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Guida alla mostra - Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza

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I numeri annodati sui quipu sono ritenuti essere le sacre vette <strong>delle</strong> Ande –che a loro volta<br />

sarebbero i sacri Antenati e i colori sarebbero il sacro Arcobaleno. I numeri espressi sotto forma<br />

di nodo sarebbero anche l’ espressione numerologica degli dei dell’ Hananpacha che il<br />

sacerdote sciamano tenta di catturare e portare nella Pachamama: ciò dopo complessi calcoli<br />

olistici che gli permetteranno di fissarli, sotto forma di tocapu, nel luogo sacro (huaca) che<br />

compete ad ognuno di essi.<br />

Tocapu è un cartiglio <strong>in</strong>tessuto con disegno ideografico cui, <strong>in</strong> epoca Inca, corrispondeva un<br />

numero: cioè è un numero sacro che, con una sola lettura, prospetta il numero e il<br />

suo significato mitico (es. si legge: 2 forze opposte, hanan e hur<strong>in</strong>, maschio e<br />

femm<strong>in</strong>a. Quanti più numeri-dei riesce a contare il sacerdote nell’ Hananpacha e<br />

trasferire nella Pachamama tanto maggiore ritiene essere la forza dell’ Impero And<strong>in</strong>o degli<br />

Inca: il che spiega l’ affanno contabile di questa grande cultura dell’ Evo Antico.<br />

UOMINI E DEI<br />

Il mondo precolombiano esprimeva il proprio sacro e le funzioni della nobiltà spesso<br />

attraverso il rispettivo alter ego animale che nell’ arte tessile è rappresentato più o meno<br />

stilizzato: animali disposti ord<strong>in</strong>atamente <strong>in</strong> file o <strong>in</strong>trecciati, attorcigliati o <strong>in</strong>castrati fra di loro<br />

f<strong>in</strong>o a tramutarsi <strong>in</strong> forme geometriche; sono altresì rappresentati esseri umani spesso<br />

accompagnati da particolari attributi o da ornamenti che richiamano l’ alter ego animale.<br />

SERPENTE: custode della fertilità del mondo sotterraneo (ukupi) e di quello di qua (chawpi) per<br />

quanto concerne la crescita <strong>delle</strong> piante e l’acqua rigeneratrice. Secondo il mito and<strong>in</strong>o nel<br />

mondo <strong>in</strong>feriore vivevano due serpenti giganteschi: lo yacumana , con una testa, generatore e<br />

custode dell’acqua; lo sachamana, con due teste, generatore e custode <strong>delle</strong> piante. Quando<br />

escono sulla terra, uno si trasforma <strong>in</strong> un grande fiume, l’altro <strong>in</strong> un grande albero; quando poi<br />

salgono <strong>in</strong> cielo, il primo diviene il lampo, il secondo diviene l’arcobaleno che feconda la natura<br />

con i suoi colori: sono fenomeni meteorologici entrambi favorevoli all’agricoltura, il lampo<br />

fertilizza la terra, mentre l’arcobaleno è la fionda degli dei per produrre la pioggia. Il serpente è<br />

anche il mostro siderale che periodicamente appare <strong>in</strong> cielo, personificato nella costellazione<br />

<strong>delle</strong> Pleiadi.<br />

UCCELLI GUANIFERI: il dio del guano era personificato dall’aquila mar<strong>in</strong>a i cui attendenti<br />

erano gli uccelli guaniferi, associati con i riti di fertilizzazione della terra: cormorano, pellicano,<br />

airone e anatidi vari, i quali concorrono <strong>alla</strong> formazione del prezioso fertilizzante e lo<br />

custodiscono. Sono tra le raffigurazioni più frequenti nell’arte tessile, data l’importanza del<br />

guano per l’agricoltura.

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