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Diga Rosamarina

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ROSAMARINA<br />

ROSAMARINA<br />

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ROSAMARINA<br />

Planimetria generale<br />

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ROSAMARINA<br />

Sezione corpo diga<br />

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ROSAMARINA<br />

Opera di presa<br />

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ROSAMARINA<br />

Scarico di mezzofondo<br />

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ROSAMARINA<br />

Scarico di superficie<br />

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ROSAMARINA<br />

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ROSAMARINA<br />

ROSAMARINA<br />

Corso d’acqua principale: fiume San Leonardo<br />

Bacino principale: fiume San Leonardo<br />

Corsi d’acqua allacciati: nessuno<br />

Località: <strong>Rosamarina</strong><br />

Comune: Caccamo<br />

Provincia: Palermo<br />

Classifica dell’opera di sbarramento: diga ad arco-gravità<br />

Periodo di costruzione: 1972-1992<br />

Richiedente la concessione e gestore: Ente di Sviluppo Agricolo<br />

Utilizzazioni: irrigua, potabile ed industriale<br />

Gestore delle reti irrigue: Consorzio di Bonifica 2 - Palermo<br />

Utenza irrigua: territori dei comuni di Palermo, Caccamo, Termini Imerese, Trabia,<br />

Altavilla, Casteldaccia, Villabate, Santa Flavia, Misilmeri, Bagheria, Ficarazzi, Sciara, Cerda,<br />

Collesano, Campofelice e Lascari<br />

Gestore delle reti acquedottistiche: Azienda Municipalizzata Acquedotto di Palermo<br />

Utenza potabile: comune di Palermo<br />

Utenza industriale: Area di Sviluppo Industriale di Termini Imerese<br />

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ROSAMARINA<br />

DATI PRINCIPALI DELLA DIGA DESUNTI DAL PROGETTO APPROVATO<br />

Altezza della diga (ai sensi del D.M. del 24/3/1982)…………………………93,00 m<br />

Altezza della diga (ai sensi della L. 584/1994)…………………………….….84,00 m<br />

Altezza di massima ritenuta…………………………………………………...75,00 m<br />

Quota di coronamento…………………………………………………………176,00 m s.m.<br />

Franco (ai sensi del D.M. n. 44 del 24/3/1982)……………………………….1,00 m<br />

Franco netto (ai sensi del D.M. n. 44 del 24/3/1982)…………………………0,20 m<br />

Sviluppo del coronamento.……………………………………………………200,00 m<br />

Volume della diga…………………………………………………………….320.000 m³<br />

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ROSAMARINA<br />

DATI PRINCIPALI DELL’INVASO DESUNTI DAL PROGETTO APPROVATO<br />

Quota di massimo invaso……………………………………………………..175,00 m s.m.<br />

Quota massima di regolazione………………………………………………..169,50 m s.m.<br />

Quota minima di regolazione…………………………………………………131,50 m s.m.<br />

Quota massima autorizzata.…………………………………………………...153,50 m s.m.<br />

Superficie dello specchio liquido<br />

alla quota di massimo invaso………………………………………………5,41 Km²<br />

alla quota massima di regolazione…………………………………………4,72 Km²<br />

alla quota minima di regolazione…………………………………………..0,81 Km²<br />

Volume totale di invaso (ai sensi del D.M. 24/3/1982)……………………….130,00 x 10 6 m³<br />

Volume di invaso (ai sensi della L. 584/1994)………………………………..100,00 x 10 6 m³<br />

Volume utile di regolazione…………………………………………………..93,00 x 10 6 m³<br />

Volume di laminazione………………………………………………………..30,00 x 10 6 m³<br />

Superficie del bacino imbrifero direttamente sotteso…………………………500,50 Km²<br />

Portata di massima piena di progetto………………………………………….2600 m³/s<br />

Tempo di ritorno………………………………………………………………1000 anni<br />

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ROSAMARINA<br />

DESCRIZIONE DELLA DIGA<br />

La diga è del tipo ad arco-gravità (con rapporto tra corda al coronamento ed altezza pari a<br />

circa 2,00) ed è tracimante nella sua parte centrale.<br />

La struttura, simmetrica, poggia sulla roccia per il tramite di un pulvino di notevole spessore,<br />

ed è suddivisa verticalmente in tredici conci, delimitati dai giunti verticali di costruzione.<br />

Gli spessori della sezione maestra sono variabili dai 5,00 m al coronamento, ai 31,49 m<br />

all’imposta della volta con il pulvino (a quota 107,00 m s.m.) ed ai 41,91 m all’imposta sulla<br />

roccia di fondazione (a quota 87,00 m s.m.).<br />

Nella diga sono presenti i seguenti cunicoli:<br />

- due cunicoli d’ispezione alle quote 146,00 m s.m. e 122,50 m s.m.;<br />

- un cunicolo d’ispezione lungo il giunto perimetrale a quote variabili;<br />

- cunicoli per le iniezioni previste nel pulvino a quote variabili;<br />

- un cunicolo dei drenaggi tra le quote di 96,00 m s.m. e 146,00 m s.m..<br />

La diga è costituita da calcestruzzo, con resistenza minima a rottura di 200 Kg/cm², nel quale<br />

è presente un’armatura metallica superficiale a maglie costituita da tondini (verticali φ 16 ed<br />

orizzontali φ 20) ad interasse di 50 cm, o, in alternativa, da una rete elettrosaldata equivalente.<br />

DESCRIZIONE DEI TERRENI DI FONDAZIONE DELLA DIGA<br />

La diga, tramite il pulvino continuo d’appoggio anzidetto, è impostata su una formazione<br />

rocciosa rigida, costituita da dolomie e calcari dolomitici. Il basamento dolomitico risulta<br />

alquanto fratturato per la presenza, soprattutto in sponda destra, di grandi fratture e faglie.<br />

Il consolidamento della roccia di fondazione è stato realizzato con iniezioni cementizie,<br />

attraverso fori disposti a quinconce, lungo file ad interasse di 3,00 m e distanza di 3,00 m.<br />

Per la tenuta è stato realizzato uno schermo di impermeabilizzazione con iniezioni cementizie<br />

in corrispondenza del piede di monte della diga, per una profondità media di circa 60 m. A<br />

valle dello schermo di tenuta è disposto un sistema drenante con pozzi e cunicoli.<br />

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ROSAMARINA<br />

DESCRIZIONE SINTETICA DEL BACINO IMBRIFERO AFFERENTE L’INVASO<br />

Il bacino del fiume San Leonardo ricade nella parte centrale del versante settentrionale della<br />

Sicilia ed è compreso tra gli abitati di Caccamo e Lercara Friddi, il mar Tirreno ed i bacini<br />

delle dighe di Prizzi e dello Scanzano.<br />

NOTIZIE SULL’INTERRIMENTO<br />

Nel progetto esecutivo il volume di interrimento annuo è stato stimato in circa 300.000 m³,<br />

mentre secondo il Servizio Idrografico si deve considerare un valore doppio del precedente<br />

(600.000 m³/anno).<br />

Il volume del serbatoio destinato in sede di progetto all’interrimento è di 7,00 x 10 6 m³,<br />

corrispondente alla differenza fra il volume di invaso ai sensi della L. 584/94 e il volume utile<br />

di regolazione.<br />

Non sono state eseguite indagini batimetriche e non si hanno perciò dati circa l’attuale<br />

interrimento del serbatoio, tuttavia allo stato attuale esso non ha raggiunto un’entità tale da<br />

influenzare la funzionalità dello scarico di fondo.<br />

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ROSAMARINA<br />

DATI PRINCIPALI DELLE OPERE DI SCARICO E DI DERIVAZIONE<br />

Portata esitata con livello nel serbatoio alla quota 175,00 m s.m.<br />

dallo scarico di superficie…………………………………………<br />

1935,00 m³/s<br />

dagli scarichi di mezzo-fondo…………………………………….<br />

250,00 m³/s<br />

dallo scarico di fondo……………………………………………..<br />

250,00 m³/s<br />

Caratteristiche principali<br />

Lo scarico di superficie è ottenuto rendendo sfiorante la parte centrale del ciglio della diga<br />

che, insieme al paramento di valle, è sagomato in modo da realizzare le condizioni migliori di<br />

efflusso. Il manufatto di scarico è suddiviso in sei elementi indipendenti dotati di una soglia di<br />

imbocco profilata secondo il profilo di Creager e delimitati da setti laterali di contenimento in<br />

c.a.. Le sei soglie di imbocco sono poste tutte a quota 169,50 m s.m. e lo sviluppo netto di<br />

ognuna di loro è di 12,00 m. Al piede dello scarico, a quota 92,20 m s.m., è ubicata una vasca<br />

di dissipazione di forma rettangolare lunga 70,00 m e larga 45,00 m. Tale vasca, delimitata a<br />

valle da una soglia sfiorante a quota 99,00 m s.m., è fornita di una doppia fila di denti<br />

frangiflutto.<br />

Gli scarichi di mezzo-fondo sono due e sono ubicati nella parte centrale del corpo diga.<br />

Ciascuno di essi è costituito da un’opera d’imbocco, da una condotta in pressione del<br />

diametro di 2,00 m intercettata da due valvole a farfalla (di 2,30 m di diametro) e valvole di<br />

regolazione a getto corto, e quindi da un breve tratto a sezione circolare che sbocca sulla<br />

platea della vasca di dissipazione dello scarico di superficie. L’opera di imbocco, realizzata<br />

mediante una torre in c.a. addossata alla struttura muraria della diga, ha la soglia a quota<br />

122,00 m s.m..<br />

Lo scarico di fondo, ubicato in corrispondenza del manufatto di derivazione posizionato a<br />

monte della diga in sponda sinistra, è costituito da una galleria preceduta da una griglia in c.a.<br />

(con maglie di 1,00 m x 2,00 m) e da una soglia a quota 116,50 m s.m.. Lo scarico presenta<br />

l’imbocco delimitato da muri laterali provvisti di gargami per la posa di panconi atti a<br />

contenere l’eventuale interrimento del serbatoio fino a quota 122,50 m s.m.. La galleria è in<br />

acciaio, ha diametro di 4,50 m ed è provvista a monte di una paratoia piana di luce 3,00 m x<br />

3,30 m ed a valle di due paratoie piane a strisciamento di luce 2,40 m x 3,60 m.<br />

L’opera di presa è costituita da una torre in c.a. a sezione circolare cava, del diametro interno<br />

di 6,50 m e dell’altezza di 60,00 m. Le prese per la derivazione sono presenti alle quote<br />

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ROSAMARINA<br />

155,80 m s.m., 144,30 m s.m., 133,30 m s.m. e 116,50 m s.m.. Ognuna delle tre prese<br />

superiori è regolata da due valvole a farfalla del diametro di 1500 mm, mentre la presa<br />

inferiore è regolata da una paratoia piana di luce di 3,00 m x 3,30 m ed è ubicata nella stessa<br />

galleria dello scarico di fondo. I condotti di presa immettono, dopo un primo tratto comune<br />

allo scarico di fondo, nella galleria di derivazione; questa è a sezione circolare del diametro di<br />

2,10 m, con funzionamento in pressione, e si sviluppa per circa 1000 m all’interno della<br />

sponda sinistra. Lo sbocco della galleria è posto all’uscita della gola del San Leonardo, a<br />

quota 110,00 m s.m., e da questa sezione originano le opere di utilizzazione.<br />

La quota minima di utilizzazione dell’opera di presa con funzionamento a gravità è di 131,50<br />

m s.m., essendo tale la quota di media utilizzazione per gravità delle opere di disconnessione<br />

e di adduzione già esistenti a valle.<br />

NOTE<br />

Modalità di fornitura delle portate: le acque destinate all’irrigazione vengono convogliate da<br />

due adduttori, gestiti dall’Ente di Sviluppo Agricolo, che, dall’invaso, si sviluppano uno in<br />

direzione est e l’altro in direzione ovest, svolgendo servizio di distribuzione lungo il percorso;<br />

da tali adduttori si dipartono le reti irrigue capillari che sono gestite dal Consorzio di Bonifica<br />

2 di Palermo.<br />

Limitazioni all’esercizio: allo stato attuale si devono ancora realizzare il terzo lotto<br />

dell’Adduttore San Leonardo Ovest, che interessa territori dei comuni di S. Flavia, Villabate,<br />

Misimeri, Bagheria e Casteldaccia, ed il secondo lotto irriguo San Leonardo Ovest, che<br />

interessa territori dei comuni di Bagheria, S. Flavia, Casteldaccia ed Altavilla.<br />

Le acque dell’invaso vengono attualmente utilizzate soltanto ad uso irriguo. In futuro si<br />

prevede di usarle anche a scopo potabile; in particolare il 50% della risorsa idrica destinata a<br />

tale scopo verrà convogliata al già esistente potabilizzatore di Risalaimi (dopo che sarà stato<br />

realizzato un collegamento fra l’Adduttore San Leonardo Ovest e tale potabilizzatore) e l’altro<br />

50% verrà addotto ad un altro potabilizzatore che sarà costruito nei pressi di Villabate.<br />

L’uso industriale delle acque non è ancora stato effettuato a causa della mancanza delle<br />

idonee attrezzature di distribuzione relative all’Area di Sviluppo Industriale di Termini<br />

Imerese.<br />

Limitazioni relative alla quota massima autorizzata: collaudo ex articolo 14 del D.P.R.<br />

1363/59 del Regolamento Dighe in corso.<br />

Ripartizione delle portate: il volume idrico annuo che sarà disponibile a collaudo completato<br />

sarà di 80,00 x 10 6 m 3 , dei quali 49,00 x 10 6 m 3 saranno destinati all’uso irriguo, 30,00 x 10 6<br />

m 3 all’uso potabile ed il rimanente 1,00 x 10 6 m 3 all’uso industriale.<br />

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