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Storia delle riviste nell'Ordine Cistercense della Stretta Osservanza

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CAPITOLO XIII<br />

Irradiazione culturale<br />

13.1. LE PRINCIPALI RIVISTE DELL’ ORDINE<br />

(di dom Armand Veilleux) 1<br />

In questa breve presentazione, che non pretende di essere esauriente, <strong>delle</strong> principali <strong>riviste</strong><br />

dell'Ordine, ci limiteremo alle Riviste dell'OCSO. Iniziando non possiamo però omettere la<br />

menzione di un’importante rivista dell'OC, la cui origine risale all'epoca precedente al 1892.<br />

Cistercienser Chronik<br />

La rivista di lingua tedesca Cistercienser Chronik fu fondata a Mehrerau nel 1889 dal Padre<br />

Gregorio Müller, che ne assicurò la direzione fino all'età di novantatré anni. Questa rivista si<br />

definiva, in primo luogo, come una specie di bollettino di famiglia dell'Ordine cistercense; ma<br />

molto rapidamente essa s’interessò anche <strong>della</strong> storia dell'Ordine, così come di diversi aspetti <strong>della</strong><br />

spiritualità cistercense. Essa oggi porta il sottotitolo di Forum für Geschichte, Kunst, Literatur und<br />

Spiritualität des Monchtums (Forum sulla storia, l'arte, la letteratura e la spiritualità del<br />

monachesimo).<br />

È pubblicata oggi dall’abbazia di Wettingen-Mehrerau, e alcuni membri del nostro Ordine le danno<br />

il contributo di loro articoli. Suor Magdalena Aust, monaca di Mariafrieden, è nel comitato di<br />

redazione.<br />

Collectanea<br />

È bene soffermarsi su Collectanea un po’più che sulle altre <strong>riviste</strong>, poiché è 1’unica rivista a esser<br />

stata, almeno per un certo periodo, una rivista ufficiale del nostro Ordine.<br />

Quando il Capitolo generale del 1933 approvò la pubblicazione di Collectanea, l'idea non era<br />

nuova. Era stata proposta a diverse riprese nel passato, ma aveva incontrato non poche obiezioni,<br />

soprattutto per il timore di veder nascere <strong>nell'Ordine</strong> un certo intellettualismo. Il progetto ricevette<br />

l'approvazione del Capitolo generale quando l'Abate generale stesso, dom Herman-Joseph Smets, lo<br />

fece suo e lo presentò al Capitolo. Egli si occupò personalmente di tutti i particolari del primo<br />

numero, compresa la scelta dei caratteri di stampa (non era forse stato il tipografo di Westmalle?).<br />

Ma era evidente che l'Abate generale non poteva assumersi l'incarico <strong>della</strong> redazione di una rivista<br />

oltre a tutte le altre responsabilità. Dom Anselme Le Bail, abate di Scourmont, a cui questa rivista<br />

stava tanto a cuore, essendone stato l'iniziatore più di chiunque altro, propose il Padre Camille<br />

Hontoir, monaco <strong>della</strong> sua comunità, come redattore. Costui adempì questa funzione durante più di<br />

20 armi, dal 1933 al 1954.<br />

La redazione fu poi assunta per breve tempo da dom André Fracheboud di Tamié, dal 1955 al 1959,<br />

e da dom André Louf del Mont-des-Cats dal 1959 fino alla sua elezione come abate nel gennaio<br />

1963. Ritornò allora a Scourmont per un altro periodo di vent'anni, sotto la responsabilità di Padre<br />

Charles Dumont dal 1963 al 1971 e quella di Fr. Gabriel Ghislain dal 1971 al 1984. In questa data<br />

la redazione passò un'altra volta al Mont-des-Cats, dove fu condivisa tra Padre Yvon Petit, responsabile<br />

degli articoli, e Padre Jacques Delesalle, responsabile del bollettino.<br />

La rivista Collectanea è nata come rivista ufficiale dell'Ordine. Il Capitolo generale del 1933 istituì<br />

1 Abate di Scourmont, dom Armand è attualmente direttore di Cîteaux. Commentarii cistercienses.


un "comitato dottrinale di lettura" composto di sette abati e "incaricato <strong>della</strong> censura, senza<br />

pregiudizio per i diritti del Definitorio che dividerà le materie e giudicherà dell’opportunità<br />

dell'inserzione" 2 . A partire dal 1965 Col1ectanea perde questo carattere ufficiale. Il Definitorio non<br />

ne assume più la direzione e si costituisce un "Comitato di direzione” composto di sei persone. La<br />

pagina di copertina porta ormai a tergo la menzione:. "Le opinioni emesse negli articoli impegnano<br />

soltanto i loro autori". A questo Comitato di direzione si aggiungeranno alcuni altri membri nel<br />

1982.<br />

Poiché la rivista non dipendeva più dall'autorità centrale dell’Ordine, era necessario darle<br />

un'esistenza legale. Fu dunque costituita nel 1971 una Associazione Non Lucrativa denominata<br />

Collectanea Cisterciensia (nome semplificato poi in Cisterciensia) avente per oggetto "l'edizione di<br />

<strong>riviste</strong> di spiritualità". Da allora è questa Associazione che è responsabile legale di Collectanea. La<br />

sua presidenza fu dapprima assicurata da Padre Maur Standaert, poi da dom Thomas Vilain fino alla<br />

sua morte nel 2000 e, da allora, dall'attuale abate di Scourmont.<br />

Una lieve ristrutturazione <strong>della</strong> rivista nel 2000 introdusse un Consilio di Redazione, un membro<br />

del quale adempie alla funzione di Redattore capo. Questa funzione fu dapprima assunta per<br />

qualche anno da Padre Bernard-Joseph Samain di Orval, che passò poi la direzione a Suor Marcelle<br />

Bodson di Clairefontaine. Questo Consiglio di Redazione include attualmente, accanto a trappisti e<br />

trappiste, un monaco di Lérins e una monaca bernardina d'Esquermes, per sottolineare la<br />

collocazione <strong>della</strong> Rivista nella Famiglia cistercense.<br />

La rivista è stata concepita dalle sue origini nello spirito <strong>della</strong> Carta di Carità, come un organo di<br />

comunione, con lo scopo di rafforzare i vincoli di fraternità tra le comunità e di suscitare l'interesse<br />

per la spiritualità, la storia, la liturgia cistercense, offrendo un insegnamento adatto ai monaci e alle<br />

monache dell'Ordine per illuminarli e sostenerli nella loro vocazione. Nell’introduzione al primo<br />

numero, dom Herman-Joseph Smets, rispondendo senza dubbio ai timori espressi da certi<br />

Capitolari, affermava che Collectanea non mirava all'erudizione, ma desiderava semplicemente<br />

"aiutare le anime nella loro ascensione verso l'amor di Dio" 3 .<br />

In realtà, nonostante questo timore dell'erudizione, la rivista pubblicò, fin dai suoi primi anni,<br />

parecchi articoli di grande solidità scientifica, su diversi Padri cistercensi e su numerosi aspetti <strong>della</strong><br />

tradizione liturgica e giuridica dell'Ordine. Quest’orientamento era evidentemente dovuto alla<br />

personalità del primo Redattore, il Padre Camille Hontoir, uomo coltissimo, a cui dom Anselme Le<br />

Bail aveva comunicato l'amore per la tradizione cistercense. A questi articoli di base si<br />

aggiungevano il richiamo ad avvenimenti importanti dell'Ordine e soprattutto la cronaca annuale di<br />

ogni monastero così come informazioni bibliografiche.<br />

Da quando assunse la redazione <strong>della</strong> Rivista dom André Louf vi inserì il Bulletin de spiritualité<br />

monastique, che elenca e recensisce le principali pubblicazioni sul tema e che resta fino ai nostri<br />

giorni uno dei gioielli di Collectanea. Un altro apporto importante di dom André alla rivista fu<br />

quello di allargarne l'orizzonte al monachesimo cristiano in generale (e non solamente cistercense) e<br />

all'ecumenismo.<br />

Lo spirito nuovo suscitato nella Chiesa dal Concilio e <strong>nell'Ordine</strong> dagli inizi del rinnovamento postconciliare<br />

portò la Rivista a ripensare il suo orientamento e i suoi obiettivi, tanto più che altre <strong>riviste</strong><br />

erano apparse <strong>nell'Ordine</strong>, aventi ciascuna una vocazione un po' diversa. Il primo numero del 1965<br />

affrontava tale questione espressamente, anzitutto in un editoriale di dom André Louf, membro del<br />

Comitato di direzione, e ormai abate del Mont-des-Cats, poi in un articolo in inglese di Padre Louis<br />

(Thomas) Merton su "Il ruolo di una rivista monastica”. Dom André così descrive la vocazione<br />

<strong>della</strong> Rivista che, ripetiamo, non è ormai più la "rivista ufficiale" dell'Ordine: "Oggi, grazie a Dio,<br />

dopo tante vicissitudini, la Rivista può rinnovarsi. Sembra in grado di prendere umilmente il suo<br />

piccolo posto nell'attuale rinnovamento monastico. Aprendo largamente le sue pagine all’impulso<br />

spirituale che cresce, talvolta caotica ma molto fervida e piena di promesse per l'avvenire, un po'<br />

dappertutto <strong>nell'Ordine</strong> monastico, essa può sperare di essere più efficacemente presente a una<br />

2 Atti del Capitolo generale del 1933, p.18.<br />

3 Collectanea Ordinis Cisterciensium Reformatorum, 1 (1934), pp. 6-7.


Chiesa in dialogo e in divenire" 4 .<br />

Cistercium<br />

Fondata nel 1949 e pubblicata sotto l'autorità dei monasteri cistercensi <strong>della</strong> <strong>Stretta</strong> <strong>Osservanza</strong><br />

<strong>della</strong> Spagna, la rivista Cistercium è una rivista di storia, di arte e di spiritualità monastica e<br />

cistercense. In questi ultimi anni, con il Padre Francisco R. de Pascual di Viaceli come direttore e il<br />

Padre Jeremias Palacios di La Oliva come redattore, si è aperta ugualmente ad altri temi e<br />

particolarmente a degli aspetti fondamentali <strong>della</strong> vita religiosa e mistica.<br />

Cîteaux, Commentarii Cistercienses<br />

Cîteaux, Commentarii Cistercienses è una rivista multilingue e internazionale, che pubblica degli<br />

articoli scientifici su tutti gli aspetti <strong>della</strong> storia cistercense: arte, architettura, archeologia, diritto,<br />

musica, liturgia, vita intellettuale, ecc. Vi si trovano anche <strong>delle</strong> indicazioni sul progredire <strong>delle</strong><br />

ricerche accademiche in questi campi.<br />

I due iniziatori infaticabili di questa rivista furono i Padri Roger de Ganck di Westmalle e Edmond<br />

Mikkers di Achel. Il primo numero, pubblicato nel 1950, s’intitolava Mededelingen over het<br />

Cisterciënser leven in de Nederlanden (Comunicazioni sulla vita cistercense nei Paesi Bassi). A<br />

partire dal secondo tomo e per tutti i tomi seguenti fino al nono, il titolo fu Cîteaux in de<br />

Nederlanden. Mededelingen over het Cisterciënser leven van de XII tot de XVIII eeuw (Cîteaux nei<br />

Paesi Bassi. Comunicazioni sulla vita cistercense dal XII al XVIII secolo). Come segnalava il primo<br />

numero, si trattava dei vecchi "Paesi Bassi", che comprendevano il territorio dei Paesi Bassi attuali,<br />

del Belgio e del Granducato del Lussemburgo, così come il Nord <strong>della</strong> Francia.<br />

A partire dal 1950 la rivista prese il nome di Cîteaux, Commentarii Cistercienses. Si era allora<br />

trasformata in rivista internazionale di alto livello. Anche se non fu mai una rivista "ufficiale"<br />

dell'Ordine, il Capitolo generale del 1951 intervenne per approvare il passaggio <strong>della</strong> rivista pro<br />

manuscripto a una rivista publici iuris.<br />

A partire dal 1962 (data in cui il Padre Roger de Ganck partì per l'America come cappellano <strong>della</strong><br />

fondazione di Redwoods), il Padre Edmond Mikkers ne assunse da solo la redazione fino al 1985. A<br />

questa data, passò la fiaccola a Fr. Jean-François Holthof dell'abbazia di Cîteaux. Dal 1993 ha il<br />

compito di Caporedattrice Madame Terryl Kinder, assistita da un Comitato di redazione composto<br />

di specialisti dell’Ordine e del mondo universitario.<br />

Hallel<br />

La Rivista anglofona Hallel ebbe origine all'abbazia di Mount Melleray, in Irlanda, nel 1960. Si<br />

trattava allora di condividere e divulgare dei testi liturgici, nel momento in cui si passava all'uso<br />

<strong>della</strong> lingua vernacolare (di qui il suo nome di Hallel, che significa "lode"). La redazione passò poi<br />

all’abbazia di Roscrea e, a partire dal 1968, questa pubblicazione è diventata una "rivista di<br />

spiritualità monastica e di liturgia" (Cfr. sopra, 9.2.3.).<br />

Monastic Studies<br />

Nata nel monastero OCSO di Berryville, USA, nel 1963, la rivista Monastic Studies, succedeva ad<br />

alcuni fascicoli di Cisterian Studies pubblicati dallo stesso monastero negli anni 1961-62. Si<br />

trattava di una rivista di spiritualità monastica destinata ai monasteri anglofoni dell'OCSO. Fu però<br />

trasferita al monastero benedettino di Mount Saviour, USA, nel 1965.<br />

4<br />

Collectanea Cisterciensia 27 (1965) pp. 6-7.


Liturgie / Liturgy<br />

Nel quadro <strong>della</strong> riforma liturgica postconciliare, la Commissione di Liturgia OCSO decise, nel<br />

1966, la pubblicazione di un Bollettino di Liturgia in un'edizione di lingua francese e un'altra di<br />

lingua inglese, intitolate molto semplicemente Liturgie e Liturgy. Padre Armand Veilleux, allora<br />

monaco di Mistassini, assunse fin dall'inizio la redazione <strong>delle</strong> due edizioni. Fu sostituito per la<br />

redazione dell'edizione inglese dal Padre Chrysogonus Waddell nel 1970 e per l'edizione francese<br />

dal Padre Paul Houix di Timadeuc nel 1972. L'edizione inglese rimase sotto la direzione di Padre<br />

Chrysogonus fino a quando cessò la pubblicazione, una decina d'anni fa. Quanto all'edizione<br />

francese, da quando fu rilanciata come "Nuova serie” nel 1972, sotto l'egida <strong>della</strong> C.F.C.<br />

(Commissione Francofona <strong>Cistercense</strong>), ha conosciuto diversi redattori. La sua redattrice attuale è<br />

suor Marie-Pierre Faure dell' abbazia di Chambarand.<br />

Nei primi anni, queste due <strong>riviste</strong> avevano lo scopo di comunicare ai monasteri dell'Ordine le<br />

decisioni <strong>della</strong> Santa Sede e dell’Ordine, riguardanti la nostra liturgia e il frutto dei lavori <strong>della</strong><br />

Commissione di Liturgia dell'Ordine, che fu molto attiva negli anni. 1965-1977. In seguito,<br />

soprattutto l'edizione francese, che si aprì a un pubblico più largo di quello del nostro Ordine, -<br />

particolarmente i monasteri di tradizioni diverse dalla cistercense - contribuì in maniera<br />

significativa all'elaborazione e alla qualità <strong>della</strong> liturgia dopo il Vaticano II.<br />

Cistercian Studies Quarterly<br />

Benché Collectanea fosse una rivista essenzialmente di lingua francese, vi si trovavano<br />

occasionalmente, fino al 1966, degli articoli in inglese. A partire da questa data si sentì il bisogno di<br />

una versione inglese di Collectanea. Fu Cistercian Studies. In un primo tempo vi si trovavano <strong>delle</strong><br />

traduzioni inglesi di articoli apparsi su Collectanea. Ma gradualmente le due <strong>riviste</strong> divennero<br />

indipendenti l'una dall'altra e Cistercian Studies Quarterly divenne un’importante rivista monastica<br />

autonoma. Accanto a riflessioni su diversi aspetti <strong>della</strong> vita monastica dei nostri giorni, vi si trovano<br />

anche solidi studi di carattere scientifico redatti, sia da monaci del nostro Ordine, sia da altri<br />

ricercatori del mondo universitario.<br />

Dal 1966 al 1981 la redazione <strong>della</strong> Rivista fu assunta dall'abbazia di Caldey, casa figlia di<br />

Scourmont, dove si trovava alla stessa epoca la redazione di Collectanea. Dopo di allora la sua<br />

redazione è stata assunta da diversi monaci <strong>della</strong> Regione USA. Il Redattore attuale è il Padre John<br />

Eudes Bamberger, abate emerito di Genesee.<br />

Cuadernos monasticos<br />

Cuadernos monasticos non è una rivista unicamente cistercense, anche se numerosi membri del<br />

nostro Ordine hanno avuto e hanno in essa un ruolo importante. Si tratta d'una rivista di spiritualità<br />

monastica <strong>della</strong> Conferenza <strong>delle</strong> Comunità monastiche del "Cono sud" dell'America latina<br />

(SURCO) che raggruppa i monasteri benedettini e cistercensi, di monaci e di monache,<br />

dell'Argentina, del Cile, del Paraguay e dell'Uruguay.<br />

La rivista è nata nel 1966. Dal 1969 esce quattro volte all’anno. Comporta tre sezioni principali: a)<br />

articoli riguardanti la vita monastica cristiana fin dai primi secoli del cristianesimo; b) traduzioni in<br />

spagnolo <strong>delle</strong> fonti monastiche dei primi secoli; c) recensione di libri e notizie bibliografiche.<br />

Monastieke Informatie / De Kovel<br />

Ugualmente, Monastieke Informatie, che esce dal 1967, non è una rivista esclusiva del nostro<br />

Ordine. E' un organo d'informazione e di scambio di opinioni tra i monasteri cistercensi - <strong>delle</strong> due


Osservanze - e benedettini dei paesi di lingua neerlandese. Pubblicata dapprima come fascicolo<br />

ciclostilato, la rivista ha assunto nel corso degli anni un aspetto sempre più professionale, sia per il<br />

contenuto che per la presentazione tipografica. Vi si trovano informazioni e riflessioni su una<br />

grande varietà di avvenimenti e di temi monastici.<br />

Nel 2008 la rivista si è data una presentazione completamente nuova, di grande bellezza e anche un<br />

nuovo nome. È ormai De Kovel (= La cocolla). E il sottotitolo è: Monastiek tijdscrift voor<br />

Vlaanderen en Nederland (= Rivista monastica per la Fiandra e i Paesi Bassi).<br />

13.2. ARCCIS-CERCCIS<br />

L'Associazione per l'iRradiazione <strong>della</strong> Cultura CIStercense (ARCCIS) è stata creata, il 15 gennaio<br />

1996, per diffondere, difendere, irradiare la cultura cistercense prendendo quest'espressione nel<br />

suo senso più largo: tutto ciò che fa vivere una comunità cistercense dal punto di vista spirituale<br />

(letteratura spirituale) e materiale (architettura, economia, arti…).<br />

Ha come vocazione di:<br />

• Promuovere l'edizione di testi attinenti alla tradizione e alla spiritualità<br />

cistercense. Anche se non è, di per sé, editrice, l’associazione partecipa alla pubblicazione di opere,<br />

insieme a case editrici (particolarmente Bellefontaine). Essa apporta loro una collaborazione<br />

scientifica, o assume un ruolo di consiglio editoriale. Sotto la sua egida sono già stati pubblicati una<br />

quindicina di titoli.<br />

• Diffondere le opere cistercensi pubblicate da editori diversi assicurandone la promozione,<br />

redigendo dei cataloghi, <strong>delle</strong> bibliografie, <strong>delle</strong> basi di dati, dei repertori. Questa diffusione<br />

riguarda tutti i tipi di documenti: libri, cassette, CD, video…<br />

Quest'associazione ha il vantaggio di raggruppare nel suo seno tutte le componenti <strong>della</strong> Famiglia<br />

cistercense. Nel suo consiglio d'amministrazione, infatti, sono rappresentati i due Ordini OC e<br />

OCSO 5 , le Bernardines d'Esquermes, quelle di Collombey e di Géronde (Svizzera romanda), come<br />

anche i laici cistercensi. Vi si trovano pure guide di siti cistercensi, storici e persone che<br />

contribuiscono, per un titolo o per un altro, all'irradiazione di questo patrimonio e di questa cultura.<br />

Abati e badesse <strong>delle</strong> diverse Congregazioni cistercensi si ritrovano così regolarmente per lavorare<br />

alla diffusione e provvedere al rispetto <strong>della</strong> loro cultura comune, al momento dell'assemblea<br />

generale di una giornata che si tiene ogni anno, il più frequentemente a Cîteaux o in un'altra abbazia<br />

cistercense. La presidenza è a turno. Spetta nel 2008 al Priore di Sénanque. L'Associazione conta<br />

oggi un centinaio di membri, principalmente i rappresentanti dei monasteri d'Europa, ma anche del<br />

Canada, del Marocco e d'Israele. Vi fanno parte anche quelli d'Africa e del Madagascar.<br />

Essa pubblica un piccolo bollettino annuale di "notizie", ma anche, dal 2001, una rivista Liens<br />

Cisterciens (due numeri all'anno) che presenta sotto forma di articoli dallo stile semplice, redatti da<br />

monaci, monache, laici, molteplici porte d'ingresso nel mondo cistercense. La rivista, destinata<br />

principalmente ma non esclusivamente ai laici che frequentano le nostre abbazie, si propone<br />

essenzialmente di far scoprire la cultura cistercense in senso largo, non come una cultura passata,<br />

che avrebbe conosciuto le sue grandi ore, una volta, ma come un patrimonio vivente che ispira oggi<br />

la vita di monaci e di monache. Essa fa modestamente da collegamento tra ieri e oggi, tra il chiostro<br />

e la città. Per coloro che vivono un primo contatto con un'abbazia cistercense, la rivista è un<br />

cammino di scoperta <strong>della</strong> storia e <strong>della</strong> spiritualità. Essa permette loro di approfondire il loro<br />

approccio, di ascoltare testimoni, di leggere testi scelti dei Padri cistercensi.<br />

Dal 2006, l'Associazione presenta sul suo sito www.arccist.org una bibliografia sulla "cosa"<br />

cistercense. Questa bibliografia, destinata ad essere aggiornata regolarmente, ha un orientamento<br />

5 I due Abati generali OC e OCSO vi hanno i loro rappresentanti, membri di diritto del consiglio di amministrazione.


privilegiato sulla spiritualità cistercense. Essenzialmente francese, essa comporta tuttavia molti<br />

riferimenti inglesi. Include gli articoli pubblicati in inglese e in francese nelle principali Riviste<br />

menzionate sopra in 13.1, dal 1940 per Collectanea, così come quelli di Studia Monastica e <strong>della</strong><br />

Revue bénédictine fino al 1987. Menziona tutti i libri recensiti in queste Riviste. Senza essere<br />

esauriente, rappresenta tuttavia circa 250 pagine!<br />

Si è dovuto rispondere a certe istanze. Da una parte alcuni ricercatori o studenti desideravano<br />

chiarimenti su tale o tal altro punto, oggetto dei loro studi, riguardanti la storia o il patrimonio o la<br />

spiritualità, e non trovavano interlocutori validi; d'altra parte certi fondi raccolti da ricercatori<br />

rischiavano e rischiano ancora, alla loro morte, di dormire dentro casse o di sparire… Si è dunque<br />

fatto sentire il bisogno d'un "centro di risorse”, che possa allo stesso tempo raccogliere questi<br />

documenti e informare o mettere in contatto tra di loro le persone il cui incontro potrebbero essere<br />

per loro vantaggioso. E' stato costituito un comitato scientifico, in collegamento con università e<br />

biblioteche pubbliche, particolarmente <strong>della</strong> Borgogna, per studiare il progetto di un tale centro e<br />

sostenerlo, una volta realizzato. L'abbazia di Cîteaux ha messo a sua disposizione un locale libero,<br />

situato ai limiti <strong>della</strong> clausura, ma che bisognava sistemare. A poco a poco le cose sono giunte a<br />

buon punto, grazie a generosi benefattori, e il 20 aprile 2007 ha visto l'inaugurazione del CERCCIS<br />

(Centro Europeo per l'IRradiazione <strong>della</strong> Cultura <strong>Cistercense</strong>), di cui ARCCIS è l'animatore.<br />

Questo centro ha già raccolto i fondi cistercensi dell'abbazia <strong>delle</strong> Dombes, di alcuni ricercatori<br />

quali P. Maur Cocheril (foto o microfilms di manoscritti liturgici), Eugène Manning, Marcel<br />

Aubert, Robert Thomas … Questi fondi hanno bisogno di essere inventoriati e classificati, perfino<br />

digitalizzati… Il lavoro, per questo centro, non manca. Ma ha bisogno di un bilancio regolare di<br />

funzionamento, cosa che non è ancora stata assicurata.<br />

Ultima iniziativa di ARCCIS-CERCCIS che bisogna menzionare: le giornate annuali di Cultura<br />

cistercense, aperte a persone che fanno <strong>delle</strong> ricerche sulla vita cistercense e desiderano incontrarsi<br />

per un approccio interdisciplinare. Queste giornate permettono ai partecipanti di scambiare<br />

liberamente le loro esperienze e i loro metodi, di condividere le loro domande e far conoscere il<br />

procedere dei loro lavori. Tre giornate hanno già avuto luogo ad Acey, la Trappe e Aiguebelle, con,<br />

ogni volta, parecchi contributi in campi così diversi come la teologia, l'architettura, la storia <strong>delle</strong><br />

istituzioni, la storia dell'arte, gli archivi, la diplomazia, la liturgia … La sorpresa di queste giornate<br />

è il constatare che ci sono dei giovani ricercatori e ricercatrici, universitari o no, che sono<br />

appassionati alla realtà cistercense.<br />

In fondo l'Associazione e il suo Centro vogliono rappresentare un collegamento tra questo mondo<br />

dei ricercatori, dilettanti o professionisti degli studenti, e il mondo monastico. Il fatto che siano<br />

appoggiati ad una comunità monastica, a Cîteaux, mostra chiaramente che non si tratta soltanto di<br />

preservare un passato, ma di manifestare che la tradizione cistercense è una realtà oggi sempre viva.<br />

Tratto da: AA.VV., L’Ordre cisterciense de la stricte observance au vingtième siècle. De 1892 à la<br />

conclusion du Concile Vatican II, Vol 1, Du Concil Vatican II à la fin du siècle, Vol II, Curia<br />

Generalizia OCSO, Viale Africa 33, Roma 2008, capitolo XIII.

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