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APRILE - Cooperativa Agricola di Legnaia

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IN PRIMO piano<br />

I BOMBI,GLI “ALLEATI” PER<br />

UNA CORRETTA IMPOLLINAZIONE<br />

alimentazione<br />

e salute<br />

COLTIVARE<br />

che passione!<br />

La Rubrica del<br />

Dr De Plantis<br />

Dr Simone Tofani Agronomo<br />

Resp. Area Tecnica Società <strong>Cooperativa</strong> <strong>Agricola</strong> <strong>di</strong> <strong>Legnaia</strong><br />

Le Produzioni<br />

dei Soci <strong>di</strong><br />

Riscopri Sapori, Freschezza<br />

e Qualità con i prodotti<br />

dei nostri Soci a Filiera Corta<br />

La produzione <strong>di</strong> frutti, all’interno dei quali alloggiano i semi, in<br />

molte specie, è legata alla presenza <strong>di</strong> insetti pronubi presenti<br />

nell’ambiente durante il periodo <strong>di</strong> fioritura. E’ notizia <strong>di</strong>ffusa<br />

e ormai acclarato che le api per raccogliere il nettare sui<br />

fiori percorrono talora <strong>di</strong>stanze notevoli e tramite feromoni<br />

alimentari comunicare la fonte alimentare alle compagne bottinatrici.<br />

I bombi invece, anche loro gran<strong>di</strong> “bottinatori”, sono<br />

da questo punto <strong>di</strong> vista, come vedremo scorrendo l’articolo,<br />

solitari e non comunicano ad altri la fonte del nettare; sono in<br />

ogni caso insetti sociali organizzati in colonie, costituite da una<br />

regina fecondata che depone le uova e da numerose operaie<br />

che raccolgono il polline ed il nettare e curano il nido. La colonia<br />

si sviluppa progressivamente per <strong>di</strong>verse settimane sino alla<br />

comparsa dei maschi e delle future regine che preclude alla fine<br />

del ciclo naturale. Per questa loro caratteristica sono utilizzati<br />

in agricoltura per l’impollinazione <strong>di</strong> molte colture orticole e<br />

fragole e commercializzati in arnie <strong>di</strong> 40-60 in<strong>di</strong>vidui: la colonia<br />

è costituita da una regina, operaie nutrici per la prole e bottinatrici<br />

per la raccolta del nettare e del polline. La durata <strong>di</strong> queste<br />

colonie può variare da 4 a 8 settimane secondo l’andamento<br />

climatico e della cura dell’agricoltore. Sono particolarmente<br />

adatti all’impollinazione del pomodoro in serra perché a <strong>di</strong>fferenza<br />

delle api, riescono, per scuotimento, a prelevare il polline<br />

dal fiore <strong>di</strong> questa solanacea realizzando così l’impollinazione.<br />

Le femmine sono dotate <strong>di</strong> pungiglione e quin<strong>di</strong> possono attaccare,<br />

se in pericolo, l’uomo. La regina può raggiungere i do<strong>di</strong>ci<br />

mesi <strong>di</strong> vita, mentre le operaie solo 2 mesi.<br />

La regina continua la deposizione finché non vi sono abbastanza<br />

operaie (piu’ piccole e sterili) che si occuperanno della pulizia,<br />

immagazzinamento e bottinatura; solo a questo punto la regina<br />

non uscirà piu’ e deporrà solamente. La colonia a maturità raggiunge<br />

un numero <strong>di</strong> circa 200 in<strong>di</strong>vidui.<br />

Il forte istinto impollinatore, rende il bombo (bombus terrestris)<br />

adatto alla fecondazione <strong>di</strong> alcune specie coltivate (solanacee:<br />

pomodoro-melanzana-peperone, cucurbitacee: cetriolo),<br />

“lavora” infatti con temperature fino a 10 gra<strong>di</strong> centigra<strong>di</strong> mentre<br />

l’eccesso <strong>di</strong> calore lo arresta completamente; a causa della<br />

sua ligula corta, non é adatto a tutte le colture, ma é molto<br />

usato, come detto, nelle serre <strong>di</strong> solanacee. L’impollinazione da<br />

parte dei bombi, è da considerarsi un importante fattore della<br />

produzione offrendo numerosi vantaggi, fra questi:<br />

• risparmio <strong>di</strong> manodopera, in quanto evita la pratica della ormonatura<br />

o la vibrazione manuale dei fiori,<br />

• una allegagione omogenea<br />

• una qualità dei frutti superiore e un aumento del loro numero<br />

minori attacchi <strong>di</strong> muffa grigia (botritis cinerea) poiché il<br />

<strong>di</strong>stacco dei petali dal frutto é facilitato.<br />

Il metodo costruttivo delle arnie consente un ottimo isolamento<br />

termico ed asseconda l’ottimale areazione del nido.<br />

Per alcune loro caratteristiche i bombi sono ottimi impollinatori<br />

sia <strong>di</strong> essenze selvatiche che <strong>di</strong> piante <strong>di</strong> interesse agrario.<br />

La fitta peluria che ne riveste il corpo, voluminoso e robusto,<br />

<strong>di</strong>venta un efficace veicolo <strong>di</strong> scambio <strong>di</strong> polline tra fiore e fiore;<br />

questo, unicamente alla particolare capacità <strong>di</strong> produrre e<br />

conservare calore corporeo, fornisce la base per uno spiccato<br />

adattamento alla vita nei climi temperato-fred<strong>di</strong>.<br />

Da una quin<strong>di</strong>cina d’anni a questa parte si è registrato un crescente<br />

interesse verso le potenzialità <strong>di</strong> B. terrestris come impollinatore<br />

<strong>di</strong> colture <strong>di</strong> interesse agrario, in particolare in serra<br />

come già detto in precedenza. Alcune sue caratteristiche bioetologiche<br />

ne fanno una alternativa molto interessante all’impiego<br />

delle api, che in questi casi risulterebbe problematico sia<br />

per la numerosità della colonia che per il loro cattivo adattamento<br />

alla vita in ambiente confinato, oltre che per il rischio<br />

che la scoperta <strong>di</strong> fonti <strong>di</strong> cibo esterne più appetibili possa in<br />

breve essere comunicato a tutte le operaie attraverso il loro<br />

complesso linguaggio.<br />

Le operaie <strong>di</strong> B. terrestris sono bottinatrici solitarie: ognuna<br />

esce e cerca le specie da bottinare e impara per proprio conto<br />

in che modo muoversi sul fiore per ottimizzare i tempi <strong>di</strong><br />

raccolta.<br />

In Europa sono ormai almeno una decina le biofabbriche che<br />

producono arnie <strong>di</strong> B. terrestris destinate al commercio, e il<br />

mercato europeo è stimabile per <strong>di</strong>fetto intorno alle 200.000<br />

arnie all’anno. Le colonie sono pronte per la commercializzazione<br />

dopo lo sfarfallamento <strong>di</strong> buona parte della seconda covata<br />

<strong>di</strong> operaie, ovvero quando ci sono almeno 60-80 in<strong>di</strong>vidui;<br />

severi controlli <strong>di</strong> qualità sul numero <strong>di</strong> uova, larve e pupe in<br />

rapporto a quello delle operaie, oltre che sulla vitalità della regina,<br />

vengono compiuti nelle biofabbriche per valutare l’attitu<strong>di</strong>ne<br />

della colonia all’impiego in campo, prima della spe<strong>di</strong>zione.<br />

I modelli delle arnie, a seconda del produttore, possono essere<br />

realizzate completamente in cartone, o in cartone e plastica o<br />

polistirolo. In genere sono previsti due scomparti: quello destinato<br />

ad ospitare la colonia e quello in cui viene collocato<br />

l’alimento, una speciale soluzione zuccherina, per le colonie destinate<br />

a colture che non producono nettare.<br />

Una volta giunta in campo l’arnia deve essere sistemata con<br />

alcuni semplici accorgimenti: una buona ombreggiatura, grasso<br />

o colla sul supporto per evitare la risalita <strong>di</strong> formiche o topi, e,<br />

soprattutto, vanno rispettate le tabelle <strong>di</strong> selettività degli agrofarmaci<br />

fornite dalle <strong>di</strong>tte produttrici.<br />

Il Bombus terrestris risulta infatti molto sensibile a molti principi<br />

attivi, anche dopo lungo tempo dal trattamento. In caso si<br />

renda necessario effettuare interventi, è possibile allontanare<br />

l’arnia dalla serra per il tempo consigliato nelle tabelle <strong>di</strong> selettività,<br />

o spostando la colonia a tarda sera, assicurandosi che<br />

tutte le operaie siano rientrate, oppure servendosi dei <strong>di</strong>spositivo<br />

<strong>di</strong> recupero delle bottinatrici, qualora si renda necessario<br />

compiere l’operazione <strong>di</strong> giorno. L’arnia va spostata con cautela,<br />

e poiché i bombi si fanno una “mappa” del territorio <strong>di</strong><br />

volo, per non indurre stress e <strong>di</strong>sorientamenti, va ricollocata<br />

nella stessa esata posizione, con lo stesso orientamento. Molta<br />

attenzione va anche riservata allo stato vegetativo della coltura<br />

al momento dell’introduzione; ci si deve infatti assicurare che<br />

le piante possano offrire loro una adeguata quantità <strong>di</strong> polline:<br />

stress idrici o temperature troppo basse possono influire negativamente<br />

sulla produzione <strong>di</strong> polline, dando apparentemente<br />

l’impressione <strong>di</strong> un calo <strong>di</strong> ren<strong>di</strong>mento della colonia. Se tali con<strong>di</strong>zioni<br />

durano a lungo, finiscono per compromettere l’integrità<br />

della colonia stessa, che in carenza <strong>di</strong> alimento proteico tende a<br />

eliminare le larve che non possono essere nutrite a sufficienza.<br />

La piena attività della colonia viene raggiunta in genere nel giro<br />

<strong>di</strong> 2-3 giorni dalla istallazione in serra e, nella maggioranza delle<br />

nostre realtà produttive, in con<strong>di</strong>zioni ottimali, l’impollinazione<br />

viene garantita per <strong>di</strong>verse settimane (da 6 a 8).<br />

Il grande vantaggio nell’utilizzo dei bombi, e il segreto <strong>di</strong> questa<br />

grande <strong>di</strong>ffusione, consiste in un notevole risparmio sulla manodopera<br />

altrimenti impiegata nelle operazioni <strong>di</strong> ormonatura o<br />

<strong>di</strong> vibratura meccanica, e nei vantaggi <strong>di</strong> un’allegagione naturale:<br />

il frutto infatti mantiene le caratteristiche tipiche della varietà<br />

per quanto riguarda la pezzatura e la forma, possiede qualità<br />

organolettiche superiori rispetto a quelli ottenuti con ormoni,<br />

ha un peso specifico maggiore e una maggior resistenza alle<br />

sollecitazioni meccaniche; si ha inoltre una notevole riduzione<br />

del deformato e quin<strong>di</strong> dello scarto.<br />

Il controllo sull’efficienza dei bombi nell’impollinare i fiori al<br />

momento opportuno può essere facilmente attuato grazie<br />

ai segni neri che il vigoroso aggancio con zampe e man<strong>di</strong>bole<br />

lascia sul cono staminale. L’entità <strong>di</strong> questa marcatura può<br />

cambiare in relazione alle <strong>di</strong>verse cultivar ed alle con<strong>di</strong>zioni climatiche<br />

all’interno della serra; con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> bassa umi<strong>di</strong>tà, per<br />

esempio, possono facilitare l’estrazione del polline dalle antere,<br />

determinando tempi più rapi<strong>di</strong> <strong>di</strong> visita su ciascun fiore e quin<strong>di</strong><br />

minore “marcatura”. L’impollinazione naturale messa in atto dai<br />

bombi comporta, inoltre, uno sviluppo naturale del frutto, in cui<br />

la corona <strong>di</strong> petali, rimane attaccata all’apice del frutticino, e, nel<br />

giro <strong>di</strong> qualche giorno, si stacca. La conseguenza più importante<br />

<strong>di</strong> questo meccanismo è il sensibile abbattimento degli attacchi<br />

<strong>di</strong> Botrytis cinerea, la cui infezione sui frutti ottenuti con ormoni<br />

alleganti, viene favorita dal trattenimento dell’umi<strong>di</strong>tà da<br />

parte dei petali, che rimangono a lungo aderenti alla base del<br />

frutticino stesso.<br />

Più recentemente, per gli stessi motivi, e con risultati positivi,<br />

l’applicazione dei bombi è stata estesa anche alla melanzana. In<br />

altre Solanacee, come il peperone, non è necessario l’intervento<br />

umano per ottenere l’allegagione, ma il ricorso all’utilizzo<br />

dei bombi migliora la qualità dei frutti ottenuti, per ciò che<br />

riguarda la regolarità e l’uniformità.<br />

FIRENZE<br />

CENTRO AGRO-COMMERCIALE<br />

Via Baccio da Montelupo, 180<br />

Tel. 055 73581<br />

Via della Mattonaia, 5r<br />

Tel. 055 243114<br />

Via Lippi e Macia, 49<br />

Tel. 055 416160<br />

PRATO<br />

Viale Marconi, 16<br />

Tel. 0574 593787<br />

Pontassieve<br />

Via F.lli Cervi, 43/45<br />

Tel. 055 8368684<br />

Figline Valdarno<br />

Corso Matteotti, 28/32<br />

Tel. 055 9155774<br />

Loc. Matassino<br />

Via F.lli Rosselli, 33/37<br />

Tel. 055 958799<br />

Incisa Valdarno<br />

Piazza S. Lucia, 1<br />

Tel. 055 8336883<br />

San Giovanni V.no<br />

Via Napoli, 1<br />

Tel. 055 9122706<br />

S. T.<br />

Frutta<br />

e verdura<br />

<strong>di</strong> stagione<br />

Nelle aziende orticole della “piana fiorentina” e<br />

<strong>di</strong> Firenze in generale, durante il mese <strong>di</strong> aprile, si<br />

raccolgono bietole, spinaci, insalate da cesto e da<br />

taglio, cipolline fresche, rucola, ravanelli, cavoli cappuccio<br />

e verza, i primi fagiolini ed alla fine del mese<br />

i “baccelli”, ottimi se abbinati a formaggi freschi, i<br />

primi asparagi, i primi carciofi e le prime zucchine<br />

lunghe fiorentine prodotte nelle<br />

serre riscaldate.<br />

Inizia cioè<br />

quello<br />

che in<br />

tempi<br />

ormai<br />

lontani<br />

veniva<br />

definito il<br />

periodo<br />

“delle<br />

primizie”.<br />

Dalla metà <strong>di</strong> aprile iniziano i<br />

trapianti in pieno campo <strong>di</strong> pomodori<br />

da mensa e da salsa (tipico il<br />

pomodoro “costoluto fiorentino”),<br />

che si raccoglieranno da giugno in<br />

poi.<br />

Da altre parti della penisola<br />

(Campania, Basilicata ed Emilia<br />

Romagna) continuano ad arrivare<br />

le fragole italiane, che saranno<br />

raccolte nelle nostre zone (famose<br />

quelle <strong>di</strong> Mosciano) da maggio<br />

in poi.<br />

S.T.<br />

Orto<br />

A fine aprile sono in pieno svolgimento i trapianti in pieno<br />

campo delle specie orticole più sensibili al freddo come<br />

peperoni gialli e rossi, melanzane lunghe e tonde, meloni,<br />

angurie, pomodori, zucchine e cetrioli e continuano quelli <strong>di</strong><br />

lattughe e cavoli già iniziati alla metà <strong>di</strong> marzo. Sono in pieno<br />

svolgimento anche le semine <strong>di</strong> basilico, barbe rosse,<br />

ra<strong>di</strong>cchi, ravanelli, rucola, bietole, spinaci, prez- zemolo,<br />

sedano e delle varietà dei fagioli <strong>di</strong> tutti i<br />

tipi, da quelli da sgranare a quelli cosiddetti “in<br />

erba” compreso il fagiolo “serpente”.<br />

E’ anche il periodo degli attacchi <strong>di</strong> molti<br />

patogeni sia vegetali che animali, dai tra<strong>di</strong>zionali<br />

“pidocchi” (afi<strong>di</strong>) sulle fave e sulle<br />

zucchine, alla peronospora e alternaria su<br />

pomodoro.<br />

frutteto<br />

Nel frutteto, siamo nella fase <strong>di</strong> allegagione ed ingrossamento<br />

frutticini. Soprattutto nelle pomacee sono<br />

particolarmente pericolosi gli attacchi <strong>di</strong> ticchiotalura, che<br />

se non ben controllata può portare alla per<strong>di</strong>ta totale del<br />

raccolto. Ricor<strong>di</strong>amo che gli interventi anche in questo<br />

caso non sono a calendario, ma solo quando e se necessari:<br />

proprio per questo raccoman<strong>di</strong>amo, prima <strong>di</strong> intervenire<br />

<strong>di</strong> consultare i tecnici esperti come quelli presenti nei vari<br />

punti ven<strong>di</strong>ta della <strong>Cooperativa</strong>, per evitare <strong>di</strong> incorrere in<br />

spiacevoli errori.<br />

Casa e terrazza<br />

Con aprile iniziano i trapianti sui balconi delle piante da fiore,<br />

che ci accompagneranno per tutta la stagione estiva, oltre<br />

infatti al re dell’estate per eccellenza, il geranio (zonale, ad<br />

edera e francesino) si possono trapiantare tutte le altre fioriture<br />

che ci accompagneranno fino a settembre inoltrato,<br />

dalle surfinie, alle petunie, alle begonie, ai “fiori <strong>di</strong> vetro”, ai<br />

tagete. Sui balconi possono trovare spazio anche le piante <strong>di</strong><br />

catambra, preziose per <strong>di</strong>fenderci dalla zanzare, anche le più<br />

fasti<strong>di</strong>ose come la zanzara tigre. In questo periodo si possono<br />

togliere le strutture che hanno protetto le piante per<br />

tutta la stagione invernale e concimare le piante che hanno<br />

svernato, per stimolarne la nuova vegetazione e dargli nuovo<br />

vigore. Si raccomanda <strong>di</strong> prestare molta attenzione alla<br />

presenza dei parassiti, sia animali che vegetali, che proprio<br />

La <strong>Cooperativa</strong> <strong>di</strong> <strong>Legnaia</strong><br />

si ascolta alla ra<strong>di</strong>o e si vede in TV!<br />

Alla RADIO:<br />

il martedì alle 10,40 su<br />

Ra<strong>di</strong>o Toscana FM 104.75<br />

filo <strong>di</strong>retto con Simone Tofani,<br />

Responsabile Area Tecnica della<br />

<strong>Cooperativa</strong> <strong>di</strong> <strong>Legnaia</strong><br />

In TV:<br />

lunedì 23 aprile alle ore 18,20<br />

martedì 24 aprile alle ore 13,10<br />

su Italia 7<br />

all’interno <strong>di</strong> Aspettando il TG<br />

a cura del Dr Duccio De Plantis agronomo<br />

in queste settimane iniziano a farsi vedere su molte piante,<br />

dagli afi<strong>di</strong>, alle cocciniglie, alle tentre<strong>di</strong>ni (larve defogliatrici),<br />

alle peronospore ed agli oi<strong>di</strong>i (mal bianco): prima <strong>di</strong> intervenire<br />

si raccomanda <strong>di</strong> consultare i tecnici della <strong>Cooperativa</strong><br />

<strong>Agricola</strong> <strong>di</strong> <strong>Legnaia</strong> per utilizzare i farmaci più appropriati e<br />

per non <strong>di</strong>sperdere nell’ambiente prodotti inutili e a volte<br />

pericolosi<br />

In giar<strong>di</strong>no<br />

In giar<strong>di</strong>no sono già in piena fioritura le forsythie,<br />

le mahonie e le cidonie e iniziano a fiorire<br />

anche tutte le piante acidofile, iniziando<br />

dalle azalee fino alle camelie ed<br />

ai rododendri. In piena fioritura<br />

nelle prossime settimane anche<br />

la lilla (syringa variegata) con i suoi<br />

fiori violacei (lilla per l’appunto) e<br />

tutte le bulbose trapiantate in autunno<br />

o in primavera.<br />

E’ il momento anche dei trapianti, sia delle<br />

piante aromatiche, dalla salvia, al timo, al rosmarino,<br />

alla lavanda, all’origano, erba cipollina, maggiorana<br />

che, se posizionate in luoghi riparati potranno sopravvivere<br />

anche agli inverni meno rigi<strong>di</strong>, delle piante da siepe ed anche<br />

degli iris e delle peonie “da collezione”.<br />

Anche in giar<strong>di</strong>no faranno la loro comparsa temibili patogeni,<br />

dagli afi<strong>di</strong> sulle rose ed oleandri, ai tripi<strong>di</strong> sulla lentiggine,<br />

alla processionaria del pino, al mal bianco sul lauroceraso.<br />

Per non incorrere in errori e per utilizzare al meglio i farmaci<br />

che la ricerca mette a <strong>di</strong>sposizione, prima <strong>di</strong> effettuare<br />

interventi, si raccomanda <strong>di</strong> consultare i tecnici della <strong>Cooperativa</strong><br />

<strong>Agricola</strong> <strong>di</strong> <strong>Legnaia</strong> presenti in tutti i punti ven<strong>di</strong>ta.<br />

Hai un dubbio che riguarda il trapianto,<br />

la semina, la potatura, la fertilizzazione<br />

o la <strong>di</strong>fesa delle piante?<br />

il Dr Duccio De Plantis risponde<br />

<strong>di</strong>rettamente su<br />

2 3<br />

D.DP.<br />

TUTTI I GIORNI<br />

Per Soci e Amici<br />

<strong>di</strong> <strong>Legnaia</strong><br />

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