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Commemorazione del Prof. Roberto Vecchioni - Società Triveneta di ...

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Società <strong>Triveneta</strong> <strong>di</strong> Chirurgia<br />

Cles 19 febbraio 2011<br />

G. Rosa<br />

<strong>Commemorazione</strong> <strong>del</strong> <strong>Prof</strong>. <strong>Roberto</strong> <strong>Vecchioni</strong><br />

Commemorare presso la Società <strong>Triveneta</strong><br />

<strong>di</strong> Chirurgia il <strong>Prof</strong>. <strong>Roberto</strong><br />

<strong>Vecchioni</strong> è per me un onore, ma è anche<br />

motivo <strong>di</strong> grande dolore,avendo<br />

io con<strong>di</strong>viso con <strong>Roberto</strong> <strong>Vecchioni</strong><br />

cinquant’anni <strong>di</strong> vita chirurgica, cioè<br />

dall’inizio alla fine la comune avventura<br />

accademica e professionale.<br />

Per tale motivo non ho avuto bisogno <strong>di</strong><br />

consultare gli annuari <strong>del</strong>le<br />

Università <strong>di</strong> Padova e Verona,né chiedere<br />

informazioni a colleghi,amici<br />

o familiari, per tracciare un profilo <strong>di</strong><br />

<strong>Roberto</strong> <strong>Vecchioni</strong>, perché tutte le<br />

tappe <strong>del</strong>la sua prestigiosa carriera sono<br />

scolpite nella mia memoria.<br />

L’uomo,il chirurgo, lo stu<strong>di</strong>oso,l’innovatore, l’organizzatore sono fusi<br />

in un tutto unico,ma i singoli aspetti <strong>del</strong>la sua personalità ci permettono<br />

<strong>di</strong> comprendere meglio chi è stato <strong>Roberto</strong> <strong>Vecchioni</strong> e che cosa ha<br />

rappresentato per la Chirurgia Italiana.<br />

L’Uomo :era un uomo imponente,alto quasi due metri,metteva<br />

soggezione; era <strong>di</strong> poche parole,dai mo<strong>di</strong> spicci,talora ru<strong>di</strong>; era un duro,<br />

era un maremmano. Giu<strong>di</strong>cava le persone <strong>di</strong> primo acchito,gli bastava<br />

scambiare con l’interlocutore poche parole per tracciarne il profilo; i suoi<br />

giu<strong>di</strong>zi riguardo alle persone,collaboratori compresi,erano taglienti;poche<br />

volte si è sbagliato nel giu<strong>di</strong>care una persona.<br />

Era un duro,ma era anche <strong>di</strong>sponibile e generoso con i collaboratiri e gli<br />

amici.<br />

Amava il mare sin da ragazzo. Memorabili erano le crociere in giro per il<br />

Me<strong>di</strong>terraneo con ciurma fissa o variabile, per la preparazione <strong>del</strong>le quali<br />

convocava i prescelti sin dai mesi invernali nel suo stu<strong>di</strong>o, per definire<br />

tempi e modalità. La sua barca era attrezzata con i marchingegni più<br />

sofisticati. Dai primi <strong>di</strong> luglio a metà agosto scorrazzava per il mare e,<br />

finchè sono stato suo aiuto, cioè per ben 23 anni, in quel periodo io ero


chiuso a doppia mandata in Istituto.<br />

Il Chirurgo :era un chirurgo rapido e preciso, dall’intuizione fulminea;<br />

dava il meglio <strong>di</strong> se nelle urgenze,quelle vere,in cui pochi gesti rapi<strong>di</strong> e<br />

appropriati salvano la vita <strong>del</strong> paziente.<br />

Ma egli ha praticato <strong>di</strong>verse branche chirurgiche, che oggi definiamo<br />

specialistiche, ma che negli anni sessanta <strong>del</strong> secolo scorso erano<br />

appannaggio <strong>del</strong>le più rinomate istituzioni chirurgiche universitarie e dei<br />

gran<strong>di</strong> primariati chirurgici ospedalieri.<br />

La Scuola chirurgica da cui <strong>Roberto</strong> <strong>Vecchioni</strong> proveniva era quella <strong>di</strong><br />

Ceccarelli, ma il nostro Maestro comune è stato il <strong>Prof</strong>essor Pier Giuseppe<br />

Cèvese, allievo <strong>di</strong> Ceccarelli,tornato a Padova da Sassari nel 1960.Questa<br />

Scuola ha sempre avuto una valenza pratica,senza troppo indulgere a<br />

elucubrazioni dottrinali.<br />

Nella Patologia Chirurgica, e poi nella Clinica Chirurgica, <strong>di</strong> Pier<br />

Giuseppe Cèvese, <strong>Roberto</strong> <strong>Vecchioni</strong> si è fatto le ossa con la chirurgia<br />

addominale, la chirurgia toracica,la chirurgia vascolare.E’ stato uno dei<br />

principali collaboratori <strong>del</strong> Maestro,con Mario Morea,agli albori <strong>del</strong>la<br />

car<strong>di</strong>ochirurgia e <strong>del</strong>la circolazione extracorporea,quando, dopo centinaia<br />

<strong>di</strong> prove sperimentali, l’èquipe decise <strong>di</strong> passare agli interventi a cuore<br />

aperto sull’uomo ( Gallucci in quegli anni era negli Stati Uniti ).<br />

Non ha mai voluto,<strong>Roberto</strong> <strong>Vecchioni</strong>,occuparsi <strong>di</strong> chirurgia<br />

pe<strong>di</strong>atrica,anche se, nell’Istituto <strong>di</strong> Cévese,questa, soprattutto la<br />

neonatale,era un fiore all’occhiello.Ho mani troppo gran<strong>di</strong>,<strong>di</strong>ceva, per<br />

poter lavorare nel corpo <strong>di</strong> questi piccoli.<br />

Oltre alla chirurgia generale,la chirurgia toracica, la chirurgia vascolare<br />

e la chirurgia pe<strong>di</strong>atrica ( quest’ultima non <strong>di</strong>rettamente ) sono state le<br />

branche coltivate anche a Verona, dove <strong>Vecchioni</strong> approdò,lui giovane, 37<br />

anni, con una èquipe <strong>di</strong> giovani chirurghi e aspiranti tali alla fine <strong>del</strong> 1969,<br />

in un Policlinico in cui erano stati appena installati vetri e porte e che<br />

in breve venne reso operativo nella sua parte chirurgica ,anche con viaggi<br />

suoi e nostri a Padova e a Milano per l’acquisto <strong>del</strong>la strumentazione<br />

chirurgica.Si iniziò l’attività <strong>di</strong> sala operatoria il 7 gennaio1970 .<br />

Era un Chirurgo instancabile; la sua attività operatoria annovera più <strong>di</strong><br />

25.000 interventi.<br />

Era sempre il primo a presentarsi in sala operatoria, prima <strong>del</strong>le 8 <strong>del</strong><br />

mattino,sollecitando un rapido inizio <strong>del</strong>l’attività operatoria.<br />

Ma la sua attività iniziava alcune ore prima. Si alzava prestissimo, tra le<br />

4 e le 5 <strong>del</strong> mattino, conosceva tutti i bar che aprivano i battenti prima<br />

<strong>del</strong>l’alba, alle 6 era in Istituto,a scrivere e stu<strong>di</strong>are, in attesa che i<br />

collaboratori arrivassero con il fiato grosso e bruciando il rosso dei<br />

semafori per non essere troppo in ritardo. Con lui si era sempre in ritardo;<br />

io,confesso, lo sono sempre stato.<br />

Il programma giornaliero prevedeva la visita dei pazienti in corsia alle<br />

8, ma alle 7-7.15 <strong>Vecchioni</strong> era già in corsia,dopo aver esaurito il giro


mattutino <strong>del</strong>le telefonate ai colleghi <strong>del</strong>le altre Università mattinieri<br />

come lui,al fine <strong>di</strong> informarsi e <strong>di</strong> informare sulle ultime novità in campo<br />

chirurgico e accademico.<br />

E’ comprensibile che alle 9 <strong>di</strong> sera egli si addormentasse,tranne rare<br />

eccezioni, ovunque egli si trovasse.<br />

Lo Stu<strong>di</strong>oso e l’Innovatore: la carriera universitaria <strong>di</strong> <strong>Roberto</strong> <strong>Vecchioni</strong><br />

non è iniziata in una istituzione chirurgica, avendo egli frequentato, per<br />

tre anni dopo la laurea.l’Istituto <strong>di</strong> Patologia Generale <strong>del</strong>l’Università <strong>di</strong><br />

Padova, in quel tempo <strong>di</strong>retto dal prof. Aloisi.<br />

Vi si faceva molta chirurgia sperimentale abbinata a ricerche <strong>di</strong><br />

fisiopatologia cui <strong>Vecchioni</strong> si de<strong>di</strong>cò con entusiasmo; le sue prime<br />

pubblicazioni furono in tale campo; ricordo la prima <strong>di</strong> esse “ Il contenuto<br />

<strong>di</strong> prolina e idrossiprolina nei granulomi da pallette <strong>di</strong> cotone” in quanto<br />

insieme rivedemmo la forma italiana.<br />

Quando il prof. Cévese approdò a Padova nel 1960 <strong>Roberto</strong> <strong>Vecchioni</strong><br />

lasciò il posto <strong>di</strong> assistente straor<strong>di</strong>nario presso l’Istituto <strong>di</strong> Patologia<br />

Generale,e, come semplice assistente volontario,iniziò a frequentare<br />

l’Istituto <strong>di</strong> Patologia Chirurgica,<br />

Presto lo vedemmo in sala operatoria cimentarsi con<br />

appen<strong>di</strong>ci,ernie,mammelle, colecisti,stomaci,in prima persona.Gli<br />

invi<strong>di</strong>osi <strong>di</strong>cevano che egli aveva il merito principale <strong>di</strong> essere il nipote <strong>di</strong><br />

Ceccarelli,ma io posso ben <strong>di</strong>re,senza tema <strong>di</strong> essere tacciato <strong>di</strong> piaggeria<br />

postuma,che la sua notevole esperienza in chirurgia sperimentale unita<br />

ad una naturale pre<strong>di</strong>sposizione alla chirurgia ( la famiglia materna era<br />

una famiglia <strong>di</strong> chirurghi) è stata la molla che lo ha portato rapidamente a<br />

bruciare le tappe <strong>di</strong> una carriera prestigiosa.<br />

Ben presto <strong>di</strong>venne assistente or<strong>di</strong>nario e poi aiuto,e, nel 1969, prima <strong>di</strong><br />

trasferirsi a Verona in Patologia Chirurgica- corsi paralleli <strong>del</strong>l’Università<br />

<strong>di</strong> Padova nella sede <strong>di</strong> Verona, <strong>di</strong>venne professore aggregato.<br />

Non attese,però, l’ope legis <strong>di</strong> Co<strong>di</strong>gnola che trasformava gli aggregati in<br />

professori or<strong>di</strong>nari,ma partecipò ad un concorso nazionale <strong>di</strong> chirurgia,lo<br />

superò, e l’Università <strong>di</strong> Padova lo “ chiamò” nella sede <strong>di</strong> Verona<br />

Nel 1982, con la istituzione <strong>del</strong>l’Università <strong>di</strong> Verona,<strong>Roberto</strong> <strong>Vecchioni</strong><br />

e tutta la sua èquipe optarono per tale sede,lasciando quin<strong>di</strong> anche<br />

formalmente la casa madre Padova.<br />

Molte sono state le occasioni, per <strong>Vecchioni</strong>, <strong>di</strong> trasferirsi, nel corso degli<br />

anni, in altre se<strong>di</strong> più prestigiose- in primis Padova -, ma Egli non si<br />

è lasciato tentare, preferendo rimanere a Verona,sede nella quale stava<br />

dando il meglio <strong>di</strong> se.Negli ultimi anni <strong>di</strong> attività ha <strong>di</strong>retto la Clinica<br />

Chirurgica.<br />

Diverse centinaia sono le pubblicazioni date alle stampe da <strong>Roberto</strong><br />

<strong>Vecchioni</strong>: ricordo qui soltanto le più prestigiose perché innovative.<br />

Sono <strong>del</strong>le monografie. La prima è “ La malattia <strong>di</strong> Reclus e le<br />

mastosi affini “ scritta in un tempo in cui <strong>del</strong>la mammella si curavano


soltanto il cancro ed i fibroadenomi, e per le mastosi si eseguivano<br />

correntemente <strong>del</strong>le mastectomie bilaterali, la seconda è “ Le cisti<br />

celomatiche pleuropericar<strong>di</strong>che”,un argomento molto selettivo <strong>di</strong><br />

cui pochi erano i riscontri in letteratura; un’altra monografia e’ “ La<br />

me<strong>di</strong>astinoscopia”, indagine strumentale che <strong>Vecchioni</strong> è stato tra i primi<br />

in Italia ad eseguire e ad insegnare,ideando ad<strong>di</strong>rittura gli strumenti<br />

chirurgici idonei.Ricordo che a quel tempo ecografia,tomografia<br />

assiale computerizzata,risonanza magnetica erano ancora da venire (era<br />

<strong>di</strong>sponibile soltanto lo pneumome<strong>di</strong>astino ), e ricordo ancora che le biopsie<br />

dei linfomi me<strong>di</strong>astinici volute dagli ematologi richiedevano per lo più una<br />

sternotomia.<br />

Un’altra monografia, in collaborazione con Cor<strong>di</strong>ano e D’Amico, è “<br />

Il chilotorace” corposa sintesi <strong>di</strong> quanto esistente in letteratura e frutto<br />

<strong>del</strong>l’esperienza personale degli Autori.<br />

<strong>Vecchioni</strong> ,inoltre, ha dato alle stampe un Manuale <strong>di</strong> Patologia<br />

Chirurgica, su cui ha stu<strong>di</strong>ato una generazione <strong>di</strong> studenti, prima che<br />

la riduzione e la frammentazione <strong>del</strong>l’insegnamento <strong>del</strong>la chirurgia<br />

penalizzasse pesantemente questa branca <strong>del</strong> sapere.<br />

L’organizzatore :<strong>Roberto</strong> <strong>Vecchioni</strong> aveva la stoffa <strong>del</strong>l’innovatore ed<br />

era un organizzatore preveggente ed accurato.<br />

Stretti erano i suoi rapporti con l’ambiente locale, con la Regione, con<br />

le altre Università italiane e straniere. Spesso era a Venezia nella sede<br />

<strong>del</strong>la Regione Veneto per i finanziamenti e la istituzione <strong>di</strong> nuovi reparti,<br />

non solo chirurgici, o a Roma al ministero <strong>del</strong>l’Università per i nuovi<br />

insegnamenti.<br />

Ha sempre incoraggiato e spinto i suoi allievi a muoversi,andare in giro<br />

per il mondo ad imparare e a riportare a casa nuove esperienze.Tutti ne<br />

abbiamo beneficiato per le nostre carriere.<br />

Si è battuto, ed ha ottenuto, per i suoi allievi, ma anche per la “<br />

concorrenza “gli insegnamenti <strong>di</strong> chirurgia d’urgenza,chirurgia<br />

pe<strong>di</strong>atrica,anatomia chirurgica,chirurgia toracica,chirurgia sperimentale.<br />

Ha guardato lontano anche per le scuole <strong>di</strong> specializzazione<br />

portando a Verona le scuole <strong>di</strong> chirurgia generale, chirurgia<br />

d’urgenza,chirurgia pe<strong>di</strong>atrica,chirurgia vascolare,chirurgia<br />

toracica,endocrinochirurgia,chirurgia plastica e ricostruttiva.<br />

Ha messo in cattedra tre allievi,molti altri sono approdati al primariato<br />

chirurgico.<br />

E’ stato tra i primi,ma forse il primo in assoluto,in Italia,a organizzare<br />

corsi <strong>di</strong> aggiornamento,sin dal 1974,con trasmissione in <strong>di</strong>retta<br />

dalle sale operatorie,impegnando tutte le sue forze per ottenere<br />

finanziamenti,personale tecnico,sussi<strong>di</strong>.<br />

E’ stato sempre molto attivo nelle <strong>di</strong>verse società chirurgiche<br />

nazionali,internazionali, regionali, anche nella <strong>Triveneta</strong>, che ha<br />

rappresentato per lui, come per tutti noi, la palestra iniziale in cui


cimentarsi in pubblico con casi clinici e ricerche sperimentali,con il timore<br />

che i grossi calibri <strong>del</strong>la chirurgia <strong>di</strong> allora ponessero domande “ cattive “.<br />

Era instancabile: programmava il futuro con largo anticipo,stupendo<br />

spesso i suoi più stretti collaboratori quando, ad esempio, parlava dei futuri<br />

assetti <strong>del</strong>la chirurgia a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> 7-10 anni.<br />

Era un vincente. Soltanto una volta ha perso,quando al <strong>di</strong> là <strong>di</strong> ogni<br />

aspettativa,non è riuscito a <strong>di</strong>ventare Presidente <strong>del</strong>la Società Italiana <strong>di</strong><br />

Chirurgia.<br />

Questa sconfitta,l’unica nella sua vita prestigiosa,lo rende,però, più vicino<br />

a noi,più umano.<br />

Così ricordo io <strong>Roberto</strong> <strong>Vecchioni</strong> e spero che i miei ricor<strong>di</strong> ve lo abbiano<br />

fatto vedere nella sua luce vera.<br />

A me, e a tutti i suoi allievi, mancherà molto.Mancherà molto anche alla<br />

Chirurgia Italiana.

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