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GENNAIO FEBBRAIO 2011 N.4 - Case Piacentine

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<strong>GENNAIO</strong><br />

<strong>FEBBRAIO</strong><br />

<strong>2011</strong><br />

Approfondimenti<br />

Il “cuore” di Caorso<br />

torna a battere<br />

Il 13 novembre, dopo un ventennio di oblio e un anno di<br />

ristrutturazione, il CineFox sarà riaperto al pubblico. Il<br />

vecchio cinema - che rinasce come centro civico in grado<br />

di ospitare eventi culturali, musicali e convegni - era sorto<br />

dopo l’ultima guerra.<br />

16<br />

el 1947 erano iniziati i lavori di<br />

N scavo. Inaugurata la domenica<br />

di Pasqua del 1949, la struttura<br />

voluta da Ettore Fochi, ha garantito<br />

per circa quarant’anni il primato di<br />

Caorso nella provincia piacentina in<br />

tema di proiezioni cinematografiche<br />

e spettacoli. «Fochi non badava<br />

a spese - racconta Lino Pavesi,<br />

memoria storica di Caorso - ma non<br />

era nemmeno uno spendaccione.<br />

Sapeva fare il suo mestiere e<br />

investiva in film di prima visione che<br />

venivano proiettati al CineFox ancor<br />

prima che arrivassero a Piacenza<br />

e Cremona. Anche nel suo settore,<br />

che era l’agricoltura, cercava<br />

sempre di avere le macchine<br />

agricole di prima innovazione. In<br />

tutto ciò che faceva pretendeva il<br />

meglio, non per superbia ma per<br />

offrire ottimi servizi e prodotti.<br />

Per il paese ha fatto tanto». “Il<br />

richiamo del Nord” con Henry<br />

Fonda e Joan Bennett del 1941,<br />

fu la prima proiezione nella sala<br />

cinematografica di Caorso. Ma i<br />

film non erano i soli spettacoli che<br />

i piacentini potevano assaporare al<br />

CineFox. «I primi anni - racconta<br />

il primo nipote di Fochi, Ettore<br />

Perego - dato che in tanti non<br />

avevano la televisione, venivano<br />

mostrati anche programmi come<br />

Lascia e Raddoppia e anche tante<br />

commedie». Grazie al maestro<br />

Luigi Lodola, conosciuto come<br />

“Gino”, «un uomo<br />

molto legato al<br />

suo paese, che<br />

amava il suo<br />

paese» - come<br />

lo ha definito<br />

Lino Pavesi - le<br />

manifestazioni<br />

organizzate,<br />

in quella che<br />

era una delle<br />

più grandi sale<br />

in tutta la provincia di Piacenza,<br />

erano tante. Carnevalini per i<br />

bambini, che ogni anno indossavano<br />

maschere all’interno del cinema,<br />

Festa della Mimosa ogni 8 marzo,<br />

Feste di Capodanno e la famosa<br />

kermesse folcloristica locale<br />

Caorsanissima. «Gli ingressi a<br />

queste manifestazioni erano davvero<br />

ridotti, alla portata di tutti, proprio<br />

perché così in tanti potevano<br />

partecipare - ricorda Pavesi - ed<br />

Ettore Fochi ad ogni festa per il<br />

paese metteva a disposizione la sala<br />

cinematografica gratis». Il CineFox<br />

era qualcosa di molto di più di un<br />

semplice cinema. Era un luogo di<br />

ritrovo, una casa del divertimento,<br />

un sala di aggregazione, il fiore<br />

all’occhiello di Caorso, il vanto<br />

del borgo della Bassa piacentina,<br />

il respiro di un piccolo centro di<br />

periferia che rendeva vivo il paese.<br />

Addirittura all’epoca della centrale<br />

si trasformava in centro civico dove<br />

si svolgevano numerosi convegni<br />

sul nucleare. «Era bello e basta -<br />

afferma la signora Delfina, moglie<br />

di Lino Pavesi - non ci sono altre<br />

parole per descriverlo». Già, perché<br />

quello che era il CineFox oggi è<br />

solo un grande vuoto, un edificio<br />

inutilizzato, che rimane vivo solo<br />

nella memoria di chi quarant’anni<br />

fa ne ha vissuto lo splendore.<br />

Ancora pochi giorni però e il cuore<br />

di Caorso tornerà a battere. Sabato<br />

13 novembre infatti, alle 17.30, il<br />

CineFox “è risorto”. Le sue mura<br />

sono state rialzate e il suo sipario<br />

è di nuovo pronto ad aprirsi al<br />

pubblico. In effetti, ripercorrendo<br />

la storia del CineFox, non si può<br />

non ricordare che il suo destino<br />

sarebbe stato l’abbattimento.<br />

Sembrava essere l’unica soluzione<br />

possibile per quell’edificio che è<br />

stato storia del paese. «Tra il 1999<br />

e il 2000 - spiega Pavesi - era stato<br />

deciso di abbattere la struttura. Una<br />

decisione per cui le figlie di Fochi<br />

si erano rammaricate e rattristate<br />

per la fine che il lavoro e la<br />

passione del padre stavano facendo.<br />

Fortunatamente con l’arrivo del<br />

sindaco Callori nel 2004, l’edificio<br />

è stato salvato: acquistato e ora<br />

messo a nuovo. Per un po’ di tempo<br />

- dice con gli occhi lucidi Pavesi - ho<br />

pensato che il destino del CineFox<br />

fosse quello del Nuovo Cinema<br />

Paradiso (film di Giuseppe Tornatore<br />

del 1988, ndr). Mi sentivo come<br />

Salvatore che tornato a casa in<br />

Sicilia si rende conto che il cinema<br />

del piccolo paese, ormai chiuso e in<br />

disuso da quasi sei anni, ha perso il<br />

suo splendore e inerte assiste alla<br />

sua demolizione». Per il CineFox<br />

però c’è un finale diverso, un lieto<br />

fine. Il 13 novembre è stato restituito<br />

a quella comunità che l’aveva tanto<br />

amato.<br />

Valentina Paderni, Caorso<br />

(http://my.liberta.it/mod_articles/articles.<br />

php?action=show_article&article_id=50452)<br />

L’opera di restauro è stata progettata<br />

dall’Architetto Patrizio Losi ed eseguita<br />

dalle imprese EDIL LURETTA s.r.l.<br />

e CELLA GAETANO s.r.l.

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