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Allegato pdf - La Voce del Popolo

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<strong>La</strong> <strong>Voce</strong><br />

<strong>del</strong>la Valtrompia<br />

n.9<br />

WWW.LAVOCEDELPOPOLO.IT MENSILE D'INFORMAZIONE ANNO II - SETTEMBRE 2010<br />

Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - LO/BS<br />

Trofeo Aido. Domenica 26 settembre la 13ª edizione <strong>del</strong>la gara di regolarità<br />

Via alla sfida <strong>del</strong>le auto<br />

storiche per solidarietà<br />

<br />

Il percorso toccherà Gardone, Polaveno, Lumezzane e Sarezzo ma<br />

attraverserà anche la Franciacorta, per arrivare in Valsabbia e sul<br />

Garda. Vuole sviluppare la sensibilità alla donazione degli organi<br />

Inchiesta: edificazioni selvagge<br />

Il servizio<br />

a pag. 26<br />

Case come funghi<br />

Anche in Valle tanti edifici vengono costruiti e poi non venduti.<br />

È quasi impossibile conoscerne il numero. Molte le cause<br />

<strong>del</strong> fenomeno: in gioco ci sono interessi privati e dei comuni<br />

Gardone<br />

Controlli e dialisi in Valle:<br />

donazioni e progetti<br />

ingrandiscono l’offerta<br />

pag. 32<br />

Storie<br />

In ricordo di Vitto Piotti,<br />

l’aquila ferita all’ala<br />

e la scultura <strong>del</strong> ferro<br />

pag. 11<br />

Il servizio<br />

a pag. 2<br />

Editoriale<br />

Città vuote<br />

di Adriano Bianchi<br />

Chiedersi quante case vuote, sfitte<br />

o in vendita ci sono in Valtrompia<br />

o in provincia di Brescia in tempo di<br />

crisi economica potrebbe sembrare<br />

retorico e sortire una risposta scontata.<br />

Se non ci sono soldi le gente non<br />

compra, le banche non fanno mutui<br />

perchè non ci sono garanzie, soprattutto<br />

a chiederli sono i giovani che<br />

sono spesso con un lavoro ancora<br />

precario. Liquidare, quindi, con la crisi<br />

un mercato immobilliare che pare<br />

fermo per le difficoltà economiche<br />

<strong>del</strong>le famiglie potrebbe essere insufficiente.<br />

<strong>La</strong> nostra piccola inchiesta<br />

cerca di fare anzitutto una stima numerica:<br />

quante case vuote ci sono?<br />

<strong>La</strong> risposta è perlomeno imprecisa<br />

perchè i dati risultano contrastanti,<br />

negati, vecchi e comunque approssimativi.<br />

Nessuno vuole dire che nei<br />

nostri paesi le case ci sono, ma non<br />

sono abitate. Interessi? Anche questi,<br />

tanti. Quelli dei costrutturi che vogliono<br />

continuare a costruire, quelli dei<br />

comuni che con le tasse di urbanizzazione<br />

fanno un po’ di cassa, quello<br />

<strong>del</strong>le agenzie immobiliari che tendono<br />

a non svalutare il mercato per poter<br />

tenere i prezzi a un certo livello. Il<br />

dato ossevabile da tutti è quello empirico:<br />

provate a contare i cartelli con<br />

scritte “vendesi” e “affittasi” in Valle<br />

e vi renderete conto. Suonano come<br />

un appello quasi disperato. In attesa<br />

di tempi migliori le famiglie che possono<br />

investono i risparmi nel mattone.<br />

I titoli di Stato, infatti, non danno<br />

grandi interessi e gli investimenti finanziari<br />

sono rischiosi. Nessuno, poi,<br />

è disponibile ad abbassare i prezzi e<br />

le case costano sempre troppo. Di<br />

mezzo ci va pure l’ambiente con una<br />

cementificazione selvaggia. In questo<br />

si giocano le responsabilità degli amministratori<br />

locali soprattutto quando<br />

mettono mano ai piani di governo <strong>del</strong><br />

territorio (Pgt). C’è da sperare che abbiano<br />

a cuore il nostro vero bene.


2<br />

<strong>La</strong> <strong>Voce</strong> <strong>del</strong>la Valtrompia<br />

settembre 2010<br />

Primo piano<br />

<strong>La</strong> saturazione <strong>del</strong> mercato<br />

Sito:<br />

www.lavoce<strong>del</strong>popolo.it<br />

Anche in Vatrompia, come nell’intera provincia bresciana, ci sono appartamenti<br />

e costruzioni edili ancora vuote, invendute, che la storia <strong>del</strong>l’edilizia recente<br />

(vedi l’articolo qui sotto) ha condizionato con un’edificazione selvaggia<br />

e quasi senza controllo. <strong>La</strong> situazione attuale fotografata a Brescia da Massimo<br />

Ziletti, direttore di Probrixia, l’azienda speciale <strong>del</strong>la Camera di commercio<br />

per il mercato immobiliare e, nelle pagine a fianco, l’intervista a Mauro<br />

Rizzinelli, imprenditore edile, e i risultati in numeri riguardo alle case in vendita<br />

in Valle, secondo le telefonate alle agenzie immobiliari sul territorio. Ne<br />

sono escluse tutte quelle comunali e private.<br />

Fenomeni. <strong>La</strong> storia <strong>del</strong> mercato edile, <strong>del</strong>la costruzione selvaggia e gli immobili invenduti nella Provincia<br />

Vendesi casa disperatamente.<br />

Ma non è la trasmissione Sky!<br />

Secondo un calcolo<br />

approssimativo<br />

per difetto<br />

sarebbero 5000<br />

le abitazioni vuote<br />

e migliaia di metri<br />

quadri sul territorio<br />

provinciale<br />

a cura di Massimo Venturelli<br />

Secondo un calcolo approsimativo<br />

(l’approssimazione è per difetto) sarebbero<br />

circa 5.000 le abitazioni vuote<br />

sul territorio provinciale. Quello <strong>del</strong>le<br />

case vuote è solo una parte di un più<br />

ampio processo di edificazione selvaggia<br />

che si è sviluppato nel corso <strong>del</strong>l’ultimo<br />

decennio. Alle abitazioni devono<br />

essere sommati le centinaia di migliaia<br />

(probabilmente milioni) di metri quadrati<br />

di spazi produttivi e commerciali<br />

inutilizzati distributi dall’Alta Valle Camonica<br />

alle più profonde propaggini<br />

<strong>del</strong>la Bassa. Quello <strong>del</strong>l’edificazione<br />

oltre ogni richiesta è un fenomeno che<br />

risale alle metà degli anni Novanta <strong>del</strong><br />

secolo scorso. All’epoca fu la legge<br />

Tremonti (consentiva la detassazione<br />

degli utili reinvestiti) a scatenare<br />

la corsa al capannone. Venne poi la<br />

stagione <strong>del</strong> “mattone bene rifugio”,<br />

<strong>del</strong>la casa come investimento impermeabile<br />

a qualsiasi svalutazione. Una<br />

stagione che vide la proliferazione di<br />

imprese edili attratte dal miraggio di<br />

guadagni abbastanza facili. Ma venne<br />

anche la stagione dei primi tagli dei<br />

trasferimenti statali agli enti locali con<br />

comuni grandi e piccoli costretti a inventarsi<br />

nuovi modi per far quadrare<br />

i propri bilanci. Più di un sindaco si<br />

rese conto che quello degli oneri di<br />

urbanizzazione (una tassa a carico di<br />

chi realizzava nuove costruzioni) era<br />

un metodo facile e redditizio per far<br />

quadrare i conti comunali. Non ci fu<br />

comune che non si dotò di uno strumento<br />

di programmazione urbanistica<br />

segnato da una copiosa previsione<br />

di espansione edilizia. Si tratta di una<br />

partita ancora aperta, una sfida che<br />

molte amministrazioni locali giocano<br />

anche oggi. Qualcosa, però, nel meccanismo<br />

si è inceppato se è vero che<br />

tantissime amministrazioni locali hanno<br />

dovuto fare i conti con consuntivi<br />

che negli ultimi anni hanno registrato<br />

introiti da oneri più bassi di quelli previsti.<br />

Perché il mercato degli immobili<br />

a un certo punto si è fermato e chi doveva<br />

costruire ci ha pensato due volte<br />

prima di aprire cantieri per realizzare<br />

abitazioni e strutture destinate a rimanere<br />

invendute. C’è stata la crisi certo,<br />

ma c’è stato anche un mercato che ha<br />

raggiunto livelli di saturazione, perché<br />

se alta è la propensione alla casa di<br />

proprietà dei bresciani è anche vero<br />

che sono poche le famiglie che possono<br />

permettersi la seconda e la terza<br />

casa. E così sempre più numerosi i<br />

cartelli “vendesi” sono apparsi anche<br />

su complessi residenziali per restarvi<br />

mesi e mesi. Tante <strong>del</strong>le imprese nate<br />

sul miraggio di facili guadagni hanno<br />

dovuto chiudere. C’è un programma in<br />

onda su Sky in cui possessori di immobili<br />

chiedono aiuto a due esperti per<br />

vendere la loro casa. Nel Bresciano<br />

avrebbero di che lavorare!<br />

Borsa immobiliare. Parla Massimo Ziletti, direttore di Probrixia, azienda speciale <strong>del</strong>la Camera di commercio<br />

Lievi miglioramenti in un paziente che è comunque critico<br />

<strong>La</strong> Borsa Immobiliare di Brescia<br />

è un servizio organizzato e promosso<br />

da Probrixia, l’azienda speciale <strong>del</strong>la<br />

Camera di commercio di Brescia, con<br />

l’obiettivo di offrire consulenze professionali<br />

nel campo <strong>del</strong>l’intermediazione<br />

immobiliare a beneficio di cittadini,<br />

enti pubblici e soggetti privati. Interfacciandosi<br />

con i diversi attori <strong>del</strong>la<br />

filiera immobiliare locale (costruttori,<br />

agenzie immobiliari) rappresenta un<br />

osservatorio privilegiato per leggere<br />

la crisi che ha colpito il settore e come<br />

l’eccesso di offerta immobiliare (civile,<br />

commerciale o produttiva) possa<br />

incidere sulla stagione di difficoltà.<br />

Massimo Ziletti<br />

A illustrare la situazione è Massimo<br />

Ziletti, direttore di Probrixia. I dati in<br />

possesso <strong>del</strong>l’azienda speciale (che si<br />

riferiscono al 2009) indicano che lo<br />

scorso anno la crisi ha conosciuto un<br />

rallentamento <strong>del</strong> suo andamento negativo.<br />

Pur soffrendo, il settore immobiliare<br />

bresciano non ha patito le pene<br />

conosciute nel 2008. “Non si può certo<br />

parlare di inversione di tendenza o di<br />

uscita dalla crisi – ha affermato il direttore<br />

di Probrixia –. Al massimo si può<br />

parlare di un leggero miglioramento<br />

in un quadro che è complessivamente<br />

ancora grave”. Logico che su tale<br />

situazione incida in modo considerevole<br />

anche il gran numero di immobili<br />

invenduti in tutta la provincia. Una<br />

considerevole quantità di invenduto<br />

incide anche sul prezzo degli immobili<br />

anche se “nominalmente – sono ancora<br />

considerazioni di Ziletti – dal 2008 i<br />

prezzi sono calati non più <strong>del</strong> 6%”. C’è<br />

per il direttore di Probrixia una quota<br />

di invenduto che rischia di restare tale<br />

per un lungo periodo, a meno di non<br />

essere venduto a prezzi bassi. Si tratta<br />

di quelle abitazioni costruite solo pochi<br />

anni fa ma senza l’utilizzo di tecnologie<br />

adeguate in tema di risparmio<br />

energetico che sono rese “obsolete “<br />

da altre più recenti.


E-mail:<br />

valtrompiavocemedia.it<br />

I numeri <strong>del</strong> comune di Marcheno<br />

Le amministrazioni tacciono o quando rispondono dicono di non avere i dati<br />

per conoscere quante siano le case o le strutture produttive inutilizzate. Eppure<br />

anche un osservatore distratto potrebbe tranquillamente ipotizzare che si tratti<br />

di numeri alti, impressionanti. Tutti questi aspetti hanno portato, almeno sino a<br />

quattro anni fa, a una stagione di edificazione selvaggia caratterizzata non solo<br />

dallo straordinario numero di edifici realizzati, poco funzionali alla vita dei suoi<br />

abitanti. Solo il comune di Marcheno ha risposto con una ricerca datata 2001.<br />

Questi i numeri: edifici non utilizzati 75 (su 1003); abitazioni non occupate da<br />

persone residenti 225 (su 1753).<br />

<strong>La</strong> <strong>Voce</strong> <strong>del</strong>la Valtrompia<br />

settembre 2010<br />

3<br />

Intervista. Parla Mauro Rizzinelli, imprenditore valtrumplino, da 25 anni nel settore edile e immobiliare<br />

Serve responsabilità e rispetto<br />

di Mauro Toninelli<br />

Ci sono molte case costruite ma<br />

non ancora vendute; qual è la percezione<br />

di un costruttore e venditore<br />

in questo momento?<br />

Tutta questa offerta c’è perché si è<br />

sbagliato qualcosa. Il costruttore, il<br />

venditore, o comunque chi propone<br />

questo prodotto non ha tenuto conto<br />

<strong>del</strong>le vere esigenze <strong>del</strong>la gente, <strong>del</strong><br />

cliente. Non è facile tener conto <strong>del</strong>le<br />

esigenze <strong>del</strong> cliente ma è doveroso e<br />

assolutamente necessario. Si deve fare<br />

quello che fanno in altri settori industriali,<br />

cioè partire con ricerche di<br />

mercato, fare <strong>del</strong>le anilisi per individuare<br />

i veri bisogni. Nel nostro settore<br />

questo lo fanno in pochi. In passato<br />

non si è mai fatto perché si è sempre<br />

costruito e venduto senza bisogno di<br />

pensare al cliente. Il costruttore e il<br />

venditore non hanno tenuto conto di<br />

questo quindi oggi ho un bene che non<br />

è vendibile, nonostante le richieste,<br />

che ci sono ancora.<br />

Come si muove un’azienda come la<br />

sua in questo periodo di crisi?<br />

Si muove con attenzione e con prudenza<br />

visto il mercato in generale, ma con<br />

idee chiare per quanto riguarda il nostro<br />

settore. Nonostante tutto, oggi ci<br />

sono ancora richieste; sembra un paradosso<br />

ma tutti i giorni c’è gente che<br />

Mauro Rizzinelli<br />

chiede casa. Procediamo con attenzione,<br />

cercando di sviluppare bene le<br />

operazioni che abbiamo e cercando di<br />

evitare gli errori che in passano sono<br />

stati commessi da qualcuno. Non da<br />

sottovalutare analisi e considerazioni<br />

che aiutano a fare in modo che l’operazione<br />

immobiliare non abbia invenduto<br />

o ne abbia il meno possibile.<br />

Costruzione selvaggia: quanto viene<br />

tenuto in considerazione il bi-<br />

sogno <strong>del</strong>l’ambiente in tutto ciò?<br />

Sicuramente molto poco, questa è<br />

un’altra motivazione sul perché non si<br />

vende. <strong>La</strong> persona è sensibile a queste<br />

cose. In passato se ne è tenuto conto<br />

poco. Anche qui sbisogna tenere sempre<br />

più conto di due ragioni: il rispetto<br />

<strong>del</strong>l’ambiente e la salute di tutti e per<br />

una questione commerciale; se non si<br />

rispetta un ambiente, la gente lo capisce<br />

e tu non vendi.<br />

Si abbassano i prezzi risparmiando<br />

sui materiali di costruzione?<br />

Premetto che per me la crisi non c’è.<br />

Siamo in una situazione di grande<br />

cambiamento e profonda trasformazione,<br />

diciamo ancora più particolare<br />

e profonda di quello che la persona in<br />

genere può percepire. Il rischio ci può<br />

essere per chi non fa bene questo lavoro.<br />

Ci sono molti improvvisati: dove<br />

questa manca, sicuramente c’è questo<br />

problema, soprattutto quando uno si<br />

basa solo e quasi totalmente sul discorso<br />

finanziario. Un conto sono gli<br />

edifici immobli esistenti, quindi uno<br />

per far cassa fa un certo ragionamento;<br />

un conto sono gli edifici nuovi, può<br />

essere un rischio che si risolve cercando<br />

di capire da chi stai comprando.<br />

Ci sono molti operatori che sono<br />

nel mercato immobiliare per ragioni<br />

diverse dal voler soddisfare i bisogni<br />

<strong>del</strong>la gente, per dare una casa. C’è un<br />

ruolo sociale di chi costruisce.<br />

Quanta passione c’è?<br />

Il 99,9%, non il 100 perchè non puoi farlo<br />

solo per passione. Tu sai che puoi<br />

condizionare la vita <strong>del</strong>la persone negli<br />

anni a venire, i rapporti futuri che<br />

crei... é una grande responsabilità.<br />

Di chi sono le responsabilità <strong>del</strong>la<br />

situazione?<br />

Equamente distribuite tra tutti gli addetti<br />

ai lavori. Dobbiamo costruire per<br />

dare risposta ai clienti, rispettando<br />

bisogni, esigenze, ambiente e aspetti<br />

fondamentali.<br />

Agenzie immobiliari. Secondo una stima, difettosa, per le poche risposte, le case invendute sono circa 300<br />

“Vendesi” per le strade <strong>del</strong>la Valle: il numero è un mistero<br />

Vista la difficile ricerca e gli<br />

scarsi risultati ottenuti interrogando<br />

gli uffici comunali preposti, come<br />

quelli di urbanistica e dei lavori<br />

pubblici (vedi box in alto, ndr.)<br />

su quanti edifici e abitazioni vuote<br />

e invendute ci fossero sul proprio<br />

territorio, si è provato ad avere una<br />

minima idea <strong>del</strong>la quantità, interrogando<br />

le agenzie immobiliari che in<br />

Valtrompia hanno sede.<br />

Questo, è ovvio, non consegna un<br />

dato definitivo e sicuro, ma una indicazione<br />

di massima che esclude<br />

sicuramente tutti i venditori che lavorano<br />

in Valle ma non vi risiedono,<br />

tutti gli edifici di appartenenza<br />

comunale e di privati.<br />

Un dato dunque non esaustivo, se si<br />

considera inoltre il fatto che anche<br />

le agenzie, quanto i comuni, sono<br />

restie a comunicare il numero di<br />

case in vendita.<br />

Come per le amministrazioni comunali,<br />

che forse possono avere l’alibi<br />

<strong>del</strong> non avere a disposizione questo<br />

calcolo, anche le agenzie non hanno<br />

piacere a comunicarlo, per motivi<br />

probabilmente sia commerciali<br />

che di immagine rispetto al compratore<br />

e alla concorrenza.<br />

Unico alibi per i venditori è che la<br />

richiesta sia stata fatta con una telefonata,<br />

dichiarando l’intenzione<br />

<strong>del</strong>la ricerca e il nome <strong>del</strong>la testata;<br />

procedura e modalità identiche<br />

alle richieste fatte agli uffici comunali.<br />

Qualcuno potrebbe non aver<br />

creduto a questa richiesta.<br />

Un numero basso e allo stesso tempo<br />

comunque importante: sono circa<br />

300 le case in vendita in Valle,<br />

numero che si basa sulla risposta<br />

di solo quattro agenzie.<br />

Case invendute: la percezione ce<br />

la si può fare solo attraversando la<br />

Valle alla ricerca dei molti “Vendesi”<br />

appesi qua e là. Molti.


E-mail:<br />

valtrompiavocemedia.it<br />

<strong>La</strong> <strong>Voce</strong> <strong>del</strong>la Valtrompia<br />

settembre 2010<br />

5<br />

<strong>La</strong> parola<br />

ai lettori<br />

Rotte letterarie<br />

Sopra le profondità d’un Mediterraneo che fu teatro <strong>del</strong>l’antica vita si schiudono<br />

le vicende di un punico di Cartagine transitato per l’Iberia alla conquista di<br />

un'Italia che seppe amare, come emerge dai taccuini di Paolo Rumiz e <strong>del</strong> suo<br />

“Annibale. Un viaggio”. Andar per paesi conosciuti e vicini oppure inoltrarsi in<br />

terre lontane e smisurate come l’Australia col beffardo sorriso che Bill Bryson<br />

imprime “In un paese bruciato dal sole”. Un rollare vicino e lontano sul ponte<br />

di una goletta d’inchiostro, tornando nel vecchio continente per scoprire sulle<br />

tracce di “Pane nostro” quelle briciole che uniscono Oriente ed Occidente come<br />

ha saputo ricordare la penna di Predrag Matvejevic.<br />

L<br />

LETTERE<br />

Il saluto a don Pietro<br />

Prendiamo l’occasione per scrivere un<br />

saluto al nostro parroco, don Pietro<br />

Minelli, che ha concluso il ministero<br />

nella nostra parrocchia per andare come<br />

Fidei Donum in Mozambico. Caro<br />

don Pietro, sono passati solo quattro<br />

anni da quando sei arrivato e, con un<br />

po’ di emozione, ti sei presentato alla<br />

comunità di Sant’Andrea di Concesio,<br />

rispondendo alla chiamata <strong>del</strong> vescovo<br />

Giulio che ti destinava in mezzo<br />

a noi come nuovo parroco. Ti sei subito<br />

fatto conoscere con l’umiltà e la<br />

chiarezza che ti contraddistinguono<br />

citando “Non porto né oro né argento”<br />

ma come Pietro vi dico: “Vengo<br />

per portare Cristo” per condividere<br />

con voi una tappa <strong>del</strong> nostro cammino<br />

terreno. In un altro tratto <strong>del</strong> tuo<br />

saluto di presentazione dicevi “al centro<br />

di tutto il nostro agire mettiamo<br />

l’eucaristia”, e crediamo che questa<br />

sia stata la tua stella cometa che ha<br />

guidato e accompagnato ogni scelta e<br />

decisione. Ti abbiamo visto vicino agli<br />

anziani e agli ammalati e ci hai sempre<br />

esortato a porre attenzione agli<br />

altri, soprattutto ai più deboli e a chi<br />

stava vivendo un momento di difficoltà.<br />

Sei sempre stato presente in mezzo<br />

a noi durante le feste in oratorio,<br />

le gite parrocchiali, le feste <strong>del</strong>le Acli,<br />

le famose gite dei papà, che sono stati<br />

momenti di conoscenza e di crescita<br />

per tutti noi, occasioni per sperimentare<br />

cosa significhi camminare insieme<br />

in gioiosa armonia. <strong>La</strong> schiera di<br />

chierichetti che sempre ti circonda, gli<br />

adolescenti e i giovani hanno imparato<br />

a conoscerti e ad apprezzarti; ti<br />

hanno sentito vicino anche per l’impegno<br />

profuso nel progetto di ristrutturazione<br />

<strong>del</strong>l’oratorio di cui il primo<br />

lotto degli spogliatoi appena realizzato<br />

è la prova più visibile. Insieme la<br />

comunità ha potuto vivere momenti<br />

di preghiera e di forte spiritualità; rimangono<br />

nel cuore e nella mente di<br />

tutti noi la Settimana mariana, con la<br />

presenza <strong>del</strong>la madonnina pellegrina<br />

di Fatima presso la nostra parrocchia,<br />

e la visita <strong>del</strong> Santo Padre Benedetto<br />

XVI sul fonte battesimale <strong>del</strong> nostro<br />

concittadino Paolo VI in una piovosa<br />

domenica <strong>del</strong>lo scorso novembre. In<br />

IL MEGLIO DELLA VALTROMPIA<br />

A Ponte Zanano una<br />

felice area ecologica<br />

Sul confine tra la frazione saretina di<br />

Ponte Zanano e il comune di Gardone<br />

Val Trompia spunta questa ordinata<br />

isola ecologica, dove i cassonetti<br />

stanno disposti entro mura in legno<br />

che ne definiscono bene la posizione e<br />

permettono di dare un decoro al luogo.<br />

Certo, l’armonia ambientale di cassonetti<br />

a scomparsa e strutture lignee che è<br />

possibile trovare in Trentino è un passo<br />

più avanti, ma l’intenzione di rendere<br />

gradevole la zona è da ammirare.<br />

Bollettini parrocchiali<br />

Questa è la copertina di “Crescere insieme”,<br />

l’ultimo numero <strong>del</strong> giornale<br />

<strong>del</strong>la comunità di Lumezzane Fontana.<br />

Si apre con l’editoriale di don Italo<br />

Lombardi che fa una riflessione sul significato<br />

<strong>del</strong>la comunità alla luce <strong>del</strong>la<br />

Lettera pastorale “Tutti siano una cosa<br />

sola” <strong>del</strong> vescovo Luciano Monari.<br />

Radio <strong>Voce</strong><br />

Con l’inizio <strong>del</strong>la nuova stagione sportiva<br />

torna il contenitore <strong>del</strong>la domenica<br />

“Diretta Sport” a partire dalle 14.35. Oltre<br />

al Brescia Calcio, segui l’intero campionato<br />

<strong>del</strong> Lumezzane (Lega Pro) con<br />

collegamenti dal Comunale e in trasferta.<br />

A fine gara le interviste e i commenti<br />

dagli spogliatoi anche di Rodengo Saiano,<br />

Montichiari e Feralpi Salò.<br />

fm 88.3 88.5<br />

Brescia e Provincia<br />

IL PEGGIO DELLA VALTROMPIA<br />

I nuovi siti web che<br />

nascono già vecchi<br />

Ciò che è nuovo non significa per forza<br />

sia buono, come stanno a dimostrare<br />

molti dei siti web di enti locali <strong>del</strong>la<br />

Valle. Quasi tutti i comuni sono ora online,<br />

ma quella che si professa essere la<br />

vetrina per una comunicazione dinamica,<br />

efficace e diretta tra amministratori e<br />

cittadini, spesso diventa un finestrino<br />

appannato oltre il quale si fatica a<br />

scorgere qualcosa. Lustrare le home<br />

page non basta se molti i link rimangono<br />

inattivi o i dati vengono male, poco o per<br />

nulla aggiornati.<br />

questo anno, che è anche l’Anno sacerdotale,<br />

hai voluto cogliere il vero<br />

senso <strong>del</strong>l’essere sacerdote e hai risposto<br />

con obbedienza e carità al richiamo<br />

<strong>del</strong>la missione. Hai pronunciato<br />

il tuo “Eccomi” e ti sei messo nuovamente<br />

in gioco accettando questa<br />

nuova chiamata nella diocesi di Pemba<br />

in Mozambico. Ti aspetta una terra<br />

lontana e dove certamente le difficoltà<br />

non mancheranno, ma siamo certi<br />

che l’agire verso gli altri sempre nel<br />

nome di Dio non può che darti la speranza,<br />

la forza e la capacità di affrontare<br />

ogni situazione. Ora, è con senso<br />

di affettuosa amicizia che la comunità<br />

tutta ti vuole esprimere sincera gratitudine<br />

e ti augura ogni bene con le<br />

parole di mons. Tonino Bello “Cosa<br />

vuole da te il Signore? Egli vuole che<br />

dovunque tu vada, ovunque tu esprima<br />

fatica, ovunque metta in atto la<br />

tua esistenza, possa sentirsi il profumo<br />

di Cristo”. Continueremo a esserti<br />

vicino nella preghiera e nelle opere, ci<br />

stringiamo a te in un profondo e commosso<br />

abbraccio.<br />

<strong>La</strong> comunità di S. Andrea<br />

di Concesio<br />

Quanto viene pubblicato in queste pagine è da attribuirsi unicamente alla responsabilità dei firmatari <strong>del</strong>le lettere. Nelle lettere è necessario indicare in modo leggibile nome, cognome,<br />

indirizzo e numero di telefono di chi scrive per renderne possibile l’identificazione. <strong>La</strong> redazione si riserva il diritto di sintetizzare, senza alterarne il senso, i contributi ritenuti troppo<br />

lunghi (massimo 1500 battute). <strong>La</strong> pubblicazione di una lettera non implica la condivisione <strong>del</strong> suo contenuto da parte <strong>del</strong>la direzione <strong>del</strong> giornale. Non saranno pubblicate lettere già<br />

apparse su altri organi di stampa. Scrivete a “<strong>La</strong> <strong>Voce</strong> <strong>del</strong>la Valtrompia”, via Callegari, 6 - 25121 Brescia o via mail a valtrompia@vocemedia.it.


6<br />

<strong>La</strong> <strong>Voce</strong> <strong>del</strong>la Valtrompia<br />

settembre 2010<br />

Sito:<br />

www.lavoce<strong>del</strong>popolo.it<br />

Lumezzane<br />

Il progetto Cartabimbo<br />

Il progetto Cartabebè avviato dall’amministrazione comunale lo scorso novembre<br />

per favorire l’acquisto di prodotti destinati ai bambini fino a un anno si trasforma<br />

e diventa Cartabimbo. In pratica, viene esteso lo sconto (variabile tra<br />

10% e 15%) per i genitori che hanno figli fino a 6 anni, includendo i bambini nati<br />

dal 2004 (6° compleanno entro il 31 dicembre 2009) sino all’1 novembre 2009.<br />

Aderiscono all’iniziativa tre farmacie, alcuni negozi e due ambulanti <strong>del</strong> mercato.<br />

Per avere la Cartabimbo i genitori devono presentarsi all’Ufficio relazioni col<br />

pubblico al piano terra <strong>del</strong> municipio, dalle ore 9 alle 13, dal lunedì al venerdì<br />

(tel. 030.8929268).<br />

Personaggio. Maestro di musica alla “Schola Cantorum” saretina, da anni all’organo come fece il padre Luigi<br />

L’abile organista Angelo Ghidini<br />

Un lumezzanese che ha condotto una vita nel segno <strong>del</strong>la musica e ha scoperto una musica nel segno <strong>del</strong>la vita<br />

di Angelo Seneci<br />

Angelo Ghidini “<strong>La</strong> Rossa”, lumezzanese<br />

doc, organista e da anni<br />

maestro <strong>del</strong>la “Schola Cantorum”<br />

di Sarezzo è un personaggio che ha<br />

lasciato e continua a lasciare un segno<br />

nel mondo <strong>del</strong>la musica anche<br />

lumezzanese. Lumezzane e la musica,<br />

un binomio che ha prodotto un<br />

personaggio come Giacinto Pran<strong>del</strong>li,<br />

scomparso qualche mese fa. A lui<br />

e a un altro, meno conosciuto, bravo<br />

cantante classico, Almiro Sala, il<br />

nostro personaggio ha voluto fare un<br />

tributo, abbellendo le due funzioni<br />

funebri in un duo con Alfiero Ghidini,<br />

tenore valgobbino e membro <strong>del</strong><br />

circolo lirico bresciano. Un momento<br />

che ha visto la grande soddisfazione<br />

dei presenti, alcuni dei quali increduli<br />

<strong>del</strong>la bravura dei due.<br />

“<strong>La</strong> passione per la musica – dice<br />

Angelo, figlio di Luigi “<strong>La</strong> Rossa”,<br />

Angelo Ghidini all'organo<br />

organista a Sant’Apollonio negli<br />

anni Cinquanta – l’ho cresciuta in<br />

famiglia. Fin dall’età di 14 anni ho<br />

studiato pianoforte dagli organisti<br />

parrocchiali bresciani per quattro<br />

anni, sotto la guida <strong>del</strong> maestro Giulio<br />

Tonelli. Sono stato organista nella<br />

frazione lumezzanese di Valle per un<br />

anno e mezzo, chiamato dall’allora<br />

parroco Don Roberto Guenzati e dal<br />

1972 al 1974 sono stato organista a<br />

San Sebastiano con l’indimenticato<br />

Don Silvio Perini. Nel 1982, visto il<br />

rifacimento <strong>del</strong>l’organo a Sant’Apol-<br />

lonio, sono stato nominato organista<br />

titolare e l’anno successivo ho fatto<br />

rinascere la corale S. Cecilia. Dal<br />

1996 sono organista titolare a Sarezzo<br />

e maestro <strong>del</strong>la scuola di canto”.<br />

Angelo Ghidini, si dimentica di dirci<br />

che è anche compositore e autore di<br />

arrangiamenti. “<strong>La</strong> comunità lumezzanese<br />

– ha scritto l’assessore alla<br />

Cultura Lucio Facchinetti – sente la<br />

musica come espressione sociale,<br />

prima ancora che artistica. Lumezzane<br />

si può fregiare di un riconoscimento<br />

positivo (ma riduttivo) quando<br />

se ne ricorda l’operosità imprenditoriale.<br />

Quest’immagine è certo la<br />

più conosciuta ma non la sola. Potremmo<br />

pensarla come la faccia di<br />

un prisma <strong>del</strong> quale musica e canto<br />

sono altre componenti”.<br />

Ghidini è stato protagonista quasi<br />

dieci anni fa <strong>del</strong>la direzione di un<br />

grande concerto al teatro Odeon,<br />

che riscosse grande successo. Sarebbe<br />

possibile ripensare a un evento di<br />

quel genere oggi?<br />

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<strong>La</strong> <strong>Voce</strong> <strong>del</strong>la Valtrompia<br />

settembre 2010<br />

7<br />

Lumezzane. In ottobre una settimana di iniziative per ospiti, operatori e amici<br />

Le Rondini preparano<br />

la festa per la comunità<br />

Dal 16 al 22 <strong>del</strong> mese<br />

prossimo seminari,<br />

incontri e manifestazioni;<br />

non mancheranno<br />

la pesca e la mostra<br />

dei manufatti<br />

fatti in casa<br />

di Angelo Compagnoni<br />

Avrà luogo in ottobre, esattamente<br />

dal 16 al 22, l’iniziativa “Le Rondini in<br />

festa”, settimana di incontri, seminari<br />

e manifestazioni per tutti coloro che, a<br />

vario titolo, sono coinvolti, più o meno<br />

direttamente, nella vita <strong>del</strong>la residenza<br />

per anziani di Lumezzane.<br />

Una serie di iniziative destinate agli<br />

ospiti, anche a parenti, operatori, volontari<br />

e all’intera comunità valgobbina:<br />

lo scopo è quello di avvicinarsi<br />

sempre più al mondo degli anziani e<br />

<strong>del</strong>le loro famiglie, offrendo spunti e<br />

riflessioni, momenti di confronto e di<br />

verifica. A tal proposito, il programma<br />

si aprirà sabato 16 ottobre alle 9 con<br />

un seminario dal titolo “Il corpo familiare<br />

– la famiglia coinvolta nella Residenza<br />

Sanitaria Assistenziale”, tenuto<br />

dal dott. Silvano Corli. Nel pomeriggio<br />

Un momento di animazione<br />

la S. Messa e l’intervento <strong>del</strong>le autorità<br />

locali. Martedì 19 ottobre, dalle 14, il<br />

dott. Pietro Vigorelli, medico e psicoterapeuta,<br />

sarà relatore <strong>del</strong>l’incontro<br />

dal titolo “È possibile comunicare con<br />

il malato di Alzheimer?”, dove verranno<br />

proposte tecniche specifiche, terapie<br />

e modalità per interagire e per<br />

una migliore comunicazione con chi è<br />

colpito da tale malattia. “Le Rondini in<br />

festa” significa voglia di stare insieme,<br />

serate danzanti, veri e propri spettacoli<br />

che vedranno protagonisti gli ospiti<br />

stessi <strong>del</strong>la residenza: nello specifico,<br />

ricordiamo lo spettacolo “Il profumo<br />

dei sensi”, che si terrà lunedì 18 ottobre<br />

dalle ore 15. Non mancheranno la<br />

pesca, la mostra dei manufatti realizzati<br />

in casa e tanto altro. Una settimana,<br />

dunque, carica di significati per la<br />

Fondazione “Le Rondini”, patrimonio<br />

<strong>del</strong>la laboriosa Lumezzane.<br />

Una nuova nomina<br />

per la caccia<br />

<strong>La</strong> nuova stagione venatoria, per<br />

quanto riguarda l’amministrazione<br />

valgobbina, ha un nuovo responsabile,<br />

nominato dal sindaco Silverio Vivenzi<br />

nella persona di Gianbattista<br />

Gnali. Geometra, residente a Lumezzane<br />

Fontana, consigliere comunale<br />

al terzo mandato, prima per Forza Italia<br />

e ora per il Pdl. L’amministrazione,<br />

che non ha più l’assessorato alla Caccia,<br />

istituisce parallelamente una figura<br />

equiparata. “<strong>La</strong> sera stessa <strong>del</strong>la<br />

nomina – dice Gianbattista Gnali –<br />

ho richiesto alla giunta una <strong>del</strong>ibera a<br />

sostegno <strong>del</strong>l’approvazione <strong>del</strong>la legge<br />

sulla caccia in deroga e sull’apertura<br />

dei centri di cattura dei richiami vivi.<br />

Cosa che è stata fatta. Nel mese di<br />

agosto ho incontrato i presidenti <strong>del</strong>le<br />

associazioni venatorie presenti sul<br />

territorio di Lumezzane per cercare di<br />

farmi un’idea <strong>del</strong>le esigenze e di ciò<br />

che s’aspettano dal Comune. Mi ha<br />

fatto piacere aver ricevuto da tutti i<br />

presidenti la disponibilità a una collaborazione<br />

costruttiva. Le cose da fare<br />

sono molte e spero di avere sia il tempo<br />

sia le risorse finanziarie adeguate<br />

per poterle fare”. L’incarico in materia<br />

venatoria è stato <strong>del</strong>egato a Gnali<br />

in forza <strong>del</strong>l’esperienza in campo amministrativo<br />

e venatorio. Il neo incaricato<br />

dovrà approfondire e seguire per<br />

conto <strong>del</strong> primo cittadino le tematiche<br />

connesse alla valorizzazione e manutenzione<br />

dei sentieri e <strong>del</strong>le pozze di<br />

montagna, oltre che <strong>del</strong>le problematiche<br />

relative al ripopolamento <strong>del</strong>la<br />

selvaggina sul territorio. “Mi attendo<br />

– sottolinea il sindaco – che mi riferisca<br />

su possibili iniziative da intraprendere<br />

e sono certo che non <strong>del</strong>uderà la<br />

mia fiducia”. <strong>La</strong> realtà venatoria valgobbina<br />

è formata da circa 1200 doppiette,<br />

che fino alla precedente amministrazione<br />

facevano riferimento a un<br />

assessore specifico (Alvise Zobbio prima<br />

e Carlo Seneci poi). Non potendo<br />

nominare un nuovo assessore, dal momento<br />

che in giunta sono già sette, il<br />

primo cittadino ha quindi deciso di affidare<br />

un incarico specifico. (a.s.)


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<strong>La</strong> <strong>Voce</strong> <strong>del</strong>la Valtrompia<br />

settembre 2010<br />

9<br />

Sport. Il progetto tra Valtrompia e Valsabbia nelle parole di Claudio Zanchigiani<br />

Con il rugby le scuole<br />

educano allo sport<br />

Quattromila<br />

gli studenti <strong>del</strong>le scuole<br />

che saranno coinvolti<br />

nel progetto<br />

dal titolo:”Educazione<br />

allo sport, al benessere,<br />

alla salute<br />

e alla legalità”<br />

di Angelo Seneci<br />

Il nome è ambizioso: “Educazione<br />

allo sport, al benessere, alla salute e<br />

alla legalità”. Si rivolge ai ragazzi in<br />

età scolare di Valtrompia e Valsabbia.<br />

A lanciarlo, ormai otto anni fa, è<br />

stata l’associazione Rugby Lumezzane,<br />

mentre ora è affidato allo Junior<br />

Rugby Lumezzane. Da quest’anno anche<br />

l’appoggio <strong>del</strong> Ministero di Istruzione,<br />

università e ricerca e lo scorso<br />

maggio è stato firmato un protocollo<br />

d’intesa con l’ufficio scolastico provinciale.<br />

L’obiettivo principale è far<br />

conoscere il rugby ai giovani, ma nel<br />

tempo il progetto si è andato trasformando,<br />

connotandosi sotto l’aspetto<br />

sociale. “Il solo aspetto sportivo – ricorda<br />

Claudio Zanchigiani, presidente<br />

<strong>del</strong>lo Junior Rugby Lumezzane – non è<br />

e non era più sufficiente per costruire<br />

e alimentare una società sportiva che<br />

fosse in grado di formare e mantenere<br />

I ragazzi <strong>del</strong>lo Junior Rugby Lumezzane in ritiro ad agosto<br />

sul territorio la continuità negli anni a<br />

venire. Abbiamo ampliato il territorio<br />

su cui lavorare, poi abbiamo preparato<br />

il nostro personale a lavorare con<br />

i giovani di diverse età; infine, attraverso<br />

le strutture presenti sul territorio,<br />

abbiamo avviato un percorso di<br />

formazione anche per i nostri formatori”.<br />

Il progetto interessa il periodo<br />

2010-2013 e si rivolge a 32 istituti scolastici.<br />

Istituto capofila è il lumezzanese<br />

“Vittorio Bachelet” di Sant’Apollonio.<br />

Il costo stimato è di 70mila euro<br />

annui. Nell’anno scolastico 2010/2011<br />

sarà attuato nei tre istituti comprensivi<br />

di Lumezzane. In tutto saranno 4000<br />

i giovani studenti coinvolti. Diversi i<br />

moduli studiati, in base all’età degli<br />

alunni. Il primo approccio al progetto<br />

è già iniziato a fine agosto con un ritiro<br />

di sette giorni per i giovani atleti <strong>del</strong>lo<br />

Junior Rugby, che hanno trascorso<br />

una settimana in una struttura messa<br />

a disposizione gratuitamente dal comune<br />

di Gardone Val Trompia e dalla<br />

cooperativa “Il Graffio”. Con loro anche<br />

quattro ragazzi napoletani, inviati<br />

dal Ministero <strong>del</strong>l’Istruzione: Ciro,<br />

Giosuè, Carmine e Giuseppe, accompagnati<br />

dalla professoressa Rosanna<br />

e dalla collaboratrice scolastica Tommasina.<br />

“Il prossimo anno – conclude<br />

Zanchigiani – toccherà ad altri giovani,<br />

provenienti dal depresso quartiere<br />

Scampia”. Anche questo rappresenta<br />

la Lumezzane di oggi.<br />

Il 30 settembre<br />

"Armonie e sapori"<br />

Spesso è dalla condivisione che può<br />

nascere qualcosa di solido, com’è stato<br />

nell’intento <strong>del</strong> Comitato <strong>del</strong> commercio<br />

formalmente costituito a Lumezzane<br />

lo scorso luglio. “Con questo<br />

comitato – dice Rosanna Saleri, assessore<br />

alle Attività produttive e pari<br />

opportunità in Comune – vogliamo<br />

riunire i commercianti <strong>del</strong> nostro paese,<br />

creando una rete che permetta<br />

a ciascuno di scambiare informazioni<br />

con gli altri e interloquire con l’amministrazione<br />

comunale”. Il comitato<br />

intende rivalutare il commercio di<br />

Lumezzane e per farlo ha organizzato<br />

per giovedì 30 settembre l’evento<br />

“Armonie e sapori” al quale saranno<br />

presenti 64 dei 400 esercenti valgobbini.<br />

L'iniziativa ha ricevuto il patrocinio<br />

di Provincia di Brescia e Comunità<br />

montana di Valle Trompia. “Durante<br />

quella serata – spiega Claudio Cola,<br />

presidente <strong>del</strong> Comitato commercianti<br />

– avremo pasticceri, ristoratori, alimentaristi<br />

ma anche parrucchieri ed<br />

estetiste. <strong>La</strong> manifestazione è un modo<br />

per farci conoscere a tutta la comunità<br />

e dare un segnale anche a chi per<br />

il momento ha deciso di non aderire<br />

al comitato, anche se negli ultimi giorni,<br />

già un’altra ventina di negozianti si<br />

è interessata alla cosa, manifestando<br />

l’intenzione di entrare a farne parte”.<br />

Giovedì 30 settembre dalle ore 19 alle<br />

24 la strada che da via Matteotti passa<br />

per via Garibaldi, piazza Diaz e giunge<br />

sino alla Torre Avogadro sarà chiusa<br />

al traffico. “Un serpentone pedonale<br />

– prosegue Claudio Cola – lungo<br />

un percorso arricchito dalla presenza<br />

di associazioni sportive, musicali, culturali<br />

di Lumezzane e un itinerario gastronomico<br />

di cui godere acquistando<br />

a 15 euro il coupon <strong>del</strong>la manifestazione<br />

presso gli esercenti che aderiscono<br />

oppure la serata stessa, anche<br />

se 600 dei 1.500 previsti sono già stati<br />

venduti”. Per informazioni www.<br />

comune.lumezzane.bs.it e cliccare su<br />

“Calendario eventi”.<br />

Ambiente. In fase di risoluzione l’assestamento <strong>del</strong> movimento franoso che da diversi anni grava sulla frazione<br />

Il punto sulla frana in Valle<br />

I lavori per arrivare alla soluzione<br />

<strong>del</strong>la frana di Via Brescia in Valle sono<br />

continuati in agosto e le previsioni<br />

fanno pensare che entro fine settembre<br />

potrebbero essere finiti. Il condizionale<br />

è d’obbligo quando si deve intervenire<br />

per risolvere i problemi posti<br />

dalla natura, in particolare quelli<br />

di Valle, relativi all’annosa questione<br />

<strong>del</strong>la nota frana, spesso oggetto di polemica<br />

in consiglio comunale. I lavori,<br />

cominciati a inizio agosto, dovevano<br />

concludersi lo stesso mese, ma le giornate<br />

di pioggia l’hanno impedito. Il periodo<br />

scelto è stato peraltro corretto,<br />

visto che il flusso <strong>del</strong> traffico veicolare<br />

è ridotto per la chiusura feriale <strong>del</strong>le<br />

attività lavorative. Allo stato attuale<br />

sono stati posizionati i micropali ed è<br />

stata realizzata la soletta di cemento<br />

armato di ancoraggio poggiata proprio<br />

su di essi. In settimana verrà posizionata<br />

la trave dove, entro quindici<br />

giorni, verranno posti i tiranti verso<br />

nord. Tutto questo dovrebbe portare<br />

a impedire futuri cedimenti su tutto il<br />

fronte franoso precedente che li aveva<br />

causati. Il costo complessivo <strong>del</strong>l’intervento<br />

è di 180mila euro. In parallelo<br />

sono proseguiti i lavori di drenaggio<br />

e perforazione, con la posa in opera<br />

dei tubi drenanti l’acqua presente nel<br />

sottosuolo. Tutta l’operazione interessa<br />

la parte nord <strong>del</strong>la collina, mentre la<br />

parte sottostante continuerà ad essere<br />

trattata con tecniche di ingegneria naturalistica<br />

descritte dal progetto risalente<br />

al biennio 2004-2005. (a.s.)<br />

<strong>La</strong> collina interessata dalla frana


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<strong>La</strong> <strong>Voce</strong> <strong>del</strong>la Valtrompia<br />

settembre 2010<br />

11<br />

Alta Valle<br />

Marcheno e i pannelli solari<br />

Anche a Marcheno il fotovoltaico entra nei piani di adeguamento di alcuni<br />

edifici pubblici, che entro la fine <strong>del</strong>l’anno saranno attivati. Gli immobili interessati:<br />

municipio, elementari “Tito Speri” e medie “Francesco Bertussi”,<br />

scuola <strong>del</strong>l’infanzia “Padre Luigi Fausti” e palestra di Brozzo. Con una spesa<br />

totale di circa 160mila euro e mutuo ventennale, gli interventi avverranno<br />

simultaneamente. Sull’edificio comunale 104 pannelli, mentre 22 i moduli<br />

previsti per le scuole, 14 per la materna e 42 alla palestra di Brozzo. Un progetto<br />

che renderà sotto l’aspetto ambientale ed economico: tra incentivi,<br />

contributo <strong>del</strong> gestore e ricavi per l’energia ceduta la spesa avrà costo zero.<br />

Storie. Ricordare a dieci anni dalla sua scomparsa l’alpino, scultore e poeta <strong>del</strong> ferro che amava <strong>La</strong>vone<br />

Vitto Piotti, l’aquila ferita all’ala<br />

dopo una discesa in parapendio<br />

L‘amore per l’Alta<br />

Valle l’ha sempre<br />

accompagnato<br />

condizionandone<br />

le scelte, come l’amore<br />

per la montagna,<br />

il volo e la scultura<br />

poetica <strong>del</strong> ferro<br />

di Edmondo Bertussi<br />

Era una sera grigia e triste quel fine<br />

settembre 2000 a <strong>La</strong>vone, piena di<br />

alpini coi loro gagliardetti venuti per<br />

l’ultimo alzabandiera al loro consigliere<br />

provinciale Vitto Piotti, scultore<br />

<strong>del</strong> ferro. L’ aquila trafitta in volo che<br />

precipita con l’ala spezzata <strong>del</strong> suo<br />

monumento ai caduti è lì, vicina alla<br />

chiesa: lui, caduto e ferito a fine agosto<br />

all’arrivo di una dolce discesa dalla<br />

Maddalena coll’amato parapendio,<br />

era nella bara coperta dal tricolore e<br />

sopra il suo cappello con la penna e il<br />

fregio dorato di maggiore. Dopo dieci<br />

anni guardi le sue opere e cresce la<br />

malinconia.<br />

A <strong>La</strong>vone era nato nel ’35 figlio di Mario,<br />

bancario a Brescia e Mercedes<br />

Smalis, austriaca di Bressanone, secondogenito<br />

e con tre sorelle, Cecilia,<br />

Vitto Piotti col suo paracadute<br />

Maria e Pucci. A <strong>La</strong>vone si è sempre<br />

sentito a casa: vi tornava sempre dopo<br />

essere stato in giro per il mondo. Lì<br />

si sentiva immerso nei secoli <strong>del</strong>la sua<br />

gente, riannusava nell’aria l’odore <strong>del</strong><br />

ferro <strong>del</strong>le miniere fuso a Rebecco nel<br />

forno <strong>del</strong> 1600. Diplomato ragioniere,<br />

dopo naia e accademia con gli alpini<br />

il corso a Pisa di paracadutismo e il<br />

brevetto civile di pilota si era impiegato<br />

in una ditta di Brescia. Resiste due<br />

anni: gli mancano i boschi, gli spazi<br />

<strong>del</strong>le vette. Si rifugia a <strong>La</strong>vone, dove<br />

la sorella Cecilia era sposa: di là dal<br />

fiume fa il contadino, alleva animali,<br />

scappa sulla Corna Blacca per giorni<br />

intieri a sentire il canto dei galli, a scrivere<br />

poesie… Un amico fabbro gli fa<br />

conoscere la lavorazione <strong>del</strong> ferro: è<br />

una folgorazione.<br />

Nella casa paterna allestisce il suo primo<br />

laboratorio, a piano terra. I ragazzi<br />

dopo la scuola vanno a spiare meravigliati<br />

Vitto che racchiude spazio a memoria,<br />

in forma chiara nella sua mente,<br />

saldando chiodo su chiodo, guardando<br />

fiamma ossidrica e ferro nella<br />

stretta fessura <strong>del</strong>la maschera, come<br />

un guerriero con la celata abbassata:<br />

bisonti, alpini, fiori. <strong>La</strong> ricca borghesia<br />

lo scopre. Espone in gallerie famose<br />

in Italia e all’estero. Fa grandi monumenti<br />

a Lumezzane come a Ausburg.<br />

Diventa pure Accademico <strong>del</strong> Gruppo<br />

Italiano Scrittori.<br />

Spirito inquieto allarga gli orizzonti,<br />

conosce l’associazione Mato Grosso,<br />

vola sulle crode andine coi condor, va<br />

in Perù a insegnare la sua arte ai ragazzi<br />

di una missione... Ma se chiedevi<br />

uno sconto scopriva i denti in sorriso<br />

da scoiattolo di montagna allargando<br />

gli occhi come quelli <strong>del</strong> gufo, civetta o<br />

barbagianni, attirati dai lumi incrociati<br />

di due pile nell’oscurità <strong>del</strong> bosco, che<br />

faceva osservare, come nelle fiabe, ai<br />

suoi bambini Paola e Andrea. Poi “per<br />

la bella mamma dai lunghi capelli neri…”<br />

regalava un ferrigno fiore di croco.<br />

A <strong>La</strong>vone, in fregio alla provinciale,<br />

poco davanti alla chiesa, veglia nella<br />

sera una sua maternità, puledrina e cavalla.<br />

L’ombra <strong>del</strong> tramonto fa severo<br />

e inquieto lo sguardo abbassato verso<br />

la piccola che solleva in alto la testa,<br />

quasi una preghiera. Vi cogli il tremore<br />

di tutte le madri <strong>del</strong>la terra: pura arte e<br />

poesia, un concetto universale fermato<br />

nell’attimo di un gesto.<br />

Collio e Bovegno: la Val Grigna al centro di un progetto di rivalutazione e "sotto i riflettori"<br />

Anche i comuni di Collio e Bovegno continuano<br />

a collaborare al Progetto di valorizzazione<br />

<strong>del</strong>la vasta area <strong>del</strong>la Val<br />

Grigna (compresa appunto nei territori<br />

dei suddetti comuni <strong>del</strong>la Valtrompia e<br />

in quelli di Artogne, Gianico, Esine, Berzo<br />

Inferiore, Bienno e Prestine in Val Camonica)<br />

predisposto dall’Ersaf (Ente Regionale<br />

per i Servizi all’Agricoltura e alle<br />

Foreste) a partire dal 17 settembre 2007,<br />

data in cui si è raggiunto un Accordo di<br />

Programma per la realizzazione <strong>del</strong> progetto<br />

in argomento, che coinvolge la Regione<br />

Lombardia, la Provincia di Brescia,<br />

le Comunità montane di Valle Trompia e<br />

Valle Camonica e i comuni interessati. <strong>La</strong><br />

nascita di questo consorzio si pone come<br />

scopo di promuovere e valorizzare a<br />

più livelli il territorio <strong>del</strong>la Valle <strong>del</strong> torrente<br />

Grigna, sia dal punto di vista materiale<br />

che immateriale, favorendo e tutelando<br />

lo sviluppo <strong>del</strong> settore agricolo<br />

e forestale <strong>del</strong> territorio in questione. È<br />

in questo contesto che nel mese di settembre<br />

si è lavorato presso il comune di<br />

Collio alla realizzazione di un documentario<br />

riguardante la vita e il lavoro <strong>del</strong><br />

più tenace alpeggiatore, il signor Paolo<br />

Zanardini, alla malga Croce. Il reportage<br />

sarà presentato al pubblico tra circa due<br />

mesi (ed è stato realizzato da Andrea Richini<br />

e Biagio Piccardi <strong>del</strong>l’Ersaf di Breno,<br />

dalla studentessa universitaria Alessandra<br />

Bonomini, che ha scattato le foto, e<br />

da Alessandro Romele e <strong>La</strong>ra Angoli, che<br />

hanno girato le immagini) ed è finalizzano<br />

alla promozione nonché all’esaltazione<br />

e al riconoscimento di coloro che, pur<br />

consapevoli <strong>del</strong>le innumerevoli difficoltà<br />

<strong>del</strong>la vita in montagna, continuano a credere<br />

nella loro attività. Ma i comuni di<br />

Collio e Bovegno saranno presenti anche<br />

nella "Leggenda di San Glisente", primo<br />

libro <strong>del</strong>la collana "I Quaderni <strong>del</strong>la Val<br />

Grigna", che si prepone di divulgare quel<br />

che è il patrimonio territoriale <strong>del</strong>la Val<br />

Grigna, sia quello turistico e produttivo,<br />

sia quello artistico e religioso. (a.m.)<br />

<strong>La</strong> troupe con Paolo e Rita Zanardini<br />

alla malga Croce


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<strong>La</strong> <strong>Voce</strong> <strong>del</strong>la Valtrompia<br />

settembre 2010<br />

13<br />

A Marcheno un corso di Storia<br />

Il Dipartimento di studio <strong>del</strong> Territorio <strong>del</strong>la Valle Trompia in collaborazione<br />

con Comunità montana, Provincia di Brescia, Comune di Marcheno e Sibca<br />

promuove un percorso di Storia in cinque incontri gratuiti, con relatori Lionello<br />

Anelli, Massimo Galeri e Carlo Rizzini. Gli incontri si terranno alle 20.30<br />

nella Sala consiliare <strong>del</strong> Comune di Marcheno da venerdì 1 ottobre (introduzione<br />

alla storia, sua percezione e costruzione); l'8 lezione sulle fonti fotografiche,<br />

il 15 focus sulle fonti archivistiche e il 22 su quelle diaristiche. Chiusura<br />

il 29 ottobre con una panoramica sugli strumenti <strong>del</strong>la ricerca. Info alla<br />

biblioteca di Marcheno (030.8960174, biblioteca@comune.marcheno.bs.it).<br />

Sagra <strong>del</strong>la polenta<br />

Domenica 17 ottobre in piazza S. Barbara<br />

a San Colombano si terrà la “1ª<br />

Sagra <strong>del</strong>la Polenta” col patrocinio di<br />

Regione Lombardia, Pro Loco Collio,<br />

Provincia di Brescia, Comunità motana<br />

e Comune di Collio. Dalle 10 l’antico<br />

piatto <strong>del</strong>l’Alta Valle cucinato dai<br />

ristoratori locali in vari modi: taragna,<br />

cusa, rustìda, fritta, polenta e làt.<br />

Collio. <strong>La</strong> vetta tra Valtrompia e Valsabbia ha ritrovato il suo splendore e sancito il gemellaggio col Cai Vestone<br />

Il ritorno ad antico splendore<br />

<strong>del</strong>la Croce sulla Corna Blacca<br />

di Edmondo Bertussi<br />

Anche la malconcia croce sulla cima<br />

<strong>del</strong>la Corna Blacca (mt. 2005) è ora<br />

restaurata e ritta sulla vetta che domina<br />

Valtrompia e Valsabbia, come era<br />

nel 1964 quando vi fu collocata. L’aveva<br />

realizzata il Gruppo Escursionisti<br />

Valsabbino, dedicandola al cappellano<br />

alpino mons. Giuseppe Bonomini,<br />

scomparso l’anno prima, il 28 luglio<br />

1963, mentre era in “servizio”: stava salendo<br />

in una bella mattina con un chierichetto<br />

da Pinzolo alla chiesetta alpina<br />

<strong>del</strong> Rifugio XII Apostoli nel Gruppo<br />

<strong>del</strong> Brenta per celebrarvi una messa di<br />

suffragio ai caduti <strong>del</strong>la montagna. Era<br />

di Collio, cofondatore nel 1960 <strong>del</strong>la<br />

locale sottosezione <strong>del</strong> Cai. Questa,<br />

nel 50° anniversario, emblematicamente<br />

lascia tra i “segni” duraturi nel<br />

tempo <strong>del</strong>la “memoria” storica e alpinistica<br />

<strong>del</strong>l’Alta Valle anche questo<br />

restauro, aggiungendolo alla ristampa<br />

anastatica <strong>del</strong> volumetto “Pregare è<br />

salire” di mons. Giuseppe Bonomini, al<br />

recupero <strong>del</strong> “Sentiero dei Minatori”,<br />

allo splendido volume (oltre 400 pagine<br />

con più di 500 fotografie) di Fabio<br />

<strong>La</strong> croce <strong>del</strong>la Corna Blacca (mt. 2005) prima e dopo il restauro<br />

<strong>La</strong>zzari e Loris Zanirato “Quassù le nuvole<br />

sono come pensieri che volano”<br />

in vendita nelle cartolibrerie di Collio<br />

e San Colombano. Si ritrovarono sulla<br />

cima allora le “colonne” salite da Forno<br />

d’Ono, Bagolino, Anfo, Baremone,<br />

Pezzeda, Maniva. In vetta il parroco di<br />

Vestone don Angelo Pozzi celebrò la<br />

Messa e benedisse la croce cha ha ai<br />

suoi piedi una apposita custodia metallica,<br />

custodia da sempre <strong>del</strong> libretto<br />

<strong>del</strong>le firme. Era malconcia e piegata,<br />

con la base semicrollata. Emblematicamente<br />

col restauro, il Cai Collio ha<br />

ricambiato il gesto dei valsabbini di<br />

allora in onore di mons. Bonomini: le<br />

due <strong>del</strong>egazioni <strong>del</strong> Cai Collio e Vestone<br />

(erede <strong>del</strong> vecchio Gruppo Escursionisti)<br />

guidate dai reggenti Oreste<br />

Mozzoni ed Edoardo Zanolini, in collegamento<br />

radio con la parrocchiale<br />

di Collio hanno seguito la S. Messa,<br />

ricevuto la benedizione di don Fabrizio<br />

Bregoli e sancito il gemellaggio a<br />

rinsaldare antichi rapporti di amicizia.<br />

Subito hanno messo in campo un impegno<br />

comune: il recupero <strong>del</strong> Sentiero<br />

dei Minatori nel tratto valsabbino<br />

sul quale, partiti dalla S. Aloisio di<br />

Collio e scavallato il passo sotto l’Ario,<br />

muli e minatori portavano il minerale<br />

al Forno d’Ono.<br />

<strong>La</strong>vone. Intervento di adeguamento per la scuola che serve i comuni di Irma, Marmentino, Pezzaze e Tavernole<br />

Progetto di controllo completo alla scuola media consortile<br />

Ha preso il via un’opera di adeguamento<br />

completo alle normative <strong>del</strong>la<br />

scuola media consortile di <strong>La</strong>vone.<br />

Sorse per iniziativa <strong>del</strong>la Comunità<br />

montana e comuni di Irma, Marmentino,<br />

Pezzaze e Tavernole negli anni<br />

Novanta. Lo spopolamento aveva reso<br />

ingestibili in Alta Valle tanti edifici<br />

scolastici: si scelse l’area in <strong>La</strong>vone,<br />

baricentrica al bacino d’utenza. Da allora<br />

oltre 100 studenti la frequentano<br />

e i comuni contribuiscono al funzionamento.<br />

Dopo l’edificio scolastico,<br />

in due lotti (2003 e 2007), è stata realizzata<br />

la palestra: 800 mq al coperto,<br />

impianto sportivo da 1,5 milioni a servizio<br />

di tutta la zona. <strong>La</strong> scuola dopo<br />

vent’anni aveva bisogno di una “revisione<br />

generale”. Il progetto, redatto<br />

dall'ufficio tecnico <strong>del</strong>la Comunità coordinato<br />

dall’arch. Fabrizio Veronesi, è<br />

finanziato interamente da un contributo<br />

Inail di 251mila euro ottenuto dalla<br />

Comunità montana, proprietaria: per<br />

apposita convenzione alla fine avrà in<br />

carico la manutenzione straordinaria,<br />

i comuni pro quota quella ordinaria.<br />

Ha vinto l’appalto la ditta Cargnoni<br />

Impianti srl di Marcheno. Asvt curerà<br />

la razionalizzazione <strong>del</strong>la centrale<br />

di riscaldamento. In particolare, i lavori<br />

interessano le facciate (ripristi-<br />

<strong>La</strong> media consortile di <strong>La</strong>vone<br />

no e protezione mattoncini a vista),<br />

pluviali, danni di infiltrazioni. Saranno<br />

completati i corrimano sulle scale,<br />

cambiati porte e infissi interni e le<br />

vetrate con quelle antisfondamento,<br />

revisionati gli impianti antincendio.<br />

Verrà sostituita tutta la linea generale<br />

degli impianti elettrici, integrata la rete<br />

di terra e protezione contro i fulmini<br />

esistente, riqualificato tutto l’esterno.<br />

Inoltre, si aggiunge un servizio igienico<br />

a norma per disabili.<br />

Si prevede la fine dei lavori entro il 30<br />

novembre: sono state adottate le misure<br />

necessarie per l’attività scolastica<br />

in piena sicurezza. (e.bert.)


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<strong>La</strong> <strong>Voce</strong> <strong>del</strong>la Valtrompia<br />

settembre 2010<br />

15<br />

Marmentino. In Alta Valle recuperate e risistemate tornano a vivere in una nuova concezione di benessere<br />

Oltre 208 mila euro per fare<br />

risplendere malghe e alpeggi<br />

<strong>La</strong> sistemazione<br />

e il recupero<br />

nell’ambito<br />

<strong>del</strong>lo Sviluppo<br />

Rurale e Regionale<br />

è patrocinata<br />

dalla Regione<br />

Lombardia<br />

e dalla Comunità<br />

montana <strong>del</strong>la Valle<br />

di Alberto Maffina<br />

Nell’ambito <strong>del</strong>lo Sviluppo Rurale<br />

e Regionale <strong>del</strong> 2007-2010, patrocinato<br />

dalla Regione Lombardia e dalla Comunità<br />

montana di Valle Trompia, si<br />

pongono i finanziamenti richiesti e solo<br />

in parte ottenuti dal Comune di Marmentino<br />

per il recupero e la rivalutazione<br />

di alcuni fabbricati rurali presenti<br />

sul territorio. Grazie a un contributo<br />

totale di 208.500 euro di cui 164.304<br />

provenienti dalla Regione, è ormai in<br />

fase avanzata la realizzazione di nuovi<br />

locali per la lavorazione, la conservazione<br />

e la vendita di prodotti caseari in<br />

località Croce che risulta anche essere<br />

il toponimo <strong>del</strong>la malga in questione<br />

ai piedi <strong>del</strong> monte Ario. <strong>La</strong> malga<br />

è oggetto di recupero perché ritenuta<br />

sostanzialmente poco funzionale, e<br />

inoltre i locali esistenti di lavorazione<br />

e conservazione dei prodotti caseari<br />

risultano da tempo oggetto di prescrizioni<br />

da parte <strong>del</strong> locale servizio veterinario<br />

<strong>del</strong>l’Asl, in particolare per il<br />

locale di lavorazione che presenta un<br />

annoso problema in ordine al focolare<br />

di cottura unitamente alla promiscuità<br />

con i locali abitativi <strong>del</strong> mandriano e la<br />

stalla. Il progetto intende prevedere la<br />

soluzione di tali problemi, intendendo<br />

realizzare un nuovo corpo di fabbrica,<br />

situato in adiacenza al porticato,<br />

nel quale saranno inseriti tutti i locali<br />

e i servizi idonei a una corretta lavorazione<br />

casearia, al fine di permettere<br />

una giusta gestione <strong>del</strong>l’intero ciclo di<br />

produzione casearia: dalla mungitura,<br />

conservazione (stagionatura e pulizia)<br />

e anche alla vendita diretta dei prodotti<br />

ai viandanti e ai frequentatori <strong>del</strong>la<br />

suddetta zona montana. Questa nuova<br />

struttura sarà sul lato nord-est <strong>del</strong><br />

porticato al fine di una adeguata esposizione,<br />

che garantisca il minor riscaldamento<br />

e quindi il mantenimento di<br />

condizioni di temperature idonee alla<br />

conservazione dei prodotti. Il tutto in<br />

conformità con le nuove leggi igienicosanitarie.<br />

Per di più il nuovo edificio<br />

sarà dotato di un impianto elettrico e<br />

di forza motrice prodotto da pannelli<br />

fotovoltaici e di un impianto di smaltimento<br />

acque bianche e nere, con<br />

fossa chiarificatrice e successivo pozzo<br />

assorbente. Un ottimo progetto al<br />

passo con i tempi, nel pieno rispetto<br />

<strong>del</strong>l’ambiente e <strong>del</strong>la natura che trasuda<br />

di correttezza gestionale e mostra<br />

un entusiastico interesse per attività<br />

millenarie che vengono salvate<br />

dall’estinzione e riproposte come valide<br />

e sfruttabili anche per il futuro, per<br />

il benessere e la valorizzazione di aree<br />

rurali e montuose che sembravano destinate<br />

a essere dimenticate. Il progettista,<br />

il geometra Romeo Sosta, afferma<br />

di sentirsi fautore di questo tentativo<br />

di rivalutazione e promozione di<br />

nuove realtà agricole che possono incrementare<br />

l’economia <strong>del</strong> territorio e<br />

che cercano di inserire i comuni <strong>del</strong>la<br />

Valtrompia in un circuito produttivoturistico<br />

dal quale era esclusa. Molti<br />

altri sono gli interventi che il comune<br />

di Marmentino ha in programma,<br />

in conformità alla frase che sta scritta<br />

all’interno <strong>del</strong>l’edificio comunale:<br />

‘concordia res parvae crescunt’. Tentando<br />

appunto di ottenere questo spirito<br />

di armonia, non solo tra i concittadini<br />

ma anche tra uomini territorio<br />

e natura, si richiedono ulteriori finanziamenti<br />

per il recupero <strong>del</strong>la malga<br />

Pian <strong>del</strong> Bene, <strong>del</strong> complesso rurale in<br />

località Molino (dove si auspicano una<br />

restaurazione dei locali esistenti e la<br />

creazione di un agriturismo efficiente<br />

e aggiornato alle vigenti normative) e<br />

la sistemazione <strong>del</strong>la malga Barettino,<br />

proprietà <strong>del</strong> Comune, situata in prossimità<br />

con la località Vaghezza quasi<br />

al confine con Pertica Alta.


16<br />

<strong>La</strong> <strong>Voce</strong> <strong>del</strong>la Valtrompia<br />

settembre 2010<br />

Sito:<br />

www.lavoce<strong>del</strong>popolo.it<br />

Media Valle<br />

Sarezzo, la cronoscoalata a Sant'Emiliano<br />

Domenica 17 ottobre ci sarà la 19ª edizione <strong>del</strong>la cronoscalata (5,8 chilometri)<br />

dai 250 metri di Sarezzo ai 1.102 <strong>del</strong> santuario di Sant’Emiliano.<br />

Patrocinata dal Comune di Sarezzo e organizzata da Unione Atletica Valtrompia<br />

e Gam (Gruppo autonomo montano), che gestisce santuario e annesso<br />

punto di ristoro, la gara prevede due percorsi: per i ragazzi fino a<br />

14 anni partenza di massa dalla chiesetta in Valle di Sarezzo; per tutti gli<br />

altri ogni 30 secondi dalla piazza Cesare Battisti. Iscrizioni entro il 14 ottobre<br />

presso Domenico Quaresmini (tel. 030.801398, cell. 338.3889487) o<br />

mandando un’e-mail a gam.santemiliano@gmail.com.<br />

Impresa. Nelle parole <strong>del</strong>l’imprenditore saretino la storia di una curiosa e vincente idea avuta nel gennaio 2010<br />

Massimo Cinelli e l’avventura<br />

<strong>del</strong>le cerniere pari a gioielli<br />

L’idea <strong>del</strong> quarantenne<br />

di Sarezzo è aver creato<br />

un nuovo marchio:<br />

“Secret Jewels”<br />

con cui trasforma<br />

in collane e braccialetti<br />

le “zip”; costi dai 25<br />

ai 70 euro<br />

di Andrea Alesci<br />

Spesso dal disordine e dall’intuizione<br />

possono nascere curiose idee<br />

che si trasformano imprevedibilmente<br />

in qualcosa di concreto e collaudato.<br />

È il caso di Massimo Cinelli, giovane<br />

imprenditore 40enne che, nell’ufficio<br />

all’interno <strong>del</strong>la piccola azienda di famiglia<br />

avviata nel 1968 dal padre Franco,<br />

ha creato un nuovo marchio (Secret<br />

Jewels), trasformando semplici<br />

cerniere in braccialetti e collane.<br />

Nata come produttrice di stampi per<br />

casalinghi, la Cinelli Franco & C. snc,<br />

a partire dal 1993 ha aggiunto alla sua<br />

attività il lavoro di incisione su armi e<br />

dal 2008 la nuova esperienza nel campo<br />

<strong>del</strong>le cerniere. “Con le lavorazioni<br />

su fucili e pistole – dice Massimo Cinelli<br />

– abbiamo iniziato un’importante<br />

attività di decorazione e siamo ormai<br />

Massimo Cinelli e una <strong>del</strong>le cerniere-braccialetto<br />

in contatto con tutti gli armieri <strong>del</strong>la<br />

Valle; due anni fa l’idea <strong>del</strong>le cerniere<br />

di concerto con la <strong>La</strong>nfranchi di Palazzolo,<br />

inserendo pietre preziose nelle<br />

zip da fornire a importanti griffe di<br />

moda. Poi, a gennaio di quest’anno,<br />

mentre me ne stavo nel piccolo caos<br />

<strong>del</strong> mio ufficio l’idea: trasformare le<br />

cerniere in un oggetto di gioielleria a<br />

sé stante. Tutte le cerniere vengono<br />

solitamente prodotte già con l’inserto<br />

di stoffa incorporato, la novità è consistita<br />

nel levarlo e lavorare sull’abbellimento<br />

<strong>del</strong>l’oggetto”.<br />

L’impegno è cominciato a farsi gravoso<br />

e nella piccola officina di via Galilei<br />

adesso gli addetti sono 12 (otto<br />

alle macchine e quattro per il lavoro<br />

gestionale). “Ora siamo a pieno regime<br />

– prosegue Cinelli – e abbiamo già<br />

prodotto tre linee differenti visibili<br />

sul sito web www.secrejewels.it: la<br />

‘Rainbow’ che è più colorata e cerca<br />

di intercettare i gusti dei più giovani;<br />

‘Prestige’ e ‘7 vizi capitali’ che puntano<br />

al mercato di media-alta gioielleria,<br />

con prezzi che vanno dai 25 euro<br />

sino a un massimo di 70 euro per<br />

i prodotti più raffinati. Devo dire che<br />

siamo molto soddisfatti di come sta<br />

andando il nuovo ramo <strong>del</strong>la nostra<br />

attività e anche al recente salone <strong>del</strong><br />

Macef di Milano abbiamo riscontrato<br />

un successo incredibile. Nei prossimi<br />

mesi – continua l’imprenditore saretino<br />

– saremo letteralmente in giro<br />

per il mondo, avendo già chiuso contratti<br />

con clienti in Francia, Spagna,<br />

Svezia e Stati Uniti d’America, dove<br />

voleremo giusto alla fine <strong>del</strong> mese di<br />

settembre per una fiera a New York City.<br />

Pensiamo all’estero ma già in Italia<br />

possiamo contare su circa duecento<br />

clienti, dai negozi fashion alle gioiellerie,<br />

con due rivenditori in provincia<br />

di Brescia, ossia Granati (in città) e<br />

Tranquilli (a Salò). Speriamo di riuscire<br />

a rispettare i piani finanziari che<br />

abbiamo predisposto, con una previsione<br />

di fatturato 2011 nell’ordine <strong>del</strong><br />

milione di euro”.<br />

Pensa in grande Massimo Cinelli e<br />

sinora la formula vincente di Secret<br />

Jewels sembra dargli ragione, anche<br />

puntando sulla giocosa confezione dei<br />

prodotti, <strong>del</strong> tutto simile a una provetta<br />

ospedaliera. Una realtà che nel difficile<br />

momento economico è riuscita a<br />

ritagliarsi uno spazio tutto nuovo con<br />

la forza <strong>del</strong>l’intuizione.<br />

Sarezzo: a ottobre l’inaugurazione di una nuova parte <strong>del</strong>la Rsa<br />

<strong>La</strong> lunghezza media <strong>del</strong>la vita si allunga,<br />

i ritmi cambiano e le cure che bisogna<br />

prestare a chi invecchia si fanno più intense.<br />

Così, in tutta la Valle, aumentano<br />

le richieste per ospitare gli anziani in<br />

strutture come le Rsa, che sappiano accoglierli<br />

e trattarli. “<strong>La</strong> nostra realtà – dice<br />

il sindaco Massimo Ottelli – è una <strong>del</strong>le<br />

più consolidate nel tempo e da oggi può<br />

disporre a tutti gli effetti di una nuova<br />

ala, che inaugureremo ufficialmente<br />

all’inizio <strong>del</strong> mese di ottobre”.<br />

Una nuova ala entro la quale sono stati<br />

ricavati una sala da pranzo, un bagno<br />

assistito, servizi per il personale, cucinetta,<br />

bagno per gli ospiti, un soggiorno e<br />

cinque nuove camere con due letti ciascuna,<br />

portando il numero totale degli<br />

ospiti a 75, di cui 48 accreditati (graduatoria<br />

Asl), 10 al centro diurno e 17 di sollievo<br />

(soggiorno temporaneo). “L’ultima<br />

grande ristrutturazione <strong>del</strong>la Rsa “Madre<br />

Teresa di Calcutta” – prosegue Ottelli<br />

– avvenne tra il 1993 e il 1995 e l’intervento<br />

attuale ha concluso in modo definitivo<br />

il prospetto sud <strong>del</strong>la struttura.<br />

L’ampliamento è servito a creare nuovi<br />

posti di sollievo che sopperissero alla significativa<br />

richiesta <strong>del</strong> territorio e costituisce<br />

il primo passo di un ragionamento<br />

più ampio che andrà fatto sulla Rsa, con<br />

l’intenzione di usufruire <strong>del</strong> terreno che<br />

arriva sino alla vicina Villa Usignolo”. Un<br />

intervento che ha comportato per l’amministrazione<br />

una spesa di circa 250mila<br />

euro, ma con il ribasso (32%) avuto dalla<br />

ditta appaltatrice, di poco inferiore ai<br />

200mila euro, contando che degli arredi<br />

si è fatta carico la Timken di Villa Carcina<br />

(multinazionale impegnata nelle attività<br />

di rilevanza sociale) con un finanziamento<br />

di 53mila euro. “Una volontà di<br />

migliorare costantemente la casa di riposo<br />

– chiude il primo cittadino di Sarezzo<br />

– che è sempre stata espressione dal<br />

vicesindaco Giuseppe Paonessa, il quale<br />

da più di vent’anni se ne occupa, portandola<br />

a livelli qualitativi importanti”.<br />

<strong>La</strong> Rsa “Madre Teresa di Calcutta”


E-mail:<br />

valtrompiavocemedia.it<br />

<strong>La</strong> <strong>Voce</strong> <strong>del</strong>la Valtrompia<br />

settembre 2010<br />

17<br />

Inzino. Nel 50° <strong>del</strong>l’Associazione Madonna <strong>del</strong> Castello eventi sino a dicembre<br />

Il Settembre Inzinese<br />

lungo un anno intero<br />

Le origini risalgono<br />

al curato don Nicola<br />

Bragadina e ora gode<br />

<strong>del</strong> patrocinio<br />

di Provincia,<br />

Comunità Montana e<br />

Comune di Gardone<br />

di Lia Micale<br />

Il santuario <strong>del</strong>la Madonna <strong>del</strong> Castello a Inzino<br />

Mezzo secolo è trascorso da quando<br />

il curato don Nicola Bragadina diede<br />

slancio alla frazione di Inzino, fondando<br />

con intraprendenza e tenacia<br />

tutta valtrumplina la “Associazione<br />

Madonna <strong>del</strong> Castello”. Era il 1960 e<br />

nello statuto stavano scritte come allora<br />

la finalità: “Obiettivo <strong>del</strong>l’associazione<br />

è sempre stato di condecorare<br />

con manifestazioni esterne (culturali,<br />

folcloristiche, ricreative, sportive)<br />

le tradizionali festività <strong>del</strong>la Madonna<br />

<strong>del</strong> Castello <strong>del</strong>la Valle di Inzino,<br />

a completamento e in armonia con le<br />

iniziative di carattere spirituale promosse<br />

dall’autorità religiosa”.<br />

Così, è arrivato anche quest’anno l’appuntamento<br />

con il “Settembre Inzinese”,<br />

patrocinato da Provincia di Brescia,<br />

Comunità montana di Valle Trompia<br />

e Comune di Gardone. Consueto<br />

ma speciale e parte di un percorso di<br />

eventi promossi sin dalla primavera<br />

e che proseguirà sino a fine 2010.<br />

“Nell’anno <strong>del</strong> 50° – spiega il presidente<br />

<strong>del</strong>l’Associazione <strong>La</strong>dislao Mattiuzzo<br />

–, oltre a condecorare la lunga festa<br />

<strong>del</strong> ‘Settembre inzinese’ (quest’anno<br />

dal 4 settembre al 9 ottobre), abbiamo<br />

voluto che ogni mese tutti potessero<br />

ricordare l’importante cammino<br />

compiuto sin qui, con l’ultimo evento<br />

previsto a dicembre e dedicato alla<br />

mostra personale <strong>del</strong> pittore Massimo<br />

Zuppelli”. Un Settembre Inzinese animato<br />

dal volontariato puro, che ogni<br />

anno cerca di rendere più ricca la festa<br />

dedicata alla Vergine Maria e, col piccolo<br />

surplus economico, intende raccogliere<br />

somme per la manutenzione<br />

<strong>del</strong> santuario. Info programma www.<br />

comune.gardonevaltrompia.bs.it.<br />

Gardone punta<br />

sul fotovoltaico<br />

Anche Gardone Val Trompia punta<br />

sull’energia <strong>del</strong> sole, avviando un piano<br />

di finanziamento di 275mila euro<br />

per la posa di pannelli fotovoltaici: interessati<br />

dall’iniziativa l’immobile che<br />

fa da caserma dei Carabinieri (previa<br />

rimozione <strong>del</strong>la copertura in amianto),<br />

le scuole di Magno e quelle di Inzino<br />

(via Monte Guglielmo), con un risparmio<br />

sui costi energetici per l’amministrazione<br />

di circa 23mila euro.<br />

“L’incentivo derivante dalla gestione<br />

degli impianti fotovoltaici – dice il sindaco<br />

Michele Gussago – coprirà l’investimento<br />

iniziale privato. L’amministrazione<br />

comunale interverrà con<br />

5mila euro per dieci anni, il restante<br />

sarà a carico <strong>del</strong>l’azienda privata vincitrice<br />

<strong>del</strong> bando, che così beneficerà<br />

<strong>del</strong>l’energia prodotta. Un intervento<br />

con il quale intendiamo impegnarci<br />

per migliorare la qualità ambientale<br />

e che va a sommarsi all’adesione ratificata<br />

quest’estate al Patto dei sindaci<br />

per andare oltre gli impegni fissati<br />

dalla Comunità Europea per il 2020 di<br />

riduzione <strong>del</strong>le emissioni di CO2 attraverso<br />

l’attuazione di un Piano di Azione<br />

per l’Energia Sostenibile”. Da anni<br />

uno degli obiettivi <strong>del</strong> Comune di Gardone<br />

è la caserma di via Bellini, costituita<br />

da tre corpi realizzati in tempi diversi<br />

(anni Sessanta, Ottanta e Novanta).<br />

“Una volta sostituita la copertura<br />

in eternit con materiale isolante <strong>del</strong> tipo<br />

a sandwich – prosegue il primo cittadino<br />

–, verificheremo le condizioni<br />

<strong>del</strong>la struttura portante; poi, realizzeremo<br />

le canalizzazioni di distribuzione<br />

degli impianti esistenti, una copertura<br />

con adeguata impermeabilizzazione<br />

e barriera a vapore, quindi poseremo<br />

lungo i 680 metri quadrati di tetto il<br />

campo fotovoltaico, andando infine a<br />

sostituire la lattoneria, raccordando i<br />

pluviali nuovi e realizzando una linea<br />

vita per l’accesso alle antenne utilizzate<br />

dal Comando dei Carabinieri”. Un<br />

intervento da tempo nell’agenda degli<br />

amministratori gardonesi. L’inizio<br />

dei lavori all’approssimarsi <strong>del</strong> 2011.


18<br />

<strong>La</strong> <strong>Voce</strong> <strong>del</strong>la Valtrompia<br />

settembre 2010<br />

Sito:<br />

www.lavoce<strong>del</strong>popolo.it<br />

Bassa Valle<br />

Il 45° <strong>del</strong> discorso di Paolo VI all'Onu<br />

Nel corso <strong>del</strong>la XI Settimana montiniana, martedì 28 settembre al teatro parrocchiale<br />

di S. Vigilio si terrà una tavola rotonda curata dalle Acli bresciane dal titolo<br />

“Il magistero sociale di Paolo VI: l’uomo, i diritti, il lavoro, l’economia”, con<br />

Roberto Rossini a moderare le relazioni di Anna Chiara Valle (direttrice <strong>del</strong>la rivista<br />

Madre) e <strong>La</strong>ura Valgiovio (segretaria provinciale Fim-Cisl). Un percorso di<br />

riflessione che verrà completato con la serata di venerdì 1 ottobre in biblioteca:<br />

“Storie di diritti umani negati: il genocidio armeno”, con l’intervento <strong>del</strong> professor<br />

Baykar Sivazliyan, docente <strong>del</strong>l’Università di Milano e presidente <strong>del</strong>l’Unione<br />

armeni d’Italia.<br />

Concesio. Al via la XI Settimana Montiniana con la mostra “Oltre l’attesa” e il 45° <strong>del</strong> discorso all’Onu<br />

Ricordare le profezie di Paolo VI<br />

di Andrea Alesci<br />

Era il 4 ottobre 1965 quando Paolo<br />

VI pronunciava il suo discorso nel<br />

palazzo di vetro <strong>del</strong>l’Onu a New York.<br />

E la XI Settimana montiniana, proprio<br />

nel 45° anniversario di quell’evento, intende<br />

ricordarne la viva presenza e le<br />

intense parole in alcuni appuntamenti<br />

(vedi box sopra) all’interno <strong>del</strong> suo ricco<br />

programma. “Ricordare le profezie<br />

di quel Giovanni Battista Montini che<br />

fu papa Paolo VI – dice il presidente<br />

<strong>del</strong>la Settimana montiniana, Claudio<br />

Fiorini – è la missione che Comune e<br />

parrocchie di Concesio portano avanti<br />

da undici anni, quest’anno nello spazio<br />

di cinque settimane fino a domenica 17<br />

ottobre”. Una Settimana montiniana<br />

che si è aperta l’11 settembre con una<br />

mostra d’arte promossa dall’associazione<br />

per l’arte “Le Stelle”: visitabile<br />

sino al 3 ottobre (ore 16/19, escluso il<br />

lunedì) e allestita nella chiesa di S. Andrea<br />

a Concesio e nella galleria Ucai in<br />

vicolo S. Zenone a Brescia, la mostra<br />

“Oltre l’attesa” è stata realizzata dallo<br />

scultore altoatesino Hermann Josef<br />

Runggaldier, capace di levigare nelle<br />

sue opere in legno, bronzo, terracotta<br />

e vetroresina corpi di donne e uomini<br />

bloccati nell’istante <strong>del</strong> pensiero, in<br />

Un’immagine di Paolo VI all’Onu nell'ottobre <strong>del</strong> 1965<br />

XI Colloquio Internazionale di Studi<br />

Si svolgerà a Concesio nel nuovo Centro<br />

studi <strong>del</strong>l’Istituto Paolo VI con la partecipazione<br />

di studiosi provenienti da tutto<br />

il mondo, l’XI Colloquio internazionale<br />

di Studio <strong>del</strong>l’Istituto Paolo VI, dedicato<br />

a un tema di grande attualità: “Verso<br />

la civiltà <strong>del</strong>l’amore. Paolo VI e la costruzione<br />

<strong>del</strong>la comunità umana”. È la prima<br />

volta che i lavori di un Colloquio si<br />

svolgono nella moderna cornice <strong>del</strong>le<br />

strutture erette accanto alla Casa natale<br />

di papa Montini, dove storia e memoria<br />

si incontrano. Storici, teologi e filosofi,<br />

sotto la direzione dI S. E.za il Card.<br />

Paul Poupard, affronteranno questo affascinante<br />

problema nel colloquio di<br />

Concesio dal 24 al 26 settembre, cercando<br />

di mostrare come la societas christiana<br />

medievale si sia andata articolando e<br />

poi sviluppando nella “civiltà cristiana”<br />

<strong>del</strong> Novecento. Il significato <strong>del</strong> concetto<br />

di “civiltà <strong>del</strong>l’amore” nel pensiero di<br />

Montini verrà indagato in tutte le sue<br />

implicazioni sociali, civili e religiose, fino<br />

al suo recepimento nella società. In un<br />

contesto sempre più globalizzato come<br />

quello attuale, per riprendere un concetto<br />

<strong>del</strong>la Caritas in veritate.<br />

una ricerca sull’uomo che fa tornare<br />

alla mente le parole di papa Paolo VI,<br />

quando si riferiva all’opera d’arte come<br />

“potenziale veicolo di un messaggio<br />

religioso, [che quando si fa] cristiano<br />

parla di un Dio che si è incarnato<br />

prendendo forma umana e vivendo e<br />

morendo da uomo”.<br />

Sabato 25 settembre il “Premio <strong>del</strong>la<br />

Bontà Paolo VI”, quest’anno assegnato<br />

a mons. Giancarlo Maria Bragantini,<br />

già vescovo di Locri e ora arcivescovo<br />

di Campobasso-Boiano per la sua<br />

lotta contro la malavita organizzata;<br />

mentre domenica 26 sarà una giornata<br />

particolare: alle 9 presso la chiesa<br />

<strong>del</strong>la Pieve S. Messa presieduta dal<br />

cardinale Paul Poupard, alle 16 pellegrinaggio<br />

al santuario <strong>del</strong>la Madonna<br />

<strong>del</strong>le Grazie a Brescia con la celebrazione<br />

<strong>del</strong> vescovo Luciano Monari e<br />

chiusura alle 21 col concerto in onore<br />

di Giuditta Alghisi (madre di Paolo VI)<br />

nella chiesa dei Santi Pietro e Paolo a<br />

Verolaveccchia. “Crediamo in Paolo<br />

VI – riferisce don Dino Osio, parroco<br />

<strong>del</strong>la Pieve –, crediamo nel suo magistero,<br />

nella sua santità e vogliamo<br />

renderne viva l’esemplarità, specie<br />

nel saper cogliere il valore rivelatore<br />

<strong>del</strong>l’arte, che celebreremo il 17 ottobre<br />

nella giornata di chiusura con le visite<br />

guidate alla Collezione Paolo VI e alla<br />

casa natale <strong>del</strong> Papa”.<br />

Bovezzo. Il Comune investe un milione di euro per porre pannelli solari a scuole, Centro diurno e bocciodromo<br />

Nuove energie rinnovabili<br />

con le celle fotovoltaiche<br />

Il paese alle porte <strong>del</strong>la Valtrompia<br />

si prepara a trasformare alcune superfici<br />

dei suoi edifici pubblici in tavole<br />

dove accogliere i raggi <strong>del</strong> sole e trasformarli<br />

in energia rinnovabile. Un<br />

progetto di grossa portata che impegnerà<br />

l’amministrazione con un investimento<br />

di poco superiore al milione<br />

di euro e i cui lavori sono già stati appaltati<br />

alla ditta bresciana Energeco,<br />

vincitrice <strong>del</strong> bando che prevedeva il<br />

vincolo di collegarsi al Gestore servizi<br />

elettrici entro il 15 dicembre.<br />

“Il progetto – spiegano l’assessore ai<br />

<strong>La</strong>vori pubblici Mario Folli e il tecnico<br />

comunale Maurizio Ventura – è stato<br />

fatto dall’ingegnere Giovanni Palmisano<br />

e riguarda il bocciodromo al ‘Parco<br />

2 Aprile’, il Centro diurno per anziani<br />

(via Paolo VI), la scuola media e la<br />

palestra (via Canossi) ed elementari,<br />

materne e nido (via Veneto). Una superficie<br />

totale di circa 3.000 metri quadrati<br />

grazie alla quale saremo in grado<br />

di produrre una potenza massima di<br />

283 kW, sufficiente a garantire l’autonomia<br />

energetica degli edifici”.<br />

<strong>La</strong> spesa per la realizzazione degli impianti<br />

sarà interamente sostenuta dalla<br />

società “Patrimonio Bovezzo Srl”,<br />

Elaborazione grafica degli impianti fotovoltaici<br />

sul bocciodromo<br />

società partecipata al 100% dal Comune<br />

di Bovezzo e guidata dall’amministratore<br />

<strong>del</strong>egato Paolo Di Pasqua.<br />

Un intervento che verrà realizzato in<br />

tempi abbastanza brevi e che abbraccia<br />

gli edifici scolastici nell’ottica di un<br />

educazione al risparmio energetico a<br />

partire dai più giovani. “L’investimento<br />

fatto è oneroso – dice il sindaco Antonio<br />

Bazzani –, ma abbiamo intrapreso<br />

volentieri questa sfida, perché la tecnologia<br />

<strong>del</strong> fotovoltaico ci permette di<br />

utilizzare energia rinnovabile nel tempo<br />

abbattendo contemporaneamente i<br />

costi di gestione (un risparmio nell’ordine<br />

dei 150mila euro annui). I pannelli<br />

sono già arrivati dalla Germania, nel<br />

corso di questo mese verranno posizionati<br />

e per la fine <strong>del</strong>l’anno 2010 contiamo<br />

di attivare la connessione”.


E-mail:<br />

valtrompiavocemedia.it<br />

<strong>La</strong> <strong>Voce</strong> <strong>del</strong>la Valtrompia<br />

settembre 2010<br />

19<br />

Nave, il concorso letterario "Parlano i sensi"<br />

L'Assessorato alla Cultura <strong>del</strong> Comune di Nave tramite la Biblioteca comunale<br />

propone la 4ª edizione <strong>del</strong> concorso letterario “Parlano i sensi”, diviso in<br />

due sezioni: la prima riservata ai racconti e intitolata “Il gusto dei sapori - Il<br />

gusto <strong>del</strong>la vita” prevede la categoria giovani (medie e superiori) e adulti;<br />

la seconda, invece, è dedicata a tutti coloro che abbiano compiuti i 18 anni<br />

d’età e vogliano cimentarsi nella poesia in dialetto bresciano. Termine ultimo<br />

per l’invio <strong>del</strong> materiale sabato 16 ottobre 2010. Info presso la biblioteca<br />

di Nave (e-mail biblionave@comune.nave.bs.it, tel. 030.2537486) o consultare<br />

il regolamento sul sito web www.comune.nave.bs.it.<br />

Un bando per il bar<br />

C’è tempo fino al 30 settembre per<br />

depositare in Comune la domanda<br />

di partecipazione che consente di<br />

gestire dal’1 gennaio 2010 il nuovo<br />

bar e piccolo ristorante <strong>del</strong> parco<br />

“2 Aprile”. Info all’Ufficio segreteria<br />

(030.2111.215/236) dal lunedì al<br />

venerdì ore 9.00/12.30 oppure sito<br />

web www.comune.bovezzo.bs.it.<br />

Concesio Sant’Andrea. Il nuovo parroco arriva il 3 ottobre nella comunità; lascia Muscoline e Castrezzone<br />

Don Antonio Franceschini:<br />

si parte dal contatto umano<br />

di Luciano Zanardini<br />

<strong>La</strong> Parrocchiale di Concesio Sant’Andrea e don Antonio Franceschini<br />

Don Antonio Franceschini è il nuovo<br />

parroco di Concesio Sant’Andrea.<br />

Succede a don Piero Minelli, che ha<br />

fatto ritorno in Mozambico. Don Antonio<br />

lascia alle spalle una bella esperienza<br />

vissuta a Muscoline (nove anni)<br />

e Castrezzone (cinque anni). Un<br />

servizio ai “confini” <strong>del</strong>la diocesi: non<br />

bisogna dimenticare che le parrocchie<br />

limitrofe appartengono alla diocesi<br />

di Verona. Immersi nel paesaggio<br />

<strong>del</strong>le colline moreniche, siamo in una<br />

realtà semituristica, che ha sofferto e<br />

soffre un po’ un complesso di inferiorità,<br />

ma – come sottolinea il parroco<br />

– piangersi addosso è più facile che<br />

lavorare”. In presenza di un campanilismo<br />

marcato, don Franceschini<br />

ha cercato di unire due realtà divise:<br />

“Nell’ottica <strong>del</strong>le unità pastorali, tutto<br />

può sembrare così scontato, ma non<br />

è così: serve pazienza e tempo per<br />

raggiungere gli obiettivi prefissati”.<br />

Ha ereditato un lungo parrocchiato:<br />

il suo primo obiettivo, quindi, è stato<br />

quello di superare una fase tradizionalista.<br />

“Abbiamo cercato – spiega<br />

don Antonio – di coinvolgere sempre<br />

di più le famiglie” grazie anche<br />

all’ausilio dei centri di ascolto e <strong>del</strong><br />

percorso di catechesi. <strong>La</strong> mission pastorale<br />

è proprio quella di aiutare la<br />

comunità a essere matura e autonoma<br />

e non incentrata necessariamente<br />

sulla figura <strong>del</strong> presbitero.<br />

Don Franceschini, forte <strong>del</strong>la sua<br />

esperienza, farà il suo ingresso nella<br />

comunità valtrumplina domenica<br />

3 ottobre alle 15.30. <strong>La</strong> parrocchia di<br />

Sant’Andrea Apostolo venne istituita<br />

nel 1961 e ufficialmente riconosciuta<br />

con apposito decreto nel 1962. Il<br />

distaccarsi <strong>del</strong>la rettoria di Sant’Andrea<br />

dalla parrocchia <strong>del</strong>la Pieve si<br />

rese necessario in conseguenza <strong>del</strong>lo<br />

sviluppo edilizio degli anni <strong>del</strong> dopoguerra<br />

e <strong>del</strong>l’espandersi <strong>del</strong>la popolazione.<br />

Nel 1988 si iniziava così la<br />

costruzione <strong>del</strong>la nuova chiesa che<br />

veniva consacrata nel 1990 da mons.<br />

Bruno Foresti, vescovo di Brescia. Il<br />

lavoro sulle unità pastorali portato<br />

avanti a Muscoline e Castrezzone sarà<br />

un buon biglietto da visita per incentivare<br />

la collaborazione <strong>del</strong>le parrocchie<br />

<strong>del</strong> Comune di Concesio.<br />

Valle <strong>del</strong> Garza. Dal 30 settembre al 4 ottobre iniziative per festeggiare la ricorrenza <strong>del</strong> patrono<br />

A Muratello di Nave l’oratorio è dedicato a San Francesco<br />

Il 4 ottobre viene celebrata la<br />

memoria liturgica di colui che fu<br />

proclamato nel 1939 patrono principale<br />

d’Italia da Papa Pio XII: San<br />

Francesco d’Assisi. Anche l’oratorio<br />

di Muratello non perde occasione<br />

per festeggiare la ricorrenza e<br />

organizza così una festa patronale.<br />

Ricordiamo infatti che l’edificio è<br />

intitolato al santo, per celebrarne<br />

la memoria.<br />

Il 30 settembre alle 20 aprirà così le<br />

danze uno spettacolo allestito dai<br />

ragazzi <strong>del</strong> Cag (Centro di aggregazione<br />

giovanile), seguito alle 21<br />

da momenti di esibizione musicale<br />

offerti dalla rinomata scuola di<br />

ballo Spazio Danza. Venerdì 1 ottobre,<br />

a partire dalle 21 avrà luogo<br />

una serata animata da Paolo Facci,<br />

che farà ballare i presenti sulle note<br />

<strong>del</strong>la scatenata musica anni Sessanta,<br />

Settanta e Ottanta.<br />

Il giorno seguente sarà la volta <strong>del</strong><br />

pescarese Alex Morselli, che farà<br />

danzare gli appassionati <strong>del</strong> ballo<br />

liscio a partire dalle 21.<br />

Per i più golosi immancabile l’appuntamento,<br />

domenica 3 ottobre<br />

alle 12, con lo spiedo d’asporto, seguito<br />

alle 17 dalla corsa <strong>del</strong>le botti.<br />

Per chiudere in bellezza la serata,<br />

ancora canti e balli con il liscio di<br />

Emanuela e Bicchio, sempre alle<br />

L’affresco dedicato a San Francesco<br />

21. <strong>La</strong> serata di chiusura inizierà<br />

alle 20.30 sulle note <strong>del</strong> ballo liscio<br />

di Gino de Gonzales, proseguirà sino<br />

alle 22.30 con l’estrazione <strong>del</strong>la<br />

lotteria e culminerà alle 23 con<br />

uno spettacolare lancio <strong>del</strong>le lanterne<br />

volanti.<br />

Per tutta la durata <strong>del</strong>la festa sarà<br />

presente in loco uno stand gastronomico<br />

pronto a sfornare trippa,<br />

stinco arrosto, polenta taragna, pizzoccheri<br />

e tanto altro, nonché, per<br />

i più piccini, uno scivolo gonfiabile<br />

e bouldering. E ancora, per il divertimento<br />

di tutti, sarà presente uno<br />

spazio per la pesca, per il superbingo<br />

e uno stand dei fiori. (b.f.)


E-mail:<br />

valtrompiavocemedia.it<br />

<strong>La</strong> <strong>Voce</strong> <strong>del</strong>la Valtrompia<br />

settembre 2010<br />

21<br />

Economia<br />

Iniziative<br />

I giovani di AIB<br />

Spettacoli per celebrare il cinquantennale di fondazione<br />

<strong>La</strong> cultura <strong>del</strong> lavoro<br />

va in scena in fabbrica<br />

Coinvolte Aso Forge, Greiner, Medtronic e Space Work<br />

Francesco Uberto, presidente <strong>del</strong> Gruppo Giovani Imprenditori di AIB<br />

<strong>La</strong> cultura <strong>del</strong> lavoro va in scena<br />

in “Fabbrica – Il cantiere <strong>del</strong>le Arti”.<br />

Si chiama così l’originale progetto<br />

voluto dal Gruppo Giovani<br />

Imprenditori <strong>del</strong>l’Associazione Industriale<br />

Bresciana, per celebrare<br />

il cinquantennale di fondazione.<br />

Tra il 18 settembre e il 4 ottobre,<br />

quattro aziende bresciane - Aso<br />

Forge, Greiner, Medtronic Invatec<br />

CardioVascular, Space Work - diventeranno<br />

lo straordinario palcoscenico<br />

per performance artistiche<br />

di vario genere, tutte però<br />

legate da un unico filo conduttore,<br />

la cultura <strong>del</strong> lavoro, tratto caratteristico<br />

<strong>del</strong> territorio bresciano.<br />

“Una cultura <strong>del</strong> lavoro – commenta<br />

il presidente <strong>del</strong> Gruppo Giovani<br />

di Aib Francesco Uberto – che<br />

a Brescia ha generato ricchezza,<br />

benessere e posti di lavoro e che<br />

continuerà a farlo. Congiuntamente<br />

con il Consiglio direttivo <strong>del</strong><br />

Gruppo Giovani, abbiamo prima<br />

immaginato, e quindi lavorato con<br />

passione e intensità, alla preparazione<br />

di questa serie di appuntamenti<br />

in cui proporremo un’innovativa<br />

rassegna di arti performative<br />

che verrà ospitata appunto nei<br />

luoghi deputati alla produzione.<br />

Pensiamo che questo sia un evento<br />

di comunicazione d’impresa che a<br />

Brescia non è mai stato proposto.<br />

L’idea – auspica Uberto – è che<br />

questa edizione possa essere un<br />

numero “zero” di una lunga serie,<br />

se, come crediamo, l’apprezzamento<br />

<strong>del</strong> pubblico sarà elevato. L’impegno<br />

è stato ciclopico, e siamo<br />

soddisfatti <strong>del</strong> risultato unico che<br />

abbiamo realizzato con il Festival,<br />

che verrà completato, lunedì 4 ottobre,<br />

da un convegno in AIB dal<br />

titolo “Fabbrica. Passaporto per<br />

il <strong>La</strong>voro”.<br />

Una proposta, quella degli imprenditori<br />

under 40, accolta con “vivo<br />

interesse” da AIB, come conferma<br />

<strong>La</strong> storia e la realtà di AIB<br />

<strong>La</strong> sede di Aib<br />

il direttore Piero Costa: “Anche in<br />

un periodo di crisi e di difficoltà<br />

come quello che stiamo vivendo,<br />

il territorio bresciano resta un testimone<br />

importantissimo di cultura<br />

<strong>del</strong> lavoro. Questa iniziativa,<br />

L'Associazione Industriale Bresciana,<br />

nata il 14 aprile 1897, con il suo secolo<br />

di storia, è la più antica associazione<br />

industriale d’Italia.<br />

Era il 20 novembre 1892 quando fu<br />

presentata la prima proposta di uno<br />

Statuto per la costituzione di un Circolo<br />

Commerciale che si facesse “interprete<br />

dei vitali interessi <strong>del</strong> commercio<br />

e <strong>del</strong>l’industria bresciani”. Il<br />

29 gennaio <strong>del</strong> 1893 fu poi approvato<br />

il primo Statuto sociale e nel 1897 fu<br />

modificato per ribadire l’impegno <strong>del</strong><br />

Circolo a favorire “l'incremento e la<br />

tutela <strong>del</strong> commercio e <strong>del</strong>l'industria<br />

bresciana”. I soci, protagonisti <strong>del</strong> decollo<br />

industriale <strong>del</strong>la provincia, sono<br />

distinti in effettivi (293), aggregati e<br />

viaggiatori (111) e frequentatori (15)<br />

per un totale di 419. Nel 1907 cambia<br />

ragione sociale e diventa Associazione<br />

Commerciale Industriale Bresciana<br />

e dopo aver affrontato il periodo fascista<br />

e la seconda guerra mondiale,<br />

si impegna con coraggio a guidare la<br />

difficile riconversione industriale <strong>del</strong><br />

dopoguerra. Nel 1978 l’AIB lascia la<br />

vecchia sede di via <strong>del</strong>la Posta per trasferirsi<br />

nella nuova area direzionale<br />

di Brescia Due. Nei primi anni Novanta<br />

emergono temi nuovi, come quello<br />

<strong>del</strong>la sicurezza ambientale, al quale<br />

l’AIB risponde creando Eco 90. Sono<br />

anche gli anni <strong>del</strong>la riorganizzazione<br />

interna <strong>del</strong>l’Associazione per adeguare<br />

la struttura alla nuova domanda di<br />

servizi <strong>del</strong>le imprese.<br />

Oggi AIB associa circa 1300 imprese<br />

con circa 70mila dipendenti e, accanto<br />

ai compiti di rappresentanza nei confronti<br />

<strong>del</strong>le parti politiche e sociali,<br />

l’Aib svolge funzioni di assistenza alle<br />

imprese attraverso una vasta gamma<br />

di servizi mirati a rendere agevole la<br />

gestione e a costruire una vera e propria<br />

cultura imprenditoriale.<br />

attraverso il linguaggio <strong>del</strong>l’arte,<br />

mira a far comprendere ciò che il<br />

mondo produttivo rappresenta per<br />

questo territorio”.<br />

Carla Bino, ideatrice <strong>del</strong>l’iniziativa<br />

insieme con Piergiorgio Vittorini,<br />

spiega: “Il festival, per la prima<br />

volta, cerca di coniugare la produzione<br />

economica con la produzione<br />

artistica. L’idea alla base <strong>del</strong><br />

progetto è quella di far diventare<br />

la fabbrica un luogo drammaturgico,<br />

parte integrante e attiva <strong>del</strong>la<br />

performance”.<br />

Il ciclo di spettacoli si aprirà il<br />

18 settembre (replica il 19) negli<br />

stabilimenti di Aso Forge a Castegnato<br />

con il concerto “Canto<br />

<strong>del</strong> Fuoco”. Protagonisti Michel<br />

Moglia con il suo organo di fuoco<br />

(uno spettacolare strumento<br />

suonato col fuoco), il sassofonista<br />

Javier Girotto e il videomaker<br />

Enrico Ranzanici. Il 22 e il 23 settembre<br />

nella sede di Space Work a<br />

Brescia andrà in scena “L’uomo al<br />

centro” di Gabriele Picco, con Enrico<br />

Ranzanici, Alessandro Mor e<br />

Carlo Dall’Asta. Il 25 e 26 settembre<br />

alla Greiner di Villa Carcina,<br />

sarà la volta di “Ergon – Opera<br />

sintetica per suono, luce, umanità”<br />

ideato da Stefano Mazzanti ed<br />

“Equilibri Avanzati”, mentre il 26,<br />

27 e 28 settembre nello stabilimento<br />

di Medtronic Invatec CardioVascular<br />

a Ronca<strong>del</strong>le andrà in scena<br />

C.U.O.R.E. <strong>del</strong>la compagnia teatrale<br />

“I Sacchi di Sabbia”. I biglietti<br />

(interi: 20 euro, ridotti per under<br />

25 e over 65: 15 euro) sono in vendita<br />

nelle singole aziende. Il ricavato<br />

sarà devoluto in beneficenza.<br />

Infofestival: 030.3759792.


E-mail:<br />

valtrompiavocemedia.it<br />

<strong>La</strong> <strong>Voce</strong> <strong>del</strong>la Valtrompia<br />

settembre 2010<br />

23<br />

Speciale caccia. Le riflessioni d el presidente <strong>del</strong>l’Associazione cacciatori lombardi Eugenio Casella<br />

Regione Lombardia: no deroga<br />

Sconcerto, <strong>del</strong>usione e rabbia<br />

ma soprattutto determinazione nel<br />

trovare al più presto una soluzione<br />

condivisa sulle cacce in deroga.<br />

Questi sono gli intendimenti emersi<br />

dalla base dei cacciatori <strong>del</strong>l’Associazione<br />

Cacciatori Lombardi, che<br />

si sono riuniti in assemblea straordinaria,<br />

a seguito <strong>del</strong>la mancata<br />

approvazione in regione <strong>del</strong>la legge<br />

sul prelievo in deroga.<br />

<strong>La</strong> caccia alle specie in deroga è<br />

per la nostra provincia come il Palio<br />

per la città di Siena”, dichiara il<br />

presidente Eugenio Casella. “Senza<br />

alcun dubbio un tipo di caccia molto<br />

sentito, non solo da chi pratica<br />

la caccia da appostamento, ma anche<br />

da chi pratica la forma di caccia<br />

vagante.<br />

Una vera e propria passione, esercitata<br />

da persone perbene, in gran<br />

parte operai, agricoltori e pensionati,<br />

che rinunciano a tante cose<br />

comprese le vacanze estive, che<br />

non chiedono mai nulla se non di<br />

poter cacciare alcune specie di<br />

selvaggina migratoria minuta, per<br />

altro tutte specie dichiaratamente<br />

in aumento, quindi senza nessun<br />

pericolo neanche remoto di estinzione”.<br />

Una doccia gelata quindi<br />

quella che ha colpito i cacciatori<br />

martedì 14 settembre”. Acl non accetta<br />

di subire passivamente quanto<br />

è accaduto in regione e non può<br />

accettare scusanti quali sentenze o<br />

richiami <strong>del</strong>la comunità europea, o<br />

multe a seguito di infrazioni. Non<br />

ci spieghiamo perché la regione<br />

Lombardia si preoccupi solo <strong>del</strong>le<br />

infrazioni che riguardano la caccia<br />

(per altro non ancora acclarate),<br />

mentre faccia passare in secondo<br />

piano infrazioni vere riguardanti la<br />

sanità i trasporti o i problemi che<br />

riguardano le cave o i rifiuti, con il<br />

silenzio imbarazzante <strong>del</strong> mondo<br />

animal-ambientalista.<br />

Eugenio Casella<br />

Una decisione, quella <strong>del</strong> consiglio<br />

regionale, che qualora non venisse<br />

rivista in tempi brevissimi, segnerà<br />

un’inevitabile rottura da parte <strong>del</strong>la<br />

maggioranza con l’intero mondo<br />

venatorio, visto che molti consiglieri<br />

regionali hanno chiesto e<br />

ottenuto consensi elettorali solo<br />

pochi mesi fa.<br />

Acl non promuove richieste improponibili,<br />

chiede solo scelte di<br />

buonsenso e supportate da dati<br />

scientifici reali e non artefatti per<br />

commuovere l’opinione pubblica.<br />

Il prelievo di pochissimi esemplari<br />

di avifauna, oltre a non comportare<br />

nessun danno ambientale darebbe<br />

la possibilità a tanta brava<br />

gente di poter esercitare la propria<br />

passione in maniera, quantomeno<br />

accettabile nel rispetto <strong>del</strong>le tradizioni<br />

radicate nel nostro territorio;<br />

purtroppo in Italia la brava gente<br />

e il buonsenso non hanno nessun<br />

diritto. Ho assistito alla discussione<br />

in aula <strong>del</strong>la legge sulle specie<br />

in deroga, e quando il consigliere<br />

<strong>del</strong>l’Italia dei Valori relazionava la<br />

malaugurata pregiudiziale, ha più<br />

volte dichiarato che non si possono<br />

ignorare le regole, e ad esempio<br />

dichiarava testualmente: “se in autostrada<br />

esiste un limite di 130 Kmh<br />

non si può viaggiare a 180” e su<br />

questo posso concordare, perché<br />

il limite imposto può essere ragionevole.<br />

Ma vorrei chiedere all’illuminato<br />

consigliere, cosa ne penserebbe<br />

se il limite di un’autostrada<br />

a quattro corsie e poco trafficata<br />

senza nessun motivo supportato<br />

scientificamente fosse di 30 Km/h?<br />

Accetterebbe lo stesso questo limite?<br />

Dopo aver subito svariati controlli<br />

e magari qualche procedimento<br />

penale, cosa farebbe? Andrebbe<br />

a piedi o lotterebbe per cambiare<br />

il limite? Di una cosa sono sicuro,<br />

i cacciatori di Acl non andrebbero<br />

mai a piedi.<br />

Infatti anche quest’anno saremo<br />

supercontrollati, oltre alle guardie<br />

provinciali ai forestali locali,<br />

alle guardie volontarie alle guardie<br />

ecologiche alle guardie zoofile alle<br />

guardie <strong>del</strong>le associazioni venatorie,<br />

alle guardie <strong>del</strong>le associazioni<br />

ambientaliste, arriveranno come<br />

sempre, nonostante la crisi e le<br />

promesse, i noti corpi speciali da<br />

Roma, e tutti insieme con la scusa<br />

di combattere il bracconaggio non<br />

faranno altro che da deterrente<br />

all’attività venatoria.<br />

Tutto questo per poi dichiarare sui<br />

siti di appartenenza che i bresciani<br />

sono dei barbari e vanno a caccia<br />

senza nessun tipo di controllo.<br />

Dove sono i politici che dovrebbero<br />

difendere le nostre tradizioni e<br />

la nostre identità? Non serve fare<br />

grandi convegni per capire il motivo<br />

<strong>del</strong>la disaffezione che i cittadini<br />

normali hanno verso la politica, basta<br />

aprire gli occhi e voler vedere,<br />

non governare con i sondaggi e non<br />

essere succubi dei pregiudizi.<br />

Oltre a fare gli auguri a tutti i cacciatori<br />

per l’apertura di domenica,<br />

uniche note positive in questo frangente<br />

sono l’impegno preso in commissione<br />

per alcune modifiche alla<br />

Legge regionale 26, quali la “questione<br />

<strong>del</strong>la permanenza associativa<br />

agli ambiti”, i due giorni integrativi<br />

per la caccia alla migratoria<br />

nei mesi di ottobre e novembre e<br />

qualche chiarimento per la caccia<br />

con terreno coperto.


24<br />

<strong>La</strong> <strong>Voce</strong> <strong>del</strong>la Valtrompia<br />

settembre 2010<br />

Sito:<br />

www.lavoce<strong>del</strong>popolo.it<br />

Cultura<br />

Comunità Montana,"Fai il pieno di cultura"<br />

In coincidenza <strong>del</strong>le Giornate europee <strong>del</strong> patrimonio istituite nel 1988, la<br />

Comunità montana e Sibca (Sistema dei beni culturali e ambientali) aderiscono<br />

all’iniziativa messa in opera il 24, 25 e 26 settembre dalla Regione<br />

Lombardia in tutte le sue province. Si tratta di “Fai il pieno di cultura”,<br />

giunta alla 3ª edizione e ricca di iniziative in tutte le biblioteche <strong>del</strong>la Valle:<br />

la pièce teatrale “Annabela Wharton” al teatro di Lumezzane, l’attività<br />

“I tesori sotto i piedi” a Pezzaze e Bovegno, la conferenza sullo scultore<br />

Aligi Sassu al Maglio di Ome, la presentazione <strong>del</strong>l’Archivio Bevilacqua a<br />

Villa Glisenti e tanto altro. Info su http://cultura.valletrompia.it. .<br />

Lettura. Il progetto “InBiblioteca” cerca di portare i libri a chi è svantaggiato fisicamente e linguisticamente<br />

<strong>La</strong> riscoperta <strong>del</strong>la biblioteca<br />

come tesoro di storie narrate<br />

“Il fulcro <strong>del</strong>l’iniziativa<br />

– dice Mila Pagani,<br />

responsabile<br />

<strong>del</strong> Sistema bibliotecario<br />

di Valtrompia –<br />

è il prestito a domicilio<br />

di libri, audiolibri<br />

e anche dvd”<br />

di Rosa Casari<br />

Sugli scaffali <strong>del</strong>le biblioteche valtrumpline<br />

i libri riposano in attesa di<br />

chi dia loro vita nella penombra di<br />

un angolo, di chi li prenda a prestito<br />

per leggerli prima di coricarsi, di chi<br />

li ascolti nel cammino <strong>del</strong>le parole<br />

dette ad alta voce. Questi i propositi<br />

<strong>del</strong> progetto “In-biblioteca” che, partito<br />

la scorsa primavera per concludersi<br />

nel maggio 2011 è stato realizzato<br />

da Sibca (Sistema dei beni culturali<br />

e ambientali) e Comunità montana<br />

di Valle Trompia grazie a un bando<br />

congiunto di Fondazione Cariplo e<br />

L'esterno <strong>del</strong>la biblioteca di Gardone Val Trompia<br />

Fondazione Vodafone Italia (finanziamento<br />

di 80mila euro su un totale<br />

di 142mila).<br />

“<strong>La</strong> biblioteca fuori di sé” è il titolo<br />

<strong>del</strong>l’iniziativa portata avanti da Concesio,<br />

Marcheno, Sarezzo e Villa Carcina<br />

per rendere fruibile la biblioteca<br />

e i suoi servizi anche a quelle persone<br />

che sono impossibilitate ad accedervi,<br />

come anziani, invalidi, donne<br />

in gravidanza, malati, bambini in età<br />

prescolare. “Il fulcro <strong>del</strong>l’iniziativa –<br />

spiega Mila Pagani, responsabile <strong>del</strong><br />

Sistema bibliotecario di Valle Trompia<br />

– è il prestito a domicilio di libri,<br />

audiolibri e dvd realizzato da alcuni<br />

volontari. Nelle quattro biblioteche<br />

abbiamo realizzato letture teatralizzate<br />

e sono tutt’ora in corso o in fase di<br />

avvio dei laboratori di lettura espressiva<br />

curati dall’associazione culturale<br />

Treatro, oltre ad alcuni incontri intergenerazionali<br />

volti al recupero <strong>del</strong>la<br />

memoria storica, il cui lavoro verrà<br />

esposto nelle aperture straordinarie<br />

future. L’attività di prestito a domicilio<br />

vera e propria comincerà, invece,<br />

con il mese di ottobre”.<br />

<strong>La</strong> seconda iniziativa “Un ponte di libri”<br />

coinvolge le biblioteche di Gardone<br />

e Lumezzane e la cooperativa Il<br />

Mosaico ed è in fase di conclusione.<br />

“Nei laboratori interculturali rivolti ai<br />

giovani – continua Mila Pagani – sono<br />

state realizzate interviste a migranti<br />

italiani e stranieri, raccolte e scambiate<br />

testimonianze e a ottobre i ragazzi<br />

che hanno partecipato ai laboratori e<br />

le donne che hanno svolto i corsi di<br />

alfabetizzazione o quelle interessate a<br />

collaborare con la biblioteca, potranno<br />

fare un breve corso di formazione<br />

sulla biblioteca mentre da novembre<br />

le biblioteche coinvolte con la collaborazione<br />

<strong>del</strong>le persone che avranno<br />

frequentato il corso attiveranno un<br />

servizio di ‘mediazione alla biblioteca’<br />

con allestimenti dedicati (scaffali,<br />

bibliografie, spazi,realizzazione di<br />

una guida multilingue)”.<br />

Dunque, due <strong>del</strong>le tre iniziative di<br />

“InBiblioteca” (la terza, “Piccola<br />

grande biblioteca” riguarda eventi e<br />

aperture straordinarie di biblioteche<br />

nei paesi montani) sono ormai a pieno<br />

regime.<br />

Concesio. Il servizio realizzato in collaborazione con i Centri anziani entrerà in funzione a partire da ottobre<br />

Il prestito si fa a domicilio con “<strong>La</strong> biblioteca fuori di sé”<br />

Se i lettori non vanno alla biblioteca<br />

sarà la biblioteca ad andare dai lettori.<br />

Questo il senso <strong>del</strong> prestito a domicilio<br />

che nel solco de “<strong>La</strong> biblioteca<br />

fuori di sé” cominceranno a mettere in<br />

atto a ottobre le biblioteche di Marcheno,<br />

Sarezzo, Villa Carcina e Concesio<br />

per chi fatica a raggiungere gli spazi bibliotecari.<br />

Proprio la realtà concesiana<br />

è riuscita a coinvolgere attivamente i<br />

tre Centri anziani presenti sul territorio<br />

che fanno riferimento al Comune<br />

(Costorio, Campagnola, S. Vigilio) più<br />

il Centro Caritas affiliato alla parrocchia<br />

<strong>del</strong>la Pieve. “Un giorno alla settimana<br />

– illustra l’assessore alla Cultura<br />

<strong>La</strong> biblioteca comunale di Concesio<br />

Enrica Rizzini – una decina di volontari<br />

dei tre centri e due giovani universitarie<br />

si incaricheranno di fare il giro<br />

presso gli anziani, cercando di avvicinarli<br />

al mondo <strong>del</strong>la biblioteca”.<br />

Le persone svantaggiate fisicamente<br />

e la popolazione anziana sopra i settant’anni<br />

hanno bisogno di proposte<br />

arricchenti, e i Centri anziani con il<br />

presidente Angelo Contessi hanno recepito<br />

con grande entusiasmo l’iniziativa.<br />

“I tre centri – sottolinea l’assessore<br />

ai Servizi Sociali Domenica Troncatti<br />

– hanno accettato di buon grado<br />

questo esperimento e, oltre al servizio<br />

a domicilio, la biblioteca ha predisposto<br />

anche un percorso cinematografico<br />

pensato per gli anziani: un film al<br />

mese sino a gennaio 2011, preceduto<br />

da un’introduzione <strong>del</strong>l’assessore alla<br />

Cultura Enrica Rizzini e di don Dino<br />

Osio, esperto di cinematografia”.<br />

Iniziative collaterali al prestito a domicilio,<br />

ma sempre rientranti in quell’avvicinamento<br />

<strong>del</strong>la biblioteca ai cittadini.<br />

“Con il prestito a domicilio – dice il<br />

bibliotecario Marco Ardesi – ci muoviamo<br />

su coordinamento dei Centri anziani,<br />

su richieste personali o con un<br />

ventaglio di proposte da parte. L’iniziativa<br />

è un volano per risvegliare e rendere<br />

saldo l’aspetto <strong>del</strong>la socialità”.


E-mail:<br />

valtrompiavocemedia.it<br />

<strong>La</strong> <strong>Voce</strong> <strong>del</strong>la Valtrompia<br />

settembre 2010<br />

25<br />

Sarezzo. Dal 16 al 31 ottobre la rassegna di pittori e scultori “Omaggio al poeta <strong>del</strong>la brescianità”<br />

Canossi e le forme <strong>del</strong> dialetto<br />

Sesto appuntamento<br />

di una rassegna<br />

che è stata inaugurata<br />

l’aprile scorso a Bovegno.<br />

Apertura nel segno<br />

<strong>del</strong> teatro con una lettura<br />

teatrale <strong>del</strong>l’associazione<br />

“Sare Arte”<br />

di Andrea Alesci<br />

Mentre l’Unità d’Italia andava compiendosi,<br />

in Valtrompia nasceva Angelo<br />

Maria Canossi, poeta che nella corrusca<br />

lingua dialettale incise i tratti<br />

<strong>del</strong>la gente bresciana, le storie di chi<br />

se ne andava lontano, i luoghi di chi<br />

rimaneva, le leggende di una volta e<br />

quelle commedie quotidiane che rivivono<br />

per sempre nella sua “Melodia”.<br />

Tante poesie che prenderanno corpo<br />

in forma di dipinti e sculture nella mostra<br />

itinerante “Omaggio al poeta <strong>del</strong>la<br />

brescianità” dal 16 al 31 ottobre a Sarezzo.<br />

“Siamo molto contenti di poter<br />

ospitare questa mostra dedicata allo<br />

scrittore triumplino – dice l’assessore<br />

alla Cultura <strong>del</strong> comune saretino, Valentina<br />

Pedrali –, che con le sue parole<br />

è riuscito a dare dignità letteraria al<br />

criptico dialetto bresciano, portando<br />

spesso sul palco tutta la durezza di una<br />

vita bresciana quasi dimenticata”. Sa-<br />

“Èl presepio dè Giacumì” di Tiziana Cherubini e “Èl grisantemo” di Pieraldo Tellaroli<br />

Una rassegna itinerante<br />

<strong>La</strong> mostra “Omaggio al poeta <strong>del</strong>la brescianità”<br />

patrocinata da Provincia di Brescia,<br />

Comunità montana di Valle Trompia,<br />

Comuni di Bovegno, Gardone, Verolavecchia<br />

e “Fondazione Angelo Canossi<br />

- Centro culturale professor Aldo Cibaldi”<br />

di Bovegno, è promossa e coordinata da<br />

Anna Bietti e Maurizio Rottini <strong>del</strong>l’associazione<br />

culturale “Accademia <strong>del</strong> Gàmber”<br />

di Gambara. Una mostra itinerante<br />

che fa il giro di diversi comuni bresciani:<br />

dopo Bovegno, Verolavecchia e Gardone<br />

Val Trompia, Leno, Gambara, toccherà ai<br />

territori di Ghedi (25 settembre - 3 ottobre),<br />

Sarezzo (16-31 ottobre) e Manerbio<br />

(4-18 dicembre) fare da cornice all'evento.<br />

“L’idea – illustra Anna Bietti – è nata<br />

l’anno scorso a Gambara durante la festa<br />

d’agosto dedicata alla Madonna <strong>del</strong>la<br />

Neve, per la quale ormai da tre anni organizziamo<br />

come associazione culturale<br />

una mostra nel parco <strong>del</strong> castello. Di qui<br />

lo spunto per un’esibizione che girasse la<br />

provincia, facendo perno sul comune senso<br />

di appartenenza a una terra trasmesso<br />

dalla forza viva di quel dialetto con cui<br />

il Canossi dava voce alla brescianità”. Un<br />

‘esibizione lunga otto mesi in ricordo di<br />

un poeta che nel 1867 nacque nel piccolo<br />

paese di Bovegno, morendovi ottantuno<br />

anni più tardi fra i ciclamini di quella Cà<br />

de le bàchere dove “gh’è l’aria dè montagna<br />

/ e i fiu e j-usilì, / e ‘l cör quand chè ‘l<br />

scaragna / èl vé sö ché a guarì”.<br />

bato 16 ottobre alle 18 presso la rinnovata<br />

sede di Palazzo Avogadro (Piazza<br />

Caduti a Zanano) l’inaugurazione ufficiale<br />

sarà aperta da una lettura teatrale<br />

a cura <strong>del</strong>l’associazione “SareArte”,<br />

prima di poter ammirare le trenta<br />

opere realizzate da altrettanti artisti<br />

bresciani (pittori e scultori) e pronte<br />

a rendere omaggio al poeta <strong>del</strong>la brescianità<br />

Angelo Maria Canossi.<br />

Sesto appuntamento di una rassegna<br />

che è stata inaugurata l’aprile scorso<br />

a Bovegno, nel paese natale <strong>del</strong> poeta,<br />

l’esibizione annovera anche quattro<br />

pittori triumplini: i gardonesi William<br />

Fantini (<strong>La</strong> gloria) e Tiziano Calcari<br />

(<strong>La</strong> pöa) e i saretini William G. Vezzoli<br />

(Turna al tò paesèl) e Luana Resinelli<br />

(Esperienza e speranza). “Scopo<br />

<strong>del</strong>l’iniziativa – dice Anna Bietti, presidente<br />

<strong>del</strong>l’Accademia <strong>del</strong> Gàmber e<br />

organizzatrice <strong>del</strong>l’evento – è rendere<br />

omaggio all’opera di Canossi e al contempo<br />

dare risalto al dialetto bresciano,<br />

lingua troppo spesso considerata<br />

‘minore’ quando invece può essere<br />

una preziosa risorsa per travasare<br />

la memoria <strong>del</strong> passato alle giovani<br />

generazioni. Angelo Maria Canossi –<br />

continua Anna Bietti – è l’esponente<br />

più illustre nel campo <strong>del</strong>la poesia<br />

bresciana dialettale, i suoi scritti sono<br />

rimasti come mo<strong>del</strong>li per le regole di<br />

scrittura e la rassegna è un’occasione<br />

unica per approfondire la conoscenza<br />

<strong>del</strong> dialetto, come materia e sostrato di<br />

un vissuto storico”. Per informazioni<br />

sulla mostra visitare il sito web www.<br />

comune.sarezzo.brescia.it.<br />

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26<br />

<strong>La</strong> <strong>Voce</strong> <strong>del</strong>la Valtrompia<br />

settembre 2010<br />

Sito:<br />

www.lavoce<strong>del</strong>popolo.it<br />

Trofeo Aido. Domenica 26 settembre la 13ª edizione <strong>del</strong>la gara di regolarità lunga 190 chilometri<br />

<strong>La</strong> sfida <strong>del</strong>le vetture storiche<br />

tra Valtrompia, pianura e lago<br />

<strong>La</strong> gara <strong>del</strong>le auto<br />

toccherà Gardone,<br />

Polaveno, Lumezzane<br />

e Sarezzo<br />

ma attraverserà<br />

anche la Franciacorta,<br />

per arrivare<br />

sul Garda e Valsabbia<br />

di Lia Micale<br />

Sfileranno gli industriosi centri<br />

triumplini di Gardone, Polaveno,<br />

Lumezzane e Sarezzo le vetture<br />

che il prossimo 26 settembre gareggeranno<br />

nella 13ª edizione <strong>del</strong><br />

“Trofeo Aido”. Una disfida di regolarità<br />

lungo 190 chilometri di asfalto,<br />

attraversando nella mattinata di<br />

domenica le ubertose colline che<br />

cingono la Franciacorta, correndo<br />

nella pianura sino all’altezza di Palazzolo<br />

e poi risalendo verso Monticelli<br />

Brusati. Un momento di gara<br />

al quale farà seguito la seconda<br />

manche pomeridiana: dal paesaggio<br />

fatto di verdi vitigni agli argini <strong>del</strong><br />

Mella attraverso Castelmella, Azzano,<br />

Urago, poi il passaggio nella<br />

cittadina di Montichiari, la risalita<br />

a fianco <strong>del</strong> Benaco con Soiano e<br />

Roè Volciano fin verso la Valsabbia<br />

e l’arrivo nella piazza Cesare Battisti<br />

di Sarezzo.<br />

Inserito nel programma <strong>del</strong> “Settembre<br />

inzinese”, il trofeo è una<br />

gara di regolarità per auto storiche<br />

costruite fino al 1961, pronte a sfidarsi<br />

in 25 prove cronometrate, con<br />

Un’immagine <strong>del</strong>l'edizione 2009<br />

Orari ed eventi<br />

Sabato 25 settembre dalle ore 15 alle<br />

ore 18 si terranno le verifiche tecniche<br />

e sportive presso l’oratorio S. Giovanni<br />

Bosco di Gardone Val Trompia<br />

(solo su prenotazione e solo per equipaggi<br />

con licenza Csai, Commissione<br />

sportiva automobilistica italiana). Domenica<br />

26 settembre verifiche sportive<br />

e tecniche sempre all’oratorio gardonese<br />

e alle 10.15 la partenza <strong>del</strong>la<br />

prima vettura. Alle 12.30 sosta pranzo<br />

presso il ristorante “Lo sparviere”<br />

ospiti <strong>del</strong>la famiglia Gussalli Beretta<br />

a Monticelli Brusati, sede d’arrivo <strong>del</strong><br />

primo settore. Alle ore 14 partenza<br />

prima vettura per il percorso pomeridiano<br />

e alle ore 18 l’arrivo previsto<br />

a Sarezzo. Alle ore 19.15 pranzo con<br />

spiedo presso il Teatro tenda allestito<br />

nel campo <strong>del</strong>l’oratorio di Inzino e a<br />

seguire classifiche e premiazioni per<br />

gli equipaggi più meritevoli.<br />

tre controlli orari e quattro controlli<br />

timbro. “Da quest’anno – dice il presidente<br />

Aido Luigi Bernar<strong>del</strong>li – il<br />

Comitato organizzatore ha deciso di<br />

proporre ogni volta un ‘tema competitivo’<br />

diverso per la gara: la corrente<br />

edizione è stata riservata alle<br />

vetture ‘Tipo Sport’. Una gara che<br />

reca nel nome (‘Trofeo Aido Monica<br />

Giovanelli e Gran Premio Annalisa<br />

Gnutti’) il ricordo di due giovani<br />

vite e con l’Aido si fa carico di salvarne<br />

altre, radicando nella gente<br />

la cultura <strong>del</strong>la solidarietà legata<br />

alla donazione di organi a scopo di<br />

trapianto terapeutico”.<br />

Aperte per tutta l’estate, le iscrizioni<br />

si sono chiuse venerdì 17 settembre<br />

senza comportare alcun costo<br />

per gli equipaggi. Comunque, date<br />

le finalità benefiche <strong>del</strong>la manifestazione,<br />

è data facoltà agli equipaggi,<br />

al momento <strong>del</strong>le verifiche, di elargire<br />

una somma a discrezione per<br />

le iniziative <strong>del</strong> Trofeo Aido.<br />

Realizzata con il patrocinio di Regione<br />

Lombardia, Provincia di<br />

Brescia,Comunità montana di Valle<br />

Trompia, Comuni di Gardone Val<br />

Trompia, Sarezzo, Palazzolo, Lumezzane<br />

e Rotary Club Valtrompia,<br />

la gara ha effettuato anche quest’anno<br />

una sorta di gemellaggio con il<br />

“Gran Premio Nuvolari” disputato<br />

dal 17 al 19 settembre scorso a<br />

Mantova. Dunque, gli equipaggi che<br />

prenderanno parte a entrambe le<br />

manifestazioni concorreranno per<br />

la classifica finale <strong>del</strong> “Gran Premio<br />

Annalisa Gnutti”, grazie alla somma<br />

dei punteggi assegnati ai primi dieci<br />

di ciascuna gara (rispettivamente<br />

25, 20, 15, 12, 10, 6, 4, 3, 2, 1).<br />

Informazioni sui siti web www.trofeoaido.org<br />

e www.gpnuvolari.it.<br />

Trofeo Aido. Un evento e due iniziative di solidarietà con gli Ospedali di Brescia e Gardone Val Trompia<br />

Una corsa tra passione sportiva e ideali <strong>del</strong>l’altruismo<br />

<strong>La</strong> competizione agonistica nasce<br />

nel 1997 da un’idea <strong>del</strong> Gruppo<br />

Aido di Gardone Val Trompia e intitolato<br />

a “Monica Giovanelli”, morta<br />

in un incidente nel gennaio <strong>del</strong> 1995<br />

e poi donatrice di organi. Cresciuta<br />

per promuovere e diffondere gli ideali<br />

<strong>del</strong>la donazione degli organi, grazie<br />

al prezioso contributo <strong>del</strong>la Scuderia<br />

Brescia Corse, la gara è diventata<br />

una manifestazione che diverte<br />

i partecipanti e stupisce coloro che<br />

hanno avuto la fortuna di assistervi.<br />

<strong>La</strong> corsa è diventata sempre più ricca,<br />

lunga e impegnativa e gli sponsor sempre<br />

più interessati a essere presenti in<br />

una manifestazione che consente di<br />

realizzare progetti di carattere sociale.<br />

“Grazie al Trofeo Aido e alla generosità<br />

<strong>del</strong>la gente – dice Cesare Giovanelli, vice<br />

presidente <strong>del</strong>l’Associazione Solidarietà<br />

Sport Cultura ‘Monica Giovanelli’<br />

– abbiamo potuto avviare due iniziative<br />

oltremodo importanti: ossia una<br />

borsa di studio di 10mila euro che permetta<br />

a un medico di essere presente<br />

tutta la settimana presso il reparto di<br />

Emodialisi diretto dal prof. Cancarini<br />

all’ospedale di Gardone Val Trompia;<br />

in secondo luogo, in collaborazione<br />

<strong>La</strong> partenza 2009 a Bovegno<br />

con gli Spedali Civili di Brescia, finanziamo<br />

iniziative che favoriscano la<br />

donazione <strong>del</strong> cordone ombelicale da<br />

parte <strong>del</strong>le puerpere all’atto <strong>del</strong> parto,<br />

al fine di ottenere, dal sangue cordonale<br />

estratto, il materiale contenente cellule<br />

staminali emopoietiche”. Un trofeo<br />

che rappresenta una <strong>del</strong>le iniziative<br />

più lodevoli <strong>del</strong>la sezione Aido di<br />

Gardone Val Trompia per raccogliere<br />

fondi e sensibilizzare la gente, unendo<br />

la passione sportiva per auto storiche<br />

agli ideali <strong>del</strong>l’altruismo e alla possibilità<br />

offerta dalla donazione degli organi:<br />

far rinascere una vita.


E-mail:<br />

valtrompiavocemedia.it<br />

<strong>La</strong> <strong>Voce</strong> <strong>del</strong>la Valtrompia<br />

settembre 2010<br />

27<br />

Sale <strong>del</strong>la Comunità. Ultimo capitolo per la saga targata Dremworks, per la regia di Mike Mitchell<br />

VOCESAS<br />

Le fatiche <strong>del</strong>l’orco Shrek<br />

contro il perfido Tremotino<br />

Nove anni,<br />

un Oscar<br />

e 3 milioni di dollari<br />

sono solo alcuni<br />

dei numeri <strong>del</strong> successo<br />

<strong>del</strong>le storie ambientate<br />

nel paese di Molto,<br />

molto lontano<br />

di Mauro Toninelli<br />

È difficile credere che le vicende<br />

di un branco di personaggi disegnati<br />

al computer, che portano al<br />

cinema frotte di bambini e ragazzi,<br />

possano svelare la grandezza <strong>del</strong>la<br />

propria vita, soprattutto di coppia,<br />

senza rimpiangere il proprio passato,<br />

fatto di libertà e di non responsabilità.<br />

Eppure è così.<br />

Con tutta la verve, recuperata rispetto<br />

al precedente capitolo, e la<br />

rivisitazione dei personaggi classici<br />

<strong>del</strong>le fiabe che ha contraddistinto<br />

questa “saga”. Torna al cinema<br />

Shrek con il quarto capitolo <strong>del</strong>la<br />

sua storia targata Dreamworks e<br />

con la regia di Mike Mitchell.<br />

Nel mezzo di una crisi dovuta alla<br />

sua vita di padre e marito, tra pappe<br />

e pannolini, Shrek incontra il<br />

malefico Tremotino che gli offre la<br />

possibilità di rivivere per un giorno<br />

la vita da orco che ora si trova<br />

a rimpiangere.<br />

Contratto magico che cela un inganno.<br />

Shrek si ritrova in una realtà<br />

parallela in cui Tremotino (in<br />

originale Rumpelstiltskin, così si<br />

Fiona in versione guerriera<br />

spiega la R <strong>del</strong>le sue insegne) è il<br />

re <strong>del</strong> regno di Molto Molto Lontano,<br />

lui non esiste, i suoi amici non<br />

lo conoscono; Ciuchino lavora per<br />

le streghe, il Gatto (doppiato anche<br />

nella versione italiana da Antonio<br />

Banderas) non indossa più gli stivali<br />

ed è vistosamente sovrappeso;<br />

Fiona aspetta ancora il vero amore,<br />

non nella torre, ma alla testa<br />

<strong>del</strong> movimento rivoluzionario orchesco.<br />

Tutto ciò che aveva è andato<br />

perduto.<br />

“Shrek e vissero felici e contenti”<br />

è la degna conclusione di un percorso<br />

che in nove anni ha saputo<br />

vincere un Oscar, guadagnare 3 mi-<br />

Programmazione<br />

Su queste pagine le programmazione<br />

<strong>del</strong>le Sale <strong>del</strong>la Comunità <strong>del</strong>la<br />

Valtrompia. <strong>La</strong> programmazione<br />

potrebbe subire talvolta <strong>del</strong>le variazioni.<br />

Informazioni aggiornate e notizie<br />

sul sito www.lavoce<strong>del</strong>popolo.<br />

it oppure www.vocesas.it. Poco alla<br />

volta tutte riapriranno i battenti.<br />

NAVE - SAN COSTANZO:<br />

The Blind Side: giovedì 7 ottobre<br />

ore 20.30; Shrek e vissero felici e<br />

contenti: domenica 10 ottobre ore<br />

14.30, 17.00, 20.30.<br />

liardi di dollari e mutare completamente<br />

il modo di guardare alle favole<br />

classiche.<br />

Fuochi d’artificio per quest’ultimo<br />

capitolo che riprende tutte le caratteristiche<br />

<strong>del</strong> primo, rigiocando ulteriormente<br />

anche con personaggi<br />

ormai assodati nel corso degli anni,<br />

come succede per la stessa Fiona,<br />

che in “Shrek e vissero felici e contenti”<br />

nei panni di una guerriera risulta<br />

essere convincente, credibile<br />

e affascinante (per quanto un orco<br />

femmina possa esserlo) tanto quanto<br />

lo era nei capitoli precedenti. Eccezionale,<br />

come sempre, il Gatto<br />

anche in questa versione large.<br />

Festival <strong>del</strong> cinema di Venezia. <strong>La</strong> giuria guidata da Tarantino premia con il Leone d’oro il film “Somewhere”<br />

<strong>La</strong> vita inceppata: padre e figlia nel film di Sofia Coppola<br />

I primi quattro minuti <strong>del</strong> film di<br />

Sofia Coppola “Somewhere”, Leone<br />

d’oro a Venezia, riprendono, con la camera<br />

fissa e i soli rumori d’ambiente,<br />

una Ferrari che gira in tondo su una<br />

strada sterrata sperduta chissà dove.<br />

L’ultima immagine, invece, di quest’interessante<br />

pellicola, che ricalca il bellissimo<br />

“Lost in Translation”, vede la<br />

stessa Ferrari fermarsi e il guidatore,<br />

il protagonista <strong>del</strong> film, scendere e<br />

proseguire a piedi il suo tragitto con<br />

il sorriso sulle labbra. Ecco, l’inizio e<br />

la fine di “Somewhere” racchiudono<br />

perfettamente tutto il senso <strong>del</strong>l’opera<br />

di questa giovane figlia d’arte, ormai<br />

completamente matura nella sua poetica<br />

cinematografica. E il senso <strong>del</strong><br />

film è quello di raccontare la storia di<br />

un loop esistenziale, un girare su se<br />

stesso <strong>del</strong> protagonista, un giovane<br />

attore hollywoodiano che vive in hotel,<br />

tra feste e divertimenti, completamente<br />

spaesato, fino al momento in<br />

cui qualcosa interrompe questa spirale<br />

autodistruttiva. Più che qualcosa, qualcuno,<br />

cioè Cleo, la figlia dodicenne. Sofia<br />

Coppola è la regista che meglio ha<br />

saputo raccontare, negli ultimi anni,<br />

il disagio <strong>del</strong>le giovani generazioni, il<br />

Sofia Coppola sul set di “Somewhere”<br />

sentirsi completamente fuori posto, fino<br />

ad ora soprattutto di giovani donne<br />

(Scarlett Johansson di “Lost in Translation”,<br />

Maria Antonietta <strong>del</strong>l’omonimo<br />

film, le giovani sorelle de “Il giardino<br />

<strong>del</strong>le vergini suicide”), in un mondo<br />

troppo desocializzato e dominato da<br />

false comunicazioni, la solitudine di<br />

persone che non si conoscono e non si<br />

riconoscono nei mo<strong>del</strong>li imposti dalla<br />

società esterna. <strong>La</strong> regista ha uno stile<br />

inconfondibile che si basa sul silenzio,<br />

il non detto, il creare atmosfere visive<br />

e sonore dominate dalla lentezza e dal<br />

realismo. (p.d.t.)


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valtrompiavocemedia.it<br />

<strong>La</strong> <strong>Voce</strong> <strong>del</strong>la Valtrompia<br />

settembre 2010<br />

29<br />

L'offerta <strong>del</strong>le scuole superiori in Valle<br />

Per i ragazzi che decidono di proseguire gli studi superiori in Valtrompia esistono<br />

varie realtà. A Lumezzane l’Istituto “F. Moretti” (rbs.provincia.brescia.<br />

it/iismoretti/) con liceo scientifico, istituto tecnico (economico e tecnologico),<br />

istituto professionale. A Gardone c’è l’Istituto “C. Beretta” (www.iiscberetta.<br />

it) con Liceo (scientifico, linguistico, tecnologico, scienze umane), Itis (meccanica,<br />

elettronica, informatica, chimica e biotecnologie) e Ipsia (meccanica,<br />

manutenzione e assistenza tecnica). Infine, l’Istituto “Primo Levi” di Sarezzo<br />

(www.primolevi-bs.it), che offre corsi di geometri, ragioneria, periti aziendali,<br />

professionale commerciale e sociale, liceo artistico.<br />

Servizio civile<br />

Sono diverse le opportunità per chi<br />

volesse svolgere un anno di servizio<br />

civile volontario presso qualche ente<br />

locale: comuni di Sarezzo, Villa Carcina,<br />

Bovezzo, Lumezzane, Gardone<br />

Val Trompia, Lodrino e il settore cultura<br />

<strong>del</strong>la Comunità montana di Valle<br />

Trompia. Scadenza dei bandi il 4 ottobre.<br />

Info sui rispettivi siti web.<br />

Provincia. Presente e futuro <strong>del</strong>la scuola bresciana; parla l’Assessore alla pubblica istruzione Aristide Peli<br />

Grande attesa per l’anno zero<br />

<strong>del</strong>le superiori con la riforma<br />

a cura di <strong>Voce</strong>Media Pubblicità<br />

Alle attese di studenti, insegnanti e<br />

famiglie si aggingono quest’anno anche<br />

quelle <strong>del</strong>la Provincia.<br />

“Quello che si è aperto il 13 settembre<br />

– afferma Aristide Peli, assessore<br />

provinciale all’Istruzione – è anche per<br />

noi un anno zero perché si vede l’avvio<br />

<strong>del</strong>la riforma <strong>del</strong>la scuola secondaria<br />

voluta dal ministro Gelmini”. <strong>La</strong> Provincia,<br />

infatti, ha avuto una parte attiva<br />

nella riorganizzazione sostanziale e<br />

formale <strong>del</strong>le superiori ridisegnate dal<br />

Ministro bresciano. Legittimo, quindi,<br />

che il titolare <strong>del</strong>le <strong>del</strong>eghe in materia<br />

di istruzione di Palazzo Broletto guardi<br />

con un minimo di apprensione a questo<br />

nuovo “start up”. Gran parte degli<br />

sforzi <strong>del</strong>l’amministrazione provinciale<br />

sono stati assorbiti dagli interventi<br />

di manutenzione e di messa a norma<br />

degli edifici scolastici. <strong>La</strong> Provincia è<br />

infatti proprietaria <strong>del</strong>le strutture che<br />

ospitano gli istituti superiori. Dalla<br />

Valle Camonica alla Bassa e da est a<br />

ovest, passando ovviamente per la città,<br />

sono qualcosa come cinquanta gli<br />

edifici di cui Palazzo Broletto, tramite<br />

L'assessore all'Istruzione Aristide Peli<br />

l’assessorato affidato all’assessorato<br />

di Aristide Peli, deve prendersi cura.<br />

“In tema di offerta formativa – afferma<br />

Peli – di concerto con la Regione abbiamo<br />

deciso di mantenere tutti gli indirizzi<br />

stabiliti lo scorso mese di marzo,<br />

anche se più di uno non ha riscontrato<br />

particolare gradimento presso<br />

gli studenti. L’anno scolastico servirà<br />

anche per far conoscere l’offerta formativa<br />

superiore soprattutto in campo<br />

tecnico”. Per l’assessore Peli Brescia,<br />

realtà a forte vocazione produttiva, deve<br />

riscoprire la formazione tecnica. Si<br />

tratta di una preoccupazione che nel<br />

Bresciano avvertono da più parti. Da<br />

anni le realtà imprenditoriali chiedono<br />

un maggior raccordo con il mondo<br />

<strong>del</strong>la scuola che, a sua volta, va invocando<br />

la possibilità di far compiere ai<br />

propri studenti esperienze formative<br />

in azienda. Nelle intenzioni <strong>del</strong>l’assessore<br />

Peli c’è il desiderio di giungere a<br />

una sintesi <strong>del</strong>le richieste: “<strong>La</strong> scuola<br />

moderna deve formare i suoi studenti<br />

all’elasticità, deve fornire loro, oltre<br />

alle conoscenze, anche la capacità di<br />

misurarsi con un mondo <strong>del</strong> lavoro<br />

che da anni non è più caratterizzato<br />

dal posto fisso per tutta la vita”. Anche<br />

su questo fronte la Provincia sta<br />

lavorando alacremente.<br />

Scuola. I nuovi percorsi di studio attivati all’Istituto “Carlo Beretta” nelle parole <strong>del</strong> preside Luciano Tonidan<strong>del</strong><br />

<strong>La</strong> riforma scolastica e i nuovi corsi degli istituti gardonesi<br />

<strong>La</strong> riforma scolastica muove<br />

nell’ottica <strong>del</strong>le semplificazione degli<br />

indirizzi e di un più saldo rapporto col<br />

mondo <strong>del</strong> lavoro. In Valtrompia l’Istituto<br />

d’istruzione superiore “Carlo Beretta”<br />

fa da paradigma ai cambiamenti<br />

applicati, contando su liceo, istituto<br />

tecnico e istituto professionale.<br />

“Nel nostro istituto – dice il preside<br />

Luciano Tonidan<strong>del</strong> – seguiamo il metodo<br />

galileiano: sperimentare ed elaborare.<br />

<strong>La</strong> riforma punta all’uso degli<br />

strumenti e noi abbiamo la responsabilità<br />

nel fornire ai ragazzi più competenze<br />

che mirino all’applicazione <strong>del</strong><br />

sapere. Il docente deve mettere ordine<br />

nelle conoscenze, creare dei collegamenti,<br />

far scoprire ai ragazzi quali sono<br />

le proposte di applicazione di queste<br />

conoscenze, sviluppando i diversi talenti<br />

e schiudendo loro un nuovo panorama”.<br />

Un adeguamento <strong>del</strong> modo<br />

di insegnare che si adatta anche alla<br />

modifica degli indirizzi di studio. “Al<br />

liceo scientifico “F. Moretti” – prosegue<br />

Tonidan<strong>del</strong> – abbiamo deciso di<br />

inserire il liceo linguistico, che partirà<br />

con l’insegnamento di spagnolo, inglese<br />

e tedesco; il tradizionale avrà più<br />

ore di matematica e fisica e ci sarà il<br />

corso di Scienze applicate, l’alter ego<br />

<strong>del</strong> vecchio liceo tecnologico che c’era<br />

Il liceo “F. Moretti” di Gardone<br />

all’Itis. Per quanto riguarda il liceo di<br />

scienze umane abbiamo aumentato il<br />

numero di materie a carattere economico.<br />

Per l’Itis confermiamo i corsi di<br />

meccanica, elettronica e informatica,<br />

ma la grossa novità è rappresentata<br />

dalle biotecnologie a indirizzo sanitario<br />

per dare competenze che consentano<br />

di affrontare corsi universitari di<br />

farmacia, chimica e tecnico di laboratorio.<br />

L’Ipsia verrà gestita dalla Regione<br />

come tutti gli istituti professionali:<br />

gli studi saranno di cinque anni, però,<br />

abbiamo introdotto anche l’operatore<br />

meccanico triennale; continua con<br />

successo il corso Tima per armaioli”.


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<strong>La</strong> <strong>Voce</strong> <strong>del</strong>la Valtrompia<br />

settembre 2010<br />

31<br />

Salute. Nella ricostruzione mammaria la scelta è fra chirurgia conservativa o intervento di mastectomia<br />

Curare il cancro alla mammella<br />

di Claudio Codignola<br />

Specialista in chirurgia<br />

Il cancro <strong>del</strong>la mammella può essere<br />

trattato con tecniche chirurgiche:<br />

chirurgia conservativa (2/3 dei<br />

casi) e mastectomia (1/3). <strong>La</strong> scelta<br />

<strong>del</strong>l’intervento più demolitivo (mastectomia)<br />

deriva dalla paura <strong>del</strong>la<br />

recidiva, mentre chi opta per la chirurgia<br />

conservativa pensa all’aspetto<br />

cosmetico finale. Attualmente, però,<br />

anche per le pazienti sottoposte a<br />

intervento di mastectomia esistono<br />

opzioni di ricostruzione mammaria<br />

che garantiscono un risultato estetico<br />

valido.<br />

Scopo <strong>del</strong>la ricostruzione è ristabilire<br />

un adeguato volume mammario e<br />

mantenere una buona qualità di vita,<br />

senza alterare la prognosi o la possibilità<br />

di diagnosticare recidive in sede<br />

di ricostruzione; infatti, la maggiore<br />

conseguenza <strong>del</strong>la mastectomia è<br />

l’effetto psicosociale <strong>del</strong>la menomazione<br />

fisica ed estetica, che può comportare<br />

ansietà, depressione, effetti<br />

negativi sull’immagine corporea e<br />

nella vita sessuale <strong>del</strong>la paziente. <strong>La</strong><br />

ricostruzione <strong>del</strong>la mammella ristabilisce<br />

l’immagine corporea, migliora<br />

la vitalità, la femminilità, la sessualità<br />

<strong>del</strong>le pazienti, concorrendo<br />

a migliorare il senso di benessere e<br />

la qualità di vita.<br />

<strong>La</strong> decisione di scegliere o rifiutare<br />

la ricostruzione mammaria va dalla<br />

paziente dopo aver valutato e considerato<br />

le possibili opzioni. È stato<br />

dimostrato che la soddisfazione <strong>del</strong>la<br />

paziente per la decisione presa è più<br />

elevata quando è stata adeguatamente<br />

informata e quando il suo livello di<br />

coinvolgimento nella scelta è in linea<br />

con aspettative e desideri.<br />

<strong>La</strong> ricostruzione mammaria consiste<br />

di due fasi: ristabilimento <strong>del</strong> volume<br />

mammario e ricostruzione <strong>del</strong><br />

complesso areola-capezzolo. <strong>La</strong> ricostruzione<br />

<strong>del</strong> volume mammario<br />

avviene mediante l’uso di impianti,<br />

cioè tessuto <strong>del</strong>la paziente. <strong>La</strong> scelta<br />

<strong>del</strong>la tecnica è dettata da numerosi<br />

fattori: la forma e la grandezza <strong>del</strong>la<br />

mammella nativa, la localizzazione<br />

e il tipo di cancro, la disponibilità di<br />

tessuti intorno alla mammella e in altre<br />

sedi l’età <strong>del</strong>la paziente, i fattori<br />

di rischio medici <strong>del</strong>la paziente e il<br />

tipo di terapia cui la paziente dovrà<br />

essere sottoposta dopo l’intervento.<br />

<strong>La</strong> ricostruzione <strong>del</strong> complesso areola-capezzolo<br />

è solitamente realizzata<br />

una volta completate sia la ricostruzione<br />

<strong>del</strong> volume mammario sia la<br />

terapia adiuvante. Nelle pazienti sottoposte<br />

a ricostruzione monolaterale<br />

è possibile, in questa fase, intervenire<br />

chirurgicamente sulla mammella<br />

controlaterale per migliorare la simmetria<br />

<strong>del</strong>le mammelle (riduzione,<br />

aumento o lifting mammario). <strong>La</strong><br />

ricostruzione <strong>del</strong>la mammella può<br />

essere fatta in concomitanza con<br />

l’intervento di mastectomia, oppure<br />

in due tempi. <strong>La</strong> ricostruzione immediata<br />

con impianto è appropriata<br />

per quelle rare pazienti che hanno<br />

un seno piccolo, non ptosico e una<br />

porzione adeguata di cute e muscolo<br />

in buono stato, in modo da permettere<br />

il posizionamento <strong>del</strong>l’impianto.<br />

Lo svantaggio maggiore è che il<br />

risultato cosmetico solitamente non<br />

è mai buono come quello nelle ricostruzioni<br />

in due tempi e in molti casi<br />

si rende necessaria l’esecuzione di<br />

una procedura chirurgica di revisione<br />

a distanza. Per le ricostruzioni in<br />

due tempi si posiziona un espansore<br />

tissutale in posizione sottomuscolare<br />

(solitamente sotto il muscolo grande<br />

pettorale) al termine <strong>del</strong>la mastectomia.<br />

Nel successivo periodo postoperatorio<br />

si procede a una serie di<br />

riempimenti sino al completamento<br />

<strong>del</strong>l’espansione (di solito dopo 6-<br />

8 settimane); in tal modo si ottiene<br />

un rilassamento e un mo<strong>del</strong>lamento<br />

<strong>del</strong>la porzione muscolare <strong>del</strong> torace,<br />

pronto per l’inserimento <strong>del</strong>l’impian-<br />

to definitivo mediante successivo intervento<br />

chirurgico. Il volume mammario<br />

può essere ripristinato anche<br />

con i tessuti <strong>del</strong>la paziente (addome,<br />

dorso, gluteo, anche). In tutti i casi, si<br />

traspone un lembo di tessuto al torace<br />

per ricostruire volumetricamente<br />

la mammella.<br />

In seguito al grande interesse destato<br />

dalle ricerche sulle cellule staminali<br />

si è reso disponibile un ulteriore<br />

metodo ricostruttivo che utilizza tessuto<br />

autogeno. In particolare, sono<br />

state scoperte cellule staminali <strong>del</strong><br />

tessuto adiposo, nelle zone corporee<br />

dove questo è più presente. Queste<br />

cellule sarebbero in grado, una volta<br />

“trasposte” in altre parti <strong>del</strong> corpo,<br />

di generare tessuto adiposo, che<br />

nel caso <strong>del</strong>la mammella permette<br />

di raggiungere un volume mammario<br />

adeguato.


32<br />

<strong>La</strong> <strong>Voce</strong> <strong>del</strong>la Valtrompia<br />

settembre 2010<br />

Sito:<br />

www.lavoce<strong>del</strong>popolo.it<br />

Gardone. Parla il professor Cancarini, direttore <strong>del</strong>l’Unità operativa di nefrologia <strong>del</strong> presidio di Brescia<br />

Controlli e dialisi anche in Valle<br />

Grazie a una donazione<br />

<strong>del</strong>l’Aido <strong>del</strong>la cittadina<br />

valtrumplina da ottobre<br />

sarà disponibile<br />

un medico tutti i giorni;<br />

questo si aggiunge<br />

all’ingrandimento<br />

<strong>del</strong> centro dialisi<br />

finanziato dalla Regione<br />

che porterà la capienza<br />

a 64 pazienti<br />

di Mauro Toninelli<br />

Anche a Brescia e in Valtrompia ci<br />

sono malati che necessitano di dialisi<br />

e cure specifiche di nefrologia. Una<br />

storia che parte da lontano.<br />

Nel 1970 il professor Maiorca da Parma<br />

è arrivato a Brescia e ha fondato al<br />

Civile la divisione di nefrologia e dialisi.<br />

Nonostante la presenza in città la<br />

richiesta era molta e in crescita e in più<br />

“c’era anche la necessità di dare una<br />

risposta territoriale ai pazienti” dice il<br />

professor Giovanni Cancarini, direttore<br />

<strong>del</strong>l’Unità operativa di nefrologia<br />

degli Spedali Civili di Brescia.<br />

È così che nascono spontaneamete<br />

Darfo e Esine o sotto lo stimolo <strong>del</strong><br />

professor Maiorca i centri di Desenzano<br />

(da qui è nato anche Gavardo),<br />

Il Centro di assistenza <strong>del</strong>l'Ospedale di Gardone<br />

Leno (poi Leno-Manerbio) e Chiari;<br />

a Brescia nasce il Ronchettino per i<br />

bambini, poi trasferito, e ora è la nefrologia<br />

<strong>del</strong> presidio di Montichiari.<br />

“Ognuno dei reparti ha poi aperto <strong>del</strong>le<br />

succursali – dice il direttore – chiamati<br />

Centri assistenza limitata; c’è<br />

l’infermiera e non è necessaria la presenza<br />

<strong>del</strong> medico il quale però va regolarmente<br />

a visitare i pazienti. Noi abbiamo<br />

aperto Gardone per rispondere<br />

all’esigenza dei malati <strong>del</strong>la Valle”.<br />

I pazienti dializzati sono circa 900 per<br />

ogni milione di abitanti “A Brescia c’è<br />

un ingresso annuale di circa 150 pazienti<br />

nuovi. Il lavoro che dobbiamo<br />

fare – sottolinea ancora il professor<br />

Cancarini – è aiutare chi ha bisogno<br />

ma, soprattutto, lavorare sulla prevenzione.<br />

Un anno fa è partito un progetto<br />

promosso dalla Regione che si chiama<br />

‘Rete nefrologica lombarda’, che mi<br />

hanno incaricato di dirigere. Facciamo<br />

incontri per condividere risultati<br />

con i medici di medicina generale per<br />

scoprire il più precocemente possibile<br />

i sintomi, trattarli e evitare la dialisi.<br />

Questa terapia garantisce una soppravvivenza<br />

lunga ma con una qualità<br />

di vita non brillantissima.”. Comprensibile<br />

la sottolineatura <strong>del</strong> medico se<br />

si pensa che la dialisi va fatta tre volte<br />

alla settimana. Per pazienti anziani la<br />

dialisi è l’unica soluzione, invece per i<br />

giovani esiste la possibilità di trapianti<br />

che “facciamo a Brescia dal 1979 e<br />

fino ad ora più di 1.300 con ottimi risultati.<br />

<strong>La</strong> parte chirurgica è stata eseguita<br />

prima dall’equipe <strong>del</strong> professor<br />

Lo Iacono e poi negli ultimi vent’anni<br />

dall’equipe <strong>del</strong> professor Stefano Maria<br />

Giulini. I trapianti necessitano di<br />

un ottimo lavoro da parte nostra e anche<br />

di altri laboratori, microbiologia,<br />

radiologia, anatomia patologica: è un<br />

lavoro di equipe ospedaliera e non di<br />

un solo reparto”, chiosa Cancarini. A<br />

Gardone esiste un centro nato, all’inizio,<br />

grazie alla donazione di macchinari<br />

da parte <strong>del</strong> Lions Valtrompia. Input<br />

che ha permesso la realizzazione di un<br />

centro che raccoglie 40 pazienti “ma è<br />

saturo – dice il dottor Cancarini –. <strong>La</strong><br />

Regione Lombardia ha stanziato soldi<br />

per potenziare l’ospedale di Gardone,<br />

tra cui un progetto per aumentare la<br />

capienza a 16 posti letto”. Ogni letto<br />

tratta 4 pazienti nelle ore <strong>del</strong>la giornata,<br />

arrivando così a una disponibilità di<br />

64 pazienti trattabili. “Appena arrivano<br />

i soldi, si parte attivando anche un<br />

ambulatorio di nefrologia. Ora il medico<br />

va a Gardone ma non tutti i giorni.<br />

Noi facciamo almeno un controllo<br />

settimanale a paziente. Il centro dialisi<br />

è senza medico, in teoria, ma facciamo<br />

in modo che ci sia 6 mezze giornate”.<br />

Efficienza e passione per rispondere<br />

ai bisogni di un territorio. A questo<br />

progetto approvato dalla Regione si<br />

affianca la donazione <strong>del</strong>l’Aido di Gardone<br />

Valtrompia che ha chiesto di potenziare<br />

l’assistenza. “Da metà ottobre<br />

un pomeriggio alla settimana ci sarà<br />

un medico a fare visite nefrologiche<br />

per i pazienti valtrumplini. I medici<br />

che salgono a Gardone sono gli stessi<br />

di Brescia, che arrivano al presidio<br />

valtrumplino fuori dal loro orario lavorativo.<br />

Se la cosa funzionasse dovrebbe<br />

essere formalizzata. Tutto questo in<br />

attesa che venga allargato il centro. In<br />

quel caso il medico sarà sempre lì” dice<br />

il professor Cancarini. Unione tra<br />

istituzione ospedaliera, volontà e generosità<br />

<strong>del</strong>la gente valtrumplina.<br />

CENTRALINO 03089331<br />

Via Giovanni, XXIII Gardone Val Trompia (BS)<br />

ORARIO VISITA PARENTI<br />

nei giorni feriali ore 13.00 - 14.00 e 18.45 - 20.00<br />

nei giorni festivi ore 10.00 - 11.00, 14.30 - 16.00 e 18.45 - 20.00<br />

ORARI VISITA PARENTI NEI REPARTI DI OSTETRICIA<br />

nei giorni feriali ore 13.15 - 14.15 e 19.00 - 20.00<br />

nei giorni festivi ore 10.00 - 11.00, 14.30 - 15.30 e 19.00 - 20.00<br />

PRENOTAZIONI ATTIVITA’ AMBULATORIALE<br />

- telefoniche 0308933500 da lunedi a venerdi ore 8,30 – 12,30 e 13,00 - 15,00<br />

- allo sportello da lunedi a giovedi ore 7,30 – 17,00 e venerdi ore 7,30 – 16,00<br />

- numero verde regionale 800.638.638 dalle 8 alle 20 dal lunedì al sabato<br />

Per disdire numero verde 800.620.760 (24 ore su 24)<br />

SERVIZIO PRELIEVI<br />

I prelievi ematici vengono effettuati senza prenotazione dal Lunedì al Sabato dalle ore 7.00 alle ore 10.00 (escluso i festivi)<br />

RICHIESTA CARTELLE CLINICHE<br />

Ufficio Accettazione – 2° piano – ingresso Ospedale<br />

dal lunedì al venerdi dalle ore 7,30 alle ore 16,00 tel. 030.8933.344


E-mail:<br />

valtrompiavocemedia.it<br />

<strong>La</strong> <strong>Voce</strong> <strong>del</strong>la Valtrompia<br />

settembre 2010<br />

33<br />

Salute. Le badanti, le infermiere e le baby sitter sono <strong>del</strong>le figure professionali sempre più preziose<br />

Personale diplomato e qualificato<br />

per la cura di malati e di anziani<br />

L’associazione Mano nella<br />

Mano si occupa anche<br />

<strong>del</strong>l’assistenza legale,<br />

contatta le famiglie e<br />

stipula i contratti. Fra le<br />

novità, il Pronto Soccorso<br />

per servizi piccoli ma utili<br />

di Maria Teresa Marchioni<br />

Una badante al lavoro<br />

Un impegno a 360°<br />

Il fenomeno <strong>del</strong>le badanti è molto<br />

diffuso. <strong>La</strong> famiglia tipo che richiede<br />

questo servizio di assistenza lo fa per<br />

la persona anziana o anche per la persona<br />

invalida. <strong>La</strong> badante lavora tutti i<br />

giorni <strong>del</strong>la settimana, e, a volte, anche<br />

di notte. Difficilmente le donne italiane<br />

facevano questo tipo di scelta. Oggi<br />

il fenomeno <strong>del</strong>la badante sta interessando<br />

anche molte donne italiane.<br />

L’assicura la fondatrice <strong>del</strong>l’associazione<br />

Mano nella Mano, Elena Toma, originaria<br />

<strong>del</strong>la Romania. “Questa associazione<br />

– riferisce la signora Toma – è<br />

stata creata appositamente per accompagnare<br />

il cammino <strong>del</strong>le persone che<br />

cercano lavoro e <strong>del</strong>le famiglie che hanno<br />

dei bisogni. Noi assistiamo gli uni e<br />

gli altri offrendo servizio di assistenza.<br />

Persone, italiane o straniere, senza alcuna<br />

differenza”. Elena Toma si occupa<br />

anche <strong>del</strong>l’assistenza legale, contatta le<br />

famiglie e stipula i contratti. Mano nella<br />

Mano si trova a Ghedi in via Garibaldi<br />

18, telefono 339.-7138683. Informazioni<br />

anche a tomatranslation@alice.it.<br />

Elena Toma è nata in Romania.<br />

Arriva a Ghedi una decina di anni fa,<br />

in visita ai genitori, che per motivi di<br />

lavoro si erano trasferiti in Italia e<br />

decide di fermarsi qua. In Romania<br />

Elena frequentava l’università di Bucarest<br />

per diventare giornalista. “Qui<br />

mi sono iscritta all’Università cattolica<br />

– racconta – al corso di Scienze<br />

linguistiche per la comunicazione e<br />

l’impresa. Nel 2007 mi sono laureata.<br />

Conosco quattro lingue: romeno,<br />

inglese, spagnolo e italiano. Attualmente<br />

lavoro al tribunale di Brescia<br />

come traduttrice. Di solito vengo<br />

chiamata quando ci sono imputati<br />

stranieri o interrogatori che devono<br />

essere sostenuti in lingua straniera”.<br />

Elena, però, fa <strong>del</strong>l’altro: a Ghedi, infatti,<br />

ha creato la fondazione di Mano<br />

nella Mano, che si occupa di reclutare<br />

badanti, infermiere, collaboratrici<br />

domestiche e baby sitter. Il tutto in<br />

piena regola. Se straniere, infatti, le<br />

aspiranti lavoratrici devono avere le<br />

carte a posto, a cominciare dal permesso<br />

di soggiorno. Chi le assume,<br />

infatti, lo deve fare seguendo tutte le<br />

regole: assicurare, versare contributi<br />

e previdenza. “Queste sono le condizioni<br />

di chi vuole rivolgersi a noi – garantisce<br />

Elena Toma –. Noi facciamo<br />

i colloqui per verificare se le persone<br />

hanno le competenze, poi seguiamo<br />

la parte burocratica, facciamo le buste<br />

paga e via dicendo. Offriamo un<br />

servizio completo”. “Ho deciso di fondare<br />

questa associazione – continua<br />

Elena Toma – perché conosco bene<br />

la realtà <strong>del</strong>le donne che cercano un<br />

impiego come badanti. È un settore<br />

<strong>del</strong> quale le nostre agenzie <strong>del</strong> lavoro<br />

non si occupano. Conoscendo sia le<br />

lingue straniere che la realtà, mi sono<br />

attivata per fondare questo sodalizio,<br />

che non ha scopo di lucro e persegue<br />

la finalità di promozione sociale”. Attualmente<br />

l’associazione ha cinque<br />

soci e ha all’attivo circa 200 contatti:<br />

200 figure professionali pronte ad<br />

essere inserite nel mondo <strong>del</strong> lavoro.<br />

“Mi occupo personalmente di selezionare<br />

le persone – precisa la signora<br />

Toma –. Chi è interessato a un lavoro<br />

sostiene un colloquio; alla fine <strong>del</strong>la<br />

chiacchierata decido se è idoneo al<br />

tipo di lavoro”.<br />

associazione<br />

L’associazione<br />

Mano nella Mano<br />

offre un serio e professionale<br />

servizio di assistenza<br />

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(g/ km): bz 242; Gpl 222 – Promozione lancio scade il 31/12/2010. Offerta valida per le concessionarie che aderiscono all’operazione.<br />

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dalla casa, esclusa IPT. Il motore 2,4 litri con doppia alimentazione Ecodual, rispettosa <strong>del</strong>l’ambiente, insieme alla linea contemporanea<br />

e al design ergonomico degli interni, rispettosi di pilota e passeggeri, fanno <strong>del</strong>la Hover 5 un crossover unico. Le dotazioni di serie<br />

comprendono: climatizzatore, cerchi in lega 17”, lettore CD a sei slot, porta USB e lettore MP3 e, nella versione 4WD, interni in pelle,<br />

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E-mail:<br />

valtrompiavocemedia.it<br />

<strong>La</strong> <strong>Voce</strong> <strong>del</strong>la Valtrompia<br />

settembre 2010<br />

35<br />

Sport<br />

Per il Lume 3 punti di penalità<br />

Dopo un inizio di campionato scoppiettante in Lega Pro, il giudice sportivo ha<br />

deciso, in seguito al ricorso fatto dall’Alessandria, di non omologare il risultato<br />

<strong>del</strong>la sfida <strong>del</strong> 5 settembre vinta dai valgobbini per 1-0 contro i grigi piemontesi.<br />

L’Alessandria ha quindi ottenuto la vittoria a tavolino per 0-3 a causa di un errore<br />

<strong>del</strong>la dirigenza rossoblù: nonostante l’attaccante lumezzanese Ferrari avesse<br />

avvisato la propria dirigenza di dover scontare un turno di squalifica, dovuto a<br />

un’ammonizione ricevuta con la maglia <strong>del</strong> Montichiari nell’ultima finale scudetto<br />

di Serie D, la società ha deciso di farlo scendere in campo. Il caso non è ancora<br />

chiuso; la Procura Federale ha aperto un’ inchiesta che potrebbe portare altri<br />

due punti di penalizzazione e una squalifica per il bomber Ferrari<br />

Lumezzane. L’intervista al ventunenne esterno destro <strong>del</strong>la squadra valgobbina e di origini lumezzanesi<br />

Andrea Lo Iacono: quando nelle<br />

vene scorre il sangue rossoblù<br />

Da piccolo il pallone<br />

era il suo migliore amico<br />

e ora è il suo strumento<br />

di lavoro. Dopo un anno<br />

di esperienza a Melfi<br />

è tornato a giocare<br />

nella squadra di casa<br />

e <strong>del</strong> cuore<br />

di Alessio Andreoli<br />

Da piccolo il pallone era il suo migliore<br />

amico, ora è diventato il suo attrezzo<br />

da lavoro. Con i piedi fa magie<br />

e a soli 21 anni fa infiammare i tifosi<br />

<strong>del</strong> Lumezzane con le sue cavalcate<br />

sulla fascia destra. Stiamo parlando<br />

di Andrea Lo Iacono, l’unico lumezzanese<br />

che veste la maglia rossoblù.<br />

Nonostante la giovane età Lo Iacono<br />

è un giocatore d’esperienza con grandi<br />

aspettative, come ha potuto dimostrare<br />

sul campo nella scorsa stagione,<br />

disputata in Seconda Divisione con la<br />

casacca <strong>del</strong> Melfi.<br />

Nato e cresciuto a Lumezzane sei<br />

il simbolo di questa squadra. È una<br />

dura responsabilità rappresentare<br />

Andrea Lo Iacono mentre sfoglia “<strong>La</strong> <strong>Voce</strong> <strong>del</strong>la Valtrompia”<br />

i colori <strong>del</strong>la tua città?<br />

Da lumezzanese sono veramente orgoglioso<br />

di vestire la maglia rossoblù.<br />

Il fatto di giocare nella squadra<br />

<strong>del</strong>la mia città è per me una grande<br />

responsabilità che mi dona forza e stimoli<br />

per continuare a crescere e dare<br />

il meglio di me.<br />

Ogni volta che entri in campo i tifosi<br />

ti osannano.<br />

Sono molto felice e li ringrazio <strong>del</strong>l’appoggio<br />

che mi danno. Li conosco da<br />

molto tempo e posso dire che sono<br />

tutti dei bravi ragazzi! Con loro ho un<br />

ottimo rapporto!<br />

<strong>La</strong> scorsa stagione l’hai trascorsa<br />

giocando nel Melfi a più di 800<br />

chilometri da Lumezzane. È stato<br />

difficile partire?<br />

Andare a Melfi è stata una scelta di<br />

vita che mi ha ripagato sia sul piano<br />

<strong>del</strong>l’esperienza come uomo sia sul<br />

campo. <strong>La</strong>sciare Lumezzane è stata<br />

una decisione veramente ardua, che<br />

ho dovuto prendere in soli due giorni.<br />

Inizialmente ho parlato con i miei<br />

genitori che, smaltito lo stupore e la<br />

sorpresa per la proposta, mi hanno<br />

sempre sostenuto.<br />

A Melfi hai disputato una grande<br />

stagione: 34 presenze e 5 gol.<br />

È stata una bellissima annata. Ringrazio<br />

il mister che mi ha dato tanta fiducia<br />

e sono stato contento di ripagarlo<br />

sul campo.<br />

Adesso sei di nuovo a casa<br />

Lumezzane è la mia casa e sono contentissimo<br />

di essere qua con la mia<br />

famiglia e di giocare in una grande<br />

società. Il rientro in squadra è stato<br />

molto gradevole, grazie al fatto che il<br />

mister, Davide Nicola, è stato un mio<br />

ex compagno di squadra e questo mi<br />

ha aiutato molto.<br />

Il Lumezzane riparte dopo una<br />

grandissima stagione: il trionfo<br />

nella Coppa Italia di categoria e<br />

un ottimo piazzamento in campionato.<br />

Hai qualche proposito<br />

per i tifosi?<br />

Noi partiamo con l’obiettivo di raggiungere<br />

una salvezza tranquilla. Siamo<br />

un gruppo giovane con molta voglia<br />

di fare e il clima che respiro nello<br />

spogliatoio mi dà la consapevolezza<br />

che il bellissimo gruppo che abbiamo<br />

creato ci potrà portare grandi soddisfazioni.<br />

A Concesio campionesse di palladolcevolo<br />

Sono in pochi ad essere al corrente che<br />

in Valtrompia ci sono le campionesse<br />

mondiali di Palladolcevolo. Sono un<br />

gruppo di signore, quasi tutte nonne<br />

e in età da pensione, che da parecchi<br />

anni si dilettano a Palladolcevolo. Giocano<br />

con una palla leggera anche per<br />

salvaguardare dita, occhiali e dentiere;<br />

la rete è più bassa; si può lasciar fare<br />

un rimbalzo; non c’è panchina ma tutte<br />

giocano, facendo i turni; non c’è un<br />

arbitro e in casi dubbi si rigioca il punto;<br />

sono rarissimi gli infortuni. Il gioco<br />

è così amichevole che al termine non<br />

ci si ricorda neppure chi ha vinto. E<br />

anche se un po’ stanche, dopo un’ora<br />

e mezza di palestra, appena giunte a<br />

casa cercano di celare la fugace forma<br />

cucinando. L’attività, oltre che piacevole,<br />

ritempra anche il corpo e lo spirito.<br />

In questi anni il livello <strong>del</strong> loro gioco<br />

è cresciuto tanto che le campionesse<br />

olimpiche <strong>del</strong>la Nico (Nazionale italiana<br />

calciatori olimpici) hanno espresso il<br />

desiderio di incontrarle. Per ora la cosa<br />

non si è ancora concretizzata. E per dimostrare<br />

che il loro è uno “Sport con<br />

tutti i crismi” l’istruttore ha organizzato<br />

un incontro con gli alunni <strong>del</strong>la<br />

scuola media comunale. Per dimostrare<br />

che chiunque può giocare a questa<br />

pallavolo addolcita si è lanciata la sfida<br />

sia alla giunta comunale di Concesio<br />

che di Villa Carcina. (g.b.)<br />

<strong>La</strong> squadra di palladolcevolo


E-mail:<br />

valtrompiavocemedia.it<br />

<strong>La</strong> <strong>Voce</strong> <strong>del</strong>la Valtrompia<br />

settembre 2010<br />

37<br />

Climbing. Cinque i siti in Valtrompia dove salire in sicurezza sulle pareti di falesia<br />

Arrampicata su roccia<br />

per esplorare se stessi<br />

<strong>La</strong> falesia per l'arrampicata in Val d'Inzino<br />

di Andrea Alesci<br />

Mentre la stagione <strong>del</strong> caldo scivola<br />

verso il pendio <strong>del</strong>l’autunno, gli<br />

arrampicatori salgono ancora le pareti<br />

di roccia che, nell’ombra o riscaldate<br />

dal sole, rimangono discoste nei<br />

luoghi silenti dei nostri paesi. “In Valtrompia<br />

– dice Claudio Nassini, istruttore,<br />

guida alpina e responsabile <strong>del</strong>la<br />

palestra di Inzino – esistono molte<br />

vie per chi vuole avvicinarsi a questa<br />

pratica sportiva. A cominciare proprio<br />

da Gardone, risalendo la val d’Inzino,<br />

dove troviamo un’ampia falesia con<br />

oltre cinquanta itinerari e, pur non<br />

prendendo sole il mattino, è ricca di<br />

diedri, placche, fessure e qualche corto<br />

strapiombo. E sempre nel comune<br />

di Gardone, andando verso i piani di<br />

Caregno s’incontra nel tranquillo paesaggio<br />

alpestre una serie di placche,<br />

raggiungibili calandosi dalle soste attrezzate<br />

in cima alla parete; oppure in<br />

cima alla Valtrompia, sulla Cima Caldoline,<br />

proprio a fianco <strong>del</strong>la Capanna<br />

Tita Secchi, ecco presentarsi una<br />

splendida falesia in quota, suddivisa<br />

in quattro settori e con una roccia a<br />

tratti dolomitica”.<br />

Vie che stanno in un vero e proprio<br />

ambiente montano o appena fuori i<br />

centri abitati, così come capita per<br />

altri due luoghi prediletti dagli arrampicatori.<br />

“Anche a Lumezzane – spiega<br />

Roberto Parolari, guida alpina e<br />

istruttore alla palestra Vertical One di<br />

Cogozzo – sul limitare tra Valtrompia e<br />

Valsabbia si può abbandonare la strada<br />

e salire lungo una strada cementata<br />

per circa un chilometro sino a un cancello<br />

verde che chiude la strada: qui,<br />

sulla parete <strong>del</strong> Monte <strong>La</strong>dino esposta<br />

a sud-ovest, il Cai di Villa Carcina ha<br />

attrezzato una piccola e piacevole falesia<br />

con calcare a tacche e buchi quasi<br />

sempre di ottima qualità. Inoltre – continua<br />

Roberto Parolari – anche nella<br />

valle <strong>del</strong> Garza, appena fuori dall’abitato<br />

di Nave c’è una bella falesia, fiancheggiata<br />

da un ruscello e circondata<br />

da molta vegetazione. Chiodata negli<br />

anni Novanta e risistemata interamente<br />

nel 2005, è a un quarto d’ora di cammino<br />

dalla strada statale 237 <strong>del</strong> Caffaro<br />

in direzione Idro, sul sentiero 436<br />

che va verso il monte Conche”.<br />

Rocce che ci preesistono e sulle quali<br />

poter intraprendere (insieme a un<br />

istruttore) l’arrampicata o anche soltanto<br />

luoghi dove osservare le salite<br />

dei climber esperti nella tranquillità<br />

<strong>del</strong>l’ambiente montano. Per informazioni<br />

su corsi indoor ci sono le palestre<br />

di Inzino (Claudio Nassini, cell.<br />

328.2619886) e Cogozzo (Sandro Lombardi,<br />

cell. 339.8191172).<br />

Rugby Lumezzane:<br />

si riparte dalla B<br />

È sul territorio da 46 anni: era il 1964<br />

quando il Rugby Lumezzane ha preso<br />

vita e da allora ad oggi la politica è<br />

rimasta sempre la stessa. Quella di lavorare<br />

prevalentemente con i giovani<br />

promuovendo la disciplina <strong>del</strong> “terzo<br />

tempo” nelle scuole <strong>del</strong>la zona. Questo<br />

il biglietto da visita <strong>del</strong> club, la cui<br />

prima squadra ripartirà dalla serie B il<br />

3 ottobre al Rossaghe contro l’Asd Milano.<br />

Inseriti nel girone 1, i valtrumplini<br />

hanno cambiato coach: è Daniele<br />

De Martis coadiuvato da Ivan Zanchigiani.<br />

Ma non è l’unica novità rispetto<br />

alla passata stagione. <strong>La</strong> squadra è<br />

stata rifondata a causa di partenze e<br />

atleti a fine carriera. “Abbiamo cambiato<br />

dieci giocatori – spiega il direttore<br />

sportivo Marco Ghidini – cinque dei<br />

quali provenienti dal settore giovanile<br />

e ne andiamo orgogliosi. È un gruppo<br />

prevalentemente classe ’85-’90 e siamo<br />

andati a pescare nel bacino <strong>del</strong>la<br />

Valtrompia”. Oltre alla prima squadra<br />

che affronterà per l’ottava stagione la<br />

serie B, ne è stata costituita una di C<br />

al campo Redaelli di Gardone. “È una<br />

sorta di Under21 – aggiunge Ghidini –<br />

con giocatori tornati dai vari prestiti in<br />

società bresciane e qualche elemento<br />

d’esperienza”. Ma il fiore all’occhiello<br />

<strong>del</strong> Rugby Lumezzane rimane la promozione<br />

sul territorio. “Stiamo lavorando<br />

con le scuole di Valtrompia, Valsabbia<br />

e Valgobbia – conclude Marco<br />

Ghidini – in più abbiamo una società<br />

dedicata al settore giovanile. Si chiama<br />

Rugby Junior e racchiude bambini<br />

dal settore Propaganda all’Under18”.<br />

In bocca al lupo, dunque, al Lumezzane<br />

che dà appuntamento a tifosi e appassionati<br />

per la presentazione ufficiale<br />

sabato 25 presso il Centro Commerciale<br />

Arcadia. (ma.ric.)<br />

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BRESCIA<br />

a cura di Mario Ricci<br />

A PARTIRE DAL 23 AGOSTO<br />

radiovoce.it<br />

Tutti i giorni,<br />

dal lunedì al venerdì<br />

dalle 14 alle 15


38<br />

<strong>La</strong> <strong>Voce</strong> <strong>del</strong>la Valtrompia<br />

settembre 2010<br />

Sito:<br />

www.lavoce<strong>del</strong>popolo.it<br />

SERVIZI e NUMERI UTILI<br />

EDICOLE Ritira qui la tua copia gratuita<br />

BOVEZZO: Edicola di Bussacchini Paola, via Sabbioncelli – Bovezzo - Edicola n° 115 di Rossi, via Donizetti<br />

– Bovezzo - Edicola di Cancarini Tiziano, via Le Brede 18 – Bovezzo<br />

COLLIO: Formaggi Trevalli di Zanini Silvio & C. Snc, via Maniva 110/a, San Colombano - L’Erbavoglio<br />

di Benecchi Lucia, via Castiglioni 95, Collio<br />

BOVEGNO: Edicola n° 177 di Fontana Giuseppina, via Roma 21, Bovegno<br />

LODRINO: Edicola Bettinsoli Rosetta di Bettinsoli Rosetta, via Roma 6, Lodrino<br />

MARCHENO: Cartoleria Facchini Floriana di Facchini Floriana, via Provinciale 3, Brozzo - Tabaccheria<br />

Edicola Ricevitoria di Dusina Giampietro, via Zanar<strong>del</strong>li 3, Marcheno - Cartoleria Gerardini<br />

di Gerardini, via Zanar<strong>del</strong>li 203, Marcheno<br />

GARDONE VAL TROMPIA: Emporio Stefano di Reboldi Stefano, via Matteotti 18, Inzino - Edicola<br />

“Guido” di Franzini Cesare & C. Snc, via Matteotti, Gardone Val Trompia - Cartoleria Camplani di<br />

Camplani Bruno, piazza Garibaldi 43, Gardone Val Trompia<br />

POLAVENO: “Lindus” di Buffoli Loretta, via Palini 39, San Giovanni di Polaveno - Edicola Belleri<br />

Erminia di Belleri Erminia via Tonetti 4, Gombio<br />

SAREZZO: Edicola di Zubani Adriano Matteo, via Petrarca 3, Ponte Zanano - Edicola di Consoli Michela,<br />

via Dante 17, Zanano - Cartoleria Mazza Lucia di Mazza Lucia, piazza Borgo Bailo 12, Sarezzo<br />

- Libreria Il Mosaico di Pedrini Daniele, via Zanar<strong>del</strong>li 50, Sarezzo - Il Chiosco R.S. di Portesi Ornella,<br />

piazzale Europa, Crocevia - Tabacchi Alimentari Beccalossi M. Rosa via Antonini 203, Termine<br />

LUMEZZANE: Tabaccheria Bar Edicola “Mezzaluna” di Cavagna Fausto, via Brescia 12/c, Valle -<br />

Edicola Gnutti D. di Gnutti D., via Monsuello, San Sebastiano - Edicola Cartoleria di Facchini Sara,<br />

via Trieste 3, Sant’Apollonio - Edicola piazza Portegaia, Sant’Apollonio - Edicola via De Gasperi<br />

NAVE: Edicola di Mombelli Daniela, via Brescia 162 – Nave - Edicola di Nember Savino, via Brescia<br />

12 – Nave - Edicola di Porta Catia, via San Marco – Nave<br />

VILLA CARCINA: Cartoleria di Fusi Cristina, via Tolotti 1, Cogozzo - Privativa Edicola di Rossi Paolo,<br />

via Bagozzi 101, Villa Carcina - Edicola Tabaccheria di Maiolini Fabio, Via Marconi 4, Pregno<br />

- Edicola Tabacchi Bettinsoli Lucia di Bettinsoli Lucia, via Garibaldi 156, Carcina - Edicola, via Veneto,<br />

Cailina<br />

CONCESIO: Edicola statale, Stocchetta - Edicola Mora Lucia di Mora Lucia, via Europa 306, Costorio<br />

- Edicola di Biloni & C. Snc, via Rodolfo da Concesio 67, Concesio - Edicola di <strong>La</strong>na Patrizia, via<br />

Roncaglie 19/bis, Concesio - Edicola di Pasotti Luciano, via Rizzardi 12, San Vigilio<br />

L'Erbavoglio di <strong>La</strong>na Patrizia in via Roncaglie a Concesio<br />

COMUNI<br />

BOVEGNO Piazza Zanar<strong>del</strong>li, 1 - 25061 Bovegno -<br />

Tel. 030 9259641 - Sito: www.valletrompia.it<br />

BOVEZZO<br />

Via Vittorio Veneto, 28 – 25073 Bovezzo - Tel. 030<br />

2111211 - Sito: www.comune.bovezzo.bs.it<br />

BRIONE<br />

Via San Zenone, 1 - 25060 Brione - Tel. 030 84013<br />

CAINO<br />

Via Villa Mattina, 9 - 25070 Caino - Tel. 030 6830016<br />

- Sito: www.comune.caino.bs.it<br />

COLLIO Piazza Zanar<strong>del</strong>li, 24 – 25060 Collio - Tel.<br />

030 927213 - Sito: www.valletrompia.it<br />

COMUNITA’ MONTANA<br />

Via Matteotti, 327 - 25063 Gardone Val Trompia -<br />

Tel. 030 833741 - Sito: www.cm.valletrompia.it<br />

CONCESIO<br />

P.zza Paolo VI, 1 – 25062 Concesio - Tel. 030 2184000<br />

- Sito: www.comune.concesio.brescia.it<br />

GARDONE VAL TROMPIA<br />

Via Mazzini, 2 - 25063 Gardone Val Trompia - Tel.<br />

030 8911583 - Sito: www.comune.gardonevaltrompia.bs.it<br />

IRMA<br />

Via Casa <strong>del</strong>l’Alpino - 25061 Irma - Tel. 030 9220157<br />

– 030 9220974 - Sito: www.valletrompia.it<br />

LODRINO<br />

Via Roma, 90 – 25060 Lodrino - Tel. 0308950160 - Sito:<br />

www.valletrompia.it<br />

LUMEZZANE<br />

Via Monsuello, 114 – 25065 Lumezzane San Sebastiano<br />

- Tel. 030 8929268 - Sito: www.comune.lumezzane.bs.it<br />

MARCHENO<br />

Via Zanar<strong>del</strong>li, 111 – 25060 Marcheno - Tel. 030<br />

8966018 - Sito: www.valletrompia.it<br />

MARMENTINO<br />

Via S. Faustino, 30 – 25060 Marmentino - Tel. 030<br />

9228202 - 030 9229006 - Sito: www.valletrompia.it<br />

NAVE<br />

Via Paolo VI, 17 – 25075 Nave - Tel. 030 2537411 - Sito:<br />

www.comune.nave.bs.it<br />

PEZZAZE<br />

Via Caduti Del <strong>La</strong>voro, 3 – 25060 Pezzaze - Tel. 030<br />

9220100 - Sito: www.valletrompia.it<br />

POLAVENO<br />

Piazza Marconi, 4 - 25060 Polaveno - Tel. 030<br />

8940955 - Sito: www.comune.polaveno.bs.it<br />

SAREZZO<br />

Piazza Battisti, 4 - 25068 Sarezzo - Tel. 030 8936211<br />

- Sito: www.comune.sarezzo.bs.it<br />

TAVERNOLE SUL MELLA<br />

Piazza Martiri, 1 - 25060 Tavernole sul Mella - Tel.<br />

030 920108 - Sito: www.valletrompia.it<br />

VILLA CARCINA<br />

Via Marconi, 27 – 25069 Villa Carcina - Tel. 030<br />

8984301 - Sito: www.comune.villacarcina.bs.it<br />

INFORMAGIOVANI<br />

EMERGENZA<br />

ANNO II<br />

NUMERO 9 - Settembre 2010<br />

Edizioni Opera Diocesana San Francesco di Sales<br />

Registrazione <strong>del</strong> Tribunale n. 22/2009 <strong>del</strong> 21 marzo 2009<br />

Direttore responsabile: Adriano Bianchi<br />

Sede e redazione: Via Callegari, 6 Brescia<br />

tel.: 03044250 - fax: 0303757897<br />

e-mail: valtrompiavocemedia.it<br />

Pubblicità: <strong>Voce</strong> Media Pubblicità - Via Callegari, 6 Brescia<br />

Tel.: 0302808966 - fax: 0302809371 - e-mail: vmpvocemedia.it<br />

Stampa: Centro Stampa Quotidiani Spa - Via <strong>del</strong>l'Industria, 52<br />

25030 Erbusco (Bs) - Tel. 0307725511 - Fax 0307725566<br />

Progetto grafico e impaginazione: Ernesto Olivetti<br />

CONCESIO<br />

Piazza Paolo VI, 1 - Tel. 030 2184141<br />

LUMEZZANE<br />

Via Umberto Gnutti, 2 - Tel. 030 8920519<br />

NAVE<br />

Via Brescia, 29 c/o biblioteca - Tel. 030 2532753<br />

SAREZZO<br />

Via Bailo, 47 c/o biblioteca - Tel. 030 8907539<br />

VILLA CARCINA<br />

Via Italia, 24 - Tel. 030 8988224<br />

118 (Emergenza sanitaria)<br />

112 (Carabinieri)<br />

113 (Polizia)<br />

115 (Vigili <strong>del</strong> Fuoco)<br />

117 (Guardia di Finanza)<br />

1515 (Corpo Forestale)<br />

SOCCORSO ALPINO<br />

Bovegno: Tel. 030 926775


E-mail:<br />

valtrompiavocemedia.it<br />

<strong>La</strong> <strong>Voce</strong> <strong>del</strong>la Valtrompia<br />

settembre 2010<br />

39<br />

ORARI <strong>del</strong>le SANTE MESSE (Prefestive e Festive)<br />

BOVEGNO<br />

S. Giorgio: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 10.30 - 16.00<br />

(Graticelle) - 18.30<br />

BOVEZZO<br />

S. Apollonio: Prefestivo: 16.30 (chiesa vecchia) –<br />

18.30 - Festivo: 8.00 (chiesa vecchia) – 9.30 – 11.00<br />

– 18.30<br />

BRIONE<br />

S. Zenone: Prefestivo: 17.00 - Festivo: 10.30 –<br />

17.00<br />

CAINO<br />

S. Zenone: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 10.00<br />

– 18.00<br />

COLLIO<br />

Santi Nazaro e Celso: Prefestivo: 18.00 - Festivo:<br />

9.30 (chiesa di Memmo) – 11.00 – 18.00<br />

S. Colombano - S. Colombano Abate: Prefestivo:<br />

17.00 - Festivo: 11.00 – 17.00 - Maniva: Festivo:<br />

15.30 (giugno/settembre)<br />

CONCESIO<br />

S. Andrea - S. Andrea Apostolo: Prefestivo:<br />

18.30 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 13.00<br />

Pieve - S. Antonino: Prefestivo: 18.30 - Festivo:<br />

8.00 – 10.30 – 18.30<br />

Costorio - S. Giulia: Prefestivo: 18.00 - Festivo:<br />

8.00 – 10.00 – 11.00 – 18.00<br />

S. Vigilio - Santi Vigilio e Gregorio Magno:<br />

Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 18.00<br />

Concesio - S. Giovanni Battista: Prefestivo:<br />

18.00 - Festivo: ore 8.00 – 10.30<br />

GARDONE VAL TROMPIA<br />

S. Marco: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 8.00 – 10.30<br />

– 18.30<br />

Inzino - S. Giorgio: Prefestivo: 17.30 (Santuario<br />

Madonna <strong>del</strong> Castello) – 19.00 - Festivo: 8.30 – 10.30<br />

– 19.00<br />

Magno - S. Martino: Prefestivo: 18.30 - Festivo:<br />

10.00 – 11.15 – 18.30<br />

IRMA<br />

SS. Trinità: Festivo: 8.30<br />

LODRINO<br />

S. Vigilio: Prefestivo: 17.00 (Invico) – 18.00 - Festivo:<br />

8.30 (Invico) – 10.00 – 11.00 - 18.00<br />

LUMEZZANE<br />

S. Sebastiano - Santi Fabiano e Sebastia-<br />

no: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 9.30 – 11.00<br />

– 19.00<br />

Valle - S. Carlo Borromeo: Prefestivo: 19.00 - Festivo:<br />

8.00 – 10.30<br />

Villaggio Gnutti - S. Giorgio: Prefestivo: 18.00<br />

(Casa di Riposo) - Festivo: 11.00 – 18.00<br />

Gazzolo - S. Antonio di Padova: Prefestivo:<br />

18.00 - Festivo: 8.00 – 9.30 – 11.00 – 18.00<br />

Fontana - S. Rocco: Prefestivo: 19.00 - Festivo:<br />

8.00 – 10.30 – 19.00<br />

Pieve - S. Giovanni Battista: Prefestivo: 18.30 -<br />

Festivo: 7.30 – 10.00 – 11.00 – 18.30<br />

S. Apollonio - S. Apollonio: Prefestivo: 19.00 -<br />

Festivo: 7.00 – 8.30 – 10.00 – 11.15 – 19.00<br />

MARCHENO<br />

Santi Pietro e Paolo: Prefestivo: 18.30 (Santuario<br />

<strong>del</strong>la Madonnina) - Festivo: 8.30 – 10.30 – 18.30<br />

Brozzo - S. Michele Arcangelo: Prefestivo:<br />

18.30 - Festivo: 10.00 – 18.30<br />

Cesovo - S. Giacomo: Prefestivo: 19.30<br />

MARMENTINO<br />

Santi Cosma e Damiano: Prefestivo: 18.30 - Festivo:<br />

11.15<br />

Ville di Marmentino - Santi Faustino e Giovita:<br />

Prefestivo: 20.00 - Festivo: 10.00<br />

NAVE<br />

S. Maria Immacolata: Prefestivo: 18.30 - Festivo:<br />

7.30 – 9.30 – 10.45 – 18.00<br />

Muratello - S. Francesco d’Assisi: Prefestivo:<br />

8.30 – 18.30 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 17.30<br />

Cortine - S. Marco: Prefestivo: 19.00 - Festivo:<br />

8.00 – 10.30<br />

PEZZAZE<br />

S. Apollonio: Prefestivo: 15.45 (Casa di Riposo) –<br />

18.30 - Festivo: 8.00 – 11.00<br />

<strong>La</strong>vone - S. Maria Maddalena: Prefestivo: 18.00<br />

- Festivo: 18.00<br />

POLAVENO<br />

S. Nicola Vescovo: Prefestivo: 19.00 - Festivo: 8.00<br />

– 11.00<br />

Gombio - S. Maria <strong>del</strong>la Neve: Prefestivo: 18.00<br />

- Festivo: 10.00 – 18.00 - S. Maria <strong>del</strong> Giogo: Festivo:<br />

16.00 (maggio/settembre)<br />

S. Giovanni Polaveno - S. Giovanni Battista:<br />

Prefestivo: 17.00 - Festivo: 8.00 – 10.30<br />

<strong>La</strong> parrocchiale di Marcheno<br />

SAREZZO<br />

Santi Faustino e Giovita: Prefestivo: 18.30 - Festivo:<br />

7.30 – 10.00 – 18.30<br />

Zanano - Regina <strong>del</strong>la Pace: Prefestivo: 18.00<br />

- Festivo: 8.30 (S. Bernardino di Noboli) – 10.30 –<br />

18.30<br />

Ponte Zanano - Cristo Re: Prefestivo: 18.00 - Festivo:<br />

8.00 (Maria Madre de Redentore) – 11.00 –<br />

18.30<br />

TAVERNOLE SUL MELLA<br />

Chiesa Parrocchiale - Santi Filippo e Giacomo:<br />

Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.30 – 11.00 – 18.00<br />

Cimmo - S. Calogero: Prefestivo: 20.00 - Festivo:<br />

10.30 – 20.00<br />

Pezzoro - S. Michele Arcangelo: Prefestivo:<br />

17.00 - Festivo: 9.30<br />

VILLA CARCINA<br />

Santi Emiliano e Tirso: Prefestivo: 16.00 (Casa di<br />

Riposo) – 18.00 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 18.00<br />

Cailina - S. Michele Arcangelo: Prefestivo: 18.00<br />

- Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.00<br />

Carcina - S. Giacomo: Prefestivo: 17.00 (Pregno) -<br />

18.00 - Festivo: 9.30 - 11.00 - 18.00<br />

Cogozzo - S. Antonio: Prefestivo: 18.00 - Festivo:<br />

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