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Il mensile del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Carrara</strong><br />
Anno V n. 11 - Settembre 2010<br />
www.comune.carrara.ms.it/agora<br />
Agorà<br />
POST MONUMENT<br />
& NEwS da carrara
Il mensile del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Carrara</strong><br />
Anno V n. 11 - Settembre 2010<br />
www.comune.carrara.ms.it/agora<br />
Agorà<br />
ANNI DI LAVORO<br />
ofessionale,<br />
.<br />
va<br />
È ARRIVATO IL TEMPO<br />
DEL PORTO TURISTICO<br />
28<br />
re<br />
10<br />
fieristico<br />
Organizzata da:<br />
Business on the Move xpo.it<br />
opescaexpo.it<br />
POST MONUMENT<br />
& NEwS da carrara<br />
AGORÀ<br />
Mensile del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Carrara</strong><br />
Anno V n. 11 - Settembre 2010<br />
Direttore Angelo Zubbani<br />
Direttore Responsabile Vittorio Prayer Galletti<br />
Coor<strong>di</strong>namento Andrea Zanetti, Marco<br />
Tonelli, Vittorio Prayer<br />
Comunicazione/URP Elettra Casani<br />
In redazione Anna Rossi<br />
Direzione, Amministrazione e Pubblicità<br />
Piazza Due Giugno 1, <strong>Carrara</strong><br />
tel. 0585 641276, fax 0585 641275<br />
e-mail: agora@comune.carrara.ms.it<br />
Autorizzazione Tribunale <strong>di</strong> Massa<br />
n. 373 del 31 gennaio 2005<br />
Realizzazione e<strong>di</strong>toriale SEA <strong>Carrara</strong><br />
Stampa Unime<strong>di</strong>a Srl<br />
Copertina<br />
4 settembre 2010, Stu<strong>di</strong>o Nicoli. “VB Marmi”, la<br />
performance <strong>di</strong> Vanessa Beecroft.<br />
Ph. Valerio E. Brambilla<br />
Numero chiuso lunedì 4 ottobre 2010. Agorà è stampato<br />
su carta <strong>di</strong> pura cellulosa ecologica ECF.<br />
ancora tempo <strong>di</strong> lavoro e <strong>di</strong> fatiche. Si<br />
È vede che questi sono due tratti saldati<br />
nel cuore della nostra città, dai quali non<br />
sa staccarsi.<br />
Ma a queste fatiche necessita dare un senso,<br />
legarle a delle scelte e ad una programmazione;<br />
perché è venuto il tempo che<br />
quanto finora detto e <strong>di</strong>scusso si concretizzi.<br />
È una stagione <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> incertezze, l’economia<br />
che non va ed un mondo che comincia<br />
dubitare della vali<strong>di</strong>tà del modello<br />
<strong>di</strong> sviluppo che a lungo ha inseguito.<br />
Noi siamo solo una piccola comunità ma<br />
non possiamo rinunciare alla responsabilità <strong>di</strong> prestare attenzione ad ogni<br />
mutamento. Nel nostro piccolo vogliamo essere anche attori e non solo spettatori<br />
<strong>di</strong> quanto accade attorno a noi. Queste considerazioni a maggior ragione<br />
valgono anche per un Sindaco, chiamato a rispondere assieme alla sua<br />
Giunta, alle esigenze <strong>di</strong> ogni giorno, ed a <strong>di</strong>segnare per quanto può, strategie<br />
che incideranno sul futuro della comunità amministrata.<br />
Non possiamo esimerci e non possiamo non scegliere: insieme abbiamo maturato<br />
orientamenti, abbiamo cercato <strong>di</strong> far affiorare il para<strong>di</strong>gma dell’identità<br />
della nostra città; e su quella, sulle sue propensioni, passioni, sulla sua storia<br />
e sul suo destino abbiamo cercato <strong>di</strong> costruire un futuro compatibile; un futuro<br />
che non rinnegasse il suo passato e che ne valorizzasse il potenziale mai<br />
espresso.<br />
Può darsi che in mezzo a tante incertezze domani qualcosa possa risultare imperfetto;<br />
ma oggi abbiamo il dovere <strong>di</strong> procedere lungo il cammino tracciato,<br />
e fare ancora dei passi avanti nella <strong>di</strong>rezione che insieme abbiamo costruito.<br />
Se la Strada dei Marmi ci toglierà <strong>di</strong> dosso un peso non più sopportabile,<br />
adesso dobbiamo sapere guardare avanti per contribuire ad accrescere la fiducia.<br />
Perché - ripeto - è giunto il tempo <strong>di</strong> esibire ambizioni troppo a lungo<br />
sopite.<br />
Ed è arrivato il tempo del Porto Turistico...<br />
Facciamolo insieme, con cura e con attenzione, per risolvere le non poche<br />
criticità, ma costruiamolo!<br />
Lo vogliamo bello, fruibile e funzionale ai bisogni della città, alle professioni,<br />
agli artigiani, ai commercianti e senza concessioni ad altri interessi se non a<br />
quelli della nostra comunità;<br />
È una scelta importante che va gestita con grande accortezza.<br />
È la trasformazione per mano umana del nostro litorale. Dobbiamo agire con<br />
precauzione, sapere ascoltare e riflettere: ma non possiamo arrestarci, consapevoli<br />
che il realizzarlo comporterà dei cambiamenti.<br />
E che, come sempre, qualcuno inevitabilmente ferirà i nostri sentimenti.<br />
Ma ci conforti l’idea che stiamo lavorando per dare maggiori prospettive <strong>di</strong><br />
futuro ai carrarini <strong>di</strong> oggi, ed ai carrarini che verranno.<br />
Angelo Zubbani<br />
Sindaco del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Carrara</strong>
AgorÀ n. 11 - SETTEMBRE 2010 pagina 2<br />
RIQUALIFICAZIONE URBANA<br />
CAINA, UNA “FERITA” CHE<br />
STA PER ESSERE SANATA<br />
Il finanziamento <strong>di</strong> oltre 5 milioni <strong>di</strong> euro consente la demolizione e la ricostruzione <strong>di</strong><br />
un fabbricato per un totale <strong>di</strong> 34 alloggi <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia pubblica<br />
Il quartiere <strong>di</strong> Caina, ossia la parte fatiscente<br />
del centro storico <strong>di</strong> <strong>Carrara</strong>,<br />
sta per ottenere una ra<strong>di</strong>cale opera <strong>di</strong><br />
riqualificazione urbana. I suoi tre fabbricati,<br />
che presentano da anni situazioni <strong>di</strong><br />
assoluto degrado, lasceranno il posto ad un<br />
nuovo e moderno complesso e<strong>di</strong>lizio.<br />
“La ferita urbanistica <strong>di</strong> Caina, che da troppi<br />
anni lacera il corpo storico <strong>di</strong> <strong>Carrara</strong>, sta per<br />
essere sanata -ammette con sod<strong>di</strong>sfazione il<br />
Sindaco Angelo Zubbani- ci atten<strong>di</strong>amo un<br />
lavoro <strong>di</strong> perfetta ricucitura tra il quartiere<br />
popolare deteriorato e il cuore storico <strong>di</strong> <strong>Carrara</strong>.<br />
Il tessuto urbano intorno al quartiere<br />
verrà riorganizzato con il nuovo Regolamento<br />
urbanistico, anche cogliendo l’opportunità<br />
dei lavori <strong>di</strong> messa in sicurezza del torrente<br />
Carrione. Con il complesso nuovo <strong>di</strong> zecca<br />
<strong>di</strong> Caina si passa dalla politica <strong>di</strong> attesa alla<br />
politica della concretezza. Con la mia città<br />
aspetto tra breve e con interesse “esplosivo”<br />
-conclude Angelo Zubbani- la rinascita <strong>di</strong><br />
Caina e <strong>di</strong>ntorni”.<br />
Il rinnovamento <strong>di</strong> Caina si rende possibile<br />
grazie alla grande sinergia che si registra tra<br />
Regione Toscana, <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Carrara</strong> ed<br />
E.R.P. (E<strong>di</strong>lizia Pubblica <strong>di</strong> Massa e <strong>Carrara</strong>);<br />
che in accordo con tutti i Comuni della<br />
nostra Provincia, hanno posto tra le priorità<br />
quella del recupero <strong>di</strong> Caina.<br />
Il finanziamento dell’importo complessivo<br />
<strong>di</strong> oltre 5 milioni <strong>di</strong> euro, definitivamente<br />
concesso al <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Carrara</strong> con decreto<br />
della Regione Toscana, consente la demolizione<br />
e la ricostruzione <strong>di</strong> un fabbricato<br />
per un totale <strong>di</strong> 34 alloggi <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia pubblica,<br />
da destinare al canone sociale.<br />
Con questa nuova operazione, l’intervento<br />
pubblico completa il suo impegno già positivamente<br />
profuso nel recupero <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong><br />
notevole interesse, lungo l’asse viaria della<br />
Via Carriona: l’antico Ospedale San Giacomo,<br />
la casa della Scimmia, l’ex Pastificio<br />
Tramonti ed il mulino Forti.<br />
Il Progetto dell’Ing. Giuseppe Lazzerini, è<br />
stato <strong>di</strong>segnato da Mario Casotti e Norberto<br />
Riccar<strong>di</strong> con il contributo per gli aspetti<br />
bio - architettonici <strong>di</strong> Domenico Bacchiani<br />
ed il <strong>di</strong>mensionamento strutturale curato da<br />
Roberto Giacomelli. Tutti tecnici E.R.P. Il<br />
Piano <strong>di</strong>verrà operativo a partire dal prossimo<br />
mese <strong>di</strong> novembre con la previsione<br />
<strong>di</strong> gennaio, per quanto attiene l’inizio della<br />
nuova costruzione.<br />
Si procederà dapprima allo smaltimento<br />
dei materiali in amianto. Subito dopo alla<br />
demolizione totale dei fabbricati.<br />
Un’ operazione che causa il posizionamento<br />
del sito, sarà probabilmente la più delicata<br />
tra le varie fasi <strong>di</strong> opere da compiere. Essa<br />
rappresenterà in assoluto la prima demolizione<br />
con l’ausilio dell’esplosivo nell’abbattimento<br />
dei fabbricati <strong>di</strong> civile abitazione.<br />
L’abbattimento del corpo e<strong>di</strong>lizio popolare<br />
<strong>di</strong> Caina –<strong>di</strong>cevamo- avrà luogo con la tecnica<br />
dell’implosione guidata, al fine <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzare<br />
verso un punto prestabilito il luogo<br />
<strong>di</strong> ammassamento delle macerie. Cosa non<br />
semplice, che dovrà impe<strong>di</strong>re danni alle<br />
abitazioni vicine, oltre alla occupazione <strong>di</strong>
pagina 3<br />
n. 11 - SETTEMBRE 2010 AgorÀ<br />
Via Torano coi materiali <strong>di</strong> risulta.<br />
Dopo questa fase si procederà all’inizio<br />
della nuova costruzione.<br />
Il <strong>di</strong>mensionamento degli alloggi, in termini<br />
<strong>di</strong> tipologia, è stato assunto dopo<br />
un’attenta analisi della domanda <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia<br />
pubblica e delle caratteristiche delle famiglie,<br />
effettuata dall’Ufficio Anagrafe Utenza<br />
dell’Azienda, con riferimento all’ultima<br />
graduatoria <strong>di</strong> assegnazione <strong>di</strong> alloggi <strong>di</strong><br />
E<strong>di</strong>lizia Residenziale Pubblica del <strong>Comune</strong><br />
<strong>di</strong> <strong>Carrara</strong>.<br />
La scelta della tipologia, derivata dall’esperienza<br />
in anni <strong>di</strong> costruzione <strong>di</strong> alloggi ad<br />
e<strong>di</strong>lizia sociale, tiene conto della necessità<br />
<strong>di</strong> abbattere il più possibile ogni spreco<br />
<strong>di</strong> superficie, garantendo la buona qualità<br />
dell’ abitare; nonchè per contenere al massimo<br />
i costi <strong>di</strong> costruzione complessivi.<br />
Dal punto <strong>di</strong> vista architettonico, dopo<br />
mesi <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e ricerca, si è scelta una soluzione<br />
che permette <strong>di</strong> integrare al meglio<br />
il nuovo fabbricato in un ambiente particolarmente<br />
angusto. E’ per questo che si<br />
sono previste forme geometriche il meno<br />
possibile in contrasto con l’ambiente circostante.<br />
E la copertura, che sarà interamente<br />
realizzata il legno lamellare a vista con<br />
una forma curva, in luogo delle tra<strong>di</strong>zionali<br />
forme rigide, consentirà un rapporto con le<br />
colline, anche con quella retrostante, il più<br />
possibile corretto. Le coperture del pergolato<br />
all’ultimo piano e quella al piano dei<br />
locali comuni, saranno realizzate anch’esse<br />
in legno lamellare con l’impianto <strong>di</strong> essenze<br />
vegetali, in modo da favorire il clima fresco<br />
in estate e da garantire il tiepido passaggio<br />
dei raggi solari durante l’inverno.<br />
Nel fabbricato sarà eliminata qualsiasi<br />
barriera architettonica. Così tutti, anche e<br />
soprattutto i <strong>di</strong>versamente abili, potranno<br />
usufruire della struttura: dal sottotetto al<br />
garage, sino agli spazi comuni interni ed<br />
esterni, con l’utilizzo <strong>di</strong> rampe ed ascensori.<br />
In termini <strong>di</strong> alloggiamenti, previsti<br />
20 alloggi con due camere e 14 <strong>di</strong>more con<br />
una camera.<br />
Dal punto <strong>di</strong> vista strutturale il fabbricato<br />
tiene conto delle più recenti <strong>di</strong>sposizioni<br />
<strong>di</strong> legge, nell’ottica della <strong>di</strong>ssipazione<br />
dell’energia trasmessa in caso <strong>di</strong> forti eventi<br />
sismici. Tutti i migliori sistemi energetici,<br />
nelle varie strutture del nuovo complesso<br />
e tecniche all’avanguar<strong>di</strong>a nel settore delle<br />
costruzioni, saranno adottati.<br />
Caina <strong>di</strong>verrà tra breve il luogo <strong>di</strong> utilizzo<br />
delle più moderne tecnologie ed area <strong>di</strong> eccellenza<br />
per quanto attiene la residenza.<br />
Il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Carrara</strong> e l’E.R.P. potranno<br />
rappresentare a pieno titolo un importante<br />
punto <strong>di</strong> riferimento per tutti coloro, pubblici<br />
e privati, che intenderanno misurarsi<br />
con le nuove competenze tecniche adottate<br />
nel costruire e nell’ abitare.
AgorÀ n. 11 - SETTEMBRE 2010 pagina 4<br />
POST MONUMENT<br />
VANESSA BEECROFT: NUDE<br />
TRA CAPOLAVORI DI MARMO<br />
Un successo annunciato per la performance agli Stu<strong>di</strong> Nicoli. Migliaia <strong>di</strong> persone hanno<br />
ammirato, in religioso silenzio e in uno scenario unico lo spettacolo della Beecroft<br />
Sabato 4 settembre, Stu<strong>di</strong> Nicoli,<br />
Piazza San Francesco in <strong>Carrara</strong>.<br />
Venti modelle belle arrivate<br />
da tutta Italia posano nude <strong>di</strong>nanzi al<br />
Battesimo <strong>di</strong> Cristo <strong>di</strong> Francesco Mochi,<br />
alla Venere Italica ed al Perseo <strong>di</strong><br />
Antonio Canova, alla Flora Capitolina e<br />
al Nodo <strong>di</strong> Cirene <strong>di</strong> illustri ignoti, alla<br />
magnifica gigantesca Donna con Bambino<br />
e i Sette Savi <strong>di</strong> Fausto Melotti; ed a<br />
tante altre opere d’arte classiche e contemporanee.<br />
L’affascinante Vanessa Beecroft <strong>di</strong>rige<br />
l’orchestra in bianco-rosa; istruisce le<br />
“mannequin” ad essere proprio “mannequin”<br />
in pubblica ribalta. Il Sindaco<br />
Angelo Zubbani la nomina ambasciatrice<br />
<strong>di</strong> <strong>Carrara</strong> nel mondo, mentre Lei<br />
annuncia che le fotografie delle ragazze<br />
accanto alle opere d’arte le utilizzerò per<br />
la copertina del mio secondo volume autobiografico,<br />
che conterrà tutte le mie<br />
opere. Più ambasciatrice internazionale<br />
<strong>di</strong> così…<br />
Le modelle nude testimoniano l’antico<br />
legame della figura umana con il blocco e<br />
con l’opera <strong>di</strong> marmo -ammette la regina<br />
delle performance- ma oggi, in questo<br />
contesto, l’immagine umana simboleggia<br />
la vita. Lavoro per la svolta del marmo,<br />
che è anche la mia svolta <strong>di</strong> vita artistica.<br />
E la sua ristrutturazione, con la tecnica<br />
del collage. <strong>Carrara</strong> è luogo speciale, la<br />
città, le sue montagne, gli Stu<strong>di</strong> Nicoli<br />
che trasudano storia, arte. È in questo<br />
contesto che io ritraggo le mie ragazze.<br />
L’accostamento forzato tra la vita e il calore<br />
femminile, il freddo e l’immobilità<br />
della pietra, pongono in risalto la malinconia<br />
e il fascino della scultura.<br />
La mitologia abbonda <strong>di</strong> racconti <strong>di</strong><br />
metamorfosi: dei che si trasformano o<br />
tramutano altri esseri in uomini, in animali,<br />
più spesso in uccelli, alberi, fiori,<br />
sorgenti, fiumi, isole, rocce, montagne<br />
e statue. La nu<strong>di</strong>tà del corpo esibita in<br />
pubblico si può anche definire “metamorfosi”:<br />
appare spesso come un segno<br />
In attesa <strong>di</strong> entrare ad ammirare la performance
pagina 5<br />
n. 11 - SETTEMBRE 2010 AgorÀ<br />
mirabolante, dove il bianco dei marmi<br />
e dei gessi si fonde con la carne umana,<br />
come nel magico crogiolo <strong>di</strong> un alchimista<br />
antico. Poi tutto svanisce, perche<br />
anche la più bella delle performance è<br />
cosa effimera.<br />
Sulla spessa coltre <strong>di</strong> polvere <strong>di</strong> marmo<br />
rimangono le impronte nude dei pie<strong>di</strong><br />
delle modelle: tracce culturali, che si<br />
confondono con quelle dei visitatori. E<br />
con le orme incancellabili <strong>di</strong> scarponi<br />
operai.<br />
VITTORIO PRAYER<br />
LE RAGAZZE DI VANESSA<br />
Vanessa Beecroft<br />
<strong>di</strong> sensualità o <strong>di</strong> degradazione materialista,<br />
conseguenza del peccato originale<br />
e della Caduta <strong>di</strong> Adamo ed Eva.<br />
Il simbolismo del nudo si sviluppa in<br />
due <strong>di</strong>rezioni: quella della purezza fisica,<br />
morale, intellettuale e spirituale; e quella<br />
della vanità lasciva, provocante, che<br />
<strong>di</strong>sarma lo spirito in favore della materia<br />
e dei sensi, dove la nu<strong>di</strong>tà femminile<br />
ha spesso un potere paralizzante.<br />
“Le ragazze nude stanno in atmosfera intima<br />
e sono corpi che non <strong>di</strong>alogano, pianeti<br />
solitari e misteriosi -spiega Vanessa<br />
Beecroft- la pu<strong>di</strong>cizia non le riguarda<br />
e non le sfiora. Esse sono “tableaux vivants”:<br />
riflessioni sull’identità femminile,<br />
sulla natura e sul mistero dell’esistenza.<br />
Figure vive, in carne ed ossa,<br />
contrapposte alla staticità della scultura,<br />
espressioni artistiche e sociologiche ad<br />
alto impatto emotivo.<br />
Le ragazze della Beecroft stanno nella<br />
bambagia dei marmi dell’eternità; fuori<br />
dagli Stu<strong>di</strong> Nicoli un migliaio <strong>di</strong> persone<br />
fanno la fila per ammirarle.<br />
Anni 2000, il corpo delle donne inflazionato<br />
non conosce pace me<strong>di</strong>atica,<br />
ma la folla presente alla performance <strong>di</strong><br />
Vanessa si sussegue sul proscenio in religioso<br />
silenzio. La Beecroft ha vietato<br />
alle ragazze ogni tipo <strong>di</strong> interfaccia col<br />
pubblico; e così accade nello scenario<br />
Nicoletta Baconi 1981, Firenze<br />
Carlotta Balestrieri 1983, Parma<br />
Silvia Balestri 1985, Pisa<br />
Martina Braga<strong>di</strong>n 1988, Milano<br />
Martina Cossu 1987, Genova<br />
Alessandra Domenici 1984, Pisa<br />
Margherita Fantoni 1982, Firenze<br />
Maria Caterina Frani 1977, Prato<br />
Benedetta Galli 1983, Perugia<br />
Argentina Giusti 1983, Prato<br />
Virginia Gra<strong>di</strong> 1984, Pietrasanta<br />
Valentina Leporati 1988, La Spezia<br />
Chantal Nava 1981, Firenze<br />
Valentina Pazzini, <strong>Carrara</strong><br />
Valeria Pirozzi 1974, Torino<br />
Alessia Sadotti 1990, Grosseto<br />
Cinzia Sbrana 1977, Massa<br />
Jennifer Telluzzi, Livorno<br />
Letizia Tomassi 1983, Roma<br />
Linda Vigiani, Bologna
AgorÀ n. 11 - SETTEMBRE 2010 pagina 6<br />
POST MONUMENT<br />
“SUPERBIENNALE”<br />
E IL MONDO<br />
RISCOPRE CARRARA<br />
Manca ormai poco più <strong>di</strong> un mese<br />
alla chiusura <strong>di</strong> Postmonument<br />
la XIV Biennale Internazionale<br />
<strong>di</strong> Scultura <strong>di</strong> <strong>Carrara</strong>, e si può cominciare<br />
a tracciare qualche bilancio sull’esito<br />
dell’iniziativa. Innanzitutto la Biennale ha<br />
<strong>di</strong>mostrato <strong>di</strong> essere un evento capace <strong>di</strong><br />
far parlare <strong>di</strong> sé ai quattro angoli del mondo<br />
– dal “Times” al “New York Times”<br />
con l’articolo “ In Toscana, <strong>Carrara</strong>, tentazioni<br />
per gli occhi e per la gola” e de<strong>di</strong>cato<br />
alla scoperta dei piaceri visivi, ma<br />
anche culinari della città, firmato Ingrid<br />
Williams. Una eco internazionale che<br />
non si è concentrata solo sulla mostra, ma<br />
ha riscoperto la città <strong>di</strong> <strong>Carrara</strong> nel suo<br />
insieme.<br />
Dopo il clamore sollevato dall’operazione<br />
<strong>di</strong> Maurizio Cattelan, è stata senz’altro<br />
l’uscita, sopra citata, sul “Times” “Destroy<br />
monument to Stalin: a siily attempt to<br />
rewrite history” l’intervista esclusiva che<br />
Mikhail Gorbaciov ha rilasciato al Direttore<br />
Artistico della Biennale, Fabio Cavallucci,<br />
ad aver dato il via al tam-tam sulla<br />
manifestazione, che si è fatto sempre più<br />
forte man mano che si avvicinava la data<br />
dell’Opening, il 26 giugno. È così che nei<br />
due giorni della vernice sono stati migliaia<br />
i giornalisti e gli addetti ai lavori – critici,<br />
galleristi, collezionisti – giunti da tutto il<br />
mondo a <strong>Carrara</strong>, molto spesso per la prima<br />
volta.<br />
Più specificatamente, nella sola giornata<br />
de<strong>di</strong>cata alla preview per la stampa,<br />
Postmonument ha accre<strong>di</strong>tato 240 giornalisti<br />
<strong>di</strong> testate nazionali ed internazionali,<br />
tra cui, per citarne qualcuna, l’agenzia <strong>di</strong><br />
stampa cinese “Xinhua”; i quoti<strong>di</strong>ani spagnoli<br />
“El Pais”, e “El Mundo”, la tv tedesca<br />
“Deutsche Welle”, senza <strong>di</strong>menticare<br />
prestigiose riviste <strong>di</strong> settore come “Art Forum”,<br />
“Art Press”, “Frieze”, “Exibart”,<br />
“Mousse”, e “Flash Art”.<br />
Moltissimi sono poi i giornalisti che hanno<br />
visitato la mostra nei normali giorni<br />
d’apertura e che ne hanno subito il fascino:<br />
tra questi l’inviato <strong>di</strong> “Repubblica”,<br />
la corrispondente della rivista Planeta<br />
Latinoamérica, la giovane giornalista del<br />
“New York Times” , e free-lance provenienti<br />
dall’Italia e dall’estero.<br />
La rassegna stampa annovera quin<strong>di</strong> più<br />
<strong>di</strong> 500 articoli, e interventi positivi su tutti<br />
i mass me<strong>di</strong>a: in questo quadro spiccano<br />
i me<strong>di</strong>a ispanici che, probabilmente per<br />
l’alto numero <strong>di</strong> artisti spagnoli e latinoamericani<br />
coinvolti nella manifestazione,<br />
hanno guardato alla mostra con particolare<br />
interesse. Basti l’esempio del quoti<strong>di</strong>ano<br />
spagnolo “La Vanguar<strong>di</strong>a” che ha de<strong>di</strong>cato<br />
ben due articoli alla Biennale che non si<br />
limitano alla sola esposizione, ma puntano<br />
l’attenzione sulla produzione delle opere e<br />
quin<strong>di</strong> sui bacini marmiferi della città.<br />
Anche l’Italia non è da meno; anzi: nel<br />
nostro paese la rosa dei me<strong>di</strong>a che hanno<br />
parlato <strong>di</strong> Postmonument è molto varia sia<br />
dal punto <strong>di</strong> vista della natura del servizio<br />
- che comprende l’intervista, ma anche<br />
la recensione critica, con panoramiche a<br />
tutto tondo sulla manifestazione - sia da<br />
quello della tipologia delle testate interessate,<br />
che vanno dalla carta stampata <strong>di</strong><br />
quoti<strong>di</strong>ani e perio<strong>di</strong>ci, alle televisioni; dalle<br />
ra<strong>di</strong>o alle riviste on-line.<br />
In particolare, grande è stato il successo riscosso<br />
dalla Biennale sulle ra<strong>di</strong>o nazionali:<br />
il GR1 <strong>di</strong> Ra<strong>di</strong>oRai e la rubrica domenicale<br />
Thomas Houseago, Study for Sun/Moon Figure,<br />
2006. Ph Valerio E. Brambilla<br />
“Il Viaggiatore” <strong>di</strong>retti da Antonio Preziosi<br />
e seguiti da milioni <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>o-ascoltatori,<br />
hanno intervistato due volte in <strong>di</strong>retta e in<br />
<strong>di</strong>fferita il Sindaco <strong>di</strong> <strong>Carrara</strong> Angelo Zubbani,<br />
collegato in un’ occasione in via telefonica<br />
con gli States, con la grande artista<br />
Vanessa Beecroft. Poi, la Biennale sempre<br />
in ra<strong>di</strong>o, con il servizio <strong>di</strong> “Catterpillar”<br />
<strong>di</strong> Ra<strong>di</strong>o Due, seguito dalla trasmissione<br />
“Ra<strong>di</strong>o tre suite”; e ancora, “I Girasoli”<br />
(Ra<strong>di</strong>o Popolare), “Appuntamenti d’Estate”<br />
(Ra<strong>di</strong>o Capo d’Istria) per non parlare<br />
delle interviste al Direttore Artistico sulle<br />
piccole e gran<strong>di</strong> emittenti regionali. Non<br />
meno forte è stato l’interessamento delle<br />
televisioni, con ad<strong>di</strong>rittura <strong>di</strong>verse troupe<br />
Rai venute a <strong>Carrara</strong> a riprendere la mostra<br />
per Rai Educational, Rai Toscana ed<br />
altri box Rai.<br />
Sulla carta stampata si ricorda in particolare<br />
l’approfon<strong>di</strong>mento sulla chiacchierata<br />
opera <strong>di</strong> Paul McCarthy Shit uscito a settembre<br />
sul “Fatto quoti<strong>di</strong>ano”.<br />
Per avere un’idea più chiara <strong>di</strong> come sia<br />
stata recepita la Biennale dalla stampa, è<br />
certamente utile leggere qualche recensione<br />
apparsa sui quoti<strong>di</strong>ani. Entusiastici, ad<br />
esempio, i termini <strong>di</strong> Alessandro Rabottini<br />
che, sull“Eco <strong>di</strong> Bergamo”, così descrive<br />
la manifestazione: “Quando la Scultura<br />
concilia attualità e tra<strong>di</strong>zione…La mostra<br />
riesce in un compito non facile: quello <strong>di</strong><br />
calare l’attualità <strong>di</strong> certe tematiche dell’arte<br />
contemporanea internazionale in un contesto<br />
<strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zione come quello <strong>di</strong> <strong>Carrara</strong>, per<br />
tutto ciò che rappresenta per la storia della<br />
scultura mon<strong>di</strong>ale da secoli a questa parte”.<br />
E ancora le parole <strong>di</strong> Arianna Di Genova<br />
(“Il Manifesto”) che sottolineano l’abilità<br />
curatoriale del Direttore Artistico: “Cavallucci<br />
scarta dalla tra<strong>di</strong>zione e si avvia senza<br />
titubanze verso il racconto del presente…<br />
gli va riconosciuto l’abbattimento totale<br />
degli steccati, con tanto <strong>di</strong> estasi della scultura”.<br />
Per non <strong>di</strong>menticare l’apprezzamento<br />
<strong>di</strong> Francesco Poli – già curatore a<br />
sua volta della Biennale - sulla “Stampa”<br />
quando si sofferma su alcuni dei lavori in
pagina 7<br />
n. 11 - SETTEMBRE 2010 AgorÀ<br />
Un evento capace <strong>di</strong> far parlare <strong>di</strong> sé ai quattro<br />
angoli del mondo, con una eco internazionale<br />
che non si è concentrata solo sulla mostra, ma ha<br />
riscoperto la città <strong>di</strong> <strong>Carrara</strong> nel suo insieme.<br />
La rassegna stampa annovera più <strong>di</strong> 500 articoli e<br />
interventi positivi su tutti i mass me<strong>di</strong>a<br />
Terence Koh, Boy by the Roman Sea, 2010.<br />
Ph Valerio E. Brambilla<br />
mostra: “E molto belli sono anche i lavori<br />
<strong>di</strong> Giorgio Andreotta Calò e Cyprien Gaillard,<br />
due grossi frammenti <strong>di</strong> marmo…due<br />
documenti <strong>di</strong> micro e macro storia”.<br />
È interessante anche notare la trasversalità<br />
politica del consenso per cui, mentre “Il<br />
Giornale” evidenzia il coraggio <strong>di</strong> questa<br />
Biennale <strong>di</strong> affrancarsi da una visione romantica<br />
e nostalgica della scultura “per<br />
smarcarsi da un percorso fin troppo tra<strong>di</strong>zionale…e<br />
contaminarsi con i linguaggi<br />
dell’attualità…in poche parole, <strong>di</strong>ventare<br />
arte contemporanea”, ecco che il quoti<strong>di</strong>ano<br />
“Terra” e il settimanale “Left” si<br />
interessano piuttosto alle letture politiche<br />
che si possono dare alle opere <strong>di</strong> Postmonument.<br />
E se tutto questo potrebbe dare un’aria<br />
grave alla lettura della mostra, non mancano<br />
certo approcci più “soft”, capaci<br />
<strong>di</strong> coglierne il lato lu<strong>di</strong>co, come quelli <strong>di</strong><br />
“Donna Moderna”, “Glamour”, e “Elle<br />
Decor” o l’intelligente articolo <strong>di</strong> “Dcasa”<br />
che si sofferma sul palinsesto <strong>di</strong>dattico<br />
della manifestazione.<br />
Dalle parole alle immagini, per completare<br />
il quadro non si possono trascurare le<br />
belle gallerie fotografiche apparse su “Domusweb”,<br />
“At Casa” (del “Corriere della<br />
Sera”), e “Repubblica.it”. O gli splen<strong>di</strong><strong>di</strong><br />
servizi fotografici accompagnati da ampi<br />
articoli tesi alla scoperta e alla valorizzazione<br />
non soltanto della mostra, quanto<br />
piuttosto <strong>di</strong> tutto il territorio apuano e<br />
dei suoi laboratori, da parte dei mensili<br />
<strong>di</strong> turismo “Marcopolo”, “Weekend &<br />
Viaggi”.<br />
Se la maggior parte <strong>di</strong> questi interventi si<br />
collocano attorno alla data <strong>di</strong> apertura,<br />
l’interesse per Postmonument non sta certo<br />
scemando, anche grazie al ciclo <strong>di</strong> performance<br />
e workshop che ne impreziosisce il<br />
programma nei mesi <strong>di</strong> settembre e ottobre.<br />
Gran<strong>di</strong>ssimo, come ci si aspettava, il<br />
successo della performance <strong>di</strong> VBmarmi.<br />
carrara (progetto speciale) <strong>di</strong> Vanessa Beecroft,<br />
che si è tenuta sabato 4 settembre<br />
agli Stu<strong>di</strong> Nicoli <strong>di</strong> <strong>Carrara</strong> e le cui immagini,<br />
in soli due giorni, hanno fatto il giro<br />
del mondo.<br />
Ancora a conferma del successo della manifestazione<br />
giungono a settembre il servizio<br />
<strong>di</strong> Martina Angelotti su “Domus”e le<br />
parole <strong>di</strong> Vincenzo Trione sul settimanale<br />
“Io Donna” del “Corriere della Sera: “Che<br />
fine ha fatto la scultura? Nell’Ottocento,<br />
Charles Baudelaire ne sottolineò i limiti:<br />
l’imprescin<strong>di</strong>bile legame con la rappresentazione<br />
naturalistica. I protagonisti delle<br />
avanguar<strong>di</strong>e ne in<strong>di</strong>viduarono le incapacità<br />
espressive: la <strong>di</strong>mensione solenne, statica,<br />
anti<strong>di</strong>namica. E oggi? Stiamo assistendo<br />
alla rinascita <strong>di</strong> una sorta <strong>di</strong> post-monumentalismo,<br />
come rivela la XIV e<strong>di</strong>zione<br />
della Biennale <strong>di</strong> <strong>Carrara</strong>”.<br />
Ma c’è un altro dato che non va assolutamente<br />
trascurato che non viene dalle<br />
testate ufficiali, ma che meglio <strong>di</strong> ogni altra<br />
cosa testimonia della grande presa che<br />
Postmonument ha avuto sul pubblico: la<br />
continua proliferazione <strong>di</strong> gallerie fotografiche<br />
e video su canali come youtube e<br />
flickr, e commenti su blog personalissimi<br />
dove gli utenti “postano” le loro impressioni<br />
al riguardo. L’idea <strong>di</strong> postmonumentalità<br />
si è ra<strong>di</strong>cata a tal punto che non è<br />
<strong>di</strong>fficile trovare sul web giochi <strong>di</strong> parole<br />
su questo concetto o ine<strong>di</strong>ti travestimenti<br />
del logo della manifestazione. E che <strong>di</strong>re<br />
poi della possibilità <strong>di</strong> scaricare le immagini<br />
della mostra per farne sfon<strong>di</strong> per desktop?<br />
All’in<strong>di</strong>rizzo web www.windoweb.<br />
it è possibile vederne una selezione.<br />
E per finire, a coronamento <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong><br />
successi, arriva a settembre “Supercarrara”,<br />
l’articolo <strong>di</strong> Exibart, il famoso portale<br />
web sull’arte contemporanea, che coglie il<br />
senso <strong>di</strong> tutta l’operazione, sottolineando<br />
la capacità <strong>di</strong> Postmonument <strong>di</strong> tenere accesi<br />
i riflettori sulla città, ben oltre la data<br />
<strong>di</strong> apertura, con “visite guidate, tavole rotonde,<br />
workshop”. Supercarrara; e, allora,<br />
superbiennale.<br />
Elena Del Becaro<br />
XIV Biennale Internazionale<br />
<strong>di</strong> Scultura <strong>di</strong> <strong>Carrara</strong><br />
c/o Teatro degli Animosi<br />
Piazza Cesare Battisti<br />
54033 <strong>Carrara</strong>, Italy<br />
T/F: +39 0585 641548<br />
biennale<strong>di</strong>carrara.press@gmail.com<br />
www.labiennale<strong>di</strong>carrara.it
AgorÀ n. 11 - SETTEMBRE 2010 pagina 8<br />
SIPARIO SULLA QUINTA EDIZIONE<br />
RIFLESSIONI<br />
SU CON_VIVERE<br />
E SUL… “CONVIVERE”<br />
<strong>di</strong> ANGELO ZUBBANI<br />
Ritengo vi sia ormai poco <strong>di</strong> nuovo<br />
da aggiungere sul significato <strong>di</strong><br />
CON_VIVERE, iniziativa culturale<br />
che in 5 e<strong>di</strong>zioni è riuscita a <strong>di</strong>venire<br />
appuntamento importante e atteso, non<br />
solo dagli addetti ai lavori ma da tutta la<br />
città.<br />
Semmai c’è da sottolineare come Alberto<br />
Pincione, presidente della Fondazione<br />
Cassa <strong>di</strong> Risparmio, e Remo Bodei nella<br />
sua qualità <strong>di</strong> curatore, abbiamo saputo<br />
ancora una volta in<strong>di</strong>viduare temi che anticipano<br />
<strong>di</strong>battiti coinvolgenti il mondo<br />
della cultura, della politica e dell’economia.<br />
Credo che nel programma della e<strong>di</strong>zione<br />
appena trascorsa, vi sia da apprezzare e<br />
sottolineare non solo la scelta <strong>di</strong> riflettere<br />
sull’Europa, ma anche la capacità<br />
dell’avere in<strong>di</strong>viduato voci e testimoni<br />
che non sono stati solo autorevoli e prestigiosi,<br />
ma che hanno <strong>di</strong>mostrato <strong>di</strong> saper<br />
donare contributi nuovi e originali.<br />
In qualità <strong>di</strong> Sindaco che raccoglie e percepisce<br />
gli umori della città, intendo affermare<br />
che con_vivere ha segnato una<br />
svolta nell’approccio al <strong>di</strong>battito, creando<br />
un percorso <strong>di</strong> confronto. Percorso…<br />
Alto. È <strong>di</strong>ventata occasione <strong>di</strong> conoscenza<br />
e <strong>di</strong> partecipazione che ha convinto tutti.<br />
Per una città che grazie alla cultura del<br />
marmo è sempre stata aperta al confronto,<br />
capace <strong>di</strong> arricchirsi attraverso stimoli<br />
e contributi <strong>di</strong> culture “altre”, è stato<br />
come riprendere un cammino mai interrotto.<br />
CON_VIVERE parrebbe già un evento<br />
lontano da questa stagione <strong>di</strong>fficile, nella<br />
quale siamo asse<strong>di</strong>ati da “problemi da risolvere”<br />
e non solo “da <strong>di</strong>scutere”.<br />
Al contrario credo sia stato e sia in<strong>di</strong>spensabile<br />
riflettere: perché mi spaventa l’idea<br />
<strong>di</strong> un mondo che scava, rimuove, costruisce,<br />
sposta e solleva, senza una certezza<br />
<strong>di</strong> prospettiva futura che s’intende realizzare.<br />
Un orizzonte che in questo caso<br />
tratta <strong>di</strong> cultura e <strong>di</strong> civiltà più Europea<br />
e più profonda, che permetta <strong>di</strong> evitare<br />
conflitti <strong>di</strong> ogni genere.<br />
Una stagione <strong>di</strong>fficile –<strong>di</strong>cevo- anche per<br />
la nostra Città: siamo impegnati a portare<br />
avanti sfide importanti, nella convinzione<br />
che contribuiscano a dare soli<strong>di</strong>tà al futuro<br />
della nostra comunità.<br />
Ma non deve spaventare l’idea <strong>di</strong> confrontarsi<br />
con il mondo che Fa, Produce,<br />
Realizza. Semmai dobbiamo attrezzarci
pagina 9<br />
n. 11 - SETTEMBRE 2010 AgorÀ<br />
“Per una città che grazie alla cultura del marmo è sempre stata aperta al<br />
confronto, capace <strong>di</strong> arricchirsi attraverso stimoli e contributi <strong>di</strong> culture<br />
“altre”, è stato come riprendere un cammino mai interrotto”<br />
“...che anche questa e<strong>di</strong>zione lasci importanti tracce nelle nostre<br />
coscienze: segni e segnali che contribuiscano a rafforzare la nostra<br />
identità, nella mappa geografica sempre più complicata delle culture”<br />
per possedere quegli strumenti collettivi,<br />
senza i quali siamo <strong>di</strong>sarmati, e la politica<br />
<strong>di</strong>venta debole, e le amministrazioni<br />
debbono navigare a vista.<br />
Ecco perché sono convinto che competa<br />
ad ognuno <strong>di</strong> noi, a tutti noi come comunità,<br />
il soffermarsi a riflettere.<br />
Dobbiamo farlo, per comprendere meglio<br />
in quale realtà viviamo, che obiettivi perseguiamo<br />
e da quali valori questi derivano.<br />
In una parola vogliamo riconoscerci<br />
quali “carrarini”, ma italiani d’Europa.<br />
Non si deve certo pensare che tutte le risposte<br />
ce le importino o ce le abbiano fornite<br />
gli ospiti tutti autorevoli e gra<strong>di</strong>ti. Io<br />
trovo questo Festival un appuntamento<br />
importante perché sono convinto che noi<br />
tutti vogliamo essere una città che lavora,<br />
ma anche una città che pensa, che sa ancora<br />
riflettere come le nostre tra<strong>di</strong>zioni ci<br />
impongono: con originalità, portando il<br />
nostro contributo <strong>di</strong> idee.<br />
CON-VIVERE è <strong>di</strong>ventata l’occasione<br />
importante proprio perché è “anche” fatta<br />
per questo.<br />
Confesso che mi ha appassionato il sentir<br />
nell’aria <strong>di</strong> <strong>Carrara</strong> la voglia <strong>di</strong> esserci,<br />
<strong>di</strong> ritrovarsi per parlare, per riconoscersi<br />
nelle idee che si confrontano, nelle<br />
<strong>di</strong>fferenze, nella volontà <strong>di</strong> assumersi la<br />
responsabilità, <strong>di</strong> dare peso e valore alle<br />
parole ed al pensiero che le ispira.<br />
Abbiamo partecipato con entusiasmo a<br />
CON-VIVERE perché il pensiero serve,<br />
al <strong>di</strong> là dei momenti; anche per dare valore<br />
alla nostra preziosa pietra che, senza<br />
parole e idee, rimarrebbe sasso.<br />
Ci atten<strong>di</strong>amo che anche questa e<strong>di</strong>zione<br />
lasci importanti tracce nelle nostre<br />
coscienze: segni e segnali che contribuiscano<br />
a rafforzare la nostra identità, nella<br />
mappa geografica sempre più complicata<br />
delle culture.<br />
Ma c’è anche un altro aspetto interessante:<br />
con questa e<strong>di</strong>zione, <strong>Carrara</strong> ha partecipato,<br />
a pieno titolo, ad una grande<br />
riflessione collettiva sul destino d’Europa<br />
e la città ne otterrà un vantaggio perché<br />
riuscirà a guardare fuori del proprio territorio<br />
attualizzando i suoi rapporti con<br />
la cultura europea con la quale ha sempre<br />
avuto un confronto serio, attraverso<br />
l’arte.<br />
Così, per qualche giorno, ci siamo lasciati<br />
“contaminare” consapevolmente<br />
e cercato <strong>di</strong> aggiornare le nostre mappe<br />
culturali, sforzandoci <strong>di</strong> far crescere la<br />
consapevolezza che anche dentro a questo<br />
sistema un po’ più grande abbiamo la<br />
responsabilità <strong>di</strong> far sentire che ci siamo.<br />
Di farci portatori <strong>di</strong> responsabilità cercando<br />
<strong>di</strong> dar valore alle nostre risorse,<br />
materiali ed immateriali; <strong>di</strong> con<strong>di</strong>videre e<br />
non <strong>di</strong> subire.<br />
Dobbiamo imparare a competere e per<br />
qualche giorno CON-VIVERE ha rappresentato<br />
l’aula magna della nostra università.<br />
Ritengo sia utile un’ultima riflessione che<br />
guarda anche “dentro” alla città che sta<br />
crescendo. Una città nella quale stiamo<br />
facendo quello che serve per aiutarla a<br />
far riemergere la sua antica anima e la sua<br />
identità, facendo la parte che ci spetta,<br />
come la Fondazione della Cassa <strong>di</strong> Risparmio<br />
che investe le risorse della città,<br />
per la città.<br />
Ultimi ma non ultimi, perché a loro spetta<br />
prima <strong>di</strong> tutto il nostro ringraziamento,<br />
gli illustrissimi ospiti.<br />
Un “parterre de roi” <strong>di</strong> protagonisti veri<br />
e in<strong>di</strong>scussi della cultura, che daranno<br />
forza e significato alle future manifestazioni,<br />
soprattutto se saranno partecipate<br />
come quest’ultima.<br />
Sono stati loro, assieme a migliaia <strong>di</strong><br />
citta<strong>di</strong>ni, i protagonisti ai quali va tutta<br />
la nostra gratitu<strong>di</strong>ne. Grazie <strong>di</strong> cuore a<br />
nome del Sindaco e della città <strong>di</strong> <strong>Carrara</strong>.<br />
Grazie d’aver trattato la perfetta od<br />
imperfetta armonia dei temi del con_vivere.
AgorÀ n. 11 - SETTEMBRE 2010 pagina 10<br />
AUGURI A UN CONCITTADINO<br />
UN AVENZINO<br />
IN CARRIERA<br />
(EPISCOPALE)<br />
Monsignor Guglielmo Borghetti,<br />
sacerdote <strong>di</strong>ocesano, <strong>di</strong> Avenza,<br />
è stato nominato dal Santo Padre<br />
nuovo Vescovo della Diocesi <strong>di</strong><br />
Pitigliano - Sovana - Orbetello<br />
Il 25 giugno scorso monsignor Guglielmo<br />
Borghetti, sacerdote <strong>di</strong>ocesano, è<br />
stato nominato dal Santo Padre nuovo<br />
Vescovo della Diocesi <strong>di</strong> Pitigliano - Sovana<br />
- Orbetello. Il presule avenzino è stato<br />
quin<strong>di</strong> or<strong>di</strong>nato vescovo mercoledì 15 settembre<br />
in Cattedrale a Massa, nella memoria<br />
della Vergine Addolorata.<br />
Nato nel 1954 ad Avenza <strong>di</strong> <strong>Carrara</strong>, Guglielmo<br />
Borghetti dopo aver frequentato il<br />
Liceo Classico “Repetti”, ha conseguito la<br />
Laurea in Filosofia con in<strong>di</strong>rizzo psicologico,<br />
presso l’Università <strong>di</strong> Pisa. In seguito ha<br />
fatto l’ingresso nel Seminario <strong>di</strong> Maggiore <strong>di</strong><br />
Massa, completando i suoi stu<strong>di</strong> teologici.<br />
È stato or<strong>di</strong>nato sacerdote nella Basilica<br />
Cattedrale <strong>di</strong> Massa nell’ottobre 1982<br />
dall’allora Monsignore Aldo Forzoni. Dal<br />
1974 al 1992 ha insegnato Religione nelle<br />
scuole statali. Nel 1986 è Rettore del Seminario<br />
<strong>di</strong>ocesano, incarico che mantiene<br />
fino al 1992, quando il vescovo Binini lo<br />
nomina Arciprete della Basilica Cattedrale<br />
e Direttore spirituale del Seminario. L’attuale<br />
Episcopo <strong>di</strong>viene anche <strong>di</strong>rettore<br />
dell’Ufficio <strong>di</strong>ocesano per le vocazioni. Dal<br />
Monsignor Guglielmo Borghetti<br />
1993 al 1996 è Vicario per la pastorale; e<br />
dal 1997 <strong>di</strong>venta parroco in Santa Maria<br />
della Rosa in Montignoso. All’attività <strong>di</strong><br />
parrocchia il monsignore ha sempre affiancato<br />
l’insegnamento dei valori cristiani<br />
ai giovani. Oltre ad essere docente <strong>di</strong> Antropologia<br />
filosofica e Psicologia, dal 1999<br />
il nostro Guglielmo è preside dello Stu<strong>di</strong>o<br />
Teologico Inter<strong>di</strong>ocesano “Mons. Enrico<br />
Bartoletti” <strong>di</strong> Camaiore <strong>di</strong> Lucca; nonchè<br />
insegnante presso la scuola “E<strong>di</strong>th Stein”<br />
<strong>di</strong> Savona per la formazione <strong>di</strong> Educatori<br />
<strong>di</strong> comunità ecclesiali.<br />
Canonico effettivo della Cattedrale, ha collaborato<br />
col Settimanale <strong>di</strong>ocesano “Toscana<br />
Oggi”, scrivendo articoli <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento<br />
pubblicati anche su varie riviste.<br />
Monsignor Borghetti è dunque Vescovo <strong>di</strong><br />
Pitigliano - Sovana - Orbetello, quella stessa<br />
<strong>di</strong>ocesi che ebbe quale pastore dal 1987<br />
al 1991 monsignor Eugenio Binini, e che è<br />
rimasta vacante in seguito al trasferimento<br />
<strong>di</strong> mons. Mario Meini a Fiesole.<br />
Il Sindaco Angelo Zubbani, a nome dei citta<strong>di</strong>ni<br />
del luogo natio <strong>di</strong> Avenza e <strong>di</strong> <strong>Carrara</strong><br />
tutta, porge al Fratello Vescovo Guglielmo<br />
Borghetti i migliori saluti ed auguri<br />
per la sua missione episcopale in favore del<br />
prossimo.<br />
EDITORIALE<br />
EdITORIAL<br />
F STONE MAGAZINE<br />
MAZZI, L’IMPRENDITORE ILLUMINATO<br />
Si chiama “F Stone Magazine” la nuova<br />
rivista sull’universo lapideo creata dalla<br />
azienda “Furrer” dell’industriale Gino<br />
Mazzi. E<strong>di</strong>ta dalla “Thetis Srl” <strong>di</strong> Massa,<br />
è stampata in quadricromia dalla “Pacini<br />
E<strong>di</strong>tore S.p.A.” <strong>di</strong> Pisa. Il quadrimestrale<br />
si avvale della <strong>di</strong>rezione responsabile <strong>di</strong><br />
Roberto Franzoni e della collaborazione<br />
<strong>di</strong> giornalisti e fotoreporter.<br />
Gino Mazzi<br />
Il perio<strong>di</strong>co, descritto in italiano con<br />
traduzione in inglese, viene <strong>di</strong>ffuso in<br />
migliaia <strong>di</strong> copie a livello internazionale,<br />
ma si può trovare anche “on line”: www.furrer.it. Un piccolo<br />
passo verso un alla Biennale nuovo <strong>di</strong> Scultura sistema <strong>di</strong> <strong>Carrara</strong>, che <strong>di</strong> ha accostato presentare la l’azienda -<strong>di</strong>ce<br />
La pietra è materia organica, viva, “carne e polvere”<br />
come nella performance dell’artista Vanessa Beecroft<br />
sensuale bellezza dei nu<strong>di</strong> femminili alla durezza<br />
con moderazione Gino Mazzi- nel “Magazine” <strong>di</strong>amo spazio<br />
del lavoro dello scultore.<br />
work.<br />
Foto/Photo: Thetis Thetis<br />
Raccontare e mostrare cos’era il marmo e cos’è oggi,<br />
all’architettura e al design, alle tecniche <strong>di</strong> avanguar<strong>di</strong>a nel<br />
chi lo porta alla luce e chi è capace <strong>di</strong> rivelarne gli aspetti<br />
più ine<strong>di</strong>ti, è quello che ci siamo proposti con<br />
il progetto “Stone Magazine”. Le voci <strong>di</strong> architetti e<br />
designer, artisti e operatori del settore riveleranno <strong>di</strong><br />
volta in volta le potenzialità della pietra naturale, la sua<br />
estrema versatilità.<br />
La storia del marmo è anche la storia <strong>di</strong> Furrer, che<br />
in settant’anni <strong>di</strong> attività ha raggiunto la leadership a<br />
Stone is an organic, living material, “flesh and dust,” as in<br />
the performance at the <strong>Carrara</strong> Sculpture Biennale by the<br />
artist Vanessa Beecroft, who placed the sensuous beauty<br />
of female nudes alongside the hardness of the sculptor’s<br />
To describe and <strong>di</strong>splay what marble was in the past<br />
and is today, the people who quarry it and those who<br />
are capable of revealing its most unusual qualities: this<br />
is what we propose to achieve with the Stone Magazine<br />
project. The voices of architects and designers, artists<br />
and practitioners will reveal the potential of natural stone,<br />
its extreme versatility.<br />
The history of marble is also the history of Furrer, which<br />
in seventy years of activity has attained the leadership of<br />
settore, alla qualità dei materiali, alla civiltà<br />
del nostro lavoro con i ritratti delle migliori<br />
realtà produttive territoriali, all’arte e alla<br />
cultura del marmo e dei suoi protagonisti….<br />
Gino Mazzi si <strong>di</strong>mostra ancora una volta un<br />
impren<strong>di</strong>tore illuminato -afferma il Sindaco<br />
Angelo Zubbani- l’idea <strong>di</strong> pubblicizzare<br />
in tutto il mondo il suo marchio <strong>di</strong> fabbrica<br />
con l’F. Stone Magazine è una trovata geniale<br />
i cui indubbi benefici ricadranno su tutti<br />
gli impren<strong>di</strong>tori e sul comprensorio Apuano.<br />
Mazzi nel primo numero della sua rivista ha<br />
anche posto in evidenza i pregi culturali della XIV Biennale <strong>di</strong><br />
Scultura, degli stu<strong>di</strong> d’arte <strong>di</strong> casa nostra e dei paesi a monte<br />
<strong>di</strong> <strong>Carrara</strong>.<br />
Complimenti a lui -conclude il Sindaco- e alla sua equipe.
pagina 11<br />
n. 11 - SETTEMBRE 2010 AgorÀ<br />
CONSUMO INTELLIGENTE<br />
LATTE CRUDO<br />
SELF-SERVICE<br />
Obiettivo del <strong>di</strong>stributore<br />
è garantire qualità,<br />
provenienza certa del prodotto<br />
e risparmio, grazie alla<br />
riduzione delle interme<strong>di</strong>azioni<br />
Tutti i giorni, 24 ore su 24, latte<br />
fresco ad 1 euro al litro. Qualità,<br />
risparmio, tracciabilità e sostenibilità:<br />
sono i vantaggi offerti, anche ai citta<strong>di</strong>ni<br />
<strong>di</strong> <strong>Carrara</strong> e Marina, grazie ad un<br />
accordo tra <strong>Comune</strong> e Col<strong>di</strong>retti, in collaborazione<br />
con l’azienda agricola “Mariella<br />
Lenzetti” incaricata <strong>di</strong> rifornire quoti<strong>di</strong>anamente<br />
il <strong>di</strong>stributore e l’ospitalità della<br />
Circoscrizione <strong>di</strong> Avenza.<br />
Un vero e proprio boom quello del latte<br />
sfuso: (oltre 20 i punti ven<strong>di</strong>ta in Toscana,<br />
1200 in tutta Italia, tre nella provincia <strong>di</strong><br />
Massa <strong>Carrara</strong>), riscoperto da migliaia <strong>di</strong><br />
consumatori che fanno la fila ad ogni ora<br />
del giorno, <strong>di</strong> fronte al <strong>di</strong>stributore per<br />
assicurarsi “il litro”. Il giorno dell’inaugurazione<br />
del <strong>di</strong>stributore, lo scorso 17<br />
settembre, in appena un’ora erano stati<br />
<strong>di</strong>stribuiti 150 litri <strong>di</strong> latte.<br />
Dicevamo che tutti i giorni, 24 ore su 24,<br />
il <strong>di</strong>stributore del latte è attivo in una casettina<br />
in legno, collocata in piazza Finelli:<br />
basta inserire monete da 10, 20, 50 e 1<br />
euro, ma anche il danaro cartaceo, con<br />
possibilità <strong>di</strong> ottenere il resto; oppure<br />
caricare una “chiave” per acquistare un<br />
litro con 1 solo euro.<br />
Dopo il Mercato Biologico & Tipico, che si<br />
tiene con successo in <strong>Carrara</strong> da ormai due<br />
anni, tanto da avere deciso <strong>di</strong> raddoppiarne<br />
l’appuntamento al primo e al terzo sabato <strong>di</strong><br />
ogni mese -commenta il vice sindaco Andrea<br />
Zanetti- prosegue l’impegno da parte<br />
dell’Amministrazione comunale nel portare<br />
avanti una programmazione tesa a agevolare<br />
i consumatori. Il “Mercato biologico” è<br />
ormai <strong>di</strong>venuto punto <strong>di</strong> riferimento anche<br />
per i gruppi <strong>di</strong> acquisto solidale; e nostra<br />
intenzione è quella <strong>di</strong> esportarlo verso altre<br />
realtà, creando così una sorta <strong>di</strong> marchio<br />
identificativo. Nostra intenzione è quella <strong>di</strong><br />
realizzare il programma <strong>di</strong> una filiera corta<br />
tutta “Nostrana” avvicinando consumatori<br />
e produttori, grazie alla collaborazione con<br />
Col<strong>di</strong>retti e all’ospitalità della Circoscrizione.<br />
Dallo scorso aprile è iniziato ad Avenza<br />
il mercato <strong>di</strong> “Campagna Amica”, il primo<br />
Il <strong>di</strong>stributore in piazza Finelli<br />
nella Provincia <strong>di</strong> Massa <strong>Carrara</strong>, gestito<br />
<strong>di</strong>rettamente dai conta<strong>di</strong>ni e caratterizzato<br />
dalla qualità in<strong>di</strong>scussa dei prodotti locali<br />
e dai prezzi vantaggiosi.<br />
Obiettivo del <strong>di</strong>stributore -spiega Vincenzo<br />
Tongiani, Presidente Provinciale<br />
Col<strong>di</strong>retti- è quello <strong>di</strong> garantire qualità,<br />
risparmio e provenienza certa del prodotto.<br />
Il consumatore risparmierà in me<strong>di</strong>a da 40<br />
a 60 centesimi (circa il 40%), grazie alla<br />
riduzione <strong>di</strong> interme<strong>di</strong>azioni”. Importanti<br />
poi i benefici anche per l’ambiente. In<br />
me<strong>di</strong>a ogni famiglia produce 365 cartoni<br />
o bottiglie <strong>di</strong> plastica, contenitori <strong>di</strong> latte,<br />
all’anno. Grazie alla bottiglia <strong>di</strong> vetro, che<br />
può essere acquistata e riutilizzata più volte<br />
(riciclabile tra l’altro), il risparmio assume<br />
una doppia valenza: il latte costa meno e<br />
inquina <strong>di</strong> meno. Un’esperienza, quella<br />
dei <strong>di</strong>stributori <strong>di</strong> latte alla spina, che ha<br />
raccolto il favore <strong>di</strong> tante famiglie, con oltre<br />
400 litri <strong>di</strong> latte consumati tra Massa e<br />
Montignoso e che palesa tutta la intenzione,<br />
da parte del consumatore, <strong>di</strong> tornare a<br />
scoprire i sapori e i profumi della genuinità<br />
del <strong>di</strong>stributore”.
AgorÀ n. 11 - SETTEMBRE 2010 pagina 12<br />
DAL 1978 IN COMUNE<br />
UN SALUTO<br />
A LINO BUSELLI<br />
Il Sindaco Angelo Zubbani ha<br />
ringraziato il segretario comunale,<br />
neopensionato, salutato anche<br />
dai componenti <strong>di</strong> Giunta, dai<br />
Consiglieri ed da centinaia <strong>di</strong><br />
colleghi ed amici<br />
Dal 1973 al 1978 segretario del comune<br />
piemontese <strong>di</strong> Bardonecchia.<br />
Dal ’78 ad oggi, dopo avere<br />
ricoperto varie funzioni <strong>di</strong>rigenziali e amministrative,<br />
è stato il Segretario Generale<br />
del nostro Municipio.<br />
Il Dr. Avv. Lino Buselli lunedì 30 agosto<br />
2010 ha stretto le mani al Sindaco Angelo<br />
Zubbani, ai componenti <strong>di</strong> Giunta, ai Consiglieri<br />
ed a centinaia <strong>di</strong> colleghi ed amici.<br />
“Collocato a riposo” od “In pensione”…<br />
Termini che non si ad<strong>di</strong>cono all’umanissimo<br />
e capace “Dottor Lino” dal fisico,<br />
aspetto e personalità <strong>di</strong> un antico romano.<br />
“Un’indubbia per<strong>di</strong>ta per il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Carrara</strong><br />
-ammette il Sindaco- perché Lino oltre<br />
ad essere un bravo avvocato, amministratore<br />
e <strong>di</strong>rigente pubblico, ha <strong>di</strong>mostrato “sempre”<br />
<strong>di</strong> amare tanto la sua città.<br />
Buselli si è occupato non solo <strong>di</strong> leggi in tutela<br />
del bene collettivo, <strong>di</strong> esercizi notarili<br />
in seno al Consiglio Comunale, ma anche <strong>di</strong><br />
varie altre cose in settori che hanno spaziato<br />
dalla cultura ai servizi sociali, dai legami<br />
con le città gemellate alle attività turistiche,<br />
dalle sezioni anagrafiche e <strong>di</strong> stato civile agli<br />
importanti uffici <strong>di</strong> Polizia Municipale.<br />
L’anagrafe della vita purtroppo è inesorabile<br />
ed uguale per tutti -conclude Angelo Zubbani-<br />
ma l’ottimo uomo e amico Lino Buselli<br />
ci mancherà.<br />
Nell’ormai lontano 1978 “Lino il giovane”<br />
si presentò al concorso pubblico per <strong>di</strong>rigente,<br />
ban<strong>di</strong>to dal nostro <strong>Comune</strong>. Ironia della<br />
sorte proprio io ne ero segretario d’esame. Il<br />
bravo Buselli lo superò alla grande e venne<br />
a lavorare con noi. Non lo aiutai, nessuna<br />
pastetta: Lino era sul serio preparato, lo giuro,<br />
anche se fui molto lieto del suo ingaggio<br />
a Palazzo”. Così ironizza l’amico e collega<br />
Marco Tonelli, Direttore generale del <strong>Comune</strong>,<br />
che rammenta un altro avvenimento<br />
trascorso: “La prima Festa della Birra con<br />
gli amici <strong>di</strong> Ingolstadt venne fatta al Bagno<br />
“Venezia” <strong>di</strong> Marina nel 1976; l’anno successivo<br />
non fu riproposta; ma nel 1978 la<br />
“September Fest” cominciò alla grande negli<br />
spazi della “Caravella”. Pionieri della fortunata<br />
iniziativa furono l’avvocato Werner<br />
Poessl, Lino Buselli, il compianto ingegner<br />
Giuseppe Pelizza e il sottoscritto. Sindaco<br />
Lino Buselli tra personalità e artisti durante uno dei primi Simposi in piazza Alberica<br />
e amministratori dell’epoca compresi. Ciao<br />
Lino, bei tempi -conclude il City Managereravamo<br />
giovani ed entusiasti...<br />
Il Dr. Buselli è stato anche l’anima appassionata<br />
delle organizzazioni dei Simposi <strong>di</strong><br />
scultura che si sono avvicendati nel corso<br />
degli anni in Piazza Alberica, Piazza D’Arme,<br />
Viale da Verrazzano a Marina, nel Centro<br />
Storico e nei Paesi a monte. Innamorato<br />
dell’arte scultorea è amico <strong>di</strong> artisti e <strong>di</strong><br />
critici tra i più celebrati che nel corso degli<br />
anni sono venuti a <strong>Carrara</strong>.<br />
Grazie a tutti, sinceramente -ammette un<br />
po’ schivo Lino Buselli- ma vado in pensione<br />
per modo <strong>di</strong> <strong>di</strong>re… Ritengo <strong>di</strong> essere<br />
ancora in gamba e <strong>di</strong> dover continuare in<br />
qualificate attività professionali. Un esempio<br />
scultoreo circa il mio futuro: il maestoso bel<br />
monumento a Giuseppe Garibal<strong>di</strong>, eseguito<br />
nell’Ottocento da Carlo Nicoli, che troneggia<br />
nella omonima piazza ed è rappresentato<br />
nei manifesti ufficiali della Biennale. Uno<br />
sprone per me -conclude il Dr. Buselli- anche<br />
perchè non mi sento affatto un… “Post<br />
Monument.<br />
V. P.
pagina 13<br />
apuafarma,<br />
effetti collaterali positivi.<br />
n. 11 - SETTEMBRE 2010 AgorÀ<br />
Tramontanas/Unime<strong>di</strong>A<br />
CONVEGNO 2010<br />
Vener<strong>di</strong> 29 ottobre 2010 ore 18:00<br />
Sala Convegni Autorità Portuale<br />
Viale Colombo, 6 - Marina <strong>di</strong> <strong>Carrara</strong><br />
La Citta<strong>di</strong>nanza<br />
è invitata a partecipare
AgorÀ n. 11 - SETTEMBRE 2010 pagina 14
pagina 15<br />
n. 11 - SETTEMBRE 2010 AgorÀ<br />
ECCIDIO DI BERGIOLA<br />
IL DOVERE<br />
DI NON TRADIRE<br />
LA MEMORIA<br />
Pubblichiamo<br />
integralmente il toccante<br />
<strong>di</strong>scorso pronunciato dal<br />
Sindaco in occasione del<br />
66° annirevrsario della<br />
strage nazifascista<br />
Oggi, come sempre, abbiamo la responsabilità<br />
<strong>di</strong> non farci prendere<br />
dalla retorica della celebrazione e<br />
misurarci con quello che effettivamente ci<br />
resta della lezione che ci viene dal passato.<br />
Prima <strong>di</strong> passare la parola alle altre Autorità<br />
e all’On. Andrea Ranieri voglio pescare<br />
dalla memoria dei fatti che oggi ricor<strong>di</strong>amo:<br />
alcune considerazioni che su tutte risaltano<br />
e domando a me, come citta<strong>di</strong>no e come<br />
rappresentante del nostro <strong>Comune</strong>, che<br />
cosa è rimasto dentro le nostre coscienze, e<br />
più ancora dentro ai nostri comportamenti<br />
ritenendo che la risposta la dobbiamo dare<br />
soltanto con il ricordo e con le celebrazioni,<br />
ma anche con la coerenza nei fatti.<br />
Il primo elemento che credo ancora oggi ferisce<br />
tutti è la CRUDELTA’ DEL GESTO.<br />
UN MASSACRO!<br />
Quando siamo qui assieme riuniti non è la<br />
stessa cosa <strong>di</strong> quando certi fatti vengono<br />
annunciati alle televisioni in qualche posto<br />
lontano.<br />
Da qui, con poco sforzo, possiamo non solo<br />
immaginarli ma sentirli!<br />
Sono passati 66 anni da allora, potremmo<br />
forse <strong>di</strong>re <strong>di</strong> avere imparato la lezione? Ci<br />
sentiamo tutti migliori?<br />
Non ho meriti particolari né lezioni da impartire<br />
ma io non credo <strong>di</strong> poter rispondere<br />
affermativamente.<br />
Mi sento piuttosto <strong>di</strong> <strong>di</strong>re che la memoria<br />
della Pace, del rispetto reciproco che per<br />
tanto tempo ha attraversato il nostro Paese<br />
vada affievolendosi sempre <strong>di</strong> più come<br />
se fosse una moneta che perde progressivamente<br />
<strong>di</strong> valore. Nessuno <strong>di</strong> noi è responsabile<br />
per il mondo intero ma la nostra città<br />
<strong>di</strong> fronte alle ferite che ha subito ha una<br />
responsabilità in più: qUELLA DI NON<br />
TRADIRE LA MEMORIA DIMENTI-<br />
CANDO LA LEZIONE!<br />
E la lezione da attualizzare oggi è quella <strong>di</strong><br />
aprirsi all’incontro tra culture <strong>di</strong>verse, senza<br />
rinunciare alle nostre ra<strong>di</strong>ci ma senza aver<br />
paura delle contaminazioni perché il nostro<br />
è uno dei Paesi più incrociati del Mondo.<br />
Per fare questo, per saper parlare, saper<br />
ascoltare e lavorare insieme servono cultura<br />
La cerimonia <strong>di</strong> Bergiola<br />
e lavoro.<br />
Stare vicini significa con<strong>di</strong>videre il pane, una<br />
pratica piuttosto <strong>di</strong>ffusa sui nostri monti.<br />
La crisi ci fornisce degli alibi per rifiutarsi<br />
agli incontri ma non dobbiamo ingaggiare<br />
una guerra tra poveri, il rischio e, siamo qui<br />
a ricordarcelo, è incalcolabile!<br />
Assieme a tutti i martiri trucidati voglio<br />
ricordare la figura <strong>di</strong> VINCENZO GIUDI-<br />
CE. Un uomo che con il suo gesto continua<br />
ad insegnarci la lezione della responsabilità<br />
in<strong>di</strong>viduale.<br />
Pur in tempo <strong>di</strong> pace bisogna continuare a<br />
forgiare le coscienze per fare in modo che<br />
ogni citta<strong>di</strong>no sia pronto ad imitare il gesto<br />
del Maresciallo Vincenzo Giu<strong>di</strong>ce perché<br />
la pace si <strong>di</strong>fende con il coraggio ed i buoni<br />
comportamenti che dovrebbero essere<br />
iscritti nei geni del patrimonio <strong>di</strong> ogni cultura,<br />
dentro ognuno <strong>di</strong> noi.<br />
A chiudere questo ripasso collettivo <strong>di</strong> una<br />
comune lezione <strong>di</strong> storia che la nostra città<br />
ci riconsegna richiamo la memoria <strong>di</strong> quanti<br />
sono caduti combattendo per la libertà.<br />
La Medaglia d’Oro al Valor Militare conferita<br />
alla Provincia <strong>di</strong> Massa-<strong>Carrara</strong> significa:<br />
10.000 partigiani, oltre 600 caduti in combattimento,<br />
1.250 mutilati ed invali<strong>di</strong> circa<br />
800 le vittime della rappresaglia!<br />
C’è una lezione formidabile <strong>di</strong>etro le sofferenze<br />
terribili patite dalle donne, uomini e<br />
bambini.<br />
E allora se tanti lottarono e morirono per<br />
costruire UN MONDO NUOVO e una società<br />
che sapesse unire e coniugare in termini<br />
moderni i principi <strong>di</strong> Uguaglianza, Solidarietà,<br />
Pace e Giustizia anche noi abbiamo<br />
la responsabilità <strong>di</strong> fare la nostra parte partecipando<br />
per prevenire il deca<strong>di</strong>mento ed il<br />
ritorno della barbarie.<br />
Tutto questo si chiama semplicemente coscienza<br />
civica, senso <strong>di</strong> appartenenza ed impegno.<br />
Mi scuserete se ho ricordato le nostre tragiche<br />
vicende in modo un po’ irrituale, ma<br />
sento forte la responsabilità che quei fatti<br />
<strong>di</strong> allora consegnano anche oggi alla nostra<br />
comunità gente e se cerimonie come questa<br />
riescono ancora a commuoverci e smuovere<br />
le coscienze significa che dobbiamo trovare<br />
la forza <strong>di</strong> trasmettere questi sentimenti<br />
e questi valori ai nostri giovani che sono il<br />
bene più prezioso della nostra comunità!<br />
ANGELO ZUBBANI
AgorÀ n. 11 - SETTEMBRE 2010 pagina 16<br />
MADRID, MUSEO DEL PRADO<br />
MASSA, CARRARA, AVENZA,<br />
MONETA. IN BASSORILIEVO<br />
<strong>di</strong> PIETRO DI PIERRO<br />
Grazie ad un’informazione <strong>di</strong> Don Piero Albanesi, reduce<br />
da un viaggio in Spagna, ho appreso dell’esistenza<br />
al museo del Prado <strong>di</strong> Madrid <strong>di</strong> un pie<strong>di</strong>stallo<br />
del ‘500 con le vedute dei quattro feu<strong>di</strong> Cybo - Malaspiniani <strong>di</strong><br />
Massa, <strong>Carrara</strong>, Moneta e Avenza. Ho raccolto materiale, ma attendevo<br />
<strong>di</strong> avere qualche notizia in più per trattarne. Cogliendo<br />
l’opportunità data dall’articolo sull’argomento curato da Clau<strong>di</strong>o<br />
Palandrani, vedrò <strong>di</strong> dare qualche informazione in più ai<br />
concitta<strong>di</strong>ni.<br />
Le raffigurazioni sono più antiche <strong>di</strong> un ventennio rispetto alle<br />
famose vedute conservate all’archivio <strong>di</strong> stato.<br />
Infatti il bassorilievo che raffigura <strong>Carrara</strong>, la effigia ancora nella<br />
cinta me<strong>di</strong>evale, con le mura Albericiane innalzate solo nella<br />
parte oltre il fiume Carrione. La presenza della chiesa del Carmine<br />
davanti alla vecchia porta a Mare, ma non ancora lambita<br />
dalle nuove mura, consente la datazione intorno al 1590.<br />
Quello <strong>di</strong> Massa mostra la città bassa con poche case dentro le<br />
nuove mura ed ancora concentrata nella vecchia cinta sotto il<br />
castello (è ripreso dal Monte <strong>di</strong> Pasta).<br />
Quello del castello <strong>di</strong> Moneta, ritratto dalle colline <strong>di</strong> Bonascola<br />
(a <strong>di</strong>fferenza della nota veduta da Santa Lucia): vi si scorgono<br />
anche Fontia e alcuni “ciopi” <strong>di</strong> Fossola.<br />
In quello <strong>di</strong> Avenza, vista dal Monticello, si nota il borgo murato<br />
dalla fortezza al rivellino e la <strong>di</strong>stesa dei blocchi <strong>di</strong> marmo<br />
sulla marina, con scafi pronti per il carico (anche qui c’è <strong>di</strong>fferenza<br />
della veduta della serie, dove è ripresa più da vicino e con<br />
un’altra angolatura).<br />
Qualche piccolo errore nel riprodurre alcune torri delle cinte<br />
murarie <strong>di</strong> questi due borghi (come ci sono stati tramandati<br />
dalle antiche mappe), ci fa presumere che lo scultore non fosse<br />
carrarese e che abbia male interpretato i <strong>di</strong>segni originali.<br />
L’attuale allestimento è il frutto <strong>di</strong> un assemblaggio operato dallo<br />
scultore Orfeo Boselli nel 1640 circa, su commissione del<br />
Car<strong>di</strong>nale Girolamo Colonna: elemento centrale un’aquila imperiale<br />
romana (proveniente dal sepolcro del generale Valerio<br />
Messala Corvino, rinvenuto presso l’antica Bovillae sulla via<br />
Appia); a questo lo scultore unì un busto <strong>di</strong> Clau<strong>di</strong>o (<strong>di</strong> cui si<br />
riteneva fosse il sepolcro); infine si decise <strong>di</strong> usare il pie<strong>di</strong>stallo<br />
cinquecentesco quale base. Il tutto fu donato dal Car<strong>di</strong>nale<br />
stesso a Filippo IV <strong>di</strong> Spagna vent’anni dopo.<br />
Il pie<strong>di</strong>stallo è riccamente scolpito in mascheroni fantastici, con<br />
quattro aquile nell’atto <strong>di</strong> ghermire un altro volatile che tenta <strong>di</strong><br />
predarne le uova. Sopra ogni paesaggio è raffigurata una cicogna<br />
sul cubo: (“impresa” aral<strong>di</strong>ca dei Cybo, con un riferimento<br />
all’origine greca del nome).<br />
Perché un simile pie<strong>di</strong>stallo, opera auto-celebrativa dei Cybo<br />
si trovava a Roma? Si può verosimilmente spiegare come una<br />
regalia, legata a fatti <strong>di</strong> importanza capitale per lo Stato e la<br />
Casata.<br />
Escludendo il periodo “ambizioso” del giovane Alberico, rimangono<br />
un paio <strong>di</strong> occasioni “romane” per la fortuna del Principe,<br />
nella sua maturità. Forse quella del 1606, con la collocazione<br />
della tomba <strong>di</strong> Innocenzo VIII Cybo nella nuova basilica <strong>di</strong> San<br />
Pietro; al tempo <strong>di</strong> Paolo V Borghese (ed unico sepolcro papale<br />
<strong>Carrara</strong> intorno al 1590 (fotografie Museo Del Prado, Madrid (p.g.c.)<br />
Massa
pagina 17<br />
n. 11 - SETTEMBRE 2010 AgorÀ<br />
In un pie<strong>di</strong>stallo del ‘500 i<br />
quattro feu<strong>di</strong> Cybo - Malaspiniani<br />
raffigurati un ventennio prima<br />
delle famose vedute conservate<br />
all’archivio <strong>di</strong> stato.<br />
Il pie<strong>di</strong>stallo<br />
della vecchia basilica a essere riutilizzato nella nuova).<br />
Ma, vista la datazione, l’occasione più probabile potrebbe essere<br />
il matrimonio della principessa Lucrezia Cybo con Ercole<br />
Sfondrati, nipote del papa Gregorio XIV, nel 1591. A questo<br />
fatto è collegata una storia curiosa: Alberico aveva stipulato i<br />
capitoli matrimoniali l’anno precedente ma quando il car<strong>di</strong>nale<br />
<strong>di</strong> Cremona, Nicolò Sfondrati, fu eletto Papa, riteneva <strong>di</strong> annullare<br />
tutto a favore dei migliori partiti che la nuova posizione<br />
gli permetteva. Ma il Principe <strong>di</strong> <strong>Carrara</strong> dovette faticare non<br />
poco per convincerlo a mantenere i patti. Lo stesso pontefice<br />
<strong>di</strong>rà che l’ambasciatore Perseo Cattaneo (figlio <strong>di</strong> Danese da<br />
Colonnata), aveva forse “parlato troppo”. In verità Alberico,<br />
vista l’opportunità <strong>di</strong> cotanto consuocero, tentò pure <strong>di</strong> ottenere<br />
la nomina a car<strong>di</strong>nale per il figlio Ferrante (operazione non<br />
riuscita per la prematura morte del Papa). In questo contesto<br />
l’opera in Roma potrebbe aver costituito o un supplemento <strong>di</strong><br />
dote della stessa figlia per celebrare la casata presso la nobiltà e<br />
la curia romana, oppure e semplicemente un dono al pontefice<br />
per ringraziarlo o ingraziarselo.<br />
Che l’opera si riferisca a questa circostanza storica potrebbe<br />
significarsi anche da un enigmatica figura <strong>di</strong> un sole, ripetuta su<br />
tutti e quattro i bassorilievi e recante incisi tre segni zo<strong>di</strong>acali:<br />
leone, bilancia e cancro; non in sequenza cronologica e nemmeno<br />
riferibili alla data <strong>di</strong> nascita del principe o sue ricorrenze<br />
personali. A ben vedere coincidono con fatti storici per la Casa:<br />
il cancro e il leone sono riferibili, rispettivamente, al giuramento<br />
presso le comunità <strong>di</strong> Massa e <strong>Carrara</strong> (24 e 29 Giugno 1553); e<br />
alla nomina a Principe: (23 Agosto 1568); la bilancia potrebbe<br />
avere come spiegazione, in questo contesto, proprio la definizione<br />
dei capitoli matrimoniali tra le famiglie Cybo e Sfondrati:<br />
(fine Settembre, inizio Ottobre 1590, come si evince dal carteggio<br />
conservato all’Archivio <strong>di</strong> Stato).<br />
L’autore è ignoto ma, vista l’impronta manierista con i piccoli<br />
mostri ripetuti su ogni facciata, si potrebbe pensare ad una bottega<br />
fiorentina vicina al Giambologna: (presso il quale Alberico<br />
raccomandò il giovane Pietro Tacca); ma il con<strong>di</strong>zionale è d’obbligo.<br />
Sarà comunque materia <strong>di</strong> grande interesse per gli storici<br />
dell’arte.<br />
Il borgo <strong>di</strong> Moneta<br />
Avenza
AgorÀ n. 11 - SETTEMBRE 2010 pagina 18<br />
AMIA<br />
NUOVE RISORSE<br />
PER I CITTADINI<br />
“...è necessario che il servizio pubblico aiuti a costruire le con<strong>di</strong>zioni perché la<br />
voglia <strong>di</strong> energia vitale, nuova e pulita possa finalmente sbocciare...”<br />
In questo periodo AMIA , come un ottimo<br />
atleta, sta sprizzando energia da<br />
tutti i pori -esor<strong>di</strong>sce il Presidente<br />
Gianenrico Spe<strong>di</strong>acci- Ben otto cantieri<br />
sono in procinto <strong>di</strong> essere aperti per dotare<br />
<strong>di</strong> impianti fotovoltaici altrettanti e<strong>di</strong>fici comunali.<br />
Tra breve sarà inaugurato, proprio<br />
sul tetto della nostra sede <strong>di</strong> viale Zaccagna,<br />
un impianto eolico che consentirà all’Azienda<br />
<strong>di</strong> essere autonoma in campo energetico.<br />
Non scopriamo oggi che il tema dell’energia<br />
è fondamentale per l’avvenire della nostra<br />
società; specie in un momento come questo<br />
in cui aumenta il consumo energetico da<br />
parte dei paesi in via <strong>di</strong> sviluppo, mentre le<br />
fonti tra<strong>di</strong>zionali si avviano a un inevitabile<br />
esaurimento. Di fronte a questo scenario si<br />
può stare a guardare, o si può reagire cercando<br />
nuove strade che una volta per tutte<br />
avviino le nostre società e le nostre economie<br />
verso energie alternative, ma prodotte<br />
in sintonia con l’ambiente. Per quanto <strong>di</strong><br />
competenza e per la città <strong>di</strong> <strong>Carrara</strong> AMIA<br />
ha fatto la sua parte in stretta sinergia con<br />
il <strong>Comune</strong> e con il Sindaco Angelo Zubbani,<br />
per significare ai citta<strong>di</strong>ni che il tempo<br />
del cambiamento: quello in cui le idee illuminanti<br />
prenderanno vita, è finalmente<br />
arrivato. Tante volte ho ripetuto -afferma<br />
Spe<strong>di</strong>acci a proposito della gestione dei rifiuti-<br />
che era giunto il tempo <strong>di</strong> passare dalle<br />
belle ideazioni o progetti, ma che restavano<br />
sulla carta, ai fatti seri e concreti. Con<br />
il Porta a Porta abbiamo innovato non solo<br />
il sistema <strong>di</strong> raccolta, ma inculcato quasi a<br />
tutti la consapevolezza del rispetto assoluto<br />
nei riguar<strong>di</strong> <strong>di</strong> quello che gettiamo via, cioè<br />
i rifiuti.<br />
Oggi col nuovo sistema energetico inten<strong>di</strong>amo<br />
fare la stessa cosa: <strong>di</strong>mostrare che<br />
l’energia verde non è una vana chimera od<br />
un sogno da realizzare nel lontano futuro<br />
fantascientifico, bensì qualcosa che si può<br />
fare. Da… subito. Ecco perché le nostre<br />
scuole ed altri e<strong>di</strong>fici pubblici saranno alimentati<br />
dall’energia solare. Ecco perché la<br />
nostra Sede si doterà <strong>di</strong> un impianto a pale<br />
eoliche. Vogliamo lanciare un segnale forte<br />
e concreto alla città, per <strong>di</strong>mostrare che in<br />
un momento <strong>di</strong>fficile per tutti e con una crisi<br />
economica che non sembra voler passare,<br />
AMIA rinnova la sua voglia <strong>di</strong> mettersi al<br />
servizio dei citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> <strong>Carrara</strong>. Camminando<br />
spe<strong>di</strong>ti sulla strada dell’innovazione<br />
tecnologica, che riteniamo essere un primo<br />
passo per battere la crisi.<br />
Proce<strong>di</strong>amo verso una green economy, od<br />
economia verde, capace <strong>di</strong> sfruttare spazi <strong>di</strong><br />
mercato, attrarre risorse, generare occupazione<br />
stabile e <strong>di</strong> qualità. Magari poggiando<br />
proprio sull’iniziativa nuova nel territorio e<br />
impegnando meglio i nostri giovani; perché<br />
occorre lavorare sempre più, senza perdere<br />
un istante. Per questo è necessario che<br />
il servizio pubblico, il solo che in questo<br />
momento possa sopportare l’onere dell’impresa,<br />
aiuti a costruire le con<strong>di</strong>zioni perché<br />
questa novità e questa “voglia <strong>di</strong> energia vitale,<br />
nuova e pulita”, ma da troppo tempo<br />
frustrata come iniziativa, possa finalmente<br />
sbocciare. Nel senso <strong>di</strong> sorgere.<br />
AMIA c’è e ci sarà sempre, fianco a fianco<br />
alla Amministrazione civica, nel preparare<br />
questo percorso certamente <strong>di</strong>fficile ma sicuramente<br />
produttivo.<br />
Perché Amia non si chiuderà mai in un recinto<br />
partitocratico -ammette Spe<strong>di</strong>acci-,<br />
ma sarà sempre più l’azienda del territorio e<br />
dei citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> <strong>Carrara</strong>.<br />
È stato e resterà il mio obiettivo fin da<br />
quando sono stato designato alla presidenza<br />
<strong>di</strong> AMIA SpA lo stimolare il <strong>di</strong>namismo<br />
aziendale, riallacciare i rapporti con le esigenze<br />
<strong>di</strong> <strong>Carrara</strong>, seguirne i problemi, le<br />
aspettative stando ogni giorno sulla strada.<br />
Tutto senza perdere <strong>di</strong> vista il ruolo determinante<br />
che un’azienda come la nostra può<br />
avere nel fornire alla città non solo servizi<br />
tra<strong>di</strong>zionali ma anche una netta spinta <strong>di</strong>
pagina 19<br />
n. 11 - SETTEMBRE 2010 AgorÀ<br />
Le quattor<strong>di</strong>ci palme “trasferite” dal campo de “La Portuale” al viale Colombo<br />
apertura servizi sui rifiuti, la pulizia, l’energia<br />
ed il verde, quali stiamo ampiamente<br />
realizzando. In questo senso AMIA si pone<br />
ancora come risorsa preziosa dell’avvenire<br />
e della migliore qualità della vita collettivi.<br />
Non è un caso che <strong>Carrara</strong> abbia investito<br />
su Amia per un cinquantennio; e non è un<br />
caso che si ritrovi oggi un’ azienda efficiente<br />
per servizi resi, dotata <strong>di</strong> un management<br />
preparato e <strong>di</strong> professionalità eccellenti. Per<br />
questo l’AMIA è stata ed è nella storia <strong>di</strong><br />
<strong>Carrara</strong>, ma soprattutto per quello che può<br />
continuare a rappresentare per il futuro.<br />
Ritengo che la Città non avrà dubbi nello<br />
scegliere <strong>di</strong> continuare ad investire sulla sua<br />
azienda primaria <strong>di</strong> riferimento.<br />
Dai rifiuti all’energia, a tutto ciò che ha fatto<br />
e farà AMIA c’è da registrare un bilancio<br />
positivo, non solo in termini economici ma<br />
<strong>di</strong> migliore qualità dei servizi e della vita<br />
popolare, <strong>di</strong> sostenibilità ambientale, <strong>di</strong> stabilità<br />
occupazionale e <strong>di</strong> ere<strong>di</strong>tà da lasciare<br />
alle generazioni future. Il che fa <strong>di</strong> AMIA<br />
un punto fermo <strong>di</strong> ogni strategi”.<br />
A proposito <strong>di</strong> verde, avete anche messo<br />
a <strong>di</strong>mora nuove palme in Viale Colombo<br />
a Marina…<br />
Della mia presidenza quello delle palme<br />
messe a <strong>di</strong>mora sul lungomare, lo ricorderò<br />
come uno degli interventi più belli, perché<br />
amo profondamente tutto ciò che è natura.<br />
In passato, <strong>di</strong>nanzi al <strong>di</strong>lemma postoci dalle<br />
legittime richieste <strong>di</strong> chi ha bisogno <strong>di</strong> rammodernare<br />
un campo <strong>di</strong> gioco, e <strong>di</strong> contro<br />
dalla necessità <strong>di</strong> non abbattere le palme,<br />
probabilmente si sarebbe sacrificata una<br />
delle due opzioni; o più facilmente lasciato<br />
tutto così com’era. In accordo con il <strong>Comune</strong>,<br />
che ha sollecitato la Sovrintendenza<br />
sotto la cui tutela si trovano anche le palme,<br />
abbiamo trovato la soluzione che consente<br />
<strong>di</strong> far fare al rettangolo <strong>di</strong> gioco le innovazioni<br />
che occorrono; ai citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> godersi<br />
quattor<strong>di</strong>ci palme alte e rigogliose che neppure<br />
esistevano nella vecchia collocazione.<br />
Nostro obiettivo -prosegue il Presidente<br />
Spe<strong>di</strong>acci- è sempre più quello… che il progresso<br />
non bruci il territorio, ma che ad esso<br />
si adegui.<br />
Altro motivo <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfazione è dato<br />
dall’aver sostenuto (e al proposito ricordo<br />
che AMIA si è occupata della logistica e dei<br />
costi dell’operazione), la realtà sportivasociale-storica<br />
<strong>di</strong> Marina de “La Portuale”;<br />
intorno alla quale ruotano e s’impegnano<br />
oltre 200 ragazzi. Questo a testimoniare che<br />
AMIA si pone come risorsa della città anche<br />
sotto un punto <strong>di</strong> vista sportivo e sociale.<br />
Inoltre sono innumerevoli gli interventi<br />
compiuti ogni anno gratuitamente in favore<br />
<strong>di</strong> iniziative come sagre, spettacoli, manifestazioni<br />
del volontariato o sportive, che senza<br />
il nostro ausilio non sarebbero possibili,<br />
ma che riteniamo importantissime perché<br />
atte a valorizzare la spontanea iniziativa<br />
della citta<strong>di</strong>nanza, ed a porla in connessione<br />
e in perfetta armonia col territorio.<br />
Ma in tutte le nostre iniziative e campagne<br />
gra<strong>di</strong>remo che passasse il messaggio che “il<br />
territorio <strong>di</strong> <strong>Carrara</strong> non è qualcosa che si<br />
può usare e gettare via”. Occorre tutelarlo,<br />
<strong>di</strong>fenderlo, valorizzarne le potenzialità, ma<br />
in maniera sostenibile. Nel fare ciò abbiamo<br />
sempre ottenuto l’avvallo e l’appoggio<br />
costruttivo del nostro sindaco Angelo Zubbani<br />
e <strong>di</strong> tutta quanta l’Amministrazione<br />
civica.<br />
Dalla nostra <strong>Carrara</strong> abbiamo ricevuto molto<br />
-conclude il Presidente Amia Gianenrico<br />
Spe<strong>di</strong>acci-. Ora deve scoccare il tempo <strong>di</strong><br />
renderle quella bellezza e quel <strong>di</strong>namismo<br />
che le appartengono; e che sono parte irrinunciabile<br />
della nostra identità.
AgorÀ n. 11 - SETTEMBRE 2010 pagina 20<br />
I NUOVI SERVIZI IN FAVORE DELLA POPOLAZIONE ANZIANA<br />
CASA DI RIPOSO:<br />
PERFETTA ARMONIA<br />
DI LAVORO E DI AMORE<br />
Nei primi due anni <strong>di</strong> lavoro del nuovo Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione<br />
e della nuova Direzione è stata impressa<br />
alla Struttura per i nostri anziani un’ulteriore trasformazione<br />
con notevoli investimenti, realizzazione <strong>di</strong> nuovi servizi ed<br />
nuova organizzazione.<br />
L’Ente comunale accoglie oggi 114 ospiti: 85 anziani residenti,<br />
15 nel centro <strong>di</strong>urno Alzheimer, 10 nel <strong>di</strong>urno per ospiti autosufficienti<br />
e 4 pazienti nel nucleo <strong>di</strong> cure interme<strong>di</strong>e. Essa pone<br />
al centro della propria attività la persona dell’anziano, cercando<br />
<strong>di</strong> coglierne i bisogni materiali e spirituali: valorizzandone le capacità,<br />
migliorandone la vita relazionale e la partecipazione alle<br />
attività comunitarie e sociali. Contestualmente ci si adopera per<br />
migliorare il confort abitativo, la sicurezza e la qualità dei servizi<br />
offerti.<br />
Nel periodo iniziale del mandato della nuova Amministrazione<br />
Comunale (giugno 2007- <strong>di</strong>cembre 2008) l’ Ente ha operato cercando<br />
<strong>di</strong> consolidare il buon andamento degli ultimi anni.<br />
Di concerto il <strong>Comune</strong> ha in<strong>di</strong>viduato nuove esigenze e possibili<br />
sviluppi dell’Istituzione, per servire in modo migliore i bisogni<br />
della popolazione anziana, pervenendo al convincimento dell’esigenza<br />
<strong>di</strong> imprimerne una svolta organizzativa e qualitativa.<br />
In coerenza con questi in<strong>di</strong>rizzi e questa scelta nel <strong>di</strong>cembre 2008<br />
il Sindaco nominò il nuovo CDA e un Direttore a tempo pieno.<br />
Negli anni 2009 e 2010 il CDA, presieduto dal dott. Carlo Santarini,<br />
ha operato in perfetta sintonia con il Direttore dott. Ermanno<br />
Biselli, verso il raggiungimento <strong>di</strong> alcuni importanti obiettivi,<br />
pre<strong>di</strong>sposti nelle relazioni programmatiche e previsionali “2009<br />
e 2010”.<br />
Tutti gli obiettivi sono stati raggiunti. In particolare:<br />
1. SICUREZZA<br />
Si è provveduto, per prima cosa, al completamento della messa a<br />
norma del sistema <strong>di</strong> sicurezza; alla conformità dell’impianto elettrico<br />
e del sistema <strong>di</strong> rilevazione fumi, premesse in<strong>di</strong>spensabili per<br />
ogni intervento successivo e per il conseguimento del nuovo CPI<br />
(Certificato Prevenzione Incen<strong>di</strong>), ormai in <strong>di</strong>rittura <strong>di</strong> arrivo.<br />
2. REGOLAMENTO INTERNO E CARTA DEI SERVIZI<br />
L’Istituzione si è dotata <strong>di</strong> un Regolamento Interno e <strong>di</strong> una Carta<br />
dei servizi che viene <strong>di</strong>stribuita a tutti gli ospiti e ai parenti al<br />
momento dell’ingresso in struttura. Questo permette <strong>di</strong> illustrare<br />
l’offerta assistenziale e i <strong>di</strong>ritti e i doveri <strong>di</strong> tutti. Strumenti in<strong>di</strong>spensabili<br />
per una serena e corretta relazione tra Ospiti – Famiglie<br />
- Personale e Direzione.<br />
3. INTERVENTI STRUTTURALI<br />
L’e<strong>di</strong>ficio, circondato da un ampio spazio verde arricchito da<br />
sculture <strong>di</strong> pregio e dotato <strong>di</strong> un giar<strong>di</strong>no appositamente concepito<br />
per consentire agli anziani affetti da demenza <strong>di</strong> passeggiare<br />
all’aperto senza pericolo, è stato valorizzato con una nuova tinteggiatura<br />
degli spazi comuni, <strong>di</strong> camere degli ospiti e <strong>di</strong> nuovi<br />
arre<strong>di</strong> . Abbiamo operato subito all’adeguamento del numero <strong>di</strong><br />
bagni assistiti comuni ed alla realizzazione <strong>di</strong> nuove camere con<br />
bagni assistiti, grazie alla razionalizzazione degli spazi e allo spostamento<br />
della Presidenza e della Direzione in una nuova sede.<br />
4. CURE INTERMEDIE<br />
La <strong>di</strong>sponibilità delle nuove camere ha permesso <strong>di</strong> stipulare con<br />
l’ASL una convenzione per la costituzione del nucleo <strong>di</strong> cure interme<strong>di</strong>e,<br />
senza che questo sottraesse spazi agli ospiti che accedono<br />
alla struttura nel tra<strong>di</strong>zionale regime <strong>di</strong> RSA. Un servizio<br />
innovativo che la Regione Toscana ha previsto nel Piano Sanitario<br />
2008/2010 e rivolto prevalentemente ai pazienti anziani, che percorso<br />
l’iter <strong>di</strong>agnostico/terapeutico in ospedale, non possono essere<br />
subito <strong>di</strong>messi perché non adeguatamente assistiti a domicilio<br />
(spazi abitativi insufficienti, <strong>di</strong>fficoltà o inadeguatezza del nucleo<br />
familiare, necessità <strong>di</strong> tempo per organizzare l’assistenza e fornire<br />
a casa i presi<strong>di</strong> sanitari necessari); o perché le con<strong>di</strong>zioni sono tali<br />
da richiedere un “ambiente protetto” per il completamento della<br />
convalescenza. La nostra istituzione <strong>di</strong>spone <strong>di</strong> 4 nuove camere,<br />
due singole e due doppie, tutte con bagno assistito, accesso al nucleo<br />
<strong>di</strong> cure interme<strong>di</strong>e autonomo rispetto al resto della struttura,<br />
assistenza infermieristica, <strong>di</strong> operatori socio-sanitari 24 ore su 24<br />
e <strong>di</strong> servizio riabilitativo fisioterapico.<br />
La convenzione, stipulata nel Maggio 2009 e rinnovata nel gennaio<br />
2010, prevede un periodo <strong>di</strong> degenza da una a 3 settimane.<br />
Nel primo semestre <strong>di</strong> attività sono stati assistiti 35 pazienti. Nel<br />
2010, già assistiti circa 70 pazienti.
pagina 21<br />
n. 11 - SETTEMBRE 2010 AgorÀ<br />
Il Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione e la Direzione<br />
dell’Ente hanno organizzato l’8 settembre scorso una<br />
serata d’onore, presenti il Sindaco Angelo Zubbani,<br />
il C.D.A. dell’Istituzione, la Giunta, Consiglieri<br />
comunali, volontariato e stampa<br />
5. PERSONALE<br />
Ascoltare il personale, motivarlo, coinvolgerlo nelle scelte decisionali,<br />
è ritenuto in<strong>di</strong>spensabile per migliorare la qualità delle<br />
prestazioni offerte agli ospiti. Il CDA ha <strong>di</strong>sposto e realizzato, in<br />
accordo con la Direzione, incontri perio<strong>di</strong>ci con tutti gli operatori<br />
per illustrare scelte ed obiettivi dell’Amministrazione. Previsti<br />
fon<strong>di</strong> appositi per la formazione e rinforzato tutti i reparti<br />
con nuovi addetti. In particolare è stato avviato il doppio turno<br />
infermieristico notturno e sono riprese regolari relazioni con le<br />
organizzazioni sindacali. Con rigoroso rispetto delle norme contrattuali<br />
e i <strong>di</strong>ritti dei lavoratori.<br />
6. ANIMAZIONE<br />
L’animazione è uno degli aspetti più interessanti della vita alla<br />
Casa <strong>di</strong> riposo. Lo scopo è quello <strong>di</strong> vincere l’isolamento, favorire<br />
la partecipazione alla vita comunitaria, ritagliare momenti <strong>di</strong><br />
festa e <strong>di</strong> allegria, aprire alla realtà citta<strong>di</strong>na; sia coinvolgendo gli<br />
anziani in iniziative che li portino sul territorio a riappropriarsi<br />
del rapporto con la città, sia invitando associazioni musicali, artistiche<br />
e <strong>di</strong> volontariato ad animare, all’interno dell’istituzione,<br />
i pomeriggi degli ospiti. Il risultato è stato un calendario annuale<br />
ricco <strong>di</strong> iniziative, stu<strong>di</strong>ato su misura per le esigenze, i ritmi e i<br />
gusti degli anziani; programma articolato in due semestri: primavera-estate<br />
e autunno-inverno.<br />
Nella realizzazione del “cartello” <strong>di</strong> animazione e nell’assistenza,<br />
affiancano gli operatori dell’Istituzione i magnifici volontari <strong>di</strong><br />
varie associazioni: Avo, Anteas, Ado, Croce Rossa.<br />
Per ciò che attiene il bilancio, da sottolineare che nel 2009 e nel<br />
2010, cioè nei primi due anni dall’inse<strong>di</strong>amento del nuovo CDA<br />
e della nuova Direzione, vi è stato un incremento delle entrate,<br />
rispetto al 2008, <strong>di</strong> circa Euro 500.000 (in soli due anni); ed un<br />
risparmio su materiali e forniture <strong>di</strong> circa Euro 200.000 nel citato<br />
periodo, per effetto delle economie ottenute dalla razionalizzazione<br />
degli acquisti e dal costante monitoraggio dei consumi. Questo<br />
ha permesso <strong>di</strong> finanziare investimenti strutturali per circa<br />
Euro 400.000 e <strong>di</strong> acquistare nuovi ausili ed arre<strong>di</strong>. Di assorbire<br />
lo stipen<strong>di</strong>o <strong>di</strong> un Direttore ed inserire aiuti <strong>di</strong> personale nelle<br />
fasce critiche ad ogni piano, e offrire nuovi utili servizi, quali:<br />
(podologa, psicologa, incremento fisioterapia e animazione), per<br />
un impegno complessivo <strong>di</strong> circa Euro 300.000 -e ripetiamo-, in<br />
soli due anni.<br />
Ma oggi si aggiunge un nuovo importante risultato con il conseguimento<br />
dell’accre<strong>di</strong>tamento della Struttura:<br />
• Con l’entrata in vigore della L.R. n. 82 del 28 <strong>di</strong>cembre 2009<br />
e del relativo regolamento attuativo, approvato con DGPR<br />
29/R del 3 marzo 2010 le strutture e i servizi pubblici e privati<br />
convenzionati che svolgono attività a favore delle persona<br />
sono obbligati ad accre<strong>di</strong>tarsi entro il 21 settembre 2010.<br />
• Da sottolineare che l’accre<strong>di</strong>tamento è importante per migliorare<br />
la qualità, per definire le responsabilità e per ottenere<br />
le Convenzioni con gli enti Pubblici (ASL in particolare) e<br />
relative quote sanitarie ( per l’Istituzione una cifra molto consistente).<br />
• Chi non si accre<strong>di</strong>ta non potrà avere le Convenzioni e quin<strong>di</strong><br />
neppure le quote sanitarie.<br />
• L’Istituzione Comunale sarà la prima (e forse tra le poche) in<br />
Toscana ad accre<strong>di</strong>tarsi entro i termini.<br />
• Si tratta <strong>di</strong> un grande risultato, che innalza ulteriormente i livelli<br />
qualitativi della struttura e la porta con certezza nell’ambito<br />
dell’eccellenza.<br />
• L’esito è stato possibile grazie a 5 intensi mesi <strong>di</strong> lavoro che<br />
hanno visto impegnata la Direzione, lo staff dei collaboratori<br />
stretti e tutto il personale.<br />
• Da sottolineare che l’Accre<strong>di</strong>tamento viene realizzata con il lavoro<br />
delle sole competenze e risorse interne, dando così prova<br />
<strong>di</strong> efficienza e competenza, ma facendo risparmiare alla struttura<br />
circa 10.000 euro <strong>di</strong> spese aggiuntive ( questo è quanto<br />
richiedono le Agenzie <strong>di</strong> consulenza per accompagnare una<br />
struttura all’accre<strong>di</strong>tamento).<br />
In conclusione la Serata d’onore <strong>di</strong> quest’anno non ha rinnovato<br />
solo il consueto incontro estivo tra Amministrazione Comunale,<br />
C.D.A., Autorità ed operatori dell’Istituzione…<br />
Come non è stata semplicemente una occasione per rinsaldare il<br />
forte legame tra Personale ed Istituzioni, bensì ha rappresentato<br />
un momento <strong>di</strong> privilegio allo scopo <strong>di</strong> illustrare i risultati del<br />
lavoro per l’Accre<strong>di</strong>tamento; alcune esperienze innovative fatte<br />
nell’ultimo anno e nuovi servizi per l’utenza.
AgorÀ n. 11 - SETTEMBRE 2010 pagina 22<br />
Le nostre ra<strong>di</strong>ci<br />
I MARMI<br />
DI CARRARA 1 (parte prima)<br />
<strong>di</strong> ANTONIO STOPPANI<br />
Antonio Stoppani (Lecco 1824 - Milano<br />
1891). È stato geologo, paleontologo,<br />
esploratore, alpinista, scrittore, sacerdote<br />
e fervente patriota d’Italia. L’abate Stoppani,<br />
tra le altre cose, partecipò attivamente<br />
alla rivolta antiaustriaca delle Cinque<br />
Giornate <strong>di</strong> Milano. Egli costruì piccole<br />
mongolfiere, che volando al <strong>di</strong> fuori della<br />
Cinta accerchiata, recarono messaggi <strong>di</strong><br />
rivolta ai braccianti delle campagne milanesi.<br />
Nel 1876 Antonio Stoppani scrisse<br />
“Il Bel Paese”: conversazioni sulle bellezze<br />
naturali, la geologia e la geografia fisica<br />
d’Italia. Un intero capitolo lo de<strong>di</strong>cò al<br />
mondo dei marmi <strong>di</strong> <strong>Carrara</strong>.<br />
1. <strong>Carrara</strong> e le sue cave. - 2 Trasporto dei<br />
massi. - 3. Un barbaro spettacolo. - 4.<br />
L’antica e la moderne barbarie. - 5. Pregiu<strong>di</strong>zi<br />
volgari contro il progresso dello<br />
industrie. - 6. Un po’ <strong>di</strong> statistica dell’industria<br />
carrarese. - 7. Un po <strong>di</strong> storia. - 8.<br />
Imprevidenza e <strong>di</strong>sastri. - 9. Perizia e abilità<br />
dei Carraresi.<br />
1. « Giunsi il 14 giugno 1871 a <strong>Carrara</strong>, la<br />
città dei marmi per eccellenza. Da questo<br />
marmo, sotto sembianze <strong>di</strong>vine, nacquero<br />
così piene <strong>di</strong> candore e <strong>di</strong> dolcezza le<br />
Grazie, le Ore, la Carità, la Psiche, la Fama<br />
e l’Abele che resero sovrani nel regno<br />
dell’arte i nomi <strong>di</strong> Canova, <strong>di</strong> Finelli, <strong>di</strong><br />
Bartolini, <strong>di</strong> Tenerani, <strong>di</strong> Ranch e Dupré<br />
(2)».<br />
<strong>Carrara</strong> è città che credo non pretenda alla<br />
fama nè <strong>di</strong> bella nè <strong>di</strong> ben situata. Ma, tanto,<br />
chi ci arriva non ha tempo <strong>di</strong> badarci,<br />
tutto compreso imme<strong>di</strong>atamente da quel<br />
via vai <strong>di</strong> uomini, <strong>di</strong> buoi, <strong>di</strong> carri carichi<br />
<strong>di</strong> marmo, e assordato dall’incessante soneria<br />
degli scalpelli, dall’aspro stridore<br />
delle seghe, da cento rumori <strong>di</strong>versi; onde<br />
la vista e l’u<strong>di</strong>to lo avvertono del pari che<br />
egli è giunto in una città eminentemente<br />
industriale, alla quale si deve chiedere più<br />
l’utile che il bello. Il mio sguardo del resto<br />
si curò ben poco <strong>di</strong> fissarsi sulle vie e sulle<br />
case, attratto imme<strong>di</strong>atamente da quel<br />
gruppo maestoso d’ignude montagne,<br />
sulle cui verticali pareti larghe macchie <strong>di</strong><br />
bianco can<strong>di</strong>do sopra un fondo biancoscuro,<br />
<strong>di</strong>segnano le cave, che resero a quella<br />
piccola città tributari i due mon<strong>di</strong>. (3) Era<br />
troppo tar<strong>di</strong> però perchè mi ci avviassi in<br />
quell’ora, e dovetti attendere il seguente<br />
mattino.<br />
«Levatomi <strong>di</strong> buon’ora, attraversata la<br />
parte orientale della città, che era già tutta<br />
un brulichio <strong>di</strong> gente che andava e veniva,<br />
fui presto al Carrione, un torrentaccio che<br />
passa in mezzo alla città; poi tosto, per lenta<br />
salita, là dove esso torrente è raggiunto<br />
da’ suoi due confluenti, il canale <strong>di</strong> Colonnata<br />
e il canal <strong>di</strong> Torano. Per rimontare<br />
quest’ultimo, bisogna piegare quasi ad<br />
angolo retto, ascendere verso occidente<br />
fin sopra il paese dello stesso nome, e <strong>di</strong><br />
lì ripiegare a nord, dopo aver oltrepassato<br />
il confluente d’un altro fiumicello, che<br />
si chiama canale <strong>di</strong> Pescina e <strong>di</strong>scende da<br />
ovest. Il canale <strong>di</strong> Colonnata ascende invece<br />
verso nord-est, e al <strong>di</strong>sopra <strong>di</strong> Miseglia<br />
riceve per suo confluente il canal Grande<br />
o canale dei Fantiscritti.<br />
«Il teatro dell’industria carrarese è così ripartito<br />
quasi in due campi: a occidente la<br />
valle <strong>di</strong> Torano col canale <strong>di</strong> Pescina suo<br />
confluente: a oriente la valle <strong>di</strong> Colonnata<br />
col suo confluente il canal Grande. A lato<br />
dei due fiumi corrono le due strade, che,<br />
<strong>di</strong>ramandosi in istraducole e sentieruoli,<br />
conducono alle cave. Io mi misi su quella<br />
della valle <strong>di</strong> Colonnata che passa sotto<br />
Miseglia.<br />
2. «Che razza <strong>di</strong> via per carità! Polverosa<br />
e fangosa ad un tempo, tutta infossature<br />
e ridossi, rilevata nel mezzo a schiena<br />
d’asino, fiancheggiata da due fosse parallele,<br />
cioè da due rotaje larghe e profonde,<br />
ben ci avvisava quali fossero i rotabili che<br />
erano usi a percorrerla, e quale spettacolo<br />
essi mi avrebbero offerto. Infatti non mi<br />
si fecero molto attendere. Eccone uno che<br />
<strong>di</strong>scende, poi due, poi tre, infine una vera<br />
processione <strong>di</strong> quei carri cigolanti sotto il<br />
peso <strong>di</strong> formidabili massi, tirati da più paia<br />
Busto (in marmo bianco <strong>di</strong> <strong>Carrara</strong>) in<br />
onore ad Antonio Stoppani, esposto al<br />
Museo Civico <strong>di</strong> Storia Naturale a Milano<br />
<strong>di</strong> muscolosi buoi. Essi venivan giù barcollando<br />
in modo da incutere spavento. Sono<br />
carri quelli <strong>di</strong> rozza struttura, veramente<br />
ciclopici; e non avendo le ruote larghezza<br />
<strong>di</strong> cerchio proporzionata all’enormità del<br />
peso, fanno quasi le veci <strong>di</strong> vomere, affondando<br />
e raffondando le rotaie su quelle<br />
povere vie, che nessuno pensa sul serio a<br />
mantenere.<br />
«Avevo già sentito descrivere dallo zio Carlo,<br />
che fu per così lungo tempo a <strong>Carrara</strong>,<br />
lo spettacolo piacevole insieme e pauroso<br />
<strong>di</strong> quei convogli, ove tutto, massi e carri,<br />
uomini e buoi, tutto tien del ciclopico;<br />
ma vi assicuro che l’impressione non fu<br />
punto, come <strong>di</strong> solito avviene, <strong>di</strong>minuita<br />
dall’aspettazione. Fate il calcolo, miei cari,<br />
che un paio <strong>di</strong> buoi tira circa un metro<br />
cubico <strong>di</strong> marmo. Ma ci hanno dei monoliti<br />
destinati a gran<strong>di</strong> monumenti, i quali<br />
raggiungono, <strong>di</strong>cesi, fino a 40 metri cubici<br />
(4zz. Per trascinare uno <strong>di</strong> questi pezzi ci<br />
vorranno almeno 40 paja <strong>di</strong> buoi».<br />
- «Impossibile!», gridò Giovannino:
pagina 23<br />
n. 9 - MAGGIO 2010 AgorÀ<br />
...È un feroce spettacolo, vedete, che si rinnova le cento volte in<br />
un giorno su quelle vie scoscese. I bovari, che erano seduti sui<br />
gioghi, si slanciano sulla via e si trovano a fianco <strong>di</strong> quelli che<br />
camminano a pie<strong>di</strong>: ed eccoli tutti quanti addosso ai poveri buoi,<br />
urlando e figgendo spietatamente, a colpi replicati, la lunga punta<br />
dei loro pungoli nelle vive carni delle povere bestie...<br />
«un tal masso è una montagna».<br />
- «Impossibile! No davvero; in questi casi<br />
però s’impiegano non già carri tirati da<br />
buoi, ma gli argani o altri mezzi <strong>di</strong> locomozione.<br />
Ad ogni modo debbono essere<br />
casi assai rari, anzi affatto eccezionali. È<br />
caso or<strong>di</strong>nario invece <strong>di</strong> abbattersi per via<br />
in carri tirati da 12 o da 16 paia <strong>di</strong> buoi,<br />
tutti aggiogati, un pajo <strong>di</strong>etro l’altro, e fanno,<br />
v’assicuro, un effetto sorprendente».<br />
- «Pare impossibile» riflettè Giovannino,<br />
«che massi così pesanti possano da mano<br />
d’uomo caricarsi sul carro».<br />
« Eppure lo zio Carlo mi <strong>di</strong>ceva che il sollevarli<br />
da terra per collocarli sui carri è pei<br />
Carraresi una <strong>di</strong>fficoltà da non ci badare.<br />
Il masso è lì mezzo sprofondato nel suolo,<br />
duro al suo posto, dove sembra sicuro<br />
<strong>di</strong> rimanere in eterno. Si <strong>di</strong>rebbe che per<br />
ismuoverlo ci voglia un popolo <strong>di</strong> atleti.<br />
Ed eccoti quattro o cinque uomini, armati<br />
<strong>di</strong> lunghe leve <strong>di</strong> ferro, gli si accostano;<br />
puntano contro il suolo l’estremità delle<br />
leve, alzandole reiteratamente contro i<br />
lembi inferiori del masso, quasi volessero<br />
semplicemente stuzzicarlo; accompagnano<br />
quella manovra con una monotona cantilena,<br />
e il masso si sveglia, quasi fosse un<br />
gigante addormentato, che, tentennando,<br />
barcollando, vada da sè stesso a collocarsi<br />
sul carro».<br />
- « Di massi così grossi, tirati come hai detto<br />
da 12 o da 16 paja <strong>di</strong> buoi, ne hai incontrato<br />
alcuno?» replicò Giovannino.<br />
3. - «Standoci un giorno solo non potevo<br />
pretendere <strong>di</strong> essere fortunatissimo.<br />
Il masso più grosso lo incontrai lungo il<br />
confluente della valle <strong>di</strong> Colonnata, che si<br />
chiama, come vi ho già detto, Canal Grande;<br />
e giaceva sopra un carro tirato da sei<br />
paja <strong>di</strong> buoi. Esso scendeva giù barcollando<br />
per la via polverosa con tale prestezza<br />
e regolarità, ch’io ne rimasi stupito.<br />
Tiratomi fuor della via, col dorso rivolto<br />
alle rupi che la fiancheggiano, me lo vi<strong>di</strong><br />
passare davanti minaccioso. I bovari, uno<br />
per ogni pajo <strong>di</strong> buoi, armati <strong>di</strong> pungoli,<br />
o seggono tranquilli sul giogo colla faccia<br />
rivolta al carro, o camminano al fianco del<br />
carro stesso, intenti alle mosse del pesante<br />
monolito. Ma che <strong>di</strong>amine oscilla <strong>di</strong> lungo<br />
e sottile <strong>di</strong>etro il carro?.., un carro colla<br />
coda?.., la è cosa nuova davvero... To’...<br />
Che è quel coso che vien giù ruzzolando<br />
per la via, intoppando, urtando ad ogni<br />
tratto, sobbalzato incessantemente a destra<br />
e a sinistra in mezzo a un nembo <strong>di</strong><br />
polvere? Ve<strong>di</strong>.., è un masso anche lui che<br />
scende democraticamente a pie<strong>di</strong> <strong>di</strong>etro<br />
l’aristocratico fratello che lo precede in<br />
carrozza. M’avete inteso?» M’accorsi che<br />
non avevano capito niente.<br />
«Dunque mi spiegherò. Per quanto quei<br />
carri abbiano dei freni, costrutti s’intende<br />
come Dio vuole, rotando per un pen<strong>di</strong>o<br />
talora assai rapido, potrebbero facilmente<br />
esser vinti dal peso formidabile dei<br />
monoliti. Che fecero i buoni Carraresi<br />
per garantirsi in un caso da quei subitanei<br />
capricci? immaginarono il freno che<br />
vi ho descritto... ossia che vi descriverò<br />
ora. Dietro al carro annodano una lunga<br />
catena, e all’estremità libera <strong>di</strong> essa legano<br />
un gran masso, supponete, d’un metro<br />
cubico e più, il quale, facendo il riottoso<br />
a modo suo, lasciandosi trascinare a tutto<br />
corpo per terra come un ragazzaccio caparbio,<br />
urtando, balzando quasi in preda<br />
a convulsioni tetaniche, serve <strong>di</strong> freno al<br />
carro, che arrischierebbe altrimenti <strong>di</strong> andar<br />
ruzzoloni per la china. È mi faceva<br />
proprio l’effetto <strong>di</strong> quei tali che noi scapatacci<br />
chiamiamo co<strong>di</strong>ni: buona gente che<br />
il tempo trascina avanti per forza, mentre<br />
essa vuole per forza rimanere ad<strong>di</strong>etro, e<br />
intanto serve <strong>di</strong> freno alla società che, per<br />
foga <strong>di</strong> andare avanti, arrischia talvolta <strong>di</strong><br />
andar giù a capo fitto nel precipizio.<br />
Ero tutto assorto nel contemplare quello<br />
strano spettacolo, quando a un tratto<br />
il convoglio si arresta. Anche il masso <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>etro rimane immobile come colpito da<br />
sincope. Così avviene ad ogni tratto, appena<br />
su quella via <strong>di</strong>sastrosa si presenti un<br />
intoppo. I buoi son li, immobili, pietrificati,<br />
quasi <strong>di</strong>cessero: - Noi siamo pazienti<br />
quanto robusti; ma non si pretenda da noi<br />
l’impossibile. - L’impossibile?... lasciate ai<br />
bovari la cura <strong>di</strong> trarre da quei corpi affranti<br />
una forza, <strong>di</strong> cui nessuno li crederebbe<br />
capaci. È un feroce spettacolo, vedete,<br />
che si rinnova le cento volte in un giorno<br />
su quelle vie scoscese. I bovari, che erano<br />
seduti sui gioghi, si slanciano sulla via e si<br />
trovano a fianco <strong>di</strong> quelli che camminano<br />
a pie<strong>di</strong>: ed eccoli tutti quanti addosso ai<br />
poveri buoi, urlando e figgendo spietatamente,<br />
a colpi replicati, la lunga punta dei<br />
loro pungoli nelle vive carni delle povere<br />
bestie. I buoi aizzati si contraggono, puntano,<br />
strisciano quasi col ventre a terra;<br />
tutti i muscoli si <strong>di</strong>segnano sotto la pelle,<br />
che tutta si tende come un sistema <strong>di</strong> corregge.<br />
Ma il carro non si muove... esso è li<br />
confitto come una rupe. Si raddoppiano gli<br />
urli, a cui si aggiungono talora, con accordo<br />
infernale, i muggiti tremen<strong>di</strong>, dolorosi,<br />
penetranti, che i buoi gettano all’attacco<br />
feroce del pungolo, i cui colpi sono <strong>di</strong>venuti<br />
più implacabili e più spessi. Ormai tu<br />
non ve<strong>di</strong> che un gruppo <strong>di</strong> corpi tesi, <strong>di</strong><br />
facce stravolte, <strong>di</strong> occhi injettati <strong>di</strong> sangue,<br />
<strong>di</strong> bocche sbuffanti d’uomini e <strong>di</strong> animali,<br />
in mezzo a una nube <strong>di</strong> polvere che si appiccica<br />
alle mani, agli occhi, alle orecchie.<br />
Ma ecco a un tratto il carro crepita, cigola<br />
e si butta innanzi con fracasso orrendo,<br />
con islancio repentino e formidabile, quasi<br />
desto all’improvviso da un soprassalto<br />
<strong>di</strong> vita. La catena <strong>di</strong> <strong>di</strong>etro si tende, e il<br />
masso che dormiva impassibile, infossato<br />
nella polvere, sveglio da uno strattone villano,<br />
ricomincia i suoi grotteschi tomboli<br />
<strong>di</strong>etro il carro che trionfalmente <strong>di</strong>scende».<br />
(5)<br />
4. - « È spettacolo crudele codesto» si alzò<br />
a <strong>di</strong>re la Cia tutta corrucciata.<br />
- « È crudele davvero, e non credete che<br />
io ci dovessi pigliare spasso come <strong>di</strong> cosa<br />
amena. Ma poi il pensarci mi richiamava<br />
alla mente altri spettacoli più crudeli. Ricordavo<br />
specialmente quegli immensi bassorilievi<br />
(se così si possono chiamare) <strong>di</strong><br />
Ninive, in cui avevo visto ripetersi<br />
fino alla noja la scena altrettanto mo-
AgorÀ n. 9 - MAGGIO 2010 pagina 24<br />
Le nostre ra<strong>di</strong>ci<br />
I MARMI<br />
DI CARRARA<br />
...quando andai a <strong>Carrara</strong>, si stava costruendo una bella<br />
strada ferrata, che rimontava precisamente la valle<br />
<strong>di</strong> Colonnata. Forse a quest’ora gl’immani monoliti<br />
sorvolano le aeree pen<strong>di</strong>ci come piume leggiere. Non so<br />
tuttavia se tutti i Carraresi ne siano contenti...<br />
notona quanto feroce <strong>di</strong> lunghe file <strong>di</strong><br />
prigionieri o <strong>di</strong> schiavi attaccati ad una<br />
corda che terminava in qualche enorme<br />
monolito, e ad intervalli, a fianco dei poveri<br />
condannati, i barbari custo<strong>di</strong>, armati<br />
<strong>di</strong> lunghe fruste, pronti a flagellare spietatamente<br />
chiunque allentasse un istante.<br />
Ricordavo le non molto antiche galere,<br />
dove centinaja <strong>di</strong> galeotti, nel fondo d’una<br />
bassa stiva, legati alle panche, inarcavano<br />
il dorso sui remi, con cadenza misurata<br />
dai colpi <strong>di</strong> sferza dell’o<strong>di</strong>ato nostromo.<br />
(6) Ricordavo i negri che oggi ancora lavorano<br />
nelle mici<strong>di</strong>ali piantagioni <strong>di</strong> zucchero,<br />
sotto la sferza del sole tropicale e<br />
quella ancor più spietata <strong>di</strong> tigri dal viso<br />
umano che chiamano custo<strong>di</strong>. Ma senza<br />
andar lontano a cercare <strong>di</strong> così triste reminiscenze<br />
non sono le cave stesse <strong>di</strong> <strong>Carrara</strong><br />
quelle in cui venivano ai tempi romani impiegati<br />
gli schiavi, e dove i primi credenti<br />
venivano a scontare il loro delitto d’esser<br />
cristiani? (7) Per quanto fosse crudele lo<br />
spettacolo a cui assistevo, si trattava <strong>di</strong> bestie,<br />
non <strong>di</strong> umini».<br />
- «Ma anche le bestie non vanno maltrattate»,<br />
replicò con un certo risentimento la<br />
Cia.<br />
- «Chetati», le risposi, «non ho detto ch’io<br />
approvi si maltrattino le bestie. Sono<br />
membro anch’io della Società zoofila.<br />
Non sono però <strong>di</strong> quelli che hanno più carità<br />
per le bestie che pei cristiani. Io vorrei<br />
che ci fosse tutta la carità per gli uomini,<br />
e per tutti gli uomini; poi ne rimanesse<br />
d’avanzo anche per le bestie. Ti pare?<br />
Ma via; e dal lato della civiltà, e dal lato<br />
dell’economia, la cosa va male. Quanto<br />
alla civiltà siamo intesi. Il maltrattamento<br />
delle bestie è ad essa contrario, e lo è pure,<br />
almeno <strong>di</strong> rimbalzo, all’umanità. Quanto<br />
all’economia industriale, è evidente che<br />
qui c’è uno spreco <strong>di</strong> forze del pari inutile,<br />
che <strong>di</strong>spen<strong>di</strong>oso, mentre lo stesso effetto<br />
si potrebbe ottenere con mezzi molto più<br />
semplici e assai più convenienti. Per esempio,<br />
una ferrovia... Ma che smemorato! mi<br />
<strong>di</strong>menticavo per l’appunto <strong>di</strong> <strong>di</strong>rvi che, già<br />
quando andai a <strong>Carrara</strong>, si stava costruendo<br />
una bella strada ferrata, che rimontava<br />
precisamente la valle <strong>di</strong> Colonnata. Forse<br />
a quest’ora gl’immani monoliti sorvolano<br />
le aeree pen<strong>di</strong>ci come piume leggiere<br />
(La costruzione della ferrovia marmifera<br />
fu iniziata nel 1873, e il primo tronco era<br />
compiuto nel 1876. È lunga complessivamente<br />
22 km.). Non so tuttavia se tutti i<br />
Carraresi ne siano contenti».<br />
NOTE<br />
1 L’autore, nella prima e<strong>di</strong>zione, mettendo del<br />
proprio quanto ritrasse da una gita sui luoghi, si<br />
giova del resto assai <strong>di</strong> due scritti, e<strong>di</strong>to l’uno ed<br />
ine<strong>di</strong>to l’altro. Il primo è il volume eru<strong>di</strong>tissimo<br />
del signor Carlo Magenta, che s’intitola L’industria<br />
de’ marmi apuani, Firenze, 1871. II secondo è un<br />
manoscritto del proprio fratello Carlo Stoppini, già<br />
professore all’Istituto Tecnico <strong>di</strong> <strong>Carrara</strong>, e s’intitola<br />
Osservazioni sui marmi <strong>di</strong> <strong>Carrara</strong>. Questo secondo<br />
lavoro era compito nel 1868; ma, rimasto ine<strong>di</strong>to<br />
per <strong>di</strong>verse cagioni, fu condannato dal suo autore a<br />
rimaner tale per sempre, avendo perduto assai della<br />
sua novità ed importanza dopo la pubblicazione del<br />
Magenta. A questi due scritti va ora aggiunta la già<br />
citata Guida alle Alpi Apuane compilata dal prof.<br />
Cesare Zolfanelli e dal cav. Vincenzo Santini.<br />
2 MAGENTA, Op. cit., pag. 62.<br />
3 II commercio <strong>di</strong> esportazione de’ marmi apuani<br />
(<strong>di</strong> <strong>Carrara</strong>, Massa e Serravezza) si fa principalmente<br />
con la Francia, il Belgio, l’Olanda, la Spagna,<br />
la Russia e le due Americhe. Ve<strong>di</strong> MAGENTA, Op.<br />
cit., pag. 83.<br />
4 L’enorme <strong>di</strong>fferenza fra queste cifre e quelle<br />
date nella prima e<strong>di</strong>zione, pare sia <strong>di</strong>pesa da questo<br />
clic, senza riflettere, si confuse da chi me le aveva<br />
fornite, o forse anche da rile, il metro cubo col palmo<br />
cubo, unita <strong>di</strong> niistmia or<strong>di</strong>naria pci marini in<br />
uso a Carni ni, Il pa nm cubo la t]4i parte del metro<br />
cubo, perciò tin Imiassu <strong>di</strong> 40 metri cubi misura<br />
2560 palini cubi.<br />
5 La menzionata Guida alle Alpi Apuane <strong>di</strong> Zolfanelli<br />
e Santini riporta tradotti alcuni versi <strong>di</strong> Giovenale<br />
nella Satira Degl’incomo<strong>di</strong> della città, dai<br />
quali si desume che, in fatto <strong>di</strong> meccanica applicata<br />
al trasporto dei marmi apuani, <strong>di</strong>ciannove secoli <strong>di</strong><br />
progresso hanno portato una sola <strong>di</strong>fferenza, ed è<br />
questa, che quanto si va in oggi a vedere a <strong>Carrara</strong>,<br />
si poteva osservare allora nella capitale del mondo.<br />
Ma ve<strong>di</strong> là come sparisce e geme<br />
Tutta la strada sotto il grave pondo<br />
De’ carrettoni, portatori enormi<br />
Di sconce travi e smisurate pietre.<br />
Tentennano, vacillano dall’alto<br />
i lunghi abeti, minacciante oggetto<br />
Di non vani timor; che se quel carro<br />
Che <strong>di</strong> marmi ligustici va carco<br />
Viene a fiaccarsi e ‘l sovrapposto monte<br />
D’improvviso riversasi, che resta<br />
Del miser che n’è colto? E membra ed ossa<br />
Son minuzzate, stritolate; indarno<br />
Ne cerchi traccia; a un punto sol svanisce<br />
E l’anima e il cadavere».<br />
6 Nostromo, maestro d’equipaggio è l’uffiziale<br />
marinaio che reca all’equipaggio gli or<strong>di</strong>ni dell’uffiziale<br />
comandante, e ne cura l’eseguimento. Nelle<br />
antiche galere spinte a remi dai condannati o dagli<br />
schiavi, l’ufficio del nostromo era naturalmente<br />
o<strong>di</strong>osissimo.<br />
7 L’uso <strong>di</strong> occupare gli schiavi ed i condannati<br />
nelle scavazioni risulta ancora dalle opere <strong>di</strong><br />
sant’Agostino, il quale scrisse che i Cristiani, in<br />
pena dei loro delitti (!) erano inviati alle cave dei<br />
marmi. Ve<strong>di</strong> ZOLFANELLI e SANTINI, Op. cit.,<br />
pag. 117.<br />
(continua)