Testo completo pdf - Prevenzione Oggi - Ispesl

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Figura 7 - Terzo fabbricante: test eseguiti con liquido penetrante colorato Liquido penetrante colorato test panel EN3452-3 Temperatura ambiente Temperatura media Alta temperatura 20°C 50°C 100°C 100°C 200°C test panel alluminio Temperatura ambiente Temperatura media Alta temperatura 20°C 50°C 100°C 100°C 200°C Figura 8 - Prove eseguite a 100 °C e 200 °C con penetrante a contrasto di colore <strong>Prevenzione</strong> <strong>Oggi</strong> gennaio - marzo 2008 38
Da quanto esposto risulta evidente, come si evince dalla Figura 8, la differenza nel contrasto tra la prova eseguita a 100° C e quella eseguita a 200°C: nel secondo caso si utilizza uno sviluppatore specifico per elevata temperatura (oltre al penetrante specifico), che, pur mantenendo le caratteristiche di assorbimento nei confronti del penetrante (favorendo il riflusso di questo dalle discontinuità), a contatto con la superficie a temperatura elevata diventa completamente trasparente. Occorre, inoltre, applicare con estrema cura lo sviluppatore per evitare la formazione di bolle: per eliminare il rischio di scoppio in alcuni casi è fornito in contenitori semplici, senza pressurizzazione, e l’applicazione dello sviluppatore si esegue mediante l’uso di un pennello. 3. CONCLUSIONI È stata effettuata un’analisi delle prove effettuate per la caratterizzazione dei prodotti da utilizzare nella prova con liquidi penetranti di materiali non porosi la cui temperatura superficiale risulti superiore a 50°C, che sono state in parte pubblicate in un lavoro presentato al Convegno della Associazione Italiana Prove Non Distruttive (AIPND) svoltosi a Ravenna nelle giornate 2-4 aprile 2003. Questa analisi è stata condotta in supporto all’elaborazione della norma specifica: UNI U45000540 “Caratterizzazione dei prodotti utilizzati nel controllo con liquidi penetranti di superfici calde”. Le prove effettuate in quest’analisi sono conformi a quelle previste dal progetto di norma. Tali prove hanno consentito di comparare le reali caratteristiche dei prodotti in esame; prove analoghe dovrebbero essere eseguite dall'utilizzatore per garantire l'affidabilità della prova alla temperatura di esercizio. Non sono emerse difficoltà che possano precludere l’applicazione della norma: occorre, però, effettuare un attento studio della temperatura del campione e del sistema di riscaldamento dello stesso. La norma è, quindi, applicabile in tutti quei casi in cui la prova con liquidi penetranti debba essere eseguita a temperatura superiore a 50°C e può essere utilizzata per la definizione di eventuali norme di prodotto, per l'elaborazione di specifiche tecniche interne dell'azienda e per la qualificazione dei procedimenti di controllo. A seguito della stesura della norma italiana è stato affidato l’incarico all’ISPESL di presentare un nuovo Work Item nell’ambito dei lavori normativi del CEN/TC138. Il progetto ha assunto la numerazione prEN ISO 3452-5 “Non destructive testing - Penetrant testing - Part 5: Penetrant testing at temperatures higher than 50 degrees C”. RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI 1. Ente Nazionale Italiano di Unificazione UNI. Non-destructive testing - Penetrant testing. UNI. EN ISO 3452-3; 2000 2. SAE (The Engineering Society for Advancing Mobility Land Sea Air and Space) Inspection Material Penetrant. Warrendale, PA USA: AMS 2644A; 2000, 3. Ente Nazionale Italiano di Unificazione UNI. Non-destructive testing - Penetrant testing -: Testing of penetrant materials. parte 2. UNI EN ISO 3452-2; 2006 4. Ente Nazionale Italiano di Unificazione UNI. Non-destructive testing - Penetrant testing and magnetic particle testing. UNI EN ISO 3059; 2003 5. Kreith F. Principi di Trasmissione del calore. Napoli: Liguori Editore; 1975 Analisi sperimentale per la validazione del metodo non distruttivo “liquidi penetranti per superfici calde” 39
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