Numero 2/11 - Documento senza titolo
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ti del proprio corpo?), sulla natura e<br />
tipologia di consenso che dovrebbe<br />
essere richiesto al soggetto che mette<br />
a disposizione il proprio materiale<br />
biologico (consenso ampio, ristretto,<br />
parzialmente ristretto?), sulla tutela<br />
della riservatezza dei soggetti che<br />
“donano” il proprio materiale biologico<br />
e che possono includere, nel<br />
caso di studio di malattie genetiche<br />
o ereditarie anche i familiari, sul tipo<br />
di risultati da comunicare ai pazienti<br />
nel corso o al termine delle ricerche<br />
compiute con l’uso del proprio materiale<br />
biologico, sull’utilizzo dei risultati<br />
conseguiti per nalità scientiche<br />
quali pubblicazioni.<br />
La riessione si propone, in particolare,<br />
di stabilire criteri che consentano lo<br />
sviluppo della ricerca con uso del materiale<br />
biologico umano nel rispetto<br />
dei diritti fondamentali della persona,<br />
considerata sia nella sua individualità<br />
sia nell’essere parte costitutiva di un<br />
nucleo familiare e sociale. Tali diritti<br />
riguardano il rispetto della dignità<br />
umana, il rispetto della volontà a partecipare<br />
o meno alla ricerca, il diritto<br />
a ricevere un’informazione chiara,<br />
completa, coerente rispetto alla ricerca<br />
che viene proposta, il rispetto della<br />
riservatezza e del diritto a non sapere,<br />
nel senso di non volere essere informato<br />
degli sviluppi e/o dei risultati di<br />
una ricerca.<br />
Proprio in questa direzione si muove il<br />
progetto di biobanking pediatrico in<br />
sviluppo presso l’IRCCS Medea, il cui<br />
obiettivo è analizzare le problematiche<br />
etiche, legali e sociali speciche<br />
delle biobanche che raccolgono materiale<br />
biologico e dati sanitari da pazienti<br />
in età pediatrica, con peculiare<br />
Enti coinvolti in Italia:<br />
IRCCS Medea;<br />
IRCCS Ospedale Garolfo;<br />
Ospedale Meyer;<br />
IRCCS Istituto Neurologico<br />
Mondino;<br />
Istituto Superiore di Sanità (ISS),<br />
CNESPS;<br />
Bio-Rep, Banca Biologica<br />
All’estero<br />
Hospital Necker, Francia;<br />
LLR CCLG Childhood Leukaemia<br />
Cell Bank, Epidemiology and<br />
Genetics Unit, University of York,<br />
Inghilterra; Tissue Bank Support<br />
and Education Children’s Cancer<br />
and Leukaemia Group, University<br />
of Leicester, Inghilterra;<br />
National Center for Medical<br />
Genetics, Our Lady’s Children<br />
Hospital, Dublin, Irlanda;<br />
Children University Hospital<br />
Charité Berlin and Epidemiology<br />
Unit, Germania;<br />
Pediatric Molecular Genetics<br />
Laboratory, University of Szeged,<br />
Romania;<br />
Department of Epidemiology,<br />
Maastricht University, Olanda;<br />
Rare Diseases Research Institute,<br />
Instituto de Salud Carlos III,<br />
Spagna;<br />
SWISSIBD Cohort Study, Institute<br />
of Social and Preventive Medicine,<br />
Svizzera;<br />
Ospedale S. Giovanni, Bellinzona,<br />
Division of Pediatrics, Svizzera<br />
attenzione alle malattie neurologiche.<br />
Il progetto coinvolge 33 ricercatori<br />
che lavorano in biobanche e/o<br />
laboratori presenti in 10 Paesi europei<br />
nell’analisi di problematiche quali<br />
il consenso informato, la questione<br />
della volontà del minore a partecipare<br />
o meno a ricerche che implicano l’uso<br />
del proprio materiale biologico, la tutela<br />
della riservatezza, il ritorno dei<br />
risultati ai pazienti che hanno partecipato<br />
alla ricerca, il ri-contattare o<br />
meno il minore, diventato capace di<br />
compiere scelte consapevoli in modo<br />
autonomo, per avere il suo consenso<br />
alla continuazione della ricerca<br />
in atto. Tale analisi è stata compiuta<br />
no ad oggi attraverso l’impiego di un<br />
questionario di tipo qualitativo, formato<br />
prevalentemente da domande<br />
aperte, anonimo e gestito per email.<br />
Lo scorso autunno è stato compiuto<br />
il primo workshop per la discussione<br />
interna dei dati raccolti mediante il<br />
questionario. Il gruppo dei ricercatori<br />
è ora impegnato nella elaborazione<br />
di una Raccomandazione etica<br />
e giuridica per la regolamentazione<br />
del biobanking pediatrico. Passi successivi<br />
saranno il coinvolgimento<br />
diretto dei pazienti e delle loro famiglie<br />
nella espressione delle loro<br />
opinioni e attitudini rispetto allo<br />
sviluppo del biobanking pediatrico e<br />
nella “verica” del documento elaborato<br />
dal gruppo di lavoro in modo<br />
tale che “sapere tecnico” e “sapere<br />
dei pazienti e dei familiari” si incontrino<br />
nella denizione di una Raccomandazione<br />
integrata.<br />
Elena Salvaterra<br />
Giurista, Dottore di Ricerca in Filosoa<br />
del Diritto<br />
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