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AMBIENTE CARSICO E UMANO IN VAL CORSAGLIA - DigiLands

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C.A.I.<br />

Comitato Scientifico<br />

Ligure-Piemontese-Valdostano<br />

Stazione Scientifica<br />

di Bossea<br />

Club Alpino Italiano<br />

Sezione di Cuneo<br />

<strong>AMBIENTE</strong> <strong>CARSICO</strong> E <strong>UMANO</strong><br />

<strong>IN</strong> <strong>VAL</strong> <strong>CORSAGLIA</strong><br />

Atti dell'incontro<br />

di Bossea<br />

14-15 settembre 1991


PIETRO MAIFREDI*<br />

L'ACQUIFERO <strong>CARSICO</strong> DI BOSSEA<br />

E L'IDROGEOLOGIA DELL'AREA<br />

L'alta Val Corsaglia presenta fenomeni carsici di grande<br />

interesse che condizionano tutta la circolazione delle acque<br />

sotterranee dell'area.<br />

Tra Bossea e Colla dei Termini affiorano estesamente terreni<br />

calcarei, e pertanto carsificabili, con caratteristiche diverse,<br />

passando dai calcari quasi puri di età giurassica a quelli<br />

scistosi di età cretaceo-oceanica o ai calcari dolomitici e alle<br />

dolomie di età triassica.<br />

La caratteristica più rimarchevole della nostra area, che<br />

sarà ben osservabile anche sul terreno durante l'escursione,<br />

è però una complessa storia tettonica che ha portato i sedimenti<br />

calcarei, originariamente sedimentatisi sopra ad un substrato<br />

antico di età permo-carbonifera, a trovarsi invece<br />

segmentati in grandi affioramenti separati tra di loro da imponenti<br />

superfici di dislocazione, fratture e faglie, che delimitano<br />

compartimenti idrogeologici indipendenti, talora<br />

interconnessi tra di loro in modo particolarmente complesso.<br />

Il substrato permo-carbonifero, è rappresentato da porfiroidi<br />

praticamente impermeabili, abbastanza deformabili, e<br />

da quarziti che sono invece rocce molto fragili: è facile capire<br />

come, durante i movimenti tettonici che hanno portato all'attuale<br />

disposizione delle formazioni geologiche che costituiscono<br />

la valle, le quarziti, sottoposte a tensioni notevolissime,<br />

invece di deformarsi plasticamente si siano fratturate in modo<br />

evidentissimo e addirittura, lungo i piani più importanti<br />

di scorrimento, si siano formate ampie fasce in cui la roccia<br />

* Dipartimento di Scienze della Terra, Università di Genova.<br />

1


Ambiente Carsico e Umano in Val Corsaglia<br />

è stata tanto frantumata, cataclasata, da essere paragonabile<br />

agli effetti idrogeologici ad una roccia permeabile.<br />

Vedremo più avanti che questo fenomeno ha una rilevante<br />

importanza nella circolazione delle acque sotterranee di tutta<br />

l'area.<br />

Schematizzando, le grandi faglie, dirette all'incirca da Sud<br />

Est verso Nord Ovest e quasi verticali, che hanno interessato i<br />

la zona, hanno interposto agli affioramenti calcarei grandi masse<br />

di porfiroidi e quarziti che dividono la valle in due aree carsiche<br />

principali.<br />

Quella verso la testata della valle, più meridionale, scende<br />

dalle pendici del M. Mondolé ed è caratterizzata dalla presenza<br />

di un fenomeno carsico di notevolissimo interesse, la<br />

Grotta della Mottera.<br />

Questa grotta, scoperta a 1300 metri di quota nel Vallone<br />

di Sottocrosa, sotto Cima Verzera, esplorata per la prima volta<br />

solo nel 1961, si sviluppa per oltre 8000 metri (con un dislivello<br />

complessivo di 403 metri).<br />

È un esempio classico di come si sviluppa il carsismo nella<br />

nostra zona: la grotta si apre infatti nei calcari giurassici<br />

al contatto con i porfiroidi permiani.<br />

I calcari, all' origine solo fessurati, si sono progressivamente<br />

incarsiti con allargamento delle fessure per dissoluziòne del<br />

carbonato di calcio aggredito dalle acque che s'infiltrano nelle<br />

fessure e che sono per diversi motivi quasi sempre leggermente<br />

acide.<br />

Le acque meteoriche sino dai tempi più remoti, da quando<br />

queste terre sono emerse, si sono infiltrate nelle fessure<br />

della roccia, allargandole e scendendo per gravità sinché non<br />

hanno incontrato un ostacolo impermeabile e non aggredibile<br />

facilmente dall'acqua.<br />

Nel nostro caso questo ostacolo è costituito dagli affioramenti<br />

di porfiroidi, sopra ai quali le acque sotterranee hanno<br />

dovuto accumularsi, saturando dapprima le fratture e poi, nel<br />

punto più basso dell'affioramento, trovando una via di deflusso<br />

verso la superfice.<br />

2


Ambienle Carsico e UI1lCI110 ill Val Corsaglia<br />

Ubicazione dell'area di alimentazione del sistema carsico di Bossea (indicato<br />

con la freccia) e degli altri sistemi carsici delle Alpi Liguri. Le sorgenti<br />

principali sono indicate dai circoli neri.<br />

La circolazione dell' acqua sotterranea si è cosÌ concentrata<br />

lungo una direttrice preferenziale, dove il più rapido ricambio<br />

di acqua ha esasperato lo sviluppo del carsismo dando origine<br />

a condotte ben gerarchizzate che costituiscono la grotta<br />

della Mottera.<br />

Questo reticolo carsico è ancora attivo e pertanto la grotta<br />

è percorsa da un suggestivo corso d'acqua sotterraneo, con<br />

laghi e cascate di rara bellezza.<br />

3


Ambiente Carsico e Umano in Val<br />

.t.<br />

M.FANT<strong>IN</strong>O<br />

• 3<br />

Carta idrostrutturale dei principali sistemi carsici nella zona Monte Mondolè,<br />

Cima Artesinera, Bossea. In bianco sono indicati gli acquiferi carsici,<br />

in puntinato i complessi impermeabili; 2) sorgenti con portata media<br />

50 l/s; 4) inghiottitoi attivi; 5) inghiottitoi<br />

semiattivi; 6) cavità attive; 7) linee di deflusso; 8) collegamenti accertati<br />

con traccianti (Vigna B., 1990).<br />

Più a Nord l'erosione ha profondamente inciso i diversi<br />

affioramenti, compresi quelli calcarei, generando ripidissime<br />

falesie, come quelle che caratterizzano la valle del Rio Sbornina.<br />

Qui i fenomeni di distensione degli ammassi rocciosi, conseguenti<br />

al diminuito carico statico dovuto all'allontanamento<br />

di milioni di tonnellate di roccia asportata dai fenomeni erosivi,<br />

4


Ambiente Carsico e Umano in Val Corsaglia<br />

ha aperto numerose fratture subverticali nelle quali penetra<br />

l'acqua meteorica sviluppando complessi reticoli carsici.<br />

La maggior parte di queste fratture non è direttamente<br />

esplorabile; solo in alcune di esse gli speleologi hanno potuto<br />

mettere piede, ma l'esplorazione di queste "finestre" sulla circolazione<br />

sotterranea è stata particolarmente fruttifera d'informazioni<br />

preziose.<br />

Tra questi punti di accesso ai misteri del carsismo della<br />

zona vi sono l'Abisso Bacardi e l'abisso dell'Artesinera.<br />

Fra i due abissi è stata recentemente accertata l'esistenza<br />

di un collegamento, anche se il primo è sul versante della<br />

Val Corsaglia, o meglio del suo affluente Rio Sbornina, ed il<br />

secondo sul versante della Valle Maudagna.<br />

È un'impressionante serie di pozzi e gallerie che sprofondano<br />

per oltre 450 metri in prossimità di una precipite falesia<br />

calcarea che domina il vallone di Sbornina la cui esistenza pone<br />

in risalto l'importanza della fessurazione nello sviluppo del reticolo<br />

carsico.<br />

Ma ancora più interessante per noi, è l'area carsica che<br />

si estende a nord degli affioramenti impermeabili permiani,<br />

il cui baricentro è proprio nella zona di Bossea.<br />

Qui i fenomeni tettonici sono esasperati: gli sforzi di compressione<br />

a cui sono stati sottoposti questi terreni durante la<br />

genesi della catena alpina (e che hanno sviluppato le grandi<br />

faglie di cui si è parlato prima), hanno originato estese.' linee<br />

di dislocazione in due direzioni principali.<br />

Una delle due direzioni, approssimativamente da Ovest<br />

Nord-Ovest a Est Sud-Est mette in contatto alternanze di porfiroidi<br />

e affioramenti calcarei. L'altra, praticamente perpendicolare<br />

a questa, interrompe e disturba la continuità degli<br />

affioramenti.<br />

Entro un ridotto lembo di calcare, largo in alcuni punti non<br />

più di 250 metri, costituito da scaglie molto fratturate "strizzate"<br />

tra la linea di dislocazione detta linea di Prel, a Nord ,<br />

e la linea di Fontane a Sud, si sviluppa un interessante reticolo<br />

carsico sotto il profilo della circolazione idrica sotterranea ed<br />

una delle maggiori cavità turistiche italiane, la grotta di Bossea.<br />

ì<br />

5


Amhiente Carsico e Umano in Val Corsaglia<br />

Le falesie calcaree<br />

che precipitano dalla<br />

Cima Artesinera<br />

nel vallone del rio<br />

Sbornina. Qui si<br />

apre l'Abisso Bacardi,<br />

la grotta più profonda<br />

dell'area.<br />

Con i suoi enormi saloni, il suo dislivello di quasi 200 metri,<br />

uno sviluppo che si avvicina ai tre chilometri, percorsa integralmente<br />

da un torrente molto suggestivo e di notevole<br />

portata è anche una grotta di tutto rispetto nel panorama del<br />

carsismo italiano, di particolare interesse per gli studi approfonditi<br />

che si sono sviluppati sull'idrogeologia dell'area.<br />

Prima di addentrarci però nel complesso problema della<br />

circolazione idrica sotterranea dell'area di Bossea, è opportuno<br />

fare mente locale su quali sono le caratteristiche di una<br />

6


Ambiente Carsico e Umano in Val Corsaglia<br />

circolazione carsica e, soprattutto in che cosa questa circolazione<br />

si differenzia da quella che si verifica in una normale<br />

falda in rocce porose, come ad esempio le sabbie.<br />

Abbiamo già visto che nei terreni carsificabili, come i nostri,<br />

sulle fratture generate dai fenomeni tettonici s'imposta<br />

una circolazione che tende ad allargare le fratture e a collegarle<br />

tra di loro.<br />

I<br />

Grotta di Bossea<br />

o a <br />

SO 100m<br />

! !<br />

DCALCAR'oDoLOM'E<br />

A B C D E F PORFIROIDI<br />

Caratteristiche geologiche della cavità di Bossea (Olivero G., Vigna B., 1990).<br />

Vi sono due situazioni particolari che possono coesistere<br />

nello stesso reticolo carsico: una circolazione in condotte ben<br />

drenate, in cui l'acqua circola liberamente e dove il reticolo<br />

si organizza in modo molto simile a quello dell'idrografia di<br />

superficie; una circolazione in zone completamente sommerse<br />

dove ogni fessura viene aggredita dalle acque in modo uniforme<br />

in modo tale da generare condotte a sezione quasi<br />

circolare che si collegano tra di loro con complesse anastomosi<br />

formando labirinti oppure disgregando le zone molto fratturate<br />

che pian piano si svuotano del materiale roccioso dando<br />

origine a giganteschi saloni. Questa situazione di saturazione<br />

7


Ambiente Carsico e Umano in Val Corsaglia<br />

"-<br />

I<br />

'.<br />

t<br />

' :<br />

,I<br />

I<br />

Schema di terreno carsico: la permeabilità è legata sia a fessure molto piccole<br />

(leptoclasi) che a diaclasi e condotti di grandi dimensioni (qui disegnati<br />

molto ampi).<br />

TUIUO POIIOSO<br />

UlUlO <strong>CARSICO</strong><br />

In un terreno poroso omogeneo (per esempio una sabbia) l'acqua filtra lentamente<br />

e qualsiasi pozzo incontra la falda, ad adatta profondità. In un terreno<br />

carsico la velocità di filtrazione è in genere molto maggiore; due pozzi,<br />

anche vicini, incontrano o meno l'acqua a seconda che intercettino o meno<br />

cavità e fratture (Maifredi P., Perna G., 1978).<br />

8


Ambiente Carsico e Umano in Val Corsaglia<br />

può essere perenne, quando la quota del substrato impermeabile<br />

si trova al di sotto del livello di base locale (che è la quota<br />

di sfioro delle sorgenti carsiche, in questo caso), oppure può<br />

essere temporanea, limitata ai periodi di piena.<br />

Un altro fatto notevole è che, a causa della grande quantità<br />

di fessure di notevole dimensione, il ruscellamento superficiale<br />

nelle zone carsiche è normalmente molto ridotto e quasi<br />

tutta l'acqua che non evapora durante una pioggia s'infiltra<br />

nel sottosuolo: questa è un'altra caratteristica peculiare delle<br />

aree carsiche con un'infiltrazione che normalmente è di gran<br />

lunga superiore a quella di un normale terreno poroso.<br />

La portata delle sorgenti carsiche è in genere rilevante rispetto<br />

a quella delle sorgenti in rocce porose, con variazioni<br />

di portata molto rapide e percentualmente molto rilevanti; può<br />

così accadere che una sorgente passi in poche ore da una portata<br />

di qualche litro al secondo a quella di alcune migliaia di<br />

litri al secondo.<br />

L'acqua che raggiunge il reticolo carsico proviene normalmente<br />

dalle precipitazioni liquide e solide, pioggia e neve, ma<br />

vi è un'altra preziosa fonte da cui proviene l'acqua che alimenta<br />

le sorgenti carsiche e che, pur non essendo caratteristica solo<br />

delle aree carsiche, ha in queste il suo massimo sviluppo: la<br />

condensazione.<br />

In ambiente carsico infatti un'enorme quantità di aria circola<br />

nelle fessure a causa della differenza di temperatura tra<br />

ambiente interno e quello esterno.<br />

In estate l'aria calda scende nelle fessure e, raffreddandosi<br />

bruscamente, può contenere meno vapore d'acqua di quello<br />

che conteneva alla temperatura esterna. L'aria si satura in<br />

umidità ed è costretta a cedere l'acqua in esubero che si deposita<br />

per condensazione sulle pareti delle fessure. Un carattere<br />

tipico delle sorgenti carsiche, in certe condizioni di<br />

esposizione ai venti umidi di parti importanti del bacino di alimentazione,<br />

è infatti quella di mantenere discrete portate anche<br />

in estate, spesso superiori a quelle che sono giustificate<br />

dal bacino di alimentazione della sorgente, proprio per merito<br />

della condensazione.<br />

9


Ambiente Carsico e Umano in Val Corsaglia<br />

Di questo fatto si accorsero anche gli antichi, che, a Teodosia,<br />

costruivano grandi condensatori fatti con cumuli di pietre<br />

esposti alla brezza marina; i nostri contadini d'altra parte<br />

evidenziano il fenomeno sostenendo, anche in zone molto lontano<br />

dalla catena alpina, che le sorgenti carsiche sono alimentate<br />

dai ghiacciai: la logica è stringente, se le sorgenti<br />

aumentano la portata in estate, è evidente che sono alimentate<br />

da un ghiacciaio che sta fondendo!<br />

Anche se oggi sappiamo che è un fenomeno di condensazione,<br />

questo non toglie nulla alla saggezza e allo spirito di osservazione<br />

di chi è abituato ad un diuturno contatto con la<br />

natura da molte generazione .<br />

•'.l''I.Cfl''lli''. 14' •••• I •• lc.<br />

ap.rU.cClu. del bacl"o Iflllb,lfe"<br />

Nelle aree carsiche ben raramente vi è coincidenza tra bacino imbrifero e<br />

bacino idrogeologico. Nella figura è illustrato il caso di un bacino idrogeologico<br />

più ampio di quello imbrifero (Maifredi P, Perna G., 1978).<br />

Un'altra conseguenza di una circolazione attraverso grandi<br />

condotti è quella che non si ha di norma nessuna filtrazione<br />

naturale; almeno una parte dell'acqua che attraverso il reticolo<br />

carsico penetra nella montagna e ne fuoriesce nel giro di poche<br />

ore, ben poca cosa se confrontata con i diversi mesi od anni che<br />

servono all' acqua per coprire la stessa distanza in rocce porose.<br />

Da un lato questo è un difetto grave, poiché la protezione<br />

di una sorgente carsica richiede la tutela di tutto il bacino di<br />

alimentazione, ma dall'altra è paradossalmente un pregio,<br />

lO


Quando il substrato impermeabile si spinge al di sotto del livello di base,<br />

può esistere una zona satura con tutti i condotti allagati (olocarso o carso<br />

profondo): l'acqua dei condotti profondi viene chiamata acqua di fondo.<br />

Quando il complesso è fortemente carsificato, la superficie di separazione<br />

tra zona aerata (o zona vadosa) e zona satura (o zona freatica) è praticamente<br />

orizzontale; è inclinata (da sinistra a destra) più o meno a seconda dello<br />

sviluppo minore o maggiore del carsismo.<br />

oa:l.r1. con<br />

acqua aoap ••• o penalle<br />

Quando il substrato impermeabile si trova sopra il livello di base (rappresentato<br />

dal fondovalle),manca la zona satura. Si può verificare anche il caso,<br />

non certo frequente, di gallerie con acqua pensile (Maifredi P., Perna G., 1978).


Ambiente Carsico e Umano in Val Corsaglia<br />

poiché, essendo facilmente inquinabili, le acque carsiche sono<br />

rimaste ai giorni nostri tra le poche non sfruttate e quindi particolarmente<br />

appetibili.<br />

Nei punti dove si concentra l'assorbimento delle acque si<br />

generano particolari forme di corrosioni carsiche superficiali,<br />

paragonabili ad un imbuto o in altri casi ad un'ampia tazza<br />

con il fondo coincidente con il punto di assorbimento più importante,<br />

costituito in genere da un inghiottitoio: sono le doline<br />

e le valli carsiche, depressioni chiuse da tutti i lati, con<br />

deflussi che sono di norma sotterranei.<br />

In alcuni casi anche un corso d'acqua superficiale che scorre<br />

su terreni non carsici può raggiungere il contatto con le rocce<br />

carsificabili: può originarsi così una perdita che va ad<br />

alimen tare un reticolo carsico.<br />

Studiare la complessa circolazione delle acque in zona<br />

carsica impegna qui a Bossea molte energie degli speleologi<br />

cuneesi, del Politecnico e dell'Università, catalizzati dalla<br />

Una grande dolina alle falde della Cima Artesinera.<br />

12


Ambiente Carsico e Umano in Val Corsaglia<br />

IIStazione Scientifica" della grotta di Bossea, un attrezzatissimo<br />

laboratorio sotterraneo che da decenni tiene sotto controllo<br />

tra le altre cose le portate, il chimismo e la temperatura<br />

del corso d'acqua che attraversa la grotta.<br />

Si è cominciato con lo studio del corso d'acqua, evidenziando<br />

portate che vanno da poco meno di 50 litri al secondo<br />

in magra a poco oltre i milleduecento litri al secondo in piena.<br />

La portata media annua oscilla tra 120 e 200 litri al secondo,<br />

e questo significa che il sistema carsico drena una quantità<br />

di acqua variabile nei diversi anni da quattro a sei milioni<br />

di metri cubi circa.<br />

Evoluzione temporale<br />

del sistema di<br />

Bossea: A) Fase iniziale<br />

con circolazione<br />

profonda che<br />

caratterizza tutto il<br />

sistema; B) Sollevamento<br />

e relativa<br />

disattivazione di<br />

numerose cavità<br />

(Garbo del Crociato,<br />

Garbo della Raina);<br />

inizia a delinearsi la<br />

paleo-Bossea; C) Situazione<br />

attuale.<br />

(Olivero G., Vigna<br />

B;, 1990).<br />

13


Ambiente Carsico e Umano in Val Corsaglia<br />

CIMA ARTES<strong>IN</strong>ERA( 1922)<br />

PUNTA DEL<br />

MONTE MERDENZONE(1767)<br />

Rio Roccia Bianca<br />

I<br />

. T.Corsaglia BOSSEA<br />

Blocco-diagramma relativo alla morfologia dell'area di alimentazione del<br />

sistema carsico di Bossea (Olivero G., Vigna B., 1990).<br />

Si tratta di una quantità di acqua notevole che testimonia<br />

l'importanza del sistema carsico ma ha posto anche non pochi<br />

problemi ai ricercatori che hanno studiato il suo bacino<br />

di alimentazione.<br />

In questi casi si procede, dopo un attento esame della geologia<br />

della zona, per successive approssimazioni immettendo,<br />

nelle zone dove si presume s'infiltrino le acque, coloranti o sali,<br />

innocui (traccianti in linguaggio idrogeologico), che vengono<br />

poi rivelati nel torrente di Bossea con opportuni metodi.<br />

Le ricerche iniziate già nel 1968, proseguite poi nel 1975<br />

e nel 1986 e 1989, da parte del G.S.P. e del G.S.A.M. prima, dalla<br />

Stazione Scientifica di Bossea e dal Politecnico di Torino poi,<br />

14


Ambiente Carsico e Umano in Val Corsaglia<br />

Il vallone del Rio<br />

Rocciabianca Inizia<br />

con un'ampia conca<br />

carsica sospesa fra<br />

i due versanti (Valle<br />

Maudagna e Valle<br />

Sbornina).<br />

hanno messo in evidenza che la zona di alimentazione si spinge<br />

sino al Rio Rocciabianca ed al Rio Bertino, superando persino<br />

il Colle del Prel e raggiungendo la dolina di Prato Nevoso,<br />

già in Val Maudagna.<br />

Le esperienze su quest'ultima area di assorbimento hanno<br />

fatto conoscere un fatto interessante: in periodo di magra<br />

le acque di Prato Nevoso alimentano le sorgenti di case Bergamino<br />

sul versante della Val Maudagna; in periodo di piena<br />

una parte delle acque defluisce anche verso il sistema carsico<br />

di Bossea.<br />

15


Ambiente Carsico e Umano in Val Corsaglia<br />

CIMA ARTES<strong>IN</strong>ERA( 1 922)<br />

MONTE MERDENZONE(1767)<br />

COLLA DEL PREL<br />

Blocco-diagramma relativo all'idrostruttura dell'area di alimentazione del<br />

sistema di Bossea. In bianco è indicato l'acquifero carsico, in grigio la serie<br />

basale (Olivero G., Vigna B., 1990).<br />

È un caso di diffluenza che si può presentare in sistemi<br />

carsici complessi come il nostro, quando l'evoluzione del reticolo<br />

carsico mette in contatto condotte perennemente attive<br />

relativamente piccole, come quelle che vanno verso Case Bergamino,<br />

con condotte più ampie ma a quota diversa, ormai attive<br />

solo in condizioni particolari, come quelle che vanno verso<br />

Bossea. Quando si verifica una piena idrologica, le condotte<br />

piccole non riescono a smaltire tutta la piena, il massiccio carsico<br />

si satura e le acque "traboccano" verso le condotte più<br />

ampie normalmente ormai abbandonate.<br />

16


Ambiente Carsico e Umano in Val Corsaglia<br />

w<br />

E<br />

Colle del Flrel<br />

Rla Berf;lno<br />

Rio di Rocclll<br />

....<br />

..................:::::: . :::::................... :..............- ...,---...<br />

Sezione interpretativa dei deflussi sotterranei, accertati per mezzo dei traccianti,<br />

nel settore compreso fra la Val Maudagna, a sinistra, e la Val Corsaglia,<br />

a destra. Il Colle del Prel è posizionato sullo spartiacque superficiale.<br />

(Olivero G., Vigna B., 1990).<br />

3-.--<br />

o<br />

,<br />

250 500<br />

, ,<br />

m<br />

Schema tettonico dell'area Prato Nevoso - Bossea (da Vanossi, 1974, mod.).<br />

1) copertura carbonatica; 2) successione basale vulcano-clastica; 3) principali<br />

linee tettoniche (Olivero G., Vigna B., 1990).<br />

17


Ambiente Carsico e Umano in Val Corsaglia<br />

Le ricerche hanno messo anche in luce che esiste un altro<br />

importante circuito carsico che, nella valle del Rio Sbornina<br />

tende ad alimentare una grande sorgente, quella di stalle<br />

Buorch, molto interessante per la valle ma che non contribuisce<br />

al bilancio idrico della grotta di Bossea.<br />

Alla ricerca dei confini della zona di alimentazione della<br />

Grotta di Bossea le analisi, eseguite anche su modello numerico<br />

da parte del Politecnico di Torino, hanno riconfermato che<br />

parte dell'acqua di Bossea proviene da aree adiacenti agli affioramenti<br />

carsificabili, dove sono presenti rocce poco permeabili.<br />

Dopo un percorso in superficie le acque raggiungono la<br />

zona carsica, dove s'infiltrano.<br />

Quasi un terzo dell' acqua che transita per il torrente sotterraneo<br />

di Bossea proviene da zone non carsiche ed un contributo<br />

importante viene dato dalle già citate quarziti che<br />

funzionano come una gigantesca opera di drenaggio spesso interposta<br />

al contatto tra substrato e affioramenti calcarei.<br />

Un altro interessante dato che scaturisce dallo studio idrogeologico<br />

del sistema carsico è che esistono vaste zone completamente<br />

allagate dove l'acqua immagazzinata impiega tempi<br />

relativamente lunghi a transitare.<br />

In genere solo una parte del tracciante immesso arriva alla<br />

risorgente dopo tempi che possono variare in funzione della<br />

portata tra un giorno e dodici giorni.<br />

La restante parte fuoriesce in occasione di piene successive,<br />

molto diluita, evidentemente immagazzinata in vaste zone<br />

sature.<br />

Questi risultati ci hanno portato a cercare di sciogliere un<br />

altro dilemma: sono zone sature costituite da fessure sottili molto<br />

estese, cioè roccia fratturata ma non incarsita, o si tratta anche,<br />

almeno in parte di un vero reticolo carsico, forse esplorabile<br />

È stata cosÌ organizzata una nuova sezione del laboratorio<br />

della stazione scientifica che si occupa di prelevare campioni<br />

di acqua con continuità durante la piene e poi di<br />

analizzare i campioni per vedere le variazioni nel contenuto<br />

di sali di calcio.<br />

18


Ambiente Carsico e Umano in Val Corsaglia<br />

Mettendo in relazione l'andamento delle pioggie con quello<br />

delle portate, le oscillazioni della temperatura dell'acqua ed<br />

il suo contenuto salino, si cerca di valutare se esistono o meno<br />

importanti rami ancora sconosciuti.<br />

Come si vede la sfida tra gli speleologi, i ricercatori e la<br />

montagna continua e, ne siamo quasi sicuri, sarà prodiga di<br />

altre interessanti sorprese.<br />

i<br />

La conca di Prato Nevoso, grande valle carsica intensamente antropizzata.<br />

19


N N ° s<br />

Sezioni interpretative dell'idrostruttura di Bossea. 1) acquifero carbonatico;<br />

2) basamento indifferenziato .<br />

•<br />

3 \l 4<br />

o<br />

•<br />

•<br />

•<br />

•<br />

., •<br />

5 •••<br />

6<br />

I<br />

o<br />

!<br />

250<br />

Schema idrogeologico del sistema di Bossea. 1) acquifero carbonatico; 2) basamento<br />

indifferenziato; 3) inghiottitoi attivi; 4) sorgenti carsiche; 5) limiti<br />

dell'idrostruttura; 6) collegamenti accertati con traccianti (Olivero G., Vigna<br />

B., 1990).<br />

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Ambiente Carsico e Umano in Val Corsaglia<br />

BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE<br />

Autori vari, 1990, Atti della Stazione Scientifica della grotta di<br />

Bossea. G.S.A.M. CAI Cuneo, Politecnico di Torino,<br />

Dipartimento Georisorse e Territorio.<br />

Calleris V., 1988, Abisso Bacardi, Mondo ipogeo, n. 12, G.S.A. M .<br />

CAI Cuneo.<br />

Maifredi P. e Perna G., 1978, La scienza della terra, geologia<br />

e idrogeologia (con particolare riferimento alle aree carsiche)<br />

in "Manuale di Speleologia", Longanesi, Milano.<br />

Peano G., 1975, Il fenomeno carsico nel Cuneese, Montagne Nostre,<br />

C.A.I. Cuneo.<br />

Peano G., 199 1, L'acquifero carsico di Bossea, Mondo Ipogeo,<br />

G.S.A.M. C.A.I. Cuneo.<br />

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