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Carlo Goldoni e la regia contemporanea - Euterpe Venezia

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<strong>Carlo</strong> <strong>Goldoni</strong> e <strong>la</strong> <strong>regia</strong> <strong>contemporanea</strong><br />

mento pensavano di orientarsi verso una drammaturgia<br />

da costruirsi intorno ai Mémoires. Io però non amo molto<br />

questo tipo di col<strong>la</strong>ge, non faccio quel mestiere e mi risulta<br />

difficile, anche perché<br />

credo che <strong>Goldoni</strong> si celi<br />

molto di più nei Mémoires<br />

che nelle commedie. Al<strong>la</strong><br />

fine abbiamo deciso di<br />

allestire La buona madre,<br />

che però è un testo molto<br />

complesso e si compone<br />

di ben undici personaggi,<br />

mentre noi eravamo solo<br />

in cinque me compreso.<br />

Così si spiega il motivo<br />

del<strong>la</strong> drastica riduzione<br />

che abbiamo realizzato<br />

e che ci ha portato via<br />

molto tempo, perché, dal<br />

punto di vista drammaturgico,<br />

arrivare da undici<br />

a sei personaggi con<br />

soli quattro attori è davvero<br />

difficile. I personaggi<br />

bisognava raccontarli<br />

tutti, non potevo toglierli<br />

dal<strong>la</strong> storia. E poi i meccanismi<br />

di <strong>Goldoni</strong> sono<br />

perfetti, se si elimina<br />

un elemento crol<strong>la</strong> tutto.<br />

Per cui abbiamo costruito<br />

una tessitura un po’ ci-<br />

nematografica, – teatralmente<br />

storta, dal punto<br />

di vista del<strong>la</strong> drammaturgia,<br />

ma comprensibile<br />

per noi pubblico moder-<br />

La buona madre, 2002<br />

no – dove i discorsi dei personaggi che non ci sono fisicamente<br />

sono riportati dai protagonisti. Tutto sommato<br />

è stata una sfida che ha sortito un buon risultato, ma che<br />

non avrei potuto affrontare senza i miei attori. Se lo spettacolo<br />

è stato apprezzato il merito è soprattutto loro, che<br />

recitano per un’ora e venti con quel<strong>la</strong> raffinatezza.<br />

Il nuovissimo progetto goldoniano, che sto ancora e<strong>la</strong>borando<br />

ma che debutterà in autunno, si intito<strong>la</strong> Una notte<br />

critica ovvero La recita impossibile. È un’idea un po’ folle, nata<br />

da un episodio estremamente duro e drammatico accaduto<br />

davvero il giorno dell’anteprima del<strong>la</strong> Buona madre:<br />

dietro le quinte sembrava che si svolgesse un altro<br />

spettacolo, sicché gli attori piangevano fuori scena e salivano<br />

sul palcoscenico sorridendo. Allora mi sono detto:<br />

perché non proviamo a rappresentare quello che abbiamo<br />

vissuto quel<strong>la</strong> sera? Dipanando in qualche modo<br />

il graticcio di questa suggestione mi è venuta l’idea di incastrare<br />

l’una dentro l’altra e di sommare in un unico testo<br />

due commedie, La casa nova e Le massere, una in prosa<br />

e una in versi. Uno spettacolo da portare in scena e uno<br />

invece che si vive dietro le quinte: <strong>la</strong> prosa è <strong>la</strong> verità e il<br />

verso <strong>la</strong> rappresentazione. Il contenitore è molto banale,<br />

si tratta ancora una volta di teatro nel teatro. Però questa<br />

volta <strong>la</strong> vita vissuta fuori scena è un’altra trama, non è <strong>la</strong><br />

vita vera bensì un altro testo di <strong>Goldoni</strong>. Ovviamente La<br />

casa nova è travestita, in modo che <strong>la</strong> vicenda resti <strong>la</strong> stessa,<br />

2<br />

ma attraverso alcuni interventi non ci si accorga immediatamente<br />

che si tratta di quel<strong>la</strong> commedia. Però i nomi<br />

dei personaggi e i rapporti fra di loro rimangono ugua-<br />

li. L’elemento fortemente sperimentale consiste nel fatto<br />

che non voglio sacrificare nessuno dei due intrecci. Voglio<br />

far andare avanti due trame e due orditi, uno fuori e<br />

l’altro dentro. Per cui sono quattro i fili che devono intrecciarsi<br />

e collidere.»<br />

Teatrografia goldoniana<br />

Focus On<br />

Il quartiere fortunato. Musiche di Gabriel<strong>la</strong> Zen. Interpreti: Dario Mannise,<br />

Nicoletta Prevedello, Paolo Sivori, Davide Baesse, Noemi Battistuzzo, Alessio<br />

Bobbo, Giovanni Tomassetti, Rita Borga, Anna Busatto, Raffael<strong>la</strong> Maluta,<br />

Giorgia Nordio. <strong>Venezia</strong>, Teatro a l’Avogaria, 12 maggio 2000.<br />

La cameriera bril<strong>la</strong>nte. Scene di Francesco Ghisu. Costumi di Fiamma Benvignati.<br />

Maschere di Stefano Perocco di Meduna. Interpreti: Michele Casarin,<br />

Maura Plenzio, Giorgia Penzo, Emanuele Pasqualini, Giorgio Branca, Manue<strong>la</strong><br />

Massimi, Nico<strong>la</strong> Caval<strong>la</strong>ri, Patrick Lynch. Pantakin. <strong>Venezia</strong>, Campo Pisani,<br />

24 agosto 2000.<br />

Le massere. Scene e luci di F<strong>la</strong>vio Bertini. Costumi di Stefano Pagin e Cristiana<br />

Bertini. Interpreti: Nicoletta Prevedello, Giovanni Tomassetti, Sara Lihard,<br />

Monica Crotti, Alessio Bobbo, Paolo Sivori, Giorgia Nordio, Noemi Battistuzzo,<br />

C<strong>la</strong>udio Fogolin, Ivo Frasson, Tiziano Fa<strong>la</strong>sco, Andrea Deanesi, Piero Barbanente,<br />

Barbara Carraro, Elisabetta Morbidini, I<strong>la</strong>ria Pistorello, Sara Solesin.<br />

<strong>Venezia</strong>, Teatro a l’Avogaria, 27 settembre 2002.<br />

La buona madre. Scene e costumi di Paolo Bertinato. Luci di Federica Preto. Interpreti:<br />

Miche<strong>la</strong> Martini, Stefania Felicioli, Nicoletta Maragno, Alessio Bobbio.<br />

<strong>Venezia</strong>, Campo Santa Maria Formosa, 29 luglio 2006.

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