’altra visione della lettura».<br />

Quali sono i codici con cui proporre il noir o il giallo ai più piccoli<br />

«Forse mettersi nei panni di un bambino. Immagino che un giovane lettore voglia una crescente suspence, un mistero che si<br />

infittisce e una risoluzione di immediata comprensione, in cui sia tutto chiaro, in cui alla fine chi legge si dice: “Ah, come ho fatto<br />

a non pensarci”».<br />

A cosa sono più interessati<br />

«Per quel che vedo i ragazzi, soprattutto i teenager sono interessati all’elemento romantico. Quindi anche in un libro giallo, o in<br />

un libro dove c’è un po’ di mistero, come il mio “Un Rapace per Amico”, cerco di inserire sempre una nota rosa».<br />

Molti si cimentano in questo genere, ma quali sono le difficoltà e gli stimoli per sfondare<br />

«Oggi va di moda scrivere con le modalità del giallo, ma non tutti lo fanno con la consapevolezza che questa narrativa si è<br />

evoluta nella direzione che dicevo prima. Si ha ancora l’idea datata che il giallo sia un gioco enigmistico, oppure una rassegna<br />

sanguinolenta di morti ammazzati o solamente una trama in grado di stupire sfruttando la cronaca del momento. Per carità, ho<br />

rispetto per tutti, ma credo che si debba andare oltre. C’è anche un problema di lettori. Molti di essi, accostandosi al genere,<br />

forse anche fuorviati da molta letteratura straniera di basso livello e dalle serie tv, vogliono la riproposizione di schemi<br />

collaudati in cui ritrovarsi senza altre preoccupazioni, mentre un’altra parte pensa che il giallo sia solo evasione e pertanto si<br />

annoia se la narrazione propone altre tematiche come quelle sociali».<br />

Giallista si nasce o si diventa<br />

«Io lo sono diventato, essendo nato come scrittore di tutt’altro. Ho scelto lo schema del giallo quando mi sono convinto che era<br />

molto più efficace per raccontare certi aspetti della realtà. Non ho però abbandonato altre cifre narrative».<br />

MASSIMO CARLOTTO, “L’amore del bandito” (e/o, Euro 15 - <strong>2009</strong>)<br />

Quali sono i plus di partecipare ad un evento come questo<br />

«Significa incontrare lettori, appassionati del genere, scrittori e giornalisti.<br />

Un’occasione importante per presentare il proprio lavoro, conoscere quello degli altri<br />

e confrontarsi con il pubblico. In Italia il poliziesco e il noir sono cresciuti negli anni<br />

grazie a questo tipo di iniziative che hanno permesso la crescita di un dibattito sulla<br />

letteratura di genere».<br />

È cambiato qualcosa nel genere noir<br />

«Il noir oggi è sempre di più uno strumento per far conoscere la realtà di questo<br />

Paese. La storia criminale spesso è una scusa per raccontare altro».<br />

Ed è difficile farlo<br />

«Esistono bei libri e libri meno belli. Vale per il noir come per tutte le altre forme narrative, in questo senso difficoltà e stimoli<br />

sono universali perché il romanzo si basa su un’architettura complessa, difficilmente codificabile».<br />

ELISABETTA BUCCIARELLI, “Io ti perdono” (Kowalski, pp.256 Euro 14 - <strong>2009</strong>)<br />

«La Passione per il delitto è stato il primo festival di narrativa a cui sono stata<br />

invitata. Esordivo con Happy Hour (Mursia) e Paola Pioppi, storica organizzatrice<br />

della manifestazione, mi ha dato la possibilità di trovarmi per la prima volta di fronte<br />

a un pubblico numeroso e preparato. Da allora sono legata affettivamente a questo<br />

appuntamento e, negli anni, ho cercato di costruirmi un legame privilegiato con chi lo<br />

frequenta e con il territorio lecchese e comasco».<br />

Lei ha scelto il noir come genere con cui esprimersi: cosa vuol dirci con i suoi<br />

romanzi<br />

«Il noir è per me un modo di vedere il mondo. Senza filtri, senza consolazione. È<br />

la consapevolezza che le cose vanno guardate e affrontate fino in fondo, nella vita<br />

privata come in quella pubblica. Non si scappa, non c’è tregua. Se ti interessa crescere e mutare, se vuoi dare un senso a<br />

questo passaggio terreno, non hai scelta. Devi accettare i limiti e la parte oscura. A me interessa guardarla e cercare di porre<br />

domande che possano servire a esorcizzarla e renderla meno proibita. Il noir non offre risposte, ma può aiutare a conoscerla<br />

meglio, a maneggiarla, a frequentarla per non esserne più spaventati e intrappolati».<br />

La ricetta per diventare uno scrittore noir<br />

«C’è modo e modo di fare noir. Penso che sia necessario leggere molto e sapere chi ti ha preceduto e chi ti sta a fianco per<br />

poter proporre uno sguardo limpido e puro sul nero. I lettori sono tanti e tutti differenti, quindi non saprei come accomunarli<br />

se non puntando sul loro sentire. Per me quello che conta è essere autentica. A costo di non piacere, perché le cose che dico<br />

sono scomode e appartengono a molti. C’è un pubblico numeroso che apprezza anche il desiderio che la mia scrittura ha di<br />

condividere debolezze e fragilità, di andare fino in fondo e detestare l’ipocrisia e la convenienza».<br />

Come accade di diventare noirista<br />

«Forse non ti accorgi e un giorno qualcuno, per comodità, ti etichetta così. Se ci sono morti e c’è un personaggio che<br />

indaga, scatta subito l’appartenenza al genere. Non ho deciso a priori di scrivere gialli o noir, ma le mie storie hanno questa<br />

struttura narrativa. Sicuramente, invece, bravi giallisti o sapienti scrittori di noir si diventa. Con la pratica, l’impegno e tanta<br />

vita vissuta».<br />

98 N.48<br />

CM<br />

N.48<br />

CM 99


PASSIONI<br />

PASSIONI<br />

Sodalizi artistici<br />

La velocità dipinta<br />

Un trio artistico d’eccezione si confronta con il tema della velocità e sarà<br />

protagonista in un evento sportivo che si annuncia memorabile<br />

di Sara Re<br />

Non si è ancora spenta l’eco dei<br />

motori che hanno sfrecciato sul<br />

circuito monzese che c’è già chi<br />

pensa a una nuova corsa. Sono Roberta Musi,<br />

Franco Tarantino e Franco Vasconi, pittori<br />

di successo, il cui sodalizio artistico sta per<br />

dare vita a un’importante esposizione in uno<br />

scenario d’eccezione, vale a dire il primo<br />

Gran Premio degli Emirati che si terrà ad Abu<br />

Dhabi. In occasione della gara in programma<br />

per il prossimo 1° novembre, infatti, tre loro<br />

opere entreranno a far parte del fitto calendario<br />

di eventi che accompagnerà la competizione<br />

sul circuito di uno dei luoghi al mondo che<br />

registra la maggiore effervescenza in termini di<br />

iniziative e proposte. Un’occasione unica per<br />

dare visibilità e lustro alle affascinanti visioni di<br />

tre pittori che hanno saputo reinterpretare il tema<br />

della velocità in modo assolutamente personale.<br />

Roberta Musi, conosciuta come “la pittrice dei<br />

cavalli”, in Potenza ed energia, ha visualizzato<br />

la sua concezione di forza, vigore, irruenza, ma<br />

anche eleganza nella figura di un cavallo colto<br />

nell’azione di “uscire” da una Ferrari in corsa.<br />

«L’armonia tra la macchina e l’animale – spiega<br />

– si evidenzia nella fusione tra le zampe del<br />

cavallo e la Ferrari da cui sembra trarre origine:<br />

due mezzi, due protagonisti, due interpreti<br />

allo stesso tempo reali e simbolici che trovano<br />

perfetta sintesi in un’energia che si sprigiona ><br />

“L’urlo della vittoria”<br />

di Franco Vasconi,<br />

olio su tela 70x100<br />

100 N.48<br />

CM<br />

N.48<br />

CM 101


PASSIONI<br />

In L’urlo della vittoria, infatti, l’eccitazione<br />

della gara e la brama di vittoria percorrono<br />

questa immagine dai contorni netti e sfumati al<br />

tempo stesso: colpa – o merito – della velocità,<br />

che tutto travolge e tutto conquista.<br />

La scelta di Franco Tarantino per Grande<br />

Ferrari, invece, è quella di concentrarsi<br />

esclusivamente sulla macchina: quella rossa di<br />

Maranello che arriva al traguardo per prima,<br />

irruenta, vincitrice, simbolo stesso del grande<br />

circo della Formula 1 che, solo nella vittoria,<br />

trova i propri eroi. Le scritte, poste soprattutto<br />

ai bordi del quadro, ricalcano la comunicazione<br />

pubblicitaria che accompagna visivamente<br />

tutta la gara e, a maggior ragione, occupa gli<br />

spazi dell’arrivo. Tarantino utilizza una tecnica<br />

mista, in cui l’intervento materico richiama<br />

l’informale: «Sto seguendo un percorso che<br />

dalla figurazione, rappresentata dall’auto, porta<br />

all’informale, un modo di fare arte che richiama<br />

la materia ed è fondato sulla gestualità, sulla<br />

casualità. Il mio scopo è quello di creare una<br />

situazione materica attraverso effetti coloristici,<br />

trasmettendo il segnale della trasformazione».<br />

In attesa che questi tre motori fatti di sole<br />

pennellate arrivino in Brianza, l’appuntamento è<br />

ad Abu Dhabi.<br />

Sopra, “Potenza ed<br />

Energia”, 70x40 acrilico<br />

su tela di Roberta Musi.<br />

Sotto, di lato, “Grande<br />

Ferrari”, tecnica mista di<br />

Franco Tarantino<br />

102 N.48<br />

CM<br />

selvaggia, indomabile, indomita». Nella visione<br />

della Musi non c’è spazio per altro, nè per la<br />

natura nè per l’uomo, superflui in un mondo<br />

di sola potenza; nel quadro, inoltre, emergono<br />

alcuni degli elementi che caratterizzano tutta<br />

la sua produzione, ad esempio i fondi diafani,<br />

quasi neutri e le pietre, che costituiscono la<br />

materia stessa di cui sono fatte le ruote.<br />

Anche Franco Vasconi – «novantenne con lo<br />

spirito di un fanciullo», come commentano<br />

gli altri artisti e amici – sancisce il comune<br />

significato simbolico tra i due elementi<br />

dell’animale e della macchina: armonia, grinta,<br />

coraggio fuori dal comune costituiscono la trama<br />

del dipinto di uno degli ultimi artisti viventi<br />

di un movimento pittorico come Corrente che<br />

annovera Sassu, Cassinari, Morlotti, di cui<br />

Vasconi stesso è stato allievo.<br />

L’ATMOSFERA DI NATALE SI VESTE DI ELEGANZA<br />

Sconto del 5% per cene prenotate entro il 20 ottobre<br />

PREMIO MERCURIO D’ORO<br />

www.saintgeorges.it<br />

Tel. +39 039 320 600<br />

Ingresso Porta Vedano/Autodromo – Chiuso il Martedì


PASSIONI<br />

PASSIONI<br />

Motoclub <strong>Monza</strong><br />

La tradizione<br />

continua<br />

Attivo dal 1919 sul territorio della provincia, il Motoclub <strong>Monza</strong> ha<br />

sempre rappresentato un valido punto di riferimento<br />

per sportivi e amanti delle due ruote<br />

di Francesco Pozzi<br />

Una passione che dura una vita, un<br />

feeling che nasce quasi sempre da<br />

bambini e che fa battere il cuore<br />

al solo udire sfrecciare i motori sull’asfalto<br />

delle città, figuriamoci in pista. Quello per<br />

le moto è un amore che non si perde mai e<br />

che porta centinaia di persone a radunarsi<br />

per vivere insieme le emozioni di una corsa<br />

in riva al lago, di una vacanza on the road,<br />

zaino in spalla e con il vento che soffia sul<br />

volto. A <strong>Monza</strong>, a dare corpo e sostanza a<br />

emozioni che non smettono mai di stupire,<br />

c’è il Motoclub <strong>Monza</strong>, associazione fondata<br />

nel 1919: da allora non ha mai sospeso la<br />

sua attività e, col passare degli anni, ha<br />

maturato una grande esperienza nel settore<br />

riscontrando sempre un forte interesse da<br />

parte del pubblico. «L’attività del <strong>Club</strong> si basa<br />

sull’organizzazione di esposizioni di moto<br />

d’epoca, gare su pista, fuoristrada e raduni<br />

turistici rivolti a tutti i soci - ha spiegato<br />

Giulio Mauri, presidente del Motoclub<br />

<strong>Monza</strong> – La nostra è un’attività che si affaccia<br />

al mondo del motociclismo con uno sguardo<br />

a 360 gradi e prende in considerazione i<br />

più svariati punti di vista, cercando sempre<br />

di soddisfare anche le richieste degli<br />

appassionati più esigenti».<br />

Le iniziative del club, infatti, possono essere<br />

raggruppate nelle tre categorie più seguite da<br />

tutti gli amanti delle due ruote: velocità su<br />

pista, settore turismo e, a partire dalla metà<br />

degli Anni 70, anche gare su fuoristrada.<br />

In passato il Motoclub <strong>Monza</strong> ha preso<br />

parte anche a due Campionati del Mondo<br />

e ha promosso una competizione Indoor<br />

disputatasi nel 2003. Inoltre, in occasione<br />

dell’ultima mostra di moto d’epoca dal titolo<br />

“Aspettando la F1”, che si è svolta dal 10<br />

al 12 settembre scorsi in Piazza Trento e<br />

Trieste, è stata registrata un’affluenza di circa<br />

20 mila persone: una grande soddisfazione<br />

per il club e soprattutto per il pubblico,<br />

che ha potuto ammirare i 63 gioielli della<br />

meccanica esposti, che testimoniano e<br />

ripercorrono, tappa per tappa, la lunga<br />

storia del motociclismo. «Ultimamente ci<br />

stiamo sempre più allontanando dal settore<br />

velocità, nel quale siamo presenti solo<br />

grazie alla disciplina delle minimoto – ha<br />

proseguito il Presidente – abbiamo, invece,<br />

potenziato al massimo il settore fuoristrada,<br />

più accessibile degli altri per un discorso<br />

economico, proponendo ogni anno gare di<br />

enduro, motocross e trial». Ognuna di esse,<br />

infatti, è diversa dalle altre per la peculiarità<br />

delle regole e delle abilità richieste. L’enduro<br />

è molto simile al rally, con la particolarità<br />

che viene praticato su due ruote; il motocross<br />

prevede una gara che è solitamente disputata<br />

su un circuito sterrato lungo da 1 a 2<br />

chilometri; infine, il trial è una disciplina<br />

individuale che consiste nel superamento di<br />

numerosi ostacoli e richiede una particolare ><br />

Una gara di enduro,<br />

il rally a due ruote,<br />

organizzata dal Motoclub<br />

104 N.48<br />

CM<br />

N.48<br />

CM 105


PASSIONI<br />

PASSIONI<br />

Brianza; la pubblicazione, poi, è stata regalata<br />

a tutti i soci del club».<br />

Per chi è già appassionato e per chi si sta<br />

avvicinando a questo mondo, il prossimo<br />

appuntamento in programma è il moto<br />

raduno “Carrera Longobarda” che si terrà<br />

domenica 15 novembre a <strong>Monza</strong>. «Si partirà<br />

dall’Arengario e, dopo una cavalcata di<br />

80 chilometri su e giù per i paesaggi della<br />

Brianza, si ritornerà in centro città – conclude<br />

– Sarà un’ottima occasione di ritrovo per i<br />

fedelissimi del club, oltre che una grande<br />

opportunità per scoprire il fantastico mondo<br />

delle due ruote».<br />

Sopra, il logo del Motoclub <strong>Monza</strong>, che quest’anno<br />

ha festeggiato i 90 anni dalla fondazione<br />

tecnica e abilità nel controllo del mezzo. Per<br />

partecipare a tutte le specialità, se praticate<br />

a livello agonistico, è necessario fornire<br />

la licenza di idoneità che viene rilasciata<br />

dalla Federazione Motociclisti Italiani; per<br />

prendere parte, invece, alle iniziative a sfondo<br />

turistico, è necessario esibire solo la tessera di<br />

iscrizione al <strong>Club</strong>.<br />

«Il <strong>Club</strong>, ad oggi, conta circa 200 soci, mentre<br />

all’interno dell’associazione operano, oltre al<br />

Presidente, una quindicina di consiglieri. In<br />

occasione di eventi speciali, poi, come accade<br />

spesso nelle prove di Campionato del Mondo,<br />

si contano sempre un centinaio di volontari».<br />

La maggior parte dei soci, inoltre, sono<br />

particolarmente affezionati all’Associazione<br />

e partecipano sempre più numerosi alle<br />

numerose gite e raduni organizzati sul<br />

106 N.48<br />

CM<br />

“<br />

Il <strong>Club</strong> conta circa 200 soci.<br />

In occasione di eventi speciali,<br />

poi, come accade spesso nelle<br />

prove di Campionato del<br />

Mondo, collaborano anche<br />

un centinaio di volontari<br />

territorio. «In collaborazione con la provincia<br />

di Lecco – prosegue Mauri – abbiamo<br />

realizzato una vera e propria guida in cui sono<br />

contenuti i cinquanta migliori itinerari della<br />

N.48<br />

CM 107


FASHION<br />

FASHION<br />

Tendenze<br />

Un 2010 a tutto<br />

punk. Ma Chic!<br />

Con l’autunno tornano le giacche con le<br />

spalline imbottite e per i più giovani i mitici<br />

anfibi ai piedi e i giubbini in pelle da macho<br />

Il diktat di quest’anno, sia al femminile che<br />

al maschile, infatti, impone un total look<br />

da rockstar che prevede l’esaltazione di se<br />

stessi attraverso una mescolanza di materiali<br />

davvero mai vista. Una passerella di cult<br />

degli Anni Ottanta ringiovaniti ed esaltati da<br />

piogge di borchie mixati a paillettes e cristalli<br />

che ravvivano il ritorno del pvc e della pelle,<br />

rendendoli terribilmente attuali. Pezzi sacri<br />

della moda che credevamo confinati nei libri<br />

di storia come i pantaloni skinny di pelle<br />

(di questi tempi meglio se nella versione<br />

H&M<br />

eco), i “chiodi” e gli stivali neri torchiati<br />

che invece ritornano alla grande in questo<br />

carosello neopunk, condiviso dai grandi<br />

nomi del fashion biz come dalle principali<br />

catene di distribuzione. Se anche Vogue,<br />

consacrata in tutto il mondo come la Bibbia<br />

della moda, celebra in grande stile il ritorno<br />

agli Anni Ottanta con entusiasmo e frenesia,<br />

non possiamo che adeguarci, rispolverare<br />

dal nostro armadio dei ricordi cimeli che<br />

avevamo abbandonato e scoprire come renderli<br />

nuovamente cool. ><br />

Parola d’ordine<br />

per l’inverno:<br />

nero-chic<br />

di Francesca Barzaghi<br />

Se vi guardate attorno, se focalizzate il<br />

vostro sguardo su ciò che vi circonda,<br />

scoprirete che qualcosa è cambiato. In<br />

poco meno di tre settimane, giusto il tempo per<br />

abbandonare infradito e t-shirt estive e dedicarsi<br />

al cambio degli armadi in vista del primo freddo<br />

(o anche freschino), sembra che tutti abbiano<br />

deciso di cambiare in massa il proprio stile,<br />

orientandosi su un outfit un po’ esaltato, che<br />

sembra un filo retrò ma comunque rinnovato.<br />

Donne in carriera che abbandonano il semplice<br />

tailleur per ri-lanciarsi nel magico mondo della<br />

giacca con spalline imbottite incrostata di<br />

cristalli; orde di sedicenni che scoprono per la<br />

prima volta il fascino del giubbino di pelle da<br />

biker e giovinastri che si lasciano conquistare<br />

dall’aria da “macho” dell’anfibio. Eccentricità<br />

personali a parte, in effetti, sembra di essere<br />

tornati indietro nel tempo, nei giorni in cui il<br />

lurex alla Dinasty era avanguardia pura e la<br />

borchia, da icona del movimento metallaro,<br />

iniziava la sua ascesa nei templi della moda.<br />

Un omaggio agli Anni Ottanta e un ritorno alle<br />

origini del rock, reso insolito dalle invasioni<br />

di campo di elementi provenienti da altri<br />

movimenti culturali e sociali, che fanno di<br />

questo inverno un vero e proprio miscuglio di<br />

tendenze, che però, magicamente, trovano una<br />

sorta di sintesi nello stesso outfit. Un melting<br />

pot di stili che non si alternano ma che, al<br />

contrario, si completano e si sovrappongono,<br />

creando giochi di contrasto che illuminano con<br />

nuovi bagliori il grigio dell’autunno.<br />

Stradivarius<br />

Stradivarius<br />

Zanotti<br />

Pull and Bear<br />

Dsquared2<br />

Jimmy Choo<br />

108 N.48<br />

CM<br />

N.48<br />

CM 109


FASHION<br />

FASHION<br />

Stradivarius<br />

H&M<br />

Jimmy Choo<br />

TANTI STILI, UN SOLO OUTFIT<br />

Ma quali sono, nello specifico, i diversi filoni che<br />

ritornano di moda Per sapersi orientare nella<br />

grande giungla delle proposte, pare indispensabile<br />

dotarsi di una veloce mappa delle tendenze che<br />

primeggeranno quest’anno, ma soprattutto un<br />

breviario per sapersi destreggiare nella scelta<br />

di pezzi culto che provengono dai diversi<br />

stili. Perché se è vero che quest’anno saranno<br />

tantissime le tendenze a farla da padrona, è vero<br />

anche tutte dovranno essere contemporaneamente<br />

presenti e ben amalgamate tra di loro.<br />

Pull and Bear<br />

Stradivarius<br />

La regola d’oro di questa stagione invernale è<br />

lasciarsi attrarre da pochi selezionati frammenti<br />

di derivazione punk, che a differenza del passato,<br />

diventano una nuova espressione del glamour,<br />

se mixata con gusto ad accessori ricercati<br />

e luccicanti. Il punk, quasi dopo trent’anni<br />

dai suoi esordi, è infatti stato degnamente<br />

sdoganato dalle griffes più accreditate del<br />

mondo, lasciandosi alle spalle la reputazione<br />

del “duro e cattivo”, per essere eletto a nuovo<br />

modello di sensualità femminile. Il nuovo punk<br />

dunque induce chiunque alla ricerca di uno stile<br />

personale, accattivante, anche se aggressivo,<br />

senza nascondersi dietro false ipocrisie. Uno stile<br />

rappresentativo della donna del 2010 che è al<br />

contempo determinata, dominante e combattiva<br />

ma anche sexy e che finalmente può permettersi<br />

i “classicissimi” feticci di inizio Anni Ottanta<br />

come i pantaloni iperskinny in lamée e il classico<br />

bomber abbinandoli a preziosi top di pizzo o con<br />

rouches e a minibag lussuosissime.<br />

L’abbandono dei ruoli in ottica sessista è<br />

confermato anche dal grande rientro dello<br />

stile biker, fino ad oggi poco idoneo a vestire<br />

degnamente la figura femminile senza cedere a<br />

estremismi ed eccessi degni della più classica<br />

iconografia fumettistica. Di questo trend, in<br />

particolare, merita apprezzamento il ritorno,<br />

come già anticipato, del chiodo in pelle (nera, è<br />

un cult) vero passepartout del prossimo autunno,<br />

da portare con i jeans e stivali o anche sopra<br />

un minidress in versione sparkling. La vera<br />

seduzione di quest’anno, infatti risiede nel gioco<br />

dei contrasti, dove la ruvidezza degli elementi in<br />

pelle trova il proprio contrappasso nella scelta di<br />

abiti brillanti e sgargianti di pietre luccicanti che<br />

rendono il look, di base nero o in scala di grigi,<br />

particolarmente seducente. E quando la rider è<br />

easy ma very chic… non può non avere il casco<br />

griffatissimo. Ormai, infatti, dopo l’esempio<br />

fortunato e pluriannuale di Alberto Aspesi,<br />

vero pioniere di questa tendenza, tutte le grandi<br />

firme si sono lasciate contagiare dalla mania di<br />

personalizzare a seconda del proprio stile e della<br />

propria visione il casco, lanciandone una vera<br />

e propria collezione. Da semplice copricapo<br />

imprescindibile per la guida del motorino secondo<br />

il codice della strada a vero e proprio must<br />

immancabili per tutte le fashionistas!<br />

Un vero tuffo negli Anni Ottanta – il decennio che<br />

la moda non dimenticherà mai! – è ovviamente<br />

d’obbligo per tutti i party dell’inverno, ai quali si<br />

dovrà presenziare con la stessa mise che avremmo<br />

messo a una festa del celebre Studio 54 di New<br />

York. “Nostalgia” potrebbe essere il titolo di<br />

questo trend che sembra voler riproporre sulle<br />

nostre strade uno stile che è un misto tra Madonna<br />

agli albori della sua carriera e le patinatissime<br />

protagoniste di Dynasty. Esattamente come allora,<br />

anche oggi si potrebbe dire che “too much is<br />

never enough”. E se eccedere sembra essere la<br />

parola d’ordine, allora via libera alla follia glam<br />

di quegli anni con i suoi colori strong, i minidress<br />

tutto paillettes, i pantaloni a vita alta, le spalle iper<br />

imbottite e le tutine intere aderentissime. Sbagliare<br />

è praticamente impossibile… un po’ più difficile<br />

sarà tornare a farci l’occhio e a piacerci!<br />

Uno stile aggressivo e<br />

tipico dei fantastici<br />

Anni 80, irrinunciabile nei<br />

party dell’inverno<br />

110 N.48<br />

CM<br />

N.48<br />

CM 111


DENTISTA<br />

Prevenire è meglio<br />

che curare… o no<br />

Non lasciamo che un piccolo dolore trascurato porti a conseguenze<br />

più gravi sia fisicamente, che economicamente<br />

a cura di Filiberto Vago<br />

Quasi a tutti noi è certamente capitato, almeno una<br />

volta nella vita, di avvertire un leggero fastidio ad un<br />

dente. Bevendo una bibita fresca si avverte uno strano<br />

dolore. Ci spazzoliamo i denti e il fastidio si ripresenta. Non ci<br />

facciamo caso e pensiamo che tanto poi passerà. Alle volte capita<br />

proprio così. Si tratta di un’innocua nevralgia transitoria. Atre<br />

volte, invece, è un campanello d’allarme che ci dovrebbe mettere<br />

sull’attenti. Potrebbe trattarsi di una piccola carie che sta andando<br />

oltre il sottile strato di smalto<br />

e, arrivando nella dentina,<br />

incomincia a trasmettere<br />

la sensibilità al nervo. Se<br />

siamo attenti a questi segnali<br />

e ci affrettiamo a fare una<br />

visita di controllo, con una<br />

radiografia, è possibile<br />

sapere di cosa si tratta.<br />

Quindi, nel caso si trattasse<br />

di una carie, il problema<br />

sarebbe risolto con una<br />

semplice otturazione.<br />

Se di contro ci trascuriamo<br />

perché siamo “sicuri” che<br />

non sia nulla, che tanto<br />

passerà spontaneamente e<br />

lasciamo passare del tempo prezioso, la piccola carie si potrà<br />

estendere, raggiungere la parte più profonda del dente e, pian<br />

piano, far morire la polpa. I motivi per cui non andiamo a fare<br />

un controllo sono molteplici e ricorrenti: «… non ho tempo!»,<br />

«… tanto poi passa!», «… ho paura!», «… no, io non ci vado<br />

perché chissà quanto mi costerà…» eccetera, eccetera. Tutte<br />

scuse che sono normali, comprensibili, ma illogiche. Se si<br />

attende troppo, l’unica cosa che può capitare è che il problema<br />

si complichi. Se la carie arriva nella polpa, diventa inevitabile<br />

una devitalizzazione per eliminare tutto il tessuto necrotico. A<br />

questo punto, di solito, non è più sufficiente fare una “semplice”<br />

otturazione, diventa necessario ricoprire il dente per non rischiare<br />

una frattura. Quindi si deve ridurre la corona dentale con trapano<br />

e frese, posizionare una corona provvisoria in resina, prendere<br />

delle impronte di precisione, mandare il tutto al laboratorio<br />

che realizzerà una corona<br />

definitiva in porcellana. La<br />

corona, arrivata in Studio,<br />

andrà provata, adattata e,<br />

dopo una radiografia di<br />

controllo, andrà cementata.<br />

Se l’attesa diventasse<br />

ancora più lunga tra il<br />

primo sintomo e le cure,<br />

potrebbe anche capitare<br />

che non sia più possibile<br />

salvare il dente. Diventa<br />

necessario estrarlo. Allora<br />

il problema si complica<br />

ulteriormente! Che cosa<br />

fare del dente mancante<br />

Sostituirlo con un impianto<br />

endosseo Fare un ponte tradizionale con appoggio sui due<br />

denti vicini Quindi “sacrificare” due denti per mettere quello<br />

che non c’è più…! Ma vi rendete conto del costo biologico<br />

ed economico che ciò comporta e del tempo necessario per<br />

realizzare correttamente tutte queste cure Non si vuole fare<br />

del “terrorismo odontoiatrico”, ma ora, forse, non credete che<br />

“prevenire” sia molto meglio che “curare”<br />

Dottor Filiberto Vago<br />

Laureato in Medicina e Chirurgia presso l’ Università Statale di Milano nel 1979 e specializzato in Odontostomatologia<br />

presso la stessa università nel 1983. Nei primi anni di attività si è occupato prevalentemente di chirurgia parodontale<br />

seguendo corsi in Italia e all’estero. Si è poi dedicato all’implantologia e ha tenuto vari corsi come relatore. Da oltre 20<br />

anni si dedica alla protesi e ha perfezionato le sue conoscenze con corsi specialistici avanzati. Dal 1991 è titolare dello<br />

“Studio Dentistico Dottor FilibertoVago” in <strong>Monza</strong>.<br />

Studio Dentistico Dr. Filiberto Vago - Via Anita Garibaldi, 1 20052 - <strong>Monza</strong><br />

Tel. 039/386654 - Fax 039/386725 - info@vago.it - www.vago.it<br />

N.48<br />

CM 113


CONSULENTE LEGALE<br />

CONSULENTE ASSICURATIVO<br />

Patente a punti,<br />

effetti reali e falsi miti<br />

La nostra vita quotidiana è stata profondamente modificata<br />

pochi anni fa con l’introduzione della cosiddetta patente<br />

a punti, una vera e propria rivoluzione copernicana nella<br />

circolazione stradale che, statistiche alla mano, ha portato ad una<br />

drastica diminuzione degli incidenti e delle vittime, facendo leva<br />

sul timore del conducente medio di rimanere appiedato.<br />

L’istituto è regolato dall’art.126 bis Codice della Strada, con<br />

cui si è previsto che all’atto del rilascio della patente viene<br />

attribuito un punteggio di venti punti. Tale punteggio, annotato<br />

in una banca dati informatica appositamente istituita (anagrafe<br />

nazionale degli abilitati alla guida di cui agli artt.225 e 226 Codice<br />

della Strada), subisce decurtazioni ogni qual volta venga elevata<br />

una contravvenzione stradale di particolare gravità, secondo le<br />

indicazioni di una apposita tabella allegata al Codice della Strada;<br />

a tal proposito deve però annotarsi una importante precisazione,<br />

laddove la decurtazione non opera automaticamente (ovvero per<br />

il sol fatto dell’esistenza di una contravvenzione ed al momento<br />

della sua redazione) bensì solo quando giunga all’anagrafe<br />

nazionale la relativa segnalazione. Ed è la norma stessa a chiarire<br />

che tra i due momenti (contravvenzione/decurtazione) intercorre<br />

un ampio lasso temporale, laddove si prevede che “l’organo da<br />

cui dipende l’agente che ha accertato la violazione che comporta<br />

la perdita di punteggio, ne dà notizia, entro trenta giorni<br />

dalla definizione della contestazione effettuata, all’anagrafe<br />

nazionale degli abilitati alla guida. La contestazione si intende<br />

definita quando sia avvenuto il pagamento della sanzione<br />

amministrativa pecuniaria o siano conclusi i procedimenti dei<br />

ricorsi amministrativi e giurisdizionali ammessi ovvero siano<br />

decorsi i termini per la proposizione dei medesimi. Il predetto<br />

termine di trenta giorni decorre dalla conoscenza da parte<br />

dell’organo di polizia dell’avvenuto pagamento della sanzione,<br />

della scadenza del termine per la proposizione dei ricorsi, ovvero<br />

dalla conoscenza dell’esito dei ricorsi medesimi”.<br />

Di conseguenza possono passare anche diversi mesi o addirittura<br />

I corsi di aggiornamento possono servire<br />

a non rimanere appiedati<br />

a cura di Giorgio Galbiati<br />

anni (qualora la contravvenzione sia oggetto di un procedimento<br />

di impugnazione complesso) prima che la decurtazione dei punti<br />

dalla patente divenga effettiva ed operativa, tanto più che per tale<br />

scopo non è sufficiente che la segnalazione di decurtazione giunga<br />

all’Anagrafe Nazionale ma occorre attendere che quest’ultima<br />

ne dia comunicazione all’interessato (“Ogni variazione di<br />

punteggio è comunicata agli interessati dall’anagrafe nazionale<br />

degli abilitati alla guida”). Di conseguenza è ben difficile che<br />

la perdita di punti lasci veramente il conducente appiedato,<br />

in quanto sarà sufficiente che questi, pienamente edotto del<br />

proprio punteggio e senza attendere la conclusione dell’iter di<br />

segnalazione all’Anagrafe Nazionale, si iscriva prima di vedersi<br />

falcidiato nel punteggio ad un corso di aggiornamento, la cui<br />

frequenza consente di riacquistare sei punti; e ciò, se da un lato<br />

gli eviterà furbescamente di rimanere appiedato, dall’altro gli sarà<br />

comunque di estrema utilità per rinverdire i propri ricordi sulle<br />

regole di circolazione e sicurezza stradale. L’art.126 bis prevede<br />

poi che alla perdita totale del punteggio, il titolare della patente<br />

debba sottoporsi ad un esame di idoneità tecnica; anche in tal caso<br />

tale obbligo non sarà immediato in quanto esso diverrà operativo<br />

al momento in cui, concluso il complesso iter burocratico,<br />

l’interessato riceverà la relativa comunicazione (“a tale fine,<br />

l’ufficio del Dipartimento per i trasporti terrestri competente<br />

per territorio, su comunicazione dell’anagrafe nazionale degli<br />

abilitati alla guida, dispone la revisione della patente di guida.<br />

Il relativo provvedimento, notificato secondo le procedure di cui<br />

all’articolo 201, comma 3, è atto definitivo. Qualora il titolare<br />

della patente non si sottoponga ai predetti accertamenti entro<br />

trenta giorni dalla notifica del provvedimento di revisione,<br />

la patente di guida è sospesa a tempo indeterminato, con atto<br />

definitivo, dal competente ufficio del Dipartimento per i trasporti<br />

terrestri.”). Anche in tale caso sarà sufficiente frequentare medio<br />

tempore dei corsi di aggiornamento, evitando così l’azzeramento<br />

dei punti.<br />

L’assicurazione dei crediti è sia una risposta<br />

concreta a quelle imprese che desiderano<br />

tutelarsi dal rischio di mancato pagamento dei<br />

propri clienti, che un utile strumento per le aziende<br />

che ambiscono a sviluppare ed<br />

ampliare il proprio fatturato in<br />

tutta serenità. Inoltre la crisi<br />

finanziaria, nonostante alcuni<br />

segnali positivi, e le recenti e<br />

turbolente vicissitudini che hanno<br />

coinvolto grandi gruppi bancari<br />

di tutto il mondo, danno una<br />

dimensione delle incognite che<br />

ancora rischiano di presentarsi.<br />

In questo scenario di difficoltà<br />

assicurare il credito diventa un<br />

elemento fondamentale per una<br />

corretta gestione dell’azienda, dal<br />

momento che permette di avere<br />

una valutazione adeguata dei<br />

propri clienti al fine di prevenire<br />

le insolvenze. Si tratta di una<br />

tipologia di attività assicurativa<br />

con caratteristiche particolari<br />

rispetto ai rami elementari e<br />

che necessita di intermediari<br />

specializzati nella gestione e<br />

che assicura molteplici benefici: dalla prevenzione dei<br />

mancati pagamenti alla gestione delle azioni di recupero<br />

bonarie e legali, fino all’erogazione dell’indennizzo in<br />

caso di insolvenza dell’acquirente. Le caratteristiche<br />

principali a garanzia del credito assicurato sono la<br />

globalità, che prevede la richiesta dell’assicuratore<br />

Assicurazione<br />

dei crediti<br />

Una base di tranquillità che può aiutare<br />

lo sviluppo dell’impresa<br />

a cura di Vittorio Massardi<br />

che tutto il fatturato sviluppato sull’intero portafoglio<br />

debitori sia assoggettato a premio nel momento in cui un<br />

fornitore desidera la copertura del rischio di insolvenza;<br />

l’analisi preventiva del portafoglio attraverso la quale<br />

l’assicuratore effettua una<br />

valutazione di tutti i debitori<br />

posti in copertura, selezionando<br />

i rischi sgraditi e determinando<br />

il limite massimo assicurabile<br />

per ciascun debitore; la rotatività<br />

del limite massimo assicurabile,<br />

applicata nel momento in cui<br />

viene concesso un limite di<br />

credito per un certo debitore in<br />

cui il plafond (l’importo limite)<br />

ricomprende in copertura i<br />

crediti in sequenza cronologica<br />

a seguito dei pagamenti delle<br />

partite debitorie da parte<br />

dell’acquirente; le franchigie di<br />

cui esistono tre tipologie, quella<br />

assoluta, la relativa e quella<br />

globale e, infine, la gestione<br />

interna del mancato pagamento<br />

entro termini concordati, che<br />

a differenza di quanto avviene<br />

nel factoring (contratto per<br />

mezzo del quale un soggetto, detto factor, acquista da<br />

un’impresa, che accorda dilazioni di pagamento alla<br />

sua clientela, la globalità o una parte dei suoi crediti<br />

commerciali) non stabilisce la cessione del credito a terzi<br />

ma tutela il diritto alla surroga in caso di pagamento di<br />

un eventuale sinistro.<br />

Avv. Giorgio Galbiati<br />

Avvocato civilista, iscritto all’Albo degli Avvocati di <strong>Monza</strong> dal 2001. Esperto in diritto commerciale,<br />

societario e fallimentare, attualmente si sta occupando dell’introduzione e dello sviluppo del processo<br />

civile telematico.<br />

Vittorio Massardi<br />

Ha iniziato l’attività assicurativa nel 1968 come agente di città della Toro Assicurazioni. Nel 1980 passa<br />

al brokeraggio assicurativo entrando come partner in una società del Gruppo GPA. Dal 1995 è partner ed<br />

amministratore delegato della GPG, gruppo Puricelli & Ghezzi.<br />

Gruppo Puricelli & Ghezzi - Via Camperio, 9 - 20123 - Milano<br />

Tel. 02 30322700 - Fax. 02 30322722 - www.gpg-broker.it<br />

114 N.48<br />

CM<br />

N.48<br />

CM 115


CONSULENTE DEL LAVORO<br />

Le mansioni<br />

accessorie<br />

Gli aspetti principali a tutela del lavoratore<br />

e del datore di lavoro<br />

a cura dello Studio Leoni<br />

Il lavoro accessorio è stato introdotto nel nostro ordinamento<br />

attraverso la Riforma Biagi del 2003 con lo scopo precipuo<br />

di intercettare quelle forme di collaborazione, che per le loro<br />

caratteristiche di discontinuità, sporadicità ed episodicità, erano<br />

inevitabilmente destinate a rientrare nell’alveolo del lavoro irregolare,<br />

senza fornire alcuna tutela, né previdenziale e né assicurativa, ai<br />

prestatori di lavoro occasionale. Tale tipologia lavorativa si caratterizza<br />

difatti per l’occasionalità e l’accessorietà della prestazione svolta:<br />

trattasi di attività non riconducibili ad alcuna tipologia contrattuale<br />

tipica (né subordinata, né autonoma), rese per breve periodo,<br />

direttamente a favore dell’utilizzatore della prestazione, senza il<br />

tramite di intermediari, da parte di tutti i soggetti, sia occupati che<br />

disoccupati, purché la prestazione non dia luogo a compensi superiori<br />

a 5.000 euro nel corso dell’anno solare con riferimento ad ogni<br />

singolo committente (il limite è invece di 3.000 euro per i soggetti<br />

che percepiscono prestazioni integrative del salario o di sostegno<br />

al reddito). Si chiarisce inoltre che i prestatori extracomunitari<br />

possono svolgere attività di lavoro accessorio solo se in possesso di<br />

un regolare permesso di soggiorno che consenta lo svolgimento di<br />

attività lavorativa. Tuttavia le prestazioni occasionali accessorie non<br />

consentono né il rilascio né il rinnovo del permesso di soggiorno per<br />

motivi di lavoro ai cittadini extracomunitari. I prestatori possono<br />

attualmente svolgere le attività, nell’ambito agricolo, nel settore del<br />

commercio, turismo e servizi e nel settore domestico. I committenti che<br />

possono usufruire del lavoro occasionale nell’ambito del commercio,<br />

turismo e dei servizi sono tutte le tipologie di datori di lavoro e di<br />

impresa (quindi anche grande distribuzione), senza limitazione di<br />

tipo dimensionale o economico. Per quanto attiene al compenso,<br />

come si è detto, è previsto il limite di 5.000 euro nel corso di un anno<br />

solare, con riferimento a ciascun committente (da rispettarsi per tutte<br />

le tipologie di prestatori). Tale limite deve intendersi al netto delle<br />

trattenute previdenziali e assistenziali (pertanto, il limite lordo per il<br />

committente è di 6.660 euro corrispondenti a 4.995 euro netti). Nel caso<br />

in cui le prestazioni occasionali accessorie siano svolte da percettori<br />

di prestazioni integrative del salario o sostegno al reddito, il limite<br />

massimo dei compensi è di 3.000 euro per anno solare, a prescindere<br />

dal numero dei committenti. Nel caso dell’impresa familiare, le<br />

prestazioni di lavoro accessorio non possono superare un importo<br />

complessivo di 10.000 euro per anno fiscale. Del tutto particolare è<br />

la procedura con la quale i lavoratori vengono retribuiti: il datore di<br />

lavoro acquisterà dei buoni lavoro (di valore nominale fisso pari a 10<br />

euro) presso le rivendite autorizzate e li corrisponderà al lavoratore<br />

a prestazione avvenuta. Il lavoratore a sua volta potrà presentarli per<br />

la riscossione presso qualsiasi ufficio postale, e attraverso un canale<br />

telematico, i contributi saranno accreditati sulla posizione contributiva<br />

del lavoratore aperta presso la gestione separata Inps. L’Istituto<br />

successivamente provvederà al riversamento all’Inail trattenendo,<br />

in qualità di concessionario per la gestione del servizio, un importo<br />

misura pari al 5%. Si precisa che per attivare un rapporto di lavoro<br />

occasionale di tipo accessorio è possibile in alternativa alla modalità<br />

cartacea appena descritta, utilizzare una procedura telematica. Si fa<br />

infine presente che il compenso percepito dal lavoratore come lavoro<br />

accessorio non è imponibile ai fini Irpef e non è quindi assoggettato<br />

ad alcuna trattenuta fiscale, con la conseguenza che non vi è alcun<br />

obbligo di dichiarare tali somme all’erario. In ultimo si sottolinea che<br />

tale tipologia lavorativa, per consentire una flessibile e semplificata<br />

gestione del rapporto di lavoro, non richiede l’espletamento degli<br />

ordinari adempimenti previsti per le forme di lavoro tipico, come<br />

ad esempio la comunicazione preventiva al Centro per l’Impiego, la<br />

stipula di un contratto di lavoro scritto e l’elaborazione del cedolino<br />

paga. Rimane invece in capo al datore di lavoro l’obbligo, in caso<br />

di infortunio o malattia professionale, di darne comunicazione sia<br />

all’Inail che agli organi di pubblica sicurezza nei termini previsti per<br />

la generalità dei lavoratori.<br />

Eugenio Leoni<br />

Consulente del lavoro, esperto in materie sindacali e rapporti con gli enti pubblici, case editrici, società<br />

sportive e dello spettacolo. È titolare dello Studio Leoni, attività con 30 dipendenti e 10000 paghe mensili<br />

elaborate.<br />

Studio Leoni - Via Statuto, 4 - 20121 - Milano<br />

Tel. 02 36573500 - Fax. 02 62910074 - info@studioleoni.it - www.studioleoni.it<br />

116<br />

CM N.48


TEMPO LIBERO<br />

TEMPO LIBERO<br />

a cura di Chiara Bramati<br />

TEMPO LIBERO<br />

G. Granetto:<br />

Viale Repubblica, 42<br />

Lissone - T. 039/2459777<br />

www.ggranetto.it<br />

Ristorante Noble<br />

Love&Passion:<br />

Via Gerardo de’Tintori 18<br />

<strong>Monza</strong> - T. 039 382561<br />

www.ristorantenoble.it<br />

Enoteca Meregalli:<br />

Via Italia 24b – <strong>Monza</strong><br />

T. 039/324940<br />

www.meregalli.com<br />

WHAT’S ON<br />

Aimb:<br />

Viale F. Petrarca, 10<br />

<strong>Monza</strong>‎ - T. 039/36381<br />

www.aimb.it<br />

‎<br />

Assessorato alle Politiche<br />

Giovanili e Pari<br />

Opportunità:<br />

Piazza Trento e Trieste<br />

<strong>Monza</strong>- T. 039/2372544<br />

www.monzagiovani.it<br />

Autodromo Nazionale di<br />

<strong>Monza</strong>:<br />

Via Vedano, 5 - Parco di<br />

<strong>Monza</strong> - www.monzanet.it<br />

Audio Pro Group srl:<br />

Via Solferino, 52<br />

20052 <strong>Monza</strong><br />

T.039/5961700<br />

www.apgweb.it<br />

Biblioteca San Rocco:<br />

Via Zara, 9 - <strong>Monza</strong><br />

T. 039 2007882<br />

www.brianzabiblioteche.it<br />

Brianza Cuore Sport:<br />

www.brianzacuoresport.it<br />

Camera di Commercio di<br />

<strong>Monza</strong> e Brianza: Piazza<br />

Cambiaghi, 9 <strong>Monza</strong><br />

- T. 039/28071 www.<br />

mb.camcom.it<br />

Provincia di <strong>Monza</strong> e<br />

Brianza:<br />

Piazza Diaz 1, 20052<br />

<strong>Monza</strong> T. 039/9756723<br />

www.provincia.mb.it<br />

Minadesign:<br />

Via Donizetti, 3 – Lainate<br />

T. 02/93799462<br />

www.minadesign.it<br />

Regione Lombardia, assessorato<br />

alle Culture,<br />

Identità e Autonomie<br />

della Lombardia:<br />

Via Pola, 12/14 - Milano<br />

T. 02/67652292<br />

Vespa <strong>Club</strong> Sordio:<br />

Via A. Manzoni, 13<br />

26858 - Sordio (LO)<br />

T. 335/311093<br />

infovespaclubsordio.it<br />

PROTAGONISTI<br />

Ac <strong>Monza</strong> Brianza 1912<br />

spa:<br />

Via ragazzi del 99, 14<br />

<strong>Monza</strong> – T. 039/2020308<br />

www.acmonzabrianza.it<br />

Adr Studio Arbitrale:<br />

Via Garibaldi, 14<br />

Vimercate-T.039/5966087<br />

www.adrstudioarbitrale.<br />

com<br />

Briancar:<br />

Via Milano, 33 - Desio<br />

T. 0362/3981<br />

Via Como, 68 - Mariano<br />

Comense - T. 031/3551808<br />

www.briancar.it<br />

Ducati <strong>Monza</strong>:<br />

Viale <strong>Monza</strong>, 1<br />

Villasanta<br />

T. 039/2054062<br />

Foto Ferranti Erminio:<br />

Via Pesa del Lino, 17<br />

<strong>Monza</strong> – T. 039/366962<br />

Formab c/oRottapharm<br />

Madaus:<br />

Via Valosa di Sopra, 9<br />

<strong>Monza</strong> – T. 039/73901<br />

www.rottapharm.it<br />

MONZA YOUNG<br />

Associazione Asso4expo:<br />

www.asso4expo.com<br />

Laura Pessina:<br />

Via Carlo Alberto, 24<br />

<strong>Monza</strong> - T. 039/389541<br />

www.pessina.com<br />

BRIANZA CLUB<br />

L’Associazione Nazionale<br />

Go Slow Italia Onlus:<br />

c/o Betania Via Mentana,<br />

5 – <strong>Monza</strong><br />

T. 039/832716<br />

Comune di Muggiò:<br />

Piazza Matteotti, 1<br />

Muggiò<br />

T. 039/27091<br />

www.comune.muggio.mi.it<br />

Comune di Seregno:<br />

Via Umberto I°<br />

Seregno - T. 0362/263.1<br />

www.comune.seregno.mi.it<br />

Gabetti Franchising<br />

Agency <strong>Monza</strong>: Sede<br />

legale e operativa :<br />

Via XX Settembre, 2 <strong>Monza</strong><br />

T. 039-365383<br />

monza@gabetti.it.<br />

Sede operativa:<br />

via Romagna, angolo via<br />

V. Giulia, 1 - <strong>Monza</strong><br />

T. 039-2726184<br />

monza2@gabetti.it<br />

www.gabetti.it<br />

PASSIONI<br />

Comune di Monticello<br />

Brianza:<br />

Via Sirtori, 14<br />

Monticello Brianza<br />

T. 039/923161<br />

www.comune.monticellobrianza.lc.it<br />

Motoclub <strong>Monza</strong>:<br />

www.motoclubmonza.it<br />

Ristorante Saint Georges<br />

Premier:<br />

Via Vedano, 7 – <strong>Monza</strong><br />

T. 039/320600<br />

www.saintgeorges.it<br />

CONSULENTI<br />

Galbiati Pozzoli Radaelli<br />

avvocati associati:<br />

Via Marengo, 22 - Carate<br />

Brianza. Via Tiziano 9/a,<br />

20145 Milano MI T.<br />

0362/804105<br />

avvocati@tin.it<br />

Gruppo Puricelli &<br />

Ghezzi Srl:<br />

Via Camperio, 9 –Milano<br />

T. 02/ 30322700<br />

www.gpg-broker.it<br />

<strong>Monza</strong>car:<br />

Via Ugo Foscolo, 59/a<br />

<strong>Monza</strong> - T. 039/281531<br />

www.monzacar.com<br />

Ristorante Al-Ambiq:<br />

Via Vincenzo Bellini, 12/a<br />

<strong>Monza</strong> T. 039/3900499<br />

Studio Dentistico dr.<br />

Filiberto Vago:<br />

Via Anita Garibaldi, 1<br />

<strong>Monza</strong> – T. 039/386654<br />

www.vago.it<br />

Studio Leoni:<br />

Via Statuto, 4 – Milano<br />

T. 02/36573500<br />

www.studioleoni.it<br />

Stainless Products S.r.l.:<br />

Viale delle Industrie, 9<br />

20040 Cambiago<br />

T. 02/959499640<br />

www.stainlessproducts.it<br />

ERRATA CORRIGE<br />

1. Riceviamo e pubblichiamo<br />

da Felice Asnaghi la<br />

seguente lettera.<br />

«Nel n. 43 di <strong>Monza</strong> <strong>Club</strong><br />

nell’articolo: “Limbiate, archeologia<br />

di una città” si racconta<br />

dei ritrovamenti archeologici<br />

di fine Ottocento.Purtroppo<br />

devo costatare che è stato “dimenticato”<br />

il nome di colui che<br />

ha permesso il ritrovamento,<br />

ovvero il sottoscritto Felice<br />

Asnaghi. Avendo ricevuto dal<br />

Comune di Limbiate l’incarico<br />

di scrivere un libro sulla storia<br />

del paese, dopo otto mesi di<br />

lavoro ho potuto ricostruirne<br />

la storia attraverso documenti<br />

di archivio. Da questi documenti,<br />

dall’analisi dei catasti<br />

e da un consistente impegno<br />

economico mai pagato, sono<br />

poi risalito al luogo dove oggi<br />

sono custoditi i reperti. Sono<br />

stati catalogati, fotografati e<br />

sono disponibili al pubblico.<br />

Mi dispiace che la vostra ricostruzione<br />

si basi sugli articoli<br />

che l’assessorato competente<br />

ha fornito e questo mi va<br />

bene, mi dispiace che i funzionari<br />

e politici comunali non le<br />

abbiano segnalato che il tutto<br />

sia opera del sottoscritto».<br />

Felice Asnaghi<br />

2. Nella foto di pag. 103 del<br />

n.47, la persona ritratta in<br />

macchina con l’Assessore<br />

Romeo è Gherardo Brunetti.<br />

Ci scusiamo per l’inconveniente<br />

con l’interessato e con<br />

i lettori.<br />

ottobre<br />

LISSONE<br />

TWISTER . OTTONELLA<br />

MOCELLIN E NICOLA<br />

PELLEGRINI<br />

Progetto innovativo per la produzione e<br />

acquisizione di interventi artistici site specific/<br />

site related per le collezioni permanenti di<br />

dieci spazi museali ed espositivi.<br />

Tel. 039/2145174<br />

www.comune.lissone.mi.it<br />

ORENO<br />

TEATRORENO - LA STAGIONE<br />

<strong>2009</strong>/2010<br />

Apre i battenti la stagione teatrale e<br />

cinematografica di TeatrOreno. Il calendario<br />

del mese di ottobre prevede un Cineforum<br />

intitolato “Destinazione: l’uomo. Un viaggio<br />

alla scoperta dell’anima”.<br />

T. 039/667448<br />

www.teatroreno.it<br />

MONZA - Per tutto il mese<br />

ROBERT PAN – MAPPE<br />

Le ultimissime produzioni dell’artista, che<br />

lavora la resina da più di quindici anni,<br />

fanno parte di una serie pensata come<br />

coerente evoluzione dei precedenti cicli<br />

pittorici di Pan.<br />

T. 039/360055<br />

www.spiralearte.com<br />

BESANA IN BRIANZA - Per tutto il mese<br />

DETTAGLI DI MODA<br />

PIERO GEMELLI<br />

Negli spazi di Villa Mella, a Limbiate,<br />

Villa Erba Odescalchi Scotti, a Bovisio<br />

Masciago e Villa Filippini Traversi, a<br />

Besana in Brianza, Marco Glaviano,<br />

Aldo Fallai e Piero Gemelli danno vita al<br />

circuito “Dettagli di moda”, attraverso tre<br />

mostre personali.<br />

www.cesanofotoephoto.it<br />

MONZA - Per tutto il mese<br />

OTTOBRE IN ROSA <strong>2009</strong><br />

Seconda edizione dell’evento promosso<br />

dall’Assessorato alle Pari Opportunità di <strong>Monza</strong>:<br />

un mese di iniziative rivolte al mondo femminile.<br />

T.039/2372544<br />

www.monzagiovani.it<br />

LISSONE<br />

CRISTIANO PLICATO<br />

Selezione accurata di opere recenti<br />

informali in grado di dare un’esaustiva<br />

testimonianza della produzione dell’artista<br />

e delle tematiche che gli sono proprie.<br />

T. 039/2145174<br />

www.comune.lissone.mi.it<br />

SEREGNO<br />

ALFREDO RAPETTI<br />

PRIMO ALFABETO<br />

Personale di un importante esponente<br />

dell’arte contemporanea, da sempre<br />

impegnato nella definizione di un linguaggio<br />

pittorico teso fra immediatezza espressiva e<br />

rigore compositivo e formale.<br />

T. 0362/231648<br />

www.artesilva.com<br />

MONZA<br />

XXII FIERA DI MONZA E<br />

BRIANZA<br />

Un calendario ricco d’eventi ed eclettico,<br />

dedicato al mondo degli affari, al<br />

volontariato, ma anche al semplice e puro<br />

intrattenimento.<br />

T. 039/2024044<br />

www.fieradimonza.it<br />

118 N.48<br />

CM<br />

N.48<br />

CM 119


TEMPO LIBERO<br />

OROSCOPO<br />

di Antoninus<br />

ARIETE - 21 Marzo - 20 Aprile<br />

Marte, entrato nel vostro segno, crea qualche dissapore<br />

in famiglia e rende l’atmosfera un po’ inquieta e nervosa.<br />

Per fortuna che Venere in Leone smorza i toni bellicosi<br />

e consente di vivere la seconda decade di ottobre in serena armonia<br />

con tutti quelli che vi circondano e che sono abituati a sopportare le<br />

vostre bizze e i vostri malumori proprio per il bene che vi vogliono. Ma<br />

non approfittate più di tanto: la pazienza ha un limite e qualcuno prima<br />

o poi potrebbe farvela pagare...<br />

TORO - 21 Aprile - 20 Maggio<br />

Depressioni e pene d’amore sono lontane, anche se<br />

ottobre è un mese dolcissimo che proprio in persone<br />

sensibili, come voi, potrebbe scatenare qualche conflitto<br />

con la persona che amate. Ma Venere è nel vostro segno e vi aiuta a<br />

superare i momenti difficili e a ritrovare l’atmosfera di fiducia che vi<br />

lega al partner con il quale sembra ormai prossima la data per iniziare<br />

a vivere insieme. Potrebbe essere la volta buona per esaudire il sogno<br />

della vostra vita.<br />

GEMELLI - 21 Maggio - 21 Giugno<br />

In questo splendido, delicato mese di ottobre, l’amore<br />

vi regala momenti idilliaci. Meglio evitare problemi con<br />

i familiari e con gli amici che siete soliti frequentare.<br />

Lasciate che tutto scorra tranquillo ed evitate discussioni di ogni<br />

genere che potrebbero soltanto danneggiarvi. Novità nel lavoro e non è<br />

difficile che qualcuno vi proponga qualcosa di nuovo e di interessante,<br />

Sappiate cogliere al volo l’occasione ma prima consultatevi con chi vi<br />

è vicino.<br />

CANCRO - 22 Giugno - 22 Luglio<br />

Giove rende le vostre finanze più scorrevoli ma non fatevi<br />

prendere dalle fresia dello spendere. Comprate solo<br />

quello che vi serve, magari qualcosa che sappia rendervi<br />

ancora più sexy e affascinanti. Venere sta per regalarvi una sorpresa e<br />

voi non dovete farvi trovare impreparati. Consiglio: cauti con i Gemelli ed<br />

evitate discussioni inutili con gli Acquari. Ascoltate della buona musica,<br />

leggete qualche bel libro e preparatevi ad affrontare conversazioni ad<br />

alto livello.<br />

LEONE - 23 Luglio - 23 Agosto<br />

Venere nel segno vi rende felici e appagati: infatti questo<br />

mese vi sentirete coccolati e corteggiati e questo<br />

splendido ottobre trascorrerà sereno e senza intoppi.<br />

Mercurio nel segno, sbaraglierà tutti i vostri avversari<br />

e vi aiuterà a superare i problemi di lavoro che, com’era prevedibile,<br />

sono in arrivo. Ma non disperate: gli amici vi saranno vicini ma non<br />

fidatevi più di tanto perché tra loro potrebbe nascondersi qualcuno<br />

che è geloso del vostro successo.<br />

BILANCIA - 23 Settembre - 22 Ottobre<br />

State sprecando le vostre energie e anche se lo fate<br />

con le migliori intenzioni prima o poi sarete costretti ad<br />

interrompere la corsa prima che le forze vi mancheranno.<br />

Basta solo riposarsi un po’, riflettere sulle giuste mosse da fare, e<br />

tentare il colpo giusto incrociando le dita. L’obbiettivo è quasi raggiunto,<br />

mancano solo pochi metri e il traguardo, finalmente, sarà superato. Poi<br />

però, pensate un po’ a voi stessi e reimpostate la vostra vita come<br />

meglio credete e senza dare retta a nessuno.<br />

SCORPIONE - 23 Ottobre - 22 Novembre<br />

Mercurio non vi aiuta a comunicare nella maniera giusta<br />

e ciò può provocare qualche incomprensione tra voi e<br />

gli altri. Siete un po’ nervosi e irascibili e non fate nulla<br />

per nascondere i vostri sentimenti. Riflettete prima di parlare e di<br />

prendere qualunque decisione, specialmente per quanto riguarda il<br />

lavoro. Riprendete i rapporti con la persona che fino a poco tempo fa<br />

rappresentava un punto sicuro a cui rivolgervi per un consiglio. Saprà<br />

aiutarvi a rimettervi sulla strada giusta.<br />

SAGITTARIO - 23 Novembre - 21 Dicembre<br />

Finalmente le cose si sono un po’ aggiustate e la vostra<br />

vita sta ricominciando a prendere i ritmi normali. Non è<br />

stato facile e gli ultimi due mesi non sono certamente<br />

stati tra i più belli… Ma, come sempre, il Sagittario ha saputo dimostrare<br />

a se e agli altri che la forza e il coraggio non gli mancano e, anche con<br />

l’aiuto di Venere e Giove, ha saputo superare un momento difficilissimo<br />

ritrovando la felicità di vivere. La Luna consiglia tanto riposo e la<br />

compagnia degli amici più cari.<br />

CAPRICORNO - 22 Dicembre - 20 Gennaio<br />

Mercurio dissonante crea pasticci con gli scritti.<br />

Saturno vi fa riflettere molto prima di consegnare carte<br />

importanti. Ascendente fortunato: Leone. Incanalate<br />

meglio le vostre energie senza mettere tanta carne al<br />

fuoco. Chi sta facendo progetti sentimentali a lungo termine, potrebbe<br />

essere vicinissimo alla meta e mettere su casa. Gioite per il successo<br />

di un vostro caro condividendo con lui la felicità della meta raggiunta.<br />

Del resto si sa che a voi la generosità non manca.<br />

ACQUARIO - 21 Gennaio - 19 Febbraio<br />

Avete ancora il vento in poppa: azzardare operazioni<br />

finanziarie o strategie professionali. Venere riporta<br />

passione tra le coppie ma sappiate agire con tempismo perché<br />

qualcuno è pronto a fare un colpo di mano cercando di portarvi via<br />

il partner. Anticipate le sue mosse ed usate tutto il vostro charme per<br />

tenerlo vicino come soltanto voi sapete fare. Non mettete intermediari<br />

e non accettate consigli da nessuno perché proprio lì si potrebbe<br />

nascondere un tranello per voi…<br />

VERGINE - 24 Agosto - 22 Settembre<br />

Con Marte vigoroso smaltirete la mole di lavoro<br />

che le lunghe vacanze vi hanno impedito di portare<br />

a termine. Ma la vita non è solo lavoro e Venere<br />

vi farà innamorare: siate discreti perché l’invidia è tanta e molta<br />

gente non gradisce i vostri successi. Il vostro fascino dà fastidio<br />

a qualcuno che continua a mettervi i bastoni tra le ruote. Per<br />

fortuna che, a parte la presenza di Marte, anche Giove ha deciso<br />

di darvi una mano e non permetterà a nessuno di rendervi infelice.<br />

120 N.48<br />

CM<br />

PESCI - 20 Febbraio - 20 Marzo<br />

Mercurio porta denaro sonante. Giove, amore e<br />

passione. Marte, forza e determinazione. Insomma, che<br />

cosa vi manca per affrontare questo meraviglioso mese<br />

di ottobre e vincere tutte le battaglie che vi aspettano Assolutamente<br />

nulla se non dimenticare la pigrizia e la noia che molto spesso vi<br />

fanno compagnia. Non perdete le occasioni che sono in arrivo e che<br />

potranno cambiare in meglio la vostra vita. Non sempre il destino è così<br />

favorevole e non sempre la vita è così buona con voi!

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