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del sud. La dr.ssa Maria Rita Verardo,<br />
in rappresentanza dei Tribunali per i<br />
Minorenni della regione, ha evidenziato<br />
il beneficio e la qualità del servizio<br />
svolto dall’IRCCS Medea anche<br />
a favore dei minori vittime di abusi<br />
o maltrattamenti, auspicando anche<br />
la possibilità di ampliare la capacità<br />
di offerta dell’Associazione La Nostra<br />
Famiglia. Il Polo regionale pugliese<br />
dell’IRCCS Medea ha avviato i ricoveri<br />
ospedalieri nel marzo del 2004<br />
presso la sede di Ostuni.<br />
Nel giugno 2011 si è realizzato il trasferimento<br />
dell’attività ospedaliera<br />
presso uno dei padiglioni dell’ex<br />
Complesso Ospedaliero “Antonino Di<br />
Summa” di Brindisi: si tratta di quattro<br />
piani con 30 posti letto, studi<br />
medici e spazi gioco per i bimbi arredati<br />
e attrezzati anche grazie al contributo<br />
di UBI Banca, della Provincia<br />
di Brindisi e di tanti altri benefattori<br />
che hanno aderito alla Campagna di<br />
raccolta fondi “Adotta un Piano”.<br />
Il Polo di Brindisi dell’IRCCS Medea è<br />
oggi l’unico Ospedale di Neuroriabilitazione<br />
per l’età evolutiva presente in<br />
Puglia e risponde ai bisogni di un ampio<br />
bacino d’utenza che comprende<br />
numerose famiglie provenienti anche<br />
dalle regioni limitrofe.<br />
Offre prestazioni diagnostiche, terapeutiche<br />
e riabilitative in ambito<br />
psicopatologico per disturbi pervasivi<br />
dello sviluppo (come autismo infantile<br />
e affini), disturbi dell’attività e<br />
dell’attenzione (per i quali il Polo è<br />
stato individuato come Centro Regionale<br />
di riferimento), ritardi mentali,<br />
disturbi dell’emotività e del comportamento,<br />
disturbi del linguaggio,<br />
della funzione motoria, dell’apprendimento<br />
scolastico, minorazioni visive<br />
e minorazioni uditive, sindromi<br />
post-traumatiche da stress e sindromi<br />
da maltrattamento.<br />
In ambito neuropatologico, invece, il<br />
Polo è riconosciuto come Centro di<br />
Riferimento Regionale per il trattamento<br />
delle Paralisi Cerebrali Infantili<br />
e delle Gravi Cerebrolesioni in età<br />
evolutiva. Si caratterizza inoltre per<br />
l’esperienza nel campo delle malattie<br />
neuromuscolari e delle epilessie sintomatiche.<br />
Una rete regionale<br />
per l’ipovisione<br />
“<br />
Inaugurato al Medea il nuovo Centro Regionale<br />
per bambini ipovedenti.<br />
I servizi e le associazioni di cinque province in<br />
rete per aiutare famiglie e scuole ad affrontare<br />
la disabilità visiva.<br />
Le organizzazioni sanitarie sono<br />
chiamate oggi ad affrontare la<br />
sfida delle patologie croniche: tra<br />
queste, le malattie neuroftalmiche,<br />
che portano a ipovisione o cecità”:<br />
queste le parole di Grazia Conforti,<br />
Direzione Generale Sanità-Regione<br />
Lombardia, in apertura dell’incontro<br />
pubblico “Ipovisione in età evolutiva:<br />
servizi in una rete regionale integrata”,<br />
che si è tenuto all’Istituto Scientifico<br />
Medea – La Nostra Famiglia di<br />
Bosisio Parini la scorsa settimana. “E’<br />
importante parlare di rete tra gli enti<br />
territoriali”, continua la Conforti, “La<br />
Legge 284 del 1997 istituisce i Centri<br />
specializzati per la riabilitazione visiva.<br />
In Lombardia ne esistono 12 di cui<br />
solamente 2 (Medea e Mondino) sono<br />
dedicati alla riabilitazione dei bambini”.<br />
Diventa quindi importante favorire<br />
la circolazione delle informazioni<br />
e la collaborazione tra i diversi attori:<br />
famiglie, associazioni, scuola e servizi,<br />
in particolare i servizi provinciali<br />
per disabili sensoriali, come hanno<br />
sottolineato i referenti delle province<br />
di Sondrio (Lucia Angelini), di Lecco<br />
(Marilanda Failla Daccò), di Varese<br />
(Gabriella Dotti), di Como (Bruno Venturini)<br />
e di Monza e Brianza (Rosaria<br />
Volpe). “Bisogna sempre partire da<br />
una diagnosi clinica precisa ma non<br />
ci si può limitare a questa - annuncia<br />
Renato Borgatti, primario dell’UO di<br />
Neuropsichiatria dell’età evolutiva e<br />
responsabile del Centro Ipovisione del<br />
Medea -. Per una rete regionale è importante<br />
integrare gli aspetti medici<br />
e riabilitativi con quelli di assistenza<br />
ed educazione da svolgere sul territorio<br />
di pertinenza. Il primo passo<br />
per favorire questa integrazione è un<br />
portale dedicato, al quale partecipano<br />
i servizi e le associazioni di cinque<br />
province che operano nel campo<br />
dell’ipovisione. Puntiamo infatti ad<br />
un intervento capillare, che aiuti le<br />
famiglie e le scuole ad affrontare il<br />
problema. Vista l’attuale crisi economica,<br />
dobbiamo cercare di utilizzare<br />
al meglio le risorse disponibili”.<br />
All’incontro erano presenti, oltre ai<br />
servizi provinciali, anche le associazioni<br />
che operano sul territorio: “Segnalo<br />
alcune urgenze - sottolinea<br />
Nicola Stilla, presidente lombardo<br />
dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti<br />
-. Sono fondamentali la formazione<br />
e l’informazione: i terapisti<br />
del territorio non sempre hanno le<br />
conoscenze per interpretare e strutturare<br />
le indicazioni riabilitative date<br />
dai Centri e la scuola non è in grado<br />
di dare risposte ai bisogni educativi<br />
dei bambini ipovedenti e non vedenti.<br />
Per non parlare del supporto psicologico<br />
alle famiglie”. “L’esperienza<br />
dei genitori il cui figlio non risponde<br />
alle attese ma presenta disabilità<br />
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