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<strong>Il</strong><strong>Toro</strong> <strong>torna</strong> <strong>grande</strong><br />
di GUIDO BAROSIO<br />
foto LAPRESSE<br />
e la città granata<br />
L’annata memorabile del team di Ventura rivive<br />
nel racconto del direttore di <strong>Torino</strong> <strong>Magazine</strong>, Guido<br />
Barosio: le reti e i protagonisti, le (rare) amarezze<br />
e i vistosi successi contro tutte le dirette concorrenti<br />
alla promozione. La festa in centro e i colori della gioia
Ferdinado Coppola, <strong>Torino</strong>-Varese<br />
Rolando Bianchi e Marco Padalino, Sampdoria-<strong>Torino</strong><br />
Magnus Troest e Osarimen Ebagua, <strong>Torino</strong>-Varese<br />
Avrei voluto iniziare col tolkieniano<br />
‘Una festa a lungo attesa’ –<br />
ma dopo ho pensato che la<br />
frase più logica era ‘Una festa<br />
da non ripetere mai più’. Perché<br />
quella gioia sulfurea e<br />
liberatoria, quel meraviglioso<br />
senso di appartenenza, quelle<br />
lacrime che ci hanno fatto<br />
celebrare il ritorno in A, non<br />
voglio provarle un’altra volta; o meglio, le voglio riservare<br />
ad altre situazioni: un derby vinto, un nuovo titolo<br />
(anche una coppetta…), una partita che metta in<br />
ginocchio Milan, Inter o Napoli... Basta, non voglio voltarmi<br />
indietro, la sigletta televisiva di Sky che iniziava con<br />
‘questa è la mia casa’ non la voglio sentire mai più. Quella<br />
sarà ‘la loro casa’, noi del <strong>Toro</strong> abitiamo in un altro<br />
posto, tra le grandi del calcio italiano. Dove siamo finalmente<br />
<strong>torna</strong>ti. Ma adesso rivediamo il film di questa stagione<br />
straordinaria. Dopo un’annata da archiviare velocemente,<br />
la seconda di fila in B, si lavora bene, scegliendo<br />
un mister esperto e ambizioso – Giampiero Ventura<br />
– e gli elementi giusti sul mercato. Arriva un pezzo pregiato<br />
come Guberti, due ragazzi scuola Milan,<br />
Verdi e Oduamadi, che si faranno valere, un attaccante<br />
potente come Ebagua, l’esperto portiere Coppola,<br />
l’ex capitano del Lecce Vives, gli inesauribili motorini<br />
Basha e Iori, il giovane Darmian e Stevanovic, talentuoso<br />
puledro di ritorno dal Canada. Ma soprattutto restano,<br />
quasi a sorpresa, i pezzi pregiati: Bianchi e Ogbonna.<br />
<strong>Il</strong> campionato inizia il 27 agosto ad Ascoli, ma è subito<br />
incubo: dopo soli quattro minuti Andelkovic buca la<br />
difesa granata, una mazzata che metterà rapidamente<br />
in mostra gli attributi di questo nuovo <strong>Toro</strong>. I granata<br />
reagiscono, lottano, giocano, non si scompongono<br />
mai e attaccano con pazienza, cercando la rete senza<br />
affanno. Così, nell’ultima mezzora, raccolgono giustamente<br />
quanto seminato. Verdi, incontenibile, si prende<br />
un rigore. Bianchi lo trasforma. A tre minuti dalla fine<br />
Oduamadi insacca la rete della vittoria e le streghe volano<br />
via. Dopo la mezza battuta d’arresto col Cittadella<br />
arriva all’Olimpico l’ambizioso Varese. <strong>Il</strong> <strong>Toro</strong> <strong>torna</strong> a farsi<br />
bello, gioca e impone il proprio ritmo. Stevanovic<br />
imperversa sulla fascia con tecnica e potenza, segnando<br />
anche un gol d’autore, Sgrigna raddoppia ad inizio<br />
ripresa ed è fatta: 2 a zero, il <strong>Toro</strong> resta in vetta, si comincia<br />
a sognare. Ci sono momenti della stagione dove si<br />
capisce che l’aria è cambiata, dove gli episodi premia-<br />
Mirko Antenucci, Sampdoria-<strong>Torino</strong>
Manuel Iori, Sampdoria-<strong>Torino</strong><br />
I tifosi<br />
cominciano<br />
a godersi<br />
un killer instinct<br />
inedito<br />
quanto piacevole<br />
no al di là dei meriti oggettivi. <strong>Il</strong> 12 settembre, per la trasferta<br />
di Vicenza, il <strong>Toro</strong> indossa la casacca azzurra che<br />
celebra i centocinquant’anni dell’Unità d’Italia: scelta che<br />
porterà fortuna e tre punti belli perché ormai inattesi.<br />
Dopo un match dominato, ma che sembra inchiodato<br />
sullo zero a zero, arriva il gol di Bianchi in pieno recupero.<br />
Ancora un pari, con l’ostico Brescia, poi si riprende<br />
a volare. A Nocera il <strong>Toro</strong> si impone con l’autorevolezza<br />
della capolista: segna Antenucci, raddoppia<br />
Ebagua, il rigore della bandiera di Catania vale solo per<br />
la statistica. Poi il primo successo fondamentale. A<br />
Marassi, in uno stadio esaurito e caldissimo, il <strong>Toro</strong> va<br />
a sfidare la Samp. L’inizio gara regala solo brividi: i blucerchiati<br />
alla ricerca di riscatto ci mettono sotto col gioco<br />
e col ritmo, per la prima volta dall’inizio dell’anno i<br />
ragazzi subiscono e subiscono di brutto. Quando al 20°<br />
del primo tempo va in gol Costa la partita appare segnata,<br />
e la prima sconfitta probabile, quasi inevitabile. Ma<br />
i granata di quest’anno sono una squadra che non molla,<br />
che lotta, che non vuole arrendersi mai. Così, prima<br />
arriva il pareggio di un Suciu incontenibile, poi la gara<br />
cambia padrone e il <strong>Toro</strong> attacca, guadagna metri, mette<br />
paura agli avversari che arretrano. Nella ripresa arriva<br />
il raddoppio di Bianchi, per la Samp è una mazzata<br />
fatale. I blucerchiati non reagiscono, si arrendono,<br />
nel finale il <strong>Toro</strong> palleggia sicuro, tiene la palla e sfida<br />
gli avversari ormai al tappeto. È una vittoria storica, la<br />
più bella del campionato, una vittoria che fa comprendere<br />
a tutti che questo <strong>Toro</strong> si candida a dominare il<br />
torneo. <strong>Il</strong> 5 ottobre i granata superano il Grosseto con<br />
un’autorete di Iorio al 34° della ripresa, e consolidano<br />
il primato dimostrando cinismo e maturità: altre doti fondamentali<br />
per una squadra che sa essere saggia<br />
quando non riesce ad essere bella. <strong>Il</strong> <strong>Toro</strong>, in <strong>grande</strong><br />
salute, affronta il solido Verona: gara senza timori, con<br />
una maturità e una qualità nel gruppo che non lascia<br />
scampo agli avversari. Segnano Bianchi e Sgrigna,<br />
accorcia le distanze Abbate, chiude il match Ebagua<br />
alla sua migliore partita in granata. Ci sarebbe da ride-<br />
Migjen Basha ed Emil Hallfredsson, Hellas Verona-<strong>Torino</strong><br />
fuori – arriva la vittoria col Livorno, con rete di Parisi a<br />
nove minuti dal termine. Quando le squadre sono<br />
stanche, quando prevalgono motivazioni e voglia di vincere,<br />
i tifosi cominciano a parlare di ‘zona <strong>Toro</strong>’. A<br />
Padova trasferta insidiosa, epilogo sorprendente. L’unica<br />
gara di calcio al mondo durata sei mesi, per essere<br />
precisi dal 3 dicembre al 25 maggio, inizia con un <strong>Toro</strong><br />
compassato e difensivo. <strong>Il</strong> risultato alla metà del secondo<br />
tempo non fa una piega: i patavini conducono merire<br />
e far festa ma, sulla via del ritorno, un grave incidente<br />
stradale coinvolge il pullman del <strong>Torino</strong> alle porte della<br />
città. I giocatori sono illesi però muoiono due ragazzi:<br />
Lorenzo Ghedi e Fabio Massimo Pozzo. Una tragedia<br />
che scuote l’ambiente e la tifoseria, il ricordo di una<br />
gara dominata si vela di lutto, lacrime e infinita tristezza.<br />
<strong>Il</strong> cammino riprende all’Olimpico il 15 ottobre contro<br />
la Juve Stabia: formazione brillante e aggressiva, difficile<br />
da imbrigliare, una delle più belle realtà del torneo.<br />
Bisogna attendere il momento giusto, che arriva al 35°<br />
della ripresa con la rete di capitan Bianchi. Altri tre punti<br />
e le avversarie più accreditate si cominciano a guardare<br />
dall’alto, molto dall’alto… Dopo un esercizio di<br />
beneficenza – la prima sconfitta è firmata dal Gubbio<br />
di Simoni – arriva all’Olimpico l’occasione ideale per il<br />
riscatto. E dire che l’Empoli parte bene, segna con Lazzari<br />
e chiude in vantaggio la prima frazione di gioco. Ma<br />
il <strong>Toro</strong> di quest’anno sa rimontare e ribaltare il risultato.<br />
Segnano Ebagua e Darmian, paura passata, si riprende<br />
a correre. Dopo solo tre giorni i granata giocano<br />
a Reggio: spettacolo zero, emozioni impalpabili, così fino<br />
alla fine, quando il <strong>Toro</strong> decide che è l’ora del ko. Ci pensa<br />
D’Ambrosio, i tifosi cominciano a godersi un killer<br />
instinct inedito quanto piacevole. <strong>Il</strong> 5 novembre ancora<br />
trasferta, a Modena contro il Sassuolo: avversario ricco<br />
e temibile, diretto rivale per la promozione, ed è un<br />
pareggio a reti inviolate, utile e tatticamente imposto agli<br />
avversari. Dopo altri due pari – Bari in casa e Crotone<br />
Simone Verdi, <strong>Torino</strong>-Livorno<br />
Giampiero Ventura<br />
Alessandro Sgrigna e Raffaele Schiavi, Padova-<strong>Torino</strong>
La vittoria contro il Pescara<br />
torino magazine speciale calcio <br />
Alessandro Sgrigna segna il gol del 4-1 contro il Pescara<br />
tatamente 1 a zero con gol di Ruopolo. Ma allora accade<br />
l’imprevisto: va via la luce. E va via a intermittenza,<br />
una, due, tre, quattro volte. La cornice è palesemente<br />
irregolare, con il signor Calvarese di Teramo che manda<br />
tutti definitivamente negli spogliatoi al 31° del secondo<br />
tempo. In ogni campionato, anche di Lega Pro, il<br />
risultato sarebbe sacrosanto: 3 a zero a tavolino per gli<br />
ospiti. Ma qui inizia la farsa e, per problemi assurdamente<br />
formali, il match viene rinviato. A una settimana dal<br />
giallo di Padova si gioca all’Olimpico il match della stagione:<br />
<strong>Torino</strong> contro Pescara, prima contro seconda,<br />
Ventura contro Zeman. Nessuno si aspetta lo zero a zero<br />
e infatti sarà spettacolo, gioia per gli occhi, battaglia vera<br />
a viso aperto. Un <strong>Toro</strong> giustamente furioso mette sotto<br />
i biancocelesti con la gara perfetta: gol di Basha,<br />
pareggio di Immobile, poi ancora Vives e, due volte,<br />
Sgrigna. Ci pensa Ciro Immobile a rendere meno evidente<br />
il divario segnando nel recupero, ma il 4 a 2 per<br />
il <strong>Toro</strong> è gloria vera. Nel <strong>Toro</strong> brillano l’incontenibile<br />
Basha, l’elegante Ogbonna, il sicuro Parisi, il geometrico<br />
Vives, l’implacabile Sgrigna. Lo spettacolo è pirotecnico,<br />
questo è il <strong>Toro</strong> più bello e concreto dell’era<br />
Cairo. Manca più di mezzo campionato, ma la A sembra<br />
già essere in cassaforte. Padova-<strong>Toro</strong>, atto secondo.<br />
Si giocano gli ultimi quattordici minuti di una gara<br />
surreale. Perde il <strong>Toro</strong>, che non ha tempo di raddrizzare<br />
il risultato, ma perde soprattutto lo sport, con ventidue<br />
atleti costretti a concludere un match che non<br />
l’incontenibile Stevanovic, a centrocampo Iori domina<br />
la scena. <strong>Toro</strong>-Samp atto secondo. Serata da grandi<br />
emozioni. <strong>Il</strong> campo non lascia dubbi, la vittoria, seppur<br />
sofferta, arriva con pieno merito. Apre le marcature il soliandava<br />
omologato. Però la storia sarà ancora lunga: il<br />
ricorso assegnerà la vittoria ai granata con il tanto atteso<br />
3 a zero a tavolino, il terzo grado di giudizio restituirà<br />
il successo al Padova, ma il verdetto definitivo arriverà<br />
solo 24 ore prima dell’ultima giornata. Con i fatidici<br />
tre punti ai patavini, ormai fuori dai playoff, è una<br />
sconfitta solo formale per il <strong>Toro</strong>, già promosso la settimana<br />
precedente. <strong>Il</strong> 17 dicembre a Modena, prima<br />
della sosta natalizia, i granata iniziano alla <strong>grande</strong>, e<br />
Stevanovic segna un gol da antologia. Ma errori e presunzione<br />
fanno rimontare i canarini che si impongono<br />
2 a 1. Dopo lo scialbo zero a zero casalingo con<br />
l’Albinoleffe, la prima di ritorno porta all’Olimpico l’Ascoli<br />
ed è l’occasione per rialzare la testa. Sarà la migliore<br />
gara stagionale di Antenucci, in gol al 19° del primo tempo<br />
e al 21° della ripresa, in mezzo qualche brivido di<br />
troppo ed il provvisorio pareggio di Ciofani. È il momento<br />
meno brillante della stagione, così arrivano due<br />
pareggi – 1 a 1 a Cittadella (il solito Antenucci) e zero<br />
a zero nel gelo di Varese – e la vetta si allontana. Rinviata<br />
la gara col Brescia, il cammino riprende col Vicenza:<br />
vittoria sofferta, su autogol, ma, finalmente, arrivano<br />
di nuovo i tre punti. E altri tre vengono messi in cassaforte<br />
con la Nocerina: segnano D’Ambrosio, Vives e<br />
Angelo Obinze Ogbonna, <strong>Torino</strong>-Pescara<br />
Giampiero Ventura
speciale calcio torino magazine<br />
Le vittorie<br />
con Sampdoria,<br />
Padova<br />
e Sassuolo<br />
sono fondamentali<br />
per restare<br />
in vetta<br />
torino magazine speciale calcio <br />
Nnamdi Oduamadi, Varese-<strong>Torino</strong> del 28 gennaio 2012 Migjen Basha, <strong>Torino</strong>-Sampdoria Rolando Bianchi, <strong>Torino</strong>-Sampdoria<br />
inviolate. L’incontro si gioca 15 giorni dopo l’ultima gara:<br />
una lunga sosta dovuta all’ennesimo rinvio, quello contro<br />
il Sassuolo dopo la tragedia di Morosini a Pescara.<br />
La fase di campionato è delicata: i granata hanno una gara<br />
e mezza da recuperare mentre il Pescara, l’inseguitrice<br />
più agguerrita, dovrà riprendere il match col Livorno<br />
dallo zero a 2. <strong>Il</strong> 25 aprile porta tre punti e zero gol. La<br />
Reggina si presenta all’Olimpico meno motivata che in<br />
precedenza e si rassegna velocemente alla sconfitta.<br />
Tre giorni dopo il <strong>Toro</strong> affronta il Crotone con la rabbia<br />
motivata dall’ingiustizia, perché la Giustizia Federale ha<br />
ribaltato il risultato di Padova: ci sono tre punti in meno<br />
in classifica e la vittoria <strong>torna</strong> ad essere d’obbligo.<br />
Si vince – con Glik e Sgrigna – come si vince anche a<br />
Livorno, grazie a una rete del sempre più prezioso<br />
Meggiorini. E arriva il giorno della vendetta: di fronte a<br />
un tifo rabbioso il <strong>Toro</strong> mette sotto il Padova schiantando<br />
i patavini con <strong>grande</strong> ritmo, azioni incisive, bel<br />
gioco e feroce concentrazione. Apre le marcature<br />
Meggiorini, consolida il punteggio Di Cesare e si va al<br />
Juan Ignacio Surraco, Varese-<strong>Torino</strong><br />
to Antenucci e il primo tempo vede una sola squadra<br />
in campo, quella di Ventura. Nella ripresa i blucerchiati<br />
reagiscono con la forza della disperazione e raggiungono<br />
il pari, ma nel finale arriva l’acrobazia di<br />
Meggiorini a chiudere il discorso. L’Olimpico in festa saluta<br />
il risultato con un boato, lo stadio esaurito regala<br />
un’immagine di tifo e grinta degno dei tempi d’oro. <strong>Il</strong><br />
26 febbraio si gioca il recupero col Brescia, il <strong>Toro</strong> fa la<br />
sua partita ma non morde, subisce il gol per una sfortunata<br />
rete di Darmian e non riesce a recuperare. <strong>Il</strong> 3<br />
marzo si fa visita al Grosseto ed è una gara clou per il<br />
futuro della stagione. Mantenere le ambizioni di primato<br />
vuol dire vincere e il successo arriva: giustamente,<br />
in modo ampio, con <strong>grande</strong> autorevolezza. Segnano<br />
Oduamadi, Bianchi e Antenucci per un 3 a zero che non<br />
ammette discussioni. Poi lo stop più amaro e inatteso,<br />
di fronte a uno stadio gremito, con l’entusiasmo che<br />
gonfia le bandiere, il <strong>Toro</strong> si arrende senza combattere<br />
ad un Verona che ne infila quattro… A restituire il sorriso<br />
ci pensa il giudice sportivo che, tre giorni dopo,<br />
assegna l’effimera vittoria a tavolino col Padova. Dopo<br />
l’utile, ma assai modesto, pareggio con la Juve Stabia<br />
il <strong>Toro</strong> si vendica del malcapitato Gubbio. Un 6 a zero<br />
che mette in mostra Bianchi e Antenucci, due reti ciascuno,<br />
Surraco e il debuttante Pasquato. Dopo l’imprevista<br />
battuta a vuoto di Empoli (zero a 1) ci si mette<br />
di mezzo la pioggia, anzi, una sorta di monsone che<br />
si abbatte sull’Olimpico nell’intervallo della gara con la<br />
Reggina. <strong>Il</strong> match viene interrotto coi granata in vantaggio<br />
grazie ad una bella incornata di Glik. A Bari il <strong>Toro</strong><br />
ottiene il minimo sindacale con un pareggio a reti<br />
Cristian Pasquato<br />
156<br />
157
Valerio Di Cesare<br />
L’esultanza di Kamil Jacek Glik<br />
contro il Crotone, 28 aprile 2012<br />
Gol di Danilo D'Ambrosio contro il Sassuolo<br />
doppia De Feudis. Sgrigna, in gran forma, sfiora più volte<br />
la terza segnatura. Al fischio finale il giro d’onore avviene<br />
nel disordine più assoluto, liberando una felicità finalmente<br />
senza freni. <strong>Il</strong> <strong>Toro</strong> è <strong>torna</strong>to a casa, l’incubo è<br />
finito, la promozione diretta conseguita a ritmi da<br />
record. Tutti <strong>torna</strong>no fanciulli, compreso Cairo e lo staff<br />
tecnico, la commozione può finalmente liberarsi e sono<br />
lacrime di pura gioia. <strong>Il</strong> popolo granata occupa il centro<br />
città con una sfilata memorabile che parte dal<br />
Filadelfia, attraversa piazza Castello e termina in piazriposo<br />
sul 2 a zero. Nella ripresa il Padova raccorcia le<br />
distanze con Cacia, ma ci pensa Antenucci a chiudere<br />
la gara sul 3 a 1 con un gol capolavoro. La folla saluta<br />
l’impresa in un boato liberatorio, la A è ormai ad un<br />
passo. Però a Pescara il <strong>Toro</strong> spreca il primo match<br />
point, gli abruzzesi (azione da manuale) sono già in gol<br />
dopo dieci minuti. <strong>Il</strong> <strong>Toro</strong> accusa il colpo, tenta la replica,<br />
ma la squadra di Zeman domina la scena e arriva<br />
il raddoppio allo scadere del primo tempo. Ogni stagione<br />
vincente ha la sua gara capolavoro, quella che<br />
fa capire davvero chi è il più forte. Sarà così con il<br />
Sassuolo, temibile rivale diretta per la A. Di fronte a uno<br />
stadio gremito, sospinto dall’amore della sua gente, il<br />
<strong>Toro</strong> non può fallire e domina un match perfetto. <strong>Il</strong> 3 a<br />
zero finale fotografa magnificamente la differenza<br />
espressa in campo: D’Ambrosio, Basha e Meggiorini<br />
segnano, Ogbonna e Parisi sono giganti in difesa, Vives<br />
sembra la controfigura di Zidane ed esce accolto da una<br />
standing ovation. Al triplice fischio di chiusura pacifica<br />
invasione di campo per una festa liberatoria: mancano<br />
ancora due giornate, manca la certezza matematica,<br />
ma ormai la promozione diretta è in pugno. Neppure<br />
la scaramanzia allontana la gioia per un ritorno nella<br />
massima divisione atteso da tre anni. A completare<br />
la gioia, ormai incontenibile, la sconfitta del Pescara nel<br />
recupero col Livorno; l’ultima rivale resta sotto di due<br />
punti. Così si arriva all’atto conclusivo di un’annata<br />
memorabile. L’Olimpico registra il record assoluto di presenze<br />
con oltre 25mila spettatori, bandiere a bordo campo<br />
e coreografie da brividi, in Maratona campeggia il<br />
<strong>grande</strong> vessillo con gli Invincibili caduti a Superga. <strong>Il</strong><br />
Modena fa quello che può, tenta anche di resistere e<br />
di replicare, ma non sfugge alla legge del più forte: nel<br />
primo tempo va in gol Oduamadi e nella ripresa rad-<br />
Rolando Bianchi, <strong>Torino</strong>-Sassuolo del 15 maggio 2012<br />
La vittoria contro il Padova del 7 maggio 2012<br />
159
La sfilata per le vie del centro<br />
za San Carlo. Tutto è granata ed i colori del <strong>Toro</strong> tinteggiano<br />
la città nonostante la pioggia battente. <strong>Il</strong> pullman<br />
scoperto dei giocatori in tripudio viene scortato<br />
da tifosi di ogni generazione. Per almeno cinque ore oltre<br />
centomila innamorati portano in trionfo i simboli viventi<br />
di una stagione straordinaria. I<br />
La Maratona nella gara col Modena