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I sentieri dell'arte sui monti della Valsesia - DigiLands

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“CON PASSO SICURO”STATO DELL’ARTE E NUOVE PROPOSTEPER UN ESCURSIONISMO CONSAPEVOLE E SICUROATTI DEL CONVEGNO DI SANTA MARGHERITA LIGURE 23 SETTEMBRE 2010CLUB ALPINO ITALIANOCOMITATO SCIENTIFICO LIGURE PIEMONTESE2010


I SENTIERI DELL’ARTE SUI MONTI DELLA VALSESIARoberto Fantoni, Silvano Pitto e Ovidio RaiteriCAI sezione di Varallo, commissione “Montagna antica montagna da salvare”“Montagna antica Montagna da salvare“ è natacome commissione <strong>della</strong> sezione di Varallo delCAI nel 1972 per svolgere attività di recupero distrutture di servizio e di edifici religiosi e civili divalore artistico o storico ubicati nelle terre altevalsesiane, in frazioni o in alpeggi raggiungibilisolo da mulattiere e <strong>sentieri</strong> (fig. 1). Negli annisuccessivi la commissione, che è tuttora attiva, hadifferenziato la propria attività, estendendo ilproprio campo di intervento anche allavalorizzazione delle opere salvaguardate e allacondivisione degli obiettivi del progetto con isoggetti locali.LA SALVAGUARDIA DEL PATRIMONIO STORICOED ARTISTICOIl primo di una lunga serie d’interventi distribuitisu tutto il territorio valsesiano è stato realizzato nel1973 sulla cappella di San Bernardo all’alpe Oronel territorio di Rossa, a 1263 m di altitudine, inquella valle del Cavaione che grazie al suoconsistente patrimonio artistico diverrà la vallesimbolo delle molteplici attività svolte dal gruppo.Nel corso degli anni sono stati eseguiti un’ottantinadi interventi di salvaguardia, indirizzatiprevalentemente verso oratori frazionali, cappellead orandum e piloni viari con un’età di costruzioneo di ristrutturazione compresa tra la fine delQuattrocento e l’inizio del Novecento; agliinterventi strutturali sono stati talora associatilavori di restauro delle opere pittoriche eseguiticon l’autorizzazione <strong>della</strong> Soprintendenza peri Beni storici, artistici ed etnoantropologici delPiemonte. Altri interventi sono stati dedicati aedifici rurali di particolare valore storico edarchitettonico (costruzioni in legnotardomedievali), edifici di servizio (lavatoi, mulini,forni e segherie) e al ripristino di alcuni tratti <strong>della</strong>rete viaria locale di particolare valenza storica.LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIOCULTURALEDagli anni Novanta la commissione si è fattapromotrice anche <strong>della</strong> valorizzazione delpatrimonio storico e artistico, affiancando agliinterventi di conservazione anche diverse attività didivulgazione. Nel 1992, per promuovere lafruizione turistica delle località culturalmente piùinteressanti <strong>della</strong> valle, sono stati selezionati dieciitinerari ribattezzati “Sentieri dell’arte”, lungo iquali sono ubicati molti edifici salvaguardati. Lacommissione, nel mese di agosto, programma ilcalendario delle escursioni guidate lungo questidieci itinerari. Nell’annuale “Giornata dell’arte”viene proposto nel mese di maggio, a rotazione,uno dei <strong>sentieri</strong>. Nel 1997 si è pensato ad unostrumento in più per farli conoscere, dedicando, dianno in anno, ad ognuno di essi, un poster-arteriproducente affreschi o quadri presenti in alcuniedifici religiosi dislocati lungo il percorso. Taleposter, in elegante veste tipografica, vienepresentato ufficialmente con un’appositacerimonia.Per promuovere gli interventi eseguiti per laconservazione del patrimonio artistico è stataallestita una mostra fotografica (in progressivoaggiornamento), che è stata esposta nelle principalilocalità <strong>della</strong> <strong>Valsesia</strong> e in diverse città <strong>della</strong>pianura lombarda e piemontese (Milano, Torino,Novara e Vercelli). Le attività <strong>della</strong> commissionesono state pubblicizzate da due convegni, svolti aBorgosesia nel 1997 e nel 2002, e da numeroseconferenze.Ultimo obiettivo postosi dal gruppo è lacondivisione delle esigenze di tutela evalorizzazione del patrimonio artistico con gliabitanti delle frazioni ubicate lungo i <strong>sentieri</strong>dell’arte. Con questo scopo è nato nel 1997 il“Premio al fabbriciere di montagna”, conferitosimbolicamente ogni anno ad uno dei custodi deglioratori che sorgono in centri abitati privi diservizio stradale. L’iniziativa costituisce una formadi riconoscimento e di ringraziamento pubblico, acadenza annuale, a chi contribuisce al decoro e allaconservazione del patrimonio artistico valsesiano. Ivolontari del CAI, componenti la commissione,costituiscono soggetti “migratori” operanti solotemporaneamente su una parte del territorio, chesuccessivamente lasciano per partecipare ad altriprogetti. I <strong>sentieri</strong> sono stati quindi “restituiti” agli17


operatori locali, che da alcuni anni curano lamanutenzione <strong>della</strong> rete viaria e gestiscono unaparte delle escursioni guidate, riappropriandosi delterritorio e <strong>della</strong> sua conoscenza.La salvaguardia del patrimonio storico ed artisticoInterventi conservativiLa promozione culturaleGiornate dell’artePoster arteConvegni, conferenze, mostreSentieri dell’arteLa condivisione degli obiettiviPremio al fabbriciereFig. 1 – Gli interventi <strong>della</strong> commissione “Montagna antica Montagna da salvare”I SENTIERI DELL’ARTE SUI MONTI DELLAVALSESIAI <strong>sentieri</strong> dell’arte si sviluppano lungo percorsipoco impegnativi, per lo più tracciati dallaCommissione Segnaletica (CAI Sezione di Varallo,1979, 1985, 1992, 2002). Il punto di partenza èsempre ubicato in località raggiungibili da strade,mentre il percorso si snoda quasi esclusivamentelungo mulattiere e <strong>sentieri</strong>. Il dislivello è limitato enon raggiunge mai valori superiori ai 700 metri.Alcuni <strong>sentieri</strong> raggiungono, in prossimità <strong>della</strong>massima distanza dal punto di partenza e di rientro,strutture ricettive in cui è possibile, nella stagioneestiva, pranzare ed eventualmente pernottare.Anche lungo i percorsi che ne sono sprovvisti nonè comunque inusuale trovare ristori organizzatispontaneamente dalle famiglie residenti nellefrazioni o negli alpeggi, soprattutto in occasionedelle “giornate dell’arte”.La maggior parte dei <strong>sentieri</strong> si sviluppa supercorsi completamente circolari; in pochi altri ilrientro avviene lungo lo stesso percorsodell’andata. In occasione delle visite guidate inquasi tutti i <strong>sentieri</strong> si può entrare negli edifici diculto, grazie alla disponibilità dei fabbricieri dioratori e cappelle frazionali. Lungo il Sentiero“Val Vogna- Alta Via dei Walser” è possibilevisitare anche un museo etnografico ospitato in unacasa in legno del Cinquecento.I dieci <strong>sentieri</strong> sono distribuiti in tutte le valli delSesia; due in val Mastallone (Cervatto e Rimella),quattro in val Grande (val Vogna, Campertogno,Rassa e Scopa) e quattro in val Sermenza18


(Boccioleto, Piaggiogna di Boccioleto, Rossa eCerva di Rossa) (fig. 2). La copertura geografica èampia, ma ancora più ampia è la tipologia deipercorsi proposti (fig. 3). La <strong>Valsesia</strong>, grazie allenumerose forme di cultura materiale ancoraconservate, coniugate ad un’estrema ricchezza difonti documentarie, costituisce infatti unosplendido laboratorio di cultura alpina. I <strong>sentieri</strong>, aseconda del luogo in cui sono tracciati e dellediverse emergenze storiche ed artistiche, sonoraggruppabili in tre tipologie principali: quelli cheraccordano esclusivamente insediamentipermanenti ubicati in valli laterali, quelli cheraggiungono le stazioni inferiori di alpeggio equelli che salgono a santuari mariani.<strong>Valsesia</strong>VarallGravellona 87A26Romagnano-Ghemme 32A4Milano 112Novara ovest 59Torino 127Genova- Voltri 142Monte RosaRimellaCervattoVal VognaBoccioletoRossaVaralloCampertognoScopaRassaFig. 2 – Ubicazione dei Sentieri dell’arteI <strong>sentieri</strong> degli insediamenti permanenti.Il processo di popolamento <strong>della</strong> montagnavalsesiana, che concluse la fase di dissodamentoiniziata attorno al Mille nelle aree di pianura, sirealizzò in un periodo abbastanza lungo ad opera dicoloni walser e valsesiani. Il progetto colonico èchiaramente espresso negli atti di fondazione deinuovi insediamenti. Nel 1270 il capitolo di S.Giulio d’Orta concedeva a titolo enfiteutico acoloni walser l’alpe Rimella affinché vi potesserocostruire case e mulini e impiantare prati e campi.Un’espressione simile era utilizzata nel 1420 daitestimoni al processo informativo sulle alpi delVescovo di Novara in alta <strong>Valsesia</strong>, che asserivanoche su queste alpi trasformate in insediamentipermanenti i coloni creavano casamenta ethaedificia ac prata et campos (Fantoni, 2007).Dopo aver costruito case e mulini, trasformatoboschi ed incolti in campi e prati, i coloni eresseroi primi edifici religiosi. Tra Quattrocento eCinquecento, oratori e cappelle sorsero in ogniinsediamento permanente, anche nei modestipoderi unifamiliari, e furono affrescati ad opera dicommittenze private ed individuali, laiche edecclesiastiche, attestate da fonti documentarie e daiscrizioni sugli stessi affreschi.Nel corso del Seicento e del Settecento si verificòin tutto il territorio valsesiano un forterinnovamento dell’architettura religiosa. In alcuniinsediamenti i nuovi edifici furono eretti a fianco19


dei precedenti, ma generalmente la riedificazioneavvenne direttamente sopra il vecchio edificio, chefu inglobato nella nuova costruzione, trasformato odistrutto.I <strong>sentieri</strong> sono ubicati in aree di insediamentowalser (Rimella), interetnico (val Vogna) ovalsesiano (Boccioleto, Rassa). Lungo questi<strong>sentieri</strong> è possibile osservare diversi tipi di edificireligiosi, case rurali e strutture di servizio (mulini,segherie, forni). Alcuni <strong>sentieri</strong> sono caratterizzatidalla presenza di cappelle con affreschi delQuattrocento e Cinquecento (Boccioleto – AlpeSeccio); in altri gli edifici religiosi osservabili sonoprevalentemente legati alle ricostruzioni avvenutenel Sei-Settecento e nell’Ottocento (RimellaChiesa – San Giorgio; Rassa-Mezzanaccio). In altriinfine l’attenzione è dedicata prevalentemente agliedifici civili e rurali eretti a partire dal periodo difondazione degli insediamenti (Val Vogna -Altavia dei Walser).Quasi tutte le escursioni si chiudono con il rientronel capoluogo, con la visita alla chiesa parrocchialee ai Musei parrocchiali, che sono stati allestiti perraccogliere le opere d’arte provenienti da oratorifrazionali (Ballarè, 2004).I percorsi nelle valli con insediamentipermanentiVal Vogna. Alta via dei walser (a quota 1500 m)Rassa (912 m) – Mezzanaccio (1294 m)Boccioleto (667 m) – Alpe Seccio (1388 m)I percorsi dei santuari marianiCampertogno (815 m) – Cangello (1364 m)Piaggiogna di Boccioleto (760 m) – Santuario Madonna del Sasso (1250 m)Cervatto (1022 m) – Madonna del Balmone (1370 m)I percorsi degli alpeggiScopa (622 m) – Piani Alti (a quota 1000 m)Cerva di Rossa (600 m) – Piane di Folecchio (938 m) – Alpe Lavaggi (1263 m)Rossa (813 m) – Alpe sull’Oro (1263 m)Fig. 3 – Le copertine delle guide ai Sentieri dell’arte, raggruppate per tipologia di sentieroI <strong>sentieri</strong> degli alpeggiAltri <strong>sentieri</strong> partono dagli insediamenti difondovalle e raggiungono insediamenti di versantee stazioni inferiori di alpeggio. Lungo questi<strong>sentieri</strong> (Scopa – Piani Alti; Rossa - Alpe Oro;Cerva di Rossa - Alpe Lavaggi) si possonoosservare le forme di gestione del territorio diqueste comunità agro-pastorali. Attorno al nucleoabitato, costituito da case che accorpavano lefunzioni civili e rurali gli atti notarili delQuattrocento e Cinquecento presentano un uso delterritorio caratterizzato da orti, campi, limidi,gerbidi, prati, meali, pasquate, trasari e pascoli, chedenunciano chiaramente la vocazione agricola epastorale <strong>della</strong> comunità. Negli inventaricinquecenteschi gli utensili per la lavorazione deicampi figurano a fianco di quelli per l’allevamentoe la fienagione: in un elenco di beni <strong>della</strong> famigliaViotti di Rima del 1563 sono significativamentecitati in sequenza una sappa e una ranza. I diversi20


appezzamenti di terra si distribuivanogeneralmente in fasce concentriche attorno alvillaggio. Gli orti erano ubicati quasiesclusivamente presso le case; i campi e i pratinelle immediate vicinanze del paese; le pasquate,voce locale con cui si identificano i maggenghi,nella fascia intermedia; i pascoli e gli alpeggi nellezone più lontane ed alte campos (FANTONI, 2007).Anche lungo questi <strong>sentieri</strong>, come pure nellepasquate e nelle diverse stazioni d’alpeggio, sipossono osservare cappelle erette ed affrescate apartire dal tardo medioevo.I <strong>sentieri</strong> dei santuari marianiIn molte comunità, a fianco di chiese parrocchiali eoratori frazionali, sorsero santuari mariani, versocui si indirizzò la devozione popolare. A questisantuari, che sorgono in località isolate lungomulattiere dirette alle stazioni superiori d’alpeggio,sono dedicati tre <strong>sentieri</strong> (Campertogno - Cangello;Piaggiogna di Boccioleto – Santuario Madonna delSasso; Cervatto – Madonna del Balmone). Lasacralità del percorso è spesso sottolineata dallapresenza di Viae Crucis, con cappelle talorasovrimposte a precedenti edifici religiosi, chescandiscono il percorso per il santuario o tra duesantuari ubicati a diversa quota.Visite guidateStrumenti di supporto alle visite individualiTabelloni al punto di partenza dei <strong>sentieri</strong>Cartelli direzionaliGuide alle escursioniCartelli descrittivi lungo il percorsoFig. 4 – Visite guidate e materiale di supporto alle escursioni individualiLA FRUIZIONENella “Giornata dell’arte” che si svolge ogni annonell’ultima domenica del mese di maggio o nelleprime domeniche di giugno, viene presentato, arotazione, un itinerario. Queste escursioni, gestitedirettamente dalla sezione CAI di Varallo, sonoguidate da diversi accompagnatori con competenzespecifiche nel settore storico-artistico-culturale e inquello naturalistico. Tutti gli itinerari sono poireplicati nel corso del mese d’agosto, secondo uncalendario concordato con comuni, aziende21


turistiche, pro loco ed associazioni culturali locali,che forniscono le guide alle escursioni.Da alcuni anni gli itinerari sono entrati anche nelcalendario delle attività di altre sezioni CAI, chesvolgono l’escursione con propri accompagnatori ocon guide fornite dalla sezione di Varallo.Dedicano la loro attenzione a questi itinerarisoprattutto quelle fasce di escursionisticulturalmente attenti, che prediligono <strong>sentieri</strong>facilmente accessibili, come i gruppi Seniorescostituiti presso alcune sezioni delle grandi città dipianura. Sono pure percorsi da gruppi di ragazzidell’Alpinismo Giovanile e da scolaresche.Questi percorsi sono utilizzati anche da altreassociazioni; sono inseriti in diversi circuiti divisita, come quelli realizzati localmentenell’ambito dell’ecomuseo <strong>della</strong> <strong>Valsesia</strong>; sonoutilizzati per escursioni nei programmi di corsinazionali o regionali TAM (Tutela AmbienteMontano) e di formazione o aggiornamento diOperatori Naturalistici e Culturali (ONC) del CAI.I “Sentieri dell’arte” sono infine utilizzati comeescursioni durante convegni tematici organizzati in<strong>Valsesia</strong> da associazioni culturali locali enazionali.La commissione ha predisposto inoltre tutto ilmateriale di supporto necessario alle escursioniindividuali, costituito da cartelli in loco e da guidecartacee (fig. 4). In corrispondenza dei punti dipartenza di ogni sentiero è collocato un tabellone,con una carta topografica su cui è indicato ilpercorso. In corrispondenza delle emergenzestoriche ed artistiche più significative è presente uncartello descrittivo realizzato nel 2006 in occasionedell’inserimento dei “Sentieri dell’arte” nelprogetto “Le valli <strong>della</strong> fede” realizzato dalleComunità Montane Valle di Mosso, Valsessera,<strong>Valsesia</strong> e Cusio-Mottarone. Sono infinedisponibili guide dettagliate di ogni sentierorealizzate dai membri <strong>della</strong> commissione incollaborazione con studiosi locali di storia e distoria dell’arte. Un altro opuscolo raccoglie ledescrizioni sintetiche di tutti i <strong>sentieri</strong>. I testi,reperibili presso la sede varallese del CAI e pressol’Ufficio Turismo <strong>Valsesia</strong> (agenzia di Varallo),sono ripresi integralmente o parzialmente innumerosi siti web legati al territorio o al mondoescursionistico.CONCLUSIONIPartecipa alle escursioni guidate o percorreindividualmente i <strong>sentieri</strong> dell’arte un numerosempre crescente di persone (attualmente stimabilein un migliaio all’anno). La fruizione dei <strong>sentieri</strong>,per la loro stessa impostazione, è caratterizzata daun cammino lento. La commissione “Montagnaantica Montagna da salvare” ha selezionato per i“Sentieri dell’arte” tracciati percorribili con unasicurezza sicuramente superiore a quella con cui sicammina lungo i marciapiedi di una città dipianura.BIBLIOGRAFIABallarè E. (2004) - San Giacomo MaggioreCampertogno. Inventario del Museo. pp. 144.CAI Sezione di Varallo (1973) - Guida degliitinerari escursionistici <strong>della</strong> <strong>Valsesia</strong>. Vol. 1.Comuni di Alagna V. e Riva Valdobbia. ComunitàMontana “<strong>Valsesia</strong>”, pp. 63.CAI Sezione di Varallo (1985) - Guida degliitinerari escursionistici <strong>della</strong> <strong>Valsesia</strong>. Vol. 2.Comuni di Mollia – Campertogno – Piode – Pila –Scopello – Scopa – Balmuccia – Vocca. ComunitàMontana “<strong>Valsesia</strong>”, pp. 110.CAI Sezione di Varallo (1992) - Guida degliitinerari escursionistici <strong>della</strong> <strong>Valsesia</strong>. Vol. 3.Comuni di: Rossa-Boccioleto-Rimasco-Rima S.Giuseppe-Carcoforo. Comunità Montana“<strong>Valsesia</strong>”, pp. 96.CAI Sezione di Varallo (2002) - Guida degliitinerari escursionistici <strong>della</strong> <strong>Valsesia</strong>. Vol. 4. ValMastallone. Comuni di: Cravagliana-Sabbia-Cervatto-Fobello-Rimella. Comunità Montana“<strong>Valsesia</strong>”, pp. 64.De Vecchi P.C., Associazione “Amici di Rassa-Cruggia da Spinfoj, Pitto S., Fantoni R. e Soster M.(s.d., ma 2005) – Sentieri dell’arte <strong>sui</strong> <strong>monti</strong> <strong>della</strong><strong>Valsesia</strong>. Rassa (917 m)- Mezzanaccio (1294 m).CAI Varallo, Commissione “Montagna Antica,montagna da salvare”, pp. 17.De Vecchi P.C., Pitto S. e Soster M. (s.d., ma2005) – Sentieri dell’arte <strong>sui</strong> <strong>monti</strong> <strong>della</strong> <strong>Valsesia</strong>.Campertogno (815 m) – Cangello (1364 m). CAIVarallo, Commissione “Montagna Antica,montagna da salvare”, pp. 17.Fantoni R. (2007) – Le comunità di frontieraecologica <strong>della</strong> <strong>Valsesia</strong> medievale. In Fantoni R.& Ragozzi J. (a cura di), “La gestione delle risorsenelle comunità di frontiera ecologica. Allevamentoe cerealicoltura nella montagna valsesiana dalMedio Evo al nuovo millennio. Atti del convegnodi Carcoforo, 11 e 12 agosto 2007”, GruppoWalser Carcoforo, pp. 15-20.Fantoni R., Carrara P., Carrara L. e Soster M. (s.d.,ma 2003) - Sentieri dell’arte <strong>sui</strong> <strong>monti</strong> <strong>della</strong><strong>Valsesia</strong>. Piaggiogna di Boccioleto (760 m)-Santuario Madonna del Sasso (2150 m). CAIVarallo, Commissione “Montagna Antica,montagna da salvare”, pp. 17.22


Fantoni R., Carrara L., Carrara P. e Soster M. (s.d.,ma 2004) – Sentieri dell’arte <strong>sui</strong> <strong>monti</strong> <strong>della</strong><strong>Valsesia</strong>. Boccioleto (600 m)- Alpe Seccio (938m). CAI Varallo, Commissione “MontagnaAntica, montagna da salvare”, pp. 16.Fantoni R., Cucciola P., Pitto S. e Soster M. (s.d.,ma 2004) – Sentieri dell’arte <strong>sui</strong> <strong>monti</strong> <strong>della</strong><strong>Valsesia</strong>. Rossa (813 m - Alpe Sull’Oro (1263 m).CAI Varallo, Commissione “Montagna Antica,montagna da salvare”, pp. 14.Fantoni R., Perotti M., Cucciola P., Pitto S., RaiteriO. e Soster M. (s.d., ma 2004) – Sentieri dell’arte<strong>sui</strong> <strong>monti</strong> <strong>della</strong> <strong>Valsesia</strong>. Cerva (600 m )- Piane diFolecchio (938 m) - Alpe Lavaggi (1263 m). CAIVarallo, Commissione “Montagna Antica,montagna da salvare”, pp. 16.Fantoni R., Pitto S., Raiteri O., Topini G. e SosterM. (s.d) - Sentieri dell’arte <strong>sui</strong> <strong>monti</strong> <strong>della</strong><strong>Valsesia</strong>. Scopa (622 m) - Piani Alti (a quota 1000m). CAI Varallo, Commissione “Montagna Antica,montagna da salvare”, pp. 16.Fantoni R., Pizzetta S., Pitto S. e Amministrazionecomunale di Rimella (2006) – Sentieri dell’arte <strong>sui</strong><strong>monti</strong> <strong>della</strong> <strong>Valsesia</strong>. Rimella Chiesa (1182 m)-San Giorgio (1420 m). CAI Varallo, Commissione“Montagna Antica, montagna da salvare”, pp. 20.Ferla A. e Soster M. (s.d.) – Sentieri dell’arte <strong>sui</strong><strong>monti</strong> <strong>della</strong> <strong>Valsesia</strong>. Rimella. Val Vogna. Alta viadei walser (a quota 1500 m). CAI Varallo,Commissione “Montagna Antica, montagna dasalvare”, s.i.p.Raiteri O., Jonfer M.L., Giacobino E., Perotti M.,Pitto S. e Soster M. (s.d.) – Sentieri dell’arte <strong>sui</strong><strong>monti</strong> <strong>della</strong> <strong>Valsesia</strong>. Cervatto (1022 m) -Madonna del Balmone (1370 m). CAI Varallo,Commissione “Montagna Antica, montagna dasalvare”, pp. 16.23

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