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Deriu, Romina (2003) Dimensioni del rurale nel Marghine ...

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100 LE INTERVISTE NEL MARGHINE-PLANARGIA<br />

versazione", O che più frequentemente si avvalga di una lista<br />

di temi ma con la facoltà di modificarne sia la natura sia la<br />

successione, "seguendo il filo <strong>del</strong> discorso <strong>del</strong>l'intervistato,<br />

e consentendogli divagazioni"3. La situazione non direttiva<br />

implica che l' intervistatore si ponga in una posizione di<br />

ascolto, limitandosi a fornire segnali che rassicurino il suo<br />

interlocutore. Lo stesso contenuto risultante dall' intervista<br />

riflette gli interessi, i bisogni e gli stati d'animo degli intervistati<br />

piuttosto che essere condizionati dagli interessi a<br />

priori <strong>del</strong>l'intervistatore o <strong>del</strong> ricercatore. Infatti, in questo<br />

tipo di intervista il ruolo <strong>del</strong>l'intervistatore è essenzialmente<br />

legato alla capacità di rilanciare i contenuti <strong>del</strong>le risposte che<br />

vengono date dall' intervistato al fine di approfondirli e comprenderli<br />

meglio in ogni loro sfumatura. Proprio per questo<br />

motivo viene utilizzata la tecnica "ad eco", che consiste <strong>nel</strong><br />

ripetere una frase ritenuta significativa che sembra adatta a<br />

riaprire la discussione, ponendo semmai domande di<br />

approfondimento. In questo modo, l'intervistato, trovandosi<br />

in una posizione di maggior spontaneità <strong>nel</strong> fornire le risposte,<br />

sarà portato a non introdurre elementi distorcenti in<br />

quanto si troverà <strong>nel</strong>la condizione di rispondere a se stesso<br />

più che a stimoli provenienti dall' esterno.<br />

In generale, l' intervistatore dovrebbe essere amichevole<br />

ed empatico e dovrebbe mettere l'intervistato a suo agio<br />

di modo che egli possa esprimere ciò che vuole, anche se<br />

non sempre ciò che viene espresso può essere rilevante ai<br />

fini <strong>del</strong>l' intervista e cercherà di evitare il più possibile di<br />

porre domande dirette che non prendano esplicitamente<br />

spunto da quanto già affermato dall'intervistato. Ciò significa<br />

che l' intervistatore deve porre particolare attenzione a<br />

quanto dice l'intervistato e proporre, attraverso l'uso di<br />

"sonde (in inglese, l'uso <strong>del</strong>le sonde è definito "probing "),<br />

approfondimenti di tali affermazioni. L'uso di sonde permette<br />

all' intervistatore di assumere il ruolo di catalizzatore<br />

che provoca una reazione senza intervenire lui stesso in<br />

questa reazione. L'effetto di questi colpi di sonda è di ele-<br />

3 Cfr. M. Rivolsi, L'intervista non direttiva, in "Ricerche motivazionali",<br />

1964, I, pp. 34-49.

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