Numero 2/11 - Documento senza titolo
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Epilessia, puntiamo<br />
sulla ricerca delle cause<br />
progetti ministeriali di Ricerca Corrente<br />
I della Linea di Neurosiopatologia dell’IRCCS<br />
Medea, in questi ultimi anni, sono<br />
stati dedicati principalmente allo studio<br />
delle cause delle epilessie.<br />
In un signicativo numero di pazienti<br />
affetti da epilessia, almeno il 20-30% e<br />
in alcune casistiche no al 50%, la causa<br />
delle crisi è sconosciuta.<br />
Anche nella casistica seguita presso l’IRC-<br />
CS Medea poco meno del 40% dei pazienti<br />
(per il 62% di età pediatrica e nel 42%<br />
dei casi con associata disabilità intellettiva<br />
o altre compromissioni neurologiche)<br />
sono affetti da epilessia a causa indeterminata.<br />
In questi soggetti le indagini neuroradiologiche,<br />
Tomograa Computerizzata (TC)<br />
e Risonanza Magnetica Nucleare dell’encefalo<br />
(RMN), risultano in genere nella<br />
norma o comunque con alterazioni aspeciche.<br />
Escluse pertanto cause strutturali<br />
o lesionali e patologie neurologiche progressive,<br />
sono le cause di tipo geneticocostituzionale<br />
che meritano approfondimento.<br />
Le principali linee di ricerca in questo<br />
campo sono dedicate:<br />
1) all’individuazione di alterazioni delle<br />
parti del nostro DNA (geni) che si occupano<br />
della sintesi dei canali nella membrana<br />
delle cellule nervose o di altre proteine<br />
implicate nella genesi dei potenziali elettrici<br />
patologici cellulari;<br />
2) ad una nuova tecnica di analisi dei nostri<br />
cromosomi, denominata Array-CGH<br />
(Comparative Genomic Hybridization),<br />
che consente di evidenziare alterazioni<br />
anche minime della struttura dei cromosomi<br />
stessi. Queste alterazioni chiamate<br />
CNVs (Copy Number Variations) sono<br />
porzioni di materiale genetico, talvolta<br />
anche molto piccole, che sono assenti nel<br />
corredo dell’individuo o patologicamente<br />
duplicate. L’informazione genetica, presente<br />
in eccesso o mancante, può essere<br />
responsabile di sindromi malformative,<br />
compromissioni intellettive ed epilessie<br />
sintomatiche; in particolare quando l’alterazione<br />
in oggetto è presente solo nel<br />
paziente e non nel genitore sano.<br />
Anche nel 20<strong>11</strong> due progetti di Ricerca<br />
Corrente in Neurosiopatologia, condotti<br />
presso i Poli IRCCS di Bosisio Parini e<br />
di Conegliano, saranno dedicati allo studio<br />
delle cause dell’epilessia. I titoli sono<br />
rispettivamente: “Sindromi epilettiche<br />
geneticamente determinate associate<br />
a compromissione neurologica: aspetti<br />
clinici, neurosiopatologici, genetici<br />
e neuroradiologici” di cui è responsabile<br />
scientico il dr. Claudio Zucca e “Ricer-<br />
Per molti pazienti<br />
le origini della<br />
malattia sono<br />
sconosciute.<br />
Eppure<br />
individuare<br />
la causa di<br />
una sindrome<br />
epilettica è il<br />
presupposto<br />
fondamentale sia<br />
per la prognosi<br />
che per la<br />
programmazione<br />
di un corretto<br />
intervento<br />
terapeutico.<br />
33
34<br />
ca di Microdelezioni con Array-CGH<br />
in pazienti con epilessia e fenotipi<br />
sindromici”, responsabile il Dr. Paolo<br />
Bonanni.<br />
L’individuazione delle cause genetiche<br />
delle epilessie è particolarmente<br />
complessa perché sono poche le<br />
forme cosiddette monogeniche, ovvero<br />
forme in cui è alterata un’unica<br />
porzione di DNA (gene) che è interamente<br />
responsabile della malattia<br />
in tutti i suoi aspetti. Più spesso le<br />
epilessie a causa genetica si sospetta<br />
siano determinate da modicazioni<br />
contemporanee di più geni su cui si<br />
può sovrapporre l’azione di fattori<br />
ambientali.<br />
Lo studio di questi pazienti viene<br />
svolto in collaborazione con le dr.sse<br />
Maria Teresa Bassi e Clara Bonaglia<br />
dei laboratori di Genetica Molecolare<br />
e Citogenetica dell’IRCCS. Il reclutamento<br />
dei pazienti avviene non<br />
solo all’interno della UO di Neurosiopatologia<br />
del Polo di Bosisio Parini<br />
ma anche in collaborazione con la<br />
UO NR 1 e con i Centri per l’Epilessia<br />
di tutti i Poli dell’IRCCS. Da alcuni<br />
anni infatti medici e ricercatori che<br />
si occupano di epilessia all’interno<br />
dell’IRCCS Medea hanno costituito<br />
un Gruppo di Studio e di Lavoro che<br />
periodicamente si riunisce per esaminare<br />
i casi clinici più impegnativi<br />
e condurre collegialmente alcuni<br />
progetti di ricerca comuni.<br />
I pazienti candidati vengono selezionati<br />
in base ad aspetti clinici ed<br />
elettroencefalograci (EEG), oltre<br />
che neuroradiologici, che consentono<br />
di escludere lesioni o patologie<br />
evolutive come cause della loro forma<br />
di epilessia e di sospettare invece<br />
la responsabilità di un’alterazione<br />
genetica. I test genetici vengono effettuati<br />
su un campione di sangue<br />
periferico inizialmente nel paziente<br />
e successivamente, in caso di positività,<br />
anche sui genitori, in modo<br />
tale da determinare se l’alterazione<br />
riscontrata è stata ereditata o è di<br />
nuova comparsa nel paziente stesso.<br />
Come precedentemente sottolineato,<br />
la neuroradiologia convenzionale<br />
non è particolarmente ricca d’informazioni<br />
utili per caratterizzare que-<br />
sti quadri clinici. Quest’anno però,<br />
avendo a disposizione presso il Centro<br />
Studi di Neuroimaging dell’Età<br />
evolutiva (CeSNE) dell’IRCCS tecniche<br />
di imaging avanzato (RMN ad<br />
alto campo, la trattograa e la RMN<br />
funzionale), si è deciso di inserire nel<br />
protocollo di studio per alcuni pazienti<br />
la possibilità di approfondire il<br />
dato neuro-radiologico, con lo scopo<br />
di denire meglio in vivo l’aspetto<br />
anatomo-patologico di queste<br />
cerebropatie.<br />
I risultati, ottenuti in questi anni, da<br />
questa attività di Ricerca Corrente<br />
hanno permesso di individuare in<br />
una cinquantina di pazienti la cau-<br />
Un Servizio per la<br />
diagnosi e cura<br />
A Bosisio Parini il Servizio di<br />
Neurosiopatologia ed Epilettologia<br />
segue oltre 1000<br />
pazienti affetti da epilessia,<br />
manifestazioni parossistiche<br />
di natura non epilettica, disturbi<br />
del sonno. Esegue oltre<br />
2000 tracciati EEG all’anno:<br />
standard, poligraci, dinamici,<br />
video-poligraci.<br />
La professionalità, l’esperienza<br />
e il continuo aggiornamento<br />
degli operatori garantiscono<br />
una grande afdabilità e sicurezza<br />
dei referti di visite e<br />
esami.<br />
Il personale addetto è soprattutto<br />
competente per operare<br />
con sicurezza e delicatezza<br />
nell’area pediatrica e della disabilità.<br />
Il Servizio è inserito nella<br />
Rete Regionale dei Centri per<br />
l’Epilessia “Epinetwork”.<br />
sa della loro epilessia (nella maggior<br />
parte dei casi si è trattato di mutazioni<br />
geniche, in una decina di casi<br />
alterazioni evidenziate tramite Array-CGH).<br />
Individuare la causa di una sindrome<br />
epilettica è il presupposto fondamentale<br />
per pronunciarsi sia sulla<br />
prognosi che sulla programmazione<br />
di un corretto e mirato intervento<br />
terapeutico e riabilitativo degli<br />
aspetti neurologici e neuro-psicologici.<br />
In questo senso questa attività<br />
di ricerca ha una grossa ricaduta sul<br />
Sistema Sanitario perché consente di<br />
precisare le caratteristiche cliniche e<br />
neurosiopatologiche di alcune forme<br />
di epilessia infantile migliorando<br />
la possibilità di effettuare diagnosi<br />
precoci e precise e riducendo il numero<br />
di esami ad elevato costo che<br />
in genere vengono effettuati nei<br />
pazienti ancora <strong>senza</strong> un preciso inquadramento<br />
diagnostico. Lo studio<br />
delle cause dell’epilessia non è l’unico<br />
argomento oggetto di Ricerca<br />
Corrente della Linea di Neurosiologia<br />
dell’IRCCS Medea.<br />
I Neurosiologi del Polo pugliese<br />
dell’Istituto infatti condurranno<br />
uno “Studio clinico-neurosiologico<br />
dei fenomeni epilettici nel sonno in<br />
soggetti con disabilità dello sviluppo”<br />
di cui è Responsabile scientico<br />
il dr. Antonio Trabacca mentre i ricercatori<br />
del Polo friulano dell’IRCCS<br />
proseguiranno la loro attività su un<br />
progetto che li impegna già da alcuni<br />
anni, intitolato “Denizione dell’eccitabilità”<br />
corticale nei soggetti<br />
emicranici adulti e bambini mediante<br />
studio dei potenziali evocati somatosensoriali”<br />
di cui è Responsabile<br />
scientico il dr. Sergio Zanini.<br />
Roberta Epifanio,<br />
Nicoletta Zanotta, Claudio Zucca<br />
UO di Neurosiopatologia<br />
IRCCS Medea, Bosisio Parini
Dal 2010 il sistema è già pienamente operativo nella ASL di Monza e Brianza.<br />
Presto sarà esteso ad altre ASL lombarde<br />
e verrà integrato con il sistema informatico regionale.<br />
On-line una piattaforma<br />
per la diagnosi precoce<br />
dell’autismo<br />
Studi recenti evidenziano un numero<br />
crescente di bambini affetti<br />
da sindrome autistica o da disturbi<br />
dello stesso spettro. Se in questi casi<br />
la diagnosi viene effettuata precocemente,<br />
è possibile inuenzare l’evoluzione<br />
della sindrome e ridurre signi-<br />
cativamente i sintomi per mezzo di<br />
una tempestiva pianicazione degli<br />
interventi educativi/riabilitativi.<br />
Un ruolo fondamentale al riguardo<br />
può essere svolto dai pediatri di<br />
libera scelta (PLS), perché alcuni segni<br />
predittivi della sindrome autistica<br />
possono comparire già nel corso del<br />
bilancio di salute effettuato in visite<br />
programmate a 18 e 24 mesi di età<br />
del bambino.<br />
Uno strumento utile a individuare<br />
questi segni precoci è la Checklist for<br />
Autism in Toddlers (CHAT), messa a<br />
punto nel 1992 negli Stati Uniti. La<br />
CHAT è una checklist, composta da<br />
due sezioni distinte (una intervista ai<br />
genitori e una valutazione diretta del<br />
bambino), con alto valore predittivo,<br />
che può essere somministrata e compilata<br />
dal pediatra in pre<strong>senza</strong> del genitore<br />
e del bambino.<br />
Obiettivo del progetto è la messa a<br />
punto di una piattaforma on-line che<br />
consenta ai pediatri di libera scelta<br />
di somministrare la CHAT ai bambini<br />
che si recano presso il loro ambulatorio,<br />
che calcoli automaticamente il<br />
risultato del test in tempo reale e che<br />
fornisca strumenti facilitanti al medico<br />
per l’eventuale attivazione dei<br />
percorsi di diagnosi e di cura.<br />
È stato sviluppato un portale web per<br />
assicurare la massima facilità nella<br />
raccolta e nell’invio dei dati, utilizzando<br />
il linguaggio php.<br />
L’accesso al portale è riservato ai medici<br />
accreditati, per i quali vengono<br />
generate ed attribuite le credenziali<br />
di autenticazione.<br />
La CHAT viene visualizzata su una pagina<br />
web attiva e viene compilata dinamicamente.<br />
L’algoritmo di valutazione<br />
effettua il calcolo dei punteggi<br />
ponderati e produce un risultato -<br />
nale che attribuisce l’esito della CHAT<br />
ad una fra tre possibili categorie: Positiva;<br />
Negativa; Monitoraggio.<br />
Il pediatra di libera scelta, dopo l’autenticazione<br />
sul portale e previa l’acquisizione<br />
di consenso da parte dei<br />
genitori, compila la scheda tramite<br />
semplici click del mouse.<br />
La scheda è personale, con codice<br />
identicativo rappresentato dal codice<br />
scale, in accordo agli standard del<br />
Servizio Sanitario, e viene registrata<br />
in un database depositato presso<br />
l’IRCCS Medea.<br />
Al termine della compilazione della<br />
scheda, sulla base della valorizzazione<br />
calcolata, il sistema propone al<br />
pediatra diverse opzioni.<br />
Se l’esito è ‘CHAT negativa’ o ‘CHAT<br />
monitoraggio’, la scheda viene archiviata<br />
rimanendo disponibile in lettura<br />
al PLS e se ne stampa l’esito per<br />
la consegna alla famiglia. Se l’esito è<br />
‘monitoraggio’ viene anche suggerito<br />
alla famiglia di effettuare un nuovo<br />
controllo a distanza nel tempo.<br />
Se l’esito è ‘CHAT Positiva’, cioè deponente<br />
per un sospetto di sindrome<br />
autistica, viene proposto l’inoltro della<br />
scheda ad uno degli istituti individuati<br />
alla ricezione della CHAT per<br />
l’attivazione dei percorsi diagnostici<br />
di approfondimento. Se il genitore<br />
dà il consenso, il pediatra inoltra<br />
quindi la CHAT all’istituto prescelto<br />
utilizzando un’apposita funzione resa<br />
disponibile sul portale. In caso contrario<br />
la scheda viene semplicemente<br />
archiviata. Un avviso di ricezione<br />
della scheda viene automaticamente<br />
inviato dal sistema al PLS quando lo<br />
specialista Neuropsichiatra Infantile<br />
(NPI) dell’istituto selezionato accede<br />
alla scheda. Al termine del percorso<br />
diagnostico di approfondimento,<br />
che viene attivato su richiesta della<br />
famiglia presso l’istituto prescelto,<br />
l’esito diagnostico sarà comunicato<br />
come prassi ai genitori e al PLS. Sarà<br />
cura del NPI inserire anche nel portale<br />
35
36<br />
Linea di Ricerca:<br />
BIOINGEGNERIA<br />
Durata: 12 mesi<br />
Enti coinvolti:<br />
Linea 3 – Psicopatologia IRCCS<br />
E. Medea; ASL di Monza Brianza;<br />
Azienda Ospedaliera di Vimercate;<br />
Azienda Ospedaliera San<br />
Gerardo di Monza; Istituto di<br />
Riabilitazione AIAS – Monza;<br />
Istituto di Riabilitazione La Nostra<br />
Famiglia – Carate Brianza;<br />
Pediatri di libera scelta dell’ASL<br />
di Monza e Brianza<br />
l’esito diagnostico nale allegandolo<br />
alla scheda CHAT. Le schede positive<br />
e confermate restano archiviate nel<br />
database e costituiscono una importante<br />
banca dati a plurima valenza<br />
(epidemiologica, clinica, ecc.).<br />
Dal 2010 il sistema è già pienamente<br />
operativo e più di 70 (67%) pediatri<br />
di libera scelta dell’ASL di Monza<br />
e Brianza hanno compilato almeno<br />
una CHAT.<br />
Ad oggi sono state compilate 2053<br />
CHAT, di cui 1994 (97,1%) negative,<br />
32 (1,6%) monitoraggio e 6 (0,3%)<br />
positive. Le restanti CHAT (21) non<br />
sono state completate.<br />
Il tasso di adesione appare nel complesso<br />
positivo e alcuni casi di mancato<br />
utilizzo da parte di pediatri di<br />
libera scelta potrebbero essere connessi<br />
alla fascia di età della popolazione<br />
assistita, non corrispondente a<br />
quella prevista per la somministrazione<br />
della CHAT.<br />
La quanticazione della numerosità<br />
di nuovi casi individuati e la relativa<br />
rilevanza epidemiologica sono obiettivi<br />
che saranno valutabili a distanza<br />
di almeno due anni dalla partenza<br />
del progetto, anche se i primi risultati<br />
sono in linea con i dati disponibili in<br />
letteratura internazionale.<br />
Nel prossimo futuro è prevista una<br />
estensione dell’uso della piattaforma<br />
ad altre ASL lombarde e una sua<br />
integrazione con il sistema informatico<br />
regionale CRS-SISS (Carta Regionale<br />
dei Servizi - Sistema Informativo<br />
Socio-Sanitario).<br />
Le forme giovanili sono poco conosciute e talvolta<br />
sotto-diagnosticate, eppure spesso sono<br />
associate ad un grado di disabilità grave.<br />
Uno studio multicentrico ne indaga gli aspetti<br />
clinici e le basi molecolari.<br />
Combattere<br />
le malattie<br />
che colpiscono<br />
i neuroni del<br />
movimento<br />
L<br />
’IRCCS Medea ha avviato una ricerca<br />
sulle basi molecolari delle malattie<br />
del motoneurone ad insorgenza<br />
precoce, caratterizzate da eterogeneità<br />
clinica e lenta evoluzione. Lo studio di<br />
questo gruppo di patologie viene effettuato<br />
sia dal punto di vista clinico<br />
genetico sia dal punto di vista molecolare-biochimico<br />
con la generazione di<br />
modelli cellulari volti all’identicazione<br />
dei meccanismi patogenetici coinvolti.<br />
Le malattie del motoneurone sono un<br />
gruppo estremamente eterogeneo di<br />
patologie caratterizzate da spasticità e<br />
atroa muscolare, di grado variabile a<br />
seconda delle forme, dovute alla degenerazione<br />
del primo e secondo motoneurone;<br />
si tratta di patologie più frequentemente<br />
dell’età adulta, tra cui la<br />
forma più tristemente nota è la SLA.
Nella SLA adulta, in particolare, si ha<br />
degenerazione:<br />
a) del motoneurone spinale con decit<br />
di forza e atroa muscolare agli arti e a<br />
livello del tronco;<br />
b) del motoneurone bulbare con disfagia<br />
(difcoltà di deglutizione) e disartria<br />
(difcoltà di fonazione);<br />
c) del motoneurone corticale con spasticità,<br />
cioè sensazione di rigidità agli<br />
arti, soprattutto inferiori.<br />
Le forme ad insorgenza precoce sono<br />
entità clinicamente poco denite e<br />
poco conosciute e quindi spesso sottodiagnosticate.<br />
Questi problemi derivano<br />
in parte dalla relativa rarità delle forme<br />
giovanili rispetto a quelle ad esordio in<br />
età adulta e in parte dalla complessità<br />
delle manifestazioni cliniche associate<br />
che ne rendono difcoltosa la diagnosi<br />
clinica. A differenza delle forme con<br />
esordio in età adulta, le forme giovanili<br />
sono lentamente progressive,<br />
con aspettativa di vita inalterata e<br />
con associato un grado di disabilità<br />
estremamente variabile, in alcuni casi<br />
anche molto grave. In queste forme<br />
solitamente non c’è compromissione<br />
dell’attività respiratoria, che invece<br />
rappresenta un aspetto caratterizzante<br />
delle forme adulte.<br />
L’attività delle Unità cliniche partecipanti<br />
al progetto (Bosisio Parini, Conegliano,<br />
Milano e Bologna) è nalizzata<br />
alla selezione dei pazienti e alla loro<br />
caratterizzazione dal punto di vista<br />
clinico-neurosiologico per l’identi-<br />
cazione di possibili parametri clinici<br />
che possano facilitare il riconoscimento<br />
di queste forme e quindi la diagnosi<br />
e successivamente indirizzare il trattamento<br />
riabilitativo e farmacologico.<br />
Nell’ambito del progetto è previsto<br />
anche lo studio degli aspetti neuropsicologici<br />
in questi pazienti, che attualmente<br />
sono poco noti.<br />
Il progetto si propone l’analisi genetica<br />
dei pazienti affetti da queste forme<br />
(Unità di Bosisio Parini) a partire dai<br />
geni noti con l’eventuale identicazione<br />
di nuovi geni coinvolti, sfruttando i<br />
casi familiari presenti nella casistica a<br />
disposizione. Dai pazienti con mutazioni<br />
e/o varianti vengono generate linee<br />
cellulari linfoblastoidi che permettono<br />
di effettuare una caratterizzazione<br />
biochimico-funzionale del prodotto<br />
del gene mutato. I primi dati ottenuti<br />
riguardano alcuni casi mutati nel gene<br />
SETX, in cui la caratterizzazione biochimica<br />
delle corrispondenti linee cellulari<br />
(svolta dalle Unità di Bosisio Parini,<br />
Urbino e Milano) ha evidenziato in<br />
queste cellule una ipersensibilità di entità<br />
variabile, ad agenti che inducono<br />
danno ossidativo sul DNA. Questo dato<br />
è importante perchè da un lato conferma<br />
il ruolo protettivo del prodotto<br />
normale del gene SETX nei confronti<br />
del danno indotto da queste classi di<br />
Linea di Ricerca:<br />
NEUROBIOLOGIA<br />
Durata: 36 mesi<br />
Enti coinvolti:<br />
Questa Ricerca, di cui è responsabile<br />
il Prof. Nereo Bresolin, è<br />
uno studio Multicentrico cui<br />
partecipano 7 unità:<br />
Polo Regionale di Conegliano<br />
e Pieve dell’IRCCS Medea;<br />
Laboratorio Biologia Molecolare<br />
e Unità Neuromuscolari<br />
- Riabilitazione Funzionale,<br />
IRCCS E. Medea, Bosisio Parini;<br />
Laboratorio di Farmacologia,<br />
IRCCS E. Medea, Bosisio Parini;<br />
Dipartimento di Farmacologia,<br />
Università di Urbino; Clinica<br />
Neurologica - Università<br />
di Bologna; Dipartimento<br />
di Scienze Neurologiche-<br />
Università di Milano- IRCCS<br />
Fondaz. Ospedale Maggiore<br />
Policlinico Mangiagalli Regina<br />
Elena; Dipartimento di Scienze<br />
Precliniche, Università di Milano<br />
agenti citotossici, dall’altro suggerisce<br />
che il ruolo della proteina potrebbe essere<br />
molto più complesso e con diversi<br />
aspetti ancora da studiare e denire.<br />
Questo contribuisce a spiegare almeno<br />
in parte gli effetti degenerativi a livello<br />
neuronale e motoneuronale in caso di<br />
stress ossidativo, osservabili in condizioni<br />
patologiche con proteina mutata.<br />
Parallelamente sono stati generati<br />
dei modelli cellulari neuronali in topo<br />
dove è in corso la caratterizzazione<br />
degli effetti della mancanza di questa<br />
proteina e/o della sua iperespressione<br />
a livello neuronale.<br />
I dati ottenuti, in corso di pubblicazione,<br />
indicano chiaramente il ruolo<br />
chiave di questa proteina nella crescita<br />
del neurite. Questo modello<br />
verrà utilizzato per studiare le singole<br />
mutazioni dal punto di vista degli<br />
effetti morfo-funzionali sulla cellula<br />
nervosa. Un lavoro analogo è stato<br />
condotto su un modello cellulare di<br />
un altro gene ALS2 responsabile di<br />
una forma di malattia del motoneurone<br />
ad esordio più precoce rispetto<br />
a quella associata a SETX. In questo<br />
caso il dato importante ottenuto indica<br />
che alcune mutazioni in questo<br />
gene conferiscono alla proteina una<br />
funzione pro-apoptotica, in grado<br />
quindi di indurre morte cellulare. Al<br />
contrario, la proteina normale siologicamente<br />
svolge un ruolo protettivo<br />
nei confronti di agenti citossici<br />
di varia natura e origine.<br />
Nell’ambito di questo progetto, presso<br />
il laboratorio della sede di Conegliano,<br />
è in corso la generazione di<br />
modelli di drosola (moscerino della<br />
frutta) del gene SETX e di altri geni<br />
coinvolti in altre patologie del motoneurone,<br />
per lo studio in vivo di mutazioni<br />
patologiche. La drosola da<br />
sempre rappresenta un ottimo modello<br />
per lo studio di patologie grazie<br />
alla genetica di questo organismo che<br />
è particolarmente ben conosciuta,<br />
per i ridotti tempi di riproduzione e i<br />
bassi costi di mantenimento di questi<br />
animali, soprattutto se confrontati ai<br />
modelli di topo. L’utilizzo di questi<br />
modelli garantisce quindi una trasposizione<br />
in vivo dei dati osservabili nei<br />
modelli generati in vitro.<br />
37
38<br />
Le Biobanche pediatriche<br />
e i diritti dei minori<br />
Come conciliare<br />
la ricerca con<br />
uso del materiale<br />
biologico umano<br />
con i diritti<br />
fondamentali<br />
della persona? La<br />
Linea di ricerca in<br />
Bioetica dell’IRCCS<br />
Medea ha avviato<br />
un progetto sui<br />
problemi etici e<br />
giuridici relativi<br />
al pediatric<br />
biobanking.<br />
La storia di questo progetto si intreccia<br />
con la storia di Sammy, il “bambino con<br />
il cappello sulle 23”, che ogni mattina attraversava<br />
via Sforza per raggiungere il Padiglione<br />
dell’Ospedale Policlinico di Milano in<br />
cui vengono eseguiti i trapianti di midollo<br />
osseo per la cura dei tumori del sangue.<br />
Sammy – il nome è totalmente immaginario<br />
- non poteva certo passare inosservato:<br />
la sua magrezza, il suo pallore, i pochi<br />
capelli rimasti la dicevano lunga sulla sua<br />
pre<strong>senza</strong> in ospedale. Ma c’era dell’altro:<br />
Sammy indossava sempre un buffo cappellino<br />
nero, portato sulle 23, ogni giorno<br />
che lo si incrociava in ospedale. Poco importava<br />
che la primavera lasciasse il passo<br />
all’afa dell’estate o che cominciassero a<br />
cadere le prime foglie al rientro dalle vacanze:<br />
Sammy era lì, all’ingresso di quel<br />
Padiglione, con quel cappellino strizzato,<br />
infeltrito, non più nero né grigio, portato<br />
sulle 23, come a volersi fare beffa di una<br />
malattia che poteva, sì, prosciugargli tutte<br />
le energie, nel corpo e nella mente, ma non<br />
poteva certo privarlo dello spirito giocoso<br />
proprio dei bambini di quell’età.<br />
Si deve a Sammy l’ispirazione del progetto<br />
dedicato al biobanking pediatrico che ha<br />
preso avvio nel novembre del 2009 presso<br />
l’IRCCS Medea nell’ambito della linea di<br />
Ricerca in Bioetica, in collaborazione con<br />
altre unità operative dello stesso Istituto e<br />
di altri Ospedali ed enti di ricerca situati<br />
in Italia e nel resto d’Europa. La storia di<br />
Sammy e del suo tumore del sangue, la<br />
leucemia, è esemplicativa dell’importanza<br />
che le banche biologiche, note come<br />
“biobanche”, sono venute assumendo nel<br />
nostro Paese e nel resto del mondo negli<br />
ultimi anni, come raccolte organizzate di<br />
materiale quale sangue, saliva, cellule, tessuti,<br />
DNA, conservato in appositi freezer. È<br />
stato infatti proprio per merito di continue<br />
ricerche compiute direttamente con<br />
il coinvolgimento dei pazienti o indirettamente<br />
con il compimento di analisi sui<br />
loro campioni di sangue, cellule e tessuti,<br />
che malattie come la leucemia hanno<br />
avuto, nel corso degli anni, una evoluzione<br />
positiva rispetto alla comprensione dello<br />
sviluppo della malattia e rispetto alla individuazione<br />
di cure appropriate.<br />
Proprio per la loro utilità, le biobanche si<br />
sono rapidamente diffuse nel mondo, raggiungendo<br />
negli ultimi anni Paesi di area<br />
asiatica e africana. Se da un lato la loro<br />
rilevanza e utilità scientica non è quindi<br />
in discussione, dall’altro lato l’attenzione<br />
per gli aspetti etici, legali e sociali inerenti<br />
a tali strutture è al centro di dibattiti nazionali<br />
e internazionali.<br />
Tale riessione si concentra sulla denizione<br />
della natura giuridica del materiale biologico<br />
in esse depositato (i campioni di sangue,<br />
tessuto, altro materiale sono “di proprietà”<br />
del soggetto dal quale sono stati prelevati<br />
o, una volta depositati in biobanca per la<br />
loro conservazione e il compimento di studi<br />
scientici diventano “di proprietà” della<br />
struttura e/o del ricercatore che compie le<br />
ricerche?), sulla qualicazione etica e normativa<br />
dell’atto di messa a disposizione del<br />
materiale biologico (si tratta di donazione<br />
o di autodeterminazione rispetto alle par-
ti del proprio corpo?), sulla natura e<br />
tipologia di consenso che dovrebbe<br />
essere richiesto al soggetto che mette<br />
a disposizione il proprio materiale<br />
biologico (consenso ampio, ristretto,<br />
parzialmente ristretto?), sulla tutela<br />
della riservatezza dei soggetti che<br />
“donano” il proprio materiale biologico<br />
e che possono includere, nel<br />
caso di studio di malattie genetiche<br />
o ereditarie anche i familiari, sul tipo<br />
di risultati da comunicare ai pazienti<br />
nel corso o al termine delle ricerche<br />
compiute con l’uso del proprio materiale<br />
biologico, sull’utilizzo dei risultati<br />
conseguiti per nalità scientiche<br />
quali pubblicazioni.<br />
La riessione si propone, in particolare,<br />
di stabilire criteri che consentano lo<br />
sviluppo della ricerca con uso del materiale<br />
biologico umano nel rispetto<br />
dei diritti fondamentali della persona,<br />
considerata sia nella sua individualità<br />
sia nell’essere parte costitutiva di un<br />
nucleo familiare e sociale. Tali diritti<br />
riguardano il rispetto della dignità<br />
umana, il rispetto della volontà a partecipare<br />
o meno alla ricerca, il diritto<br />
a ricevere un’informazione chiara,<br />
completa, coerente rispetto alla ricerca<br />
che viene proposta, il rispetto della<br />
riservatezza e del diritto a non sapere,<br />
nel senso di non volere essere informato<br />
degli sviluppi e/o dei risultati di<br />
una ricerca.<br />
Proprio in questa direzione si muove il<br />
progetto di biobanking pediatrico in<br />
sviluppo presso l’IRCCS Medea, il cui<br />
obiettivo è analizzare le problematiche<br />
etiche, legali e sociali speciche<br />
delle biobanche che raccolgono materiale<br />
biologico e dati sanitari da pazienti<br />
in età pediatrica, con peculiare<br />
Enti coinvolti in Italia:<br />
IRCCS Medea;<br />
IRCCS Ospedale Garolfo;<br />
Ospedale Meyer;<br />
IRCCS Istituto Neurologico<br />
Mondino;<br />
Istituto Superiore di Sanità (ISS),<br />
CNESPS;<br />
Bio-Rep, Banca Biologica<br />
All’estero<br />
Hospital Necker, Francia;<br />
LLR CCLG Childhood Leukaemia<br />
Cell Bank, Epidemiology and<br />
Genetics Unit, University of York,<br />
Inghilterra; Tissue Bank Support<br />
and Education Children’s Cancer<br />
and Leukaemia Group, University<br />
of Leicester, Inghilterra;<br />
National Center for Medical<br />
Genetics, Our Lady’s Children<br />
Hospital, Dublin, Irlanda;<br />
Children University Hospital<br />
Charité Berlin and Epidemiology<br />
Unit, Germania;<br />
Pediatric Molecular Genetics<br />
Laboratory, University of Szeged,<br />
Romania;<br />
Department of Epidemiology,<br />
Maastricht University, Olanda;<br />
Rare Diseases Research Institute,<br />
Instituto de Salud Carlos III,<br />
Spagna;<br />
SWISSIBD Cohort Study, Institute<br />
of Social and Preventive Medicine,<br />
Svizzera;<br />
Ospedale S. Giovanni, Bellinzona,<br />
Division of Pediatrics, Svizzera<br />
attenzione alle malattie neurologiche.<br />
Il progetto coinvolge 33 ricercatori<br />
che lavorano in biobanche e/o<br />
laboratori presenti in 10 Paesi europei<br />
nell’analisi di problematiche quali<br />
il consenso informato, la questione<br />
della volontà del minore a partecipare<br />
o meno a ricerche che implicano l’uso<br />
del proprio materiale biologico, la tutela<br />
della riservatezza, il ritorno dei<br />
risultati ai pazienti che hanno partecipato<br />
alla ricerca, il ri-contattare o<br />
meno il minore, diventato capace di<br />
compiere scelte consapevoli in modo<br />
autonomo, per avere il suo consenso<br />
alla continuazione della ricerca<br />
in atto. Tale analisi è stata compiuta<br />
no ad oggi attraverso l’impiego di un<br />
questionario di tipo qualitativo, formato<br />
prevalentemente da domande<br />
aperte, anonimo e gestito per email.<br />
Lo scorso autunno è stato compiuto<br />
il primo workshop per la discussione<br />
interna dei dati raccolti mediante il<br />
questionario. Il gruppo dei ricercatori<br />
è ora impegnato nella elaborazione<br />
di una Raccomandazione etica<br />
e giuridica per la regolamentazione<br />
del biobanking pediatrico. Passi successivi<br />
saranno il coinvolgimento<br />
diretto dei pazienti e delle loro famiglie<br />
nella espressione delle loro<br />
opinioni e attitudini rispetto allo<br />
sviluppo del biobanking pediatrico e<br />
nella “verica” del documento elaborato<br />
dal gruppo di lavoro in modo<br />
tale che “sapere tecnico” e “sapere<br />
dei pazienti e dei familiari” si incontrino<br />
nella denizione di una Raccomandazione<br />
integrata.<br />
Elena Salvaterra<br />
Giurista, Dottore di Ricerca in Filosoa<br />
del Diritto<br />
39
40<br />
“Sviluppo di attività di integrazione scolastica per alunni con disabilità”:<br />
una ricerca corrente ha posto a confronto i modelli organizzativi sperimentati<br />
in Provincia di Treviso (Regione Veneto) ed in Provincia di Lecco (Regione Lombardia)<br />
L’integrazione scolastica:<br />
un confronto tra due<br />
modelli regionali diversi<br />
Il progetto sperimentato in provincia<br />
di Treviso ha preso in considerazione<br />
strumenti di documentazione<br />
basati sul linguaggio e sul<br />
modello concettuale bio-psico-sociale<br />
della classicazione ICF: scheda<br />
di segnalazione, diagnosi funzionale,<br />
prolo dinamico funzionale e<br />
piano educativo individualizzato.<br />
Si è articolato in due fasi: la prima<br />
di elaborazione dei documenti dal<br />
2005 al 2007; la seconda di sperimentazione<br />
e validazione degli<br />
strumenti a partire dall’anno scolastico<br />
2007/08 no al 2010 con la<br />
costante supervisione del team ICF<br />
dell’IRCCS “E. Medea” della sede di<br />
Conegliano.<br />
Nel corso del 2010, attraverso un<br />
questionario compilato dagli operatori<br />
scolastici e sanitari coinvolti nei<br />
processi di integrazione scolastica e<br />
nel progetto descritto, sono state rilevate<br />
alcune osservazioni e criticità<br />
nell’applicazione e nell’utilizzo di<br />
questi documenti basati sull’ICF.<br />
La maggioranza degli insegnanti si<br />
dimostra soddisfatta della scelta di<br />
questa terminologia e del nuovo<br />
format dato ai quattro documenti<br />
per l’integrazione, nonostante la<br />
complessità della classicazione e<br />
la necessità di imparare un nuovo<br />
modo di pensare e compilare i<br />
protocolli: chiedono pertanto dei<br />
momenti formativi appositi. Gli<br />
operatori dei servizi sono, invece,<br />
meno entusiasti dell’uso dell’ICF in<br />
quanto lo ritengono troppo eterogeneo<br />
e distante dall’operatività: si<br />
dimostrano, quindi, più reticenti a<br />
modicare la propria visione e valutazione<br />
della disabilità.<br />
I risultati delle analisi fatte sui dati<br />
raccolti sono stati condivisi con gli<br />
insegnanti nel corso di un percorso<br />
di formazione – organizzato dal<br />
Medea - per i docenti della scuola<br />
primaria della provincia, nalizzato<br />
a migliorare la lettura della diagnosi<br />
funzionale.<br />
Si è svolto un percorso che ha coinvolto<br />
tutti gli operatori referenti per<br />
la compilazione della diagnosi funzionale<br />
in 2 fasi. Nella prima fase un<br />
gruppo ristretto formato da medici<br />
e pedagogisti ha condiviso e scritto<br />
le linee guida per la compilazione<br />
di questo documento, in continuità<br />
con quelle dell’accordo di programma,<br />
che sono state sintetizzate in un<br />
protocollo inviato a tutti gli operatori<br />
referenti; nella seconda fase,<br />
questo gruppo di lavoro sta monitorando<br />
come vengono messe in pratica<br />
le indicazioni date.<br />
Il progetto sperimentato in provincia<br />
di Lecco aveva come obiettivo<br />
sviluppare un modulo di lavoro con<br />
le scuole e vericare se la modulistica<br />
in vigore era soddisfacente rispetto<br />
ai risultati attesi.<br />
Questi gli step del progetto:<br />
• individuazione delle famiglie “oggetto”<br />
di interesse di tale progetto;<br />
• adesione delle famiglie con consenso<br />
scritto;<br />
• sviluppo di apposito progetto riabilitativo<br />
individuale di integrazione<br />
sociale e scolastica per ciascun<br />
bambino, con la previsione di un<br />
numero massimo di 8 incontri nalizzati<br />
a supervisionare gli interventi<br />
educativi e didattici svolti nelle<br />
scuole e a rendere possibili incontri<br />
congiunti con i genitori, con gli insegnanti<br />
e con i servizi territoriali;<br />
• sviluppo di una modulistica speci-<br />
ca ad hoc per la compiuta annotazione<br />
di quanto svolto e parimenti<br />
sviluppo di un sistema di reportistica<br />
dettagliata tra le diverse tipologie<br />
di interventi effettuati.<br />
I minori contattati e aventi diritto<br />
ad usufruire del progetto sperimentale<br />
sono stati complessivamente<br />
639, di essi hanno effettivamente<br />
aderito 189 soggetti.<br />
Il progetto ha potuto rispondere a<br />
necessità di integrazione scolastica<br />
e sociale a favore di minori con<br />
quadri clinici molto differenti fra<br />
loro, tra cui patologie afferenti alla<br />
neuropsichiatria dell’età evolutiva,<br />
alla psicopatologia dello sviluppo, a<br />
lesioni cerebrali acquisite e a disabilità<br />
motorie neurologiche ed ortopediche.<br />
In quest’ottica, l’assistente sociale<br />
ha avuto un particolare ruolo di<br />
coordinamento interno fra i vari<br />
interlocutori con competenze multidisciplinari,<br />
per garantire unità e<br />
continuità nelle interrelazioni che<br />
si sono dipanate.<br />
I nuclei familiari sono stati costantemente<br />
coinvolti in vario modo:<br />
sia attraverso colloqui individuali<br />
sia garantendo la possibilità di<br />
poter partecipare ad ogni incontro<br />
con insegnanti od operatori dei servizi<br />
sociali.<br />
Globalmente le famiglie hanno di-
mostrato soddisfazione per questo<br />
servizio sia rispetto ai contenuti<br />
generali, sia rispetto alla cadenza<br />
e quantità dei colloqui così come<br />
della competenza del personale appositamente<br />
dedicato.<br />
I primi colloqui effettuati con il<br />
personale didattico hanno visto la<br />
pre<strong>senza</strong> di circa due insegnanti<br />
per alunno, successivamente si sono<br />
presentati in un numero più ampio<br />
chiedendo quindi un maggior confronto<br />
in merito a discipline diverse.<br />
Oltre ad un confronto didattico<br />
e psico-educativo relativo al rapporto<br />
con l’alunno e la famiglia di<br />
origine, sono state anche compilate<br />
congiuntamente le certicazioni<br />
previste per legge quali ad esempio<br />
prolo dinamico funzionale e piano<br />
educativo individualizzato.<br />
Relativamente ai servizi sociali territoriali<br />
coinvolti si è cercato di<br />
mantenere una costante collaborazione.<br />
In particolar modo di fronte<br />
a nuclei familiari particolarmente<br />
fragili è stato importante il raccordo<br />
con i suddetti per permettere un<br />
maggior confronto e la possibilità<br />
di portare alla luce situazioni diverse,<br />
meritevoli, di particolare presa<br />
in carico con la conseguente elaborazione<br />
di un progetto condiviso.<br />
Programma di Ricerca Corrente<br />
2010<br />
Linea di ricerca: Organizzazione<br />
dei Servizi Sanitari<br />
SVILUPPO DI ATTIVITÀ DI<br />
INTEGRAZIONE SCOLASTICA PER<br />
ALUNNI CON DISABILITÀ<br />
Responsabile scientico:<br />
Ing. Damiano Rivolta<br />
Biblioteca,<br />
cresce<br />
l’utilizzo delle<br />
risorse<br />
elettroniche<br />
Sono stati resi noti i dati di utilizzo<br />
delle risorse elettroniche<br />
accessibili sul sito di Bibliosan<br />
(rete delle biblioteche degli Enti di<br />
ricerca biomedici italiani) da parte<br />
degli operatori dell’IRCCS Medea.<br />
Questi dati mettono in evidenza il<br />
trend positivo che riguarda tutte<br />
le risorse online disponibili, ma<br />
soprattutto l’utilizzo delle riviste<br />
scientiche elettroniche. Infatti<br />
il numero di download di articoli<br />
è passato dai 6.025 del 2008, ai<br />
10.285 del 2009, agli oltre13.000<br />
del 2010.<br />
Da diversi anni la biblioteca dell’istituto<br />
aderisce al Sistema Bibliotecario<br />
Biomedico Lombardo<br />
promosso dalla Regione Lombardia<br />
(SBBL) e a Bibliosan (promossa dal<br />
Ministero della Salute). Attraverso<br />
queste cooperazioni e grazie allo<br />
sviluppo tecnologico e informatico,<br />
è notevolmente aumentato<br />
il numero di risorse informative<br />
elettroniche a disposizione dell’utente<br />
a supporto dell’attività di<br />
ricerca, della clinica e come strumento<br />
di autoaggiornamento.<br />
Le risorse scientiche online accessibili<br />
via internet a disposizione<br />
di tutto il personale dell’Istituto<br />
sono:<br />
• banche dati bibliograche e altri<br />
database (PubMed/MEDLINE,<br />
EMBASE, COCHRANE LIBRARY,<br />
CODIFA/REFI, Journal Citation<br />
Reports, Web of Science, BMJ<br />
BESTPRACTICE);<br />
• cataloghi elettronici di riviste<br />
scientiche online possedute<br />
dall’Istituto;<br />
• oltre 7.000 riviste scientiche<br />
online full text (ELSEVIERScienceDirect,<br />
JAMA e i 9 Archives<br />
Journals dell’American Medical<br />
Association, The New England<br />
Journal of Medicine, British Medical<br />
Journal, BMJ Journals online,<br />
Sage ecc.);<br />
• NILDE 4.0 (strumento per la gestione<br />
automatizzata delle richieste<br />
di articoli scientici indirizzate<br />
alla biblioteca dell’Istituto);<br />
• RefWorks (gestore di bibliograe<br />
con interfaccia web).<br />
L’accesso a queste risorse online è<br />
possibile direttamente dal proprio<br />
computer anche da qualsiasi altro<br />
luogo che non sia la sede IRCCS di<br />
Bosisio Parini previa una registrazione<br />
dal link: bibliosan.it.<br />
Per qualsiasi informazione sulle<br />
risorse e sul loro utilizzo è possibile<br />
contattare la biblioteca di<br />
Bosisio Parini telefonicamente<br />
(031/877360) oppure via email<br />
(biblio@BP.LNF.IT).<br />
Caterina Sala<br />
Responsabile Biblioteca<br />
IRCCS “E. Medea”<br />
41
mostrato soddisfazione per questo<br />
servizio sia rispetto ai contenuti<br />
generali, sia rispetto alla cadenza<br />
e quantità dei colloqui così come<br />
della competenza del personale appositamente<br />
dedicato.<br />
I primi colloqui effettuati con il<br />
personale didattico hanno visto la<br />
pre<strong>senza</strong> di circa due insegnanti<br />
per alunno, successivamente si sono<br />
presentati in un numero più ampio<br />
chiedendo quindi un maggior confronto<br />
in merito a discipline diverse.<br />
Oltre ad un confronto didattico<br />
e psico-educativo relativo al rapporto<br />
con l’alunno e la famiglia di<br />
origine, sono state anche compilate<br />
congiuntamente le certicazioni<br />
previste per legge quali ad esempio<br />
prolo dinamico funzionale e piano<br />
educativo individualizzato.<br />
Relativamente ai servizi sociali territoriali<br />
coinvolti si è cercato di<br />
mantenere una costante collaborazione.<br />
In particolar modo di fronte<br />
a nuclei familiari particolarmente<br />
fragili è stato importante il raccordo<br />
con i suddetti per permettere un<br />
maggior confronto e la possibilità<br />
di portare alla luce situazioni diverse,<br />
meritevoli, di particolare presa<br />
in carico con la conseguente elaborazione<br />
di un progetto condiviso.<br />
Programma di Ricerca Corrente<br />
2010<br />
Linea di ricerca: Organizzazione<br />
dei Servizi Sanitari<br />
SVILUPPO DI ATTIVITÀ DI<br />
INTEGRAZIONE SCOLASTICA PER<br />
ALUNNI CON DISABILITÀ<br />
Responsabile scientico:<br />
Ing. Damiano Rivolta<br />
Biblioteca,<br />
cresce<br />
l’utilizzo delle<br />
risorse<br />
elettroniche<br />
Sono stati resi noti i dati di utilizzo<br />
delle risorse elettroniche<br />
accessibili sul sito di Bibliosan<br />
(rete delle biblioteche degli Enti di<br />
ricerca biomedici italiani) da parte<br />
degli operatori dell’IRCCS Medea.<br />
Questi dati mettono in evidenza il<br />
trend positivo che riguarda tutte<br />
le risorse online disponibili, ma<br />
soprattutto l’utilizzo delle riviste<br />
scientiche elettroniche. Infatti<br />
il numero di download di articoli<br />
è passato dai 6.025 del 2008, ai<br />
10.285 del 2009, agli oltre13.000<br />
del 2010.<br />
Da diversi anni la biblioteca dell’istituto<br />
aderisce al Sistema Bibliotecario<br />
Biomedico Lombardo<br />
promosso dalla Regione Lombardia<br />
(SBBL) e a Bibliosan (promossa dal<br />
Ministero della Salute). Attraverso<br />
queste cooperazioni e grazie allo<br />
sviluppo tecnologico e informatico,<br />
è notevolmente aumentato<br />
il numero di risorse informative<br />
elettroniche a disposizione dell’utente<br />
a supporto dell’attività di<br />
ricerca, della clinica e come strumento<br />
di autoaggiornamento.<br />
Le risorse scientiche online accessibili<br />
via internet a disposizione<br />
di tutto il personale dell’Istituto<br />
sono:<br />
• banche dati bibliograche e altri<br />
database (PubMed/MEDLINE,<br />
EMBASE, COCHRANE LIBRARY,<br />
CODIFA/REFI, Journal Citation<br />
Reports, Web of Science, BMJ<br />
BESTPRACTICE);<br />
• cataloghi elettronici di riviste<br />
scientiche online possedute<br />
dall’Istituto;<br />
• oltre 7.000 riviste scientiche<br />
online full text (ELSEVIERScienceDirect,<br />
JAMA e i 9 Archives<br />
Journals dell’American Medical<br />
Association, The New England<br />
Journal of Medicine, British Medical<br />
Journal, BMJ Journals online,<br />
Sage ecc.);<br />
• NILDE 4.0 (strumento per la gestione<br />
automatizzata delle richieste<br />
di articoli scientici indirizzate<br />
alla biblioteca dell’Istituto);<br />
• RefWorks (gestore di bibliograe<br />
con interfaccia web).<br />
L’accesso a queste risorse online è<br />
possibile direttamente dal proprio<br />
computer anche da qualsiasi altro<br />
luogo che non sia la sede IRCCS di<br />
Bosisio Parini previa una registrazione<br />
dal link: bibliosan.it.<br />
Per qualsiasi informazione sulle<br />
risorse e sul loro utilizzo è possibile<br />
contattare la biblioteca di<br />
Bosisio Parini telefonicamente<br />
(031/877360) oppure via email<br />
(biblio@BP.LNF.IT).<br />
Caterina Sala<br />
Responsabile Biblioteca<br />
IRCCS “E. Medea”<br />
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mostrato soddisfazione per questo<br />
servizio sia rispetto ai contenuti<br />
generali, sia rispetto alla cadenza<br />
e quantità dei colloqui così come<br />
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I primi colloqui effettuati con il<br />
personale didattico hanno visto la<br />
pre<strong>senza</strong> di circa due insegnanti<br />
per alunno, successivamente si sono<br />
presentati in un numero più ampio<br />
chiedendo quindi un maggior confronto<br />
in merito a discipline diverse.<br />
Oltre ad un confronto didattico<br />
e psico-educativo relativo al rapporto<br />
con l’alunno e la famiglia di<br />
origine, sono state anche compilate<br />
congiuntamente le certicazioni<br />
previste per legge quali ad esempio<br />
prolo dinamico funzionale e piano<br />
educativo individualizzato.<br />
Relativamente ai servizi sociali territoriali<br />
coinvolti si è cercato di<br />
mantenere una costante collaborazione.<br />
In particolar modo di fronte<br />
a nuclei familiari particolarmente<br />
fragili è stato importante il raccordo<br />
con i suddetti per permettere un<br />
maggior confronto e la possibilità<br />
di portare alla luce situazioni diverse,<br />
meritevoli, di particolare presa<br />
in carico con la conseguente elaborazione<br />
di un progetto condiviso.<br />
Programma di Ricerca Corrente<br />
2010<br />
Linea di ricerca: Organizzazione<br />
dei Servizi Sanitari<br />
SVILUPPO DI ATTIVITÀ DI<br />
INTEGRAZIONE SCOLASTICA PER<br />
ALUNNI CON DISABILITÀ<br />
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Ing. Damiano Rivolta<br />
Biblioteca,<br />
cresce<br />
l’utilizzo delle<br />
risorse<br />
elettroniche<br />
Sono stati resi noti i dati di utilizzo<br />
delle risorse elettroniche<br />
accessibili sul sito di Bibliosan<br />
(rete delle biblioteche degli Enti di<br />
ricerca biomedici italiani) da parte<br />
degli operatori dell’IRCCS Medea.<br />
Questi dati mettono in evidenza il<br />
trend positivo che riguarda tutte<br />
le risorse online disponibili, ma<br />
soprattutto l’utilizzo delle riviste<br />
scientiche elettroniche. Infatti<br />
il numero di download di articoli<br />
è passato dai 6.025 del 2008, ai<br />
10.285 del 2009, agli oltre13.000<br />
del 2010.<br />
Da diversi anni la biblioteca dell’istituto<br />
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Biomedico Lombardo<br />
promosso dalla Regione Lombardia<br />
(SBBL) e a Bibliosan (promossa dal<br />
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il numero di risorse informative<br />
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Le risorse scientiche online accessibili<br />
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• oltre 7.000 riviste scientiche<br />
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alla biblioteca dell’Istituto);<br />
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con interfaccia web).<br />
L’accesso a queste risorse online è<br />
possibile direttamente dal proprio<br />
computer anche da qualsiasi altro<br />
luogo che non sia la sede IRCCS di<br />
Bosisio Parini previa una registrazione<br />
dal link: bibliosan.it.<br />
Per qualsiasi informazione sulle<br />
risorse e sul loro utilizzo è possibile<br />
contattare la biblioteca di<br />
Bosisio Parini telefonicamente<br />
(031/877360) oppure via email<br />
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IRCCS “E. Medea”<br />
41