Il mobbing: la dignità violata del lavoro.
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Gli aspetti psicologici<br />
Harald Ege, maggior esperto in Italia di Mobbing, offre<br />
spunti inediti per una visione <strong>del</strong> fenomeno.<br />
Dopo oltre dieci anni di studi conoscendo direttamente le<br />
vittime, i mobber e le situazioni di Mobbing è arrivato a<br />
ridefinire questo fenomeno come “guerra sul posto di <strong>la</strong>voro”.<br />
Secondo Ege molti fattori in una situazione di Mobbing evocano<br />
l'immagine di una guerra: prima di tutto i comportamenti ostili<br />
ed aggressivi <strong>del</strong> mobber, le ingegnose strategie di attacco, <strong>la</strong><br />
ricerca <strong>del</strong>le alleanze influenti. Anche il mobbizzato, dall'altra<br />
parte, nel<strong>la</strong> sua reazione attiva o passiva, si comporta come<br />
una roccaforte assediata, tentando sortite, progettando tattiche<br />
difensive e subendo ingenti perdite. Inoltre ci sono gli spettatori<br />
<strong>del</strong> <strong>mobbing</strong>, a volte estranei al conflitto, ma più spesso<br />
apparentemente neutrali, impegnati in realtà a fungere da abili<br />
spie al servizio <strong>del</strong>l' una o <strong>del</strong>l'altra parte. Ege sottolinea come<br />
il Mobbing non sia in primis un problema medico né psichiatrico,<br />
ma una "ma<strong>la</strong>ttia <strong>del</strong>l'ambiente di <strong>la</strong>voro" (Ege 2001, 14).<br />
Esempi di <strong>mobbing</strong><br />
• Pedanteria e criticismo esasperato. Spesso il<br />
criticismo si basa sul<strong>la</strong> distorsione, sull’invenzione o sul<strong>la</strong><br />
falsificazione <strong>del</strong>le informazioni; in alcuni casi solo una<br />
minima parte <strong>del</strong>le critiche rivolte corrisponde a verità;<br />
• un costante rifiuto di riconoscere il valore <strong>del</strong><br />
contributo e dei risultati o addirittura di ammetterne<br />
l’esistenza;<br />
• tentativi ripetuti e costanti di sminuire, <strong>la</strong> posizione,<br />
lo status, valore o potenziale;<br />
• in un gruppo di <strong>la</strong>voro, essere esclusi o trattati in<br />
maniera diversa;<br />
• essere iso<strong>la</strong>ti e separati dai colleghi, privati <strong>del</strong><strong>la</strong><br />
autorità, ignorati, messi da parte, esclusi;<br />
• essere sminuiti e trattati con condiscendenza,<br />
specialmente di fronte agli altri;<br />
• essere umiliati, aggrediti e minacciati verbalmente,<br />
spesso di fronte ad altri;<br />
• essere sovraccaricati di <strong>la</strong>voro, o sollevati dai<br />
propri compiti per assolvere mansioni molto più umili o<br />
essere <strong>la</strong>sciati senza nul<strong>la</strong> da fare;<br />
• scoprire che il <strong>la</strong>voro – e il riconoscimento per<br />
esso – vi è stato sottratto;<br />
• ottenere un aumento di responsabilità ma una<br />
riduzione <strong>del</strong>l’autorità;<br />
• vedersi rifiutare le ferie, le ma<strong>la</strong>ttie ed i congedi<br />
straordinari per motivi familiari<br />
• vedersi negata <strong>la</strong> formazione necessaria per<br />
assolvere i compiti assegnati;<br />
• vedersi assegnare obiettivi non realistici, che<br />
cambiano nel momento in cui state per realizzarli;<br />
• vedersi modificare le scadenze con un minimo<br />
preavviso – o senza preavviso;<br />
• rendersi conto che tutto ciò che si dice e fa è<br />
distorto;<br />
• essere soggetti a procedure disciplinari con<br />
richiami verbali o scritti per questioni senza importanza<br />
o costruiti ad hoc e senza che <strong>la</strong> situazione sia stata<br />
valutata adeguatamente;<br />
• essere costretti a <strong>la</strong>sciare il proprio <strong>la</strong>voro senza<br />
colpa, alle dimissioni, al pensionamento anticipato o dovuto<br />
a motivi di salute.<br />
Differenti tipi di <strong>mobbing</strong><br />
<strong>Il</strong> <strong>mobbing</strong> si manifesta in diversi modi che possono essere<br />
distinti in base al<strong>la</strong> modalità e all’intenzione.<br />
In base al<strong>la</strong> modalità:<br />
1. <strong>Il</strong> <strong>mobbing</strong> verticale ovvero quello esercitato<br />
da capi o superiori su un subordinato o, più raramente, quello<br />
esercitato dai subordinati su un capo. Per distinguere queste<br />
due modalità si utilizzano terminologie diverse, il <strong>mobbing</strong><br />
dal basso o bottom-up ed il <strong>mobbing</strong> dall’alto o top-down.<br />
2. <strong>Il</strong> <strong>mobbing</strong> tra pari o orizzontale ovvero<br />
le aggressioni di colleghi contro un collega. <strong>Il</strong> mobber e <strong>la</strong><br />
vittima sono allo stesso livello: due colleghi con pari mansioni<br />
e possibilità. Normalmente si assiste tra colleghi a piccole<br />
invidie, pettegolezzi, conflitti, rivalità ed antipatie personali<br />
che superano per aggressività ed emotività quelle tra superiori<br />
e sottoposti.<br />
In questo caso in gioco non c’è il potere formale, ma<br />
quello informale, che comprende una serie di fattori legati<br />
al<strong>la</strong> sensibilità e al<strong>la</strong> percezione individuale.<br />
In base all’intenzione può manifestarsi:<br />
1. <strong>Il</strong> bossing o <strong>mobbing</strong> strategico cioè una<br />
persecuzione psicologica pianificata (che costituisce più<br />
<strong>del</strong><strong>la</strong> metà dei casi di <strong>mobbing</strong> denunciati in Italia). L’Azienda<br />
o una parte <strong>del</strong><strong>la</strong> sua dirigenza preferisce favorire un clima<br />
o concertare atteggiamenti tali da spingere <strong>la</strong> persona a<br />
dimettersi.<br />
È prassi frequente nelle imprese che hanno subito<br />
ristrutturazioni, fusioni, cambiamenti che abbiano comportato<br />
un esubero di personale difficile da licenziare. <strong>Il</strong> <strong>mobbing</strong><br />
dunque si trasforma in una vera e propria politica aziendale,<br />
assumendo caratteri di normalità e di ineluttabilità.<br />
2. <strong>Il</strong> <strong>mobbing</strong> emozionale o re<strong>la</strong>zionale<br />
legato a rapporti interpersonali ed all’instaurarsi, all’interno<br />
di questi, di sentimenti di invidia, gelosia, competizione,<br />
odio, risentimento, ecc..<br />
Fasi <strong>del</strong> <strong>mobbing</strong> –il mo<strong>del</strong>lo di Leymann<br />
<strong>Il</strong> <strong>mobbing</strong> è un fenomeno fortemente legato al tempo e<br />
all’ambiente sociale nel quale si manifesta. Nonostante ciò,<br />
possono essere evidenziate quattro fasi che lo caratterizzano.<br />
Fase 1: segnali premonitori.<br />
Non è stato ancora chiaramente definito nei dettagli come<br />
si svolga questa fase che sembra peraltro essere molto breve.<br />
<strong>Il</strong> primo segnale, che non andrebbe sottovalutato, è da<br />
ricercarsi all'interno di una re<strong>la</strong>zione precedentemente neutra<br />
o addirittura molto positiva (sia tra colleghi che con il superiore)<br />
che subisce un brusco cambiamento in negativo.<br />
Spesso tali problemi re<strong>la</strong>zionali insorgono quando all'interno<br />
<strong>del</strong> gruppo <strong>la</strong>vorativo subentra una persona neo-assunta o<br />
quando un dipendente riceve una promozione.<br />
Può succedere allora che <strong>la</strong> "vittima" riceva <strong>del</strong>le critiche<br />
sul modo di condurre il proprio <strong>la</strong>voro, fino a quel momento<br />
rispettato ed apprezzato.<br />
pugliasalute - venticinque - aprile 2006