stesso è la Vita dei suoi (Dt 30,,<strong>20</strong>: perché Lui è la vita). Il primo princip<strong>io</strong> e l’ultimo compimento <strong>del</strong> vivere – e quindi <strong>del</strong> desider<strong>io</strong>, in senso realistico e spirituale – è il D<strong>io</strong> Vivente, fonte <strong>del</strong>l’acqua viva (Ger 2,13; Sal 42-43; 63,2; 143,6; cf. Ez 47,1; Gl 4,18; Zc 14,8; ecc.). Nel NT, le stesse immagini e la stessa terminologia vengono riprese in riferimento a Gesù e allo Spirito che egli dona, nel sacrific<strong>io</strong> di sé stesso (Gv 4, 14; 7, 37-39); sacramentalmente, ciò avviene in ogni celebraz<strong>io</strong>ne <strong>del</strong>la Eucaristia, dove il Pane di Vita eucaristico sazia la nostra fame e la nostra sete (Gv 6, 35; cf Sir 24, <strong>20</strong>) infondendo in noi la vita eterna (Gv 6, 33.50. 51). Qui, le figure <strong>con</strong>viviali ed escatologiche evocate in precedenza trovano un punto di sintesi e si articolano <strong>con</strong> la dimens<strong>io</strong>ne <strong>del</strong>la comun<strong>io</strong>ne - immanenza reciproca. Chi mangia la mia carne e beve il m<strong>io</strong> sangue, dimora in me e <strong>io</strong> in lui (Gv 6, 56; 14 <strong>20</strong>. È in tal modo che Egli, eminentemente, permane in noi. San Paolo descriverà la presenza di Cristo in colui che crede in Lui (Gal 2,19) creando per<strong>fino</strong> dei nuovi termini nella lingua greca <strong>del</strong> tempo e moltiplicandoli liberamente, per descrivere l’esistenza cristiana come vita <strong>con</strong> Lui, per Lui, in Lui (cf Rm 6, 4-8; 8, 16-32; Ef 2, 5-6; 3, 6; Fil 3, 10-11.21; Col 2, 12-13; 3, 1-4; 2 Tim 2,11-12). La vita, dono nell’in<strong>con</strong>tro comun<strong>io</strong>nale Le linee evidenziate qui dal princip<strong>io</strong> <strong>del</strong>la creaz<strong>io</strong>ne, attraverso la mediaz<strong>io</strong>ne <strong>del</strong>la Sapienza, <strong>fino</strong> all’Incarnaz<strong>io</strong>ne e al festino escatologico celebrato nella pienezza dei tempi, illustrano essenzialmente la volontà di comun<strong>io</strong>ne che il D<strong>io</strong> <strong>con</strong> noi (Immanuel: Is 7, 14; 8, 8.10; <strong>Mt</strong> 1,23) persegue nella sua relaz<strong>io</strong>ne salvifica (cf. Ap 21,3: <strong>Ecco</strong> la dimora di D<strong>io</strong> <strong>con</strong> gli uomini! Egli dimorerà <strong>con</strong> loro ed essi saranno suo popolo ed egli sarà il “D<strong>io</strong>-<strong>con</strong>-loro”). Questa dinamica tende <strong>alla</strong> diffus<strong>io</strong>ne/<strong>con</strong>divis<strong>io</strong>ne <strong>del</strong>la vita di D<strong>io</strong>, che scaturisce dall’in<strong>con</strong>tro <strong>con</strong> Lui ( cf. Gv 10, 10: Io <strong>sono</strong> venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza). Vorremmo sottolineare qui come la vita nasce dall’in<strong>con</strong>tro: originariamente, d<strong>alla</strong> Parola di D<strong>io</strong>, che costituisce l’altro di fronte a sé (Gen 1-2) e che il NT, sviluppando Pr 8, vede compiersi nella mediaz<strong>io</strong>ne di Cristo,per Cristo e in vista di Cristo (Col.1,16). L’apostolo G<strong>io</strong>vanni, <strong>con</strong>templando al vertice <strong>del</strong>la creaz<strong>io</strong>ne il Verbo di D<strong>io</strong> fatto carne, annuncia, in dimens<strong>io</strong>ne comun<strong>io</strong>nale, che in Lui era la Vita, e la Vita era la luce degli uomini (Gv 1,4; Gv 1,2: la Vita si è fatta visibile, noi l’abbiamo veduta… la vita eterna, che era presso il Padre e si è resa visibile a noi). La vita viene identificata <strong>con</strong> la persona stessa di Gesù Cristo, che ci <strong>con</strong>duce al Padre: Io <strong>sono</strong> la via, la resurrez<strong>io</strong>ne e la vita (Gv11,15). E’ per Lui, se<strong>con</strong>do la 1 Gv, che noi viviamo: D<strong>io</strong> ha mandato il suo unigenito Figl<strong>io</strong> nel <strong>mondo</strong>, perché noi avessimo la vita per lui (1 Gv 41, 9). Una mediaz<strong>io</strong>ne non solo metafisica o teologica, ma esistenziale, <strong>con</strong>creta, sovranamente libera: Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figl<strong>io</strong> dà la vita a Chi vuole…. 4
Come il Padre possiede la vita in se stesso, così ha dato al Figl<strong>io</strong> di possedere la vita in se stesso (Gv 5, 21.26). Chi crede nel Figl<strong>io</strong> ha la vita eterna (Gv 3, 35). L’in<strong>con</strong>tro <strong>con</strong> D<strong>io</strong> da cui scaturisce la vita, si dà quindi per e nella comun<strong>io</strong>ne <strong>con</strong> il Figl<strong>io</strong> suo (Gv 6, 57: Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e <strong>io</strong> vivo per il Padre, così anche colui che mangia di me vivrà per me; cf. Gv 1,1-13). Attraverso di lui, siamo introdotti fin d’ora, per grazia, nell’in<strong>con</strong>tro <strong>del</strong>l’amore frontale <strong>del</strong> Padre e <strong>del</strong> Figl<strong>io</strong> e <strong>del</strong>lo Spirito, iniz<strong>io</strong> <strong>del</strong>l’essere. Il mistero eucaristico, nel già e nel non ancora <strong>del</strong> nostro pellegrinagg<strong>io</strong> nel tempo, è la modalità sacramentale in cui tale dinamica <strong>con</strong>tinua esplicitamente a coinvolgere <strong>tutti</strong> e ciascuno; in esso si compie quella immanenza reciproca che costituisce l’essenza, il vertice <strong>del</strong>la esperienza umana e cristiana:Voi mi vedrete, perché <strong>io</strong> vivo e <strong>voi</strong> vivrete. In quel g<strong>io</strong>rno <strong>voi</strong> saprete che <strong>io</strong> <strong>sono</strong> nel Padre e <strong>voi</strong> in me e <strong>io</strong> in <strong>voi</strong> (Gv 14,19-<strong>20</strong>). 5