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Signore, se sei tu… Vieni!! - Diocesi di Parma

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Scheda 4-.<br />

<strong>Signore</strong>, <strong>se</strong> <strong>se</strong>i tu… <strong>Vieni</strong>!!<br />

"Nessuno <strong>di</strong>venti pigro nella fede. Essa è compagna <strong>di</strong> vita che permette <strong>di</strong><br />

percepire con sguardo <strong>se</strong>mpre nuovo le meraviglie che Dio compie per noi. Intenta a<br />

cogliere i <strong>se</strong>gni dei tempi nell’oggi della storia, la fede impegna ognuno <strong>di</strong> noi a <strong>di</strong>ventare<br />

<strong>se</strong>gno vivo della pre<strong>se</strong>nza del Risorto nel mondo" (PORTA FIDEI n°15)<br />

Il termine biblico che traduciamo con fedeltà è un termine usato per determinare<br />

ciò che è stabile, sicuro, certo, ciò che rimane uguale a sé stesso, e perciò anche ciò che è<br />

vero. Proprio nel Patto Egli manifesta la Sua costante volontà <strong>di</strong> salvezza, che rimane tale<br />

anche quando il Suo popolo <strong>di</strong>venta infedele. Dal canto suo, anche la creatura umana<br />

deve es<strong>se</strong>re fedele a Dio. La sua fedeltà si manifesta nella sua costanza e certezza con cui<br />

riceve le promes<strong>se</strong> <strong>di</strong> Dio, cioè nella sua fede.<br />

La vita cristiana si pre<strong>se</strong>nta quin<strong>di</strong> come un cammino da percorrere nella fedeltà a<br />

Cristo. Ne con<strong>se</strong>gue che la per<strong>se</strong>veranza esige non solo una con<strong>se</strong>rvazione continuativa,<br />

ma un <strong>di</strong>namismo fondamentale, una creatività, una oblatività nel con<strong>se</strong>guimento del fine.<br />

Tutto ciò è <strong>se</strong>mplicemente un traguardo da raggiungere o un incontro da rafforzare<br />

In ascolto della Parola: … Se <strong>se</strong>i tu, comandami <strong>di</strong> venire … <strong>Vieni</strong>! Affidarsi fino in fondo, fino<br />

a sperimentare il profondo del nostro nulla ( il confine tra la morte e la vita): solo allora puoi<br />

comprendere il dono della fedeltà<br />

Matteo 14, 22,35<br />

Subito dopo costrin<strong>se</strong> i <strong>di</strong>scepoli a salire sulla barca e a precederlo<br />

sull'altra riva, finché non aves<strong>se</strong> congedato la folla. 23 Congedata la<br />

folla, salì sul monte, in <strong>di</strong>sparte, a pregare. Venuta la <strong>se</strong>ra, egli <strong>se</strong> ne<br />

stava lassù, da solo.


24 La barca intanto <strong>di</strong>stava già molte miglia da terra ed era agitata dalle<br />

onde: il vento infatti era contrario. 25 Sul finire della notte egli andò verso<br />

<strong>di</strong> loro camminando sul mare. 26 Vedendolo camminare sul mare, i<br />

<strong>di</strong>scepoli furono sconvolti e <strong>di</strong>s<strong>se</strong>ro: "È un fantasma!" e gridarono dalla<br />

paura. 27 Ma subito Gesù parlò loro <strong>di</strong>cendo: "Coraggio, sono io, non<br />

abbiate paura!". 28 Pietro allora gli rispo<strong>se</strong>: "<strong>Signore</strong>, <strong>se</strong> <strong>se</strong>i tu,<br />

comandami <strong>di</strong> venire verso <strong>di</strong> te sulle acque". 29 Ed egli <strong>di</strong>s<strong>se</strong>: "<strong>Vieni</strong>!".<br />

Pietro sce<strong>se</strong> dalla barca, si mi<strong>se</strong> a camminare sulle acque e andò verso<br />

Gesù. 30 Ma, vedendo che il vento era forte, s'impaurì e, cominciando ad<br />

affondare, gridò: "<strong>Signore</strong>, salvami!". 31 E subito Gesù te<strong>se</strong> la mano, lo<br />

afferrò e gli <strong>di</strong>s<strong>se</strong>: "Uomo <strong>di</strong> poca fede, perché hai dubitato". 32 Appena<br />

saliti sulla barca, il vento cessò. 33 Quelli che erano sulla barca si<br />

prostrarono davanti a lui, <strong>di</strong>cendo: "Davvero tu <strong>se</strong>i Figlio <strong>di</strong> Dio!".<br />

Compiuta la traversata, approdarono a Gennèsaret. 35 E la gente del<br />

luogo, riconosciuto Gesù, <strong>di</strong>ffu<strong>se</strong> la notizia in tutta la regione; gli<br />

portarono tutti i malati 36 e lo pregavano <strong>di</strong> poter toccare almeno il lembo<br />

del suo mantello. E quanti lo toccarono furono guariti.<br />

Commento:<br />

Quando si fa <strong>se</strong>ra, e Gesù sta ancora raccolto in preghiera, i <strong>di</strong>scepoli sulla barca, già lontani<br />

dalla riva, si imbattono in un vento contrario. Matteo vede già nella “barca” un simbolismo<br />

ecclesiale. Il cammino sul mare ricorda certo alcuni passi dell’AT che pre<strong>se</strong>ntano il <strong>Signore</strong> mentre<br />

passa sul mare con orme invisibili (Sal 77,20; Is 43,16). Ma questi testi non sono isolati, sono<br />

anzitutto riconducibili all’evento pasquale, al passaggio del mare (Es 14–15). E la “quarta veglia<br />

della notte” non può non es<strong>se</strong>re eco della “veglia del mattino” (Es 14,24) quando il <strong>Signore</strong> mi<strong>se</strong> in<br />

rotta i carri degli egiziani. Quin<strong>di</strong> la cristofania è pasquale; pertanto andrebbe letto tutto in questa<br />

luce (anche la paura dei <strong>di</strong>scepoli: Es 14,13; il forte vento: Es 14,21; il “coraggio, Io sono” <strong>di</strong> Gesù,<br />

che rimanda al Nome <strong>di</strong>vino rivelato nell’esodo, e così via).<br />

Alla cristofania vera e propria, che riprende da Marco, Matteo aggiunge però un’appen<strong>di</strong>ce<br />

che ha per oggetto Pietro: è il primo dei tre testi petrini che sono propri a Matteo (a questo si<br />

aggiunga 16,17-19 e 17,24-27). Pietro interviene, chiedendo <strong>di</strong> poter camminare anche lui sulle<br />

acque incontro a Gesù. I motivi <strong>di</strong> questa richiesta <strong>se</strong>mbrano due, e cadono entrambi sotto quella<br />

categoria <strong>di</strong> “fede piccola” (oligopistía) che Gesù appunto rimprovera, subito dopo, a Pietro.<br />

a) Pietro è dubbioso circa la reale pre<strong>se</strong>nza <strong>di</strong> Gesù (“<strong>se</strong> <strong>se</strong>i davvero tu”): perciò l’iniziativa<br />

riflette una volontà <strong>di</strong> mettere alla prova il <strong>Signore</strong>, <strong>di</strong> svelarne la pre<strong>se</strong>nza, <strong>di</strong> costringerlo a<br />

scoprirsi. Questo atteggiamento non manca <strong>di</strong> una sua grandezza (cf. Gv 21,7), però è anche un<br />

agire intempestivo, che in qualche modo vuole imporsi sul modo <strong>di</strong> agire del <strong>Signore</strong>, e quin<strong>di</strong> in<br />

definitiva non sa accettare proprio quello che vorrebbe provare, cioè che sia davvero lui il <strong>Signore</strong>.<br />

b) Il <strong>se</strong>condo motivo <strong>se</strong>mbra ancora più importante nella catechesi ecclesiale che Matteo<br />

sta facendo attraverso la figura petrina: noi non siamo capaci <strong>di</strong> “imitare” Gesù, o per lo meno non<br />

possiamo mai avere questa pretesa. È vero che Gesù accon<strong>di</strong>scende alla richiesta <strong>di</strong> Pietro,<br />

<strong>di</strong>cendogli: “vieni!”, vieni a me! Ma quell’andare a Gesù è una <strong>se</strong>quela, non un’imitazione. La<br />

<strong>di</strong>fferenza tra queste due parole è inscritta nello stesso racconto. Finché Pietro presume <strong>di</strong> poter<br />

camminare sulle acque come Gesù, e quin<strong>di</strong> es<strong>se</strong>re capace <strong>di</strong> “imitarlo”, <strong>di</strong> poter es<strong>se</strong>re o fare<br />

come lui, va incontro al fallimento: basta un colpo <strong>di</strong> vento e lui va a fondo. Quand’è, invece, che<br />

comincia a “<strong>se</strong>guire” Gesù Quando gli grida: “<strong>Signore</strong> salvami”! In altre parole, la <strong>di</strong>fferenza tra<br />

imitazione e <strong>se</strong>quela non consiste tanto nel tipo <strong>di</strong> “prestazione”, ma nel suo spirito: <strong>se</strong>


accettiamo, cioè <strong>di</strong> metterci umilmente al <strong>se</strong>guito <strong>di</strong> Gesù, oppure abbiamo la pretesa <strong>di</strong> es<strong>se</strong>re o<br />

fare come lui, nel qual caso <strong>di</strong>mostriamo <strong>di</strong> non avere bisogno del suo aiuto, della sua guida, del<br />

suo soccorso, e non possiamo che andare incontro al naufragio <strong>di</strong> tutte le nostre fal<strong>se</strong> sicurezze.<br />

Gesù chiama Pietro “piccolo <strong>di</strong> fede” (oligópistos: cf. 8,26): non “<strong>di</strong>ffidente” (ápistos) come i suoi<br />

concitta<strong>di</strong>ni nazaretani, ma uno la cui fede deve ancora crescere, maturare, ed è la con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong><br />

ognuno <strong>di</strong> noi.<br />

Appena poi Gesù e Pietro salgono sulla barca, il vento cessa e il mare si placa, come<br />

nell’episo<strong>di</strong>o simile della tempesta <strong>se</strong>data. Allora “quelli che stavano sulla barca”, che<br />

evidentemente sono i <strong>di</strong>scepoli, escono in una solenne confessione messianica, anticipatrice <strong>di</strong><br />

quella petrina in 16,16.<br />

Tratto da: A. MELLO, Evangelo <strong>se</strong>condo Matteo, Magnano (BI) 1995<br />

Per la Preghiera. (- Isaia 49):<br />

Ascoltatemi, o isole, u<strong>di</strong>te attentamente, nazioni lontane;<br />

il <strong>Signore</strong> dal <strong>se</strong>no materno mi ha chiamato,<br />

fino dal grembo <strong>di</strong> mia madre ha pronunciato il mio nome.<br />

2 Ha reso la mia bocca come spada affilata,<br />

mi ha nascosto all'ombra della sua mano,<br />

mi ha reso freccia appuntita, mi ha riposto nella sua faretra.<br />

Mi ha detto: "Mio <strong>se</strong>rvo tu <strong>se</strong>i, Israele, sul quale manifesterò la mia gloria".<br />

4 Io ho risposto: "Invano ho faticato, per nulla e invano ho consumato le mie forze.<br />

Ma, certo, il mio <strong>di</strong>ritto è presso il <strong>Signore</strong>, la mia ricompensa presso il mio Dio".<br />

5 Ora ha parlato il <strong>Signore</strong>, che mi ha plasmato suo <strong>se</strong>rvo dal <strong>se</strong>no materno<br />

per ricondurre a lui Giacobbe e a lui riunire Israele<br />

- poiché ero stato onorato dal <strong>Signore</strong> e Dio era stato la mia forza -<br />

e ha detto: "È troppo poco che tu sia mio <strong>se</strong>rvo per restaurare le tribù <strong>di</strong> Giacobbe<br />

e ricondurre i superstiti d'Israele. Io ti renderò luce delle nazioni,<br />

perché porti la mia salvezza fino all'estremità della terra".<br />

Per la <strong>di</strong>scussione o per la riflessione personale:<br />

Adulti:<br />

- Che domande mi suscitano i comportamenti <strong>di</strong> Pietro e dei <strong>di</strong>scepoli nell’episo<strong>di</strong>o della<br />

tempesta<br />

- Gesù si pre<strong>se</strong>nta a Pietro e viene in un primo momento scambiato per un fantasma. Io lo<br />

so riconoscere ed è pre<strong>se</strong>nte nella mia vita<br />

- Pietro riconosce Gesù ma attende che lo chiami per <strong>se</strong>guirlo. Io oggi <strong>se</strong>guo Gesù, ma<br />

attendo un suo <strong>se</strong>gno, perché ho fede “piccola”<br />

- Grazie all’esperienza <strong>di</strong> Pietro, quando tornano sulla barca, tutti riconoscono il Figlio <strong>di</strong><br />

Dio. Io come Pietro, aiuto gli altri a riconoscere Gesù<br />

Coppia - famiglia<br />

- Come Pietro riconosce Gesù, si fida e lo <strong>se</strong>gue, io riconosco <strong>di</strong> poter <strong>se</strong>guire il mio sposo(a)<br />

fidandomi pienamente <strong>di</strong> lui (lei)<br />

- Il mio sposo (a) è pronto a tendermi la mano per sostenermi nelle mie <strong>di</strong>fficoltà della vita<br />

- Fiducia è superare il ri<strong>se</strong>ntimento, è certezza che tutto può ripartire, ad iniziare anche da<br />

me


- Nei momenti <strong>di</strong> crisi <strong>di</strong> relazione, <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogo … ci <strong>se</strong>ntiamo insieme <strong>di</strong> gridare: “<strong>Signore</strong>,<br />

salvaci”<br />

- «Con quello che ti mostro <strong>di</strong> me, con quello che ti <strong>di</strong>co <strong>di</strong> me, so che potresti farmi del<br />

male; ma te lo mostro e te lo <strong>di</strong>co ugualmente perché so che tu non mi farai mai del male.<br />

Di te mi fido e vuoi il mio bene»: Come reagisce l’altro<br />

- Atteggiamento: Avere fiducia nelle capacità del coniuge <strong>di</strong> andare oltre i limiti della<br />

debolezza. Stupirci rispetto all’idea che abbiamo <strong>di</strong> lui/lei<br />

La tua Provvidenza ha <strong>se</strong>mpre ragione!<br />

Mai la tua bontà si concede riposo, o Padre; mai la tua sapienza è colta alla sprovvista;<br />

mai la tua vigilanza è in <strong>di</strong>fetto.<br />

Mai ci privi del tuo amore; non metti limiti alla tua sollecitu<strong>di</strong>ne e la tua benevolenza ci<br />

accompagna <strong>se</strong>mpre.<br />

Ti accusiamo spesso, perché non ti compren<strong>di</strong>amo.<br />

Ti accusiamo <strong>di</strong> <strong>se</strong>verità, d'in<strong>di</strong>fferenza e anche <strong>di</strong> crudeltà, soprattutto nelle nostre prove.<br />

Ma la tua Provvidenza non si smentisce mai, e molto spesso, a co<strong>se</strong> fatte, dobbiamo<br />

riconoscere che aveva ancora ragione!<br />

Da te riceviamo solo benefici; il tuo cuore <strong>di</strong> Padre potrebbe darci altra cosa<br />

Il dolore che ci man<strong>di</strong> è una grazia destinata a renderci migliori.<br />

Suscita in noi una fiducia illimitata nella tua Provvidenza, una fiducia che accetta <strong>di</strong> non<br />

capire tutto e che crede, nonostante tutto, alla tua suprema e immutabile bontà.<br />

Poiché la tua Provvidenza ha <strong>se</strong>mpre ragione, noi abbiamo <strong>se</strong>mpre torto quando<br />

manchiamo <strong>di</strong> fiducia; degnati <strong>di</strong> <strong>di</strong>latare la nostra troppo povera fiducia <strong>se</strong>condo la<br />

<strong>di</strong>mensione del tuo amore così ricco!

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